Regolamento CE 1257/99 PSR Regione Liguria - Misura 3.3

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1 Regolamento CE 1257/99 PSR Regione Liguria - Misura 3.3 Progetto Dimostrativo: Validita' Tecnico Economica Nel Comparto Vivaistico Di Substrati Ecologici Prodotti Con Metodo Biologico Per Un'agricoltura Certificata Di Qualita' Introduzione al progetto Giustificazione progettuale L'evoluzione dell'orticoltura da reddito anche nel comparto biologico impone per una vasta serie di motivi sia tecnici che economici il ricorso ad aziende vivaistiche specializzate nella produzione di piantine per il trapianto, ove però purtroppo manca una base di conoscenze tecniche sufficienti a garantire l'ottimizzazione dei fattori. La problematica nasce già dalla scelta dei mezzi tecnici, quali i substrati, i contenitori, e dalla individuazione di varietà orticole inserite nella lista delle cultivar certificate biologiche come le più rispondenti alle esigenze pedo-climatiche dell'area di coltivazione. Nell'attività vivaistica orticola, quando attuata in contenitore, il terreno naturale (ossia di campo) appare poco adatto alla coltivazione, a causa di limitazioni di carattere chimico (reazione, disponibilità di elementi nutritivi, ecc.) e fisico (struttura, ritenzione idrica, etc). Le piantine allevate in contenitore, infatti, sono caratterizzate da un rapporto chioma-radice non equilibrato e da richieste per acqua, aria e nutrienti molto maggiori di quanto avviene in pieno campo, dove i ritmi di accrescimento sono più lenti e le quantità di substrato teoricamente illimitate. Per soddisfare queste esigenze è necessario ricorrere a substrati rappresentati da materiali organici o minerali di vario tipo, che da soli o in miscuglio assicurino condizioni chimicofisiche e nutrizionali ottimali e stabili nel tempo. Al momento attuale, i materiali che possono essere impiegati come substrati per l'allevamento di piantine sono quelli inseriti nell'allegato II A del Reg. CE 2091/92 e successive integrazioni e modifiche, e riconducibili a matrici organiche di origine animale e vegetale e minerali. Tuttavia come si rileva da letteratura specifica circa l'attività vivaistica biologica, l'impiego di torba rappresenta la soluzione più diffusa, poiché di più facile impiego (si acquista infatti un terriccio già pronto all'uso senza necessità di scegliere e miscelare le matrici che entrano nella composizione del substrato) e prezzo relativamente contenuto. Si evidenzia però una situazione di scarsa efficacia tecnica nell'impiego della torba lamentata sia da parte del vivaista produttore che da parte dell'agricoltore acquirente, poiché le piantine allevate su questo substrato mostrano se confrontate con le piantine coltivate su terriccio di tipo chimico tradizionale, uno sviluppo spesso rallentato visibile con manifestazioni eclatanti di ingiallimento dell'intero apparato aereo e ritardo vegetativo. Di fatto non esiste un substrato o un miscuglio che possa considerarsi universale, cioè valido per tutte le specie e in tutte le situazioni di coltivazione. Si rende pertanto necessario, esaminare i singoli materiali in modo da consentire una scelta corretta a seconda delle diverse condizioni in cui si opera ossia l'ambiente, specie da allevare, fase colturale (semina, trapianto) e sistema di coltivazione (contenitori in polistirolo, vasi in plastica e materiale biodegradabile). I requisiti più importanti che un substrato deve possedere sono, al fine di consentire alla pianta di svilupparsi nelle migliori condizioni sono le seguenti: costituzione, struttura, capacità di ritenzione idrica, potere assorbente, ph, contenuto in elementi nutritivi, sanità, facilità di reperimento e costo. Alcuni di questi requisiti rappresentano dei veri e propri vincoli nella scelta dei substrati, altri possono diventare vincolanti a seconda delle situazioni contingenti (specie, fase di accrescimento, e sua durata, stagione, volume, e geometria del contenitore. Di conseguenza i criteri tecnici di scelta porterebbero a diversificare notevolmente i substrati per ottimizzare le coltivazioni, ma per ragioni economiche e di organizzazione del lavoro, si propende per un assortimento di substrati il

2 più limitato possibile. Soltanto un compromesso ben ponderato fra queste esigenze contrapposte, tecniche da una parte ed economiche dall'altra, permette di operare la scelta più conveniente. Settore Interessato : Altro VIVAISTICO; Tipologie di Progetto : Valorizzazione di processo Finalità del progetto : Innovazione Descrizione degli obiettivi Con il presente progetto si intende: 1)Dimostrare con la coerente realizzazione e fornitura di materiale da trapianto certificato biologico (specie da orto, aromatiche ed officinali) innovativo per substrati e contenitori, la validità della produzione vivaistica ottenuta, confrontandola con materiale vivaistico biologico tradizionale, in un numero significativo di aziende nella provincia spezzina 2)Formare gli operatori agricoli nel senso di sensibilizzarli alle tematiche ambientali, predisponendoli all'impiego di quei mezzi tecnici che tutelano e rispettano il paesaggio (problematica questa particolarmente sentita a livello europeo in relazione al degrado paesaggistico che si sta inoltrando con il depauperamento delle torbiere) 3)Formare gli operatori agricoli circa le tecniche da impiegare nel settore biologico per la moltiplicazione delle piantine, rendendo gli agricoltori sempre più consapevoli dell'importanza di adeguate scelte tecniche al fine di ottenere i migliori risultati produttivi, sottolineando l'importanza nell'agricoltura biologica del principio di approvvigionamento del maggior numero possibile di risorse produttive all'interno della stessa azienda (ciclo chiuso). A tale riguardo verrà data estrema importanza all'impiego di compost aziendale non solo come ottimo fertilizzante, ma anche come substrato colturale per l'allevamento delle giovani piantine in vivaio 4)Dimostrare come l'utilizzo di torbe neutre da un lato non assicura sempre, ossia per tutte le specie e tutti i sistemi di allevamento, rese qualitative ottimali, d'altro canto l'eventuale aggiunta di elementi minerali può far sviluppare la giovane piantina in modo non armonico. Occorre pertanto una definizione percentuale di elementi contenuti nel terriccio che non sia frutto di una occasionale ed improvvisata necessità del momento, ma frutto di un'esperienza consolidata e dimostrata. A tale riguardo si farà riferimento ad esperienze già condotte presso vivai certificati, non presenti però nelle nostra regione, ma fuori regione ed in particolare ad esperienze condotte nel Meridione 5)Dimostrare come la scelta del terriccio più adeguato sia essenziale per fornire alla piantina il migliore habitat possibile e quindi per assicurare uno sviluppo ottimale nella fase successiva al trapianto 6) Dimostrare la validità dei substrati alternativi alla torbe, in fatto di capacità di ritenzione idrica e buona struttura degli agglomerati, al fine di ottenere una risposta positiva già a livello vivaistico delle piantine così prodotte, relativamente a sviluppo dell'apparato radicale e aereo, in relazione allo stato morfologico e fitosanitario. In particolare si evidenzierà l'effetto dell'aggiunta di compost, quale substrato ricco di sostanze organiche peptidi ed amminoacidi che stimolano lo sviluppo dell'apparato radicale, e possiede una notevole capacità di ritenzione idrica, che permette di trattenere l'umidità e quindi di ridurre gli apporti idrici. L'impiego di compost di produzione aziendale come sostituto delle torbe e della sabbia per le colture allevate in vivaio presenta come maggiore deterrente il fatto di non offrire caratteristiche costanti quanto a contenuto di nutrienti e porosità. Da ciò scaturisce la necessità di impiegare un compost uniforme(per composizione e struttura) e stabile (per maturazione), ossia ottenuto per processi industriali monitorati e standardizzati 7)Dimostrare anche la risposta produttiva delle piantine ottenute dall'impiego di mezzi tecnici innovativi, valutando le caratteristiche produttive e qualitative attraverso la coltivazione biologica, ossia il trapianto in terreni di aziende certificate (orticole, con produzione piante aromatiche ed officinali) ubicate in aree pedologiche e climatiche

3 diverse 8)Dimostrare come la scelta di impiegare contenitori biodegradabili al fine di ridurre l'impatto ambientale relativo all'accumulo di materiale non riciclabile abbia sia validità economica che tecnica Collegamenti Progettuali e Compatibilità Ogni fase di svolgimento prevista dal progetto avverrà in completa osservanza al Reg. CE 2091/92 e successivi aggiornamenti, recepimenti nazionali e regionali e altresì in completa osservanza al Reg. CE 1257/99 con particolare riguardo alla misura f (6) Connotati Progettuali Beneficiari diretti Gli agricoltori professionisti che effettuano il trapianto di giovani piantine da orto, aromatiche ed officinali certificate biologiche, sia che queste vengano prodotte in strutture specializzate (vivai), sia che vengano prodotte dagli stessi orticoltori all'interno delle proprie strutture aziendali Beneficiari Indiretti Vivaisti di altre zone che verranno a conoscenza delle attività divulgative previste con il presente progetto, ossia l'adozione delle tecniche qui dimostrate e confrontate Metodologia di Lavoro Il lavoro tecnico affiancherà i momenti formativi descritti e sarà impostato secondo le modalità e le fasi qui di seguito riportate. Il progetto si svolgerà nel corso di due anni e ciò per la necessità tecnica di replicazione dei e dei dati rilevati 1)Analisi del mercato attuale di terricci/substrati impiegabili per il vivaismo certificato e documentazione (letteratura) relativa a soluzioni tecniche adottate a tale riguardo presso aziende vivaistiche presenti sul territorio nazionale 2)Definizione delle soluzioni da adottare in relazione a parametri tecnici (specie, fase colturale, tipo di contenitore) ed economici 3)Allevamento in vivaio di specie a ciclo autunno-vernino e primaverile-estive, eseguendo almeno tre ripetizioni per specie (scegliendo un numero minimo di piantine a seconda della famiglia botanica), fase colturale (semina e trapianto) e composizione del terriccio, effettuando sempre un confronto impiegando come substrato colturale soltanto torba (test) 4)Determinazione numero foglie, altezza delle piantine, presenza filatura, ingiallimenti, e morfologia apparato radicale. In vivaio sono prelevati campioni per la determinazione del peso fresco e percentuale di sostanza secca 5)Nel contempo verranno approntati campi dimostrativi rispettivamente in aziende ad indirizzo produttivo orticolo e specializzate nella produzione di piante aromatiche ed officinali per verificare in pieno campo la percentuale di attecchimento delle piantine prodotte ed il relativo sviluppo 6)Gli incontri formatividimostrativi che si svolgeranno presso l' e le aziende pilota, prevedono anche una visita all'impianto di compostaggio di Boscalino (SP). Si prevede una collaborazione con l'università di Pisa, sezione Orticoltura, per attività di consulenza e docenza relativamente alle tematiche tecniche ed agronomiche sviluppate con il presente progetto Livello geografico del progetto : Provinciale Area Geografica Comuni di Castelnuovo Magra, Zignago, Varese Ligure Calendario delle attività Fase Descrizione Data Data Fine

4 Inizio Analisi esperienze condotte presso vivai certificati e letteratura specifica Definizione attività in relazione a scelte tecniche, operative, e modalità rilevamento dati Allevamento di specie a ciclo autunno invernale e relativi 4 Trapianto delle suddette specie presso le aziende pilota 5 Allevamento di specie a ciclo primaverile estivo e relativi 6 Trapianto delle suddette specie presso le aziende pilota 7 Allevamento di specie a ciclo autunno invernale e relativi 8 Trapianto delle suddette specie presso le aziende pilota 9 Allevamento di specie a ciclo primaverile estivo e relativi 10 Elaborazione dati, risultati conseguiti luglio aprile luglio maggio luglio dicembre dicembre giugno luglio novembre gennaio giugno giugno Tipologia Area Aree montane e svantaggiate (Dir n. 273/1975); Attività e materiale formativo a supporto Attività previste Attività formative Luogo/sede Argomento Periodo Docente Durata Lezione formativa e dimostrazione in campo Lezione formativa Visita guidata Esercitazione pratica Dimostrazione campo Lezione formativa in loc. Boscalino, Arcola (SP) Zignago (SP) Dream Substrati ammessi nel settore biologico Lo sviluppo delle piantine in relazione ai substrati impiegati settembre novembre Impiego del compost gennaio Trapianto aromatiche specie Roberta Tonfoni A. Pardossi 3 ore 3 ore R. Rio 5 ore Roberta Tonfoni 5 ore Valutazioni trapianto specie primaverili luglio R. Tonfoni 3 ore estive Aspetti fitopatologici settembre G. Minuto 3 ore

5 Lezione formativa Dimostrazione campo Lezione formativa in Monopoli Terricci e buona gestione tecnica vivaistica Valutazioni trapianto specie autunno vernine Risultati conseguiti ottobre maggio A. Pardossi 3 ore R. Tonfoni 3 ore R. Tonfoni, R. Rio 5 ore Numero di iniziative : Maggiore di 5 iniziative Materiale Formativo Materiale Formativo numero copie descrizione Schede tecniche 50 Caratteristiche chimico fisiche substrati Schede tecniche 50 Monitoraggio fenologico e fitopatologico delle piantine Schede tecniche 50 Caratteristiche, impiego e vantaggi del compost Opuscoli 500 Descrizione attività svolta Forme di pubblicizzazione Forme di pubblicizzazione Descrizione Locandine e manifesti presso aziende pilota Calendario attività, luogo e tema incontri Articoli su quotidiani locali Volantini presso attività commerciali Pagina web per Calendario attività, luogo e tema degli incontri Calendario attività, luogo e tema degli incontri Calendario attività, luogo e tema incontri Strutture e personale coinvolto Personale dipendente Nominativo Qualifica Ruolo Durata dell'incarico Pierluigi Talani Alessandro Giovannelli Paola Piccioli Operaio t. ind. spec. super Operaio t. ind. spec. Operaio tempo det. qualificato Rilevatore, coordinatore attività pratica Manodopera Manodopera 2 mesi 2 mesi 1 mese

6 Roberto Lauriana Roberta Tonfoni Operaio tempo det. qualificato Laureata Scienze Agrarie Manodopera Progettazione,coordinatore, docente, responsabile tecnico, rendicontazione 1 mese 3 mesi Strutture/collaborazioni esterne Nome Ente Indirizzo Responsabile Ruolo Laboratorio terreni Acam CeRSAA analisi Sez. Orticoltura, università di Agraria Località Pallodola, Sarzana (SP) Via Picco 22, La Spezia Regione Rollo 86, Albenga (SV) Via delle Piagge, Pisa S. Pini R. Rio G. Minuto Analisi chimico fisiche terricci Responsabile compostaggio Problematiche fitopatologiche A. Pardossi Tecniche vivaistiche stazione Aziende pilota coinvolte dal progetto Nominativo Indirizzo SAU Ruolo Menini Monopoli Dream Via Municipio 9, Zignago (SP) Loc. Tavarone, Maissana (SP) Via Provasco, Castelnuovo Magra (SP) 2.80 ha 2.60 ha 2.00 ha Trapianto piantine aromatiche certificate allevate su substrati innovativi/alternativi torba Trapianto piantine orive certificate allevate su substrati innovativi/ alternativi torba Trapianto piantine ortive allevate su substrati innovativi/ alternativi torba Durata del Progetto Durata del progetto : biennale Data di inizio del progetto : Data di conclusione prevista : Schede I Anno Schede di Processo Dati, report, analisi sul o fitosanitario e fenologico;altro Caratteristiche chimico fisiche dei substrati; Schede di Prodotto : Schede di Sistema : Schede II Anno Schede di Processo Altro Caratteristiche chimico fisiche dei substrati;dati, report, analisi sul o fitosanitario e fenologico;

7 Schede di Prodotto : Schede di Sistema : Indicatori di Progetto Risultati I Anno 1)Promuovere maggiore consapevolezza tra gli operatori agricoli circa le tematiche ecologiche legate all'impiego dei mezzi tecnici in agricoltura 2) Formare gli operatori agricoli relativamente agli aspetti tecnici della moltiplicazione delle piantine da orto, aromatiche ed officinali, in relazione alle diverse opportunità offerte da substrati alternativi alla torba e ammessi nei disciplinari di produzione biologica e contenitori impiegati per l'allevamento delle piantine Risultati Finali 1)Dimostrazione dell'efficacia tecnica dei substrati alternativi alla torba in relazione a parametri morfologici, fisiologici e fitosanitari 2)Apprezzamento e favorevole consenso delle piantine ottenute con substrati alternativi e innovativi anche da parte di operatori non certificati 3) Diffusione dell'impiego di contenitori biodegradibili utilizzati per allevamento di specie orticole ed aromatiche Indicatori Risultato atteso Valore Atteso Descrizione dell'indicatore Fonti di verifica Richiesta piantine allevate su terricci certificati innovativi e alternativi alla torba Apprezzamento e favorevole consenso delle piantine ottenute anche da parte di operatori non certificati Aumento piantine prodotte su questi substrati Richiesta di piantine allevate su terricci anche da operatori professionisti non iscritti negli elenchi produttori biologici Aumento 10% del richiesta materiale vegetale biologiche ottenuto con questi mezzi tecnici alternativi/ innovativi Riduzione 10% dell'impiego di torba nel settore tradizionale vivaistico Ulteriori Criteri di Valutazione Agricoltura biologica;introduzione di innovazioni di metodo e/o di processo; Maggiore impiego di questi terricci per la produzione biologica Maggiore impiego di questi terricci anche per la produzione tradizionale

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