Data: 06/08/2011 Numero 18 Pagina di 6 SAFETY NEWS SAFETY NEWS. Periodico di aggiornamento in materia di SICUREZZA ED AMBIENTE.
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1 Numero 18 Pagina di 6 SAFETY NEWS Periodico di aggiornamento in materia di SICUREZZA ED AMBIENTE Numero
2 Numero 18 Pagina di 6 SALUTE, IGIENE E SICUREZZA SUL LAVORO 1.Proroga del DM 11 aprile 2011 dal 29 luglio 2011 al 24/1/2012 Il ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il ministro della salute il ministro dello sviluppo economico, ha prorogato il decreto in oggetto che stabilisce le modalità di effettuazione e i criteri per l abilitazione dei soggetti privati alle verifiche periodiche delle attrezzature di sollevamento ed in pressione di cui all All. VII del decreto legislativo 9 aprile 2008, 2. PLE e test antidroga: ok dalla Regione Veneto Cosa sono le PLE?.(Piattaforme di Lavoro Elevabili) Conosciute come piattaforme aeree o cestelli, si dividono in varie categorie: Semoventi a braccio telescopico e/o articolato, gommate o cingolate, con motore diesel, elettrico o bivalente, con o senza stabilizzatori idraulici, Semoventi verticali a pantografo, gommate, con motore diesel, elettrico o bivalente, con o senza stabilizzatori, per applicazioni esterne o interne. Autocarrate con braccio telescopico e/o articolato, allestite su veicolo indipendente adatto per trasferimento su strada con patente B o C, con stabilizzatori idraulici. Trainabili su rimorchio con braccio telescopico e/o articolato, allestite su rimorchio stradale o industriale con stabilizzatori meccanici o idraulici, con motore elettrico da batterie o da rete o motore a scoppio per i movimenti del braccio. Semoventi cingolate tipo ragno con braccio telescopico e/o articolato, con stabilizzatori idraulici articolati, motore diesel o bivalente, per applicazioni esterne ed interne. Sollevatori verticali di persone a colonna idraulica, con o senza braccetto articolato idraulico, semoventi oppure a spostamento manuale, con motore elettrico a batterie o da rete per applicazioni interne, con o senza stabilizzatori meccanici. Vista l introduzione dell obbligo di effettuare a cura del medico del lavoro dei test antidoping a coloro che esercitano mansioni a rischio per se stessi e per gli altri ( leggi carrellisti e autisti con patente C solo per citare le mansioni più comuni nell industria) La regione Veneto ha dato parere favorevole all applicazione dei test antidroga anche a coloro che operano su piattaforme e che le manovrino da bordo. Nel Parere del 18 aprile 2011 si riporta: Con riferimento specifico alle PLE, sono soggetti agli accertamenti di assenza di uso e dipendenza da sostanze psicotrope e stupefacenti gli addetti alla guida (conducenti, conduttori, manovratori) delle Piattaforme la cui movimentazione è prevista con conduttore a bordo (sono, invece, esclusi gli addetti alla movimentazione delle PLE comandate da terra).in applicazione del principio di effettività, saranno esclusi dagli accertamenti sanitari di assenza di uso o dipendenza da sostanze psicotrope e stupefacenti, i lavoratori che, benché formati, non siano di fatto addetti all uso di carrelli elevatori
3 Numero 18 Pagina di 6 3. Approvazione del decreto per la tutela della salute e sicurezza negli ambienti e spazi confinati Approvazione definitiva del decreto per la tutela della salute e sicurezza negli ambienti confinati : Nota del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Il decreto approvato oggi dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maurizio Sacconi, introduce innovative misure di innalzamento della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori delle imprese operanti in ambienti sospetti di inquinamento o con possibile presenza di gas (c.d.. ambienti confinati ), quali silos, cisterne, pozzi, cunicoli e simili. Il provvedimento, fortemente voluto dal Ministro Sacconi, è il risultato di un lavoro che ha coinvolto Stato, Regioni e parti sociali nell intento, da tutti condiviso, di predisporre strumenti maggiormente efficaci di contrasto degli infortuni in tali contesti lavorativi. Ciò in quanto le dinamiche e le conseguenze degli infortuni che si sono drammaticamente succeduti negli ultimi anni in occasione di simili lavorazioni tra i quali, solo a volere ricordare alcuni tra gli episodi più recenti, le stragi di Molfetta (3 maggio 2008, 5 morti), Mineo (11 luglio 2008, 6 morti), Sarroch (26 maggio 2009, 3 morti) e Capua (11 settembre 2010, 3 morti) richiedono l innalzamento delle tutele a garanzia della salute e sicurezza degli operatori impegnati negli ambienti confinati. Pertanto, il provvedimento impedisce che in simili contesti possano operare soggetti non adeguatamente formati, addestrati o, comunque, perfettamente a conoscenza dei rischi delle lavorazioni e di quelli propri degli ambienti nei quali si svolga l attività lavorativa. Più nel dettaglio, in via di estrema sintesi, le misure previste dal provvedimento sono le seguenti: - imposizione alle imprese e ai lavoratori autonomi, in aggiunta agli obblighi già su di essi gravanti in materia di salute e sicurezza sul lavoro, dell obbligo di procedere a specifica informazione, formazione e addestramento oggetto di verifica di apprendimento e aggiornamento relativamente ai rischi che sono propri degli ambienti confinati e alle peculiari procedure di sicurezza ed emergenza che in tali contesti debbono applicarsi; ciò con riferimento a tutto il personale impiegato, compreso il datore di lavoro; - imposizione ai datori di lavoro delle imprese e ai lavoratori autonomi dell obbligo di possedere dispositivi di protezione individuale (es.: maschere protettive, imbracature di sicurezza, etc.), strumentazione e attrezzature di lavoro (es.: rilevatori di gasi, respiratori, etc.) idonei a prevenire i rischi propri delle attività lavorative in parola e di aver effettuato, sempre in relazione a tutto il personale impiegato, attività di addestramento all uso corretto di tali dispositivi; - obbligo di presenza di personale esperto, in percentuale non inferiore al 30% della forza lavoro, con esperienza almeno triennale in attività in ambienti confinati, assunta con contratto di lavoro subordinato o con altri contratti (in questo secondo caso, necessariamente certificati ai sensi del Titolo VIII, Capo I, del D.Lgs. n. 276/2003) con la necessità che il preposto, che sovrintende sul gruppo di lavoro, abbia in ogni caso tale esperienza (in modo che alla formazione e addestramento il capo- gruppo affianchi l esperienza maturata in concreto); - integrale rispetto degli obblighi in materia di Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) e relativi alla parte economica e normativa della contrattazione di settore, compreso il versamento dell eventuale contributo all ente bilaterale di riferimento; - applicazione delle regole della qualificazione non solo nei riguardi dell impresa - 3 -
4 Numero 18 Pagina di 6 appaltatrice ma nei confronti di qualunque soggetto della filiera, incluse le eventuali imprese subappaltatici. Peraltro, il subappalto è consentito solo a condizione che sia espressamente autorizzato dal datore di lavoro committente (il quale dovrà, quindi, verificare il possesso da parte dell impresa subappaltatrice dei requisiti di qualificazione) e che venga certificato, ai sensi del Titolo VIII, Capo I, del D.Lgs. n. 276/2003. Fermi restando i requisiti appena riassunti, il provvedimento impone che quando i lavori siano svolti attraverso lo strumento dell appalto, debba essere garantito che: - prima dell accesso nei luoghi di lavoro, tutti i lavoratori che verranno impiegati nelle attività (compreso, eventualmente, il datore di lavoro) siano puntualmente e dettagliatamente informati dal datore di lavoro committente di tutti i rischi che possano essere presenti nell area di lavoro (compresi quelli legati ai precedenti utilizzi). E previsto che tale attività debba essere svolta per un periodo sufficiente e adeguato allo scopo della medesima e, comunque, non inferiore ad un giorno; - il datore di lavoro committente individui un proprio rappresentante, adeguatamente formato, addestrato ed edotto di tutti i rischi dell ambiente in cui debba svolgersi l attività dell impresa appaltatrice o dei lavoratori autonomi, che vigili sulle attività che in tali contesti si realizzino; - durante tutte le fasi delle lavorazioni in ambienti sospetti di inquinamento o confinati sia adottata ed efficacemente attuata una procedura di lavoro specificamente diretta a eliminare o ridurre al minimo i rischi propri di tali attività. Tali procedure potranno anche essere le buone prassi, in corso di approvazione da parte della Commissione consultiva per la salute e sicurezza sul lavoro. Roma, 3 agosto AMBIENTE E ECOLOGIA 1. Rottami metallici Regolamento UE 333/2001 Dal 9 ottobre si applica il Regolamento UE 333/2001 sui Rottami metallici che cessano di essere rifiuti. Il regolamento definisce i criteri e le modalità di recupero dei rottami di ferro, acciaio ed alluminio affinché i materiali ottenuti possano cessare di essere rifiuti e disciplina: 1) le tipologie di rifiuti metallici di ferro, acciaio ed alluminio che possono essere sottoposti ad operazioni di recupero finalizzate all ottenimento dei materiali di ferro, acciaio ed alluminio non più rifiuti ; 2) le tipologie di operazioni di recupero da eseguire per ottenere tali materiali; 3) le caratteristiche che debbono avere i materiali ottenuti dalle operazioni di recupero per poter uscire dalla disciplina dei rifiuti, prevedendo: - 4 -
5 Numero 18 Pagina di 6 per i rottami di ferro ed acciaio, l utilizzo in fonderie ed acciaierie, per i rottami di alluminio, l utilizzo nella raffinazione o rifusione. I rottami metallici (non più rifiuti) così ottenuti devono essere accompagnati al momento della loro cessione al detentore, e per ogni partita, da una dichiarazione di conformità a quanto previsto dal regolamento comunitario. Tale dichiarazione di conformità deve essere redatta e firmata dal recuperatore secondo i contenuti previsti nell allegato III al regolamento. L impresa che effettua il recupero dei rottami metallici, per poter emettere tale dichiarazione di conformità, deve applicare al processo di recupero un sistema qualità che garantisca: la tipologia dei rifiuti in ingresso all impianto; il monitoraggio dei processi di recupero e delle tecniche di trattamento; il controllo della qualità dei prodotti ottenuti dalle attività di recupero, compreso il campionamento, l analisi ed il controllo della radioattività. Il sistema qualità finalizzato alla cessazione della qualifica di rifiuto dei rottami metallici deve essere verificato da un ente terzo accreditato almeno ogni tre anni. Il regolamento europeo disciplina i requisiti tecnici delle operazioni di recupero ed i requisiti merceologici e qualitativi del prodotto ottenuto. 2. Il.. regalo di Ferragosto: l abrogazione del SISTRI La manovra economica anticrisi contenuta nel Decreto Legge 13/8/2011 n. 138 recante Ulteriori disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo, pubblicato sulla G. U. del 13/8/2011 n. 188 ed in vigore dallo stesso giorno, ha abrogato il SISTRI, sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti. La cancellazione del SISTRI è stata stabilita dall articolo 6, comma 2, del citato Decreto Legge che così recita : A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, sono abrogati: a) il comma 1116, dell articolo 1, della legge 27 dicembre 2006, n. 296; b) l articolo 14-bis del decreto-legge 1 luglio 20 09, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102; c) il comma 2, lettera a), dell articolo 188-bis, e l articolo 188-ter, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e successive modificazioni; d) l articolo 260-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e successive modificazioni; e) il comma 1, lettera b), dell articolo 16 del decreto legislativo 3 dicembre 2010, n. 205; f) l articolo 36, del decreto legislativo 3 dicembre 2010, n. 205, limitatamente al capoverso «articolo 260-bis»; g) il decreto del Ministro dell ambiente e della tutela del territorio e del mare in data 17 dicembre 2009 e successive modificazioni; h) il decreto del Ministero dell ambiente e della tutela del territorio e del mare, 18 febbraio 2011 n Resta ferma l applicabilita delle altre norme in materia di gestione dei rifiuti; in particolare, ai sensi dell articolo 188-bis, comma 2, lettera b), del decreto legislativo n. 152 del 2006, i relativi adempimenti possono essere effettuati nel rispetto degli obblighi relativi alla tenuta dei registri di carico e scarico nonche del formulario di identificazione di cui agli articoli 190 e 193 del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni
6 Numero 18 Pagina di 6 Il Decreto Legge, come tale dovrà naturalmente essere convertito in legge che comunque si prevede a brevissimo termine. A seguito della pubblicazione del Decreto Legge si riscontra una vivace protesta delle associazioni ambientaliste che chiedono l annullamento dell abrogazione nell ambito della conversione in legge del decreto stesso e che erano in attesa di un D. M. da emanare in materia così come già annunciato dal Ministro Prestigiacomo la quale ha definita l abrogazione del SISTRI un clamoroso autogol. Il Decreto Legge 13 agosto 2011 n. 138 ha avuto anche con effetto indiretto l immediata abrogazione dell applicazione del D. Lgs n. 231/2001 ai reati ambientali già fissata dal D. Lgs. 7/7/2011 n. 121 e di conseguenza delle relative sanzioni amministrative in vigore dal 16/8/2011. Per molti si tratta di una abrogazione "insostenibile", che rappresenta un indubbio regalo alle "eco-mafie". Inoltre, abroga, indirettamente, parte del "231-Ambiente", il D.Lgs. 121/2011 sui reati penali. Oltre al danno, forse, anche una beffa: centinaia di migliaia di aziende potrebbero anche chiedere i danni al Governo per i costi già sostenuti, tra cui: - pagato i contributi di iscrizione per 2 anni ( 2010 e 2011) - installato le black boxes sul parco veicoli - pagato consulenze, formato il personale, acquistato software, ecc. Il Decreto-legge 138/2011: - è pubblicato sulla G.U. n. 188 del è entrato in vigore il Notizie di pubblica utilità Decreto di riordino in materia di congedi, aspettative e permessi ripresa attività lavorativa e ok da parte del medico. (Gravidanza) Il nuovo decreto di riordino in materia di congedi, aspettative e permessi, il quale all art 2 da la possibilità in caso di interruzione spontanea o terapeutica della gravidanza successiva al 180 giorno dall inizio della gestazi one, nonche in caso di decesso del bambino alla nascita o durante il congedo di maternita, che le lavoratrici hanno facolta di riprendere in qualunque momento l attivita lavorativa, con un preavviso di dieci giorni al datore di lavoro, a condizione che il medico specialista del Servizio sanitario nazionale o con esso convenzionato e il medico competente ai fini della prevenzione e tutela della salute nei luoghi di lavoro attestino che tale opzione non arrechi pregiudizio alla loro salute. Vuoi essere sempre informato? visita il nostro sito:
(1). IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. Visto l'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400;
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