UNITA VALUTATIVA GERIATRICA (UVG)

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "UNITA VALUTATIVA GERIATRICA (UVG)"

Transcript

1 L'Unità valutativa geriatrica (UVG) è una Commissione dell'asl e dell'ente gestore dei servizi socio-assistenziali che ha la funzione di valutare le condizioni psico-fisiche e ambientali della persona anziana e il suo grado di autonomia, tenendo conto delle esigenze di ciascuno, della famiglia, delle risorse dei servizi, al fine di elaborare un progetto di assistenza. Questa valutazione ha come obiettivo un miglioramento delle diagnosi dello stato dell'anziano, della scelta del luogo di cura, dello stato affettivo e cognitivo, nonché una riduzione del consumo dei farmaci, dei costi di gestione, degli accessi all'ospedale e una diminuzione della mortalità.

2 Fanno parte dell'uvg operatori sanitari di diverse discipline, integrati dall'assistente sociale che ha in carico la persona anziana, dal medico curante e/o da altre figure professionali specialistiche. Qualora l'uvg si esprima per il ricovero in struttura, verrà assegnato alla persona anziana un punteggio che tenga conto, oltre del grado di salute ed autonomia, anche della situazione abitativa e socio-familiare. Il punteggio attribuito regola l'accesso ai posti disponibili nelle strutture convenzionate e dà diritto al richiedente di fruire della partecipazione dell'azienda sanitaria al pagamento della retta.

3 E' un Servizio che il Comune, tramite le Assistenti Sociali, effettua in collaborazione con la ASL, allo scopo di pervenire ad una valutazione multidisciplinare dei bisogni degli anziani. Centro diurno integrato Valutazione idoneità contesto socio-assistenziale Assistenza Domiciliare Ricovero Temporaneo Ricovero definitivo

4 Gli obiettivi dell'unità sono l'identificazione dei problemi sanitari e socio-assistenziali e la valutazione del grado di autosufficienza dell'anziano. La valutazione è determinata mediante visita effettuata dalla Commissione di U.V.G. che individua il percorso di salute maggiormente rispondente alle esigenze del singolo utente, preferibilmente cure domiciliari o Centro Diurno, se non attivabili ricovero in Residenza Assistenziale flessibile (R.A.F.) e Residenza Sanitaria Assistenziale (R.S.A.).

5 L Unità Valutativa Geriatrica è una Commissione dell A.S.L e del C.I.S.A. che ha la funzione di valutare le condizioni psico-fisiche ed ambientali della persona anziana ed il suo grado di autonomia, tenendo conto delle esigenze di ciascuno, della sua famiglia, delle risorse dei servizi, al fine di poter elaborare un progetto di assistenza. Fanno parte dell Unità Valutativa Geriatrica Operatori sanitari di diverse discipline, integrati dall Assistente Sociale che ha in carico la persona anziana, dal Medico curante e/o da altre figure professionali specialistiche.

6 Qualora l Unità Valutativa Geriatrica si esprima per il ricovero in struttura, verrà assegnato alla persona anziana un punteggio che tenga conto, oltre al grado di salute ed autonomia, anche della situazione abitativa e socio-familiare. Il punteggio attribuito regola l accesso ai posti disponibili nelle strutture convenzionate e dà diritto al richiedente di fruire della partecipazione dell azienda sanitaria al pagamento della retta.

7 Il soggetto anziano è di solito caratterizzato dalla presenza di più patologie (polipatologia), da un rischio molto elevato di danno iatrogeno (che deriva dall uso di farmaci), e soprattutto dalla possibilità di incorrere in condizione di parziale o totale non autosufficienza. Alla base della non autosufficienza dell anziano svolgono un ruolo rilevante almeno quattro ordini di fattori variamente interagenti tra di loro: la salute fisica, la salute mentale, la condizione socio-economica e la situazione socioambientale. E l Unità di Valutazione Geriatrica che valuta globalmente lo stato di salute e le potenzialità residue della persona anziana, ed ha come obiettivo la programmazione di uno specifico piano di intervento personalizzato, teso a mantenere il più a lungo possibile l'autosufficienza dell'utente.

8 I compiti dell UVG sono:?individuazione e programmazione di tutti gli interventi destinati agli anziani;?attuazione dell integrazione tra i servizi sanitari e sociali;?razionalizzazione e omogeneizzazione degli interventi per ottenere il migliore utilizzo della rete dei servizi socio-assistenziali e sanitari;?controllo e vigilanza sull attività delle case di cura e di riposo per utenti anziani.

9 L equipe multidisciplinare è costituita da un nucleo base formato dalle seguenti figure professionali: il medico geriatra (con funzioni di coordinatore), un infermiere professionale, un sociologo e un assistente sociale, ai quali si possono affiancare altre figure professionali, quali medici di medicina generale, medici specialisti, terapisti della riabilitazione e psicologi in funzione alla necessità e alle peculiarità del singolo caso clinico. La modalità di accesso alle UVG può avvenire sia direttamente, che tramite il medico di base o dello specialista ospedaliero. Generalmente lo sportello di riferimento è collocato presso la sede del distretto dell'azienda Sanitaria Locale. Il servizio erogato dalle Unità di Valutazione Geriatrica è a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale.

10 L UVG è composta da un equipe multidisciplinare che ha il compito di delineare una valutazione globale dell anziano, attraverso una scheda di valutazione multidimensionale, analizzando le condizioni complessive di salute, identificandone i bisogni e orientandolo al servizio più idoneo. Questa prima fase valutativa è l unica metodica capace di assicurare una successiva ed efficace programmazione degli interventi per curare la malattia, prevenire e/o ridurre la dipendenza e, in ultima analisi, migliorare la qualità della vita del paziente anziano.

11 STRALCI DAL PROGETTO OBIETTIVO "TUTELA DELLA SALUTE DEGLI ANZIANI "(Ministero della Sanità - Servizio Centrale della Programmazione Sanitaria - Marzo 1992) Un compiuto programma di "Assistenza Geriatrica" per i non autosufficientí si basa su: - il potenziamento e la specializzazione di Divisioni ospedaliere espressamente dedicate; - la formazione del personale da impiegare in questo tipo di assistenza; - l'impiego dei servizi di base ed in particolare dell'assistenza domiciliare integrata in un programma di prevenzione della non autosufficienza, mediante le seguenti linee di intervento:

12 a) ricerca ed individuazione degli anziani a rischio di non autosufficienza; b) dimissioni programmate dall'ospedale; c) selezione degli interventi da compiere in base ai risultati della valutazione globale fatta sul singolo paziente dal gruppo multidisciplinare della unità valutativa geriatrica; d) adeguamento della abitazioni alle necessità individuali dell'anziano; e) coinvolgimento del volontariato; f) attivazione di specifiche iniziative di Verifica e di Revisione di qualità dell'assistenza..

13 ASSISTENZA TERRITORIALE: NON C'E' NULLA DA INVENTARE di Giuseppe Maso, Presidente Associazione Italiana Medici di Famiglia (AIMEF) L'accordo Ipasvi-Fimmg, firmato recentemente, si propone come finalità quella di sviluppare tutte le sinergie possibili del ruolo e delle funzioni delle professioni di medico di famiglia e infermiere per favorire la crescita e l'integrazione tra le due professioni, contribuendo in tal modo allo sviluppo della rete assistenziale nel territorio. Un percorsoindicato come necessario per una più completa trasformazione della medicina e dell'assistenza territoriale in un sistema a rete orientato a dare risposte appropriate ai bisogni dei cittadini. Ma al riguardo occorerebbe precisare che non vi è nulla da inventare, in Italia esiste già una rete efficiente di cure territoriali: la Medicina di Famiglia.

14 ASSISTENZA TERRITORIALE: NON C'E' NULLA DA INVENTARE L'infermiere, organo ufficiale della Federazione Nazionale Collegi Ipasvi, mette in risalto con un articolo a tutta pagina l'accordo stipulato tra Ipasvi e Fimmg che ha come obiettivo lo "sviluppo dell'assistenza sul territorio". L'accordo era già stato pubblicizzato in precedenza dalla stessa rivista e costituisce, a detta dell'ipasvi, una "risposta appropriata al cittadino" che potrà fruire così di prestazioni di qualità. L'accordo prevede la costituzione di "un gruppo di lavoro permanente", "percorsi formativi per facilitare l'integrazione in particolare per Adp e Adi, Rsa, ospedale di comunità, residenze polifunzionali ecc". Si vogliono individuare funzioni assistenziali orientate alla persona per favorire il passaggio dal to cure al to care, come "missione della rete assistenziale territoriale".

15 ASSISTENZA TERRITORIALE: NON C'E' NULLA DA INVENTARE Si vuole inoltre favorire "lo sviluppo di sperimentazioni dell'équipe territoriale così come previsto dal Dpr 270/00 e da alcuni accordi integrativi regionali per la medicina generale, che rappresentano una scelta strategica nella riorganizzazione funzionale del sistema delle cure territoriali in una prospettiva di integrazione delle competenze, ma anche dei percorsi clinico-assistenziali in grado di dare risposte appropriate ai bisogni di salute dei cittadini", non solo, si intende favorire "lo sviluppo e la promozione di ruolo e funzione per il medico di famiglia e l'infermiere che nel territorio abbiano la competenza dell'attivazione (medico) e la funzione dell'organizzazione (infermiere) unitamente alla capacità di verifica congiunta (medico- infermiere) dei processi di cura e assistenza nella logica della presa in carico complessiva della persona".

16 ASSISTENZA TERRITORIALE: NON C'E' NULLA DA INVENTARE In team con l'infermiere Ancora una volta sembra che la Medicina di Famiglia Italiana sia da inventare, ma non è così: ogni giorno vediamo nei nostri ambulatori due milioni di persone, eroghiamo infinite prestazioni per uno spettro amplissimo di patologie, visitiamo decine di migliaia di pazienti a domicilio e molti di noi lavorano con un infermiere. Adi, Adp, Rsa e ospedali di comunità non rappresentano che una piccolissima parte della professione (e ancora ne è da verificare la loro validità clinica, sociale ed economica) mentre il core della nostra attività è, e rimarrà, l'ambulatorio. Non abbiamo bisogno di anglicismi e politichese per inventarci nuovi ruoli, da sempre ci prendiamo cura della globalità della persona inserita nel suo ambiente familiare e sociale; lo faremmo meglio se avessimo tutti gli strumenti professionali che hanno i nostri colleghi europei. Il lavoro in team con l'infermiere va fatto soprattutto in ambulatorio; la medicina di famiglia è anche una specialità infermieristica e va insegnata e promossa all'università.

17 ASSISTENZA TERRITORIALE: NON C'E' NULLA DA INVENTARE In team con l'infermiere La continuità assistenziale, il rapporto personale, l'autonomia, l'indipendenza, l'orientamento alla famiglia e alla comunità sono prerogative che l'infermiere condivide con il medico di famiglia con cui lavora e con cui condivide la cure dei pazienti. In Convenzione è previsto un contributo per chi collabora con un infermiere ed è su questo che bisogna insistere; se la medicina di famiglia vuole riprendersi aree di competenza deve riprendersi anche strumenti che ha tralasciato, deve riprendersi anche gli infermieri. Non vi è nulla da inventare in Italia, esiste già una rete efficiente di cure territoriali: la Medicina di Famiglia. E' questa disciplina che ha bisogno di maggiori risorse (invariate da molti anni) e di infermieri. In Italia, invece, si continua a distruggere riempiendosi la bocca di frasi fatte e di termini anglosassoni, continuando a far finta di non sapere che i nostri colleghi di oltre Manica lavorano da sempre quotidianamente con più infermieri nello stesso studio.

FORUM P.A. SANITA' 2001

FORUM P.A. SANITA' 2001 FORUM P.A. SANITA' 2001 Azienda Sanitaria Locale della provincia di Como Direzione Sanitaria, Dipartimento Attività Socio Sanitarie Integrate (A.S.S.I.) Dipartimento Servizi Sanitari di Base, Staff Educazione

Dettagli

I servizi per anziani non autosufficienti

I servizi per anziani non autosufficienti I servizi per anziani non autosufficienti Giuliano Marangoni Il trend demografico dell invecchiamento della popolazione ha come diretta conseguenza un aumento delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie

Dettagli

Assistenza Domiciliare nelle persone con BPCO

Assistenza Domiciliare nelle persone con BPCO Assistenza Domiciliare nelle persone con BPCO Roma, 31 maggio 2012 Le Richieste Sempre più pazienti sono affetti da malattie croniche con un aumento della sopravvivenza in ogni fascia di età I cittadini

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura

Dettagli

ALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO

ALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO ALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO 1. Continuità dell intervento X Nuovo ( Centro diurno) X In continuità con servizio già attivato ( Assistenza Domiciliare)

Dettagli

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE Il presente documento, presentato in V commissione in occasione dell audizione del 23 settembre, si compone di due parti: Introduzione e

Dettagli

LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.)

LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.) LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.) Disposizioni per la prevenzione e la cura dell Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative legate all invecchiamento e per il sostegno delle

Dettagli

CURE PRIMARIE E L ASSISTENZA AL MALATO CRONICO La prospettiva della Medicina Generale. G.Carriero, FIMMG - Siena

CURE PRIMARIE E L ASSISTENZA AL MALATO CRONICO La prospettiva della Medicina Generale. G.Carriero, FIMMG - Siena CURE PRIMARIE E L ASSISTENZA AL MALATO CRONICO La prospettiva della Medicina Generale G.Carriero, FIMMG - Siena RIFLESSIONI Un elevata qualità delle cure non è affatto correlata ad una spesa sanitaria

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d 32 Oggetto: Istituzione della rete di cure palliative della d Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto del

Dettagli

LO SAPEVI? Le cure al malato inguaribile e il supporto alla sua famiglia sono un diritto e sono gratuite. Federazione Cure Palliative Onlus

LO SAPEVI? Le cure al malato inguaribile e il supporto alla sua famiglia sono un diritto e sono gratuite. Federazione Cure Palliative Onlus LO SAPEVI? Le cure al malato inguaribile e il supporto alla sua famiglia sono un diritto e sono gratuite Federazione Cure Palliative Onlus Cure Palliative - Definizione Le Cure Palliative sono la cura

Dettagli

REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI

REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI Definizione del Servizio di Assistenza Domiciliare Anziani Il Servizio di Assistenza Domiciliare Anziani è costituito dal complesso di prestazioni

Dettagli

ADI (Assistenza Domiciliare Integrata)

ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) Università degli Studi di Foggia C.di L. nella Professione Sanitaria di INFERMIERE ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) Dott. Cristiano Capurso Definizione L'Assistenza Domiciliare Integrata è una forma

Dettagli

Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo

Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo L esperienza dell Azienda Sanitaria Locale della provincia di Varese ALCUNE CONSIDERAZIONI La creazione

Dettagli

Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base. Prof. A. Mistretta

Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base. Prof. A. Mistretta Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base Prof. A. Mistretta Il medico di medicina generale (MMG) Garantisce l assistenza sanitaria Si assicura di promuovere e salvaguardare la salute in un rapporto

Dettagli

Cure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012

Cure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012 Cure Domiciliari Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012 DEFINIZIONE DELLE CURE DOMICILIARI Le cure domiciliari consistono in trattamenti medici, infermieristici, riabilitativi, prestati da personale

Dettagli

La continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica

La continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica La continuità assistenziale: il modello PAI LIVIA DE SIO Divisione Oncologia Medica ACO A.C.O. SanFilippoNeriRoma RETE SANITARIA IN ONCOLOGIA: obiettivi Presa in carico del paziente in modo globale Riconoscimentoi

Dettagli

CONSULTA PROVINCIALE PER LA SALUTE: UN LAVORO DI RETE

CONSULTA PROVINCIALE PER LA SALUTE: UN LAVORO DI RETE CONSULTA PROVINCIALE PER LA SALUTE: UN LAVORO DI RETE CONSULTA PROVINCIALE PER LA SALUTE ORGANISMO DI RAPPRESENTANZA DELLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO SANITARIO ISTITUITO DALL ART. 5 della LEGGE PROVINCIALE

Dettagli

La Regione Piemonte per concretizzare il progetto obiettivo nazionale Tutela della salute degli anziani ha istituito l Unità di Valutazione

La Regione Piemonte per concretizzare il progetto obiettivo nazionale Tutela della salute degli anziani ha istituito l Unità di Valutazione Perchè L A.S.L. deve farsi carico dei costi sanitari derivanti dagli interventi assistenziali rivolti ad anziani non autosufficienti, pertanto si avvale della Commissione per avere una valutazione tecnica

Dettagli

Corso di Formazione per Operatore Socio-Sanitario Complesso Integrato Columbus - Anno 2014

Corso di Formazione per Operatore Socio-Sanitario Complesso Integrato Columbus - Anno 2014 Corso di Formazione per Operatore Socio-Sanitario Complesso Integrato Columbus - Anno 2014 Lezione 8 Interventi socio assistenziali nell anziano Docenti: Claudia Onofri Ivana Palumbieri L invecchiamento

Dettagli

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE Titolo 3 - PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLA RETE PEDIATRICA REGIONALE Art. 20 - Art. 21 - Art. 22 - Art. 23 - Art. 24 - Art. 25 - Verso

Dettagli

PROGETTO DI ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA

PROGETTO DI ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA PROGETTO DI ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA 2. Nuovo Progetto o Si X 3. Progetto già avviato o Si X 4. Se il Progetto dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare se amplia l ambito territoriale

Dettagli

PROGETTO SIMULTANEOUS HOME CARE. Dr Mauro Bandera Oncologo

PROGETTO SIMULTANEOUS HOME CARE. Dr Mauro Bandera Oncologo PROGETTO SIMULTANEOUS HOME CARE Dr Mauro Bandera Oncologo I progressi nella terapia dei tumori hanno portato ad una sopravvivenza a 5 anni dei 2/3 dei pazienti e di circa la metà a 10 anni dalla diagnosi.

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna.

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. Oggetto: Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto

Dettagli

Problemi ancora aperti nella gestione del malato di Alzheimer

Problemi ancora aperti nella gestione del malato di Alzheimer Giornate Mediche Fiorentine Firenze, 2 3 dicembre 2011 Problemi ancora aperti nella gestione del malato di Alzheimer Manlio Matera Associazione Italiana Malattia di Alzheimer Atti di indirizzo della Regione

Dettagli

IL FINE VITA APPARTIENE ALLA VITA: I PROGETTI E LE ESPERIENZE DELLE CURE PALLIATIVE

IL FINE VITA APPARTIENE ALLA VITA: I PROGETTI E LE ESPERIENZE DELLE CURE PALLIATIVE IL FINE VITA APPARTIENE ALLA VITA: I PROGETTI E LE ESPERIENZE DELLE CURE PALLIATIVE Verso l accreditamento delle cure palliative in Emilia-Romagna Antonio Brambilla Servizio assistenza territoriale Direzione

Dettagli

Assistenza Domiciliare e Malattie Rare: attuali e future strategie IPASVI Roma

Assistenza Domiciliare e Malattie Rare: attuali e future strategie IPASVI Roma , 14 maggio 2010 CONFERENZA Associazione G. Dossetti: i Valori Sviluppo e Tutela dei Diritti Assistenza Domiciliare e Malattie Rare: attuali e future strategie Il ruolo del professionista infermiere nell

Dettagli

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA AZIENDA ULSS 20 DI VERONA Sede legale: via Valverde n.42-37122 Verona - tel. 045/8075511 Fax 045/8075640Cod. Fiscale e P. IVA 02573090236 Dipartimento delle Unità Organizzative della Direzione dei Servizi

Dettagli

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale Vito Petrara Principi di riferimento per l assistenza I principi di riferimento

Dettagli

LA CONTINUITA ASSISTENZIALE: Infermiera Luisa Valleise Cardiologia- Utic Aosta

LA CONTINUITA ASSISTENZIALE: Infermiera Luisa Valleise Cardiologia- Utic Aosta LA CONTINUITA ASSISTENZIALE: La LETTERA di DIMISSIONE INFERMIERISTICA Infermiera Luisa Valleise Cardiologia- Utic Aosta PARLIAMO DI DIMISSIONE A DOMICILIO A.D.I. Quali possibilità ha il paziente anziano

Dettagli

La RSA come modello di cura intermedia

La RSA come modello di cura intermedia Un modello di governance sociosanitaria nel territorio: il punto unico di accesso e la presa in carico della persona La RSA come modello di cura intermedia Relatore: Maria Assunta Pintus Direttore RSA

Dettagli

Stato di attuazione: Aspetti critici, positivi ecc. N. soci coinvolti N. e tipologia delle attività realizzate

Stato di attuazione: Aspetti critici, positivi ecc. N. soci coinvolti N. e tipologia delle attività realizzate D 1 - ANFFAS LABORATORIO IL FARO : interventi per contrastare l isolamento sociale e favorire la partecipazione attiva delle persone disabili e delle loro famiglie alla vita sociale. Pag. 333 ANFFAS Servizi

Dettagli

L innovazione dei servizi per la cura delle malattie croniche

L innovazione dei servizi per la cura delle malattie croniche Cooperativa Sociale Nòmos onlus Bagno a Ripoli, 2011 Convegno L evoluzione dei bisogni degli anziani: Le risposte dei servizi alle esigenze emergenti L innovazione dei servizi per la cura delle malattie

Dettagli

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS Area Persone Anziane Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS OBIETTIVI Scopo del servizio è permettere agli anziani, parzialmente o totalmente non

Dettagli

Modelli di reti di cure palliative. Maria Anna Conte

Modelli di reti di cure palliative. Maria Anna Conte Modelli di reti di cure palliative Maria Anna Conte Cos è una rete? Col termine rete si intende comunemente una serie di componenti, sistemi o entità interconnessi tra di loro Ma una rete di cure palliative

Dettagli

ASL FG DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE CENTRO SALUTE MENTALE DI MANFREDONIA

ASL FG DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE CENTRO SALUTE MENTALE DI MANFREDONIA ASL FG DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE CENTRO SALUTE MENTALE DI MANFREDONIA IL CASE MANAGEMENT: UN MODELLO ORGANIZZATIVO PER LA CURA DEL PAZIENTE PSICHIATRICO La presa in carico e la pianificazione Dott.ssa

Dettagli

Percorsi di cura e assistenza tra ospedale e territorio: Il ruolo dei professionisti della sanità a supporto della conciliazione famiglia - lavoro

Percorsi di cura e assistenza tra ospedale e territorio: Il ruolo dei professionisti della sanità a supporto della conciliazione famiglia - lavoro Percorsi di cura e assistenza tra ospedale e territorio: Il ruolo dei professionisti della sanità a supporto della conciliazione famiglia - lavoro Nuove forme di presa in carico infermieristica per accogliere

Dettagli

Prof. Tarcisio Niglio CURE PALLIATIVE

Prof. Tarcisio Niglio CURE PALLIATIVE Prof. Tarcisio Niglio Anno Accademico 2012-2013 Corso Triennale in Scienze Infermieristiche III anno 2 semestre CURE PALLIATIVE Troverete copia di queste diapositive nel sito internet: www.tarcisio.net

Dettagli

Regolamento degli interventi educativi territoriali per i minori con disabilità

Regolamento degli interventi educativi territoriali per i minori con disabilità Regolamento degli interventi educativi territoriali per i minori con disabilità Approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 35 del 07.07.2014 ed entrato in vigore il 01.10.2014 I 20099 Sesto

Dettagli

CURARE A CASA Aspetti organizzativi clinici e relazionali di interesse per il Medico di Medicina Generale

CURARE A CASA Aspetti organizzativi clinici e relazionali di interesse per il Medico di Medicina Generale CURARE A CASA Aspetti organizzativi clinici e relazionali di interesse per il Medico di Medicina Generale Introduzione Reggio Emilia, 19 e 26 maggio 2010 Riferimenti normativi Accordo Collettivo Nazionale

Dettagli

LO SAPEVI? Le cure al malato inguaribile e il supporto alla sua famiglia sono un diritto e sono gratuite. Federazione Cure Palliative Onlus

LO SAPEVI? Le cure al malato inguaribile e il supporto alla sua famiglia sono un diritto e sono gratuite. Federazione Cure Palliative Onlus LO SAPEVI? Le cure al malato inguaribile e il supporto alla sua famiglia sono un diritto e sono gratuite Federazione Cure Palliative Onlus Cure Palliative - Definizione Le Cure Palliative sono la cura

Dettagli

24 e 31 Gennaio 2013 A.S.P. Pio Albergo Trivulzio Milano

24 e 31 Gennaio 2013 A.S.P. Pio Albergo Trivulzio Milano Comitato promotore con il patrocinio di 24 e 31 Gennaio 2013 A.S.P. Pio Albergo Trivulzio Milano Presentazione del Corso Il Corso di Formazione in Area Geriatrica è rivolto agli infermieri, agli assistenti

Dettagli

L ASSISTENZA RESPIRATORIA DOMICILIARE: PROBLEMI SUL TERRITORIO

L ASSISTENZA RESPIRATORIA DOMICILIARE: PROBLEMI SUL TERRITORIO L ASSISTENZA RESPIRATORIA DOMICILIARE: PROBLEMI SUL TERRITORIO Mario Caputi Ilernando Meoli Dipartimento di Scienze Cardiotoraciche e Respiratorie: Sezione di Malattie, Fisiopatologia e Riabilitazione

Dettagli

Appunti per una tavola rotonda Ponzano Veneto, 20 maggio 2011

Appunti per una tavola rotonda Ponzano Veneto, 20 maggio 2011 Appunti per una tavola rotonda Ponzano Veneto, 20 maggio 2011 TARGET persone non autosufficienti di norma anziani, con esiti di patologie fisici, psichici, sensoriali e misti non curabili a domicilio MISSION

Dettagli

IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI

IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI CI SONO ANGELI IN CITTA Tutte le Aree dell Autismo IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI San Salvo 25-05-2013 PALMA MONICA AREA DISABILITA L. 104/92 Legge Quadro per l assistenza, l integrazione

Dettagli

- 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE. Capo I Finalità e disposizioni generali

- 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE. Capo I Finalità e disposizioni generali - 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE Capo I Finalità e disposizioni generali Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 (Finalità) (Definizioni) (Pianificazione regionale) (Campagne di informazione)

Dettagli

) 21 38060 - NOMI (TN)

) 21 38060 - NOMI (TN) O P E R A R O M A N I (Azienda Pubblica di Servizi alla Persona ) Via Roma, 21 38060 - NOMI (TN) Costituita ai sensi della L.R. 21 settembre 2005, n.7 REGOLAMENTO DEL CENTRO DIURNO PER ANZIANI Gennaio

Dettagli

Sportello informativo - Distretto di Ostiglia 800 379177 cead.distretto.ostiglia@aslmn.it

Sportello informativo - Distretto di Ostiglia 800 379177 cead.distretto.ostiglia@aslmn.it Hai un familiare anziano o con disabilità gravissima che assisti a domicilio e ritieni di avere bisogno di essere sostenuto / aiutato? Regione Lombardia mette a disposizione dei servizi per aiutarti nel

Dettagli

L Area Disabili Adulti: un percorso in costruzione.

L Area Disabili Adulti: un percorso in costruzione. L Area Disabili Adulti: un percorso in costruzione. Dr.ssa Stefania Ascari Area Fragili Az. USL, Distretto di Sassuolo Sassuolo 04.12.14 NEUROPSICHIATRIA (Neuropsichiatra, fisioterapista psicologo, logopedista

Dettagli

Città di Ispica Prov. di Ragusa

Città di Ispica Prov. di Ragusa Città di Ispica Prov. di Ragusa REGOLAMENTO SULL AFFIDO FAMILIARE DI MINORI Art. 1 L amministrazione comunale attua l affidamento familiare allo scopo di garantire al minore le condizioni migliori per

Dettagli

Il nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza

Il nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza Il nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza Raffaele Fabrizio Direzione generale Sanità e politiche sociali Regione ER Bologna 3 aprile 2014 Cosa prevede il DPCM 159/2013 per le prestazioni

Dettagli

Idee e proposte dall ASP Giovanni XXIII

Idee e proposte dall ASP Giovanni XXIII ISTRUTTORIA PUBBLICA PER LA DEFINIZIONE DEL SISTEMA DI WELFARE Bologna, 21 Settembre 2010 Idee e proposte dall ASP Giovanni XXIII 1 IL CONTESTO In questi anni a Bologna abbiamo assistito a: aumento del

Dettagli

DISTRETTO SOCIO SANITARIO - U.O.S.D. RETE ASSISTENZIALE OSPEDALE DI COMUNITA - RELAZIONE ATTIVITA ANNO 2013

DISTRETTO SOCIO SANITARIO - U.O.S.D. RETE ASSISTENZIALE OSPEDALE DI COMUNITA - RELAZIONE ATTIVITA ANNO 2013 DISTRETTO SOCIO SANITARIO - U.O.S.D. RETE ASSISTENZIALE OSPEDALE DI COMUNITA - RELAZIONE ATTIVITA ANNO 2013 1.1 UNO SGUARDO D INSIEME 1.1.1 Il contesto di riferimento L UOSD Rete Assistenziale comprende

Dettagli

CENTRI DIURNI E RESIDENZE

CENTRI DIURNI E RESIDENZE 78 CENTRI DIURNI E RESIDENZE Centri diurni per disabili 8 Si tratta di un accoglienza diurna, con adeguata assistenza, per giovani adulti disabili che trascorrono la giornata in struttura, svolgendo attività

Dettagli

LA CONTINUITA ASSISTENZIALE

LA CONTINUITA ASSISTENZIALE e-oncology II edizione: L informatizzazione in Oncologia Trento, 22 ottobre 2010 LA CONTINUITA ASSISTENZIALE Prof. Oscar Alabiso Oncologia AOU Novara Continuità Assistenziale : organizzazione centrata

Dettagli

Il case manager del territorio nel bambino con disabilità complessa. Dr. Giorgio Conforti SAVONA 10 maggio 2008

Il case manager del territorio nel bambino con disabilità complessa. Dr. Giorgio Conforti SAVONA 10 maggio 2008 Il case manager del territorio nel bambino con disabilità complessa Dr. Giorgio Conforti SAVONA 10 maggio 2008 TRE PERPLESSITA 1. LA NORMATIVA 2. LA COMPETENZA 3. LE REALI RISORSE SUL TERRITORIO SCOPRIAMO

Dettagli

ASL - Uffici di Piano - Valle Imagna/Villa d Almè - Valle Brembana. Progetto: BADANTI, VERSO UN ASSISTENZA FAMILIARE QUALIFICATA

ASL - Uffici di Piano - Valle Imagna/Villa d Almè - Valle Brembana. Progetto: BADANTI, VERSO UN ASSISTENZA FAMILIARE QUALIFICATA ASL - Uffici di Piano - Valle Imagna/Villa d Almè - Valle Brembana Progetto: BADANTI, VERSO UN ASSISTENZA FAMILIARE QUALIFICATA In Italia, a differenza degli altri Paesi, il 75/60% delle cure degli anziani

Dettagli

AZIENDA USL VDA LA DIMISSIONE PROTETTA IN VDA: UN MODELLO DI INTEGRAZIONE TERRITORIO-OSPEDALE DIREZIONE STRATEGICA AREA TERRITORIALE DISTRETTUALE

AZIENDA USL VDA LA DIMISSIONE PROTETTA IN VDA: UN MODELLO DI INTEGRAZIONE TERRITORIO-OSPEDALE DIREZIONE STRATEGICA AREA TERRITORIALE DISTRETTUALE AZIENDA USL VDA DIREZIONE STRATEGICA AREA TERRITORIALE DISTRETTUALE AREA DEGENZA AREA PREVENZIONE AREA TECNICO AMMINISTRATIVA S.C. DISTRETTO 1 S.C. DISTRETTO 2 S.C. DISTRETTO 3 S.C. DISTRETTO 4 S.C. OSPEDALIERE

Dettagli

La malnutrizione nell anziano: interventi di prevenzione e controllo

La malnutrizione nell anziano: interventi di prevenzione e controllo AZIENDA USL 2 LUCCA Corso di aggiornamento La malnutrizione nell anziano: interventi di prevenzione e controllo Capannori, 25 maggio 2013 I percorsi di valutazione dell anziano Dott. Marco Farnè Responsabile

Dettagli

IL RUOLO DELL ASSISTENTE SOCIALE NEL CONTESTO SOCIO-SANITARIO

IL RUOLO DELL ASSISTENTE SOCIALE NEL CONTESTO SOCIO-SANITARIO IL RUOLO DELL ASSISTENTE SOCIALE NEL CONTESTO SOCIO-SANITARIO - da operatore a promotore sociale - Dott. Marcello Candotto L IDENTITÀ DELL ASSISTENTE SOCIALE L assistente sociale è un operatore sociale

Dettagli

I processi, l impegno e i risultati dell équipe infermieristica dell ASL 8 di Cagliari

I processi, l impegno e i risultati dell équipe infermieristica dell ASL 8 di Cagliari I processi, l impegno e i risultati dell équipe infermieristica dell ASL 8 di Cagliari Roma, 13 Maggio 2011 Prime esperienze DGR 11/15 del 22.02.1999 istituisce l ADI nelle ASL della Sardegna Il 01/07/1999

Dettagli

Le professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo. L Educatore Professionale. Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014

Le professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo. L Educatore Professionale. Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014 Le professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo L Educatore Professionale Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014 Cercasi Educatore Professionale (EP) hi é osa fa ome si forma Il profilo professionale

Dettagli

STRUTTURA INTERMEDIA DI RIABILITAZIONE DALLA DISABILITA ACQUISITA

STRUTTURA INTERMEDIA DI RIABILITAZIONE DALLA DISABILITA ACQUISITA AZIENDA ULSS N. 8 OPERE PIE D ONIGO STRUTTURA INTERMEDIA DI RIABILITAZIONE DALLA DISABILITA ACQUISITA attività innovativa (delibera del Direttore Generale dell Azienda ULSS n. 8 del 29 novembre 2007 n.

Dettagli

ALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE

ALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE ALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE SERVIZI RIPARTITI PER TARGET DI RIFERIMENTO Centro diurno per

Dettagli

Il Comune per le demenze: che cosa fa

Il Comune per le demenze: che cosa fa Il Comune per le demenze: che cosa fa Roberta Papi Assessore Politiche Sociosanitarie Comune di Genova La demenza non colpisce solo il paziente, ma tutta la sua famiglia, sulla quale grava l enorme carico

Dettagli

la riabilitazione dopo ictus e frattura di femore La riabilitazione in RSA

la riabilitazione dopo ictus e frattura di femore La riabilitazione in RSA auditorium di s. apollonia, firenze 17 aprile 2012 la riabilitazione dopo ictus e frattura di femore La riabilitazione in RSA Sandra Moretti Bruna Lombardi U.O. Recupero e Rieducazione Funzionale Azienda

Dettagli

Terapia del dolore e cure palliative

Terapia del dolore e cure palliative Terapia del dolore e cure palliative { Legge 38/10 e alcuni dati sulla sua applicazione Dott. Angelo G. Virtuani Ordine dei Medici Chirurghi Monza Sabato 9 novembre 2013 Legge N.38 del 15/03/2010 - G.U.

Dettagli

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI SETTEMBRE 2008 REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI Relazione tecnica Il presente regolamento è lo strumento di cui si sono dotati i Comuni del Distretto 5, secondo quanto previsto dalla

Dettagli

Progetto Badabene e innovazioni del sistema di assistenza domiciliare

Progetto Badabene e innovazioni del sistema di assistenza domiciliare CONVEGNO: NUOVA DOMICILIARITÀ Esperienze, scenari e proposte per il welfare metropolitano Venerdì 17 gennaio 2014 C/O Pubblico- Il Teatro di Casalecchio di Reno in collaborazione con Chris Tomesani Responsabile

Dettagli

Il Caregiver: figura cardine per la sostenibilità della presa in carico del paziente complesso

Il Caregiver: figura cardine per la sostenibilità della presa in carico del paziente complesso UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA Il Caregiver: figura cardine per la sostenibilità della presa in carico del paziente complesso Maria Angela Becchi Taranto

Dettagli

Deliberazione legislativa n. 87/2014 2. Art. 1 Finalità

Deliberazione legislativa n. 87/2014 2. Art. 1 Finalità Deliberazione legislativa n. 87/2014 2 Art. 1 Finalità 1. La Regione Emilia-Romagna riconosce e promuove, nell ambito delle politiche del welfare, la cura familiare e la solidarietà come beni sociali,

Dettagli

Modello di erogazione diffusa delle Cure Palliative/Fine Vita con supporto di esperti. Parma, 21 ottobre 2011 Dott.ssa Maria Luisa De Luca

Modello di erogazione diffusa delle Cure Palliative/Fine Vita con supporto di esperti. Parma, 21 ottobre 2011 Dott.ssa Maria Luisa De Luca Modello di erogazione diffusa delle Cure Palliative/Fine Vita con supporto di esperti Parma, 21 ottobre 2011 Dott.ssa Maria Luisa De Luca 1 Le Aziende USL di Modena e Reggio Emilia hanno sviluppato una

Dettagli

Il nursing riabilitativo nel Dipartimento di Salute Mentale. Docente: Paolo Barelli

Il nursing riabilitativo nel Dipartimento di Salute Mentale. Docente: Paolo Barelli Il nursing riabilitativo nel Dipartimento di Salute Mentale Docente: Paolo Barelli Day Hospital Centro Diurno CONTESTO Centro Salute Mentale: Ambulatori e Territorio SOCIALE Ospedale: Servizio Psichiatrico

Dettagli

SERVIZI PER L AUTONOMIA DELLA PERSONA DISABILE

SERVIZI PER L AUTONOMIA DELLA PERSONA DISABILE SERVIZI PER L AUTONOMIA DELLA PERSONA DISABILE Sportello di informazioni sulla disabilità 4 È un servizio promosso dalle associazioni Abc-Liguria e Dopodomani Onlus per dare informazioni ed indicazioni

Dettagli

L ESPERIENZA DELLE DIMISSIONI PROTETTE A MONZA

L ESPERIENZA DELLE DIMISSIONI PROTETTE A MONZA L ESPERIENZA DELLE DIMISSIONI PROTETTE A MONZA Milano 14 giugno 2012 Giornata di studio Re.SSPO Ordine AA.SS. Lombardia Comune di Monza Settore Servizi Sociali - Ufficio Anziani Cosa abbiamoevidenziato

Dettagli

La normativa di riferimento è ampia, si richiamano di seguiti i documenti di avvio del progetto:

La normativa di riferimento è ampia, si richiamano di seguiti i documenti di avvio del progetto: La Regione Emilia Romagna ha avviato da alcuni anni un progetto finalizzato a favorire la domiciliarità di anziani e disabili, non solo con contribuiti, ma anche attraverso servizi di informazione e di

Dettagli

I servizi sociali per gli anziani nella Regione Lazio

I servizi sociali per gli anziani nella Regione Lazio I servizi sociali per gli anziani nella Regione Lazio Premessa Progressivo aumento del numero degli anziani ripensamento dell assistenza Integrazione dell assistenza sanitaria e dei servizi alla persona

Dettagli

WORKSHOP BEST PRACTICE E INNOVAZIONE NELLE RSA: ESPERIENZE A CONFRONTO 3 Edizione

WORKSHOP BEST PRACTICE E INNOVAZIONE NELLE RSA: ESPERIENZE A CONFRONTO 3 Edizione FONDAZIONE BELLARIA WORKSHOP BEST PRACTICE E INNOVAZIONE NELLE RSA: ESPERIENZE A CONFRONTO 3 Edizione RSA E CReG: UN NUOVO MODELLO DI INTEGRAZIONE DEI SERVIZI TERRITORIALI Castellanza, 24 marzo 2015 a

Dettagli

L assistenza garantita dal medico di famiglia: tutte le novità per il prossimo triennio

L assistenza garantita dal medico di famiglia: tutte le novità per il prossimo triennio Conferenza Stampa L assistenza garantita dal medico di famiglia: tutte le novità per il prossimo triennio Presentazione dell Accordo Locale 2012/2014 tra l Azienda USL di Parma e le Organizzazioni Sindacali

Dettagli

Accesso tardivo : improvvisa necessità di assistenza per il venir meno di esistenti possibilità di cura.

Accesso tardivo : improvvisa necessità di assistenza per il venir meno di esistenti possibilità di cura. LA TESTIMONIANZA DELLA A.P.S.P. GIOVANNI ENDRIZZI DI LAVIS (TN) Accesso tardivo : improvvisa necessità di assistenza per il venir meno di esistenti possibilità di cura. 4 Symposio dell'euregio assistenza

Dettagli

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 496

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 496 Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 496 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa dei senatori MASSIDDA e GRAMAZIO COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 13 MAGGIO 2008 Disposizioni per la prevenzione e la cura del

Dettagli

DIPARTIMENTO ONCOLOGICO DELLA PROVINCIA DI PAVIA DOCUMENTO DI ANALISI E INDIRIZZO TRIENNALE

DIPARTIMENTO ONCOLOGICO DELLA PROVINCIA DI PAVIA DOCUMENTO DI ANALISI E INDIRIZZO TRIENNALE DIPARTIMENTO ONCOLOGICO DELLA PROVINCIA DI PAVIA DOCUMENTO DI ANALISI E INDIRIZZO TRIENNALE INDICE PREMESSA ANALISI DELLE CRITICITA' TERRITORIALI AREE PRIORITARIE DI INTERVENTO NEL RISPETTO DEGLI INDIRIZZI

Dettagli

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo NORD 2 - Brescia Via Costalunga, 15-25123 BRESCIA Cod. Min. BSIC88400D - Cod.Fisc. 80049710173 Tel.030307858-0308379448-9

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739 Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2739 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato CARLUCCI Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali Presentata

Dettagli

Franca Savia Coordinatore Infermieristico SOC Oncologia ASL VCO Torino 2 Aprile 2014

Franca Savia Coordinatore Infermieristico SOC Oncologia ASL VCO Torino 2 Aprile 2014 Franca Savia Coordinatore Infermieristico SOC Oncologia ASL VCO Torino 2 Aprile 2014 Il cancro uno tzunami Percorsi assistenziali che coinvolgono tutto il processo di accompagnamento al paziente e alla

Dettagli

Centro diurno socio-assistenziale regionale Ai Gelsi Riva San Vitale

Centro diurno socio-assistenziale regionale Ai Gelsi Riva San Vitale Centro diurno socio-assistenziale regionale Ai Gelsi Riva San Vitale Che cos è il Centro diurno regionale Ai Gelsi? Il nuovo Centro diurno socio-assistenziale con sede a Riva San Vitale si inserisce nel

Dettagli

Progetto Comes, sostegno all handicap

Progetto Comes, sostegno all handicap TITOLO Progetto Comes, sostegno all handicap TEMPI ANNO SCOLASTICO 2010/2011 Destinatari Minori disabili (fascia d età 3/14 anni) frequentanti la scuola dell obbligo, affetti da patologie varie: ipoacusia,

Dettagli

Gli interventi delle professioni sanitarie

Gli interventi delle professioni sanitarie Gli interventi delle professioni sanitarie 19 febbraio 2015 Dott. BALDINI CLAUDIO Direttore UOC Direzione Professioni Sanitarie Territoriali ASL 11 EMPOLI 23/02/2015 1 Secondo me la missione delle cure

Dettagli

Piano di Zona 2010-2013. La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare

Piano di Zona 2010-2013. La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare Piano di Zona 2010-2013 La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare I servizi di assistenza domiciliare Servizio di assistenza domiciliare territoriale a totale carico

Dettagli

1.OGGETTO 2.FINALITA 3. DESTINATARI

1.OGGETTO 2.FINALITA 3. DESTINATARI PROTOCOLLO OPERATIVO TRA I SERVIZI ASSISTENZA DOMICILIARE DEI COMUNI DELL AMBITO DISTRETTUALE DI SEREGNO E IL SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA DELL ASLMI3 DISTRETTO DI SEREGNO PER L EROGAZIONE

Dettagli

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus Partire dalla culla.. Esiste un rapporto diretto tra il tempismo con cui ha luogo il processo

Dettagli

www.fondazioneistud.it Testimonianza di best practice nelle cure palliative domiciliari a Milano

www.fondazioneistud.it Testimonianza di best practice nelle cure palliative domiciliari a Milano www.fondazioneistud.it Testimonianza di best practice nelle cure palliative domiciliari a Milano verso Damasco verso Damasco l incontro con Vittorio Ventafridda un nuovo modello di cure (modello Floriani)

Dettagli

Azione Disabilità. Per raggiungere gli obiettivi enunciati si perseguiranno sue punti: Le attività previste verranno realizzate in tre fasi:

Azione Disabilità. Per raggiungere gli obiettivi enunciati si perseguiranno sue punti: Le attività previste verranno realizzate in tre fasi: Azione Disabilità Num. Scheda 2 TITOLO AZIONE o o Assistenza domiciliare per disabili LIVEAS OBIETTIVI Scopo dell intervento è consentire alle persone disabili la permanenza nell abituale contesto di vita

Dettagli

GUIDA AI SERVIZI ASSISTENZIALI

GUIDA AI SERVIZI ASSISTENZIALI GUIDA AI SERVIZI ASSISTENZIALI FASIE è una associazione senza scopo di lucro che persegue lo scopo di garantire ai propri assistiti trattamenti sanitari integrativi del Servizio Sanitario Nazionale. Inoltre,

Dettagli

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Pagina 1 di 6 Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Il presente documento è inteso a suggerire una allocazione ottimale dei pazienti che non

Dettagli

L infermiere al Controllo di Gestione

L infermiere al Controllo di Gestione L infermiere al Controllo di Gestione Una definizione da manuale del Controllo di gestione, lo delinea come l insieme delle attività attraverso le quali i manager guidano il processo di allocazione e di

Dettagli

Cure Domiciliari: definizione

Cure Domiciliari: definizione Cure Domiciliari: definizione E un complesso di cure mediche, infermieristiche, riabilitative, Socio-assistenziali integrate fra loro, erogate al domicilio del paziente. S.S.V.D. Cure Domiciliari Struttura

Dettagli

L ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE

L ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE Mozione n. 684 presentata in data 3 giugno 2014 a iniziativa dei Consiglieri Busilacchi, D'Anna, Camela, Comi, Bugaro, Perazzoli, Pieroni, Badiali, Eusebi, Foschi, Natali Progetto di Parent Training L

Dettagli

AUSL 7 di Siena - Casa Famiglia Cetona. Le Cure Intermedie. Siena 10 6-2008

AUSL 7 di Siena - Casa Famiglia Cetona. Le Cure Intermedie. Siena 10 6-2008 AUSL 7 di Siena - Casa Famiglia Cetona Le Cure Intermedie Siena 10 6-2008 1 LA SPERIMENTAZIONE DELLE CURE INTERMEDIE Zona Val di Chiana Senese - Alla fine degli anni 70 i posti letto ospedalieri erano

Dettagli

Azienda Sanitaria Locale Roma G

Azienda Sanitaria Locale Roma G Il Diabete Giornata di lavoro sul Percorso integrato Territorio Ospedale Roviano 6 giugno 2011 Verso l integrazione tra Territorio Ospedale Dr. Pasquale Trecca Presidio Ospedaliero di: Tivoli Colleferro

Dettagli

REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA DISTRETTO CARBONIA PREMESSA

REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA DISTRETTO CARBONIA PREMESSA Allegato B II annualità Progetto Sostegno alla genitorialità - Distretto di Carbonia REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA DISTRETTO CARBONIA PREMESSA - Con D.G.R. n. 40/09 del

Dettagli