MODULO 4 LA GESTIONE DEI RIFIUTI

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1 MODULO 4 LA GESTIONE DEI RIFIUTI STORIA DEL RIFIUTO Progetto TESSI RELATORE dott. Marco Francese ITST J.F. KENNEDY PORDENONE 31 OTTOBRE

2 NEL CORSO DELLA STORIA VARIAZIONE DELLA QUANTITA E QUALITA DI RIFIUTI PRODOTTI CAMBIAMENTO DELLO STILE DI VITA CAMBIAMENTO DEI CONCETTI DI FRUGALE, ESAGERATO, NECESSARIO SUPERFLUO 2

3 TENDIAMO SEMPRE PIÙ AD UN DISEQUILIBRIO DEI VOLUMI PRODOTTI

4 IL RIFIUTO PREISTORICO Aveva pochissimi rifiuti, tutti di origine organica : escrementi, residui cibo etc Ora importanti giacimenti archeologici! Nel Paleolitico, gli uomini preistorici riutilizzavano gli oggetti quotidiani Abbiamo indizi (Boschian UniPi ) che già 300 mila anni fa l uomo di Neanderthal avesse la consuetudine di riutilizzare utensili precedentemente scartati. Gli uomini davano a questi oggetti una nuova forma e un nuovo impiego, per questo possono essere considerati gli iniziatori della pratica del riciclaggio 4

5 SPAZZINI DELL ANTICA GRECIA E LE DISCARICHE DELL ANTICA ROMA Il servizio di nettezza urbana nell Antica Grecia si concentrava sulla rimozione delle feci degli animali da traino e trasporto. Quindi gli spazzini di allora si chiamavano coprologi. Gli stessi spazzini esistevano nella Roma Antica. Qui però, oltre alle latrine e fogne, si raccoglieva il rifiuto urbano, poiché già nel 47 a.c. Giulio Cesare imponeva di lasciare in strada il rifiuto domestico che poi veniva buttato in enormi discariche. 5

6 DAL MEDIOEVO AL 1700 Poiché i rifiuti restavano prevalentemente quelli biodegradabili ed organici, la paura di epidemie spinse ad organizzare una raccolta dei rifiuti sistematica. Inoltre era logico riciclare e riutilizzare ogni cosa prima della sua distruzione. 6

7 DOPO LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE Con l avvento dell industria, i rifiuti organici finivano in fognatura, ma il benessere portava ad aumentare la diffusione di oggetti, che generavano vari residui. Il primo inceneritore fu costruito in Inghilterra nei primi anni del

8 L ALTROIERI: RACCOLTA E DISCARICA E il metodo più semplice per rimuovere i rifiuti, ma è oggi considerato il sistema meno adeguato, perché causa gravi danni ambientali. È un sito di confinamento dei rifiuti solidi e liquidi provenienti dalle città e dalle industrie. Si tratta di uno dei più comuni sistemi di smaltimento dei rifiuti. 8

9 L ALTROIERI: RACCOLTA E DISCARICA A seconda del tipo di rifiuti e del loro livello di pericolosità si distinguono tre categorie di discariche. 1. In quelle dette di prima categoria si riversano i rifiuti urbani e quelli provenienti dallo smaltimento dei liquami; si tratta di rifiuti non pericolosi, la cui gestione non necessita di particolari misure di sicurezza. 2. Nelle discariche di seconda categoria vengono accumulati i rifiuti speciali tossici, compresi i materiali infiammabili, i rifiuti ospedalieri e quelli liquidi. 3. Nelle discariche di terza categoria, infine, vengono raccolti i rifiuti molto tossici. 9

10 L ALTROIERI: COMPOSTAGGIO I rifiuti organici possono essere riutilizzati come fertilizzanti dopo essere stati sottoposti a un procedimento detto compostaggio. Arricchiti con concimi o vegetazione ricca di azoto, i rifiuti vengono disposti a strati in modo da permettere la circolazione dell'aria e lo sviluppo di calore. In queste condizioni si verifica la loro trasformazione in un materiale ricco di sostanze nutritive detto "compost", che viene usato come fertilizzante nelle coltivazioni. 10

11 OGGI: POTENZIARE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA Potenziare la raccolta differenziata serve principalmente a ridurre il prelievo dalla natura di materie prime per produrre. Tra le varie azioni che si possono fare più velocemente : aumentare le isole ecologiche favorire il corretto conferimento di carta vetro plastica metallo gestire il corretto conferimento di rifiuti ingombranti e pericolosi organizzare la raccolta dei cartoni dal commercio organizzare la raccolta degli scarti dei giardini organizzare la raccolta dello scarto umido organico dai grandi utenti. 11

12 OGGI: IL TERMOVALORIZZATORE La termovalorizzazione è l ultimo anello della catena del riciclo: un ulteriore bonus che permette di ricavare dall immondizia energia elettrica. I rifiuti non riciclabili sono destinati al termovalorizzatore, progettato e realizzato per utilizzare il calore prodotto dalla combustione dei rifiuti come fonte rinnovabile per la produzione di energia elettrica. 12

13 OGGI: ERRERA A Trieste Errera3 originariamente strutturato su due linee è stato modificato realizzando una terza linea : ognuna ha una potenzialità di 204 t/giorno Il trattamento rifiuti ed un ciclo termico interamente nuovo a servizio di tutte e tre le linee per il recupero energetico Viene alimentata una turbina a vapore Franco Tosi da 14,9 MW capace di produrre 90 GWh/anno. 13

14 OGGI: ERRERA A Trieste Disegno fonte materiale divulgativo ACEGASAPS. 14

15 DOMANI: ECO-BALLE

16 DOMANI: ECOBALLE Sono grossi blocchi cilindrici chiusi da strati di materiale plastico. Nascono come combustibile solido triturato secco,ottenuto dal trattamento dei rifiuti solidi urbani, Anche noto come Combustibile Derivato dai Rifiuti (CDR) In realtà in molti siti rappresentano un modo di stoccaggio permanente dei rifiuti, diventando cosi rifiuti tossico-nocivo inadatti ad ogni trattamento finale

17 DOMANI: ECO-BALLE Giuliano

18 DOMANI: ECO-BALLE Giuliano per Acerra

19 MODULO 4 LA GESTIONE DEI RIFIUTI Grazie per l attenzione! Hvala za vašo pozornost! Dott. Marco Francese Telefono marco.francese@shoreline.it Progetto finanziato nell'ambito del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia , dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dai fondi nazionali Projekt sofinanciran v okviru Programa čezmejnega sodelovanja Slovenija-Italija iz sredstev Evropskega sklada za regionalni razvoj in nacionalnih sredstev Ministero dell'economia e delle Finanze

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