Tutto è bene quel che finisce bene

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1 Tutto è bene quel che finisce bene

2 Ciao a tutti, mi chiamo Riccio Pasticcio, un nome un programma. Spesso e volentieri combino guai, per questo mi chiamano così, ma a volte faccio anche qualcosa di buono. Vi voglio raccontare cosa mi è capitato lo scorso anno. Io e la mia famiglia vivevamo in un ridente paesino di pianura e già da un po di tempo eravamo preoccupati per la nostra sorte. Continuavano ad arrivare brutte notizie di ricci nostri amici o parenti che, nel tentativo di attraversare la strada, finivano spiaccicati dalle automobili

3 Un giorno stavamo appunto discutendo della situazione quando Giotto il Passerotto, che ci stava ascoltando, disse: «anche noi uccelli siamo molto preoccupati! Non sappiamo più cosa fare. E vero che qualche albero c è ancora, ma ogni anno vengono spruzzati con ogni sorta di veleno per combattere i nuovi parassiti che arrivano comodamente in aereo alla Malpensa, vengono potati selvaggiamente, i nostri nidi distrutti, fra un po non rimarrà più niente per noi e dovremo andarcene. Qualcuno ha tentato di andare a vivere vicino ai camini o sui tetti, ma ci hanno fatto scappare anche da lì, coprendo tutto con spuntoni pungenti per non farci atterrare!»

4 Pensate che noi facevamo il nido sotto i portoni dei cortili dissero le rondini beh, ci hanno fatto sparire i cortili e quindi anche i portoni!

5 Un piccolo gruppo di api che ronzava lì intorno, incuriosito dal brusio si avvicinò e le più arrabbiate tra loro dissero: e allora, vogliamo parlare di quello che hanno fatto a noi? Hanno tentato di avvelenarci in tutti i modi, inoltre possiamo volare per km e km senza trovare un fiore con un nettare decente! Solo campi coltivati e case.

6 Sì, ci sono dei giardini, ma hanno quasi tutti fiori un po snob, che vengono dall estero, hanno sapori che noi non conosciamo. Noi eravamo abituate ai sapori semplici dei fiori di campagna: margherite, papaveri, ranuncoli, fiordalisi.ah i fiordalisi.. dolci ricordi.» Le poche farfalle rimaste annuirono convinte: anche noi ormai stiamo pensando di andarcene da qui per sempre.

7 Bertola, una lucertola più vivace e intraprendente delle altre disse: ma possibile che non si possa fare proprio niente? Se convincessimo qualche umano a darci retta. magari potrebbe trovare un pezzettino di terra da dedicarci.

8 Fu allora che mi venne in mente di chiedere aiuto ad un gruppo di persone sensibili, amanti della natura e stufe di vedere costruire sempre e solo case su case.

9 Riuscimmo insieme a scovare un fazzoletto di terra dimenticato tra due gruppi di case, un terreno che rischiava di finire anch esso coperto da costruzioni, e decidemmo di metterci all opera. Ma eravamo pochi e la nostra voce difficilmente sarebbe stata ascoltata

10 Pensa che ti ripensa, capimmo quale poteva essere la strada giusta: chiedere aiuto ai bambini delle scuole!

11 Così, in un piovigginoso giorno di Novembre, armati di badile, zappa, rastrello e ombrello, 200 bambini, aiutati da alcuni ragazzi più grandi e più esperti, si riversarono sul campo decisi a trasformarlo in un giardino naturale.

12 Persino i giornali ne parlarono!

13 Piantarono alberi utili per i loro frutti e le loro foglie, cespugli che fornivano, a seconda della stagione, fiori o bacche.

14 In primavera seminarono e trapiantarono fiori selvatici. Gli animali che erano già pronti ad andarsene decisero di aspettare e stare a vedere cosa succedeva. Cominciarono a frequentare il giardino posandosi sui nuovi profumatissimi fiori, giocarono a nascondino nell erba alta, chiamarono a raccolta altri amici: ragni, lombrichi, bombi; addirittura qualche coniglietto, saputo che il prato era pieno di carote selvatiche, disse: «perché no? Proviamo!»

15 Ringraziarono il gruppo di amici che aveva resistito alla tentazione di tagliare il prato più spesso per tenerlo ordinato come chiedeva qualcuno Molti umani non sanno che un prato ben rasato non serve a molto, non permette ai fiori di svilupparsi e di produrre nettare prelibato di stagione in stagione, né semi che servono da nutrimento agli uccelli, un prato tagliato corto non offre riparo a nessuno, si secca ben presto. Fu così che a maggio si ritrovarono con un prato rigoglioso di fiori ed erbe succulente.

16 Alcune mucche che abitavano in una cascina vicina cominciarono timidamente a chiedere: non ci dareste un assaggio delle vostre erbe? Decidemmo di accontentarle. Fu quasi una festa, ma anche una gran fatica; per fortuna in tanti arrivarono in aiuto: un giovane che desiderava diventare un contadino, guidato da un vecchio saggio, si offrì di tagliare l erba con il suo trattore, un signore gentile di rivoltarla con la forca per farla seccare, un altro contadino venne a raccoglierla per le sue mucche. La gente si fermava a guardare, a chiedere, diceva: bravi, bene continuate così.

17 si dissero: siamo sulla strada giusta, continuiamo così, chiediamo ogni anno aiuto ai bambini per piantare nuove piante e nuovi fiori e aiutare così la fauna selvatica.» Alla fine dei lavori il gruppo di umani si ritrovò a commentare la giornata e, accompagnati dal brusio degli insetti e dal cinguettio degli uccellini soddisfatti,

18 Ecco perché, ogni anno, il 21 novembre o il 21 marzo busseranno alle porte delle scuole!