Solidarietà e ambiente

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1 Il Tè degli Insegnanti 15 aprile 2011 Incontro del 15/04/2011 Solidarietà e ambiente sui banchi di scuola Relatore: Silvia Ricci Museo Tridentino di Scienze Naturali via Calepina, Trento (Italia) SERVIZI EDUCATIVI: tel sezione.didattica@mtsn.tn.it

2 Non basta convivere nella società, ma questa società bisogna crearla continuamente t insieme. i (tratto da Piani di Studio Provinciali per il Primo Ciclo di Istruzione PAT 2009)

3 Perché la solidarietà? L'educazione alla pace e alla solidarietà è l'educazione civica del futuro. Essa crea le basi per la formazione di cittadini i responsabili, consapevoli dei diritti e dei doveri di ciascuno e impegnati pg per la loro tutela in Italia e nel resto del mondo.. In un mondo in cui i processi di globalizzazione provocano, nei loro aspetti sia positivi che negativi, un contatto molto più ravvicinato che in passato tra culture, abitudini, codici e linguaggi diversi, l'educazione allo sviluppo assume un ruolo di primaria importanza. (tratto dalla pagina Scuola e Solidarietà del sito della PAT)

4 Perché la solidarietà? L'educazione alla pace e alla solidarietà non si limita all'insegnamento dei valori e dei principi, ma è orientata all'azione Studenti, ti insegnanti, autorità scolastiche, associazioni ed enti locali possono unire competenze, esigenze, risorse valorizzando il protagonismo di ciascuno e costruendo una fitta rete di attività che deve divenire sempre più quotidiana e ordinaria. (tratto dalla pagina Scuola e Solidarietà del sito it della PAT)

5 Perché la solidarietà? La scuola trentina, nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità individuali, con il coinvolgimento delle famiglie e degli studenti: pone le basi per una società democratica e aperta formando le persone all essere cittadini solidali e a partecipare alla democrazia in prospettiva internazionale e interculturale (tratto da Piani di Studio Provinciali per il Primo Ciclo di Istruzione PAT 2009)

6 I valori trentini della solidarietà I valori della specificità trentina comprendono: la tradizione delle comunità montane, la solidarietà, la cooperazione, l associazionismo e il volontariato. (tratto da Linee guida per l elaborazione dei Piani di Studio di Istituto per il Primo Ciclo di Istruzione PAT 2009)

7 Perché l ambiente? L'educazione ambientale deve stimolare negli studenti una particolare sensibilità per i problemi legati all'ambiente, al fine di creare una nuova cultura che trasformi la visione antropocentrica del rapporto uomo-natura in quella biocentrica i che considera l'uomo come componente della biosfera... (Circolare del Ministero della Pubblica Istruzione n 49/89).

8 Perché l ambiente? La scuola del futuro dovrà riportare alla luce quel sistema di relazioni che completano e sostanziano il concetto di ambiente per superare la separazione tra natura/cultura, mente/corpo, uomo/animale, riappropriandosi di una visione complessa, articolata, dinamica e sistemica Occorre fare in modo che tutti gli sforzi siano diretti in questa direzione se si vuole collaborare alla definizione di processi di qualità anche nel mondo della scuola.. (tratto da Forum Nazionale - Educazione all ambiente e alla Sostenibilità, Ministero dell ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 2007)

9 Perché l ambiente? Il dibattito a livello mondiale sulla difesa dell ambiente, sui cambiamenti climatici, sui problemi energetici e sui recenti impegni assunti in sede internazionale, testimonia come l educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile rappresenti oggi una sfida non più procrastinabile e prioritaria i i per responsabilizzare tutti cittadini i ad assumere comportamenti e stili di vita all insegna del rispetto dell ambiente ambiente Si intende così realizzare un forte coinvolgimento del mondo della scuola nell approfondimento della conoscenza delle tematiche ambientali, stimolando la sensibilità di bambini e ragazzi fino a renderli protagonisti di esperienze a contatto diretto con la natura. (tratto da Linee guida per l Educazione Ambientale e allo Sviluppo Sostenibile MIUR e MATTM 2009)

10 Perché l ambiente? Il riferimento costante al mondo attuale e alle molteplici istanze della contemporaneità, salda gli obiettivi specifici delle due discipline Storia e Geografia all Educazione alla Cittadinanza, come comprensione dell appartenenza a una storia comune (a livello di comunità locale, nazionale, europea e mondiale), a una comunità organizzata secondo regole condivise, a un ambiente naturale e antropico vicino e lontano da conoscere e salvaguardare.. (tratto da Linee guida per l elaborazione dei Piani di Studio di Istituto per il Primo Ciclo di Istruzione PAT 2009)

11 Educare allo sviluppo Educare allo sviluppo significa innanzitutto conoscere e capire le relazioni di interdipendenza che spesso legano regioni i geograficamente lontane. I problemi che affliggono o una gran parte dell'umanità spesso interessano anche le regioni più sviluppate (es. fenomeno dell' immigrazione). L'educazione allo sviluppo non è più un complemento a programmi di cooperazione, ma un ambito di elaborazione autonomo, educazione alla globalità, che include l'educazione alla pace, all'ambiente, ai diritti umani e civili. (tratto dalla pagina Scuola e Solidarietà del sito della PAT)

12 Conoscenze giuridico-economiche per le discipline i Diritto i ed Economia del Primo Biennio i del Secondo Ciclo di Istruzione e Formazione Professionale: Cooperazione internazionale, i organizzazioni economiche internazionali, squilibri dello sviluppo Sviluppo sostenibile e qualità della vita (tratto da Proposte di Linee Guida per il Primo Biennio del Secondo Ciclo di Istruzione e Formazione Professionale, Piani di Studio Provinciali della PAT )

13 Geografia I principi cui si ispira una nuova didattica della Geografia sono: - integrazione fra i saperi e integrazione delle culture; - globalizzazione e mondialità: anche singole azioni locali hanno ripercussioni a livello più ampio in un ottica globale, nel rispetto dell altro, della comunità e, in prospettiva, del sistema-mondo; it - educazione alla cittadinanza come consapevolezza della responsabilità nei riguardi del territorio in cui si vive, come educazione all ambiente e allo sviluppo sostenibile. Ecologia e sviluppo sostenibile: intervento dell uomo sul territorio, sfruttamento delle risorse; aspetti di disuguaglianza nello sviluppo economico, umano e sociale delle varie aree del mondo; aspetti etici e di educazione ai principi p di responsabilità, di tutela ambientale, di solidarietà. (tratto da Linee guida per l elaborazione dei Piani di Studio di Istituto - Primo Ciclo di Istruzione PAT 2009)

14 Educazione alla Cittadinanza Il secondo dei tre obiettivi dell Educazione alla Cittadinanza è: sviluppo di un pensiero critico e di certe attitudini e valori: partecipazione attiva alla vita pubblica come cittadino responsabile e critico; sviluppo del rispetto di sé e degli altri; acquisizione della responsabilità sociale e morale, consolidamento dello spirito di solidarietà; valori che tengan conto della pluralità dei punti di vista dentro la società; ascolto e risoluzione pacifica dei conflitti; sensibilità ai temi del razzismo e della xenofobia. (tratto da Linee guida per l elaborazione dei Piani di Studio di Istituto - Primo Ciclo di Istruzione PAT 2009)

15 Educazione alla Cittadinanza Il terzo dei tre obiettivi dell Educazione alla Cittadinanza è: partecipazione attiva degli alunni: maggior coinvolgimento nella comunità (scolastica, locale, nazionale e internazionale); esperienza pratica di democrazia a scuola; impegno gli uni con e verso gli altri; sviluppo di iniziative congiunte con istituzioni e progetti che implichino altre comunità. (tratto da Linee guida per l elaborazione dei Piani di Studio di Istituto - Primo Ciclo di Istruzione PAT 2009)

16 Solidarietà e ambiente per lo sviluppo sostenibile Al fine di raggiungere uno sviluppo sostenibile, la tutela dell'ambiente deve costituire parte integrante del processo di sviluppo e non può essere considerata separatamente da esso. (Dichiarazione di Rio sull ambiente e lo sviluppo, 4 principio, 1992) Le popolazioni i indigene e le comunità locali li hanno una funzione vitale nella gestione dell ambiente e dello sviluppo grazie alle loro conoscenze e pratiche tradizionali. Gli stati dovranno riconoscere la loro identità, la loro cultura e i loro interessi, e accordare ad esse il sostegno necessario a consentire la loro effettiva partecipazione alla realizzazione di uno sviluppo sostenibile. (Dichiarazione di Rio sull ambiente e lo sviluppo, 1992)

17 Cosa è la cooperazione ambientale? Azioni di cooperazione internazionale che promuovono l uso sostenibile delle risorse da parte delle comunità locali Secondo le Linee Guida della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo esistono dei beni pubblici i globali: li Pace Ambiente Acquaq Clima Sicurezza alimentare e sanitaria Diritti umani e sociali Lavoro Dialogo tra le culture

18 Principali problemi ambientali in Tanzania Degrado del suolo Limitato accesso all'acqua potabile nelle zone rurali e urbane Inquinamento industriale sulla costa vicino a Dar es Salaam Perdita di habitat naturali e della biodiversità Degrado di ecosistemi acquatici Deforestazione (90% della popolazione usa legna come Deforestazione (90% della popolazione usa legna come combustibile domestico)

19 La storia di Mazingira

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21 I Monti dell Eastern Arc: le Galapagos dell Africa 97 vertebrati endemici, 71 quasi-endemici, oltre 800 piante vascolari endemiche (in 3300 km 2 di foresta umida rimanente)

22 Gli Udzungwa

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25 I Monti Udzungwa Il più grande blocco montuoso dell EAM: km 2 (il Parco occupa 1990 km 2 di cui 1350 di foreste montane); copertura forestale continua (altitudine: m); maggiore livello di endemismi biologici

26 Il Parco è circondato da più di trenta villaggi, ventisei dei quali sui margini orientale e meridionale. Il lato orientale è densamente popolato. La popolazione è in continua crescita per l alta immigrazione da varie aree del paese. lato orientale (valle del Kilombero)

27 Entrata Parco Nazionale Monti Udzungwa

28 La maggior parte della popolazione è impegnata in un agricoltura di sussistenza: riso, mais, fagioli, frutta e verdure o lavora nelle piantagioni di canna da zucchero

29 Per cucinare, riscaldarsi, costruire, il 95% degli abitanti dell area dipende dalla legna da ardere che per l 80% proviene dalla foresta dei Monti Udzungwa, l accesso alla quale sarà definitivamente proibito a giugno 2011

30 La foresta per gli indigeni: fonte di risorse gratuite fino al 1992

31 La foresta per la nazione: acqua, energia, biodiversità, i turismo, suoli fertili

32 Mitigazione del clima Prevenzione dell erosione erosione del suolo Assorbimento CO 2 e stoccaggio C Proteggere le foreste per mantenere questi servizi, significa agire direttamente sul benessere e sullo sviluppo locali, nazionali e globali

33 Associazione Mazingira Associazione di volontariato no profit le cui specifiche finalità sono: La cooperazione allo sviluppo La solidarietà internazionale La sostenibilità e la conservazione ambientale come condizioni i i necessarie a un migliore sviluppo umano La sensibilizzazione e la formazione sui temi dello sviluppo sostenibile e sulla solidarietà internazionale

34 L Associazione Mazingira si propone p di integrare il Parco Nazionale dei Monti Udzungwa nella vita e nella cultura delle popolazioni locali

35 Io sono io più il mio ambiente e se non preservo quest'ultimo non preservo me stesso. José Ortega y Gasset

36 Associazione Mazingira -Partners Tanzania National Parks World Wildlife Fund

37 Cosa è stato fatto e si sta facendo Educazione ambientale in 10 classi di 5 scuole primarie Presenza di alcuni vivai nelle scuole e nei villaggi Attività di sensibilizzazione e formazione nei villaggi per aumentare la conoscenza della foresta e dell'importanza dei suoi servizi

38 Educazione Ambientale nelle scuole primarie

39 Visite al Parco e supporto al suo programma di Educazione Ambientale

40 Cinema Nights

41 Cosa vorremmo fare: Educazione e sensibilizzazione i Nelle scuole: Espandere e migliorare le esistenti attività di educazione ambientale Formare gli insegnanti Nei villaggi: Sensibilizzare e formare la popolazione locale sull'importanza e la conservazione della foresta Responsabilizzare e p coinvolgere più direttamente le donne

42 Cosa vorremmo fare: Buone pratiche e riduzione del consumo di legna Nei villaggi Introduzione di pratiche alternative che riducano il consumo di legna: mattoni pressati e non cotti forni a terra cruda pula di riso per cuocere i mattoni utilizzo di buone pratiche per la cottura

43 Cosa vorremmo fare: Vivai i e riforestazione i Nei villaggi e nelle scuole Creazione di nuovi vivai e miglioramento di quelli esistenti Nei villaggi Creazione di foreste di villaggio

44 Cosa vorremmo fare: Agroforestazione Introduzione o di tecniche di coltivazione o agroforestali o piantare specie a rapido accrescimento e migliorare i raccolti per produrre legna e cibo

45 Cosa vorremmo fare: Creazione di nuove opportunità di lavoro legate alla presenza del Parco Ecoturismo Corsi di inglese Formazione di guide, portatori, cuochi Artigianato locale Microcredito

46 Cosa vorremmo fare: Sensibilizzare la comunità trentina e lavorare con le scuole Gemellaggi Laboratori o Mostre Corsi di formazione per insegnanti Viaggi-studio in Tanzania

47 GRAZIE!

48 Perché l ambiente? Accordo Interministeriale, Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Ministero della Pubblica Istruzione Ministero dell Università e della Ricerca, 2008 I Dicasteri firmatari si prefiggono il raggiungimento dei seguenti obiettivi strategici : A. ri-orientare le attività per l educazione allo sviluppo sostenibile come tema interdisciplinare e trasversale nel quale vivono i principi della sostenibilità; B. promuovere processi educativo/formativi per la sostenibilità che si inseriscano in un processo di apprendimento che duri tutto l arco della vita; C. integrare i processi di educazione formale con esperienze dell educazione informale, attraverso le quali esplorare l intreccio i fondamentale tra conoscenza e comportamenti, tra sapere, saper fare, saper essere e saper vivere insieme ; D. valorizzare e sostenere esperienze formative di qualità tra soggetti diversi (scuola, agenzie educative del territorio, enti locali, associazioni); E. qualificare la formazione dei dirigenti scolastici e dei docenti per fornire competenze funzionali ai processi educativo/formativi per lo sviluppo sostenibile; F. accrescere i livelli di sensibilizzazione, partecipazione e coinvolgimento delle famiglie e della società civile anche attraverso, la diffusione e la messa in rete di buone pratiche e di modelli sperimentati di percorsi per la sostenibilità; G. attuare nella scuola primaria pratiche didattiche sui temi dello sviluppo sostenibile come equilibrio tra processi di sviluppo economico, equità sociale, rispetto dell'ambiente, diversità culturale.

49 Pratiche scolastiche diffuse e coerenti con i PSP

50 Lavorare per competenze trasversali, di vita e disciplinari Nell ambito dei progetti: - programmare una gita scolastica o un uscita didattica: pluri o interdisciplinarità - competenze sociali e relazionali; competenze metodologiche; competenze comunicative, utilizzo nuove tecnologie - lavorare su compito ( es:partecipare a un concorso): pluridisciplinarità p - competenze sociali e relazionali, comunicative metodologiche, utilizzo nuove tecnologie, ma anche fantasia, originalità, valorizzazione di talenti e competenze personali - partecipare a un gemellaggio - progetti di educazione ambientale, scuola-montagna

51 Una didattica laboratoriale Il laboratorio come luogo fisico: laboratorio di scienze, falegnameria, fotografia, storia, tecnologia, cucina Il laboratorio come luogo mentale: laboratorio di poesia, di intercultura, giochi matematici Il laboratorio fuori dalla scuola: il bosco, il prato, il fiume, la discarica Il laboratorio come risorsa del territorio: laboratori didattici presso i Musei, Parchi, ecomusei Il laboratorio come modalità didattica in cui gli alunni siano protagonisti e co-costruttori del proprio sapere

52 Con l'incremento del flusso delle migrazioni e con la presenza consistente di alunni stranieri nelle scuole italiane, diventa sempre più importante adottare azioni di educazione interculturale, intesa come mezzo per lo sviluppo creativo della diversità culturali e come strumento per facilitare scambi fra persone e culture, adottando metodologie cooperative e di role- play e utilizzando approcci di tipo progettuale e interdisciplinare.

53 collaborare con gli altri ltiper contribuire tib i con il proprio apporto personale alla realizzazione di una società solidale; porsi le grandi domande sul mondo, sulle cose, su di sé e sugli altri, nel tentativo di trovare to aeun senso soche eda dia loro oounità tàe giustificazione, consapevoli tuttavia dei propri limiti di fronte alla complessità e all ampiezza dei problemi sollevati.

54 competenze personali e sociali che si manifestano nel sapersi relazionare con se stessi e con gli altri, nell agire con autonomia e consapevolezza, nel rispettare l ambiente, le cose, le persone, nel confrontarsi, collaborare all interno di un gruppo, nel riconoscere e accettare punti di vista diversi, nel gestire e risolvere i conflitti.

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