C O M U N E D I C A S T E N A S O Provincia di Bologna VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE

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1 C O M U N E D I C A S T E N A S O Provincia di Bologna VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE ATTO n. 5 del 04/02/2009 OGGETTO: APPROVAZIONE DEL "PROTOCOLLO D'INTESA TRA LA PROVINCIA DI BOLOGNA, I COMUNI DI BOLOGNA, CASTENASO E GRANAROLO DELL'EMILIA, ARPA DI BOLOGNA, AUSL DI BOLOGNA, UNIVERSITA' DI BOLOGNA E FEA S.R.L., PER L'EFFETTUAZIONE DEL MONITORAGGIO AMBIENTALE PERMANENTE DELL'AREA CIRCOSTANTE L'IMPIANTO DI INCENERIMENTO DEI RIFIUTI DI VIA DEL FRULLO A GRANAROLO DELL'EMILIA. Il giorno 4 del mese di Febbraio dell anno 2009 alle ore 21:00 nella Sede Comunale, previa l osservanza di tutte le formalità prescritte dalla legge e dallo Statuto Comunale, sono stati convocati in seduta ordinaria i componenti del Consiglio Comunale. Fatto l appello nominale risultano: CONSIGLIERI COMUNALI PRESENTI CONSIGLIERI COMUNALI PRESENTI 1 PROF.SSA BARUFFALDI S 12 BIAGI ANDREA S MARIAGRAZIA 2 MARZADURI GIOVANNI S 13 LELLI ROSSANO S 3 GRANDI FABIO N 14 AVV.TO GUBELLINI CARLO S 4 SERMENGHI STEFANO S 15 MINELLI BRUNO S 5 LIONELLO DANILO N 16 CADOPPI ALESSANDRA S 6 RODA NADIA S 17 MENGOLI MAURO S 7 BARSANTINI GIORGIA S 18 GRANDI STEFANO S 8 TINTI MAURIZIO N 19 CASTELLI ANDREA S 9 CARRARO ROMANO S 20 CASELLI MAURIZIO S 10 BOCCALEONI LUCA N 21 TROTTA LINO N 11 ZERBINI GABRIELE S Totale Presenti n. 16 Assenti n. 5 Sono presenti gli assessori esterni : PIRAZZOLI MAURIZIO, MARRONI VALERIO, FUSETTO IRINA Assiste il Segretario Generale Dott.ssa BOSCHI VALERIA che provvede alla redazione del presente verbale. Constatata la legalità dell adunanza, nella sua qualità di Presidente del Consiglio comunale, l Avv.to CARLO GUBELLINI, assume la presidenza, dichiara aperta la seduta invitando a deliberare sugli oggetti iscritti all ordine del giorno. Sono designati a scrutatori i Sig.ri : CASTELLI ANDREA BARSANTINI GIORGIA ZERBINI GABRIELE

2 Deliberazione del Consiglio Comunale N. 5 del 04/02/2009 Area: SISTEMA CITTA' Oggetto: APPROVAZIONE DEL "PROTOCOLLO D'INTESA TRA LA PROVINCIA DI BOLOGNA, I COMUNI DI BOLOGNA, CASTENASO E GRANAROLO DELL'EMILIA, ARPA DI BOLOGNA, AUSL DI BOLOGNA, UNIVERSITA' DI BOLOGNA E FEA S.R.L., PER L'EFFETTUAZIONE DEL MONITORAGGIO AMBIENTALE PERMANENTE DELL'AREA CIRCOSTANTE L'IMPIANTO DI INCENERIMENTO DEI RIFIUTI DI VIA DEL FRULLO A GRANAROLO DELL'EMILIA. IL CONSIGLIO COMUNALE Premesso che le Amministrazioni Provinciale di Bologna e Comunali di Bologna, Castenaso e Granarolo dell Emilia perseguono tra i propri fini istituzionali la prevenzione e la tutela dell ambiente e della salute della popolazione; Dato atto che sono già state eseguite due campagne di monitoraggio, sulla base di altrettanti protocolli di intesa volontari tra Amministrazioni Locali e Gestore dell impianto di termovalorizzazione siglati rispettivamente in data e e che tali campagne si sono svolte e concluse, rispettivamente, nell anno 2000 a valle di quasi trenta anni di funzionamento dell impianto oggi disattivato e nell anno 2007, a valle della fase di avvio dell impianto ristrutturato, ed hanno evidenziato il rispetto dei valori di legge degli inquinanti in tutte le matrici ambientali e non hanno messo alcuna anomalia sanitaria presso la popolazione; Visto che le medesime Amministrazioni intendono proseguire nelle attività di: 1.garantire il controllo permanente dello stato delle matrici ambientali (aria, acqua, suolo, vegetali) dell area circostante l impianto di termovalorizzazione di rifiuti posto in via del Frullo in comune di Granarolo nell Emilia; 2.monitorare, al contempo, lo stato di salute della popolazione residente nei Comuni di Castenaso e Granarolo nell Emilia con particolare riferimento alle patologie correlabili a fattori di inquinamento atmosferico Visto il piano tecnico economico di monitoraggio permanente delle matrici ambientali e delle eventuali ricadute tossicologiche sulla popolazione, elaborato dal Gruppo tecnico appositamente riunito tra Tecnici della Provincia di Bologna, dell ARPA,dell AUSL, del Comune di Bologna, del Comune di Castenaso, del Comune di Granarolo dell Emilia e dell Università di Bologna, da eseguirsi attraverso la messa a punto di n. 2 centraline fisse ubicate nei punti di massimo interesse nei dintorni dell impianto di termovalorizzazione e attrezzate ad eseguire, per tutta la durata dell attività

3 di incenerimento nel sito, una serie continua di campionamenti utili alla definizione di parametri chimici, fisici e tossicologici di interesse, meglio descritti nell allegato A al presente atto; Dato atto che anche il Comune di Bologna partecipa per la prima volta a questa nuova fase di monitoraggio permanente; Dato atto che è fissato il termine di validità di detto Protocollo alla data del e che si stabilisce fin d ora di procedere successivamente al suo rinnovo ovvero alla integrazione di ulteriori aspetti derivanti dai monitoraggi in corso e già effettuati a quella data; Vista altresì la bozza di Protocollo di intesa finalizzata ad eseguire le attività di monitoraggio sul territorio circostante il termovalorizzatore (allegato al presente atto sotto la lettera A) e ritenuto che vi siano gli elementi di fatto e di diritto per approvarla; Sentito il parere della 2 Commissione Consiliare espresso nella seduta del , come risulta dal verbale acquisito agli atti; Dato atto che il Responsabile dell Area interessata ha espresso parere favorevole di regolarità tecnica (parere allegato al presente atto per farne parte integrante e sostanziale) mentre in ordine alla regolarità contabile: non necessario in quanto l atto non presenta aspetti economicamente rilevanti; Visti il D. Lvo 267/2000, il D. lvo 22/97 e s.m.i., la LR 9/1999 e s.m.i.; Entrano i Consiglieri Castelli, Cadoppi, Minelli, Mengoli, Stefano Grandi e Caselli. Consiglieri presenti n. 16 SENTITI: L'Ass. Pirazzoli illustra il punto in oggetto. Il Consigliere Comunale Cadoppi del Gruppo Consiliare Il Centro e la Destra Uniti per Castenaso osserva che è dal 2005 che si effettua un monitoraggio ad ampio raggio. Questi sono controlli assolutamente formali, non tutti gli enti erano coinvolti. Il Consigliere afferma poi che è positivo procedere ma c'è molto ritardo. L'Ass. Pirazzoli risponde alle problematiche poste. Il Consigliere Comunale Caselli del Gruppo Consiliare Il Faro Lista Civica per Castenaso dichiara che si è fatto un buon contratto. Egli inoltre compie rilievi tecnici e osservazioni. Il Consigliere Comunale Stefano Grandi del Gruppo Consiliare Il Centro e la Destra Uniti per Castenaso afferma che questo è un argomento importante. E' giustissimo il progetto MONITER, ma bisogna fare di più. Il Consigliere Grandi propone un comitato tecnico di esperti esterni.

4 Il Consigliere Comunale Carraro del Gruppo Consiliare Il Centro e la Sinistra per Castenaso si dichiara soddisfatto per essere arrivati a questo punto. Il Sindaco dichiara che il comune ha chiesto di essere inserito nel progetto MONITER, ed asserisce che un controllo esterno non può avere più valore delle istituzioni che hanno le competenze specifiche riconosciute. Il Consigliere Comunale Minelli del Gruppo Consiliare Il Centro e la Destra Uniti per Castenaso afferma che le istituzioni politiche di per sé non danno sicurezza. Si esprime perplessità sullo studio effettuato da esperti che non sono del territorio, con questo però non si vuole dar sfiducia a chi è preposto a questi compiti. Il Consigliere Minelli dichiara poi il voto di astensione del proprio gruppo. Il Consigliere Comunale Cadoppi del Gruppo Consiliare Il Centro e la Destra Uniti per Castenaso dichiara il proprio voto favorevole. Consiglieri presenti e votanti n. 16 Con 11 voti favorevoli e 5 voti di astensione (Mengoli, Minelli, Castelli, Grandi Stefano del Gruppo Consiliare Il Centro e la Destra Uniti per Castenaso, Caselli del Gruppo Consiliare Il Faro Lista Civica per Castenaso ) DELIBERA 1) Di approvare la bozza del PROTOCOLLO D INTESA TRA LA PROVINCIA DI BOLOGNA, I COMUNI DI BOLOGNA, CASTENASO E GRANAROLO DELL EMILIA, ARPA DI BOLOGNA, AUSL DI BOLOGNA, UNIVERSITÀ DI BOLOGNA E FEA S.R.L., PER L EFFETTUAZIONE DEL MONITORAGGIO AMBIENTALE PERMANENTE DELL AREA CIRCOSTANTE L IMPIANTO DI INCENERIMENTO DEI RIFIUTI DI VIA DEL FRULLO A GRANAROLO DELL EMILIA allegata al presente atto sotto la lettera A) quale parte integrante e sostanziale, valida fino al e successivamente rinnovabile o integrabile con ulteriori o diverse attività di monitoraggio; 2) Successivamente, con votazione unanime, si rende il presente atto immediatamente eseguibile ai sensi dell art. 134 c. 4 D.Lgs n Allegato A) alla deliberazione di C.C. n. 5 del 04/02/2009 ALLEGATO_A_termo valorizzatore.doc

5 Il presente verbale viene letto, approvato e sottoscritto Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE Avv.to Carlo Gubellini IL SEGRETARIO GENERALE Dott. ssa Valeria Boschi

6 PROTOCOLLO D INTESA TRA LA PROVINCIA DI BOLOGNA, I COMUNI DI BOLOGNA, CASTENASO E GRANAROLO DELL EMILIA, ARPA DI BOLOGNA, AUSL DI BOLOGNA, UNIVERSITÀ DI BOLOGNA E FEA S.R.L., PER L EFFETTUAZIONE DEL MONITORAGGIO AMBIENTALE PERMANENTE DELL AREA CIRCOSTANTE L IMPIANTO DI INCENERIMENTO DEI RIFIUTI DI VIA DEL FRULLO A GRANAROLO DELL EMILIA. PREMESSO CHE: In data è stato firmato un protocollo d intesa tra la Provincia di Bologna, i Comuni di Castenaso e Granarolo dell'emilia e SEABO per l effettuazione di una prima campagna di monitoraggio ambientale dell impianto di incenerimento di rifiuti urbani e speciali pericolosi e non pericolosi sito in via del Frullo a Granarolo dell Emilia su base volontaria, con lo scopo di tenerne costantemente sotto controllo le caratteristiche emissive dell impianto, l ambiente da esso influenzabile e la salute della popolazione residente nell area di influenza. In data è stato firmato un secondo protocollo d intesa tra Provincia di Bologna, i Comuni di Castenaso e Granarolo dell'emilia, ARPA di Bologna, AUSL di Bologna, Università di Bologna e FEA Frullo Energia Ambiente Srl per il monitoraggio ambientale dell area circostante l inceneritore da effettuarsi durante il periodo di avvio e messa a regime dell impianto a seguito della radicale modifica impiantistica che ha comportato importanti interventi di ristrutturazione e riqualificazione tecnologica ed ambientale. Tale monitoraggio ambientale, eseguito in tre campagne nel periodo luglio febbraio 2006, ha compreso verifiche sulle emissioni dell impianto, sulla qualità dell aria, sulla qualità del sistema acqua-suolo-piante, nonché una valutazione e stima del rischio cancerogeno ed un analisi epidemiologica e dello stato della salute della popolazione residente nei comuni interessati. Durante i lavori di monitoraggio ambientale oggetto del secondo Protocollo di Intesa il Comune di Bologna, al quale è stato proposto di partecipare al protocollo, ha dichiarato il suo vivo interessamento in quanto l area di indagine e di potenziale ricaduta delle emissioni dell impianto interessa anche il suo territorio comunale; il Comune di Bologna ha pertanto partecipato ai lavori del Gruppo di Coordinamento istituito ai sensi dell art 4 del Secondo Protocollo di Intesa. CONSIDERATO CHE: Il progetto di riqualificazione e ristrutturazione dell impianto di incenerimento di rifiuti ha seguito

7 la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ai sensi della LR n 9/99 ed è stato approvato con Delibera di Giunta Provinciale n 86 del ; il Rapporto sull impatto ambientale del progetto riporta al punto C Prescrizioni in merito al quadro di riferimento ambientale: Aria - l obbligo per il gestore di impianto di: mantenere un monitoraggio costante dell area interessata dalle ricadute per tutta la durata dell attività di incenerimento dei rifiuti sul sito del Frullo; eventuali modifiche, ulteriori approfondimenti ed integrazioni dell attività di monitoraggio potranno essere richiesti dopo l esame dei primi risultati della campagna di rilievi previsti per l anno 2000, dall Accordo Volontario sottoscritto tra Provincia di Bologna, ARPA, Seabo e Comuni di Granarolo dell Emilia e Castenaso. (...). Per quanto riguarda la collocazione delle due previste centraline di monitoraggio della qualità dell aria, si richiede che la scelta dei siti sia conseguente all individuazione dei luoghi di maggiore impatto indicati dai risultati di un modello di diffusione. Il modello dovrà utilizzare tutti i dati anemologici misurati dalla stazione meteo di via del Frullo e dovrà tenere in considerazione gli eventi di calma di vento e di nebbia. Si richiede inoltre di garantire nel tempo il corretto funzionamento, la taratura periodica e l attendibilità dei dati misurati dalla stazione meteorologica posta all interno del sito del Frullo. I risultati delle simulazioni, le considerazioni sulle zone di impatto, la descrizione analitica dei dati utilizzati e la proposta di localizzazione delle centraline dovranno essere presentati in un apposito studio agli Enti preposti. A conclusione dei lavori svolti nell ambito del Secondo Protocollo di Intesa sopra richiamato, sono stati individuati dagli enti interessati i siti dove dovranno essere collocate le due centraline di monitoraggio, nonché la strumentazione e le modalità di monitoraggio che dovranno essere predisposte. In seguito ai risultati ottenuti nelle precedenti campagne di monitoraggio invernali ed autunnali del sito E, posto nei pressi della Chiesa di Quarto Superiore in comune di Bologna, si è inoltre ritenuto necessario approfondire lo studio di alcuni parametri dell inquinamento atmosferico presso tale postazione. In data 11 aprile 2008 si è conclusa la conferenza di pianificazione per il Piano Provinciale Gestione Rifiuti (PPGR) che prevede il consolidamento dell attività dell inceneritore in una prospettiva di progressiva riduzione dei conferimenti in discarica. In data è stata rilasciata ai sensi del DLgs n 59/05 e della LR n 21/04 l Autorizzazione Integrata Ambientale all impianto di incenerimento rifiuti sito in via del Frullo a Granarolo dell Emilia (P.G. n /08) che dispone specifiche prescrizioni e condizioni per l esercizio

8 dell impianto. In particolare per il monitoraggio e controllo delle emissioni in atmosfera sono state prescritte misurazioni in continuo per gli inquinanti polveri totali, monossido di carbonio, composti organici totali, acido cloridrico, ossidi di azoto, ossidi di zolfo, acido fluoridrico, ammoniaca e discontinue per gli inquinanti metalli, PCDD + PCDF, IPA, PM10, PM2.5, PCB, benzene. Inoltre l Autorizzazione Integrata Ambientale dispone che il gestore, come piano di miglioramento, installi entro marzo 2009: un sistema di campionamento in continuo di mercurio su ciascuna linea di incenerimento; un sistema di campionamento in continuo di microinquinanti (diossine, furani, PCB, IPA) su ciscuna linea di incenerimento, in grado di campionare ogni emissione continuativamente periodi fino ad almeno 15 giorni; un sistema (unico per entrambe le linee) di analisi dei gas di processo in uscita dalla caldaia, per la misura di CO, NO x, SO 2, HCl, O 2 ; un sistema di riserva (unico per entrambe le linee) di analisi dei gas al camino, per la misura di CO, COT, NO+NO 2, SO 2, CO 2, NH 3, HCl, HF, O 2, H 2 O; un sistema di rilevazione anemometrica che deve funzionare e memorizzare i dati in modo continuativo; DATO ATTO INOLTRE CHE: La Regione Emilia Romagna con Delibera di Giunta n 466/2007 ha approvato il progetto MONITER, di durata triennale, sulla Organizzazione di un sistema di sorveglianza ambientale e valutazione epidemiologica nelle aree circostanti gli impianti di incenerimento Rifiuti Solidi Urbani in Emilia-Romagna. Tale progetto trova continuità con le esperienze maturate in regione ed in particolare con il progetto di sorveglianza ambientale e sanitaria applicato all area dell inceneritore del Frullo ed in particolare individua, quale caso studio sul quale effettuare monitoraggi ed acquisire nuove conoscenze relative alle caratteristiche qualitative e quantitative degli inquinanti emessi dagli impianti di termoutilizzazione rifiuti, il sito dell impianto di Granarolo dell Emilia. TRA PROVINCIA DI BOLOGNA rappresentata dal Presidente P.T. COMUNE DI BOLOGNA rappresentato dal Sindaco P.T. COMUNE DI CASTENASO rappresentato dal Sindaco P.T. COMUNE DI GRANAROLO DELL EMILIA rappresentato dal Sindaco P.T. ARPA, Sezione provinciale di Bologna, rappresentata dal Direttore di Sezione

9 AUSL di Bologna, rappresentata dal Direttore UNIVERSITÀ DI BOLOGNA, Dipartimento Di Scienze e Tecnologie Agroambientali, Centro Sperimentale per lo Studio e l'analisi del Suolo, rappresentata dal Direttore FEA Frullo Energia Ambiente s.r.l. rappresentata dal Legale Rappresentante SI CONVIENE QUANTO SEGUE: Art. 1 Finalità Le Amministrazioni e le Aziende firmatarie della presente intesa intendono proseguire il percorso già avviato con il programma di monitoraggio attuato negli anni dal 2000 al 2007 con l obiettivo di garantire il controllo permanente dello stato delle matrici ambientali dell area circostante l impianto di incenerimento di rifiuti ed al contempo di monitorare lo stato di salute della popolazione residente nell area circostante l impianto di incenerimento nel territorio dei Comuni di Bologna, Castenaso e Granarolo dell Emilia. Tale monitoraggio dovrà essere svolto per l intera durata di esercizio dell impianto. Art. 2 Modalità di esecuzione del programma di monitoraggio ambientale permanente Il programma di monitoraggio permanente prevede: 1. la predisposizione, il posizionamento e messa a regime di due centraline di monitoraggio secondo le caratteristiche degli strumenti per la misura di PM 10, PM 2.5 e della cabina dettagliatamente descritte nel documento tecnico di cui all allegato 1 al presente atto. A conclusione del progetto regionale MONITER il Gruppo tecnico di coordinamento di cui all art 4 valuterà l eventuale necessità di implementazione dei parametri monitorati nelle due centraline. 2. la realizzazione, parallelamente al monitoraggio ambientale di cui al precedente punto 1, di studi ed approfondimenti che verranno ritenuti necessari nell arco di vita dell impianto. Si individuano da subito i seguenti approfondimenti: a. valutazione del contenuto in metalli pesanti e microelementi nelle acque meteoriche raccolte in prossimità dell impianto di incenerimento rifiuti di via del frullo secondo le modalità illustrate nel documento tecnico-economico di cui all allegato 3 al presente protocollo. b. valutazione tossicologica secondo le modalità illustrate nel documento tecnico-economico di cui all allegato 4 al presente protocollo

10 c. campagna di monitoraggio presso la chiesa di Quarto Superiore in comune di Bologna (postazione E), da realizzarsi nel primo periodo invernale utile successivo alla sottoscrizione del presente atto, secondo le modalità illustrate nel documento tecnico-economico di cui all allegato 5. Sulla base degli esiti del monitoraggio integrativo svolto presso il sito E, le parti valuteranno l opportunità di ripetere attività di monitoraggio per detto sito. Le due centraline di monitoraggio dovranno essere posizionate rispettivamente: 1) in prossimità del polo dell infanzia di Quarto Inferiore - Granarolo dell Emilia; 2) in prossimità dell impianto di incenerimento rifiuti in direzione Est, quale punto di massima ricaduta degli effluenti gassosi dell impianto sulla base della simulazione effettuata da ARPA Sezione Provinciale di Bologna riporta nel documento tecnico di cui all allegato 2 al presente al protocollo. Entrambe le centraline dovranno monitorare i seguenti parametri e con le seguenti periodicità: 1) PM10 e PM2.5 - monitoraggio giornaliero come richiesto dal DM 60/02 2) IPA e Metalli - monitoraggio mensile come richiesto dal DLgs152/07 e DLgs 120/08. Le analisi saranno effettuate sui filtri di PM 10 derivanti dai campionamenti giornalieri, cumulati mensilmente e suddividendo il campione mensile in modo omogeneo per l analisi di IPAe metalli. Le attività di campionamento e di analisi dei parametri nelle centraline saranno svolte da ditta specializzata e idonea alla realizzazione di tali attività. Per i primi due anni di attività delle centraline, in corrispondenza agli stessi siti, dovranno essere predisposti due pluviometri per la raccolta e successiva analisi delle acque meteoriche che verrà svolta dal Centro Sperimentale per lo Studio e l Analisi del Suolo del Dipartimento di Scienze e Tecnologie AgroAmbientali della Facoltà di Agraria, in coerenza con il documento tecnicoeconomico di cui all allegato 3 al presente atto, che ne costituisce parte integrante e sostanziale. Verrà inoltre realizzata da parte di ARPA - Eccellenza di Cancerogenesi Ambientale, la valutazione tossicologica sui campioni di PM10 di entrambi i siti, secondo le specifiche del documento tecnicoeconomico di cui all allegato 4 al presente atto, che ne costituisce parte integrante e sostanziale. Infine verrà realizzato, da parte di FEA Srl, il monitoraggio per l approfondimento di alcuni parametri di inquinamento atmosferico presso il sito denominato E, posto nei pressi della Chiesa di Quarto Superiore in Comune di Bologna, sulla base della proposta tecnico-economica di ARPA di cui all allegato 5 al presente atto con modalità logistiche e temporali concordate con il Gruppo tecnico di coordinamento.

11 Art. 3 Comitato istituzionale Le parti convengono di istituire un Comitato Istituzionale composto da: - Assessore all Ambiente della Provincia di Bologna o suo delegato con funzioni di coordinamento generale - Sindaco del Comune di Bologna o un suo delegato - Sindaco del Comune di Castenaso o un suo delegato - Sindaco del Comune di Granarolo dell Emilia o un suo delegato Il Comitato verrà convocato dalla Provincia di Bologna, anche su richiesta delle parti, per l esame delle relazioni e dei dati del monitoraggio e per l organizzazione delle attività di comunicazione dei risultati della popolazione. Per le suddette attività il Comitato Istituzonale si avvale del supporto del Gruppo tecnico di coordinamento di cui al successivo art.4. Art. 4 Gruppo tecnico di coordinamento Le parti convengono di istituire un Gruppo Tecnico di Coordinamento composto da: - un rappresentante del Settore Ambiente della Provincia di Bologna con funzioni di coordinamento generale - un rappresentante del Comune di Bologna - un rappresentante del Comune di Castenaso - un rappresentante del Comune di Granarolo dell Emilia - un rappresentante di F.E.A. Frullo Energia Ambiente S.r.l. - un rappresentante della Sezione Provinciale di ARPA di Bologna - il Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica dell AUSL di Bologna o suo delegato - il responsabile del Centro Sperimentale per lo Studio e l'analisi del Suolo del Dipartimento di Scienze e Tecnologie AgroAmbientali della Facoltà di Agraria dell Università di Bologna; A seguito di particolari esigenze che potranno emergere dai lavori di valutazione ed interpretazione dei risultati dei monitoraggi ambientali, la composizione del Gruppo potrà essere variata con specifiche professionalità. Il Gruppo verrà convocato dalla Provincia di Bologna su richiesta delle parti e comunque almeno ogni 6 mesi, ovvero ogni qualvolta il Responsabile del coordinamento lo riterrà necessario per il buon risultato del programma di monitoraggio ambientale. Il Gruppo produrrà report semestrali sull andamento del monitoraggio stesso da inviare al Comitato istituzionale di cui al precedente art.3.

12 Il Gruppo avrà inoltre funzioni di supporto e consultive per il Comitato istituzionale per: - valutazione dei risultati del monitoraggio ambientale rispetto alle richieste normative per quanto riguarda PM 10, PM 2,5, IPA e Metalli con cadenza semestrale nonché degli studi ed attività di approfondimento avviati con il presente protocollo d intesa ed elencati all art valutazione per l eventuale implementazione dei parametri monitorati dalle centraline di monitoraggio o di specifiche campagne di misura ritenute necessarie alla luce dei risultati del progetto regionale MONITER e dei risultati degli studi ed approfondimenti di cui all art 2. - supporto all attività di comunicazione dei dati di monitoraggio alla cittadinanza. Art. 5 Costi Il costo dell attività di monitoraggio ambientale permanente, degli studi e approfondimenti di cui all art. 2, nonché di ogni altro onere derivante dall applicazione del presente protocollo d intesa è a totale carico di FEA Srl. Art. 6 Impegni delle parti 1. L Amministrazione Provinciale si impegna a coordinare i lavori del Gruppo tecnico di coordinamento di cui all art. 4 dal punto di vista tecnico e amministrativo. E compito dell Amministrazione Provinciale raccordare e coordinare le attività del Gruppo ai procedimenti amministrativi in materia ambientale inerenti l impianto di incenerimento di via Frullo dandone opportuna informazione. Provvederà inoltre a redigere il report semestrale. 2. I Comuni si impegnano a partecipare alle sedute del Comitato Istituzionale e del Gruppo di cui agli artt. 3 e 4, a mettere a disposizione tutti i dati territoriali utili allo svolgimento delle attività di monitoraggio ambientale, a proporre e promuovere iniziative di divulgazione delle informazioni sui propri territori comunali. 3. ARPA Sezione Provinciale di Bologna si impegna a: effettuare valutazioni semestrali dei dati ottenuti rispetto alle richieste normative; realizzare la caratterizzazione tossicologica secondo le modalità descritte nel documento tecncico-economico di cui all allegato 4 al presente protocollo; effettuare valutazioni sull eventuale necessità di implementazione i parametri da monitorare, sulla base dei risultati ottenuti dal presente monitoraggio permanente, da Moniter o da altri studi settoriali specifici. 4. L Ausl di Bologna, Dipartimento di Sanità Pubblica, si impegna ad effettuare le valutazioni epidemiologiche ritenute necessarie dal Comitato istituzionale e dal Gruppo tecnico di coordinamento per meglio interpretare nel tempo i dati monitorati

13 5. Il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari Centro sperimentale per lo studio e l Analisi del Suolo della Facoltà di Agraria dell Università degli studi di Bologna si impegna a svolgere la valutazione del contenuto in metalli pesanti e microelementi nelle acque meteoriche raccolte in prossimità dell impianto di incenerimento rifiuti di via del frullo secondo le modalità illustrate nel documento tecnico-economico di cui all allegato 3 6. FEA Srl, in qualità di gestore dell impianto di incenerimento rifiuti di via del Frullo, si impegna a: predisporre, posizionare e mettere a regime le due centraline di monitoraggio eseguendo le attività come descritto all art. 2. sostenere i costi delle attività di monitoraggio ambientale e degli studi e approfondimenti di cui all art. 2 nonché di ogni altro onere derivante dall applicazione del presente protocollo d intesa. Art. 7 Tempi e durata del protocollo di intesa Fatta salva l intesa fra le parti di attuare attività permanente di monitoraggio così come previsto all art 1, il presente protocollo ha validità fino al 31/12/2015 ed è rinnovabile previo accordo tra le parti. Il protocollo potrà essere oggetto di verifica ed eventuale modifica degli accordi in esso contenuti a conclusione del progetto Moniter e sulla base dei relativi risultati ottenuti. Le attività, i contenuti e le modalità di proseguimento del monitoraggio ambientale permanente oggetto del presente protocollo potranno essere modificate ed integrate per esigenze sopravvenute e/o a seguito dell evoluzione tecnologica e normativa dei monitoraggi ambientali. il Rappresentante della Provincia di Bologna, il Rappresentante del Comune di Bologna il Rappresentante del Comune di Castenaso il Rappresentante del Comune di Granarolo dell Emilia il Direttore di ARPA, Sezione provinciale di Bologna, il Rappresentante dell AUSL di Bologna, il Rappresentante dell Università di Bologna, Direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroambientali, il Rappresentante di F.E.A. Frullo Energia Ambiente Srl

14 ALLEGATO 1 REQUISITI GENERALI DELLA STRUMENTAZIONE E CONFIGURAZIONE PER IL MONITORAGGIO DI PM10 E PM2.5 Relativamente al monitoraggio del materiale particellare in sospensione PM10 e PM2.5, possono essere previsti analizzatori automatici e sequenziali o campionatori sequenziali gravimetrici come descritto nelle OPZIONE 1 e OPZIONE 2 sotto descritte. OPZIONE 1 1) ANALIZZATORE AUTOMATICO E SEQUENZIALE DI MATERIALE PARTICELLARE IN SOSPENSIONE PM 10 Il metodo di misura dello strumento è quello dell attenuazione dei raggi beta. Le parti essenziali che costituiscono l analizzatore automatico e sequenziale di materiale particellare in sospensione PM10 sono: 1) testa di prelievo per PM 10 ; 2) linea di prelievo; 3) sistema automatico di gestione dei portafiltri nelle varie fasi operative (carico, campionamento, misura e scarico); 4) sistema di misura della massa a raggi beta; 5) sistema di regolazione,controllo e misura della portata; 6) pompa per l aspirazione dell aria; 7) sistema microprocessore per la gestione del ciclo campionamento, della misura, dei dati rilevati, della diagnostica di funzionamento e dell interfaccia con l utente e con il sistema di acquisizione dei dati. 8) accessori vari per l installazione e il funzionamento. 1.1) TESTA DI PRELIEVO PER PM 10. Testa di campionamento per la frazione inalabile delle particelle sospese PM 10 con portata a 2,3 m 3 /h e conforme alla specifica europea EN (testa di riferimento) e prevista dalla normativa tecnica nell allegato XI, paragrafo 1, sezione IV al D.M. 2/04/02 N ) LINEA DI PRELIEVO. La linea di prelievo che porta il campione sul filtro deve essere priva di ostruzioni od impedimenti fluidodinamici tali da provocare perdite quantificabili sul campione di particolato PM 10. Inoltre la linea di prelievo che porta il campione sul filtro deve essere tale che la temperatura dell aria in prossimità del filtro non ecceda di oltre i 5 C la temperatura ambiente. 1.3) SISTEMA AUTOMATICO DI GESTIONE DEI PORTAFILTRI. Il sistema automatico di gestione dei portafiltri deve essere in grado di gestire tutte le fasi operative anche contemporanee consistenti in : - carico dei filtri bianchi dall apposito contenitore; - pesata del filtro bianco prima dell inizio del campionamento mediante il sistema di misura basato sull attenuazione dei raggi beta; - campionamento sul filtro per il periodo previsto dalla normativa (24 ore) ad una portata costante di 2,3 m 3 /h; - pesata del filtro dopo il ciclo di campionamento mediante il sistema di misura basato sull attenuazione dei raggi beta;

15 - scarico dei filtri campionati nell apposito contenitore per il successivo utilizzo per la speciazione chimica del particolato (determinazione dei metalli pesanti, degli IPA ed eventuali altri composti ionici). Il sistema deve consentire la raccolta automatica della frazione delle particelle sospese PM 10 su seguenti mezzi filtranti del diametro di 47 mm.: - fibra di vetro; - fibra di quarzo; - membrana in politetrafluoroetilene (PTFE) porosità 2 µm; inseriti in idonei supporti (portafiltri) con un autonomia funzionale di almeno 30 filtri. Il modulo deve consentire di recuperare e sostituire le membrane filtranti senza interrompere l attività di campionamento. 1.4) SISTEMA DI MISURA A RAGGI BETA. Il campionatore effettua le misure della massa del filtro mediante il metodo di attenuazione dei raggi beta impiegando una sorgente radioattiva C 14 a bassa emissione e un contatore Geiger come rilevatore. 1.5) SISTEMA DI REGOLAZIONE, CONTROLLO E MISURA DELLA PORTATA. Il campionatore deve essere dotato di un sistema regolazione controllo e misura del flusso automatico e in grado di mantenere il flusso di campionamento costante durante il ciclo campionamento (2,3 m 3 /h). Il campionatore deve essere dotato di sensori per la misura della temperatura ambiente e della pressione atmosferica e della temperatura in prossimità del filtro e della caduta di pressione sul supporto filtrante. 1.6) POMPA ASPIRANTE. Pompa aspirante ad alto volume in grado di garantire una portata volumetrica costante nella zona di prelievo e separazione granulometrica di 2,3 m 3 /h. Le caratteristiche della pompa aspirante devono essere tali da mantenere la portata volumetrica costante fino ad una caduta di pressione sul mezzo filtrante ad un massimo di 40 Kpa, ad un valore di portata volumetrica di 2,3 m 3 /h. 1.7) SISTEMA A MICROPROCESSORE PER LA GESTIONE DEL CAMPIONATORE. Il campionatore deve essere dotato di un sistema a microprocessore con software applicativo in grado di gestire le principali fasi di seguito descritte: - movimentazione dei portafiltri; - campionamento e controllo di tutti i parametri che influenzano in campionamento (temperatura, pressione ecc) - misura della massa; - monitoraggio in continuo dei vari processi operativi; - memorizzazione dei dati; - controllo della diagnostica di funzionamento e delle fasi di power failure; - interfaccia locale con l utente; - connessioni con il sistema di acquisizione dei dati mediante segnali analogici o porta seriale per la gestione dei dati di funzionamento, analitici e della diagnostica di funzionamento 1.8) PRINCIPALI CARATTERISTICHE TECNICHE. Range di misura 0-50 mg Precisione misura di concentrazione massa (modalità 24 ore) +/- 3 µg/m 3 Limite di rilevabilità della concentrazione di massa 1 µg/m 3 Portata operativa (impostabile) 0,8-2,5 m 3 /h

16 Caduta di pressione massima su filtro 40 Kpa a 2,3 m 3 /h Precisione della misura di portata < 1% del valore letto Accuratezza della misura di portata < 2% del valore letto Alimentazione elettrica 220 Vca monofase 50 Hz Condizioni operative (in cabina) +5 C / +35 C Capacità dei contenitori porta filtri non inferiore a 30 Membrane filtranti (lana di vetro, quarzo e PTFE) diam 47 mm 1.9) KIT PER IL MONTAGGIO A RACK 19. L analizzatore automatico e sequenziale di materiale particellare in sospensione PM 10 dovrà essere dotato dei componenti idonei all inserimento nel rack ) ACCESSORI E SERVIZI VARI. L analizzatore automatico e sequenziale di materiale particellare in sospensione PM 10 dovrà essere completo con tutti gli accessori d uso necessari all installazione ed al funzionamento in cabina. 1.11) CERTIFICAZIONE. L analizzatore automatico e sequenziale dovrà essere rispondente, documentato da idonea documentazione o certificazione, alle specifiche normative, con particolare riferimento a quanto previsto dall art. 19 comma 1 del D.M. 2 aprile 2002 n ) SICUREZZA. Tutta la strumentazione sopra descritta e la sua installazione nella cabina deve essere conforme alla vigente normativa antinfortunistica e di sicurezza con particolare riferimento al D.Lgs. 626/94 e successive modifiche e al D.P.R. 459/96. La strumentazione deve rispecchiare, per quanto attiene alla componentistica elettrica interna ed alle relative connessioni di installazione, le norme CEI. 1.13) NORMATIVA TECNICA. Per quanto non espressamente indicato nelle specifiche sopra riportate si deve fare riferimento alla seguente normativa tecnica : Decreto Legislativo 04/08/1999 n 351; D.M. 02/04/2002 n 60; D.M 20/09/ ) ANALIZZATORE AUTOMATICO E SEQUENZIALE DI MATERIALE PARTICELLARE SOSPENSIONE PM 2.5. Il metodo di misura dello strumento è quello dell attenuazione dei raggi beta. Le parti essenziali che costituiscono l analizzatore automatico e sequenziale di materiale particellare in sospensione PM 2.5 sono: 1) testa di prelievo per PM 2.5 2) linea di prelievo; 3) sistema automatico di gestione dei portafiltri nelle varie fasi operative (carico, campionamento, misura e scarico); 4) sistema di misura della massa a raggi beta; 5) sistema di regolazione,controllo e misura della portata; 6) pompa per l aspirazione dell aria; 7) sistema microprocessore per la gestione del ciclo campionamento, della misura, dei dati rilevati, della diagnostica di funzionamento e dell interfaccia con l utente e con il sistema di acquisizione dei dati. 8) accessori vari per l installazione e il funzionamento.

17 2.1) TESTA DI PRELIEVO PER PM 2.5. Testa di campionamento per la frazione inalabile delle particelle sospese PM 2,5 con portata a 2,3 m 3 /h e conforme alla specifica europea EN (testa di riferimento) e alle norme tecniche contente nell allegato XI, paragrafo 1, sezione V al D.M. 2/04/02 N ) LINEA DI PRELIEVO. La linea di prelievo che porta il campione sul filtro deve essere priva di ostruzioni od impedimenti fluidodinamici tali da provocare perdite quantificabili sul campione di particolato. Inoltre la linea di prelievo che porta il campione sul filtro deve essere tale che la temperatura dell aria in prossimità del filtro non ecceda di oltre i 5 C la temperatura ambiente. 2.3) SISTEMA AUTOMATICO DI GESTIONE DEI PORTAFILTRI. Il sistema automatico di gestione dei portafiltri deve essere in grado di gestire tutte le fasi operative anche contemporanee consistenti in : - carico dei filtri bianchi dall apposito contenitore; - pesata del filtro bianco prima dell inizio del campionamento mediante il sistema di misura basato sull attenuazione dei raggi beta; - campionamento sul filtro per il periodo previsto dalla normativa (24 ore) ad una portata costante di 2,3 m 3 /h; - pesata del filtro dopo il ciclo di campionamento mediante il sistema di misura basato sull attenuazione dei raggi beta; - scarico dei filtri campionati nell apposito contenitore per l eventuale utilizzo successivo per la speciazione chimica del particolato (determinazione dei metalli pesanti, degli IPA ed eventuali altri composti ionici). Il sistema deve consentire la raccolta automatica della frazione delle particelle sospese PM 2.5 su seguenti mezzi filtranti del diametro di 47 mm.: - fibra di vetro; - fibra di quarzo; - membrana in politetrafluoroetilene (PTFE) porosità 2 µm; inseriti in idonei supporti (portafiltri) con un autonomia funzionale di almeno 30 filtri. Il modulo deve consentire di recuperare e sostituire le membrane filtranti senza interrompere l attività di campionamento. 2.4) SISTEMA DI MISURA A RAGGI BETA. Il campionatore effettua le misure della massa del filtro mediante il metodo di attenuazione dei raggi beta impiegando una sorgente radioattiva C 14 a bassa emissione e un contatore Geiger come rilevatore. 2.5) SISTEMA DI REGOLAZIONE, CONTROLLO E MISURA DELLA PORTATA. Il campionatore deve essere dotato di un sistema regolazione controllo e misura del flusso automatico e in grado di mantenere il flusso di campionamento costante durante il ciclo campionamento (2,3 m 3 /h). Il campionatore deve essere dotato di sensori per la misura della temperatura ambiente e della pressione atmosferica e della temperatura in prossimità del filtro e della caduta di pressione sul supporto filtrante. 2.6) POMPA ASPIRANTE. Pompa aspirante ad alto volume in grado di garantire una portata volumetrica costante nella zona di prelievo e separazione granulometrica di 2,3 m 3 /h. Le caratteristiche della pompa aspirante devono essere tali da mantenere la portata volumetrica

18 costante fino ad una caduta di pressione sul mezzo filtrante ad un massimo di 40 Kpa, ad un valore di portata volumetrica di 2,3 m 3 /h. 2.7) SISTEMA A MICROPROCESSORE PER LA GESTIONE DEL CAMPIONATORE. Il campionatore deve essere dotato di un sistema a microprocessore con software applicativo in grado di gestire le principali fasi di seguito descritte: - movimentazione dei portafiltri; - campionamento e controllo di tutti i parametri che influenzano in campionamento (temperatura, pressione ecc) - misura della massa; - monitoraggio in continuo dei vari processi operativi; - memorizzazione dei dati; - controllo della diagnostica di funzionamento e delle fasi di power failure; - interfaccia locale con l utente; - connessioni con il sistema di acquisizione dei dati mediante segnali analogici o porta seriale per la gestione dei dati di funzionamento, analitici e della diagnostica di funzionamento 2.8) PRINCIPALI CARATTERISTICHE TECNICHE. Range di misura 0-50 mg Precisione misura di concentrazione massa (modalità 24 ore) +/- 3 µg/m 3 Limite di rilevabilità della concentrazione di massa 1 µg/m 3 Portata operativa (impostabile) 0,8-2,5 m 3 /h Caduta di pressione massima su filtro 40 Kpa a 2,3 m 3 /h Precisione della misura di portata < 1% del valore letto Accuratezza della misura di portata < 2% del valore letto Alimentazione elettrica 220 Vca monofase 50 Hz Condizioni operative (in cabina) +5 C / +35 C Capacità dei contenitori porta filtri non inferiore a 30 Membrane filtranti (lana di vetro, quarzo e PTFE) diam 47 mm 2.9) KIT PER IL MONTAGGIO A RACK 19. L analizzatore automatico e sequenziale di materiale particellare in sospensione PM 2.5 dovrà essere dotato dei componenti idonei all inserimento nel rack ) ACCESSORI E SERVIZI VARI. L analizzatore automatico e sequenziale di materiale particellare in sospensione PM 2.5 dovrà essere completo con tutti gli accessori d uso necessari all installazione ed al funzionamento in cabina. 2.11) CERTIFICAZIONE. Il campionatore sequenziale dovrà essere rispondente, documentato da idonea documentazione o certificazione, alle specifiche normative con particolare riferimento a quanto previsto dall art. 19 comma 1 del D.M. 2 aprile 2002 n ) SICUREZZA. Tutta la strumentazione sopra descritta e la sua installazione nella cabina deve essere conforme alla vigente normativa antinfortunistica e di sicurezza con particolare riferimento al D.Lgs. 626/94 e successive modifiche e al D.P.R. 459/96. La strumentazione deve rispecchiare, per quanto attiene alla componentistica elettrica interna ed alle relative connessioni di installazione, le norme CEI. 2.13) NORMATIVA TECNICA. Per quanto non espressamente indicato nelle specifiche sopra riportate si deve fare riferimento alla seguente normativa tecnica :

19 Decreto Legislativo 04/08/1999 n 351; D.M. 02/04/2002 n 60; D.M 20/09/2002. OPZIONE 2 1) CAMPIONATORE SEQUENZIALE DELLA FRAZIONE DI MATERIALE PARTICOLATO PM 10 Il metodo di riferimento per il campionamento e la misurazione del PM 10 è quello previsto dall art. 19 del D.M. 2 aprile 2002 n 60 e indicato nell allegato XI, paragrafo 1, sezione IV e relative appendici 1, 2 e 3. Le principali specifiche dei componenti del su indicato campionatore sono riportate di seguito: 1.1) POMPA ASPIRANTE. Pompa aspirante ad alto volume con regolatore di portata in grado di garantire una portata volumetrica costante nella zona di prelievo e separazione granulometrica di 2,3 m 3 /h. Le caratteristiche della pompa aspirante devono essere tali da mantenere la portata volumetrica costante fino ad una caduta di pressione sul mezzo filtrante pari a 25 Kpa, ad un valore di portata volumetrica di 2,3 m 3 /h. 1.2) MISURATORE VOLUMETRICO. La misura del campione di aria prelevato viene eseguito mediante contatore volumetrico a secco con una accuratezza +/- 2%. 1.3) UNITA' DI PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DEI DATI. Unità di programmazione e gestione dei dati in grado di stabilire per ogni campione tempi del prelievo, portata di aspirazione costante, ritardo iniziale, durata delle pause, data ed ora inizio e fine prelievo, litri aspirati, caduta di pressione sul filtro, temperatura e pressione atmosferica, ecc. Il software di gestione dovrà garantire fra l'altro la ripetizione ciclica del programma impostato, il ritardo iniziale per poter gestire l'inizio del ciclo di campionamento. Durante un prelievo impostato su un tempo di mediazione di 24 ore o altro, se la portata scende al di sotto del valore nominale per più del 10% per un tempo superiore a 60 secondi a causa di carico eccessivo, il sistema deve interrompere il campionamento In caso di mancanza di alimentazione in rete il sistema dovrà mantenere in memoria il programma impostato e i dati e garantire comunque la ripresa delle funzioni operative al ripristino delle stessa con registrazione della data e dell ora di ogni interruzione superiore al minuto (numero minimi di registrazione 10). Informazioni minime che devono essere fornite dal campionatore di riferimento (allegato XI, appendice 3 del D.M. 2/04/02 N 60) : 1) Portata volumetrica alla testa di prelievo; 2) Media della portata volumetrica nel periodo di campionamento; 3) Coefficiente di variazione CV della portata volumetrica nel periodo di campionamento; 4) Indicatore di superamento per oltre 5 minuti del limite del 10% della portata impostata; 5) Volume totale campionato; 6) Temperatura ambiente; 7) Media, minimo, massimo della temperatura ambiente nel periodo di campionamento; 8) Pressione atmosferica; 9) Media, minimo, massimo della pressione atmosferica nel periodo di campionamento;

20 10) Caduta di pressione sul dispositivo filtrante durante il campionamento; 11) Media, minimo, massimo della caduta di pressione nel periodo di campionamento; 12) Temperatura in prossimità del mezzo filtrante; 13) Indicatore di superamento del limite massimo consentito (5 C) alla differenza tra la temperatura in prossimità del mezzo filtrante e la temperatura ambiente per oltre 60 minuti; 14) Massimo differenziale tra la temperatura in prossimità del mezzo filtrante e temperatura ambiente con data e ora dell evento; Tali informazioni minime dovranno essere rese disponibili in tempo reale, alla fine del campionamento o successivamente mediante interfaccia con l operatore, tramite i seguenti dispositivi: display; mediante stampante integrata ; porta RS 232 per eventuale collegamento diretto ad un sistema di acquisizione del dati o remoto. 1.4) TESTA DI CAMPIONAMENTO. Testa di campionamento per la frazione inalabile delle particelle sospese PM 10 conforme alla specifica europea EN (testa di riferimento) e prevista dalla normativa tecnica nell allegato XI, paragrafo 1, sezione IV del D.M. 2/04/02 N ) MODULO SEQUENZIALE PORTAMEMBRANA. Il modulo deve consentire la raccolta automatica della frazione delle particelle sospese PM 10 su mezzi filtranti (fibra di vetro o fibra di quarzo o membrana in politetrafluoroetilene) di diametro 47 mm inseriti in idonei supporti con un autonomia funzionale di almeno 16 filtri. Il modulo deve consentire di recuperare e sostituire le membrane filtranti senza interrompere l attività di campionamento e con una autonomia per tale operazione non inferiore a 16 giorni. Il modulo sopra descritto deve essere gestito dall unità di programmazione di cui al punto 6.3; il dispositivo di cambio del filtro a fine prelievo deve essere di tipo pneumatico o altro sistema equivalente. La linea di prelievo che collega la testa di campionamento e il modulo sequenziale portamembrana fino al filtro non deve avere ostruzioni o impedimenti fluidodinamici tali da provocare perdite quantificabili sul campione del particolato PM ) CERTIFICAZIONE. Il campionatore sequenziale deve essere certificato rispondente alle specifiche normative, con particolare riferimento a quanto previsto dall art. 19 comma 1 del D.M. 2 aprile 2002 n ) SICUREZZA. Tutta la strumentazione deve essere conforme alla vigente normativa antinfortunistica e di sicurezza con particolare riferimento al D.Lgs. 626/94 e successive modifiche e al D.P.R. 459/96 e la componentistica elettrica deve rispettare le norme CEI. 1.8) NORMATIVA TECNICA. Per quanto non espressamente riportato nelle specifiche sopra elencate si deve fare riferimento alla seguente normativa tecnica: Decreto Legislativo 04/08/1999 n 351; D.M. 02/04/2002 n 60; D.M 20/09/2002.

21 2) CAMPIONATORE SEQUENZIALE DELLA FRAZIONE DI MATERIALE PARTICOLATO PM 2.5 Il metodo di riferimento per il campionamento e la misurazione del PM 2,5 è quello previsto dall art. 19 del D.M. 2 aprile 2002 n 60 e indicato nell allegato XI, paragrafo 1, sezione V e relative appendici 1, 2 e 3. Le principali specifiche dei componenti sono riportate di seguito: 2.1) POMPA ASPIRANTE. Pompa aspirante ad alto volume con regolatore di portata in grado di garantire una portata volumetrica costante nella zona di prelievo e separazione granulometrica di 2,3 m 3 /h. Le caratteristiche della pompa aspirante devono essere tali da mantenere la portata volumetrica costante fino ad una caduta di pressione sul mezzo filtrante pari a 25 Kpa, ad un valore di portata volumetrica di 2,3 m 3 /h. 2.2) MISURATORE VOLUMETRICO. La misura del campione di aria prelevato viene eseguito mediante contatore volumetrico a secco con una accuratezza +/- 2%. 2.3) UNITA' DI PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DEI DATI. Unità di programmazione e gestione dei dati in grado di stabilire per ogni campione tempi del prelievo, portata di aspirazione costante, ritardo iniziale, durata delle pause, data ed ora inizio e fine prelievo, litri aspirati, caduta di pressione sul filtro, temperatura e pressione atmosferica, ecc. Il software di gestione dovrà garantire fra l'altro la ripetizione ciclica del programma impostato, il ritardo iniziale per poter gestire l'inizio del ciclo di campionamento. Durante un prelievo impostato su un tempo di mediazione di 24 ore o altro, se la portata scende al di sotto del valore nominale per più del 10% per un tempo superiore a 60 secondi a causa di carico eccessivo, il sistema deve interrompere il campionamento In caso di mancanza di alimentazione in rete il sistema dovrà mantenere in memoria il programma impostato e i dati e garantire comunque la ripresa delle funzioni operative al ripristino delle stessa con registrazione della data e dell ora di ogni interruzione superiore al minuto (numero minimi di registrazione 10). Informazioni minime che devono essere fornite dal campionatore di riferimento (allegato XI, appendice 3 del D.M. 2/04/02 N 60) : 1) Portata volumetrica alla testa di prelievo; 2) Media della portata volumetrica nel periodo di campionamento; 3) Coefficiente di variazione CV della portata volumetrica nel periodo di campionamento; 4) Indicatore di superamento per oltre 5 minuti del limite del 10% della portata impostata; 5) Volume totale campionato; 6) Temperatura ambiente; 7) Media, minimo, massimo della temperatura ambiente nel periodo di campionamento; 8) Pressione atmosferica; 9) Media, minimo, massimo della pressione atmosferica nel periodo di campionamento; 10) Caduta di pressione sul dispositivo filtrante durante il campionamento; 11) Media, minimo, massimo della caduta di pressione nel periodo di campionamento; 12) Temperatura in prossimità del mezzo filtrante; 13) Indicatore di superamento del limite massimo consentito (5 C) alla differenza tra la temperatura in prossimità del mezzo filtrante e la temperatura ambiente per oltre 60 minuti; 14) Massimo differenziale tra la temperatura in prossimità del mezzo filtrante e temperatura ambiente con data e ora dell evento;

22 Tali informazioni minime dovranno essere rese disponibili in tempo reale, alla fine del campionamento o successivamente mediante interfaccia con l operatore, tramite i seguenti dispositivi: display; mediante stampante integrata ; porta RS 232 per eventuale collegamento diretto al sistema di acquisizione del dati o remoto. 2.4) TESTA DI CAMPIONAMENTO. Testa di campionamento per la frazione inalabile delle particelle sospese PM 2,5 con portata a 2,3 m 3 /h e conforme alla normativa tecnica dell allegato XI, paragrafo 1, sezione V del D.M. 2/04/02 N ) MODULO SEQUENZIALE PORTAMEMBRANA. Il modulo deve consentire la raccolta automatica della frazione delle particelle sospese PM 2,5 su mezzi filtranti (fibra di vetro o fibra di quarzo o membrana in politetrafluoroetilene) di diametro 47 mm inseriti in idonei supporti con un autonomia funzionale di almeno 16 filtri. Il modulo deve consentire di recuperare e sostituire le membrane filtranti senza interrompere l attività di campionamento e con una autonomia per tale operazione non inferiore a 16 giorni. Il modulo sopra descritto deve essere gestito dall unità di programmazione di cui al punto 7.3; il dispositivo di cambio del filtro a fine prelievo deve essere di tipo pneumatico o altro sistema equivalente. La linea di prelievo che collega la testa di campionamento e il modulo sequenziale portamembrana fino al filtro non deve avere ostruzioni o impedimenti fluidodinamici tali da provocare perdite quantificabili sul campione del particolato PM 2,5. 2.6) CERTIFICAZIONE. Deve essere attestata la rispondenza del campionatore sequenziale alle specifiche normative con idonea documentazione o certificazione, con particolare riferimento a quanto previsto dall art. 19 comma 1 del D.M. 2 aprile 2002 n ) SICUREZZA. Tutta la strumentazione sopra descritta e deve essere conforme alla vigente normativa antinfortunistica e di sicurezza con particolare riferimento al D.Lgs. 626/94 e successive modifiche e al D.P.R. 459/96. La componentistica elettrica interna ed alle relative connessioni di installazione devono essere a norma CEI. 2.8) NORMATIVA TECNICA. Per quanto non espressamente riportato nelle specifiche sopra elencate si deve fare riferimento alla seguente normativa tecnica: Decreto Legislativo 04/08/1999 n 351; D.M. 02/04/2002 n 60; D.M 20/09/2002. REQUISITI GENERALI DEL SISTEMA DI ACQUISIZIONE DEI DATI Nel caso dell OPZIONE 1 che prevede analizzatori automatici per la misura del particolato PM 10 e PM 2,5 la stazione di monitoraggio deve essere dotata di un sistema di acquisizione, elaborazione dati e gestione delle apparecchiature installate costituito dai seguenti principali componenti: Apparati hardware;

23 Software di base; Software applicativo; Sistema di trasmissione dati e comunicazione. 1) APPARATI HARDWARE. Personal computer in esecuzione industriale con le seguenti caratteristiche minime: Chassis per montaggio a rack 19 completo di alimentatore 260 Watt e backplane passivo; Scheda CPU completa di : -Microprocessore Intel Pentium III 1.0 GHz -256 kbyte di memoria cache di secondo livello -256 Mbyte di memoria RAM -Interfaccia video VGA/AGP -Interfaccia di rete Ethernet 10/100-2 porte seriali RS porta parallela -2 porte USB; Lettore CD-ROM IDE 52x; Schede multifunzione per l interfaccia con la strumentazione completa di: -16 ingressi analogici single-ended, risoluzione a 12 bit -16 ingressi digitali TTL compatibili -16 uscite digitali TTL compatibili -1 uscita analogica a 12 bit -1 pace /counter programmabile; Scheda con 16 ingressi digitali opto-isolati; Scheda con 16 uscite digitali a relè; Schede seriali (minimo 4 porte RS 232) per le connessioni con strumenti dotati della medesima interfaccia; Monitor a colori da 15 LCD; Tastiera cordless tasti; Mouse cordless; Gruppo statico di continuità da 750 VA, completo di componenti hardware e software di controllo dello stato dell UPS e di gestione degli shutdown. Relativamente ai componenti hardware del sistema di acquisizione, elaborazione e gestione delle apparecchiature installate nella stazione di monitoraggio, possono essere previste anche soluzioni non completamente conformi a quanto sopra indicato, purchè le soluzioni proposte siano migliorative a quanto richiesto nelle specifiche. 2) SOFTWARE DI BASE Il software di base per il sistema di acquisizione, elaborazione e gestione della apparecchiature installate nella stazione di monitoraggio, fornito in licenza d uso, deve essere costituito dal sistema operativo Windows XP. Relativamente al software di base del sistema di acquisizione, elaborazione e gestione della apparecchiature installate nella stazione di monitoraggio, possono essere previste anche soluzioni non completamente conformi a quanto sopra indicato, purchè le soluzioni proposte siano migliorative a quanto richiesto nelle specifiche. Qualora sia prevista la trasmissione e acquisizione dei dati da una unità periferica si può prevedere:

24 3) SOFTWARE APPLICATIVO. Software applicativo deve consentire la configurazione del sistema di acquisizione, elaborazione e gestione delle apparecchiature installate nella stazione di monitoraggio per le seguenti principali funzioni: a) Acquisizione e condizionamento dei segnali (ingressi analogici, ingressi digitali e uscite a relè) per ogni singolo strumento; b) Acquisizione di dati e gestione strumenti mediante porta seriale RS 232; c) Gestione delle fasi operative degli strumenti (accensione, oscuramento, messa in scansione, misura, calibrazione, ecc.); d) Elaborazione dei valori acquisiti con validazione, linearizzazione e ingegnerizzazione dei dati elementari, calcolo e validazione dei valori medi al minuto, dei dati medi orari e dei parametri di calibrazione; e) Archiviazione locale dei valori medi al minuto, dei valori medi orari, dei valori di calibrazione, di allarme e diagnostica e di configurazione degli strumenti; f) Interfaccia locale con operatore per la visualizzazione dei dati e configurazione del sistema; g) Export locale dei dati mediante supporto idoneo in formati ASCII e Excel compatibile; h) Trasmissione a unità periferica (centro di calcolo) dei valori elementari, valori memorizzati, allarmi, diagnostica, parametri di configurazione, data e ora; i) Ricezione e attuazione da unità periferica (centro di calcolo) di comandi di impostazione dell ora e della data, di impostazione dei parametri di configurazione, di avvio/arresto del ciclo di calibrazione di uno o più strumenti, messa in scansione o fuori scansione di strumenti, richiesta di trasmissione dei valori memorizzati e della diagnostica di funzionamento. 4) SISTEMA DI TRASMISSIONE DATI E COMUNICAZIONE. Le specifiche di massima del sistema di trasmissione dati e comunicazione sono le seguenti: - Modem analogico per la trasmissione dei dati mediante rete telefonica commutata. In alternativa: -Modem GSM/GPRS DUAL BAND 900 e 1800 Mhz con antenna di tipo veicolare Dual Band con adeguata capacità di ricezione e trasmissione da installare nella parte esterna della cabina; alimentazione continua da rete mediante trasformatore; 5) ALTRI SERVIZI RICHIESTI. Le attrezzature sopra elencate debbono essere dotate di tutti gli accessori per consentirne il corretto funzionamento e l installazione nella stazione di monitoraggio. La ditta deve inoltre fornire i manuali tecnici con le istruzioni per l uso e la gestione in lingua italiana e le licenze dei software dei vari sistemi. 6) SICUREZZA. Tutta la strumentazione sopra descritta e la sua installazione nella stazione di monitoragggio deve essere conforme alla vigente normativa antinfortunistica e di sicurezza con particolare riferimento al D.Lgs. 626/94 e successive modifiche e al D.P.R. 459/96. La strumentazione fornita deve rispecchiare, per quanto attiene alla componentistica elettrica interna ed alle relative connessioni di installazione, le norme CEI.

25 REQUISITI GENERALI E DELLA CABINA E CONFIGURAZIONE La cabina deve avere le seguenti caratteristiche principali: RILOCABILITÀ La stazione di misura deve essere trasportabile e dotata di golfari che ne consentano il sollevamento con tutte le apparecchiature montate all interno, sia per la messa in sito sia per eventuali future ricollocazioni. ESPANDIBILITÀ La stazione di misura può consentire l installazione ed il corretto funzionamento di strumentazione aggiuntiva rispetto l'attuale configurazione. L espandibilità è garantita da: dimensioni della cabina di alloggiamento delle apparecchiature; dimensionamento dell impianto elettrico; dimensionamento dell impianto di condizionamento; dimensioni e numero degli armadi porta-strumenti; configurazione hardware e dotazione software del sistema di acquisizione, elaborazione e gestione delle apparecchiature di stazione. MANUTENIBILITÀ La stazione di misura deve poter assicurare la massima accessibilità ad ogni elemento funzionale sia interno sia esterno alla cabina di alloggiamento delle apparecchiature, così da facilitare tutte le operazioni di installazione, gestione e manutenzione. INALTERABILITÀ NEL TEMPO La cabina di alloggiamento delle apparecchiature deve essere realizzata con materiali inattaccabili dagli agenti atmosferici e dagli agenti chimici presenti nell'atmosfera e garantire un elevato grado di resistenza all usura. Dovrà inoltre possedere caratteristiche di robustezza e resistenza tali da garantire la perfetta custodia, conservazione e funzionamento nel tempo delle apparecchiature, anche in caso di eventuali tentativi di intrusione o di danneggiamento. 1) CONFIGURAZIONE La cabina di alloggiamento delle apparecchiature dovrà essere fornita completa di: Impianto elettrico e di illuminazione Impianto di condizionamento Impianto di distribuzione e scarico gas n 2 armadi a rack standard da 19 Stabilizzatore da 4500 VA Dispositivi di allarme incendio,antiintrusione ed alta temperatura Dispositivo per accesso in sicurezza al tetto Dotazioni accessorie Sistema di prelievo per inquinanti gassosi Alloggiamento bombole. 2) CARATTERISTICHE TECNICHE

26 Le principali caratteristiche costruttive della cabina di alloggiamento delle apparecchiature richieste sono: Dimensioni esterne indicativamente di circa 2200 x 2200 x 2500 mm (l x p x h). Dimensioni interne idonee all alloggiamento delle apparecchiature richieste e di altre di eventuale futura installazione e tali da consentire agli utenti ed al personale addetto alla manutenzione ed ai controlli di operare in maniera agevole. Materiali e particolari costruttivi capaci di garantire un elevato grado di resistenza all usura, anche in condizioni ambientali particolarmente aggressive, e di robustezza, anche in caso di eventuali tentativi di intrusione o danneggiamento. Coibentazione tale da ottenere un isolamento termo-igrometrico idoneo ed evitare fenomeni di condensa all interno della struttura. Struttura portante in profilati di alluminio; deve essere garantita una portata del tetto non inferiore a 300 Kg/m 2 per carico uniformemente distribuito. Pavimento in materiale antisdrucciolo con portata non inferiore a 500 Kg/m 2 per carico uniformemente distribuito. Colore esterno da definire in fase di fornitura. La cabina deve essere completa di: Impianto elettrico e di illuminazione a 220 V, 50 Hz, potenza massima 6kW monofase realizzato a regola d arte ed in maniera conforme alle norme vigenti, dimensionato per consentire il corretto funzionamento delle apparecchiature attualmente richieste e di altre di eventuale futura installazione. Impianto di condizionamento di tipo split inverter con pompa di calore dimensionato in relazione alle dimensioni della cabina, al tipo ed al numero di attrezzature attualmente richieste, all eventuale futura espansione strumentale ed ai siti di installazione, così da garantirne un funzionamento ottimale in condizioni di esercizio in continuo (deve garantire una temperatura interna C con temperature esterne C) Impianto pneumatico,se previsto, realizzato a regola d arte e in maniera conforme alle norme vigenti. N 2 armadi porta-strumenti a rack da 19 o altra soluzione migliorativa con dimensioni tali da consentire il montaggio delle apparecchiature attualmente richieste. Tavolino in grado di alloggiare video e tastiera, completo di poltroncina su ruote. Sistema di controllo della temperatura interna, costituito da: Termostato per il controllo del valore di soglia di altissima temperatura, in grado di disattivare automaticamente l interruttore generale di alimentazione quando la temperatura sale al di sopra di un valore di soglia programmabile. Sensore di temperatura digitale, collegato al sistema di acquisizione dati, con funzione di controllo continuo della temperatura interna della stazione, con valore di soglia di alta temperatura e valore di soglia di bassa temperatura programmabili. Dispositivi di allarme in grado di inviare all acquisitore di stazione le seguenti segnalazioni: mancata alimentazione ; porta aperta ; alta temperatura interna ; bassa temperatura interna.

27 Le segnalazioni inviate all acquisitore di stazione sono da questo trasmesse come allarmi al Centro di raccolta ed elaborazione dati. Dispositivi di sicurezza Con riferimento alle normative in vigore in materia di prevenzione degli infortuni e di sicurezza dei lavoratori, la cabina deve essere dotata di: Parapetti di protezione smontabili su ciascun lato del tetto. Quadro di distribuzione dell alimentazione, completo di: interruttore magnetotermico generale salvavita dotato di blocco differenziale, dispositivo per comando sgancio, lampada di presenza rete; interruttori magnetotermici a monte delle varie utenze. Canaline in resina autoestinguente per passaggio cavi. Circuito equipotenziale interno di messa a terra. Targhette identificative interne ad indicare tutti i punti di terra e tutte le parti con tensione superiore a 48 V, con simboli UNI. Maniglione antipanico interno sulla porta di accesso. Estintore a CO 2 omologato ai sensi del D.M. 20/12/1982, completo di dichiarazione di conformità. Cassetta di pronto soccorso a norma del D.M. 388/2003. Segnali di sicurezza ai sensi della Direttiva CEE n. 92/58. Scala metallica telescopica con parti in appoggio antisdrucciolo, conforme alle norme di sicurezza/antinfortunistiche vigenti, con altezza massima tale da permettere la manutenzione delle apparecchiature installate sul tetto della stazione Tutti gli apparati di sicurezza sono da collocare in punti facilmente raggiungibili e senza ostacoli per il loro posizionamento. Predisposizione basamento 1Il basamento in calcestruzzo, realizzato con rete elettrosaldata per la ripartizione del carico con altezza pari a cm, dovrà essere dotato di almeno 3 pozzetti ispezionabili, con coperchio in ghisa, uno per alimentazione elettrica, uno per allacciamento telefonico e uno per il dispersore di terra. VOCI STIMA COSTI Importo acquisto ( ) Importo gestione annuale ( /anno) Fornitura di n 2 centraline, opere edili, installazione, allacciamenti ,00 Canone annuo manutenzione ordinaria ,00 Importo annuo analisi analitiche e reportistica ,00 TOTALE , ,00

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