14.5 Le organizzazioni nazionali e internazionali

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "14.5 Le organizzazioni nazionali e internazionali"

Transcript

1 14.5 Le organizzazioni nazionali e internazionali In questo paragrafo definiremo e illustreremo le diverse tipologie di organizzazioni che si possono occupare di turismo. Una tassonomia di base distingue innanzitutto le istituzioni in base alla loro natura: a) le organizzazioni pubbliche; b) le organizzazioni private. Inoltre le istituzioni possono essere classificate in base alla dimensione del territorio che gestiscono e di cui si occupano: a) le organizzazioni internazionali; b) le organizzazioni nazionali; c) le organizzazioni locali Le organizzazioni nazionali pubbliche L organizzazione pubblica del turismo ha come compiti generali quelli d imporre il rispetto delle regole (tramite norme, regolamenti e controlli), di raggiungere il buon coordinamento degli operatori nell offerta del prodotto turistico, di perseguire l integrità dell ambiente naturale e turistico, nonché di trovare una posizione di compromesso tra i bisogni dei cittadini indigeni e i bisogni degli ospiti, viaggiatori e visitatori. Deve inoltre occuparsi anche della tutela del turista. Questa funzione viene espletata: a) garantendo i servizi essenziali sia durante il viaggio sia nel luogo di destinazione; b) offrendo servizi d accoglienza e servizi di informazione; c) assistendo il turista (dalla trasparenza dei prezzi dei beni e servizi fino all eventuale assistenza sanitaria). Inoltre l organizzazione pubblica del turismo si occupa specificamente della promozione turistica della destinazione in mercati selezionati. Con operazioni mirate di marketing dei turismi nazionali, queste istituzioni gestiscono sia gli interessi mesaeconomici delle singole destinazioni turistiche sia l interesse nazionale, per gli effetti macroeconomici positivi che l incoming riversa sull intera economia del Paese (Capitolo 12). Tutte le funzioni di destination management sono svolte dall organizzazione in un articolazione che normalmente si sviluppa su tre livelli operativi: locale, regionale e nazionale. Tuttavia, le modalità e il tipo di organizzazione turistica pubblica di un Paese dipendono da alcune caratteristiche retrostanti del suo sistema economico e amministrativo. Primo, è molto probabile che l organizzazione turistica risenta del tipo di governo economico del Paese, che può essere più o meno interventista nelle questioni di mercato. Inoltre, se il governo del Paese è centralizzato, ciò evidentemente influenza anche le gerarchie dell organizzazione turistica, mente se si analizza uno Stato federale è più probabile che l organizzazione nazionale appaia come il risultato della cooperazione tra le diverse istituzioni regionali. Secondo, l organizzazione turistica tende a riflettere l importanza che il turismo assume nell economia nazionale; infatti è naturale attendersi che il sistema turistico pubblico sia più sviluppato là dove l attività turistica è un industria di interesse primario. Terzo, l istituzione turistica pubblica tende a riflettere lo Stato di sviluppo del Paese: Paesi sviluppati e in via di sviluppo non possono in genere garantire lo stesso standard organizzativo e di controllo pubblico. Infine vi sono molti altri fattori che influenzano la soluzione adottata dai diversi Paesi; fra questi, per esempio, sono le capacità politico-economiche dimostrate dal Paese, l efficienza della sua amministrazione e, non ultimo, la storia delle sue istituzioni. Pur con tutte queste diversità, che ci convincono di quanto varie siano le forme organizzative presenti nelle diverse destinazioni, possiamo cercare alcune uniformità generali nei diversi livelli di organizzazione pubblica (per la descrizione dell organizzazione pubblica italiana si veda Case study 14.1). È comunque vero che, quale che sia il decentramento realizzato dell amministrazione pubblica del turismo, deve sempre essere garantito un coordinamento di funzioni e di interessi fra i diversi livelli amministrativi, in quanto nel turismo più che in ogni altro settore si realizza un esigenza di integrazione. Il modo in cui i diversi livelli amministrativi interagiscono determina direttamente la qualità del risultato raggiunto, la soddisfazione del turista e quindi lo sviluppo nazionale, regionale e locale del turismo. Il livello nazionale La prima responsabilità dell organizzazione turistica nazionale si trova, evidentemente, a livello di governo del Paese. Spetta a questo, infatti, concepire la politica economica e realizzarla nell ambito di un piano più o meno vincolante. La politica turistica deve indicare come il turismo si inserisce nell ambito dell economia nazionale, quali sono gli obiettivi da perseguire, come il turismo si 2010 The McGraw-Hill Companies, S.r.l. - Publishing Group Italia 1

2 articola nelle sue competenze nazionali e regionali, come si realizza la collaborazione tra operatori pubblici e privati. Questi obiettivi possono eventualmente essere espressi anche tramite indicatori quantitativi. Il governo inoltre deve individuare gli strumenti per mezzo dei quali gli obiettivi possono essere raggiunti ed, eventualmente, delegare alle sue amministrazioni il controllo che gli obiettivi assegnati siano raggiunti e con quali modalità. Spesso esistono anche delle organizzazioni nazionali che si presentano come corpi più o meno separati dal governo, il cui compito è quello di promuovere il turismo nazionale in sé; per istituzioni di questo tipo, le nazioni hanno seguito approcci molto diversi. Il livello locale Il livello locale dell organizzazione pubblica ha il compito di sviluppare e promuovere il turismo delle specifiche destinazioni turistiche di propria competenza territoriale. Le istituzioni locali, essendo destinate a interessi turistici molto specifici e a località ben individuate, hanno un vantaggio di conoscenza, quindi di adeguamento a particolari specificità che l organizzazione nazionale non può raggiungere. Inoltre spetta a queste istituzioni, così vicine e diffuse nel territorio, il compito di fornire assistenza e informazioni ai turisti. In definitiva, muovendosi nell ambito dei programmi nazionali, l organizzazione turistica locale deve fornire la base per il coordinamento degli interessi turistici degli operatori locali, fornire informazioni e servizi turistici, e occuparsi della promozione dei prodotti turistici presenti nell ambito della sua amministrazione. Le istituzioni locali rappresentano normalmente la forma più vecchia di organizzazione turistica pubblica; queste istituzioni possono collaborare anche con forme associative (volontarie o istituzionali), al fine di gestire problemi comuni di destination management (Paragrafo 3.3) o di internalizzare gli effetti esterni. Il livello regionale L organizzazione turistica regionale sta a un livello intermedio fra quello nazionale e quello locale. Essa è la forma più tarda dell organizzazione turistica pubblica. Normalmente tre funzioni entrano nelle competenze di queste istituzioni turistiche: a) sviluppare l economia turistica regionale; b) sostenere l immagine della regione presso i turisti; c) cercare di diffondere il turismo dai centri turistici regionali consolidati verso le periferie. Queste funzioni sono espletate sia attraverso i piani turistici regionali sia attraverso un intensa forma di promozione turistica. Essenziale è anche l attività di coordinamento tra i diversi turismi regionali. Quando si parla di livello regionale dell organizzazione turistica sorge evidentemente il problema della definizione corretta dell area di amministrazione; infatti i confini della regione amministrativa possono non coincidere con quelli della destinazione turistica. Questo crea possibilità di conflitti e di inefficienza amministrativa di non facile soluzione, cui la legislazione può tentare di porre rimedio (si veda l istituzione dei Sistemi Turistici Locali nel quadro normativo italiano, Paragrafo 12.6). Le forme del decentramento amministrativo e il loro coordinamento dovrebbero essere improntate al principio di sussidiarietà, cioè al principio secondo il quale le decisioni pubbliche devono essere prese il più vicino possibile ai cittadini. In quest ottica lo Stato centrale interviene solo quando gli obiettivi non possono essere raggiunti in maniera soddisfacente dalle amministrazioni locali. Come bene evidenzia Quadrio Curzio, I confini del principio si possono collocare come segue: da un lato esso esplica una carica di garantismo accordando, nei rapporti tra le entità istituzionali e sociali, una preferenza a quelle minori da supplire con altre maggiori solo in quanto inadeguate; dall altro esso esplica una carica di efficienza attribuendo o riconoscendo o rispettando i poteri e i ruoli di questi soggetti che meglio possono svolgere una funzione o perseguire durevolmente un fine. [ ] Dunque sussidiarietà vuol dire anche federalismo e responsabilità diffuse. (Quadrio Curzio, 1999, p. 8) Nel turismo, sussidiarietà significa essenzialmente amministrare a livello locale le singole destinazioni o regioni turistiche, in quanto il possesso della migliore conoscenza del territorio, della popolazione residente, delle specificità dei turismi locali permette un amministrazione più efficiente. A livello centrale sono invece demandati gli interventi legislativi, che determinano gli standard nazionali, fissano i principi della politica economica del turismo e definiscono quegli investimenti che, per esigenze di co-finanziamento e di coordinamento con altri obiettivi e altre regioni, verrebbero attuati dall amministrazione locale in maniera miope o insufficiente The McGraw-Hill Companies, S.r.l. - Publishing Group Italia 2

3 Le organizzazioni internazionali Lo sviluppo contemporaneo del turismo internazionale si riflette nella crescita delle organizzazioni internazionali che si occupano di turismo. Queste istituzioni nascono per il bisogno di confronto e di cooperazione fra cittadini, imprese, associazioni e governi appartenenti a nazioni diverse. Le organizzazioni internazionali hanno una lunga storia, ed è interessante notare che le prime apparse sulla scena mondiale appartengono ai trasporti e alle comunicazioni. Per esempio nella seconda metà del diciannovesimo secolo nasce l Universal Postal Union; dopo la prima guerra mondiale nascono l International Chamber of Shipping e l International Union of Railways; immediatamente dopo la seconda guerra mondiale nasce l International Civil Aviation Organization. Le prime istituzioni transnazionali che si occupano di turismo sorgono fra le due guerre mondiali, ma si sviluppano specialmente dopo la seconda; per esempio l International Union of Official Travel Organizations nasce negli anni Venti del ventesimo secolo; il Tourism Committee dell OECD, la European Travel Commission, la Caribbean Tourism e la Pacific Area Travel Association nascono negli anni Cinquanta del ventesimo secolo. Infine l organizzazione principale che si occupa di turismo a livello internazionale, la United Nations World Tourism Organization (Organizzazione Mondiale del Turismo) nasce nel 1975 (Case study 14.2). La distinzione fondamentale, cui bisogna fare riferimento per classificare le organizzazioni turistiche internazionali, è quella che si richiama alla natura delle parti che intervengono nell accordo che ne segna la nascita. Sotto questo punto di vista possiamo avere istituzioni fra governi e istituzioni non governative. Le istituzioni non governative Le istituzioni non governative sono create da individui, imprese, associazioni o imprese non profit; i membri sono appunto costituiti da rappresentanti di questi gruppi. Il loro statuto scaturisce da un accordo volontario fra le istituzioni madri, che normalmente non godono di particolari privilegi di legge e che comunque sono soggette alle disposizioni vigenti nei Paesi in cui sono localizzate. Queste organizzazioni possono essere divise in quattro principali categorie, secondo competenza: generali, speciali, regionali e settoriali. Le istituzioni con competenza generale guardano al turismo come oggetto principale, in tutte le sue manifestazioni, per esempio l International Association of Scientific Experts in Tourism; le istituzioni con competenza specifica si occupano del turismo in una sua particolare manifestazione, per esempio l lnternational Bureau of Social Tourism; le istituzioni con competenza regionale hanno a che fare con i turismi delle regioni che vi partecipano, per esempio la European Travel Commission; infine le istituzioni con competenza settoriale si occupano dell organizzazione delle imprese e delle industrie che vi partecipano, per esempio l International Air Transport Association (IATA), l International Hotel Association e, per il settore turistico nel suo complesso, la World Tourism and Travel Council (WTTC). Ovviamente questi sono solamente alcuni esempi, poiché la tipologia nel turismo delle organizzazioni non governative è evidentemente molto vasta e mutevole. Le organizzazioni tra governi Le organizzazioni fra governi nascono per effetto di trattati internazionali e i loro membri sono i delegati dei governi partecipanti. Il trattato fissa gli organi, le funzioni e le competenze di queste istituzioni internazionali. Tuttavia raramente queste sono dotate di un potere capace di obbligare gli Stati membri; in questi casi esiste una delega di potere da parte degli Stati nazionali verso queste istituzioni, che assumono più propriamente il carattere di istituzioni sovranazionali: l Unione Europea ne costituisce l esempio a noi più vicino. I tutti gli altri casi, che riguardano più propriamente le istituzioni internazionali, invece, ogni decisione dev essere ratificata dai governi nazionali per assumere forza di legge. Normalmente queste istituzioni possiedono una personalità giuridica e sono titolari di particolari privilegi legali. Le organizzazioni fra governi si distinguono in generali, speciali e regionali. Le istituzioni generali sono organizzazioni che si occupano di tutte le relazioni che intercorrono fra Stati; fra di esse ovviamente ricade anche il turismo. Il primo esempio di queste istituzioni è l United Nations Organization (in italiano nota come Organizzazione delle Nazioni Unite, ONU). Le istituzioni speciali sono limitate per oggetto di cooperazione, nascono cioè da accordi che hanno un contenuto specifico di collaborazione, come l Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE). Le istituzioni regionali hanno come limitazione un riferimento territoriale. Esse raggruppano tutte le nazioni che operano in territori ben definiti e trattano normalmente tutti i rapporti fra gli Stati partecipanti: ancora una volta, e ovviamente, il turismo vi rientra come fatto 2010 The McGraw-Hill Companies, S.r.l. - Publishing Group Italia 3

4 economico e sociale. La principale organizzazione speciale che si occupa esclusivamente di turismo è la World Tourism Organization (Case study 14.2), che nel 2003 è diventata parte integrante del sistema di agenzie speciali che costituiscono il sistema dell ONU, assumendo il nome di UNWTO (United Nations World Tourism Organization). Ovviamente nel panorama mondiale esistono molte altre istituzioni speciali che non si occupano esplicitamente di turismo, ma alcune di esse sono assai vicine al tema, sia per l oggetto che trattano (è il caso per esempio dell International Labour Organization o del World Health Organization) sia per il settore che organizzano (è il caso per esempio dell International Civil Aviation Organization per i trasporti aerei o dell Inter-Government Maritime Consultive Organization per i trasporti marittimi). Infine l Unione Europea si occupa di turismo attraverso la Direzione Generale Imprese, direzione D, servizi, commercio e turismo (unità Turismo). Uno dei compiti principali dell unità speciale sul turismo è il coordinamento con le altre istituzioni europee per far sì che gli interessi del turismo siano presi in considerazione nell attività legislativa generale della UE. Le attività di quest unità sono portate avanti in collaborazione con il comitato di consulenza sul turismo, formato dai rappresentanti degli Stati membri, con le altre istituzioni europee e con le organizzazioni di categoria. Negli ultimi anni l attività della UE nel campo del turismo ha portato all identificazione di alcuni obiettivi strategici: in particolare la UE si propone di promuovere la crescita e la competitività dell intero settore e soprattutto il concetto di sostenibilità del turismo (Paragrafo 15.3). Il consiglio dei ministri ha adottato nel maggio del 2002, per la prima volta, una risoluzione sul turismo che identifica cinque attività chiave: a) promuovere il confronto e il dialogo con l industria turistica; b) promuovere attività di supporto e di servizio come centri di ricerca e di studio a livello locale e regionale; c) assicurare che gli strumenti della UE, finanziari e non, vadano anche a beneficio del settore turistico; d) promuovere lo sviluppo sostenibile applicando le linee guida dell Agenda 21 (Paragrafo 15.2) e realizzando un Agenda 21 europea per il turismo; e) promuovere metodi e strumenti per monitorare l attività turistica e la qualità delle destinazioni e dei servizi turistici Le organizzazioni non profit e le organizzazioni volontarie di settore Le organizzazioni non profit sono delle istituzioni a metà strada tra le amministrazioni pubbliche e le imprese private (queste ultime sono rette dall obiettivo della massimizzazione del profitto e sono anche dette imprese for profit), che forniscono beni e servizi di tipo pubblico sotto il vincolo di non potere distribuire profitti. Le imprese non profit assumono il nome comune di associazioni volontarie, ONLUS (Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale) o enti morali. Nel loro insieme sono definite il terzo settore, con l intento di mettere in luce la loro funzione alternativa rispetto al settore privato e al settore pubblico. Come le imprese volte al profitto, le non profit sono organizzate e controllate mediante iniziative di natura privata ma, a differenza di queste, sono sottoposte al vincolo della non distribuzione dell eventuale profitto, che rimane a disposizione dell organizzazione e non può essere trasferito a favore dei soci. D altro canto, contrariamente a quanto accade nelle amministrazioni pubbliche, la loro attività non si fonda sul processo politico, né viene finanziata con il ricorso alle imposte. Queste imprese godono spesso di agevolazioni tariffarie e fiscali, in particolare nei confronti di eventuali lasciti e donazioni. La teoria sulle imprese non profit (Weisbrod, 1987) ha messo in luce che esse svolgono la loro funzione economica specialmente nel settore dei servizi caratterizzati da asimmetrie informative. In questo contesto, infatti, contribuiscono a risolvere il problema del fallimento del mercato, dato che godono, nei confronti della domanda, di maggiore credibilità, per il minore interesse che hanno a sfruttare i propri vantaggi informativi. Inoltre la volontarietà dell organizzazione può costituire una valida fonte di offerta aggiuntiva rispetto ai servizi forniti dallo Stato. Poiché sappiamo che il turismo è essenzialmente un experience good, caratterizzato da importanti asimmetrie informative, è evidente che le imprese non profit possono svolgere su questo mercato un ruolo di integrazione dell organizzazione pubblica e privata. Le associazioni turistiche volontarie sono nate nel diciannovesimo secolo in Italia (ma contemporaneamente anche in Francia, Svizzera e Austria), con denominazioni differenti, come Società di abbellimento, Per il concorso dei forestieri, Comitati di cura o semplicemente Pro, per dedicare la loro attività alla specifica località. Nell esperienza italiana, tutte queste associazioni vennero unificate dall ENIT nel 1920 con la denominazione definitiva di Pro Loco. L azione della Pro Loco s inserisce nel territorio e la sua condizione di impresa non profit le 2010 The McGraw-Hill Companies, S.r.l. - Publishing Group Italia 4

5 attribuisce il significato di un attività orientata verso rapporti più umani, finalizzata a un turismo alternativo e di salvaguardia dell ambiente. Infatti queste istituzioni volontarie svolgono la propria attività realizzando progetti di loisir sul territorio, di ideazione di itinerari e percorsi turistici alternativi, di salvaguardia e valorizzazione turistica delle tradizioni e dei costumi della località che rappresentano. Nel turismo sono inoltre presenti molte organizzazioni volontarie cui i diversi agenti interessati alla produzione turistica partecipano, sia a livello personale sia a livello d impresa. Queste organizzazioni si riconoscono in istituzioni di diverso grado: locale, regionale o nazionale. I tipi principali di organizzazioni cui aderiscono volontariamente le persone sono le associazioni professionali e i sindacati dei lavoratori. Le associazioni professionali sono istituzioni che organizzano individui occupati in particolari attività turistiche, le quali richiedono specifiche professionalità, acquisite in periodi più o meno lunghi di apprendimento e addestramento. Queste associazioni, normalmente organizzate in albi professionali, hanno lo scopo di garantire lo standard e il prestigio dei servizi turistici offerti dai loro membri, anche attraverso esami che ne regolano l ammissione. Esse agiscono, quindi, definendo dei requisiti minimi di qualità per l iscrizione all albo, ed esercitano su questi una funzione sia di verifica nei confronti dei nuovi associati sia di controllo, osservando che i requisiti richiesti siano mantenuti anche da coloro che sono già membri. Gli standard qualitativi sono normalmente basati sia su livelli di conoscenza scolastica sia su dimostrata esperienza. Lo scopo di queste organizzazioni professionali è quindi quello di fornire dei segnali credibili (cioè la loro funzione è di emettere dei segnali che propongano degli equilibri di separazione, Paragrafi 9.4 e ) sulla qualità dei servizi turistici offerti dagli associati. Cosi facendo, però, le associazioni professionali contribuiscono, più o meno volontariamente, ad aumentare il grado di monopolio di questi lavoratori, introducendo delle barriere all entrata. Anche i sindacati dei lavoratori sono delle associazioni che raggruppano persone, in questo caso lavoratori dipendenti. Il loro scopo è di tutelare le condizioni di lavoro e di contrattare il salario di tutti i lavoratori. Data la natura eterogenea del prodotto turistico sono molti i sindacati i cui accordi collettivi hanno effetti rilevanti sul turismo, non solo quindi quelli che organizzano i lavoratori delle imprese turistiche (tour operator, agenzie di viaggio, imprese ricettive e di ristorazione, trasporti, addetti ai musei e ai beni culturali ecc.). Nei confronti di queste imprese, tuttavia, la loro influenza è particolarmente determinante, poiché impongono con i contratti collettivi delle garanzie a favore dei lavoratori e dei vincoli all operare delle imprese turistiche, e ne determinano i costi di produzione. Il loro ruolo nel turismo, infine, è fondamentale anche per la funzione che i sindacati svolgono nei confronti della tutela del lavoro atipico, che dal Paragrafo sappiamo avere grande importanza nella produzione turistica, e per il modo in cui regolamentano, tra lavoratori e imprese turistiche, la possibilità di affrontare il problema della stagionalità. Le organizzazioni cui aderiscono volontariamente le imprese assumono la connotazione economica generale di sindacati di imprese, ma nella pratica sono indicate con il nome di associazioni, consorzi o confederazioni. Naturalmente questi sindacati raggruppano imprese appartenenti alla stessa industria o a gruppi di industrie che manifestano interessi comuni. La loro funzione immediata è di rappresentanza, in quanto agiscono come canale di comunicazione con il governo e altri gruppi organizzati (ivi compresi i sindacati dei lavoratori). Inoltre le associazioni di imprese prestano importanti servizi di informazione, di assistenza e di progettazione verso i loro membri. A volte queste associazioni hanno anche il potere di regolare la concorrenza all interno del settore. Nel turismo, sindacati d impresa interessano i tour operator e le agenzie di viaggio, gli albergatori e i trasporti non pubblici, in forme associative che nascono in organizzazioni di primo livello, cioè su base territoriale; sovente queste stesse associazioni si coordinano fra loro in altre associazioni, di secondo livello, su base nazionale The McGraw-Hill Companies, S.r.l. - Publishing Group Italia 5

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

CGIL CISL UIL. Gli Enti Bilaterali emanazione delle parti sociali (alle quali resta la competenza delle politiche. 00198 Roma Corso d Italia, 25

CGIL CISL UIL. Gli Enti Bilaterali emanazione delle parti sociali (alle quali resta la competenza delle politiche. 00198 Roma Corso d Italia, 25 Particolare rilievo è posto alla questione della formazione professionale continua che si evidenzia come un importante strumento per il rafforzamento del patrimonio di conoscenze dei lavoratori, per il

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso

Dettagli

La Certificazione di qualità in accordo alla norma UNI EN ISO 9001:2000

La Certificazione di qualità in accordo alla norma UNI EN ISO 9001:2000 La Certificazione di qualità in accordo alla norma UNI EN ISO 9001:2000 Giorgio Capoccia (Direttore e Responsabile Gruppo di Audit Agiqualitas) Corso USMI 07 Marzo 2006 Roma Gli argomenti dell intervento

Dettagli

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione. ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno

Dettagli

Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI

Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI Documento approvato dai dirigenti e dagli incaricati di posizione organizzativa nell incontro del 13.1.2006 PREMESSA Si è conclusa

Dettagli

Prospettive per l EGE: legge 4/2013. Michele Santovito. 9 maggio 2014

Prospettive per l EGE: legge 4/2013. Michele Santovito. 9 maggio 2014 Prospettive per l EGE: legge 4/2013 Michele Santovito 9 maggio 2014 Esempio di EGE Esempio di percorso fatto per arrivare ad avere il titolo di EGE: - Laurea in chimica - 10 anni di esperienza in un azienda

Dettagli

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,

Dettagli

Linee direttive dell Associazione Provinciale di Soccorso Croce Bianca - Bolzano

Linee direttive dell Associazione Provinciale di Soccorso Croce Bianca - Bolzano Linee direttive dell Associazione Provinciale di Soccorso Croce Bianca - Bolzano Siamo la principale associazione di soccorso della Provincia di Bolzano. Chi siamo? Siamo un organizzazione non profit con

Dettagli

REGOLAMENTO PER GLI STAGE

REGOLAMENTO PER GLI STAGE REGOLAMENTO PER GLI STAGE emanato con D.R. n. 5146 del 2000, successivamente modificato con D.R. n. 9 del 16 gennaio 2007 e D.R. n. 198 del 29 novembre 2011 1/5 ART. 1 Ambito di applicazione 1.1 Il presente

Dettagli

Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni

Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni Fabio Ragaini, Gruppo Solidarietà Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni Quale valutazione dare

Dettagli

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE: IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti

Dettagli

Oggetto: Istanza d interpello. Fondazione X. Acquisizione della qualifica di ONLUS. Partecipazione di enti pubblici e società commerciali.

Oggetto: Istanza d interpello. Fondazione X. Acquisizione della qualifica di ONLUS. Partecipazione di enti pubblici e società commerciali. RISOLUZIONE N.164/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma 28 dicembre 2004 Oggetto: Istanza d interpello. Fondazione X. Acquisizione della qualifica di ONLUS. Partecipazione di enti pubblici

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

POLITICA PER LA RESPONSABILITÀ SOCIALE PRS01 A

POLITICA PER LA RESPONSABILITÀ SOCIALE PRS01 A TITOLO DEL DOCUMENTO: POLITICA PER LA RESPONSABILITÀ SOCIALE CODICE DEL DOCUMENTO: PRS01 A INDICE DELLE REVISIONI Rev. Descrizione Stesura Verifica Approvazione Data A Prima Emissione 06/07/15 Il contenuto

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA La missione, la visione, i valori, gli attributi distintivi e gli interlocutori dell Università di Roma La Sapienza gennaio 2006 INDICE 1. La missione, la visione

Dettagli

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con Determinazione del Direttore Generale n. 244 del 20/07/2010 L importanza di un sistema operativo di valutazione comune e riconoscibile

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

II.11 LA BANCA D ITALIA

II.11 LA BANCA D ITALIA Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria

Dettagli

Costituire un associazione di volontariato

Costituire un associazione di volontariato Costituire un associazione di volontariato Per il Forum Giovani Trieste, 6 maggio 2011 Intervento di Pierpaolo Gregori Francesca Macuz 1 Il Csv Fvg L attività del Csv Fvg Gestire il CSV La Mission del

Dettagli

ONLUS e pubblici esercizi, attività polisportive dilettantistiche e commercio su aree pubbliche: i chiarimenti del MISE

ONLUS e pubblici esercizi, attività polisportive dilettantistiche e commercio su aree pubbliche: i chiarimenti del MISE CIRCOLARE A.F. N. 34 del 6 Marzo 2014 Ai gentili clienti Loro sedi ONLUS e pubblici esercizi, attività polisportive dilettantistiche e commercio su aree pubbliche: i chiarimenti del MISE Premessa Il Ministero

Dettagli

ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA. con protocollo 0004232 che riconoscono alla scuola

ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA. con protocollo 0004232 che riconoscono alla scuola ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA Visto il D.P.R. n. 275/1999, art. 7, che prevede la possibilità per le istituzioni Scolastiche autonome di stipulare accordi di rete per perseguire

Dettagli

POLITICA DEL SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATA POLITICA PER LA QUALITÀ E PER LA SICUREZZA

POLITICA DEL SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATA POLITICA PER LA QUALITÀ E PER LA SICUREZZA POLITICA DEL SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATA POLITICA PER LA QUALITÀ E PER LA SICUREZZA 01.04 La Politica per la Qualità e per la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro definita dalla Direzione contiene

Dettagli

Società italiana di scienze applicate alle piante officinali e ai prodotti per la salute

Società italiana di scienze applicate alle piante officinali e ai prodotti per la salute Società italiana di scienze applicate alle piante officinali e ai prodotti per la salute CODICE ETICO Al fine di favorire la qualità e il prestigio dell attività svolta dalla Società Italiana delle scienze

Dettagli

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE

Dettagli

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea, 17.11.2012 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 320/3 REGOLAMENTO (UE) N. 1077/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per la supervisione da parte delle

Dettagli

FEDERAZIONE ITALIANA NUOTO (F.I.N.) - ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE REGOLAMENTO DELLA STRUTTURA DI PROTEZIONE CIVILE

FEDERAZIONE ITALIANA NUOTO (F.I.N.) - ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE REGOLAMENTO DELLA STRUTTURA DI PROTEZIONE CIVILE FEDERAZIONE ITALIANA NUOTO (F.I.N.) - ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE Premessa La Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento di Protezione Civile, in base alla Legge

Dettagli

VADEMECUM UFFICIO PACE

VADEMECUM UFFICIO PACE VADEMECUM UFFICIO PACE In questi ultimi anni, in molti comuni italiani, si è andata diffondendo la pratica dell istituzione di un ufficio pace. Ma che cosa sono questi uffici? E di cosa si occupano? Attraverso

Dettagli

Lezione: Destination Management a.a. 2008/09

Lezione: Destination Management a.a. 2008/09 Università degli Studi di Roma Tor Vergata Facoltà di Lettere e Filosofia Lezione: Destination Management a.a. 2008/09 Prof.ssa Claudia M. Golinelli 1 Sistema del valore per l industria del turismo Sistema

Dettagli

FEDERAZIONE NAZIONALE SOCIETA DI SAN VINCENZO DE PAOLI. Senigallia,Sabato 25 ottobre 2014

FEDERAZIONE NAZIONALE SOCIETA DI SAN VINCENZO DE PAOLI. Senigallia,Sabato 25 ottobre 2014 FEDERAZIONE NAZIONALE SOCIETA DI SAN VINCENZO DE PAOLI Senigallia,Sabato 25 ottobre 2014 Di cosa parleremo? Che cos è il non profit? Le ONP: le Fonti normative Le Organizzazioni di Volontariato 2 CHE COS

Dettagli

CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO. La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente

CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO. La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO ART. 1 ISTITUZIONE CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente

Dettagli

1. Oggetto e struttura del disegno di legge

1. Oggetto e struttura del disegno di legge Delega al Governo per l attuazione dell articolo 117, secondo comma, lettera p) della Costituzione, per l istituzione delle Città metropolitane e per l ordinamento di Roma Capitale della Repubblica. Disposizioni

Dettagli

Manifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale

Manifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale Manifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale La biblioteca multiculturale Porta di accesso a una società di culture diverse in dialogo Tutti viviamo in una società sempre più eterogenea. Nel mondo vi

Dettagli

DAMA DEMOLIZIONI E SMONTAGGI S.R.L.

DAMA DEMOLIZIONI E SMONTAGGI S.R.L. DAMA DEMOLIZIONI E SMONTAGGI S.R.L. D.Lgs 231/2001 Codice Etico 1 INDICE 1. Introduzione Pag. 3 2. Politiche di condotta negli affari Pag. 3 2.1 Dipendenti, collaboratori e consulenti Pag. 5 3. Salute,

Dettagli

COMUNE DI AZZANO SAN PAOLO REGOLAMENTO COMUNALE PER L UTILIZZAZIONE DI VOLONTARI NELLE STRUTTURE E NEI SERVIZI DEL COMUNE

COMUNE DI AZZANO SAN PAOLO REGOLAMENTO COMUNALE PER L UTILIZZAZIONE DI VOLONTARI NELLE STRUTTURE E NEI SERVIZI DEL COMUNE COMUNE DI AZZANO SAN PAOLO REGOLAMENTO COMUNALE PER L UTILIZZAZIONE DI VOLONTARI NELLE STRUTTURE E NEI SERVIZI DEL COMUNE Approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 24/05/2005 con deliberazione

Dettagli

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate

Dettagli

ALLEGATO 2 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE IMPRESE

ALLEGATO 2 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE IMPRESE ALLEGATO 2 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE IMPRESE INDICE Direttore di Filiale Imprese... 3 Coordinatore... 4 Gestore Imprese... 5 Addetto Imprese... 6 Specialista Estero Merci... 7 Specialista Credito

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 INVESTIMENTO TERRITORIALE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

PROPOSTA DI LEGGE Interventi regionali di tutela e valorizzazione delle musiche e delle danze popolari di tradizione orale

PROPOSTA DI LEGGE Interventi regionali di tutela e valorizzazione delle musiche e delle danze popolari di tradizione orale PROPOSTA DI LEGGE Interventi regionali di tutela e valorizzazione delle musiche e delle danze popolari di tradizione orale Il consigliere regionale Sergio Blasi Proposta di legge Interventi regionali di

Dettagli

queste domande e l importanza delle loro risposte, per quanto concerne questo lavoro.

queste domande e l importanza delle loro risposte, per quanto concerne questo lavoro. ABSTRACT La presenti tesi affronterà i problemi legati ai diritti umani, focalizzandosi specificatamente sul trattamento e lo sviluppo di questi diritti in Cina e nelle sue due Regioni Amministrative Speciali,

Dettagli

La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile. Dr. Giacomo Gelmi

La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile. Dr. Giacomo Gelmi La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile Dr. Giacomo Gelmi Che cosa è una macchina utensile? E uno spazio fisico in cui si collocano, sostenuti da adeguate strutture ed in posizioni

Dettagli

Strategia della Fondazione svizzera per la promozione dell allattamento al seno

Strategia della Fondazione svizzera per la promozione dell allattamento al seno Strategia della Fondazione svizzera per la promozione dell allattamento al seno Scopo della Fondazione La persegue quale scopo la promozione dell allattamento in Svizzera, in particolare mediante un informazione

Dettagli

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING Febbraio Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING COS E UN

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

GUIDA - Business Plan Piano d impresa a 3/5 anni

GUIDA - Business Plan Piano d impresa a 3/5 anni GUIDA - Business Plan Piano d impresa a 3/5 anni 1 Executive summary...2 2 Business idea...2 3 Analisi di mercato...2 4 Analisi dell ambiente competitivo...2 5 Strategia di marketing...3 5.1 SWOT Analysis...3

Dettagli

NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING

NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING gno Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING COSA

Dettagli

POLITICA PER LA QUALITÀ, L AMBIENTE, LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO E LA RESPONSABILITA SOCIALE

POLITICA PER LA QUALITÀ, L AMBIENTE, LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO E LA RESPONSABILITA SOCIALE POLITICA DEL SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO La Cooperativa sociale ITALCAPPA è consapevole dell importanza e della necessità di avvalersi di un Sistema di Gestione integrato per la qualità, l ambiente,

Dettagli

REGOLAMENTO AMMINISTRATIVO DELL ASSOCIAZIONE CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA A FAVORE DEI RAGIONIERI E PERITI COMMERCIALI

REGOLAMENTO AMMINISTRATIVO DELL ASSOCIAZIONE CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA A FAVORE DEI RAGIONIERI E PERITI COMMERCIALI REGOLAMENTO AMMINISTRATIVO DELL ASSOCIAZIONE CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA A FAVORE DEI RAGIONIERI E PERITI COMMERCIALI Premessa Questo Regolamento, nell ambito dell autonomia gestionale,

Dettagli

Circolare N.34 del 6 Marzo 2014

Circolare N.34 del 6 Marzo 2014 Circolare N.34 del 6 Marzo 2014 ONLUS e pubblici esercizi, attività polisportive dilettantistiche e commercio su aree pubbliche. I chiarimenti del MISE Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla

Dettagli

Gli 8 principi della Qualità

Gli 8 principi della Qualità LA QUALITA NEL TEMPO Qualità Artigianale fino al ventesimo secolo; Ispezione e Collaudo - fino alla prima guerra mondiale; Controllo Statistico sui prodotti - fino al 1960; Total Quality Control fino al

Dettagli

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt)

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) SCHEDA 8 La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) Verona, Italia, 5-9 luglio 2000 LA SFIDA DI VERONA Investire in salute significa promuoverne

Dettagli

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI D.P.C.M. 30 marzo 2001: ATTO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO SUI SISTEMI DI AFFIDAMENTO DEI SERVIZI ALLA PERSONA PREVISTI DALL ART. 5 DELLA LEGGE 8 novembre 2000, n. 328 IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Dettagli

POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE

POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE 1. Che cos è la formazione La formazione è il processo attraverso il quale si educano, si migliorano e si indirizzano le risorse umane affinché personale

Dettagli

REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE

REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE Adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 40 del 30 ottobre 2012 1 REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE

Dettagli

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO RISOLUZIONE N. 430/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 10 novembre 2008 OGGETTO: Consulenza giuridica. Articolo 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Irap cuneo fiscale Imprese che svolgono

Dettagli

STATUTO DELL ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO ABILMENTE CON TUTTI PREMESSA

STATUTO DELL ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO ABILMENTE CON TUTTI PREMESSA STATUTO DELL ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO ABILMENTE CON TUTTI PREMESSA L Associazione ABILMENTE CON TUTTI vuole essere una risposta alla situazione di profondo disagio in cui vengono a trovarsi le persone

Dettagli

CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE. CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO

CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE. CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO Roma, 31 Marzo 2005 INDICE Premessa pag. 3 Destinatari ed Ambito di applicazione pag. 4 Principi generali pag.

Dettagli

FORMARE IL NO PROFIT

FORMARE IL NO PROFIT FORMARE IL NO PROFIT Iniziativa finanziata ai sensi della Legge n. 383 del 2000 art. 12 lett d), annualità 2007 Corso di formazione e aggiornamento Pescara 21-24 maggio 2009 Argomenti : Ciclo CIVILE AMMINISTRATIVO

Dettagli

Segmentare ovvero capire il contesto di mercato di riferimento

Segmentare ovvero capire il contesto di mercato di riferimento Lezione n. 5 Segmentare ovvero capire il contesto di mercato di riferimento Prof.ssa Clara Bassano Corso di Principi di Marketing A.A. 2006-2007 Verso la strategia aziendale Mission + Vision = Orientamento

Dettagli

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE CONCETTO: L ORGANIZZAZIONE SI PONE COME OBIETTIVO LO STUDIO DELLE COMPOSIZIONI PIU CONVENIENTI DELLE FORZE PERSONALI, MATERIALI E IMMATERIALI OPERANTI NEL SISTEMA AZIENDALE.

Dettagli

Politica di Acquisto di FASTWEB

Politica di Acquisto di FASTWEB Politica di Acquisto di FASTWEB Edizione Settembre 2012 Editoriale Innovare per crescere ed essere sempre i primi, anche nell eccellenza con cui serviamo i nostri Clienti. Questo il principio ispiratore

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTENASO (Bologna) REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE Adottato con delibera consiliare n. 92 del 20/12/01 INDICE : art. 1 Finalità art.2 Obiettivi comunali

Dettagli

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI INDICE: PREMESSA 1. FINALITA 2. CONTENUTI 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA

Dettagli

Evidenziare le modalità con le quali l azienda agrituristica produce valore per i clienti attraverso la gestione dei propri processi.

Evidenziare le modalità con le quali l azienda agrituristica produce valore per i clienti attraverso la gestione dei propri processi. 5. Processi Evidenziare le modalità con le quali l azienda agrituristica produce valore per i clienti attraverso la gestione dei propri processi. Il criterio vuole approfondire come l azienda agrituristica

Dettagli

ASSE STORICO SOCIALE

ASSE STORICO SOCIALE ASSE STORICO SOCIALE 1 ASSE STORICO SOCIALE competenze attese d asse indicatori descrittori Competenze di asse Indicatori Descrittori 1. Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una

Dettagli

CRM: IL FUTURO DEL MARKETING ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DEL CLIENTE

CRM: IL FUTURO DEL MARKETING ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DEL CLIENTE UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÁ DI ECONOMIA Corso di Laurea in Economia Aziendale Esame di Laurea CRM: IL FUTURO DEL MARKETING ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DEL CLIENTE Tutore: Prof. Maria Chiarvesio

Dettagli

COMUNE DI ROCCAVIONE Provincia di Cuneo

COMUNE DI ROCCAVIONE Provincia di Cuneo COMUNE DI ROCCAVIONE Provincia di Cuneo PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2012/2014 Premessa Le recenti e numerose modifiche previste nell ambito del vasto progetto di riforma

Dettagli

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A PROTOCOLLO D'INTESA TRA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE (di seguito denominato Ministero) E DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A (di seguito denominata Casa Editrice) VISTO il decreto legislativo 16 aprile 1994, n.

Dettagli

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti L AINI ( ) è un Associazione di artigiani e di piccole e medie imprese appartenenti ai diversi settori merceologici i cui proprietari sono appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana in Croazia (CNI),

Dettagli

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte.

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. REGIONE PIEMONTE Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. (B.U. 16 aprile 2015, n. 15) Il Consiglio regionale ha approvato IL PRESIDENTE

Dettagli

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative Unione Industriale 19 di 94 4.2 SISTEMA QUALITÀ 4.2.1 Generalità Un Sistema qualità è costituito dalla struttura organizzata, dalle responsabilità definite, dalle procedure, dai procedimenti di lavoro

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO APPROVATO DAL CONSIGLIO GENERALE NELL ADUNANZA DEL 28/06/2013 Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI

Dettagli

5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni

5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni Norma di riferimento: ISO/IEC 27001:2014 5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni pag. 1 di 5 Motivazione Real Comm è una società che opera nel campo dell Information and Communication Technology.

Dettagli

Comune di Terni Provincia di Terni A.T.C. & Partners Mobilità F.I.S.H. Umbria ONLUS PROTOCOLLO DI INTESA

Comune di Terni Provincia di Terni A.T.C. & Partners Mobilità F.I.S.H. Umbria ONLUS PROTOCOLLO DI INTESA PROTOCOLLO DI INTESA per la non discriminazione e le pari opportunità attraverso il pieno riconoscimento del diritto alla mobilità e all accessibilità PREMESSO TRA Comune di Terni Provincia di Terni l

Dettagli

Turismabile: Un modello per il Turismo Accessibile in Italia

Turismabile: Un modello per il Turismo Accessibile in Italia Convegno Internazionale Turismo accessibile e Piemonte for All Dal Piemonte all Europa: potenzialità e opportunità del mercato del turismo accessibile Turismabile: Un modello per il Turismo Accessibile

Dettagli

BASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza

BASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza BASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza Rev. 03 del 27 maggio 2008 La BASILE PETROLI S.p.A., nell ambito delle proprie attività di stoccaggio e commercializzazione di

Dettagli

La politica Nestlé per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro

La politica Nestlé per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro La politica Nestlé per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro La sicurezza non è negoziabile Nestlé è convinta che il successo a lungo termine possa essere raggiunto soltanto grazie alle sue persone. Nessun

Dettagli

Pubblica Amministrazione Turistica. Aspetti generali Compiti

Pubblica Amministrazione Turistica. Aspetti generali Compiti Pubblica Amministrazione Turistica Aspetti generali Compiti Cenni storici Nel periodo tra le due guerre iniziò a maturare una maggiore consapevolezza del ruolo che il turismo poteva svolgere nell economia

Dettagli

Bilancio Economico Pluriennale 2014 2015-2016

Bilancio Economico Pluriennale 2014 2015-2016 Regione Calabria Azienda Sanitaria Provinciale Cosenza Il Direttore Generale Bilancio Economico Pluriennale 2014 2015-2016 Il Direttore Generale Dott. Gianfranco Scarpelli RELAZIONE AL BILANCIO PLURIENNALE

Dettagli

Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007

Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 REGOLAMENTO CENTRO ON LINE STORIA E CULTURA DELL INDUSTRIA: IL NORD OVEST DAL 1850 ARTICOLO 1 Obiettivi e finalità

Dettagli

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus)

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Protocollo d intesa tra Regione Toscana e Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Consolidamento e sviluppo della collaborazione per attività cooperazione internazionale nel settore dell'accesso

Dettagli

IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR

IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca PROTOCOLLO DI INTESA TRA IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR E LA SOCIETA DANTE ALIGHIERI Protocollo d'intesa Tra

Dettagli

COMUNE DI NOVENTA PADOVANA Provincia di Padova

COMUNE DI NOVENTA PADOVANA Provincia di Padova COMUNE DI NOVENTA PADOVANA Provincia di Padova Regolamento per l iscrizione al Registro e la partecipazione delle libere forme associative alla Consulta delle Associazioni. Approvato con Delibera di C.C.

Dettagli

Nota della Uilca sul Decreto Legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri l 1/4/2008 in attuazione della Legge delega 123/2007

Nota della Uilca sul Decreto Legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri l 1/4/2008 in attuazione della Legge delega 123/2007 DIPARTIMENTO SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO 00187 ROMA VIA LOMBARDIA 30 TEL. 06.420.35.91 FAX 06.484.704 e-mail: dssl@uilca.it pagina web: www.uilca.it UILCA UIL CREDITO, ESATTORIE E ASSICURAZIONI

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO DI PUGLIAPROMOZIONE

MODELLO ORGANIZZATIVO DI PUGLIAPROMOZIONE MODELLO ORGANIZZATIVO DI PUGLIAPROMOZIONE Il nuovo assetto organizzativo di PUGLIAPROMOZIONE è impostato sul modello dell azienda a rete evoluta, fondato sulla ripartizione dei processi di supporto e primari

Dettagli

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Controllo di Gestione e Misurazione delle Performance: l integrazione delle competenze, la valorizzazione delle differenze e la tecnologia

Dettagli

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

COMUNE DI SOLBIATE ARNO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA

PROTOCOLLO D INTESA TRA PROTOCOLLO D INTESA TRA Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato Casalese Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l Astigiano Osservatorio del Paesaggio Alessandrino Osservatorio del Paesaggio

Dettagli

CONVENZIONE DELLE NAZIONI UNITE SUI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ

CONVENZIONE DELLE NAZIONI UNITE SUI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ CONVENZIONE DELLE NAZIONI UNITE SUI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ La Convenzione sui diritti delle persone con disabilità è stata adottata il 13 dicembre 2006 durante la sessantunesima sessione

Dettagli

La ricerca empirica in educazione

La ricerca empirica in educazione La ricerca empirica in educazione Alberto Fornasari Docente di Pedagogia Sperimentale Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione Il ricercatore ha il compito di trovare relazioni

Dettagli

Albo Comunale delle Associazioni Regolamento

Albo Comunale delle Associazioni Regolamento COMUNE DI NICOTERA Prroviinciia dii Viibo Valenttiia REGOLAMENTO ALBO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI Nicotera 01 Marzo 2013 1 Albo Comunale delle Associazioni Regolamento Premesso che: L articolo 3, dello

Dettagli

Provincia di Cremona

Provincia di Cremona Provincia di Cremona REGOLAMENTO DELLA CONSULTA PROVINCIALE PER IL COORDINAMENTO DEL VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI CREMONA Approvato con Delibera di Consiglio Provinciale N 17 del

Dettagli

- Programmi per la scuola elementare. Divisione della scuola, Ufficio delle scuole comunali. Approvati il 22 maggio 1984 dal Consiglio di Stato

- Programmi per la scuola elementare. Divisione della scuola, Ufficio delle scuole comunali. Approvati il 22 maggio 1984 dal Consiglio di Stato 1. Elementi di contesto La revisione dei piani di studio svizzeri avviene all interno di un contesto ben definito che è quello legato all Accordo intercantonale sull armonizzazione della scuola obbligatoria

Dettagli

Scuola di formazione permanente per delegati, dirigenti sindacali e operatori delle relazioni industriali promossa da Cgil, Cisl e Uil del Trentino

Scuola di formazione permanente per delegati, dirigenti sindacali e operatori delle relazioni industriali promossa da Cgil, Cisl e Uil del Trentino Scuola di formazione permanente per delegati, dirigenti sindacali e operatori delle relazioni industriali promossa da Cgil, Cisl e Uil del Trentino Contesto Obiettivi Il buon funzionamento del sistema

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI MEDEA

CARTA DEI SERVIZI MEDEA CARTA DEI SERVIZI MEDEA Indice 1. Introduzione 2. MEDEA e la Carta dei Servizi: chi siamo, obiettivi e finalità 3. I principi fondamentali 4. Standard qualitativi 5. I servizi erogati 6. Validità della

Dettagli

La correlazione tra la direttiva 98/34/CE e il regolamento sul reciproco riconoscimento

La correlazione tra la direttiva 98/34/CE e il regolamento sul reciproco riconoscimento COMMISSIONE EUROPEA DIREZIONE GENERALE IMPRESE E INDUSTRIA Documento orientativo 1 Bruxelles 1.2.2010 - La correlazione tra la direttiva 98/34/CE e il regolamento sul reciproco riconoscimento 1. INTRODUZIONE

Dettagli

2013-2014 CARTA DEI SERVIZI ANG

2013-2014 CARTA DEI SERVIZI ANG 2013-2014 CARTA DEI SERVIZI ANG AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI 2013-2014 1 CARTA DEI SERVIZI La carta dei servizi costituisce una rappresentazione organica e trasparente dei servizi offerti dall Agenzia

Dettagli

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino In un contesto normativo e sociale caratterizzato da una costante evoluzione, al Comune,

Dettagli