COMUNICAZIONE AUMENTATIVA

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1 BALBO MOSSETTO FRANCA Logopedista Coordinatore S.C. NPI 2 ASL TO 2 CONOSCERE ED UTILIZZARE LA COMUNICAZIONE AUMENTATIVA Anno 2010

2 STORIA DELLA CAA La CAA nasce negli anni 50 in ambiente nord-americano per cercare una strada alternativa con un approccio RIMEDIATIVO o COMPENSATIVO su pazienti che non sviluppavano il linguaggio verbale anche dopo terapia logopedica tradizionale.

3 DEFINIZIONE Con CAA si definisce l insieme di conoscenze, di tecniche, di strategie, di tecnologie che è possibile attivare per facilitare la comunicazione con persone che presentano carenza o assenza, temporanea o permanente, nella comunicazione verbale. L aggettivo AUMENTATIVA sta ad indicare come le modalità utilizzate siano tese non a sostituire ma ad accrescere la comunicazione naturale. Il termine ALTERNATIVA viene usato sempre meno perché presuppone di sostituire il linguaggio orale del tutto assente.

4 L APPROCCIO CAA La CAA non è una tecnica riabilitativa! L obiettivo della CAA non è quella di rispristinare una funzione ( es. un deficit articolatorio), ma sfruttare le funzioni presenti e residue per ottenere il miglior scambio comunicativo possibile nella vita quotidiana di un utente.

5 COMUNICAZIONE UN PUNTO DI PARTENZA

6 BASI DELLA COMUNICAZIONE Avere il DESIDERIO di comunicare Avere qualcosa da comunicare: BISOGNI, IDEE, SENSAZIONI Avere QUALCUNO con cui comunicare Realizzare che si può comunicare attraverso l esperienza di essere compresi e non compresi Avere lo STRUMENTO per comunicare CAPIRE ciò che gli altri cercano di dire

7 RAGIONI PER COMUNICARE 1. Dare informazioni 2. Ricevere informazioni 3. Esprimere intenzioni, pareri e sentimenti 4. Ottenere che l ascoltatore: faccia, senta, immagini qualcosa 5. Risolvere problemi 6. Descrivere eventi 7. Intrattenere 8. Imparare comportamenti nuovi 9. Interagire

8 SIMULAZIONE 1 INDAGINE CONOSCITIVA: ANEDDOTI QUOTIDIANI A DUE VOCI Riccardo torna a casa da scuola e la mamma gli chiede: Come è andata? cosa hai fatto oggi? La maestra dice a Paola. Ti vedo contenta, ti è successo qualcosa di bello?

9 SIMULAZIONE 2 Pierino vuole comprare il suo giornalino preferito, e delle bustine di figurine va in edicola

10 GLI SCOPI DELLA COMUNICAZIONE Esprimere dei bisogni e delle necessità Le interazioni per raggiungere i bisogni e le necessità tendono ad essere prevedibili, le capacità linguistiche richieste sono minime

11 GLI SCOPI DELLA COMUNICAZIONE Sviluppo delle relazioni sociali L attenzione è rivolta verso gli interlocutori e lo stare insieme, l interazione è di per se importante e non c è nessun altro motivo. Scambio di informazioni Lo scopo è di acquisire o dare informazioni, l attenzione è rivolta verso quella data o ricevuta

12 GLI SCOPI DELLA COMUNICAZIONE Adempimento quotidiano delle convenzioni sociali Lo scopo è soddisfare le convenzioni stabilite dall etichetta. Le interazioni sono brevi e coinvolgono sia conoscenti sia estranei. L attenzione riguarda il rispetto dei turni per apparire ben educati.

13 MODALITA COMUNICATIVE Per intraprendere un percorso strutturato di CAA con un soggetto occorre che il soggetto abbia i seguenti prerequisiti: o Capacità di simbolizzazione ( rappresentazione interne delle proprie conoscenze) o Presenza di SI/NO codificato e strutturato o Intenzionalità comunicativa

14 MODALITA COMUNICATIVE Le persone che si affidano a strumenti e tecniche di CAA Giocano un ruolo passivo Raramente iniziano l interazione Esprimono un numero limitato di atti linguistici Usano forme linguistiche ristrette Hanno un numero limitato di opportunità per interagire con altre persone

15 MODALITA COMUNICATIVE Un esempio: Un pomeriggio d estate, un piccino di circa 16 mesi è in giardino che gioca con la nonna, ad un tratto entra in casa, dalla cesta dei suoi libri ne prende uno, gira le pagine fino a che trova quello che vuole, poi con il libro aperto ritorna in giardino e fa vedere alla nonna la figura del succo di frutta e con aria richiestiva ( ma sempre senza parlare) resta in attesa: era l ora della merenda ed egli aveva trovato una soluzione per dire cosa voleva.

16 MODALITA COMUNICATIVE Un esempio: Quel bambino pur non essendo un abile verbale ( in quel periodo pronunciava poche parole e non certo succo di frutta) è un abile cognitivo e comunicativo. La nonna, anche se il bambino non ha parlato, lo ha capito e gli ha dato il succo di frutta ; quindi è stata effettuata una comunicazione efficace.

17 MODALITA COMUNICATIVE Un esempio Possiamo individuare: Riconoscimento (implicito) di uno stimolo sensoriale interno ed il conseguente impulso a soddisfarlo: Individuazione del cibo relativo all ora della giornata cioè pomeriggio ( non ha cercato pasta o carne); Scelta specifica del cibo mediante un confronto tra due o più possibilità ( brioche,frutto, merendina) tra le sue rappresentazioni mentali e quelle figurate presenti nel suo libro; Attivazione di una strategia per risolvere il problema; Presenza di una pragmatica comunicativa: è stato referenziale e richiestivo nei confronti dell adulto. Quel bambino non poteva aver già maturato un pensiero linguistico, ma si è fatto capire.

18 MODALITA COMUNICATIVE I partner parlanti - - Dominano l attenzione - - Propongono prevalentemente domande SI/NO - - Prendono la maggior parte dei turni conversazionali - - Offrono poche opportunità di rispondere alle persone che usano CAA - - Spesso interrompono - - Si focalizzano sulla tecnologia o sulla tecnica più che sulla persona o il messaggio - - Non sempre confermano il contenuto del messaggio

19 I LIVELLI DI UN PERCORSO CAA RELAZIONALE COGNITIVO STRUMENTALE

20 LA STRATEGIA Passare dall implicito all esplicito Aiutare il soggetto a riconoscere gli oggetti e /o le azioni della sua esperienza in modo da utilizzarla consapevolmente ( il soggetto sa cosa fa..) Ricostruire insieme la sua conoscenza : - i luoghi (i DOVE) - le persone con chi si relaziona ( i CHI) - le cose con cui gioca o che manipola (i COSA)

21 Tratto da : M.L.Gava La Comunicazione Aumentativa Alternativa tra pensiero e parola FAD Ed. Franco Angeli - Quaderni

22 Tratto da : M.L.Gava La Comunicazione Aumentativa Alternativa tra pensiero e parola FAD Ed. Franco Angeli - Quaderni

23 Testo : : SI CONSIGLIA : Maria Luisa Gava La Comunicazione Aumentativa Alternativa tra pensiero e parola Ed. Franco Angeli - Quaderni FAD Siti:

24 STRUTTURARE UN AMBIENTE FACILITANTE

25 Consentire controllo e prevedibilita I bambini sono facilitati e tranquillizzati se l ambiente consente di prevedere quello che accadrà attraverso la strutturazione di routines, aiuta: - la comprensione - l anticipazione di ciò che accadrà - la possibilità delle scelte più consapevoli, - la comunicazione - fornisce spunti su possibili variazioni nel tempo.

26 Utilizzare la CAA in entrata Esplicitare ed anticipare sempre ciò che succede; Usare più modalità comunicative contemporaneamente ( verbale, visiva, tattile Modeling

27 Organizzazione dell ambiente Riporre i giochi e materiali in posti non direttamente accessibili al bambino, ma identificabili attraverso il simbolo che invece va posto ad altezza occhi ed accessibile per l indicazione ( favorisce la richiesta)

28 Organizzazione dell ambiente Categorizzare i giochi in scatole, scaffali, armadi ( bambole, costruzioni, animali..) che verranno a loro volta etichettati. Favorisce l individuazione dei giochi, la scelta, l organizzazione del pensiero, l autonomia ed il riordino ( anche per gli altri bambini)

29 Organizzazione dell ambiente Etichettatura degli ambienti di vita ( simboli o foto posti sulle antine degli armadi, vicino ai luoghi delle attività, es. bagno.. Che indichino il contenuto o le possibili attività in quel determinato ambiente

30 Organizzazione dell ambiente Strisce delle attività

31 Organizzazione dell ambiente Tabelle a tema riferite alle attività, i giochi. ( luogo delle canzoncine, bagno..)

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34 Gli esempi riportati nelle slide sono tratte da materiali prodotti dal Centro Sovrazonale di comunicazione Aumentativa Servizio di Neuropsichiatria Infantile Az. Osp. Treviglio UO NPIA Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena - Milano Questo materiale e molto altro è reperibile sul sito

35 COSTRUIRE INTERAZIONI Partire da situazioni altamente motivanti. Ritmo personalizzato che permetta di agganciare l attenzione e l interesse del bambino e di mantenerlo. Tempo necessario perché il bambino possa rispondere. Risposta immediata ai comportamenti del bambino. informazioni sensoriali accessibili, che consentano al bambino di capire la situazione o le attività in corso. Supporto adeguato per facilitare l incrocio tra le competenze del bambino e le attività. Gioco di turni.

36 Attraverso UTILIZZARE PRIMA DI TUTTO LA CAA IN ENTRATA Modeling. L adulto affianca sempre alle parole l utilizzo di segnali o l indicazione di oggetti o simboli. Organizzazione dell ambiente Etichettatura Striscia delle attività, agenda e calendario Offrire opportunità di effettuare delle scelte

37 STRUMENTI DELLA CAA A BASSA TECNOLOGIA Agende oggettuali Quaderno dei resti Vocabolario dei gesti Auto-presentazione e spiegazione delle proprie modalità comunicative ( passaporto personale ) Tabelle tematiche Tabelle di comunicazione Alfabetieri Libri su misura

38 AGENDE OGGETTUALI

39 QUADERNO DEI RESTI Il quaderno dei resti si realizza utilizzando un quadernone ad anelli con "buste trasparenti" dove vengono raccolti i "resti" delle esperienze significative che il bambino vive (gite, feste, ecc..). I "resti" possono essere oggetti concreti o parti di essi (sabbia, conchiglie, stelle filanti, ecc.), fotografie, e quanto possa essere utilizzato dal bambino per raccontare ciò che ha vissuto.

40 QUADERNO DEI RESTI Questo strumento inoltre fornisce all interlocutore argomenti ed elementi che possano arricchire il dialogo con il bambino stesso. Il quaderno dei resti deve "girare tra casa, scuola e gli altri ambienti frequentati e tutti devono partecipare al suo incremento contribuendo ad un ulteriore scopo di questo strumento: consentire di poter comunicare su elementi non presenti nell ambiente in cui il bambino si trova e su esperienze vissute in altri contesti.

41 QUADERNO DEI RESTI

42 VOCABOLARIO DEI GESTI Se la persona con disabilità comunicativa possiede un repertorio di gesti funzionali alla comunicazione è importante realizzare un semplice vocabolario (foto e/o descrizione del gesto associata al relativo significato) per consentirne la conoscenza e il conseguente utilizzo in tutti gli ambienti e con tutte le persone che il ragazzo frequenta.

43 VOCABOLARIO DEI GESTI

44 PASSAPORTO PERSONALE Auto-presentazione e spiegazione delle proprie modalità comunicative Riportate su un semplice cartellino da portare con sé facilita il primo approccio con persone non conosciute (può per esempio contenere alcune informazioni essenziali, quali il proprio nome, e,nel caso si utilizzi una tabella o un comunicatore, le informazioni essenziali per un corretto funzionamento degli ausili)

45 SCHEMA DI PASSAPORTO PERSONALE Ciao io mi chiamo.. Conosco molte cose Mi piace.. Per parlare con te uso una tabella.. La mia tabella sta nella mia cartella Come.

46 TABELLE CONTESTUALI E TABELLE DI COMUNICAZIONE Possono contenere foto,disegni, simboli o anche piccoli oggetti. La persona con difficoltà di comunicazione indica i simboli che andranno a comporre il messaggio che desidera trasmettere. I primi approcci prevedono la realizzazione di tabelle con pochi elementi di grande interesse per il bambino. Questi strumenti consentono di attuare opzioni di scelta rispetto ad attività relative al mangiare, bere, attività, persone, ecc..

47 TABELLE CONTESTUALI E DI COMUNICAZIONE Fare delle scelte consente di aumentare la partecipazione del bambino alle attività, di incrementare la sua motivazione a comunicare e di promuoverne l'iniziativa comunicativa. Possono essere collocate nell'ambiente di vita del bambino per consentirgli scelte contestuali: vicino alla porta di uscita con le possibilità di luoghi dove recarsi, sul frigo per la scelta di bevando e/o cibo, in classe con le attività e/o le foto dei compagni e degli insegnanti, ecc..

48 ETICHETTATURA

49 STRISCIA DI ATTIVITA

50 TABELLA A TEMA

51 TABELLE CONTESTUALI E DI COMUNICAZIONE

52 RICETTA

53 ALFABETIERI Questi strumenti vengono proposti a persone che hanno acquisito competenze d'uso del codice alfabetico per la comunicazione di parole e/o frasi. Si tratta di tabelle cartacee o su plexiglas in cui vengono collocate le lettere dell'alfabeto ed eventuali altri simboli per facilitare la comunicazione. La persona con difficoltà di comunicazione indica in sequenza le singole lettere che andranno a comporre il messaggio. L'indicazione delle lettere può avvenire tramite indicazione diretta con le mani, i piedi o lo sguardo.

54 ALFABETIERI L'utilizzo del codice alfabetico presenta l'enorme vantaggio di consentire alla persona con disabilità di poter comunicare qualsiasi messaggio con un numero ristretto di simboli, oltre alla facilitazione derivante dalla familiarità che, la maggior parte delle persone, ha con questa tipologia di codice.

55 ALFABETIERI

56 La scelta tra ausili poveri e tecnologici non è necessariamente esclusiva a favore dell uno o dell altro tipo, anzi, questi possono essere utilizzati alternativamente in funzione del contesto di utilizzo e dell interlocutore. E possibile anche una loro compresenza con scopi differenti (per esempio può essere utilizzato un comunicatore per richiamare l attenzione, per i saluti e per comunicare le emergenze pur utilizzando una tabella cartacea per comunicazioni più ampie).

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59 Il libro su misura è un libro fatto per quello specifico bambino

60 Il libro su misura rappresenta infatti un elemento fondamentale dell incontro con la lettura, del coinvolgimeto, della piacevolezza, ma diviene ancora più fondamentale nel caso di bambini molto piccoli o con disabilità motorie o della comunicazione.

61 Questo tipo di bambini per le loro difficoltà rischiano di non poter attingere in modo adeguato all esperienza della lettura ad alta voce da parte di un adulto se non si mettono in campo alcune attenzioni e modifiche.

62 La narrazione e la condivisione di esperienze precedono il linguaggio verbale. Nei bimbi molto piccoli e preverbali, dipendono dalle capacità dei partner più maturi (genitori, caregiver, bambini più grandi) di facilitarne l espressione. L interlocutore adulto ha un ruolo essenziale nel cocostruire la narrazione. Il partner cioè conosce e condivide almeno in parte il contesto e lo scenario spaziotemporale, attraverso la conoscenza che ha del piccolo e delle sue routines e attraverso questo può riconoscere, raccogliere ed allargare quanto il bimbo dice, dando parole

63 LA LETTURA COME PONTE Attraverso le storie, il bambino ritrova e riconosce le proprie esperienze quotidiane e le proprie paure ed emozioni. La lettura ad alta voce da parte dell adulto consente di sfruttare anche il ruolo positivo dell informazione visiva, che è statica e prevedibile e permette al bambino di fare affidamento sul riconoscimento anziché sulla memoria per ricevere l input linguistico e seguire il racconto.

64 LIBRO PERSONALIZZATO e creato ex novo e racconta esperienze significative ( ad esempio una vacanza al mare), o parla di interessi specifici (le ruspe, ad esempio) di grandi passioni (ad esempio, gli animali di casa)

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66 libro costruito con immagini di oggetti e luoghi significativi per i bambini

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68 LIBRO MODIFICATO Parte da un libro già esistente che si modifica per essere accessibile

69 Parte da un libro esistente in commercio, e lo modifica per renderlo pienamente accessibile.. per esempio, la storia di Cappuccetto Rosso, a cui sono tolte o aggiunte pagine, il testo viene semplificato o arricchito, o ne vengono modificate parti per renderle più vicine all esperienza del bambino.. Ha il vantaggio di poter esporre il bambino a un linguaggio più ricco e strutturato, in cui si gioca con le ripetizioni e con le emozioni come in tutti i libri per bambini, e di potersi far leggere le stesse storie che leggono gli altri bambini. Spesso condividendole con loro in classe.

70 Realizzare un libro per uno specifico bambino non è sempre facile. Le modifiche possono essere: 1. Per consentire di girare le pagine

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74 libri modificati : smontando, rimontando e adattando Scelta tra libri esistenti Immagini adatte? Modifica dei contenuti? Testo (lunghezza, complessità, collocazione, struttura della frase..) Scrittura in simboli Modifica della consistenza e/o smontaggio? Inspessimento Plastificazione Spiralatura Cartonatura Facilitazioni aggiuntive?

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