Auguri di buon lavoro al nuovo ministro

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1 Auguri di buon lavoro al nuovo ministro A Maria Chiara Carrozza le congratulazioni e l'augurio di proficuo lavoro da parte della CISL Scuola. Il nostro auspicio è che un governo con tratti significativi di novità si dimostri nuovo anche nell'attenzione che darà ai temi del l'istruzione e della formazione. Chiediamo da tempo che le politiche scolastiche ritrovino la dovuta centralità nell'azione di governo, che siano assunte in una logica di investimento in conoscenza, indispensabile per innalzare la competitività del paese e rilanciarne la crescita. Più attenzione alla scuola, dunque, e adeguate risorse: questo serve oggi al paese, questo indichiamo come obiettivo al nuovo ministro e al nuovo governo. La CISL Scuola rappresenta larga parte dei lavoratori del settore; per essi chiede da tempo una più alta considerazione e una valorizzazione adeguata della loro professionalità. Da troppo tempo, invece, scelte sbagliate e una malintesa razionalizzazione dei costi ne hanno aggravato le condizioni di lavoro, lasciando per intero sulle loro spalle il peso di un servizio così importante per le famiglie e per l'intera società. Col nuovo ministro e il nuovo governo saremo, come sempre, interlocutori attenti e disponibili al confronto, determinati nelle rivendicazioni ma pronti ad assumerci, a partire dalle sedi contrattuali di cui riteniamo urgente una piena riattivazione, la responsabilità delle scelte necessarie per sostenere obiettivi di valorizzazione e di accresciuta qualità della scuola pubblica italiana. Roma, 28 aprile 2013 Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola

2 Riscossi oggi gli arretrati, gli accordi pagano Oggi è una buona giornata per chi lavora nella scuola: vanno infatti in pagamento gli arretrati per chi non si era ancora visto riconosciuto lo scatto di anzianità già maturato in precedenza. Con la busta paga di maggio si avrà poi la regolarizzazione di tutte le posizioni stipendiali: per molti ci sarà un aumento di retribuzione, per tutti si accorcerà di un anno l attesa del passaggio allo scatto successivo. Al di là delle parole e delle polemiche, questi gli effetti concreti e tangibili di un azione sindacale che ha avuto la Cisl e la Cisl Scuola come protagoniste. Se non avessimo incalzato il Governo per mesi, non saremmo mai arrivati all accordo, firmato da quasi tutti i sindacati più rappresentativi, che ha reso possibile il risultato di oggi. Rispettiamo la decisione di chi ha fatto scelte diverse, ma chi non ha firmato quell accordo non può oggi esprimere soddisfazione perché si ridanno gli scatti e contemporaneamente contestare l intesa che li ha resi esigibili. Non c è alcuna logica in dichiarazioni di questo tenore, che mascherano a fatica il disagio per l inconcludenza di comportamenti più ideologici e politici che sindacali. L obiettivo di una piena valorizzazione, anche economica, del lavoro nella scuola resta per noi al primo posto nel confronto che vogliamo aprire da subito col nuovo Governo, se andrà in porto positivamente il tentativo di formarlo. Per noi è importante arrivarci avendo nel frattempo portato a soluzione qualche problema, senza limitarci soltanto a denunciarne l esistenza. Roma, 26 aprile 2013 Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola

3 Scatti di anzianità, funziona così In piena attuazione l intesa sul recupero degli scatti di anzianità. Come annunciato, le posizioni retributive saranno per tutti regolarizzate con lo stipendio del mese di maggio. Già disposta, il 17 aprile, l emissione urgente degli arretrati. Le somme derivanti dal conteggio fino al mese di aprile 2013 saranno però accreditate agli interessati solo tra qualche giorno (esattamente venerdì 26). Con queste precisazioni crediamo di poter dare risposta alla maggior parte delle richieste che stanno pervenendo alla Cisl Scuola da parte di chi lamenta l assenza di indicazioni specifiche sul portale "NoiPa". Ovviamente sarà il cedolino di maggio a dover essere attentamente analizzato per verificare non soltanto l attribuzione della nuova classe stipendiale a chi ne ha diritto, ma anche(per tutti) la rettifica della scadenza per il conseguimento del successivo passaggio di classe, che dovrà risultare accorciata, per ciascuno, di un anno. Fa piacere constatare come oggi tutti (ma proprio tutti!) stiano dando molto spazio al recupero degli scatti, descrivendo in lungo e in largo le modalità di attuazione di un intesa che sta portando frutti concreti e tangibili ai lavoratori della scuola, in un contesto che li rende ancor più apprezzabili. Fa piacere, soprattutto a chi quell intesa, contro la quale sono stati versati fino all'ultimo fiumi di scetticismo e di ostilità, l ha invece tenacemente voluta e raggiunta. Il tempo, come sempre, è galantuomo.

4 Esecutivi unitari CGIL CISL UIL, mobilitazione per il lavoro Con un documento che indica gli obiettivi su cui avviare una campagna di mobilitazione in tutti i territori, che avrà il suo momento conclusivo nella manifestazione nazionale del prossimo 22 giugno, si sono conclusi i lavori degli Esecutivi Unitari di CGIL, CISLeUILriunitioggi,30aprile,aRoma. La richiesta delle tre Confederazioni è che il lavoro torni ad essere al centro delle scelte politiche ed economiche. CGIL, CISL e UIL indicano una serie di finalità che vanno dal rifinanziamento della Cassa Integrazione alla riduzione delle tasse per lavoratori e pensionati, al taglio dei costi della politica. Tra le richieste, anche quella di un forte investimento nella scuola pubblica, nell'università e nella ricerca; su questi aspetti si è soffermato in particolare, nel suo intervento, il segretario generale della Cisl Scuola, Francesco Scrima.

5 Documento unitario mobilitazione per il lavoro La crisi del nostro Paese è sempre più drammatica. La riduzione dell apparato produttivo, la disoccupazione e la perdurante assenza di investimenti, connotano la condizione attuale dell economia italiana. La disattenzione ai temi del lavoro impedisce di intraprendere una strada che, frenando la caduta libera della nostra economia, permetta di riprendere fiducia e di tornare a crescere. CGIL CISL e UIL ritengono urgente che il tema del lavoro, in tutte le sue componenti, torni al centro delle scelte politiche ed economiche e indicano i provvedimenti urgenti ed indispensabili per aprire una nuova fase: 1.dare soluzione a quelle emergenze che alimentano la disoccupazione. In particolare serve: il rifinanziamento della CIG in deroga; il completamento dell effettiva salvaguardia degli esodati. 2.ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti, ai pensionati e alle imprese che faranno assunzioni nel prossimo biennio, destinando automaticamente a tale scopo le risorse derivanti da un efficace lotta all evasione fiscale, reato di cui va sancita la natura penale. 3. rilanciare politiche anticicliche prevedendo ad esempio la possibilità per i Comuni che hanno risorse, di fare investimenti e di avviare i cantieri già deliberati, fuori dal patto di stabilità. In questa direzione il provvedimento per il pagamento dei crediti alle imprese è un primo segnale positivo. 4. ammodernare e semplificare la Pubblica Amministrazione non attraverso tagli lineari, ma con la riorganizzazione e l efficacia del suo funzionamento, con il contenimento della legislazione concorrente ed eliminando tutte le formalità inutili che rallentano le decisioni. È fondamentale, per sostenere la crescita, investire nella scuola pubblica, nell università, nella ricerca pubblica e privata e nell innovazione. 5. ridurre i costi della politica è la condizione per buone istituzioni e buona politica. Si tratta, da un lato, di riordinare e semplificare l assetto istituzionale ed amministrativo del Paese, seguendo quanto già fatto dagli altri partner europei e, dall altro, di tagliare con decisione gli sprechi e i privilegi che non sono compatibili con l efficienza e la buona amministrazione.

6 6. definire una politica industriale che rilanci le produzioni, valorizzando le imprese che investono in innovazione e ricerca e che salvaguardano l occupazione e le competenze. Inoltre vanno definiti: uno strumento di contrasto alla povertà e il finanziamento della non autosufficienza; la proroga per i contratti precari della Pubblica Amministrazione e della Scuola in scadenza; la riforma dell IMU, esonerando solo i possessori di un unica abitazione, con un tetto riferito al valore dell immobile. Queste sono le scelte per arrestare la caduta del sistema produttivo e fare ripartire la crescita creando nuove opportunità di lavoro. Investimenti, redistribuzione del reddito, ripresa dei consumi sono le condizioni essenziali per sostenere la ripresa della nostra economia. Le parti sociali sono impegnate al rinnovo dei contratti di lavoro e nella scelta di salvaguardare l occupazione, anche attraverso gli ammortizzatori sociali e i contratti di solidarietà, nonché ad individuare come correggere le iniquità della legge sulle pensioni. CGIL CISL e UIL sosteranno queste rivendicazioni con la mobilitazione che si realizzerà con iniziative territoriali e regionali confederali e di categoria, a partire da sabato 11 maggio e che approderà il 22 giugno in una grande manifestazione nazionale a Roma. Su rappresentanza e democrazia sindacale, CGIL CISL e UIL, confermando il testo unitario del 2008, l allegato all accordo del 28 giugno 2011 e ad integrazione dello stesso, convengono di definire con Confindustria un accordo che regoli: la rilevazione e la certificazione della rappresentatività basata sull incrocio tra iscritti e voto proporzionale delle RSU. Laddove non ci siano le RSU varrà solo il numero degli iscritti. Le organizzazioni sindacali sono impegnate a confermare le RSU laddove esistenti; la titolarità della contrattazione nazionale per le organizzazioni sindacali firmatarie che raggiungano il 5% della rappresentanza per ogni CCNL; gli accordi saranno definiti dalle organizzazioni sindacali che rappresentano almeno il 50%+1 della rappresentanza e dalla consultazione certificata dei lavoratori, a maggioranza semplice, le cui modalità attuative saranno stabilite dalle categorie per ogni singolo CCNL. Sulla base di questi principi le Segreterie Nazionali confederali sono impegnate ad avviare il confronto anche con le altre associazioni datoriali

7 Bocciata dalla Corte Costituzionale l'assunzione diretta dei docenti La norma approvata nell'aprile 2012 dalla Regione Lombardia che prevedeva, sia pur limitatamente alle supplenze annuali, l'assunzione diretta di docenti da parte delle scuole, singolarmente o in rete, è stata bocciata dalla Corte Costituzionale, dopo che la stessa era stata impugnata dal Governo con un proprio ricorso. La sentenza, di cui è redattore Sergio Mattarella, già ministro della Pubblica Istruzione dal 1989 al 1990, ribadisce la potestà esclusiva dello Stato nelle assunzioni del personale scolastico; non poteva essere pertanto la Regione, con una sua legge, ad attribuire alle scuole una facoltà che la legislazione nazionale al momento non contempla. Sull'iniziativa della regione Lombardia aveva espresso forti critiche la CISL Scuola, che in una sua nota era duramente intervenuta nel momento in cui si era ipotizzato che il MIUR potesse avallare un modello di reclutamento la cui illegittimità viene oggi chiaramente sancita dalla Consulta.

8 Dati Eurostart Dichiarazione Scrima I dati Eurostat non fanno che confermare, purtroppo, un quadro già tristemente noto, che vede l Italia in posizione di svantaggio su quasi tutti gli indicatori che riguardano istruzione e formazione. È una situazione di vera e propria emergenza che denunciamo da tempo, rivendicando un deciso cambio di segno nelle scelte di investimento che riguardano il nostro sistema formativo. Ma la situazione di stallo politico che si trascina ormai da settimane finisce per ridurre le nostre denunce a grida nel deserto. Così la scuola e chi ci lavora rischiano di pagare un prezzo altissimo all incapacità delle forze politiche di dare al paese la guida di cui in questo momento avrebbe più che mai bisogno. Ha poco senso fare l elenco delle cose che non vanno, se manca l interlocutore principale con cui misurarsi per tentare di risolverle. Serve un governo che affronti la gravissima emergenza economica e sociale del paese: è questa l assoluta priorità in una situazione che molti danno l impressione di non cogliere in tutta la sua drammaticità. Roma, 11 aprile 2013 Dati online Eurostat su

9 Pagamento debiti delle scuole Viste le disposizioni contenute nell art. 5 ( Pagamento dei debiti delle Amministrazioni dello Stato ) del decreto legge , n. 35 ( Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonchè in materia di versamento di tributi degli enti locali ), ciascun Ministero deve urgentemente predisporre un apposito elenco dei debiti scaduti in ordine cronologico con l'indicazione dei relativi importi, elenco che dovrà essere trasmesso entroilprossimo30aprilealmef. Anche le scuole, pertanto, sono chiamate ad operare, segnalando tutti i debiti maturati entro il 31 dicembre 2012 per somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali che siano fuori bilancio oppure che siano iscritti in bilancio e non siano pagabili con la cassa dell istituzione o mediante la riscossione di residui attivi di competenza di soggetti diversi dal MIUR (Comuni, Province, Regioni, UE, privati). Si tratta cioè di debiti appartenenti alle fattispecie indicate e coperti finanziariamente con residui attivi del MIUR medesimo. Consulta, in materia, le recentissime disposizioni: la circolare MEF 17 del ; la nota MIUR 2536 del ; la nota MIUR 2589 del

10 Organici docenti anno scolastico 2013/2014 Il MIUR ha pubblicato la Circolare Ministeriale n. 10 del 21 marzo 2013 con cui si trasmettono le tabelle di ripartizione dei posti contenute nella bozza di Decreto Interministeriale per l'anno scolastico Scuola dell'infanzia: ; Scuola primaria: ; Scuola secondaria di primo grado: ; Scuola secondaria di secondo grado: Confermata complessivamente la dotazione dell'anno in corso. Vedi fascicolo Formazione classi

11 LA FORMAZIONE DELLE CLASSI A.S. 2013/2014

12 FORMAZIONE DELLE CLASSI A.S. 2013/2014 CRITERI GENERALI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI La formazione delle classi e l assegnazione delle risorse di organico deve essere coerente: - con gli interventi di dimensionamento e distribuzione delle istituzioni scolastiche - con il limite massimo dei posti complessivamente assegnati a ciascuna regione e ripartiti tra le singole province con riferimento ai bisogni specifici delle diverse realtà territoriali - con le scelte delle singole scuole Per la scuola secondaria di II grado l attivazione di nuovi indirizzi dovrà essere compatibile con le disponibilità di organico Devono essere considerate le specificità e le esigenze relative: - ai comuni montani, alle piccole isole, ai territori particolarmente esposti a situazioni di disagio - alle aree con elevati tassi di dispersione, abbandono, rilevante numero di alunni con cittadinanza non italiana - alle condizioni edilizie e alla limitata capienza delle aule e al rispetto delle norme sulla sicurezza. Evidenziamo in particolare che in presenza di certificazioni rilasciate dalle autorità competenti le classi vanno istituite tenendo conto di quanto indicato dalle certificazioni stesse (C.M. 61/2012 relativa all organico di fatto) E opportuno che nella composizione delle classi si tenga in debita considerazione la presenza degli alunni con DSA. - La Legge, n. 170/2010 riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, denominati "DSA". Il diritto allo studio degli alunni con DSA è garantito attraverso la realizzazione di percorsi individualizzati nell'ambito scolastico (CM 8 del 6 marzo 2013 e Direttiva ). Le classi iniziali di ogni ordine e grado sono costituite con riferimento al numero complessivo degli alunni iscritti I dirigenti scolastici devono evitare la costituzione di classi con un numero di alunni superiore a quello previsto dal DPR n. 81/2009, e devono provvedere alla relativa formazione con criteri di omogeneità, evitando squilibri numerici Determinato il numero delle classi e sezioni, il Dirigente scolastico vi assegna gli alunni secondo le diverse scelte effettuate, sulla base dell offerta formativa della scuola e, comunque, nel limite delle risorse assegnate In organico di fatto i dirigenti scolastici possono incrementare il numero delle classi solo in caso di inderogabili necessità legate all aumento effettivo del numero degli alunni rispetto alle previsioni, previa autorizzazione del Direttore regionale Al fine di dare stabilità alla previsione e ridurre al massimo gli scostamenti tra organico di diritto e di fatto, è consentito derogare, in misura non superiore al 10%, al numero minimo e massimo di alunni per classe previsto per ciascun tipo e grado di scuola 2

13 FORMAZIONE DELLE CLASSI A.S. 2013/2014 CLASSI DI OGNI ORDINE E GRADO CON ALUNNI DISABILI L art. 5 del D.P.R. 81/2009 prevede che le classi iniziali delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le sezioni di scuola dell infanzia, in cui sono accolti alunni con disabilità sono costituite: di norma con non più di 20 alunni purché ne sia motivata la necessità in relazione alle esigenze formative e al progetto di integrazione adottato dalla scuola nel limite delle dotazioni organiche complessive stabilite con il decreto annuale del Ministro dell istruzione La circolare 10/2013 raccomanda la massima attenzione nella costituzione delle classi con alunni disabili, e di evitare per quanto possibile il superamento del limite di 20 alunni in presenza di grave disabilità, mentre la circolare sull organico di fatto dell a.s. 2012/2013 (C.M. 61/2012) estende il medesimo limite alla presenza nella stessa classe di due alunni disabili. Il numero di alunni con disabilità che è possibile inserire nella medesima classe e il superamento del limite di 20 alunni di norma fissato nel regolamento rappresentano elementi di criticità oggetto di numerosi ricorsi. Le norme citate, infatti, nel quadro generale di contenimento della spesa si richiamano genericamente al coinvolgimento delle Regioni, degli Enti locali e degli altri livelli Istituzionali competenti, alla costituzione di reti di scuole, ad eventuali posti in deroga aggiuntivi in applicazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 80 del 22 febbraio In forza dei principi posti a tutela degli alunni disabili dalla legge 104/92, dalla sentenza della Corte Costituzionale citata, da sentenze del TAR (es.: TAR Calabria sentenza n. 759 del 26/10/2011; TAR Lazio sentenza n. 9926/2007), nonché dalle Linee Guida per l'integrazione Scolastica del 4 agosto 2009, riteniamo si possa sostenere: che in ciascuna classe non dovrebbero essere presenti più di due alunni portatori di disabilità non grave che il superamento del tetto di venti alunni per classe non dovrebbe comportare la presenza di più di 22 alunni e solo in presenza di disabilità "lievi" (articolo 4 del DPR 81/09) Per le classi intermedie il rispetto di tali limiti deve essere rapportato anche all esigenza di garantire la continuità didattica nelle stesse classi. 3

14 FORMAZIONE DELLE CLASSI A.S. 2013/2014 Scuola dell infanzia art 9 DPR 81/2009 Massimo 26 bambini per sezione Minimo 18 bambini per sezione Eventuali iscrizioni in eccedenza (se non è possibile ridistribuire i bambini tra scuole viciniori) sono ripartite tra le diverse sezioni della stessa scuola senza superare, comunque, le 29 unità per sezione, escludendo dalla redistribuzione le sezioni che accolgono alunni con disabilità Scuola Primaria art 10 DPR 81/09 Massimo 26 alunni per classe elevabili a 27 in presenza di resti Minimo 15 alunni per classe Nelle scuole in cui si svolgono anche attività di tempo pieno, il numero complessivo delle classi è determinato sulla base del totale degli alunni iscritti. Successivamente si procede alla definizione del numero delle classi a tempo pieno sulla base delle richieste delle famiglie. Qualora il numero delle domande di tempo pieno ecceda la ricettività di posti/alunno delle classi da formare, spetta ai consigli di istituto l indicazione dei criteri di ammissione. Nelle scuole e nelle sezioni staccate dei comuni montani, delle piccole isole e in aree geografiche abitate da minoranze linguistiche possono essere costituite classi, per ciascun anno di corso, con un numero di alunni non inferiore a 10 Le pluriclassi devono essere attivate solo in caso di assoluta necessità con non meno di 8 e non più di 18 alunni, in zone particolarmente disagiate. Per quanto possibile, le pluriclassi non devono comprendere tutte e cinque le classi del corso. Nella composizione delle classi si deve tenere in debita considerazione la presenza degli alunni con DSA (dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia - CM 8 del 6 marzo 2013 e Direttiva ) 4

15 FORMAZIONE DELLE CLASSI A.S. 2013/2014 Scuola Secondaria di I grado artt 11/15 DPR 81/2009 Massimo 27 alunni per classe Minimo 18 alunni per classe Le iscrizioni eccedenti sono ripartite tra le classi fino ad un massimo di 28 alunni. Si costituisce un unica prima classe quando il numero degli alunni iscritti non supera le 30 unità Il numero di classi seconde e terze è pari a quello delle prime e seconde di provenienza, a condizione che il numero medio di alunni per classe non sia inferiore a 20 unità. Diversamente, si procede alla ricomposizione delle classi, secondo i criteri generali di costituzione Nelle scuole e nelle sezioni staccate in cui si svolgono anche attività di tempo prolungato, il numero complessivo delle classi si determina sulla base del totale degli alunni iscritti. Successivamente si procede alla determinazione del numero delle classi a tempo prolungato sulla base delle richieste delle famiglie. Se il numero delle domande di tempo prolungato eccede la recettività l indicazione dei criteri di ammissione è rimessa ai consigli di istituto Non sono autorizzate classi a tempo prolungato in assenza di servizi e strutture idonee che consentono lo svolgimento di attività in fasce orarie pomeridiane e di almeno due o tre rientri settimanali. Al fine di assicurare il mantenimento dell insegnamento dello strumento musicale per i tre anni del corso, in prima classe il numero di alunni per ciascuno dei quattro strumenti musicali non può essere inferiore a tre. la conferma in organico di diritto dei corsi di strumento musicale attivati negli anni precedenti è autorizzata purché il numero dei frequentanti lo consenta. Nelle scuole e nelle sezioni staccate funzionanti nei comuni montani, nelle piccole isole, nelle aree geografiche abitate da minoranze linguistiche: possono essere costituite classi per ciascun anno con non meno di 10 alunni possono essere costituite classi anche con alunni iscritti ad anni di corso diversi se il loro numero non consente la formazione di classi distinte. In questo caso gli organi collegiali competenti stabiliscono i criteri di composizione delle classi, che non possono contenere più di 18 alunni Nelle situazioni di particolare isolamento, in presenza di corsi di preparazione agli esami di idoneità/licenza con esiguo numero di alunni, l attività didattica è organizzata per moduli flessibili, che possono prevedere raggruppamenti anche variabili di alunni. L organico relativo è costituito da 3 cattedre: una dell area linguistica, una di scienze matematiche, chimiche, fisiche e naturali, una dell area artistico-espressiva o motoria, quest ultima solo in presenza di specifico progetto della scuola. 5

16 FORMAZIONE DELLE CLASSI A.S. 2013/2014 Scuola secondaria di II grado Gli organici degli istituti di secondo grado sono determinati per le prime 4 classi in base alle articolazioni orarie dei regolamenti: DPR n. 87/2010 relativo agli istituti professionali, DPR n. 88/2010 relativo agli istituti tecnici e DPR n. 89/2010 relativo ai licei Per le classi quinte dell istruzione tecnica l organico è determinato secondo i piani di studio previgenti con un orario corrispondente a 32 ore settimanali (art. 1, co. 4, DPR n. 88/2010). Con nota prot 2091/2012 è stato individuato l orario delle classi di concorso da ridurre, Gli istituiti di secondo grado acquisiscono la denominazione: di licei se costituiti da soli percorsi liceali, di istituti tecnici se costituiti da soli percorsi del settore economico e del settore tecnologico dell istruzione tecnica di istituti professionali se costituiti da soli percorsi dei settori servizi e industria ed artigianato dell istruzione professionale di istituti di istruzione secondaria superiore in presenza di ordini di studio diversi (solo a seguito di necessaria - delibera regionale). Nelle istituzioni in cui sono presenti istituti di diverso ordine (es. di istituto tecnico e istituto professionale e di licei) o sezioni di liceo musicale e coreutico, le classi prime e quelle iniziali del secondo biennio si determinano separatamente per ogni diverso ordine o sezione di liceo musicale e coreutico, (art. 18, comma 3, DPR n. 81/2009). Negli altri casi il numero delle classi prime e di quelle iniziali del secondo biennio (classe terza del liceo classico, dei licei scientifici, artistici, linguistici, musicali, coreutici e delle scienze umane, classi terze degli istituti tecnici e degli istituti professionali alle quali si accede da un biennio) si ricava sulla base del numero complessivo degli alunni iscritti, indipendentemente dai diversi indirizzi, e/o articolazioni e/o opzioni presenti nell istituto. Ne deriva che se il totale delle classi non consente l attivazione di uno o più corsi/indirizzi/articolazioni/opzioni, i Direttori regionali garantiranno quelli maggiormente richiesti evitando duplicazioni. Sono salvaguardati comunque i corsi unici in ambito provinciale e quelli presenti nelle zone particolarmente disagiate. I licei musicali potranno attivare classi prime in numero non superiore di quelle funzionanti nel corrente anno. Nelle classi prime, in cui non è obbligatorio l insegnamento dell inglese non è consentito formare classi con gruppi di alunni che studiano lingue straniere diverse; la lingua prescelta è indicata dal POF tenendo anche conto delle richieste prevalenti. Eventuali modifiche della lingua straniera sono possibili in assenza di titolare, se non comportano a regime la trasformazione della cattedre interna in cattedra esterna, non vi siano nella provincia docenti in attesa di sede definitiva, o in soprannumero e non si determinino situazioni di soprannumerarietà. Qualora le risorse di organico assegnate lo consentano, è possibile istituire posti di Ufficio tecnico già in organico di diritto. Può essere attivato un solo Ufficio tecnico per ogni istituzione scolastica, compresi gli IIS (art. 8, co. 4, del regolamento dell istruzione tecnica e art. 8, co. 7, del regolamento dell istruzione professionale). I posti sono coperti prioritariamente con personale titolare nella scuola e, in mancanza, con personale appartenente a classe di concorso in esubero. La richiesta di istituzione va inoltrata con le stesse modalità previste per l attivazione dei nuovi indirizzi. 6

17 FORMAZIONE DELLE CLASSI A.S. 2013/2014 Le prime classi e quelle iniziali del secondo biennio sono determinate, indipendentemente dai diversi indirizzi e corsi di studio, dividendo per 27 il numero complessivo di alunni iscritti Eventuali resti sono distribuiti senza superare il numero di 30 Possono essere costituite classi iniziali articolate in gruppi di diversi indirizzi di studio con un numero di alunni non inferiore a 12 per gruppo e a 27 complessivamente. Classi prime e classi iniziali dei cicli conclusivi art 16 DPR 81/09 Massimo 30 alunni per classe Minimo 27 alunni per classe Le prime classi di sezioni staccate e scuole coordinate sono costituite di norma con non meno di 25 alunni. Si costituisce una sola classe in presenza di 30 iscrizioni. Se le iscrizioni per alcuni indirizzi sono insufficienti per la costituzione di una classe, il Consiglio di istituto individua i criteri di redistribuzione degli alunni tra i diversi corsi presenti nella scuola, ferma restando la possibilità per gli alunni coinvolti di chiedere l iscrizione ad altri istituti in cui sia attivo l indirizzo richiesto. Negli istituti con ordini di diverso tipo o sezioni di liceo musicale e coreutico (es.: licei e percorsi di istituto tecnico) il numero delle prime classi e di quelle iniziali del secondo biennio va definito separatamente per ogni ordine o sezione di liceo musicale e coreutico. Le classi iniziali dei corsi serali sono costituite secondo i criteri generali sopra riportati e tenendo conto anche della serie storica delle iscrizioni. In attesa dell applicazione del DPR 29 ottobre 2012 n. 263 relativo all istruzione per gli adulti (CPIA) rimane invariato l attuale quadro orario settimanale come da indicazioni fornite con nota n del 5 giugno Classi Intermedie e finali art 17 DPR 81/09 Le classi intermedie sono costituite in numero pari a quello delle classi di provenienza, purché siano formate con un numero medio di alunni non inferiore a 22. Diversamente devono essere accorpate Le classi terminali sono costituite in numero pari a quello delle corrispondenti penultime classi purché comprendano almeno 10 alunni 7

18 FORMAZIONE DELLE CLASSI A.S. 2013/2014 Percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) I percorsi triennali di Istruzione e Formazione Professionale per il conseguimento di una delle 22 qualifiche professionali di cui all Accordo in Conferenza Stato Regioni del e del (D.I. MIUR/MLPS e ), sono realizzati dalle strutture formative accreditate dalle Regioni e possono essere realizzati dagli Istituti professionali in regime di sussidiarietà, secondo due distinte modalità (linee-guida capo II, punto 2 art. 13, co. l- quinquies della legge n. 40/07): Offerta sussidiaria integrativa - tipologia A: Gli studenti che si iscrivono alla classe prima degli indirizzi quinquennali degli istituti professionali possono contestualmente chiedere anche di poter conseguire, a conclusione del terzo anno, una delle 22 qualifiche professionali correlate all indirizzo quinquennale frequentato, in attuazione dell accordo territoriale tra USR e Assessorato Regionale. Gli Istituti professionali utilizzano le quote di autonomia e di flessibilità (quest ultima da utilizzare in organico di fatto) di cui all articolo 5, comma 3, lettere a) e c) del D.P.R. n. 87/2010, sulla base dei criteri riportati nelle Linee guida e nei limiti delle risorse disponibili. Offerta sussidiaria complementare - tipologia B. Possono essere istituite classi prime per conseguire solo le qualifiche triennali presso gli istituti professionali che assumono gli standard formativi e la regolamentazione dell ordinamento dei percorsi triennali di IeFP, in attuazione dello specifico accordo territoriale tra USR e Assessorato Regionale. La spesa complessiva non potrà superare quella derivante dall attivazione di percorsi ordinari. - per consentire la realizzazione dei percorsi triennali di IeFP verrà predisposta una specifica funzione del sistema informativo che riporta le classi di concorso elencate dalla Tabella 2 dell intesa e non ricomprese tra quelle previste dagli attuali ordinamenti. La scelta della classe di concorso non dovrà comportare situazioni di soprannumero o di esubero a livello provinciale, tenendo a riferimento lo sviluppo quinquennale dei corsi statali e di quelli triennali di IeFP. La realizzazione dell offerta sussidiaria integrativa e complementare avviene nel limite del numero di classi e della dotazione organica complessiva del personale statale. Le classi iniziali degli istituti professionali che attivano anche l offerta sussidiaria di IeFP sono formate sulla base dei criteri previsti dal DPR 81/2009, tenendo conto del numero complessivo degli alunni iscritti ai percorsi di istruzione professionale comprensivi di quelli che intendono conseguire titoli di qualifica e di diploma di IeFP. L attribuzione del personale alle classi di IeFP è effettuata dal Dirigente scolastico nell ambito delle procedure riguardanti la formazione delle classi, nel rispetto dell articolo 7, comma 2, lettera b), del decreto legislativo n. 297/1994 e delle specifiche contrattazioni decentrate da attivare sulla base del CCNI relativo alle utilizzazioni del personale docente. 8

19 FORMAZIONE DELLE CLASSI A.S. 2013/2014 ISTRUZIONE DEGLI ADULTI La tardiva pubblicazione del regolamento 263/2012non ha consentito alle Regioni di programmare l attivazione dei CPIA che, conseguentemente, verranno attivati dall a.s. 2014/2015. Ne deriva che per l a.s. 2013/2014 sono confermate le dotazioni organiche dei Centri Territoriali Permanenti che non possono superare in ciascuna regione quelle dell organico di diritto dell anno scolastico 2011/2012. I docenti rimangono in servizio presso i Centri di titolarità. I direttori regionali possono assegnare apposite risorse per consentire il rilascio del permesso di soggiorno CE. SCUOLE PRESSO LE CARCERI E GLI OSPEDALI Nell ambito delle risorse di organico assegnate, vanno tenute in debita considerazione le scuole funzionanti presso gli istituti di pena e presso gli ospedali. ISTITUZIONI EDUCATIVE Le dotazioni organiche del personale educativo, determinate sulla base di apposito decreto interministeriale, non potranno superare la consistenza dell anno scolastico 2012/2013 9

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