SISTEMI TURISTICI CONGRESSUALI LOCALI: CARATTERI TIPOLOGICI E DISTRIBUZIONE TERRITORIALE IN ITALIA

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1 Geografia del turismo Filippo Bencardino, Maria Prezioso Copyright 2007 The McGraw-Hill Companies srl SISTEMI TURISTICI CONGRESSUALI LOCALI: CARATTERI TIPOLOGICI E DISTRIBUZIONE TERRITORIALE IN ITALIA CRISTINA BERNINI INTRODUZIONE Il settore turistico congressuale rappresenta un importante comparto produttivo dell economia italiana e mondiale, sia per il livello di produzione sia per i suoi tassi di crescita. Nell ultimo decennio del secondo Millennio il settore congressuale è stato caratterizzato da una forte crescita, alimentata sia dall'andamento della domanda di incontri, meeting, riunioni e convention, sia dal processo di terziarizzazione e globalizzazione che ha portato progressivamente sul mercato professionale eventi che in passato erano autorganizzati dalle aziende e dagli enti all interno delle proprie strutture. Questo trend positivo si è interrotto solo negli ultimi anni in concomitanza della crisi terroristica e della recessione che ha colpito l economia mondiale. Ciò nonostante il comparto congressuale costituisce uno dei maggiori elementi di sviluppo e crescita dell industria dell ospitalità, con effetti positivi sull intero sistema economico del territorio in cui si realizza. Il settore congressuale contribuisce infatti in misura significativa alle dinamiche qualitative del settore turistico ed allo sviluppo delle economie turistiche locali. La domanda congressuale è complementare rispetto alla domanda di vacanza e, con opportuni investimenti, può integrare la domanda nei segmenti maturi dell offerta turistica. Il segmento congressuale favorisce inoltre l innovazione e la qualità dei caratteri dell offerta turistica ed è caratterizzato da una distribuzione temporale dell attività, su tutto l'arco dell anno, che può consentire un netto miglioramento sia del grado di utilizzo del capitale, sia dei risultati economici delle aziende turisticocongressuali. La crescita dell attività congressuale è tuttavia vincolata dalle caratteristiche strutturali, infrastrutturali, geografiche e sociali del territorio in cui si realizza: il sistema produttivo congressuale presenta rilevanti differenze strutturali e qualitative sul territorio italiano, con evidenti effetti economici sia sulla domanda congressuale, interna ed internazionale, sia sui sistemi turistici locali in cui si realizza. Le specializzazioni regionali, la concentrazione, le caratteristiche delle attività produttive e la morfologia del territorio (costiero, lacuale, montano, urbano) condizionano infatti le modalità di produzione del servizio congressuale, favorendo diversi modelli locali di sviluppo, e influenzano conseguentemente la domanda di incontri. 1

2 Il presente lavoro costituisce il primo passo di un progetto di ricerca 1 che si pone l obiettivo di realizzare una mappatura dei Sistemi Turistici Congressuali Locali (STCL) in Italia e di valutare le relazioni tra questi sistemi e lo sviluppo del territorio. In particolare, la ricerca intende studiare la specializzazione e la segmentazione territoriale del mercato congressuale e i suoi effetti sia sulla produzione dei settori economici che entrano a far parte della filiera congressuale, sia sullo sviluppo del sistema economico delle aree in cui viene realizzata la produzione congressuale. I risultati dell analisi consentiranno quindi di rispondere ad alcuni quesiti rilevanti per definire politiche e strategie di sviluppo del territorio. Esistono STL segmentati per tipologia di domanda turistica? Quali sono i STCL in Italia? Esistono sinergie tra Sistemi Turistici Locali (STL) e STCL? Si tratta di sistemi tra loro integrati o meno? I STCL offrono opportunità di sviluppo per il territorio? In questo caso, quali sono i fattori chiave per lo sviluppo? Sono alcune delle domande cui cercheremo di dare una risposta. L analisi dei caratteri della struttura territoriale dell offerta congressuale del nostro Paese è la fase preliminare per la definizione di un modello che consenta l identificazione dei Sistemi Turistici Congressuali Locali. La qualità e le caratteristiche strutturali dell offerta congressuale sono infatti fortemente correlate alle tipologie territoriali in cui sono insediate le sedi e all'offerta dei sistemi turistici locali. L analisi si propone quindi di evidenziare la presenza di differenze dell offerta congressuale non solo nelle grandi ripartizioni amministrative (regioni italiane) ma, soprattutto, nelle aree territoriali tipologiche (località metropolitane, località d arte e minori, località turistiche). Tale analisi consentirà di evidenziare la presenza di squilibri tra le aree in termini di caratteristiche dell'offerta e di valutarne gli effetti sulle performance produttive. In questo senso, l analisi risulta preliminare alla definizione e costruzione di un modello analitico per la determinazione e l individuazione dei Sistemi Turistici Locali Congressuali presenti sul territorio nazionale. Il lavoro risulta così articolato: nel primo paragrafo viene discusso il ruolo economico del comparto congressuale nell industria dell ospitalità italiana e le caratteristiche territoriali delle diverse aree in cui si realizza. Il secondo paragrafo analizza le caratteristiche territoriali del comparto congressuale in Italia sia per grandi aree amministrative sia per aree tipologiche omogenee dal punto di vista turistico; il terzo paragrafo la consistenza, valutata in termini di offerta di posti a sedere, delle sedi congressuali sul territorio. IL PESO DEL COMPARTO CONGRESSUALE NELL INDUSTRIA DELL OSPITALITÀ 1 Lo studio rientra nel Progetto di Ricerca MIUR 40 Analisi delle aziende congressuali e modelli di sviluppo di sistemi turistici locali (Coordinatore Locale: C. Bernini), inserito in Turismo e crescita produttiva: fattori locali e competitività del territorio (Coordinatore Nazionale: A. Celant). 2

3 Geografia del turismo Filippo Bencardino, Maria Prezioso Copyright 2007 The McGraw-Hill Companies srl Il settore congressuale 2 è un comparto molto dinamico dell economia caratterizzato da trend positivi con tassi di crescita che lo hanno portato a diventare in pochi anni il primo segmento, per volumi di fatturato, dell industria turistica italiana 3. Dopo la fase di decollo avviata negli anni Ottanta e conclusa a metà degli anni Novanta, il settore congressuale è diventato uno dei principali segmenti dell industria italiana dell ospitalità ed ha realizzato importanti innovazioni che hanno dato solidità alla struttura produttiva e manageriale. Nell ultimo quinquennio ( ), il settore congressuale è cresciuto ed ha modificato alcuni caratteri strutturali: la produzione è aumentata del 10 in termini reali, il fatturato è cresciuto del 15 e sono cambiate sia la struttura della domanda sia le caratteristiche dell offerta; il numero di eventi congressuali si è ridotto (-15) ma è cresciuta in misura molto consistente sia la dimensione media dei congressi sia la loro durata, con effetti positivi rilevanti sulla produzione congressuale, soprattutto nel comparto alberghiero dell ospitalità. Il numero dei pernottamenti congressuali è infatti cresciuto del 19 rispetto al 1997 e ha superato 13 milioni di presenze alberghiere nel Tab. 1 - La produzione e il fatturato congressuale in Italia nel periodo Incontri Partecipanti L analisi e la misura della struttura e delle caratteristiche territoriali dell offerta congressuale passa necessariamente dalla definizione di cosa si intende per evento congressuale, di quali sono le possibili tipologie di sedi congressuali e di come queste possono essere utilmente classificate rispetto alla destinazione in cui sono localizzate. L industria congressuale è costituita dall insieme delle aziende che producono i beni e i servizi necessari per realizzare le diverse tipologie di riunioni, incluse tutte le attività che per ragioni tecniche o organizzative precedono o seguono il periodo di svolgimento dell evento. Le varie forme in cui si presenta il congresso sottendono due elementi comuni: si tratta di forme moderne di comunicazione attraverso le quali un gruppo sociale diffonde, al proprio interno o all esterno, un messaggio (scientifico, politico, commerciale, aziendale, ecc.); comportano uno spostamento spaziale di persone e quindi pongono un complesso di problemi logistici, di ospitalità e finanziari, oltre a quelli inerenti lo svolgimento dell evento stesso. Il comparto congressuale si presenta quindi in forme molto varie che non ne consentono un agevole classificazione settoriale e che ne rendono difficile anche la misura dei suoi aspetti più rilevanti. La misura del settore congressuale è inoltre complicata dalla mancanza di rilevazioni ufficiali. L Osservatorio Congressuale Italiano (OCI - Master in gestione e Sviluppo dei Servizi Turistici, Università di Bologna) costituisce da oltre un decennio la principale fonte di rilevazione di dati congressuali a livello nazionale. Secondo la metodologia dell OCI, la rilevazione e la misura dell offerta congressuale è limitata al solo comparto delle aziende fornitrici di sale congressuali (centri congressi e alberghi congressuali) che risultano pienamente attive sulla base dell operatività nel mercato e degli investimenti specificatamente congressuali. Tale scelta consente di analizzare esclusivamente la componente professionale dell offerta congressuale italiana. 3 I dati presentati nel lavoro sono desunti dall Osservatorio Congressuale Italiano (Università degli Studi di Bologna). 3

4 Giornate di presenza congressuale Pernottamenti Fatturato (migliaia di Euro) Fonte: OCI, 2003 L attività congressuale realizzata nel 2003 si riduce rispetto agli anni precedenti: la recessione economica e la crisi di fiducia influenzano negativamente la domanda di eventi congressuali. Il numero di incontri diminuisce rispetto al 2002 del 4,7 e il numero di partecipanti cala del 3,7. Si modificano anche le caratteristiche degli eventi in termini di durata: la flessione della durata media degli incontri congressuali influenza infatti in misura rilevante i pernottamenti e le giornate congressuali che registrano rispettivamente una flessione del 8,5 e del 5,4. La minor durata e il calo della dimensione media degli eventi influenza pesantemente il fatturato congressuale che nel 2003 risulta pari a mila euro, il 16,5 in meno rispetto al La recessione economica, la crisi di fiducia derivante dalle emergenze terroristiche, le crisi geopolitiche e i rischi di guerra hanno penalizzato l attività produttiva di tutta l industria dell ospitalità ed hanno influito negativamente anche sulla domanda di eventi congressuali. La produzione congressuale (misurata attraverso il numero di giornate congressuali) mostra quindi una dinamica temporale crescente durante tutto lo scorso Millenio. Negli ultimi anni si registra invece una generale flessione del livello di attività in tutti i comparti dell industria dell ospitalità; la recessione si manifesta con particolare virulenza nel comparto congressuale che si è rivelato molto sensibile non solo alla sfavorevole congiuntura economica, ma anche alle tensioni internazionali e ai rischi terroristici. Vista la forte correlazione della produzione congressuale con il ciclo economico, ci si aspetta che il trend dell attività congressuale riprenda a crescere a tassi sostenuti con la fine dell attuale recessione congiunturale e con la ripresa economica. Graf. 1 - La dinamica della produzione congressuale (giornate di presenza congressuale ) Trend Dato reale

5 Geografia del turismo Filippo Bencardino, Maria Prezioso Copyright 2007 The McGraw-Hill Companies srl La produzione congressuale nelle diverse tipologie territoriali L analisi dell andamento dell attività congressuale nelle diverse aree tipologiche (città d arte e capoluoghi, località minori e località turistiche) 4 fornisce alcuni elementi di valutazione molto interessanti sugli effetti che le caratteristiche morfologiche e strutturali del territorio hanno sulla produzione congressuale e sulla sua dinamica temporale. In particolare, l analisi evidenzia le tipicità dell attività congressuale di ogni destinazione congressuale e lo stretto legame esistente fra le caratteristiche territoriali delle destinazioni, il tipo di congressi ospitati e le dinamiche stagionali. Le città d arte e i capoluoghi 5 non sono caratterizzati da particolari stagionalità congressuali mostrando andamenti sostanzialmente stabili nel corso dell anno. Si tratta di destinazioni che, per le loro caratteristiche artistiche e culturali e il sistema di infrastrutture di cui dispongono, attraggono le varie tipologie di domanda turistica durante tutto l arco dell anno e per le quali il turismo congressuale costituisce un segmento complementare a quello degli altri segmenti turistici. Le città d arte e i capoluoghi mostrano inoltre tassi di crescita sostenuti nel tempo e quindi si configurano come destinazioni trainanti dello sviluppo del turismo congressuale in Italia. I centri urbani minori mostrano invece una maggiore stagionalità e registrano una tendenziale flessione dell attività congressuale nell arco temporale considerato. Si tratta di destinazioni non dotate di un sistema di infrastrutture viarie e aeroportuali, di offerta ricettiva e di risorse per il tempo libero adeguate ad attrarre e ospitare congressi di alto 4 La base dei dati sulle strutture congressuali italiane rilevati con l indagine è stata articolata sul piano territoriale sia con riferimento alla località geografica in cui è situata la sede congressuale (regioni, comuni amministrativi), sia con riferimento ad aree tipologiche turistiche dell area come definite dall ISTAT. L utilizzo della classificazione proposta dall ISTAT consente di effettuare confronti diretti con le informazioni sul sistema turistico e produttivo del nostro paese e quindi rappresenta una grande opportunità investigativa e conoscitiva utile alla definizione dei STCL. Le aree turistiche vengono individuate dall ISTAT in base alle caratteristiche territoriali o sono caratterizzate da elementi simili dell ambiente naturale e antropico. Si distinguono quindi le aree strettamente turistiche da quelle urbane. Nell ambito delle prime la classificazione è stata approfondita con riferimento a quattro tipologie territoriali: località marine, località termali, località montane e località lacuali. Nelle località urbane sono state considerate invece due tipologie: i capoluoghi di provincia e i centri urbani minori. 5 Per un approfondimento della dinamica congressuale nelle diverse aree territoriali si rimanda a A. Gardini e C. Bernini (anni vari). 5

6 livello. Generalmente queste destinazioni ospitano infatti eventi a carattere locale e quindi sono soggette alla variabilità della domanda e all instabilità temporale. Le località turistiche (marine, montane, lacuali, ecc.) hanno andamenti di produzione congressuale diametralmente opposti a quelli che si registrano per la loro produzione turistica specifica (ad esempio, le località marine hanno tassi di variazione superiori nei mesi invernali) e sono, come le città d arte, caratterizzate da un trend crescente. In queste località il ruolo del turismo congressuale può assumere connotati strategici e configurarsi come lo strumento per destagionalizzare l offerta specifica di una destinazione. Questi risultati dimostrano, attraverso la diversa stagionalità delle tipologie di destinazione turistica, che l attività congressuale può integrare l industria dell ospitalità di queste destinazioni e stabilizzare il livello di attività concentrando l ospitalità congressuale nei periodi di bassa stagione turistica, con effetti positivi sia sui tassi di utilizzo delle strutture di offerta sia sul territorio in cui si realizzano. La rilevanza economica del settore congressuale Sebbene il settore abbia registrato una battuta d arresto in questi ultimi anni, la sua importanza economica rimane rilevante sia nell industria turistica sia nel sistema economico del nostro Paese. La rilevanza economica del comparto deriva sia dalla sua consistenza (in termini di presenze), sia dall elevata spesa pro-capite dei congressisti, nettamente superiore a quella degli altri clienti dell industria dell ospitalità (pari circa a tre volte quella di un turista). Il mercato complessivo dell ospitalità, analizzato in base alle presenze, vede infatti ai primi posti della graduatoria i segmenti monti e mare con una percentuale superiore al 27 dei viaggi; il segmento dei viaggi per motivi congressuali è al terzo posto con il 15, seguito dal segmento del turismo culturale e artistico (13). Considerando invece il fatturato dei diversi comparti turistici, il segmento congressuale sale al primo posto della graduatoria con il 30 del fatturato globale del mercato turistico, seguito a distanza dal turismo delle città d arte (21). Tab. 2 - Il peso e le performance dei diversi segmenti di domanda turistica Culturale, artistico Montano, collinare Lacuale Marino Termale Congressuale Urbano PRESENZE 13,22 27,31 4,78 26,12 5,18 15,36 8,04 FATTURATO 21,17 19,09 3,46 12,31 7,49 29,95 6,53 Oltre a generare alti volumi di fatturato, il settore congressuale ha anche la caratteristica di distribuire, direttamente sul territorio in cui si realizza, la maggior quota dei proventi che derivano della sua attività. Le spese sostenute per il viaggio rappresentano la voce di spesa più rilevante (pari al 47), ma il rimanente 53 del fatturato congressuale totale viene speso direttamente nelle località di destinazione degli eventi con rilevanti effetti di attivazione sulle aziende che fanno parte della filiera congressuale, sul territorio e sul suo sviluppo economico. I principali beneficiari dell attività congressuale sono le strutture ricettive e ristorative: il fatturato congressuale nella località di destinazione (escludendo le spese di viaggio per raggiungere la destinazione) in cui si 6

7 Geografia del turismo Filippo Bencardino, Maria Prezioso Copyright 2007 The McGraw-Hill Companies srl svolge il convegno vede infatti al primo posto, come quota di fatturato, gli alberghi (46) seguiti dalle aziende di ristorazione, interne ed esterne alla sede congressuale. Al terzo posto si collocano le strutture commerciali, cui va l 11 della spesa effettuata dal congressista nella città in cui si svolge il convegno (shopping). La quota di fatturato conquistata dalle aziende che realizzano l evento congressuale in senso stretto (sale per riunioni e servizi connessi) si colloca solo al quarto posto con il 10 del fatturato congressuale. Limitando l analisi al fatturato per gli spostamenti in loco la quota di spesa destinata alle aziende di trasporto locale è pari al 5. Le spese per il leisure hanno un peso molto limitato. Graf. 2 - La composizione del fatturato congressuale nelle destinazioni congressuali (escluse le spese di viaggio per raggiungere la destinazione) Ristorazione esterna 9 Trasporto urbano 5 Shopping 11 Attività ricreative 2 Servizi congressuali 10 Spesa totale "interna" 17 Pernottamenti alberghieri LE CARATTERISTICHE STRUTTURALI E LA DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DELL OFFERTA 46 CONGRESSUALE Le strutture congressuali sono nel 2004 pari a 5586 e sono prevalentemente di tipo alberghiero 6 : il 72 delle sale per riunioni è infatti all interno di un albergo, mentre 6 Quale unità di rilevazione è stata utilizzata l unità locale che offre servizi congressuali. L indagine fa quindi riferimento ad unità locali congressuali operanti attivamente sul mercato e distinte in due grandi classi: alberghi congressuali e centri congressi, ciascuna articolata in sottoclassi con riferimento a caratteri tipologici e dimensionali. Sono considerati alberghi congressuali quelli che dispongono di una sala congressi, intesa come spazio permanentemente arredato ed attrezzato con tecnologie appropriate per lo svolgimento di riunioni con almeno 50 partecipanti a sedere, e che promuovono la propria struttura con materiale di comunicazione riferito in modo esplicito all offerta congressuale. Gli alberghi congressuali sono stati distinti in relazione 7

8 solo il 28 è costituito da sedi congressuali non alberghiere (Tab. 3). Tab. 3 - Distribuzione delle sedi congressuali per tipologia Categoria Sedi congressuali per categoria sul totale delle sedi Totale alberghi Centri congressi Sale congressuali Residenze storiche Totale centri Totale La parte più consistente dell offerta congressuale italiana è pertanto caratterizzata da basse dimensioni, da precarietà strutturale e da scarsa professionalità. Il patrimonio alberghiero italiano presenta rilevanti problemi di efficienza e redditività derivanti sia dalla stagionalità, sia dal conseguente basso grado di utilizzo del capitale: tali problemi hanno quindi indotto molti albergatori ad integrare la propria offerta con servizi congressuali, nel tentativo di stabilizzare l attività produttiva e migliorare i risultati economici della gestione (Bernini, Gardini e Guizzardi, 1998, 1999; Bernini, Freo, Gardini, 2000, 2004). L offerta congressuale non alberghiera si realizza invece in oltre 1500 aziende, ma solo il 14 ha le caratteristiche dei centri congressi veri e propri. Le altre sale congressuali (centri congressi minori, cinema, teatri e sale riunioni delle aziende e degli enti pubblici) rappresentano il 56 delle sedi congressuali italiane. Numerose sono le sale congressuali ricavate all interno di edifici storici che rappresentano il 30 delle sedi non alberghiere. L offerta congressuale mostra caratteri diversi sul territorio nazionale: per cogliere le caratteristiche della distribuzione territoriale delle unità produttive si è quindi ritenuto opportuno proporre due differenti punti di osservazione distinguendo, in primo luogo, le aree rispetto alla collocazione politico-geografica (aree territoriali) e, in secondo luogo, rispetto al tipo di caratteristiche turistiche (aree tipologiche). Sono state quindi considerate le regioni amministrative e le aree turistiche tipologiche, come definite dall ISTAT. La distribuzione regionale delle sedi congressuali Il confronto tra Lombardia e le altre regioni del Nord-Ovest mostra una profonda differenza nella struttura produttiva. Solo in Lombardia il mercato locale è composto per più del 28 (la media nazionale) da aziende specializzate; Piemonte Liguria e Valle d Aosta mostrano rilevanti quote di offerta alberghiera ma il loro basso peso relativo nell area fa si che, a livello aggregato, la specializzazione del Nord-Ovest sia superiore a quella nazionale. Simmetrica la situazione del Nord-Est in cui tutte le regioni, ad esclusione del Friuli, hanno una quota dei centri congressuali superiore al 30. La distribuzione delle sedi congressuali per regione amministrativa evidenzia una forte alla categoria in 3 stelle, 4 stelle, 5 stelle. Sono invece considerati centri congressuali le strutture indipendenti da un albergo attrezzate efficacemente per l organizzazione e lo svolgimento di congressi. Fanno parte di questa classe i centri congressi veri e propri, definiti sulla base di due elementi: la dimensione superiore ai 300 posti a sedere nella sala plenaria e ai 300 posti nelle altre sale; i centri congressuali minori (che non soddisfano i requisiti dei 300 posti) e le sale congressuali ubicate nelle residenze storiche, nei teatri, nei cinema, nelle aziende e negli enti. 8

9 Geografia del turismo Filippo Bencardino, Maria Prezioso Copyright 2007 The McGraw-Hill Companies srl concentrazione e specializzazione dell offerta nel Nord del Paese. La presenza di centri culturali ed artistici, la concentrazione aziendale e la capacità ricettiva sono i fattori di successo per alcune regioni del Centro-Nord come la Lombardia, la Toscana, l Emilia- Romagna ed il Veneto in cui è concentrato il 44 dell intero patrimonio congressuale italiano. Nel Meridione si distinguono nettamente la Campania - che esprime una rilevante quota d offerta - e la Sicilia che, come la Campania, mostra una discreta quota di centri congressuali. Tab. 4 - La distribuzione regionale dell offerta congressuale Valori assoluti Quote d offerta Italia () Alberghi C.C. Totale Alberghi C.C. Totale Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia Romagna Friuli Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino Umbria Valle d'aosta Veneto Totale Anche il Centro mostra al suo interno una diversa composizione dell offerta, con Toscana ed Umbria che vantano più alti livelli di specializzazione produttiva di Lazio e Marche. L offerta nelle regioni meridionali è invece meno eterogenea; il risultato dipende dall elevata concentrazione delle aziende congressuali alberghiere che non scende mai sotto il 90. L unica eccezione è la Puglia e la Sicilia in cui la quota dell offerta specializzata è pari al 16. La mappatura 7 comunale delle sedi congressuali sul territorio nazionale (Fig. 9, 10 e 11) conferma quanto detto e mostra con chiarezza le differenze che esistono a livello regionale soprattutto per quanto riguarda la dotazione di centri congressuali specializzati. 7 La mappatura delle strutture congressuali è stata realizzata con il programma GIS. Si ringraziano i dott. T. Cassani e G. Nicolini per la preziosa collaborazione nella realizzazione delle mappe. 9

10 La distribuzione delle sedi congressuali nelle aree tipologiche La definizione di gruppi territoriali con caratteri tipologici omogenei consente di qualificare i caratteri dell offerta congressuale sul territorio in funzione delle caratteristiche morfologiche ed infrastrutturali. Sono stati considerati innanzitutto due grandi gruppi: le località urbane e le località turistiche, secondo la classificazione adottata dall ISTAT. Le prime hanno nella vicinanza con le direzioni aziendali e nella forte dotazione di infrastrutture i principali motivi di richiamo per il congressista e comprendono: le città d arte e i capoluoghi di provincia ed i centri urbani minori. Nelle località turistiche le principali attrattive sono invece costituite dalle risorse naturali, dalle dotazioni alberghiere e talvolta dalle opportunità di divertimento. Quest ultima tipologia di destinazione territoriale è stata pertanto suddivisa, secondo la risorsa prevalente, in località termali, montane, marittime e lacuali (Fig. 11). Tab. 5 - La distribuzione dell offerta in Alberghi e centri congressuali per aree tipologiche omogenee Valori assoluti Quote d offerta Italia Quote di offerta () () Alb. C. C. Totale Alb. C. C. Totale Alb. C. C. Totale Città d'arte e capoluoghi Località minori Località urbane Lago Mare Monti Terme Località turistiche Totale L offerta di sedi congressuali localizzata nelle località urbane è il 60 dell offerta complessiva; di queste aziende il 32 sono situate nelle città d arte e nei capoluoghi di provincia (Tab. 5). Le città d arte si caratterizzano per la più alta concentrazione di centri congressi e di altre sedi congressuali non alberghiere (38). Il patrimonio storico, urbanistico e culturale è un altro fattore di successo che, accompagnato alla ampia dotazione di infrastrutture, favorisce lo sviluppo dell offerta congressuale di queste località. Il rimanente 28 delle sedi congressuali urbane italiane è localizzato nelle città minori. Il 40 delle sedi congressuali è localizzato nelle località turistiche. L offerta di questo segmento ha per il 19 sede nelle città marittime che uniscono ad un clima gradevole la presenza delle infrastrutture e dei servizi complementari di tipo culturale e di svago per il tempo libero dei congressisti. Seguono le destinazioni montane che vantano l 11 delle sedi congressuali italiane. Nelle città balneari, che tra le località turistiche assumono il peso più rilevante, l offerta alberghiera rappresenta il 23 dell offerta complessiva, mentre i centri congressuali costituiscono solo il 10 del totale. Nelle località turistiche emergono differenze tra la specializzazione dell offerta nelle città marittime, da un lato, e di quella nelle altre località, dall altro. Nelle prime l offerta complessiva è costituita per l 85 da sedi alberghiere e solo per il 15 da sedi congressuali; nelle seconde si registra invece una concentrazione più rilevante di centri 10

11 Geografia del turismo Filippo Bencardino, Maria Prezioso Copyright 2007 The McGraw-Hill Companies srl congressuali. L asimmetria della composizione dei mercati urbano e turistico rispetto alla presenza di strutture specializzate sottolinea un lato debole del sistema congressuale italiano. Il limitato sviluppo dei centri congressuali nelle aree turistiche ha infatti privato la parte più consistente del patrimonio alberghiero nazionale degli importanti effetti che tali strutture hanno sulla riduzione della stagionalità e sulla riqualificazione alberghiera. Nelle località turistiche la quasi totalità degli investimenti congressuali sono stati infatti realizzati direttamente dal settore alberghiero in un ottica di complementarietà rispetto all attività principale dell albergo che ha portato elementi di debolezza sia sul piano professionale sia sul piano dimensionale. L analisi evidenzia quindi come l offerta congressuale risenta della geografia fisica e politico-economica. Le specializzazioni regionali, la concentrazione, le caratteristiche delle attività produttive e la morfologia del territorio (costiero, lacuale, montano, urbano) influenzano infatti le modalità di offerta di servizi congressuali, favorendo diversi modelli locali di sviluppo. L ANALISI DIMENSIONALE DELL OFFERTA CONGRESSUALE PER AREE TERRITORIALI Il numero di posti a sedere in sedi congressuali rappresenta un indicatore utile per valutare la struttura dell offerta del sistema congressuale e analizzare come questa si caratterizza a livello territoriale. Tab. 6 - La distribuzione della capienza complessiva per regione Alberghi Alb Centri Congressi CC Totale Tot Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia Romagna Friuli Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino

12 Umbria Valle d'aosta Veneto Totale I posti a sedere offerti in Italia raggiungono quasi i due milioni e sono prevalentemente concentrati nel segmento di offerta alberghiera; i centri congressi dispongono del 43 dell offerta complessiva. La Lombardia è la prima regione italiana per capienza delle sedi congressuali detenendo complessivamente il 15 del totale dei posti a sedere del sistema congressuale italiano. Seguono il Lazio (11), l Emilia Romagna (11) e la Toscana (9). Fanalini di coda dell offerta congressuale per dimensione sono la Valle d Aosta, il Friuli, il Molise e Basilicata. La Lombardia si caratterizza anche per essere la regione più specializzata del sistema congressuale italiano: il numero di posti a sedere in centri congressi è infatti pari al 20 dell offerta totale e al 58 dei posti totali della regione. L Emilia Romagna si posiziona al secondo posto della graduatoria delle regioni maggiormente specializzate sul segmento di offerta congressuale ospitando il 16 del totale dei posti a sedere in centri congressi; seguono Toscana, Veneto e Lazio. Quest ultima regione mostra inoltre una forte concentrazione sul segmento alberghiero congressuale disponendo del 12 dei posti a sedere delle sale interne agli alberghi. L analisi della capienza per area tipologica, evidenzia una forte concentrazione dell offerta congressuale nelle città d arte e nei capoluoghi che complessivamente ospitano il 39 dei posti a sedere italiani. Seguono le località turistiche (34) e le destinazioni urbane minori (27). Le città d arte sono inoltre le località maggiormente specializzate sul segmento professionale: la metà dei posti a sedere è infatti presente in centri congressi (50). Tab. 7 - La distribuzione della capienza complessiva per area tipologica Alberghi Alb Centri Congressi CC Totale Tot Località minori Città d'arte e Capoluoghi Località turistiche Totale CONCLUSIONI L analisi strutturale e territoriale delle aziende che forniscono sale congressuali ha consentito di mostrare le caratteristiche del sistema produttivo di servizi congressuali in Italia e di valutarne la distribuzione sul territorio. Il primo dato rilevante riguarda la forte concentrazione dell offerta congressuale nel comparto alberghiero: il 72 delle sedi congressuali sono infatti localizzate all interno di strutture alberghiere e solo il 28 in strutture specializzate. Questo aspetto del mercato ha favorito la diffusione della piccola dimensione e la specializzazione nel 12

13 Geografia del turismo Filippo Bencardino, Maria Prezioso Copyright 2007 The McGraw-Hill Companies srl mercato congressuale locale, da un lato; e influenzato la qualità dell offerta congressuale italiana e il suo posizionamento sul mercato internazionale, dall altro. La scarsa rilevanza delle strutture specializzate e la piccola dimensione non contraddistinguono però uniformemente l offerta italiana, anzi la collocazione geografica è risultata un elemento rilevante per spiegare le differenze nella struttura e nella composizione aziendale del settore. Le regioni del Centro Nord dell Italia sono risultate quelle a più alta concentrazione di sedi congressuali e quelle in cui l offerta dimensionale è più ricca e maggiormente specializzata. Il meridione presenta una scarsa offerta congressuale e soprattutto concentrata quasi esclusivamente nel comparto alberghiero. Anche la classificazione dei comuni per caratteristiche tipologiche del territorio (località d arte, destinazioni urbane minori e comuni turistici) ha messo in evidenza una chiara asimmetria nella composizione dell offerta. Le città d arte e i capoluoghi di provincia sono le principali città congressuali sia per dimensione dell offerta sia per qualità dei servizi e delle tipologie di sedi di cui dispongono. Limitato è invece lo sviluppo dei centri congressuali nelle aree turistiche e, in particolare in quelle delle regioni meridionali. Le caratteristiche dell industria congressuale italiana mettono chiaramente in luce alcuni elementi di debolezza strutturale ed indicano le direzioni dell azione politico economica, che dovrebbe agire su due principali direttrici di azione. Da un lato occorre affrontare i problemi legati all offerta congressuale specializzata e alla qualità dei servizi alberghieri: per quanto concerne i palacongressi vi è infatti una carenza quantitativa e sono necessari anche investimenti pubblici, mentre sul fronte ricettivo è sufficiente un adeguamento qualitativo delle strutture per adeguarsi agli standard internazionali. La carenza di palacongressi è accentuata dalla loro distribuzione inefficiente sul territorio. Un secondo fattore critico è individuabile nell organizzazione dell offerta e alla commercializzazione del sistema Italia, che si manifesta soprattutto sui mercati internazionali. Si tratta infatti di comunicare con operatori evoluti e con mercati aventi caratteri assai particolari per i tempi di progettazione e di decisione che richiedono referenti qualificati e in grado di offrire sia i prodotti congressuali specifici sia tutti i servizi necessari al pre e post conference. BIBLIOGRAFIA BERNINI C., GARDINI A., GUIZZARDI A., Il sistema congressuale italiano: caratteri tipologici e distribuzione territoriale, in PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI, Ottavo Rapporto sul turismo italiano, Firenze, Mercury, 1998, pp. 30. BERNINI C., GARDINI A., GUIZZARDI A., Il comparto congressuale dell industria dell ospitalità in Italia, in COLANTONI M., Il turismo: una tappa per la ricerca, Bologna, Patron, 1999, pp. 30. BERNINI C., GARDINI A. Benchmark in the conference hospitality industry, in Journal of Quality Assurance in Hospitality & Tourism, vol. 3, 2002, pp

14 BERNINI C., GARDINI A., L analisi di benchmarking delle aziende congressuali: un analisi statistica a livello internazionale, Appunti e Ricerche, Università degli studi di Bologna, vol. 3, 2000, pp. 25. BERNINI C., I consumi di beni e servizi turistici delle famiglie italiane, in Statistica, n. 1, Anno LVIII; e in GARDINI A. (a cura di), L analisi della domanda e della produzione di servizi turistici, Bologna, CLUEB, BERNINI C., GUIZZARDI A., et al., The hotel industry training needs in some European Regions, in Atlas-News n. 21, Tilburg, The Netherlands, BERNINI C., FREO M. e GARDINI A., Stima quantile delle funzione frontiera di produzione, in Appunti e ricerche, n.2, Università degli Studi di Bologna, sede di Rimini, Guaraldi Editore, BERNINI C., FREO M. e GARDINI A., Quantile estimation of frontier production function, in Empirical Economics, n.29, pp.1-9, BERNINI C. e GARDINI A., Osservatorio congressuale italiano: il sistema congressuale italiano nel 2000, Milano, Ediman, dal 1998 al

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