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1 Contributo dell Assessore Carlo Lio (Regione Lombardia D.G. OO.PP. Politiche per la casa e Protezione Civile) per il Convegno sul Corridoio ligure-lombardo e piemontese-svizzero di sabato 15 febbraio 2003 a Lugano. Con riferimento ai sistemi di collegamento alternativi a quelli stradali e autostradali per connettere i valichi alpini con la pianura padana è lecito non trascurare i percorsi idroviari capaci di dare continuità ai percorsi che dai laghi insubrici (Maggiore, Como e Grande), per il tramite dei propri emissari, conducono fino al Po. Queste connessioni hanno chiamato in causa il sistema dei canali artificiali più antico d Europa rappresentato dai Navigli milanesi/lombardi. Infatti, questo sistema che con opera di bonifica e canalizzazioni ha trasformato il paesaggio agrario lombardo, per diversi secoli ha consentito alla Darsena di Milano di assurgere al ruolo di porto italiano cui veniva recapitato il maggior tonnellaggio di marmi. Dopo che nel dopoguerra la concorrenza di altri settori costrinse i Navigli alla dimissione dal rango di vie navigabili (con la sola eccezione di un tratto di Naviglio Grande da Milano ad Abbiategrasso) per far sopravvivere solo la sua funzione di sistema d acqua per l agricoltura (bonifica e irrigazione), negli ultimi anni la Regione Lombardia ha deciso di assumere fra i propri obiettivi strategici la riqualificazione dell ecosistema Navigli cercando di restituirle anche un ruolo di vie d acqua per trasporto turistico e tempo libero. Da questo rinnovato interesse per i Navigli è sorta l esigenza di dar corso alla realizzazione di due strumenti fondamentali per il citato processo di riqualificazione. Il primo è rappresentato dal Master Plan dei Navigli Lombardi che rappresenta la cornice di riflessione di tutto un sistema di competenze pluridisciplinari finalizzate ad individuare gli interventi prioritari concreti da adottare per il riscatto dell ecosistema Navigli. 1

2 Lo strumento ha quindi una valenza molto operativa e si contrappone ad una visione generica e astratta che ha rappresentato probabilmente il limite delle precedenti politiche regionali sui Navigli che si sono rivelate di debolissima efficacia.il secondo strumento per i Navigli che si sta approntando è quello che tiene conto della congerie di soggetti che hanno attualmente competenze sui Navigli Lombardi per porre allo studio l istituzione di un Ente unico per i Navigli Lombardi, una sorta di Authority che ha precedenti illustri, ad esempio nell Authority del Tamigi, e che potrebbe strutturarsi su principi di autonomia economica, provvedendo alla revisione di tutto il sistema delle concessioni (che sono in condizioni di essere rinegoziate) e degli introiti tariffari. Questa prospettiva dell Authority va anche messa in relazione all ipotesi di rilancio di una parziale navigabilità del sistema individuando tratti prioritari da restituire alla possibilità di fruizione nautica da diporto mediante adeguate tipologie di natanti, anche da produrre ex novo, finalizzandoli alle specificità dimensionali strutturali storico/architettoniche e di battente idrico di cui i Navigli sono portatori. Dagli studi finora effettuati si è consolidata la convinzione che il recupero della navigabilità è realisticamente attuabile per tronchi funzionali e dando priorità da un lato ai tratti di percorso naturali/artificiali di immediata adiacenza ai bacini lacuali dove è concentrata l utenza della nautica da diporto che è certamente interessata a diversificare le proprie ricognizioni verso i primi tratti degli emissari. D altro lato è pensabile riattivare l uso ricreazionale di percorsi ciclopedonali lungo i Navigli e di nautica da diporto nei tratti dove sono concentrati i maggiori interessi naturalistici e storico/architettonici con particolare riferimento al tratto di Naviglio Grande che si affianca al Parco del Ticino ed alle splendide ville con parchi da Abbiategrasso a Bernate. La riqualificazione di alcuni tratti del Naviglio Grande s inserisce nel più grande progetto della Via Navigabile Locarno-Milano che nasce nell ambito dell iniziativa comunitaria Interreg III A Italia Svizzera , del costo complessivo di (integrato con fondi regionali). 2

3 Lo scopo è creare un polo socio-economico transfrontaliero fra la Regione Lombardia, la Regione Piemonte e il Canton Ticino attraverso un interazione più stretta fra l area turistica svizzera di Locarno, il bacino lombardo-piemontese del fiume Ticino e, in prospettiva, Milano, passando per le sponde del lago Maggiore (Arona e Isole Borromee) e i parchi regionali lombardi e piemontesi del Ticino: un nodo fondamentale per lo sviluppo del turismo eco-compatibile. Il progetto europeo, ideato congiuntamente dalla Regione Lombardia, dalla Regione Piemonte e dal Canton Ticino, consentirà di dare il via alla prima fase di progettazione e realizzazione dei lavori. Tale progetto ha, tra l altro, un grande valore storico, in quanto andrà a ripristinare l antica via navigabile che anticamente collegava le cave di Baveno e dell Ossola alla fabbrica del Duomo di Milano e che univa, come via di trasporto lenta, ma affidabile, le cascine e i borghi dell alta pianura lombarda. Considerevole, poi, il grande potenziale economico e turistico, perché metterà in rete la navigazione di linea del Verbano, con la riscoperta turistica degli antichi Navigli e dei Parchi del Ticino, importando anche in Italia il cosiddetto «turismo dei canali». La Via Navigabile attraversa un oasi naturalistica e culturale straordinaria come i Parchi del Ticino: sarà quindi una navigazione eco-compatibile, rispettosa della natura e attenta ai valori dell ambiente. Saranno fissati rigidi limiti di potenza e velocità dei natanti, per consentire ad esempio il transito delle house boat, i cosiddetti camper d acqua. La via navigabile turistica ha inizio a Locarno sulla sponda elvetica del Lago Maggiore, prosegue per l intera estensione del lago fino a Sesto Calende, quindi per il tratto sub-lacuale del fiume Ticino e si conclude lungo il Naviglio Grande fino ad arrivare nel cuore di Milano L'intero tragitto è lungo 135 km: - 60 km sul lago tra Locarno e Sesto Calende 3

4 - 13 km lungo il fiume Ticino tra Sesto Calende e l'imbocco al Canale industriale - 17 km lungo il Canale Vittorio Emanuele III - 45 km lungo il Naviglio Grande fino a Milano Per rendere navigabile senza interruzioni il passaggio fra il Lago Maggiore, il fiume Ticino e il Canale Vittorio Emanuele III è stato individuato un primo segmento funzionale di 21 km su cui sono concentrati i primi interventi: Il primo tratto naturale del fiume Ticino all uscita dal Lago Maggiore (che segna il confine tra Piemonte e Lombardia), e precisamente fra la diga della Miorina in comune di Sesto Calende e l accesso al Canale Industriale oltre la diga di Panperduto, per un tratto complessivo di circa 11 km. Il primo tratto del Canale Vittorio Emanuele III da Panperduto fino alla conca della centrale idroelettrica di Vizzola Ticino, per un tratto complessivo di circa altri 10 km. Tra i primi interventi, la Regione Lombardia, con un cofinanziamento per , grazie ad una convenzione con il Consorzio del Ticino, progetterà e costruirà la conca per superare lo sbarramento della Miorina in territorio di Golasecca (Va). Ma una grande attenzione si sta pure portando ai percorsi a sud del Lago di Lecco nel tratto diga di Olginate incile del Naviglio di Paderno dove gli straordinari paesaggi leonardeschi di eccezionale valenza naturalistica vedono affiancato, con un percorso ciclopedonale, l ecomuseo lungo il Naviglio di Paderno, attualmente dimesso e senz acqua, ma dove si attivano prospettive di recupero idraulico. Infine a sud del Lago di Garda mentre il Parco del Municipio sta completando la percorribilità ciclopedonale lungo tutto il percorso del fiume si stanno attenzionando interventi per confluire navigabilità al fiume da Peschiera a Mantova, porto da dove è già attiva e percorribile la navigabilità sia di collegamento verso il Po, sia quella da 4

5 utilizzare i canali Fisseno/Tartaro/Canal Bianco che porta i natanti direttamente in Adriatico. 5

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