F.1 SHOW GP GERMA NIA

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1 n luglio 2014 GP GERMA NIA Rosberg ha vinto alla grande, ma dietro di lui a Hockenheim è stato spettacolo dal primo all'ultimo giro. Soprattutto grazie ad Hamilton e ai duelli di A lonso con le Red Bull (e al volo di Massa, suo malgrado...). F.1 SHOW

2 Registrazione al tribunale Civile di Bologna con il numero 4/06 del 30/04/2003 L editoriale LO SHOW C'È E SI VEDE Tutti gli articoli e le immagini contenuti nel Magazine Italiaracing sono da intendersi a riproduzione riservata ai sensi dell'art. 7 R.D. 18 maggio 1942 n.1369 Direttore responsabile: Massimo Costa (info@italiaracing.net) Redazione: Stefano Semeraro Marco Minghetti Collaborano: Carlo Baffi Antonio Caruccio Marco Cortesi Alfredo Filippone Dario Lucchese Claudio Pilia Guido Rancati Dario Sala Silvano Taormina Filippo Zanier Tecnica: Paolo D Alessio Produzione: Marco Marelli Fotografie: Photo4 Actualfoto Photo Pellegrini MorAle Realizzazione: Inpagina srl Via Giambologna, Bologna Tel Fax info@inpagina-bo.it Stefano Semeraro Gli ascolti calano, ma lo spettacolo c'è. La contraddizione della F.1, almeno da giudicare dall'ultimo GP, è questa. Il dominio Mercedes sicuramente sta togliendo suspence al campionato e la deludentissima stagione Ferrari influisce sull'audience italiana, ma di certo ad Hockenheim non è mancato lo show. Quello involontario e pericoloso, vedi la carambola di Massa, ormai passato da Calimero a stuntman, l'incendio sulla Toro Rosso di Kvyiat, o il testacoda di Sutil con l'ansia per quella vettura piazzata in mezzo alla pista. Ma soprattutto quello fornito dai i piloti. Che, Hamilton in testa, hanno dimostrato che in una F.1 ormai quasi schiava dell'elettronica e di regolamenti incerti e troppo variabili, talento e coraggio qualcosa ancora valgono. Lewis è stato la star di un pomeriggio pieno di sorpassi e di duelli, la sua rimonta è stata entusiasmante, ma Vettel, Alonso, Ricciardo non si sono certo tirati indietro, come del resto era già avvenuto a Silverstone. I volanti di F.1 sono diventati più delle consolle elettroniche che i terminali dello sterzo, e spesso il caos dei suggerimenti radio e delle indicazioni sui settaggi da cambiare sconfina nel grottesco. Il fattore umano, nonostante tutto, resiste. Anche alla geometria delicata delle bandelle, delle paratie, dei deviatori di flusso che saltano come birilli ad ogni contatto robusto, ma evidentemente contano il giusto se alla fine Hamilton, con il muso ammaccato peggio di quello di un pugile, è riuscito a cavare dalla sua Mercedes più di un sorpasso magico. Se c'è qualcosa che può salvare la F.1 dal declino a cui rischiano di condannarla le indecisioni dei suoi dirigenti, be', quel qualcosa sono i piloti. Gli sportivi che non vogliono diventare ragionieri. Gli uomini che rifiutano di trasformarsi in macchine. 2

3 Il graffio di Baffi

4 FORMULA 1 GP GERMANIA Dopo Loew e Goetze nel calcio, con la Mercedes e Rosberg la Germania continua a dominare anche in F.1. Hamilton grazie ad una rimonta strepitosa è il vincitore morale, ma Nico ha allungato il passo nel mondiale. Peccato per quelle parole di Lauda... SEMPLICEME I MIGLIORI Stefano Semeraro «Das Beste». Il miglior pilota, Nico Rosberg. La migliore macchina, la Mercedes. La migliore nazione, la Germania. Che dopo aver dominato i mondiali di calcio in Brasile anche ad Hockenheim ha celebrato una luna di miele con la parte sportiva di se stessa che sembra non finire più. E bisogna battere le mani, perché la scritta sul motorhome della Mercedes dice la verità: i tedeschi stanno vincendo tutto, e con merito. Sono i migliori. Hanno investito su se stessi, sui propri uomini e sulle proprie tecnologie e questo è il risultato. In F.1 dopo i quattro anni di dominio di un pilota tedesco stanno raddoppiando: in testa al mondiale c'è il tedesco Rosberg (vale il passaporto, anche se Hamilton è di opinione diversa), sulla tedesca Mercedes che si sta letteralmente divorando la stagione, nona vittoria su dieci gare e distacco abissale alle concorrenti nel campionato costruttori. Per Nico, poi, che domenica ha gareggiato in solitaria beatitudine mentre dietro succedeva di tutto, dalle carambole di Felipe Massa ai numeri circensi di Hamilton, a Seb Vettel e Nando Alonso che si divertivano a trasformare in un sandwich il povero Kimi Raikkonen, la luna di miele è doppia: alla vigilia del trionfo in casa che lo rinsalda in testa alla classifica piloti, il primo per lui e per la Mercedes dopo quello di Fangio 60 anni fa, si è sposato con la bella Vivian Sibold, e ha prolungato di tre anni il matrimonio con la altrettanto affascinante compagna di nome Mercedes. 4

5 NTE 5

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7 «Il matrimonio viene prima di tutto», ha tenuto a precisare Rosberg. «Ma con una macchina così tutto è possibile. Vincere in casa è davvero speciale, ora voglio continuare su questa linea, con lo spirito del mondiale di calcio». Un pressing a tutto campo, aiutato anche dal mancato ingresso della safety-car in occasione dell'incidente di Adrian Sutil che al 46esimo giro ha parcheggiato la sua macchina appena dopo la curva che introduce al rettifilo dei box. Per rimuoverla, ed evitare che i venti secondi di vantaggio che Rosberg aveva su Valtteri Bottas e Hamilton scomparissero, si sono dovuti buttare in mezzo alla pista gli steward. Sudditanza psicologica, come si dice nel calcio? Forse, può darsi, chi lo sa. Probabilmente Rosberg avrebbe vinto lo stesso, comunque per la direzione gara è stato più grave rimanersene tre minuti senza prendere una decisione. Anche Hamilton, il vincitore morale si dice così? - del GP correva su una macchina tedesca, la W05 Hybrid. Un missile che dopo il cedimento del disco freno anteriore destro in qualifica (e relativa polemica con Brembo) gli ha consentito di rimontare dalla 20esima posizione alla terza, disboscando avversari e appendici aerodinamiche come ai bei tempi. Una gara da urlo, quella di Lewis, con sorpassi (15 in totale) a volte al limite, ma entusiasmanti, da (caro) vecchio automobilismo. Il capolavoro lo ha fatto al tornantino quando ha infilato in solo colpo Raikkonen e Daniel Ricciardo, e ha anche mandato al diavolo l'ex compagno Button dopo una staccata senza rete a fil di carbonio. Alla fine, con l'anteriore sinistra sforacchiata dai graining, ha tentato di azzannare il secondo posto di Bottas, ma non c'era più modo e tempo, anche i supplementari erano finiti. «E' andata come nel calcio scrive oggi il Times il ragazzo d'oro tedesco ha vinto, l'inglese è rimasto fregato ai rigori». Fra Lewis e Hamilton invece verrebbe da dire uno a uno e palla al centro, dopo l'andata e ritorno fra Silverstone e Hockenheim. «Vincere facile non mi piace», ha detto Lewis dopo la gara. «Nico ha fatto un bel lavoro, io dopo le qualifiche ho dovuto tirare fuori qualcosa in più dal cilindro, e ci sono riuscito. Non è una stagione facile per me, non mi sta andando bene tutto come al mio compagno di squadra, ma devo comunque dire grazie alla macchina. Stavolta in qualche occasione è stata dura, ho rischiato di uscire e perdere ancora più punti, sarebbe stato devastante. Ma sono rimasto calmo, quindi va bene così. In un weekend può succedere di tutto, vediamo come andrà il prossimo. Vivo alla giornata». Sperando che la Germania lasci qualche briciola di gloria anche a lui... Lauda è la nota stonata L'unica nota stonata del weekend Mercedes è arrivata da Niki Lauda. Uno che non le ha mai mandate a dire, nemmeno al Drake quando vinceva sulla Rossa, ma che forse potrebbe usare termini un po' meno crudi, un po' più diplomatici nei confronti degli avversari. Per non fare la figura di quello che vuole stravincere. «La Ferrari ha fatto una macchina di m...», ha dichiarato Lauda a El Pais. «Montezemolo per cambiare ha licenziato Domenicali e preso Mattiacci, ma nessuno pensa che le cose cambino dalla sera al mattino». E ce n'è anche per Alonso: «Penso che sia molto frustrato, anche se i soldi dovrebbero alleggerire il dolore. Per molti anni ha guidato la macchina sbagliata, ma la vita è così». Signorile la replica di Mattiacci. «Non rispondo a Lauda, che è un'icona del mondo delle corse». Per carità, su molte cose in effetti è difficile dare torto a Lauda. Però la grandezza dei vincitori sta anche nel rispetto per i vinti quello che ad esempio sta mostrando Vincenzo Nibali al Tour de France. Anche i calciatori del wunderteam reduce dal trionfo brasiliano hanno steccato solo nei festeggiamenti, quando hanno preso in giro con sgradevole sarcasmo gli avversari argentini. Ecco, nel gestire la vittoria non tutti i tedeschi sono ancora i migliori. Ma possono migliorare. E' la loro specialità. 7

8 FORMULA 1 GP GERMANIA A TU 8

9 Il finlandese ha ripetuto il secondo posto di Silverstone mentre il suo compagno Massa come in Gran Bretagna è stato protagonista di un incidente nel corso del 1 giro. E intanto il team di Frank Williams ha superato la Ferrari nel mondiale costruttori ed occupa il terzo posto assoluto TTA BOTTAS 9

10 FORMULA 1 GP GERMANIA Marco Cortesi La Williams può tornare a casa da Hockenheim col sorriso sulle labbra. Dopo le prove pre-stagione in cui sembrava essere la "seconda forza" dello schieramento Mercedes, gli uomini di Frank e Claire Williams hanno finalmente trovato stabilmente il modo di sfruttare il loro potenziale e l ennesimo secondo posto in gara dopo quello di Silverstone, anche se Lewis Hamilton aveva ovviamente un handicap decisivo con il graining alle gomme che gli ha impedito di recuperare quei pochi metri che lo separavano dalla FW36, è stato pienamente meritato. Un plauso enorme e meritato per Valtteri Bottas che, come e più di quanto accaduta a Silverstone, è stato veramente... un top driver. Veloce, aggressivo quando serve, misurato e affidabile, una volta che ha avuto a disposizione un mezzo all'altezza delle sue capacità si è esibito su livelli altissimi. Sarà anche poco simpatico e senza personalità il giovane finlandese, ma finché disputerà gare a questo livello, chapeau. Quando ha visto Hamilton dietro di lui, non si è scomposto: Sapevo che Lewis sarebbe piombato alle mie spalle, ha spiegato Bottas, così negli ultimi giri mi sono concentrato a uscire il più veloce possibile dalle curve che immettevano nella zona di DRS e a frenare il più tardi possibile. E il team è stato bravissimo a gestire la situazione ed aiutarmi. La Williams lo ha allevato con calma e saggezza il giovane Bottas: un anno da tester nel 2012 (con qualche primo turno del venerdì disputato) dopo aver vinto il titolo GP3 2011, una prima stagione completa nel E Frank Williams se lo coccola scherzando: E un ragazzo fortunato Valtteri ad essere nato nella parte più fredda d Europa. Dovendo guidare sul ghiaccio per molti mesi all anno ha imparato a guidare in maniera meravigliosa in condizione di aderenza precaria. Ma è fredda anche la sua testa e quando arrivi al top questo fa la differenza. Vittima di una toccata alla prima curva, un contatto di gara come spiegato dai commissari, Felipe Massa è finito sottosopra. Certo, quando c'è una situazione di stretto contatto, nei guai finisce sempre lui e non può essere un caso. In più, il brasiliano ha attaccato Kevin Magnussen, colui che si è visto piombare addosso la Williams. "Ho stretto perché in due affiancati in quella curva non ci si sta. Ero in vantaggio e Kevin doveva mollare", ha detto. Peccato che alle sue spalle, Jenson Button, Kimi Raikkonen e altri non sembravano avere problemi a restare affiancati all'esterno. Mistero. Oltre a quelle dei due "regular", va citata la buona prestazione di Susie Wolff. Molti si aspettavano un paracarro, e difatti i sette anni trascorsi nel DTM senza alcun risultato importante potevano lasciar supporre questo, e invece la moglie del boss Mercedes Toto Wolff ha chiuso la sua sessione di libere quindicesima, a meno di un secondo da Bottas e a due decimi da Sergio Perez. Considerato che non girava con altri dal 2012, ha mostrato di poter non essere solo la "donna dell'ex capo". 10

11 Solo un grande spavento per Felipe Massa capotato al via 11

12 FORMULA 1 GP GERMANIA MERCEDES, TI PRENDERE Vettel e Ricciardo se la sono giocata soprattutto con Alonso, ma l'obiettivo della Red Bull resta colmare il distacco dalle frecce d'argento. Anche a costo di alternare sorpassi e affondi regolamentari 12

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14 FORMULA 1 GP GERMANIA Stefano Semeraro Giù dal podio, ma davanti a Daniel Ricciardo: a Sebastian Vettel non capitava da Sepang. Anche i campioni in carica soffrono, ma dopo un periodo di umore nero, Vettel sembra essersene fatto una ragione. In Germania, le due Red Bull si sono piazzate quarta e sesta e hanno dato battaglia. Il nemico in classifica costruttori ora è cambiato, c'è la Williams da tenere a bada, ma da pilota (anzi: da piloti) la sfida più intrigante rimane sempre quella con Fernando Alonso, che ieri ha incrociato cuore e traiettorie con entrambi i driver della scuderia austro-inglese. «E' stato divertente lottare con Fernando», ha ammesso Vettel. «E' come se avessimo ripreso il discorso da dove lo avevamo lasciato a Silverstone. A un certo punto si era fatta difficile con entrambe le Ferrari, ma siamo riusciti a rimanere davanti. Dopo il secondo pitstop, Fernando è riuscito a passarmi facilmente, così abbiamo deciso di essere più aggressivi per mettere un po' di secondi fra noi e loro, e questo ha pagato nel finale quando si sono trovati in crisi di gomme. Peccato che Ricciardo non sia riuscito a passare Fernando». Il jolly l'australiano in realtà se l'era giocato alla partenza, quando con molta abilità e un pizzico di fortuna era riuscito ad evitare di essere coinvolto nello spettacolare incidente di Felipe Massa. «Mi sono trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato ha spiegato Daniel ma il resto della gara è stato molto divertente. Appena evitata la collisione con Felipe ho detto via radio al box: ' dai, rimontiamo alla grande', ed è andata proprio così. Alonso è un grande combattente, e alla fine aveva gomme più fresche delle mie, ma penso di averlo impegnato al massimo. Più di così oggi non si poteva proprio fare». Opinione condivisa da Chris Horner. «Alonso è stato il nostro principale rivale, siamo stati bravi con la strategia, ma ci ha reso la vita dura. In Ungheria il tracciato ci favorirà di più e il nostro obiettivo rimane quello di ridurre il gap con le Mercedes». Anche a costo di fare le pulci al regolamento, visto che oggi sia la Red Bull sia la Ferrari sono state tentate di fare reclamo contro la scuderia tedesca per via del cambio di freni sulla vettura di Hamilton dopo il cedimento nelle qualifiche. Dalla Brembo si è passati ad un impianto Carbon Industries, e questo ha fatto alzare il sopracciglio a Horner. «Non sono affatto d'accordo su come si è proceduto», spiega Horner. «Un conto e se si passa a un impianto diverso ma simile, cambiare marca è un'altra cosa, e anche il pilota ha descritto i nuovi freni come molto diversi da quelli precedenti. Ciò crea un precedente interessante: quali altri componenti possono essere modificati?», Alla fine la Red Bull ha deciso di soprassedere («ma ovviamente servirà un chiarimento», ha concluso Horner) e anche la Ferrari non ha compiuto mosse ufficiali perché, come ha detto Mattiacci, «non volevamo addentrarci più di tanto». Ma per tentare di salvare almeno l'onore nella seconda parte della stagione tutti i mezzi, pare di capire, saranno leciti. 14

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16 FORMULA 1 GP GERMANIA LE GUERRE 16

17 DI ALONSO La Rossa scivola al quarto posto nei costruttori, lo spagnolo si consola duellando con Ricciardo e rifilando l'ennesima lezione al compagno di squadra. Per dimostrare a tutti che lui sa ancora come combattere 17

18 FORMULA 1 GP GERMANIA Stefano Semeraro Alonso lotta per se stesso, in attesa di lottare per la Ferrari. La battaglia per il titolo è lontana, rimandata al 2015, sperando che si tratti dell'ultimo rinvio, intanto la Rossa è scivolata al quarto posto nella classifica costruttori. Restano i duelli personali. Quelli che servono a sentirsi ancora vivo, forte, ancora campione. A Silverstone, Fernando si era lungamente ingarellato con Sebastian Vettel, e alla fine aveva perso. Stavolta si è ripetuto con il tedesco, perdendo nuovamente il confronto grazie anche ad una migliore strategia Red Bull, ed ha fatto lo stesso con il compagno di squadra del penta-campeon, Daniel Ricciardo, e l'ha spuntata. Quinto alla fine, fuori dal podio e dietro a Vettel, ma non ancora rassegnato a farsi scivolare di dosso i gran premi come un dovere invece di viverli come un piacere. «In Austria la gara era stata migliore (stesso Raikkonen in sandwich tra Vettel e Alonso 18

19 piazzamento per Nando, ndr), qui è stato simile, e in gara mi sono sentito meglio che nelle prove. L incidente alla prima curva mi ha favorito, poi ho lottato con Red Bull e Force India», ha raccontato alla fine lo spagnolo. «Nel finale Vettel era troppo veloce, però ho dato spettacolo con Ricciardo, un duello duro, ma leale. Daniel ha fatto una gran gara, sono riuscito a tenerlo dietro di un pelo perché ero al limite con i consumi, di più non si poteva fare». Un ritornello ripetuto anche da Marco Mattiacci («abbiamo tirato fuori il massimo, Fernando ha fatto una gara fantastica, anche Kimi ha dato segnali positivi, ora pensiamo all'ungheria») che serve da mantra di consolazione. Alla vigilia Fernando era stato meno positivo, a chi gli chiedeva del nuovo progetto 2015 partorito da James Allison aveva replicato che «tutti i progetti a giugno sembrano bellissimi, a novembre ancora di più, a gennaio addirittura fantastici. Poi, però, a marzo sono sempre due o tre scuderie che si dimostrano competitive...», facendo capire che la sua pazienza è davvero al limite. Dopo la gara ha provato a rilanciare la sfida, ma senza nasconderne le enormi difficoltà. «In gara volevamo fare due soste, poi siamo dovuto passare a tre per un po' di indecisione. La Mercedes? E' fuori portata, mentre la Red Bull è veloce e la Williams ha fatto grandi progressi negli ultimi quattro GP e ci ha scavalcati. Dobbiamo guardarci anche da Force India e McLaren, fare punti per la classifica costruttori, mi consolo con i 97 punti e il quarto posto nella classifica piloti». Si può consolare anche con il 10-0 rifilato a Raikkonen fin qui, un paragone calcistico respinto da Mattiacci («la F.1 è una cosa diversa»), ma che pesa come un macigno sulla stagione del finlandese. Ad Hockenheim in realtà qualche timido segnale di risveglio Kimi lo ha emesso, ma siamo sempre a poco più di un sospiro. «Peccato, perché in questo weekend mi sentivo bene, per la prima volta sono riuscito a guidare come volevo ha raccontato il finlandese, 11 alla fine, e per la quarta volta quest'anno fuori dai punti ma mi sono trovato due volte in mezzo a dei sorpassi e ho perso dei pezzi, perdendo in carico aerodinamico, poi ho sofferto per il graining delle gomme. Con la macchina integra qualche punto lo avrei preso». Davvero un brodino, per chi in carriera ha sempre attaccato e puntato alla vittoria, ma quest'anno va così. Tutti e due i ferraristi se la sono presa con il degrado eccessivo delle gomme («non è un bene per i costruttori, e in Ungheria sarà ancora più caldo...»), ma uno dei grossi problemi della F14T sta proprio nel fatto che mangia troppo le coperture rispetto alla concorrenza. Come si dice in questi casi? C'è ancora molto da lavorare. E molto da patire. 19

20 FORMULA 1 GP GERMANIA Massimo Costa Due monoposto nella Q3, con Sergio Perez entrato nelle battute finali eliminando, non senza un pizzico di soddisfazione e malizia, l ex compagno in McLaren Jenson Button. La squadra, e probabilmente il pilota, che lo avevano mollato lo scorso inverno. Poi, in gara, due VJM07 al traguardo e in zona punti. E la sesta volta, su dieci appuntamenti, che la Force India-Mercedes va in doppia cifra. La squadra di Vijay Mallya, giunta al giro di boa, non ha perso il passo dei giorni migliori e riesce a giocarsela di gara in gara. Segno che gli sviluppi non mancano e che le idee apportate ad una vettura indubbiamente nata bene, sono azzeccate. Nico Hulkenberg prosegue nel suo personalissimo record: sulle dieci corse disputate ha sempre visto la bandiera a scacchi nella top 10. Ad Hockenheim, nel GP di casa, il Nico dei poveri ha terminato settimo. Una gara tirata la sua, caratterizzata verso la metà distanza da qualche tentennamento della power unit Mercedes che gli ha fatto temere il peggio. Ma tutto ha poi funzionato alla perfezione. Anche la strategia degli pneumatici, partito con le supersoft usate ha successivamente montato due set di soft nuove, si è rivelata precisa benché la diversità della temperatura rispetto all afoso venerdì, abbia portato a una maggiore usura delle gomme anteriori rispetto a quelle posteriori. Perez, invece, ha effettuato una sosta in più. Dopo i due set di soft nuove, ha dovuto fermarsi per mettere un treno di supersoft. Il messicano ha infatti sofferto il sottosterzo derivante dal degrado degli pneumatici anteriori più del compagno tedesco finendo per rovinare maggiormente le gomme. Perez ha oscillato tra la decima piazza e le posizioni retrostanti, ma alla fine il punticino se lo è preso. LA DOPPIETTA La Force India ha portato in zona punti i suoi due piloti Hulkenberg (che continua il record di arrivi nella Top 10) e Perez soffrendo un eccessivo consumo delle gomme anteriori 20

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22 FORMULA 1 GP GERMANIA SI POTEVA F 22

23 C è molto rammarico in McLaren per l incidente innescato da Massa e che ha coinvolto Magnussen, il quale partiva dalla seconda fila. Dopo una qualifica deludente invece, Button ha recuperato la ottava piazza e polemizza con Hamilton Massimo Costa Si poteva fare di più. E questo il refrain della McLaren la domenica sera del Gran Premio di Hockenheim. Certo, vedere due MP4-29 tra i primi dieci classificati ha fatto certamente piacere. Ma quando hai un pilota, il rookie Kevin Magnussen capace di segnare il quarto tempo in qualifica, è lecito fare qualche simpatico sogno. Purtroppo, il danese si è visto piombare addosso la bianca Williams-Mercedes di Felipe Massa alla prima curva (il brasiliano ha poi addossato tutta la colpa al giovane danese, sbagliando) e la sua corsa è stata immediatamente rovinata. Il biondo Kevin dopo il contatto con Massa, ha dovuto rientrare ai box per cambiare gomme e musetto ritrovandosi inevitabilmente ultimo. Nonostante ciò, Magnussen si è rimboccato le maniche recuperando la nona posizione. Il team manager Eric Boullier ha commentato: Magnussen era partito bene e spingeva per rimanere vicino a Bottas. Massa era all esterno e probabilmente non ha visto Kevin al suo interno. Un incidente che ha distrutto la possibilità di poter concludere tra i primi quattro. Jenson Button, dopo una deludente qualifica che lo aveva visto undicesimo, dunque fuori dal Q3, in gara si è rifatto risalendo fino alla sesta posizione. L inglese non ha capito il motivo della seconda sosta anticipata per il cambio gomme che lo ha costretto a un pit-stop in più nel finale per l ovvia usura del secondo set. Button ha poi voluto spiegare il contatto con Lewis Hamilton al tornante. Il suo ex compagno si è lamentato del comportamento del pilota McLaren, ma Jenson ha replicato duramente dicendo che se c è qualcuno che ha sbagliato, questi è stato Hamilton: Perché dovrei facilitargli il sorpasso, perché pensava a questo? Stiamo correndo. ARE DI PIÙ 23

24 FORMULA 1 GP GERMANIA UN TEAM... ASIMMETRICO Anche a Hockenheim la Lotus è rimasta lontanissima dalla zona punti con Grosjean e Maldonado, che ha rinnovato il contratto per il 2015, costretti ad annaspare nelle retrovie. E la luce non sembra accendersi mai Marco Cortesi Alcuni tra i più "tecnici" avevano avvertito alla vigilia di come l'eliminazione del FRIC, ovverosia delle sospensioni interconnesse, avrebbero danneggiato di più le scuderie con i telai meno performanti. Ed evidentemente la Lotus- Renault era tra di esse perché, per propria ammissione, la situazione si è complicata ulteriormente in seguito alla rinuncia al sistema sopra descritto. Quindi, attorno ad una power unit che da sola non garantisce abbastanza competitività, si è costruita una vettura che non va abbastanza. Una ricostruzione semplicistica che però, dal punto di vista del risultato, rende l'idea. Pastor Maldonado ha concluso dodicesimo dopo essere partito dalla penultima fila, Romain Grosjean si è ritirato quando era diciassettesimo. Risultato che grida vendetta considerate le prestazioni di Kimi Raikkonen lo scorso anno con la precedente vettura di Enstone. A giocare un ulteriore ruolo il fatto che la stranissima e tutta asimmetrica E22 non sia nemmeno affidabile, e da quel punto di vista si trovi per certi versi indietro di diversi Gran Premi. Viene quasi da chiedersi come abbiano potuto conquistare otto punti. Una situazione tanto "arretrata" rispetto a quella delle ultime stagioni da far pensare che, in realtà, più che sfortuna o poca capacità, di mezzo ci sia una riduzione all'osso del budget e tutto ciò che ne compete. Intanto, è stato prolungato anche per il prossimo anno il contratto di Maldonado. Ma anche ammesso che la Renault riesca a mettere una pezza in termini di prestazioni introducendo modifiche sul propulsore, la strada per essere pronti per quel momento è ancora lunga. E Grosjean è finito nella lunga lista di quelli che meriterebbero soluzioni migliori. 24

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27 O AFFUMICATO Dai punti di Silverstone al nulla di fatto di Hockenheim. Vergne è stato penalizzato, poi ha sofferto troppo il secondo set di gomme mentre Kvyat prima ha commesso un errore poi si è dovuto ritirare tra le fiamme Massimo Costa Tutto lasciava presagire che si poteva proseguire sulla scia del buon risultato di Silverstone, quando le due Toro Rosso-Renault avevano concluso al nono e decimo posto. In qualifica, il rookie russo aveva guadagnato la Q3 e una meritata ottava piazza finale, peggio era andata a Jean-Eric Vergne, soltanto tredicesimo. Ma in gara, il francese aveva recuperato bene finché non ha dovuto scontare uno stop and go di 5 che ha rovinato tutti i suoi piani. I commissari sportivi non gli hanno perdonato l aver superato con tutte e quattro le ruote la fatidica linea bianca alla curva 6 durante un bel sorpasso a Romain Grosjean. Successivamente, Vergne ha sofferto sottosterzo con il secondo treno di gomme e inevitabilmente ha perso terreno andando a concludere la gara al tredicesimo posto. Kvyat invece, è stato battagliero fin da subito, anche troppo. Il suo tentativo di sorpasso a Sergio Perez, all esterno della curva 8, non poteva portare nulla di buono e così è stato. Contatto inevitabile e STR9 danneggiata nella fiancata sinistra. Peccato che Kvyat non abbia capito, o fa finta di non capire, che tra l attaccare e lo sbagliare punto di sorpasso vi è una fondamentale differenza. La sua corsa è poi finita tra le fiamme scatenatesi nel retrotreno per la rottura dell albero motore. 27

28 FORMULA 1 GP GERMANIA SEMPRE La Sauber prosegue nel suo momento negativo e anche i piloti Gutierrez e Sutil non sembrano attraversare un periodo di gran forma 28

29 NEI GUAI Marco Cortesi E' stata una gara in cui la Sauber-Ferrari aveva la possibilità di segnare un punto. Il primo della stagione Questa la frase fondante del comunicato stampa di domenica. Una lontana possibilità che è l'unica chance a cui ci si può attaccare perché di luce in fondo al tunnel se ne vede un po' poca. Monisha Kalterborn è convinta di vedere miglioramenti prestazionali e in parte è vero. Peccato che la squadra di Hinwil si sia ritrovata con Adrian Sutil a lottare in qualifica con la Marussia-Ferrari di Jules Bianchi mentre Esteban Gutierrez aveva fatto poco meglio, ma doveva scontare una penalità rimediata a Silverstone e quindi. In gara, Sutil è arrivato ad occupare la tanto agognata decima posizione, anche se solo temporaneamente prima di essere passato dalla Force India-Mercedes di Sergio Perez. Poi, quella che la Kalterborn chiama una errata procedura del pilota lo ha fatto finire in testacoda piuttosto malamente all ultima curva. E il tentativo di ripartenza è stato ancora peggiore in quanto ha bloccato la vettura in mezzo alla pista creando una situazione di pericolo. Sta di fatto che il tedesco si è trovato diverse volte col motore recalcitrante e sul punto di spegnersi. Per quanto riguarda Gutierrez, il suo quattordicesimo posto potrebbe anche non essere esistito. Anzi tutto il suo weekend potrebbe anche non essere esistito. Dopo il contatto con Pastor Maldonado di Silverstone, ha completato una gara lineare, anche se opaca. Ma con una Sauber in questa forma, Gutierrez è l'ultimo dei problemi e di quelli da incolpare. Ancora un mesto ritorno a piedi per Adrian Sutil... 29

30 FORMULA 1 GP GERMANIA SEMPRE PIÙ B Il francese ha disputato una eccellente qualifica e ormai la Marussia a motore Ferrari è soltanto lui. Chilton fa quel che può, ma ora che le cose sembrano migliorare non è incisivo come dovrebbe e del resto non può essere una sorpresa Marco Cortesi La soddisfazione di lottare con le Sauber, in condizioni di pista normali e senza particolari sorprese salvo la bandiera rossa per Lewis Hamilton, è di quelle enormi per il team Marussia gestito da John Booth. Pur se in buona sostanza dovuto ai disastri della scuderia elvetica, il risultato del sabato è un nuovo coronamento di quanto i nuovi "piccoli team" hanno sempre cercato e che erano stati così lontani dal trovare. Jules Bianchi, è inutile nasconderlo, è stato il vero artefice di questi risultati. Dopo aver chiuso in testa le prove collettive di Silverstone con la Ferrari, il francese nuovamente ha preso in mano la scuderia di Banbury, in una situazione che gli sta facendo guadagnare molti punti in termini di quotazioni per il mercato. In gara, la storia è stata diversa. Dopo un problema in partenza, Jules ha recuperato bene, superando i rivali diretti in pochi giri, ma le Sauber non erano più raggiungibili. Per quanto riguarda Max Chilton... penultimo in prova, penultimo in gara. Continua a non fare errori, ma non sembra riuscire a trarre il massimo dalla sua vettura. Del resto, per dirla tutta, il suo curriculum non è mai stato particolarmente esaltante tale da meritare il passaggio in F.1, avvenuto solo per l ingresso del padre all interno della squadra di Booth. 30

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32 FORMULA 1 GP GERMANIA RICOMINCIAMO La Caterham è al centro di una ristrutturazione tecnica e di personale. Ad Hockenheim entrambi i piloti, Kobayashi ed Ericsson, hanno visto il traguardo e questa è già una iniezione di fiducia 32

33 DA CAPO Massimo Costa Portare due macchine al traguardo, seppur a 2 giri dal vincitore, potrebbe essere motivo di sollievo considerando tutto quello che sta accadendo alla Caterham. Alla vigilia del GP tedesco infatti, la nuova proprietà ha cominciato a mettere le mani nei punti salienti della struttura cambiando ruoli e persone, lasciandone libere altre, nel tentativo di snellirla. Kamui Kobayashi e Marcus Ericsson hanno incontrato diversi problemi nelle prove, tanto che lo svedese non ha neanche partecipato alla qualifica. In gara è andata un poco meglio con Kobayashi che si è messo dietro la Marussia di Max Chilton, ma quella di Jules Bianchi era troppo distante e veloce. Ericsson invece, è partito dalla corsia box e l ingresso immediato della safety-car per l incidente tra Felipe Massa e Kevin Magnussen gli ha permesso di raggiungere la coda del gruppo. Lo svedese nel finale, dopo una corsa regolare, ha tentato l affondo per raggiungere Chilton, ma le gomme lo hanno mollato. 33

34 FORMULA 1 GP GERMANIA L'ORDINE DI ARRIVO DOMENICA 20 LUGLIO Nico Rosberg (Mercedes W05) - 67 giri 1.33'42" Valtteri Bottas (Williams FW36-Mercedes) - 20" Lewis Hamilton (McLaren MP4/29-Mercedes) - 22" Sebastian Vettel (Red Bull RB10-Renault) - 44" Fernando Alonso (Ferrari F14-T) - 52" Daniel Ricciardo (Red Bull RB10-Renault) - 52" Nico Hulkenberg (Force India VJM07-Mercedes) - 1'04" Jenson Button (McLaren MP4/29-Mercedes) - 1'24" Kevin Magnussen (McLaren MP4/29-Mercedes) - 1 giro 10 - Sergio Perez (Force India VJM07-Mercedes) - 1 giro 11 - Kimi Raikkonen (Ferrari F14-T) - 1 giro 12 - Pastor Maldonado (Lotus E22-Renault) - 1 giro 13 - Jean-Eric Vergne (Toro Rosso STR9-Renault) - 1 giro 14 - Esteban Gutierrez (Sauber C33-Ferrari) - 1 giro 15 - Jules Bianchi (Marussia MR03-Ferrari) - 1 giro 16 - Kamui Kobayashi (Caterham CT05-Renault) - 2 giri 17 - Max Chilton (Marussia MR03-Ferrari) - 2 giri 18 - Marcus Ericsson (Caterham CT05-Renault) - 2 giri Giro più veloce: Lewis Hamilton 1'19"908 Ritirati 47 giro - Adrian Sutil 44 giro - Daniil Kvyat 26 giro - Romain Grosjean 0 giri - Felipe Massa IL RIEPILOGO DELLA STAGIONE 2014 Australia 16/03/2014 Nico Rosberg (Mercedes W05) 57 giri in 1.32'58"710 Malesia 30/03/2014 Lewis Hamilton (Mercedes W05) 56 giri in 1.40'25"974 Bahrain 30/03/2014 Lewis Hamilton (Mercedes W05) 57 giri in 1.39'42"743 Cina 20/04/2014 Lewis Hamilton (Mercedes W05) 54 giri in 1.33'28"336 Spagna 11/05/2014 Lewis Hamilton (Mercedes W05) 66 giri in Monaco 24/05/2014 Nico Rosberg (Mercedes W05) 78 giri in 1.49'27"661 Canada 8/06/2014 Daniel Ricciardo (Red Bull RB10-Renault) 70 giri in 1.39'12"830 Austria 22/06/2014 Nico Rosberg (Mercedes W05) 71 giri in 1.27'54"967 Gran Bretagna 6/07/2014 Lewis Hamilton (Mercedes W05) 52 giri in 2.26'52"094 Germania 20/07/2014 Nico Rosberg (Mercedes W05) 67 giri in 1.33'42"914 34

35 CLASSIFICA PILOTI 1 Nico Rosberg Mercedes Lewis Hamilton Mercedes Daniel Ricciardo RBR-Renault Fernando Alonso Ferrari 97 5 Valtteri Bottas Williams-Mercedes 91 6 Sebastian Vettel RBR-Renault 82 7 Nico Hulkenberg Force India-Mercedes 69 8 Jenson Button McLaren-Mercedes 59 9 Kevin Magnussen McLaren-Mercedes Felipe Massa Williams-Mercedes Sergio Perez Force India-Mercedes Kimi Raikkonen Ferrari Jean-Eric Vergne Toro Rosso-Ferrari 9 14 Romain Grosjean Lotus-Renault 8 15 Daniil Kvyat Toro Rosso-Ferrari 6 16 Jules Bianchi Marussia-Ferrari 2 17 Adrian Sutil Sauber-Ferrari 0 18 Marcus Ericsson Caterham-Renault 0 19 Pastor Maldonado Lotus-Renault 0 20 Esteban Gutierrez Sauber-Ferrari 0 21 Max Chilton Marussia-Ferrari 0 22 Kamui Kobayashi Caterham-Renault 0 CLASSIFICA COSTRUTTORI 1 Mercedes Red Bull Racing-Renault Williams-Mercedes Ferrari Force India-Mercedes 98 6 McLaren-Mercedes 96 7 Scuderia Toro Rosso-Renault 15 8 Lotus-Renault 8 9 Marussia-Ferrari 2 10 Sauber-Ferrari 0 11 Caterham-Renault 0 35

36 FORMULA E SEBASTIEN BUEMI SCOSSA ELET L ex pilota F.1 e tester della Red Bull parteciperà al nuovo campionato voluto dalla FIA con il team e.dams ed ha spiegato a Italiaracing i segreti della categoria e della monoposto Dallara 36

37 TRICA 37

38 FORMULA E SEBASTIEN BUEMI Massimo Costa Nei quattro giorni di test che la nuovissima Formula E ha svolto a Donington, Sebastien Buemi è stato il più veloce con la Dallara della e.dams-renault. Il pilota svizzero, tester della Red Bull, ha voluto spiegare a Italiaracing come si è trovato a condurre una monoposto assolutamente silenziosa, poco potente tanto da avvicinare come tempi la F.Renault 2.0, ma che rappresenta un concetto completamente inedito per il motorsport: le gare con motore elettrico. Corse che si svolgeranno su tracciati ricavati all interno di città di tutto il mondo, con un programma di prove libere, qualifiche e gare condensate tutte in una giornata. Buemi è uno dei numerosi ex F.1 che si sono avvicinati a questo progetto, che hanno in Jarno Trulli e Nick Heidfeld gli elementi più importanti e che hanno caratterizzato a lungo il mondiale della massima formula. Non manca molto all avvio della stagione previsto per il 13 settembre a Pechino e Sebastien, quale vettura ti ha ricordato la Dallara elettrica? L ho trovata una via di mezzo tra una monoposto di F.Renault 2.0 e una F.3. Diciamo che si comporta come una Dallara F.3, si può lavorare tanto sugli assetti e puoi fare la differenza sulla concorrenza. La batteria come funziona? Vi è una mappa piuttosto interessante, che ti permette di andare da 120 a 270 cavalli. Bisogna fare attenzione perché più la batteria si scalda e più la potenza diminuisce. Dunque sarà curioso in gara vedere come gestire al meglio i cavalli. Sono sei le mappature a nostra disposizione. Magari rispetto agli avversari puoi guadagnare uno-due giri di vita in più della batteria, aspetto importante. Nei test quanto durava la batteria? Una decina di giri dopo di che si doveva attendere parecchio tempo affinché si ricaricasse. Ne approfittavo per discutere con l ingegnere. Guidare così poco però non è positivo immagino Sì, si perde il ritmo percorrendo pochi giri ogni volta, ma per il momento questa è la situazione. Con il silenzio che ti circonda quando sei al volante vi hai fatto l abitudine? E certamente particolare. Senti il vento e all inizio si fa anche fatica a concentrarsi e poi non ti rendi conto della velocità che stai raggiungendo. Occorre adattarsi. Come saranno gli eventi agonistici? Avremo due macchine a disposizione e quando finirà la batteria, rientreremo col muso dentro il box. Scenderemo e saliremo sull altra vettura, pronta per riprendere la corsa. Sarà tutto in una giornata penso. Si parla di 40 minuti di prove libere, un solo giro di qualifica, gare tra i 50 e i 60 minuti. Ma la velocità cosa ti ricorda? Una F.3 o più? Direi che per ora siamo al livello di una F.Renault 2.0. Una simulazione di partenza Con la Formula E, il ritorno in pista di Trulli I team Andretti Abt Audi China Racing Dragon e.dams Mahindra Amlin Aguri Trulli Venturi Virgin Divagazione fuori pista per Montagny 38

39 I piloti ex-f.1 Jaime Alguersuari Jerome D Ambrosio Sebastien Buemi Karun Chandhok Lucas Di Grassi Nick Heidfeld Franck Montagny Bruno Senna Scott Speed Jarno Trulli Gli altri piloti Daniel Abt GP2 Antonio Garcia GT Mike Conway Indycar Nicolas Prost WEC Katherine Legge Antonio Felix Da Costa DTM Michela Cerruti Auto GP Sam Bird - GT Buemi, al centro, con Montagny e Sarrazin Il calendario 2014/15 13 settembre 2014 Pechino Cina 18 ottobre 2014 Putrajava Malesia 13 dicembre 2014 Punta del Este Uruguay 10 gennaio 2015 Buenos Aires Argentina 14 febbraio 2015 TBA TBA 14 marzo 2015 Miami Stati Uniti 4 aprile 2015 Long Beach Stati Uniti 9 maggio 2015 Monte Carlo Monaco 30 maggio 2015 Berlino Germania 27 giugno Londra Gran Bretagna 39

40 INDYCAR GARE A TORONTO LA DANZA DELLA PIOGGIA Il meteo ballerino ha stravolto l'intero weekend canadese. A beneficiarne Bourdais e Conway, bravi a portare a casa le coppe del vincitore tra mille insidie. Castroneves, sempre leader del campionato, rosicchia qualche punticino ad un Power a tratti sprecone Silvano Taormina L'Indycar spesso ci ha abituati a weekend imprevedibili. Il colpo di scena sempre dietro l'angolo, i nomi meno quotati improvvisamente alla ribalta, i pronostici permeati sulla carta e specchio di una realtà che poi si rivela opposta. Quello appena concluso a Toronto è uno di questi. Non solo per chi lo ha vissuto calcando le tribune e i padiglioni di Exhbition Place adibito a teatro da corsa, ma anche per tutti coloro che amano il motorsport e aspettano il fine settimana per godere di questo spettacolo davanti alla tv. La mina più vagante è in questo caso è stato il meteo che, non solo si è fatto beffa della bizzarra estate canadese, ma ha influito in maniera perentoria sui risultati di gara. Venerdì caldo e sole, con i team che in un paio di sessioni hanno trovato gli assetti per qualifiche e gare. Sabato subito pioggia, giusto il tempo di regalare a Sebastien Bourdais e al team KV la gioia di una pole che nelle categorie americane gli mancava dal lontano Pioggia talmente copiosa da stravolgere il programma della giornata e costringere l'indycar, per la prima volta nella sua storia, a disputare due corse la domenica. 40

41 41

42 INDYCAR GARE A TORONTO LA PRIMA DI BOURDAIS Il curriculum di Bourdais è uno di quelli pesanti, molto pesanti. L'unica casella vuota era quella alla voce "vittorie in Indycar". Incantesimo prontamente rotto in gara 1 al tentativo numero cinquantatre, dominata dall'inizio alla fine come quando collezionava successi in Champ Car. Ogni volta che poteva, erigeva un muro tra se e Helio Castroneves. Il brasiliano del team Penske, secondo sotto la bandiera a scacchi, ha pensato a portare a casa punti pesanti in ottica campionato. Cosa che, ancora una volta, non ha fatto il suo compagno di squadra e contendente al titolo Will Power, finito grottescamente in testacoda in fase di caution e costretto alla rimonta fino alla nona posizione. Il podio lo ha calcato anche Tony Kanaan, luce per il team Ganassi, nonostante un contatto con Ryan Hunter Reay (Andretti), poi finito a muro. Da applausi Simon Pagenaud (Schdmit) che, dopo aver creato l'ingorgo del primo via, si è redento rimontando dall'ultimo al quarto posto. CONWAY BEFFA TUTTI Gara 1 è stata solo l'antipasto dello show andato in onda qualche ora più tardi. Dodici giri sull'asciutto, poi la pioggia. Prima fine e pungente, poi sempre più copiosa. Il tema principale, in entrambe le circostanze, è stato il duello ravvicinato tra Castroneves, partito dalla pole in una griglia determinata dalla classifica piloti dopo l'annullamento della seconda qualifica, e Power, chiamato a dimostrare che il più forte e lui e gli avversari per il titolo può anche sopravanzarli senza beccarsi delle penalità per manovre poco corrette. Detto fatto, per la precisione al giro 42 e senza farsi mancare una leggera toccata con Castroneves. L'asfalto però, incluse le numerose ed insidiose patch in cemento, si stava asciugando. Provvidenziale è arrivata pochi giri dopo una caution provocata da Sebastian Saavedra (KV), con buona parte del plotone subito ai box per montare le slick. Cosa che un incredulo Mike Conway della squadra di Ed Carpenter, aveva fatto poco prima, ritrovandosi quinto dietro a Justin Wilson (Coyne), Josef Newgarden (Fisher), Carlos Huertas (Coyne) e Luca Filippi (Rahal) che hanno preferito restare in pista con le scanalate. Riprese le ostilità, Conway ci ha messo poco a sbarazzarsi di chi lo precedeva e, nonostante una nuova interruzione con bandiera rossa, ha rigato in scioltezza fino alla bandiera a scacchi. Kaanan, secondo al targuardo nonostante un dritto al primo giro, e Power ci hanno messo un pò di più a sopravanzare i piloti con le rain accontentandosi del podio. Da dimenticare la gara di Pagenaud, rallentato da noie di natura elettrica sin dai primi giri. FILIPPI DUE VOLTE A MURO, MALE MONTOYA Non è stato dei migliori il rientro di Luca Filippi. Brillante settimo in qualifica, ha raccolto meno di quanto seminato. In gara 1 è finito a muro mentre era quinto. In gara 2 dapprima è risalito brillantemente dall'ultimo al quinto posto, poi di nuovo contro le barriere e quindi in fondo al gruppo. Rimasto in pista con le rain quando la pista era completamente asciutta, non è riuscito a difendere la quarta posizione transitando tredicesimo sotto la bandiera a scacchi. Un ulteriore penalità post-gara lo ha spedito al sedicesimo posto. Weekend senza infamia e senza gloria per Scott Dixon (Ganassi), quinto e settimo, mentre l'idolo di casa James Hinchcliffe (Andretti) non è riuscito ad andare oltre l'ottavo posto di gara 1. Non ha sorriso Juan Pablo Montoya (Penske), diciottesimo in gara 1 e subito contro le barriere in gara 2, colpito poco dopo da Mikhail Aleshin (Schdmit) che è rimasto incastrato sotto la vettura del brasiliano tenendo tutti con il fiato sospeso per qualche minuto. 42

43 L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 1 DOMENICA 20 LUGLIO Sebastien Bourdais (Dallara DW12-Chevy) - KV - 65 giri in 1h15'44'' Helio Castroneves (Dallara DW12-Chevy) - Penske - 3'' Tony Kanaan (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 4'' Simon Pagenaud (Dallara DW12-Honda) - Schmidt - 5'' Scott Dixon (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 12'' Graham Rahal (Dallara DW12-Honda) - Rahal - 15'' Charlie Kimball (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 28'' James Hinchcliffe (Dallara DW12-Honda) - Andretti - 31'' Will Power (Dallara DW12-Chevy) - Penske - 33'' Justin Wilson (Dallara DW12-Honda) - Coyne - 33'' Mikhail Aleshin (Dallara DW12-Honda) - Schmidt - 39'' Ryan Briscoe (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 43'' Jack Hawksworth (Dallara DW12-Chevy) - Herta - 58'' Carlos Huertas (Dallara DW12-Honda) - Coyne - 58'' Mike Conway (Dallara DW12-Chevy) - Carpenter - 58'' Marco Andretti (Dallara DW12-Honda) - Andretti - 1'01'' Carlos Munoz (Dallara DW12-Honda) Andretti - 1'01'' Juan Pablo Montoya (Dallara DW12-Chevy) - Penske - 1 giro 19 - Sebastian Saavedra (Dallara DW12-Chevy) - KV - 1 giro 20 - Josef Newgarden (Dallara DW12-Honda) - Fisher - 2 giri Giro più veloce: Simon Pagenaud 1'00'' giro - Ryan Hunter Reay 17 giro - Luca Filippi 10 giro - Takuma Sato Conway beffa tutti in gara 2 montando per primo le slick L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 2 DOMENICA 20 LUGLIO Mike Conway (Dallara DW12-Chevy) - Carpenter - 56 giri 2 - Tony Kanaan (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 3'' Will Power (Dallara DW12-Chevy) - Penske - 5'' Charlie Kimball (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 5'' Takuma Sato (Dallara DW12-Honda) - Foyt - 6'' Jack Hawksworth (Dallara DW12-Chevy) - Herta - 7'' Scott Dixon (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 7'' Marco Andretti (Dallara DW12-Honda) - Andretti - 10'' Sebastien Bourdais (Dallara DW12-Chevy) - KV - 12'' Justin Wilson (Dallara DW12-Honda) - Coyne - 15'' Ryan Briscoe (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 15'' Helio Castroneves (Dallara DW12-Chevy) - Penske - 16'' Josef Newgarden (Dallara DW12-Honda) Fisher - 20'' Ryan Hunter-Reay (Dallara DW12-Honda) Andretti - 22'' Carlos Huertas (Dallara DW12-Honda) Coyne - 29'' Luca Filippi (Dallara DW12-Honda) - Rahal - 46'' Carlos Munoz (Dallara DW12-Honda) Andretti - 4 giri 18 - James Hinchcliffe (Dallara DW12-Honda) - Andretti - 4 giri 19 - Juan Pablo Montoya (Dallara DW12-Chevy) - Penske - 4 giri 20 - Graham Rahal (Dallara DW12-Honda) - Rahal - 6 giri 21 - Sebastian Saavedra (Dallara DW12-Chevy) - KV - 7 giri Giro più veloce: Helio Castroneves 1'00'' giro - Simon Pagenaud 10 giro - Mikhail Aleshin Il campionato 1. Castroneves 533; 2. Power 520; 3.Hunter Reay 464; 4. Pagenaud 462; 5. Montoya 428; 6. Dixon 387; 7. Munoz 384; 8. Kaanan 380; 9. Andretti 375; 10. Bourdais

44 GP2 GARE A HOCKENHEIM Nella prima corsa Evans ha optato per le soft ed ha concluso con le medie, soluzione che si è rivelata vincente considerando che partiva dalla ottava fila mentre Coletti ha giocato d azzardo con le slick su pista bagnata nella prova Sprint ed ha tagliato il traguardo in prima posizione! Grande gara 2 per Coletti QUESTION 44

45 Massimo Costa Foto LAT Mai come ad Hockenheim le gomme Pirelli e la strategia ha giocato un ruolo così dominante per determinare i vincitori delle due gare GP2. Mitch Evans prima, Stefano Coletti poi, seppure in condizioni meteo diverse, hanno giocato in concerto con i rispettivi team Russian Time e Racing Engineering proprio su questo aspetto. Evans non si aspettava di certo di cogliere il secondo successo dopo Silverstone considerando la infelice qualifica che lo aveva visto solo quindicesimo. Scelte le gomme soft, il neozelandese ha cominciato a risalire la china, sorpasso dopo sorpasso fino alla sosta al 13 giro dove ha montato le Pirelli medie. Chi era partito con questo tipo di pneumatico, nella prima parte della corsa non è parso particolarmente veloce (ma si sa sempre dopo ). Quando tutti coloro che occupavano le prime posizioni, con Stoffel Vandoorne che comandava la classifica, hanno effettuato il loro pit-stop passando da medie a soft, con grande sorpresa si sono ritrovati alle spalle di Evans. Che pareva sbucato dal nulla e difatti uno dei più stupiti era proprio il belga della ART. Evans ha tenuto testa a Vandoorne a sua volta inseguito da Jolyon Palmer, poi molto più distanti Stefano Coletti e Felipe Nasr e così sono transitati sotto la bandiera a scacchi. Per Evans una ulteriore dose di fiducia in una stagione dalla quale ci si aspettava molto di più da lui, quanto meno combattere per la vittoria del campionato considerando che era stato voluto a tutti i costi ai danni di Tom Dillmann all interno della nuova proprietà di Russian Time E DI GOMME45

46 GP2 GARE A HOCKENHEIM COLETTI FANTASTICO AZZECCA TUTTO Spettacolare invece la corsa sprint. La pista era bagnata al via e chi ha azzardato di partire con le slick è stato ampiamente ripagato. Non era ovviamente facile gestire una vettura come la GP2 con gomme lisce sul bagnato, ma Stefano Coletti e Felipe Nasr in particolare ci sono riusciti alla grande. Occorreva molta perizia per non commettere errori. Coletti è stato a dir poco strepitoso e nel finale molto attento a tenere a qualche metro Nasr. Anche Johnny Cecotto, tra i big, aveva scelto di partire con le slick, ma un contatto alla prima curva con Stephane Richelmi gli ha danneggiato la sospensione e il bilanciamento globale della monoposto. Nulla ha potuto il venezuelano, poi costretto anche al ritiro. Coletti non è nuovo a imprese del genere, gliene riuscì una similare a Budapest nel VANDOORNE DOPPIO PODIO MARCIELLO DOPPIO ZERO Buon weekend per Nasr Hockenheim ha definitivamente confermato il talento di Vandoorne, miglior rookie della stagione. Dopo l assordante debutto con vittoria, il belga della ART si era un po perso, ma ora vanta una serie di ottimi risultati, con quattro podi in sei gare e il sesto posto in classifica non lontano dal gruppetto che insegue Palmer. A Hockenheim è sta- Due podi per Vandoorne Ancora un fine settimana difficile per Marciello Gran rimonta di Evans in gara 1 46

47 Jolyon e Jonathan Palmer guardano lontano to l unico a cogliere due posti sul podio, secondo e terzo. Rimanendo in tema di rookie, Raffaele Marciello ha dovuto registrare l ennesimo doppio zero in classifica, il decimo su dodici gare disputate. Dopo essere stato danneggiato in qualifica da concorrenti più lenti, il pilota del Ferrari Driver Academy ha pagato caro l eccessivo riscaldamento del motore durante il pitstop. Il propulsore si è spento e per lui si è fatta notte. In gara 2, aveva recuperato splendidamente da ultimo a quarto, ma il cambio gli è rimasto bloccato in sesta marcia dopo una uscita di pista (ma la divagazione potrebbe essere stata causata proprio dal problema tecnico). PALMER IMPRESSIONA NASR LO CONTIENE Per quanto riguarda la disfida per il titolo, Palmer è stato ancora una volta estremamente produttivo terminando terzo e sesto nelle due gare e portando a dodici su dodici gare svolte i risultati utili conseguiti. Impressionante. Più concreto del solito Nasr con un quinto e un secondo posto. Ora i due grandi rivali del campionato 2014 si ritrovano con 168 e 127 punti rispettivamente. Cecotto segue a quota 100 ed avrà da recriminare per un weekend che poteva andare meglio mentre chi sta ingranando punti su punti con regolarità (sette risultati utili consecutivi) è Coletti, ora quarto con 96 lunghezze. L'ORDINE DI ARRIVO GARA 1 SABATO 19 LUGLIO Mitch Evans - Russian Time - 38 giri 58'15" Stoffel Vandoorne - ART - 0" Jolyon Palmer - Dams - 2" Stefano Coletti - Racing Engineering - 20" Felipe Nasr - Carlin - 20" Simon Trummer - Rapax - 23" Johnny Cecotto - Trident - 30" Nathanael Berthon - Lazarus - 33" Marco Sorensen - MP - 35" Stephane Richelmi - Dams - 36" René Binder - Arden - 37" Tom Dillmann - Caterham - 38" Takuya Izawa - ART - 43" Adrian Quaife Hobbs - Rapax - 47" Sergio Canamasas - Trident - 49" Julian Leal - Carlin - 58" Raffaele Marciello - Racing Engineering - 1'02" Andre Negrao - Arden - 1'04" Arthur Pic - Campos - 1'05" Daniel Abt - Hilmer - 1'09" Conor Daly - Lazarus - 1'09" Rio Haryanto - Caterham - 1 giro Giro più veloce: Jolyon Palmer 1'27"163 Ritirati 24 giro - Jon Lancaster 12 giro - Daniel De Jong 5 giro - Alexander Rossi 0 giri - Artem Markelov L'ORDINE DI ARRIVO GARA 2 DOMENICA 20 LUGLIO Stefano Coletti - Racing Engineering - 26 giri 45'31" Felipe Nasr - Carlin - 1" Stoffel Vandoorne - ART - 5" Marco Sorensen - MP - 15" Jon Lancaster - Hilmer - 17" Jolyon Palmer - Dams - 18" Alexander Rossi - Campos - 19" Adrian Quaife Hobbs - Rapax - 24" Tom Dillmann - Caterham - 25" Rio Haryanto - Caterham - 36" Mitch Evans - Russian Time - 39" Artem Markelov - Russian Time - 40" Sergio Canamasas - Trident - 45" Simon Trummer - Rapax - 52" Daniel Abt - Hilmer - 54" Daniel De Jong - MP - 55" Nathanael Berthon - Lazarus - 56" Julian Leal - Carlin - 1'03" Takuya Izawa - ART - 1'08" Conor Daly - Lazarus - 1'09" Andre Negrao - Arden - 1'12" René Binder - Arden - 1'15"032 Giro più veloce: Stefano Coletti 1'25"449 Ritirati 21 giro - Johnny Cecotto 11 giro - Arthur Pic 7 giro - Raffaele Marciello 0 giri - Stephane Richelmi Il campionato 1.Palmer 168; 2.Nasr 127; 3.Cecotto 100; 4.Coletti 96; 5.Evans 92; 6.Vandoorne 86; 7.Leal 66; 8.Richelmi, Pic 41; 10.Marciello

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Formula1 27 Marzo 15/ 15 27 Marzo 15/ 15 Pal. 17389 Avv. 10, Scom. 1 Vincente Qualifica Ufficiale - Sabato 28/03, 10.00 1 HAMILTON 1,60 2 ROSBERG 2,70 3 VETTEL 25 6 RAIKKONEN 25 4 BOTTAS 33 5 MASSA 40 7 RICCIARDO 75 8 KVYAT 100

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