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1 Allegato 1 Le Condizioni dell AIA A SEZIONE INFORMATIVA... 2 A1 DEFINIZIONI... 2 A2 INFORMAZIONI SULL IMPIANTO... 2 A3 ITER ISTRUTTORIO... 2 B SEZIONE FINANZIARIA... 2 B1 CALCOLO TARIFFE ISTRUTTORIE... 2 C SEZIONE DI VALUTAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE... 3 PIANO DI MIGLIORAMENTO... 5 RISPONDENZA AI REQUISITI IPPC... 6 D SEZIONE DI ADEGUAMENTO DELL IMPIANTO, SUE CONDIZIONI DI ESERCIZIO E PRESCRIZIONI... 6 D2 ELENCO TECNICHE ADOTTATE... 6 D3 PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DELL IMPIANTO... 7 D4 CONDIZIONI ECCEZIONALI... 7 D5 GESTIONE DEL FINE VITA DELL IMPIANTO... 8 PRESCRIZIONI... 8 FORMAZIONE DEL PERSONALE... 8 RACCOLTA DATI E COMUNICAZIONI TECNICHE... 8 CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI... 8 MANUTENZIONE DELLE STRUTTURE E DEGLI IMPIANTI... 9 LOCALIZZAZIONE E GESTIONE DEGLI STOCCAGGI... 9 STOCCAGGIO DEI MANGIMI E MATERIE PRIME PER L ALIMENTAZIONE STOCCAGGIO DEI COMBUSTIBILI AGRICOLI E ALTRI MATERIALI ACQUE METEORICHE EMISSIONI IN ATMOSFERA BARRIERE VEGETALI PROTEZIONI ANTIPOLVERE GESTIONE DEGLI EFFLUENTI ENERGIA PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI RUMORE IMPIANTI DI RISCALDAMENTO, GENERATORI REQUISITI IN MATERIA DI PREVENZIONE E GESTIONE DEGLI INCIDENTI OGGETTO DEL PIANO Consumo materie prime e prodotti finiti Consumo risorse idriche Consumo energia Consumo combustibili Rifiuti GESTIONE DELL IMPIANTO fasi critiche, manutenzioni, depositi Indicatori di prestazione... 18

2 A SEZIONE INFORMATIVA A1 DEFINIZIONI Le definizioni della terminologia utilizzata nella stesura della presente autorizzazione sono le medesime di cui all art. 2 comma1 del D.Lgs. 59/05. A2 INFORMAZIONI SULL IMPIANTO Per tutto quanto concerne le informazioni descrittive dell impianto si fa riferimento alla relazione tecnica, alle planimetrie e alle integrazioni fornite dall Azienda nella domanda di AIA A3 ITER ISTRUTTORIO Domanda di autorizzazione integrata ambientale della ditta pervenuta in data prot.. pubblicazione dell estratto della domanda sul Bollettino Ufficiale Regionale del N cui ha provveduto la Provincia di Forlì-Cesena???; pubblicazione dell estratto della domanda sul quotidiano Il resto del Carlino??? a diffusione locale del cui ha provveduto il gestore; Nei 30 giorni successivi alla pubblicazione sul BUR sopra richiamata non sono pervenute osservazioni; In data si è tenuta la Conferenza dei Servizi istruttoria per la richiesta di integrazioni da inviare alla ditta; Con nota del Prot. N. è stata effettuata la richiesta di integrazione delle informazioni contenute nella domanda iniziale; La Ditta con nota Prot. n. del ha inviato le integrazioni richieste; In data si è tenuta la Conferenza dei Servizi B SEZIONE FINANZIARIA B1 CALCOLO TARIFFE ISTRUTTORIE Per il settore allevamenti è prevista una tariffa unica forfetaria pari a euro 850. È stato verificato il pagamento effettuato il?????????. Tel provincia: Balestri 0543/ Il gestore è tenuto a versare l eventuale conguaglio alle spese istruttorie come previsto dalla Delibera GR 11 Aprile 2005 n. 667 Modalità per la determinazione da parte delle Province degli anticipi delle spese istruttorie per il rilascio della Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) entro 30 giorni dalla pubblicazione del provvedimento di approvazione delle spese istruttorie, fornendo altresì riscontro del versamento allo scrivente Servizio.

3 C SEZIONE DI VALUTAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE Tipologia produttiva Specie allevata Pollastre a terra Numero di capi/ciclo Superficie utile d allevamento (mq) Peso vivo medio capi allevati (t/a) 40,5 Descrizione ciclo produttivo Il ciclo produttivo consiste nell allevamento di pulcini sessati per un periodo che in media ha una durata di circa 120 giorni (pollastre). I capi giovani vengono quindi trasferiti in allevamenti non di proprietà, dove vengono allevati in batteria per la produzione di uova da consumo. Viene effettuata poi la pulizia e igienizzazione e dopo un periodo di circa 20/30 giorni, vengono sostituiti con pulcini di un giorno. Nei capannoni le pollastre vengono allevate a terra con l ausilio di uno strato generalmente di paglia o di truciolo di legno. A fine ciclo, una volta svuotato il capannone dai capi, si provvede alla raccolta della pollina che viene caricata su camion e ceduta interamente a terzi. Note Nelle vicinanze dell azienda, considerando un raggio di circa 1000 metri vi sono diverse abitazioni; nella stagione estiva più critica per la diffusione delle emissioni odorigene, la direzione dei venti prevalenti potrebbe amplificarne gli effetti sulle case vicine in quanto i capannoni non sono dotati di alberature. Il sito su cui sorge l allevamento ricade in zona di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei, in quanto area di alimentazione degli acquiferi sotterranei e zona contraddistinta da ricchezza di falde idriche. La zona è inserita nelle aree vulnerabili ai sensi della delib. G.R. 570/97 (vulnerabilità da nitrati) ma si configura come un area dedicata alla pratica degli spargimenti zootecnici. Produzione e stoccaggio deiezioni Azoto prodotto da liquami (kg/a) Azoto prodotto da letami (kg/a)

4 Azoto prodotto totale (kg/a) Volume liquami prodotto (mc/a) Volume letami prodotto (mc/a) 677 Capacità contenitori di stoccaggio liquami (mc) Capacità contenitori di stoccaggio letami (mc) Gruppo Avicolo Masetti s.s. Via Cavalletto, 15 Località Carpena Forlì FASE 1 FASE 2 "$% $& $ '! " #!

5 Emissioni in atmosfera Produzione di inquinanti atmosferici: confronto tra situazione ATTUALE (al momento della presentazione della domanda) e sistema di riferimento. Inquinante Metodo applicato per il calcolo Emissioni TOTALI (t/a) Riduzione rispetto il sistema di riferimento (%) NH 3 regionale 3,8 22,5 CH 4 regionale 1,7 0 Polveri si si L allevamento effettua una riduzione percentuale, rispetto al sistema di riferimento, del 22,5 % di NH 3 PIANO DI MIGLIORAMENTO Criticità Provvedimento entro consumi: assenza di contatori dotazione di contatori idrici per il completo ottobre 2007 idrici monitoraggio dei consumi. Consumi: assenza di dotazione di registri per la registrazione ottobre 2007 registrazione puntuale consumi idrici, energetici, ecc. gestione:assenza procedure per la gestione di emergenze dotazione di procedure di gestione e registrazione emergenze occorse Immediato Gestione: Assenza registrazione sistematica trattamenti gestione:assenza registro manutenzioni straordinarie stoccaggio: assenza di registrazione puntuale cessione pollina a terzi Gestione: programmi di formazione personale dotazione registro trattamenti dotazione registro manutenzioni dotazione di registri cartacei per la registrazione firmata della pollina ceduta a terzi Dotazione programma di formazione personale Immediato Immediato Immediato Immediato In particolare, il Programma formazione personale verrà svolto come segue: moduli di formazione Consapevolezza delle problematiche ambientali legate alle attività dell azienda Consapevolezza dei rischi per la salute legati all uso dei prodotti utilizzati per la pulizia dei locali Corrette modalità di esecuzione delle operazioni di lettura e registrazione dati dai contatori idrici ed elettrici responsabile Gestore dell azienda Gestore dell azienda Gestore dell azienda

6 Corrette modalità di esecuzione delle registrazioni: pollina, trattamenti, emergenze, ecc risposta ad eventuali emergenze Gestore dell azienda Gestore dell azienda RISPONDENZA AI REQUISITI IPPC Vista la documentazione presentata, il piano di adeguamento, il rapporto istruttorio di ARPA di Forlì- Cesena e i risultati dell istruttoria dello scrivente Servizio provinciale, si conclude che l assetto impiantistico proposto (di cui alle relazioni tecniche, alle planimetrie allegate alla domanda di autorizzazione e relative integrazioni, depositate agli atti presso questa Amministrazione) risulta accettabile, rispondente ai requisiti IPPC. Pertanto non si propone alcun piano di adeguamento. Tuttavia l aspetto gestionale richiede miglioramenti finalizzati ad incidere sulle prestazioni generali. D SEZIONE DI ADEGUAMENTO DELL IMPIANTO, SUE CONDIZIONI DI ESERCIZIO E PRESCRIZIONI D2 ELENCO TECNICHE ADOTTATE Le tecniche indicate di seguito, una volta adottate, dovranno essere mantenute costantemente in perfetta efficienza: buone pratiche di allevamento: programmi di formazione del personale aziendale registrazione dei consumi di energia e materia (acqua, mangimi, fertilizzanti minerali, naturali ecc..) procedure di emergenza per emissioni non previste, e registrazione delle emergenze accadute programma di manutenzione ordinaria Registrazione delle manutenzioni straordinarie Interventi di pulizia e ordine sulle strutture di servizio(silos, caricamento, ecc) Pianificazione delle attività nel sito di allevamento nel modo più appropriato: es. programmazione spandimento effluenti, acquisto e consegna combustibili, mangime, pollina ceduta a terzi, trattamenti contro mosche e ratti Riduzione consumi di acqua: pulizia ambienti con acqua alta pressione (solo per la disinfezione ) controlli sulla pressione di erogazione abbeveratoi installazione contatori idrici (controllo mensile) controllo perdite raccordi Riduzione consumi energetici: alberature lungo le pareti dei capannoni al fine di ombreggiare le strutture e migliorare il clima interno separazione netta degli spazi riscaldati da quelli mantenuti a temperatura ambiente

7 corretta regolazione bruciatori (distribuzione spaziale riscaldatori e sensori termici) controllo sensori termici Frequenti ispezioni e pulizia dei sistemi di ventilazione (condotti e ventilatori) Impiego di lampade fluorescenti Pollastre a terra ventilazione naturale e pavimenti ricoperti da lettiera e abbeveratoi antispreco ottimizzazione isolamento termico e ventilazione artificiale D3 PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DELL IMPIANTO Il Piano di monitoraggio e controllo (Allegato 2 all AIA) deve essere realizzato secondo le previsioni. Eventuali necessità di aggiustamenti dovuti a difficoltà di realizzazione, dovranno essere concordate preventivamente e autorizzate esplicitamente dalla Provincia di Forlì Cesena. D4 CONDIZIONI ECCEZIONALI Le situazioni anomale che possono generare emissioni eccezionali dovranno essere governate come segue: Situazione Impatto causato Azione preventiva Azione correttiva Responsabilità Anomala umidità Aumento della dovuta alle Dispersione di quantità di paglia momentanee odori superiore - Operatore interno miscelata con le condizioni meteo alla norma deiezioni climatiche Malessere degli animali e produzione di deiezioni particolarmente liquide Accidentale rottura del sistema di abbeveraggio con bagnatura della lettiera Dispersione accidentale di mangime e quindi di polveri durante le operazioni di caricamento odori eccessivi Aumento effetto odorigeno e aumento malessere degli animali Dispersione di polveri superiore alla norma Adeguati e puntuali controlli sugli animali Puntuale e adeguata manutenzione e pronta sostituzione di elementi non più affidabili Adeguata formazione degli operatori sulle procedure da seguire Chiamata per intervento veterinario. Aggiunta di lettiera asciutta fino al ripristino delle condizioni ottimali Intervento immediato di sistemazione del dispositivo e aggiunta lettiera asciutta fino al ripristino delle condizioni ottimali Raccogliere il materiale disperso e bagnare il terreno Operatore interno Operatore interno Operatore interno

8 D5 GESTIONE DEL FINE VITA DELL IMPIANTO Per le coperture in eternit verrà presentato all Autorità competente un piano di smaltimento da parte di ditta specializzata e dopo approvazione si provvederà alle operazioni di recupero e smaltimento. Per le strutture in cemento e/o laterizi si provvederà al trasporto delle macerie presso un impianto di trattamento per la bonifica. Per le attrezzature se riutilizzabili si provvederà alla revisione e riutilizzo presso altri impianti simili mentre per le parti obsolete si provvederà al loro smaltimento tramite ditte autorizzate. PRESCRIZIONI Tutti i termini prescritti di seguito decorrono a partire dalla data di rilascio del presente atto. FORMAZIONE DEL PERSONALE Il gestore deve assicurare che l impianto sia gestito da personale adeguatamente preparato e pertanto tutti i lavoratori debbono essere opportunamente informati e formati, anche mediante affissione di opportuna cartellonistica, in merito a: - effetti potenziali sull ambiente e sui consumi durante il normale esercizio degli impianti; - prevenzione dei rilasci e delle emissioni accidentali; - l importanza delle attività individuali ai fini del rispetto delle condizioni di autorizzazione; - effetti potenziali sull ambiente dell esercizio degli impianti in condizioni anomale e di emergenza; - azioni da mettere in atto quando si verificano condizioni anomale o di emergenza. Della documentazione comprovante la realizzazione dei moduli formativi dovrà essere conservata copia presso l impianto a disposizione delle autorità di controllo per almeno cinque anni. RACCOLTA DATI E COMUNICAZIONI TECNICHE Con periodicità annuale (entro il mese di febbraio, a partire dal 2009) dovrà essere presentata alla Provincia e ad Arpa una relazione sugli esiti del Piano di monitoraggio e controllo espletato l anno precedente contenente: la conferma dell effettuazione degli autocontrolli programmati o le difficoltà incontrate i casi di malfunzionamento o le anomalie riscontrate e gli interventi correttivi adottati, in particolare per le attività con livello di criticità elevato i dati derivanti dai controlli programmati eseguiti da Arpa un commento dell andamento dei controlli ed eventuali proposte correttive del Piano di monitoraggio e controllo. Dovrà essere prevista una relazione a consuntivo annuale sulle consegne degli effluenti (solidi e liquidi) a contoterzisti o a impianti di trattamento. CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI

9 Oltre ai registri obbligatori per legge (rifiuti, mangimi, decessi ) Devono essere conservati presso l insediamento a disposizione degli organi di controllo per almeno cinque anni i seguenti registri: registri dei trattamenti di demuscazione e derattizzazione registro dei consumi idrici registro dei consumi elettrici registro delle manutenzioni registro della quantità della pollina ceduta a terzi registro delle emergenze. Una copia dell AIA in vigore, originale e completa della documentazione fornita in sede di domanda di autorizzazione (relazione tecnica, allegati, schede e planimetrie), dovrà essere conservata presso l insediamento a disposizione degli organi di vigilanza. MANUTENZIONE DELLE STRUTTURE E DEGLI IMPIANTI Tutte le strutture, gli impianti e le aree cortilizie adiacenti ai capannoni dovranno essere mantenute in buone condizioni operative e di pulizia, al fine di garantire l accesso alle zone che periodicamente verranno ispezionate individuando il personale responsabile delle ispezioni e manutenzioni. Al fine di monitorare lo stato di conservazione dei tetti realizzati in materiali contenenti amianto, l Azienda dovrà effettuare verifiche e analisi su detti materiali almeno ogni 6 anni (le prime verifiche e analisi dovranno essere eseguite su tutti i tetti, entro 1 anno dal rilascio del presente atto ); si consiglia di seguire le LINEE-GUIDA per la Valutazione dello stato di conservazione delle Coperture in Cemento-Amianto e per la Valutazione del rischio ( ) in cui si fa riferimento al metodo UNI 10608, definito a strappo, che consente di misurare la quantità di fibre di amianto libere o facilmente liberabili presenti sulla superficie di lastre ondulate o piane). LOCALIZZAZIONE E GESTIONE DEGLI STOCCAGGI A. Il gestore dovrà detenere presso l allevamento una planimetria dell impianto indicati: 1. locali o spazi adibiti a deposito; 2. tipologia di materiali stoccati nei locali o negli spazi adibiti a deposito. B. Non sono consentiti depositi o stoccaggi di materie prime, rifiuti al di fuori degli spazi individuati e debitamente indicati nella planimetria dell impianto. C. E vietato il deposito di sostanze pericolose e di materiale a cielo aperto. D. Gli stoccaggi interrati di idrocarburi di nuova realizzazione dovranno essere collocati in manufatto a tenuta, ovvero essere realizzati con cisterna a doppia camicia ispezionabile. E. Le zone intorno agli edifici saranno gestite in modo da mantenerle pulite dagli effluenti di allevamento, concimi o mangimi. F. Le acque piovane devono essere convogliate separatamente da altri reflui e dagli effluenti di allevamento. G. La chiusura di eventuali pozzi dimessi dovrà essere effettuata secondo le modalità stabilite dall autorità competente.

10 STOCCAGGIO DEI MANGIMI E MATERIE PRIME PER L ALIMENTAZIONE La preparazione e distribuzione dei mangimi deve avvenire nel rispetto delle disposizioni del Regolamento (CE) n. 183/2005. Il gestore, inoltre, deve: A. Stoccare i materiali polverulenti o potenzialmente polverulenti in sistemi chiusi quali appositi silos o sotto coperture. C. Stoccare i mangimi in contenitori idonei a prevenire le perdite e minimizzare la produzione di rifiuti. D. Proteggere dai danni accidentali i serbatoi per lo stoccaggio dei mangimi. STOCCAGGIO DEI COMBUSTIBILI AGRICOLI E ALTRI MATERIALI A. Tutti i sistemi per lo stoccaggio dei combustibili agricoli debbono essere dotati di vasca di contenimento delle perdite accidentali e di tettoia al fine di impedire l accumulo di acque meteoriche. B. I prodotti fitosanitari e altri prodotti ad azione biocida debbono essere tenuti in depositi resistenti al fuoco, idonei a raccogliere le perdite, asciutti, protetti dal gelo e dagli accessi non autorizzati (la detenzione e l uso dei prodotti fitosanitari è effettuata nel rispetto delle disposizioni di cui all Allegato 1 del sopra citato Regolamento (CE) n. 183/2005). C. La detenzione e l utilizzazione dei medicinali veterinari è effettuata in conformità alle disposizioni previste dal decreto legislativo 6 aprile 2006, n. 193 e i locali ed i depositi nei quali sono detenute le scorte di medicinali debbono essere idonei ed asciutti. SCARICHI IDRICI Entro tre mesi dovrà essere presentata al Comune competente per territorio la documentazione volta ad ottenere l autorizzazione allo scarico dei servizi igienici. Entro un anno dovranno essere realizzate le relative opere. ACQUE METEORICHE Le aree in cemento in testa ai capannoni per il carico e scarico degli animali e quelle interessate dalla movimentazione dei reflui prodotti, che vengono dilavate durante gli eventi meteorici, dovranno essere accuratamente spazzate al termine di ogni utilizzo; anche le aree sottostanti gli estattori dovranno essere periodicamente spazzate, il tutto al fine di preservare la qualità delle acque meteoriche di dilavamento. EMISSIONI IN ATMOSFERA La riduzione e il contenimento delle emissioni in atmosfera con specifico riguardo alla formazione ed alla diffusione degli odori, è garantito dal gestore mettendo in atto le buone pratiche gestionali e provvedendo alle conseguenti registrazioni specificate nel piano di monitoraggio e controllo. Le caratteristiche delle emissioni in atmosfera autorizzate sono indicate nelle tabelle seguenti. Tab. E2 - Ventilazione artificiale con emissione forzata di aria interna da locali chiusi (fasi di stabulazione, trattamento, stoccaggio)

11 Codice Capannone/ Reparto (All. 3E) Sigle emissioni (All. 3A) E1 E4 E5 E8 E9 E12 Tipo ventilazione (1) Numero Ventilatori (Estrattori o immissari) Portata massima unitaria (m 3 /h) Sistema di controllo ventilatori (2) Sistema di controllo aperture (3) Lato di emissione (4) Depressione Computerizzato Automatico N/E Depressione Computerizzato Automatico N/E Depressione Computerizzato Automatico N/E Protezioni alla emissione (5) Barriera metallica Barriera metallica Barriera metallica Tab. E8 Altre emissioni Sigla emissione N Capannone a servizio E13 1 E14 2 E15 3 Silos mangime Periodicità di carico 3 carichi mensili 3 carichi mensili 3 carichi mensili carico Tecniche di attenuazione emissioni polveri Generatori di emergenza Sigla emissione Alimentazione Per caduta E16 Gasolio Per caduta Per caduta BARRIERE VEGETALI Entro 1 anno dal rilascio della autorizzazione, lungo il perimetro dei capannoni, si dovrà posizionare una barriera vegetale idonea a ostacolare la diffusione delle polveri e degli odori e con funzione ombreggiante. La barriera vegetale dovrà essere costituita da un filare di pioppi cipressini e/o aceri campestri e/o carpini e/o roverelle e/o altre specie autoctone d alto fusto piantate a distanza di 2-4 metri l uno dall altro, associato ad un altro filare costituito da viburni e/o allori e/o ligustri e/o altre specie autoctone a foglie fitte piantate a distanza di cm l una dall altra, scelte in base alla natura del terreno e alle condizioni meteoclimatiche locali, adeguatamente curate e prontamente sostituite in caso di fallanze. PROTEZIONI ANTIPOLVERE L azienda dovrà garantire una adeguata manutenzione dei sistemi adottati, la periodica raccolta delle polveri depositate sul terreno e il loro smaltimento con le lettiere GESTIONE DEGLI EFFLUENTI La gestione degli effluenti è effettuata dal gestore mettendo in atto e rispettando le buone pratiche gestionali delle tecniche utilizzate nell impianto autorizzato e provvedendo ai conseguenti rilevamenti e registrazioni specificati nel piano di monitoraggio e controllo.

12 Divieto di stoccaggio temporaneo di pollina Dalla data di rilascio della autorizzazione, la pollina prodotta dovrà essere immediatamente allontanata dalla zona di produzione e dall allevamento, durante le fasi di pulizia, caricandola direttamente su idonei automezzi. Non sono consentiti accumuli temporanei di pollina in tutto l allevamento. Cessione a terzi Il gestore che attribuisce a terzi fasi di distribuzione in campo degli effluenti deve conservare e documentare presso l impianto i contratti comprovanti la regolarità e la continuità della cessione per tutto il periodo dell autorizzazione. ENERGIA Il gestore è tenuto a seguire le buone pratiche relative all uso efficiente dell energia, monitorando i consumi secondo modalità e frequenze definite nel piano di monitoraggio e controllo. Dovranno essere eseguite ispezioni con cadenza quindicinale volte a mantenere un ottimale livello di pulizia dei sistemi di ventilazione (condotti e ventilatori). PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI La gestione e lo smaltimento dei sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano, è effettuata dal gestore nel rispetto delle disposizioni previste dal Regolamento (CE) n. 1774/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio e successive modifiche. Per tutte le altre tipologie di rifiuti, in particolare quelli classificati pericolosi come ad esempio i tubi al neon rotti, e sanitari pericolosi, il gestore provvede al loro stoccaggio, trattamento e smaltimento nel rispetto delle norme vigenti e tenendo regolare registro di carico/scarico. Si precisa che dovrà essere conservata copia dei formulari di avvenuto smaltimento dei rifiuti prodotti dall azienda. Sono considerati rifiuti liquidi anche i reflui contenuti nella fossa a tenuta dei servizi igienici. RUMORE Il gestore deve mettere in atto le misure per il contenimento del rumore entro i limiti previsti della normativa vigente in relazione ai recettori presenti e alla classificazione acustica del territorio. IMPIANTI DI RISCALDAMENTO, GENERATORI Generatore di emergenza All emissione indicata con E16 (generatore di emergenza) non si applica il D.lgs. 152/06 in base al punto 3 del DPCM del 21/07/1989 ed al punto 1 della Deliberazione della Giunta Regionale n 960 del 16/06/1999.

13 REQUISITI IN MATERIA DI PREVENZIONE E GESTIONE DEGLI INCIDENTI A. Il gestore segue il Piano di prevenzione degli incidenti e di gestione delle emergenze ambientali che deve essere tenuto a disposizione presso l impianto. B. Il gestore deve revisionare il Piano a seguito di situazioni di emergenza e in ogni caso almeno una volta all anno C. Il gestore dovrà segnalare e registrare secondo le modalità definite nel piano di monitoraggio e controllo ogni incidente che può essere causa d'inquinamento significativo, ed in particolare: - rilasci accidentali nel reticolo delle acque superficiali, nel suolo e nel sottosuolo, di carburanti e lubrificanti, fitofarmaci, e di altri liquidi contenenti sostanze pericolose, così come definite dalla normativa vigente; - sversamenti di liquami per danneggiamenti delle strutture di contenimento o dei sistemi o attrezzature di distribuzione. D2 PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DELL IMPIANTO FASI GESTORE GESTORE ARPA ARPA ARPA Reporting Ispezioni Campionamen Autocontrollo programmate ti/analisi Consumi Materie prime Controlli alla ricezione annuale Triennale annuale Risorse idriche semestrale annuale Triennale annuale Energia bimestrale annuale Triennale annuale Combustibili mensile annuale Triennale annuale Aria Valutazione sullo stato di conservazione dei materiali contenenti amianto Ogni 6 anni Ogni 6 anni Triennale Triennale Rifiuti Triennale rifiuti prodotti Ad ogni invio annuale Triennale annuale Parametri di Triennale processo Formazione del annuale Triennale annuale personale Gestione stabulazione Quotidiano annuale Triennale annuale Stagionale Gestione deiezioni: trasporto Utilizzo agronomico Indicatori di performance annuale Triennale annuale Quotidiano Quotidiano, stagionale, annuale, poliennale annuale annuale Triennale annuale 3 - OGGETTO DEL PIANO

14 3.1 COMPONENTI AMBIENTALI N.B. nelle tabelle seguenti sono presenti alcune voci a titolo esemplificativo. Il gestore è tenuto a integrare o a sostituire con le voci specifiche del proprio impianto. Ad esempio, l approvvigionamento di acqua può essere diverso da pozzo o acquedotto: in tal caso, indicare l effettiva fonte di approvvigionamento (sorgente, lago, corso d acqua ) Consumo materie prime e prodotti finiti Tabella C1 - Materie prime Denominazione Ubicazione stoccaggio Fase di utilizzo Quantità Kg/a o t Metodo misura Frequenza autocontrollo registrazione dei controlli Reporting Arpa Animali in ingresso Stalla Produzione uova Bolle DDT Alla ricezione Registro veterinari annuale Mangime Silos alimentazione Bolle DDT Alla ricezione Integratori Disinfettanti Tabella C1-2 - Prodotti finiti Denominazione Stato fisico Ubicazione stoccaggio Quantità prodotta UM Metodo misura Frequenza autocontrollo registrazione dei controlli Reporting Arpa Animali Stalle Ad ogni ciclo Registro veterinari Consumo risorse idriche Tabella C3 - Risorse idriche Tipologia di approvvigionamento Punto misura Metodo misura Fase di utilizzo Quantità utilizzata mc/a Frequenza autocontrollo registrazione dei controlli Reporting Arpa Da pozzo P1 Lettura contatore Abbeveraggio - Lavaggi Per ciclo o semestrale Cartacea su Scheda o elettronica su server Reporting e ispezione programmata

15 Consumo energia Tabella C4 Energia Descrizione Tipologia Punto misura Metodo misura Quantità MWh/a Frequenza autocontrollo registrazione dei controlli Reporting Arpa Energia importata da rete esterna Energia elettrica Sigle da planimetrie Lettura contatori EE bimestrale Cartacea su Scheda o elettronica su server Reporting e ispezione programmata Consumo combustibili Tabella C5 Combustibili Tipologi a Punto misura Fase di utilizzo Metodo misura Quantit à UM Frequenza autocontroll o registrazion e dei controlli Reportin g Arpa Metano Sigle da planimetri e Riscaldame nto Contator e Smc/ anno mensile Cartacea ed Elettronica su server Reporting e ispezione programmat a Emissioni in aria Tabella C6 Monitoraggio inquinanti da emissioni convogliate N.B. nel caso di allevamenti privi di impianti che generino emissioni convogliate per le quali la normativa preveda specifici limiti (es.mangimifici ecc..) deve essere compilata solo la tab. C 8-1) Tabella C8-1 Emissioni diffuse Descrizione Origine (punto di emissione) prevenzione controllo Frequenza di controllo registrazione dei controlli Reporting Arpa Ammoniaca Stabulazione Stoccaggio Spandimento MTD e/o tecniche gestionali previste in AIA Calcolo con modello Reporting e ispezione programmata

16 Fibre di amianto Coperture Capannoni stato di conservazione materiali Metano Linee Guida Regione Emilia- Romagna ( Metodo UNI ) Calcolo con modello 6 anni Conservazione Documentazione 6 anni Reporting e ispezione programmata Tabella C8/3 - Emissioni eccezionali Tabella C8/3-1 Emissioni eccezionali in condizioni prevedibili Il processo in esame non presenta casi prevedibili di emissioni eccezionali che richiedano specifiche procedure di controllo Tabella C8/3-2 Emissioni eccezionali in condizioni imprevedibili Il gestore riporterà gli eventi secondo il modello di fissato nella Autorizzazione Integrata Ambientale Rifiuti Attività Manutenzione Tabella C14 - rifiuti prodotti Rifiuti prodotti (Codice CER) Manutenzione Denominazione Smaltimento (t/a) Oli esausti Lampade fluorescenti Imballaggi di plastica Imballaggi in materiali misti Imballaggi in vetro contenenti medicinali Altri imballaggi in vetro Ubicazione stoccaggio Recupero (t/a) Modalità di controllo e di analisi registrazione dei controlli Cartacea su Registro Carico e Scarico Rifiuti e su MUD Elettronica su software gestione rifiuti Arpa Reporting e ispezione programmata Tabella C14 1 Gestione capi deceduti in base a regolamento 1774/02

17 quantità (t/a) controllo e di analisi registrazione dei controlli Arpa Cartacea su Registro Carico e Scarico ex regolamento 1774/02 ti Reporting e ispezione programmata GESTIONE DELL IMPIANTO fasi critiche, manutenzioni, depositi Tabella C16 - Sistemi di controllo delle fasi critiche del processo Fase critica Frequenza controllo Registrazione cartacea Registrazione informatica ARPA formazione del personale annuale registrazione degli Interventi formativi effettuati Reporting e ispezione programmata Fase di stabulazione Efficienza delle tecniche di stabulazione (regolare funzionamento delle varie apparecchiature presenti in stalla) (Avicoli su lettiera) tenore di sostanza secca della lettiera (Avicoli su lettiera) tenore di sostanza secca della lettiera* Condizioni di funzionamento dei distributori idrici ** Condizioni ed efficienza dei sistemi di contenimento delle emissioni dai ricoveri (cuffie, reti, barriere, ecc.) Condizioni dei sistemi di distribuzione e somministrazione dei mangimi Verifica impianto idrico** Quot. Visivo Registrate le anomalie riscontrate e le azioni correttive adottate Stagionale visiva stagionale Quot. Quot. Quot. annuale Misura del tenore di umidità visivo visivo visivo Referto di analisi Registrare anomalie Registrare anomalie Registrare anomalie Registrare anomalie *Il primo anno 1 analisi ogni trimestre in corrispondenza della fase terminale del ciclo, negli anni successivi, analisi solo nei periodi in cui si siano eventualmente verificati anomali tenori di sostanza secca ** effettuare lettura dai contatori durante periodi di fermo per verifica perdite (2 letture ripetute a distanza di un giorno l una dall altra)

18 16.3. Fase di stoccaggio delle deiezioni Pulizia dei piazzali Quot. visivo Fase di trasporto delle deiezioni e degli animali Condizioni di tenuta e copertura dei mezzi Imbrattamento delle strade Fase di utilizzo agronomico delle deiezioni Gestione deiezioni affidata a terzi Ad ogni trasporto Ad ogni trasporto visivo visivo Verifica documentazione Conservazione documenti di trasporto ( obbligatorio) Per quanto riguarda la verifica del tenore di umidità della pollina e delle lettiere avicole, si dovranno seguire le metodiche di campionamento e conservazione del campione nonché i metodi di analisi descritti all indirizzowww.provincia.fc.it/ AIA-Allevamenti/modulistica Tabella C17 Interventi generali di gestione e manutenzione ordinaria sulle Macchine e sulle componenti del processo Componente (personale, strutture, macchinari) Tipo di intervento Frequenza Personale formazione annuale Data inizio intervento Giorno/mese Data fine intervento Giorno/mese registrazione e comunicazione all autorità Condizioni strutturali dei locali Monitoraggio annuale Impianto idrico Verifica perdite annuale ventilatori Manutenzione programmata Indicatori di prestazione Tabella C19 - Monitoraggio degli indicatori di performance Indicatore e sua descrizione Unità di misura calcolo Frequenza di monitoraggio Reporting Arpa Consumo d acqua su unità di prodotto Mc/kg Consumo acqua : kg di carne prodotta

19 Energia elettrica consumata per unità di prodotto Quantitativo di azoto utilizzato per unità di prodotto Kj/kg Energia : kg di carne prodotta Kg N / T -1 KgN contenuto negli alimenti/ Tonn di carne prodotta annualmente Indice di mortalità 4 RESPONSABILITÀ NELL ESECUZIONE DEL PIANO 4.2 Attività a carico dell ente di controllo Nell ambito delle attività di controllo previste dal presente Piano, e pertanto nell ambito temporale di validità dell autorizzazione integrata ambientale di cui il presente Piano è parte integrante, l ente di controllo individuato in tabella D1 svolge le seguenti attività. Nel caso in esame si assume che l impianto sia già adeguato e che l AIA abbia una durata di cinque anni. Tabella D3 Attività a carico dell ente di controllo!"! #

A.1 DEFINIZIONI...2 A.2 INFORMAZIONI SULL IMPIANTO...2 A.3 ITER ISTRUTTORIO...2 B.1 CALCOLO TARIFFE ISTRUTTORIE...2

A.1 DEFINIZIONI...2 A.2 INFORMAZIONI SULL IMPIANTO...2 A.3 ITER ISTRUTTORIO...2 B.1 CALCOLO TARIFFE ISTRUTTORIE...2 Allegato 1 Le Condizioni dell AIA A. SEZIONE INFORMATIVA...2 A.1 DEFINIZIONI...2 A.2 INFORMAZIONI SULL IMPIANTO...2 A.3 ITER ISTRUTTORIO...2 B. SEZIONE FINANZIARIA...2 B.1 CALCOLO TARIFFE ISTRUTTORIE...2

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