UN PRESENTE SENZA PASSATO E UN PRESENTE SENZA FUTURO

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1 Scuola dell Infanzia Primaria Secondaria di 1 Grado Piazza della Sapienza APICE Tel.-fax C.M.- I.C.- BNIC81700B Web - UN PRESENTE SENZA PASSATO E UN PRESENTE SENZA FUTURO Se esistessero uomini onniscienti, se potessimo sapere non solo tutto quanto tocca la soddisfazione dei nostri desideri di adesso, ma pure i bisogni e le aspirazioni future, resterebbe ben poco da dire a favore della libertà [...]. La libertà è essenziale per far posto all imprevedibile e all imprescindibile; ne abbiamo bisogno perché, come abbiamo imparato, da essa nascono le occasioni per raggiungere molti dei nostri obiettivi. Siccome ogni individuo sa poco, e in particolare raramente sa chi di noi sa fare meglio, ci affidiamo agli sforzi indipendenti e concorrenti dei molti, per propiziare la nascita di quel che desidereremo quando lo vedremo. F. Von Hayek

2 Apice, un borgo sospeso nel tempo Sulle sue origini alcuni studiosi e numerose testimonianze storiche attestano l importanza di Apice nel corso dei domini romani, gotici, longobardi, normanni, svevi, angioini e aragonesi. Nel 1800 partecipò alle guerre d indipendenza e nel 1861 fù annesso alla provincia di Benevento. Oggi il paese presenta circa 6000 abitanti. Dalle sue verdeggianti colline, lo sguardo spazia sulle pianure sottostanti fino a raggiungere i colli del Sannio e i monti del Matese. Ma ritornando al passato, nel dare uno sguardo rapido alle civiltà antiche constatiamo ed ammiriamo quello che da esse è stato lasciato di bello e di grande. L Istituto Comprensivo E. Falcetti ha accolto con positività l iniziativa Settimana Dess Unesco 2010 perché noi alunni riteniamo utile prenderci cura del nostro territorio, per riscoprire e valorizzare quei luoghi antichi che ci appartengono come bene comune. E a tal proposito abbiamo cercato di individuare un percorso del nostro territorio Apice Centro storico Convento di Sant Antonio per farlo conoscere e attraversarlo con l utilizzo della bicicletta, ed apprezzarne nel contempo lo scenario che si presenta davanti agli occhi di chi non si è mai soffermato ad ammirare le bellezze naturali e la sua tipicità. E importante allora tornare indietro nel passato e parlare di S.Francesco d Assisi che un giorno, durante il suo pellegrinaggio, partendo dalla Porziuncola, dovette sostare nel territorio della potente Contea di Apice (ancora oggi esistono i ruderi dell antico Convento di Santa Maria dell Ulivo che ci parlano della sua presenza nelle nostre contrade). Quando il Pellegrino, dopo una salita per sentieri aspri e angusti giunge sulla sommità della collina vede con grande meraviglia, da quell altura la terra che si perde e se ne fugge col fiume, con le sue campagne in azzurre profondità. San Francesco ha visitato non solo queste nostre contrade, ma si è lungamente fermato ad Apice dove costruì il suo Eremo. Vuole la leggenda che il Poverello d Assisi venne ad Apice verso il 1222 e fermatosi sulla ridente collina di Santa Lucia da dove l occhio può spaziarsi con lo sguardo sin verso la Dormiente del Sannio ed i monti del Taburno e del Partenio, vi edificò il Convento di Santa Maria dell Olivo. Infatti tra i ruderi dell antico Convento fù rinvenuta una piccola pietra rettangolare che recava la dicitura CELLA FONDATA ET HABITATA P.S. Francesco Anno Salutis MCCXXII. Oggi questa pietra si trova murata nella parete interna del corridoio a pian terreno del Convento di S.Antonio. Questo fa giustamente pensare che il Fraticello si sia realmente fermato nelle nostre contrade invaghito dalla solitudine del luogo, popolato come è ancor oggi, di verdi ulivi. La contrada dove si fermò S.Francesco, stando alla tradizione popolare, difettava a quell epoca di acqua ed allora il Santo compì il miracolo, smosse un grosso macigno con tre dita e l acqua scaturì per incanto. Il ricordo, o meglio la testimonianza è ancora presente attraverso i secoli perché salendo sul colle di S. Maria dell Olivo, si può visitare la fonte miracolosa che è situata in una grotta, al di sotto del Convento. Nell interno della grotta e sulla parete frontale si nota la figura del Santo scolpita nel masso. Nell angolo sinistro della stessa, si conserva il grosso sasso su cui nettamente si distinguono le impronte delle tre dita del Santo. Ancora oggi la contrada è una piccola oasi di pace e serenità,

3 meta di devoti e di afflitti, di sofferenti che prostrano davanti alla prodigiosa immagine implorando grazie, perdono e conforto, mentre tra i ruderi del vetusto Convento, il Frate alza il suo braccio a benedire ancora una volta la vita onesta e ad indicare la miseria della malvagità umana in rapporto alla divina bellezza della natura. Distrutto il Convento di S.Maria dell Olivo dal terremoto del 1456, a breve distanza sorse un altro grande Convento dedicato a Sant Antonio, strenuo difensore di Apice che fino al 1830 accolse discepoli diletti di S. Francesco. Stando a quello che il popolo racconta al seguito di frate Francesco c era frate Antonio che diventò il suo figliolo prediletto che ne continuò l opera nel tempo. Il Convento architettonicamente è molto bello, all interno dell altare maggiore insiste una pala lignea risalente al 1694 con incastonate figure pittoriche di scuola michelangiolesca. Nel Santuario è custodita la tela miracolosa raffigurante il frate, oggetto di venerazione da parte dei fedeli da tutta la regione. La tela riproduce il santo con il capo coperto dal Cappuccio che in gergo apicese è chiamato cuoppolo stuorto. Guardiamo dunque alla collina sempreverde su cui maestoso si staglia il grande Convento, ove non solo nei giorni di tredicina e della Festa del Santo il popolo sale per chiedere grazie, ma in tutti i giorni della vita, in tutte le ore, la gente si reca lassù. Ecco il desiderio di valorizzare questa preziosa perla che è questa collina ove maestoso sorge un monastero che richiama puntualmente la popolazione alla fede. Questo lavoro vuole essere un invito a ripercorrere alcune tappe di un passato attraverso lo scorrere delle immagini e di un presente tangibile che non ha cambiato di molto la connotazione di un percorso che è stato ed è tuttora da valorizzare. Conoscere il passato significa anche amarlo. Lo studio condotto è l esempio concreto della capacità di trasmettere la propria cultura, l amore per il proprio ambiente di vita. Conoscere e valorizzare il nostro territorio ci potrà permettere di vivere meglio il presente e di progettare un futuro più a misura d uomo, un esperienza che va vissuta per ritrovare la magia di un rapporto con la natura, con gli spazi, con la vita. Una tutela dell ambiente per migliorare la qualità dell aria e la difesa del suolo. Un esperienza locale di buona pratica per tutelare la tipicità del nostro territorio, rilanciare il turismo e favorire la riscoperta delle bellezze naturali di cui Apice va fiera. Scuola Primaria Classi 5^ A - 5^ B (n. 45 alunni) Docenti: D Oro Maria Antonietta D Angelis Angela Cobino Oliana Dirigente Scolastico: Prof.ssa Maria Gabriella Fedele

4 Alcune immagini del paese : i suoi sentieri, le sue colline Uno sentiero alberato

5 VEDUTA PANORAMICA DI APICE CENTRO STORICO

6 VEDUTA PANORAMICA DEL CASTELLO DELL ETTORE (APICE CENTRO STORICO) CON LO SFONDO DEL NUOVO CENTRO