I SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI

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1 COMUNE DI LIVORNO INDAGINE CONOSCITIVA PER L AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI REVISIONE DEL PIANO STRUTTURALE I SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI A cura dell Istituzione per i servizi alla persona

2 Indice - Premessa - RRSSAA per anziani - Settore handicap - Marginalità sociale e famiglie - Case famiglia per minori - Centri di emergenza - La riorganizzazione del servizio delle assistenti sociali

3 Premessa Il documento dal quale si possono estrapolare tutti i servizi socio sanitari sono contenuti nel PIS (Piano Integrato di Salute) 2008/2010 che contiene informazioni dettagliate circa quelli che sono i servizi socio sanitari che il Comune, in collaborazione con l Azienda, gestisce attraverso l organismo dell Istituzione, strumento di cui l A.C. si è dotata nel 1997 proprio per la gestione di questa tipologia di servizi. L Istituzione è composta da un Consiglio di Amministrazione con il suo Presidente, i membri (5 in tutto) sono nominati dal Sindaco, che, a sua volta nomina anche un Direttore. Gode di autonomia gestionale e si alimenta sulla base dei trasferimenti di fondi da parte della Regione e da parte dell Amministrazione Comunale e, elemento che ne caratterizza la gestione, è l utilizzo della contabilità economica alla stessa stregua di un azienda privata. L attuale struttura organizzativa prevede, oltre al Direttore, n.6 (fino ad alcuni mesi fa 7)settori di intervento diretti da altrettante Posizioni Organizzative Ogni anno il PIS viene aggiornato ed approvato dalla Conferenza dei Sindaci nella parte relativa all anno di competenza per poi, successivamente, essere approvato da parte del Consiglio Comunale. Nel rimandare a tale documento il dettaglio dei vari servizi, in questa sede ci limitiamo ad indicarne i caratteri generali con una breve spiegazione degli stessi che consentirà una più agevole lettura del PIS medesimo. I servizi che l Istituzione gestisce sono molteplici; l attività dell Istituzione è una attività di direzione e controllo essendo la gestione affidata a Cooperative dopo l effettuazione delle procedure di appalto. RRSSAA per anziani Sul territorio livornese insistono ben 4 residenze sanitarie per anziani di cui due storiche, una relativamente recente e l ultima entrata in funzione nel corso del 2008; sono: 1. RSA Villa Serena via di Montenero; 2. RSA Pascoli via di Montenero; 3. RSA Bastia via Passaponti; 4. RSA Boccaccio via Boccaccio Le prime due strutture sono comunali, mentre le altre due sono strutture di proprietà dell azienda. Le RRSSAA Villa Serena e Pascoli sono gestite dalla stessa Cooperativa, aggiudicataria dell appalto, ospitano n. 210 ospiti e per la loro particolare struttura sostengono costi fissi molto alti. In particolare per quanto concerne la seconda (Pascoli) vi è un ala completamente vuota che dovrebbe essere utilizzata diversamente. Ingenti sono gli investimenti che dovrebbero essere fatti per la sua messa a norma.

4 Le secondo due sono molto simili tra loro, sono strutture di più modeste dimensioni, più rispondenti a quelli che sono oggi i criteri di realizzazione di queste strutture. Entrambe possono ospitare 60 persone ciascuno e la gestione è affidata a Cooperative diverse. Una particolarità che rende quella posta sul viale Boccaccio più rispondente alle esigenze di oggi, è quella di aver creato un reparto riservato ai pazienti affetti da patologia di Alzheimer. Il reparto può ospitare 14 posti ed ha al suo interno tutte quelle accortezze necessarie per detta patologia. Oltre a queste strutture residenziali vi sono anche due centri diurni: uno presso la struttura di Villa Serena e l altro presso la RSA della Bastia. I maggiori punti di criticità delle 4 RRSSAA possono essere così riassunte: 1. Già abbiamo accennato sopra parlando di Villa Serena e Pascoli. Strutture costruite con concezioni diverse dalle attuale, capaci di ospitare anche 300 anziani ciascuna delle due. Cifre del tutto fuori luogo considerando appunto i nuovi parametri previsti dalle leggi regionali in materia di capienza massima. Questo naturalmente comporta costi di manutenzione non indifferenti oltre a continue spese per l adeguamento alle normative in materia di sicurezza. Soprattutto per la seconda ( Pascoli ) vi sono grosse difficoltà dovute alla particolare struttura che non consentono la messa a norma se non con investimenti molto costosi che farebbero propendere per soluzioni alternative. 2. Se comunque per Villa Serena si può parlare di una struttura che rispetta le normative in materia di sicurezza, altrettanto non si può dire per l altra. La parte rimasta vuota, in seguito al trasferimento di parte degli ospiti alla struttura posta sul viale Boccaccio a partire dal giugno 2008, è un ala composta da 3 piani, ciascuno dei quali comprende n. 8 camere, tutte con bagno. E chiaro che lasciarle così come sono non fa altro che aggravarne lo stato di abbandono. C è, in tal senso, una proposta che ha già avuto l assenso sia del Consiglio di Amministrazione dell Istituzione che della Giunta Comunale. Si tratta di trasferirvi gli Uffici dell Istituzione che attualmente sono ubicati in via Lamarmora e per i quali viene pagato un fitto passivo. 3. Le altre due strutture pur essendo più recenti presentano anch esse dei punti di criticità. Il più importante è l assenza del verde; soprattutto nella struttura posta sul Viale Boccaccio è evidente questa carenza che rende la vita degli anziani durante il periodo primaverile e soprattutto estivo non proprio agiata. L Amministrazione Comunale è già corsa ai ripari programmando una serie di interventi per creare una zona alberata tra la struttura stessa e la caserma dei pompieri. I tempi sono dettati purtroppo da alcuni atti fondamentali che sono fondamentali quali la variante urbanistica che deve essere approvata dal Consiglio Comunale. Con lo stesso provvedimento è prevista anche la realizzazione di uno stradello che colleghi la struttura al quartiere di Coteto retrostante che costringono gli abitanti della zona a un giro molto lungo per una distanza di poche decine di metri. 4. Altra criticità lamentata è quella di una zona mal servita dagli autobus per cui, anche in questo caso sarebbe opportuno fare un accordo con l ATL per ovviare a questo inconveniente.

5 Settore handicap Varie sono le attività ricomprese in questo settore che vedono, oltre ad una serie di servizi alla persona (assistenza domiciliare), la presenza di centri diurni semiresidenziali e residenziali. L assistenza che viene erogata prende il nome di domiciliare (cioè fatta a casa del soggetto) e può essere di due tipi: Assistenza domiciliare a) Diretta: assistenza effettuata con personale OSA (operatori Socio Assistenziali) e OS:S. (operatori socio sanitari); b) Indiretta: con l erogazione di contributi monetari (cosiddetti assegni di cura); c) Assistenza domiciliare integrata: di competenza dell Azienda USL, effettuata con operatori sanitari (infermieri, fisioterapisti, specialisti). Centri diurni e semiresidenziali e residenziali I semiresidenziali sono centri che ospitano soggetti portatori di handicap dalla mattina al pomeriggio. Sono 5 centri e sono situati: in via S. Gaetano, Via degli Asili, LAH a Villa Serena, ANFFAS a Villa Serena, OAMI in borgo S.Jacopo I residenziali sono due: OAMI; Casa Borrelli a Stagno (Collesalvetti) Gli utenti seguiti sono in totale circa 115. Le criticità riguardano soprattutto la struttura situata in via degli Asili. Il centro si presenta in condizioni non ottimali e tra poco sarà abbandonata; è già stata esperita una gara pubblica con aggiudicazione della stessa. Siamo attualmente nella fase delle verifiche perché la prima classificata non sembra in grado di rispettare gli impegni assunti. Questo purtroppo impone una serie di atti amministrativi che ritarderanno il trasferimento nella nuova struttura. Marginalità sociale e famiglie La marginalità sociale che si concretizza soprattutto in benefici economici ha subito in questi ultimi anni un radicale cambiamento dovuto soprattutto a due fattori: 1. Un considerevole aumento quantitativo delle situazioni di povertà: che in questi ultimi periodi, con la profonda crisi economica in atto, ha impoverito molte famiglie o soggetti che fino a poco tempo fa conducevano un esistenza normale; 2. Una nuova concezione di assistenza: quello che fino a poco tempo fa era puro e mero assistenzialismo si è trasformato in una nuova visione del welfare. Ai contributi

6 economici in denaro erogati sic et simpliciter sono subentrate altre forme di cui ora si dirà: borse lavoro: si tratta di un tirocinio formativo con il quale alcuni soggetti scelti attraverso un progetto predisposto dalle assistenti sociali, vengono assunti a tempo determinato per 6 mesi da Ditte con costi a carico dell Amministrazione Comunale. Può succedere, ed è successo che al termine del periodo il soggetto possa essere assunto; contratti collaborativi: questa è una novità introdotta nel Si tratta di forme di collaborazione limitate nel tempo che vedono il soggetto impegnato in occupazioni presso Centri Sociali, altri Uffici del Comune, in cambio di una corresponsione di denaro. Si tratta di impegni limitati (un paio di ore giornaliere) ma che hanno incontrato il favore di questi soggetti e degli assistenti sociali che li hanno in carico; cards: si tratta di una forma alternativa alla mera distribuzione di contributi economici. Queste cards consentono al soggetto di fare acquisti presso i supermercati utilizzando la cards come un vero e proprio bancomat con un controllo sugli alimenti acquistati. Questo controllo è possibile grazie ad una convenzione stipulata con la Caritas che emette queste cards e controlla, attraverso gli scontrini, gli acquisti effettuati. Contributi economici: in casi limite questa erogazione è rimasta anche se è in essere un progressivo abbandono di questa forma a vantaggio delle cards. Inserimenti socio terapeutici: ricalca nelle modalità le borse lavoro cambiando il target a cui ci si riferisce; in questa fattispecie si tratta di soggetti con problematiche psichiche tali da poter essere occupati. Nel prospetto sotto riportato si rappresenta la situazione relativa agli anni 2007 e 2008: tipo di Anno 2007 Anno 2008 beneficio Cards Contratti collaborativi Borse lavoro adulti Inserimenti socio terapeutici Attivati nel 2008 Inserimenti 30 Rinunce 16 Assunzioni 5 13 Inserimenti 50 Rinunce Assunzioni 10 Case famiglia per minori Le case famiglia per minori sono strutture che accolgono minori che sono in situazioni di disagio socio familiare. Sono: La Palma, situata sul viale Carducci, accoglie minori di età compresa tra i 3 e 14 anni. La capienza è di n. 8 posti + 2 per di pronta accoglienza; La Quercia, situata in piazza Mazzini accoglie minori da 14 a 18 anni;

7 Il Melo, accoglie n. 5 nuclei familiari composti da madre + bambino. Centri di emergenza Si tratta di centri dove trovano accoglienza soggetti senza dimora. Sono strutture gestite dall ARCI: uno per soli uomini (12 posti) e uno per sole donne (12 posti). Oltre a ciò esiste un altro centro di emergenza denominato SEFA dove trovano accoglienza per un massimo di 20 giorni soggetti non residenti nel comune di Livorno. Le ammissioni in questi centri di emergenza sono di competenza del settore del sociale rimasto di competenza del Comune. La riorganizzazione del servizio delle assistenti sociali L organizzazione del servizio di assistente sociale ha subito nel corso del 2008, inizio 2009, un profondo mutamento dovuto soprattutto all entrata in vigore di alcune leggi regionali. Sono stare create delle aree di intervento, 5 in tutto, ciascuna delle quali si occuperà di una precisa materia. Le 5 aree sono: minori e famiglia; anziani; handicap; marginalità segretariato sociale

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