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1 Eventi opinioni argomenti e personaggi del mondo politico e culturale Newsletter di attualità italiana comunitaria e internazionale GIORNALISMO ACCORDO USA - RUSSIA QUALE FUTURO? SUL DISARMO NUCLEARE di Elzbieta Cywiak La trasformazione progressiva del giornalismo, con l avvento dei nuovi media, porta ad uno stravolgimento di cui forse solo tra qualche decennio si potrà stilare una piena definizione. Molti scenari rimangono tuttora imprevedibili e indefinibili, ma una cosa sembra certa. In base alle ricerche del Cato Institute di Washington, riassunte da Clay Shirky, un esperto americano del settore, i modelli giornalistici che avranno successo nel futuro saranno basati su nuove forme di creazione: alcune saranno opera dei professionisti, altre dei dilettanti, altre ancora dei gruppi e perfino di macchine. Intanto, anche se può sembrare esagerata l affermazione del sindaco di San Francisco, Gavin Newsom, secondo cui se all improvviso il mondo si ritrovasse senza quotidiani i cittadini al di sotto dei trent anni non se ne accorgerebbero nemmeno, gli ultimi dati confermano che le notizie su Internet battono quelle dei giornali. La Rete è il terzo medium più diffuso per leggere ed approfondire le notizie, dopo le tv locali e i network nazionali. La televisione ancora resiste, ma il Web continua sempre più ad intaccare il mondo della carta stampata e ciò avviene con un ritmo sempre più veloce. Recentemente in Italia il sito Web del Corriere della Sera ha svolto un importante funzione suppletiva nell ambito dell informazione politica che certamente troverà il suo posto nei manuali sulla scienza della comunicazione. Sotto lo slogan Vietati in tv, liberi sul web, la rubrica condotta dal noto giornalista Enrico Mentana, ha offerto al pubblico italiano il confronto televisivo sulle elezioni regionali negato sulle reti nazionali per una particolare interpretazione dell alquanto complesso regolamento sulla par condicio che di fatto ha messo un forte limite all informazione elettorale. In che modo, dunque, si sta delineando il futuro dei giornali e come essi si debbano adattare alla nuova realtà per sopravvivere? Da qualche tempo questa domanda si pone con tutta la sua forza negli Stati Uniti dove i colossi editoriali scoprono di avere piedi di argilla. (continua a pag. 6) Solo quattro giorni dopo lo storico accordo Start2 firmato a Praga dal presidente americano Barak Obama e dal suo omologo russo Dmitrij Medvedev per la riduzione delle testate, si è svolto il 12 e 13 aprile a Washington, il vertice sulla sicurezza nucleare organizzato dagli Stati Uniti. Con 47 paesi partecipanti, l incontro ha rappresentato, usando le parole dello stesso presidente Obama, una occasione unica per affrontare una minaccia senza precedenti: quella del terrorismo nucleare. Lo stesso Obama a- veva già ribadito la priorità di mettere in sicurezza tutte le scorte mondiali di materiale fissile esattamente un anno fa, quando a- veva rilanciato l impegno statunitense per un mondo privo di armi nucleari. Da allora sono stati raggiunti risultati concreti per avvicinarsi gradualmente a questo obiettivo, (continua a pag. 2) NAPOLITANO IN VISITA A BRUXELLES Nelle altre pagine La tragedia polacca di Katyn pag. 2 Rapporto di Fassino sui Balcani pag. 2 I Deputati italiani all Europarlamento pag. 4-5 Il giorno della memoria / le foibe pag. 5 L Accademie Française accoglie Simone Veil pag. 6 Contatti: el.cywiak@gmail.com Il servizio a pag. 3 GALASSIA EUROPA Periodico di attualità Direttore responsabile Elzbieta Cywiak Registrazione Tribunale di Roma n. 327 del Newsletter Anno II n. 2 - Aprile 2010

2 2 LA TRAGEDIA POLACCA NELLA FORESTA DI KATYN La foresta russa di Katyn pesa come una maledizione sulla Polonia. Nell aprile del 1940 ventiduemila militari polacchi - quasi tutti ufficiali, avvocati, medici, ingegneri, professori, intellettuali furono massacrati dalla famigerata polizia segreta di Stalin (NKVD) allo scopo di decapitare gran parte della classe dirigente del Paese. Il 10 aprile del 2010, Lech Kaczynski nel giorno del ricordo dei 70 anni della strage, il presidente polacco Lech Kaczynski è morto nell'aereo presidenziale, schiantatosi al suolo tra la nebbia durante l atterraggio a Smolensk, da dove avrebbe dovuto raggiungere Katyn per commemorare le vittime dell eccidio. Nella sciagura aerea non vi sono stati superstiti: 96 i morti. Assieme al capo dello Stato e alla moglie Maria è stato decimato il vertice politico e militare del paese: il governatore della banca centrale Slawomir Skrzypek, il capo di stato maggiore Franciszek Gagor, il capo dell'istituto per la memoria nazionale, Janusz Kurtyka, il capo dell'ufficio per la sicurezza nazionale Aleksandr Szczyglo, il capo della cancelleria presidenziale Wladyslaw Stasiak, il segretario di Stato alla presidenza Pawel Wypych, il sottosegretario Mariusz Handzlik, numerosi deputati del partito del presidente, Pis (Diritto e giustizia, conservatore) e anche diversi familiari dei militari trucidati nel E finita così in tragedia una disputa interna polacca sul rapporto con Mosca. Kaczynski infatti non aveva partecipato, il 6 aprile scorso, a una cerimonia svoltasi a Katyn con l intervento del primo ministro polacco, Donald Tusk, e Vladimir Putin, all insegna della riconciliazione. E così era stata organizzata una seconda commemorazione, senza esponenti del Cremlino. Tusk, politicamente avversario di Kaczynski, è per un rapporto più distensivo con Mosca, mentre Kaczynski, volendosi diversificare da Tusk, coltivava diffidenze, anche se apprezzava gli ultimi passi compiuti da Mosca verso la verità storica, come egli stesso aveva scritto nel discorso che avrebbe dovuto pronunciare a Katyn. ACCORDO USA-RUSSIA (da pagina 1) contrastando la proliferazione nucleare ed incrementando la sicurezza internazionale, basti pensare alla risoluzione 1887 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sul disarmo nucleare, la nuova US Nuclear Posture Review del 2010, la firma del trattato Start2 con la Russia e l impegno dell amministrazione americana per la ratifica del Comprehensive Test Ban Treaty. L allarme sul pericolo attentati da parte dei terroristi islamici è a- desso condiviso da molti più governi, ma il documento firmato a Washington non è vincolante e la sua attuazione è su base volontaria. E solo l inizio di un percorso per rendere il mondo più sicuro. Intanto le autorità iraniane hanno organizzato a Teheran il 17 e 18 aprile una conferenza internazionale sul disarmo nucleare nel tentativo di dimostrare di volere soltanto il nucleare a scopi civili. Il motto dell incontro era infatti energia nucleare per tutti, armi atomiche per nessuno. Gli iraniani hanno invitato una sessantina di paesi e i rappresentanti dell Aiea, l Agenzia Onu per l energia atomica. Da parte sua la guida spirituale dell Iran, Ali Khamenei, in un messaggio rivolto ai partecipanti alla conferenza di Teheran, ha precisato che l uso delle armi nucleari è interdetto dall Islam. FASSINO PREPARA PER L UEO UN RAPPORTO SUI BALCANI Unione europea e Nato devono essere più generose e determinate sulle prospettive di integrazione dei Balcani occidentali, offrendo ai paesi della regione tempi certi. Lo ha detto l'onorevole Piero Fassino, al termine dei colloqui avuti il 15 aprile scorso a Belgrado con la dirigenza serba nella sua qualità di presidente della commissione politica dell'assemblea parlamentare dell'unione dell'europa occidentale Piero Fassino (Ueo). A giugno Fassino - che un mese fa aveva visitato altri paesi della regione - presenterà alla Ueo un rapporto sulla situazione nella regione e sullo stato del processo di integrazione euro-atlantica dei paesi dei Balcani occidentali. Non c'è nulla di più pericoloso che evocare un obiettivo senza dire quando lo si realizzerà, ha detto all'ansa Fassino, che ha ricordato come sin dal 2003, con la 'Carta di Salonicco', la Ue abbia assunto l'impegno all'integrazione dei paesi dei Balcani occidentali. Tale impegno è stato ribadito più volte in tutti questi anni, da ultimo con la visita compiuta di recente a Belgrado e altre capitali della regione dal ministro degli esteri Ue Catherine Ashton. Fassino si augura che la Conferenza Ue-Balcani occidentali in programma a inizio giugno a Sarajevo potrà essere l'occasione per fare passi avanti in questo senso. Ovviamente - ha ossservato Fassino - non sfugge a nessuno il problema del Kosovo. Ne ho parlato qui a Belgrado, sollecitando i dirigenti serbi a dialogare e trovare un punto di ragionevole compromesso, soddisfacente per entrambe le parti. Si deve aprire un negoziato, senza però nessuna imposizione dall'esterno. Fassino ha incontrato il presidente serbo Boris Tadic, il vicepremier e ministro dell'interno Ivica Dacic, il ministro degli esteri Vuk Jeremic, quello della difesa Dragan Sutanovac, il capo della commissione esteri del parlamento Dragoljub Micunovic e Tomislav Nikolic, leader del partito del progresso della Serbia, la maggiore forza politica di opposizione. Al termine della visita Fassino ha annunciato che Il rapporto che presenterà alla Ueo in giugno, conterrà due elementi: da una parte raccomandazioni a Ue e Nato ad accelerare sull'integrazione dei Balcani occidentali, dall'altra sollecitazioni ai paesi della regione a risolvere i loro problemi, a cominciare dalla questione del Kosovo, dai contrasti in Bosnia e dalla disputa sul nome fra Macedonia e Grecia.

3 3 LA VISITA DI NAPOLITANO ALLE ISTITUZIONI EUROPEE Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha compiuto dal 2 al 4 marzo una visita ufficiale a Bruxelles alle istituzioni europee e alla Nato. E' stato il primo Capo di Stato a visitare il Parlamento europeo dopo l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona. Ha incontrato i leader dei gruppi politici europei, i deputati e i funzionari italiani. Il presidente dell Euro-assemblea, Jerzy Buzek, lo ha accolto come "una personalità molto importante per l'europa e per questo Parlamento", ricordando il valido contributo di Napolitano, quando presiedeva la commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo, alla stesura del Trattato costituzionale, che poi diede vita al Trattato di Lisbona. A sua volta il presidente della Repubblica ha sottolineato che il cambiamento fondamentale stabilito dal Trattato di Lisbona è il potere di co-decisione attribuito al Parlamento. Ora sta anche a voi - ha detto ai deputati e al presidente Buzek - dare un contributo originale alla soluzione dei problemi dell'europa. Napolitano ha messo in guardia sui rischi dell'inter-governamentalismo come unico metodo decisionale europeo, ribadendo la sua convinta adesione allo spirito e al metodo comunitario. In precedenza il presidente della Repubblica aveva incontrato il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso. Siamo rimasti molto impressionati dalle fortissime dichiarazioni del presidente Napolitano sull'unione europea. Spero che altri leader europei si i- spirino alle sue parole. Così il presidente Barroso si è rivolto al Capo dello Stato italiano, nell'avvio della conferenza stampa congiunta svolta al termine del loro colloquio. La grave crisi finanziaria che ha indotto la Grecia a varare un durissimo piano di tagli è stato il tema più L entusiastico abbraccio degli eurodeputati al presidente Napolitano In alto e al centro: l incontro con Buzek e con Barroso all unanimità e di estendere le politiche comuni, anche con un coordinamento in campo fiscale, mantenendo il metodo comunitario ed evitando direttori e tentazioni di nazionalismo economico che sono persistenti. Napolitano ha segnalato il dossier Alcoa, ha chiesto una politica europea per l immigrazione e ha difeso i fondi per il Mezzogiorno. Sarebbe un serio errore un semplice taglio dei fondi destinati al Sud. E giusto - ha detto Napoletano - rinnovare le linee dell intervento regionale, non possiamo sottrarci a analisi più severe e verifiche sull impiego dei fondi strutturali, che deve essere efficace, trasparente e produttivo nei vari paesi, compresa l Italia. Ma non si può fare una semplice politica di tagli se l interesse comune europeo è quello di promuovere le risorse umane e materiali, aiutare i senza lavoro dell Italia meridionale e creare le condizioni per una maggiore crescita in I- talia e in Europa. La Commissione europea ha salutato con un lungo applauso il discorso di Napolitano. Barroso ha lodato la sua competenza, la sua visione e ha indicato il suo approccio ad esempio a- gli altri capi di Stato europei. Siamo fieri di avere ospitato nella nostra nuova Commissione una personalità come Napolitano. Ringrazio l'italia per il prezioso contributo a Europa 2020, la nuova strategia di rilancio dell'ue presentata proprio oggi. Abbiamo tratto beneficio dagli stimoli ricevuti dall'italia. Barroso ha poi sottolineato come la Commissione europea e caldo affrontato da Napolitano durante la visita alla Commissione europea, alla quale ha confermato l impegno dell Italia a collaborare per mettere a frutto le novità del Trattato di Lisbona. Adesso - ha detto - le nuove norme e le nuove istituzioni sono in rodaggio, bisogna scongiurare il rischio che il rodaggio duri a lungo e che le tanto attese innovazioni restino sulla carta. Ma abbiamo imparato che la costruzione dell Europa comune procede attraverso errori, correzioni e nuovi progetti e questo Trattato permette di raggiungere un nuovo stadio nella direzione da percorrere perchè l Europa non vada incontro a un declino. Siamo già in una nuova fase. Resta il problema di superare il dogma delle decisioni l'italia siano d'accordo sul ruolo centrale dell'industria, delle Pmi e del comparto manifatturiero nella strategia di rilancio dell'ue. Napolitano ha poi incontrato il presidente del Consiglio europeo Herman Von Rompuy. Inoltre ha avuto colloqui con il presidente del Comitato economico e sociale, Mario Sepi, e quello del Comitato delle Regioni, Mercedes Bresso. Infine l incontro con gli eurodeputati italiani. Fra i temi dei colloqui l applicazione delle novità introdotte dal Trattato per la riforma delle istituzioni e delle politiche comuni, la crisi economica e la strategia Europa 2020, il valore della cittadinanza e il contributo delle regioni e delle città alla costruzione europea.

4 4 DEPUTATI ITALIANI AL PARLAMENTO EUROPEO ( ) Vicepresidenti Roberta Angelilli - PPE Gianni Pittella - S&D Gabriele Albertini PPE Sonia Alfano - ALDE Magdi Cristiano Allam - PPE Antonello Antinoro - PPE Alfredo Antoniozzi - PPE Pino Arlacchi - ALDE Raffaele Baldassarre - PDL Francesca Balzani - P&D Paolo Bartolozzi - PPE Sergio Berlato - PPE Luigi Berlinguer - P&D Mara Bizzotto - ELD Vito Bonsignore - PPE Mario Borghezio - ELD Rita Borsellino - S&D Antonio Cancian - PPE Salvatore Caronna - S&D Carlo Casini - PPE Sergio G.Cofferati - S&D Giovanni Collino - PPE Lara Comi - PPE Silvia Costa - S&D Andrea Cozzolino - S&D Rosario crocetta - S&D Francesco De Angelis - S&D Paolo De Castro - S&D Luigi de Magistris - ALDE Luigi Ciriaco De Mita - PPE Leonardo Domenici - S&D Herbert Dorfmann - PPE Carlo Fidanza - PPE Lorenzo Fontana - ELD Elisabetta Gardini - PPE Roberto Gualtieri - S&D Salvatore Iacolino - PPE Vincenzo Iovine - ALDE Giovanni La Via - PPE Clemente Mastella - PPE Barbara Matera - PPE Mario Mauro- PPE Erminia Mazzoni - PPE Guido Milana - S&D Claudio Morganti - ELD Tiziano Motti - PPE Cristiana Muscardini - PPE Alfredo Pallone - PPE Pier Antonio Panzeri - S&D Aldo Patriciello - PPE

5 5 Mario Pirillo - S&D Vittoio Prodi - S&D Fiorello Provera - ELD Niccolò Rinaldi - ALDE Crescenzio Rivellini - PPE Licia Ronzulli - PPE Oreste Rossi - ELD Potito Salatto - PPE Matteo Salvini - ELD Amalia Sartori - PPE David-Maria Sassoli - S&D Giancarlo Scottà - ELD Marco Scurria - PPE Debora Serracchiani - S&D Sergio P.F.Silvestris - PPE Francesco E.Speroni - ELD Gianluca Susta - S&D Salvatore Tatarella - PPE Patrizia Toia - S&D Giommaria Uggias - ALDE Gianni Vattimo - ALDE Iva Zanicchi - PPE PPE Partito Popolare Europeo (Democratico Cristiano) S&D Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici ELD Europa della Libertà e della Democrazia ALDE Alleanza dei Liberali e Democratici Europei GIORNATA IN MEMORIA DELLE VITTIME DELLE FOIBE Anche quest anno è stato celebrato in Italia il Giorno del ricordo in memoria delle vittime delle foibe, le cavità carsiche dell Istria, voragini a strapiombo, dove alla fine della seconda guerra mondiale, furono gettati, anche vivi, migliaia di soldati e di civili. L ondata di cieca violenza e di esecuzioni sommarie, che coinvolse partigiani, tedeschi, fascisti e l esercito di Tito, durò fino al Quando si stabilirono i confini e l Istria e la Dalmazia vennero cedute alla Jugoslavia, migliaia di istriani, fiumani e dalmati furono costretti all esodo dalle loro terre. Per conservare la memoria delle vittime delle foibe e della tragedia vissuta dagli esuli, la Repubblica italiana ha istituito nel 2005 il Giorno del ricordo, una solennità civile che viene celebrata il 10 febbraio di ogni anno con incontri, convegni, dibattiti e iniziative rivolte soprattutto ai giovani studenti. La legge che ha sancito la ricorrenza, ha decretato anche la nascita del Museo della civiltà istriano-fiumano-dalmata, con sede a Trieste, e l Archivio museo storico di Fiume, con sede a Roma. Ciò al fine di valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico e per preservare le tradizioni delle comunità istrianodalmate. Nel corso della celebrazione della Giornata 2010, svoltasi al Quirinale, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha affermato che l Italia non ha dimenticato l orrore delle foibe né l esodo di 350 mila italiani dall Istria, da Fiume e dalla Dalmazia. E anche la nuova Europa che comprende Slovenia e Croazia dovrà considerare quel periodo terribile come un patrimonio comune. Erano presenti le associazioni degli esuli giuliano e dalmati, il governo era rappresentato dal sottosegretario Gianni Letta e dai ministri Roberto Maroni e Ignazio La Russa, c erano anche il presidente della Camera Gianfranco Fini e il vice presidente del Senato Domenico Nania. Davanti a tutti Napolitano ha ribadito che il tempo dell oblìo è finito: Siamo qui per rinnovare anche quest anno l impegno comune del ricordo, della vicinanza, della solidarietà - ha detto il presidente - contro l oblìo, contro forme di rimozione diplomatica che hanno pesato in passato e causato tante sofferenze. E necessario che questa esperienza storica, civile, politica degli italiani della costa orientale dell Adriatico non sia semplicemente riconosciuta, ma acquisita come patrimonio comune nelle nuove Slovenia e Croazia che con l Italia si incontrano oggi nell Unione Europea.

6 6 L ACADEMIE FRANÇAISE ACCOGLIE SIMONE VEIL Indossando la classica uniforme verde dell Académie française, disegnata per lei da Chanel, in mano la spada con sopra inciso Liberté, Égalité, Fraternité ed il suo numero da prigioniera ad Auschwitz 78651, Simone Veil è stata accolta fra gli immortali dell Académie française, nel corso di una cerimonia celebrata lo scorso 18 marzo al Senato di Parigi, alla presenza dell ex presidente francese Jacques Chirac. C erano anche il presidente Nicolas Sarkozy e Valéry Giscard d Estaing, lui stesso membro dell Accademia dal Mio padre, che morì nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, amava la lingua francese e sarebbe orgoglioso di vedere sua figlia sedersi sulla poltrona di Racine, ha affermato Simone Veil. Donna politica, umanista, ebrea sopravvissuta alla Shoa, ministro, presidente del Parlamento europeo e membro del Consiglio Costituzionale, l 82enne Veil è stata insignita della più alta onorificenza di Francia nel mondo della cultura, sesta donna tra 40 membri, al fianco di nomi come quelli di Marguerite Yourcenar, entrata nel 1980, Jacqueline de Romilly (1988), Hélène Carrère d Encausse (1990), Florence Delay (2000) e Assia Djebar (2006). Nata nel 1927 a Nizza da una storica famiglia ebraica, Simone Veil fu deportata ad Auschwitz nel Con Jacques Chirac fu la prima donna ministro francese nel 1974, strenua sostenitrice dell Europa diventò nel 1979 la prima donna presidente del Parlamento europeo, dove restò fino al Tornò nel governo come ministro della sanità fino al 1995 per poi entrare nel Consiglio Costituzionale fino al PREMIO ISCHIA DI GIORNALISMO PRESENTATA LA XXXI EDIZIONE E stata presentata a Milano la 31a edizione del premio Ischia internazionale di giornalismo. Il prestigioso appuntamento, organizzato dalla Fondazione Premio Ischia, vedrà la partecipazione di personaggi di spicco del mondo del giornalismo e della comunicazione in Italia e all'estero. Con il patrocinio della Ferpi, verranno assegnati riconoscimenti ai comunicatori d'impresa, dalla pubblica amministrazione e della politica, ma anche ai giornalisti della stampa economica e ai web editor. Per l'ambito digitale, il sito del premio Ischia ospita le votazioni online per assegnare il riconoscimento del settore. Inoltre, verrà conferito un premio al "giornalista sportivo" dell'anno. Un concorso giornalistico sarà riservato ai giovani studenti delle università italiane, denominato "Robert F. Kennedy Europe High School and University Journalism Award". Si vuole sensibilizzare i futuri operatori dell'informazione sulla questione dei diritti umani nel mondo. La cerimonia di consegna dei premi, con l'alto patronato del presidente della Repubblica e i patrocini istituzionali della regione Campania, della provincia di Napoli, della Federazione italiana della stampa e dell'ordine dei giornalisti, si terrà il 2 luglio 2010 al teatro Negombo di Lacco Ameno. GIORNALISMO QUALE FUTURO? (da pagina 1) E il quesito non risparmia nemmeno l Europa, anche se nel Vecchio Continente la stampa scritta sembra per ora resistere meglio. Due giornalisti italiani, Massimo Gaggi e Marco Bardazzi nel loro recente libro Ultima notizia indicano che la comunicazione del futuro si basa su tre C : condivisione, comunità e conservazione che andrebbero integrate, però, con altri tre fattori: contenuti, credibilità e creatività. Ma è fuori dubbio che il Web ha cambiato anche i lettori, i quali non si accontentano solo di leggere, ma vogliono partecipare sempre di più alla produzione del giornalismo. Da qui nasce il fenomeno del citizen journalism, il giornalismo di para-inchiesta che ogni utente connesso con Internet può fare, con i suoi risvolti sia positivi che negativi. Come si può, infatti, verificare la credibilità di chi fa informazione su Internet? Come impedire che un blog anonimo finisca nella percezione di chi legge sullo stesso piano del sito di un noto, prestigioso giornale? Per ora nelle redazioni si fanno prove di interazione, di crossmedialità tra carta e Internet. In ogni modo ciò che si discute nei blog trae origine da quello che scrivono i giornali. Gli ultimi esperimenti, sia quello di cinque professionisti che si sono rinchiusi in una fattoria francese del Perigord senza giornali, agenzie, telefono, radio e tv, utilizzando come unica fonte d informazione Facebook e Twitter e le pagine web linkate nei post dei social network, sia la ricerca condotta dalla George Washington University su un campione di giornalisti americani, hanno comunque dimostrato che nemmeno la fretta fa dimenticare ai giornalisti il fatto che le fonti tradizionali rimangono le più attendibili. Ciò si verifica sia perchè i canali da cui attingono sono più affidabili, sia perchè chi vi lavora tende a verificare le notizie prima di pubblicarle. Quindi anche se la ricerca delle notizie sul Web fa ormai parte integrante del lavoro del giornalista, l approfondimento e la verifica continuano ad assumere un rilievo infinitamente maggiore. E anche se il futuro del giornalismo sembra restare irrevocabilmente on line con varie fonti di guadagno - la pubblicità, i contenuti ad hoc e le applicazioni per usufruire dei contenuti su qualsiasi piattaforma - secondo Jean-Marie Colombani, exdirettore di Le Monde i quotidiani di carta non moriranno. Spariranno probabilmente le grandi cattedrali, con le loro gigantesche rotative e la distribuzione capillare. Ma i giornali resteranno in edicola, magari con edizioni ridotte e locali. Le grandi testate nazionali sarebbero invece destinate a diventare centri di produzione di informazioni, di qualità, buone per qualsiasi medium. Da non dimenticare che anche la free-press procede il suo cammino lungo le metropolitane, gli autobus e i negozi. Ci sarebbe quindi d aspettarsi un futuro ibrido del giornalismo, per dirla come Arianna Huffington, fondatrice del noto Huffington Post. I media tradizionali abbracceranno le modalità dei new media (tra cui trasparenza, immediatezza e interazione) e i new media adotteranno le migliori pratiche degli old media, tra cui equilibrio, accuratezza e giornalismo d inchiesta di alto impatto. E ciò dovrebbe promettere un età d oro che già si sta delineando per i consumatori d informazione che grazie ad Internet hanno accesso ai migliori servizi di tutto il mondo che possono in seguito commentare, interagendo e creando comunità. Carta stampata o Rete dunque, purché di qualità.

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