BALLANDO CON LA STORIA
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- Elisa Di Carlo
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1 BALLANDO CON LA STORIA Laboratorio didattico per l inclusione di ANNAMARIA IMPROTA 1, IDA COLONNA 2, MARINA SALZANO 3 (clicca sul collegamento ipertestuale per le visione del video password per il video: ballandomelloni) BREVE CENNO SUL CONTESTO IN CUI SI È SVOLTA L ESPERIENZA L integrazione delle diversità è uno dei punti di forza del POF dell Istituto Comprensivo 1 Don Bosco Melloni - Portici (NA). In particolare la Scuola Secondaria di Primo grado da anni è impegnata per l inclusione scolastica delle diversità, considerandole patrimonio e risorsa per l intera comunità educativa. In questa prospettiva nel corso degli anni si è mirato a consolidare i rapporti tra i pari, rafforzando l effetto cordata grazie al quale l alunno in difficoltà è inserito all interno di un contesto, immaginato come una linea continua, in cui ogni ragazzo si situa in un determinato punto rispetto alle sue capacità, che vengono così sostenute e valorizzate all interno del gruppo dei pari, nella prospettiva dell apprendimento cooperativo. Nell a.s. 2012/13 la scuola è diventata Istituto Comprensivo, fondendosi al limitrofo Circolo Didattico e ha accolto nella scuola secondaria 535 alunni (di cui 14 diversamente abili) provenienti da un ambiente socio-culturale eterogeneo e proprio tale eterogeneità ha rappresentato un terreno di confronto sul quale i docenti si sono interrogati affinché la proposta scolastica fosse improntata alla realizzazione di ambiente educativo e di apprendimento per ciascuno dei suoi alunni, allo scopo di renderli partecipi di un progetto educativo i cui obiettivi sono chiaramente condivisi con tutti gli attori coinvolti. Esperienza pregresse merito all integrazione delle diversità: - Anni scolastici 1999/2002 ricerca-azione con l A.S.P.H.I. di Bologna, testando la validità dei software proposti da tale azienda. - a.s.2005/2006: sono stati realizzati i giornalini scolastici (come previsto dal P.O.F.) nelle classi seconde in cui erano presenti alunni diversamente abili. 1 Insegnante di sostegno, Psicologa, Pedagogista, Psicoterapeuta in formazione. Coordinatore per l'inclusione e operatore del progetto presso 1 I.C. Don Bosco - Melloni, Portici (Napoli). a.improta@tin.it 2 Docente di sostegno e operatore del progetto presso 1 I.C. Don Bosco - Melloni, Portici (Napoli). 3 Studentessa di Scienze dell educazione presso Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa e operatore del progetto. Pagina 1 di 6
2 - a.s. 2006/2007, tra le iniziative finalizzate all inclusione sociale, sono stati realizzati i seguenti progetti: Il mio Io in un immagine : laboratorio dell autobiografia volto alla conoscenza di sé e alla valorizzazione delle diversità. Progetto in orario curricolare in due classi terze. Edu-game Gioco didattico realizzato dagli alunni in ppt. Progetto per l integrazione attraverso l utilizzo delle tecnologie multimediali, a classi aperte in realizzato, in orario extra-curricolare. Progetto ritenuto meritevole di segnalazione e riconoscimento quale buona pratica educativa e premiato nell ambito della Giornata Nazionale del Ben essere in rete Campania, USR Campania Napoli, 4 Aprile Presentato al Salone del libro di Torino 2013 nella Sezione Sperimentazioni Multimedialità e disabilità. - a.s. 2007/2008: Il mio Io in un immagine : laboratorio dell autobiografia volto alla conoscenza di sé e alla valorizzazione delle diversità. Progetto in orario curricolare in una classe terza /09: Progetti PON Il corpo e la mente. e.la mente e il cuore con la partecipazione di due alunni con bisogni educativi speciali /12: Progetto S-drammatizziamo. Laboratorio per l integrazione realizzato in una classe seconda. Presentato al Salone del libro di Torino 2013 nella Sezione Sperimentazioni Multimedialità e disabilità /13: Progetto Ballando con la storia. Laboratorio didattico per l'inclusione realizzato in orario curricolare a classi aperte. Presentato al Salone del libro di Torino 2013 nella Sezione Sperimentazioni Multimedialità e disabilità. Le iniziative realizzate dalla scuola, guardando alla diversità come ad un effettiva risorsa per tutta la comunità educativa, sono state presentate a vari Convegni locali e nazionali, tra i quali: : Diversi ma non troppo: la diversità in positivo nella prospettiva dell integrazione Relazione presentata nella sezione "Buone Prassi scuole medie" al IV Convegno Internazionale "La Qualità dell'integrazione è la Qualità della scuola, Rimini, novembre 2003 (vedi : Il mio Io in un immagine: Percorso psicologico-narrativo di valorizzazione delle diversità relazione presentata nella sezione "Buone Prassi di integrazione scolastica al AVI Convegno Internazionale La qualità dell integrazione scolastica, Rimini, novembre Inserito nel Kit di Ianes D. e Canevaro A., Facciamo il punto su L integrazione scolastica (libro + DVD + CD-ROM) Tendenze, strategie operative e 100 buone prassi (vedi ) : Laboratorio dell autobiografia: Il mio Io in un immagine - Percorso psicologico - narrativo volto alla conoscenza di sé relazione presentata nella sezione Pagina 2 di 6
3 "Strumenti di valutazione al Convegno Internazionale Nuove Frontiere della Ricerca Clinica in Adolescenza Roma, 26 gennaio : La conoscenza di sé nella prospettiva dell orientamento e dello sviluppo. Relazione presentata nell ambito del Simposio Promotrici di benessere: Azioni di sviluppo in diversi ambiti di intervento al VIII Congresso Nazionale della SIPSa (Società Italiana di Psicologia della Salute). Rovigo 1-4 ottobre : Il corpo, la mente e il cuore - Itinerario formativo per l educazione all affettività e consolidamento delle competenze espressive nella prospettiva dell integrazione scolastica relazione presentata nella sezione "Buone Prassi di integrazione scolastica al VII Convegno Internazionale La qualità dell integrazione scolastica, Rimini, novembre (si veda: per abstract relazione: cca2.pdf; per estratto video manifestazione finale: per presentazione in ppt: cca1.pdf ) : Pubblicazione articolo Il corpo la mente e il cuore - Espressione di sé e affettività nella prospettiva dell integrazione (di A. Improta E. Di Palma e G. Rocca). In Psicologia dell educazione, Erickson, Trento. Vol.5 n 2 Settembre FINALITÀ CHE SI INTENDEVANO PERSEGUIRE Quest esperienza è la dimostrazione del fatto che il guardare la diversità in positivo fa si che effettivamente la diversità diventi una risorsa per tutta la comunità. In questa prospettiva, valorizzando l interesse per la danza di due alunne diversamente abili iscritte nella stessa classe e, forti dell esperienza realizzata nell a.s. 2011/12 con il laboratorio di classe S-drammatizziamo, si è pensato di realizzare un attività che, partendo da un punto di forza di alunne con bisogni educativi speciali (l interesse per il ballo) diventasse una risorsa educativa per tutta la comunità scolastica. Lavorando sul motorio, con l attività di danza l alunno recupera l immagine di sé, lo schema corporeo e si attivano i neuroni mirror fondamentali nella comunicazione non verbale e per entrare in empatia con gli altri e quindi si fa un lavoro neuropsicomotorio sul soggetto disabile che migliora le funzioni dell asse affettivo relazionale, motorio e cognitivo. Presupposto teorico di tale approccio è una psicologia unitaria della persona che considera l individuo come un sistema circolare valorizzando anche l esperienza di gruppo. Conseguenza ne è una pedagogia attiva attraverso un impostazione metodologica basata sulla didattica laboratoriale e il cooperative learning. Pagina 3 di 6
4 MOTIVAZIONI DEL LABORATORIO: - Favorire l integrazione e la valorizzazione delle diversità attraverso la partecipazione di alunni con bisogni educativi speciali accompagnati da compagni di classe con funzione di tutoraggio coinvolti a rotazione. - Realizzare un ambiente educativo e di apprendimento in cui ciascun alunno diventa partecipe di un progetto educativo i cui obiettivi sono chiaramente condivisi con tutti gli attori coinvolti. - Valorizzare le capacità di ciascun partecipante, promuovendo l effetto cordata, per il quale l alunno in difficoltà è inserito all interno di un contesto, immaginato come una linea continua, in cui ogni ragazzo si situa in un determinato punto rispetto alle sue capacità, che vengono così sostenute e valorizzate all interno del gruppo dei pari, nella prospettiva dell apprendimento cooperativo. In tal modo la presenza del disabile diventa un occasione di arricchimento educativo per tutta la classe. DESCRIZIONE DELL ATTIVITÀ Ballando con la storia è un attività a classi aperte nella quale si coniuga il curricolo di storia ad un attività coinvolgente e gratificante. La danza è, dunque, uno spunto per offrire agli alunni la possibilità di coniugare conoscenze e corporeità, fornendo loro l opportunità di esprimersi attraverso il corpo e il movimento. Si è cominciato partendo da sé, dalle proprie esigenze, dalle proprie sensazioni, dalla semplicità di gesti quotidiani, per sviluppare una semplice coreografia coerente con i diversi momenti storici rappresentati, realizzando un prodotto finale che include tutti, basato sul dialogo motorio con l altro, il gruppo, lo spazio, la musica... OBIETTIVI FORMATIVI: 1. Saper interagire e socializzare anche con compagni di classi diverse. 2. Acquisire la consapevolezza del proprio ruolo e contributo nel gruppo. 3. Acquisire la capacità di esprimersi e comunicare attraverso il corpo e il movimento. 4. Comprendere come l'evoluzione della cultura musicale sia strettamente legata all'evoluzione storica. SOGGETTI COINVOLTI: Al laboratorio hanno partecipato 6 alunni diversamente abili + 34 compagni di classe coinvolti a rotazione, in grado di svolgere un ruolo di guida e di tutoraggio. La scelta dei compagni tutor è stata effettuata dai Docenti di sostegno, in accordo con il Consiglio di Classe. RISULTATI OTTENUTI Cinque quadri coreografici relativi alle seguenti danze: - Danze tribali. Pagina 4 di 6
5 - Danze medievali. - Il minuetto. - La tarantella. - L hip-hop. Per ogni quadro coreografico è stata proposta sempre la seguente struttura: - Accoglienza alunni e socializzazione degli obiettivi del progetto. - Inquadramento storico e significato della danza in quello specifico contesto culturale. - Costruzione coreografia (utilizzando anche eventuali suggerimenti degli alunni). - Costruzione scenografia e ricognizione costumi. - Redazione e registrazione di testi. - Registrazione del ballo. Manifestazione finale inserita nella Festa della scuola a fine anno scolastico e socializzazione dell esperienza con tutta la comunità educativa e i genitori. L esperienza condotta ha rappresentato un momento di crescita per gli allievi coinvolti, che, attraverso l impiego di tecniche di apprendimento cooperativo e tutoring, si sono sentiti protagonisti e partecipi di un attività altamente significativa, contribuendo ciascuno con le proprie capacità a realizzare un prodotto complesso. In questo progetto sono pertanto presenti quegli elementi, caratterizzanti un progetto didattico, che ne garantiscono la replicabilità: - forte collaborazione fra tutti gli insegnanti di base (che hanno favorito la partecipazione degli alunni) e le insegnanti di sostegno che proponevano il progetto; - significatività dell apprendimento, con la partecipazione ad un iniziativa riconosciuta e visibile nella scuola; - presenza di metodologia fortemente caratterizzata da strategie relazionali e metacognitive; - relazioni inclusive e solidali tra compagni di scuola; - apprendimento cooperativo in piccoli gruppi eterogenei, con attiva partecipazione di sei allievi diversamente abili; - stretto raccordo tra POF e programmazione di classe con ricadute valutabili dal Consiglio di classe; - stretta relazione con le famiglie, allo scopo di valutare la ricaduta degli interventi anche in funzione del progetto di vita dei singoli alunni. I risultati raggiunti si possono considerare soddisfacenti, in quanto tutti gli alunni hanno trovato il lavoro interessante e gradevole, sia per i contenuti proposti, sia per la metodologia utilizzata; tutti hanno dichiarato di aver trovato piacevole condividere le proprie idee con i compagni, di sentirsi più solidali con gli altri e di aver compreso che il lavoro di gruppo può essere più proficuo del lavoro individuale, se c è la collaborazione fattiva di tutti. In definitiva la partecipazione al progetto, anche se è costata molto in termini di energie spese e di tempo impiegato, ha Pagina 5 di 6
6 gratificato tutti i docenti, che malgrado le difficoltà quotidiane credono ancora nella valenza della propria azione educativa. LE AUTRICI ANNAMARIA IMPROTA Insegnante di sostegno, Psicologa, Pedagogista, Psicoterapeuta in formazione. Coordinatore per l'inclusione e operatore del progetto presso 1 I.C. Don Bosco - Melloni, Portici (Napoli). a.improta@tin.it Siti internet: html?from_search=1 IDA COLONNA, Docente di sostegno e operatore del progetto presso 1 I.C. Don Bosco - Melloni, Portici (Napoli). MARINA SALZANO Studentessa di Scienze dell educazione presso Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa e operatore del progetto. SEDE DEL PROGETTO ISTITUTO COMPRENSIVO 1 DON BOSCO MELLONI PORTICI (NA) Corso Garibaldi Portici (NA) Pagina 6 di 6
7 Clicca qui per il video Password: ballandomelloni Laboratorio didattico per l inclusione 1 Istituto Comprensivo Don Bosco Melloni Portici (NA) 9 Convegno internazionale Erickson Rimini 8 novembre 2013
8 Laboratorio didattico per l inclusione 1 Istituto Comprensivo Don Bosco Melloni Portici (NA) Presentato al Sezione Sperimentazioni Multimedialità e disabilità
9 Quest esperienza è la dimostrazione del fatto che il guardare la diversità in positivo fa sì che effettivamente la diversità diventi una risorsa per tutta la comunità Integrazione delle diversità punto di forza del P.O.F.
10 proposta scolastica improntata alla realizzazione di ambiente educativo e di apprendimento per ciascun alunno renderlo partecipe di un progetto educativo i cui obiettivi sono chiaramente condivisi con tutti gli attori coinvolti Effetto cordata l alunno in difficoltà è inserito all interno di un contesto, immaginato come una linea continua, in cui ogni ragazzo si situa in un determinato punto rispetto alle sue capacità, che vengono così sostenute e valorizzate all interno del gruppo dei pari, nella prospettiva dell apprendimento cooperativo.
11 Finalità valorizzando l interesse per la danza di due alunne diversamente abili iscritte nella stessa classe è stata realizzata un attività che ha dato a ciascun partecipante l opportunità di recuperare l immagine di sé, lo schema corporeo. LAVORANDO SUL MOTORIO, con l attività di danza si attivano i NEURONI MIRROR fondamentali nella comunicazione non verbale, promuovendo le funzioni dell asse affettivo relazionale, motorio e cognitivo.
12 Impostazione teorica e metodologica Psicologia unitaria che considera la persona un sistema circolare (modello bio-psico-sociale) che valorizzando il proprio vissuto e contemporaneamente l esperienza di gruppo. Conseguenza ne è una pedagogia attiva attraverso un impostazione metodologica basata sulla didattica laboratoriale e il cooperative learning.
13 Descrizione dell attività Ballando con la storia è un attività a CLASSI APERTE nella quale si coniuga il curricolo di storia ad un attività coinvolgente e gratificante. La danza è stata, dunque, uno spunto per offrire agli alunni la possibilità di coniugare conoscenze e corporeità, fornendo loro l opportunità di esprimersi attraverso il corpo e il movimento. Si è cominciato partendo da sé, dalle proprie esigenze, dalle proprie sensazioni, dalla semplicità di gesti quotidiani, per sviluppare una semplice coreografia coerente con i diversi momenti storici rappresentati, realizzando un prodotto finale che include tutti, basato sul dialogo motorio con l altro, il gruppo, lo spazio, la musica...
14 Obiettivi formativi Saper interagire e socializzare anche con compagni di classi diverse. Acquisire la consapevolezza del proprio ruolo e contributo nel gruppo. Acquisire la capacità di esprimersi e comunicare attraverso il corpo e il movimento. Comprendere come l'evoluzione della cultura musicale sia strettamente legata all'evoluzione storica. Soggetti coinvolti 6 alunni diversamente abili + 34 compagni di classe coinvolti a rotazione, in grado di svolgere un ruolo di guida e di tutoraggio. La scelta dei compagni tutor è stata effettuata dai Docenti di sostegno, in accordo con il Consiglio di Classe.
15 Risultati ottenuti Cinque quadri coreografici relativi alle seguenti danze: Danze tribali. Danze medievali. Il minuetto. La tarantella. L hip-hop. Per ogni quadro coreografico è stata proposta sempre la seguente struttura: Accoglienza alunni e socializzazione degli obiettivi. Inquadramento storico e significato della danza in quello specifico contesto culturale. Costruzione coreografia (utilizzando anche suggerimenti degli alunni). Costruzione scenografia e ricognizione costumi. Redazione e registrazione di testi. Registrazione del ballo. Manifestazione finale inserita nella Festa della scuola a fine anno scolastico e socializzazione dell esperienza con tutta la comunità educativa e i genitori.
16 a.s. 2013/2014 il futuro... L esperienza condotta ha rappresentato un momento di crescita per gli allievi coinvolti, che si sono sentiti protagonisti e partecipi di un attività altamente significativa, contribuendo ciascuno con le proprie capacità a realizzare un prodotto complesso. Alunni e operatori hanno avuto l opportunità di fare esperienze diverse, grazie alla presenza di alunni speciali
17 a.s. 2013/2014 Attraverso l impiego di tecniche di apprendimento cooperativo e tutoring sono stati coinvolti un numero sempre maggiore di alunni, e all uso di strategie educative specifiche per l alunno disabile si è sostituita una metodologia in cui prevalgono le strategie relazionali e metacognitive il futuro... Il giro del mondo in 80 passi di danza
18 Integrazione di qualità!!! Ma come??? Buone prassi che garantiscono la replicabilità: Forte collaborazione tra tutti gli insegnanti. Significatività dell apprendimento. Relazioni inclusive e solidali. Apprendimento cooperativo. Raccordo tra POF e programmazione di classe con ricadute valutabili dal Consiglio di classe. Stretta relazione con le famiglie, allo scopo di valutare la ricaduta degli interventi anche in funzione del progetto di vita dei singoli alunni. Classi aperte nella gestione del laboratorio. Idea di fondo del progetto: la diversità come risorsa unica e irripetibile.
19 Conclusioni Risultati soddisfacenti. Tutti gli alunni hanno: trovato il lavoro interessante e gradevole, sia per i contenuti sia per la metodologia; dichiarato di aver trovato piacevole condividere le proprie idee con i compagni, di sentirsi più solidali con gli altri e di aver compreso che il lavoro di gruppo può essere più proficuo del lavoro individuale, se c è la collaborazione fattiva di tutti. In definitiva la partecipazione al progetto, anche se è costata molto in termini di energie spese e di tempo impiegato, ha gratificato tutti i docenti, che malgrado le difficoltà quotidiane credono ancora nella valenza della propria azione educativa.
20 Le autrici Annamaria Improta - Insegnante di sostegno, Psicologa, Pedagogista, Psicoterapeuta in formazione. Coordinatore per l'inclusione e operatore del progetto presso 1 I.C. Don Bosco - Melloni, Portici (Napoli). a.improta@tin.it Ida Colonna - Docente di sostegno presso 1 I.C. Don Bosco - Melloni, Portici (Napoli). Marina Salzano - Studentessa di Scienze dell educazione presso Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa Clicca qui per il video Password: ballandomelloni
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