GESTIONE DEI RIFIUTI SOLIDI IN MARE
|
|
- Giovanna Fantoni
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 GESTIONE DEI RIFIUTI SOLIDI IN MARE Luigi Alcaro ISPRA 20 maggio 2011 Granaio Lorenese loc. Spergolaia Alberese (GR)
2 Sono considerati rifiuti solidi in mare, meglio noti con il termine inglese di marine litter, any persistent, manufactured or processed solid material discarded, disposed of or abandoned in the marine and coastal environment Fanno parte del marine litter rifiuti di materiale plastico, di legno, in metallo, in vetro, in gomma, vestiti, scarpe, ecc. Rientrano in questa categoria anche le cosiddette reti fantasma, perse o volontariamente abandonate in mare
3 Quali sono le sorgenti di marine litter Attività ricreative sulla costa soprattutto legate al turismo Attività a mare quale la pesca commerciale, trasporto di merci e persone via mare, attività ricreazionale in barca, ecc. Smaltimento illegale a mare o lungo la costa di oggetti ingombranti (materiale da costruzione, batterie, pneumatici, barili, ecc. Apporto dai fiumi, dai terminali dei sistemi di smaltimento delle acque reflue bianche e nere e dall azione dei venti di rifiuti prodotti sulla terraferma
4 Quali conseguenze determina il marine litter? Fondamentalmente sono 3 le categorie di conseguenze: sociali, economiche e ambientali: Sociali riduzione del valore estetico dei luoghi e rischio per la salute pubblica Economiche riduzione del turismo, danni alle imbarcazioni, alle reti da pesca, costi per la pulizia Ambientali mortalità o effetti subletali sugli organismi marini a causa dell effetto imbrigliamento (soprattutto reti fantasma), ingestione di plastiche e conseguente assunzione di inquinanti chimici, trasporto di specie aliene, alterazione delle comunità bentoniche
5 Quali sono gli inquinanti legati alle materie plastiche? Le materie plastiche sono composti da una gamma di composti chimici potenzialmente tossici che includono ritardanti di fiamma, plasticizzatori, antimicrobici il cui effetto tossico è noto I loro effetti possono essere neurotossici, immunotossici, di riduzione dei livelli di ormoni tiroidei, di riduzione della capacità riproduttiva (ftalati) Un effetto non secondario è la capacità delle materie plastiche (soprattutto le microplastiche) di essere la via preferenziale di trasferimento negli organismi marini degli inquinanti organici (POPs Persistent Organic Pollutants) quali i PCBs e gli IPA
6 Il Marine Litter nella Strategia Marina europea Il Marine Litter rappresenta il Descrittore 10 della Strategia Marina europea e gli indicatori ritenuti utili a descrivere lo stato dell ambiente marino sono: composizione, la distribuzione spaziale e, se possibile, la loro provenienza di rifiuti solidi sui litorali composizione, la distribuzione spaziale e, se possibile, la loro provenienza di rifiuti solidi sulla superficie del mare, nella colonna d acque e sui fondali la quantità e la distribuzione spaziale e, se possibile, nella composizione di microparticelle (in particolare microplastiche) la quantità e nella composizione di rifiuti solidi ingeriti da organismi marini (es. tramite l analisi dei contenuti stomacali)
7 Il Marine Litter nel Mar Mediterraneo Il MED POL, sulla scorta di quanto contenuto nella Strategia Marina europea, ha tra le sue priorità il problema del Marine Litter che intende affrontare nell ambito della Convenzione di Barcellona per la protezione del Mar Mediterraneo dai rischi dell inquinamento. Sta per avere avvio un Piano d Azione specifico sull argomento. Specifici studi dell UNEP (United Nations Environment Programme) evidenziano come nel bacino del Mediterraneo la categoria di rifiuti solidi maggiormente rappresentato sia quello dei mozziconi di sigarette che rispetto agli altri mari può raggiungere una quantità anche 10 volte superiore
8 Il Marine Litter nel Mar Mediterraneo
9 Il Marine Litter lungo la costa Sinora le attività di monitoraggio condotte nel mondo sono state condotte secondo protocolli che spesso non sono condivise da tutte le Regioni e spesso sono portate avanti dalle Associazioni ambientaliste senza una condivisioni con le Amministrazioni centrali In Europa i Paesi Nord europei rientranti nella Convenzione OSPAR (Convention for the Protection of the Marine Environment of the North-East Atlantic) seguono da anni un comune protocollo di indagine che probabilmente sarà preso a esempio per estenderlo a tutti gli altri Paesi europei
10 Il Marine Litter lungo la costa Alcuni aspetti del monitoraggio lungo la costa non sono condivise a livello internazionale e sono tuttora oggetto di dibattito: Frequenza del monitoraggio (stagionale, 2 volte l anno, annuale) Scelta dei siti di monitoraggio Recupero o meno del materiale osservato Utilizzo del numero di oggetti osservati o del peso complessivo per le successive analisi statistiche Scelta delle categorie di marine litter (es. plastiche, vetro, metalli, polistirene, gomma, reti da pesca o parti di esse, legno, sigarette, oggetti medicali o per l igiene intima ruolo delle NGOs e delle Istituzioni
11 Il Marine Litter sui fondali Per questa categoria soprattutto nel futuro si può pensare a uno sviluppo dei piani di monitoraggio delle risorse ittiche denominati GRUND e MEDITS e coordinati dalla UE e dal MIPAF, prevedendo l indagine obbligatoria dei rifiuti solidi raccolti categorizzati secondo un protocollo comune Al momento in pochi casi si dispone di informazioni pregresse esaustive. L Unità Operativa dell ARPA Toscana ha eseguito un indagine pluriennale relativa anche alla tipologia del rifiuto raccolto, verificando come gran parte del materiale si trovasse lungo le rotte principali soprattutto delle navi passeggere e per il traporto delle merci)
12 Il Marine Litter sui fondali In acque costiere il monitoraggio potrebbe essere condotto da operatori subacquei secondo metodiche simili al visual census utilizzato per il censimento della fauna ittica Per i fondali a elevata batimetria può essere interessante l utilizzo di robot filuguidato o di un side scan sonar (in questo caso soprattutto per l individuazione di oggetti di dimensioni superiori ai 50 cm) Rifiuti solidi individuati tra i e i metri di profondità in un canyon a largo di Marsiglia (a e b) e nei pressi del circolo polare artico (c e d) (Barnes et al., 2009)
13 Possibili soluzioni per il Marine Litter sui fondali Raccolta del materiale da parte dei pescatori e sviluppo delle Reception Port Facilities soprattutto nei porti pescherecci Sviluppo di una campagna di sensibilizzazione presso gli operatori della pesca e del turismo e sulle navi per il trasporto dei passeggeri
14 Il Marine Litter sulla superficie del mare Il monitoraggio del Marine Litter sulla superficie del mare può avvenire attraverso l impiego di diverse metodologie: Impiego di reti. L estensione dell area osservata è molto limitata Osservazione da imbarcazione lungo specifici transetti o a bordo di traghetti. Viene usualmente eseguita anche se non attraverso protocolli condivisi. Osservazione da aereo lungo specifici transetti. Tecnica costosa per unità di tempo ma che garantisce la copertura di estese superfici. In Italia è applicata per l individuazione dei mammiferi e delle tartarughe marine. Si riescono a individuare oggetti di dimensioni minime pari a un conteniore in tetrapak
15 Marine litter nel biota Nei Paesi nord europei (OSPAR) vengono utilizzati da un decennio i dati relativi ai contenuti stomacali dell uccello marino Fulmar, il quale ingerisce in gran quantità materiale plastico galleggiante In Mediterraneo c è la necessità di individuare le specie bioindicatrici più idonee. Tali organismi devono avere la caratteristica di nutrirsi esclusivamente in mare e di ingerire usualmente rifiuti solidi in maniera accidentale e/o perché tale materiale viene erroneamente considerato cibo Sembra che la tartaruga marina Caretta caretta possa rivestire tale ruolo, sia attraverso l analisi del contenuto stomacale di esemplari morti che con l analisi dei residui fecali
16 Il monitoraggio delle microparticelle Le microplastiche hanno una rilevanza particolare poiché rappresentano il mezzo principale di trasferimento di sostanze inquinanti intrinseche e organiche nella rete trofica Gli organismi marini maggiormente esposti sono soprattutto i filtratori e i detritivori Anche in questo caso appare necessario mettere a punto un protocollo di campionamento condiviso. Usualmente vengono impiegate reti specificamente idonee per il prelievo dello zooplancton nello strato superficiale del mare (neuston) come la rete denominata MANTA
17 Le reti fantasma Si tratta di reti o altre attrezzatura per la pesca (es. nasse, palangari, ecc.) che possono essere perse in mare dagli operatori della pesca per diverse ragioni (es. rottura delle boe di ancoraggio per cattive condizioni meteomarine, ecc.) o volontariamente abbandonate in mare per disfarsi di materiale obsoleto in maniera illegale Le reti fantasma meglio noti con il termine inglese di gost nets rientrano perfettamente nella definizione di marine litter
18 Conseguenze ambientali delle reti fantasma Una volta perse o abbandonate le reti fantasma continuano a pescare in maniera incontrollata per un lungo periodo di tempo Il tasso di riduzione di efficienza di pesca varia a seconda del tipo di attrezzo perso, della torbidità dell acqua e della velocità di sviluppo del fouling La presenza degli organismi marini accidentalmente catturati determinano l autoinnesco della rete fantasma che quindi tende a perpetuare la sua azione
19 Conseguenze ambientali delle reti fantasma Gli attrezzi da pesca che sembrano più efficaci una volta persi o abbandonati in mare sembrano essere le nasse, i tramagli e le reti derivanti L azione delle reti fantasma determina anche la cattura di specie particolarmente protette (mammiferi marini, tartarughe marine, squali, ecc.) attraverso il fenomeno del by-catch, quindi il principale effetto è sulla riduzione della biodiversità Il trasporto delle reti fantasma per opera delle correnti marine può determinare anche l introduzione di specie aliene
20 Conseguenze economiche delle reti fantasma Le principali conseguenze economiche sono a carico degli operatori della pesca poiché le reti fantasma si pongono come antagonisti in quanto sottraggono la materia prima oggetto della pesca. Le reti fantasma spesso determinano anche un ostacolo fisico che può determinare un ulteriore danno nel corso delle normali attività di pesca Un ulteriore conseguenza economica rilevante è rappresentata dai danni che le reti possono arrecare agli apparati propulsivi e alla carena di imbarcazioni sia commerciali che da diporto
21 Possibili soluzioni Appare necessario sviluppare una campagna di sensibilizzazione presso gli operatori della pesca, sia a livello europeo che a livello di bacino del Mediterraneo, ma anche su scala nazionale e locale Prevedere un sistema di cooperazione tra istituzioni pubbliche, associazioni dei pescatori e soggetti privati che preveda l immediata segnalazione delle reti perse e il loro repentino recupero
COMUNE DI CHIOGGIA LA GESTIONE DELLE RETI ABBANDONATE E DEI RIFIUTI DELLA PESCA A CHIOGGIA
COMUNE DI CHIOGGIA LA GESTIONE DELLE RETI ABBANDONATE E DEI RIFIUTI DELLA PESCA A CHIOGGIA Presentazione a cura Stefania Galera di Veritas S.p.A. 11/12/2015 CHIOGGIA BANCHINA DI PUNTA POLI 02/2014 2 NORMATIVA
DettagliQuando si parla di inquinamento dell'acqua, si intende sia l'inquinamento dell'acqua superficiale (fiumi, laghi, mare) sia dell'acqua presente sotto
L'acqua inquinata Quando si parla di inquinamento dell'acqua, si intende sia l'inquinamento dell'acqua superficiale (fiumi, laghi, mare) sia dell'acqua presente sotto il suolo (falde acquifere). Va tenuto
DettagliMonitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro
ISTAT 17 gennaio 2002 Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro Nell ambito dell iniziativa di monitoraggio, avviata dall Istat per analizzare le modalità di conversione
DettagliArt. 1 (Istituzione) 2. Il parco è classificato ai sensi dell art. 10, comma 1 della legge regionale 14 luglio 2003, n. 10 come parco marino.
Legge regionale 21 aprile 2008, n. 11 Istituzione del Parco Marino Regionale Costa dei Gelsomini. (BUR n. 8 del 16 aprile 2008, supplemento straordinario n. 2 del 29 aprile 2008) Art. 1 (Istituzione) 1.
DettagliLINEE GUIDA PER LE STRUTTURE DI RIPARAZIONE E REFITTING SULLE PROBLEMATICHE RELATIVE AL FINE VITA DELLE IMBARCAZIONI DA DIPORTO
LINEE GUIDA PER LE STRUTTURE DI RIPARAZIONE E REFITTING SULLE PROBLEMATICHE RELATIVE AL FINE VITA DELLE IMBARCAZIONI DA DIPORTO TUTTI I DIRITTI RISERVATI Questo documento non può essere copiato, riprodotto
DettagliMarine litter: più gestione a terra meno rifiuti in mare Approcci e soluzioni a partire dal progetto Life+ SMILE
Marine litter: più gestione a terra meno rifiuti in mare Approcci e soluzioni a partire dal progetto Life+ SMILE La governance del Marine Litter, il modello di gestione del progetto SMILE Riccardo Podestà
DettagliCONSIDERAZIONI GENERALI
CONSIDERAZIONI GENERALI FUNZIONI DELLE FONDAZIONI La funzione delle fondazioni è quella di trasferire i carichi provenienti dalla struttura in elevazione al terreno sul quale l edificio poggia. La scelta
Dettagli7.2 Indagine di Customer Satisfaction
7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 373 clienti di Tiemme Spa sede operativa di Piombino (errore di campionamento +/- 2%) rappresentativo
DettagliDISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ/INFRASTRUTTURE DELLE SORGENTI CONTROLLATE NEL LAZIO
DISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ/INFRASTRUTTURE DELLE SORGENTI CONTROLLATE NEL LAZIO Anno 2014 Inquadramento del tema Il rumore è fra le principali cause del peggioramento della qualità
DettagliPERCENTUALE LAGHI IN CLASSE DI QUALITÀ BUONA O ELEVATA NELLA REGIONE LAZIO (LTLeco)
PERCENTUALE LAGHI IN CLASSE DI QUALITÀ BUONA O ELEVATA NELLA REGIONE LAZIO (LTLeco) Classificazione sulla base degli elementi di qualità fisico chimica: LTLeco 100 80 Percentuale 60 40 20 0 2008 2009 2010
DettagliLA PRIMA INDAGINE SULLE SPESE DELLE FAMIGLIE PER L ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE PROFESSIONALE ANNO 2002 SINTESI
MINISTERO DELL ISTRUZIONE DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA LA PRIMA INDAGINE SULLE SPESE DELLE FAMIGLIE PER L ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE PROFESSIONALE ANNO 2002 SINTESI Nel corso del 2002 si è svolta la
Dettagli(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE
L 86/6 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 5.4.2005 II (Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 22 marzo 2005 che stabilisce
DettagliPROGRAMMA 1 FITO-ZOOPLANCTON, CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE DELLA COLONNA D ACQUA RIFIUTI SPIAGGIATI
FITO-ZOOPLANCTON, CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE DELLA COLONNA D ACQUA RIFIUTI SPIAGGIATI Franco Giovanardi (ISPRA) Francesca Pedullà (ARPACAL) Sala Conferenze Arpa Sicilia, Reale Albergo delle Povere
Dettagli«FOCUS» ANIA: R.C. AUTO
«FOCUS» ANIA: R.C. AUTO Numero 0 Ottobre 2003 STATISTICA TRIMESTRALE R.C. AUTO (Dati al 30 giugno 2003) EXECUTIVE SUMMARY. Con questo numero zero, il Servizio Statistiche e Studi Attuariali dell ANIA avvia
Dettagli(Atti per i quali la pubblicazione è una condizione di applicabilità)
21.12.2004 Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 373/1 I (Atti per i quali la pubblicazione è una condizione di applicabilità) REGOLAMENTO (CE) N. 2182/2004 DEL CONSIGLIO del 6 dicembre 2004 relativo
DettagliRifiuti: quali e quanti sono e come sono gestiti
SCUOLA PRIMARIA PERCORSI PER LE CLASSI I E II MATERIALE DI APPROFONDIMENTO Rifiuti: quali e quanti sono e come sono gestiti I rifiuti vengono classificati secondo la loro origine e pericolosità. La loro
Dettagli4 I LAUREATI E IL LAVORO
4I LAUREATI E IL LAVORO 4 I LAUREATI E IL LAVORO La laurea riduce la probabilità di rimanere disoccupati dopo i 30 anni L istruzione si rivela sempre un buon investimento a tutela della disoccupazione.
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: "MANTENIMENTO E SVILUPPO DELL ATTIVITA DEL LABORATORIO TERRITORIALE PROVINCIALE NODO IN.F.E.
PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: "MANTENIMENTO E SVILUPPO DELL ATTIVITA DEL LABORATORIO TERRITORIALE PROVINCIALE NODO IN.F.E.A. DELLA PROVINCIA DI ROVIGO E IL POTENZIAMENTO DELLA
DettagliSERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE 2010 11
SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE 2010 11 Le rilevazioni degli apprendimenti A.S. 2010 11 Gli esiti del Servizio nazionale di valutazione 2011 e della Prova nazionale 2011 ABSTRACT Le rilevazioni degli
DettagliAUTUNNO 2011 Corpo idrico N. totale stazioni
AUTUNNO 2011 La qualità delle acque di transizione del Veneto è controllata, per conto della Regione, dal Settore Acque di ARPAV. Nella mappa riportata in Figura 1 sono indicati i corpi idrici di transizione
DettagliREGOLAMENTO INTERNO DELLA FONDAZIONE AI.BI.
REGOLAMENTO INTERNO DELLA FONDAZIONE AI.BI. ***** NORME DI APERTURA Art. 1 Validità del regolamento interno Il presente regolamento, derivante dai principi espressi dallo Statuto da cui discende, rappresenta
DettagliRelatore: dott. Vincenzo Liuzzo Arpa Sicilia Responsabile AERCA S.T. di Siracusa
Relatore: dott. Vincenzo Liuzzo Arpa Sicilia Responsabile AERCA S.T. di Siracusa Il lavoro di ricerca nasce dalla necessità di quantificare i rifiuti che vengono prodotti dalle imbarcazioni e verificarne
DettagliNEWS. PARCHI GIOCO, n 1/2012
NEWS PARCHI GIOCO, n 1/2012 INDICE 1. 2. 3. 4. 5. 6. IL FITNESS NELLE AREE VERDI REVISIONE DELLA SERIE DI NORME EN 1176-n GIOCHI GONFIABILI: NECESSARIO CERTIFICATO DI REAZIONE AL FUOCO Attrezzature da
DettagliL accessibilità in Piemonte. Il progetto Musei per Tutti Dal monitoraggio all informazione sui livelli di accessibilità
L accessibilità in Piemonte Il progetto Musei per Tutti Dal monitoraggio all informazione sui livelli di accessibilità COSA SI INTENDE PER ACCESSIBILITA L accessibilità è la possibilità, anche per persone
Dettagli7.2 Indagine di Customer Satisfaction
7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 795 clienti TIEMME SpA (errore di campionamento +/ 2%) rappresentativo della popolazione obiettivo,
DettagliENERGIE RINNOVABILI PRESENTAZIONE DI: BUSSETTI TAGLIABUE
ENERGIE RINNOVABILI PRESENTAZIONE DI: BUSSETTI & TAGLIABUE 1 LE ENERGIE RINNOVABILI La definizione di energia rinnovabile è spesso legata al termine ecologia. Infatti vengono spesso definite come energie
DettagliAl volo - Un veloce sondaggio tra gli studenti sui collegamenti tra Pavia e alcuni aeroporti
Al volo - Un veloce sondaggio tra gli studenti sui collegamenti tra Pavia e alcuni aeroporti Introduzione I rappresentanti degli studenti e dei dottorandi nella Commissione permanente studenti, in collaborazione
Dettagli- che attualmente il Lazio è interessato da 6 aree protette nazionali e da 69 aree protette regionali
OGGETTO: PROPOSTA DI ISTITUZIONE DEL MONUMENTO NATURALE ''LAGHETTO IN LOC. SEMBLERA MONTEROTONDO SCALO'' AI SENSI DELL'ART. 6 DELLA LEGGE REGIONALE 6 OTTOBRE 1997 N. 29 E SS.MM.II. - APPROVAZIONE DELLA
DettagliVerso un sistema di early warning sulle specie non indigene: obiettivi del sistema, aspetti tecnici e organizzativi. Luca Castriota ISPRA
Verso un sistema di early warning sulle specie non indigene: obiettivi del sistema, aspetti tecnici e organizzativi Luca Castriota ISPRA un sistema di early warning è un insieme di azioni di di che permettano
DettagliSOCIETA ITALIANA DEGLI ECONOMISTI INDAGINE SULLE RIVISTE ITALIANE DI ECONOMIA
SOCIETA ITALIANA DEGLI ECONOMISTI INDAGINE SULLE RIVISTE ITALIANE DI ECONOMIA Sezione 1: Anagrafica della Rivista 1.1 Denominazione della Rivista. 1.2 Codice ISSN. 1.3 Anno di nascita 1.4 Casa editrice.
DettagliLa manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti
La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa
DettagliSTATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ
STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ Introduzione Il sito www.encj.net è il sito internet della Rete Europea dei Consigli di Giustizia (ENCJ). È stato stilato uno statuto redazionale al fine di regolare
DettagliR e g i o n e L a z i
o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici
DettagliA cura di Giorgio Mezzasalma
GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma
DettagliLo stoccaggio dei materiali può avvenire sia a terra si su apposite attrezzature: gli scaffali.
Mezzi di warehousing Le attrezzature per lo stoccaggio comprendono tutti i mezzi che non possono seguire il materiale durante i suoi movimenti. Si tratta quindi di "mezzi fissi", cioè di attrezzature facenti
Dettagli2.3 Risorse ittiche marine
2.3 Risorse ittiche marine La politica per la pesca dell Unione Europea richiede di assicurare uno sfruttamento delle risorse acquatiche viventi realizzato in modo tale da garantire condizioni di sostenibilità
DettagliCONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1
Convenzione 161 CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio di Amministrazione dell Ufficio Internazionale
DettagliI G17H03000130011 Sistema Monitoraggio Investimenti Pubblici
Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica Economica Sistema CUP: differenze tra spese di sviluppo e di gestione M I P G17H03000130011 Sistema Monitoraggio Investimenti Pubblici
DettagliPneumatici fuori uso i Normativa, contributo e tutto ciò che c è da sapere
Pneumatici fuori uso i Normativa, contributo e tutto ciò che c è da sapere e Introduzione A partire da aprile 2011 è attivo un nuovo sistema di recupero e smaltimento degli pneumatici fuori uso, che prevede
DettagliLa formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto
La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto 1 Riferimenti normativi Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626 capo VI Decreto Ministeriale 16 gennaio 1997 Decreto
DettagliComune di San Martino Buon Albergo
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE
DettagliPolitiche di sostegno dei consumi e Osservatori prezzi
Politiche di sostegno dei consumi e Osservatori prezzi Intervento di: PALMA COSTI Assessore Interventi Economici, Innovazione e Pari opportunità della Provincia di Modena Mercoledì 1 aprile 2009 Camera
DettagliIl progetto ECO LEARNING
APAT e ARPA Lazio Corso laboratorio di educazione ambientale STRATEGIE E INTERVENTI PER LA GOVERNANCE DELL AMBIENTE URBANO Roma 15 e 16 novembre La formazione come supporto alla governance urbana Il progetto
DettagliQUADRO DELLE INFRAZIONI E RELATIVE SANZIONI (Artt.7-13 Titolo II D.Lgs. 9 gennaio 2012, n. 4)
CONTRAVVENZIONI PENE PRINCIPALI (A CARICO DELL'ARMATORE) PENE ACCESSORIE PUNTI COMMINATI IN LICENZA PER INFRAZIONI GRAVI* SOTTOTAGLIA* a) detenere, sbarcare e trasbordare esemplari di specie ittiche di
DettagliFreeSEA. Indagine sul marine litter di Goletta Verde e Accademia del Leviatano
Plastic Free FreeSEA Indagine sul marine litter di Goletta Verde e Accademia del Leviatano Su protocollo elaborato da ISPRA- NAT (Dip. Difesa della Natura) e Univ. di Pisa (Dip. Biologia) 1) Il progetto
DettagliINDICE. Assessorato turismo, sport, commercio e trasporti Infrastrutture funiviarie
INDICE 1 CARATTERISTICHE GENERALI DEGLI IMPIANTI A FUNE... 2 1.1 Definizione di impianto a fune... 2 1.2 Tipologie di impianto... 3 1.3 Funzionamento degli impianti a fune... 6 1.4 Normativa per la costruzione
DettagliB2-2. Gestione delle sostanze pericolose a scuola. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO B Unità didattica
SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Gestione delle sostanze pericolose a scuola MODULO B Unità didattica B2-2 CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03
DettagliPROGETTO SEGNALAZIONE E GESTIONE RECLAMI/DISSERVIZI
PROGETTO SEGNALAZIONE E GESTIONE RECLAMI/DISSERVIZI Sintesi del progetto : La nuova procedura di gestione dei reclami è seguita dall URP dall inizio alla fine, secondo il seguente iter: il cittadino segnala
DettagliSito test di Punta Righini
Sito test di Punta Righini Il sito Test di Punta Righini è stato autorizzato con regolare concessione demaniale lo scorso 22 Marzo. In precedenza le attività di test erano state condotte in un area contigua,
DettagliRISCHIO INQUINAMENTO & SOLUZIONI ASSICURATIVE
RISCHIO INQUINAMENTO & SOLUZIONI ASSICURATIVE Sala delle Colonne BPM Milano 29 aprile 2010 Francesco G. Paparella Presidente AIBA PERCHE IL BROKER Nel 2009 i broker: hanno intermediato il 46,1% dei rami
DettagliPOLITICA DI APPROVVIGIONAMENTO SOSTENIBILE
2015-2018 LE NOSTRE CONVINZIONI La nostra politica di approvvigionamento sostenibile si ispira ai principi del Codice di Condotta per la Pesca Responsabile della FAO Dipartimento Pesca. In particolare,
DettagliCampagna Europea per la sicurezza nelle costruzioni.
Ns.rif.:web/banca_dati/linee_guida/lavori_in_quota/Anno2004/073 Op. Sicurezza Costruzioni 26-09-2003 15:17 Pagina 1 Campagna Europea per la sicurezza nelle costruzioni. Il rischio di cadute dall alto Settimana
DettagliDal FEP al FEAMP: quale transizione
L attuazione della Politica Europea per la Pesca: Dal FEP al FEAMP Bologna, 08 ottobre 2014 Regione Emilia Romagna FEP: Misura 5.1 Assistenza tecnica Dal FEP al FEAMP: quale transizione Giulio Malorgio
DettagliCome archiviare i dati per le scienze sociali
Come archiviare i dati per le scienze sociali ADPSS-SOCIODATA Archivio Dati e Programmi per le Scienze Sociali www.sociologiadip.unimib.it/sociodata E-mail: adpss.sociologia@unimib.it Tel.: 02 64487513
DettagliPROTOCOLLO D INTESA SULLA PREVENZIONE DELL INQUINAMENTO AMBIENTALE TRA. CONFINDUSTRIA - Confederazione Generale dell Industria Italiana
PROTOCOLLO D INTESA SULLA PREVENZIONE DELL INQUINAMENTO AMBIENTALE TRA CONFINDUSTRIA - Confederazione Generale dell Industria Italiana E ANIA - Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici Confindustria,
DettagliDare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore. Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore
Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore Roberto Felici, Giorgio Gobbi, Raffaella Pico Servizio Studi di Struttura
DettagliREGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE
REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con Determinazione del Direttore Generale n. 244 del 20/07/2010 L importanza di un sistema operativo di valutazione comune e riconoscibile
DettagliBANCHE DATI NATURALISTICHE REGIONE PIEMONTE (BDNRP) Deontologia e norme per l utilizzo e l accesso ai dati
BANCHE DATI NATURALISTICHE REGIONE PIEMONTE (BDNRP) Deontologia e norme per l utilizzo e l accesso ai dati Sommario 1 Finalità...1 2 Origine dei dati...1 3 Proprietà dei dati...2 4 Proprietà dei software...2
DettagliDICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ
DICHIARAZIONE IN MERITO AL RISPETTO DEI CRITERI PREVISTI IN TEMA DI RIUTILIZZO DI TERRE E ROCCE DA SCAVO DAL COMMA 1 DELL ART. 41bis DEL DECRETO LEGGE 21 GIUGNO 2013, N 69, RECANTE DISPOSIZIONI URGENTI
DettagliLa Simbiosi Industriale nel contesto del Piano Gestione Rifiuti della Regione Emilia Romagna
La Simbiosi Industriale nel contesto del Piano Gestione Rifiuti della Regione Emilia Romagna Andrea Zuppiroli Regione Emilia-Romagna Servizio Rifiuti e bonifica siti, servizi pubblici ambientali e sistemi
Dettagli1. Introduzione. 2. Simulazioni elettromagnetiche per la misura del SAR
Relazione Tecnica Analisi simulative e misure con termocamera relative al confronto tra l utilizzo di un telefono smartphone in assenza e in presenza di dispositivo distanziatore EWAD Annamaria Cucinotta
DettagliASSOVETRO Il contributo economico, sociale ed ambientale al Paese
ASSOVETRO Il contributo economico, sociale ed ambientale al Paese 26 gennaio 2015 Indice 1. L analisi in breve 2. Impatti socio-economici 3. Impatti ambientali 4. Conclusioni Indice 1. L analisi in breve
DettagliBANDO. Progetti di formazione per il volontariato
BANDO Progetti di formazione per il volontariato Anno 2016 1. Chi può presentare I progetti possono essere presentati da tutte le associazioni di volontariato con sede legale nel territorio della regione
DettagliIL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi.
IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. Negli ultimi anni, il concetto di risparmio energetico sta diventando di fondamentale
DettagliVERDE PUBBLICO E PRIVATO
VERDE PUBBLICO E PRIVATO Brochure Tecnica LA GINESTRA SOC. COOP. SOCIALE ONLUS A R.L. 00132 ROMA VIA Busachi. n. 132 RMT5822148T - ISO 9001/08 e UNI EN ISO 14001:2004 - /fax 06/22442055 1 1. La Cooperativa
DettagliREACH: IL REGOLAMENTO CHE RIVOLUZIONERA LA CHIMICA EUROPEA PREMESSA
REACH: IL REGOLAMENTO CHE RIVOLUZIONERA LA CHIMICA EUROPEA PREMESSA Il nuovo regolamento sulla chimica europea, denominato REACH (Reg. n. 1907/2006) è entrato in vigore il 1 giugno 2007 anche se la prima
DettagliProgetto LIFE10 ENV IT 000307 NO.WA. Azione 3 - Attività 3.1
GENERALITÀ Azione 3 Attività 3.1 Organizzazione delle attività di mappatura Denominazione della buona pratica: Free Pack Net. Realizzazione e commercializzazione di un imballo ritornabile e riutilizzabile
DettagliPercorso formativo ECM/ANCoM all interno del progetto IMPACT
Percorso formativo ECM/ANCoM all interno del progetto IMPACT Fabrizio Muscas Firenze, 29-30 Giugno 2012 Percorso formativo ECM/ANCoM all interno del progetto IMPACT La normativa La Normativa 38 ha riportato
Dettagli6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento
Capitolo 6 Risultati pag. 301 6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento Come già detto nel paragrafo 5.8, i risultati riportati in questo paragrafo fanno riferimento alle concentrazione
DettagliLO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE
LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE La qualità del servizio passa attraverso la qualità delle persone 1. Lo scenario In presenza di una concorrenza
DettagliAnalisi e diagramma di Pareto
Analisi e diagramma di Pareto L'analisi di Pareto è una metodologia statistica utilizzata per individuare i problemi più rilevanti nella situazione in esame e quindi le priorità di intervento. L'obiettivo
DettagliL OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario
L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica
DettagliAGENZIA NAZIONALE PER LE NUOVE TECNOLOGIE, L ENERGIA E LO SVILUPPO ECONOMICO SOSTENIBILE
AGENZIA NAZIONALE PER LE NUOVE TECNOLOGIE, L ENERGIA E LO SVILUPPO ECONOMICO SOSTENIBILE Impostazione della diagnosi energeticadelle attivita di Trasporto Generalità Secondo la norma UNI CEI EN16247-4,
DettagliALLEGATO TECNICO IMBALLAGGI CELLULOSICI (ACCORDO ANCI - COMIECO)
1. OGGETTO DELL ALLEGATO ALLEGATO TECNICO IMBALLAGGI CELLULOSICI (ACCORDO ANCI - COMIECO) L allegato si riferisce ai rifiuti da imballaggio a base cellulosica primari o comunque conferiti al gestore del
DettagliINDAGINE STATISTICA SULLA RACCOLTA DIFFERENZIATA NEL COMUNE DI NOCERA SUPERIORE
INDAGINE STATISTICA SULLA RACCOLTA DIFFERENZIATA NEL COMUNE DI NOCERA SUPERIORE CLASSI SECONDE E TERZE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO FRESA- PASCOLI Anno scolastico 2013-2014 Tutor: Salvatore Di
DettagliLa valutazione del rischio chimico
La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,
DettagliTartarughe marine e piccoli cetacei: minacce, conservazione e recupero
Seminario di metà percorso 6 ottobre 2010 Genova Tartarughe marine e piccoli cetacei: minacce, conservazione e recupero Elisabetta Secci - Servizio Tutela della Natura Assessorato Difesa Ambiente Regione
DettagliMinistero delle politiche agricole alimentari e forestali
Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE EUROPEE E D INTERNAZIONALI DIREZIONE GENERLAE DELLEA PESCA MARITTIMA E DELL ACQUACOLTURA Roma, 22 novembre 2011 Al
DettagliECOELIT 13 anni di esperienza al servizio di RAEE ed Accumulatori. Il sistema RAEE ed il sistema Pile ed Accumulatori le differenze
ECOELIT 13 anni di esperienza al servizio di RAEE ed Accumulatori Il sistema RAEE ed il sistema Pile ed Accumulatori le differenze Ecoelit Consorzio Nazionale Volontario Accumulatori ed Elettroutensili
DettagliVITA DA RIFIUTI 2. Elisabetta Caroti. Titolo: Autore: Percorsi didattici associati: 1. Trasformazioni fisiche. 2. Trasformazioni chimiche
Titolo: VITA DA RIFIUTI 2 Autore: Elisabetta Caroti Percorsi didattici associati: 1. Trasformazioni fisiche 2. Trasformazioni chimiche 3. In un pugno di terra AVVERTENZA: Le domande che seguono si ispirano
DettagliAddendum relativo all Iniziativa per i Consulenti di Servizi e Software Microsoft
Addendum relativo all Iniziativa per i Consulenti di Servizi e Software Microsoft ALLA FINE DEL PRESENTE ADDENDUM AL CONTRATTO PER MICROSOFT PARTNER PROGRAM ( MSPP ) FACENDO CLIC SUL PULSANTE ACCETTO,
DettagliOGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato dei produttori agricoli biologici. IL SINDACO
Comune di Modena Politiche Economiche, Società Partecipate e Sportello Unico L Assessore 22 settembre 2005 Prot. Gen. 2005/125195 IE 11299 OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato
DettagliProgetto LIFE10 ENV IT 000307 NO.WA. Azione 3 - Attività 3.1
Azione 3 Attività 3.1 Organizzazione delle attività di mappatura GENERALITÀ Denominazione della buona pratica: Brutti ma Buoni Promotore/i: Coop Consumatori Nordest Soggetti partner: Ente Ente pubblico/gdo
DettagliTipi di nave da carico
Tipi di nave da carico Le navi da carico sono navi mercantili di qualsiasi forma e dimensione destinate al trasporto di merci di ogni genere tra i diversi porti. Navi per carico generale Le navi per carico
DettagliSPC e distribuzione normale con Access
SPC e distribuzione normale con Access In questo articolo esamineremo una applicazione Access per il calcolo e la rappresentazione grafica della distribuzione normale, collegata con tabelle di Clienti,
DettagliIAS 32 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio d esercizio e informazione integrativa
IAS 32 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio d esercizio e informazione integrativa SCHEMA DI SINTESI DEL PRINCIPIO CONTABILE SINTESI ILLUSTRAZIONE DEL PRINCIPIO CONTABILE 1 FINALITA' LIABILITY
DettagliLa Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile. Dr. Giacomo Gelmi
La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile Dr. Giacomo Gelmi Che cosa è una macchina utensile? E uno spazio fisico in cui si collocano, sostenuti da adeguate strutture ed in posizioni
DettagliOsservatorio ICT nel NonProfit. Claudio Tancini Novembre 2009
Osservatorio ICT nel NonProfit Claudio Tancini Novembre 2009 1 Premessa (1/2): Il mercato ICT non ha focalizzato il NonProfit come un segmento specifico, da seguire con le sue peculiarità. In alcuni casi
DettagliI modelli di qualità come spinta allo sviluppo
I modelli di qualità come spinta allo sviluppo Paolo Citti Ordinario Università degli studi di Firenze Presidente Accademia Italiana del Sei Sigma 2005 1 Si legge oggi sui giornali che l azienda Italia
DettagliI principi del diritto comunitario in materia di assistenza sanitaria
I principi del diritto comunitario in materia di assistenza sanitaria Dott. Paolo Piani Ancona (26 marzo 2015) 1 Premessa Trattati Il diritto comunitario in tema di assistenza sanitaria (prevale sulle
Dettaglischede di approfondimento.
I macro temi segnalati nella mappa sono trattati nella presentazione e fruibili attraverso schede di approfondimento. 2 è l insieme delle attività volte a smaltirli, riducendo lo spreco(inparticolaredirisorsenaturaliedienergia)elimitandoipericoliperlasalutee
Dettagli3. PROBLEMATICHE AMBIENTALI
3. PROBLEMATICHE AMBIENTALI La tavola riassume le criticità più significative che interessano l intero territorio comunale di Valeggio sul Mincio alla luce dell analisi operata dal Documento Preliminare
DettagliCondizioni di contratto ed al tre informazioni importanti
Condizioni di contratto ed al tre informazioni importanti CONDIZIONI DI CONTRATTO ED ALTRE INFORMAZIONI IMPORTANTI SI INFORMANO I PASSEGGERI CHE EFFETTUANO UN VIAGGIO CON DESTINAZIONE FINALE O UNO STOP
DettagliPresidiare una consultazione online
Progetto PerformancePA Ambito A - Linea 1 - Una rete per la riforma della PA Presidiare una consultazione online Autore: Maria Antonietta Sanna Artizzu, Laura Manconi Creatore: Formez PA, Progetto Performance
DettagliLA PERSONALIZZAZIONE DEL PASSORTO
SCHEDA LA PERSONALIZZAZIONE DEL PASSORTO Per personalizzazione si intente la parte del documento compilata dall ufficio emittente, che solitamente si riduce alla cosiddetta pagina dati ossia quella che
DettagliTUTTI I MUTUI DI CHEBANCA! Condizioni valide al 1 gennaio 2011
TUTTI I MUTUI DI CHEBANCA! valide al 1 gennaio 2011 Questo documento, predisposto ai sensi delle disposizioni di trasparenza di Banca d Italia, elenca tutti i prodotti di mutuo offerti da CheBanca! 1.
DettagliPROGETTO UMBRIA CAMMINA
PROGETTO UMBRIA CAMMINA CORSO DI FORMAZIONE PER OPERATORI USL PROMOTORI IN OGNI DISTRETTO DEI GRUPPI DI CAMMINO 20 Ottobre 2015 09.00 13.00 Villa Umbra Pila (PG) PROGETTO UMBRIA CAMMINA CORSO DI FORMAZIONE
DettagliIndagine trimestrale sul settore alberghiero high level
Studi e Analisi presenta elaborazioni e indagini prodotte dal Centro Studi nei suoi ambiti d interesse Indagine trimestrale sul settore alberghiero high level Terzo trimestre 2007 a cura di Maria Grazia
Dettagli1. Servizio / Ufficio! Politiche Ambientali. 2. Dirigente! Viviana De Podestà. 4. Referente per la comunicazione!
[13] 1. Servizio / Ufficio! Politiche Ambientali 2. Dirigente! Viviana De Podestà 3. Account! Vincenzo Terlizzi 4. Referente per la comunicazione! Maria Carla Cuccu 5. Referente sito web! Davide Lombardelli
DettagliFONTI DEL DIRITTO IN MATERIA DI TURISMO
FONTI DEL DIRITTO IN MATERIA DI TURISMO Quali sono le autorità che possono produrre norme relative al turismo? 1) Stato; 2) Regioni; 3) Enti locali; 4) Diritto internazionale; 5) Unione europea. Art. 117
Dettagli