INTERVENTI INTEGRATI SOCIO SANITARI 0 18 nell Area Bolognese
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1 INTERVENTI INTEGRATI SOCIO SANITARI 0 18 nell Area Bolognese Un volontario competente: percorso formativo Il minore tra i Servizi Sociali e Sanitari ed il Territorio Bologna, 18 giugno 2013 Carlo Passarelli
2 RICERCA INTERISTITUZIONALE percezione e interpretazione dell affidamento al Servizio Sociale tra gli operatori dell infanzia OBIETTIVI: > analizzare il ricorso a tale istituto da parte dell A.Giudiziaria; > approfondire l interpretazione e la percezione di tale strumento di tutela da parte degli operatori del settore; > interpretare le differenze sostanziali nella sua applicazione > pervenire a linee di indirizzo comuni sulla base di una interpretazione condivisa di tale istituto
3 Convenzione di LANZAROTE (12 luglio 2007) recepita dalla legislazione italiana nell ottobre 2012 Per la protezione dei soggetti in età evolutiva Contro lo sfruttamento e l abuso sessuale novità: > prevenzione e inasprimento pene > introduzione nuovi reati specifici:. istigazione a pratiche di pedofilia. adescamento di minorenni
4 L.R. 14/2008: norme in materia di politiche per le giovani generazioni Attivazione di équipe multidisciplinari: > integrazione dei Servizi: SOCIALE EDUCATIVO SANITARIO INDIVIDUAZIONE CASI A RISCHIO. PRESA IN CARICO. VALUTAZIONE DELL ESPERIENZA. DUE STRUMENTI: ETI: Equipe Territoriale Integrata UVM: Unità di Valutazione Multiprofessionale per casi complessi (compartecipazione tecnica e finanziaria tra t sociale e sanitario)
5 ACCORDO di PROGRAMMA tra E.L., Az.USL, C.G.M. e A.S.P Bambini e ragazzi soggetti di diritti e non solo di protezione Continuità della cura VS segmentazione per fascie d età Territorio come luogo dei diritti di tutti INTEGRAZIONE: cooperazione tra attori diversi (Enti Pubblici: sociali, sanitari, educativi; Altre Agenzie: privato sociale, etc.) FACILITAZIONE dell accesso ai Servizi
6 Le tappe dell INTEGRAZIONE SOCIO SANITARIA IN ETA EVOLUTIVA Prima del 2000: integrazione all interno dello stesso Ente (Az.USL), tra Servizio Materno Infantile e Servizio Sociale. Dopo il 2000, a seguito del ritiro delle deleghe, (nel tempo) si costituiscono le Equipe d Accesso tra Servizio Sociale, Consultorio Familiare e Neuropsichiatria Infantile: Discussione dei casi Presa in carico congiunta Consulenza reciproca Dal giugno 2013: costituzione delle ETI e dell UVM:
7 Neuro Psichiatria dell Infanzia e dell Adolescenza (articolazioni territoriali) 1. ACCOGLIENZA / VALUTAZIONE / DIAGNOSI 2. PERCORSO DIAGNOSTICO INTEGRATO CON: > agenzie educative > Servizio Sociale e A.Giudiziaria > altri Servizi / Istituzioni 3. CONSULENZA PER PAZIENTI NON IN CARICO INTERVENTI (per 1 e 2) trattamento neuropsichiatrico o psicologico trattamento psicoterapeutico trattamento psicoeducativo trattamento psicomotorio, logopedico, fisioterapico inserimento in strutture
8 Modalità di partecipazione della NPIA alle Equipe d Accesso Segnalazione reciproca di casi. Discussione di casi, presa in carico congiunta, consulenza reciproca, monitoraggio e approfondimento casi, promozione del coinvolgimento di altri Servizi. Formalizzazione della modalità di collaborazione o presa in carico attraverso il verbale dell équipe. ******************************* Il CSM collabora con consulenze, valutazioni cliniche, prese in carico per parenti di ragazzi in relazione alla tutela, su richiesta dei Servizi e dell A.Giudiziaria.
9 U.O.S. Psichiatria e Psicopatologia dell Età Evolutiva (struttura centrale) Quadri psicopatologici gravi: > condotte autolesive > disturbi di personalità > disturbi dell umore Interventi urgenti Consulenza ai Pronto Soccorso Interventi per i ragazzi autori di reato (in coll. col C.G.M.) Interventi con ragazzi stranieri non accompagnati o vittime della tratta
10 AREA di PSICOLOGIA dei CONSULTORI FAMILIARI collaborazione con il Servizio Sociale e la NPIA per formulare e condividere un PROGETTO DI CURA E TUTELA Obiettivo tutela della salute psicologica dei ragazzi.. in assenza di sostegno familiare o di grave incapacità genitoriale
11 Attivazione della collaborazione col Servizio Sociale 1. Analisi della domanda 2. Formulazione di un progetto 3. Presa in carico
12 PRIORITA IVG minorenni Maltrattamento e abuso Violenza intrafamiliare Grave trascuratezza/assenza del supporto familiare Collocazione extrafamiliare
13 Metodologia di intervento della Psicologia del Consultorio Familiare Approfondimento della situazione con i Servizi coinvolti Attuazione dell intervento Monitoraggio in itinere Presa in carico della famiglia e/o degli adulti accudienti (affidatari, educatori, etc.)
14 Consultorio familiare Area Psicologia Bologna Città Ore di psicologia Prestazioni totali (+12%) Utenti totali (+11%) Coppie/famiglie (+20%) Educazione sanitaria a gruppi eterogenei 110%
15 Consultorio familiare Area Psicologia Bologna Città Casi seguiti su richiesta Servizio Sociale (+24%) Nuove assegnazioni +33% Utenti seguiti area procreazione Utenti seguiti area relazioni familiari ( 12%) (+10%)
16 SPAZIO GIOVANI (articolazione del Consultorio Familiare) Target: Adolescenti anni e adulti di riferimento Accesso: > richieste spontanee > invio di altri operatori sanitari > invio di altri Servizi e Agenzie Socio Educative
17 Problematiche principali: > emotivo/relazionali > sessualità > uso di sostanze > disordini alimentari > IVG > gravidanze
18 Interventi dello SPAZIO GIOVANI > consulenze focali > psicoterapie di individuazione > psicoterapie brevi > psicoterapie di gruppo > gruppi esperienziali con genitori > consulenze agli operatori > interventi di educazione alla salute
19 Centro specialistico IL FARO (per il contrasto al grave maltrattamento e all abuso) Per oltre 10 anni la struttura èstata sostenuta da un accordo tra Comune, Provincia e Az.USL. Attualmente èsolo sanitaria. INTERVENTI: > attività clinica di osservazione e valutazione del caso segnalato > interventi clinici individuali e di gruppo con i bambini e le famiglie > formazione degli operatori (sociali, educativi, sanitari) > consulenza alle istituzioni ed agli adulti di riferimento
20 Il ragazzo in tutela Quale identità sopravvive al trauma? Quale appartenenza/affiliazione diffusa, in sostituzione dei legami primari interrotti? Come ricostruire una soggettivazione (l unità del singolo) tra molteplici relazioni? (e ancora )
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