Il Decentramento presso i principali comuni italiani: raccolta completa delle schede comparative per gli incontri del Gruppo di Lavoro

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Il Decentramento presso i principali comuni italiani: raccolta completa delle schede comparative per gli incontri del Gruppo di Lavoro"

Transcript

1 Il Decentramento presso i principali comuni italiani: raccolta completa delle schede comparative per gli incontri del Gruppo di Lavoro 1. Profili istituzionali pag Lo status degli amministratori circoscrizionali pag L apertura degli organi istituzionali alla partecipazione/presenza di componenti esterni e/o aggiunti pag Gli esecutivi circoscrizionali nella normativa statutaria e regolamentare dei principali comuni italiani pag Le funzioni consultive delle circoscrizioni presso i principali comuni italiani pag Le competenze circoscrizionali nella normativa statutaria e regolamentare dei principali comuni italiani pag Il decentramento dei servizi alla persona e alla comunità presso i principali comuni italiani: 1) servizi sociali pag. 45 2) servizi scolastici ed educativi pag. 49 3) servizi culturali pag. 54 4) servizi sportivi, tempo libero e servizi rivolti ai giovani pag. 58 5) servizi demografici pag Il decentramento delle funzioni nel settore dell assetto ed utilizzazione del territorio presso i principali comuni italiani: 1) lavori pubblici/demanio e patrimonio pag. 66 2) verde pubblico pag. 70 3) urbanistica/edilizia privata pag. 74 4) viabilità pag Il decentramento delle funzioni nel settore dello sviluppo economico presso i principali comuni italiani: 1) commercio, artigianati e mercati pag. 83 2) concessioni suolo pubblico, affissioni e pubblicità pag L attività di informazione e comunicazione delle circoscrizioni nella normativa statutaria e regolamentare dei principali comuni italiani pag Il potere di iniziativa delle circoscrizioni presso i principali comuni italiani: 1) l iniziativa degli atti di competenza comunale pag ) interrogazioni, interpellanze, mozioni, ecc... pag. 112

2 22 novembre 2006 COMUNE DI FIRENZE Ufficio Area Metropolitana e Decentramento Il Decentramento presso i principali Comuni Italiani: profili istituzionali SCHEDE RIASSUNTIVE N.B. : Le presenti schede intendono fornire una rappresentazione dei più significativi aspetti inerenti l assetto istituzionale del Decentramento presso i principali Comuni italiani. Le disposizioni statutarie e regolamentari a tal fine prese in considerazione, nonché puntualmente richiamate, non possono pertanto essere intese quali esaustive della disciplina complessivamente regolante i suindicati aspetti, disciplina peraltro in molti casi risultante da fonti ulteriori. I dati relativi alla popolazione residente delle città considerate provengono da 1

3 N. Circoscr. N. Consiglieri L ASSETTO DEL DECENTRAMENTO PRESSO I PRINCIPALI COMUNI ITALIANI N. Composizione Commissioni Composizione Articolazione collegiale Commissioni Commissioni speciali Commissioni dei Capigruppo permanenti permanenti speciali Presidente Organo esecutivo Circoscrizionale FIRENZE (Quartieri) pop. res. 2005: Alle sedute partecipa inoltre 1 consigliere straniero aggiunto (art. 5 reg.) Massimo 8 di cui una con funzioni di controllo e garanzia (art. 47 statuto) Rimessa ai Regolamenti di Quartiere (art. 12, comma 8, reg.) vedi allegato Istituite dal C.d.Q. una per volta e con durata massima di 120 giorni, prorogabile una sola volta per un periodo analogo o inferiore (art. 12, comma 9, reg.) Da 3 a 5 consiglieri (art. 12 reg.) Conferenza dei Capigruppo composta dal Presidente del Consiglio + vicepresidente + Capigruppo (art. 22, comma 3, reg.) Presidente del Consiglio eletto da questo (art. 43 statuto), con indicazione di relativa candidatura in ciascuna lista ovvero nelle liste eventualmente collegate (artt. 5 e 6 reg. elezione C.d.Q.) Collegio di Presidenza (Presidente Consiglio + vice-presidente + presi. commissioni) (art. 47 statuto) BOLOGNA (Quartieri) pop. res. 2005: < ab. 18 < ab. 20 =/> ab. Popolazione dei Quartieri al compresa tra e (fonte rete civica comune di Bologna) Stabilito dai Regolamenti interni dei Quartieri (art. 17 e 27 reg.) Rimessa ai Regolamenti interni dei Quartieri (art. 17 reg.) Istituibili dal Consiglio di Quartiere (art. 27 reg.) Rimessa alle scelte dei Quartieri E previsto che i capigruppo siano sentiti dal Presidente del Consiglio di Quartiere ma non risulta prevista una vera e propria articolazione collegiale dei capigruppo (art. 18 reg.) Presidente eletto dal Consiglio (art. 34 statuto) Ufficio di Presidenza (Presidente del Consiglio di Quartiere + Vice Presidente + Consiglieri coordinatori commissioni permanenti - art. 2 reg.) VENEZIA (Municipalità) pop. res. 2005: fino a ab. 24 oltre ab. 28 oltre ab. 32 oltre ab. 35 oltre ab. 40 oltre ab. 42 oltre ab. + Presidente della Municipalità (art. 5 reg.) La popolazione delle Municipalità è compresa tra un minimo di ab. Ed un massimo di ab. Da 3 a 5 fino a abitanti da 3 a 6 oltre abitanti (art. 17 reg.) Il regolamento (art. 18) stabilisce che le Commissioni siano composte da almeno un Consigliere per ciascun gruppo consiliare e con i Consiglieri di maggioranza in ogni caso in numero superiore a quelli di minoranza Può essere istituita una Commissione speciale a fini di controllo, garanzia e indagine (art. 20 reg.) e possono essere altresì istituiti Gruppi di Lavoro di durata temporanea (art. 21 reg.) La Commissione speciale a fini di controllo, garanzia e indagine è composta da un Consigliere per ciascun Gruppo consiliare (art. 20 reg.) vedi punto precedente Conferenza dei Capigruppo composta dal Presidente e dai Capigruppo (art. 16 reg.) Presidente della Municipalità eletto a turno unico con suffragio universale e diretto. Convoca e presiede il Consiglio (art. 22, comma 3 statuto e art. 22 reg.) Esecutivo Municipale composto dal Presidente della Municipalità + 5/6 componenti nominati tra i Consiglieri (art. 25 reg.) 2

4 N. Circoscr. N. Consiglieri L ASSETTO DEL DECENTRAMENTO PRESSO I PRINCIPALI COMUNI ITALIANI N. Composizione Commissioni Composizione Articolazione Commissioni Commissioni speciali Commissioni collegiale dei permanenti permanenti speciali Capigruppo Presidente Organo esecutivo Circoscrizionale ROMA (Municipi) pop. res. 2005: Presidente del Municipio + Consiglieri previsti per i comuni con pari popolazione (vi è poi un consigliere straniero aggiunto senza diritto di voto (artt. 27, comma 2, e 28 Statuto). In virtù della seconda disposizione transitoria e finale dello statuto stesso, la differenziata composizione dei Consigli dei Municipi è attualmente rinviata alla costituzione della Città Metropolitana. Attualmente il numero dei Consiglieri è pertanto fissato in 25, compreso il Presidente. Il Consiglio del Municipio è poi presieduto da un Presidente eletto tra i Consiglieri. (art. 27, comma 4 bis, statuto) Popolazione Municipi compresa tra e (fonte sito internet comune di Roma) Il regolamento sul decentramento ancora vigente rimanda al regolamento dei Municipi (art. 29 reg.) Il regolamento sul decentramento ancora vigente rimanda al regolamento dei Municipi (art. 29 reg.) Il regolamento sul decentramento ancora vigente rimette la relativa disciplina all apposita delibera istitutiva del Consiglio del Municipio (art. 30 reg.) Il regolamento sul decentramento ancora vigente rimanda al regolamento dei Municipi (art. 30 reg.) E contemplata dai Regolamenti dei singoli Municipi Presidente del Municipio eletto a suffragio universale e diretto (art. 27 statuto) Giunta del Municipio composta dal Presidente del Municipio + 6 assessori scelti anche al di fuori del Consiglio del Municipio purché non Consiglieri Comunali (art. 27, comma 14 e 15, Statuto) La carica di assessore è incompatibile con quella di Consigliere del Municipio (art. 27, comma 15). In virtù della seconda disposizione transitoria e finale dello statuto, il numero degli Assessori, nelle more della costituzione della Città Metropolitana, resta fissata in quattro. MILANO (Zone) pop. res. 2005: oltre ab. 31 gli altri (art. 3 reg.) Quasi tutte le Zone hanno popolazione pari a Solo la Zona 1 ha meno di abitanti Non più di 7 Commissioni istruttorie (art. 93 statuto, coma 8, e art. 19 reg.) Stabilita dai Regolamenti interni dei Consigli di Zona Possibilità di commissioni a termine per particolari questioni (art. 19, comma 4, reg.) Le modalità di funzionamento delle Commissioni e la relativa organizzazione sono disciplinate dal Regolamento dei Consigli di Zona (art. 19, comma 5) Conferenza dei Capigruppo (art. 21 reg.) Presidente del Consiglio di Zona eletto dal rispettivo Consiglio sulla base di un documento di programma sottoscritto da almeno 1/3 dei Consiglieri assegnati (art. 93 statuto e art. 16 reg.) Ufficio di Presidenza, organo consultivo del Presidente composto dal Presidente stesso e dai Presidenti delle Commissioni istruttorie (art. 20 reg.) 3

5 N. Circoscr. N. Consiglieri L ASSETTO DEL DECENTRAMENTO PRESSO I PRINCIPALI COMUNI ITALIANI N. Composizione Commissioni Composizione Articolazione Commissioni Commissioni speciali Commissioni collegiale dei permanenti permanenti speciali Capigruppo Presidente Organo esecutivo Circoscrizionale TORINO pop. res. 2005: (art. 8 reg.) 6 (art. 29 reg.) Non é previsto un limite massimo di componenti (vale la regola dei consiglieri che si iscrivono di volta in volta art. 29 reg.) Non sono espressamente contemplate e di fatto non vengono istituite Non previste Conferenza dei Capigruppo (art. 18 reg. ) Presidente della Circoscrizione eletto dal Consiglio, con indicazione del candidato alla carica. Convoca e presiede il Consiglio. (art. 47, comma 6, statuto e art. 49, commi 1, 3 e 4) Giunta Circoscrizionale composta dal Presidente + 6 Consiglieri eletti dal Consiglio al ruolo di coordinatori delle Commissioni (art. 51 statuto e art. 28 reg.) GENOVA pop. res. 2005: N.B. Il Consiglio Comunale di Genova ha di recente approvato una Delibera che istituisce i Municipi. Si tratta della prima tappa di un percorso di riforma ancora in corso. La presente scheda illustra pertanto l assetto del decentramento al momento vigente 9 30 (art. 7 reg.) 6 (art. 26 reg.) 9 Questo limite può eventualmente essere derogato per garantire la presenza di tutti i consiglieri (art. 27 reg.) Il Consiglio di Circoscrizione può istituire anche Commissioni speciali a fini di controllo, di indagine e di inchiesta. Possono essere istituiti anche Gruppi di lavoro temporaneo per problemi di carattere contingente (art. 28 reg.) Non fissato (art. 28 reg.) L art. 24 si occupa dei Capigruppo, e presso le Circoscrizioni, pur non essendo in sede regolamentare previste espressamente, vi sono le Conferenze dei Capigruppo. Presidente di Circoscrizione eletto dal Consiglio Circoscrizionale. Convoca e presiede il Consiglio (art. 49 statuto e art. 36 reg.) Ufficio di Presidenza composto da Presidente + Vice Presidente + Consiglieri coordinatori commissioni permanenti (art. 49 statuto) 4

6 N. Circoscr. N. Consiglieri L ASSETTO DEL DECENTRAMENTO PRESSO I PRINCIPALI COMUNI ITALIANI Composizione Commissioni Composizione Commissioni speciali Commissioni permanenti speciali N. Commissioni permanenti Articolazione collegiale dei Capigruppo Presidente Organo esecutivo Circoscrizionale NAPOLI (Municipalità) pop. res. 2005: Presidente (art. 39 reg. e art. 35, comma 1, lettera b, reg.) Le Commissioni non possono essere più di 8, oltre quella di garanzia o trasparenza (art. 64 reg.) Le Commissioni sono costituite con criterio proporzionale, eccetto quelle di controllo e di garanzia che sono costituite con il criterio della pariteticità (art. 64, comma 4, reg.) Ciascun Consigliere ha diritto di far parte di almeno una Commissione e non può far parte di più di tre commissioni, oltre quella di garanzia o trasparenza. Nel rispetto di tali norme, Il numero dei componenti è rimesso al Regolamento interno dei singoli Consigli di Municipalità (art. 83, comma 7, Statuto e art. 39, comma 4, reg.) I Consigli delle Municipalità, a seguito di eventi imprevisti o straordinari, possono istituire Commissioni speciali con il compito di svolgere indagini, richieste e ricerche (art. 64, comma 3, reg.) Determinata di volta in volta dal Consiglio a mezzo delle singole Deliberazioni di istituzione (art. 64, comma 3, reg.) Conferenza dei Presidenti dei Gruppi Consiliari composta dal Presidente + Presidenti gruppi consiliari (art. 63 reg.) Eletto a suffragio universale e diretto in un unico turno. Convoca e presiede anche il Consiglio (art. 84 statuto e art. 35, comma 1, lettera b) Giunta della Municipalità composta dal Presidente + 4 assessori nominati dal Presidente, di cui tre anche al di fuori dei componenti del Consiglio (art. 85 statuto) BARI pop. res. 2005: fino a ab. 18 oltre ab. (art. 3 reg.) La popolazione delle circoscrizioni è compresa tra un minimo di ed un massimo di (dati relativi all anno 2003) Ogni Consiglio Circoscrizionale costituisce proprie Commissioni in numero evidentemente definito dalle singole Circoscrizioni (art. 43 reg.) Il numero dei componenti può variare da un minimo di 4 ad un massimo di 6, ed ogni Consigliere deve essere componente di una sola Commissione permanente. (art. 43 reg.) Istituibili dal Consiglio Circoscrizionale per singoli problemi in numero non superiore a 3 e con la preventiva determinazione della relativa durata, che non può essere superiore a 6 mesi, prorogabili una sola volta per uguale periodo di tempo (art. 44 reg.) Le Commissioni speciali sono costituite da un numero minimo di 6 unità e da un numero massimo di 8, con la presenza di almeno due componenti designati dalle minoranze (art. 44 reg.) Conferenza dei Capigruppo (art. 40 reg.) Presidente eletto a suffragio universale e diretto con indicazione della candidatura in ciascuna lista ovvero nelle liste eventualmente collegate. E prevista la possibilità di un secondo turno elettorale. Il Presidente convoca e Presiede il Consiglio. (art. 26 statuto e artt. 3, 29 comma 5 e 30, comma 6, reg.) E previsto un Consiglio di Presidenza quale organo a sola rilevanza interna, composto dal Vice Presidente della Circoscrizione, dai Presidenti delle Commissioni ordinarie e convocato nonché presieduto dal Presidente (art. 3 bis reg.) 5

7 06 dicembre 2006 COMUNE DI FIRENZE Ufficio Area Metropolitana e Decentramento Lo status degli amministratori circoscrizionali: profili normativi e schede comparative N.B. : Il presente documento intende fornire il quadro delle più significative disposizioni regolanti lo status economico e giuridico degli amministratori locali/circoscrizionali, nonché una rappresentazione comparativa dell assetto istituzionale del decentramento presso i principali comuni italiani considerato dal particolare punto di vista dei gettoni ed indennità con quello connessi. Le norme statutarie e regolamentari a tal fine prese in considerazione e puntualmente richiamate, sono state integrate, laddove possibile, con le ulteriori disposizioni adottate dai singoli enti relativamente alla materia in questione. 6

8 AMMINISTRATORI CIRCOSCRIZIONALI: IL REGIME DEI COMPENSI PRESSO I PRINCIPALI COMUNI ITALIANI Consiglieri Circoscrizionali I Consiglieri Comunali, Provinciali e Circoscrizionali hanno diritto a percepire un gettone di presenza per la partecipazione a Consigli e Commissioni. In nessun caso l ammontare percepito nell ambito di un mese da un Consigliere può superare l importo pari a d un terzo dell indennità massima prevista per il rispettivo sindaco o presidente. (D.Lgs. 267/2000 art. 82, comma 2; Il preciso ammontare del gettone di presenza è determinato, nel rispetto del D.Lgs. 267/2000 e del D.M. 119/2000, con Deliberazione del Consiglio Comunale dei singoli enti, cui è riconosciuta la possibilità di incrementarlo o diminuirlo (D.Lgs. 267/2000 art. 82, comma 11). Ai Consiglieri Circoscrizionali delle Circoscrizioni cui sono assegnate funzioni amministrative decentrate in base a norme statutarie e regolamentari, è attribuito per l effettiva partecipazione alle riunioni dei Consigli e delle Commissioni circoscrizionali, formalmente convocate,un gettone di presenza pari al 50% di quello attribuito ai consiglieri dell ente in cui è costituita la circoscrizione (D.M. 119/2000, art. 8, comma 1) FIRENZE (Quartieri) Gettone di presenza per partecipazione alle sedute di Consiglio, Commissioni permanenti e speciali, Conferenza dei Capigruppo (statuto artt. 41 statuto; reg. art. 9, comma 5, lettera d) e art 22, comma 3) Al Consigliere straniero è corrisposto il gettone di presenza nella misura prevista per i Consiglieri di Quartiere (reg. art. 9, comma 5 lettera d) BOLOGNA (Quartieri) Ai Consiglieri di Quartiere spetta un gettone di presenza nei limiti previsti dalla legge. (art. 19, comma 4, reg.) Attualmente il gettone di presenza è corrisposto ai Consiglieri di Quartiere, oltre che per la partecipazione alle sedute del Consiglio, soltanto per la partecipazione alle sedute della Commissione Bilancio, che è l unica commissione obbligatoriamente prevista (art. 27 reg.). VENEZIA (Municipalità) Ai Consiglieri della Municipalità spetta il gettone di presenza nella misura e con le modalità previste per gli organismi di decentramento dalla normativa vigente (art. 22 statuto) Presidente del Consiglio Circoscrizionale (distinto dal Presidente della Circoscrizione) Non previsto Non previsto Non previsto Presidente della Circoscrizione Ai Presidenti dei Consigli Circoscrizionali che esercitano funzioni amministrative decentrate compete un indennità di funzione pari al 60% di quella spettante agli assessori dell ente in cui è costituita la Circoscrizione. (D.Lgs. 267/2000 art. 82 e D.M. 119/2000 art. 7) Componenti dell Esecutivo Circoscrizionale Il Collegio di Presidenza (composto dal Presidente del Consiglio di Quartiere, dal Vice Presidente e dai Presidenti delle Commissioni permanenti) è espressamente equiparato alle Commissioni Permanenti (47, comma 3). Per la partecipazione alle relative sedute è pertanto corrisposto il gettone di presenza Per la partecipazione alle sedute dell Ufficio di Presidenza (composto dal Presidente del Consiglio di Quartiere + Vice Presidente + Consiglieri coordinatori commissioni permanenti - art. 2 reg.) è corrisposto il gettone. Ai componenti l Esecutivo Municipale, spetta, in sostituzione del gettone di presenza un compenso lordo annuo pari al 50% dell indennità spettante ai Consiglieri Comunali, cioè dell indennità per la quale i Consiglieri Comunali abbiano eventualmente optato (art. 22 statuto e art. 25 bis reg.) 7

9 AMMINISTRATORI CIRCOSCRIZIONALI: IL REGIME DEI COMPENSI PRESSO I PRINCIPALI COMUNI ITALIANI Consiglieri Circoscrizionali I Consiglieri Comunali, Provinciali e Circoscrizionali hanno diritto a percepire un gettone di presenza per la partecipazione a Consigli e Commissioni. In nessun caso l ammontare percepito nell ambito di un mese da un Consigliere può superare l importo pari a d un terzo dell indennità massima prevista per il rispettivo sindaco o presidente. (D.Lgs. 267/2000 art. 82, comma 2; Il preciso ammontare del gettone di presenza è determinato, nel rispetto del D.Lgs. 267/2000 e del D.M. 119/2000, con Deliberazione del Consiglio Comunale dei singoli enti, cui è riconosciuta la possibilità di incrementarlo o diminuirlo (D.Lgs. 267/2000 art. 82, comma 11). Ai Consiglieri Circoscrizionali delle Circoscrizioni cui sono assegnate funzioni amministrative decentrate in base a norme statutarie e regolamentari, è attribuito per l effettiva partecipazione alle riunioni dei Consigli e delle Commissioni circoscrizionali, formalmente convocate,un gettone di presenza pari al 50% di quello attribuito ai consiglieri dell ente in cui è costituita la circoscrizione (D.M. 119/2000, art. 8, comma 1) ROMA (Municipi) Le Consigliere e i Consiglieri dei Municipi hanno diritto a percepire, nei limiti fissati dalla legge, un gettone di presenza per la partecipazione ai Consigli e alle Commissioni Consiliari. A richiesta dell interessato, e sempre che ciò non comporti per l Amministrazione maggior oneri finanziari, si fa luogo alla trasformazione del gettone di presenza in una indennità di funzione (l indennità è rimasta inattuata). La misura del gettone di presenza e di detta indennità è determinata con deliberazione del Consiglio Comunale (statuto art. 22, comma 9) MILANO (Zone) I Consiglieri di Zona ricevono per la partecipazione a Consigli e Commissioni di Zona un gettone di presenza, il cui ammontare è fissato con Deliberazione del Consiglio Comunale. Ciascun Consigliere di zona può richiedere la trasformazione del gettone di presenza in indennità di funzione, sempre che tale indennità comporti per l Ente pari o minori oneri finanziari. (statuto art. 93, comma 11) NAPOLI (Municipalità) I Consiglieri della Municipalità possono ottenere, a richiesta, che il gettone di presenza previsto dalla legge per la partecipazione alle sedute degli organi collegiali sia trasformato in indennità di funzione, sempre che tale indennità non comporti maggiori oneri per la Municipalità. (statuto art. 83, comma 11) Ai Consiglieri è attribuito, per l effettiva partecipazione alle riunioni dei Consigli e delle Commissioni, formalmente convocate, un gettone di presenza pari al 50% di quello attribuito ai Consiglieri (art. 55, comma 5, reg.) Alle Commissioni permanenti è espressamente equiparata la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi Consiliari (art. 63, comma, 4, reg.) Presidente del Consiglio Circoscrizionale (distinto dal Presidente della Circoscrizione) Percepisce il gettone di presenza al pari degli altri Consiglieri (l indennità precedentemente spettante al Presidente del Consiglio di Circoscrizione è divenuta l indennità del Presidente del Municipio) Non previsto Non previsto Presidente della Circoscrizione Ai Presidenti dei Consigli Circoscrizionali che esercitano funzioni amministrative decentrate compete un indennità di funzione pari al 60% di quella spettante agli assessori dell ente in cui è costituita la Circoscrizione. (D.Lgs. 267/2000 art. 82, comma 1 e comma 8, lettera c; D.M. 119/2000 art. 7, comma 3) Componenti dell Esecutivo Circoscrizionale Per la partecipazione alle sedute dell Ufficio di Presidenza (organo consultivo del Presidente composto dal Presidente e dai Presidenti delle Commissioni istruttorie) non è corrisposto il gettone Al Vice Presidente e agli altri 3 Assessori delle Municipalità è corrisposta un indennità di funzione rispettivamente, pari al 75% e al 65% dell indennità fissata per il Presidente della Municipalità. (reg. art. 52, comma 8) 8

10 AMMINISTRATORI CIRCOSCRIZIONALI: IL REGIME DEI COMPENSI PRESSO I PRINCIPALI COMUNI ITALIANI Consiglieri Circoscrizionali I Consiglieri Comunali, Provinciali e Circoscrizionali hanno diritto a percepire un gettone di presenza per la partecipazione a Consigli e Commissioni. In nessun caso l ammontare percepito nell ambito di un mese da un Consigliere può superare l importo pari a d un terzo dell indennità massima prevista per il rispettivo sindaco o presidente. (D.Lgs. 267/2000 art. 82, comma 2; Il preciso ammontare del gettone di presenza è determinato, nel rispetto del D.Lgs. 267/2000 e del D.M. 119/2000, con Deliberazione del Consiglio Comunale dei singoli enti, cui è riconosciuta la possibilità di incrementarlo o diminuirlo (D.Lgs. 267/2000 art. 82, comma 11). Ai Consiglieri Circoscrizionali delle Circoscrizioni cui sono assegnate funzioni amministrative decentrate in base a norme statutarie e regolamentari, è attribuito per l effettiva partecipazione alle riunioni dei Consigli e delle Commissioni circoscrizionali, formalmente convocate,un gettone di presenza pari al 50% di quello attribuito ai consiglieri dell ente in cui è costituita la circoscrizione (D.M. 119/2000, art. 8, comma 1) TORINO Il regime delle aspettative, dei permessi, delle missioni e dell erogazione dei compensi è disciplinato dalla legge (statuto art. 49, comma 2) GENOVA (dalla recente Delibera istitutiva dei Municipi) I Consiglieri municipali hanno diritto a percepire, nei limiti fissati dalla legge, un gettone di presenza per la partecipazione ai Consigli, alle Commissioni Consiliari, alle Conferenze dei Capigruppo e alle sedute dell Ufficio di Presidenza (statuto art. 49 nonies, comma 3) BARI Ciascun Consigliere circoscrizionale ha diritto a percepire un gettone di presenza per la partecipazione a ciascuna seduta di Consiglio circoscrizionale, Conferenza dei capigruppo e Commissioni consiliari formalmente costituite con delibera di Consiglio circoscrizionale (permanenti e speciali). L ammontare complessivo dei gettoni percepiti da ciascun Consigliere nel corso di un mese, non può superare un terzo dell indennità massima dovuta al Presidente di Circoscrizione. I gettoni di presenza sono cumulabili nell ambito della stessa giornata in relazione alla presenza (statuto art. 32, comma 4, e art. 39, comma 1, reg.) Presidente del Consiglio Circoscrizionale distinto dal Presidente della Circoscrizione Presidente della Circoscrizione Ai Presidenti dei Consigli Circoscrizionali che esercitano funzioni amministrative decentrate compete un indennità di funzione pari al 60% di quella spettante agli assessori dell ente in cui è costituita la Circoscrizione. (D.Lgs. 267/2000 art. 82, comma 1 e comma 8, lettera c; D.M. 119/2000 art. 7, comma 3) Non previsto Non previsto Non previsto Al Presidente del Municipio compete un indennità di funzione pari al 70% di quella spettante agli assessori comunali (statuto art. 49 nonies, comma 1) Componenti dell Esecutivo Circoscrizionale Ai coordinatori della Giunta Circoscrizionale si applicano le disposizioni in materia di doveri, condizione giuridica, regime delle aspettative, dei permessi, delle missioni e dell erogazione dei compensi previste dalla legge per i Consiglieri Circoscrizionali (statuto art. 50, comma 3) Agli assessori municipali compete una indennità di funzione pari al 30% dell indennità spettante al Presidente del Municipio 9

11 12 dicembre 2006 COMUNE DI FIRENZE Ufficio Area Metropolitana e Decentramento IL DECENTRAMENTO PRESSO I PRINCIPALI COMUNI ITALIANI: l apertura degli organi istituzionali alla partecipazione/presenza di componenti esterni e/o aggiunti N.B. : Le presenti schede intendono offrire una rappresentazione comparativa delle disposizioni statutarie e/o regolamentari inerenti il particolare profilo preso qui in considerazione. Le suddette disposizioni sono state integrate, laddove necessario o possibile, con quelle contenute nei regolamenti interni circoscrizionali delle diverse città. 10

12 IL DECENTRAMENTO PRESSO I PRINCIPALI COMUNI ITALIANI: apertura degli organi istituzionali alla presenza/partecipazione di soggetti esterni e/o aggiunti FIRENZE (Quartieri) BOLOGNA (Quartieri) VENEZIA (Municipalità) CONSIGLIO In rappresentanza del Consiglio delle cittadine e dei cittadini stranieri ed apolidi del Comune di Firenze è istituita la figura del Consigliere straniero aggiunto in ciascuno dei Consigli di Quartiere del Comune. Il Consigliere Straniero aggiunto: a) è rappresentato da un membro effettivo del Consiglio degli stranieri appositamente delegato; b) partecipa alle sedute del Consiglio di Quartiere con facoltà di parola, ma senza diritto di voto. A tale scopo è inviata al Consiglio delle cittadine e dei cittadini stranieri ed apolidi del Comune di Firenze la convocazione del Consiglio di Quartiere con relativo ordine del giorno, nonché riservato un posto nella Sala Consiliare; c) in caso di impedimento può essere sostituito da un Consigliere supplente, nominato contestualmente dal Consiglio degli Stranieri; d) per la partecipazione alle sedute del Consiglio di Quartiere percepisce il gettone di presenza nella misura prevista per i consiglieri di quartiere; e) esercita gli stessi diritti di iniziativa previsti dal presente regolamento spettanti ai consiglieri di quartiere (statuto art. 97 bis e reg. art. 9). Le sedute del Consiglio di Quartiere sono pubbliche (il Q3 prevede anche la possibilità di sedute aperte ). Il Consiglio di Quartiere si riunisce in seduta segreta nei casi previsti dal regolamento del Consiglio Comunale e degli altri organi istituzionali (ovvero nei casi previsti dalla legge e quando, per l oggetto della discussione, si tratta di tutelare i diritti di riservatezza delle persone, il Consiglio può deliberare senza discussione, su richiesta motivata del Presidente, del Sindaco o di un Consigliere, di riunirsi in seduta segreta). Delle sedute dei Consigli di Quartiere è data informazione ai cittadini (reg. art. 14) Vedere i singoli Regolamenti di Quartiere La disciplina delle sedute del Consiglio di Quartiere, nonché quella relativa alla nomina, composizione, funzionamento, responsabilità di commissioni gruppi di lavoro e delegazioni è affidata al Regolamento interno di ciascun Consiglio di Quartiere (reg. art. 17) Il Presidente del Consiglio di Quartiere convoca il Consiglio aperto ai cittadini, singoli o associati, con le modalità di cui agli artt. 37 e 38 (allegato 1) del regolamento sui diritti di partecipazione e di informazione dei cittadini (reg. art. 22) Delle sedute e degli oggetti all ordine del giorno viene data notizia alla cittadinanza mediante affissione all Albo dell Ufficio del Quartiere, mediante comunicazione agli organi di informazione e nelle altre forme ritenute opportune dal Consiglio di Quartiere (reg. art. 23) Le sedute del Consiglio di Quartiere sono di norma pubbliche, salvi i casi in cui lo impongano specifiche esigenze di riservatezza o sia stabilito dalla legge o dal regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale, salvo che non sia stato approvato il Regolamento interno di cui all art. 17 (reg. art. 24) (quale esempio di Regolamento interno vedi allegato 2) Con il proprio Regolamento, il Consiglio della Municipalità disciplina in particolare le modalità per l effettiva pubblicità delle sedute del Consiglio e delle Commissioni (reg. art. 4 bis); L avviso e l ordine del giorno relativo alle adunanze della Municipalità sono pubblicati al relativo albo almeno il giorno precedente a quello dell adunanza (reg. art. 9). Le sedute del Consiglio della Municipalità sono pubbliche, salvo i casi per i quali la legge prescrive siano segrete (reg. art. 10) Alle sedute del Consiglio delle Municipalità possono intervenire con diritto di parola i cittadini che abbiano fatto richiesta, quando il Presidente la conceda (reg. art. 10) COMMISSIONI Le Commissioni consiliari possono avvalersi di soggetti esterni con particolari competenze ed esperienze nelle materie attribuite (statuto art. 47, comma 1) Le sedute delle Commissioni sono pubbliche. Alle sedute delle Commissioni possono essere chiamati a partecipare dipendenti del Comune, delle Aziende speciali, delle Istituzioni e di altri enti dipendenti dall amministrazione. Alle sedute delle Commissioni può partecipare con diritto di parola e di replica il primo firmatario delle istanze o proposte di iniziativa popolare iscritte all ordine del giorno. I gruppi consiliari possono designare propri uditori per partecipare alle sedute delle Commissioni nelle quali non sono rappresentati, dandone comunicazione al Presidente del Consiglio ed al Presidente della Commissione (reg. art. 12) Le Commissioni permanenti (con compiti essenzialmente consultivi/propositivi) sono di regola aperte ai cittadini non eletti (è prevista a tal fine un iscrizione mediante apposito modulo allegato 3). Le sedute sono segrete quando vengono trattate questioni relative a persone ovvero, su decisione della Commissione, quando l interesse dell Amministrazione lo richieda (reg. art. 27) Ai sensi dell art. 38 del reg. sui diritti di partecipazione (allegato 2) almeno due volte all anno è convocata una Commissione aperta cui partecipano con diritto di parola i cittadini e rappresentanti di gruppi e associazioni che operano nel Quartiere, nell'ambito delle materie di competenza di ciascuna Commissione (In altre parole fonte: Quartiere Porto le Commissioni sono di norma composte anche dai cittadini che all inizio del mandato o durante lo stesso abbiano provveduto ad iscriversi e le relative sedute sono altresì pubbliche, ma al pubblico presente è concesso il diritto di parola solo in caso di convocazione aperta ai sensi del reg. sui diritti di partecipazione. In caso di sedute segrete, tuttavia mai verificatesi, dovrebbe essere assente solo il pubblico). Le commissioni consiliari permanenti sono composte esclusivamente da Consiglieri della Municipalità (reg. art. 17); il reg. di Mestre prevede la possibilità di invitare singole/i cittadine/i, Tecnici, Funzionari, Enti, Associazioni e Gruppi interessati all argomento in discussione. Le sedute delle Commissioni sono pubbliche, salvo i casi in cui all ordine del giorno figurino argomenti che rivestano carattere di riservatezza e/o dati riservati e sensibili concernenti persone. I cittadini hanno diritto di parola, secondo tempi e modalità definiti dal Regolamento interno della Municipalità (reg. art. 18) Sono inoltre previsti Gruppi di Lavoro, delegazioni di Zona nonché Commissioni speciali in chiave partecipativa (reg. art. 21) (vedi allegati 4 e 5) 11

13 IL DECENTRAMENTO PRESSO I PRINCIPALI COMUNI ITALIANI: apertura degli organi istituzionali alla presenza/partecipazione di soggetti esterni e/o aggiunti ROMA (Municipi) MILANO (Zone) CONSIGLIO COMMISSIONI ESECUTIVO Presso ogni Municipio è eletto un Consigliere straniero aggiunto in rappresentanza degli stranieri residenti o aventi domicilio nel territorio del Municipio, con diritto di parola ma senza diritto di voto (statuto art. 28); La materia in questione è comunque sostanzialmente rimessa all autonomia regolamentare dei Municipi. Qui di seguito sono riportate alcune disposizioni contenute nel regolamento approvato dal Consiglio del Municipio VIII: Il Presidente del Consiglio ha il compito di promuovere gli interventi e le iniziative più idonee per rendere effettivo e costante il rapporto del Consiglio con la popolazione e gli organismi di partecipazione. L ordine del giorno di ciascuna convocazione è pubblicato, a cura del Segretario, all Albo del Municipio almeno il giorno precedente a quello stabilito per lo svolgimento della seduta; Le sedute del Consiglio sono pubbliche, salvo i casi previsti dalla Legge e nel caso in cui il Consiglio medesimo, con deliberazione motivata adottata a maggioranza assoluta, decida di adunarsi in seduta segreta per la tutela della riservatezza di persone, gruppi o imprese di cui dovrà discutere. Il Presidente del Consiglio può disporre l attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, al fine di assicurare una più ampia pubblicità di particolari sedute. Il Presidente del Consiglio, sentito l Ufficio di Presidenza, autorizza le emittenti radio-televisive che ne facciano richiesta a trasmettere le sedute del Consiglio. Le persone che, nella parte riservata al pubblico, assistono alla seduta, debbono rimanere in silenzio ed astenersi da qualunque segno di approvazione o di disapprovazione (il reg. del Municipio XVI dispone inoltre che il Presidente può, sentiti i Presidenti dei Gruppi Consiliari, sospendere il Consiglio per ascoltare gli interventi del pubblico qualora se ne ravvisi l opportunità). L organizzazione e il funzionamento delle Commissioni Consiliari dei Municipi è rimessa ai rispettivi Regolamenti. Qui di seguito sono riportate alcune disposizioni contenute nel reg. del Municipio VIII: Ciascuna Commissione Permanente è composta da un numero di Consiglieri, fissato dalla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, nominati dal Consiglio tenendo conto delle designazioni dei Gruppi Consiliari in modo da rispecchiare la proporzione dei Gruppi medesimi; Le sedute delle Commissioni sono pubbliche salvo il caso in cui, a tutela della riservatezza di persone, gruppi e imprese la Commissione non decida con determinazione motivata assunta dalla maggioranza assoluta dei componenti, che la seduta si svolga a porte chiuse; Le Commissioni, hanno facoltà di avvalersi, in via temporanea, quando la trattazione di particolari problemi lo richieda, di membri esterni esperti in materia, in via prioritaria, dipendenti dell Amministrazione Comunale; possono inoltre essere ascoltati rappresentanti di organizzazioni, associazioni ed enti ed acquisiti pareri od osservazioni da esperti, cittadini e formazioni sociali. Relativamente alla Commissione delle Elette (che è presente presso ogni Municipio) è disposto che in previsione di una apposita sessione consiliare per l esame annuale del rendimento dei piani di azioni positive per la realizzazione della parità uomo donna prevista dallo Statuto e per la predisposizione di eventuali correttivi, la Commissione si riunisce, in seduta aperta alle Elette nei Consigli del Municipio, ai rappresentanti dei Gruppi e delle Associazioni Femminili presenti nella Città, per elaborare un documento da presentare al Consiglio contestualmente alla relazione del Presidente del Municipio, di valutazione sul rendimento delle azioni positive realizzate dal Municipio. La Commissione delle elette stabilisce le modalità con le quali potrà avvalersi del contributo di Associazioni di donne, di movimenti rappresentativi delle realtà sociali, culturali e scientifiche e lavorative, sindacali e imprenditoriali, nonché di esperte della condizione femminile. La Commissione delle Elette può altresì promuovere incontri pubblici su singole tematiche connesse alla condizione femminile. Il reg. del Municipio VIII dispone che la Giunta esercita inoltre la vigilanza sul buon andamento del Municipio, promuovendo Conferenze di Servizi e prevedendo la consultazione di cittadini, di associazioni delle forze economiche e sociali attraverso convocazione di incontri, forum o consulte, ricerche e sondaggi, referendum consultivi. Le sedute del Consiglio sono pubbliche, salvo i casi specificati dalle normative vigenti. Di ogni convocazione la popolazione è informata mediante l affissione dell avviso con l ordine del giorno all albo zonale e con ogni altro mezzo previsto dal regolamento di Zona (reg. art. 7) Le Commissioni sono istituite dal Consiglio di Zona tra i propri componenti. Ai lavori delle stesse possono prendere parte, senza diritto di voto, altri cittadini non Consiglieri, in ragione della loro competenza e disponibilità a prestare volontariamente la loro opera (statuto art. 8) 12

14 IL DECENTRAMENTO PRESSO I PRINCIPALI COMUNI ITALIANI: apertura degli organi istituzionali alla presenza/partecipazione di soggetti esterni e/o aggiunti TORINO GENOVA CONSIGLIO COMMISSIONI Le sedute del Consiglio Circoscrizionale sono pubbliche e le votazioni avvengono a scrutinio palese, salvi i casi previsti dalla legge e dal Regolamento sull organizzazione e sul funzionamento del Consiglio Comunale, ovvero quando vengono trattati argomenti che comportino apprezzamenti sulle qualità personali, sulle condizioni economiche, sulla vita privata, sulla correttezza di una persona, salvo i casi in cui la discussione riguardi lo specifico operato politico-amministrativo di un componente il Consiglio, o di un assessore (reg. art. 14) La convocazione del Consiglio Circoscrizionale, con il relativo ordine del giorno, deve essere affissa all Albo Pretorio Comunale e Circoscrizionale (reg. art. 13) L art. 5 del reg. inserisce espressamente le Commissioni di lavoro tra gli strumenti atti a garantire la partecipazione. I lavori delle Commissioni sono pubblici ed ogni Commissione è costituita da un componente della Giunta Circoscrizionale, in qualità di Coordinatore, che la presiede, dai Consiglieri iscritti e da tutti i cittadini che abbiano presentato apposita richiesta (reg. art. 29) La convocazione delle Commissioni, inviata ai loro componenti, è trasmessa ai Capigruppo e resa nota alla cittadinanza mediante affissione dell avviso all Albo Pretorio (reg. art. 29) Alle sedute dei Consigli di Circoscrizione deve essere data adeguata pubblicità, secondo le modalità definite dai Regolamenti interni dei Consigli (reg. art. 32) Le sedute sono pubbliche; allorché si debba trattare di questioni inerenti a persone, si svolgono informa privata (reg. art. 32) Ciascuna Commissione è composta da Consiglieri, con possibilità per ciascun gruppo consiliare di farsi supportare da esperti esterni che non acquisiscono il diritto di voto, sulle questioni trattate, senza oneri per il Comune (reg. art. 27) Le sedute delle Commissioni sono pubbliche, salvo i casi in cui all ordine del giorno figurino argomenti che rivestano carattere di riservatezza e che riguardino questioni concernenti persone. I cittadini, con le modalità e i tempi previsti dal regolamento interno, hanno diritto di parola (reg. art. 27) La Circoscrizione cura l informazione ai cittadini sulle materie all ordine del giorno della Commissione (reg. art. 27) La partecipazione dei cittadini e dell'associazionismo all'attività dei Consigli di Circoscrizione è, in ogni caso, promossa attraverso la costituzione di commissioni aperte a tutti i cittadini ed alle associazioni, con l'obiettivo di formulare indirizzi e proposte su temi specifici del territorio e sollecitare le iniziative dei Consigli. Attraverso il proprio regolamento ogni Consiglio stabilisce le modalità di partecipazione, di funzionamento e di rapporto tra i lavori della commissione e il Consiglio stesso. Il Consiglio provvede alla nomina dei componenti e, su proposta della commissione, del Coordinatore, che non fa parte dell'ufficio di Presidenza (reg. art. 28). ESECUTIVO La Giunta Circoscrizionale, organo della Circoscrizione a rilevanza interna, si avvale, per lo svolgimento delle proprie funzioni, delle Commissioni di lavoro permanenti di cui sopra (reg. art. 29) 13

15 IL DECENTRAMENTO PRESSO I PRINCIPALI COMUNI ITALIANI: apertura degli organi istituzionali alla presenza/partecipazione di soggetti esterni e/o aggiunti NAPOLI (Municipalità) BARI CONSIGLIO COMMISSIONI Della convocazione del Consiglio e degli argomenti da trattare è dato adeguato avviso alla popolazione mediante affissione di manifesti all Albo e sul territorio delle Municipalità (reg. art. 41) Il reg. della Municipalità n. 2 dispone inoltre che il Presidente autorizza le emittenti radio-televisive che ne facciano richiesta a trasmettere le sedute del Consiglio della Municipalità. Il Presidente, d intesa con il Coordinatore della Municipalità, dispone l inserimento sul web del Comune di Napoli delle convocazioni dei Consigli e delle Commissioni, con l indicazione dei relativi ordini del giorno. Le sedute del Consiglio sono pubbliche. La maggioranza dei Consiglieri presenti può deliberare che la seduta si svolga a porte chiuse in casi eccezionali. Quando l oggetto della discussione riguarda persone la seduta è segreta (reg. art 43) In base al reg. della Municipalità n. 2, è facoltà del Presidente, sentito il Consiglio, sospendere temporaneamente la seduta per concedere la parola a persone del pubblico che chiedano di intervenire sugli argomenti posti all ordine del giorno e che riguardino esclusivamente temi di notevole rilevanza per la Municipalità. In ciascuna seduta non sono consentiti più di cinque interventi e ciascun intervento non può eccedere i cinque minuti. Il Consiglio è tenuto a prendere atto di quanto esposto ed a dichiarare le modalità attraverso le quali affronterà il caso esposto. I Consigli delle Municipalità si avvalgono di commissioni costituite nel proprio seno con criterio proporzionale (statuto art. 87) Le riunioni delle Commissioni sono pubbliche e devono essere adeguatamente pubblicizzate (reg. art. 66) Il reg. della Municipalità n. 2 aggiunge che le sedute delle Commissioni sono a porte chiuse negli stessi casi previsti per le discussioni in Consiglio Ciascuna Municipalità, per l approfondimento e lo studio delle problematiche inerenti la propria realtà, da sottoporre alle determinazioni degli organi di governo, può istituire organi interni oltre a quelli previsti nello Statuto e nel presente Regolamento (reg. art. 60) Le sedute del Consiglio Circoscrizionale sono pubbliche, salvo quando si tratti di questioni concernenti persone e si debbano esprimere apprezzamenti sulla condotta, sui meriti e sui demeriti delle stesse (reg. art. 56) Il reg. non prevede a possibilità di componenti esterni al Consiglio (reg. art. 43) Le sedute delle Commissioni sono pubbliche, salvo che la discussione non verta su fatti personali (reg. art. 47) ESECUTIVO Le sedute della Giunta non sono pubbliche (reg. art. 52) 14

16 Allegato 1 (fonte: rete civica del Comune di Bologna) Comune di Bologna Regolamento sui diritti di partecipazione e di informazione dei cittadini (estratto) Art Consiglio aperto annuale 1. I cittadini del Quartiere, singoli o associati, partecipano ai Consigli aperti con diritto di parola e con facoltà di presentare proposte di atti di competenze del Consiglio, ai sensi dell'art. 38 del presente Regolamento. 2. Il Presidente del Consiglio di Quartiere convoca un Consiglio aperto almeno una volta all'anno. 3. Il Presidente determina l'ordine del Giorno con riferimento ai problemi più rilevanti di interesse del Quartiere, anche tenendo conto delle proposte tempestivamente pervenute da residenti nel Quartiere, in forma scritta. In ogni caso l'ordine del Giorno rimane aperto a qualunque altro tema sia sollevato dai presenti. 4. L'invito a partecipare al Consiglio aperto annuale è inviato a tutte le associazioni iscritte nell'elenco previsto dall'art. 4 dello Statuto aventi sede nell'ambito del Quartiere. 5. Dell'assemblea viene, inoltre, data notizia mediante comunicati stampa e mediante avvisi pubblici affissi - almeno due settimane prima della data di svolgimento - nei luoghi di maggiore afflusso dei cittadini nell'ambito del Quartiere. Art Consiglio aperto su richiesta 1. Il Presidente del Consiglio di Quartiere convoca un Consiglio aperto almeno ogni volta che sia richiesta da un terzo dei consiglieri oppure da residenti del Quartiere, nel numero stabilito con propria deliberazione dal Consiglio di Quartiere. 2. In assenza della deliberazione di cui al comma 1, la richiesta deve essere presentata da almeno cento cittadini. 3. La richiesta indica l'argomento o gli argomenti che devono essere inclusi nell'ordine del Giorno. Lo stesso argomento non può essere oggetto di nuova richiesta, prima che siano decorsi sei mesi dallo svolgimento del Consiglio aperto. 4. Il Presidente convoca il Consiglio aperto per una data idonea a consentire un'adeguata informazione ai cittadini e comunque entro un mese dalla data della richiesta. Art Commissioni aperte 1. I Presidenti delle Commissioni convocano almeno due volte all'anno una Commissione aperta, cui partecipano con diritto di parola i cittadini e rappresentanti di gruppi e associazioni che operano nel quartiere, nell'ambito delle materie di competenza di ciascuna Commissione. 2. Viene data idonea pubblicità e inviato un avviso della Commissione aperta e il relativo Ordine del Giorno alle associazioni che operano nel quartiere, nel settore interessato ai lavori della Commissione medesima. 15

17 Allegato 2 (fonte: rete civica del Comune di Bologna) Comune di Bologna Quartiere Porto Regolamento interno sul funzionamento del Consiglio e delle Commissioni Consiliari del Quartiere Porto approvato con deliberazione O.d.G. n. 29 del P.G. N /98 e successivamente modificato con le delibere O.d.G. n. 84 del P.G. N /2000, O.d.G. n.10 del P.G. N /2003 O.d.G. n. 15 del P.G. N /2003 (estratto) Titolo I Disposizioni generali ed organi del Quartiere Art. 1 Finalità e ambito di applicazione 1. Il presente regolamento disciplina l organizzazione ed il funzionamento del Consiglio del Quartiere Porto, ai sensi dell art. 17 del Regolamento Comunale sul Decentramento, con particolare riguardo alle modalità di convocazione del Consiglio nonché all istituzione, alla disciplina delle sedute ed al funzionamento delle Commissioni consiliari. Art. 2 Organi del Quartiere 1. A norma dell art. 34 dello Statuto del Comune di Bologna e dell art. 1 del Regolamento Comunale sul decentramento sono organi del Quartiere: Il Consiglio di Quartiere; Il Presidente del Quartiere. 2. Il Presidente, nell esercizio delle sue funzioni, può farsi coadiuvare dal Vicepresidente che, in caso di assenza o impedimento, lo sostituisce esercitando le funzioni di cui all art. 40 dello Statuto comunale nonché le funzioni attribuite al Presidente dal Regolamento comunale sul decentramento e quelle che gli vengano delegate dal Sindaco, in base all art. 32, comma 5 dello Statuto. Titolo II Commissioni consiliari, Ufficio di Presidenza, Gruppi consiliari e Conferenza dei Capigruppo consiliari Art. 3 Commissioni consiliari 1. Il Consiglio di Quartiere istituisce tutte le Commissioni previste come obbligatorie da provvedimenti comunali. In particolare istituisce la Commissione Pianificazione, Bilancio e Controllo di gestione cui compete l esame dei provvedimenti di programmazione economica annuali, in particolare del Programma Obiettivo e del Programma Annuale delle Attività e la verifica sul loro stato di attuazione in corso di esercizio. 2. Il Consiglio, oltre a quelle obbligatorie, può istituire altre Commissioni di lavoro permanenti per specifici ambiti di intervento o per specifici argomenti, che possono essere articolate in 16

18 sottocommissioni. Possono altresì essere istituite con apposito atto deliberativo, che ne disciplina la composizione e le modalità di funzionamento, commissioni temporanee per lo studio di problemi specifici. 3. Le Commissioni possono formulare osservazioni e proposte che devono essere portate a conoscenza, da parte del Presidente del Quartiere, all Ufficio di Presidenza ed al Consiglio di Quartiere. Art. 4 Ufficio di Presidenza 1. L Ufficio di Presidenza è previsto ai sensi dell art. 2 del Regolamento Comunale sul decentramento, che ne stabilisce la composizione, i termini per la costituzione ed i compiti. 2. L Ufficio programma i lavori del Consiglio di Quartiere, formando gli ordini del giorno delle sedute, e coordina i lavori delle Commissioni consiliari. In tale sede vengono illustrate le proposte elaborate da queste e dagli uffici del Quartiere, nonché i Programmi Obiettivo ed il Piano delle Attività elaborati annualmente e le loro verifiche periodiche. 3. Le sedute dell'ufficio di Presidenza non sono pubbliche. Su invito del Presidente tuttavia, per la trattazione di particolari argomenti, possono partecipare soggetti esterni. Alle sedute dell Ufficio, il Presidente, può fare intervenire ai suoi lavori il Direttore, funzionari del Quartiere o del Comune, per illustrare particolari tematiche; può invitare a partecipare anche altri Consiglieri cui siano stati attribuiti specifici compiti e funzioni. 4. Delle sedute dell Ufficio di Presidenza verrà redatto apposito verbale da cui risultino i presenti, gli assenti, gli argomenti trattati, gli interventi effettuati e gli orientamenti in merito assunti. Art. 5 Gruppi Consiliari Art. 6 Conferenza dei Capigruppo consiliari Titolo III Funzionamento del Consiglio di Quartiere Art. 7 Convocazione del Consiglio 1. Il Consiglio del Quartiere si riunisce, su convocazione del Presidente ai sensi dell art. 23 con avviso scritto contenente gli argomenti da trattare, trasmesso almeno settantadue ore antecedenti la seduta. In caso di urgenza questo termine é ridotto a ventiquattro ore. L avviso di convocazione viene trasmesso anche al Sindaco ed all Assessore competente. Può inoltre essere convocato, a norma dell art. 22 del suddetto Regolamento: su richiesta scritta del Sindaco; su richiesta scritta di almeno tre Consiglieri del Quartiere, per la trattazione di argomenti da loro indicati che provvederanno alla formulazione dell oggetto degli Ordini del Giorno con contestuale formulazione anche del testo dell Ordine del Giorno. In questo caso il Presidente convoca la seduta consiliare entro trenta giorni dalla richiesta. In caso di inadempimento provvede il Vice Presidente, ove eletto. 2. L ordine del giorno degli argomenti da trattare è formato nell Ufficio di Presidenza del Quartiere, tranne nel caso previsto dal comma precedente, secondo alinea. 3. Il deposito della documentazione relativa agli atti amministrativi iscritti all ordine del giorno deve avvenire almeno ventiquattro ore prima della seduta, corredati dei pareri previsti dal D.Lgs. 18 Agosto 2000 n Art. 8 Validità delle sedute Art. 9 Pubblicità delle sedute In analogia a quanto previsto dall art. 22 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale, le sedute del Consiglio di Quartiere sono di norma pubbliche. Per specifiche esigenze di 17

19 riservatezza, con deliberazione motivata, può decidere di riunirsi in seduta segreta. Art. 10 Presidenza delle sedute Art. 11 Ordine di trattazione degli argomenti all O.d.G. ed emendamenti Art. 12 Interventi dei Consiglieri ed illustrazione dei partiti di deliberazione Art. 13 Votazioni Art. 14 Consiglio aperto alla cittadinanza 1. Il Presidente del Quartiere convoca almeno una volta all anno una seduta consiliare aperta ai cittadini, ai sensi dell art. 37 del Regolamento Comunale sui diritti di partecipazione e di informazione del cittadino, nel quale i cittadini possono partecipare con diritto di parola e presentare proposte di atti di competenza del Consiglio. L ordine del giorno è aperto a qualunque tema sollevato dai cittadini presenti. L invito a partecipare deve essere comunicato a tutte le associazioni iscritte nell elenco di cui all art. 4 dello Statuto Comunale aventi sede nel territorio del Quartiere; viene data inoltre notizia dello svolgimento del Consiglio aperto mediante comunicati stampa e pubbliche affissioni. 2. Il Presidente inoltre, ai sensi dell art. 38 del regolamento Comunale sui diritti di partecipazione e di informazione del cittadino, convoca un Consiglio aperto ai cittadini ogni volta che sia richiesto da un terzo dei Consiglieri o da almeno duecento residenti nel Quartiere. La richiesta deve indicare gli argomenti da iscrivere all ordine del giorno. 3. Un medesimo argomento non può essere oggetto di nuova richiesta prima del decorso di sei mesi dallo svolgimento del Consiglio aperto. Art Verbalizzazione delle sedute Titolo IV - Funzionamento delle Commissioni consiliari permanenti Art Composizione e presidenza delle Commissioni consiliari 1. Ogni Commissione è presieduta da un Coordinatore, nominato con apposita deliberazione del Consiglio di Quartiere. E composta da almeno altri cinque membri, che possono essere designati tra i Consiglieri del Quartiere ed i rappresentanti di associazioni e categorie economiche o professionali. Possono fare parte delle commissioni anche singoli cittadini interessati. 2. Tutti i componenti delle Commissioni vengono nominati con deliberazione del Consiglio. 3. La composizione ed il funzionamento delle commissioni consiliari obbligatorie è disciplinata da specifici e separati atti del Consiglio del Quartiere. Art Decadenza, dimissioni e revoca dei Coordinatori Art Decadenza dei componenti delle Commissioni consiliari Art Sedute delle Commissioni consiliari 1. Le sedute di Commissione sono convocate dal Coordinatore, d ufficio o su richiesta del Consiglio o di almeno tre componenti la commissione stessa indicante le questioni da discutere. 2. Almeno una volta l anno, ai sensi dell art. 39 del Regolamento sui diritti di partecipazione e di informazione, viene convocata una Commissione aperta cui partecipano, con diritto di parola, i cittadini del quartiere e i membri di associazioni presenti sul territorio del Quartiere. Alla convocazione viene data idonea pubblicità, anche con invio della convocazione alle associazioni operanti nel Quartiere. 3. Le riunioni delle Commissioni sono di norma pubbliche; sono segrete quando vengono trattate questioni relative a persone o quando, su decisione delle Commissioni stesse, lo richieda l interesse dell Amministrazione. 4. Di ogni riunione é compilato un sintetico verbale dal Coordinatore Titolo V - Poteri propositivi e consultivi 18

20 Art Interpellanze Art Interrogazioni Art Altre forme di partecipazione dei Consiglieri e dei Cittadini Art Pubblicita delle iniziative 1. Gli atti di cui gli artt presentato in forma scritta devono essere protocollati e rimangono agli atti del Quartiere a disposizione di chiunque abbia interesse a prenderne visione. Titolo VI - Disposizioni finali Art Diritto di informazione dei Consiglieri Art Rapporti con il Direttore del Quartiere ed il Personale tecnico 1. A norma dell art. 35 del Regolamento Comunale sul decentramento, il Consiglio definisce, prima dell inizio dell esercizio, il piano esecutivo di gestione, determinandone gli obiettivi; impartisce direttive al Direttore del Quartiere per stabilire le modalità di esecuzione del Piano e definire i criteri cui il Direttore stesso deve attenersi nell esercizio delle proprie competenze; verifica la rispondenza dei risultati gestionali agli obiettivi stabiliti ed alle direttive impartite. 2. Il Consiglio e le Commissioni, nella loro attività, si avvalgono della collaborazione dei Responsabili degli Uffici di Quartiere o dei loro delegati nonché, quando se ne ravvisi l opportunità, di quella del Direttore e del Segretario Amministrativo. 3. Il personale del Quartiere è tenuto a prestare la propria assistenza al Consiglio e alle Commissioni svolgendo attività istruttoria e di analisi. Se richiesto, partecipa ai lavori con funzione consultiva. 4. In particolare il Direttore del Quartiere, con i funzionari di cui intende avvalersi, collabora con la Commissione Pianificazione, Bilancio e Controllo di Gestione per la definizione del Programma Obiettivo e del Programma di Attività e la verifica, in corso di esercizio, sulla loro attuazione. Art Interpretazione 19

REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA

REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA COMUNE DI CARRARA Decorato di Medaglia d Oro al Merito Civile REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA Approvato in data con deliberazione consiliare n. Premesso che la Legge 5 Febbraio 1992 n.

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI COMUNE DI CARRARA Decorato di Medaglia d Oro al Merito Civile REGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI Approvato in data con deliberazione consiliare n. 1. E istituita la Consulta Anziani. Art. 1 ISTITUZIONE

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI

REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI C O M U N E D I D E R U T A PROVINCIA DI PERUGIA REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI CAPO I NORME ISTITUTIVE E ATTRIBUZIONI. Art. 1 Istituzione.. Art. 2 Attribuzioni.. CAPO II ORGANI DELLA

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE UNICA PER LE POLITICHE DEL LAVORO

REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE UNICA PER LE POLITICHE DEL LAVORO REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE UNICA PER LE POLITICHE DEL LAVORO (D.Lgs 23 dicembre 1997, n. 469) SOMMARIO TITOLO I - Norme di organizzazione ART. 1 Ambito di applicazione ART. 2 Finalità ART.

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 04.05.2006 Indice ART. 1 - OBIETTIVI...2 ART. 2 - FUNZIONI DELLA CONSULTA...2

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI. Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012

REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI. Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012 REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012 Entrato in vigore il 2.11.2012 INDICE Art. 1 Istituzione Art. 2 Finalità Art.

Dettagli

REGOLAMENTO. PER L ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DEL FORUM DELLE ASSOCIAZIONI e FONDAZIONI (APPROVATO CON DELIBERA DI C.C. N.

REGOLAMENTO. PER L ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DEL FORUM DELLE ASSOCIAZIONI e FONDAZIONI (APPROVATO CON DELIBERA DI C.C. N. REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DEL FORUM DELLE ASSOCIAZIONI e FONDAZIONI (APPROVATO CON DELIBERA DI C.C. N. 21 DEL 02/08/07) INDICE ARTICOLO 1 - FORUM DELLE ASSOCIAZIONI FINALITA ARTICOLO

Dettagli

Comune di Montagnareale Provincia di Messina

Comune di Montagnareale Provincia di Messina REGOLAMENTO PER LA NOMINA ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE PER L ESAME DELLE NORME REGOLAMENTARI DELL ENTE INDICE Art. 1 - Oggetto del regolamento- definizioni. Art. 2 - Composizione,

Dettagli

REGOLAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE, CHIRURGICHE E TECNOLOGIE AVANZATE G.F. INGRASSIA. (art. 15, comma 12, dello Statuto di Ateneo)

REGOLAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE, CHIRURGICHE E TECNOLOGIE AVANZATE G.F. INGRASSIA. (art. 15, comma 12, dello Statuto di Ateneo) REGOLAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE, CHIRURGICHE E TECNOLOGIE AVANZATE G.F. INGRASSIA (art. 15, comma 12, dello Statuto di Ateneo) Art. 1 Oggetto, denominazione e sede Il presente regolamento

Dettagli

C O M U N E D I O L B I A REGOLAMENTO COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA

C O M U N E D I O L B I A REGOLAMENTO COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA C O M U N E D I O L B I A REGOLAMENTO COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA REGOLAMENTO COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA Art. 1 ( Istituzione, scopi e finalità della commissione) 1. La realizzazione delle pari opportunità

Dettagli

COMUNE DI LONDA Provincia di Firenze REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI

COMUNE DI LONDA Provincia di Firenze REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale N. 35 del 29.04.2010 1 INDICE ART. 1: Oggetto del regolamento ART. 2: Valorizzazione della partecipazione

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ADOZIONE E L APPROVAZIONE DEI PIANI ATTUATIVI COMUNALI. Ai sensi della L.R. 5/07 e successive integrazioni e modificazioni

REGOLAMENTO PER L ADOZIONE E L APPROVAZIONE DEI PIANI ATTUATIVI COMUNALI. Ai sensi della L.R. 5/07 e successive integrazioni e modificazioni REGOLAMENTO PER L ADOZIONE E L APPROVAZIONE DEI PIANI ATTUATIVI COMUNALI Ai sensi della L.R. 5/07 e successive integrazioni e modificazioni Approvato con D.C. n.20 del 16 marzo 2009 Articolo 1 Oggetto

Dettagli

COMUNE DI ESCALAPLANO

COMUNE DI ESCALAPLANO COMUNE DI ESCALAPLANO Provincia di Cagliari STATUTO CONSULTA GIOVANI DI ESCALAPLANO CAPO I NORME ISTITUTIVE E ATTRIBUZIONI FONTI NORMATIVE Le disposizioni contenute nel presente statuto trovano il loro

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE PER IL COLLOCAMENTO MIRATO DEI DIVERSAMENTE ABILI

REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE PER IL COLLOCAMENTO MIRATO DEI DIVERSAMENTE ABILI ALL. A) PROVINCIA DELL OGLIASTRA ASSESSORATO Lavoro Politiche Giovanili e Femminili e Formazione Professionale REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE PER IL COLLOCAMENTO MIRATO DEI DIVERSAMENTE ABILI

Dettagli

PRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI. Regolamento. Regolamento del Comitato Controllo e Rischi

PRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI. Regolamento. Regolamento del Comitato Controllo e Rischi PRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI Regolamento Regolamento del Comitato Controllo e Rischi Data approvazione: 16/01/2007 Ultima modifica: 08/11/2012 Regolamento del Comitato Controllo e Rischi

Dettagli

STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE

STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE Approvato con deliberazione C.C. n. 11 del 24 febbraio 2005 e modificato con deliberazione C.C. n. 55 del 20 dicembre 2006 STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE DEL

Dettagli

Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè. Adozione testo definitivo del 02/05/2014

Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè. Adozione testo definitivo del 02/05/2014 Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè Adozione testo definitivo del 02/05/2014 Art.1 RIFERIMENTI ALLO STATUTO COMUNALE 1 Il presente Regolamento si ispira al Titolo III

Dettagli

REGOLAMENTO DEL FORUM COMUNALE DEI GIOVANI (Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 88 del 28/9/04)

REGOLAMENTO DEL FORUM COMUNALE DEI GIOVANI (Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 88 del 28/9/04) REGOLAMENTO DEL FORUM COMUNALE DEI GIOVANI (Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 88 del 28/9/04) Art. 1 Istituzione il Consiglio Comunale di San Giorgio a Cremano, riconosciuto: l importanza

Dettagli

COMUNE DI PASIAN DI PRATO Provincia di Udine

COMUNE DI PASIAN DI PRATO Provincia di Udine COMUNE DI PASIAN DI PRATO Provincia di Udine REGOLAMENTO DI ISTITUZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI DEL COMUNE DI PASIAN DI PRATO (Approvato con delibera C.C. n. 90 del 29.11.2003, modificato con

Dettagli

MODALITÀ DI COSTITUZIONE, NOMINA E FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSULTIVA PROVINCIALE PER L AUTOTRASPORTO DI COSE IN CONTO PROPRIO

MODALITÀ DI COSTITUZIONE, NOMINA E FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSULTIVA PROVINCIALE PER L AUTOTRASPORTO DI COSE IN CONTO PROPRIO AREA ATTIVITA PRODUTTIVE E SVILUPPO DEL TERRITORIO FUNZIONE MOTORIZZAZIONE CIVILE MODALITÀ DI COSTITUZIONE, NOMINA E FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSULTIVA PROVINCIALE PER L AUTOTRASPORTO DI COSE IN

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI A.S.P. AZIENDA PUBBLICA DEI SERVIZI ALLA PERSONA DEI COMUNI MODENESI AREA NORD

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI A.S.P. AZIENDA PUBBLICA DEI SERVIZI ALLA PERSONA DEI COMUNI MODENESI AREA NORD REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI A.S.P. AZIENDA PUBBLICA DEI SERVIZI ALLA PERSONA DEI COMUNI MODENESI AREA NORD Approvato con deliberazione del Consiglio di Amministrazione

Dettagli

MODALITA DI FUNZIONAMENTO E CONSULTAZIONE DEL TAVOLO PERMANENTE DEI SOGGETI DEL TERZO SETTORE DEL DISTRETTO SOCIALE EST MILANO

MODALITA DI FUNZIONAMENTO E CONSULTAZIONE DEL TAVOLO PERMANENTE DEI SOGGETI DEL TERZO SETTORE DEL DISTRETTO SOCIALE EST MILANO Allegato A alla deliberazione n. 11 dell 08/06/2012 MODALITA DI FUNZIONAMENTO E CONSULTAZIONE DEL TAVOLO PERMANENTE DEI SOGGETI DEL TERZO SETTORE DEL DISTRETTO SOCIALE EST MILANO 1. COMPITI E FINALITA

Dettagli

ISTITUZIONE CONSULTA GIOVANILE ED APPROVAZIONE REGOLAMENTO

ISTITUZIONE CONSULTA GIOVANILE ED APPROVAZIONE REGOLAMENTO ISTITUZIONE CONSULTA GIOVANILE ED APPROVAZIONE REGOLAMENTO ART. 1 ISTITUZIONE La Consulta Giovanile Comunale è istituita dal Comune di Torino di Sangro con deliberazione del Consiglio Comunale n. 5 del

Dettagli

CAMERA DI COMMERCIO DI ANCONA. Regolamento della Consulta provinciale delle professioni

CAMERA DI COMMERCIO DI ANCONA. Regolamento della Consulta provinciale delle professioni CAMERA DI COMMERCIO DI ANCONA Regolamento della Consulta provinciale delle professioni Regolamento approvato dal Consiglio camerale con deliberazione n.47 del 20.12.2012 INDICE ARTICOLO 1 (Oggetto del

Dettagli

COMUNE DI TREVISO BRESCIANO Provincia di Brescia STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE DEL COMUNE DI TREVISO BRESCIANO

COMUNE DI TREVISO BRESCIANO Provincia di Brescia STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE DEL COMUNE DI TREVISO BRESCIANO COMUNE DI TREVISO BRESCIANO Provincia di Brescia STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE DEL COMUNE DI TREVISO BRESCIANO 1 STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE DEL COMUNE DI TREVISO BRESCIANO Art. 1 Istituzione

Dettagli

STATUTO CONSULTA GIOVANILE COMUNALE COMUNE DI ORISTANO. Comuni de Aristanis

STATUTO CONSULTA GIOVANILE COMUNALE COMUNE DI ORISTANO. Comuni de Aristanis COMUNE DI ORISTANO Comuni de Aristanis STATUTO CONSULTA GIOVANILE COMUNALE (APPROVATO CON DELIBERA C.C. N. 21 DEL 06.03.2008) (MODIFICATO CON DELIBERA C.C. NR. 8 DEL 10.03.2009). I N D I C E CAPO I NORME

Dettagli

COMUNE DI NERVIANO (Provincia di Milano) REGOLAMENTO COMUNALE PER LE CONSULTE

COMUNE DI NERVIANO (Provincia di Milano) REGOLAMENTO COMUNALE PER LE CONSULTE COMUNE DI NERVIANO (Provincia di Milano) REGOLAMENTO COMUNALE PER LE CONSULTE (STATUTO art. 51: Il consiglio comunale può avvalersi di consulte di settore su tematiche specifiche: giovani, cultura,solidarietà

Dettagli

******************* Regolamento per la costituzione ed il funzionamento della Consulta Comunale per il Volontariato **************************

******************* Regolamento per la costituzione ed il funzionamento della Consulta Comunale per il Volontariato ************************** ******************* Regolamento per la costituzione ed il funzionamento della Consulta Comunale per il Volontariato ************************** Approvato con delibera consiliare n. 180 del 18 Dicembre 2012.

Dettagli

STATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO

STATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO STATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO FINALITÀ E SCOPI Art. 1 L Associazione è costituita al fine di sostenere le scuole aderenti nel raggiungimento dei fini istituzionali

Dettagli

C.C.V. BS REGOLAMENTO

C.C.V. BS REGOLAMENTO ALLEGATO PROVINCIA DI BRESCIA COMITATO DI COORDINAMENTO DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DELLA PROTEZIONE CIVILE C.C.V. BS REGOLAMENTO Art. 1 Costituzione Le Organizzazioni presenti sul territorio

Dettagli

VERBALE Dl ACCORDO ELEZIONI RLS

VERBALE Dl ACCORDO ELEZIONI RLS VERBALE Dl ACCORDO ELEZIONI RLS Il giorno 18 dicembre 1996 presso la sede della Confederazione Generale dell'agricoltura Italiana (Confagricoltura) in Roma, Corso Vittorio Emanuele 101, tra la Confederazione

Dettagli

Regolamento Consulta Cittadina dei Diversamente Abili

Regolamento Consulta Cittadina dei Diversamente Abili Regolamento Consulta Cittadina dei Diversamente Abili Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 162/06 Pagina 1 di 6 INDICE Art. 1 - ISTITUZIONE pag. 3 Art.2 - COMPOSIZIONE pag. 3 Art. 3 -

Dettagli

Comune di Como REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PER LE PARI OPPORTUNITÀ FRA UOMO E DONNA

Comune di Como REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PER LE PARI OPPORTUNITÀ FRA UOMO E DONNA Comune di Como REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PER LE PARI OPPORTUNITÀ FRA UOMO E DONNA INDICE Art. 1 Istituzione della Commissione Art. 2 Finalità Art. 3 Compiti Art. 4 Composizione Art. 5 Funzionamento

Dettagli

COMUNE DI CALVENE. Provincia di Vicenza REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI

COMUNE DI CALVENE. Provincia di Vicenza REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI COMUNE DI CALVENE Provincia di Vicenza REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI APPROVATO CON DELIBERA DI C.C. N. 44 DEL 29.11.2012 INDICE Art. 1 FINALITA Art. 2 COMPETENZE Art.

Dettagli

CITTA DI VIGEVANO. Regolamento sui diritti di partecipazione dei cittadini e consulte

CITTA DI VIGEVANO. Regolamento sui diritti di partecipazione dei cittadini e consulte CITTA DI VIGEVANO Regolamento sui diritti di partecipazione dei cittadini e consulte Approvato con deliberazione N. 42 del 14/ 06/ 2001 Regolamento sui diritti di partecipazione dei cittadini e consulte

Dettagli

statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004

statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004 statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004 Art. 1 DENOMINAZIONE E SEDE È costituita dal 1908 l Unione delle Province d Italia (U.P.I.). Essa ha sede in Roma.

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA FEMMINILE DEL COMUNE DI SOLARINO

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA FEMMINILE DEL COMUNE DI SOLARINO REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA FEMMINILE DEL COMUNE DI SOLARINO Art. 1 - Istituzione della Consulta Ai sensi dell art. 80 dello Statuto Comunale e deliberazione del C.C. n 55 del 13/11/2008

Dettagli

4.5) ISTITUZIONE DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCA SULLE FIBROSI POLMONARI E MALATTIE RARE DEL POLMONE. ESPRIME

4.5) ISTITUZIONE DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCA SULLE FIBROSI POLMONARI E MALATTIE RARE DEL POLMONE. ESPRIME I DIVISIONE 4.5) ISTITUZIONE DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCA SULLE FIBROSI POLMONARI E MALATTIE RARE DEL POLMONE. OMISSIS ESPRIME parere favorevole alla istituzione del Centro Interdipartimentale

Dettagli

Programma Integrato Urbano PIU Europa CITTA di AVELLINO

Programma Integrato Urbano PIU Europa CITTA di AVELLINO Programma Integrato Urbano PIU Europa CITTA di AVELLINO Cabina di Regia del 26 gennaio 2009 Regolamento per l organizzazione ed il funzionamento della Cabina di Regia Città di Avellino Programma Integrato

Dettagli

ASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TREVISO

ASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TREVISO ASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TREVISO REGOLAMENTO DELLE COMMISSIONI DI STUDIO SULLE MATERIE OGGETTO DELLA PROFESSIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI

Dettagli

REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI. Art.1 Finalità. Art. 2 Competenze. 2. Il CCR svolge le proprie funzioni in modo libero ed autonomo.

REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI. Art.1 Finalità. Art. 2 Competenze. 2. Il CCR svolge le proprie funzioni in modo libero ed autonomo. REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI Art.1 Finalità 1. Allo scopo di promuovere i diritti, accrescere le opportunità e favorire una idonea crescita socio-culturale dei ragazzi, nella piena consapevolezza

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DEL DIFENSORE CIVICO

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DEL DIFENSORE CIVICO UNIONE COMUNI ALTO APPENNINO REGGIANO (PROVINCIA DI REGGIO EMILIA) REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DEL DIFENSORE CIVICO Approvato dal Consiglio dell'unione in data 22/03/2003 con atto deliberativo n.13 INDICE

Dettagli

Centrale del Latte di Torino & C. S.p.A.

Centrale del Latte di Torino & C. S.p.A. Centrale del Latte di Torino & C. S.p.A. RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Proposta di adozione di un nuovo testo di statuto sociale Centrale del Latte di Torino & C. S.p.A. Via Filadeflia 220

Dettagli

REGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI SNAM. Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 12

REGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI SNAM. Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 12 REGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI SNAM Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 12 dicembre 2013, disciplina la composizione e la nomina, le modalità di

Dettagli

CONVOCAZIONE ASSEMBLEA

CONVOCAZIONE ASSEMBLEA CONVOCAZIONE ASSEMBLEA Con la presente si convoca l assemblea generale dei lavoratori per il giorno / / alle ore : presso la sede legale dell azienda sita in Via n a ( ) per discutere e re in merito ai

Dettagli

REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO

REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO REGIONE LAZIO AZIENDA SANITARIA LOCALE VITERBO REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO REVISIONE DATA 0 15.06.2004

Dettagli

REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE SEZIONI TERRITORIALI

REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE SEZIONI TERRITORIALI REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE SEZIONI TERRITORIALI dell AISLA Onlus Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica Organizzazione non lucrativa di utilità sociale Indice Titolo

Dettagli

Consulta Regionale Volontariato di Protezione Civile

Consulta Regionale Volontariato di Protezione Civile Consulta Regionale Volontariato di Protezione Civile Regolamento Approvato nell Assemblea Generale del 20 Aprile 2002 1 Consulta regionale volontariato di protezione civile REGOLAMENTO Art. 1 (Oggetto

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente regolamento disciplina l attività del Comitato Unico

Dettagli

AMBITO TERRITORIALE N 18 COMUNI DI CASORIA ARZANO CASAVATORE PROVINCIA DI NAPOLI REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL COORDINAMENTO ISTITUZIONALE

AMBITO TERRITORIALE N 18 COMUNI DI CASORIA ARZANO CASAVATORE PROVINCIA DI NAPOLI REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL COORDINAMENTO ISTITUZIONALE AMBITO TERRITORIALE N 18 COMUNI DI CASORIA ARZANO CASAVATORE PROVINCIA DI NAPOLI REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL COORDINAMENTO ISTITUZIONALE Articolo 1 Finalità e forma degli atti di competenza 1. Il

Dettagli

di Basilicata 1. (CONVOCAZIONE DEL PROCEDIMENTO ELETTORALE) 2. (ELETTORATO ATTIVO E PASSIVO)

di Basilicata 1. (CONVOCAZIONE DEL PROCEDIMENTO ELETTORALE) 2. (ELETTORATO ATTIVO E PASSIVO) REGOLAMENTO PER L ELEZIONE DEL SEGRETARIO E DELL ASSEMBLEA DELL UNIONE PROVINCIALE DI POTENZA E DI MATERA, DEI SEGRETARI E DEI COMITATI DIRETTIVI DI CIRCOLO 1 La Direzione Regionale del Partito Democratico

Dettagli

STATUTO FONDAZIONE C.I.S.A.M. ART. 1

STATUTO FONDAZIONE C.I.S.A.M. ART. 1 Decreto Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca 11 ottobre 2002, n. 1365 Ric. STATUTO FONDAZIONE C.I.S.A.M. ART. 1 Denominazione 1. E' costituita, ai sensi dell'art. 2, comma 1, lett.

Dettagli

Articolo 1 Composizione

Articolo 1 Composizione Regolamento interno di organizzazione per il funzionamento della Conferenza nazionale per la garanzia dei diritti dell infanzia e dell adolescenza Istituita dall art. 3, comma 7, della legge 12 luglio

Dettagli

Università degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo

Università degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo NG Università degli Studi di Palermo REGOLAMENTO Per l individuazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e la definizione delle loro attribuzioni (approvato nella seduta di contrattazione

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

STATUTO DELLA CONSULTA PER LE POLITICHE GIOVANILI TITOLO I COSTITUZIONE. CAPO I Istituzione e insediamento

STATUTO DELLA CONSULTA PER LE POLITICHE GIOVANILI TITOLO I COSTITUZIONE. CAPO I Istituzione e insediamento STATUTO DELLA CONSULTA PER LE POLITICHE GIOVANILI TITOLO I COSTITUZIONE Istituzione e insediamento Art. 1 Istituzione La Consulta per le politiche giovanili è istituita dal Comune di Floridia con deliberazione

Dettagli

REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE

REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE Adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 40 del 30 ottobre 2012 1 REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE

Dettagli

FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI B A R I

FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI B A R I FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI di B A R I REGOLAMENTO DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO per l Attività Formativa Professionale Continua degli Iscritti all Ordine Consigliatura

Dettagli

REGOLAMENTO ASSEMBLEARE DELLA BANCA POPOLARE FRIULADRIA S.P.A. CAPO I DISPOSIZIONI PRELIMINARI. Art. 1 Ambito di applicazione

REGOLAMENTO ASSEMBLEARE DELLA BANCA POPOLARE FRIULADRIA S.P.A. CAPO I DISPOSIZIONI PRELIMINARI. Art. 1 Ambito di applicazione REGOLAMENTO ASSEMBLEARE DELLA BANCA POPOLARE FRIULADRIA S.P.A. CAPO I DISPOSIZIONI PRELIMINARI Art. 1 Ambito di applicazione 1. Lo svolgimento dell assemblea ordinaria e straordinaria dei soci della Banca

Dettagli

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI MILANO BICOCCA

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI MILANO BICOCCA IL RETTORE VISTA VISTI VISTO VISTO la Legge 9 maggio 1989, n.168, Istituzione del Ministero dell Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica ; i Decreti del Ministro dell Istruzione dell Università

Dettagli

la Direzione Regionale del PD Puglia riunita a Bari il 4 OTTOBRE 2013, ai sensi dell articolo 4,5,7,8 dello Statuto regionale, approva il seguente

la Direzione Regionale del PD Puglia riunita a Bari il 4 OTTOBRE 2013, ai sensi dell articolo 4,5,7,8 dello Statuto regionale, approva il seguente Visti: l articolo 15 dello Statuto nazionale del Partito Democratico; l articolo 4, 5, 7, 8 dello Statuto regionale del PD Puglia; il regolamento Elettorale dei circoli, delle Unioni cittadine e provinciali.

Dettagli

CONSULTA DELLA CULTURA

CONSULTA DELLA CULTURA T/360/U14 STATUTO DELLA CONSULTA DELLA CULTURA DEL COMUNE DI GRANAROLO DELL EMILIA ************** Adottato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 35 del 14 giugno 2000. Approvato dal Comitato Regionale

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER L ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE

REGOLAMENTO COMUNALE PER L ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE COMUNE DI GARGNANO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER L ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - appendice al regolamento sull ordinamento degli uffici e dei servizi - (Approvato

Dettagli

COMUNE DI LAZISE - PROVINCIA DI VERONA - REGOLAMENTO SUL PROCEDIMENTO E SULL'ACCESSO AI DOCUMENTI AMMINISTRATIVI

COMUNE DI LAZISE - PROVINCIA DI VERONA - REGOLAMENTO SUL PROCEDIMENTO E SULL'ACCESSO AI DOCUMENTI AMMINISTRATIVI COMUNE DI LAZISE - PROVINCIA DI VERONA - REGOLAMENTO SUL PROCEDIMENTO E SULL'ACCESSO AI DOCUMENTI AMMINISTRATIVI Approvato con atti del Consiglio Comunale n. 55 in data 28.11.1997 n. 6 in data 04.02.1998

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE Città di Racconigi ASSESSORATO ALLE POLITICHE GIOVANILI COMUNE DI RACCONIGI REGOLAMENTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE Approvato con deliberazione C.C. n. 42 del 25.10.2011 1 Art. 1 - Istituzione È

Dettagli

Regione Siciliana Assessorato Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità L'ASSESSORE

Regione Siciliana Assessorato Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità L'ASSESSORE foglio n. 1 DECRETO n. 38 /GAB Istituzione presso la della commissione d'esame per l'accesso alla professione di trasportatore su strada di persone, di cui al decreto legislativo 22 dicembre 2000, n. 395

Dettagli

ENBIC Ente Nazionale Bilaterale Confederale ANPIT, CIDEC, CONFAZIENDA, FEDIMPRESE E UNICA CISAL, CISAL TERZIARIO, FEDERAGENTI

ENBIC Ente Nazionale Bilaterale Confederale ANPIT, CIDEC, CONFAZIENDA, FEDIMPRESE E UNICA CISAL, CISAL TERZIARIO, FEDERAGENTI ENBIC Ente Nazionale Bilaterale Confederale ANPIT, CIDEC, CONFAZIENDA, FEDIMPRESE E UNICA CISAL, CISAL TERZIARIO, FEDERAGENTI REGOLAMENTO COMMISSIONE NAZIONALE FORMAZIONE SICUREZZA LAVORO VISTO lo Statuto

Dettagli

DELLA CONSULTA COMUNALE PER LO SPORT

DELLA CONSULTA COMUNALE PER LO SPORT COMUNE di BRUGHERIO Provincia di Monza e della Brianza REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER LO SPORT Approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 6 del 04/02/2005 Modificato con Deliberazione

Dettagli

REGOLAMENTO Settore Giovanile, Minibasket e Scuola (SGMS) COSTITUZIONE, SCOPI E COMPITI

REGOLAMENTO Settore Giovanile, Minibasket e Scuola (SGMS) COSTITUZIONE, SCOPI E COMPITI REGOLAMENTO Settore Giovanile, Minibasket e Scuola (SGMS) COSTITUZIONE, SCOPI E COMPITI Art. 1 FUNZIONI E SEDE 1. Il Settore Giovanile Minibasket e Scuola (SGMS) costituisce un organismo tecnico di settore

Dettagli

VISTO l articolo 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO l articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400;

VISTO l articolo 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO l articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400; VISTO l articolo 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO l articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400; VISTA la legge 17 dicembre 2010, n. 227, recante disposizioni concernenti la definizione

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO SCUOLA DI AGRARIA E MEDICINA VETERINARIA (SAMeV) Regolamento Art. 1 1. La Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria (SAMeV) è istituita ai sensi dello Statuto dell'università di Torino, artt. 24 e sgg.

Dettagli

Comune di Casaluce REGOLAMENTO FORUM COMUNALE DEI GIOVANI E DELLE AGGREGAZIONI GIOVANILI

Comune di Casaluce REGOLAMENTO FORUM COMUNALE DEI GIOVANI E DELLE AGGREGAZIONI GIOVANILI Comune di Casaluce REGOLAMENTO FORUM COMUNALE DEI GIOVANI E DELLE AGGREGAZIONI GIOVANILI Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 14 del 22/7/2009 1 REGOLAMENTO FORUM COMUNALE DEI GIOVANI E DELLE

Dettagli

Regolamento interno del Coordinamento delle associazioni di volontariato della provincia di Treviso Testo approvato dall Assemblea del 28 aprile 2007

Regolamento interno del Coordinamento delle associazioni di volontariato della provincia di Treviso Testo approvato dall Assemblea del 28 aprile 2007 Regolamento interno del Coordinamento delle associazioni di volontariato della provincia di Treviso Testo approvato dall Assemblea del 28 aprile 2007 Art. 1 - Soci Ciascun membro del Coordinamento che

Dettagli

SETTORE ASSICURATIVO. Il giorno 18 aprile 1995. tra. l ANIA. le OO.SS. premesso che

SETTORE ASSICURATIVO. Il giorno 18 aprile 1995. tra. l ANIA. le OO.SS. premesso che SETTORE ASSICURATIVO Il giorno 18 aprile 1995 tra l ANIA e le OO.SS. premesso che Le Parti intendono, con il presente accordo, dare attuazione agli adempimenti loro demandati dal decreto legislativo 19

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PER IL COORDINAMENTO E LA PROMOZIONE DELLE ATTIVITA SPORTIVE E RICREATIVE

REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PER IL COORDINAMENTO E LA PROMOZIONE DELLE ATTIVITA SPORTIVE E RICREATIVE REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PER IL COORDINAMENTO E LA PROMOZIONE DELLE ATTIVITA SPORTIVE E RICREATIVE Approvato con atto del C.C. n. 73 del 5.11.2014. Pubblicato all albo comunale, ai sensi dell art.

Dettagli

REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO

REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO Articolo 1 Premessa Il presente Regolamento disciplina la costituzione, il funzionamento ed i compiti del comitato per il Controllo Interno (il Comitato

Dettagli

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza D. LGS 81/2008 I RAPPORTI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER L AMBIENTE

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER L AMBIENTE REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER L AMBIENTE approvato con approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 18 del 14/02/2005 Pagina 1 di 5 Art. 1 ISTITUZIONE Il Comune di Bari istituisce la

Dettagli

Regolamento Comunale. Istituzione Consiglio Comunale dei Ragazzi

Regolamento Comunale. Istituzione Consiglio Comunale dei Ragazzi Comune di Laterza Provincia di Taranto Regolamento comunale Istituzione Consiglio Comunale dei ragazzi Approvato con delibera di Consiglio Comunale n.27 del 5 Giugno 2007 1 REGOLAMENTO COMUNALE ISTITUZIONE

Dettagli

È adottato e posto n vigore Il seguente

È adottato e posto n vigore Il seguente STATUTO E REGOLAMENTO PER LA FORMAZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO SCIENTIFICO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DI CORSI DA PARTE DI VILLA SERENA S.P.A. PROVIDER E.C.M. ACCREDITATA PROVVISORIAMENTE

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI (approvato dal C.D.A. con Delibera n 139 in seduta del 25/6/1998, modificato con Delibera n 87 in

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA ISTITUZIONE DELL 'OSSERVATORIO PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO E DELLA CONFERENZA ANNUALE DEL TERZO SETTORE

REGOLAMENTO PER LA ISTITUZIONE DELL 'OSSERVATORIO PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO E DELLA CONFERENZA ANNUALE DEL TERZO SETTORE REGOLAMENTO PER LA ISTITUZIONE DELL 'OSSERVATORIO PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO E DELLA CONFERENZA ANNUALE DEL TERZO SETTORE Approvato con deliberazione del Consiglio Provinciale no 209 del 22 Novembre

Dettagli

COMUNE DI VIGOLO VATTARO

COMUNE DI VIGOLO VATTARO COMUNE DI VIGOLO VATTARO PROVINCIA DI TRENTO REGOLAMENTO COMUNALE PER I FINANZIAMENTI ALLE ATTIVITA SPORTIVE Approvato con delibera n. 94 del Consiglio Comunale di data 24.6.1991 e modificato con deliberazione

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI INDICE

REGOLAMENTO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI INDICE C O M U N E D I B A Z Z A N O REGOLAMENTO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n.104 del28/11/2011 INDICE Art. 1 - Finalità Art. 2- Registro comunale delle associazioni

Dettagli

COMITATO UNICO di GARANZIA (C.U.G.)

COMITATO UNICO di GARANZIA (C.U.G.) COMITATO UNICO di GARANZIA (C.U.G.) REGOLAMENTO di ISTITUZIONE e FUNZIONAMENTO del COMITATO UNICO di GARANZIA (CUG) per le PARI OPPORTUNITA, la VALORIZZAZIONE del BENESSERE di CHI LAVORA e CONTRO le DISCRIMINAZIONI

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE

REGOLAMENTO COMUNALE REGOLAMENTO COMUNALE PER LA ISTITUZIONE DI FORME DI PREVIDENZA E ASSISTENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA MUNICIPALE del COMUNE DI CORATO (Regolamento approvato con deliberazione di C.C.

Dettagli

Comune di Scarperia REGOLAMENTO SULL ALBO DELLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO E SENZA SCOPO DI LUCRO

Comune di Scarperia REGOLAMENTO SULL ALBO DELLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO E SENZA SCOPO DI LUCRO REGOLAMENTO SULL ALBO DELLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO E SENZA SCOPO DI LUCRO Questo regolamento integra e completa il regolamento sugli Istituti di partecipazione (fascicolo n. 62). Fascicolo n. 69

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA ELEZIONE DEI DELEGATI DELLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO IN SENO ALL'ASSEMBLEA

REGOLAMENTO PER LA ELEZIONE DEI DELEGATI DELLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO IN SENO ALL'ASSEMBLEA Pagina 1 di 6 Allegato A al Regolamento Associazione CSV Basilicata REGOLAMENTO PER LA ELEZIONE DEI DELEGATI DELLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO IN SENO ALL'ASSEMBLEA Art. 1 Campo di applicazione del Regolamento

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI Elaborazione Ufficio Servizi Culturali Ottobre 2007 INDICE Art. 1 Principi ispiratori Art. 2 Consulta delle Associazioni Art. 3 Finalità ed attività Art. 4

Dettagli

REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEL VOLONTARIATO

REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEL VOLONTARIATO REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEL VOLONTARIATO Approvato con deliberazione del C.C. n. 25 del 29/05/2013 Foglio 2/6 L Amministrazione Comunale di Settimo Milanese, al fine di riconoscere e valorizzare

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO 1. Finalità degli interventi emblematici 2 2. Ammontare delle assegnazioni e soggetti destinatari 2 3. Aree filantropiche di pertinenza

Dettagli

REGOLAMENTO SULL ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE

REGOLAMENTO SULL ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE COMUNE DI GHISALBA (Provincia di Bergamo) Approvato con Delibera di Giunta Comunale n. 111 del 13/10/2014 REGOLAMENTO SULL ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE 1 Sommario Art. 1 -

Dettagli

Statuto Associazione Borsisti Marco Fanno

Statuto Associazione Borsisti Marco Fanno Statuto Associazione Borsisti Marco Fanno Statuto iscritto nel registro delle persone giuridiche, ai sensi dell articolo 2 del D.P.R. 10 febbraio 2000 n.361 su istanza del 23 agosto 2013 della Prefettura

Dettagli

NORME IN MATERIA DI SOSTEGNO ALLA INNOVAZIONE DELLE ATTIVITÀ PROFESSIONALI INTELLETTUALI

NORME IN MATERIA DI SOSTEGNO ALLA INNOVAZIONE DELLE ATTIVITÀ PROFESSIONALI INTELLETTUALI NORME IN MATERIA DI SOSTEGNO ALLA INNOVAZIONE DELLE ATTIVITÀ PROFESSIONALI INTELLETTUALI Art. 1 (Finalità e oggetto della legge) 1. La presente legge, nel rispetto del decreto legislativo 2 febbraio 2006,

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ELEZIONE DEL PRESIDENTE E DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DI ANCI LOMBARDIA

REGOLAMENTO PER L ELEZIONE DEL PRESIDENTE E DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DI ANCI LOMBARDIA REGOLAMENTO PER L ELEZIONE DEL PRESIDENTE E DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DI ANCI LOMBARDIA (approvato in data 4 luglio 2014 dal Consiglio Direttivo Regionale) Art. 1 Organo elettivo 1) Spetta all Assemblea

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PUBBLICAZIONE DI ATTI E PROVVEDIMENTI ALL ALBO CAMERALE. (Adottato con delibera della Giunta Camerale n.72, del 17 ottobre 2014)

REGOLAMENTO PER LA PUBBLICAZIONE DI ATTI E PROVVEDIMENTI ALL ALBO CAMERALE. (Adottato con delibera della Giunta Camerale n.72, del 17 ottobre 2014) REGOLAMENTO PER LA PUBBLICAZIONE DI ATTI E PROVVEDIMENTI ALL ALBO CAMERALE. (Adottato con delibera della Giunta Camerale n.72, del 17 ottobre 2014) Art.1 - Oggetto Il presente Regolamento disciplina, ai

Dettagli

REGOLAMENTO CENTRO RICREATIVO DISABILI C.R.D.

REGOLAMENTO CENTRO RICREATIVO DISABILI C.R.D. COMUNE DI CARUGATE PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO CENTRO RICREATIVO DISABILI C.R.D. DEL COMUNE DI CARUGATE APPROVATO CON DELIBERAZIONE DI C.C. N. 62 DEL 25/07/2007 ART. 1 Il Comune di Carugate ha attivato,

Dettagli

COMUNE DI BONITO Provincia di Avellino

COMUNE DI BONITO Provincia di Avellino REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE RIPRESE AUDIOVISIVE DELLE SEDUTE DEL CONSIGLIO COMUNALE E DELLE ATTIVITA' ISTITUZIONALI DELL'ENTE E LORO DIFFUSIONE Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale

Dettagli

B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie

B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305 Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie LA GIUNTA REGIONALE Premesso: che con D.P.R. 12 aprile

Dettagli

STATUTO FeBAF Articolo 1 (Natura, soci e sede) Articolo 2 (Scopo) Articolo 3 (Competenze)

STATUTO FeBAF Articolo 1 (Natura, soci e sede) Articolo 2 (Scopo) Articolo 3 (Competenze) STATUTO FeBAF Articolo 1 (Natura, soci e sede) É costituita una Federazione tra l Associazione bancaria italiana (ABI), l Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici (ANIA) e le Associazioni rappresentative

Dettagli