LA STRATEGIA DI LAVORO IN CLASSE. Centro Formazione Insegnanti Rovereto, 31 agosto 2010 Renata Attolini
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1 LA STRATEGIA DI LAVORO IN CLASSE. Centro Formazione Insegnanti Rovereto, 31 agosto 2010 Renata Attolini
2 PRIMA FASE il bambino fa qualcosa di concreto, pasticcia, posto in una situazione facile da padroneggiare ma insolubile con le sue conoscenze
3 OBIETTIVI PER L ALUNNO: familiarizzare con il fenomeno da studiare stimolare la curiosità e il desiderio di acquisire nuove idee OBIETTIVI PER L INSEGNANTE: identificare e registrare i diversi modi di guardare degli alunni raccogliere i dati necessari a pianificare l attività didattica sulla base delle concezioni spontanee dei ragazzi
4 COSA FA L ALUNNO? esplora, osserva, usa liberamente oggetti e materiali, sperimenta, progetta esplicita le proprie idee, le discute, le confronta con quelle dei compagni, le giustifica COSA FA L INSEGNANTE? ascolta, osserva e registra non dà risposte, ma pone domande di chiarimento facilita la discussione tra alunni
5 SECONDA FASE si rielabora l esperienza vissuta, formulando il problema, congetture e ipotesi; si progetta e si realizza l esperimento, ossia il momento operativo in situazione controllata
6 OBIETTIVI PER L ALUNNO: mettere ordine nelle idee emerse sviluppare la capacità di discutere ed accettare punti di vista diversi affinare la capacità di osservare in modo mirato, sistematico e attento ai particolari (guardare per variabili) saper porre domande ed investigare consolidare la pratica del lavoro di gruppo e la capacità di assumersi responsabilità OBIETTIVI PER L INSEGNANTE: riflettere sui diversi modi di guardare per avviare un processo di ristrutturazione delle idee
7 COSA FA L ALUNNO? rivede le proprie idee ed esperienze secondo prospettive diverse confronta le idee e stabilisce criteri per mettere ordine tra le idee emerse valuta fattibilità e plausibilità delle idee mette a punto le idee attraverso la discussione e la ricerca di informazioni, e formula ipotesi di lavoro progetta e pianifica l attività mirata individuando materiali, strumenti, tempi ed organizzazione del lavoro COSA FA L INSEGNANTE? ascolta, osserva, registra fornisce informazioni, strumenti, stimoli alla riflessione, suggerimenti metodologici controlla che ogni alunno abbia raggiunto un adeguato grado di comprensione delle ipotesi
8 TERZA FASE è quella della riflessione. Si tratta della rielaborazione cognitiva vera e propria, attraverso la quale i fatti vengono compresi e accedono al mondo dei significati
9 OBIETTIVI PER L ALUNNO: costruire un modello più generale per descrivere/interpretare un fenomeno sviluppare la capacità di pensare per sistemi, ossia vedere la parentela fra le cose, che sono state considerate un aspetto per volta solo provvisoriamente per necessità di accuratezza OBIETTIVI PER L INSEGNANTE: valutare se e in che misura è avvenuto un cambiamento concettuale
10 COSA FA L ALUNNO? verifica quanto è avvenuto e controlla le ipotesi di partenza rielabora e mette a punto i risultati riflette e ristruttura le conoscenze secondo la nuova prospettiva fornita dalla rilettura del fenomeno rivede e giustifica le precedenti descrizioni/interpretazioni COSA FA L INSEGNANTE? progetta e attua interventi didattici che evidenzino la potenzialità dei nuovi modi di guardare ai fenomeni favorisce la costruzione di reti concettuali più complesse e articolate
11 VA DATA IMPORTANZA A: ESPERIMENTI: qualitativi destrutturati qualitativi strutturati quantitativi DISCUSSIONE: strumento privilegiato di costruzione di conoscenza DOCUMENTAZIONE: aiuta a rintracciare il percorso svolto e rivisitarlo con consapevolezza e senso critico rende l esperienza fruibile ad altri.
12 CLASSE 1 : ESPERIENZE DI GERMINAZIONE PERCHÉ: l ambiente esterno alla scuola è una vera banca di conoscenze, in sintonia con gli schemi interpretativi dei bambini, dove convivono lettura percettiva e lettura emotiva la scuola ha avviato da anni un progetto di orto-giardino biologico dove buttare le basi della conoscenza delle esigenze vitali dei vegetali la proposta punta l attenzione sull acquisizione di requisiti fondamentali e concettualmente adeguati all età dei bambini, quali il saper osservare e classificare la proposta da ai bambini la possibilità di usare mani e pensiero con oggetti naturali: i sensi aiutano a scoprire le proprietà dagli oggetti e a trovare risposte alle domande che sorgono.
13 PRIMA FASE: la situazione si veste di magico e fa discutere. Si esplora, osserva, descrive, sperimenta liberamente su proposte operative dei bambini.
14 SECONDA FASE: si rielabora l esperienza e si raccolgono le osservazioni, si formulano congetture e ipotesi in base ai risultati raggiunti e si progettano nuove esperienze. Si aprono nuovi problemi: i semi non sono tutti uguali ci sono tipi di terra diversi quanta acqua deve ricevere una pianta e la luce?
15 TERZA FASE: dopo ogni esperienza o serie di esperienze, si riflette sui risultati, trovando le conclusioni e fissando quelli che restano problemi aperti.
16 Alcuni risultati raggiunti: è progressivamente maturata la capacità di discutere e accettare punti di vista diversi l interesse dei bambini ha mantenuto sempre uno standard molto elevato sono state sviluppate le capacità di osservazione e di tradurre quanto osservato con il linguaggio verbale e grafico si è formata e consolidata la pratica di lavoro di gruppo, di collaborare a progetti comuni, di assumersi responsabilità si sono sviluppati atteggiamenti quali la capacità di porre domande e di investigare si è evidenziata l importanza di tale tipo di attività per il coinvolgimento dei bambini in difficoltà.
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