IL PIANO STRATEGICO DELLA SPEZIA ******
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- Ida Napolitano
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1 IL PIANO STRATEGICO DELLA SPEZIA ****** VERBALE DELLA IV COMMISSIONE PORTO LOGISTICA INFRASTRUTTURE DEL Il giorno ventitré maggio c.a., alle ore alla Spezia, nell Aula 2 del Campus Universitario G. Marconi di Via dei Colli, i rappresentanti delle Amministrazioni, Enti, Società ed Associazioni (indicati nei fogli presenza allegati al presente verbale e costituenti parte integrante e sostanziale del medesimo), si sono riuniti per la IV Commissione Porto Logistica Infrastrutture. In apertura dei lavori, il Coordinatore della Commissione, sig. Antonio CARRO, fa una brevissima relazione di sintesi su quanto discusso ed introdotto nella Seduta del Quindi, presenta la relazione dell arch. Laura Pogliani, che collabora con il Prof. Camagni per il Piano Strategico della Spezia. Arch. Laura POGLIANI Consulente del Comune della Spezia Introduce la relazione del Dott. Lupatelli, consulente della Provincia della Spezia ed esperto di sviluppo infrastrutturale a scala vasta. Cercherà di soffermarsi sulle problematiche del quadro infrastrutturale locale e a scala vasta. Molti elementi contribuiscono a considerare La Spezia un nodo strategico, non solo a livello locale, ma anche nazionale ed internazionale, tra il Mediterraneo ed il bacino dell Europa centro-meridionale. Anche a livello locale La Spezia è collocata in un bacino importante per le relazioni territoriali tra una serie di aree provinciali che fanno convergere le tematiche liguri con Toscana ed Emilia. Le tematiche di sviluppo di questo ambito non possono fare a meno di confrontarsi l una con l altra; le aspettative, i bisogni e le necessità dei diversi soggetti vanno rapportate a queste diverse scale. Bisogna cercare di capire quali sono le condizioni territoriali socio-economiche che possono consentire la creazione di una rete efficiente di scambi tra queste aree. Riprende brevissimamente alcuni dati del Piano Regionale dei Trasporti. Il Piano sottolinea come, nel periodo , le nuove infrastrutture in generale, stradali, ferroviarie ed aeroportuali, sono state realizzate in quantità limitatissima; la dotazione infrastrutturale del sistema Italia è sottodotata. La quota di investimenti assegnata alle strade è stata pari al 67%, mentre quella relativa alle infrastrutture
2 ferroviarie è stata pari al 25%. La necessità di una maggiore dotazione infrastrutturale è del tutto evidente, ma il P.G.T. sottolinea la necessità di una maggiore dotazione infrastrutturale in termini di vie di ferro. L obiettivo del P.G.T. è quello di uno sviluppo dei traffici ferroviari merci tra l arco alpino e i principali porti del Nord Italia. Nel Piano Generale Trasporti dell Emilia Romagna viene sottolineata la necessità di un maggiore collegamento a carattere stradale e ferroviario perché le analisi sottolineano traffico merci tra il bacino del Mediterraneo e l area padana. Anche il Piano Territoriale di Parma riprende il tema del TIBRE, inglobando anche le previsioni di un accordo di programma che è stato sottoscritto tra le Province padane, Parma, Cremona e Mantova, relativo alla definizione dei punti di aggancio e di passaggio del nuovo territorio autostradale. All interno di questo quadro, introduce l intervento del Dott. Lupatelli, rivolgendo a lui ed a tutti gli interlocutori presenti 3 o 4 domande: 1. Partendo dalla Spezia, desidera sapere come il Comune e la Provincia hanno presentato due documenti ( Verso la nuova città - il Comune ed il Programma di Sviluppo nell agosto del la Provincia), che presentano analogie sia nel costruire e nel far partecipare alla decisione pubblica una serie di attori, non soltanto pubblici, sia nella strutturazione complessa di questi piani. Quali altre convergenze, od eventualmente differenze, in materia di contenuti e di priorità, sono state assegnate dal Piano Generale di Sviluppo Provinciale a questa visione della Città della Spezia? Il Piano Urbanistico Comunale aveva alcuni slogan: a. La Spezia come città del mare ; b. La Spezia come città della produzione ; c. La Spezia come città dei servizi, come si sono interrogati e collocati a livello provinciale? 2. In merito al primo tema: La Spezia come città del mare, vale la pena capire qual è il ruolo assegnato alla funzione portuale e ai suoi possibili sviluppi. 3. Questi temi si collegano anche all altro tema che bisognerebbe trattare, ovvero il P.R.U.S.S.T.; quali sono gli assi prioritari che interessano il tema oggetto dell incontro odierno? 4. Quali sono le condizioni territoriali affinché porto e logistica possano contribuire al futuro della città ma anche consentire la collocazione della città verso il mare? 5. Infine, per quel che riguarda il Tirreno-Brennero, bisognerebbe capire chi fa che cosa e con quali costi. Arch. Giovanni LUPATELLI Consulente della Provincia della Spezia Il Piano di Sviluppo della Provincia della Spezia è una peculiarità della Regione Liguria rispetto ad altri strumenti di pianificazione territoriale. Il Piano si è preoccupato di costruire un intelaiatura generale di sé stesso, di esplicitare la propria struttura, il sistema di problemi, obiettivi e politiche con cui esso si rende riconoscibile, con il documento intermedio che è uscito nell agosto dello scorso anno. Si è cercato di focalizzare l attenzione su un numero molto limitato di questioni locali. Le sei poste in gioco che il Piano propone sono le seguenti: 1. La reindustrializzazione; 2. La portualità e la logistica; 3. La riorganizzazione urbana;
3 4. L innovazione rurale; 5. L evoluzione del proprio sistema costiero; 6. La gestione del mutamento sociale. Le tre poste in gioco proposte dal Piano di sviluppo che più hanno a che fare con il tema infrastrutturale e con lo scenario di area vasta, sono le seguenti: 1. La reindustrializzazione Corrisponde all idea che la Provincia della Spezia non possa fare a meno, anche in uno scenario di lungo periodo, del contributo e dell apporto del proprio apparato industriale. 2. La portualità e la logistica Si tratta di due distinte poste in gioco ma anche di due facce della stessa medaglia, la reindustrializzazione affermata non può che esistere se il porto della Spezia conferma e rafforza il proprio ruolo ed i propri rapporti. 3. I rapporti tra sistema del golfo e sistema della Val di Magra Propone di considerare uno scenario territoriale diverso dei rapporti tra sistema del golfo e sistema della Val di Magra. Il sistema dei rapporti, sia in termini di relazioni fisiche, di scambi, che in termini di relazioni funzionali, di rapporti economici e sociali, tra queste due aree è indubbio. Mostra alcune slides che consentono di cogliere l evoluzione di alcuni elementi della geografia della mobilità e come il sistema provinciale della Spezia sia molto sbilanciato nelle relazioni con il sistema della Toscana. Alcune carte mostrano le aree che hanno perduto e quelle che invece hanno visto aumentare le condizioni di accessibilità. Alcune mostrano le condizioni di accessibilità delle diverse aree all offerta commerciale. Sig. Antonio CARRO - Coordinatore Ringrazia i relatori per la chiarezza dell esposizione e apre la discussione. Sig. Franco ARBASETTI Presidente V Circoscrizione La velocità di flusso dei container in entrata ed in uscita può essere un modo per essere più competitivi, ma in questo quadro esiste anche la questione della sostenibilità dello sviluppo. Cerchiamo di non essere integralisti portuali. Ing. Giorgio MUSSO TARROS S.p.A. Ribatte ad Arbasetti. Abbiamo sentito parlare di infrastrutture che valgono migliaia di miliardi, il raddoppio della Pontremolese in cui speriamo da trent anni, il completamento della Parma-Mantova, il corridoio Tirrenico; si tratta di opere che ruotano attorno ad un sistema portuale efficiente. Il nostro sistema portuale, soprattutto quello alto-tirrenico, è quello che alimenta la Pianura Padana; la nostra industria nazionale non è efficiente. In particolare, il sistema portuale spezzino è un porticciolo ; o si completa, oppure, non ha nessuna possibilità di crescere. Questo è il problema principale se vogliamo risollevare il territorio, con danni ambientali pari a zero, perché, cosa porta di negativo il porto al turismo della Spezia? Il porto è una fonte di crescita.
4 O si risolve questo nodo e si dice chiaramente agli imprenditori che la Spezia vuole creare un porto efficiente, oppure, tutto il resto è un sogno e la Pontremolese, non la vedremo neanche nel 2050, perché non ha altro motivo che questo. Dott. SGORBINI Presidente di SPEDIA S.p.A. Vuole sottolineare due aspetti dell intervento del Dott. Lupatelli. Un tema particolarmente interessante è quello relativo ai temi dell accessibilità che consentono di parlare di un capoluogo non terminalista ma di una realtà attrattiva. Dai dati rilevati emerge che il Comune capoluogo ha un attrazione di circa persone; nella stesso arco di tempo, nell area di Sarzana, esiste un attrazione di circa persone. Questo è un indicatore di come esercizi commerciali di grande scala rappresentano uno dei fattori che fanno del distretto commerciale della Val di Magra uno dei più interessanti a livello regionale. Questi aspetti sono determinati da una serie di condizioni e condizionamenti che il grado di infrastrutturazione ha generato sull area del capoluogo. Un sistema più efficiente può corrispondere ad una capacità di maggiore attratività del capoluogo. Dai calcoli effettuati sul sistema complessivo di traffico emerge che anche qualora dovessimo razionalizzare tutto il sistema della Val di Magra, creando condizioni di fluidificazione del traffico, noi avremo un asse, la bretella autostradale La Spezia- S.Stefano, sempre in condizioni di difficoltà. L idea è che la soluzione dei problemi passi esclusivamente attraverso una gerarchizzazione del sistema di traffico viario, attraverso l innesto di un nuovo sistema di collegamenti veloci tra la Val di Magra ed il capoluogo, un sistema di trasporto veloce su gomma che può passare tra il ponte di Sarzana e la zona di Valdilocchi, innestandosi con l inizio della galleria verso Lerici o verso Via Carducci. Questo elemento rappresenterebbe un collegamento in grado di trasferire quote importanti di traffico interurbano. Questo tipo di intervento ha un punto di debolezza rappresentato dalla finanza pubblica o privata che deve accompagnare la fattibilità economica di questi interventi. Nel P.R.U.S.S.T. sono stati identificati alcuni assi di finanziamento; per quanto riguarda il collegamento della Variante Aurelia è l asse prioritario su cui si è misurata la volontà della Giunta Regionale, la quale ha espresso la volontà di finanziare prioritariamente il completamento di questo asse importantissimo e determinante, per poi avviare tutti gli altri processi. In Val di Magra, l esigenza di reperire il finanziamento per questi interventi, ha richiesto che sia la SALT, in termini tariffari, quindi scaricandolo sulle tariffe autostradali e non sulla fiscalità pubblica, a farsi carico degli oneri per la realizzazione. Il terzo asse La Spezia - Val di Magra ha un esigenza più forte, non solo di collegamento veloce, ma anche di carattere ambientale di forte significato, transita infatti sotto la zona della centrale ENEL. Prof. Pietro LAZAGNA Coordinatore Commissione Ambiente - Agenda XXI Ha seguito con molto interesse l introduzione sulla Logistica, ma poi, l intervento dell Ing. Musso e del Sig. Arbasetti, lo hanno ributtato sul problema del metodo, già sollevato qualche tempo fa, cioè, che senso aveva fare una Conferenza Strategica che prevede di segnare delle ipotesi nel rapporto mare porto - città, senza fare i conti immediati con l impatto ambientale. Ciascuno è rimasto con la propria opinione, la Commissione Strategica Ambiente e la Commissione Strategica Porto non sono state in grado di unificare i loro lavori. E allora, si rinviano i momenti degli scontri o si cerca di parlarne per strada?
5 Il problema riesce continuamente e rimane uno dei grandi nodi, perché rimane il problema del consenso. Visto che il Piano Regolatore del Porto non esce, si è pensato di attivare un momento di presentazione delle proposte ad ampio raggio sulla questione porto - città - abitanti. E necessario redigere un bilancio economico costi/benefici, in cui siano presenti tutti gli elementi. Manca efficienza, ma per cosa? Per fare banchina e radere al suolo la linea di costa? Non ci sembra risponda a costi/benefici. IL problema delle quantità è legato al problema dell efficienza: efficienza per quali quantità? Non può essere il mercato che decide da solo, deve essere un insieme di attori. Il discorso dell efficienza ci trova molto d accordo, ma noi sappiamo che esistono delle tecnologie avanzate che occupano meno linea di costa e portano il materiale (in questo caso, i container) velocemente dalla nave al Distripark, cioè ad una zona dove c è un grosso vantaggio economico ad intervenire, non solo posteggio, ma operare sul contenitore in funzione di un interporto come quello di Verona. Come mai il Distretto di S.Stefano non è decollato? Le Commissioni congiunte avrebbero consentito di fare questa discussione meglio. Oggi, rispetto alle scelte strategiche, al consenso, siamo ancora dubbiosi. Ass. Andrea ORLANDO Comune della Spezia Il fatto nuovo c è: apprendiamo che ci sarà una proposta di scenari alternativa che verrà formalizzata. Bisogna continuare a lavorare sulle infrastrutture ferroviarie. Occorre cautela nel prevedere altre infrastrutture ferroviarie per due ragioni: 1. la questione della Darsena di Fossamastra; 2. bisogna decidere dove vanno o non vanno i container. Dott. Pierluigi FUSONI Comune della Spezia Illustra l aggiornamento sulle iniziative (sia autostradali che ferroviarie) che riguardano il Comune della Spezia che si stanno portando avanti e descrive lo stato infrastrutturale locale. Sono anni che si stanno perseguendo delle strategie importanti, sia a livello stradale che autostradale. La funzione logistica non può non occuparsi di questi aspetti che consentono poi al porto di poter funzionare. A Luglio aprirà la strada per il porto che svincolerà un quartiere dal traffico importante. Abbiamo poi tutta la partita degli svincoli, pensiamo agli svincoli delle Pianazze. A questo si accompagna tutto un sistema di interventi infrastrutturali delle Ferrovie dentro la città e dentro il porto. Proprio stamani c è stato un incontro con l Ing. Pezzati sullo stato di attuazione delle realizzazioni infrastrutturali per la città e per il porto; sono realizzazioni interessanti che vedranno la luce nel giro di alcuni anni e che porteranno a definire tutto quello che è necessario per il potenziamento della Pontremolese. Oggi sono stati fatti tutti i progetti del raddoppio della Pontremolese; da questo punto di vista siamo a posto (sono stati già fatti i progetti preliminari per la città di Pontremoli, ecc.). Per quel che riguarda il sistema autostradale, siamo interessati da due grosse realizzazioni: 1. La Parma- Verona; 2. Il completamento del tratto tra Livorno e Civitavecchia. Anche come Comune, è stata seguita una politica precisa, siamo usciti, ad esempio,
6 dall Autocisa. Per quel che riguarda il tratto tra Livorno e Civitavecchia, qualche mese fa è stato deciso dagli enti locali di completare l attuale assetto; proprio su Il Sole 24 ore di ieri c è un ripensamento della stessa Regione Toscana favorevole a fare l autostrada. Sig. Antonio CARRO - Coordinatore Il problema del metodo è stato già affrontato nelle scorse sedute. L intento della Commissione è quello di arrivare a presentare ipotesi progettuali che nascono certamente da indicatori economici e da linee guida già frutto di pre-intese tra Provincia, Comune ed Autorità Portuale. Per cui abbiamo cercato di indirizzare tutto il nostro lavoro in questa direzione; tra gli indicatori economici abbiamo considerato lo Studio NEI, ma abbiamo cercato di lavorare su soluzioni che riteniamo già mediate e che vanno incontro a quella sostenibilità ambientale che riteniamo possa essere un obiettivo raggiungibile con ipotesi progettuali concrete e con impegni che abbiamo chiesto ai partecipanti alla Commissione, ognuno per i propri ambiti. Abbiamo registrato una negatività, un mancato consenso, più volte espresso dal Prof. Lazagna a nome dei cittadini e dei vari Comitati, ma abbiamo comunque ritenuto di dover portare a compimento il nostro lavoro. Entro il 20 giugno contiamo di presentare una proposta concreta; abbiamo quindi ancora circa un mese per rielaborare tutto quanto è stato discusso. Non si deve identificare il lavoro della Commissione come un lavoro dettato dalla NEI, non ci si è mossi soltanto in un unica direzione, ma si è cercato di mettere in luce tutti i punti di debolezza e di forza. Ringrazia infine tutti i partecipanti ai lavori della Commissione, propone di chiudere la sessione e di aggiornarsi al prossimo incontro di presentazione pubblica del lavoro svolto.
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