Piano Nazionale della Prevenzione Relazione sullo stato di avanzamento al 31 dicembre 2008

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1 Piano Nazionale della Prevenzione Relazione sullo stato di avanzamento al 31 dicembre 2008 Regione: Emilia-Romagna Titolo del progetto:sorveglianza e prevenzione dell obesità Referente: Dott.ssa Emanuela Di Martino Assessorato Politiche per la Salute Servizio Veterinario e Igiene degli Alimenti. Viale A. Moro, Bologna Tel: Fax: Premessa La Regione Emilia-Romagna nel rispetto di quanto indicato dall Intesa tra Stato, Regioni e Province autonome siglata il 23 marzo 2005, ha approvato il Piano della Prevenzione Regionale con Delibera di Giunta n del 27/06/2005, per la parte relativa a screening oncologici, vaccinazioni, prevenzione delle complicanze del diabete e diffusione di strumenti per la valutazione del rischio cardiovascolare, e con Delibera di Giunta n. 426 del 27/03/2006, per la parte relativa ad obesità, incidenti stradali e domestici, infortuni nei luoghi di lavoro e prevenzione delle recidive nelle persone che hanno avuto problemi cardiovascolari. Il progetto e il cronoprogramma sono stati presentati ed approvati dal CCM rispettivamente nel mese di giugno e luglio Attività svolta Aspetti generali La strategia attuativa della linea progettuale sorveglianza e prevenzione dell obesità si basa sulla realizzazione di una rete nel cui ambito varie istituzioni cooperano per supportare e costruire un contesto che renda più facile fare scelte nutrizionali sane e svolgere regolarmente attività fisica. A tal fine è stato istituito un tavolo regionale in cui sono rappresentate ed integrate le varie competenze necessarie alla realizzazione degli obiettivi del progetto. Nel tavolo sono rappresentati gli Assessorati regionali Agricoltura, Scuola formazione professionale università, Politiche sociali ed educative, nonché l Ufficio Scolastico Regionale. Tale tavolo ha avuto la funzione di coordinare e monitorare l attività di gruppi di lavoro attivati per gli obiettivi specifici individuati dal progetto.

2 Per la realizzazione dei sottoprogetti sono stati costituiti gruppi multidisciplinari per la composizione dei quali si è tenuta in considerazione la presenza di diverse competenze tecniche e metodologiche e la distribuzione territoriale. Sono attivi i seguenti gruppi: Gruppo tecnico regionale nutrizione, di cui fanno parte tutte le aziende AUSL della regione; Gruppo referenti PASSI; Gruppo di lavoro per la ristorazione scolastica; Gruppo per il percorso nascita; Gruppo tecnico regionale strumenti urbanistici Gruppo di lavoro con le associazioni dei consumatori Gruppo di lavoro con le imprese dedicate alla ristorazione collettiva Gruppo di lavoro con le imprese produttrici e distributrici di alimenti. La valutazione dell attività svolta porta ad evidenziare come punto di forza la ricchezza di contributi dovuta alla competenza degli interlocutori. Come punto di debolezza si ha di contro un allungamento dei tempi di realizzazione delle iniziative dovuta alla necessità di un lavoro di conoscenza reciproca e condivisione dei complessi patrimoni culturali. Va ricordato inoltre che durante il 2007 e nel 2008 la programmazione del piano della prevenzione si è sovrapposta alle iniziative nazionali, non preventivate. È stata predisposta la strategia Guadagnare Salute rendere facili le scelte salutari e il Progetto OKkio alla salute che ci ha visto impegnati con lo stesso personale che doveva attuare il Piano della Prevenzione. Aspetti specifici Per la linea progettuale sorveglianza e prevenzione dell obesità sono stati individuati degli obiettivi specifici: 1. Sorvegliare il fenomeno Si è strutturato un sistema di sorveglianza per monitorare le abitudini alimentari, motorie e gli stili di vita della popolazione infantile, adolescenziale e relative famiglie (azione 1A) e popolazione adulta (azione 1B) nella regione Emilia-Romagna. Per il sottoprogetto 1A sono stati pubblicati i dati inerenti i bambini frequentanti la terza classe di scuola materna e la terza classe di scuola primaria nel Volume Sorveglianza Nutrizionale, determinanti e indicatori di rischio obesità nella popolazione infantile. Nel 2008 sono stati predisposti e somministrati i questionari nelle classi di terza scuola media superiore, sono state effettuate le misure antropometriche ed imputati a computer tutti i dati, è stata effettuata la fase

3 di elaborazione. Si sta ora completando la fase di stesura del report finale poiché si è deciso di scrivere un unica pubblicazione con le elaborazioni inerenti le raccolte dati del 2007 e Per il sottoprogetto 1B si utilizza lo strumento PASSI. Dopo i due studi trasversali del 2005 e 2006, dal 2007 è stato attivato il sistema di sorveglianza che è continuato nel 2008; tutto sta procedendo regolarmente secondo gli accordi e le tempistiche concordate con il PROFEA. Tutte le aziende USL hanno attivato la raccolta delle interviste. I dati conclusivi sono stati pubblicati con il titolo PASSI Emilia-Romagna Indagine 2007 volume 54 della Collana Contributi. I risultati complessivi sono stati presentati alle aziende sanitarie della regione in un workshop il 18 dicembre Il Mondo della scuola Per migliorare la qualità nutrizionale nella ristorazione scolastica si è predisposta una scheda per creare una anagrafe dei servizi di ristorazione con le stesse informazioni in ogni SIAN della regione. Sono state elaborate linee guida per la programmazione dei servizi di ristorazione scolastica ed ora insieme all Associazione Nazionale Comuni d Italia, ANCI, si sta organizzando l illustrazione di tale documento a tutti i Comuni della regione. Queste due attività sono state gestite da gruppi di lavoro regionali multidisciplinari. 3. Comunicare ed educare E stato pubblicato su Obesity Reviews 2008 Jan; 9(1):4-10 l articolo scientifico Prevalence of obesity in 6- and 9-year-old children living in Central-North Italy. Analysis of determinants and indicators of risk of overweight sui dati di sorveglianza nutrizionale. La realizzazione della condivisione degli interventi educativo/formativi realizzati o in previsione di realizzazione era prevista inizialmente tramite la creazione di una Banca Dati. Alla luce dei progetti nazionali nell ambito del programma "Guadagnare salute", promossi dal CCM, si era deciso di variare l obiettivo utilizzando per la raccolta dati la scheda predisposta da FORMEZ. Sono quindi stati inseriti tutti gli interventi intersettoriali di promozione di sani stili di vita, in particolare di una corretta alimentazione, nella banca dati di FORMEZ con l'obiettivo di implementare sul territorio la realizzazione di percorsi di salute e promuovere la diffusione delle migliori pratiche. Le schede inerenti le attività inserite sono consultabili all indirizzo: 4. Cominciare subito Delibera di Giunta Regionale n. 2085/2008 Approvazione della terza annualità del progetto di continuità del percorso nascita con particolare riferimento al

4 puerperio. Assegnazione e concessione del finanziamento ad Aziende USL e Ospedaliere della RER Obiettivo della terza annualità del progetto è stato il proseguimento in sede locale dell applicazione delle indicazioni contenute nel manuale Allattamento al seno - Strumenti per facilitare il cambiamento della pratiche assistenziali per il sostegno dell allattamento al seno in 8 aziende sanitarie della regione, comprendendone anche alcune che non avevano partecipato all elaborazione degli strumenti (manuale e software) per testarne la validità. Obiettivo finale del progetto è individuare le modalità di supporto alla relazione madre-bambino, analizzare le soluzioni individuate con i piani di implementazione e le azioni conseguenti, per arrivare a prefigurare indicazioni regionali di assistenza al puerperio, per il miglioramento del tasso di allattamento al seno e per il sostegno alla donna nel periodo post-parto. (Vedi anche Delibere di Giunta regionale n.1332/2006, n.2003/2007). Monitoraggio: Ricerca condotta nel territorio regionale, dal 1996 con cadenza triennale, sulla prevalenza dell allattamento al seno in Emilia-Romagna. L indagine, promossa dall'assessorato alla Sanità in collaborazione con l APeC (Associazione Pediatri di Comunità), è stata inserita tra gli strumenti di monitoraggio degli interventi di promozione dell allattamento al seno. Il questionario utilizzato è stato costruito sulla base delle classificazioni delle tipologie di allattamento (esclusivo, predominante, completo, complementare ed artificiale) e delle modalità di raccolta dell anamnesi alimentare (recall delle 24 ore) consigliate dall Organizzazione Mondiale della Sanità per gli studi di prevalenza e durata dell allattamento al seno. Sono presenti variabili relative al punto nascita e alla frequenza della madre ad un corso di preparazione al parto; sono state valutate anche le variabili relative alla nazionalità della madre e alla posizione del bambino durante il sonno. Dal 3 novembre al 13 dicembre 2008 si è svolta la quinta indagine regionale e ha coinvolto gli operatori degli ambulatori vaccinali pediatrici distrettuali che hanno rilevato, tramite il questionario rivolto alle madri o in loro assenza ai familiari anche le abitudini alimentari dei lattanti in occasione della prima e seconda vaccinazione. In particolare rispetto alle precedenti edizioni, data l adesione della Regione Emilia-Romagna, da luglio 2007, al Programma nazionale di Prevenzione attiva e Promozione della salute nei primi anni di vita attraverso 7 azioni di comprovata efficacia ( sono state previste alcune aggiunte al questionario. Si ricorda che l obiettivo della campagna è quello di sensibilizzare la popolazione, in particolare i neo genitori, sugli strumenti di promozione delle salute, tra cui l allattamento al seno, e sulle principali cause di mortalità nel primo anno di vita del bambino. La Regione Emilia-Romagna è tra le 12 regioni che hanno aderito alla campagna nazionale promossa dalla regione Veneto (

5 Progetto Divezzamento. 1 fase del progetto a partire dal 2005 (1 questionario = ai Pediatri di Libera scelta) L Azienda USL di Reggio Emilia ha presentato anche il progetto per il divezzamento, ulteriore fase del progetto Cominciare subito ; questa parte del progetto prevede anch essa la conoscenza del contesto per cui è stata svolta un indagine conoscitiva sulle modalità di svezzamento nella provincia di Reggio Emilia attraverso un primo questionario rivolto ai Pediatri di libera scelta della Provincia. L analisi delle risposte ottenute ha permesso di individuare alcune criticità sulle quali si è intervenuto attraverso il confronto tra i professionisti e con programmi formativi specifici. Tra i risultati in particolare riguardo all epoca del divezzamento il gruppo ha messo in evidenza che è consigliabile introdurre alimenti solidi o semisolidi tra il 4-6 mese qualora se ne ravvisi la necessità con la consapevolezza però che un divezzamento precoce può interferire negativamente sul proseguimento dell allattamento al seno. Dalle risposte dei PLS al questionario emergeva inoltre che: L informazione della dieta del bambino doveva essere considerata un occasione privilegiata per educare a una alimentazione corretta tutta la famiglia Andava posta particolare attenzione alla popolazione immigrata per la scarsa conoscenza degli operatori sulle tradizioni alimentari e le difficoltà nell applicare il divezzamento 2 fase del progetto (2 questionario = alle famiglie immigrate) Nel 2008 è stata attuata la raccolta di questionari per valutare come vengono svezzati i bambini stranieri della provincia e conoscere quali modalità di svezzamento sarebbero state attuate nel Paese di origine della famiglia. Sono state formate 3 mediatrici culturali per somministrare i questionari a tre gruppi etnici: cinesi, indiani e magrebini. Nel primo semestre del 2008 sono stati compilati circa 10 questionari per ogni gruppo etnico, ne occorrono per una elaborazione significativa; la somministrazione avviene durante la terza seduta vaccinale ai mesi di vita dei bambini. Sono stati dedicati alcuni mesi per mettere a punto il questionario e testarlo. In autunno 2008 sono stati acquisiti i dati e a fine 2008 è stata cominciata l'elaborazione e l'analisi nutrizionale. Nel 2009 è prevista la condivisione e la discussione del materiale con i pediatri di famiglia in quanto spetterà a loro l'applicazione di quanto emergerà dalla ricerca. Lo scopo finale è fornire al pediatra uno strumento per 'negoziare', rispettare e favorire le abitudini alimentari delle famiglie straniere fin dal momento dello svezzamento del bambino. 5. Muoversi. Il Gruppo Tecnico Regionale Strumenti Urbanistici nella sua seduta del 22 gennaio 2007 ha costituito un apposito Tavolo tecnico per la stesura delle Linee Guida previste dall Obiettivo. Il Tavolo è stato insediato il 12 aprile 2007 ed i suoi componenti hanno

6 partecipato a due moduli formativi 13 Aprile e 30 Aprile - 4 Maggio. Le Linee Guida sono state discusse durante numerosi incontri del Tavolo nei loro aspetti formali e sostanziali e sono state completate nel Giugno La loro sperimentazione si è svolta nel secondo semestre 2008 nelle AUSL di Cesena, Bologna, Reggio Emilia e Modena. Iniziative di formazione a carattere regionale sono state svolte il 23 Giugno 2008 ed il 17 Dicembre Supportare i soggetti a rischio. Nel corso del 2008, coerentemente con le politiche di salute definite nel Piano sociale e sanitario regionale , la Regione Emilia-Romagna ha definito specifici obiettivi per le Aziende sanitarie, al fine di sviluppare la diffusione e l implementazione a livello distrettuale di tale Progetto, in particolare per la prevenzione dell obesità e la promozione di stili di vita sani, nell ambito delle Linee di programmazione annuale del SSR (DGR 602/2008). In tale contesto normativo si sono inserite inoltre: la Legge regionale "Norme in materia di politiche per le nuove generazioni" (Delib. Assemblea legislativa n. 74/2008), che ridisegna l architettura del welfare per le politiche giovanili in Emilia-Romagna e riconosce, in particolare, l educazione alla salute quale strumento fondamentale di formazione e crescita di bambini e adolescenti e di promozione del benessere; l Accordo Integrativo Regionale sottoscritto per la Pediatria di Libera scelta (DGR n. 17/2009) che ha individuato, tra le aree prioritarie di intervento per gli Accordi aziendali, il tema della partecipazione a Programmi di prevenzione e per l adozione di corretti stili di vita, quali la prevenzione e cura dell obesità. Conseguentemente in tutte le AUSL, si sono avviate e/o consolidate, con tempi e modalità diverse, collaborazioni tra professionisti e modalità operative di intervento per strutturare un offerta terapeutica a bambini obesi, attraverso attività integrate tra la pediatria di comunità, la pediatra di libera scelta e la pediatria ospedaliera. Le riflessioni conseguenti all attivazione di tali reti professionali hanno evidenziato l opportunità di portare a sistema le esperienze attivate autonomamente nelle aziende sanitarie della regione, in una logica di processo assistenziale, in grado di assicurare la presa in carico e la continuità delle cure attraverso il superamento di barriere organizzative, professionali ed operative. Sulla base di quanto sopra ed in linea con le correnti raccomandazioni della letteratura scientifica di ambito pediatrico, le AUSL sono state invitate, (nota prot. PG/9274 del 16/01/2009) a strutturare percorsi aziendali di interventi, tesi a prevenire e trattare l obesità nell infanzia, mirati al controllo dell eccesso ponderale, con riguardo a:

7 educazione alla salute e promozione di stili di vita sani, con particolare riferimento ad alimentazione e attività fisica; identificazione dei livelli e delle modalità di interazione organizzativa tra pediatria di famiglia, pediatria di comunità e ospedaliera; esplicitazione di indicatori per il monitoraggio dell efficacia clinica e organizzativa dei percorsi attivati in ambito aziendale. 7. Vigilare Per questo obiettivo specifico si era decisa nel 2007 una variazione rispetto ai traguardi previsti nel Erano stati attivati tre gruppi di lavoro multidisciplinari: con le associazioni dei consumatori, con le imprese dedicate alla ristorazione collettiva, con le imprese produttrici e distributrici di alimenti per promuovere una corretta informazione, consentire la riconoscibilità di alimenti salutari e incrementare l offerta di pasti adeguati dal punto di vista nutrizionale. Per informare il consumatore per il 2008 si è sfruttata la possibilità di collegare le informazioni sulla prevenzione dell obesità in generale rispetto a ciò che si stava realizzando all interno di un altro gruppo di lavoro esistente, il Gruppo di lavoro Interdisciplinare per il coordinamento delle tematiche generali volte alla tutela dei consumatori e degli utenti. Il Gruppo di cui sopra ha recentemente valutato due grandi progetti inviati dalle Associazioni che si occupano della tutela dei Consumatori. In particolare all interno del Progetto presentato dal gruppo coordinato da Federconsumatori vi è anche una campagna di formazione, informazione e educazione alimentare. Nella valutazione del progetto in parola, si è ravvisato che quanto presentato dalle associazioni dei consumatori è spesso incentrato sulla qualità e sicurezza alimentare e la corretta alimentazione; da ciò è discesa la considerazione circa il possibile confronto tra il predetto gruppo e/o le stesse associazioni con quella del gruppo regionale sorveglianza e prevenzione dell obesità, poiché è emerso più volte che gli interventi dovrebbero essere maggiormente coordinati e destinati anche ad altri target e altri ambienti (anche extrascolastici). In allegato il cronoprogramma con la specificazione di tutte le attività.

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