La mediazione culturale in Italia
|
|
- Lucio Lorenzi
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 La mediazione culturale in Italia In una società complessa, è il caso del nostro Paese, il principio della mediazione assume una propria intrinseca centralità. È un concetto che vale in assoluto, ma che diventa fondamentale quando si tratta di affrontare il grande tema della immigrazione con cognizione di causa e, soprattutto, con buone aspettative di riuscire a cogliere gli obiettivi prefissati. In questo modo, si ottimizzerebbe l impiego delle risorse sul territorio che nel 2004 sono state complessivamente oltre 127 milioni come si può desumere dalla tavola 1. Tavola 1 Macroregione Valori pro capite Valori assoluti Percentuale Nord ovest 42, ,3 % Nord est 60, ,4 % Centro 81, % Sud 36, ,6 % Isole 87, ,6 % Italia 57, % (Elaborazione S.E.I. Ugl su fonte Istat) A livello pro capite, la spesa media più alta è in Sardegna (133 euro), seguita da Lazio (117,9 euro), Basilicata (90,6 euro), Emilia Romagna (78,6 euro) e Sicilia (77,5 euro); la classifica è chiusa dalla Calabria (19,2 euro) che è preceduta dalla Campania (24,2 euro) e dalla Lombardia (32,8 euro). Siamo davanti ad una sfida che investe la nostra stessa struttura sociale, in quanto coinvolge una vasta platea di persone che devono conoscere e rispettare gli usi, i costumi e le tradizioni diversi da quelli del Paese di provenienza. In un quadro nel quale, ad esempio, vi è circa un milione di musulmani; dove i minori sono in costante aumento, sia per effetto dei ricongiungimenti familiari che per la più alta fecondità delle donne straniere rispetto alle italiane; in cui oltre mezzo milione di cittadini africani risiede stabilmente, in questo quadro, si diceva, la mediazione diventa una chiave di volta necessaria. 1
2 È così che la figura del mediatore interculturale, nelle sue diverse espressioni ed implicazioni, si è andata affermando nel panorama delle professioni praticate in Italia. Come accade spesso, prima ancora del riconoscimento formale (nella classificazione Istat 2001 la figura del mediatore culturale non è, infatti, prevista fra le qualifiche professionali), è la legge della domanda e della offerta a definire i confini di una nuova occupazione che trova la propria ragione d essere nella capacità, tutta personale, di saper coniugare la conoscenza tecnica dei contenuti con la peculiarità dei rapporti con l altro. Mediare fra il cittadino straniero e la pubblica amministrazione, riuscendo ad assistere la parte più debole, diventa quindi la vera mission di una professionalità in oggettiva e costante ascesa. Stime desunte dal Rapporto Caritas/Migrantes indicano in meno di i mediatori culturali e linguistici attivi sul territorio: in altre parole, un operatore ogni cittadini stranieri. Un numero che, se confermato, dimostra quali e quanti spazi si possano aprire a questa professione purché si arrivi alla definizione di un puntuale percorso formativo. Ad oggi, infatti, l acquisizione di competenze in materia è lasciata troppo spesso alla iniziativa estemporanea di soggetti privati. Pur apprezzabile, poiché supplisce a carenze legislative, essa si esplica in maniera profondamente differente da regione a regione, con il risultato che non si ha una formazione professionale omogenea ed uniforme. Come contributo alla comprensione del fenomeno, abbiamo monitorato, con l assistenza delle nostre strutture locali, l attuale situazione in sei regioni, equamente distinte fra nord (Liguria e Veneto), centro (Umbria e Lazio) e sud (Campania e Calabria), focalizzando l attenzione sulla disponibilità formativa e sulla facilità per gli operatori e per i cittadini interessati di accedere ai servizi disponibili. L analisi delle diverse realtà regionali è stata fatta in sinergia con le strutture del Sei Ugl di Genova, Verona, Perugia, Roma, Napoli e Reggio Calabria. Liguria Fin dal 1998, la regione Liguria ha finanziato, sia con fondi nazionali che con risorse regionali, dei progetti volti a favorire l integrazione dei cittadini stranieri, anche attraverso il contributo attivo di soggetti professionalmente destinati alla mediazione culturale e linguistica. In molti progetti è stato attivamente coinvolto il terzo settore, 2
3 alla luce soprattutto della legge quadro sulla assistenza, la 328 del Con il 2003, peraltro, i finanziamenti degli interventi in materia di accoglienza e di gestione delle politiche migratorie nella regione sono inseriti in un fondo sociale indistinto che alimenta i Piani di zona elaborati da uno o più comuni in sinergia. La regione Liguria, nella programmazione degli interventi, tiene conto della peculiarità della immigrazione ivi presente che, a differenza di altre aree del Paese, si caratterizza per una maggiore fluidità e per una minore propensione allo stanziamento stabile. Zona di confine, la Liguria conosce, infatti, una immigrazione di passaggio, con le problematiche che essa comporta rispetto ad una forma più stanziale. A dover fare i conti con questi costanti flussi in entrata e in uscita sono soprattutto Ventimiglia ed Imperia, località verso le quali le amministrazioni regionali hanno indirizzato risorse specifiche. Nella programmazione degli interventi formativi è emersa una particolare attenzione nella valorizzazione della figura del mediatore culturale e, dalla parte del cittadino straniero, della promozione del processo di alfabetizzazione. Altro argomento al quale sono state dedicate significative risorse è quello connesso alla inclusione dei minori. Oltre dieci i progetti finanziati dalla regione Liguria in materia di mediazione culturale. Fra questi ricordiamo, in particolare, Multicolore di Sanremo, la Mediazione culturale e le istituzioni di Imperia, Multiculturalità e formazione di Genova, la Mediazione culturale di La Spezia. L accesso alle informazioni attraverso la consultazione dei siti istituzionali e delle altre fonti appare agevole, anche se potrebbe essere implementata la parte relativa ai progetti in corso. Veneto Nella programmazione triennale degli interventi nel sociale e formativi, la regione Veneto ha focalizzato la propria attenzione sulla figura del mediatore culturale il cui ruolo è decisivo nel processo di integrazione dei cittadino immigrato. Un concetto che è stato recentemente ribadito in occasione della sigla delle prime convenzioni fra l amministrazione regionale, le 21 Conferenze dei sindaci del Veneto e Italia Lavoro spa, accordi sulla base dei quali verranno impiegate le somme 3
4 relative all ultima annualità del piano triennale Il target individuato per quest anno si focalizza sul funzione della scuola nel percorso di inserimento di persone straniere nel tessuto sociale della regione. In particolare, saranno favoriti progetti formativi rivolti alle donne e ai minori che rappresentano rispettivamente il 46% e il 24% degli stranieri presenti in Veneto. In un contesto in cui la presenza nelle scuole è passata in soli sei anni da circa 10mila ad oltre 50mila bambini e ragazzi stranieri, il ruolo e la funzione del mediatore culturale è evidentemente fondamentale. Nel senso della valorizzazione complessiva della esperienza della mediazione si muove, quindi, il piano triennale messo in campo dalla regione Veneto. Nella parte dedicata alla formazione, si pone come obiettivo di legislatura quello di sostenere l integrazione sociale e lavorativa dei cittadini stranieri attraverso la formulazione di una ampia gamma di attività formativa di base, incentrata sulla formazione continua, sulla strutturazione del sistema della mediazione culturale e sull aggiornamento degli operatori pubblici e del privato. Fra gli obiettivi, a dimostrazione di una particolare sensibilità verso la materia, il riconoscimento della qualifica professionale di mediatore culturale, attraverso una apposita legge regionale di disciplina di una figura già ampiamente utilizzata in diversi settori, dalla giustizia alla sicurezza, dalla scuola alla sanità. La definizione del curriculum formativo, con l individuazione di uno standard uniforme nei percorsi di preparazione, è individuata come una priorità da perseguire con forza con l obiettivo di superare la discontinuità e la precarietà di una professione molto ricercata. L analisi dei Piani di zona ha evidenziato nel 2006 una situazione sicuramente degna di rilievo, considerando che in 13 aziende sanitarie è attivo un mediatore culturale e sanitario, cioè a dire nel 76,4% dei soggetti che hanno risposto alle sollecitazioni della amministrazione regionale. Fra le iniziative messe in campo della aziende sanitarie, si segnala quella dell Alta Padovano che ha previsto un corso di formazione per mediatori culturali dalla durata complessiva di 148 ore di cui 88 di insegnamento e le restanti di tirocinio osservativi. Quattro i moduli previsti: comunicazione e relazione; area socio-psico antropologica; diritti e legislazione; identità e strumenti professionali. 4
5 A sostegno del processo di integrazione dei cittadini stranieri nel contesto socio-economico veneto, la giunta regionale ha, inoltre, provveduto ad insediare un Comitato tecnico di indirizzo e di pilotaggio della Rete informativa sulla immigrazione. L organismo è composto dalla rappresentanze delle province, dei comuni, delle associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali, dell Ufficio scolastico regionale e del mondo dell associazionismo veneto e degli immigrati; l obiettivo prefissato è quello di procedere ad una semplificazione e ad miglioramento di accesso ai servizi offerti ai cittadini immigrati regolarmente soggiornanti in Veneto, ma anche agli italiani interessati. Le informazioni disponibili sui siti istituzionali sono sufficienti per avere un quadro complessivo della situazione degli immigrati in Veneto. Positiva l idea di dedicare uno specifico portale alla questione. Umbria L immigrazione in Umbria, si tratta di circa 60mila stranieri residenti, presenta una situazione generale spesso diversa rispetto a molte altre regioni italiane, anche se, negli ultimi anni, è andata aumentando la componente straniera stanziale. Soprattutto nella provincia di Perugia, che da sola attira oltre l 80% del complesso degli immigrati nella regione, la richiesta di visti di ingresso per motivi di studio è particolarmente sostenuta. In un contesto in cui la percentuale dei minori residenti è superiore di un punto percentuale rispetto alla media nazionale, la figura del mediatore culturale assume una sempre più marcata centralità. In tal senso, si muove anche il VII programma di interventi in materia di politiche immigratorie, nel quale si incoraggia l impiego di mediatori culturali in una serie di azioni che vanno dai corsi per l apprendimento della lingua italiana al sostegno lavorativo, scolastico ed abitativo. Fra gli aspetti sui quali si sofferma in maniera specifica il piano di azione vi è quello dell accesso al credito finanziario e alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni di usura. Un argomento, quest ultimo, sicuramente interessante e che apre nuovi scenari per la mediazione culturale ampiamente intesa. Negli anni passati, complici i bassi tassi di interesse e una semplificazione delle pratiche anche relativamente alle garanzie di solvibilità, molti cittadini stranieri hanno acceso un mutuo per l acquisto della casa. La crisi dei cosiddetti subprime, che si è manifestata in estate negli Stati Uniti, e la costante 5
6 crescita del tasso di sconto praticato dalla Banca centrale europea hanno però portato ad una stretta consistente, tanto che una indagine di Scenari immobiliari, pubblicata il 27 novembre scorso, segnala come soprattutto i giovani e i cittadini stranieri stiano incontrando nuove difficoltà nell acquisto della casa. La tendenza che sembra essere in atto in Italia in questo momento è quella di sostenere gli acquirenti che hanno una potenzialità di pagamento superiore ai 200mila euro e che chiedono un mutuo non superiore al 70% del valore dell immobili. Una categoria nella quale non rientrano molti stranieri. È per questa ragione che una mediazione finanziaria terza rispetto a quella proposta dalla banca diventa sempre più necessaria per assicurare una tutela al cittadino straniero che si presenta, nella stragrande maggioranza dei casi, come un soggetto debole davanti allo sportello bancario. Le condizioni di lavoro, con particolare riferimento alle donne immigrate, l abitazione e l integrazione scolastica rappresentano le tre criticità sulle quali si centra il piano regionale triennale , confermando quindi una linea di intervento consolidata. I siti istituzionali consultati non sempre permettono una rapida ed efficace consultazione; diversi link dovrebbe essere aggiornati. Lazio La popolazione straniera nel Lazio rappresenta il 7,9% del complesso dei residenti. Si tratta di circa 420mila immigrati, di cui l 87% in provincia di Roma. Molto alta la percentuale dei minori, anche se, almeno in questo caso, la capitale con l 11,4% registra un dato inferiore rispetto alle altre quattro province nella quali si va da un minimo del 16% a Latina ad un massimo del 19,2% a Frosinone. Circa 37mila, invece, gli iscritti alle scuola del Lazio, in crescita negli anni, soprattutto per effetto dei ricongiungimenti familiari nella provincia di Roma. È sempre nella capitale e a Viterbo che si ha il rapporto più alto fra studenti stranieri ed italiani, con 5 immigrati ogni cento iscritti. Questa percentuale scende al 3,9% a Rieti, al 2,8% a Latina e al 2,2% a Frosinone. Nel complesso la media della regione (4,5%) è più alta rispetto a quella nazionale (4,2%). Il fenomeno immigratorio nel Lazio, per una serie di fattori contingenti, fra i quali inevitabilmente fa annoverata la capacità attrattiva di Roma, richiede una 6
7 attenta analisi del fabbisogno e, conseguentemente, una serie di interventi diversificati per fronteggiare le diverse emergenze, compresa quella occupazionale. Una recente indagine dell Unione territoriale del lavoro dell UGL di Roma, ha confermato la forte incidenza di lavoro sommerso in alcuni settori, in particolare nell edilizia. Secondo le stime del sindacato, che sono supportate da un sondaggio sul campo, almeno stranieri sono occupati in nero nella regione. Un fenomeno complesso che ha fatto parlare di ritorno del caporalato e che alimenta la piaga degli incidenti sul lavoro. Il 78% degli intervistati denuncia una mancata assistenza sanitaria in caso di infortunio sul lavoro, mentre il 95% lamenta di lavorare senza dispositivi di protezione individuale. Addirittura il 10% dichiara di essere impiegato in appalti pubblici, a dimostrazione di come il fenomeno del lavoro nero coinvolga non solo il settore privato. A fronte della situazione descritta, la regione Lazio sembra al momento navigare a vista. Un recente stanziamento di 3 milioni di euro, il 79,1% del quale destinato alla provincia di Roma, è andato a finanziare percorsi formativi e di inserimento lavorativo per gli immigrati e le minoranze etniche. Questa misura è lo specchio della incapacità della regione Lazio di spendere le risorse disponibili con il risultato che la macchina formativa stenta a mettersi in moto e a rispondere alle esigenze emergenti, fra le quali anche il riconoscimento del ruolo del mediatore culturale. Già nel 2005, a tal proposito, è emersa la possibilità di istituire un albo regionale riservato ai mediatori culturali, con l obiettivo di valorizzarne la professionalità. Un ritardo che si riflette pure nella gestione dei siti istituzionali, nei quali è particolarmente difficile riuscire a reperire informazioni utili. Molti portali, diversi dei quali peraltro poco aggiornati e collegati a link inesistenti, rendono complesso il lavoro per l utente e per gli stessi operatori sociali. Appare, quindi, necessario avviare una operazione di restyling e di semplificazione, migliorando in particolare i motori di ricerca e la gestione delle diverse aree. Se mancano interventi pubblici, almeno a livello regionale, non sono però assenti contributi di soggetti privati. Diversi enti di formazione e soggetti sociali, forti di un oggettivo fabbisogno, organizzato corsi di formazione specifici per mediatori 7
8 culturali. Tali corsi, della durata orientativa di 300 ore fra aula e stage, sono a pagamento e costano oltre mille euro con il rilascio di un attestato. Campania La presenza di immigrati regolari in Campania è inferiore alla media nazionale (pari al 5,2%) in rapporto alla popolazione residente. Gli stranieri in Campania rappresentano infatti il 2,4% (poco più di 136mila soggetti) del totale di una popolazione residente di quasi 5 milioni e 800mila. A Napoli e nelle altre province campane si concentra, comunque, il 45,6% dei cittadini stranieri complessivamente residenti nelle regioni del sud, escluse le isole, con una buona presenza di minori (sono il 10,1% del totale). La stessa Napoli catalizza la metà degli immigrati in Campania, seguita da Caserta e Salerno, entrambi abbondantemente sopra le 20mila presenze. Anche la regione Campania, come il Lazio, sconta una difficoltà nello investire le risorse disponibili all interno del Quadro comunitario di sostegno. Il caso della Campania è, anzi, ancora più preoccupante, se consideriamo che, essendo ricompresa nell Obiettivo 1, ha la possibilità di accedere a finanziamenti maggiori. Stante questo ritardo, che evidentemente penalizza in generale l intero sistema regione e, più nello specifico, le politiche sociali, da una analisi dei primi quattro anni dalla entrata in vigore della legge 328 del 2000 emerge un quadro complessivo nel quale, in materia di immigrazione, sono stati posti in essere 207 progetti, la metà dei quali presentati da associazioni ed enti locali; al 2004, però, solo 39 progetti erano già stati conclusi, mentre ben 47 erano in fase di avviamento. Fra i progetti finanziati, 23 sono di ricerca e di attività documentale. Nel complesso, si tratta di un finanziamento di euro nell arco di quattro anni; di queste risorse, il 45% è stato destinato alla accoglienza, il 4% alla emersione del disagio, il 14% alla istruzione e alla intercultura, il 12% alla comunicazione, l 8% alle ricerche, stessa cifra anche per la salute, il 9% per il lavoro e la formazione. Fra i progetti realizzati, la creazione di 14 siti internet dedicati ai temi della immigrazione, 15 iniziative di mediazione culturale, 17 corsi di italiano. 7, infine, i corsi di formazione per gli operatori a contatto con la popolazione immigrata. Significativamente, la maggioranza dei progetti finanziati ha un costo ridotto. Il 59,9% delle iniziative approvate ha infatti avuto un finanziamento inferiore a 40mila 8
9 euro, con il 38,1% che è al di sotto dei 20mila euro. Stanziamenti così ridotti rendono evidentemente complicato il raggiungimento di obiettivi alti, considerando che, per la sola docenza, un intervento formativo per mediatori culturali può costare oltre 20mila euro, ai quali, naturalmente, vanno poi aggiunti i costi per le altre figure professionali, per gli affitti dei locali e delle strumentazioni necessarie e per il materiale didattico. Significativamente, però, con le ultime due annualità approvate sono aumentati i corsi di mediatore culturale e familiare finanziati nell ambito del Fondo sociale europeo. Per il primo si prevede una durata complessiva di 600 ore, mentre per la seconda figura il percorso formativo è di 220 ore. Sono state autorizzate, nella sola provincia di Napoli, 25 edizioni del corso di formazione per mediatore culturale; quel che occorrerà verificare sul campo, è poi la reale capacità di generare nuova occupazione, in quanto si avrebbe, al termine del percorso formativo, un mediatore culturale ogni 200 cittadini stranieri, con una media sei volte più bassa rispetto a quella dell intero Paese. Sempre in Campania è attiva per i temi della immigrazione una Consulta regionale alla quale partecipano circa quaranta membri in rappresentanza del mondo del lavoro, delle stesse comunità straniere, del volontariato, della Università, della scuola e delle istituzioni. Le maggiori criticità che sono state evidenziate interessano il disagio giovanile, sia all interno della scuola che nel quotidiano, le discriminazioni sul lavoro, l accesso ai servizi sanitari, la situazione carceraria, tutte materie nelle quali l attività di mediazione diventa fondamentale. Per quanto riguarda l accesso alle informazioni, i siti istituzionali necessitano di qualche correttivo. La ricerca attraverso il motore è complessa e poco efficace, mentre quella per area tematica è più immediata anche se argomenti di confine, come quello relativo alla immigrazione, si trovano sotto voci diverse. Calabria I cittadini stranieri residenti in Calabria sono circa 43mila, pari al 2,1% dell intera popolazione, in linea con la media delle regioni del sud, ma meno della metà rispetto al dato nazionale. I minori sono poco meno di 6mila, anche se i visti concessi per motivi di studio sono meno di 150. Reggio Calabria (15mila) e Cosenza 9
10 (9.500) sono le città con maggiore presenza di immigrati, mentre Catanzaro registra la più alta percentuale di minori (18,2%). Circa il 50% degli immigrati presenti in Calabria proviene da un Paese europeo; forte anche la presenza di cittadini originari dell Africa del nord (24,5%). I settori nei quali, in valori assoluti, è impiegato il maggior numero di lavoratori stranieri sono il commercio, la pesca e le costruzioni; in valori percentuali, sono le attività svolte dalle famiglie, l alberghiero e la ristorazione, l edilizia. La regione Calabria ha in questi anni adottato una linea di gestione in armonia con l accordo di programma con il ministero del Lavoro del In ragione di ciò sono stati pubblicati due bandi per l assegnazione di risorse finalizzate a progetti di integrazione dei cittadini stranieri. Complessivamente, a far conto dei due bandi sono stati presentati 163 progetti dei quali ne sono stati finanziati 74 (37 per bando) per un ammontare totale di euro. Nel secondo bando, al quale hanno partecipato meno soggetti, erano disponibili circa 90mila euro in più. Le priorità indicate riguardavano l inserimento lavorativo, l accoglienza in genere, la formazione e, infine, l attività di mediazione. Indicazioni di massima che ritroviamo espresse anche nel Piano regionale degli interventi e dei servizi sociali e negli Indirizzi per la definizione dei Piani di zona per il triennio Con specifico riguardo alla mediazione, nel documento si punta, in generale, alla valorizzazione delle attività connesse alla famiglia, al recupero dei minori in restrizione, al reinserimento lavorativo. Manca invece un riferimento esplicito e diretto alle politiche di assistenza ai cittadini immigrati e al ruolo dei mediatori culturali, linguistici e sanitari. La consultazione dei siti istituzionali è agevole, soprattutto per quanto attiene la parte intuitiva. Sicuramente migliorabile, viceversa, la parte relativa ai motori di ricerca. Conclusioni Da un attento confronto fra le diverse realtà regionali emerge chiaramente la necessità di arrivare ad una definitiva puntualizzazione della qualifica professionale di mediatore culturale. 10
11 È fondamentale in questo senso approdare a degli standard formativi che siano univoci su tutto il territorio nazionale e che tengano conto, nella programmazione degli interventi, delle peculiarità lavorative in cui sarà poi occupato il mediatore. Ad oggi, emerge, infatti, una forte differenziazione nella durata e nella qualità dei corsi di formazione erogati. Si va, rispetto al primo aspetto da un minimo di 50 ore per un corso interattivo via internet ad un massimo di 600 ore nel caso della Campania. Anche sotto il profilo didattico, pur individuando una comune matrice, l offerta resta comunque profondamente diversa da caso a caso. Una tendenza che si riscontra spesso è quella di dedicare una congrua parte del percorso formativo alle esperienze sul campo. Conseguentemente con queste premesse, è quindi necessario avviare una fase di confronto che coinvolga il ministero del Lavoro, le regioni, le autonomie locali, le parti sociali e le altre istituzioni interessate, in particolare scuole, aziende sanitarie, istituti penitenziari, per definire un percorso formativo logico ed univoco sull intero territorio nazionale. Questo per evitare che, su una materia evidentemente delicata come è quella della mediazione, si concretizzi una differente situazione a seconda delle aree geografiche interessate. Si tratta di eludere il rischio che, in assenza di indicazioni precise, si possa dar vita ad iniziative estemporanee che non contribuiscono assolutamente a migliorare l offerta di personale preparato ad affrontare problematiche di difficile soluzione. Un primo obiettivo, pertanto, dovrebbe essere quello di definire un percorso formativo nel quale, a fronte di una formazione di base comune a tutti, incentrata principalmente su aspetti comunicativi e di legislazione del lavoro, compresi l igiene e la sicurezza, si dovrà legare una formazione di tipo più marcatamente specialistica relativa alle normative tecniche specifiche di ogni settore. Un percorso che, peraltro, è stato tratteggiato in diversi documenti, compreso uno studio del Cnel, nel quale si individua una preparazione in due step. Il primo passaggio prevede tre moduli dedicati alla comunicazione e alle relazioni interculturali, alla normativa vigente e alla organizzazione e ai servizi. Nel secondo blocco, invece, sono previsti interventi ad hoc a seconda dell ambito di impiego del mediatore culturale, per cui si hanno 11
12 approfondimenti relativi alle aree socio-sanitaria, educativa-scolastica, sicurezza e giustizia, emergenza e prima accoglienza, lavoro. Fra le materie che dovrebbero comunque trovare uno spazio adeguato, soprattutto alla luce della crisi dei subprime e alla stretta che si è registrata pure nel nostro Paese nella erogazione dei mutui immobiliari e di prestiti alla persona, la normativa economico finanziaria che disciplina l accesso al credito per le famiglie e per le attività imprenditoriali. La durata del corso, secondo il Cnel, dovrebbe essere di 500 ore, di cui un terzo di stage, per il primo livello, e di 300 ore, la metà come tirocinio, per il livello specialistico. Il monte ore complessivamente individuato nel documento del Consiglio nazionale della economia e del lavoro è condivisibile, anche se è opportuno indicare una durata minima, lasciando poi alle regioni e agli enti erogatori la possibilità di aumentare le ore di docenza e di tirocinio. Su queste basi, siamo convinti si possa arrivare velocemente alla firma di un protocollo di intesa con l obiettivo di dare una reale copertura ad una figura professionale emergente. Accanto a ciò è inoltre fondamentale che, fin dai prossimi rinnovi, vi sia un definitivo inquadramento del mediatore culturale all interno dei contratti collettivi nazionali di lavoro. Ad oggi, infatti, lo stesso termine di mediatore culturale è assente in pressoché tutti i Ccnl vigenti, con pochissime eccezioni, una delle quali relativa ai contratti a progetto nelle scuole private con riferimento al mediatore linguistico. Per il resto, si applica il Contratto collettivo nazionale per i lavoratori parasubordinati a carattere prevalentemente personale, nel quale, peraltro, la figura del mediatore culturale, a dimostrazione di un mancato riconoscimento formale, non è citata espressamente, ma si può desumere dalle mansioni svolte. È importante, quindi, porre le basi per il riconoscimento della qualifica professionale anche per uscire da questa situazione che, evidentemente, penalizza tante persone che lavorano a contatto con la pubblica amministrazione. Altra questione che andrà affrontata e che potrebbe trovare spazio in una ipotesi di protocollo di intesa con il governo, le regioni e le autonomie locali attiene alla progettazione e alla costruzione dei siti istituzionali. Anche in questo caso, è auspicabile la previsione di uno standard comune, in quanto, al momento, è 12
13 complicato riuscire ad avere informazioni corrette e in tempo reale in materia di immigrazione. Pure quando tale voce è inserita nel portale dedicato alle politiche sociali, restano spesso fuori, ad esempio, gli aggiornamenti relativi alle offerte formative, al lavoro, alla scuola e alla sanità, competenze che normalmente attengono ad altri assessorati. Si verifica localmente quanto già accade a livello nazionale, dove, mancando una cabina di regia, le competenze in materia di immigrazione investono direttamente numerosi dicasteri, oltre a quello della Solidarietà sociale, dal ministero degli Interni alla Sanità, dalla Scuola alla Famiglia, passando per l Economia e il Lavoro. Come già proposto al tavolo di confronto con il governo, è fondamentale che nelle regioni si arrivi ad un fattivo coordinamento con una razionalizzazione delle deleghe in materia di immigrazione. Luciano Lagamba Presidente SEI UGL 13
14 Allegato La legislazione regionale sui Migranti Abruzzo: Legge regionale 13 dicembre 2004, n. 46, Interventi a sostegno degli stranieri immigrati (BUR n. 39-bis del , BUR n. 16 del ). Abruzzo: Legge regionale 28 marzo 2006, n. 7, Disposizioni per la diffusione del commercio equo e solidale in Abruzzo (BUR n. 23 del , BUR n. 23 del ). Abruzzo: Provvedimento del 27 novembre 2006 n. 1380, Contributo regionale in favore di persone senza fissa dimora (BUR n. 76 del ). Basilicata: Legge regionale 13 aprile 1996, n. 21, Interventi a sostegno dei lavoratori extracomunitari in Basilicata ed istituzione della Commissione regionale dell immigrazione (BUR n. 20 del 20 aprile 1996). Campania: Legge regionale 3 novembre 1994, n. 33, Interventi a sostegno dei diritti degli immigrati stranieri in Campania provenienti da Paesi extracomunitari (BUR n. 53 del ). Emilia Romagna: Legge regionale 24 giugno 2002, n. 12, Interventi regionali per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e i Paesi in via di transizione, la solidarietà internazionale e la promozione di una cultura di pace (BUR n. 45 del ). Emilia Romagna: Legge regionale 24 marzo 2004, n. 5, Norme per l integrazione dei cittadini stranieri immigrati. Modifiche alle leggi regionali 21 febbraio 1990, n. 14 e 12 marzo 2003, n. 2 (BUR n. 27 del ). Friuli Venezia Giulia: DPR 2 febbraio 2004, N. 027/Pres, Regolamento concernente criteri per la ripartizione tra le province delle quote di ingresso per motivi di lavoro di lavoratori stranieri extracomunitari e procedure per il rilascio delle autorizzazioni al lavoro (BUR n. 31 del ). Friuli Venezia Giulia: DPR 4 gennaio 2005, n. 02/Pres., Regolamento concernente modalità di presentazione delle domande di autorizzazione al lavoro per lavoratori stranieri extracomunitari. Approvazione (BUR n. 2 del , BUR n. 27 del ). 14
15 Friuli Venezia Giulia: Legge regionale 4 marzo 2005, n. 5, Norme per l accoglienza e l integrazione sociale delle cittadine e dei cittadini stranieri immigrati (GUR n. 30 del ). Lazio: Legge regionale 31 luglio 2003, n. 23, Interventi in favore dei laziali emigrati all estero e dei loro familiari (BUR n. 24 del ). Lazio: Legge regionale 15 febbraio 1992, n. 8, Strutture di prima accoglienza per immigrati extracomunitari. (BUR n. 7 del ). Liguria: Legge regionale 20 agosto 1998, n. 28, Interventi per la cooperazione allo sviluppo, la solidarietà internazionale e la pace (BUR n. 11 del ). Liguria: Legge regionale 10 giugno 1993, n. 27, Norme in materia di emigrazione e istituzione della consulta regionale per l emigrazione (BUR n. 13 del 30 giugno 1993). Lombardia: Delibera giunta regionale del 15 marzo 2006, n. 8/2103, Linee guida per le iniziative a favore degli emigrati e delle loro famiglie (BUR Straord. n. 12 del ). Marche: Legge regionale 24 luglio 2002, n. 11, Sistema integrato per le politiche di sicurezza e di educazione alla legalità (BUR n. 87 del ). Marche: Legge regionale 2 marzo 1998, n. 2, Interventi a sostegno dei diritti degli immigrati (BUR n. 23 del 12 marzo 1998). Molise: Legge regionale 28 agosto 2005, n. 29, Interventi regionali in materia di cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e i Paesi in via di transizione, solidarietà internazionale e di promozione di una cultura della pace (BUR n. 24 del ). Piemonte: Legge regionale 17 agosto 1995, n. 67, Interventi regionali per la promozione di una cultura ed educazione di pace per la cooperazione e la solidarietà internazionale (BUR n. 34 del ). Puglia: Delibera della Giunta regionale n del 2006 su Progetto di prima accoglienza per lavoratori agricoli stagionali immigrati. (BUR 07/07). Puglia: Legge regionale 15 dicembre 2000, n. 26, Conferimento di funzioni e compiti amministrativi in materia di immigrazione extracomunitaria (BUR n. 149 del ). 15
16 Sardegna: Legge regionale 11 aprile 1996, n. 19, Norme in materia di cooperazione con i Paesi in via di sviluppo (BUR n. 13 del ). Sicilia: Legge regionale 6 giugno 1984, n. 38, Provvedimenti in favore dei lavoratori emigrati e delle loro famiglie (BUR n. 25 del ). Toscana: Legge regionale 22 marzo 1990, n. 22, Interventi a sostegno dei diritti degli immigrati extracomunitari in Toscana (BUR n. 20 del ). Toscana: Legge regionale 12 gennaio 2000, n. 2, Interventi per i popoli rom e sinti (BUR n. 25 del ). Toscana: Delibera giunta regionale 30 gennaio 2007, n. 4, Piano regionale per gli interventi in favore dei toscani all estero, periodo (BUR n. 9 del ). Provincia autonoma di Trento: Legge provinciale 3 novembre 2000, n. 12, Interventi a favore dei trentini emigrati all estero e dei loro discendenti (BUR n. 47 del ). Provincia autonoma di Trento: Legge provinciale 2 maggio 1990, n. 13, Interventi nel settore dell immigrazione straniera extracomunitaria (BUR n. 24 del ). Umbria: Legge regionale 6 agosto 2004, n. 18, Interventi di assistenza sanitaria in favore di paesi extracomunitari in gravi difficoltà assistenziali sanitarie (BUR n. 46 del ). Umbria: Legge regionale 5 dicembre 1997, n. 40, Interventi a favore degli immigrati extracomunitari con modificazioni alla legge regionale 10 aprile 1990, n. 18 (BUR n. 62 del ). Veneto: Legge regionale 23 novembre 2006, n. 25, Costituzione di una commissione tecnica per lo studio dell impatto territoriale e sociale dei flussi migratori nella regione Veneto (BUR n. 103 del 2006). Veneto: Legge regionale 16 dicembre 1999, n. 55, Interventi regionali per la promozione dei diritti umani, la cultura di pace, la cooperazione allo sviluppo e la solidarietà (BUR n. 110 del 21 dicembre 1999). 16
REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità
REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della
DettagliL età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato
Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato
DettagliNote Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008. a cura di Francesco Linguiti
Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008 a cura di Francesco Linguiti Luglio 2011 Premessa* In questa nota vengono analizzati i dati sulla struttura
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
Protocollo d Intesa per la tutela dei minori Rom, Sinti e Camminanti tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Opera Nomadi VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo
DettagliDossier Statistico Immigrazione 2007 XVII Rapporto Caritas - Migrantes
Migranti nel mondo, in Sardegna,nel Medio Campidano ASSESSORATO AL LAVORO - IMMIGRAZIONE ED EMIGRAZIONE Osservatorio provinciale sui flussi migratori Presentazione del Dossier Statistico Immigrazione 2007
DettagliRegistro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014
Direzione Generale dell Immigrazione e delle Politiche di Integrazione Divisione II Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014 A cura della
DettagliN.9. EDI.CO.LA.NEWS Edilizia e Costruzioni nel Lazio. Dati&Mercato
EDI.CO.LA.NEWS Dati&Mercato N.9 EDILIZIA RESIDENZIALE: IL RINNOVO SI FERMA E PROSEGUE IL CALO DELLE NUOVE COSTRUZIONI Il valore di un mercato è determinato dalla consistenza degli investimenti che vi affluiscono.
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE
REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI PROTOCOLLO D INTESA Tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l Agenzia Nazionale per i Giovani in relazione alle attività e
DettagliVADEMECUM UFFICIO PACE
VADEMECUM UFFICIO PACE In questi ultimi anni, in molti comuni italiani, si è andata diffondendo la pratica dell istituzione di un ufficio pace. Ma che cosa sono questi uffici? E di cosa si occupano? Attraverso
Dettaglistabile o una serie di appartamenti dove l immigrato può permanere per un periodo già fissato dalla struttura stessa. Sono ancora tantissimi gli
P R E M E S S A Con la presente rilevazione, la Direzione Centrale per la Documentazione e la Statistica si propone di fornire un censimento completo delle strutture di accoglienza per stranieri, residenziali
DettagliNon profit e capitale sociale: un'analisi alla luce dei dati censuari
Primo Convegno Nazionale Qualita della vita: territorio e popolazioni Non profit e capitale sociale: un'analisi alla luce dei dati censuari Sabrina Stoppiello, Stafania Della Queva, Manuela Nicosia Censimento
DettagliPROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA
PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA 14. CITTA MULTIETNICA SUPPORTARE INSERIMENTO IMMIGRATI Confermando il ruolo che il Centro Servizi per Stranieri ha assunto all interno delle politiche per l immigrazione,
DettagliGaranzia Giovani PON Iniziativa Occupazione Giovani. Valentina Curzi
Garanzia Giovani PON Iniziativa Occupazione Giovani Valentina Curzi Garanzia Giovani (2013) Raccomandazione del Consiglio (22/4/2013) Entro 4 mesi i giovani < 25 anni devono ricevere un offerta qualitativamente
DettagliRuolo e attività del punto nuova impresa
SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l istruzione Direzione Generale per il personale scolastico IL DIRETTORE GENERALE Roma, 7 settembre 2011 Visto il Decreto Legislativo
DettagliLE DOTAZIONI MULTIMEDIALI PER LA DIDATTICA NELLE SCUOLE A.S. 2013/14
LE DOTAZIONI MULTIMEDIALI PER LA DIDATTICA NELLE SCUOLE A.S. 2013/14 (Gennaio 2014) La presente pubblicazione fa riferimento ai dati aggiornati al 20 dicembre 2013. I dati elaborati e qui pubblicati sono
DettagliCREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale
CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale Realizzato dall EURES Ricerche Economiche e Sociali in collaborazione con il Consiglio Regionale dell Economia
DettagliStock del credito al consumo sui consumi delle famiglie
CREDITO AL CONSUMO: GLI EFFETTI DELLA CRISI Da uno studio della Banca d Italia 1, che valuta gli effetti della crisi sul mercato del credito al consumo in Italia, emerge una situazione attuale diversa
DettagliPROGETTO Pianificazione Operativa Territoriale Apprendistato: ricognizione sullo stato di attuazione nelle Regioni
PROGETTO Pianificazione Operativa Territoriale Apprendistato: ricognizione sullo stato di attuazione nelle Regioni (aggiornamento del 13 marzo 2014) NOTA ALLA LETTURA La tabella sottostante riporta lo
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO
PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO La Regione Lazio - Direzione Ragionale Politiche Sociali e Famiglia
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE DI INTERVENTI DI PROMOZIONE DEI DIRITTI UMANI E DELLA CULTURA DI PACE
CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO (SETTIMA LEGISLATURA) PROGRAMMA TRIENNALE DI INTERVENTI DI PROMOZIONE DEI DIRITTI UMANI E DELLA CULTURA DI PACE PERIODO 2004-2006 * Allegato alla deliberazione consiliare
DettagliIL PROGRAMMA SOSTIENE I GIOVANI INTERESSATI ALL AUTOIMPIEGO E ALL AUTOIMPRENDITORIALITÀ
Roma, 26 Giugno 2015 I giovani Neet registrati al Programma Garanzia Giovani sono 641.412, quasi 12 mila in più rispetto alla scorsa settimana SONO OLTRE 361 MILA I GIOVANI PRESI IN CARICO E A QUASI 119
DettagliMinistero dell Interno Dipartimento per le Libertà Civili e l Immigrazione. Marzo 2008
Ministero dell Interno Dipartimento per le Libertà Civili e l Immigrazione Marzo 2008 Il Fondo Europeo per l Integrazione di cittadini di Paesi Terzi (2007 2013) 11/04/2011 Flussi migratori ed il contesto
DettagliR e g i o n e L a z i
o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici
DettagliTitolo 1 - PRINCIPI GENERALI. Art. 01 - Finalità
Legge Regionale 22 marzo 1990, n. 22 Interventi a sostegno dei diritti degli immigrati extracomunitari in Toscana. Bollettino Ufficiale n. 20, parte prima, del 31.03.1990 Titolo 1 - PRINCIPI GENERALI Art.
DettagliIL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca PROTOCOLLO DI INTESA TRA IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR E LA SOCIETA DANTE ALIGHIERI Protocollo d'intesa Tra
DettagliDIPARTIMENTO DELLA GIOVENTU E DEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE
IL CAPO DIPARTIMENTO DECRETO N. 1049/2015 VISTA la legge 6 marzo 2001, n. 64, recante: Istituzione del servizio civile nazionale e successive modificazioni e integrazioni; VISTO il decreto legislativo
DettagliISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO
ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI INDICE: PREMESSA 1. FINALITA 2. CONTENUTI 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA
DettagliCONTINUA LA STRETTA DEL CREDITO PER LE IMPRESE DI COSTRUZIONI
Direzione Affari Economici e centro studi CONTINUA LA STRETTA DEL CREDITO PER LE IMPRESE DI COSTRUZIONI Dopo sei anni di continui cali nelle erogazioni per finanziamenti per investimenti in edilizia, anche
DettagliPROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA
PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno scolastico 2003/2004
DettagliL ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE
L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE
DettagliLA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 24 Dicembre 2010, n. 8 Bilancio di previsione della Regione Lazio per l'esercizio 2011;
Oggetto: Percorsi triennali di IeFP Sistema di finanziamento e piano di riparto delle risorse finanziarie da erogare alle Province per l anno scolastico e formativo 2011-2012. LA GIUNTA REGIONALE SU PROPOSTA
DettagliReport di sintesi piani formativi finanziati da Fonservizi a valere sul CFA
Report di sintesi piani formativi finanziati da Fonservizi a valere sul CFA Aprile 2013 2 Premessa Il seguente report ha l obiettivo di fornire un quadro di sintesi rispetto alle caratteristiche e alle
DettagliRelazione illustrativa. al piano di rimodulazione estiva degli Uffici Postali ANNO 2014
Relazione illustrativa al piano di rimodulazione estiva degli Uffici Postali ANNO 2014 Roma, 30 aprile 2014 1 RELAZIONE ILLUSTRATIVA AL PIANO DI RIMODULAZIONE ESTIVA DEGLI UFFICI POSTALI ANNO 2014 Il piano
DettagliMinori stranieri non accompagnati Secondo Rapporto Anci 2007 Monia Giovannetti
stranieri non accompagnati Secondo Rapporto Anci 2007 Monia Giovannetti Dipartimento Immigrazione 7 aprile 2008 L'arrivo di minori stranieri soli sui nostri territori non è un fenomeno nuovo - risale significativamente
DettagliAzioni e strumenti per la nuova l imprenditorialità. Ferrara - Novembre 2015
Azioni e strumenti per la nuova l imprenditorialità Ferrara - Novembre 2015 1 Invitalia per la crescita e la competitività del sistema produttivo Sosteniamo la nascita di nuove imprese la realizzazione
DettagliACCORDO DI COLLABORAZIONE. Tra REGIONE TOSCANA FONDAZIONE TOSCANA PER LA PREVENZIONE DELL USURA ONLUS
Allegato A ACCORDO DI COLLABORAZIONE Tra REGIONE TOSCANA e FONDAZIONE TOSCANA PER LA PREVENZIONE DELL USURA ONLUS Per la costituzione del fondo vincolato per la prestazione di garanzie integrative sui
DettagliISTRUZIONE DEGLI ADULTI (D.P.R 263/2012) LINEE GUIDA PER IL PASSAGGIO AL NUOVO ORDINAMENTO
ISTRUZIONE DEGLI ADULTI (D.P.R 263/2012) **** LINEE GUIDA PER IL PASSAGGIO AL NUOVO ORDINAMENTO (Art.11, comma 10, D.P.R 263/2012) I risultati di apprendimento attesi in esito ai percorsi di alfabetizzazione
DettagliPensionati e pensioni nelle regioni italiane
Pensionati e pensioni nelle regioni italiane Adam Asmundo POLITICHE PUBBLICHE Attraverso confronti interregionali si presenta una analisi sulle diverse tipologie di trattamenti pensionistici e sul possibile
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato CARUSO. Delega al Governo per l istituzione dell Albo dei mediatori interculturali
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 652 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato CARUSO Delega al Governo per l istituzione dell Albo dei mediatori interculturali Presentata
DettagliProgetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze
Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO NELL ISTITUZIONE SCOLASTICA DELLA PROVINCIA DI CATANIA TRA
PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO NELL ISTITUZIONE SCOLASTICA DELLA PROVINCIA DI CATANIA TRA Il Prefetto di Catania rappresentato dalla Dott.ssa Anna
DettagliREGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA. Master and back. La formazione di eccellenza post lauream e la specializzazione professionale
La formazione di eccellenza post lauream e la specializzazione professionale Cagliari, 1 febbraio 2006 Iscritti all università per regione Anno 2004 - tasso di iscritti all università per regione di residenza
DettagliLINEE GUIDA PER I PIANI DI ZONA
Milano Milano LINEE GUIDA PER I PIANI DI ZONA La legge 328/00 attribuisce agli enti locali, alle regioni ed allo Stato il compito di realizzare la programmazione degli interventi e delle risorse del sistema
DettagliDGR 399 DD. 20.2.2004 LA GIUNTA REGIONALE
DGR 399 DD. 20.2.2004 LA GIUNTA REGIONALE VISTA la legge regionale 27 marzo 1996, n. 18 e successive modificazioni ed integrazioni ed in particolare l articolo 6, comma 1 della stessa; VISTA la legge 8
DettagliPROGETTO Pianificazione Operativa Territoriale Apprendistato: ricognizione sullo stato di attuazione nelle Regioni
PROGETTO Pianificazione Operativa Territoriale Apprendistato: ricognizione sullo stato di attuazione nelle Regioni (aggiornamento del 26 febbraio 2014) NOTA ALLA LETTURA La tabella sottostante riporta
DettagliREGIONE SICILIANA DIPARTIMENTO REGIONALE DELL ISTRUZIONE E DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE
REGIONE SICILIANA DIPARTIMENTO REGIONALE DELL ISTRUZIONE E DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE Avviso Pubblico GARANZIA GIOVANI AVVISO PER IL REINSERIMENTO IN PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE
DettagliBANDO SPORTELLI PER L ASSISTENZA FAMILIARE IN RETE PROGETTI PER IL POTENZIAMENTO DEI SERVIZI A SPORTELLO
BANDO SPORTELLI PER L ASSISTENZA FAMILIARE IN RETE PROGETTI PER IL POTENZIAMENTO DEI SERVIZI A SPORTELLO 1. Finalità dell intervento Con il presente bando la Provincia di Varese ha come obiettivo la qualificazione
DettagliPIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018
MACRO OBIETTIVO 7 Codici indicatori: 7.6.1 PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018 Programma: Mantenimento e Implementazione del Sistema per supportare le istituzioni scolastiche nella promozione della
DettagliLEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO
Legge 1990040 Pagina 1 di 6 LEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO Istituzione dell' osservatorio del sistema abitativo laziale e provvidenze per il recupero del patrimonio edilizio esistente.
DettagliCircolare ABI - Serie Lavoro n. 43-27 maggio 2014
461,25 Circolare ABI - GARANZIA GIOVANI (AS/4090.10.b LL/6040) Protocollo di intesa 15 maggio 2014 tra Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali e ABI per la promozione di azioni per favorire l occupazione
DettagliDECRETI PRESIDENZIALI
DECRETI PRESIDENZIALI DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24 luglio 2014. Ripartizione delle risorse relative al «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità» 2013-2014
DettagliINDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA ) PREMESSA
INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA (in attuazione di quanto stabilito dalla Delibera della Giunta della Società della Salute
DettagliDisposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici
Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici DISEGNO DI LEGGE Art. 1. (Obiettivi e finalità) 1. La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere
DettagliLa Comunità Cinese in Italia Rapporto annuale sulla presenza degli immigrati 2013
La Comunità Cinese in Italia Rapporto annuale sulla presenza degli immigrati 2013 Abstract 2 2013 - Rapporto Comunità XXX in Italia Il Rapporto annuale sul Mercato del lavoro degli Immigrati" promosso
DettagliProtocollo d Intesa. tra
Allegato 1 delib. As n. 2_2015 Protocollo d Intesa tra l Associazione ONLUS La vita oltre lo specchio, il Comune di Pisa, la Società della Salute di Pisa e l Azienda USL 5 di Pisa. PREMESSO - che nel Gennaio
DettagliFormazione Immigrazione
Formazione Immigrazione Programma di Formazione Integrata per l innovazione dei processi organizzativi di accoglienza e integrazione dei cittadini stranieri e comunitari I edizione Workshop conclusivo
DettagliMinistero della Salute
Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA QUALITÀ DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA, DEI LIVELLI DI ASSISTENZA E DEI PRINCIPI ETICI DI SISTEMA UFFICIO III Rapporto nazionale sull utilizzo
DettagliProgetti Innovativi di Alternanza Scuola Lavoro SCHEDA DI LETTURA
Progetti Innovativi di Alternanza Scuola Lavoro SCHEDA DI LETTURA Norme di riferimento - D.lgs.15 aprile 2005, n. 77, "Definizione delle norme generali relative all'alternanza scuola-lavoro, a norma dell'articolo
DettagliIl volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi
Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Rel. sig. Giancarlo Cavallin Volontarinsieme Coordinamento delle Associazioni di volontariato della provincia di Treviso. Gruppo Salute, ospedale
DettagliDocumento di economia e finanza 2015. Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali
Documento di economia e finanza 2015 Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica, Giorgio Alleva Commissioni riunite V Commissione
DettagliSicurezza stradale e nuovi cittadini
Sicurezza stradale e nuovi cittadini Premessa Dall Unità d Italia ad oggi, la presenza straniera nel nostro Paese è profondamente mutata sia nei numeri che nella tipologia. Se, infatti, fino a qualche
DettagliREGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte.
REGIONE PIEMONTE Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. (B.U. 16 aprile 2015, n. 15) Il Consiglio regionale ha approvato IL PRESIDENTE
DettagliLegge accesso disabili agli strumenti informatici
Legge accesso disabili agli strumenti informatici da Newsletter Giuridica: Numero 81-26 gennaio 2004 Pubblicata sulla Gazzetta la Legge in materia di accesso dei disabili agli strumenti informatici, approvata
DettagliIntesa 2 sottoscritta il 25 ottobre 2012 in sede di Conferenza Unificata Ministro Pari opportunità, Regioni e Autonomie locali
Roma, 7 maggio 2013 Intesa 2 sottoscritta il 25 ottobre 2012 in sede di Conferenza Unificata Ministro Pari opportunità, Regioni e Autonomie locali E la naturale prosecuzione degli interventi previsti da
DettagliManifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale
Manifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale La biblioteca multiculturale Porta di accesso a una società di culture diverse in dialogo Tutti viviamo in una società sempre più eterogenea. Nel mondo vi
DettagliREGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE (integrato con modifiche apportate dal Senato Accademico con delibera n 994
DettagliNEGLI ULTIMI 15 ANNI SONO RADDOPPIATI I CONTRIBUENTI CHE PRESENTANO IL MODELLO 730
NEGLI ULTIMI 15 ANNI SONO RADDOPPIATI I CONTRIBUENTI CHE PRESENTANO IL MODELLO 730 Per chi decide di compilare on line il proprio 730 non ci sono problemi : il fisco mette a disposizione un manuale di
DettagliProgramma Infrastrutture Strategiche
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Programma Infrastrutture Strategiche 6 Documento di Programmazione Economica e Finanziaria Programmare il Territorio le Infrastrutture le Risorse Giugno 2008
DettagliVolontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni
Fabio Ragaini, Gruppo Solidarietà Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni Quale valutazione dare
DettagliLEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA
LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA RIORDINO E PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI DELLA REGIONE E MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 8 AGOSTO 1994 N. 42 IN MATERIA DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO
DettagliDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 20 dicembre 2011, n. 2883
740 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 20 dicembre 2011, n. 2883 Legge regionale n. 33/2006 Norme per lo Sviluppo dello Sport per Tutti Articolo 5 - Approvazione Protocollo d intesa e Convenzione tra
DettagliPOLITICHE GIOVANILI PUNTI EUROPA PARI OPPORTUNITA IMMIGRAZIONE DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO. N 41 del 29/04/2008
POLITICHE GIOVANILI PUNTI EUROPA PARI OPPORTUNITA IMMIGRAZIONE DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO N 41 del 29/04/2008 OGGETTO: AFFIDAMENTO DI INCARICO DI PRESTAZIONE OCCASIONALE A MILENA CECCHINI
DettagliROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio
ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO A cura dell Ufficio Studi Confcommercio LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL VENETO Negli ultimi anni l economia del Veneto è risultata tra le più
DettagliREGIONE LIGURIA LEGGE REGIONALE 3 NOVEMBRE 2009 N. 47 SEMPLIFICAZIONI NORMATIVE A VANTAGGIO DEL TERZO SETTORE
REGIONE LIGURIA LEGGE REGIONALE 3 NOVEMBRE 2009 N. 47 SEMPLIFICAZIONI NORMATIVE A VANTAGGIO DEL TERZO SETTORE (BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA N. 19 DEL 4 NOVEMBRE 2009) Il Consiglio regionale
DettagliNOTA STUDIO CONFESERCENTI
Ufficio Stampa NOTA STUDIO CONFESERCENTI IMPRESE, STUDIO CONFESERCENTI: GLI IMMIGRATI RESISTONO MEGLIO ALLA CRISI: NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2012 LE IMPRESE INDIVIDUALI CON TITOLARI EXTRA UE CRESCONO DI
DettagliRegolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007
Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 REGOLAMENTO CENTRO ON LINE STORIA E CULTURA DELL INDUSTRIA: IL NORD OVEST DAL 1850 ARTICOLO 1 Obiettivi e finalità
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato LIVIA TURCO
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 3047 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato LIVIA TURCO Norme per la promozione della partecipazione dei giovani immigrati al servizio
DettagliISMEA BANDO PER L INSEDIAMENTO DI GIOVANI IN AGRICOLTURA
Finalità ISMEA BANDO PER L INSEDIAMENTO DI GIOVANI IN AGRICOLTURA Sostenere le operazioni fondiarie riservate ai giovani che si insediano per la prima volta in aziende agricole in qualità di capo azienda.
DettagliLA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 7 dicembre 2001, n. 32 concernente Interventi a sostegno della famiglia ;
DELIBERAZIONE N.1177 DEL 23/12/2005 Oggetto: L.r. 7 dicembre 2001, n. 32 Interventi a sostegno della famiglia. Individuazione degli interventi prioritari, nonché delle modalità e dei criteri di riparto
DettagliCONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA PREMESSO
CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA LA REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA (di seguito denominata Regione) nella persona dell Assessore regionale al lavoro, università e ricerca Alessia Rosolen, domiciliata
DettagliDELIBERAZIONE N. 48/7 DEL 2.10.2015
Oggetto: Programma regionale per il sostegno economico a famiglie e persone in situazioni di povertà e di disagio. L.R. 9 marzo 2015, n. 5, art. 29, comma 23 - euro 30.000.000 (UPB S05.03.007). L.R. n.
DettagliBando Cl@ssi 2.0 Scuole statali secondarie di secondo grado
Prot. n 3334 del 6 settembre 2010 Bando Cl@ssi 2.0 Scuole statali secondarie di secondo grado Il Piano Nazionale Scuola Digitale, della Direzione Generale per gli Studi, la Statistica e i Sistemi Informativi
DettagliCalano le imprese italiane, aumentano le straniere. Sentono meno la crisi e creano 85 miliardi di di valore aggiunto
Calano le imprese italiane, aumentano le straniere. Sentono meno la crisi e creano 85 miliardi di di valore aggiunto Imprese straniere in aumento. Su 6.061.960 imprese operanti in Italia nel 2013, 497.080
DettagliNel 2005 viene istituito l Albo comunale per censire i volontari
L Amministrazione di Sostegno. Il Ruolo del Servizio Sociale. Parto dall esperienza del Servizio Sociale dei 4 Ambiti Distrettuali (S. Vito, Pordenone, Cividale e Tarcento), soffermandomi in particolare
DettagliAlcuni dati sui servizi educativi a favore dei minori stranieri
Città di Torino Divisione Servizi Educativi Settore Integrazione educativa Alcuni dati sui servizi educativi a favore dei minori stranieri a cura di Carla Bonino Gli interventi che la Divisione Servizi
DettagliACCORDO. tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. e Regione Lombardia
ACCORDO tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Regione Lombardia SPERIMENTAZIONE DI PERCORSI FORMATIVI IN APPRENDISTATO PER L ESPLETAMENTO
DettagliPROGETTO INTERCULTURALE DI RETE
CENTRO DI ALFABETIZZAZIONE IN ITALIANO L2 Istituto Comprensivo C. Angiolieri Siena Centro di Alfabetizzazione Italiano L2 C. Angiolieri Scuola Secondaria di II grado Scuola Secondaria di I grado Scuola
DettagliAZIONI di COORDINAMENTO ORGANISMI REGIONALI ANFFAS ONLUS. programmi e stato dell arte. Consigliere Nazionale Cesarina Del Vecchio
AZIONI di COORDINAMENTO ORGANISMI REGIONALI ANFFAS ONLUS programmi e stato dell arte Consigliere Nazionale Cesarina Del Vecchio 1 PROGRAMMA APPROVATO DALL ASSEMBLEA ASSEMBLEA MAGGIO 2010: Per quanto concerne
DettagliAlla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente
Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Controllo di Gestione e Misurazione delle Performance: l integrazione delle competenze, la valorizzazione delle differenze e la tecnologia
DettagliTelefono fisso e cellulare: comportamenti emergenti
4 agosto 2003 Telefono e cellulare: comportamenti emergenti La crescente diffusione del telefono cellulare nella vita quotidiana della popolazione ha determinato cambiamenti profondi sia nel numero sia
DettagliLa partenza ritardata e lenta I fondi europei leva per uscire dalla crisi
discussione di Scenari economici n. 20 La partenza ritardata e lenta I fondi europei leva per uscire dalla crisi Alessandra Staderini Servizio Struttura economica, Banca d Italia Roma, 26 giugno 2014 Confindustria,
DettagliACCORDO GOVERNO-REGIONI-PROVINCE AUTONOME REGOLAMENTAZIONE PROFILI FORMATIVI APPRENDISTATO QUALIFICA DIPLOMA PROFESSIONALE
ACCORDO GOVERNO-REGIONI-PROVINCE AUTONOME REGOLAMENTAZIONE PROFILI FORMATIVI APPRENDISTATO QUALIFICA DIPLOMA PROFESSIONALE Gazzetta Ufficiale n.77 del 31.3.2.2012 Nell odierna seduta del 15 marzo 2012;
DettagliIL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
D.P.C.M. 30 marzo 2001: ATTO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO SUI SISTEMI DI AFFIDAMENTO DEI SERVIZI ALLA PERSONA PREVISTI DALL ART. 5 DELLA LEGGE 8 novembre 2000, n. 328 IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
DettagliRegione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori 23/01/2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 7
Regione Lazio Atti della Giunta Regionale e degli Assessori Deliberazione 15 gennaio 2014, n. 18 Piano straordinario per l'emergenza abitativa nel Lazio e attuazione del Programma per l'emergenza abitativa
DettagliCONCORDANO Art. 1 PREMI COLLEGATI ALLA PERFORMANCE
Roma, 29 maggio 2013 Ipotesi di accordo sulla utilizzazione delle ulteriori risorse disponibili nell ambito del Fondo per le politiche di sviluppo delle risorse umane e per la produttività dell anno 2011
Dettaglil Accordo in sede di Conferenza unificata del 2 marzo 2000 per la riorganizzazione e il potenziamento dell educazione degli adulti;
REGIONE PIEMONTE BU13 28/03/2013 Deliberazione della Giunta Regionale 4 marzo 2013, n. 17-5463 Presa d'atto a ratifica del Protocollo d'intesa sottoscritto tra il Ministero dell'istruzione, Universita'
Dettagliha approvato IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE promulga la seguente legge: ARTICOLO 1 (Finalità)
LEGGE REGIONALE N. 15 DEL 5-07-2001 REGIONE LAZIO Promozione di interventi volti a favorire un sistema integrato di sicurezza nell ambito del territorio regionale. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE
DettagliREGOLAMENTO PER GLI STAGE
REGOLAMENTO PER GLI STAGE emanato con D.R. n. 5146 del 2000, successivamente modificato con D.R. n. 9 del 16 gennaio 2007 e D.R. n. 198 del 29 novembre 2011 1/5 ART. 1 Ambito di applicazione 1.1 Il presente
DettagliPROGETTO Pianificazione Operativa Territoriale Apprendistato: ricognizione sullo stato di attuazione nelle Regioni
PROGETTO Pianificazione Operativa Territoriale Apprendistato: ricognizione sullo stato di attuazione nelle Regioni (aggiornamento del 4 febbraio 2014) NOTA ALLA LETTURA La tabella sottostante riporta lo
Dettagli