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1 CATALOGO GENERALE

2 Sanza fine è 'l tempo, a guisa di cotale istrumento in foggia di vite che, pur restando fermo, move sue creste e girando cava l'acqua e portala in alto. Dicesi infatti essa vite sanza fine, e par'mi essa rimembrar lo moto del tempo ove, ancora essendo esso stesso immoto, pur esso move li eventi e secondo natura li conduce. E non v'ha moto contrario a men di picciol spostamento, e pur esso ha tosto termine e lo moto diritto non ne cessa. Tale ancora mi dico e mi firmo, Leonardo, di ser Piero, da Vinci.

3 18 Martinetti ad asta trapezia 86 Serie Aleph 110 Martinetti per aste a ricircolo di sfere 156 Rinvii angolari 218 Serie X 222 Fasatori 260 Giunti 3 catalogo generale

4 6 PROFILO AZIENDALE 18 MARTINETTI AD ASTA TRAPEZIA 20 Gamma di produzione 26 Specifiche 27 Glossario 28 Carichi 30 Giochi e movimentazioni 32 Lubrificazione 34 Installazione e manutenzione 36 Esplosi e ricambi 38 Dimensionamento 46 Tabelle di potenza 60 Tabelle dimensionali 65 Accessori 83 Normative 84 Schemi di impianto 86 MARTINETTI ALEPH 88 Specifiche 89 Glossario 90 Movimentazioni 91 Installazione e manutenzione 92 Esplosi e ricambi 94 Dimensionamento 98 Tabelle di potenza 103 Tabelle dimensionali 105 Accessori 109 Normative 110 MARTINETTI PER ASTE A RICIRCOLO DI SFERE 112 Gamma di produzione 116 Specifiche 117 Glossario 118 Giochi e movimentazioni 119 Lubrificazione 120 Installazione e manutenzione 122 Esplosi e ricambi 124 Dimensionamento 132 Tabelle di potenza 139 Tabelle dimensionali 141 Accessori 153 Normative 154 Schemi di impianto 4

5 RINVII ANGOLARI 156 Gamma di produzione 158 Specifiche 162 Glossario 163 Carichi 164 Giochi e movimentazioni 168 Lubrificazione 170 Installazione e manutenzione 172 Esplosi e ricambi 174 Dimensionamento 178 Tabelle di potenza 185 Normative 189 Tabelle dimensionali 190 Forme costruttive 216 LA SERIE X 218 Acciaio inossidabile 220 FASATORI 222 Gamma di produzione 224 Specifiche 226 Glossario 227 Carichi 228 Giochi e movimentazioni 230 Lubrificazione 232 Installazione e manutenzione 234 Esplosi e ricambi 235 Dimensionamento 236 Tabelle di potenza 242 Tabelle dimensionali 248 Normative 255 Forme costruttive 256 GIUNTI 260 Tabelle dimensionali 262 UNITÀ DI MISURA indice analitico

6 Era il 1981 quando Luigi Maggioni intraprese l avventura chiamata UNIMEC; a 25 anni di distanza il nostro nome è diventato sinonimo delle parole martinetti, rinvii angolari e fasatori, perché la passione per il lavoro e l amore per la meccanica non potevano che creare un prodotto di qualità che è apprezzato ormai in tutto il mondo. benvenuti nel mondo UNIMEC UNIMEC ha sede a Usmate-Velate, nell hinterland milanese, e conta un area produttiva di m 2 di cui 8000 coperti e adibiti alla produzione e agli uffici. Ampi spazi sono dedicati a sale metrologiche e a magazzini automatici, mentre una grande sala riunioni da più di 40 posti a sedere è sfondo ideale per la formazione del nostro personale e dei nostri rappresentanti. La semplicità e l armonia della sede vogliono essere testimoni dell eleganza e della precisione con cui costruiamo i nostri prodotti. 6

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8 In tempi di crescente globalizzazione UNIMEC ha intrapreso la strada di proporre un prodotto interamente italiano. Questo perché abbiamo la convinzione che possedere e conoscere la tecnologia creativa di un prodotto fin dalla sua prima lavorazione meccanica garantisca quella elasticità e flessibilità di produzione che il mercato di oggi richiede agli organi di trasmissione. una produzione made in Italy Ecco perchè nella nostra fabbrica sono presenti macchine utensili di avanguardia come spinatrici, rullatici a controllo di temperatura, torni, rettifiche e dentatrici a controllo numerico con magazzini di stoccaggio: solo realizzando i nostri prodotti partendo dal grezzo possiamo dire di conoscerli veramente; solo così possiamo costruire secondo lo stato dell arte delle trasmissioni meccaniche ed essere un riferimento a livello mondiale; solo così possiamo essere veri Masters of Transmissions. 8

9 9 capitolo

10 Le due attività che fanno da corona alla produzione trovano larghissima importanza in UNIMEC. La progettazione può contare su personale esperto e qualificato e si avvale delle tecnologie più moderne e di teorie all avanguardia. la progettazione è nulla senza il controllo Parole come Modellazione Solida, Elementi Finiti e Metodologia Triz non sono sconosciute al nostro ufficio tecnico. La collaborazione con le università del territorio è una fruttuosa simbiosi che accresce la nostra competitività. Progettazione e produzione sarebbero nulla senza il controllo: una sala metrologica perfettamente attrezzata e verifiche lungo tutto il percorso produttivo consentono di verificare la rispondenza alle specifiche di progetto e forniscono un indispensabile feedback per le revisioni delle stesse. 10

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12 Molti sono i modi in cui si può apprezzare l organizzazione della nostra azienda e l armonia del processo che conduce dal primo contatto alla consegna di quanto ordinato. una vera orchestra Un ufficio commerciale puntuale e competente, un accurata precisione nei documenti, software di gestione e di backup dell ultima generazione, un magazzino fornito e ben classificato sono note di singoli strumenti che, sotto una regia vigile e attenta, si trasformano in una vera e propria sinfonia. E come un orchestra non è fatta solo di strumenti ma anche da musicisti, così UNIMEC non è solo tecnologia e macchine d avanguardia: le persone sono il vero cuore pulsante della nostra società e la sinergia tra questi componenti si traduce nel cooperare per un fine comune: la vostra soddisfazione. 12

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14 Forse non lo sapete, ma molte attività della vostra vita di tutti i giorni sono possibili grazie a UNIMEC. UNIMEC vi incontra tutti i giorni Volate su un vero Gigante dei Cieli? UNIMEC ne ha permesso l assemblaggio. State assistendo ad un opera lirica nel più importante e famoso teatro del mondo? Il palcoscenico si muove grazie a noi. Siete su una grande barca a vela? Se naviga così stabilmente è merito nostro. Le vostre merci si imbarcano su dei container? Senza UNIMEC sarebbe difficile. Prendete un treno? UNIMEC ha permesso di sollevarlo per la sua manutenzione. Volete ottenere un energia pulita? UNIMEC aiuta chi ha un cuore ecologista. Riuscite a comunicare con gli antipodi? È grazie alle parabole movimentate UNIMEC. Bevete latte in un bicchiere di vetro o in un cartone alimentare? Se poteste vedere come è stato fatto Vi abbiamo incuriosito? Guardatevi intorno e scoprirete un po di UNIMEC, discreta e presente. 14

15 15 capitolo

16 Se la produzione si vanta del made in Italy, differente è la vocazione commerciale, spiccatamente internazionale: siamo presenti in Italia e nel mondo, capillarmente. una presenza senza confini Abbiamo rivenditori preparati e cortesi, dall Australia al Sud America, passando per Asia ed Europa. La velocità delle risposte è oggi un fattore determinante per valutare l affidabilità di un azienda, ed è nostro scopo far sì che queste risposte vi siano fornite nella vostra lingua. In quest ottica UNIMEC sta crescendo non solo con i rivenditori e i rappresentanti, ma anche con le proprie filiali: le sedi di Parigi e di Padova sono state create per essere più vicini a due mercati molto esigenti, e sono in costante e continua crescita. 16

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18 Semplicità di impiego ed alta affidabilità rendono i martinetti ad asta trapezia UNIMEC idonei ai più svariati impieghi. Possono essere utilizzati per sollevare, tirare, spostare, allineare qualsiasi tipo di carico con perfetto sincronismo, cosa difficile da realizzare con altri tipi di movimentazione. I martinetti ad asta trapezia UNIMEC sono assolutamente IRREVERSIBILI, ovvero hanno la particolare proprietà di sostenere i carichi applicati senza richiedere l impiego di freni o altri sistemi di bloccaggio. I martinetti si possono applicare singolarmente oppure a gruppi opportunamente collegati tramite alberi, giunti e/o rinvii angolari. I martinetti possono essere movimentati tramite differenti motorizzazioni: elettriche in corrente continua e alternata, idrauliche o pneumatiche. Sono inoltre possibili movimentazioni manuali o con qualsiasi altro tipo di trasmissione. Oltre ai modelli presentati nelle pagine seguenti, UNIMEC può realizzare martinetti particolari studiati appositamente per tutte le esigenze di progetto. martinetti ad asta trapezia I martinetti ad asta trapezia UNIMEC sono progettati e realizzati con tecnologie innovative così da fornire un prodotto che si identifica con lo stato dell arte negli organi di trasmissione. L altissima qualità e oltre 25 anni di esperienza riescono a soddisfare le necessità più svariate ed esigenti. La completa lavorazione delle superfici esterne e la cura particolare nell assemblaggio facilitano il montaggio e permettono l applicazione di supporti, flange, perni e di ogni altro componente che il progetto possa richiedere. L applicazione di una doppia guida di serie su tutta la gamma di produzione assicura un buon funzionamento anche in condizioni di servizio gravose. L utilizzo di speciali sistemi di tenuta permette il funzionamento degli ingranaggi interni in un bagno di lubrificante, così da garantire una durata a lunga vita. 18

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20 60 TP Modello ad asta filettata traslante. Il movimento rotatorio della vite senza fine viene trasformato in una traslazione assiale dell asta filettata per mezzo della ruota elicoidale. L asta filettata deve avere un contrasto alla rotazione. CTP Martinetti modello TP predisposti per accoppiamento diretto tramite campana e giunto a motori monofase, trifase, autofrenanti, a corrente continua, idraulici, pneumatici, etc. 62 TPR Modello ad asta filettata rotante. Il movimento rotatorio della vite senza fine mette in movimento la ruota elicoidale che, essendo rigidamente collegata all asta filettata, ne provoca la rotazione. La madrevite esterna (chiocciola) trasforma il moto rotatorio dell asta filettata in moto lineare. La madrevite deve avere un contrasto alla rotazione. CTPR Martinetti modello TPR predisposti per accoppiamento diretto tramite campana e giunto a motori monofase, trifase, autofrenanti, a corrente continua, idraulici, pneumatici, etc. 64 MTP Martinetti modello TP predisposti per accoppiamento diretto a motori monofase, trifase, autofrenanti, a corrente continua, idraulici, pneumatici, etc. RTP Martinetti modello TP predisposti per accoppiamento diretto a riduttori o motoriduttori a vite senza fine, coassiali, etc. 64 MTPR Martinetti modello TPR predisposti per accoppiamento diretto a motori monofase, trifase, autofrenanti, a corrente continua, idraulici, pneumatici, etc. RTPR Martinetti modello TPR predisposti per accoppiamento diretto a riduttori o motoriduttori a vite senza fine, coassiali, etc. 20

21 TERMINALI VARI 65 PE Martinetti modello TPR con protezione elastica. 68 PR Martinetti modello TP con protezione rigida. 66 PRF martinetti modello TP con protezione rigida e controllo della corsa. 69 PRO Martinetti modello TP con protezione rigida a bagno d olio. 67 PRA Martinetti modello TP con protezione rigida e antirotazione a doppia guida. 70 PE Martinetti modello TP con protezione elastica. 68 AR Martinetti modello TP con antirotazione ad asta scanalata gamma di produzione

22 72 CS Martinetti modello TP con chiocciola di sicurezza usura a controllo visivo. 74 SU Martinetti modello TP con chiocciola per il controllo visivo dello stato di usura. 72 CS Martinetti modello TPR con chiocciola di sicurezza usura a controllo visivo. 74 SU Martinetti modello TPR con chiocciola per il controllo visivo dello stato di usura. 73 CSU Martinetti modello TP con chiocciola di sicurezza usura a controllo automatico. 75 SUA Martinetti modello TP con chiocciola per il controllo automatico dello stato di usura. 73 CSU Martinetti modello TPR con chiocciola di sicurezza usura a controllo automatico. 75 SUA Martinetti modello TPR con chiocciola per il controllo automatico dello stato di usura. 22

23 RG Martinetti modello TP con chiocciola per il recupero del gioco assiale. 76 CT Martinetti modello TP - TPR con controllo della temperatura del carter. 77 RG Martinetti modello TPR con chiocciola per il recupero del gioco assiale. 76 CTC Martinetti modello TPR con controllo della temperatura della chiocciola. 77 CR Martinetti modello TP con controllo della rotazione della ruota elicoidale. 77 SP Martinetti modello TP con piastre supplementari di fissaggio. 78 CR Martinetti modello TPR con controllo della rotazione della ruota elicoidale. 77 SP Martinetti modello TPR con piastre supplementari di fissaggio gamma di produzione

24 79 FP Martinetti modello TP con fori di fissaggio passanti. 81 P Martinetti modello TPR con perni laterali. 79 FP Martinetti modello TPR con fori di fissaggio passanti. 82 AM Martinetti modello TP con asta maggiorata. 80 PO Martinetti modello TP con protezione rigida oscillante. 82 AM Martinetti modello TPR con asta maggiorata. 81 P Martinetti modello TP con perni laterali. 24

25 DA Martinetto modello TPR a doppia azione. Martinetti modello TP con terminali speciali. PROTEZIONE METALLICA Martinetti modello TP con protezione metallica. Martinetto modello TP con asta telescopica. Martinetti modello TPR per smontaggio rapido dell asta trapezia. 25 gamma di produzione

26 Modelli MODELLO TP ad asta filettata traslante. Il movimento rotatorio della vite senza fine in ingresso viene trasformato nella traslazione assiale dell asta filettata per mezzo della ruota elicoidale. IL CARICO È APPLICATO ALL ASTA FILETTATA, CHE DEVE AVERE UN CONTRASTO ALLA ROTAZIONE. martinetti ad asta trapezia MODELLO TPR ad asta filettata rotante con madrevite esterna (chiocciola). Il movimento rotatorio della vite senza fine in ingresso genera la rotazione dell asta filettata, resa solidale alla ruota elicoidale. IL CARICO È APPLICATO AD UNA MADREVITE ESTERNA (CHIOCCIOLA) CHE DEVE AVERE UN CONTRASTO ALLA ROTAZIONE. Terminali Per le più diverse esigenze di applicazione sono previsti vari tipi di terminali. Su richiesta sono realizzabili versioni speciali. Carter I carter sono realizzati in materiali diversi a seconda della grandezza dei martinetti. Per i martinetti della serie 183 il carter è in lega di alluminio AlSi12 (secondo UNI EN 1706:1999), per la serie compresa tra le taglie 204 e 9010 il corpo è in fusione di ghisa grigia EN-GJL-250 (secondo UNI EN 1561:1998), per la serie extra pesante dalla grandezza il carter è in acciaio al carbonio elettrosaldato S235J0 (secondo UNI EN :2005). Viti senza fine Per l intera gamma dei martinetti, le viti senza fine sono realizzate in acciaio speciale 16NiCr4 (secondo UNI EN 10084:2000). Le stesse subiscono i trattamenti termici di cementazione e tempra prima della rettifica, operazione che avviene sia sui filetti che sui codoli. Ruota elicoidale e madreviti Le ruote elicoidali e le madreviti (chiocciole) sono realizzate in bronzo-alluminio CuAl10Fe2-C (secondo UNI EN 1982:2000) ad alte caratteristiche meccaniche. La geometria della filettatura trapezoidale risponde alla norma ISO 2901:1993. Le ruote elicoidali sono dentate con un profilo studiato appositamente per i nostri martinetti e possono agevolmente sopportare impieghi gravosi. Aste filettate Le aste filettate sono principalmente realizzate tramite rullatura di barre rettificate di acciaio al carbonio C45 (secondo UNI EN :1998). Tale processo, controllato in temperatura, consente di annoverare come produzione standard barre di lunghezza 6 metri. La geometria della filettatura trapezoidale risponde alle normative ISO 2901:1993. A richiesta sono realizzabili aste filettate in acciaio inossidabile AISI 316 o altro tipo di materiale di lunghezze fino a 12 metri. Protezioni Per evitare che polvere o corpi estranei possano danneggiare l asta filettata e la propria madrevite inserendosi nel relativo accoppiamento, è possibile applicare delle protezioni. Per i modelli TP, è possibile avere un tubo rigido in acciaio nella parte posteriore, mentre la parte anteriore può essere protetta da una protezione elastica a soffietto in nylon e PVC. Nei modelli TPR sono applicabili solo le protezioni elastiche. Cuscinetti e materiali di commercio Per l intera gamma vengono utilizzati cuscinetti e materiali di commercio di marca. 26

27 GLOSSARIO C = carico unitario da movimentare [dan] C e = carico unitario equivalente [dan] C t = carico totale da movimentare [dan] DX = filettatura ad elica destra F rv = forze radiali sulla vite senza fine [dan] f a = fattore di ambiente f s = fattore di servizio f t = fattore di temperatura M tm = momento torcente sull albero motore [danm] M tv = momento torcente sulla vite senza fine [danm] N = numero di martinetti e rinvii sotto un unica movimentazione n = numero di martinetti sotto un unica movimentazione P = potenza richiesta dell impianto [kw] P i = potenza in ingresso al singolo martinetto [kw] P e = potenza equivalente [kw] P u = potenza in uscita al singolo martinetto [kw] rpm = giri al minuto SX = filettatura ad elica sinistra v = velocità di traslazione del carico [mm/min] η m = rendimento del martinetto η c = rendimento della configurazione η s = rendimento della struttura ω m = velocità angolare del motore [rpm] ω v = velocità angolare della vite senza fine [rpm] Tutte le tabelle dimensionali riportano misure lineari espresse in [mm], se non diversamente specificato. Tutti i rapporti di riduzione sono espressi in forma di frazione, se non diversamente specificato. 27 specifiche dei componenti e glossario

28 ANALISI E COMPOSIZIONE DEI CARICHI Per una corretta scelta del martinetto, e di conseguenza per il suo buon funzionamento, è molto importante individuare la reale natura dei carichi agenti. I carichi possono essere divisi in due grandi famiglie: carichi STATICI e carichi DINAMICI; al loro interno possono essere individuati carichi in TRAZIONE, in COMPRESSIONE, LATERALI, ECCENTRICI, da URTI, da VIBRAZIONI. CARICHI STATICI Un carico si dice statico quando gli organi di trasmissione del martinetto sono FERMI. CARICHI DINAMICI Un carico si dice dinamico quando gli organi di trasmissione del martinetto sono IN MOTO. CARICHI IN TRAZIONE Un carico si dice in trazione quando è applicato sull asse dell asta filettata con verso in direzione opposta al carter. CARICHI IN COMPRESSIONE Un carico si dice in compressione quando è applicato sull asse dell asta filettata con verso in direzione del carter. CARICHI LATERALI Un carico si dice laterale quando la sua direzione è ortogonale all asse dell asta filettata. CARICHI ECCENTRICI Un carico si dice eccentrico quando il suo punto di applicazione, sebbene orientato come l asse dell asta filettata, non appartiene all asse stesso. 28

29 CARICHI DA URTI Un carico si dice da urti quando trae origine da forze impulsive da impatto non quantificabili. CARICHI DA VIBRAZIONI Un carico si dice da vibrazioni quando un carico da urti aumenta la frequenza di impulso. A seconda del tipo di carico è necessario adottare alcuni accorgimenti in fase di progettazione: CARICO A TRAZIONE STATICO Il massimo carico applicabile, per tutti i modelli e grandezze, è quello previsto nelle tabelle descrittive. Eventuali urti e/o carichi laterali ne limitano l impiego. CARICO A TRAZIONE DINAMICO Il massimo carico dinamico a trazione applicabile ad un martinetto non è determinato solo dalla sua taglia: la temperatura ambiente, i fattori di servizio ed eventuali carichi laterali e/o urti possono essere elementi limitativi. È quindi indispensabile verificare tutti questi parametri. CARICO A COMPRESSIONE STATICO Il massimo carico applicabile, è condizionato dalla snellezza dell asta filettata e dai vincoli cui è sottoposta. Il carico limite è ricavabile secondo i diagrammi di Eulero. Eventuali urti e/o carichi laterali ne limitano l impiego. CARICO A COMPRESSIONE DINAMICO Il massimo carico a compressione applicabile è determinato da più fattori: snellezza dell asta filettata, temperatura ambiente, fattori di servizio ed eventuali carichi laterali e/o urti. Oltre alle verifiche previste nel caso di carico a trazione vanno aggiunte quelle relative ai diagrammi di Eulero. CARICO LATERALE STATICO Questo tipo di carico causa uno spostamento laterale dell asta filettata provocandone una flessione dannosa limitando la capacità del martinetto. Opportuni diagrammi riportano i valori massimi dei carichi laterali in funzione della lunghezza dell asta filettata e della taglia. Contattare l Ufficio Tecnico per ulteriori e più approfondite verifiche. CARICO LATERALE DINAMICO In applicazioni dinamiche un carico laterale NON È AMMESSO. Se per ragioni di progetto si rendesse indispensabile l utilizzo di martinetti con carichi laterali, è indispensabile contattare l Ufficio Tecnico. CARICO ECCENTRICO STATICO Un carico eccentrico, nelle applicazioni statiche, causa gli stessi problemi dei carichi laterali. Per questo motivo valgono le medesime considerazioni. CARICO ECCENTRICO DINAMICO Nel caso di movimentazione di un carico eccentrico, per evitare i problemi connessi al carico laterale, è necessaria la realizzazione di una struttura meccanica guidata e dimensionata in modo opportuno, tale da assorbire tutte le componenti trasversali del carico. Particolare attenzione va posta nella realizzazione della guida: giochi troppo stretti potrebbero causare grippaggio e impuntamenti, mentre giochi grossolani renderebbero vana la costruzione della guida stessa. CARICO DA VIBRAZIONI O DA URTI STATICO Un carico da vibrazioni o urti, qualora non sia di forte entità, può essere l UNICA CAUSA DI REVERSIBILITÀ della trasmissione movimentata dal martinetto. In questi casi contattare l Ufficio Tecnico per verificare l applicabilità del martinetto. CARICO DA VIBRAZIONI O DA URTI DINAMICO Un carico da vibrazioni o urti dinamico può essere dannoso ai fini della vita del martinetto: fenomeni di stickslip e conseguenti sovraccarichi locali possono aumentare notevolmente i fenomeni di usura. È necessario che l entità degli urti e l ampiezza delle vibrazioni siano ridotte al minimo. 29 carichi

30 GIOCHI Gioco sulla vite senza fine L accoppiamento vite senza fine ruota elicoidale presenta un gioco di pochi gradi. Per effetto del rapporto di riduzione e della trasformazione del moto da rotatorio a traslatorio, questo gioco si traduce in un errore di posizionamento lineare dell asta filettata inferiore a 0,05 mm. Giochi laterali nei modelli TP L accoppiamento dell asta filettata con la ruota elicoidale presenta un naturale e necessario gioco laterale, indicato con A nel disegno sottostante. L utilizzo di una doppia guida di serie consente di ridurre al minimo l entità di tali giochi, mantenendo allineati gli assi di asta e madrevite. Il gioco angolare sull accoppiamento si traduce sul terminale dell asta in una misura lineare il cui valore dipende dalla taglia del martinetto ed è funzione crescente della lunghezza dell asta stessa. Carichi a trazione tendono a diminuire questo gioco, mentre carichi a compressione causano l effetto opposto. Giochi laterali nei modelli TPR Nei modelli TPR asta e ruota elicoidale sono solidali per effetto di una doppia spinatura. UNIMEC esegue questa operazione mediante una macchina appositamente studiata che mantiene coincidenti gli assi dei due componenti durante le due forature e le seguenti spinature. Pertanto, l asta filettata ruota riducendo al minimo le oscillazioni dovute ad errori di concentricità. Al fini del corretto funzionamento è necessario che l utilizzatore preveda accorgimenti tali da mantenere l allineamento tra asta e chiocciola. Le guide possono essere esterne o coinvolgere direttamente la struttura della chiocciola, come si può vedere dai disegni seguenti. Disegno A: La chiocciola è vincolata al carico con viti particolari che le permettono di adattarsi alla posizione dell asta filettata. Le guide devono essere realizzate esternamente. Disegno B: La chiocciola, opportunamente fresata, è vincolata al carico con delle staffe che ne garantiscono l antirotazione. Le guide devono essere realizzate esternamente. Disegno C: La chiocciola, opportunamente fresata, è vincolata al carico con delle staffe che ne garantiscono l antirotazione. L anello supplementare superiore costituisce una guida. Disegno D: Il doppio anello di guida garantisce un affidabilità superiore al sistema C. A B C D Giochi assiali Il gioco assiale B tra asta filettata e la sua madrevite (sia essa ruota elicoidale o chiocciola) è causato dalla naturale e necessaria tolleranza di questo tipo di accoppiamento. Ai fini costruttivi esso è rilevante solo in caso in cui il carico cambi il verso di applicazione. Per applicazioni in cui ci sia un alternanza di carichi a trazione e a compressione e una necessità di compensare il gioco assiale, è possibile impiegare un sistema di recupero gioco. È necessario non forzare troppo la riduzione del gioco assiale al fine di evitare il bloccaggio tra vite e madrevite. 30

31 MOVIMENTAZIONI Comando manuale Tutta la serie di martinetti può essere comandata manualmente. La seguente tabella esprime in [dan] il carico massimo movimentabile in funzione del rapporto di riduzione dei martinetti, considerando di applicare una forza di 5 dan su un volantino di raggio 250 mm. È chiaramente possibile movimentare manualmente carichi superiori a quanto indicato anteponendo al martinetto ulteriori riduzioni o aumentando il raggio del volantino. Grandezza rapporto veloce [dan] rapporto normale [dan] rapporto lento [dan] Comando motorizzato Su tutta la serie dei martinetti è possibile la motorizzazione. Come produzione standard, per motori unificati IEC, è possibile la connessione diretta a martinetti compresi tra le grandezze 204 e È possibile realizzare flange speciali per motori idraulici, pneumatici, brushless, a corrente continua, a magneti permanenti, passo a passo e altri motori speciali. Dove non sia possibile motorizzare direttamente un martinetto si può provvedere all unione tramite campana e giunto. In casi speciali è inoltre possibile motorizzare la grandezza 183 e taglie superiori alla Le tabelle di potenza determinano, in caso di fattori di servizio unitari e per singolo martinetto, la potenza motrice e il momento torcente in entrata in funzione della taglia, del rapporto, del carico dinamico e della velocità lineare. Sensi di rotazione I sensi di rotazione e i rispettivi movimenti lineari sono riportati nei disegni sottostanti. In condizioni standard UNIMEC fornisce i martinetti con vite senza fine destra, cui corrispondono i movimenti riportati in figura 1 e 2. A richiesta è possibile avere una vite senza fine sinistra, cui corrispondono i movimenti di figura 3 e 4. Le combinazioni tra aste filettate e viti senza fine destre e sinistre portano alle quattro combinazioni riportate nella tabelle sottostante. Ricordiamo che, come produzione standard, UNIMEC non realizza viti senza fine motorizzate sinistre. vite senza fine DX DX SX SX asta filettata DX SX DX SX motorizzazione diretta sulla vite senza fine Possibile Possibile Non possibile Non possibile movimentazioni Comando di emergenza In mancanza di energia elettrica, per movimentare manualmente i singoli martinetti o le strutture complete tramite una manovella, bisogna prevedere di lasciare un estremità libera sulla vite senza fine del martinetto o sulla trasmissione. Nel caso di utilizzo di motori autofrenanti o di riduttori a vite senza fine, per prima cosa è necessario sbloccare il freno e successivamente smontare tali componenti dalla trasmissione in quanto il riduttore potrebbe essere irreversibile. Si raccomanda di dotare l impianto di un dispositivo di sicurezza che intervenga in caso di disinserimento del circuito elettrico. 31 giochi e movimentazioni

32 LUBRIFICAZIONE Lubrificazione interna La lubrificazione degli organi di trasmissione interni al carter è affidata, nella produzione di serie, ad un grasso a lunga vita: il TOTAL CERAN CA. È un lubrificante per estreme pressioni la cui base è il sulfonato di calcio. Per la taglia 183 si adotta invece il TOTAL MULTIS MS 2, un grasso al sapone di calcio sempre adatto per estreme pressioni. Su tutte le grandezze (esclusa la 183) è comunque previsto un tappo di carico in caso di rabbocco del lubrificante. Di seguito sono riportate le specifiche tecniche e i campi di applicazione per i lubrificante all interno del carter. Lubrificante Campo di impiego Temperatura di utilizzo [ C]* Specifiche tecniche Total Ceran CA standard -25 : +150 DIN 51502: OGPON -25 ISO : L-XBDIB 0 Total Multis MS2 standard (183) -25 : +130 DIN 51502: MPF2K -25 ISO : L-XBCEB 2 Total Ceran CA alimentare -20 : +160 NSF-USDA: H1 * per temperature di esercizio comprese tra 80 C e 150 C utilizzare guarnizioni in Viton; per temperature superiori ai 150 C contattare l Ufficio Tecnico. La quantità di lubrificante contenuto nei martinetti è riportata nella tabella seguente. Grandezza Quantità di 0,06 0,1 0,3 0,6 1 1,4 1,4 2, lubrificante interno [kg] L asta filettata La lubrificazione dell asta filettata è a cura dell utilizzatore e deve essere effettuata con un lubrificante adesivo e additivato per estreme pressioni: Lubrificante Campo di impiego Temperatura di utilizzo [ C]* Specifiche tecniche Rothen 2000/P Special standard -6 : +287 non previste (additivo da usarsi anche puro) Total Carter EP 2200 standard -3 : +230 AGMA 9005: D94 (non compatibile con oli a base poliglicoli) DIN : CLP-US STEEL 224 Total Nevastane EP 1000 alimentare -9 : +206 NSF-USDA: H1 * il campo di utilizzo è compreso tra il punto di scorrimento e il punto di infiammabilità. La lubrificazione dell asta filettata è fondamentale e determinante per il corretto funzionamento del martinetto. Deve essere eseguita ad intervalli tali da garantire sempre uno strato di lubrificante pulito tra le parti in contatto. La carenza di lubrificante, l utilizzo di oli privi di additivi per estreme pressioni EP o cattiva manutenzione, possono provocare un riscaldamento anomalo e conseguenti fenomeni di usura così marcati da ridurre sensibilmente la vita utile del martinetto. Qualora i martinetti non fossero visibili oppure le aste filettate siano ricoperte da protezioni è indispensabile verificare periodicamente lo stato della lubrificazione. Per servizi superiori a quelli riportati nei relativi diagrammi è necessario contattare l Ufficio Tecnico. 32

33 Lubrificazione semiautomatica Si possono realizzare differenti sistemi di lubrificazione semiautomatica e di seguito ne riportiamo alcuni dei più utilizzati. 1 - Nei martinetti modello TP con montaggio verticale è possibile impiegare una protezione rigida a bagno d olio (con l opzione di ricircolo) o, in caso di servizi elevati, un funzionamento in camera unica. Questo sistema di lubrificazione è ampiamente descritta a pag Applicazione di un anello supplementare sul coperchio in modo da creare un bacino che recuperi il lubrificante. 3 - Applicazione di un distributore di lubrificante a goccia, da applicare in un foro da realizzare nel coperchio per i modelli TP e nelle chiocciole per i modelli TPR Lubrificazione centralizzata È possibile realizzare vari tipi di impianti di lubrificazione automatica, in cui sono previsti una pompa centrale e vari punti di distribuzione. La quantità di lubrificante necessaria dipende dal servizio e dall ambiente di lavoro. Un sistema di dosaggio centralizzato non esonera dal controllo periodico delle condizioni di lubrificazione dell asta filettata. 33 lubrificazione

34 INSTALLAZIONE E MANUTENZIONE Installazione L installazione del martinetto deve essere eseguita in modo da non creare carichi laterali sull asta filettata. È indispensabile assicurarsi dell ortogonalità tra l asta e il piano di fissaggio del carter e verificare l assialità tra il carico e l asta stessa. L applicazione di più martinetti per la movimentazione del carico (rappresentata nella sezione degli schemi applicativi a pag ) richiede un ulteriore verifica: è indispensabile che i punti di appoggio del carico, (i terminali per i modelli TP e le chiocciole per i modelli TPR), siano perfettamente allineati, in modo che il carico si ripartisca uniformemente; se così non fosse i martinetti disallineati agirebbero come contrasto o freno. Qualora si dovessero collegare più martinetti per mezzo di alberi di trasmissione, si consiglia di verificarne il perfetto allineamento, così da evitare sovraccarichi sulle viti senza fine. È consigliabile l utilizzo di giunti in grado di assorbire errori di allineamento, senza perdere la rigidità torsionale necessaria a garantire il sincronismo della trasmissione. Il montaggio e lo smontaggio di giunti o pulegge dalla vite senza fine devono essere eseguiti con tiranti o estrattori, utilizzando al bisogno il foro filettato in testa alla vite senza fine; colpi o martellamenti potrebbero danneggiare i cuscinetti interni. Per calettamenti a caldo di giunti o pulegge consigliamo un riscaldamento degli stessi ad una temperatura di C. Le installazioni in ambienti con presenza di polveri, acqua, vapori o altro, richiedono l impiego di sistemi per preservare l asta filettata, quali le protezioni elastiche e le protezioni rigide. Questi stessi strumenti hanno anche la funzione di evitare che delle persone possano entrare in contatto accidentale con gli organi in movimento. Per applicazioni civili si consiglia sempre l uso dei componenti di sicurezza. Messa in servizio Tutti i martinetti UNIMEC sono forniti completi di lubrificante a lunga vita ed è quindi garantita la perfetta lubrificazione del gruppo vite senza fine-ruota elicoidale e di tutti gli organi interni. Tutti i martinetti, esclusa la grandezza 183, sono dotati di tappo di carico del lubrificante in modo da permetterne il ripristino in caso di necessità. Come ampiamente spiegato nel relativo paragrafo, la lubrificazione dell asta filettata è a cura dell utilizzatore e la sua periodicità deve essere in funzione del servizio e dell ambiente di lavoro. L utilizzo di particolari sistemi di tenuta permette l applicazione dei martinetti in qualsiasi posizione senza incorrere in fenomeni di trafilamento. L utilizzo di alcuni accessori può limitare questa libertà di montaggio: nei relativi paragrafi saranno esposti gli accorgimenti da adottare. Avviamento Tutti i martinetti, prima della consegna, sono sottoposti ad un attento esame qualitativo e vengono collaudati dinamicamente senza carico. All avviamento della macchina su cui sono installati i martinetti, è indispensabile verificare la lubrificazione delle aste filettate e l assenza di corpi estranei. Nella fase di taratura dei sistemi di fine corsa elettrici si deve tener conto dell inerzia delle masse in movimento che, per carichi verticali, sarà inferiore in fase di salita rispetto alla discesa. È opportuno avviare la macchina con il minimo carico possibile e portarla a regime di funzionamento dopo aver verificato il buon funzionamento di tutti i componenti. È indispensabile, soprattutto in fase di avviamento, tenere presente quanto prescritto nel catalogo: manovre di collaudo continue o avventate porterebbero ad un surriscaldamento anomalo dei martinetti causando danni irreversibili. È SUFFICIENTE UN SOLO PICCO DI TEMPERATURA PER CAUSARE UN'USURA PRECOCE O LA ROTTURA DEL MARTINETTO. 34

35 Manutenzione periodica I martinetti devono essere controllati periodicamente in funzione dell utilizzo e dell ambiente di lavoro. Bisogna accertare se si siano verificate perdite di lubrificante dal carter; qualora questo fosse accaduto bisogna individuare ed eliminare la causa ed infine rabboccare il lubrificante a livello. È necessario verificare (ed eventualmente ripristinare) periodicamente lo stato di lubrificazione dell asta filettata e le eventuali presenze di corpi estranei. I componenti di sicurezza devono essere verificati secondo le normative vigenti. Magazzino Durante lo stoccaggio in magazzino i martinetti devono essere protetti in modo che polveri o corpi estranei non possano depositarsi. È necessario prestare particolare attenzione alla presenza di atmosfere saline o corrosive. Raccomandiamo inoltre di: 1 - Ruotare periodicamente la vite senza fine così da assicurare l adeguata lubrificazione delle parti interne ed evitare che le guarnizioni si secchino causando perdite di lubrificante. 2 - Lubrificare e proteggere l asta filettata, la vite senza fine e i componenti non verniciati. 3 - Sostenere l asta filettata qualora lo stoccaggio sia orizzontale. Garanzia La garanzia viene concessa solo ed esclusivamente se quanto indicato nel catalogo è osservato scrupolosamente. SIGLA DI ORDINAZIONE TP 306 1/ TF PR-PE B IEC 80B5 SU-PO modello (TP/TPR) (MTP/MTPR) grandezza rapporto di riduzione corsa [mm] terminale protezioni forma costruttiva flangia motore accessori 35 installazione e manutenzione

36 MODELLO TP Carter Coperchio Bussola di guida Ruota elicoidale Vite senza fine Vite senza fine dx motorizzata Asta filettata Cuscinetto della vite senza fine Cuscinetto della vite senza fine motorizzata Cuscinetto della ruota elicoidale Anello di tenuta Anello di tenuta Anello di tenuta Seeger Seeger per motorizzazione Anello di tenuta Anello di tenuta per motorizzazione Protezione rigida 14 Chiavetta 13 Grano Spina elastica terminale Tappo 8 Protezione elastica Terminale 17 Flangia motore Viti

37 MODELLO TPR Carter Coperchio Bussola di guida Ruota elicoidale Vite senza fine Vite senza fine dx motorizzata Asta filettata Chiocciola Cuscinetto della vite senza fine Cuscinetto della vite senza fine motorizzata Cuscinetto della ruota elicoidale Anello di tenuta Anello di tenuta Anello di tenuta Seeger Seeger per motorizzazione Anello di tenuta Anello di tenuta per motorizzazione Chiavetta Grano Spina elastica ruota Tappo Protezione elastica Flangia motore Viti Tappo esplosi e ricambi

38 DIMENSIONAMENTO DEL MARTINETTO Per un corretto dimensionamento del martinetto è necessario operare come segue: definizione dei dati dell applicazione (A) calcolo del carico unitario (B) verifica al carico equivalente (C) positiva verifica alla potenza equivalente (D) negativa negativa cambiare grandezza o schema di impianto positiva verifica al carico di punta (E) negativa positiva verifica al carico laterale (F) negativa positiva verifica al momento torcente (G) negativa positiva verifica ai carichi radiali (H) negativa positiva fine TABELLE DESCRITTIVE 38 Grandezza Portata ammissibile [dan] Asta trapezia: diametro x passo [mm] Rapporto di riduzione teorica Rapporto di riduzione reale veloce normale lento veloce normale lento Corsa asta per un giro della ruota elicoidale [mm] Corsa asta per un giro della vite senza fine [mm] veloce normale lento Rendimento [%] veloce normale lento Temperatura di esercizio [ C] Peso vite trapezia per 100 mm [kg] Peso martinetto (esclusa vite) [kg] x3 20x4 30x6 40x7 55x9 70x10 80x10 1/5 1/5 1/5 1/5 1/5 1/5 1/5 1/20 1/10 1/10 1/10 1/10 1/10 1/10-1/30 1/30 1/30 1/30 1/30 1/30 4/20 4/19 4/19 6/30 6/30 5/26 5/26 1/20 2/21 3/29 3/30 3/30 3/29 3/29-1/30 1/30 1/30 1/30 1/30 1/ ,6 0,8 1,2 1,4 1,8 2,0 2,0 0,15 0,4 0,6 0,7 0,9 1,0 1,0-0,13 0,2 0,23 0,3 0,33 0, / 80 (per condizioni diverse consultare l'ufficio Tecnico) 0,16 0,22 0,5 0,9 1,8 2,8 3,7 1,8 5,

39 A - I DATI DELL APPLICAZIONE Per un corretto dimensionamento dei martinetti è necessario individuare i dati dell applicazione: CARICO [dan] = si identifica il carico come la forza applicata all organo traslante del martinetto. Normalmente il dimensionamento si calcola considerando il massimo carico applicabile (caso pessimo). È importante considerare il carico come un vettore, definito da un modulo, una direzione e un verso: il modulo quantifica la forza, la direzione la orienta nello spazio e fornisce indicazioni sull eccentricità o su possibili carichi laterali, il verso identifica il carico a trazione o compressione. VELOCITÁ DI TRASLAZIONE [mm/min] = la velocità di traslazione è la velocità con cui si desidera movimentare il carico. Da questa si possono ricavare le velocità di rotazione degli organi rotanti e la potenza necessaria alla movimentazione. I fenomeni di usura e la vita utile del martinetto dipendono proporzionalmente dal valore della velocità di traslazione. Pertanto è buona norma limitare la velocità di traslazione in modo da non superare i 1500 rpm in entrata sulla vite senza fine. Sono possibili utilizzi fino a 3000 rpm in ingresso, ma in questi casi è meglio contattare l Ufficio Tecnico. CORSA [mm] = è la misura lineare di quanto si desidera movimentare il carico. Può non coincidere con la lunghezza totale dell asta filettata. VARIABILI DI AMBIENTE = sono valori che identificano l ambiente e le condizioni in cui opera il martinetto. Le principali sono: temperatura, fattori ossidanti o corrosivi, tempi di lavoro e di fermo, vibrazioni, manutenzione e pulizia, quantità e qualità della lubrificazione, etc. STRUTTURA DELL IMPIANTO = esistono infiniti modi di movimentare un carico utilizzando martinetti. Gli schemi a pagina ne riportano alcuni esempi. La scelta dello schema di impianto condizionerà la scelta della taglia e della potenza necessaria all applicazione. B - IL CARICO UNITARIO E LE TABELLE DESCRITTIVE In funzione del numero n di martinetti presenti nello schema di impianto si può calcolare il carico per martinetto dividendo il carico totale per n. Qualora il carico non fosse equamente ripartito tra tutti i martinetti, in virtù del dimensionamento a caso pessimo, è necessario considerare la trasmissione più sollecitata. In funzione di questo valore, leggendo le tabelle descrittive, si può fare una prima selezione scegliendo tra le taglie che presentano un valore di portata ammissibile superiore al carico unitario x12 100x12 120x14 140x14 160x16 200x18 250x /10 1/10 1/10 1/12 1/12 1/12 1/12 1/30 1/30 1/30 1/36 1/36 1/36 1/ /30 3/31 3/31 3/36 3/36 3/36 3/36 1/30 1/30 1/30 1/36 1/36 1/36 1/ ,2 1,2 1,4 1,16 1,33 1,5 1,83 0,4 0,4 0,47 0,38 0,44 0,5 0, ,6 5,6 8, Grandezza Portata ammissibile [dan] Asta trapezia: diametro x passo [mm] Rapporto di riduzione teorica veloce normale lento veloce Rapporto di riduzione reale normale lento Corsa asta per un giro della ruota elicoidale [mm] veloce Corsa asta per un giro della vite senza fine [mm] normale lento veloce Rendimento [%] normale lento Temperatura di esercizio [ C] Peso vite trapezia per 100 mm [kg] Peso martinetto (esclusa vite) [kg] 39 dimensionamento

40 C IL CARICO EQUIVALENTE Tutti i valori riportati dal catalogo sono riferiti ad un utilizzo in condizioni standard, cioè con temperatura pari a 20 C e cicli di funzionamento di 12 minuti/ora (20%/60 min). Per condizioni applicative differenti è necessario calcolare il carico equivalente: esso è il carico che bisognerebbe applicare in condizioni standard per avere gli stessi effetti di scambio termico e usura che il carico reale sortisce nelle reali condizioni di utilizzo. Pertanto è opportuno calcolare il carico equivalente come da formula seguente: C e = C f t f a f s Il fattore di temperatura f t Tramite l utilizzo del grafico sottostante si può calcolare il fattore f t in funzione della temperatura ambiente. Per temperature superiori a 80 C è necessario contattare l Ufficio Tecnico fattore di temperatura f t temperatura [ C] Il fattore di ambiente f a Tramite l utilizzo della tabella sottostante si può calcolare il fattore f a in funzione delle condizioni di esercizio. Tipo di carico Fattore di ambiente fa Urti leggeri, poche inserzioni, movimenti regolari 1 Urti medi, frequenti inserzioni, movimenti regolari 1,2 Urti forti, alte inserzioni, movimenti irregolari 1,8 40

41 Il fattore di servizio f s Il fattore di servizio f s si ottiene valutando il ciclo di lavoro e calcolando la percentuale di funzionamento su tale intervallo. Ad esempio un tempo di lavoro di 10 minuti e un tempo di sosta di 10 minuti sono pari ad un 50% /20 min; analogamente un tempo di lavoro di 5 minuti e 20 minuti di sosta equivalgono a un 20% /25 min. In base ai dati di esercizio, scegliendo il tempo di ciclo e la percentuale di sevizio si può leggere in ordinata il valore di f s. fattore di servizio f s % 80% 60% 50% 40% 30% 25% 20% tempo di riferimento [min] Con l ausilio delle tabelle descrittive si può verificare se la grandezza scelta in precedenza sia in grado di sostenere un carico dinamico ammissibile di valore pari al carico equivalente. In caso contrario è necessario effettuare una seconda selezione. D LE TABELLE DI POTENZA E LA POTENZA EQUIVALENTE Le tabelle di potenza sono riportate da pag 46 a pag 59. Scegliendo quelle relative alla grandezza selezionata nel paragrafo C ed entrando in tabella con i valori del carico equivalente e della velocità di traslazione, si può ottenere il valore della potenza equivalente P e. Se tale incrocio di valori cade nella zona colorata, significa che le condizioni applicative potrebbero causare fenomeni negativi quali surriscaldamento e usure marcate. Pertanto è necessario ridurre la velocità di traslazione o salire di grandezza. N.B. la potenza equivalente NON è la potenza richiesta dal singolo martinetto, a meno che i tre fattori correttivi f t,f a e f s non abbiano valore unitario. 41 dimensionamento

42 E IL CARICO DI PUNTA Qualora il carico si presenti, anche occasionalmente, a compressione, è necessario verificare la struttura al carico di punta. Per prima cosa è necessario individuare i due vincoli che sostengono il martinetto: il primo si trova sul terminale nei modelli TP e sulla chiocciola nei modelli TPR, mentre il secondo è il modo in cui il carter è collegato a terra. La maggior parte dei casi reali si può schematizzare secondo tre modelli, come elencato di seguito: Terminale Chiocciola Martinetto Eulero I Libero Incastrato Eulero II Cerniera Cerniera Eulero III Manicotto Incastrato Una volta individuato il caso di Eulero che più si avvicina all applicazione in oggetto, bisogna trovare, nel grafico corrispondente, il punto rispondente alle coordinate (lunghezza; carico). Le grandezze adatte all applicazione sono quelle le cui curve sottendono il punto di cui sopra. Qualora la grandezza scelta al punto D non rispettasse tale requisito è necessario salire di taglia. Le curve di Eulero-Gordon-Rankine sono state calcolate con un coefficiente di sicurezza pari a 4. Per applicazioni che possono sostenere coefficienti di sicurezza inferiori a 4 contattare l Ufficio Tecnico. EULERO EULERO EULERO EULERO 2 carico di punta massimo [dan] carico di punta massimo [dan] lunghezza asta [mm] EULERO 1 lunghezza asta [mm] EULERO carico di punta massimo [dan] lunghezza asta [mm]

43 EULERO EULERO carico di punta massimo [dan] carico di punta massimo [dan] lunghezza asta [mm] lunghezza asta [mm] EULERO EULERO carico di punta massimo [dan] carico di punta massimo [dan] lunghezza asta [mm] lunghezza asta [mm] EULERO EULERO carico di punta massimo [dan] lunghezza asta [mm] carico di punta massimo [dan] lunghezza asta [mm] 43 dimensionamento

44 F IL CARICO LATERALE Come riportato nei paragrafi precedenti i carichi laterali sono la principale causa di guasti. Essi, oltre ad essere causati da un disallineamento tra asta filettata e carico, possono derivare da montaggi imprecisi che costringono l asta filettata in una posizione anomala. Di conseguenza il contatto tra asta filettata e chiocciola per il modello TPR e tra asta filettata e ruota elicoidale per il modello TP, risulterà scorretto. L impiego delle doppie guide di serie permettono, per i modelli TP, una parziale correzione della posizione anomala dell'asta filettata prima di entrare in contatto con la ruota elicoidale. Il problema si trasforma in uno strisciamento dell asta filettata sulle guide stesse. Nel modello TPR, è la madrevite esterna che entra in contatto con l asta filettata e pertanto non è possibile portare delle correzioni, se non applicando dei montaggi particolari come illustrato nel paragrafo gioco laterale nei modelli TPR. Carichi laterali possono derivare anche da un montaggio orizzontale: il peso proprio dell asta filettata causa una flessione della stessa trasformandosi così in un carico laterale. Il valore limite della flessione e del conseguente carico laterale è in funzione della grandezza del martinetto e della lunghezza dell asta filettata. È consigliabile contattare l Ufficio Tecnico e prevedere opportuni supporti. I grafici sottostanti, validi per carichi statici, riportano in funzione della taglia e della lunghezza dell asta filettata, il valore del carico laterale ammissibile. Per applicazioni dinamiche è indispensabile interpellare l Ufficio Tecnico. carico statico laterale massimo [dan] lunghezza asta [mm] carico statico laterale massimo [dan] lunghezza asta [mm] Qualora la dimensione scelta nei paragrafi precedenti non sia sufficiente al sostegno di un determinato carico laterale è necessario scegliere una grandezza idonea. G IL MOMENTO TORCENTE A questo livello è possibile il calcolo della potenza richiesta dall impianto. La formula per questo conteggio è la seguente: P = 1 n C v η m η c η s dove: 44 P = potenza necessaria [kw] n = numero di martinetti C = carico unitario [dan] v = velocità di traslazione [mm/min] η m = rendimento del martinetto (vedi tabelle descrittive) η c = rendimento della configurazione = 1 - [(1-N) 0,05], dove N è il numero totale di martinetti e rinvii η s = rendimento della struttura (guide, cinghie, pulegge, alberi, giunti, riduttori)

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