INTERNATIONAL MEETING International Dialogue as a Peace making Tool: the viewpoint of the women of Palestine, Israel and Italy

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1 Forum Internazionale delle Donne del Mediterraneo International Mediterranean Women Forum ONG UNESCO e ECOSOC Anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani 60 Anniversary of the Universal Declaration of Human Rights INCONTRO INTERNAZIONALE Costruire la Pace con il Dialogo Interculturale: la parola alle donne di Palestina, Israele e Italia INTERNATIONAL MEETING International Dialogue as a Peace making Tool: the viewpoint of the women of Palestine, Israel and Italy 10 dicembre 2008 Consiglio Regionale del Piemonte, Sala Viglione, Torino

2 Collana Ricerca e Didattica, Sezione Quaderni di lavoro Centro UNESCO di Torino Research and Education Collection UNESCO Center of Turin Coordinamento editoriale : Maria Paola Azzario Chiesa Si ringraziano per la redazione: Giulia M. Foresti, per le traduzioni: Norma Prigione Thanks for the editing: Giulia M. Foresti, for the translations: Norma Prigione EDIZIONE 2009 EDITION 2009 La pubblicazione viene divulgata senza fini di lucro The publication is distributed on a non profit making basis. I diritti sono riservati al Centro UNESCO di Torino La riproduzione parziale dei testi è consentita citando la fonte. All right are reserved by UNESCO Center of Turin Partial reproduction of the text is permitted quoting the origin. Viale Maestri del lavoro, Torino ITALIA info@centrounesco.to.it

3 INDICE 1 INTRODUZIONE Maria Paola Azzario pag. 6 Responsabile Forum Internazionale Donne del Mediterraneo, Sezione Italia SALUTI DELLE AUTORITA Giuliana Manica pag. 13 Assessore al Turismo e alle Pari Opportunità, Regione Piemonte (Italia) Aurora Tesio pag. 17 Assessore alle Pari Opportunità e alle Relazioni Internazionali, Provincia di Torino (Italia) Marta Levi pag. 21 Assessore alle Pari Opportunità, Città di Torino (Italia) Laura Cima pag. 23 Consigliera di Parità, Provincia di Torino (Italia) Elsa Fornero pag. 27 Vice Presidente della Compagnia di San Paolo (Italia) Davide Gariglio pag. 30 Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte (Italia) TAVOLA ROTONDA Vicky Franzinetti pag. 33 Specialista di Genere e di Pari Opportunità (Italia) Saniye Gülser Corat pag. 36 Responsabile Divisione Pari Opportunità, UNESCO Tullia Carettoni pag. 48 Presidente Forum Internazionale Donne del Mediterraneo Roberta Aluffi pag. 54 Docente di Diritto Comparato, Università degli Studi di Torino - FIERI (Italia) 1 Tutti gli interventi sono riportati nella lingua in cui sono stati pronunciati e tradotti o in italiano o in inglese Every speech is edited in italian and english version. 3

4 Mazal Renford pag. 58 Direttrice del MCTC - Mont Carmel International Training Centre Golda Meir (Haifa Israele) Antoinette G. Knesevich pag. 69 Consiglio Esecutivo Arab Society for the Handicapped, Beit Jala (Betlemme Palestina) Paola Pozzi pag. 73 Presidente Commissione Cultura, Regione Piemonte (Italia) Judith Pasternak pag. 76 Direttrice Synergy - Coming from Peace ONG (Rishon Letzion - Israele) Fatima Faroun pag. 86 Presidente Shorouq Women s Society (Alezarya - Palestina) Alida Vitale pag. 94 Consigliera di Parità, Regione Piemonte (Italia) TESTIMONIANZE Renato Lattes pag. 98 Presidente Paralleli Istituto EuroMediterraneo CONCLUSIONI Maria Paola Azzario pag. 101 ALLEGATI Programma dell Incontro - Programme of Meeting Patrocini - Patronages 4

5 INTRODUZIONE e SALUTI DELLE AUTORITA Maria Paola Azzario Responsabile Forum Internazionale Donne del Mediterraneo, Sez. Italia Giuliana Manica Assessore al Turismo e alle Pari Opportunità, Regione Piemonte (Italia) Aurora Tesio Assessore alle Pari Opportunità e alle Relazioni Internazionali, Provincia di Torino (Italia) Marta Levi Assessore alle Pari Opportunità, Città di Torino (Italia) Laura Cima Consigliera di Parità, Provincia di Torino (Italia) Elsa Fornero Vice Presidente della Compagnia di San Paolo (Italia) Davide Gariglio Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte (Italia) 5

6 MARIA PAOLA AZZARIO Responsabile Forum Internazionale Donne del Mediterraneo Sezione Italia Vorrei iniziare con un ringraziamento a tutte le persone che hanno avuto il coraggio di essere qui con noi quest oggi. Coraggio per più motivi, prima di tutto per il tema: questa giornata, programmata per il 7 di maggio, fu annullata per motivi legati alla Fiera del Libro e alla scelta di Israele come ospite d onore. Ciò impedì alle ospiti Palestinesi di poter essere presenti. Allora si poté mantenere solo l impegno del giorno successivo, nel giorno di inaugurazione della Fiera. L 8 maggio abbiamo portato la voce delle Palestinesi ed Israeliane stampando, a tempo di record, i discorsi che le relatrici avevano tenuto nei nostri Incontri Internazionali in dieci anni di Forum a Torino, e li abbiamo commentati in una Tavola Rotonda con ospiti quali la giornalista Francesca Paci, la Senatrice Tullia Carettoni e la Consigliera Laura Cima. Altro motivo di ringraziamento é l aver affrontato la neve, neve peraltro simbolo sia di difficoltà sia di possibilità di considerare che, su un palcoscenico bianco, tutto può ricominciare nel migliore dei modi. La Giornata di oggi è una Giornata organizzata per riprendere il dialogo annuale con le aderenti al Forum e per celebrare due compleanni importanti: i sessant anni della Dichiarazione dei Diritti dell Umanità ed i sessant anni della Costituzione Italiana. Come tale è stata progettata e presentata all UNESCO, alle autorità nazionali ed internazionali ed agli sponsor locali. La nostra tenacia nel tenere fede all impegno preso a maggio è stata compresa e ciò é dimostrato sia dalla presenza delle istituzioni piemontesi e torinesi, nella persona degli Assessori qui presenti, tutte rappresentanti del genere femminile e tutte testimoni di una volontà altrettanto ferrea, sia dalle sponsorizzazioni - nonostante questo momento di crisi- ricevute dagli Enti Locali Torinesi e dalla Compagnia di San Paolo. Ho il piacere di leggervi inoltre la lettera inviataci, a testimonianza della sua vicinanza a questo Incontro, dal Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte, Dott. Davide Gariglio, che ci ha ospitato in questa nobile e storica cornice che é Palazzo Lascaris (v. oltre). Sono contenta di poter annunciare di aver ricevuto, per l Incontro di oggi, l Alto Patronato del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e delle Pari Opportunità, della Commissione 6

7 Nazionale Italiana per l UNESCO, del Consiglio Regionale del Piemonte e della Città di Torino, il patrocinio del Direttore Generale dell UNESCO e del Commissario Vladimir Spidla della Commissione Europea. Ci piace sottolineare ancora il sostegno economico e di partecipazione ricevuto dalla Compagnia di S. Paolo. Il Consiglio Direttivo della Compagnia in questi mesi è stato rinnovato ed abbiamo il piacere di avere a questo tavolo la sua Vicepresidente, la Prof.ssa Elsa Fornero, la cui presenza conferma l attenzione che da molti anni la Compagnia rivolge ai progetti del Forum. L Incontro di oggi sarà articolato su interventi delle autorità e in una Tavola Rotonda coordinata da Vicky Franzinetti, Specialista di Genere e Pari Opportunità. Ad aprire i lavori sarà la Dott.ssa Corat, responsabile UNESCO per le Pari Opportunità, che ci indicherà le linee guida dell Organizzazione per il periodo Alla Tavola Rotonda parteciperanno le invitate d onore provenienti da Palestina e Israele con preziose testimonianze di dialogo interculturale: si tratterà di raccogliere dei vissuti di una realtà particolare, quella delle donne, spesso emarginata e senza voce nelle grandi questioni politiche. In particolare ci si è rivolti a donne palestinesi ed israeliane che tutti i giorni subiscono sulla loro pelle il logorio di una guerra costante e che, nel contempo, ricercano caparbiamente la pace attraverso il loro impegno istituzionale ed associativo. Ad esse si accompagneranno le esperienze di autorevoli donne italiane come la Senatrice Carettoni, la Presidente della Commissione Cultura della Regione Paola Pozzi e la Consigliera di Parità Alida Vitale, protagoniste della vicenda piemontese e torinese che si battono nella battaglia per i diritti e le pari opportunità per tutte. Forse è il caso di ricordare che il Forum, nato a Valencia nel 1992 tra donne di 20 paesi del Mediterraneo, utilizza da sempre il dialogo quale veicolo di pace. E arrivato a Torino nel 1997 e da quel momento abbiamo offerto alla nostra Città e al pubblico cittadino riflessioni e dibattiti che il Forum ha animato su temi scottanti della presenza femminile. Le riflessioni e i documenti scaturiti da questi incontri sono stati raccolti in volumi, CD e DVD reperibili sia sul sito del Centro UNESCO, sia presso il Centro di Documentazione del Centro UNESCO di Torino 2. 2 Tutti i volumi e i materiali del Forum sono a disposizione e in consultazione presso il Centro di Documentazione del Centro UNESCO di Torino ( 7

8 Un esempio dell impegno notevole fu il rispondere nel 1999 all UNESCO che ci chiese di dedicare il III Congresso del Forum al problema della Scienza, in preparazione alla Conferenza mondiale UNESCO: La Scienza nel XXI secolo: quale nuovo impegno? (Budapest giugno 1999). Il Congresso di Torino, intitolato Donne, scienze, biotecnologie: quale avvenire per il Mediterraneo? durò tre giorni, dal 29 al 31 gennaio, e terminò con un documento che costituì l apporto dell Italia alla Conferenza mondiale. Si riuscì a far inserire nel Piano di Azione Finale un intero paragrafo dedicato alle richieste di miglioramento della condizione della donne rispetto alla scienza. Successivamente l UNESCO ci incaricò di fondare un Centro di Ricerca per documentare la situazione della donna e la scienza nel Mediterraneo e nei Balcani. Nel 2002 è nato quindi il Centro IPAZIA UNESCO Donne e Scienza, ricerche, studi e formazione per il Mediterraneo e i Balcani, ospitato sempre a Torino, presso il Centro UNESCO a dimostrazione della sinergia tra il Forum e il Centro UNESCO. Da allora il Centro IPAZIA ha realizzato attività di ricerca non solo nel campo scientifico, ma anche nel campo culturale, per testimoniare come le donne, attraverso il loro costante apporto, contribuiscano allo sviluppo sostenibile del mondo e del Mediterraneo in particolare. Inoltre ha attivato corsi di formazione per donne formatrici nel Sud del Mediterraneo, Tavole Rotonde nell Africa Occidentale ed in Cina, su invito del governo cinese 3. Nella giornata di oggi, 10 dicembre, proponiamo una particolare celebrazione dei sessant anni dei Diritti Umani, 60 anni che hanno visto uomini e donne far valere i diritti sulle violazioni, ma che hanno visto anche notevoli insuccessi e passi indietro. Una riflessione che vi proponiamo è la seguente: la causa di alcuni insuccessi non è forse da ricercarsi anche in un certo disimpegno di donne, uomini, società civile in generale, nel costruire un mondo diverso? Ci si è forse arenati nel pensarci ormai incapaci di dare un giro di boa a questo mondo che ci sembra così faticoso, così in crisi, così privo di speranza? Vorremmo che la giornata di oggi fosse dedicata in particolare alla riflessione sull art. 29 della Dichiarazione dei Diritti Umani che recita al comma 1: ogni individuo ha dei doveri verso la comunità, nella quale soltanto è possibile il 3 Il tutto è documentato sul sito 8

9 libero e pieno sviluppo della sua personalità 4, proprio perché nel nostro lavoro per il Forum ed il Centro IPAZIA abbiamo continuato a coltivare la certezza dell impegno e la speranza di risultati positivi. Proviamo a riflettere insieme se questo dovere, che è di tutti noi, può essere declinato in stretta collaborazione con le istituzioni presenti che ci hanno sempre sostenuto. Chiediamo loro che cosa ci possono ulteriormente consigliare perché il lavoro del Forum continui e continui nel modo più proficuo per il Piemonte e per il Mediterraneo. Per cominciare a raccogliere indicazioni preziose sono lieta di dare ora la parola a Giuliana Manica, Assessore alle Pari Opportunità per la Regione Piemonte, per poi passarla ad Aurora Tesio, Assessore alle Pari Opportunità e alle Relazioni Internazionali per la Provincia di Torino. Seguiranno Marta Levi, Assessore alle Pari Opportunità della Città di Torino e Laura Cima, Consigliera di Parità per la Provincia di Torino. Chiederei alla Prof.ssa Elsa Fornero di concludere questa prima parte con ulteriori indicazioni che possono essere di supporto alla nostra attività che vuole continuare nella ricerca e nella diffusione dei problemi delle donne del Mediterraneo e di proposta di soluzioni pacifiche. Translation I would like to open this International Forum by thanking all you brave" participants for being here with us today. I say brave for many reasons, first of all for the subject of the meeting this event, billed on the 7th of May, had to be cancelled because Israel was choosen as special guest of the Book Fair, thus precluding the presence of Palestinian women hosts. So we were only able to honour our commitment on the following day, when the Book Fair was formally inaugurated. On the 8th of May, we managed to listen to the voice of Palestinian and Israeli women through the printing, in record time, of the speeches which their representatives had made in 10 years of International Fora in Turin and by commenting the speeches with guests such as journalist Francesca Paci, Senator Tullia Carettoni and Laura Cima, Councillor for Equal Opportunities. Another reason for being thankful is that you have braved the snow to come here 4 Tra il materiale consegnato ai partecipanti all Incontro, anche il testo integrale della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e della Costituzione Italiana. 9

10 today, and snow is not only symbolic of discomfort but also of the possibility that on a white stage everything can start afresh in the best possible way. Today s event has been organized with the aim of resuming the annual dialogue with the Forum s supporters and to celebrate two important anniversaries: 60 years of the Universal Declaration of Human Rights and 60 years of the Italian Constitution. As such it has been planned and presented to UNESCO, to the national and international authorities and to local sponsors. Our tenacity in wanting to honour the commitment taken in May has been well understood and this is confirmed not only by the attendance of Turin and Piedmontese institutions, represented today by feminine gender Councillors who bear witness of a likewise cast iron will, but also by the funding we have received from Local Authorities and from the Compagnia di San Paolo, notwithstanding the difficult financial period. I am pleased to read a letter in which Mr Davide Gariglio, President of the Regional Council of Piedmont, who is also hosting us in the noble and historical frame of Palazzo Lascaris, expresses his interest in our Forum. I m also glad to be able to announce that today s meeting is being held under the High Patronage of the President of the Italian Republic, Mr. Giorgio Napolitano, and under the aegis of the Ministry of Foreign Affairs and Equal Opportunities, that of the Italian National Commission for UNESCO, of the Regional Council of Piedmont and of the City of Turin, and under the patronage of UNESCO and of Commissioner Vladimir Spidla of the European Commission. I would once again like to underscore the financial backing and support we have received from the Compagnia di San Paolo. A few months ago its Executive Council was renewed and today we welcome the presence of its Vice-President, Ms. Elsa Fornero, whose participation is a confirmation of the special attention that the Compagnia has been paying to our projects over many years. Today s meeting will include speeches by autorithies and a Round Table coordinated by Vicky Franzinetti, who is a Gender and Equal Opportunities Specialist. Ms. Saniye Gülser Corat, Head of UNESCO s Gender Division, will open the works and illustrate the Organization s guidelines for the period. Guests of honour at the Round Table will be the Palestinian and Israeli women who will provide invaluable evidence of intercultural dialogue. We will hear the recount of women s past experiences, women who are often excluded and have no voice in important political decisions. In particular the focus is on Palestinian and Israeli women who, although subjected to the severe stress of a continuing war, are stubbornly seeking peace through their istitutional commitments. Their evidence will be followed by the experiences of influential Italian women such as Senator Carettoni, Paola Pozzi, President of the Culture Commission of the Piedmont Region, Alida Vitale, Councillor for Equal Opportunities, all leading figures on the Turin and Piedmontese scene who fight the deserving cause of equal rights and opportunities for all. 10

11 It is perhaps worth recalling that the IMWF, established in Valencia in 1992 by women coming from 20 Mediterranean countries, has always considered dialogue as a tool for peace.. In 1997 the International Secretariat was transferred to Turin and since then IMWF has provided to the City and to the local public a means to reflect and debate on burning issues of feminine representation.. The outcome of these reflections and the documentation produced as a result of these meetings have been collected in the form of books,,cds and DVDs. These are available either on the UNESCO Centre s webpage or directly from the Documentation Centre of the UNESCO Centre in Turin. 5 An example of our significant committment was to answer UNESCO s call to dedicate the Forum s Third Congress to the problem of Science in preparation for the World UNESCO Conference on: Science for the XXI century: a new commitment (Budapest June 1999). The Turin Congress, entitled Women, sciences, biotechnologies: what future for the Mediterranean? took place from 29 to 31 January and produced a document which later became Italy s contribution to the World Conference. We even managed to include in the Final Action Plan a whole paragraph on the improvement of the conditions of women in respect of science. Subsequently, UNESCO charged us with the task of creating a Research Centre to document the condition of women in science in the Mediterranean and in the Balkans. Thus, in 2002, the IPAZIA UNESCO Centre on Women and Science, research, studies and training for the Mediterranean and the Balkans, was established and hosted in Turin at the UNESCO Centre, a further proof of the synergy that exists between the Forum and the UNESCO Centre. Since then, the IPAZIA Centre has been carrying out research activities in the fields of science and culture, and has demonstrated how women, through their constant inputs, are contributing to sustainable development in world and, in particular, in the Mediterranean. Moreover, IPAZIA has set up training courses for women trainers in the southern part of the Mediterranean, and has organized Round Tables in East Africa and in China, the latter at the request of the Chinese Government. 6. On this day, the 10th of December, we propose a special celebration for the 60 years of the Universal Declaration of Human Rights, 60 years during which men and women have been able to assert their rights against violations, but during which they also experienced considerable drawbacks and failures.. The reflection we would like to propose today is the following:: could the cause of some of the failures be attributed to a certain lack of commitment on the part of men, women, and civil society at large in building a different world? Have we reached a deadlock? Do 5 All Forum publications and material may be consulted at the Documentation Centre of the UNESCO Centre of Turin ( 6 Full information is available on website 11

12 we consider ourselves incapable of giving a new turn to this exhausted world, so deep set in crisis, so seemingly hopeless? Because we believe in our commitment to the Forum and the IPAZIA Centre, and continue to strive for even better results, we d like to make this a day of reflection on article 29 of the Universal Declaration of Human Rights, and in particular on paragraph 1) which reads: Everyone has duties to the community in which alone the free and full development of his personality is possible 7. Let s try to reflect together if these common duties, can be conducted in close collaboration with the Insitutions that have supported us over the years and are represented here today. We seek their advice on what steps need to be taken for the Forum to continue operating and making its work even more profitable for Piedmont and for the Mediterranean. To get off to a good start and to gather precious advice, I m happy to give the floor to Ms. Giuliana Manica, Chairperson of the Committee for Equal Opportunities of the Piedmont Region. Thereafter, Ms. Aurora Tesio, Chairperson of the Commitee for Equal Opportunities and International Relations of the Province of Turin, Ms. Marta Levi, Chairperson of the Committee for Equal Opportunities, of the Turin Municipality and Ms. Laura Cima, Councillor for Equal Opportunities of the Province of Turin will take the floor. I would ask Ms. Elsa Fornero to conclude this first part by providing additional indications of what could be done in support of our activity, as our aim is to continue researching and propagating problems related to the condition of women of the Mediterranean and proposing peaceful solutions. 7 The material distributed to the participants in the Meeting includes the unabridged texts of the Universal Declaration of Human Rights and of the Italian Constitution. 12

13 GIULIANA MANICA Assessore al Turismo e alle Pari Opportunità Regione Piemonte Ringrazio e porto un saluto, non solo mio, ma anche da parte della Presidente Bresso, che teneva molto ad essere presente a questa iniziativa, ma a cui altri impegni istituzionali non hanno consentito di partecipare. Sappiamo che il 2008 è un anno importante per quanto riguarda la problematica dei diritti, e anche per quanto riguarda tutte le nostre iniziative all interno di questo ambito.oggi è il giorno in cui si celebra il 60 anniversario della Dichiarazione universale dei Diritti Umani, ma il 2008 ha visto anche altre importanti scadenze, che tra l altro hanno riunito molte delle donne presenti in questa sala e protagoniste della vicenda piemontese e torinese, nella battaglia per i diritti e le pari opportunità per tutte. Dicevo che è anche l Anno Europeo del dialogo interculturale, è il centenario della Giornata Internazionale della Donna ed è il 60 anniversario della nascita della Costituzione Italiana. Teniamo insieme queste date perché ci sembrano date significative, emblematiche di momenti che sono stati pietre miliari nella storia dell emancipazione, della liberazione, della costruzione di una politica di pari opportunità, di azioni positive e di superamento delle discriminazioni. L incontro di oggi è organizzato dal FIDM e dal Centro UNESCO di Torino: con entrambi sia l'assessorato alle Pari Opportunità che le organizzazioni di parità della Regione Piemonte collaborano da tempo. Colgo l occasione per fare i migliori auguri di compleanno alla Sen. Carettoni, che è qui presente e che so è stata festeggiata in occasione della giornata di oggi. Una collaborazione, quindi, proficua tra noi sul terreno della costruzione del dialogo, della riflessione, dell approfondimento culturale. Tra l altro in particolare voi, le donne del Mediterraneo, siete da lungo tempo promotrici di una cultura del dialogo tra donne di realtà diverse, anche con risultati significativi da questo punto di vista. Le testimonianze delle donne palestinesi ed israeliane, che sono state pubblicate in occasione dei 10 anni di attività del Forum, e che sono state presentate qui a Torino nell importante occasione della Fiera del Libro, ci hanno dato un occasione per sottolineare e riflettere sull importanza del ruolo delle donne nella costruzione di un processo di pace e di una cultura del dialogo sempre più dispiegato tra realtà diverse, tra mondi diversi. Oltre che sulla loro grande capacità di buttare un ponte del dialogo non solo nelle realtà più facili, 13

14 dove siamo francamente in grado tutte e tutti di dialogare, ma anche in quelle realtà in cui si vivono, da lunghi anni, aspri e dolorosi conflitti, complicati e di difficile soluzione non solo nello scenario in cui si attuano, ma anche per l intera comunità internazionale. Il fatto che lì le donne non abbiano mai perso il filo del dialogo è un elemento di grande importanza. L'appuntamento di oggi è un occasione per tornare ad incontrarci, per parlarci, in un ottica di crescita e di progresso sociale, di costruzione di una cultura di pace, di godimento di diritti e di libertà fondamentali, per le quali sappiamo che in questo Paese abbiamo combattuto a lungo. In Europa le donne hanno combattuto a lungo, così come negli Stati Uniti: è una vicenda mai finita, perché sempre da perseguire, da reinventare, da reiterare. Ma in altri paesi del mondo questa vicenda è ancora più dura, più quotidiana e conosce più alte e complicate difficoltà. Citando poi la Dichiarazione per una Cultura della Pace adottata dall Assemblea Generale dell Onu nel 1999, ritroviamo una espressione che voglio richiamare perché mi sembra molto significativa: la pace non è solo assenza di conflitto ma richiede un processo positivo e dinamico di partecipazione all interno del quale il dialogo venga incoraggiato, i conflitti siano risolti in uno spirito di comprensione e di cooperazione reciproca. Le donne hanno avuto spesso la sensibilità di non considerare l altro come nemico da abbattere ma come l avversario, eventualmente, da battere. Solo qualora ci fossero opinioni diverse, in modo leale e secondo regole democratiche. Le donne hanno saputo avere la capacità e sensibilità di intervenire attivamente, di farsi portavoce di quella svolta pacifista che la società spesso ci richiama e ci ripropone, e hanno dato un forte contributo dentro lo stesso processo di sicurezza internazionale. Il Piemonte, come sappiamo - è noto a tutte le rappresentanti delle organizzazioni di parità - ha una sua lunga tradizione di solidarietà e ha intrapreso da tempo la strada difficile del superamento di ogni forma di discriminazione. Ha una lunga storia di solidarietà sociale che viene dal suo passato, dalla presenza di tante donne importanti, che hanno fatto importanti e significative battaglie sul terreno dell emancipazione e della liberazione, ma è anche la terra dove le prime organizzazioni di massa, le prime grandi reti di solidarietà sociale si sono costituite. Nel suo presente il Piemonte ha saputo reinventare quella cultura di solidarietà sociale in modo nuovo e diverso, in un processo di trasformazione a cui le donne non sono state estranee. 14

15 Tra l altro come Regione Piemonte al momento abbiamo già scritto il primo Bilancio di genere e ci stiamo apprestando al secondo: in quel testo abbiamo potuto vedere come le donne siano state uno degli elementi più importanti del processo di modernizzazione di questa Regione e di un processo di modernizzazione solidale. Come Giunta abbiamo approvato due disegni di legge- che sono all esame del Consiglio Regionale - sui diritti, sul superamento di ogni forma di discriminazione e su una cultura di pari opportunità. Abbiamo realizzato l anno scorso, in occasione dell Anno Europeo delle Pari Opportunità per tutti, la prima Fiera dei diritti e delle pari opportunità Melting Box, a cui voi avete partecipato significativamente e di questo vi ringrazio, e adesso abbiamo dato vita a Melting Lab, un laboratorio permanente sull innovazione sociale e sul superamento di ogni forma di discriminazione. Voglio concludere questo intervento con un ringraziamento veramente sentito all indispensabile lavoro del FIDM per il suo coraggio, la sua caparbietà e per i risultati raggiunti; e un ringraziamento sincero al Centro UNESCO di Torino per l impegno costante con cui ha proposto e realizzato progetti per giovani, per cittadini italiani e non, per le scuole, allo scopo di favorire in modo sempre più dispiegato questo dialogo interculturale che il Piemonte ritiene fondamentale. Translation Thank you, also on behalf of President Bresso for the invitation to this meeting: she would very much have liked to be present at this International Meeting, but she was prevented from participating by other institutional commitments. We know 2008 is a very important year for what human rights and also for all the initiatives carried out within this framework. Today we celebrate the 60th anniversary of the Universal Declaration of Human Rights but in 2008 we also celebrate the European Year of Intercultural Dialogue, the centenary of International Women s Day and the 60th anniversary of the Italian Constitution. Many women present today are protagonists of the history of Piedmont and Turin in the struggle for equal rights and opportunity for all. We cherish these days because they seem to be very symbolic of moments that have been milestones in the history of emancipation, freedom, and the creation of a policy for equal opportunities, positive actions and the overcoming of discrimination. Today s Meeting has been organized by the IMWF and the UNESCO Centre in Turin, together with the collaboration of both the Committee for Equal Opportunities and the 15

16 associations for Equal Opportunities of the Piedmont Region. These organisations have been collaborators for a long period with the aim of constructing dialogue between women living very different realities. The testimonies of Palestinian and Israeli women that were published by the IMWF on the occasion of ten years of activity of the Forum give us the opportunity to emphasise and reflect on the important role that women play in peace and dialogue s construction also in very different realities. They are able to carry on a dialogue not only in easier situations but also where people live in hard conflicts. It s very important that there women never lost the line of dialogue. Today is a further opportunity to meet together and talk about rights for which the women in Europe and the USA have struggled for a long time and continue to struggle because it needs to be continually pursued, reinvented and reiterated. However, in other countries it is a daily struggle with many more difficulties. In the Declaration for a Culture of Peace, adopted by UN General Assembly in 1999, we find a very symbolic expression: peace is not only the absence of conflict, but requires a process of positive, dynamic participation where dialogue is encouraged and conflicts are solved in a spirit of mutual understanding and cooperation. Women often have the capacity and sensitivity not to consider the other as an enemy to be killed but as a rival to be. Women have also learnt to participate actively, to speak out for a pacific change that society often calls us to propose and they also contribute strongly from within the process for international security. Piedmont has a long history of social solidarity that derives from its past, by the presence of many important women who have carried out important, significant battles in the struggle for emancipation and freedom but it is also here that the first mass organizations and networks of solidarity took place. In the present Piedmont has been able to reinvent its culture of social solidarity and in this process women were not excluded. The Region of Piedmont has registered the first gender budgeting that permits us to better understand how women have been basic elements in modernisation process of this Region. In conclusion I want to give heartfelt thanks to the IMWF for essential work it carries out, for its courage and the doggedness in the achievement of its results. A sincere thanks also to the UNESCO Centre for its continuous commitment to propose and carry out projects for youths, for Italian and foreign citizens, for schools in order to favour in a more widespread way the Intercultural Dialogue that the Piedmont Region considers to be essential. 16

17 AURORA TESIO Assessore alle Pari Opportunità e alle Relazioni Internazionali Provincia di Torino Anche io voglio unirmi agli auguri alla Sen. Carettoni e voglio riprendere un ragionamento che è stato fatto da Giuliana Manica, ovvero ricordare che i successi delle battaglie sui diritti purtroppo non sono globalizzati. Ad esempio, abbiamo lavorato in questi anni sul tema dei diritti anche in collaborazione con il Museo Diffuso della Resistenza e con i Comuni della nostra provincia, in particolare sui diritti delle donne, diritti che sono spesso negati anche in realtà molto sviluppate economicamente. Penso alle lavoratrici delle fabbriche in Cina, alcune delle quali in questo periodo stanno chiudendo, e la mancanza di diritti in quelle piccole aziende tessili, e ho presente la stessa cosa rispetto alla condizione delle donne in India, che nonostante sia una grande potenza economica ha una grande disparità al proprio interno, poichè forte continua ad essere il peso lasciato dalla suddivisione in caste. Ho presente anche il ruolo fondamentale delle donne in Africa nella vita quotidiana. Molte attività legate a questo tipo di tematiche sono state svolte essenzialmente sui 315 Comuni che formano la nostra provincia. Molti di essi sono molto piccoli, ma nonostante questo non vogliono rinunciare all opportunità di poter riflettere su questi temi e dare un contributo. La nostra scelta è stata dunque così motivata e l attenzione al Mediterraneo è un attenzione che abbiamo avuto costantemente in questi anni, condividendo anche uno degli appuntamenti degli anni passati proprio con il FIDM, mettendo insieme l esperienza di Arco Latino, associazione delle province italiane francesi e spagnole, che si propone in un rapporto costante con la sponda sud del Mediterraneo. Proprio in questi giorni va concludendo la Presidenza italiana, che è stata della Provincia di Torino e quindi del Presidente Saitta. Con il mese di febbraio 2009 ci sarà un nuovo appuntamento qui a Torino e probabilmente ripartiremo con una provincia spagnola e con l idea di far diventare questo arco latino un arco mediterraneo, quindi abbracciando con lo sguardo tutta l area del Mediterraneo, che è un luogo fondamentale nello sviluppo non solo economico, ma anche politico. La pace mondiale ha bisogno della pace sulle sponde del Mediterraneo. Credo quindi che l appuntamento di oggi sia importantissimo. Ho visto che ci sono i materiali, purtroppo non posso fermarmi fino alla fine del convegno, che 17

18 avrò modo di leggere. I contributi delle nostre ospiti straniere sicuramente ci porteranno ad una conoscenza maggiore di quest area così fondamentale nella costruzione della pace o della guerra a livello mondiale. Queste sono tutte occasioni che abbiamo per proporre il dialogo e l incontro, non soltanto interculturale, ma anche tra le fedi, ricordando che l area del Mediterraneo è l area di provenienza delle tre maggiori religioni monoteiste, e organizzeremo su questo tema un incontro alla fine di marzo Volevo concludere dicendo che ci sono alcuni dei punti della Carta che da sempre mi fanno stringere il cuore. Quando uno pensa che oggi si deve riaffermare la lotta contro la schiavitù è perché questa schiavitù esiste, è perché ci sono nuove schiavitù. Ieri sera, ad un iniziativa a Grugliasco al Convivio per la pace si ricordava la schiavitù dei tanti bambini e delle tante bambine del mondo, che vengono utilizzati o per i lavori domestici o per i lavori nelle fornaci, nelle miniere ma anche per lo sfruttamento sessuale. Questa è una delle schiavitù che maggiormente mi colpisce. E l altra schiavitù, che é a questa collegata, è la negazione all istruzione che dovrebbe essere obbligatoria e gratuita per tutti i bambini a livello della scuola elementare. Questo non è un diritto ancora garantito in tutto il mondo: alcuni paesi africani l hanno deciso in questi ultimi anni, perché altrimenti era prerogativa soltanto delle classi più agiate ed essenzialmente dei maschi delle classi più agiate, perché all interno di questo diritto, non universalmente riconosciuto, vi è un ulteriore discriminazione, che è quella del diritto all istruzione per le bambine. Forse perché sono insegnante di professione, questo è sempre stato uno di quei temi e diritti che mi appassionano maggiormente. Inoltre ho partecipato stamattina ad una bellissima iniziativa ad Ivrea. Questa città ha voluto, nel giorno del 60 anniversario della Dichiarazione dei diritti umani, portare in piazza i bambini e i ragazzi delle scuole in un grande cantiere sui diritti dove questi temi sono stati da loro affrontati in modo anche giocoso, che è il modo migliore per farli riflettere, innanzitutto su quanto sono fortunati ad essere abitanti del nostro paese. Vi ringrazio molto e mi auguro che il percorso che abbiamo condiviso in questi anni possa continuare anche nel futuro. 18

19 Translation I would like to repeat what was said earlier by Ms. Manica: the success stories in the struggle for rights are not global. In recent years we have worked, in collaboration with the Museum of Resistance and the municipalities of our Province on the topic of rights. We have particularly dealt with women s rights that are often denied even in economically developed countries. I refer to the women factory workers in China where they have no rights. I also refer to Indian women who, despite living in a country of great economic power, are discriminated by the caste system that involves serious inequalities. I also refer to the fundamental role that African women play in daily life. All the 315 municipalities of our Province have carried out activities dealing with these issues. Many of them are very small communities but not one of them wanted to relinquish the opportunity to reflect and offer their contribution. Our choice, shared with the IMWF, was to concentrate on the Mediterranean area, assembling the experiences of the Arco Latino Associations of Italian, French and Spanish provinces. These associations intend to form a constant relationship with the south bank of the Mediterranean. Very shortly the Italian Presidency, located in the Province of Turin with Mr. Saitta as its President, will come to a conclusion. The Mediterranean area is fundamental for economic and political development and in order to have global peace, it is necessary that there is peace on both sides of the Mediterranean. The testimonies that the Israeli and Palestinian women have shared with us today gives us a better knowledge of this area, an area that is a fundamental for the construction of peace in the Mediterranean basin. I would like to conclude my talk by saying that there are some points of Universal Declaration of Human Rights that always make me wring my heart. It is incredible that even today we have to continue the struggle against slavery because still exists. There are so many boys and girls in the world that are used for domestic labour, in the mines and who are exploited for sexual purposes. This is a form of slavery that cannot be tolerated. Another form of slavery, connected to this, is the denial of the right to education: education should be compulsory and free for all children at the elementary level. This right is still not guaranteed throughout the world and some African States have accepted this only in recent years. This violation of human rights presents a further discrimination towards girls as education is often a privilege only for boys. Maybe because I am a teacher by profession this has always been the human right in which I have a particular interest. This morning, for the celebration of the 60th anniversary of the Universal Declaration of Human Rights, I participated in a very interesting and pleasant initiative in Ivrea. The 19

20 students of all the schools performed a Cantiere sui diritti where they could speak about human rights, also playfully. This is the best way to make them reflect, in particular, about how lucky they are to live in our country. I would like to thank you for your attention and I hope that the path we have shared over these years will continue also in the future. 20

21 MARTA LEVI Assessore alle Pari Opportunità Città di Torino Grazie soprattutto ad IPAZIA e al Centro UNESCO per aver così caparbiamente insistito per riuscire ad organizzare questa tavola rotonda. Quest anno, si diceva, ricorrono i sessanta anni della Dichiarazione dei diritti dell uomo, è l anno europeo del Dialogo interculturale e, combinazione, quest anno è anche il sessantesimo anniversario della nascita dello stato di Israele. Credo che la storia di quella regione, la storia di Israele e la storia della Palestina - una storia, se vogliamo, sciagurata, segnata da una guerra che ad oggi possiamo sicuramente dire infinita - ci mostra come si siano fatti passi concreti verso la pace solo quando ci sono state persone sufficientemente forti e coraggiose da scegliere la strada del dialogo. Penso a Sadat, penso a Rabin che hanno pagato entrambi con la loro vita la scelta del dialogo. Però credo anche che la condizione perché possano emergere figure sufficientemente forti da poter scegliere la strada del dialogo è costruita dal lavoro quotidiano che le persone comuni fanno, un lavoro di confronto tra uomini ma in questo caso sì, soprattutto donne, che quotidianamente operano - direi a dispetto di tutto quanto accade loro intorno - per superare le barriere e gli ostacoli, per portare avanti e per costruire relazioni tra due mondi in conflitto. Sono moltissimi i progetti e le associazioni, in Palestina ed Israele, che vedono l impegno di donne e uomini, israeliani e palestinesi, proprio nella costruzione del dialogo, So di dire una banalità, ma non esiste strada diversa; è nel titolo della giornata di oggi Costruire la pace con il dialogo interculturale ; dialogo e confronto, che ogni tanto può anche essere scontro serrato, ma che deve essere perseguito costantemente, spesso a dispetto di ciò che accade intorno a noi. Questa è l unica possibilità che abbiamo e che tutti noi dobbiamo coltivare per provare non solo ad immaginare, ma anche a costruire un mondo di pace. Io quindi ringrazio le persone che sono arrivate a Torino dalla Palestina e da Israele, ringrazio la Regione per aver sostenuto questa iniziativa e soprattutto ringrazio IPAZIA e il Centro UNESCO per averla fortemente voluta. 21

22 Translation Thank-you above all to IPAZIA and to Centro UNESCO for having stubbornly persisted in their efforts to successfully organise this round table. This year is the sixtieth anniversary of the International Declaration of Human Rights and the European Year of Intercultural Dialogue and, further, 2008 is also the sixtieth anniversary of the birth of the state of Israel. I believe that the history of that region, of Israel and of Palestine a wretched history, marked by a war that today we can surely call infinite shows us that we can take concrete steps towards peace only when there are people sufficiently strong and courageous to choose the road of dialogue. I think of Sadat and of Rabin, who have both paid with their lives for the choice of dialogue. But I also believe that the conditions in which sufficiently strong figures can emerge and are able to choose the road of dialogue are built by common people by men, and in this case above all women who work every day to confront and to overcome the barriers and obstacles in order to move forward together and build positive relations between two worlds in conflict. There are many projects and associations in Palestine and Israel that demonstrate the commitment of men and women, Israelis and Palestinians in the construction of dialogue. I know it is banal to say but there are no alternative paths. As highlighted by the title of today s event: International dialogue as a Peace Making Tool, dialogue and engagement can every so often be blocked, but must be continually pursued, often regardless even of that which happens to us personally. This is the only choicethat we have and that we must all cultivate in order not only to imaging but also to build a peaceful world. I therefore thank the people that have arrived in Turin from Palestine and from Israel, I thank the region for having supported this initiative and above all I thank IPAZIA and Centro UNESCO for having organised it. 22

23 LAURA CIMA Consigliera di Parità, Provincia di Torino Grazie a te e a voi amiche del FIDM. Io, che sono una vostra ospite credo in quasi tutti gli incontri, ne conosco bene l importanza e stimo il vostro lavoro. Naturalmente, glieli ho già fatti davanti alla candelina ma mi ripeto, faccio gli auguri alla Sen. Carettoni per il suo compleanno, ma soprattutto perché continui a dare il suo contributo che è stato così grande e così utile a tutte noi, il suo contributo politico che finora ha qualificato anche questi incontri. Io ringrazio poi e saluto le amiche israeliane e palestinesi: sono contenta finalmente che siate qua tutte insieme, così possiamo comunicare di nuovo in circolo, perché purtroppo il giorno che al Salone del Libro ci siamo incontrate mancavano le palestinesi e tutte ci siamo sentite come se mancasse una parte di noi. Quindi oggi siamo, grazie al lavoro che è stato fatto dal FIDM, tutte insieme, e mi torna di nuovo in mente, come mi tornava allora, il grande evento che, grazie soprattutto all iniziativa delle donne di Torino, è stato fatto più di vent anni fa a Gerusalemme. In quell occasione donne italiane, donne palestinesi e donne israeliane per 3 giorni si confrontarono su tutti i temi concreti come l accesso all acqua, la scuola, l oppressione femminile, la crescita dei figli, i problemi della guerra ma anche della vita civile. Credo sia stata una delle più belle esperienze che ho vissuto e la porto sempre nel cuore, per cui spero di riuscire di nuovo ad incontrare tante amiche a Gerusalemme e di rincontrale per costruire, dopo che si sia raggiunta la pace, veramente un futuro insieme. Il problema è che la pace è ancora lontana, è che i muri ci sono, sia quelli visibili sia quelli meno visibili nella città di Gerusalemme. Tra i vari anniversari che stiamo ora ricordando, in particolare in questa giornata il sessantesimo della Dichiarazione dei diritti dell uomo, c è purtroppo da ricordare anche quello di sessant anni di guerra ininterrotta tra questi due popoli, che stanno entrambi nel nostro cuore. Nonostante la guerra drammatica che anch essa data ormai sessant anni, il dialogo tra i due popoli è tutto sommato continuato in modo sotterraneo e, soprattutto le donne, hanno per lungo tempo continuato a parlarsi. E i dirigenti, da parte loro, è quasi come se avessero portato, sia da una parte che dall altra, a una situazione di incomunicabilità nonostante la volontà dei due popoli di parlarsi, e soprattutto delle donne, di comunicare. Questa credo sia una situazione drammatica 23

24 perché è difficile veramente ancora immaginare come possa continuare una guerra di questo genere. Oggi voglio ricordare la posizione particolare di una grande studiosa come Saskia Sassen, che parla di città globali perché in un mondo globale ormai le città sono globali. Quale città è più globale di Gerusalemme proprio per tutta la sua storia, per la convivenza che ha permesso nei secoli? E quindi uno spazio di denazionalizzazione in una città globale come Gerusalemme deve essere assolutamente un aspirazione di tutti in un mondo come oggi, in un mondo dove purtroppo di globale viviamo le drammatiche crisi economiche. Io faccio la Consigliera di Parità e i casi di discriminazione delle donne sono aumentati molto negli ultimi mesi perché con la disoccupazione che cresce, le fabbriche che chiudono, la crisi economica, le donne hanno delle difficoltà sempre più gravi e immagino che anche gli aiuti che sono arrivati al popolo in guerra, a popolazioni martoriate come quella palestinese e quella israeliana, con la crisi anche così forte in Europa diminuiranno e quindi sarà sempre più difficile anche mantenere un livello di vita decente di donne che hanno delle grosse discriminazioni in questi paesi, anche tra i due popoli. Ad esempio, un dato che si ricordava proprio quel giorno, e a farlo era la giornalista Francesca Paci corrispondente della Stampa a Gerusalemme, è che solo il 10% delle donne palestinesi lavora, a fronte - come sapete siamo impegnate come Europa a raggiungere gli obiettivi di Lisbona- di un 60% di donne che dovrebbero lavorare. Le donne israeliane invece- ricordava leihanno una percentuale superiore a quella richiesta da Lisbona, cioé la loro occupazione raggiunge quasi il 75%. Si vede quindi un elemento di discriminazione forte che, come dire, va affrontato anche con gli aiuti e tra di noi. Io penso che in questa sede verranno fatte anche delle proposte di lavoro concreto rispetto questi temi, credo che proprio per preparare la pace sia importante che partiamo dalle contraddizioni concrete come questa che ho detto e che affrontiamo il problema delle condizioni di vita delle donne sempre più difficili in un mondo globale. In esso episodi come l 11 settembre di New York e l ultimo attentato a Mumbai sono le cose che ci comunicano la difficoltà di vivere, la difficoltà di costruire un mondo di pace per i nostri figli. E l emblema della guerra israelo palestinese è veramente il più drammatico da questo punto di vista. 24

25 Io credo che sia fondamentale, come allora, la possibilità di comunicare tra di noi, donne italiane, europee, palestinesi e israeliane, sui problemi concreti, non dimenticando la guerra, non dimenticando la violenza che in questo mondo globalizzato è davanti ai nostri occhi, è davanti ai nostri figli. Comunicare tra di noi per non gettare la spugna, per sperare insieme che tutto questo si possa superare e che quindi si possa veramente lavorare a quello a cui aspiriamo, a un mondo dove le donne hanno un ruolo dirigente importante e proprio per questo le guerre non ci sono più. Translation Thanks to you and to the friends of the International Mediterranean Women s Forum. By now I have been a guest at, I believe, almost all of the meetings, and therefore I am well aware of their importance and the importance of the work you all do. Naturally, although it has already been said, I would like once again to wish Senator Carettoni all the best - for your Birthday, but above all because you continue to make a such a significant contribution which is so useful to us all, and a political contribution which until now has also supported these meetings. I also thank and acknowledge our Israeli and Palestinian friends: I am happy that you are all finally here together, so we can communicate directly again, because unfortunately on the day of our meeting in Fiera del Libro, Turin, the Palestinians were not there, and we all felt as if part of our very selves was missing. So, today we are thanks to the work done by the International Mediterranean Women s Forum all together, and once again I am reminded of the great event that took place twenty years ago in Jerusalem thanks above all to the initiative of the women of Turin. On that occasion Italian, Palestinian and Israeli women discussed for three days all the concrete themes: access to water, schooling, oppression of women, parenting, the problems associated with war and also civic life. I believe it was one of the most beautiful experiences of my life which I have carried in my heart ever since, and therefore I hope once again to meet many friends from Jerusalem and to join with them again to rebuild after peace is achieved a future together. The problem is that peace is still a long way off, and the walls are still standing, both those visible and less visible, in the city of Jerusalem. Among the many anniversaries that we are remembering today is the sixtieth anniversary of the Universal Declaration of Human Rights, but we must also remember these as sixty years of almost uninterrupted war between these two populations. Notwithstanding the dramatic conflict, dialogue between the two populations has on the whole continued, albeit largely underground and conducted primarily by women. The elites on both sides of the conflict, for their part, seem to carry forth a situation in which 25

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