Piano dell Offerta Formativa. Anno Scolastico Pof I S T I T U TO C O M P R E N S I V O SAN NILO GROTTAFERRATA ( ROMA )
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1 Anno Scolastico Pof I S T I T U TO C O M P R E N S I V O SAN NILO GROTTAFERRATA ( ROMA ) 1
2 Sommario 1. PRESENTAZIONE IL NOSTRO ISTITUTO CONTESTO SOCIO-CULTURALE L INTERVENTO FORMATIVO LINEE GUIDA E FINALITÀ EDUCATIVE LA POPOLAZIONE SCOLASTICA NELL A.S MODELLO ORARIO DEI 3 ORDINI DI SCUOLA LA FLESSIBILITÀ ORGANIZZATIVA PROGETTO ACCOGLIENZA LA NORMATIVA ATTUALE DEL SISTEMA SCOLASTICO NAZIONALE AMPLIAMENTO DELL OFFERTA FORMATIVA ORGANIZZAZIONE DELL ISTITUTO ORGANIGRAMMA FUNZIONIGRAMMA GLI ORGANI COLLEGIALI ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA: la classe e-book STRATEGIE DI INSEGNAMENTO LA CONTINUITÀ EDUCATIVA LA VALUTAZIONE PROGETTO ORIENTAMENTO DISABILITÀ E INTEGRAZIONE AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE IL CURRICOLO ISTITUZIONALE: LE INDICAZIONI NAZIONALI CAMPI D ESPERIENZA E AREE DISCIPLINARI LA PROGETTAZIONE: FINALITÀ E OBIETTIVI ISTITUZIONALI... 2
3 4.3. LA VALUTAZIONE LO SVILUPPO DELLA PERSONA DAI 3 AI 14 ANNI SCUOLA DELL INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO
4 1. PRESENTAZIONE Il Piano dell Offerta Formativa (la cui definizione è contenuta nel DPR n. 275/99 del Regolamento dell autonomia delle istituzioni scolastiche, nell art. 3 comma 1) è un documento fondamentale perché rappresenta: sia la carta d identità della scuola in cui vengono illustrate o le linee guida dell Istituto o l ispirazione culturale-pedagogica che lo sostiene o la progettazione curricolare, didattica e organizzativa delle sue attività sia il Patto Formativo che la scuola offre all alunno e alle famiglie del territorio. Pertanto il POF è un documento dinamico e duttile perché la sua funzione è quella di registrare la vitalità della scuola e orientare il cambiamento trovando un punto d incontro con le famiglie e con il territorio. Il nostro Istituto è caratterizzato dall etica del servizio e usa la categoria della flessibilità inserita nel curricolo (inteso sia come offerta di formazione internamente diversificata per gli alunni delle varie sezioni e classi, sia come processi e percorsi individuali di apprendimento e di formazione per tutti e per ognuno), ottimizzando lo sviluppo delle potenzialità. Le nuove normative consentono di sperimentare: la riorganizzazione dei percorsi didattici nell ambito delle Indicazioni per il curricolo del settembre 2012, secondo le modalità ispirate agli obiettivi del contratto formativo tra docente, alunno e utenza (con precisa definizione ed esplicazione di impegni, competenze, reciproche responsabilità di operatore e utente della scuola, identità, autonomia, progettualità interattiva e dinamica, formazione dell individuo in una società democratica); la realizzazione di compensazione tra le discipline e le attività previste dagli attuali programmi (con il limite di un decentramento massimo del 15% per 4
5 disciplina); l utilizzo dell organico funzionale. Proprio nel contesto dell autonomia scolastica, che richiede una rinnovata coscienza di ruoli e compiti di tutti gli operatori della scuola, si è inteso inserire il curricolo flessibile che evidenzia nuove modalità di relazione e nuove sensibilità comunicative. Sono state infatti le domande formative degli alunni a far costruire nel nostro Istituto le basi per un progetto di continuità dei tre ordini di scuola che valorizza la diversità dei singoli studenti e pone al centro l alunno/a rispetto alle discipline. Il presente Piano dell Offerta Formativa nasce dal consolidamento dell Istituto Comprensivo che, accorpando i tre ordini di scuola, ha determinato la necessità di un organizzazione scolastica complessiva. La fusione delle scuole, che ha unito la specificità in ordine alle caratteristiche organizzative e metodologiche interne, rappresenta un ulteriore risorsa per le attività, in quanto consente di condividere strutture e professionalità, aumentando le occasioni formative degli alunni. Questo Piano si arricchisce dell esperienza maturata dai docenti in questa zona territoriale che ha portato ad una maggiore conoscenza dei bisogni formativi ed educativi dell utenza. Ulteriori modifiche del presente Piano potranno rendersi necessarie a seguito delle azioni di monitoraggio e di verifica dell efficienza e dell efficacia dei processi in esso pianificati. 5
6 2. IL NOSTRO ISTITUTO L Istituto Comprensivo San Nilo di Grottaferrata nasce il 1 Settembre 2003 dalla fusione di una parte del 234 Circolo Didattico di Grottaferrata e di una parte della Scuola Media Via Vecchia di Marino. Pertanto il nuovo istituto raccoglie l eredità di conoscenze, esperienze e capacità professionali del personale docente e amministrativo, maturata nel corso dell attività pluridecennale svolta sul territorio. Nel primo collegio dei docenti dell anno scolastico viene decisa l intitolazione dell istituto comprensivo a S. Nilo, Santo Patrono di Grottaferrata, e con il decreto n 50191/P del 18 novembre 2003 il MIUR formalizza l intitolazione in I.C. San Nilo. L I.C. San Nilo si articola in 5 scuole: Scuola Primaria e Secondaria di I grado ISIDORO CROCE (Piazza Marconi) Scuola dell Infanzia GIANNI RODARI (Viale I Maggio) Scuola dell Infanzia BRUNO MUNARI (Via Quattrucci) Scuola Primaria ROSA DI FEO (Via Quattrucci) Scuola Secondaria di I grado D. ZAMPIERI (Via Vecchia di Marino) Dal 2003 in poi il nostro Istituto si è fortemente distinto e tuttora si caratterizza per: l alta professionalità del personale docente e amministrativo, in prevalenza di ruolo, garanzia di qualità formativa, stabilità dell insegnamento, di conoscenza profonda delle aspettative dell utenza e delle agenzie territoriali; l ampia gamma di progetti realizzati e da realizzare che consolida le competenze di base e arricchisce di nuovi linguaggi espressivi le esperienze individuali degli alunni; 6
7 il potenziamento della Lingua Inglese attraverso la pratica con docenti e tutor di madre lingua; l attivazione dei Corsi di recupero per ridurre l insuccesso scolastico; la partecipazione a eventi culturali proposti dal Comune di Grottaferrata, all interno della Fiera, espressione di una viva collaborazione con il territorio; l allestimento di Laboratori di Informatica e la conoscenza delle nuove tecnologie (LIM) per migliorare la qualità formativa dell apprendimento; La presenza dal corrente anno scolastico di una classe e-book. Dal settembre 2013 gli studenti della classe prima sez. D sono dotati di un proprio personal computer (netbook/notebook), da tenersi nello zaino e da portare a scuola come un qualunque libro di testo, di cui arricchisce, ed in molti casi sostituisce, la funzione. la realizzazione a Natale del Presepe Vivente da parte degli alunni della Scuola Secondaria di I grado che favorisce il senso di appartenenza dei ragazzi alla comunità cittadina; La presenza di attività d integrazione con laboratori musicali ed artistici a classi aperte. la collaborazione trascorsa con la Società di Mini-Volley di Grottaferrata e quella recente con le Società Sportive San Nilo Basket e ASD EFIRM di Ginnastica Artistica volte a promuovere negli alunni della scuola primaria la valorizzazione, il riconoscimento e il recupero del ruolo sociale e culturale dello sport come momento educativo e socializzante; la partecipazione della Scuola Secondaria di I grado ai giochi sportivi studenteschi e alle gare sportive con altri plessi (o Istituti) scolastici e la realizzazione del Saggio ginnico di fine anno. 7
8 2.1. CONTESTO SOCIO-CULTURALE Dal punto di visita economico in Grottaferrrata si distinguono: una zona residenziale con una popolazione a reddito pro-capite medio/elevato; una zona residenziale con una popolazione a reddito medio/basso; una economia interna prevalentemente terziaria. Dal punto di vista socioculturale si rileva: un elevato pendolarismo lavorativo; un consistente incremento demografico (immigrazione giovani famiglie dall adiacente area metropolitana). Nel territorio sono presenti Istituti scolastici statali o 2 Istituti comprensivi Falcone e San Nilo o Liceo Scientifico Touschek Istituti scolastici non statali o 2 scuole primarie e secondarie di 1 grado Braschi e Virgo Fidelis o Istituto San Giuseppe o Liceo Artistico San Giuseppe o Lice Classico Benedetto XV o C.I.S. Center International School Presidi sociali o Equipe psicosociale del Comune o L Istituto LITTA per l attività di integrazione socioculturale o Centri di accoglienza o Case Famiglia Presidi sanitari o Azienda USL Roma H Servizio di base o Istituto Litta Centro di riabilitazione residenziale per handicap medio/gravi e gravissimi 8
9 2.2. L INTERVENTO FORMATIVO ANALISI DEI BISOGNI FORMATIVI Si intendono per bisogni formativi le aspettative, le aspirazioni e le esigenze dei singoli alunni e dei soggetti legati alla loro formazione (famiglia, organismi del territorio ): a questi la Scuola, come servizio e come istituzione, si propone di offrire una risposta, in termini di formazione degli alunni, tenendo conto del POF e della Carta dei Servizi approvati in forma definitiva in data 28/01/2013 dal Collegio dei Docenti e adottati dal Consiglio d Istituto il 23/05/2013. BISOGNI SOGGETTIVI (ALUNNI) Essere protagonisti a scuola Stabilire relazioni significative Sentirsi parte di una comunità Comprendere e controllare i processi di crescita Trovare punti di riferimento nelle regole Trovare una risposta ai propri interessi Vivere il territorio in modo attivo e partecipe BISOGNI OGGETTIVI (SOCIETA ) Superare l appiattimento e l omologazione Superare i pregiudizi e l atteggiamento di passività e tolleranza verso l illegalità diffusa Alfabetizzare gli alunni stranieri Integrare gli alunni diversamente abili Sviluppare l uso e la conoscenza delle lingue Operare scelte consapevoli Promuovere il successo scolastico e la formazione continua ANALISI DELLE ASPETTATIVE SOGGETTIVE (Scuola) OGGETTIVE (Famiglie) OGGETTIVE (Territorio) Spazi moderni ed adeguati ad attività stimolanti e coinvolgenti Accesso a strumenti legati alle moderne tecnologie Sostegno alla formazione educativa e al processo di apprendimento degli alunni Acquisizione di solide competenze e abilità di base Successo scolastico Prevenzione del disagio scolastico Aiuto nel superare le difficoltà Attività diversificate per una utilizzazione stimolante del tempo scuola Controllo dell evasione e della dispersione scolastica 9
10 Guida nel processo di cambiamento e di orientamento Organizzazione e funzionalità Continuità educativa 2.3. LINEE GUIDA E FINALITÀ EDUCATIVE L Istituto Comprensivo, attraverso gli Organi Collegiali (Collegio dei Docenti Consiglio di Istituto) realizza una complessa offerta formativa mediante gli strumenti previsti dal Regolamento attuativo dell Autonomia Scolastica. Tali strumenti, mirati al Progetto Educativo ampio ed articolato, attraverso momenti differenziati, si propongono il raggiungimento dei seguenti obiettivi generali del processo educativo: UGUAGLIANZA E PARI OPPORTUNITA La scuola si impegna a tutelare il diritto allo studio attraverso il principio di uguaglianza e l offerta delle pari opportunità, rispondendo così ai bisogni formativi dell utenza; ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE La scuola garantisce una reale accoglienza e integrazione per il superamento delle situazioni di difficoltà e di disagio; PARTECIPAZIONE E CONDIVISIONE La scuola promuove la partecipazione delle famiglie e degli enti territoriali per la realizzazione della sua offerta formativa FLESSIBILITA E TRASPARENZA La scuola programma percorsi d apprendimento nel rispetto delle diversità dei bisogni formativi e garantisce un adeguata informazione su tutte le attività promosse EFFICIENZA E REGOLARITA DEL SERVIZIO La scuola, per garantire efficienza e regolarità del servizio, mette in atto delle procedure di comunicazione alle famiglie in caso di sospensione delle attività per emergenza. LIBERTA D INSEGNAMENTO E AGGIORNAMENTO PERSONALE I docenti svolgono la loro funzione nell ambito della libertà d insegnamento e dell autonomia professionale loro riconosciuta dalla normativa vigente. Tutto il personale della scuola migliora la propria professionalità attraverso 10
11 la partecipazione ad attività di formazione e aggiornamento deliberate dagli Organi Collegiali. Il nostro Istituto persegue le seguenti finalità: la centralità della persona nell ottica dello sviluppo integrale della personalità; la formazione alla cittadinanza e alla relazione interpersonale fondate e vissute nell ottica dell appartenenza, dell accoglienza, del rispetto reciproco e della solidarietà; la continuità del processo formativo per favorire il passaggio tra i diversi ordini di scuola; l orientamento al fine di agevolare la scelta del percorso formativo successivo alla Scuola Secondaria di I grado; la realizzazione del curricolo inclusivo per garantire a tutti gli alunni la possibilità di partecipare al processo di formazione ciascuno con le proprie capacità e competenze. Il nostro percorso educativo inizia alla Scuola dell Infanzia, viene ripreso nella Scuola Primaria e prolungato fino alla Scuola Secondaria di I grado secondo una progettualità orizzontale, tra classi parallele, e verticale, tra classi-ponte nello spirito della condivisione di obiettivi, finalità e strategie educative. 11
12 2.4. LA POPOLAZIONE SCOLASTICA NELL A.S Scuola dell Infanzia Gianni Rodari 117 Bruno Munari 109 Totale alunni 226 Scuola Primaria Isidoro Croce 291 Rosa Di Feo 225 Totale alunni 516 Scuola Secondaria di 1 grado Isidoro Croce 154 Domenico Zampieri 165 Totale alunni 319 Totale generale alunni
13 2.5. MODELLO ORARIO DEI 3 ORDINI DI SCUOLA Scuola dell Infanzia Tempo Pieno Ore 8:15 16:15 Tempo Antimeridiano Ore 8:15 13:15 Orario settimanale 40 h 25 h Scuola primaria Orario settimanale Tempo Pieno Ore 8:15 16:15 tutti i giorni 40 h con 5 rientri pomeridiani Tempo Normale Ore 8:15 12:15 per un giorno Ore 8:15 16:15 per due giorni Ore 8:15 13:15 per due giorni 30 h con 2 rientri pomeridiani Scuola secondaria 1 grado Orario settimanale Tempo Normale (unità di insegnamento di 60 minuti) Ore 8:15 14:15 tutti i giorni 30 h 13
14 2.6. LA FLESSIBILITÀ ORGANIZZATIVA La normativa sull autonomia delle istituzioni scolastiche ha ampliato la possibilità di rendere flessibile l organizzazione della didattica agendo su: il calendario scolastico; la distribuzione diversificata del monte ore annuale delle attività didattiche e delle singole discipline; l articolazione modulare degli alunni PROGETTO ACCOGLIENZA Il Progetto Accoglienza prevede per la prima settimana l orario antimeridiano (con mensa) per i tre ordini di scuola. La scuola dell Infanzia posticipa di un giorno l ingresso degli alunni all inizio dell anno scolastico, per favorire l inserimento dei suoi ex alunni nella scuola primaria, nell ottica della continuità didattico-educativa. Il primo giorno della scuola dell Infanzia è destinato all accoglienza dei vecchi iscritti per dar modo alle docenti di stare con loro serenamente. Nei giorni successivi vengono accolti i nuovi alunni divisi in due gruppi (organizzati in ordine alfabetico): il primo gruppo insieme ai vecchi per due giorni, poi l altro gruppo al fine di promuovere una graduale conoscenza del gruppo-classe. L uscita per i nuovi iscritti è fissata alle 10:15 per tutta la settimana. Fino a metà ottobre resteranno valide le fasce di uscita intermedie (10:15/12:15) in base alle esigenze del bambino e a discrezione dell insegnante. Le insegnanti della scuola dell Infanzia organizzano un assemblea a giugno per spiegare ai genitori dei nuovi iscritti l organizzazione dell accoglienza. Nell ultima settimana del mese di giugno le attività della scuola dell Infanzia terminano, per gli alunni del tempo pieno, dopo la mensa alle ore 13:15. 14
15 Orari e modalità organizzative per l avvio dell anno scolastico vengono concordate con l ente locale LA NORMATIVA ATTUALE DEL SISTEMA SCOLASTICO NAZIONALE Dal Decreto del Presidente della Repubblica del 20 marzo 2009, n. 89 Revisione dell assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell infanzia e del primo ciclo d istruzione ai sensi dell art. 64, comma 4, del D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n.133 (GU n.162 del 15/7/2009). Testo in vigore dal 16/7/ Art. 2. Scuola dell Infanzia 1) La scuola dell Infanzia accoglie i bambini di età compresa tra i tre e i cinque anni compiuti entro il 31 dicembre dell anno scolastico di riferimento. 2) Su richiesta delle famiglie sono iscritti alla scuola dell infanzia le bambine e i bambini che compiono tre anni di età entro il 30 aprile dell anno scolastico di riferimento. Al fine di garantire qualità pedagogica, flessibilità e specificità dell offerta educativa in coerenza con la particolare fascia d età interessata, l inserimento dei bambini ammessi alla frequenza anticipata è disposto alle seguenti condizioni: a) disponibilità dei posti; b) accertamento dell avvenuto esaurimento di eventuali liste d attesa; c) disponibilità di locali e dotazioni idonei sotto il profilo dell agibilità e funzionalità, tali da rispondere alle diverse esigenze dei bambini di età inferiore a tre anni; d) valutazione pedagogica e didattica, da parte del collegio dei docenti, dei tempi e delle modalità dell accoglienza. 3) L orario di funzionamento della scuola dell infanzia è stabilito in 40 ore settimanali, con possibilità di estensione fino a 50 ore. Permane la possibilità, prevista dalle norme vigenti, di chiedere, da parte delle famiglie, un tempo 15
16 scuola ridotto, limitato alla sola fascia del mattino, per complessive 25 ore settimanali. Art.3 Primo ciclo di istruzione 1) L istituzione e il funzionamento di scuole statali di I ciclo devono rispondere a criteri di qualità ed efficienza del servizio, nel quadro della qualificazione dell offerta formativa e nell ambito di proficue collaborazioni tra l amministrazione scolastica e i Comuni interessati anche tra di loro consorziati. Art.4 Scuola primaria 1) Sono iscritti alla scuola primaria le bambine e i bambini che compiono sei anni di età entro il 31 dicembre dell anno scolastico di riferimento. 2) Possono, altresì, essere iscritti alla scuola primaria, su richiesta delle famiglie, le bambine e i bambini che compiono sei anni di età entro il 30 aprile dell anno scolastico di riferimento. 3) Il tempo scuola della primaria è svolto ai sensi dell art. 4 del decreto-legge 1 settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008,n. 169, e secondo le differenti articolazioni dell orario settimanale a 24, 27 e sino a 30 ore, nei limiti delle risorse dell organico assegnato; è previsto altresì il modello delle 40 ore, corrispondente al tempo pieno, nel rispetto delle scelte delle famiglie. Art. 5. Scuola Secondaria di I grado 1) L orario annuale obbligatorio delle lezioni nella scuola secondaria di I grado è di complessive 990 ore, corrispondente a 29 ore settimanali, più 33 ore annuali da destinare ad attività di approfondimento riferita agli insegnamenti di materie letterarie. Nel tempo prolungato il monte ore è determinato mediamente in 36 ore settimanali, elevabili fino a 40 ore, comprensive delle ore destinate agli insegnamenti e alle attività e al tempo dedicato alla mensa. 16
17 2.9. AMPLIAMENTO DELL OFFERTA FORMATIVA A partire dalla riflessione sui bisogni formativi dei nostri alunni, il Collegio dei Docenti approva: progetti curricolari, che si realizzano in orario scolastico e possono avere una durata annuale o biennale; progetti extracurricolari il cui svolgimento avviene in orario extrascolastico. La scuola secondaria di I grado in orario scolastico, realizza laboratori: sul rispetto della legalità, di informatica, di orientamento, di arte e creatività. Si organizzano anche Giochi sportivi studenteschi con altre scuole del territorio e, nel periodo natalizio, viene allestito il suggestivo Presepe Vivente. La scuola, inoltre, favorisce l adesione ad attività didattiche e ricreative quali visite guidate e viaggi d istruzione inerenti le tematiche della programmazione e legate anche ad avvenimenti culturali di rinomanza nazionale (mostre, cineforum, spettacoli cinematografici, musicali e teatrali). Programma iniziative quali campi-scuola, viaggi di carattere naturalistico, visite a mostre o musei, gemellaggi con altre scuole nazionali e/o estere ed altre attività didattiche Le classi III e medie, nell ottica della cultura europea, effettuano un campo scuola di più giorni in una città dell Europa. Tali attività hanno come obiettivi formativi principali: far comprendere l evoluzione storico-sociale del territorio italiano ed estero; proporre percorsi alternativi per approfondire temi e farli formulare ed ampliare dagli studenti; favorire esperienze di vita e di studio nuove e diverse; favorire la conoscenza di altre lingue comunitarie; 17
18 sviluppare la conoscenza di nuovi ambienti; abituarsi a vivere a contatto con altri compagni migliorando il proprio grado di autonomia. In orario extra-scolastico si organizzano: corsi di recupero di Italiano, Matematica, Lingue; potenziamento della Lingua Inglese con docenti madrelingua (scuola dell infanzia, scuola primaria e scuola secondaria); potenziamento di Informatica; avviamento al Latino; Musica e Teatro (scuola primaria e scuola secondaria). Al termine dell anno scolastico viene proposto per gli alunni della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria di I grado il Summer Camp, un centro estivo in lingua inglese con docenti di madrelingua con orario dalle 9:00 alle 17:00 (mensa inclusa) gestito dalla Associazione A.C.L.E. e dai docenti della scuola. Su richiesta delle famiglie è previsto, a pagamento: il PRE-SCUOLA per gli alunni della scuola dell infanzia; il PRE e DOPO-SCUOLA per gli alunni della scuola primaria; il servizio di trasporto degli alunni gestito dal Comune; il servizio Mensa scolastica. 18
19 2.10. ORGANIZZAZIONE DELL ISTITUTO ORGANIGRAMMA 19
20 2.11. FUNZIONIGRAMMA DIRIGENTE SCOLASTICO ANTONELLA ARNABOLDI FUNZIONIGRAMMA DOCENTI Docente 1 Collaboratore Docente 2 Collaboratore FUNZIONE Coordinatore Plesso "I. Croce" Coordinatore Plesso "Rodari" Coordinatore Plesso "Munari" Coordinatore Plesso "Zampieri" Coordinatore Plesso "Rosa di Feo" Funzione strumentale POF Commissioni: Orientamento NOME Pizzo Francesca Botta Virginia Pizzo Francesca Conte Antonella Conte Antonella Botta Virginia Roncaccia Stefania Caroni Cecilia Continuità Infanzia/Primaria/Secondaria di primo grado Redazione Curricolo Verticale Funzione strumentale VALUTAZIONE Commissioni: Valutazione e autovalutazione d istituto Testani Tiziana Coordinamento prove INVALSI Funzione strumentale INCLUSIONE Commissioni: GLI Referente DSA Funzione strumentale PROGETTI Commissioni: Ampliamento lingue straniere-europrogettazione Referenti uscite didattiche e viaggi studio Funzione strumentale INNOVAZIONE METODOLOGICA Stefanello Angela Diglio Stefania Mercuri Anna 20
21 Commissione ORIENTAMENTO Commissione CONTINUITA INFANZIA/PRIMARIA / SECONDARIA DI 1 GRADO Commissione REDAZIONE CURRICOLO VERTICALE Commissione VALUTAZIONE E AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO Coodinamento prove INVALSI GLI Referente DSA Commissione AMPLIAMENTO LINGUE STRANIERE- EUROPROGETTAZIONE Referenti USCITE DIDATTICHE E VIAGGI STUDIO Commissione elettorale Bernardo Rosalba Botta Virginia Mercuri Anna Marzuco Simona Torcasio Ornella Salinetti Claudia Ciuffarella Tiziana Battistoni Maria Cristina Diglio Stefania Albilli Ylenia Cesandri Lucia Proia Marisa Montegiorgi Anna Rita Melucci Laura Curtarello Federica Andreotti Emilia Cestra Rosanna Lucchese Gabriella Iuliano Assunta Belfiore M.Assunta Genova Maria Coviello Lucia Antonini Lucia Pizzo Francesca Botta Virginia Foddis Maria Chiara Peruzzi Silvia Lucchese Gabriella Taglienti Laura Guagliarini Francesca D'Amario Daniela Iuliano Assunta Keller Alessandra Ratano Chiara Rizzo Annalisa Rosa Anna Maria Marino Ceraudo Wilma Mercuri Anna Iuliano Assunta 21
22 Commissione REDAZIONE ORARIO Docenti Referenti Ditta Pulizie Comitato di Valutazione Segretario verbalizzante Collegio dei Docenti Pasetto Paola Roncaccia Stefania Pizzo Francesca Botta virginia Botta Virginia Conte Antonella Roncaccia Stefania Pizzo Francesca Taglienti Laura Bianchi Alessandra Botta Virginia Paoloni Sabrina Peruzzi Silvia Tomassetti Loredana Botta Virginia 22
23 FUNZIONIGRAMMA SICUREZZA RSPP Referenti per la sicurezza Addetti Emergenze/Antincendio Addetti Primo Soccorso Addetti Emergenze/Antincendio Addetti Primo Soccorso Addetti Emergenze/Antincendio Addetti Primo Soccorso Addetti Emergenze/Antincendio Geom. Fausto Marsicola Pizzo Francesca (plesso "I.Croce") Marincola Elisabetta (sostituto plesso "I.Croce") Taglienti Laura (plesso "G. Rodari") Scozzafava Paola (sostituto plesso "G. Rodari") Conte Antonella (plesso "B. Munari") Colantonio Anna (sostituto plesso "B.Munari") Botta Virginia (plesso " Zampieri") Mercuri Anna (sostituto plesso "Zampieri") Roncaccia Stefania (plesso "R. de Feo") Marino Rosa Anna Maria (sostituto plesso "R. de Feo") Cestra Rossana Guagliarini Francesca Pieri Franca Intelisano Camilla Coviello Lucia De Angelis Paola Tassotti Daria Marincola Elisabetta Ceraudo Vilma Taglienti Laura Marzuco Simona Cataldi Anna Scozzafava Paola Diglio Stefania Pastizzo Maria Celidonio Candida Botta Virginia Giuliano Maria Flore Stefania Caroni Cecilia Mercuri Anna Angelone Maria Teresa PLESSO CENTRALE "I.CROCE" PLESSO "G. RODARI" PLESSO "B. MUNARI" PLESSO "ZAMPIERI" 23
24 Carnicella Giuseppe Addetti Primo Soccorso Addetti Emergenze/Antincendio Addetti Primo Soccorso RLS Gruppo di Valutazione Stress Lavoro Correlato Carnicella Giuseppe Testani Tiziana Rocchi Patrizia Marino Rosa Anna Maria Cocciolo Bruno De Blasi Maria Sambucini Rosanna Dolano Giovanna Proia Marisa Ciancarella Giuseppe Maura Putzolu Palmieri Simona Cordì Maria Luisa Salinetti Claudia Rocchi Patrizia Cocciolo Bruno Tomassetti Loredana Plesso "Rosa de Feo" Antonella Arnaboldi (Dirigente Scolastico) Flavio Barucca (DSGA) Loredana Tomassetti (RLS) Pizzo Francesca (1 collaboratore) Botta Virginia (2 Collaboratore) Taglienti Laura Roncaccia Stefania (Coordinatore Plesso Rosa di Feo) Conte Antonella (Coordinatore Plesso Munari) 24
25 FUNZIONIGRAMMA AMMINISTRATIVO FUNZIONE NOME DSGA Assistente Amministrativo Collaboratore Scolastico Flavio Barucca Frattici Paola Marincola Elisabetta Martino Gigliola Perugini Carmelita Tassotti Daria Angelone Teresa Carnicella Giuseppe Cataldi Anna Cataldi Barbara Ciancarella Giuseppe Cocciolo Bruno De Angelis Paola Passeri Lucia Forti Lidia Furlani Alessia Susanna Daniela Palmieri Simona Pastizzo Maria Pieri Franca 25
26 2.12. GLI ORGANI COLLEGIALI CONSIGLIO D ISTITUTO É l organo collegiale formato dalle varie componenti dell'istituto e si occupa di elaborare e adottare atti di carattere generale che attengono all'impiego delle risorse finanziarie erogate dallo Stato, dagli Enti pubblici e privati. In esso sono presenti rappresentanti degli insegnanti, rappresentanti dei genitori e rappresentanti del personale ATA. Il Dirigente scolastico ne fa parte come membro di diritto. COLLEGIO DOCENTI Il Collegio dei docenti esplica la sua funzione attraverso l attività di diverse Commissioni di Lavoro (funzionali e progettuali) che operano in fase di programmazione a settembre e nel corso dell anno scolastico a sostegno dell attività progettuale e organizzativa. All interno di ciascuna commissione viene nominato un referente che coordina le attività, prepara i materiali e tiene i collegamenti con la Dirigenza, con le funzioni strumentali e con gli altri gruppi di lavoro. Consigli di classe (Scuola Secondaria I grado), Interclasse (Scuola Primaria) e Intersezione (Scuola dell Infanzia) si riuniscono periodicamente per discutere, confrontarsi ed accordarsi su: problematiche della classe e dei singoli alunni; curricolo disciplinare ed interdisciplinare; metodologie e tempi; modalità di verifica e valutazione; programmazione d uscite, visione spettacoli, viaggi di istruzione e interventi di esperti; organizzazione/coordinamento delle attività legate a progetti specifici e/o di laboratorio. 26
27 I genitori partecipano a questi consigli secondo le modalità previste dalla normativa vigente. Nella scuola primaria la Programmazione si svolge settimanalmente in orari non coincidenti con le lezioni dalle 16:30 alle 18:30. Nella scuola secondaria di I grado i Consigli di Classe ordinari si tengono nei mesi: settembre, ottobre, novembre, gennaio, marzo, aprile, maggio. Inoltre sono previsti incontri per aree disciplinari fra docenti delle stesse discipline per approfondimento, pianificazione, revisione degli insegnamenti disciplinari e per stabilire criteri e modalità di verifica e valutazione. 27
28 2.13. ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA Le classi vengono formate secondo il criterio dell aggregazione di gruppi misti per livelli di apprendimento nel rispetto della continuità. La modulazione delle attività si avvale della seguente struttura: organizzazione di attività interne ed esterne incentrati sull arricchimento del curricolo tramite l utilizzo della pluralità dei linguaggi; laboratori: multimediali e linguistici, video, biblioteca, psicomotricità, teatrale, musicale, attività creative (manipolazione, disegno, creta, ceramica, mosaico, ecc.), rinforzo/recupero/potenziamento, attività logicomatematiche, logico-linguistiche, rinforzo/ampliamento delle Lingue Straniere. La metodologia usata dai vari Consigli è frutto di una univoca decisione del team, nel pieno rispetto delle libertà professionali individuali. L articolazione delle attività è organizzata con: Classi aperte il superamento della rigidità organizzativa e del concetto di appartenenza, oltre che conferire una diversa dinamica alla vita della scuola, offre una maggiore varietà alle relazioni interpersonali e alle interazioni operative fra docenti, fra docenti e alunni e degli alunni fra loro; Gruppi di livello per favorire l acquisizione degli obiettivi prefissati da parte di tutti gli alunni nel rispetto delle peculiarità individuali di ognuno; Organizzazione modulare della didattica per i percorsi educativi e didattici si adotta il tema della modularità e si utilizzano le varie risorse professionali e progettuali integrando in modo più efficace l attività di classe con i progetti speciali e laboratoriali; Gruppi in continuità composti da alunni della scuola dell Infanzia e 1 ciclo Scuola Primaria e da alunni del 2 ciclo Scuola Primaria e Scuola Secondaria. LA CLASSE E-BOOK 28
29 Il progetto nasce da una considerazione scaturita dalla riflessione di docenti, genitori e "specialisti": stanno cambiando le modalità di apprendimento e di insegnamento, bisogna partire da questo per "ripensare" la scuola, per trasformare lo scenario, per mettere di nuovo in comunicazione generazioni (docenti e discenti) che utilizzano ormai codici diversi. Il progetto è pensato per rendere l'ambiente di apprendimento della scuola interessante, coinvolgente, significante: un ambiente che ponga al centro dell'azione educativa l'alunno ed in cui l'apprendimento si realizzi come risposta ai suoi bisogni ed interessi. Conseguenza imprescindibile è quella di "ripensare" la didattica e la metodologia. Verrà attuato un modello di didattica laboratoriale che trasformi la scuola in un ambiente di apprendimento "globale" che sviluppi forme di sapere basate sull'esperienza: un ambiente ricco di stimoli che privilegi un curricolo globale, non frammentato. Tale modello si attuerà con la sostituzione del libro di testo con il computer e prevede, a partire dall'anno scolastico 2013/2014, il coinvolgimento di una sezione della scuola secondaria di primo grado del plesso "D. Zampieri". Da settembre 2013 gli studenti della classe prima sez. D saranno dotati di un proprio personal computer (netbook/notebook), da tenersi nello zaino e da portare a scuola come un qualunque libro di testo, di cui arricchirà, ed in molti casi sostituirà, la funzione. Con ciò non si intende "la scomparsa del libro", ma il superamento del libro di testo come strumento primario di trasmissione del sapere e della lettura strumentale per favorire invece una conoscenza che parta dal vissuto e dalla reale esperienza di ciascuno e una lettura funzionale dettata dall'interesse. Non "contrapposizione" tra diverse modalità di lettura e fruizione culturale, ma integrazione ed equilibrio in un contesto di necessaria innovazione. il libro cartaceo si integrerà al digitale, non sarà alternativo, ma si completerà con altre risorse digitali. L'uso del computer e della rete sono del resto un patrimonio ormai acquisito dalla maggior parte dei nostri alunni "nativi digitali" ed il contesto socio-culturale di riferimento non può che portare ad un ulteriore sviluppo di tale tendenza. L'uso didattico del computer e della rete rispondono pertanto ad una necessaria mediazione tra l'esperienza quotidiana dei ragazzi al di fuori del contesto scolastico e l'approccio tradizionale alle discipline di studio. L'impiego delle nuove tecnologie andrà inoltre a favore degli alunni disabili o con disturbi specifici d'apprendimento: i docenti potranno, con l'ausilio del digitale, "costruire" testi opportuni "leggibili" ed adattabili a tutti. Si tratterà di uno strumento flessibile e meglio rispondente alle necessità di ciascuno (ad esempio si potranno costruire testi "parlati" utili agli ipovedenti e che permettano agli alunni di ascoltare la corretta pronuncia dei vocaboli). Docenti ed alunni assieme, con un lavoro sinergico, potranno costruire contenuti didattici digitali, che andranno a costituire una biblioteca digitale patrimonio dell'istituto. I libri (di testo e non) potranno essere utilizzati in formato digitale scaricandoli sul proprio pc ed in formato cartaceo presso la biblioteca "tradizionale" della scuola che verrà, anzi, implementata ed affiancherà la biblioteca digitale. 29
30 I computer degli alunni e dei docenti saranno in rete tra loro e potranno allacciarsi in Internet all interno del plesso scolastico. Verrà creata una piattaforma, accessibile dal sito della scuola, dove docenti ed alunni potranno incontrarsi, discutere, lavorare. L'aula, dotata di LIM, sarà concepita come un laboratorio immediatamente disponibile e fruibile da tutti i docenti e da tutti gli alunni. Entro i prossimi tre anni il progetto, dopo apposita valutazione, coprirà tutte le classi della sezione D e potrà essere esteso alle altre sezioni di scuola secondaria dell'i.c. FINALITÀ successo formativo degli alunni inteso non come uguale per tutti, ma come ottenimento del miglior risultato possibile rapportato alle potenzialità e capacità di ciascuno ottimizzare le modalità di apprendimento-insegnamento formazione per competenze OBIETTIVI sperimentare un nuovo modo di insegnare/apprendere basato su competenze digitali accrescere la diffusione, l'accesso e l'uso delle nuove tecnologie educare gli alunni all'uso consapevole ed appropriato delle nuove tecnologie informatiche e di Internet innalzare i livelli di apprendimento migliorare l'attitudine alla lettura realizzare contenuti didattici multimediali costruzione di una biblioteca multimediale implementazione della biblioteca cartacea PERSONALE COINVOLTO consiglio di classe sezione D tecnico informatico (nella prima parte dell'a.s. come "tutor" per i docenti coinvolti) CLASSI sezione D scuola secondaria di primo grado STRUMENTI linea ADSL LIM notebook/netbook alunni (di loro proprietà) notebook docenti (di proprietà della scuola, già in uso per registro on-line) software di controllo 30
31 2.14. STRATEGIE DI INSEGNAMENTO Gli insegnanti hanno a disposizione una molteplicità di metodi, strategie d insegnamento e modalità di programmazione tra i quali scegliere a seconda non solo dei propri convincimenti ma anche delle condizioni del proprio contesto. Metodi di insegnamento: Funzionale e Laboratoriale Strategie di insegnamento: Problem solving Brain storming Ricerca-scoperta Circle time Multimedialità Modalità di programmazione per: Abilità e competenze Unità di apprendimento Obiettivi La programmazione si svolge nelle aree: Disciplinari Continuità Recupero e consolidamento Potenziamento Integrazione e disabilità In seguito alla Riforma del 2009, le ore di contemporaneità dei docenti sono notevolmente diminuite limitando la possibilità di attuare attività di recupero e potenziamento perché la residua disponibilità oraria viene prioritariamente destinata alla sostituzione dei docenti assenti. Tuttavia, quando è possibile, la codocenza viene utilizzata per recupero e/o rinforzo per gli alunni in difficoltà d apprendimento 31
32 2.15. LA CONTINUITÀ EDUCATIVA La Continuità, nel nostro Istituto, nasce dall'esigenza di garantire il diritto dell'alunno ad un processo formativo organico e completo che miri a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto che costruisce la sua identità. Un primo aspetto della Continuità si concretizza nel legame stretto che deve sussistere tra il bambino, nel suo percorso formativo, e gli impianti metodologici e didattici dei tre ordini di scuola, al fine di creare ricorrenti occasioni per organizzare al meglio le conoscenze. Si tratta di azioni positive che garantiscono il coordinamento dei curricoli di tutto il percorso educativo/formativo con una particolare attenzione ai cosiddetti anni ponte, in modo da far superare, al bambino, l'ansia e le eventuali difficoltà legati al passaggio al grado scolastico successivo. Il nostro Istituto nomina ogni anno una commissione CONTINUITÀ, alla quale partecipano insegnanti rappresentanti i tre ordini di scuola, che si occupa di progettare e realizzare su contenuti condivisi attività e progetti educativi e didattici, da svolgersi durante l intero anno scolastico, nell ottica della continuità in verticale. Il progetto Continuità si articola in tre fasi: passaggio dall asilo nido alla scuola dell infanzia; passaggio dalla scuola dell infanzia alla scuola primaria; passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado. 32
33 La Commissione indica i seguenti obiettivi: obiettivi riferiti agli alunni o favorire la costruzione di un immagine positiva di sé, nella definizione della propria identità; o riconoscere e valorizzare le competenze già acquisite, in un percorso formativo organico; o favorire un graduale e sereno passaggio tra le successive esperienze scolastiche creando aspettative positive verso il nuovo ordine di scuola; obiettivi riferiti ai docenti o favorire la crescita di una cultura della continuità educativa; o valorizzare la specificità e la pari dignità educativa dell azione di ciascun ordine di scuola; o promuovere forme di raccordo pedagogico, curricolare, e organizzativo fra i vari gradi di scuola; o programmare incontri tra bambini/bambine frequentanti gli anni ponte in cui si realizzano attività laboratoriali riferite al progetto d Istituto; obiettivi riferiti ai genitori o programmare e realizzare incontri fra Dirigente Scolastico e insegnanti delle varie scuole con i genitori, finalizzati a informare sulle modalità organizzative delle scuole e a produrre materiale informativo sul funzionamento delle scuole. Un attenzione particolare viene riservata al lavoro congiunto delle due commissioni CONTINUITÀ e VALUTAZIONE sulla formulazione e condivisione dei contenuti e parametri di valutazione delle prove di verifica in uscita e in ingresso per le classi quinte e future prime medie. 33
34 2.16. LA VALUTAZIONE LA VALUTAZIONE DPR 122/09 La valutazione è espressione: dell autonomia professionale propria della funzione docente, nella sua dimensione sia individuale che collegiale; dell autonomia didattica dell Istituzione Scolastica. La valutazione ha per oggetto: il processo di apprendimento; il comportamento; il rendimento scolastico complessivo degli alunni(compreso partecipazione ed impegno). Le caratteristiche della valutazione : FUNZIONE: dare valore al processo in atto ed ai risultati conseguiti da ciascun allievo. FINALITÀ: concorrere, attraverso l individuazione delle potenzialità e delle carenze degli alunni, ai loro percorsi di autovalutazione; al miglioramento dei livelli delle conoscenze, delle abilità e delle competenze; al successo formativo inteso come possesso pieno delle competenze. TIPOLOGIE: valutazione diagnostica, valutazione formativa, valutazione sommativa. VALUTAZIONE DIAGNOSTICA: si colloca nella prima fase dell anno scolastico, ha una funzione di natura diagnostica circa i livelli cognitivi di partenza, in termini di abilità e conoscenze degli alunni. È il punto di partenza per definire quali percorsi, quali strategie, quali Unità di Apprendimento saranno necessari affinché ogni allievo possa ampliare, sviluppare e acquisire nuove competenze. 34
35 VALUTAZIONE FORMATIVA: quella che permette al docente, sulla base delle informazioni raccolte, di calibrare di continuo ed adattare i percorsi formativi proposti alle reali esigenze degli alunni e agli obiettivi programmati, allo scopo di migliorare i processi ed i risultati. VALUTAZIONE SOMMATIVA: la valutazione che si colloca al termine di una frazione rilevante del lavoro scolastico (un quadrimestre, l intero anno scolastico). Ha una funzione sommativa nel senso che questo genere di valutazione fornisce un bilancio complessivo dell apprendimento sia al livello del singolo alunno, sia al livello dell intero gruppo classe. Nel processo di valutazione si stabiliscono dei momenti di sintesi e di riflessione: i colloqui interquadrimestrali e la consegna del documento di valutazione, a fine quadrimestre e alla fine dell anno scolastico, in cui la stessa assume anche carattere di comunicazione ufficiale alle famiglie e di passaggio formale all anno successivo. Nella scuola dell infanzia ogni anno viene stilata una scheda di passaggio per gli alunni di 5 anni che frequenteranno la classe prima. Tale scheda viene redatta dalla Commissione Valutazione. LE PROVE DI VERIFICA, LE VALUTAZIONI PERIODICHE E FINALI DEL RENDIMENTO SCOLASTICO (DPR.122/09 ART.1 C.4 E 5) Devono essere coerenti con gli obiettivi di apprendimento previsti dal POF, nel rispetto del principio della libertà di insegnamento. Il Collegio dei Docenti pertanto ne definisce modalità e criteri per assicurare: Omogeneità, equità e trasparenza: detti criteri fanno parte integrante del Piano dell Offerta Formativa; Valutazione degli alunni nel primo ciclo di istruzione: la valutazione, periodica e finale, degli apprendimenti è effettuata nella scuola primaria dal docente ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe e, nella scuola secondaria di primo grado, dal consiglio di classe, presieduto dal 35
36 dirigente scolastico o da suo delegato, con deliberazione assunta, ove necessario, a maggioranza. La valutazione dell'insegnamento della religione cattolica resta disciplinata dall'articolo del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado, ed è comunque espressa senza attribuzione di voto numerico. MODALITÀ DI VERIFICA DEGLI APPRENDIMENTI Tipologie di prove: prove oggettive; prove semi-strutturate; prove scritte; prove orali; prove pratiche (esecuzioni strumentali, prove grafiche, costruzioni di oggetti, esercizi fisici, ecc.). 1 Art Insegnamento della religione cattolica 1. Nelle scuole pubbliche non universitarie di ogni ordine e grado l'insegnamento della religione cattolica è disciplinato dall'accordo tra la Repubblica Italiana e la Santa sede e relativo protocollo addizionale, ratificato con legge 25 marzo 1985 n. 121 e dalle intese previste dal predetto protocollo addizionale, punto 5, lettera b).2. Per l'insegnamento della religione cattolica il capo di istituto conferisce incarichi annuali d'intesa con l'ordinario diocesano secondo le disposizioni richiamante nel comma 1.3. I docenti incaricati dell'insegnamento della religione cattolica fanno parte della componente docente negli organi scolastici con gli stessi diritti e doveri degli altri docenti, ma partecipano alle valutazioni periodiche e finali solo per gli alunni che si sono avvalsi dell'insegnamento della religione cattolica.4. Per l'insegnamento della religione cattolica, in luogo di voti e di esami, viene redatta a cura del docente e comunicata alla famiglia, per gli alunni che di esso si sono avvalsi, una speciale nota, da consegnare unitamente alla scheda o alla pagella scolastica, riguardante l'interesse con il quale l'alunno segue l'insegnamento e il profitto che ne ritrae. 36
37 Correlazione tra tipo di prova assegnata e obiettivi da verificare Prima di somministrare la prova di verifica vengono esplicitati agli alunni gli obiettivi che si vanno a verificare.le prove sono somministrate in connessione con le unità di apprendimento e prevedono: una graduazione delle difficoltà proposte la coerenza con gli obiettivi perseguiti la commisurazione ai livelli di difficoltà affrontati durante l attività didattica. Frequenza delle verifiche La frequenza con cui vengono effettuate le prove di verifica scritte sono stabilite dal consiglio di classe/interclasse e riportata nel piano di lavoro dei docenti. Almeno tre a quadrimestre per le seguenti discipline: Italiano, Matematica, Inglese e Francese (per la scuola secondaria di primo grado) Resta inteso comunque che ogni altra disciplina potrà utilizzare, qualora il docente lo ritenga necessario, la prova scritta senza vincoli relativamente alla quantità. Casi di individualizzazione delle verifiche Dove sia stata redatta una programmazione personalizzata (PEP-PEI-PDP) sono previste prove differenziate. Nel caso il docente decida di sottoporre all alunno in difficoltà la prova comune, prima della stessa, fornisce indicazioni rispetto a quali siano le prove che deve svolgere. Valutazione alunni con disabilità I docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti gli alunni, avendo come oggetto del proprio giudizio, relativamente agli alunni disabili, i criteri a norma dell'articolo 314, comma 2, del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n Qualora un alunno con disabilità sia affidato a più docenti del sostegno, essi si esprimono con un unico voto. 37
38 La valutazione degli alunni con disabilità certificata nelle forme e con le modalità previste dalle disposizioni in vigore è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base del piano educativo individualizzato ed è espressa con voto in decimi. Per l'esame conclusivo del primo ciclo sono predisposte, utilizzando le risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, prove di esame differenziate, comprensive della prova a carattere nazionale, corrispondenti agli insegnamenti impartiti, idonee a valutare il progresso dell'alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. Le prove sono adattate, ove necessario in relazione al piano educativo individualizzato, a cura dei docenti componenti la commissione. Le prove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell'esame e del conseguimento del diploma di licenza. Le prove dell'esame conclusivo del primo ciclo sono sostenute anche con l'uso di attrezzature tecniche e sussidi didattici, nonché di ogni altra forma di ausilio tecnico loro necessario. Sui diplomi di licenza è riportato il voto finale in decimi, senza menzione delle modalità di svolgimento e di differenziazione delle prove. Agli alunni con disabilità che non conseguono la licenza è rilasciato un attestato di credito formativo. Tale attestato è titolo per l'iscrizione e per la frequenza delle classi successive, ai soli fini del riconoscimento di crediti formativi validi anche per l'accesso ai percorsi integrati di istruzione e formazione. Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA)adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento 38
39 dell'attività didattica e delle prove di esame, sono adottati, nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologicodidattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove. Gli alunni con DSA, durante l'intero A. S., debbono espletare verifiche degli apprendimenti utilizzando strumenti compensativi e dispensativi che li aiutino a mostrare realmente i risultati formativi raggiunti; la valutazione, anche delle lingue straniere, non può prescindere dallo svolgimento delle prove scritte; gli strumenti compensativi ammissibili sono tutti quelli che permettono di evitare il condizionamento dovuto al disturbo; gli strumenti dispensativi sono tutti quelli che permettono di evitare attività che agiscano esclusivamente sul punto debole dell'alunno(= disturbo specifico). Alcune specificità per gli esami di stato del I Ciclo Per l esame di Stato della Scuola Secondaria di I grado è predisposta apposita relazione nella quale si illustra la situazione dell alunno a partire dalla diagnosi, le personalizzazioni nonché gli strumenti compensativi e dispensativi utilizzati e necessari per l espletamento delle prove. VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO DEGLI ALUNNI La valutazione del comportamento degli alunni è espressa: nella scuola primaria dai docenti contitolari della classe, con voto numerico espresso in decimi riportato nel documento di valutazione; nella scuola secondaria di primo grado, con voto numerico espresso collegialmente in decimi nel documento di valutazione. 39
40 Nella scuola secondaria di primo grado, ferma restando la frequenza richiesta dall'articolo 11, comma 1, del decreto legislativo n. 59 del , e successive modificazioni, ai fini della validità dell'anno scolastico e per la valutazione degli alunni, le motivate deroghe in casi eccezionali, previsti dal medesimo comma 1, sono deliberate dal collegio dei docenti a condizione che le assenze complessive non pregiudichino la possibilità di procedere alla valutazione stessa. L'impossibilità di accedere alla valutazione comporta la non ammissione alla classe successiva o all'esame finale del ciclo. Tali circostanze sono oggetto di preliminare accertamento da parte del consiglio di classe e debitamente verbalizzate. Il voto di condotta valuta il comportamento dell alunno durante le attività scolastiche, il suo livello di partecipazione alle stesse, il suo grado di interesse, l assiduità alle lezioni e, in generale, l adempimento dei suoi doveri scolastici. Esso non ha una valenza esclusivamente sanzionatoria, in quanto risulta strumento imprescindibile di orientamento e di potenziamento del senso di responsabilità dell alunno. Il voto di condotta, viene attribuito dall intero Consiglio di classe dopo la definizione dei voti di profitto, in sede di scrutinio. Considerato che ciascuna istituzione scolastica autonoma, nel rispetto dei principi e dei criteri di carattere generale previsti dal presente decreto e dalla normativa vigente, può determinare, in sede di redazione del P.O.F., ulteriori criteri ed iniziative finalizzate alla prevenzione, tenendo conto di quanto previsto dal regolamento d istituto, dal patto educativo di corresponsabilità e dalle specifiche esigenze della comunità scolastica e del territorio, sono determinati qui specifici criteri a livello d istituto. 2 Ai fini della validità dell'anno, per la valutazione degli allievi è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale personalizzato. Per casi eccezionali, le istituzioni scolastiche possono autonomamente stabilire motivate deroghe al suddetto limite. 40
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