LEGGE 266/97 ART.14-INTERVENTI PER LO SVILUPPO IMPRENDITORIALE IN AREE DI DEGRADO URBANO

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1 Rete delle Città IPI Istituto per la Promozione Industriale LEGGE 266/97 ART.14-INTERVENTI PER LO SVILUPPO IMPRENDITORIALE IN AREE DI DEGRADO URBANO 1 REPORT DI MONITORAGGIO ED ANALISI DEL PROCESSO DI DEFINIZIONE DEL 5 PROGRAMMA Ministero dello Sviluppo Economico

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3 Rete delle Città IPI Istituto per la Promozione Industriale LEGGE 266/97 ART.14-INTERVENTI PER LO SVILUPPO IMPRENDITORIALE IN AREE DI DEGRADO URBANO 1 REPORT DI MONITORAGGIO ED ANALISI DEL PROCESSO DI DEFINIZIONE DEL 5 PROGRAMMA Ministero dello Sviluppo Economico

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5 INDICE PREFAZIONE TOMMASO DEALESSANDRI VICE-SINDACO DEL COMUNE DI TORINO Sommario...7 Parte I Monitoraggio dei risultati dei primi quattro programmi di intervento Finalità del Lavoro e Approccio Metodologico Risorse stanziate e impegnate Le imprese beneficiarie Le agevolazioni alle imprese di cui all art. 4 del D.M. 225/ Le iniziative Le agevolazioni Revoche e rinunce Le azioni finanziabili di cui all art Elementi di sintesi Glossario Appendice Statistica Parte II Analisi del processo di definizione del 5 Programma Finalità del Lavoro e Approccio Metodologico Finalità dell analisi La metodologia utilizzata per l analisi del processo di definizione del 5 Programma I Programmi dei Comuni Bari Bologna Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Roma Torino Venezia Quadro sinottico sui programmi dei Comuni Il processo di definizione del 5 Programma: procedure e modalità a confronto Considerazioni Conclusive Allegato A: Indice delle Tavole di Spoglio... 91

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7 Parte III Le iniziative attuate dai singoli Comuni COMUNE DI BARI COMUNE DI BOLOGNA COMUNE DI CAGLIARI COMUNE DI FIRENZE COMUNE DI GENOVA COMUNE DI MILANO COMUNE DI NAPOLI COMUNE DI ROMA COMUNE DI VENEZIA...157

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9 Prefazione Le città metropolitane che hanno beneficiato delle risorse messe a disposizione dall art.14 della legge 266/97, in questi primi cinque anni di attività, hanno creato nelle singole realtà una serie di servizi e di strumenti a sostegno delle piccole imprese, dimostrando una forte capacità operativa nel promuovere e sostenere lo sviluppo economico dei propri territori. Queste diverse esperienze hanno reso concreto ed operativo il principio della sussidiarietà e hanno anticipato, con la realizzazione di buone prassi, un modello praticabile per la realizzazione di politiche e azioni di Sviluppo Locale nei diversi territori. In particolare, questa legge, grazie ai finanziamenti periodici del Ministero dello Sviluppo Economico, ha consentito alle Città Metropolitane di avviare e consolidare un graduale ma costante processo di supporto alle piccole imprese consentendo la loro permanenza, il loro sviluppo e l integrazione in condizioni di forte trasformazione, contribuendo al miglioramento del tessuto sia economico che sociale nelle aree interessate. Contestualmente le Città Metropolitane hanno costituito, già con il primo finanziamento della Legge 266/97, un organismo di Coordinamento denominato Rete delle Città; questo strumento nel corso degli anni ha assunto un valore strategico poiché in questa sede hanno trovato spazio attività di confronto e di sviluppo della misura sia tra le diverse Città che con il Ministero. Questo tavolo di lavoro ha permesso di arrivare ad una modifica migliorativa del Regolamento attuativo della Legge 266 con modalità partecipative ed in un tempo relativamente breve. La presenza della Rete delle Città ha facilitato la sottoscrizione di una Convenzione triennale con l'istituto della Promozione Economica che ha redatto il seguente report. La Città di Torino è particolarmente soddisfatta che questo importante accordo si sia concluso durante il Suo anno di Coordinamento della Rete in quanto ritiene che il dotarsi di questa modalità per il monitoraggio delle azioni compiute con una comparazione con tutte le Città, rappresenti un punto di svolta qualitativo che sicuramente sarà apprezzato. Il Monitoraggio e la Valutazione devono diventare, per la Pubblica Amministrazione, metodo consolidato per sostenere gli interventi che hanno dimostrato efficacia ed efficienza nell azione. Nella pubblicazione troverete una analisi attenta e puntuale del lavoro svolto in questi cinque anni i cui esiti sono visibili ed apprezzabili. Il Vice-Sindaco Tommaso Dealessandri 5

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11 SOMMARIO L art. 14 della Legge 266/97 prevede l assegnazione di risorse economiche a dieci Comuni italiani (Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino, Venezia) finalizzate al sostegno diretto ed indiretto di imprese localizzate (o che potrebbero localizzarsi) in aree di degrado urbano. Le azioni finanziabili ex art. 3 ed ex art. 4 del DM 297/04 prevedono rispettivamente l erogazione di servizi (incubatori di impresa, animazione economica, formazione, etc.) e agevolazioni alle piccole imprese. La ripartizione delle risorse fra le due tipologie di intervento è decisa dai Comuni con il solo vincolo del 40% massimo attribuibile alle azioni pubbliche ex art. 3. Il presente lavoro costituisce il primo report di monitoraggio e valutazione sull attuazione della Legge 266/97, art. 14, nell ambito di un progetto di ricerca svolto in collaborazione tra i Comuni beneficiari dell intervento e l IPI. Il report propone il monitoraggio dell implementazione dei primi quattro Programmi, un analisi del processo di definizione del 5 Programma, nonché schede elaborate dai singoli Comuni sui principali risultati sinora ottenuti. Nei primi quattro programmi di intervento il Ministero dello Sviluppo Economico ha assegnato ai Comuni risorse per 171 milioni di euro, distribuite in misura proporzionale alla popolazione residente. Le risorse impegnate sono state pari a 160 milioni, ovvero la quasi totalità (94%) delle risorse messe a disposizione. Le imprese beneficiarie delle agevolazioni previste ex art. 4 sono state, nell intero periodo di attuazione della normativa, 3.069, di cui il 41% (1.262) costituito da imprese giovani, nate cioé non più di 24 mesi prima della data di concessione delle agevolazioni; le somme riconosciute ed erogate ammontano rispettivamente a 95 e 67 milioni di euro e hanno attivato investimenti per circa 275 milioni di euro. Il rapporto tra iniziative idonee ovvero ammissibili al finanziamento - e presentate è cresciuto tra i primi e gli ultimi due programmi mettendo in luce una migliorata capacità da parte delle imprese di proporre iniziative dotate di adeguati requisiti formali ed economico-finanziari. L apprezzamento manifestato dalle imprese nei confronti dello strumento appare crescere in misura maggiore rispetto alle risorse messe a disposizione dallo stesso, come testimoniato anche dal rapporto fra domande ammesse e domande idonee, dato passato dal 51,5% al 45,3% (rispettivamente media I-II Programma e III-IV Programma). Nel complesso dei quattro programmi, il tasso di erogazione (rapporto tra agevolazioni erogate ed agevolazioni concesse) è mediamente elevato (pari ad oltre il 70%). Le erogazioni del primo (95%) e secondo programma (86%) sono quasi completate. 7

12 In relazione alle azioni di cui all art. 3 del D.M. 225/98, nei primi quattro programmi di attuazione, sono stati stanziati 50,1 ed impegnati 42,8 milioni di euro (85% dello stanziamento). Gli importi fino ad oggi erogati ammontano a 27,5 milioni di euro, pari al 64% dell impegno. La costituzione di incubatori per nuova imprenditorialità risulta essere la tipologia che ha concentrato più risorse: con 19 milioni di euro incide per il 44% del totale delle risorse impegnate. Con D.M. dell'11 novembre 2004, il Ministero dello Sviluppo Economico ha determinato in 39,9 milioni di euro le risorse da trasferire ai Comuni per l'attuazione del 5 Programma di intervento. Il D.M. del 6 ottobre 2005 ha poi sommato alle disponibilità finanziarie previste dal precedente decreto un'ulteriore ammontare pari a 7,6 milioni di euro. In merito all analisi della definizione del 5 Programma, appare nel complesso coerente la gestione della fase di rilevazione delle necessità del territorio, di definizione degli obiettivi e di ideazione delle azioni per il loro raggiungimento. In riferimento alle aree agevolabili, Bari, Bologna, Milano, Napoli, Roma e Torino hanno aggiunto aree senza eliminarne nessuna, mentre Firenze ha aggiunto alcune aree escludendone altre. Il fatto che la maggioranza dei Comuni abbia aggiunto nuove aree a quelle preesistenti testimonia la capacità dello strumento di avviare processi di sviluppo che i Comuni intendono capitalizzare attraverso la continuità degli interventi nelle medesime aree; al contempo, l aggiunta di nuove aree permette di innescare i medesimi processi in zone che non hanno potuto beneficiare in passato dello strumento, implicando, così, un riconoscimento della sua validità. Le metodologie adottate per l individuazione delle aree da parte dei Comuni si presentano estremamente eterogenee, prevedendo l utilizzo di indicatori sia di natura quantitativa che qualitativa. Tutti i Comuni hanno utilizzato entrambe le tipologie di indicatori, ad esclusione di Napoli che si è concentrata su quelli quantitativi. La natura di tali indicatori è prevalentemente economica e sociale; a questi, per i Comuni di Bari, Bologna, Napoli e Roma, se ne aggiungono altri di natura infrastrutturale. A tal proposito, si fa presente l utilità di poter disporre in futuro per le aree selezionate di un set di indicatori omogenei atti a descrivere l area stessa, senza necessariamente implicare un loro rigido utilizzo nel processo di individuazione. Nella definizione del 5 Programma i Comuni hanno dimostrato una buona attenzione alle esigenze reali del territorio, testimoniata dal coinvolgimento degli operatori economici locali, in particolare delle associazioni di imprese e delle rappresentanze degli imprenditori. L approccio adottato ha seguito una visione strategica di sviluppo urbano: 8 Comuni su 10 hanno considerato, nella definizione delle aree, anche le loro potenzialità di sviluppo con particolare riguardo all attrattività degli investimenti (6 su 10). 8

13 L approccio strategico si manifesta, in 9 Comuni su 10, anche nell integrazione delle misure previste dal 5 Programma con altre iniziative di sviluppo urbano, attivate attraverso interventi di carattere europeo, regionale o comunale. Si innescano in tale modo circoli virtuosi di sviluppo, elemento, questo, di particolare rilevanza in un contesto di scarsità di risorse. Significativo risulta l impegno gestionale legato alla programmazione e attuazione degli interventi; quasi tutti i Comuni (9 su 10) hanno, infatti, costituito un ufficio dedicato, con risorse che nel tempo hanno saputo accrescere le proprie professionalità. I Comuni di Roma e Firenze presentano i valori più elevati con rispettivamente 15 e 10 persone, di cui 14 e 3 in modo esclusivo. In conclusione, molti degli aspetti emersi nelle analisi di questo report sembrano confermare la tendenza per cui l economia urbana può essere uno specifico fattore di sviluppo e non semplicemente un side show del contesto economico generale. In particolare, in un momento di forti vincoli di spesa pubblica, questo aspetto può rappresentare un elemento fortemente innovativo per la valutazione della spesa dei Comuni. 9

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15 PARTE I MONITORAGGIO DEI RISULTATI DEI PRIMI QUATTRO PROGRAMMI DI INTERVENTO (LEGGE 266/97, EX ART. 14) 11

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17 Monitoraggio dei risultati dei primi quattro programmi di intervento 1. FINALITÀ DEL LAVORO E APPROCCIO METODOLOGICO Le analisi svolte nella Parte I costituiscono l aggiornamento di una precedente indagine 1, svolta dall'ipi con la collaborazione degli uffici comunali interessati, che ha tracciato un quadro di insieme dello stato di utilizzo delle risorse finanziare messe a disposizione dall'intervento ex legge 266/97, art. 14. Come in quel caso, l'indagine ha comportato uno specifico lavoro di raccolta, elaborazione e controllo delle informazioni. A tale scopo, sono state predisposte tabelle di rilevazione per la raccolta dei principali dati di attuazione dei primi quattro programmi di intervento. Gli uffici comunali hanno collaborato alla progettazione della loro struttura e alla precisazione del significato di alcuni dei dati richiesti. É stata successivamente prestata attività di assistenza nella compilazione delle tabelle ed effettuato il controllo dei dati, ponendo particolare attenzione sulla coerenza delle informazioni fornite da ciascun Comune. Rispetto alla precedente indagine, la maggiore disponibilità di informazioni ha reso possibile un'analisi più puntuale dello stato di avanzamento dei primi quattro Programmi attuati ex D.M. 225/98; sono stati, inoltre, esaminati argomenti non affrontati nel precedente lavoro, come il livello di attuazione delle azioni pubbliche ex art. 3 ed il fenomeno delle rinunce/revoche delle iniziative ex art. 4. I dati risultano aggiornati al 31 dicembre Cfr. Legge 266/97 art. 14 Interventi per lo sviluppo imprenditoriale in aree di degrado urbano - Indagine pilota sull'applicazione della normativa da parte dei Comuni, Rete delle Città-IPI,

18 Monitoraggio dei risultati dei primi quattro programmi di intervento 2. RISORSE STANZIATE E IMPEGNATE Nei primi quattro programmi di intervento della legge 266/97, art. 14 il Ministero dello Sviluppo Economico ha attribuito ai dieci Comuni interessati dagli interventi previsti risorse per 171 milioni di Euro, distribuite in misura proporzionale ai dati ISTAT sulla popolazione residente in ciascuno di essi. In linea con le risorse assegnate dal Ministero, i Comuni hanno stanziato interamente i 171 milioni di Euro, impegnando, ad oggi, la cifra di 160 milioni, pari al 94% dello stanziamento complessivo. Del complesso delle risorse stanziate, 121 milioni di Euro (70,6%) sono stati destinati alle agevolazioni ex art. 4. Le risorse impegnate per le agevolazioni ex art. 4 ammontano a 117 milioni di Euro (73,2%) (Tab. 1). Tab. 1 - Totale stanziamenti e impegni relativi ai primi quattro programmi di sviluppo imprenditoriale approvati Tipologia di intervento Azioni finanziabili di cui all'art. 3 del D.M. 225/98 Agevolazioni alle imprese di cui all'art. 4 del D.M. 225/98 Totale Risorse stanziate (milioni di Euro) % Risorse impegnate (milioni di Euro) 50,1 29,4 42,8 26,8 120,6 70,6 117,0 73,2 170,8 100,0 159,8 100,0 % Fonte: elaborazioni IPI su dati forniti dai Comuni Tra i Comuni interessati, i maggiori volumi di risorse sono stati trasferiti ai Comuni di Roma (56,3 milioni di Euro, pari al 33% dello stanziamento complessivo), Milano (28 milioni, 16%) e Napoli (21,5 milioni, 13%) (Tab. 2). Rispetto agli impegni di spesa, Roma ha impegnato 54,6 milioni di Euro, seguono per importo Milano 26,8 milioni, Torino con 19,2 e Napoli (16,7). I quattro Comuni principali, quindi, concentrano da soli il 74% delle risorse impegnate, influenzando in modo marcato i risultati complessivi della normativa in esame. 14

19 Monitoraggio dei risultati dei primi quattro programmi di intervento Tab. 2 - Totale stanziamenti e impegni per Comune nel complesso dei primi quattro programmi di intervento Comune Risorse stanziate (migliaia di Euro) Art. 3 DM 225/98 Art. 4 DM 225/98 Totale Risorse impegnate (migliaia di Euro) Art. 3 DM 225/98 Art. 4 DM 225/98 Totale Torino Milano Venezia Genova Bologna Firenze Roma Cagliari Napoli Bari Totale Fonte: elaborazioni IPI su dati forniti dai Comuni La ripartizione delle risorse impegnate tra art. 3 e art. 4 risulta piuttosto eterogenea tra i Comuni: si passa dalla quasi totalità delle risorse destinate all art. 4 dai Comuni di Bari e Cagliari, a percentuali prossime a quella minima prevista dalla legge (all art. 4 va destinato almeno il 50% delle risorse) del Comune di Firenze (Graf. 1). Graf. 1 Ripartizione percentuale delle risorse impegnate per Comune tra azioni previste dall art. 3 ed agevolazioni ex art. 4 del D.M. 225/98 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 0% 3% 100% 97% 20% 22% 24% 26% 27% 28% 34% 43% 80% 78% 76% 74% 73% 72% 66% 57% Bari Cagliari Milano Napoli Genova Torino Venezia Bologna Roma Firenze Azioni finanziabili di cui all'art.3 del D.M. 225/98 Agevolazioni alle imprese di cui all'art.4 del D.M. 225/98 15

20 Monitoraggio dei risultati dei primi quattro programmi di intervento La maggior parte dei Comuni interessati ha impegnato la quasi totalità delle risorse stanziate (Tab. 3) ed in media, nel complesso dei dieci Comuni, le risorse impegnate corrispondono al 93,6% di quelle stanziate. La quota è più elevata se si considera il solo art. 4, per cui tale percentuale sale al 97,0% contro l 85,3% dell art. 3. La maggiore difficoltà di impegno relativa alle azioni di cui all art. 3 è riscontrabile in quasi tutti i Comuni che non hanno impegnato la totalità delle risorse stimate, eccezion fatta per Genova. Tab. 3 - Risorse impegnate rispetto a quelle stanziate (%) Comune % risorse impegnate rispetto alle stanziate Art.3 DM 225/98 Art.4 DM 225/98 Totale Torino 100,0 100,0 100,0 Milano 86,5 100,0 97,0 Venezia 100,0 100,0 100,0 Genova 94,1 92,2 92,6 Bologna 100,0 100,0 100,0 Firenze 97,9 100,0 99,1 Roma 91,7 100,0 97,0 Cagliari 100,0 100,0 100,0 Napoli 45,8 96,6 77,7 Bari 2,3 64,3 61,6 Totale 85,3 97,0 93,6 Fonte: elaborazioni IPI su forniti dai Comuni Nel complesso emerge una elevata capacità di impegno da parte dei Comuni che hanno saputo allocare la quasi totalità delle risorse messe loro a disposizione dall'intervento nel corso dei quattro programmi oggetto dell'analisi. 16

21 Monitoraggio dei risultati dei primi quattro programmi di intervento 3. LE IMPRESE BENEFICIARIE Il presente paragrafo illustra i dati relativi alle imprese beneficiarie dell'intervento oggetto dell'analisi, distinguendo tra imprese beneficiarie delle azioni finanziabili dall art. 3 del D.M. 225/98 2, imprese ammesse alle agevolazioni ex art. 4 ed imprese beneficiarie di entrambi gli interventi. Il numero complessivo di imprese beneficiarie è pari a 9.418, di cui (59%) giovani imprese 3. La maggior quota di imprese beneficiarie è relativa ai soli interventi ex art. 3 (67%), il 22% è beneficiario delle sole agevolazioni ex art. 4, mentre il 10% ha beneficiato di entrambe le forme di intervento. Considerando le sole imprese giovani, più elevata è la quota delle beneficiarie di sole azioni pubbliche (77,3%), e più contenuta (10,8%) la percentuale di imprese ammesse alle sole agevolazioni ex art. 4 (Tab. 4). Tab. 4 - Imprese beneficiarie per tipologia di intervento nei primi quattro programmi Beneficiari N % Imprese beneficiarie solo di interventi relativi ad azioni pubbliche (art. 3 del D.M. 225/98 ) Imprese beneficiarie solo di agevolazioni (art. 4 del D.M. 225/98 ) Imprese beneficiarie sia di interventi relativi ad azioni pubbliche che di agevolazioni (artt. 3 e 4 del D.M. 225/98 ) di cui giovani imprese , , , , , ,9 Totale , ,0 % Fonte: elaborazioni IPI su dati forniti dai Comuni Il maggior numero di imprese beneficiarie degli interventi è localizzato nel Comune di Roma (3.974, pari al 42%), seguito da Milano (2.480,26%) e Torino (1.040, 11%). La quota più elevata di imprese giovani si riscontra in corrispondenza dei Comuni di Firenze e Bologna, nei quali queste incidono rispettivamente per l 82% e l 81% sul totale (Tab. 5). 2 Per la natura di alcune azioni, come l animazione economica, risulta complesso identificare con esattezza il numero di beneficiari: il dato riportato rappresenta quindi un valore indicativo rispetto a quanto è stato possibile quantificare. 3 Sono definite giovani quelle imprese costituitesi non più di 24 mesi prima della data di concessione delle agevolazioni. 17

22 Monitoraggio dei risultati dei primi quattro programmi di intervento Tab. 5 - Imprese beneficiarie per Comune nei primi quattro programmi di intervento Comune Totale n imprese beneficiarie di cui giovani Quota di imprese giovani su totale (%) Torino ,9 Milano ,1 Venezia ,1 Genova ,6 Bologna ,3 Firenze ,1 Roma ,0 Cagliari ,9 Napoli ,8 Bari ,4 Totale ,1 Fonte: elaborazioni IPI su dati forniti dai Comuni La distribuzione delle imprese beneficiarie per le diverse tipologie di intervento (Tab. 6) è molto eterogenea: le imprese che beneficiano esclusivamente delle azioni ex art. 3 si concentrano nei Comuni di Roma, Milano e Firenze; nella maggior parte dei Comuni prevalgono le imprese beneficiarie delle sole agevolazioni ex art. 4 (Venezia, Cagliari, Bari, Genova, Torino, Bologna). Nel Comune di Napoli tutte le imprese beneficiarie godono degli interventi previsti da entrambi gli articoli. Tab. 6 - Incidenza % delle imprese beneficiarie per tipologia di intervento nei 10 Comuni Comune Imprese beneficiarie solo delle azioni ex art.3 (%) Imprese beneficiarie solo di agevolazioni ex art.4 (%) Imprese beneficiarie sia di azioni che di agevolazioni (%) Totale (%) Torino 27,2 72,8-100,0 Milano 85,1 14,2 0,8 100,0 Venezia - 100,0-100,0 Genova 0,3 76,1 23,6 100,0 Bologna - 71,9 28,1 100,0 Firenze 67,4 17,9 14,7 100,0 Roma 87,5-12,5 100,0 Cagliari - 100,0-100,0 Napoli ,0 100,0 Bari - 100,0-100,0 Totale 67,4 22,1 10,4 100,0 Fonte: elaborazioni IPI su dati forniti dai Comuni 18

23 Monitoraggio dei risultati dei primi quattro programmi di intervento 4. LE AGEVOLAZIONI ALLE IMPRESE DI CUI ALL ART. 4 DEL D.M. 225/98 Di seguito presentiamo i dati di monitoraggio sulle agevolazioni riconosciute alle imprese relativamente all attuazione dei primi quattro programmi di intervento della legge 266/97 art Le iniziative Nei primi quattro programmi di intervento, sono state presentate circa richieste di agevolazione per i contributi ex art. 4, di cui oltre (32%) relative al Comune di Roma, oltre (19%) relative al Comune di Napoli e (15%) circa al Comune di Torino (Tab. 7). Delle domande presentate, il 51%, pari a 6.357, è stato ritenuto idoneo alle agevolazioni, mentre ad essere oggetto di provvedimenti di concessione dei contributi (in seguito ammesse ) sono state iniziative (il 48% delle idonee). Tab. 7 - Iniziative presentate, idonee ed ammesse alle agevolazioni ex art. 4 nei primi quattro programmi di intervento Comune Iniziative presentate Iniziative idonee Iniziative oggetto di provvedimento di concessione Idonee / Presentate (%) Ammesse / Idonee (%) Torino ,7 60,0 Milano ,9 68,5 Venezia ,6 34,3 Genova ,4 91,6 Bologna ,0 64,6 Firenze ,8 37,1 Roma ,5 52,2 Cagliari ,2 50,7 Napoli ,3 20,1 Bari ,7 54,0 Totale ,9 48,3 Fonte: elaborazioni IPI su dati forniti dai Comuni Il Comune di Torino presenta il numero più elevato di iniziative ammesse, (757 pari al 25%), seguito da Roma (16%), Milano e Bologna (entrambi 12 %). Il rapporto tra iniziative idonee e presentate presenta una notevole variabilità tra i diversi Comuni: a presentare il valore più elevato è il Comune di Venezia con il 97%, seguito da Cagliari (96%). Il valore più basso si registra in corrispondenza del Comune di Roma (23%) che registra il numero più elevato di domande presentate (4.050). 19

24 Monitoraggio dei risultati dei primi quattro programmi di intervento Dal punto di vista della dinamica dei quattro programmi, il rapporto tra iniziative idonee e presentate cresce tra i primi e gli ultimi due, passando dal 42% al 63%, mettendo in luce una migliorata capacità da parte delle imprese di proporre iniziative dotate di adeguati requisiti formali ed economico-finanziari. Cresce il numero di domande idonee (+10%), mentre il numero di domande approvate, in lieve diminuzione, sconta nei programmi più recenti la presenza di bandi ancora in corso di attuazione (Graf. 2). Graf. 2 - Iniziative presentate, idonee e oggetto di provvedimento di concessione nei primi quattro programmi Primo e Secondo programma Terzo e Quarto programma Iniziative presentate Iniziative idonee Iniziative oggetto di provv.to di concessione Il 41% delle imprese beneficiarie di agevolazioni ex art. 4 è giovane (1.262 su 3.069), con quote variabili tra i singoli Comuni (Graf. 3). Graf. 3 - Le quote di imprese "giovani" nei singoli Comuni 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 81% 19% 66% 34% 63% 54% 50% 45% 38% 46% 50% 55% 29% 24% 15% 11% 41% 71% 76% 85% 89% 59% "giovani" altro Bologna Venezia Roma Genova Napoli Firenze Torino Milano Cagliari Bari TOTALE 20

25 Monitoraggio dei risultati dei primi quattro programmi di intervento 4.2. Le agevolazioni Le agevolazioni riconosciute nei quattro programmi ammontano complessivamente a mila Euro: gli importi più elevati si registrano per il Comune di Roma, con 28,5 milioni di Euro di contributi concessi, seguito da Milano (17,5 milioni) e Torino (14 milioni). Le erogazioni complessive ammontano a 66,7 milioni di Euro, pari al 70% delle agevolazioni riconosciute. La spesa prevista dalle iniziative ammesse per 9 dei Comuni interessati 4 è pari, nel complesso, a 266 milioni di Euro. Tab. 8 - Agevolazioni riconosciute, spese previste ed erogazioni per Comune nei primi quattro programmi di intervento Comune Agevolazioni riconosciute (migliaia di Euro) Spese previste dalle iniziative ammesse (migliaia di Euro) Erogazioni (migliaia di Euro) Torino Milano Venezia Genova Bologna Firenze Roma Cagliari Napoli nd Bari Totale Fonte: elaborazioni IPI su dati forniti dai Comuni In media, le agevolazioni ad oggi riconosciute rappresentano l 82% delle risorse complessivamente impegnate ed il 79% di quelle stanziate nei quattro bandi. La quota più elevata di agevolazioni riconosciute rispetto alle risorse impegnate è registrata dal Comune di Torino, che ha esaurito la totalità dei fondi resi disponibili attraverso i bandi. Nella maggior parte dei casi lo scostamento tra le agevolazioni riconosciute e i fondi impegnati è attribuibile al numero elevato di rinunce e revoche (vedi paragrafo succ.) che liberano risorse 4 Il dato è non disponibile per il Comune di Napoli 21

26 Monitoraggio dei risultati dei primi quattro programmi di intervento concedibili, a fronte delle quali lo scorrimento delle graduatorie talune volte non è stato previsto, in altre non è stato possibile per l'esaurimento delle iniziative idonee: in questo caso è stato necessario impegnare nuovamente le risorse residue in ulteriori bandi ancora in corso di attuazione. In media, inoltre, l agevolazione riconosciuta ha coperto il 33% delle spese previste dalle iniziative agevolate per 9 dei 10 Comuni interessati. I Comuni, inoltre, risultano piuttosto allineati rispetto a tale indicatore, con l eccezione di Roma, che presenta il valore più basso (24%). Tab. 9 - Alcuni indicatori di attuazione nei primi quattro programmi di intervento Comune agevolazioni riconosciute / risorse impegnate (%) erogazioni / agevolazioni riconosciute (%) agevolazioni riconosciute / spese previste (%) Torino 100,0 100,0 38,0 Milano 81,4 34,1 42,1 Venezia 90,4 88,1 42,9 Genova 88,4 67,3 40,6 Bologna 68,1 50,2 30,8 Firenze 91,3 87,0 37,5 Roma 78,7 70,0 23,8 Cagliari 87,5 92,4 46,5 Napoli 63,9 86,8 n.d. Bari 82,4 50,4 37,6 Totale 81,7 69,8 32,7 (*) Fonte: elaborazioni IPI su dati forniti dai Comuni (*) Il rapporto medio effettuato su 9 dei 10 Comuni La capacità di erogazione, nel complesso dei quattro programmi, si rivela elevata: in media è stato erogato il 70% delle agevolazioni riconosciute, con valori di picco registrati da Torino (100%) e Cagliari (92%). Nel complesso dei Comuni, le erogazioni del primo e secondo programma sono quasi del tutto completate (Graf. 4); i programmi più recenti presentano comunque uno stato elevato di avanzamento. 22

27 Monitoraggio dei risultati dei primi quattro programmi di intervento Graf. 4 Agevolazioni erogate su agevolazioni riconosciute (%) per programma ex art. 4 del D.M. 225/98 95% 86% 54% Primo programma Secondo programma Terzo e quarto programma In relazione alle domande, l agevolazione media riconosciuta alle iniziative ammesse ad agevolazione, per l intero periodo di attuazione dell intervento, è pari a 31 mila Euro: i valori massimi si registrano a Bologna (62 mila Euro) e a Roma (57 mila Euro). La spesa media per i Comuni rilevati è di 94,9 mila Euro: i valori massimi si registrano a Roma (241 mila Euro) e Bologna (162 mila Euro) (Tab. 10). Tab Agevolazione media e spesa media delle iniziative ammesse alle agevolazioni nei quattro programmi per gli interventi di cui all'art. 4 del D.M. 225/98 Comune Agevolazione media per iniziativa ammessa ad agevolazione (migliaia di Euro) Spesa media prevista per iniziativa ammessa ad agevolazione (migliaia di Euro) (*) Torino 18,8 49,5 Milano 47,4 112,5 Venezia 22,9 53,4 Genova 23,6 61,8 Bologna 61,5 162,0 Firenze 17,8 49,6 Roma 57,5 241,3 Cagliari 14,4 30,9 Napoli 31,9 - Bari 23,3 62,0 Totale 31,1 94,9 Fonte: elaborazioni IPI su dati forniti dai Comuni (*) La spesa media complessiva effettuata su 9 dei 10 Comuni 23

28 Monitoraggio dei risultati dei primi quattro programmi di intervento 4.3. Revoche e rinunce L analisi delle revoche/rinunce rispetto alle agevolazioni riconosciute ex art. 4 rappresenta un aspetto significativo di monitoraggio 5. Le risorse resesi disponibili in seguito a rinunce e revoche sono, nella maggioranza dei casi, in attesa di reimpiego attraverso l apertura di nuovi bandi, oppure, in presenza di iniziative idonee non ancora agevolate, attraverso lo scorrimento di graduatorie già approvate. Nei quattro programmi il numero di revoche/rinunce, disponibile per 9 dei 10 Comuni interessati, è stato elevato: nel complesso iniziative. L ammontare delle agevolazioni (dato disponibile per i 10 Comuni) è pari a 36,5 milioni di Euro. Nei grafici seguenti si evidenziano il numero e l'ammontare di rinunce e revoche per Comune, affiancati al numero di iniziative approvate e alle agevolazioni concesse. 5 Le iniziative e le agevolazioni riconosciute considerate nel corso dell'analisi sono al netto delle rinunce e delle revoche intervenute nel corso dell'attuazione dei programmi. 24

29 Monitoraggio dei risultati dei primi quattro programmi di intervento Graf. 5 Numero di iniziative ammesse e numero di revoche/rinunce per Comune nei primi quattro programmi per gli interventi di cui all'art. 4 del D.M. 225/ Torino Milano Venezia Genova Bologna Firenze Roma Cagliari Napoli* Bari N iniziative ammesse N revoche/rinunce * Dato sul numero di revoche/rinunce non disponibile Graf. 6 Ammontare delle agevolazioni riconosciute alle iniziative ammesse e a quelle oggetto di revoca/rinuncia per Comune nei primi quattro programmi per gli interventi di cui all'art. 4 del D.M. 225/ migliaia di euro Torino Milano Venezia Genova Bologna Firenze Roma Cagliari Napoli Bari Agevolazioni riconosciute Agevolazioni concesse ad iniziative oggetto di revoca/rinuncia 25

30 Monitoraggio dei risultati dei primi quattro programmi di intervento 5. LE AZIONI FINANZIABILI DI CUI ALL ART. 3 Nei primi quattro programmi di attuazione, per le azioni ex art. 3 sono stati stanziati 50,1 ed impegnati 42,8 milioni di Euro (85% dello stanziamento). Gli importi fin ad oggi erogati ammontano a 27,5 milioni di Euro, pari al 64% dell impegno. Tab. 11 Risorse stanziate, impegnate ed erogate nei primi quattro programmi per gli interventi di cui all'art. 3 del D.M. 225/98 Dati in migliaia di Euro Primo Programma Secondo Programma Terzo Programma Quarto Programma TOTALE Risorse stanziate Risorse impegnate Erogazioni 8.676, , , , , , , , , , , , , , ,8 Fonte: elaborazioni IPI su dati forniti dai Comuni L analisi dei dati relativi all art. 3 rispetto a quanto registrato per l art. 4 (Graf. 7), mette in evidenza una minore capacità di impegno delle risorse stanziate, soprattutto in relazione ai due programmi più recenti. Graf. 7 Risorse impegnate su risorse stanziate per gli interventi di cui all'art. 3 e art. 4 del D.M.225/98 94% 99% 78% 95% Primo e Secondo programma Terzo e Quarto programma Art.3 Art.4 26

31 Monitoraggio dei risultati dei primi quattro programmi di intervento La velocità di erogazione delle risorse, al contrario, sembra essere superiore (Graf. 8). Graf. 8 Agevolazioni erogate su risorse impegnate: confronto tra art. 3 e art. 4 del D.M. 225/98 nei primi quattro programmi di intervento 66% 64% 62% 64% 60% 58% 57% 56% 54% 52% art.3 art.4 L analisi per tipologia di azione a valere sull art. 3 evidenzia che la costituzione di incubatori per nuova imprenditorialità risulta essere l azione che ha impegnato, nel complesso dei Comuni interessati, più risorse; con 18,9 milioni di Euro essa ha attinto il 44,2% delle risorse impegnate per l art. 3 (Tab. 12). Segue l animazione economica ed assistenza tecnica per la progettazione ed avvio di iniziative imprenditoriali che, con 7,7 milioni di Euro di impegni, incide per il 18,1%. 27

32 Monitoraggio dei risultati dei primi quattro programmi di intervento Tab Distribuzione per tipologia di azione degli impegni ex art. 3 a) Tipologia di azione Animazione economica ed assistenza tecnica per la progettazione ed avvio di iniziative imprenditoriali Risorse impegnate (migliaia di Euro) % risorse impegnate sul totale art ,5 18,1% b) Interventi formativi riguardanti l'autoimpiego e la creazione di impresa 1.901,3 4,4% c) Costituzione di incubatori di nuova imprenditorialità ,7 44,2% d) Animazione e assistenza tecnica alla costituzione di consorzi e imprese miste con partecipazione maggioritaria di imprese localizzate nell'area di intervento - 0,0% e) Interventi per sviluppare l'associazionismo economico, la cooperazione aziendale 2.202,1 5,1% f) Interventi per la creazione di servizi nel campo dell'assistenza tecnica e manageriale, della sperimentazione, della qualità e dell'informazione a favore delle imprese 1.238,0 2,9% g) Interventi per la tutela delle condizioni di lavoro e la salvaguardia dell'ambiente 1.987,0 4,6% h) Partecipazione o costituzione di fondi di garanzia fidi da destinare alle finalità previste dal presente regolamento 2.293,3 5,4% Spese per l'elaborazione e la gestione del programma, nonché per il monitoraggio le verifiche e i controlli degli interventi 6.515,0 15,2% Totale ,0 100,0% Fonte: elaborazioni IPI su dati forniti dai Comuni 28

33 Monitoraggio dei risultati dei primi quattro programmi di intervento Graf. 9 - Distribuzione percentuale delle risorse impegnate per tipo di azione ex art. 3 Incubatori 44,2 Animazione economica e assistenza tecnica per nuov e iniziativ e 18,1 Spese per l'elaborazione e la gestione del programma 15,2 Fondi di garanzia 5,4 Interv enti per l'associazionismo economico 4,4 Tutela delle condizioni di lav oro e dell'ambiente 5,1 Formazione per la creazione di impresa 4,6 Serv izi per assistenza tecnica e manageriale, sperimentaz., qualità, informaz. 2,9 Assistenza alla costituzione di consorzi e imprese miste - In relazione ai diversi Comuni interessati, la costituzione di incubatori di impresa, presente in 7 Comuni, è l azione prevalente per 5 di questi: Firenze (74% del totale degli impegni per l art. 3), Genova (67%), Milano (52%), Roma (48%) e Napoli (46%). L animazione economica ed assistenza tecnica per nuove iniziative è stata attivata da 7 Comuni ed ha incidenze elevate in quelli di Roma (26% sul totale impegni), Torino e Milano (18%) e Napoli (16%). L azione sugli interventi formativi riguardanti l autoimpiego e la creazione d impresa è stata anch essa attivata da 7 Comuni ed è prevalente nel Comune di Venezia, dove incide per il 55% delle risorse impegnate. Gli interventi per la tutela delle condizioni di lavoro e la salvaguardia dell ambiente d impresa sono presenti in 6 dei Comuni interessati; essa risulta l azione prevalente per il Comune di Cagliari, che vi ha destinato il 100% delle risorse, e per il Comune di Bologna (32%). Nessun Comune ha impegnato risorse per l animazione e assistenza tecnica alla costituzione di consorzi e imprese miste. 29

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35 Monitoraggio dei risultati dei primi quattro programmi di intervento 6. ELEMENTI DI SINTESI Nei primi quattro programmi di intervento il Ministero dello Sviluppo Economico ha assegnato ai Comuni risorse per 171 milioni di Euro, distribuendole in misura proporzionale alla popolazione residente. I Comuni di Roma, con 56 milioni di Euro, e Milano, con 28 milioni, sono quelli che hanno beneficiato del maggior volume di risorse stanziate. Le risorse impegnate sono pari a 160 milioni. Esse si concentrano per il 73% (117 milioni di Euro) nelle agevolazioni alle imprese (art. 4 del D.M. 225/98) e per il restante 27% (43 milioni) nelle altre azioni ex art. 3 del D.M. 225/98. I Comuni hanno impegnato la quasi totalità (94%) delle risorse messe loro a disposizione dall'intervento nel corso dei quattro programmi. Le quote più elevate di impegni per agevolazioni ex art. 4 si registrano a Bari (99%) e Cagliari (97%), mentre la maggiore incidenza di impegni per azioni ex art. 3 si riscontra a Firenze (43%) e Roma (34%). Il numero complessivo di imprese beneficiarie è pari a La maggioranza delle imprese ha beneficiato esclusivamente dei servizi di cui all art. 3, (6.349 pari al 67% del totale); le imprese che hanno ottenuto il diritto alle agevolazioni sono (il 32,5%), di cui 983 beneficiarie anche di servizi. Le imprese giovani (imprese costituitesi non più di 24 mesi prima della data di concessione delle agevolazioni) beneficiarie sono (il 59% del totale delle imprese beneficiarie); esse, rispetto alle imprese non giovani, hanno mostrato una maggiore propensione ad avvalersi dei servizi di cui all art. 3. Nei primi quattro programmi di intervento, le iniziative presentate ex art. 4 sono , di cui (il 51%) riconosciute idonee all agevolazione. Quelle che hanno beneficiato dell agevolazione sono (il 48% delle ammissibili), di cui 757 riguardano Torino (25% del totale) e 496 Roma (16%). 31

36 Monitoraggio dei risultati dei primi quattro programmi di intervento Il rapporto tra iniziative idonee e presentate cresce tra i primi e gli ultimi due programmi mettendo in luce una migliorata capacità da parte delle imprese di proporre iniziative dotate di adeguati requisiti formali ed economico-finanziari. Le agevolazioni riconosciute, pari nel complesso a oltre 95 milioni di Euro, rappresentano l 82% delle risorse impegnate ed il 79% degli stanziamenti destinati all'art. 4. Roma, con 28,5 milioni di Euro, e Milano, con 17,5 milioni di Euro, sono i Comuni che registrano il maggiore volume di agevolazioni. I dati sulle spese attivate sono disponibili per 9 dei dieci Comuni interessati e ammontano a 268 milioni di Euro. Roma, con 120 milioni di Euro, e Milano, con 42 milioni di Euro, sono i Comuni che registrano il maggiore volume di spese previste. In relazione alle agevolazioni erogate, l ammontare complessivo nei primi quattro programmi vale 67 milioni di Euro, pari al 70% delle agevolazioni riconosciute. Rispetto al primo programma di intervento, sono state erogate il 95% delle agevolazioni riconosciute, l 86% nel secondo programma ed il 54% nei due programmi più recenti. In relazione alle azioni di cui all art. 3 del D.M. 225/98, si evidenzia che la costituzione di incubatori per nuova imprenditorialità risulta essere quella che ha impegnato più risorse: con 19 milioni di Euro incide per il 44% del totale delle risorse impegnate. Le risorse ad oggi erogate ammontano a 27,5 milioni di Euro, pari al 64% degli impegni. 32

37 Monitoraggio dei risultati dei primi quattro programmi di intervento GLOSSARIO Riguardo agli elementi quantitativi elaborati nell analisi, si precisa che i dati sono aggiornati al 31 dicembre Si forniscono, inoltre, precisazioni sul significato di alcune principali tipologie di dati: Stanziamenti, impegni, erogazioni: per stanziamenti si intende l importo risultante dai valori indicati nei documenti di programmazione comunale, approvati dal Ministero dello Sviluppo Economico, e dalle eventuali variazioni intervenute nel corso degli anni; per impegni si intendono le risorse, formalmente destinate al finanziamento degli interventi, sulla base di appositi provvedimenti, che costituiscono un vincolo sugli stanziamenti di bilancio; per erogazioni si intende l ammontare di risorse finanziarie accreditate ai soggetti beneficiari, sulla base di mandati o altri titoli di pagamento; Iniziative presentate, idonee, ammesse: per iniziative presentate si intendono quelle che hanno richiesto agevolazioni ai Comuni di riferimento; per iniziative idonee si intendono quelle che, qualora i fondi fossero stati sufficienti, sarebbero state ammesse ad agevolazione; per iniziative ammesse si intendono quelle per le quali sono state concesse agevolazioni sulla base di un provvedimento del Comune; Agevolazioni riconoscibili, riconosciute: per agevolazioni riconoscibili si intende l ammontare delle agevolazioni richieste dalle iniziative ammissibili ad agevolazione; per agevolazioni riconosciute si intende l ammontare delle agevolazioni che, a seguito delle istruttorie comunali, sono state riconosciute alle iniziative ammesse; Spese previste dalle iniziative idonee, ammesse: per spese previste dalle iniziative idonee si intende l importo di spesa complessivo previsto dalle iniziative idonee all agevolazione; per spese previste dalle iniziative ammesse si intende l importo di spesa complessivo previsto dalle iniziative ammesse ad agevolazione. Le iniziative ammesse, le agevolazioni riconosciute e le spese previste dalle iniziative ammesse sono intese al netto delle rinunce e delle revoche (totali o parziali) delle agevolazioni destinate ai beneficiari, intervenute nel corso dell attuazione degli interventi. 33

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39 Monitoraggio dei risultati dei primi quattro programmi di intervento APPENDICE STATISTICA TAV 1. - Legge 266/97 art Impegni relativi alle azioni di cui all'art. 3 del D.M. 225/98 per i primi quattro programmi di intervento (migliaia di Euro) (1) Tipologia di azione Torino Milano Venezia Genova Bologna Firenze Roma Cagliari Napoli Bari Totale a) Animazione economica ed assistenza tecnica per la progettazione ed avvio di iniziative imprenditoriali 914,0 941,0 237,0 42,0 231, ,0 598, ,55 b) Interventi formativi riguardanti l'autoimpiego e la creazione di impresa 296,0 203,0 879,0 13,0 81,3 249,0 180, ,29 c) Costituzione di incubatori di nuova imprenditorialità 522, , ,0 635, , , , ,74 d) Animazione e assistenza tecnica alla costituzione di consorzi e imprese miste con partecipazione maggioritaria di imprese localizzate nell'area di intervento e) Interventi per sviluppare l'associazionismo economico, la cooperazione aziendale f) Interventi per la creazione di servizi nel campo dell'assistenza tecnica e manageriale, della sperimentazione, della qualità e dell'informazione a favore delle imprese g) Interventi per la tutela delle condizioni di lavoro e la salvaguardia dell'ambiente ,0 563,0 193,0 342,1 36, ,14 777,0 273,0-188, ,00 136,0 159,0 80,0 736,0-773,0 103, ,00 h) Partecipazione o costituzione di fondi di garanzia fidi da destinare alle finalità previste dal presente regolamento 500,0 55, ,0 516,5 6, ,32 Spese per l'elaborazione e la gestione del programma, nonché per il monitoraggio le verifiche e i controlli degli interventi 802, ,0 77,0 746,0 356,1 232, ,0 701, ,98 Totale 5.015, , , , , , ,0 103, ,2 6, ,01 (1) Risorse, formalmente destinate al finanziamento degli interventi, sulla base di appositi provvedimenti, che costituiscono un vincolo sugli stanziamenti di bilancio Fonte: Elaborazioni IPI su dati forniti dai Comuni. 35

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41 Monitoraggio dei risultati dei primi quattro programmi di intervento TAV 2. - Legge 266/97 art Distribuzione percentuale per tipologia di azione, degli impegni (1) per le azioni di cui all'art. 3 del D.M. 225/98 rispetto al totale impegni (artt. 3 e 4), relativi ai primi quattro programmi di intervento Tipologia di azione Torino Milano Venezia Genova Bologna Firenze Roma Cagliari Napoli Bari Totale i) Animazione economica ed assistenza tecnica per la progettazione ed avvio di iniziative imprenditoriali 0,6 0,6-0,1 0,0 0,1 3,0-0,4-4,8 j) Interventi formativi riguardanti l'autoimpiego e la creazione di impresa 0,2 0,1 0,6-0,0 0,1 0,2-0,1-1,2 k) Costituzione di incubatori di nuova imprenditorialità 0,3 1,7-1,2 0,4 1,6 5,5-1,0-11,8 l) Animazione e assistenza tecnica alla costituzione di consorzi e imprese miste con partecipazione maggioritaria di imprese localizzate nell'area di intervento m) Interventi per sviluppare l'associazionismo economico, la cooperazione aziendale n) Interventi per la creazione di servizi nel campo dell'assistenza tecnica e manageriale, della sperimentazione, della qualità e dell'informazione a favore delle imprese o) Interventi per la tutela delle condizioni di lavoro e la salvaguardia dell'ambiente ,7-0,4-0,1 0,2 0, ,4 0, ,2-0, ,8 0,1 0,1 0,1-0,5-0,5 0, ,2 p) Partecipazione o costituzione di fondi di garanzia fidi da destinare alle finalità previste dal presente regolamento 0, ,0-0,8-0,3 0,0 1,4 Spese per l'elaborazione e la gestione del programma, nonché per il monitoraggio le verifiche e i controlli degli interventi 0,5 0,8 0,0 0,5 0,2 0,1 1,5-0,4-4,1 Totale 3,1 3,3 1,0 1,9 1,4 2,1 11,5 0,1 2,3 0,0 26,8 (1) Risorse, formalmente destinate al finanziamento degli interventi, sulla base di appositi provvedimenti, che costituiscono un vincolo sugli stanziamenti di bilancio. Fonte: Elaborazioni IPI su dati forniti dai Comuni 37

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43 Monitoraggio dei risultati dei primi quattro programmi di intervento TAV 3. - Legge 266/97 art Importi stanziati, impegnati ed erogati per le azioni di cui all'art. 3 del D.M. 225/98 nei primi quattro programmi di intervento Primo Programma Secondo Programma Terzo Programma Quarto Programma Totale Programmi Comune Risorse stanziate (migliaia di Euro) (1) Risorse impegnate (migliaia di Euro) (2) Erogazioni (migliaia di Euro) (3) Risorse stanziate (migliaia di Euro) (1) Risorse impegnate (migliaia di Euro) (2) Erogazioni (migliaia di Euro) (3) Risorse stanziate (migliaia di Euro) (1) Risorse impegnate (migliaia di Euro) (2) Erogazioni (migliaia di Euro) (3) Risorse stanziate (migliaia di Euro) (1) Risorse impegnate (migliaia di Euro) (2) Erogazioni (migliaia di Euro) (3) Risorse stanziate (migliaia di Euro) (1) Risorse impegnate (migliaia di Euro) (2) Erogazioni (migliaia di Euro) (3) Torino 372,0 372,0 372, , , , , ,0 409,0 980,0 980,0 439, , , ,0 Milano 1.522, , , , ,2 929,0 872,9 850,5 516, , ,1 160, , , ,0 Venezia 433,0 433,0 433,0 527,0 527,0 527,0 272,0 272,0 241,0 367,0 367,0 367, , , ,0 Genova 608,0 608,0 608, , , ,0 540,0 504,0 504,0 764,0 628,0 576, , , ,0 Bologna 561,0 561,0 550,0 475,0 475,0 445,0 638,0 638,0 512,0 629,1 629,1 20, , , ,0 Firenze 221,6 221,6 201, , , ,6 894,1 865,6 720, , ,0 181, , , ,6 Roma 3.619, , , , , , , , , , , , , , ,0 Cagliari 103,0 103,0 103, ,0 103,0 103,0 Napoli 1.221,1 789,0 766,0 293,5 293,5 173, , ,4 979, , ,3 45, , , ,8 Bari 16,0 3,2-154, ,1 3, ,0 6,9 - Totale 8.676, , , , , , , , , , , , , , ,4 (1) Importo risultante dai valori indicati nei documenti di programmazione comunale, approvati dal Ministero dello Sviluppo Economico, e dalle eventuali variazioni intervenute nel corso degli anni (2) Risorse, formalmente destinate a specifiche azioni pubbliche, sulla base di appositi provvedimenti, che costituiscono un vincolo sugli stanziamenti (3) Risorse finanziarie spese per le azioni pubbliche sulla base di mandati o altri titoli di pagamento. Fonte: Elaborazioni IPI su dati forniti dai Comuni. 39

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45 Monitoraggio dei risultati dei primi quattro programmi di intervento TAV 4. - Legge 266/97 art Iniziative presentate, ammissibili ed ammesse alle agevolazioni di cui all'art. 4 del D.M. 225/98 nei primi quattro programmi di intervento Iniziative idonee Iniziative oggetto di provvedimento di concessione Comune Iniziative presentate (1) N iniziative (2) Agevolazioni riconoscibili (migliaia di Euro) (3) Spese previste (migliaia di Euro) (4) N iniziative (5) Agevolazioni riconosciute (migliaia di Euro) (6) Spese previste (migliaia di Euro) (7) Erogazioni (migliaia di Euro) (8) Torino Milano Venezia Genova Bologna Firenze Roma Cagliari Napoli n.d. n.d n.d Bari Totale n.d. n.d n.d (1) Numero di iniziative che hanno richiesto agevolazioni (2) Numero di iniziative che, qualora i fondi fossero stati sufficienti, sarebbero state ammesse ad agevolazione. (3) Importo delle agevolazioni richieste dalle iniziative ammissibili ad agevolazione. (4) Ammontare di spese previste dalle iniziative ammissibili ad agevolazione. (5) Numero di iniziative che hanno diritto alle agevolazioni, in relazione ad un provvedimento del Comune. (6) Importo delle agevolazioni che, a seguito delle istruttorie comunali, sono state riconosciute alle iniziative ammesse. (7) Ammontare di spese previste dalle iniziative ammesse ad agevolazione. (8) Risorse finanziarie accreditate alle imprese beneficiarie, sulla base di mandati o altri titoli di pagamento. Fonte: Elaborazioni IPI su dati forniti dai Comuni. 41

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47 Monitoraggio dei risultati dei primi quattro programmi di intervento TAV 5. - Legge 266/97 art Iniziative presentate, ammissibili ed ammesse alle agevolazioni di cui all'art. 4 del D.M. 225/98 nel primo programma di intervento Iniziative idonee Iniziative oggetto di provvedimento di concessione Comune Iniziative presentate (1) N iniziative (2) Agevolazioni riconoscibili (migliaia di Euro) (3) Spese previste (migliaia di Euro) (4) N iniziative (5) Agevolazioni riconosciute (migliaia di Euro) (6) Spese previste (migliaia di Euro) (7) Erogazioni (migliaia di Euro) (8) Torino Milano Venezia Genova Bologna Firenze Roma Cagliari Napoli Bari Totale (1) Numero di iniziative che hanno richiesto agevolazioni. (2) Numero di iniziative che, qualora i fondi fossero stati sufficienti, sarebbero state ammesse ad agevolazione. (3) Importo delle agevolazioni richieste dalle iniziative ammissibili ad agevolazione. (4) Ammontare di spese previste dalle iniziative ammissibili ad agevolazione. (5) Numero di iniziative che hanno diritto alle agevolazioni, in relazione ad un provvedimento del Comune. (6) Importo delle agevolazioni che, a seguito delle istruttorie comunali, sono state riconosciute alle iniziative ammesse. (7) Ammontare di spese previste dalle iniziative ammesse ad agevolazione. (8) Risorse finanziarie accreditate alle imprese beneficiarie, sulla base di mandati o altri titoli di pagamento. Fonte: Elaborazioni IPI su dati forniti dai Comuni. 43

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49 Monitoraggio dei risultati dei primi quattro programmi di intervento TAV 6. - Legge 266/97 art Iniziative presentate, ammissibili ed ammesse alle agevolazioni di cui all'art. 4 del D.M. 225/98 nel secondo programma di intervento Iniziative idonee Iniziative oggetto di provvedimento di concessione Comune Iniziative presentate (1) N iniziative (2) Agevolazioni riconoscibili (migliaia di Euro) (3) Spese previste (migliaia di Euro) (4) N iniziative (5) Agevolazioni riconosciute (migliaia di Euro) (6) Spese previste (migliaia di Euro) (7) Erogazioni (migliaia di Euro) (8) Torino Milano Venezia Genova Bologna Firenze Roma Cagliari Napoli Bari Totale (1) Numero di iniziative che hanno richiesto agevolazioni. (2) Numero di iniziative che, qualora i fondi fossero stati sufficienti, sarebbero state ammesse ad agevolazione. (3) Importo delle agevolazioni richieste dalle iniziative ammissibili ad agevolazione. (4) Ammontare di spese previste dalle iniziative ammissibili ad agevolazione. (5) Numero di iniziative che hanno diritto alle agevolazioni, in relazione ad un provvedimento del Comune. (6) Importo delle agevolazioni che, a seguito delle istruttorie comunali, sono state riconosciute alle iniziative ammesse. (7) Ammontare di spese previste dalle iniziative ammesse ad agevolazione. (8) Risorse finanziarie accreditate alle imprese beneficiarie, sulla base di mandati o altri titoli di pagamento. Fonte: Elaborazioni IPI su dati forniti dai Comuni. 45

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51 Monitoraggio dei risultati dei primi quattro programmi di intervento TAV 7. - Legge 266/97 art Iniziative presentate, ammissibili ed ammesse alle agevolazioni di cui all'art. 4 del D.M. 225/98 nel terzo e quarto programma di intervento Iniziative idonee Iniziative oggetto di provvedimento di concessione Comune Iniziative presentate (1) N iniziative (2) Agevolazioni riconoscibili (migliaia di Euro) (3) Spese previste (migliaia di Euro) (4) N iniziative (5) Agevolazioni riconosciute (migliaia di Euro) (6) Spese previste (migliaia di Euro) (7) Erogazioni (migliaia di Euro) (8) Torino Milano Venezia Genova Bologna Firenze Roma Cagliari Napoli n.d. n.d Bari Totale n.d. n.d (1) Numero di iniziative che hanno richiesto agevolazioni. (2) Numero di iniziative che, qualora i fondi fossero stati sufficienti, sarebbero state ammesse ad agevolazione. (3) Importo delle agevolazioni richieste dalle iniziative ammissibili ad agevolazione. (4) Ammontare di spese previste dalle iniziative ammissibili ad agevolazione. (5) Numero di iniziative che hanno diritto alle agevolazioni, in relazione ad un provvedimento del Comune. (6) Importo delle agevolazioni che, a seguito delle istruttorie comunali, sono state riconosciute alle iniziative ammesse. (7) Ammontare di spese previste dalle iniziative ammesse ad agevolazione. (8) Risorse finanziarie accreditate alle imprese beneficiarie, sulla base di mandati o altri titoli di pagamento. Fonte: Elaborazioni IPI su dati forniti dai Comuni 47

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53 PARTE II ANALISI DEL PROCESSO DI DEFINIZIONE DEL 5 PROGRAMMA (LEGGE 266/97, EX ART. 14)

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55 Analisi del processo di definizione del 5 Programma 7. FINALITÀ DEL LAVORO E APPROCCIO METODOLOGICO 7.1. Finalità dell analisi Nell ambito delle politiche pubbliche, il processo relativo alla valutazione è un tema complesso, dal momento che, sia gli strumenti di valutazione, sia i fenomeni oggetto di misurazione, possono risultare tra loro molto diversi. Inoltre, per quanto riguarda il processo valutativo, proprio perché è possibile seguire differenti approcci, può risultare difficile esprimere giudizi sull efficacia delle politiche intraprese. Per fare questo, è invece necessario considerare o, quantomeno, relazionare l approccio utilizzato nella valutazione, con il problema concreto che si vuole valutare, predisponendo una base informativa che consenta di giungere all ambizioso risultato. Una valutazione però, pur non configurandosi come un risultato assoluto, perché strettamente legata all approccio utilizzato e, soprattutto, all obiettivo fissato, deve comunque riuscire a fornire elementi utili per formulare risposte concrete atte a comprendere cosa è accaduto e ad approntare gli strumenti necessari a risolvere le eventuali criticità riscontrate. É quindi importante tenere sempre presente gli obiettivi fissati da ciascuna unità di analisi in questo caso i Comuni beneficiari del finanziamento e poi procedere ad adeguata valutazione. Fatta questa premessa, il gruppo di studio è orientato per il futuro, a fornire una valutazione quantitativa dei risultati ottenuti dal 5 Programma creando una base informativa unica che utilizzi indicatori omogenei ed applichi una medesima metodologia di analisi. Questa prima analisi sviluppandosi nella fase di avvio del 5 Programma, si limita a fornire una valutazione generale sui processi definitori degli interventi ponendo a confronto le procedure e le modalità attivate dai diversi Comuni. 51

56 Analisi del processo di definizione del 5 Programma Tale lavoro si pone in continuità rispetto ad una prima proposta metodologica di valutazione realizzata in passato dall IPI 6 volta a fornire ai Comuni una traccia di lavoro utile alla predisposizione dei nuovi programmi e all organizzazione dei processi secondo le modalità che maggiormente rispondono a parametri di efficienza La metodologia utilizzata per l analisi del processo di definizione del 5 Programma Per il 5 Programma si è ritenuto necessario predisporre un questionario organizzando i quesiti come un modello di rilevazione. Nella precedente analisi 7 erano state predisposte due schede di rilevazione: la prima, di carattere prevalentemente descrittivo, si riferiva al complesso dei programmi di intervento fino ad allora predisposti e intendeva fornire elementi di valutazione sul processo di definizione del programma, di definizione degli obiettivi e di implementazione delle iniziative. La seconda, di carattere quantitativo, si riferiva al solo I Programma e mirava a valutare il grado di raggiungimento dei risultati attesi confrontando gli obiettivi numerici, eventualmente prefissati nei documenti di programmazione, con quelli effettivamente realizzati. Nel presente lavoro, vista l impossibilità di realizzare una valutazione ex-post del 5 Programma, ancora, come già detto, in fase di avvio, si è concentrata l analisi sugli aspetti definitori del Programma ben rappresentati dall articolazione delle sezioni nelle quali è stato strutturato il modello di rilevazione: individuazione delle aree agevolabili; pianificazione del programma; struttura operativa di gestione. 6 Cfr. Legge 266/97 art. 14 Interventi per lo sviluppo imprenditoriale in aree di degrado urbano -. Proposte metodologiche per una valutazione di efficacia e prima implementazione della metodologia, IPI, Ibidem 52

57 Analisi del processo di definizione del 5 Programma Un modello di rilevazione così strutturato permette di fornire una valutazione generale sulle metodologie utilizzate per l individuazione delle aree agevolabili, nonché sulla tipologia degli interventi, valutando anche il livello organizzativo delle strutture coinvolte nelle diverse fasi. Una valutazione di questo tipo può fornire elementi utili ai fini dell individuazione del grado di coerenza presente nel programma, contribuendo a definire uno scenario sul quale poi centrare le restanti valutazioni, ed in maniera particolare, il rapporto tra obiettivi e misure. La base empirica della ricerca è stata realizzata organizzando le risposte contenute nei questionari in apposite tabelle (tavole di spoglio). Le informazioni ottenute dalla lettura del modello di rilevazione, sono state in parte acquisite direttamente come risposta al singolo quesito, ed in parte indirettamente, come incrocio di più quesiti. Sui dati rilevati è stato in molti casi opportuno effettuare un controllo della qualità: partendo dall analisi delle tavole di spoglio, si è osservato se le risposte fornite da ciascun Comune, fossero tra loro coerenti in relazione al percorso conoscitivo predisposto 8. 8 L aspetto maggiormente critico, ha riguardato la coerenza tra le informazioni contenute nella Tavola 9 riguardante i Comuni che hanno previsto variabili obiettivo e quelle contenute nella successiva Tavola 10, nella quale si domandava se gli obiettivi fossero misurabili. Si è, infatti, ragionevolmente ritenuto che i Comuni che avessero risposto negativamente al quesito Sono state definite delle variabili obiettivo?, non avrebbero potuto rispondere positivamente al quesito successivo Gli obiettivi sono misurabili, affermando che alcuni (o tutti) gli obiettivi potevano essere misurati. Si è quindi proceduto ad effettuare un accertamento; dal puntuale riscontro avuto è stato possibile verificare la bontà delle informazioni acquisite, sanare le incongruenze riscontrate e ristabilire la coerenza interna delle informazioni. Accertamenti sono stati compiuti anche in riferimento al quesito che riguardava l eventuale integrazione esistente tra il 5 Programma e altre iniziative Europee, regionali e comunali. 53

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59 Analisi del processo di definizione del 5 Programma 8. I PROGRAMMI DEI COMUNI Con questo capitolo si vuole fornire una breve descrizione degli elementi caratterizzanti il 5 Programma di intervento elaborato dai Comuni della Rete. L approccio adottato non è quello dell esaustività nella descrizione delle strategie e degli interventi, si è cercato piuttosto di sintetizzare i programmi secondo la stessa chiave di lettura, in un ottica comparativa, tesa ad individuare gli elementi di affinità e di differenziazione, ma soprattutto si è cercato di ricostruire il percorso logico che dall analisi delle criticità dell area ed in base agli obiettivi posti ha portato alla definizione degli interventi. 55

60 Analisi del processo di definizione del 5 Programma 8.1. Bari Gli elementi di criticità delle aree Le aree individuate dal Comune di Bari nel 5 Programma comprendono una varietà di tipologie urbane, che vanno dalla periferia al tessuto più centrale della Città. Esse sono state suddivise in tre gruppi: aree periferiche; aree semiperiferiche; ex-frazioni. Le aree periferiche risultano caratterizzate da una massiccia edilizia popolare, che mostra uno stato di degrado piuttosto avanzato, ma soprattutto a questo si aggiunge un degrado sociale molto preoccupante: elevato tasso di criminalità, di immigrazione clandestina e di disoccupazione, in tale contesto le attività economiche e commerciali faticano ad insediarsi e soprattutto a sopravvivere. Le aree semiperiferiche sono caratterizzate da forte urbanizzazione per lo più selvaggia, carenza di servizi ed inefficiente struttura viaria, che costituisce un forte disincentivo allo sviluppo di attività artigianali e commerciali. Anche qui è presente un notevole disagio sociale, spesso legato allo spaccio di droga. Le aree denominate ex frazioni sono a ridosso della costa, caratterizzate da edifici poveri e infrastrutture carenti, nonché da numerose occupazioni abusive di edifici pubblici, sia ad uso abitativo che commerciale. Gli obiettivi da raggiungere Miglioramento delle situazioni di degrado attraverso il sostegno alle imprese esistenti e all insediamento di nuove imprese, meglio se innovative. Si vuole incentivare l uso del capitale proprio da parte degli imprenditori e favorire le imprese già esistenti che vogliano mettersi in regola dal punto di vista fisico-giuridico. Aumento dell occupazione, con particolare attenzione ai soggetti svantaggiati e miglioramento della sicurezza e della qualità dei luoghi di lavoro. 56

61 Analisi del processo di definizione del 5 Programma Valorizzazione dell artigianato tipico e dei prodotti locali, miglioramento della qualità ambientale, riqualificazione urbanistica, recupero edilizio. Gli interventi da realizzare Gli interventi previsti nel 5 Programma sono quasi completamente costituiti da bandi per la concessione di agevolazioni alle imprese ex art. 4 del D.M. 225/98. L Amministrazione comunale ha infatti ritenuto di dover dare il massimo sostegno all iniziativa privata, attraverso strumenti quanto più possibile appetibili, prevedendo all interno dei bandi 17 criteri di priorità che favoriscano le iniziative che più di altre risultino coerenti con gli obiettivi specifici sopra esposti. 57

62 Analisi del processo di definizione del 5 Programma 8.2. Bologna Gli elementi di criticità delle aree Le criticità più frequentemente riscontrate, nelle aree ad elevata densità abitativa, sono il degrado degli spazi pubblici (inadeguata gestione della concentrazione di edilizia pubblica, carenza di spazi verdi e insufficienti strutture scolastiche), il progressivo diffondersi della microcriminalità, l isolamento sociale e l emarginazione (carenza di luoghi di socializzazione). Gli obiettivi da raggiungere Il Comune di Bologna si propone di proseguire le linee di intervento già intraprese nei precedenti programmi, oltre che di valorizzare altre aree attraverso il sostegno alle attività imprenditoriali (sia di nuova costituzione che già esistenti). All interno di tale indirizzo, l Amministrazione pone particolare attenzione allo sviluppo: delle attività ad elevato valore aggiunto e con caratteristiche di innovazione tecnologica; del commercio di vicinato nel centro storico; delle attività legate ai prodotti tipici e al turismo (considerazione della tradizione alimentare di Bologna e della crescente connotazione turistica della città); di piccole imprese (in particolare di produzione e vendita) nel settore della moda e del design, da localizzare principalmente nel centro storico. Gli interventi da realizzare In vista del raggiungimento di tali obiettivi si distingue tra azioni pubbliche e azioni private. Le azioni pubbliche includono la promozione dell innovazione tecnologica e dell ICT; la promozione di attività di comunicazione e di coinvolgimento di vari soggetti (Associazioni di Categoria, Università, Ordini Professionali); il finanziamento di stage, borse lavoro e tesi di laurea; l organizzazione di iniziative che consentano di dare visibilità alle imprese artigiane. Quelle private, punteranno allo sviluppo di iniziative imprenditoriali nei settori del turismo, moda e design. Nei confronti delle imprese già esistenti, sono previsti interventi di sostegno per ristrutturazione dei locali, messa a norma degli impianti, adozione di misure di riduzione dell impatto ambientale. 58

63 Analisi del processo di definizione del 5 Programma Le misure concretamente predisposte sono: concessione di finanziamenti a tasso agevolato e contributi a fondo perduto alle piccole imprese; animazione economica, assistenza tecnica per la progettazione di iniziative imprenditoriali, promozione per la partecipazione di imprese a fiere, interventi per sviluppare l'associazionismo e la cooperazione aziendale, interventi formativi riguardanti l'autoimpiego e la creazione di impresa, interventi per la creazione di servizi nel campo dell'assistenza tecnica e manageriale, della sperimentazione, della qualità, e dell'informazione a favore delle imprese; costituzione di incubatori di nuova imprenditorialità; interventi su immobili a disponibilità pubblica e infrastrutture strettamente funzionali al potenziamento e/o all'insediamento di nuove iniziative imprenditoriali o di servizi a sostegno dell'impresa; partecipazione o costituzione di fondi di garanzia fidi. 59

64 Analisi del processo di definizione del 5 Programma 8.3. Cagliari Gli elementi di criticità delle aree La Sardegna, anche per via della insularità, risente particolarmente della crisi economicosociale che grava su tutto il Mezzogiorno. Il fallimento dell industria chimica e delle produzioni industriali tradizionali ha colpito in maniera particolare l area urbana di Cagliari che ad oggi presenta evidenti fenomeni di degrado sociale ed urbano. Tali fenomeni sono stati aggravati anche dalla notevole espansione demografica che ha portato all inglobamento, fra gli altri, del quartiere periferico di Pirri, oggetto di intervento del 5 Programma. Il nucleo urbano di Pirri è caratterizzato da una massiccia presenza di edilizia spontanea, associata ad insufficienti dotazioni infrastrutturali, sia in termini di urbanizzazione primaria sia in termini di infrastrutture sociali. Le attività economiche insediatesi nell area, prevalentemente attività commerciali ed artigianali, presentano in molti casi impiantistica non a norma di legge. La densità demografica è molto alta ed è associata a fenomeni di invecchiamento della popolazione e ad alti tassi di disoccupazione, specialmente giovanile; a questo si associano altri fenomeni, purtroppo in aumento, legati alla tossicodipendenza e all alcolismo. Gli obiettivi da raggiungere Gli obiettivi degli interventi del 5 Programma sono: il miglioramento delle situazioni di degrado e abbandono; la creazione di condizioni economiche e sociali favorevoli all insediamento di nuove attività e allo sviluppo imprenditoriale nel complesso; il contenimento dei livelli di disagio socio-economico. Gli interventi da realizzare Le attività economiche, sia artigianali che commerciali, sono state riconosciute come importanti strumenti in grado di contribuire alla vitalità e alla sicurezza dell area e alla riduzione dei fenomeni di disagio economico e sociale. Coerentemente con gli obiettivi posti, l Amministrazione ha quindi previsto nel 5 Programma i seguenti interventi: incentivazione di opere murarie e assimilate comprese quelle per adeguamento funzionale degli immobili, per la ristrutturazione dei locali e per l adozione di sistemi di sicurezza; erogazione di incentivi per l acquisto di impianti, macchinari e attrezzature; erogazione di incentivi per l acquisto di sistemi informativi integrati per l automazione software per le esigenze produttive e gestionali delle imprese. 60

65 Analisi del processo di definizione del 5 Programma 8.4. Firenze Gli elementi di criticità delle aree Le aree individuate per gli interventi presentano le caratteristiche tipiche delle zone di degrado urbano e sociale. Da un punto di vista demografico la densità abitativa risulta particolarmente elevata, associata ad una bassa età media, a fenomeni di abbandono dell area e ad una dimensione media dei nuclei familiari inferiore a quella registrata nel Comune, questo a testimonianza della carenza di strutture di sostegno alla famiglia. I tassi di criminalità sono elevati e si registra una massiccia presenza di tossicodipendenti, spacciatori, senza fissa dimora. Il tessuto economico è povero, le realtà imprenditoriali sono poche e sottocapitalizzate, scarsamente efficienti e poco innovative. Gli obiettivi da raggiungere Gli obiettivi che si pone il Programma sono legati alla riqualificazione e alla rivitalizzazione economica, alla partecipazione e al sostegno alla residenza, nell ottica di rimuovere gli squilibri che si riscontrano nell area, sia in termini di sviluppo economico che di vivibilità. A fronte di vie commerciali vivaci e sviluppate grazie alla significativa presenza di operatori economici e afflusso di pubblico, vi sono strade ad elevato degrado urbano e sociale caratterizzate da attività economiche poco numerose e di bassa qualità. Le finalità sopra descritte sono da perseguire in sinergia con gli altri programmi avviati da Comune. Gli interventi da realizzare Il 5 Programma del Comune di Firenze si articola fondamentalmente sui cinque progetti: Progetto A: Nuove Idee per Nuove Imprese. Si tratta di un intervento di sostegno alla nascita di nuove imprese che prende la forma di un concorso nel quale si selezionano idee imprenditoriali. Nelle precedenti edizioni tale Programma ha avuto ottimi esiti sia in termini di partecipazione che di vitalità di molte delle imprese costituitesi grazie alle agevolazioni. Progetto B: Agevolazioni alle Imprese. In linea di continuità con gli interventi precedenti, anche nel 5 Programma è prevista una misura specifica diretta alle imprese già presenti sul territorio. Progetto C: Vivaio d Imprese. Misure dirette all offerta di servizi di accompagnamento e di tutoraggio a coloro che intendono avviare un esperienza imprenditoriale. 61

66 Analisi del processo di definizione del 5 Programma Progetto D: Animazione economica. Fra le attività previste: promozione di manifestazioni ed eventi, offerta di servizi innovativi che favoriscano l aggregazione tra piccoli imprenditori. Progetto E: Agevolazioni per la Localizzazione delle Imprese nell Area di Degrado. Gli strumenti predisposti mirano ad offrire un concreto sostegno logistico a coloro che vogliano localizzarsi nell area individuata (sostegno nella ricerca dei locali e contributi per gli affitti). 62

67 Analisi del processo di definizione del 5 Programma 8.5. Genova Gli elementi di criticità delle aree Il Comune di Genova per l individuazione delle aree ha proceduto attraverso l analisi di indicatori di degrado socio-ambientale quali il tasso di disoccupazione (totale, giovanile e femminile), tasso di scolarità superiore, tasso di imprenditorialità e libera professione e tasso di incidenza dei tossicodipendenti sulla popolazione. Sono state quindi scelte le aree che presentano valori peggiori della media. Gli obiettivi da raggiungere Gli obiettivi e le azioni del Programma 2005 rispondono alla finalità generale di diminuire il degrado socio-economico e ambientale delle aree considerate attraverso l incentivazione dello sviluppo economico e la riqualificazione urbana. Nel perseguire questi obiettivi l Amministrazione comunale ha deciso di seguire una linea di intervento che abbia continuità rispetto a quanto avviato negli anni precedenti e che lavori in maniera sinergica con le altre iniziative di sviluppo locale avviate. Le azioni sono state inoltre programmate in maniera diversificata in base alle specifiche caratteristiche delle aree sulle quali incidono. Gli interventi da realizzare Le attività previste dal 5 Programma sono state declinate, come già detto, all interno di ogni singola area con modalità differenti, possono comunque essere sintetizzate nelle seguenti azioni strategiche: supporto, attraverso incubatori di impresa, alla creazione e al funzionamento di nuove attività che contribuiscano in particolare al rilancio economico del Centro Storico, allo sviluppo del settore dell alta tecnologia nel ponente genovese e al sostegno dell impresa sociale; supporto alle imprese attraverso l erogazione di agevolazioni finanziarie sulla base di bandi mirati; iniziative di promozione e divulgazione delle attività economiche create, animazione economica, tutoraggio e supporto specialistico. 63

68 Analisi del processo di definizione del 5 Programma 8.6. Milano Gli elementi di criticità delle aree Le aree individuate evidenziano una correlazione fra il concetto di periferia inteso nella sua accezione geografica e l idea di periferia come sinonimo di disagio. Le aree individuate registrano condizioni di elevato disagio urbano: significativi tassi d abbandono scolastico, diffusione della tossicodipendenza, forte presenza di abusivismo abitativo, forte ricorso alle prestazioni dei servizi sociali, elevati tassi di disoccupazione. Per l individuazione delle aree è stata privilegiata la continuità rispetto ai precedenti programmi, con l obiettivo di rafforzare gli effetti prodotti dagli interventi e migliorare l efficacia delle misure. Gli obiettivi da raggiungere Il documento Programmatico individua i seguenti indirizzi, in sostanziale continuità con i quattro programmi precedentemente approvati: contrastare i fenomeni di desertificazione economica delle aree urbane periferiche; favorire la nascita di nuove piccole imprese, sostenere e difendere quelle già operanti; promuovere positive sinergie per lo sviluppo del territorio con i soggetti pubblici e privati in grado di contribuire alla valorizzazione socio-economica dei quartieri periferici; promuovere lo sviluppo sostenibile e generare una ricaduta positiva sulla qualità della vita. Gli interventi da realizzare Sono previsti bandi per la concessione di incentivi volti a sostenere investimenti mirati da parte delle imprese secondo tre assi di intervento: sviluppo della competitività, sostegno all innovazione e miglioramento ambientale. Si prevedono, inoltre, azioni di animazione economica del territorio e sostegno alla cooperazione imprenditoriale attraverso azioni di: marketing territoriale; animazione economica; partecipazione a fiere; tutoraggio e informazione imprenditoriale, per assistere le imprese nelle fasi di start up e di crescita. 64

69 Analisi del processo di definizione del 5 Programma 8.7. Napoli Gli elementi di criticità delle aree Le aree verso le quali sono indirizzate le iniziative del 5 Programma presentano caratteristiche di degrado diffuse ed eterogenee. Fra gli elementi comuni a tutte le aree vi sono una bassa età media associata ad una crescita demografica sostenuta, tassi di analfabetismo ed abbandono scolastico elevati, carenza di servizi pubblici e sociali, alto tasso di disoccupazione, struttura produttiva ed occupazionale debole. Molte delle aree individuate sono inoltre interessate da una significativa presenza di criminalità e da uno sviluppo urbanistico disordinato. Gli obiettivi da raggiungere In termini generali il 5 Programma punta a sanare le aree interessate attraverso le riqualificazione urbanistica ed edilizia e la rivitalizzazione socio-economica. Nello specifico, gli obiettivi degli interventi programmati sono: diffondere, nelle aree individuate, la cultura dello sviluppo attraverso l erogazione di servizi che facilitino la nascita e lo sviluppo di nuove imprese, in particolare innovative e femminili; promuovere e sostenere nuove imprese ed imprese esistenti (nonché imprese sociali) in settori funzionali allo sviluppo dell area; sostenere le microimprese del commercio e dell artigianato; sviluppare un attività di comunicazione che renda note ai residenti le opportunità di integrazione nel mercato del lavoro. Gli interventi da realizzare Il 5 Programma realizzato dal Comune di Napoli mira alla riqualificazione del tessuto socioeconomico attraverso iniziative di carattere non unicamente finanziario, ma anche attraverso l erogazione di servizi reali alle imprese, agli imprenditori e ai lavoratori. Gli interventi riguardano: l erogazione di incentivi per l ampliamento, il rinnovo, la rilocalizzazione e la creazione di nuove imprese; l animazione economica (seminari e consulenze) volta all esplicitazione delle potenzialità imprenditoriali; tutoraggio e affiancamento per la creazione d impresa che si concretizza in attività di consulenza tecnica per lo sviluppo dell idea imprenditoriale; sostegno ed ampliamento delle iniziative di enterprise incubator già avviate nelle aree. 65

70 Analisi del processo di definizione del 5 Programma 8.8. Roma Gli elementi di criticità delle aree Per una città come Roma che, oltre ad una notevole estensione, presenta anche un particolare grado di complessità, l analisi delle aree di intervento ha dovuto tenere conto di molti indicatori. La metodologia adottata, di carattere prevalentemente analitico, ha permesso di realizzare una graduatoria delle zone urbane dalla quale sono state poi selezionate quelle oggetto di intervento. L analisi ha portato a registrare valori complessivi bassi per l intero anello periferico della città dove è stato quindi riscontrato un certo livello di degrado urbano e sociale. Gli obiettivi da raggiungere Gli obiettivi che l Amministrazione comunale si è posta nell elaborazione del 5 Programma sono ripartibili in due gruppi, a seconda che si riferiscano ad interventi diretti o indiretti. In merito ai primi troviamo: valorizzazione, monitoraggio e tutoraggio degli interventi già avviati; formulazione dei nuovi bandi in maniera sempre più mirata, per area, settore o tipologia imprenditoriale; Gli obiettivi legati ad interventi indiretti sono invece: favorire la crescita ed il radicamento territoriale degli incubatori esistenti; sviluppare ulteriormente lo strumento degli incubatori anche in un ottica internazionale; aumentare la dimensione di impresa attraverso forme di aggregazione; sviluppare la specializzazione delle aree partendo dalla vocazione territoriale. Gli interventi da realizzare Gli interventi programmati si integrano pienamente con molte altre iniziative avviate dal Comune di Roma nel campo dello sviluppo economico, del lavoro e della riqualificazione urbana. Gli interventi principali sono i seguenti: incentivi diretti alle imprese attraverso bandi mirati, in particolare imprese operanti nei settori dello sport e del turismo giovanile e responsabile; costituzione di fondi di rotazione; 66

71 Analisi del processo di definizione del 5 Programma miglioramento dell accesso al credito attraverso il sostegno agli strumenti già esistenti e l ampliamento dell offerta; erogazione di servizi allo start-up di imprese; servizi di formazione e tutoraggio per il consolidamento d impresa; sviluppo del Distretto di Economia Solidale; integrazione dello strumento Contratto di Quartiere. 67

72 Analisi del processo di definizione del 5 Programma 8.9. Torino Gli elementi di criticità delle aree Da diversi anni la Città di Torino ha tra i suoi scopi quello della riqualificazione fisica e sociale dei quartieri degradati. Tale azione si è ispirata ad un approccio di tipo integrato, ritenuto il più adeguato a garantire efficacia ed efficienza agli interventi. Il 5 Programma della legge 266/97 ex art. 14 si inserisce in un momento socioeconomico in cui la città di Torino vive una situazione di incertezza legata sia alle vicende della FIAT (e del suo indotto), sia alla presenza di crisi aziendali che hanno colpito anche altri comparti produttivi (ad esempio, la componentistica). Tale situazione, accompagnata dal modesto sviluppo a livello nazionale, produce effetti negativi sulle microimprese ed in generale sui livelli occupazionali particolarmente visibili nelle aree selezionate. Gli obiettivi da raggiungere Il 5 Programma prevede di: dare spazio alla nascita delle nuove imprese nei territori selezionati; valorizzare il contenuto tecnologico e innovativo delle imprese già nate o ancora in incubazione avvalendosi dell opera dell incubatore, del Politecnico di Torino e utilizzando un fondo di garanzia che sostenga tali investimenti; promuovere le azioni di localizzazione presso locali commerciali di proprietà pubblica; sostenere i passaggi dei veicoli commerciali al metano integrando, con iniziative di carattere finanziario (riduzione tasso di interesse), la legge nazionale del Ministero dell'ambiente che riconosce contributi in conto capitale per queste iniziative. Gli interventi da realizzare agevolazioni per imprese ad alto contenuto tecnologico mediante l istituzione di un fondo di garanzia di ,00, a sostegno del funzionamento del Fondo Piemontek; aiuti per il passaggio al metano degli automezzi degli ambulanti attraverso crediti a tassi agevolati; 68

73 Analisi del processo di definizione del 5 Programma contributi in conto capitale e fondo di garanzia intervento a sostegno del mantenimento o localizzazione di imprese esistenti o della nascita di nuove imprese nelle aree agevolate. Ai fini delle agevolazioni sia pure nel rispetto della regola del de minimis si intende prendere in considerazione come potenziali beneficiari anche le imprese che hanno già sviluppato investimenti avvalendosi delle possibilità offerte dai precedenti programmi. Tale scelta trova fondamento nella volontà di sostenere quegli imprenditori che, pur all interno della difficile situazione socio-economica attuale, sono riusciti a mantenere o addirittura a sviluppare le loro attività. 69

74 Analisi del processo di definizione del 5 Programma Venezia Gli elementi di criticità delle aree Il Comune di Venezia è noto nel panorama italiano per le sue peculiarità territoriali ed ambientali, che rappresentano insieme un elemento di forza e di criticità. Il territorio gode di una solida struttura economica, legata alla presenza di numerose attività. Il turismo, da sempre risorsa portante, costituisce tuttavia anche causa di forte degrado ambientale, mentre la consolidata tradizione produttiva (cantieristica minore, produzione di vetro artistico di Murano, artigianato) attraversa una preoccupante crisi, legata sia a fattori congiunturali e alla concorrenza internazionale, sia a fattori strutturali, come la ristrettezza degli spazi, i costi legati alle difficoltà logistiche e ai vincoli introdotti da recenti norme in materia di tutela ambientale, nonché alla scarsità di manodopera specializzata nei settori della tradizione artigiana. A questi si aggiungono elementi di disagio sociale, localizzati in alcune aree urbane, come quella di Campalto, in cui si è assistito ad un forte inurbamento per lo più selvaggio con presenza di numerosi abusi poi condonati e di un tessuto sociale disgregato, e quella di Marghera, insediamento portuale-industriale, oggi caratterizzato da crisi occupazionale. Altre zone, come il Centro Storico e le Isole, dapprima cuore delle attività economiche, stanno assistendo negli anni più recenti ad un processo di graduale isolamento, divenendo periferiche rispetto al sistema infrastrutturale, con un conseguente esodo dei residenti verso la Terraferma, alto tasso di pendolarismo ed impoverimento del tessuto sociale e produttivo. Gli obiettivi da raggiungere Gli obiettivi sono posti in termini di valorizzazione dei territori nelle aree urbane in degrado, favorendo l occupazione e stimolando la riorganizzazione del sistema socio-economico. Tra le priorità, c è quella del mantenimento delle attività produttive esistenti e del sostegno ai settori trainanti dell economia, in modo da conservare e sviluppare i punti di forza del territorio (con esclusione del turismo). A questo proposito, risulta fondamentale il sostegno al settore artigiano, sia attraverso incentivi alle imprese, sia attraverso la fornitura di servizi e la formazione delle nuove generazioni. 70

75 Analisi del processo di definizione del 5 Programma Gli interventi da realizzare Gli interventi previsti nel 5 Programma, coerentemente con gli obiettivi sopra esposti, sono: incentivi alle imprese artigiane nei territori in degrado; animazione economica, attraverso la costituzione di un soggetto associativo delle imprese locali di tutti i settori, nell area di Campalto; realizzazione di corsi di formazione nella scuola per Maestri d Ascia (cantieristica minore); interventi di promozione del vetro artistico di Murano ; interventi di animazione economica, assistenza tecnica per nuove iniziative imprenditoriali, promozione di fiere e interventi formativi per l autoimpiego in Laguna Nord. 71

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77 Analisi del processo di definizione del 5 Programma Quadro sinottico sui programmi dei Comuni Bari Bologna Gli elementi di criticità delle aree Degrado ambientale ed edilizio. Degrado sociale, con alto tasso di criminalità, disoccupazione, tossicodipendenza. Irregolarità fisico-giuridica delle imprese esistenti. Degrado degli spazi pubblici; progressivo diffondersi della microcriminalità; isolamento sociale ed emarginazione; desertificazione commerciale. Gli obiettivi da raggiungere Sostegno alle imprese esistenti e all insediamento di nuove imprese, meglio se innovative; incremento dei tassi di occupazione specie nelle categorie svantaggiate, donne e giovani. Miglioramento della qualità ambientale, riqualificazione urbanistica, recupero edilizio. Sviluppo delle attività ad elevato valore aggiunto e con caratteristiche di innovazione tecnologica; sviluppo delle attività legate ai prodotti tipici e al turismo; sostegno alle piccole imprese nel settore della moda e del design. Gli interventi da realizzare Risultati attesi Integrazione con altri programmi Incentivi alle imprese ex art. 4 del D.M. 225/98, applicati attraverso bandi, che prevedano punteggi relativi a 17 criteri di priorità, in linea con il raggiungimento degli obiettivi specifici. Concessione di finanziamenti a tasso agevolato e contributi a fondo perduto alle PMI; interventi di animazione economica, sviluppo dell'associazionismo e della cooperazione aziendale, formazione ed assistenza tecnica; costituzione di incubatori di impresa; interventi su immobili a disponibilità pubblica e infrastrutture funzionali al potenziamento e/o all'insediamento di nuove iniziative imprenditoriali o di servizi a sostegno dell'impresa; partecipazione o costituzione di fondi di garanzia fidi. Incremento occupazionale non inferiore a 1 unità lavorativa per impresa agevolata. Riduzione dei livelli di inquinamento generati dalle attività produttive. Insediamento e supporto allo sviluppo a favore di piccole imprese; inversione del processo di desertificazione attualmente in atto nelle aree descritte, ampliamento dei servizi offerti alla cittadinanza; attivazione di un volume di investimenti privati, a fronte dei contributi concessi ed agevolazione pubbliche previste, intorno ai 2 milioni di Euro; sviluppo di opportunità occupazionali per persone. POR Puglia Programmazione integrata e pianificazione strategica a livello comunale. Programmi comunali di riqualificazione urbana 73

78 Analisi del processo di definizione del 5 Programma Gli elementi di criticità delle aree Gli obiettivi da raggiungere Gli interventi da realizzare Risultati attesi Integrazione con altri programmi Cagliari Alta densità demografica e disoccupazione giovanile. Disagio sociale. Urbanizzazione incontrollata. Insufficiente dotazione di infrastrutture sociali ed economiche. Miglioramento delle situazioni di degrado e abbandono. Creazione di condizioni economiche e sociali favorevoli all insediamento di nuove attività e allo sviluppo imprenditoriale nel complesso. Contenimento dei livelli di disagio socio-economico Incentivazione di opere murarie e assimilate comprese quelle per adeguamento funzionale degli immobili, per ristrutturazione locali e per adozione di sistemi di sicurezza; erogazione di incentivi per l acquisto di impianti, macchinari e attrezzature. erogazione di incentivi per l acquisto di sistemi informativi integrati per l automazione software per le esigenze produttive e gestionali delle imprese. n.d. Non vi è integrazione con altre iniziative. Firenze Densità abitativa elevata, associata ad una bassa età media; fenomeni di abbandono dell area e dimensione media dei nuclei familiari inferiore a quella registrata nel Comune; tassi di criminalità elevati e massiccia presenza di tossicodipendenti, spacciatori, senza fissa dimora. Le realtà imprenditoriali sono poche, sottocapitalizzate scarsamente efficienti e poco innovative. Riqualificazione e rivitalizzazione economica, partecipazione e sostegno alla residenza. Progetto A: Nuove Idee per Nuove Imprese, concorso di idee imprenditoriali. Progetto B: Agevolazioni alle Imprese, con enfasi sullo sviluppo tecnologico. Progetto C: Vivaio d Imprese, servizi. Progetto D: Animazione economica. Progetto E: Agevolazioni per la Localizzazione delle Imprese nell Area di Degrado, sostegno logistico alla localizzazione. n.d. Il Programma si aggiunge al Piano Integrato di Rivitalizzazione che il Comune ha già avviato per quest area. 74

79 Analisi del processo di definizione del 5 Programma Genova Milano Gli elementi di criticità delle aree Le aree identificate sono caratterizzate da elevati tassi di disoccupazione (totale, giovanile e femminile), tasso di scolarità (diploma o laurea) inferiori alla media, modesti tassi di imprenditorialità e libera professione ed un elevato numero di tossicodipendenti. Significativi tassi d abbandono scolastico; diffusione della tossicodipendenza; forte presenza di abusivismo abitativo; forte ricorso alle prestazioni dei servizi sociali; elevati tassi di disoccupazione. Gli obiettivi da raggiungere Diminuire il degrado socioeconomico e ambientale delle aree considerate attraverso l incentivazione dello sviluppo economico e la riqualificazione urbana. Contenimento dei fenomeni di desertificazione economica delle aree urbane periferiche; sostegno alla nascita di nuove piccole imprese e difesa di quelle già operanti; promozione di sinergie per lo sviluppo del territorio con soggetti pubblici e privati e promozione dello sviluppo sostenibile. Gli interventi da realizzare Risultati attesi Integrazione con altri programmi Supporto, attraverso incubatori di impresa, alla creazione e al funzionamento di nuove attività che contribuiscano al rilancio economico del Centro Storico, allo sviluppo del settore dell alta tecnologia nel ponente genovese e al sostegno dell impresa sociale; supporto alle imprese attraverso l erogazione di agevolazioni finanziarie in base a bandi mirati; iniziative di promozione e divulgazione delle attività economiche create, animazione economica, tutoraggio e supporto specialistico. Bandi per la concessione di incentivi finalizzati a sostenere investimenti mirati da parte delle imprese per lo sviluppo della competitività, ed il sostegno all'innovazione tecnologica e al miglioramento ambientale; azioni di animazione economica del territorio e sostegno alla cooperazione imprenditoriale (marketing territoriale, partecipazione a fiere, tutoraggio) Centro storico: 15/18 imprese beneficiarie di agevolazioni; 9/11 nuove attività insediate nell incubatore; 800/1500 mq di superficie commerciale/produttiva ripristinata e destinata a nuove imprese tramite l incubatore. Val Bisagno: 6/9 imprese beneficiarie di agevolazioni. Val Polcevera: 6/9 imprese beneficiarie di agevolazioni. Cornigliano: 4/6 nuove imprese insediate nell incubatore. Prà: 5/8 imprese beneficiarie di agevolazioni. n.d. Il Programma risulta fortemente integrato con altre iniziative sia Locali che nazionali o Europee (PIC Urban II, Piani e Programmi di recupero, Contratti di Quartiere). Programmi comunali di riqualificazione urbana; programma Urban II ; Contratti di Quartiere. 75

80 Analisi del processo di definizione del 5 Programma Napoli Roma Gli elementi di criticità delle aree Gli obiettivi da raggiungere Bassa età media associata ad Erogazione di servizi che una crescita demografica facilitino la nascita e lo sostenuta; tassi di sviluppo di nuove imprese; analfabetismo ed promozione e sostegno di abbandono scolastico nuove imprese ed imprese elevati; carenza di servizi esistenti in settori funzionali pubblici e sociali; alto tasso allo sviluppo dell area; di disoccupazione; struttura sostegno delle microimprese produttiva ed occupazionale del commercio e debole. Significativa dell artigianato. presenza di criminalità e sviluppo urbanistico disordinato. Le aree definite come di degrado urbano e sociale sono quelle che hanno presentato/registrato i dati peggiori in termini di dotazione infrastrutturale. Obiettivi interventi diretti: valorizzazione, monitoraggio e tutoraggio interventi già avviati; nuovi bandi mirati; Obiettivi interventi indiretti: radicamento territoriale degli incubatori esistenti; sviluppo dello strumento degli incubatori anche in un ottica internazionale; aumento della dimensione di impresa attraverso forme di aggregazione; sviluppo della specializzazione delle aree partendo dalla vocazione territoriale. Gli interventi da realizzare Risultati attesi Integrazione con altri programmi Interventi diretti: Erogazione di incentivi per l ampliamento, il rinnovo, la rilocalizzazione e la creazione di nuove imprese; Interventi indiretti: animazione economica (seminari e consulenze) volta all esplicitazione delle potenzialità imprenditoriali; tutoraggio e affiancamento per la creazione d impresa; sostegno ed ampliamento delle iniziative di enterprise incubator già avviate nelle aree. Bandi mirati di incentivazione (attività sportive dilettantistiche e attività per turismo giovanile e responsabile); costituzione fondi di rotazione; miglioramento accesso al credito; erogazione servizi allo start-up di imprese; servizi di formazione e tutoraggio per il consolidamento d impresa; sviluppo del Distretto di Economia Solidale; integrazione dello strumento Contratto di Quartiere. n.d. n.d. Protocollo d intesa (Regione, Provincia e Comune) per Interventi di riqualificazione urbana e sociale dell Area Nord della Città di Napoli ; l iniziativa Piazze Telematiche (art. 10 del FESR). integrazione con le iniziative per gli incubatori di impresa; integrazione con i Centri di Orientamento al Lavoro e con i Centri di Formazione Professionale; integrazione con i contratti di quartiere ed il programma di riqualificazione delle piazze. 76

81 Analisi del processo di definizione del 5 Programma Gli elementi di criticità delle aree Gli obiettivi da raggiungere Gli interventi da realizzare Risultati attesi Integrazione con altri programmi Torino Disoccupazione in crescita a causa della crisi della microimpresa nella componentistica ed in altri comparti produttivi Nascita di nuove imprese nei territori selezionati; valorizzazione del contenuto tecnologico e innovativo delle imprese già nate o ancora in incubazione; promozione delle azioni di localizzazione presso locali commerciali di proprietà pubblica; sostegno dei passaggi dei veicoli commerciali al metano. Agevolazioni per imprese ad alto contenuto tecnologico; finanziamenti a tasso agevolato per il passaggio al metano degli automezzi degli ambulanti; contributi in conto capitale e fondo di garanzia a sostegno del mantenimento o localizzazione di imprese esistenti o della nascita di nuove imprese nelle aree agevolate. n.d. Programmi di recupero urbano; Contratti di quartiere; Programma Europeo, URBAN II ( Mirafiori Nord); Azioni di sviluppo locale partecipato; Interventi di rigenerazione urbana. Venezia Urbanizzazione incontrollata e disagio sociale in alcune aree, esodo, soprattutto giovanile, in altre. Assenza di manodopera specializzata e di ricambio generazionale. Isolamento ed elevati costi fissi per logistica e localizzazione delle imprese. Riorganizzazione socioeconomica delle aree. Mantenimento e sostegno delle attività produttive nei settori portanti, in particolare quelli artigianali e dei prodotti locali (turismo escluso). Formazione, soprattutto diretta alle nuove generazioni, nei settori della tradizione produttiva veneziana. Contributi alle imprese artigiane. Interventi di animazione economica a Campalto e Laguna Nord. Interventi formativi riguardanti l autoimpiego e la formazione d impresa nel comparto cantieristica minore. Interventi di promozione del vetro artistico di Murano. Attivazione di investimenti per almeno e creazione di 30 posti di lavoro nell artigianato. Consolidamento del tessuto sociale a Campalto. Attivazione di investimenti per almeno e creazione di almeno 15 posti di lavoro nella cantieristica minore. Creazione di un Osservatorio sui prodotti locali. Fondi strutturali 77

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83 Analisi del processo di definizione del 5 Programma 9. IL PROCESSO DI DEFINIZIONE DEL 5 PROGRAMMA: PROCEDURE E MODALITÀ A CONFRONTO Il 5 Programma, se confrontato con il precedente, risulta più ampio per la numerosità delle aree coinvolte. Infatti, Bari, Bologna, Milano, Napoli, Roma e Torino, hanno aggiunto aree senza prevedere alcuna sostituzione, mentre il Comune di Firenze ha aggiunto alcune aree ma ne ha sottratte altre (Graf. 1). Grafico 1 - Numerosità dei Comuni e aree selezionate tra il IV e il V Programma Aree aggiunte Aree sostituite Stesse aree del IV programma Nel processo di individuazione delle aree, Bari, Genova, Milano e Torino, si sono avvalsi di studi ed analisi svolti da soggetti esterni, mentre i rimanenti Comuni hanno svolto le analisi al proprio interno. Ai fini dell individuazione delle aree agevolate (Tab. 1), 9 dei dieci Comuni considerati hanno utilizzato sia indicatori quantitativi che qualitativi, mentre il Comune di Napoli ha utilizzato esclusivamente i primi. 79

84 Analisi del processo di definizione del 5 Programma Tab. 1: Comuni e tipologia di indicatori utilizzati per l individuazione delle aree TIPOLOGIA DI INDICATORI COMUNI Qualitativi Quantitativi Entrambi Bari Bologna Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Roma Torino Venezia Al riguardo una prima riflessione metodologica può essere avanzata. Il fatto che il fenomeno indagato sia di tipo complesso, consiglierebbe l utilizzo di entrambe le tipologie di indicatori. quantitativi e qualitativi cosa che però implica un secondo e più rilevante problema metodologico, riguardante la modalità di sintesi degli indicatori semplici nonché il peso assegnato a ciascuno di essi. Ne consegue che non vi è automatico riscontro del fatto che il Comune che abbia optato per una numerosità di indicatori maggiore e di natura diversa conduca a risultati più soddisfacenti. Esiste invece un vincolo di coerenza relativamente alla selezione degli indicatori loro numerosità, rappresentatività ed eventuale correlazione esistente che, se non supportata da un adeguata metodologia, può portare a risultati tra loro non confrontabili. Se consideriamo la natura degli indicatori quantitativi utilizzati dai Comuni per la definizione delle aree agevolabili (Tab. 2), emerge che quelli economici e quelli sociali sono di gran lunga i più utilizzati. Più analiticamente, 9 Comuni si sono avvalsi sia di indicatori economici che sociali (es. livello medio di istruzione, tassi di disoccupazione, criminalità, etc...); Napoli, Bologna e Bari hanno utilizzato anche quelli infrastrutturali (presenza di servizi pubblici di istruzione e di trasporto, presenza di servizi di intrattenimento, etc...); Roma invece, si caratterizza per aver utilizzato esclusivamente indicatori infrastrutturali. 80

85 Analisi del processo di definizione del 5 Programma Occorre però anche in questo caso fare attenzione a non trarre conclusioni affrettate sulla appropriatezza degli indicatori utilizzati. Una valutazione di questo tipo può essere infatti formulata solo dopo aver considerato la definizione utilizzata di area da agevolare e, soprattutto, gli obiettivi contenuti nei Programmi. Tab. 2: Comuni e natura degli indicatori quantitativi utilizzati COMUNI Bari Bologna Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Roma Torino Venezia NATURA DEGLI INDICATORI QUANTITATIVI Infrastrutturali Economici Sociali Un informazione che si è ritenuto importante rilevare è se, nell individuazione delle aree da agevolare, siano state tenute in considerazione le potenzialità di sviluppo delle stesse. Ciò accade per tutti i Comuni ad eccezione di Roma e Genova. 81

86 Analisi del processo di definizione del 5 Programma É necessario riflettere sulla possibilità che l economia urbana possa attuare delle strategie di sviluppo, senza essere considerata una variabile dipendente dal contesto economico nazionale. Recenti contributi sembrerebbero dimostrare che proprio l economia urbana può essere un importante fattore di sviluppo e crescita economica. Si tratta, perciò, di capire se lo sviluppo locale possa effettivamente contribuire alla crescita economica dell intero paese, piuttosto che essere considerato una variabile dipendente dal contesto economico generale. In tal caso si riconoscerebbe implicitamente all economia urbana nonostante l eventuale presenza di problemi economici e/o sociali un ruolo di motore autonomo della crescita economica, basato sulla valorizzazione delle risorse esistenti e lo sviluppo di quelle potenziali. É evidente che, finalizzato a questo, avrebbe grande rilevanza la considerazione delle potenzialità di sviluppo delle aree interessate. Una strategia di sviluppo molto mirata sulle potenzialità delle aree interessate rappresenta di per sé un percorso di crescita sostenibile oltre che un opportunità di investimento in capitale sociale. Tali politiche hanno poi effetti moltiplicativi in quanto generano esternalità positive nel tessuto economico e sociale. Sostenere un ipotesi piuttosto che l altra (l economia urbana come variabile dipendente), non solo muta il profilo dell intervento pubblico, ma cambia anche le scelte relative alle modalità con le quali reperire le risorse economiche necessarie allo sviluppo locale. Per l insieme delle ragioni appena menzionate, ai Comuni è stata richiesta una informazione più dettagliata sui fattori utilizzati per valutare le potenzialità di sviluppo delle aree. Anche in questo caso l informazione ottenuta offre importanti spunti di riflessione, come mostrato nella tabella 3. Infatti, 6 Comuni su dieci Bari, Bologna, Cagliari, Milano, Napoli e Venezia hanno utilizzato come criterio guida l attrattività degli investimenti; a questi Comuni si aggiunge Milano, che ha preso in considerazione anche la potenzialità di profitto da parte delle imprese. Torino e Firenze, nel valutare le potenzialità di sviluppo delle aree agevolabili, hanno fatto ricorso ad informazioni provenienti da analisi di esperienze precedenti. 82

87 Analisi del processo di definizione del 5 Programma Tab. 3: Criteri utilizzati dai Comuni per la valutazione delle potenzialità di sviluppo delle aree CRITERI UTILIZZATI COMUNI Esperienze precedenti Attrattivita' investimenti Potenzialita' di profitto Bari Bologna Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Roma Torino Venezia Nell implementazione del programma un indubbio fattore di successo è la sua integrazione con altre iniziative di sviluppo. Gli interventi che saranno adottati con il 5 Programma si presentano in tutti i Comuni, ad esclusione di Cagliari, fortemente integrati con altre iniziative comunali a sostegno dello sviluppo urbano. In particolare, in riferimento alla tipologia di finanziamenti utilizzati, i Comuni ricorrono in eguale misura all attivazione di strumenti Europei, regionali e comunali. I programmi trovano la maggiore integrazione con interventi nell ambito del miglioramento del contesto sociale ed economico, in misura minore del contesto territoriale/infrastrutturale (Tab. 4). Tab. 4: Ambiti nei quali si è stabilita un integrazione tra il 5 Programma e altre iniziative COMUNE Bari Bologna Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Roma Torino Venezia CONTESTO DI INTERVENTO Infrastrutturale/Territoriale Sociale Economico 83

88 Analisi del processo di definizione del 5 Programma Con specifico riguardo agli obiettivi, Torino si caratterizza per l essere l unico Comune ad aver modificato gli obiettivi tra il IV ed il V programma. Sempre nella prospettiva di un confronto tra il IV e il V programma, emerge che quattro dei dieci Comuni Venezia, Torino, Roma e Napoli hanno deciso di coinvolgere nuovi soggetti, sebbene in modo assolutamente differenziato 9. Altro aspetto rilevante è quello relativo al contributo alla realizzazione dei programmi da parte di soggetti terzi e operatori economici. Le associazioni di imprese e le rappresentanze degli imprenditori risultano i soggetti maggiormente coinvolti. Gli altri soggetti, strutture finanziarie, strutture imprenditoriali, centri di ricerca e consumatori/cittadini, sono coinvolti quasi nella stessa misura, con una leggera preferenza (3 Comuni contro 2) per consumatori/cittadini e strutture imprenditoriali, rispetto a strutture finanziarie e centri di ricerca. Tab. 5: Comuni e operatori economici coinvolti nella realizzazione del programma OPERATORI ECONOMICI Consorzi o Centri COMUNE Rappresentanze Strutture Strutture Consumatori associazioni studi o imprenditori imprenditoriali finanziarie cittadini di imprese ricerca Bari Bologna Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Roma Torino Venezia 84

89 Analisi del processo di definizione del 5 Programma Grafico 2: Comuni e natura degli indicatori quantitativi utilizzati Per quanto riguarda la forma che assume il contributo fornito dagli operatori economici coinvolti nella definizione del programma, la consultazione risulta di gran lunga più frequente rispetto alle altre modalità più analitiche e/o operative (supporto analitico e consulenziale, contributo alla definizione del programma e gestione operativa del programma) (Graf. 3 e Tab. 6). Grafico 3: Contributo degli operatori economici coinvolti nella realizzazione del programma 85

90 Analisi del processo di definizione del 5 Programma Tab. 6: Contributo specifico degli operatori economici coinvolti nel 5 Programma TIPOLOGIA DI CONTRIBUTO COMUNE Consultazione Consulenza Concertazione Gestione operativa Bari Bologna Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Roma Torino Venezia In riferimento alla previsione di un eventuale verifica intermedia da effettuarsi insieme agli operatori delle aree interessate, 6 Comuni (Roma, Genova, Firenze, Cagliari, Bologna, Bari) non hanno previsto verifiche intermedie, mentre nei restanti casi (Napoli, Milano, Torino, Venezia), la verifica consisterà in riunioni, incontri e report atti a verificare lo stato di avanzamento dei lavori. L ultima parte del questionario (Sezione C) è dedicata alla struttura operativa, in termini di risorse umane, preposte all attuazione del 5 Programma. Dall analisi delle informazioni fornite dai Comuni emerge che 9 di essi hanno previsto un ufficio appositamente dedicato al 5 Programma (fa eccezione il Comune di Venezia). Considerando il numero di risorse (Tab. 7) che lavorano all attuazione del 5 Programma, i Comuni di Roma e Firenze presentano i valori più elevati con 15 e 10 persone, di cui rispettivamente 14 e 3 in modo esclusivo. Seguono Torino e Bologna con 6 persone (rispettivamente 3 e 2 in modo esclusivo). 86

91 Analisi del processo di definizione del 5 Programma Tab. 7: Comuni e risorse umane dedicate al 5 Programma COMUNI RISORSE DEDICATE ALLA DI CUI IN MODO GESTIONE DEL 5 PROGRAMMA SPECIFICO Bari 2 1 Bologna 6 2 Cagliari 3 3 Firenze 10 3 Genova 3 0 Milano 4 3 Napoli 3 3 Roma Torino 6 3 Venezia

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93 Analisi del processo di definizione del 5 Programma 10. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE La lettura dei Programmi elaborati dai singoli Comuni (5 Programma), nonché le informazioni desunte dai questionari somministrati permettono di maturare alcune considerazioni sulle modalità di utilizzo dello strumento agevolativo previsto ex legge 266, art. 14, con riferimento in particolare a: modalità di individuazione delle aree, aree agevolabili con il 5 Programma, strategie di sviluppo urbano, integrazione con altre iniziative di sviluppo urbano, disponibilità di risorse e strutture operative appositamente dedicate al 5 Programma. Con riferimento alla metodologia di individuazione delle aree agevolabili si rileva la notevole eterogeneità degli indicatori utilizzati, sia di tipo qualitativo che quantitativo. Senza voler entrare nel merito di tali metodologie e ritenendo opportuno lasciare ai singoli Comuni libertà di individuazione delle aree, si evidenzia comunque l opportunità di poter disporre di un set omogeneo di indicatori (da concordare con i Comuni) descrittivi delle aree selezionate, a prescindere dal fatto che essi vengano poi utilizzati nel processo di individuazione. In riferimento alle aree agevolabili, si osserva che la maggioranza dei Comuni ha aggiunto nuove aree a quelle preesistenti. Tale tendenza testimonia la capacità dello strumento di avviare processi di sviluppo che i Comuni intendono capitalizzare attraverso la continuità degli interventi nelle medesime aree; al contempo, l aggiunta di nuove aree permette di innescare i medesimi processi in zone che non hanno potuto beneficiare in passato dello strumento, implicando, così, un riconoscimento della sua validità. Riguardo le strategie di sviluppo urbano è molto significativo che ci sia stato un coinvolgimento, anche se prevalentemente come consultazione, degli operatori economici e che molti Comuni si siano concentrati sulle potenzialità di sviluppo con una forte attenzione all attratività degli investimenti. Questi aspetti sembrano confermare la tendenza per cui l economia urbana può essere uno specifico fattore di sviluppo e non semplicemente un side show del contesto economico generale. In particolare, in un momento di forti vincoli di spesa pubblica, questo aspetto può rappresentare un elemento fortemente innovativo per la valutazione della spesa dei Comuni. 89

94 Analisi del processo di definizione del 5 Programma Si rileva inoltre una forte e crescente integrazione delle misure previste dal 5 Programma con altre iniziative di sviluppo urbano, attivate attraverso differenti tipologie di intervento (europeo, regionale, comunale). Tale approccio, che permette ai Comuni di disporre di una ampia gamma di strumenti, rende possibile la creazione di sinergie, elemento particolarmente significativo in un contesto di scarsità e razionalizzazione di risorse, ed una più diretta ed efficace incidenza sul tessuto economico-imprenditoriale. Sul piano dell impegno gestionale e, quindi, delle risorse umane dedicate all attuazione della L. 266 emerge che quasi tutti i Comuni (con la sola eccezione di Venezia) hanno previsto uffici esclusivamente dedicati con un numero significativo di personale, nonostante il budget in alcuni casi limitato. Anche questo mette in evidenza un forte interesse delle amministrazioni comunali verso questo particolare strumento di intervento. In conclusione, appare nel complesso coerente la gestione della fase di rilevazione delle necessità del territorio, di definizione degli obiettivi e di ideazione delle azioni per il loro raggiungimento. Rispetto a queste ultime è rilevabile una maggiore attenzione, rispetto ai programmi precedenti, verso il sostegno all'innovazione e al miglioramento dell'accesso al credito da parte delle piccole imprese. 90

95 Analisi del processo di definizione del 5 Programma 11. ALLEGATO A: INDICE DELLE TAVOLE DI SPOGLIO Tavola 1: Comuni e caratteristiche degli indicatori utilizzati per l individuazione delle aree agevolabili Tavola 2: Comuni e tipologia degli indicatori quantitativi utilizzati Tavola 3: Comuni e valutazione delle potenzialità di sviluppo delle aree agevolate Tavola 4: Comuni e criteri utilizzati per la valutazione delle potenzialità di sviluppo delle aree agevolabili Tavola 5: Comuni e integrazioni previste con altre iniziative per il 5 Programma Tavola 6: Comuni e modifiche intervenute tra il IV e il V programma Tavola 7: Motivazione alla base della modifica delle aree tra il IV e il V programma Tavola 8: Soggetti coinvolti nell analisi l individuazione delle aree del 5 Programma Tavola 9: Comuni che hanno previsto variabili obiettivo Tavola 10: Misurabilità degli obiettivi Tavola 11: Verifiche intermedie insieme agli operatori economici dell area interessata Tavola 12: Comuni e natura delle variabili obiettivo Tavola 13: Comuni e operatori economici coinvolti nella realizzazione del programma Tavola 14: Comuni e contributo fornito dagli operatori economici coinvolti nel programma Tavola 15: Uffici dedicati al 5 Programma 91

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97 PARTE III LE INIZIATIVE ATTUATE DAI SINGOLI COMUNI (LEGGE 266/97, EX ART. 14)

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99 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive CITTA' DI BARI COMUNE DI BARI Con la legge 266/97 art. 14 la Città di Bari ha avuto la possibilità di porre in essere una incisiva azione di sostegno alle iniziative economiche ed imprenditoriali nei quartieri particolarmente degradati del suo territorio, ponendosi l obiettivo di conseguirne la rivitalizzazione fisica, economica e sociale. Detta azione interagisce con altre iniziative dell Amministrazione comunale che intendono agire in modo sistematico sulle emergenze del degrado urbano-economico-sociale, con particolare riferimento alle aree povere e marginali. Difatti, in coerenza con il Programma del Sindaco, con specifico riferimento alla priorità PERIFERIE - costruire un area metropolitana con più centri capace di restituire una buona qualità della vita a chi vive nelle periferie, l Amministrazione ha inteso avviare un processo di ripensamento della governance urbana, implementando, a partire dall area di Enziteto, una programmazione integrata e una pianificazione a carattere strategico dei servizi e delle azioni. Le azioni messe in atto in base alla Legge 266/97 art. 14 si presentano, altresì fortemente integrate con altre iniziative a finanziamento regionale/europeo, quali il POR Puglia 2000/2006, che incidono direttamente sul tessuto sociale ed economico-imprenditoriale di alcune zone del territorio. Per la realizzazione dei cinque programmi di intervento elaborati dal Comune di Bari ai sensi dell art. 14 della legge 266/97, il Ministero delle Attività Produttive ha complessivamente stanziato la somma di ,13 (comprensiva delle risorse integrative di cui al D.M. 6 ottobre 2005). Nell individuazione delle aree di degrado sono stati utilizzati indicatori sociali (es. livello medio di istruzione, presenza di immigrati, grado di criminalità etc.), economici (es. numero e tipologia di imprese già presenti, reddito medio dell area, tasso di disoccupazione, etc.) e infrastrutturali/territoriali (es. tipologia e destinazione funzionale dei fabbricati, presenza di servizi, etc.). La scelta é ricaduta su n. 13 aree urbane, coinvolgenti sia la periferia che il tessuto più centrale della Città caratterizzate dalla presenza di edilizia fortemente degradata e da un degrado socio-economico molto preoccupante (del quale non é facile fornire cifre e numeri in quanto i dati a disposizione sono circoscrizionali) i cui aspetti più evidenti vanno individuati 95

100 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive CITTA' DI BARI nei diffusi fenomeni di evasione scolastica, di disoccupazione giovanile, di microcriminalità e di tossicodipendenza. In linea con lo spirito della legge Bersani, attesa la forte connessione tra tessuto urbano/sociale e tessuto economico, i fondi messi a disposizione dalla legge sono stati utilizzati per incentivare iniziative economiche ed imprenditoriali in dette aree conseguendo l effetto di rivitalizzarne anche il tessuto urbano e sociale. Delle due tipologie di azioni finanziabili, individuate dal D.M. 225/98 prima e dal D.M. 267/04 oggi, la scelta di questa Amministrazione é stata quella di destinare le risorse, quasi per intero, alle agevolazioni alle imprese. Invero, nell elaborazione dei programmi, si é in un primo momento pensato di proporre azioni pubbliche quali la costituzione di incubatori di nuova imprenditorialità e l istituzione di corsi per la formazione d impresa; accertato, poi, che sono in corso iniziative di questo tipo con altre azioni dell Amministrazione, si è ritenuto di verificarne le risultanze prima di avviarne di simili. I programmi, pertanto, propongono innanzitutto il sostegno all iniziativa privata svantaggiata, stabilendone le forme e le modalità. I programmi di intervento relativi agli anni hanno previsto la concessione alle imprese di contributi a fondo perduto, secondo le previsioni dell art. 4 del D.M. 225/98. Per effetto dell entrata in vigore del D.M. 267/04 - Regolamento recante modificazioni al Decreto Ministeriale 1 giugno 1998, concernente le modalità di attuazione degli interventi imprenditoriali nelle aree di degrado urbano di Comuni metropolitani i successivi programmi 4 e 5 prevedono la concessione alle imprese di agevolazioni secondo le modalità ed i criteri previsti dall art. 72 della finanziaria 2003, stabilendo la quota di contributo soggetta a rimborso. La seconda forma di supporto alle piccole imprese è stata rappresentata dalla previsione di un fondo di garanzia fidi che agisse a sostegno concreto degli imprenditori nel momento in cui dovevano contrarre mutui presso il sistema bancario per la parte non coperta dalle agevolazioni pubbliche concesse, nè da fondi propri. In base ai risultati dei primi programmi, non si è ritenuto opportuno, nei programmi 2002 e 2005, destinare risorse per la garanzia fidi. Come già innanzi evidenziato, l obiettivo primario che i programmi elaborati si prefiggono di raggiungere é riconoscibile nella creazione di sinergie fra sviluppo socio-economico delle aree interessate e processo di riqualificazione urbana ed ambientale in esse attivabile. 96

101 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive CITTA' DI BARI Verso il conseguimento del suddetto obiettivo di carattere generale convergono i seguenti obiettivi specifici: incoraggiare nuove iniziative ma anche promuovere la ristrutturazione e l ammodernamento delle aziende esistenti, stimolando gli imprenditori ad intervenire anche con capitali propri a fronte delle agevolazioni pubbliche concesse; migliorare la sicurezza e la qualità dei luoghi di lavoro; migliorare la qualità ambientale della zona, sia favorendo processi di produzione tesi alla riduzione dell inquinamento acustico ed atmosferico ed al risparmio di materie prime, sia stimolando interventi volti ad una migliore sistemazione delle aree pertinenziali esterne ai fabbricati,sia promuovendo operazioni di recupero del territorio attraverso l utilizzo di fabbricati fatiscenti; elevare i livelli occupazionali delle aree, incentivando nuove assunzioni e la nascita di nuove iniziative imprenditoriali (soprattutto se intraprese da giovani e da donne). valorizzare l artigianato tipico e la ristorazione di prodotti tipici locali. Al fine di garantire l effettivo raggiungimento degli obiettivi specifici sopra menzionati, all interno dei bandi sono stati previsti taluni criteri di priorità concordati con i principali soggetti economici (Associazioni di categoria) portatori e depositari di istanze specifiche degli operatori locali. L impatto dei primi tre programmi sul tessuto produttivo e sull occupazione barese é stato tutt altro che trascurabile. Alla data del , infatti, risultano ammesse a contributo n. 149 imprese, per agevolazioni riconosciute complessivamente pari a ,39, al netto di rinunce e revoche. I dati suindicati sono soggetti a subire un sensibile aumento nell anno in corso atteso che, a breve, verrà approvata la graduatoria delle imprese beneficiarie di agevolazione che hanno risposto al bando pubblicato il 23 febbraio u.s. (rif. quarto programma). E, entro il prossimo mese di luglio, è prevista la pubblicazione di un nuovo bando relativo al quinto programma. 97

102 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive CITTA' DI BARI L importo dell agevolazione media é stato pari a ,00 Euro, a fronte di una spesa media prevista per ciascuna impresa di ,00 Euro, con una percentuale media di cofinanziamento, dunque, di circa il 41%. Le imprese ammesse a finanziamento hanno creato oltre 200 posti di lavoro aggiuntivi. La media é stata perciò di più di 1 nuovo posto di lavoro per impresa finanziata. Con riferimento agli occupati, si é constatato l ingresso di giovani, con una notevole presenza femminile. I nuovi posti di lavoro creati, le nuove imprese nate e l ammodernamento e la ristrutturazione di quelle già esistenti, la riduzione dei livelli di inquinamento generati dallo svolgimento delle attività produttive attraverso il contenimento dell inquinamento acustico ed atmosferico nonché il risparmio di materie prime, la sistemazione delle aree pertinenziali esterne ai fabbricati attraverso elementi di arredo delle stesse quali piantumazioni, recinzioni, etc. che hanno migliorato l impatto visivo del territorio, il recupero di fabbricati fatiscenti per lo svolgimento delle attività che ha consentito di ridurre lo spreco di suolo, sono tutti fatti concreti che attestano la validità dei programmi. La riqualificazione delle aree di degrado é, però, un processo che necessita di tempi lunghi in quanto gli interventi puntiformi e distribuiti in varie zone della Città non determinano un effetto immediato di rivitalizzazione delle stesse. L auspicio, pertanto, é che il Ministero delle Attività Produttive rifinanzi l art. 14 della L. 266/97 per la realizzazione di nuovi programmi che diano continuità agli interventi già realizzati e permettano di svilupparli ulteriormente. 98

103 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI BOLOGNA COMUNE DI BOLOGNA Come già indicato nella precedente relazione di accompagnamento, il Comune di Bologna ha potuto realizzare, grazie ai finanziamenti della legge 266/97, significativi interventi di sviluppo di attività economiche in aree a rischio di degrado della città. I finanziamenti hanno puntato sulla nascita di nuove imprese e sul rafforzamento del tessuto produttivo locale concentrando l attenzione su settori sia innovativi che tradizionali, che trovano nel contesto locale la presenza di fattori critici di successo. I cinque programmi sino a qui finanziati si sono attuati nelle aree a rischio di degrado previste inizialmente e che sono state via via meglio delimitate con l'obiettivo di mettere a sistema diversi interventi sulle stesse aree (progetti di valorizzazione commerciale, interventi sulla sicurezza, istituzione della figura del vigile di quartiere e di mediazione sociale, interventi di riqualificazione urbana, interventi di manutenzione della città). Nelle ultime edizione di bando si è deciso di coinvolgere sempre più attivamente i quartieri delle zone oggetto degli interventi di sviluppo imprenditoriale. Questi, nell'ambito dell'iter partecipato di approvazione dei progetti di riqualificazione commerciale hanno previsto e stanno prevedendo, sedute dei consigli e delle commissioni attività produttive aperte a tutti gli operatori economici della zona ed ai cittadini, ai comitati ed alle associazioni di categoria, per l'analisi e l'identificazione delle tipologie delle attività commerciali e produttive da insediare nella zona. In particolare i piani di valorizzazione commerciale, tra le misure poste in essere, hanno considerato e stanno considerando come elemento centrale le misure d'incentivazione economica per attrazione di imprese nell'area attuate con gli interventi della legge 266/97. Rimane confermata la scelta di finanziarie progetti di impresa utilizzando lo strumento del business plan come strumento principale di valutazione del progetto di impresa; negli interventi sin qui attivati l'amministrazione Comunale ha puntato sulla selezione di progetti che nel tempo avessero gli elementi per crescere ed affermarsi sul territorio. Per supportare la redazione di tali progetti di impresa sono stati organizzati seminari formativi nelle diverse edizioni dei bandi, sono state coinvolte attivamente le associazioni imprenditoriali di categoria per supportare le imprese nella redazione dei business plan. Al fine di favorire l'insediamento delle imprese nelle aree oggetto di intervento sono state attivate forme di collaborazione con le associazioni dei proprietari immobiliari per incentivare proprietari di immobili inutilizzati a renderli disponibili per l'insediamento delle imprese 99

104 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI BOLOGNA selezionate; a tal fine è stata realizzata una comunicazione integrata Amministrazione Comunale ed Associazioni dei proprietari immobiliari. L'Amministrazione Comunale ha inoltre terminato la ristrutturazione della nuova struttura per le imprese sita in zona Pilastro ed attualmente si sono insediate tre imprese. Con la prossima edizione di bando, che uscirà a settembre 2006, si completerà l'insediamento delle imprese nella stessa. In merito alla scelta dei settori economici su cui puntare, come indicato nella precedente relazione, l'intervento dell'amministrazione Comunale ha cercato di valorizzare potenzialità latenti presenti nel tessuto economico produttivo locale, limitando l azione e concentrando le risorse su alcuni settori specifici capaci di generare sviluppo; si è puntato su un settore innovativo quale quello dell'information Communication Technology e su settori tradizionali quali l'artigianato artistico e il commercio al dettaglio. Tali settori si coniugano correttamente con le aree individuate, sia in centro storico che in periferia, in quanto le attività, con necessità logistiche contenute si possono integrare nel contesto della città consolidata contribuendo a determinare un mix di funzioni, con orari ed utilizzazioni diverse, fondamentale per la vivibilità ed il presidio della zona. Gli ultimi due programmi hanno allargato l'intervento anche ad altri settori quali moda, design, prodotti tipici considerando la secolare tradizione alimentare ed anche la tradizione tessile bolognese. I risultati sino a qui prodotti confermano che, la città, anche grazie ad un'azione di promozione mirata sugli interlocutori di riferimento, ha risposto positivamente agli interventi attuati presentando progetti d impresa concreti, in gran parte ad oggi realizzati, che hanno creato investimenti produttivi, innovazione, occupazione diffondendo la capacità di fare impresa. Complessivamente, sui primi 4 programmi, sono stati finanziati 64 progetti d impresa per un ammontare totale di contributi concessi pari a 3,9 mln di.; il volume degli investimenti attivati dalle imprese insediate nelle aree a rischio di degrado è pari a 9,3 mln di.; il taglio medio di investimento pari a 145 mila.; il rapporto fra investimenti attivati e contributi concessi è pari a 2,38; i contributi medi assegnati a ciascuna impresa ammontano a 61 mila. Tali dati dimostrano che le agevolazioni sono state rivolte ad un numero abbastanza contenuto di progetti caratterizzati da un elevato ammontare di investimenti e da un buon grado di strutturazione. 100

105 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI BOLOGNA Le azioni pubbliche attivate hanno puntato alla creazione di servizi per lo sviluppo dei progetti d impresa finanziati, articolando l'attività formativa in ore di aula e consulenza personalizzata; al fine di promuovere le stesse si è favorita la partecipazione ad alcune delle più importanti fiere nazionali di settore (SMAU, Manufacturing IT, Webbit ecc.) cercando di superare le difficoltà di accesso a tali importanti appuntamenti da parte di imprese neo costituite e di piccole dimensioni. Come già indicato, gli interventi attuati grazie alla legge 266/97 hanno costituito un opportunità importante per rafforzare azioni comuni e sinergie con altri Enti, al fine di incidere sulle realtà territoriali considerate. Si sono aperte collaborazioni interistituzionali sia per favorire l'insediamento delle imprese (università di Bologna con incubatore Almacube, Acer, Associazioni di categoria dei proprietari immobiliari, ) sia per attivare iniziative comuni volti a favorire la nascita e lo sviluppo della piccola impresa a Bologna (Almacube, Aster, Business Angel Network). In merito al Quinto programma, è in fase di elaborazione il bando che uscirà a settembre 2006 ed assegnerà le risorse finanziare alle imprese che si insedieranno nelle aree oggetto dei piani di valorizzazione commerciale; il settore sta lavorando per definire gli indirizzi per l'emanazione dei bandi in ottica integrata con i progetti di riqualificazione di alcune parti della città a rischio di degrado in corso di definizione, consentendo di localizzare in modo strategico ed integrato le risorse disponibili, proprio a sostegno di imprese che, con la loro presenza in zone "critiche", potranno fungere da presidio e diversificare, integrandolo, il sistema economico di quella parte del territorio. 101

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107 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI CAGLIARI COMUNE DI CAGLIARI OBIETTIVI DI FONDO DEI PRIMI QUATTRO PROGRAMMI La città di Cagliari, con la gestione dei finanziamenti del Ministero delle Attività Produttive, ha avuto come obiettivo principale la nascita di nuove imprese, ma anche la crescita ed il potenziamento di quelle già esistenti, nelle zone che versano in una situazione d emarginazione sul piano economico e sociale e con un alto rischio di degrado urbano. Grazie ai quattro precedenti finanziamenti concessi, le aziende che hanno ottenuto gli incentivi, sono sensibilmente cresciute ed hanno apportato al loro interno quella maturità e quella capacità imprenditoriale che senza queste risorse non avrebbero avuto. Questa azione di sostegno ha favorito le prospettive di crescita e sviluppo delle attività commerciali ed artigianali, portando un chiaro miglioramento economico ed aprendo delle nuove prospettive per chi è in cerca d occupazione. I risultati raggiunti nei precedenti quattro programmi sono buoni e incoraggianti se si considera l ampio successo in termini di progetti realizzati. Tuttavia l auspicio è che questa non sia una iniziativa dalla durata limitata, poiché per tenere viva la produzione delle attività commerciali nelle aree di degrado urbano, è necessario avere una continuità nella programmazione economica, senza la quale verrebbero meno gli obiettivi economici e sociali. Il Ministero delle Attività Produttive, in applicazione della Legge 266/97 si propone come obiettivo lo sviluppo imprenditoriale in aree di degrado urbano. Questo programma ha consentito la rivitalizzazione di alcune zone storiche della Città di Cagliari, riportando produttività alle attività commerciali ed artigianali che a causa della crisi del settore si trovavano in difficoltà. I risultati totali ottenuti sono riassunti nel seguente modo: 1 finanziamento ,58 ha riguardato interventi per: 1) Azioni Private per l assegnazione di incentivi alla Piccola Impresa, aree individuate nei quartieri appartenenti al centro storico di CASTELLO, MARINA, VILLANOVA e STAMPACE. 103

108 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI CAGLIARI Il progetto è stato gestito direttamente dall Assessorato Comunale delle Attività Produttive, erogando alle imprese incentivi a fondo perduto per un importo massimo di Euro ,00 a copertura di non più del 65% della spesa prevista per: a) ristrutturazione del locale nel rispetto di tutte le norme di sicurezza nei luoghi di lavoro, a tutela ambientale, dei dipendenti e dei clienti; b) acquisto impianti, macchinari ed attrezzature; c) acquisto impianti automatizzati o robotizzati, software per le esigenze produttive e gestionali dell impresa. 2) Azioni Pubbliche: nell ambito del programma per la riqualificazione delle aree pubbliche del Centro storico, si prevedeva l acquisto e la sistemazione di fioriere in calcestruzzo armato vibro compresso di varie dimensioni e forme per l arredo urbano. Risultati ottenuti: Imprese incentivate 30 Mantenimento forze di lavoro 32 Nuove assunzioni 11 2 finanziamento ,61: Il secondo programma di intervento, ottenendo maggiori risorse rispetto al primo finanziamento, ha permesso al Comune di Cagliari di potenziare e sviluppare nuove attività. Per le azioni private sono stati riproposti i quartieri del centro storico individuati nelle zone di degrado urbano di CASTELLO MARINA STAMPACE VILLANOVA. Il progetto è stato gestito direttamente dall Assessorato Comunale delle Attività Produttive, erogando alle imprese incentivi a fondo perduto per un importo massimo di Euro ,28, a copertura di non più del 65% della spesa prevista per: a) ristrutturazione del locale nel rispetto di tutte le norme di sicurezza dei luoghi di lavoro, a tutela ambientale, dei dipendenti e dei clienti; b) acquisto impianti, macchinari ed attrezzature; c) acquisto impianti automatizzati o robotizzati, software per le esigenze produttive e gestionali dell impresa. 104

109 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI CAGLIARI Risultati ottenuti: Imprese incentivate 58 Mantenimento forze di lavoro 85 Nuove assunzioni 31 3 finanziamento ,55: Intervento finalizzato a superare la crisi socio-economico-ambientale nelle zone di Is Mirrionis San Michele Santa Avendrace. Il progetto è stato gestito direttamente dall Assessorato Comunale delle Attività Produttive, erogando alle imprese incentivi a fondo perduto per un importo massimo di Euro ,28 a copertura di non più del 65% della spesa prevista per : a) ristrutturazione del locale nel rispetto di tutte le norme di sicurezza dei luoghi di lavoro, a tutela ambientale, dei dipendenti e dei clienti; b) acquisto impianti, macchinari ed attrezzature; c) acquisto impianti automatizzati o robotizzati, software per le esigenze produttive e gestionali dell impresa. Risultati ottenuti: Imprese incentivate 44 Mantenimento forze di lavoro 172 Nuove assunzioni 84 4 finanziamento ,00 Il progetto ha individuato per la seconda volta i quartieri di Is Mirrionis San Michele Santa Avendrace, con l obiettivo di continuare il programma precedente ed è stato gestito direttamente dall Assessorato Comunale delle Attività Produttive erogando alle imprese incentivi a fondo perduto per un importo massimo di Euro ,28 a copertura di non più del 65% della spesa prevista. Risultati ottenuti: Imprese incentivate 46 Mantenimento forze di lavoro 129 Nuove assunzioni

110 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI CAGLIARI RAPPORTO RIEPILOGATIVO FINANZIAM. IMPRESE INCENTIVATE DIPENDENTI OCCUPATI ALL ATTO DELLA DOMANDA NUOVE ASSUNZIONI A SEGUITO DEL PROGETTO TOT. DIPENDENTI TOT IL 5 PROGRAMMA 5 finanziamento ,65 Con il 5 programma il Comune di Cagliari si propone di sostenere una rinascita economica e sociale dell area di PIRRI, attraverso diverse misure che includono azioni per incentivare l apertura di nuove attività produttive e commerciali e sostenere quelle già esistenti. PIRRI ha una superficie di 5,70 kmq., una popolazione di abitanti, ed è caratterizzata da un elevata disoccupazione, dalla mancanza di spazi culturali e dalla presenza di case popolari degradate. D altro canto, questa zona possiede aree verdi ed un patrimonio culturale che offre un notevole potenziale di crescita. L obiettivo principale del programma è quello di favorire il miglioramento della vivibilità, attraverso il superamento delle condizioni di degrado, intervenendo sui problemi occupazionali e sociali. I problemi occupazionali riguardano una situazione socio-economica che risente ancora, a livello regionale, della crisi delle industrie chimiche e della chiusura delle fabbriche sorte negli anni 70. Da un punto di vista sociale, la scarsa propensione alla creazione di nuove opportunità di lavoro, produce riflessi negativi sui redditi dei cittadini, con un aumento delle condizioni di povertà e di marginalità della componente giovanile in un contesto che fa registrare un netto calo delle nascite ed un invecchiamento della popolazione. 106

111 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI CAGLIARI PROGETTI DI PARTICOLARE RILIEVO La storia della Legge 266/97 è ancora molto breve e recente per il raggiungimento di obiettivi ottimali, però sulla base del consuntivo dei primi quattro finanziamenti sopra espressi, il Comune di Cagliari ha il presupposto di far rinascere alcune zone socialmente ed economicamente svantaggiate facendo leva su quelle che sono le risorse più importanti della città: quelle naturali, ambientali e culturali che rappresentano potenziali fattori di flussi turistici, di creazione di nuove imprese, di nuovi posti di lavoro e di un miglioramento della qualità della vita; le risorse umane, caratterizzate da un alto tasso di disoccupazione, che porta ad una consistente emigrazione; una maggiore vitalità imprenditoriale, frenata però dagli elevati costi e dalla mancanza di aree da destinare a nuovi insediamenti produttivi. Su queste risorse, l Amministrazione Comunale vuole contare al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati quali lo sviluppo produttivo ed economico e la crescita delle attività e dell occupazione nelle zone col più alto rischio di degrado urbano. Nell ambito di queste risorse, assumono grande importanza i progetti di riqualificazione urbana, grazie ai quali si potrebbe avere la creazione d opportunità d investimento. 107

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113 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI FIRENZE COMUNE DI FIRENZE OBIETTIVI DI FONDO DEI PRIMI QUATTRO PROGRAMMI Nell area fiorentina è concentrata ancora la maggior parte delle imprese toscane, costituite per il 99,5 % da piccole imprese. Un tessuto imprenditoriale così caratterizzato rappresenta, sotto alcuni punti di vista, un elemento di debolezza del sistema economico, determinando una certa fragilità e leggerezza del sistema impresa. Allo stesso tempo lo scenario offre prospettive, consentendo lo sviluppo di un elasticità e di una flessibilità che rappresentano fattori competitivi vincenti nell affrontare i mutamenti imposti dalle condizioni esterne. La realtà cittadina, e del territorio del Comune di Firenze in genere, coniuga poi questi elementi con tutte le problematiche proprie delle grandi città, legate al ruolo attrattivo del capoluogo, alla disomogeneità di sviluppo del proprio territorio, alla non equilibrata distribuzione territoriale delle funzioni e all emergere di nuove povertà. Alle criticità tipiche delle periferie, dove il degrado e i problemi sociali destabilizzano e ostacolano lo sviluppo dell area, si contrappone la realtà del centro storico composta da due diverse anime: l area ad elevata concentrazione di funzioni di servizio e a forte attrattività turistica che non sembra, apparentemente, mostrare segni di cedimento o di crisi, e l area artigianale che ormai da tempo appare come lo spettro di una passata prosperità e operosità, alla incessante ricerca di mantenere viva la propria identità. Per affrontare problematiche di questo tipo non sono sufficienti le azioni e le misure offerte dall Obiettivo 2, sia perché complesse da utilizzare da parte delle piccole e micro-imprese, sia perché per il Comune di Firenze esse si rivolgono solo ad una parte delle aree che potremmo definire a degrado urbano,in quanto in fase di candidatura si è reso necessario individuare un area contigua con le aree Obiettivo 2 dei Comuni contermini ed escludere le zone a più elevata concentrazione di residenti, coincidenti in molti casi con gli antichi borghi fuori porta oggi annessi alla città come periferie senza più identità. L occasione offerta dall articolo 14 della legge 265/97 ha reso possibile, operando anche in maniera integrata con tutte le altre tipologie di intervento a finanziamento regionale, nazionale o comunitario, porre in essere in tali aree della città azioni di politica economica, con forti effetti anche di natura sociale, attraverso l avvio di strumenti di animazione 109

114 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI FIRENZE economica del territorio, la realizzazione o il recupero di importanti infrastrutture ed il sostegno ad iniziative imprenditoriali di sviluppo e riqualificazione. Per la prima volta è stato possibile per delle importanti Amministrazioni Comunali attivare concretamente, ed in prima persona, interventi rivolti allo sviluppo economico del proprio territorio secondo i principi di sussidiarietà e di competenza a più riprese richiamati nella recente riforma della P.A. Obiettivo prioritario che l Amministrazione Comunale fiorentina si è posta in questi anni è quello di favorire uno sviluppo coeso e paritario in tutte le zone della città, tentando di correggere gli squilibri funzionali, ma stando ben attenti a rispettare e favorire la vocazione di ciascuna area, dettata dalla tradizione, dalla conformazione urbanistica o dalla presenza di importanti infrastrutture, imprese e istituzioni con elevato grado di influenza sul tessuto socio-economico circostante. Elemento comune di tutte le aree interessate dai finanziamenti ex legge 266/97, a suo tempo individuate e di volta in volta rimodulate nel corso delle diverse occasioni di programmazione degli interventi, è la presenza di un più basso livello di qualità della vita urbana e sociale per la presenza di elementi che potremmo definire in maniera univoca con il termine di degrado, ma che in realtà presentano numerose sfaccettature: immigrazione, nuova povertà, disoccupazione, problemi di mobilità, chiusura di attività produttive, debolezza del tessuto economico locale, carenza di servizi e luoghi di aggregazione... Dall analisi in dettaglio di questi elementi e delle crescenti esigenze dettate dagli andamenti economici a livello nazionale e internazionale, il suddetto obiettivo generale è quindi stato sviluppato in una serie di indirizzi e conseguenti azioni che si riferiscono in alcuni casi a sottozone dell area complessiva ammessa ai finanziamenti. Sono state programmate pertanto specifiche misure rivolte al sostegno dell artigianato artistico della zona dell Oltrarno (area del centro storico a tradizionale vocazione artigiana), alla creazione di nuove imprese diffuse sull area e alla riqualificazione di quelle esistenti, per fronteggiare la carenza di servizi e stimolare una rivitalizzazione diffusa, nonché alla promozione delle imprese tecnologiche, legate allo sviluppo della ricerca e delle nuove tecnologie, tentando di convogliarle nella zona prospiciente il nuovo Polo Scientifico universitario. 110

115 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI FIRENZE PROGETTI DI PARTICOLARE RILIEVO Nell ambito delle programmazioni realizzate in occasione dei cinque finanziamenti della misura, sulla base di quanto previsto nel regolamento di cui al D.M. 225/98 (modificato con D.M. 267/04) sono state individuate, e conseguentemente realizzate, diverse tipologie di strumenti. In particolare l Amministrazione ha voluto offrire un sostegno forte alla creazione di nuove realtà imprenditoriali svolgendo per quattro volte un concorso per nuove idee d impresa che portasse all individuazione di progetti a elevata potenzialità che prevedessero l apertura di attività nell area, supportata da azioni di formazione e tutoraggio da parte dell Amministrazione Comunale, oltre che di sostegno finanziario per la fase di start up. Nel corso delle prime tre edizioni, su oltre cento aspiranti imprenditori che sono stati ammessi a frequentare un corso di formazione/orientamento all imprenditoria, 87 sono arrivati a costituire concretamente l impresa (di cui 79 hanno ricevuto anche il finanziamento previsto per l avvio dell attività). La quarta edizione, tuttora in corso, vede coinvolti 25 proponenti che dopo aver frequentato il corso di formazione ed aver elaborato il proprio business plan stanno procedendo nella realizzazione del proprio progetto imprenditoriale, costituendo l azienda nell area di riferimento. Nel corso delle edizioni si è teso a privilegiare le aziende che presentassero maggior impatto per la riqualificazione e rivitalizzazione delle zone in cui si andavano insediando, arrivando a limitare l accesso alle agevolazioni alle imprese del commercio e dell artigianato con punto vendita, affinché la riapertura di vetrine potessero ravvivare, anche dal punto di vista estetico e della sicurezza, le strade dell area. Nell ambito del quinto programma, con riferimento al tema della promozione di nuove imprese, si è ritenuto invece di sperimentare uno strumento diverso, creando uno sportello che offra un servizio di accompagnamento e tutoraggio a tutti coloro che intendono avviare un impresa o intraprendere un attività di lavoro autonomo, con particolare attenzione alla realtà femminile e immigrata (considerate categorie più deboli nello sviluppo di realtà imprenditoriali). Il servizio è costituito da momenti di approfondimento ed elaborazione dell idea imprenditoriale (che spesso inizialmente presenta caratteri di scarsa concretezza), di formazione e tutoraggio per la creazione e lo start up della nuova attività, nonché di consulenza e sostegno per lo sviluppo e l efficace inserimento nel mercato di questi nuovi soggetti economici. 111

116 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI FIRENZE Elemento di forza del progetto è la larga condivisione e partecipazione alla sua realizzazione da parte di diversi enti pubblici e privati operanti sul territorio, fra cui la Regione Toscana, la Provincia e la Camera di Commercio di Firenze. Sul fronte delle imprese già presenti nelle aree individuate ai sensi della L. 266/97, sono stati reiterati interventi di sostegno alla ristrutturazione e ammodernamento di locali ed impianti, al fine di fronteggiare l inadeguatezza di alcuni laboratori artigiani, o piccoli negozi, riallocare imprese nell area e consentire l introduzione di nuovi impianti nei processi produttivi al fine di favorire nel contempo l introduzione di elementi di innovazione e di qualità. Con stretto riferimento alle attività previste dall art. 3 del D.M. 225/97 (e successive modificazioni), che potremmo definire di azione diretta dell Amministrazione Comunale, il Comune di Firenze ha optato per convogliare tutte le risorse disponibili per attivare, nel corso dei quattro programmi, tre diverse azioni: la valorizzazione dell artigianato artistico, la promozione di iniziative di animazione economica e la realizzazione di un incubatore per imprese tecnologiche. Per il comparto dell artigianato artistico e di qualità, per il quale Firenze è famosa nel mondo e la cui zona a particolare vocazione è tradizionalmente l Oltrarno che da anni versa in situazione di crescente degrado, i finanziamenti ex legge 266/97 hanno consentito la costituzione della Fondazione di Firenze per l Artigianato Artistico. Tale ente, di cui fanno parte anche la Camera di Commercio, la Provincia di Firenze e le Associazioni di categoria, svolge un importante funzione per la promozione dell artigianato artistico fiorentino sia a livello locale che nazionale e internazionale. Inoltre a breve la Fondazione assumerà il ruolo di gestore della Galleria dell Artigianato Artistico che avrà sede nei locali del cosiddetto Vecchio Conventino, struttura già da tempo destinata all insediamento di imprese artigiane, che attualmente è in corso di radicale ristrutturazione grazie anche ai finanziamenti ex legge 266/97. La realizzazione di tale Galleria rappresenta un primo importante passo per effettuare un salto di qualità nella promozione e valorizzazione dell artigianato artistico fiorentino. La struttura, grazie alla sua collocazione nel cuore dell Oltrarno, dovrebbe trasformarsi in un vero e proprio centro dell artigianato artistico contemporaneo e innovativo offrendo la sede, oltre che a circa 30 imprese, a momenti formativi di alto livello, a esposizioni tematiche e iniziative culturali, a stage di imprese internazionali, nonché alla stessa Fondazione. L obiettivo è quello di collegare poi in rete gli altri contenitori espositivi presenti nell area, al fine di creare un sistema integrato che 112

117 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI FIRENZE con la sua stessa presenza rappresenti un impulso al recupero generale della zona e alla riapertura di attività produttive nei tanti locali dimessi. Se da un lato l attenzione verso la tradizione ha portato al cofinanziamento di importanti realizzazioni per l artigianato, anche il commercio ha avuto una serie di attenzioni e l implementazione di strumenti volti alla sua valorizzazione e sostegno. Studi propedeutici su specifiche zone commerciali dell area hanno stimolato l avvio di iniziative di sostegno rivolte alle realtà associative fra gestori di esercizi commerciali di vicinato e artigiani e alla realizzazione di iniziative che sono sfociate nella identificazione di veri e propri Centri Commerciali Naturali nelle diverse realtà dell area. Tale progettualità rientra nell ambito di politiche generali di rivitalizzazione e riqualificazione dell intera rete del commercio di vicinato di Firenze in una logica di coordinamento unitario delle azioni di sostegno, consci del fatto che le aree di degrado mostrano più delle altre criticità e sofferenze e necessitano di un maggiore e più urgente impegno nell individuazione di efficaci politiche di sviluppo. Infine, per quanto riguarda le nuove tecnologie, anche il Comune di Firenze, grazie ai finanziamenti ex legge 266/97, ha potuto dotarsi di un incubatore d imprese che può accogliere fino a 14 piccole aziende. La struttura, oltre ad offrire spazi per l insediamento di attività produttive operanti nei settori prevalentemente dell'itc (Information and Communication Technology), delle Biotecnologie, delle tecnologie Meccaniche ed Energetiche, offre servizi di formazione e tutoraggio alle imprese ospitate e servizi di preincubazione per aspiranti imprenditori che desiderino affinare e pianificare la propria idea d impresa. Inoltre i servizi, gli spazi comuni e le occasioni offerte dall Incubatore sono aperte anche ad imprese insediatesi nel territorio provinciale, che abbiano richiesto di potersi aggregare al sistema. Tale apertura è stata dettata dal desiderio di creare presso la struttura dell incubatore una community di imprese che attivi meccanismi di autopromozione e autosostegno. L incubatore di Firenze, che opera in stretto contatto con le altre strutture similari presenti nella regione, entrerà a far parte di una rete di incubatori fiorentini quando aprirà la nuova struttura interna al Polo Scientifico dell Università di Firenze. 113

118 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI FIRENZE RISULTATI GLOBALI OTTENUTI GRAZIE AGLI INTERVENTI ATTUATI La possibilità di implementare per diversi anni politiche locali di sviluppo e riqualificazione è già di per sé un grosso successo. Dare la possibilità ai Comuni di poter effettivamente realizzare iniziative concrete per le piccole imprese del proprio territorio, ha significato attivare strumenti vicini agli operatori, in quanto creati con gli operatori stessi sulla base delle loro effettive esigenze, di volta in volta manifestate nel corso dei tanti momenti concertativi che sono stati realizzati nelle diverse fasi dei programmi. Ha permesso la realizzazione di strutture per l accoglienza e il sostegno ad imprese che altrimenti non sarebbe stato possibile, soprattutto per l impossibilità di creare azioni integrate che, oltre a portare alla realizzazione di specifiche infrastrutture, offrono a completamento un sistema di agevolazioni e servizi che hanno un effetto moltiplicatore dell efficacia dell intervento iniziale. Inoltre, ha favorito la creazione di una rete di condivisione e collaborazione fra grandi città, che ha rappresentato uno stimolo molto importante alla crescita e al miglioramento qualitativo dei propri interventi da parte di tutte le Amministrazione Comunali partecipanti. Il confronto, lo scambio di esperienze e la rappresentanza unitaria nei confronti del Ministero delle Attività Produttive, sono risultati elementi fondamentali per l implementazione efficace dei programmi e lo sviluppo di una professionalità e competenza da parte degli uffici preposti alla elaborazione e realizzazione dei progetti. Dal punto di vista quantitativo, i risultati sono certamente significativi tenuto conto anche delle risorse tutto sommato limitate assegnate al Comune di Firenze. I risultati emergono chiari dalla prima parte del presente volume, osservando le elaborazioni realizzate da IPI sui dati forniti direttamente dai Comuni. Da una recente indagine interna, è emerso un interessante elemento: confrontando i dati sulle piccole imprese attive nell area di degrado e nell intero territorio comunale emerge una sostanziale tenuta del tessuto imprenditoriale dell area interessata dai finanziamenti ex legge 266/97. Si è avuto infatti un decremento più contenuto se si tiene conto delle sole piccole imprese (-0.3% a livello di area, contro 0.8% a livello comunale), per avere addirittura una controtendenza se si analizzano i dati a livello di tutte le imprese attive (+0.1% a livello di area, contro 0.7% al livello comunale). Tali dati confermano quanto già espresso in merito all efficacia della misura: attivare politiche di sviluppo locale consente all Amministrazione Comunale di innescare meccanismi di crescita generalizzata che portano, con il tempo, al recupero e alla rivitalizzazione economica di aree della città a forte criticità. 114

119 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI FIRENZE IL 5 PROGRAMMA Oltre alla conclusione delle azioni di sostegno ai progetti d impresa selezionati dall Amministrazione Comunale nel corso della quarta ed ultima edizione del concorso per idee imprenditoriali, che richiedono tempi abbastanza lunghi in quanto il pacchetto offerto ai neo imprenditori prevede anche formazione, assistenza e tutoraggio a tutta la fase di costituzione e start up delle imprese, risultano ancora in corso molte azioni previste nel quinto programma. Intenzionalmente l Amministrazione Comunale ha calibrato i tempi di attivazione dei singoli progetti al fine di predisporre in maniera efficace le precondizioni necessarie ad una buona riuscita dei singoli strumenti. Ciò ha comportato lunghi e complessi momenti di concertazione con i rappresentanti delle categorie economiche, nonché programmazione unitaria delle azioni siano esse finanziate dai fondi ex legge 266/97 che da risorse regionali o interne. Il quinto programma prevede, fra i principali progetti, l implementazione di interventi agevolativi rivolti alle imprese operanti nel settore tecnologico, per le quali è in corso il bando per ammissione ai servizi dell incubatore: la realizzazione della community, e il pieno utilizzo dei posti disponibili per la pre-incubazione e l incubazione d impresa, renderanno più significativa l offerta di sostegno finanziario a fattivi progetti di sviluppo. Parallelamente è in via di realizzazione il progetto per la promozione della localizzazione di imprese nella zona dell Oltrarno, area già interessata da progetti importanti in fase di conclusione rivolti al settore dell artigianato artistico, con il conseguente recupero di locali dimessi e la riqualificazione e rivitalizzazione di questa importante parte del centro storico fiorentino. Infine, a sostegno delle azioni di promozione economica messe in atto dell Assessorato all Innovazione e Strategie di Sviluppo nell ambito del suo mandato di governo, parte del quinto programma è utilizzato per continuare a sostenere le iniziative di riqualificazione della rete distributiva in una logica di sviluppo di veri e sempre più integrati e attivi Centri Commerciali Naturali che, contribuendo a sostenere il commercio di vicinato e l artigianato, rappresentano strumenti vincenti per il miglioramento della qualità della vita urbana delle nostre periferie. 115

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121 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI GENOVA COMUNE DI GENOVA LA LEGGE 266: UN OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE, UN OCCASIONE PER LA CITTÀ Una legge che attribuiva per la prima volta direttamente ai Comuni delle aree metropolitane compiti di sostegno all impresa: questa è stata la grande novità dell articolo 14 della legge Bersani del 1997, con essa la politica di sviluppo dei Comuni non è stata più quindi solo legata alla progettazione e pianificazione del territorio, allo snellimento dell iter delle concessioni e delle autorizzazioni. Si è fatta concreta la possibilità di poter operare direttamente in quelle aree cittadine che, più di altre, avevano subito il peso delle trasformazioni economiche e sociali avvenute in città alla fine degli anni 80, pagando spesso un alto prezzo in termini di degrado urbano ed impoverimento economico. Porzioni della città per le quali la Civica Amministrazione aveva già progettato, ed in parte realizzato, interventi di riqualificazione, ma dove proprio la mancanza del tassello economico, della rivitalizzazione del tessuto produttivo, commerciale e dei servizi, aveva spesso marginalizzato i pur importanti interventi di riqualificazione urbana e di potenziamento infrastrutturale. La prima scelta è stata di metodo: nella predisposizione e attuazione dei vari programmi d'intervento sono stati coinvolti diversi soggetti, pubblici e privati, istituzionali e non, per mettere in rete le diverse competenze e conoscenze, e offrire una maggiore garanzia di risultato. La seconda è stata di merito: abbiamo predisposto azioni diversificate in relazione alle peculiarità delle diverse zone, tenendo conto delle caratteristiche oggettive di ciascuna ed avviando, contestualmente, la nascita di strumenti per la creazione di nuova impresa. Non solo, quindi, contributi diretti e finanziamenti a tasso agevolato, ma anche azioni che potessero perdurare nel tempo e costituire un'opportunità di crescita del sistema economico. 117

122 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI GENOVA CRITERI E SCELTA DELLE AREE A PARTICOLARE DEGRADO URBANO E SOCIALE Nella scelta delle zone su cui far convergere le azioni promosse con le risorse della legge 266 ci ha guidato la convinzione che la crescita ed il consolidamento territoriale della piccola e media impresa avrebbe influito positivamente sulla qualità della vita, proprio in quei quartieri in cui avevano inciso più fortemente le grandi trasformazioni urbanistiche e produttive, e in cui il disagio sociale era spesso vissuto come degrado, separatezza, emarginazione. Da un attento esame del Settore Statistica del Comune di Genova per l individuazione degli indicatori, è emerso che gli unici dati realmente attendibili, anche se un pò datati, erano quelli relativi al XIII Censimento Generale (1991). Sono stati quindi individuati i seguenti indici statistici: tasso di disoccupazione totale, inteso come rapporto percentuale tra le persone in cerca di prima occupazione più i disoccupati in cerca di una occupazione e il totale della popolazione attiva; tassi di disoccupazione femminile, calcolato con le stesse modalità del precedente; tasso di disoccupazione giovanile, inteso come rapporto percentuale tra i giovani (14-29 anni) in cerca di prima occupazione o disoccupati in cerca di prima occupazione e il totale dei giovani della stessa età; tasso di scolarità superiore, inteso come rapporto percentuale tra le persone che frequentano la scuola media superiore o l università (14-19 anni) e la popolazione della stessa classe d età; tasso di imprenditorialità e di libera professione, inteso come rapporto percentuale tra le persone che svolgono questo tipo di attività e le persone in condizione professionale (occupati più quelli in cerca di nuova occupazione). A questi indici prettamente socio economici si è voluto affiancare un indicatore orientato al disagio sociale, soprattutto giovanile, e cioè il dato tossicodipendenti seguiti dal SER.T. della ASL 3 Genovese nel periodo , utilizzando il tasso di incidenza di utenti per abitanti di ogni ex circoscrizione. 118

123 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI GENOVA INDIVIDUAZIONE DELLE AREE Sulla base delle indicazioni emerse dall analisi dei dati statistici, col 1 Programma, annualità 1998, si decise di concentrare un primo significativo intervento in cinque aree della città che, pur nelle loro specificità, avevano in comune non solo una tradizionale vocazione economica e produttiva, ma anche la necessità di avviare al più presto il superamento della crisi di natura socio economica che le caratterizzava, pena il concreto rischio di un involuzione senza ritorno. Le aree prescelte erano: il Centro Storico cittadino (ex circoscrizione Prè-Molo-Maddalena), l ex circoscrizione di Molassana, l ex circoscrizione di Bolzaneto, l ex circoscrizione di Prà, l ex circoscrizione di Cornigliano. Col 4 Programma, annualità 2002, per due delle zone individuate, Molassana e Bolzaneto, è stato deciso un ampliamento delle aree di intervento ricomprendendo l intera Val Bisagno e tutta la Val Polcevera, ambiti caratterizzati da problematiche urbanistiche e socio economiche omogenee alle due circoscrizioni originarie; scelta funzionale al conseguimento di esiti maggiormente efficaci con azioni coordinate e di regia ampia, sia puntuali che diffuse. OBIETTIVI DI FONDO I quattro Programmi di interventi fino ad ora avviati hanno previsto specifiche azioni di intervento nelle cinque aree di degrado urbano sociale individuate nell ambito del Comune di Genova secondo i criteri e le analisi descritti nel paragrafo precedente. Le aree individuate presentavano caratteristiche estremamente differenziate in termini urbanistici e socio economici, pertanto, ai fini di attenuare o eliminare le criticità e le problematiche di natura socio ambientale di detti ambiti, si sono articolati i vari Programmi secondo obiettivi mirati ed azioni differenziate, coordinati ed organizzati secondo un unica regia gestionale e finanziaria. 119

124 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI GENOVA Tali azioni rispondevano alla finalità generale dei programmi di diminuire il degrado degli ambiti considerati attraverso l incentivazione dello sviluppo economico, la riqualificazione urbana, la qualità degli interventi. Le finalità e gli obiettivi connessi al degrado degli ambiti considerati sono stati e vengono perseguiti attraverso l integrazione e la sinergia delle azioni proposte con gli strumenti urbanistici e programmatori nonché con gli interventi pubblici esistenti e/o previsti nei singoli ambiti: le specifiche azioni dei Programmi rivolte allo sviluppo di attività economiche vengono valorizzate e potenziate dai benefici indiretti che derivano dalle contestuali operazioni di riqualificazione urbana, dalla realizzazione di nuove infrastrutture ed opere pubbliche, all integrazione con programmi e strumenti finanziari di diversa natura che sono di seguito specificati nella puntuale analisi delle azioni del Programma. PROGETTI DI PARTICOLARE RILIEVO INCUBATORE DI IMPRESE CENTRO STORICO L Incubatore di Imprese Centro Storico del Comune di Genova nasce per stimolare e supportare la creazione di nuove attività economiche con lo scopo di rivitalizzare una zona di Genova dalle storiche tradizioni artigianali e commerciali, con particolare attenzione verso quegli ambiti che, all interno del centro storico cittadino, presentano una più grave crisi del tessuto economico, dando una priorità a quelle tipologie di impresa che possono operare in sinergia con quelle già esistenti, attirando flussi di clientela aggiuntiva. É finalizzato alla piccola impresa artigianale, commerciale e di servizi ed é caratterizzato da una diffusione sul territorio, cioè non riunisce fisicamente tutte le imprese in un unica struttura, ma in diversi locali, quasi tutti situati a piano strada negli ambiti delle zone di Giustiniani, Maddalena e Prè, in pieno centro cittadino; in particolare per la zona di Prè, oggetto di uno straordinario intervento di riqualificazione urbana, le imprese, grazie ad un uso intelligente ed integrato delle risorse messe a disposizione dalla legge Bersani e dal Programma di Iniziativa Comunitaria Urban 2 Genova Centro Storico, hanno potuto usufruire di contributi ed agevolazioni previsti dalle due azioni. L Incubatore offre inoltre servizi di assistenza tecnica, economica, gestionale ed informazioni sull accesso ai finanziamenti, sul piano d impresa e sulle possibilità offerte dalla formazione professionale, grazie anche alla collaborazione delle associazioni di categoria. 120

125 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI GENOVA Promuove iniziative di animazione economica territoriale per la promozione delle imprese assistite e più in generale per le attività economiche dell intero centro storico cittadino. Il progetto dell Incubatore è stato avviato dal Comune di Genova nell autunno 1999, le prime imprese si sono insediate agli inizi del 2001, ad oggi, con le sue 50 e più imprese operative in due ambiti del centro storico cittadino (Giustiniani e Maddalena) e con l avvio a breve di oltre 20 imprese nella zona di Prè, è senz altro lo strumento di promozione d impresa, nato con la Legge 266/97, che più sta caratterizzando l intervento della Civica Amministrazione in quella porzione del territorio cittadino così importante e, al tempo stesso, così critica; soprattutto dopo l importante e cospicua azione di riqualificazione architettonica, monumentale e di valorizzazione culturale dell anno 2004 in cui Genova è stata Capitale Europea della cultura. Il Comune di Genova è consapevole che per rivitalizzare il suo centro storico è necessario accompagnare i programmi edilizi con azioni di animazione economica, che riportino in tanti angoli abbandonati la vitalità delle attività commerciali ed artigiane. Per queste ragioni, pur permanendo in questi anni incertezze su futuri stanziamenti da parte del Ministero, a partire dal 2003 si è proceduto al potenziamento delle risorse professionali operative presso l incubatore, e ciò per diversi ordini di considerazioni: la necessità di poter monitorare più attentamente l andamento economico delle imprese avviate; la convinzione che dopo un radicamento così importante nel tessuto economico del centro storico sia necessario non solo continuare nell azione di promozione di nuove imprese, ma anche essere momento di animazione economica dell intera zona attraverso la promozione di eventi che pubblicizzano l offerta commerciale del centro storico all insieme della città; l affidamento all incubatore di un nuovo ambito di intervento: la zona riqualificata di Prè dove, attraverso l uso delle risorse della 266 quelle messe a disposizione da due misure del Programma di Iniziativa Comunitaria Urban II Genova Centro Storico, è stato possibile acquisire la disponibilità di una trentina di locali commerciali di civica proprietà dove insediare nuove attività che facessero da volano al processo di rivitalizzazione dell intera area. 121

126 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI GENOVA INCUBATORE TECNOLOGICO DI CORNIGLIANO L incubatore tecnologico di Cornigliano è ospitato presso Sviluppo Italia Liguria all interno di un parco industriale nella zona, oramai completamente recuperata, di Genova Campi ed è sorto come strumento per la nascita di piccole imprese operanti nel campo dell innovazione tecnologica, delle telecomunicazioni, dell elettronica e dell automazione. Il progetto, nato dalla collaborazione e dalla sinergia tra l Associazione Industriali, l Università di Genova ed il Comune di Genova, ha voluto creare uno strumento di sviluppo posto in ambiente protetto, in cui il potenziale imprenditore avesse l opportunità di sperimentare e sviluppare la sua idea d impresa, usufruendo di supporti logistici, aziendali, tecnici e finanziari mirati a facilitare il superamento della fase dello start-up e abbassarne, di conseguenza, la possibilità di insuccesso. Dopo un avvio difficoltoso, dovuto alla concomitante crisi del settore avvenuta in città, nel periodo , si sono insediate 15 imprese, ed il 5 Programma di Intervento destina nuove risorse per ulteriori 6 imprese, nell attesa che prenda corpo il progetto di un nuovo incubatore tecnologico per la città, progetto che vede coinvolti, oltre al Comune stesso, l Università, Sviluppo Italia e imprese del settore. RISULTATI La programmazione delle attività a valere sulle annualità 1998, 2000, 2001 e 2002 ha prodotto risultati significativi, anche di carattere permanente, con un alto livello di adesione da parte del tessuto imprenditoriale e di soddisfazione da parte dei fruitori degli ambiti di degrado urbano cui il programma ha contribuito al risanamento ed alla riqualificazione. Finalizzando negli anni le dotazioni dei Programmi ex articolo 14 della L.266/97, l Amministrazione comunale negli ambiti individuati ha infatti strutturato e consolidato. alcuni strumenti ed azioni di riqualificazione economica e sociale che progressivamente, in misura rapportata agli esiti ed all efficacia raggiunti, vengono potenziati con le dotazioni finanziarie messe a disposizione dal Ministero. In tale ambito si collocano in particolare gli incubatori d impresa del centro storico e dell alta tecnologia di Cornigliano modalità di agevolazione finanziaria a supporto delle imprese che in un ottica di lungo termine prevedendo la restituzione delle risorse assume carattere permanente; il riferimento è in particolare fatto al fondo di rotazione per finanziamenti a tasso agevolato alle piccole imprese. 122

127 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI GENOVA L Amministrazione ha inoltre ideato ed attivato progetti coordinati volti alla risoluzione di problematiche complesse di specifici ambiti circoscritti, sia sotto l aspetto urbanistico e socio-ambientale, che di supporto all insediamento delle imprese anche attraverso l attivazione di specifiche agevolazioni finanziarie. In particolare tali azioni vengono impostate e predisposte a recepimento delle indicazioni e delle proposte che pervengono all Amministrazione, anche nell ambito di tavoli di partenariato, da parte di soggetti istituzionali quali Associazioni di categoria, Associazioni e Consorzi di imprese promotori di iniziative di sviluppo,. IL 5 PROGRAMMA DI INTERVENTO Gli obiettivi e le azioni del Programma 2005 rispondono alla finalità generale di diminuire il degrado socio-economico e ambientale degli ambiti considerati attraverso l incentivazione dello sviluppo economico, la riqualificazione urbana, la qualità degli interventi. Alla luce delle analisi qui sopra riportate non possono che essere confermati i fattori essenziali che hanno caratterizzato l azione dell Amministrazione in questi anni, ed in particolare: la specificità e diversificazione delle azioni in relazione alle peculiarità dei singoli ambiti interessati nonché la programmazione di interventi circoscritti e mirati che possano conseguire benefici estesi all intero ambito di appartenenza; il carattere di continuità nel tempo di alcune azioni al fine di prolungarne gli effetti ed i benefici ben oltre l arco temporale dei tre anni in cui lo stesso si sviluppa; l integrazione e la sinergia delle azioni proposte con il quadro programmatorio degli strumenti a scala territoriale che caratterizza l intero territorio del Comune; la messa a disposizione, ai fini delle azioni di rivitalizzazione economica, di immobili di proprietà comunale, al fine di abbinare e coordinare l efficacia dell azione di riqualificazione edilizia a specifiche modalità gestionali a regia pubblica per l insediamento negli immobili di attività economiche. Nell ambito delle azioni ancora in corso ed a fronte degli strumenti consolidati di carattere permanente, il 5 Programma si pone con scelte che intendono risolvere ed incidere sulle specifiche problematiche ed esigenze degli ambiti individuati, attraverso: 123

128 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI GENOVA concessioni di agevolazioni finanziarie finalizzate allo sviluppo ed al potenziamento produttivo ed occupazionale, al superamento di condizioni urbanistiche ed ambientali non idonee allo sviluppo, all attenuazione di specifiche problematiche sociali; supporto, attraverso il funzionamento di specifici incubatori d impresa, alla creazione ed all avvio di nuove attività che si inquadrino coerentemente negli obiettivi di sviluppo economico prioritari individuati negli ambiti d intervento, con particolare riferimento al rilancio economico, culturale e turistico del Centro storico, alla formazione del distretto dell alta tecnologia del Ponente ed al processo di riqualificazione urbanistica e sociale della fascia di rispetto di Prà attraverso la necessaria organizzazione delle attività di gestione delle strutture e delle attività sportive e ricreative in essere, in corso di realizzazione; iniziative di promozione e divulgazione delle attività economiche create o potenziate con i programmi d intervento. Le linee sopra citate si concretizzeranno con: la riconferma ed il potenziamento degli strumenti degli incubatori di impresa; l aiuto e l incentivo al trasferimento ed al passaggio generazionale di competenze nelle imprese artigiane; le agevolazioni all imprenditoria femminile; le misure a sostegno delle attività commerciali ospitate nei mercati al coperto delle zone interessate dalla legge. IL NUOVO INCUBATORE DI PRÀ In tal senso merita particolare attenzione il progetto di creazione di un nuovo Incubatore di Imprese a Prà, nato per sostenere e sviluppare il processo di riqualificazione economica, urbana e sociale in atto riguardante un area territoriale profondamente colpita dalle conseguenze della deindustrializzazione prima e dalle esigenze dell infrastrutturazione logistica, viaria e portuale poi. Il volano per il riequilibrio e per una confacente dotazione di adeguati spazi per servizi è offerto dalla cosiddetta fascia di rispetto, zona posta a mare della linea ferroviaria ove è prevista, ed è già in corso, la realizzazione di consistenti attrezzature e di servizi ad uso del 124

129 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI GENOVA quartiere, compreso il mantenimento di un canale navigabile, delle pratiche sportive connesse con la fruizione del mare. Si tratta quindi di uno spazio dove sono in corso di realizzazione o previsti notevoli investimenti del Comune di Genova, delle Ferrovie, dei soci dell associazione Prà Mare che raccoglie le società sportive e di tempo libero insediate nella fascia. L insieme degli investimenti dovrà portare a connotare l area come una delle principali risorse per il tempo libero, la socialità dell intera città, e a definire un nuovo punto di equilibrio nel territorio. In questo caso non si tratta, come nel centro storico, di sostenere i singoli insediamenti in un tessuto esistente, quanto di progettare le condizioni dell insediamento. Si tratta quindi di sviluppare una progettualità concordata con gli attori locali su quali interventi di fertilizzazione economica e sociale sviluppare in un area strategica per la Città di Genova, dove recuperare una dimensione integrata e sostenibile dello sviluppo, e di accompagnare la realizzazione degli interventi da un processo di partecipazione e valutazione condivisa. 125

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131 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI MILANO COMUNE DI MILANO DOCUMENTO DI SINTESI INTERVENTI A FAVORE DELL IMPRENDITORIA Le attività intraprese dal Comune di Milano in attuazione dei programmi di intervento a favore delle piccole imprese finanziati con i fondi dell art. 14 della legge 266/97 sono consistite sia nella prosecuzione di iniziative già avviate negli anni precedenti, sia nella realizzazione di nuovi interventi. In particolare le iniziative promosse sono riconducibili alle seguenti misure previste dal D.M. 267/2004 e precisamente: indizione di bandi per l erogazione diretta di agevolazioni alle piccole imprese (art. 4 del D.M. 267/2004); realizzazione di servizi ed interventi in grado di sostenere la promozione e creazione di condizioni favorevoli allo sviluppo della piccola imprenditoria. Di seguito si riassumono le diverse attività intraprese: A. INDICAZIONI DI BANDI PER L EROGAZIONE DIRETTA DI CONTRIBUTI ALLE PICCOLE IMPRESE - ART. 4 DECRETO MINISTERIALE 267/ BANDO CONTRIBUTI IN CONTO INTERESSI. Il bando indetto alla fine del 2002 è stato prorogato sino al 31/12/2003. Le risorse complessive destinate al Bando erano pari a ,50. L agevolazione interveniva a copertura dei costi di ammortamento (e di pre-ammortamento delle somme erogate in anticipazione) relativi a prestiti concessi alle imprese dagli istituti bancari appositamente convenzionati con il Comune e precisamente Banca Popolare di Milano e Banca Intesa. Il valore dei prestiti poteva essere compreso tra ,00 ed ,00 e il piano di ammortamento, di durata quinquennale, decorreva dalla data di conclusione dei progetti approvati. Il principale elemento di pregio dell iniziativa è dato dal maggior effetto leva (valore dell incentivazione pubblica/valore dell investimento indotto) rispetto alle agevolazioni a fondo perduto. Il termine ultimo per la presentazione delle domande è scaduto il 31dicembre Sono pervenute n. 53 domande di contributo di cui n. 37 hanno avuto accesso ai finanziamenti. 127

132 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI MILANO Delle imprese ammesse ai benefici, n. 33 aziende hanno concluso il piano di investimento ammesso e nel 2005 hanno proceduto a rendicontare le spese sostenute. Complessivamente gli investimenti attivati sono stati pari a ,80, i contributi liquidati dal Comune a copertura del tasso di interesse sui prestiti erogati dalle Banche convenzionate è stato di ,61. Il dato significativo dell iniziativa è che l agevolazione complessiva erogata ha permesso di realizzare investimenti otto volte superiori alla somma destinata all agevolazione. Le somme residue non impegnate sono state utilizzate ad integrazione delle risorse destinate al Bando indetto nel BANDO PER L ASSEGNAZIONE DI AGEVOLAZIONI ALLE PICCOLE IMPRESE PROGRAMMA 2001 Nel mese di dicembre 2003 è stata approvata l indizione (Delibera di Giunta n del e Determinazione Dirigenziale n. 200 del ) di un Bando per l erogazione di agevolazioni alle piccole imprese. L iniziativa ha interessato ben 24 quartieri della città e pertanto la maggior parte del territorio periferico di Milano ha potuto usufruire delle opportunità offerte dal Bando. I quartieri interessati dall iniziativa sono stati: Adriano, Baggio, Barona, Bovisa, Bruzzano- Comasina, Cagnola-Villapizzone, Calvairate, Corvetto, Crescenzago, Giambellino- Lorenteggio, Gratosoglio, Greco, Lambrate-Ortica, Niguarda, Olmi-Muggiano, Ponte Lambro, Quarto Oggiaro, Quinto Romano, San Siro, Spaventa, Stadera, Taliedo-Morsenchio, Vialba-Certosa, Vigentino-Chiaravalle-Quinto Sole. Il Bando è stato redatto recependo i disposti dell art. 72 della Legge Finanziaria 2003 e pertanto le agevolazioni concedibili sono state così articolate: contributo a fondo perduto: contributo in conto capitale nel limite massimo del 25% dell investimento complessivo ritenuto ammissibile; finanziamento a tasso agevolato: finanziamento nel limite massimo del 25% dell investimento complessivo ritenuto ammissibile, al tasso d interesse fisso del 0,5% annuo, della durata di otto anni di cui tre di pre-ammortamento. Il contributo massimo assegnabile era di ,00. Le imprese interessate hanno potuto presentare domanda dal al Inizialmente le risorse complessive messe a Bando sono state pari a ,

133 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI MILANO Sulla base delle numerosissime domande pervenute e dell interesse suscitato dall iniziativa presso i piccoli imprenditori milanesi, si è ritenuto opportuno procedere ad integrare le risorse messe a Bando. Con successivi provvedimenti di Giunta Comunale si è inteso incrementare le risorse destinate ai contributi al fine di poter agevolare tutte le imprese che avevano inoltrato domanda e presentavano tutti i requisiti di ammissibilità ai benefici. L incremento delle risorse è stato effettuato attraverso: a. il recupero delle somme residue non utilizzate su precedenti Bandi o il recupero di agevolazioni dovute a revoche o rinunce; b. la modifica del piano programmatico anno 2001 (Delibera di Giunta Comunale n del ) assegnando l 87% circa delle risorse all erogazione diretta di agevolazioni alle piccole imprese e procedendo ad incrementare la disponibilità finanziaria del Bando; c. l utilizzo di parte dello stanziamento destinato dal Programma 2002 alle azioni previste dall art. 4 del D.M. 267/2004. In particolare con la Deliberazione della Giunta Comunale n del è stata approvata una modifica del Programma originario anno 2002 destinando l importo di ,29 ad incrementare il Bando in oggetto. Pertanto grazie all integrazione delle somme disponibili effettuata con provvedimento di Giunta del 21 dicembre 2004, con Determinazione Dirigenziale n. 72 del 26 gennaio 2005, si è potuto procedere a finanziare ulteriori n. 100 imprese. Le domande pervenute entro il 15 luglio 2004 sono state n. 278, di cui ammesse ai benefici e finanziate n La somma complessiva destinata al bando, grazie ai provvedimenti di incremento approvati dalla Giunta Comunale, è stata pari a ,04. Le agevolazioni assegnate sono state pari a ,48 per un totale di investimenti programmati pari a ,00. Delle imprese finanziate n. 88 hanno richiesto e ottenuto, a stato avanzamento lavori e previa rendicontazione delle spese sostenute, la liquidazione dell 80% del fondo perduto assegnato. Nel 2005 ben 57 imprese hanno concluso il proprio piano di investimento e hanno proceduto a rendicontare gli investimenti realizzati e pertanto si è già proceduto a liquidare sia il contributo a fondo perduto e sia il finanziamento a prestito agevolato spettante. 129

134 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI MILANO 3. BANDO PER L ASSEGNAZIONE DI AGEVOLAZIONI ALLE PICCOLE IMPRESE INDETTO NEL MESE DI DICEMBRE Nel mese di Dicembre è stato indetto un nuovo Bando per l erogazione di contributi alle piccole imprese secondo le modalità previste dall art. 72 della Legge finanziaria del 2003 e da quanto previsto dal D.M. 267/2004. Le risorse complessive destinate ai contributi sono pari a ,35. Una quota di tale importo, pari a ,00 è destinata ai progetti imprenditoriali che verranno realizzati nelle aree comprendenti gli ambiti dei cinque Contratti di Quartiere e precisamente: Corvetto, Molise-Calvairate, Ponte Lambro, San Siro, Gratosoglio. Questo bando è stato concepito come multimisura ed ha recepito le indicazioni del 5 programma sviluppando i seguenti assi prioritari: Asse 1: Sviluppo della competitività dell impresa (1.1 Acquisto sistemi di sicurezza, 1.2 Rinnovo locali, 1.3 Nuova Imprenditorialità). Asse 2: Sostegno all innovazione (2.1 Sostegno all informatizzazione, 2.2 Innovazione di prodotto/servizio, 2.3 Diffusione dell innovazione). Asse 3: Sostegno al miglioramento ambientale (3.1 Sistemi di riduzione dell impatto ambientale e di risparmio energetico). Per tale bando hanno partecipato 262 imprese presentando in molti casi richieste di finanziamento per più misure. I progetti selezionati e finanziabili sono circa

135 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI MILANO B. AZIONI E INTERVENTI DI SOSTEGNO ALLE PICCOLE IMPRESE E ALLA CREAZIONE DI NUOVE UNITÀ OPERATIVE Incubatore di imprese nel campo della Moda Con deliberazione di Giunta Comunale n del e successiva Determinazione Dirigenziale n. 878 del è stata stipulata una convenzione con la Camera Nazionale della Moda Italiana per l avvio e la realizzazione di un incubatore di imprese nel campo della moda. Obiettivo dell iniziativa è quello di incentivare e supportare l emergere di nuove imprese in un settore di importanza strategica per l economia milanese e per l immagine della città. L incubatore inoltre ha tra le sue finalità l insediamento di nuovi operatori del sistema moda nelle aree di intervento della Legge 266/97. La pubblicizzazione dell iniziativa ha avuto un notevole riscontro e numerosissime sono state le domande pervenute alla Camera Nazionale della Moda (circa 150) da parte di giovani e nuovi stilisti per poter essere ospitate nei locali dell incubatore. La selezione delle domande ha permesso di accogliere una decina di nuove imprese. L incubatore offre alle Aziende incubate i seguenti servizi: Aree attrezzate con la messa a disposizione di spazi dotati di arredi e strumentazione d ufficio nonché di attrezzature e macchinari di base per la realizzazione dei prototipi di collezione di abbigliamento e accessori moda; Laboratori specifici finalizzati all approfondimento di aree tematiche specifiche da definirsi sulla base delle esigenze e caratteristiche delle imprese incubate quali ad esempio: laboratorio di accessori, pelletteria, maglieria ecc.. Ogni laboratorio disporrà di attrezzature e materiali per la realizzazione dei prototipi; Attività di formazione e consulenza sui seguenti ambiti: utilizzo delle attrezzature, progettazione delle collezioni, modellistica ecc. Sarà inoltre offerta assistenza per l avvio di nuove iniziative imprenditoriali, per la definizione della strategia d impresa, per la gestione del marketing, per la gestione fiscale e finanziaria d impresa; La presentazione delle produzioni realizzate dalle imprese ospitate avviene durante le diverse manifestazioni promosse dai settori dell alta moda e del prèt a porter. 131

136 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI MILANO Incubatore di imprese costituite da donne ultraquarantenni L orientamento e il sostegno alla creazione di un lavoro autonomo rappresenta una positiva opportunità per tutte quelle donne, soprattutto quelle ultraquarantenni che, pur in possesso di competenze e/o qualifiche, si trovano in situazione di svantaggio nel ricollocarsi all interno dei processi produttivi. Per questo motivo l Amministrazione Comunale ha ritenuto opportuno sostenere l avvio e la realizzazione di un incubatore per imprese la cui compagine sociale sia composta in maggioranza da donne di età superiore ai quarant'anni. L incubatore prevede le seguenti tipologie di servizio: messa a disposizione di uno spazio di min. 400 metri quadrati collocati in un area già oggetto di interventi ex art. 14 legge 266/97; adeguata predisposizione degli spazi atti ad ospitare da 5 a 10 imprese in fase di start-up nonché delle attività di consulenza e formazione per le aziende esterne che fanno richiesta di assistenza; realizzazione di una banca dati e di una biblioteca; consulenza e assistenza specialistica. 132

137 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI NAPOLI COMUNE DI NAPOLI PREMESSA L'area del Comune di Napoli è caratterizzata da fenomeni di degrado diffuso e diversificato, che investono sia il centro urbano che le periferie, provocando un ritardo nel processo di sviluppo del tessuto economico e negative influenze sulle dinamiche e sulla struttura sociale. Le iniziative succedutesi hanno assunto tale dato di fondo per la definizione di interventi che hanno investito le zone del centro storico e delle periferie. INDIVIDUAZIONE DELLE AREE Complessivamente sono state interessate dai programmi di intervento 1999 e 2002 quindici circoscrizioni delle periferie nord ed est della città, sulle ventuno in cui era suddivisa amministrativamente la città, con una copertura pari quasi al 60% dell'intero territorio comunale. Le aree individuate per gli interventi del programma 2004 hanno incluso undici delle ventuno circoscrizioni che definivano amministrativamente il territorio cittadino ed in modo particolare l'area Nord, l'area Est della città e, in seguito all assegnazione di ulteriori risorse, il quartiere di Soccavo, nella zona Ovest, particolarmente colpito dal nubifragio del settembre Sono state privilegiate attività tese alla riqualificazione del tessuto socio-economico con particolare attenzione alla promozione di iniziative tese a creare sviluppo e lavoro non centrate esclusivamente sul sostegno finanziario ma indirizzate a fornire nello stesso tempo servizi all'impresa, agli aspiranti imprenditori, sostenendo l'innovazione tecnologica, lo sviluppo di capacità produttive, la crescita di competenze imprenditoriali, la qualificazione e riqualificazione di figure professionali da implicare nel processo di sviluppo locale. Gli indicatori utilizzati evidenziano nelle aree interessate: popolazione più giovane rispetto alla media; crescita demografica sostenuta e una dimensione dei nuclei familiari più elevata per numero di componenti rispetto alla media; percentuali di diplomati e laureati inferiore alla media, tassi di analfabetismo ed abbandono scolastico superiori alla media cittadina; carenza di servizi pubblici e sociali; tasso di disoccupazione più elevato di quello medio cittadino; struttura produttiva e occupazionale debole; carenza di servizi. 133

138 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI NAPOLI FINALITÀ La finalità generale è quella di intervenire con modalità coordinate ed integrate puntando ad una rifunzionalizzazione delle aree attraverso processi di riqualificazione urbanistica ed edilizia e di rivitalizzazione socio-economica, concentrando impegni e risorse, attraverso modalità intensive e mirate, nelle aree della città individuate su cui si convogliano, attualmente, attenzione ed interventi dell'ente locale. In sintesi, gli obiettivi di fondo alla base dei programmi d intervento mirano al recupero e/o riqualificazione delle aree svantaggiate attraverso un approccio integrato che punta ad innescare processi di inclusione sociale e di integrazione nel mercato del lavoro. TIPOLOGIE DELLE ATTIVITÀ Costituzione di un fondo di garanzia atto a supportare soprattutto investimenti a valenza organizzativa, logistica, finalizzati all innovazione e a miglioramenti tecnologici (bando 1999); assegnazione di contributi in conto interesse alle piccole imprese su progetti di investimento (bando 2000); animazione economica ed assistenza tecnica per la progettazione ed avvio di iniziative imprenditoriali; interventi formativi riguardanti l'autoimpiego e la creazione di impresa; costituzione di incubatori di nuova imprenditorialità; animazione e assistenza tecnica alla costituzione di consorzi e allo sviluppo dell'associazionismo economico (bando 2004). Inoltre le attività di tutoraggio ed affiancamento durante le fasi di pianificazione del progetto o del piano d impresa, hanno sempre sottolineato e riguardato, tra l altro, tutti quegli aspetti connessi alla tutela delle condizioni di lavoro e alla salvaguardia dell'ambiente. 134

139 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI NAPOLI LE AZIONI DI SOSTEGNO ALLO SVILUPPO EX ART. 3 1) IL CENTRO SERVIZI INCUBATORE D IMPRESA Art. 14 L. 266/97 - D.M. 225/98 - Deliberazione di G.C. n del 23/10/2002 Il progetto prevede la realizzazione di un incubatore d'impresa nell'ex plesso scolastico Baronessa - edificio di proprietà comunale - sito in Napoli alla via S. Barbato, nel quartiere di Barra. La somma stanziata per la realizzazione e per le attività del Centro sono pari a ,00. L'area individuata è situata nella zona orientale ove sono concentrate - oltre alla petrolchimica "in uscita" - produzioni meccaniche e strutture di commercio all'ingrosso, con una presenza comunque di imprese "tradizionali" del settore alimentare, del tessile, del legno e della lavorazione dei minerali non metalliferi. In questo contesto assume rilevanza per il Comune di Napoli attivare azioni virtuose sul territorio capaci di promuovere processi di reindustrializzazione. La realizzazione di un incubatore d'impresa intende valorizzare il tessuto produttivo già presente - sia esso microimpresa o piccola impresa promuovendo l utilizzo di nuove tecnologie, e formando risorse umane in grado di reggere le sfide del mercato. La realizzazione di un incubatore d'impresa nell'area di Napoli Est, vuole identificare un "luogo" fisico e un sistema di servizi rispondente alle finalità della legge 266/97 e del D.M. 225/98, rafforzando le scelte già compiute dall'amministrazione Comunale di Napoli con il Programma d'interventi 2001 ed in linea con gli interventi del progetto "Piano di Sviluppo di Napoli Est". L'intervento proposto si concentra sul terziario avanzato che, in linea con la vocazione e l'evoluzione socio-economica dell'area, opera sui processi di innovazione applicabili all'industria tradizionale. Le imprese di servizi innovativi, infatti, secondo la definizione di innovazione "economica", si rivelano particolarmente rispondenti alle esigenze delle imprese ubicate nelle aree svantaggiate e in quelle di degrado urbano e in particolar modo aderenti al tessuto produttivo tradizionale, in cui l'innovazione tecnologica trova un'applicazione relativamente limitata. 135

140 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI NAPOLI 1.a) Le funzioni previste La realizzazione e la gestione dell incubatore d'impresa e di un centro servizi (denominato CSI) realizza un complesso di azioni che vanno dall'organizzazione di iniziative formative, alla promozione della creazione e sviluppo d'impresa sull'area, dall'attivazione di partnership tra soggetti direttamente e indirettamente coinvolti nelle azioni, alla diffusione dei servizi innovativi. I principali strumenti del CSI: Incubatore per nuove imprese di servizi innovativi, con 15 moduli per l'insediamento; 1 Laboratorio tecnologico CAD 2D 3D per l'industria meccanica; 3 aule attrezzate per 25 allievi cd. per attività di formazione; 2 sale per eventi e convegni. Attività e servizi che possono essere classificati come segue: incubazione d'impresa; servizi per la creazione d'impresa e lo sviluppo d'impresa; formazione e trasferimento tecnologico. 2) C.R.E.S.C. IMPRESA Art. 14 L.266/97 - D.M. 225/98 - deliberazione di G.C. n. 686 del 26/2/2002 Il progetto si realizza nei quartieri dell' area Nord (Chiaiano, Miano, Piscinola, Scampia, Secondigliano, San Pietro a Patierno) ed Est di Napoli ( Barra, Ponticelli, Poggioreale, Zona Industriale, San Giovanni a Teduccio). Tra gli obiettivi: una sollecitazione della domanda potenziale di "fare impresa"; il sostegno e la promozione alla creazione di nuove attività e/o all'emersione e consolidamento di iniziative imprenditoriali già esistenti attraverso l'implementazione di sportelli informativi territoriali. La rete di sportelli C.R.E.S.C. IMPRESA ha avuto tra l altro la finalità di fornire indicazioni sul quadro delle iniziative messe in campo dal Comune di Napoli, in particolare sul bando di concorso per l'assegnazione di agevolazioni alle piccole imprese delle aree Nord ed Est di Napoli - Annualità 2001 e e sulle altre norme agevolative. Gli spazi ed i servizi sono forniti, secondo differenti forme e tariffe, col contratto di incubazione che identifica l'impegno a inserire l'impresa ed il relativo obbligo alla fornitura di servizi. 136

141 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI NAPOLI I servizi offerti sono centralizzati o erogabili su richiesta, identificabili principalmente in servizi logistici, facilities tecniche e operative. Per l'attuazione di questa iniziativa di animazione territoriale si è realizzata una partnership con l'università degli Studi di Napoli "Federico II", ed una sinergia con le iniziative attivate dall Amministrazione per la promozione e lo sviluppo d'impresa (l ufficio Promozione Imprenditorialità del Servizio Impresa e i Centri del Progetto C.U.O.R.E. presenti in alcuni quartieri con attività inerenti le politiche attive per il lavoro, l'emersione, lo sviluppo e la creazione d'impresa). 3) INCUBATORE DISTRIBUITO AL FEMMINILE SUL TERRITORIO DI SCAMPIA (all interno del Progetto Casa della Socialità") Art. 14 L. 266/97 - D.M. 225/98 - Deliberazione di G.C. n del 23/10/2002 Il progetto prevede la realizzazione di un incubatore d'impresa nell'ex plesso scolastico Baronessa - edificio di proprietà comunale - sito in Napoli alla via S. Barbato, nel quartiere di Barra. La somma stanziata per la realizzazione e per le attività del Centro è pari a ,00. Il progetto, materialmente realizzato nell area Nord di Napoli, in una vasta area che comprende i quartieri di Scampia, Secondigliano, Miano, Piscinola si salda con attività avviate da Comune di Napoli, Provincia di Napoli, Regione Campania con l obiettivo di riqualificare in maniera integrata e coordinata un area interessata da gravi episodi di criminalità e da condizioni di diffusa insicurezza e illegalità. Il progetto prevede l insediamento dell incubatore distribuito usufruendo di immobili di proprietà del Comune. La finalità è rappresentata dalla riqualificazione del tessuto urbano e socio-economico del quartiere, la valorizzazione delle competenze, con particolare riguardo a quelle femminili, il ripristino delle condizioni di sicurezza per i cittadini e del quartiere. 137

142 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI NAPOLI Gli obiettivi specifici: Incidere sui tassi di attività e di occupazione attraverso il sostegno alla nascita di imprese femminili costituite prevalentemente da cittadine del quartiere e l incontro fra imprenditrici consolidate ed aspiranti tali; Creare condizioni favorevoli all integrazione dei nascenti processi produttivi locali nel sistema-città, con particolare riguardo al coinvolgimento del sistema del credito; Promuovere condizioni reali e percepite di sicurezza e legalità per i cittadini; Implementare le opportunità di sviluppo delle reti relazionali ed istituzionali del quartiere. Il progetto ha l obiettivo di sperimentare modalità innovative di promozione dello sviluppo locale attraverso: l allestimento di un luogo dove offrire un insieme di servizi integrati e specializzati sui bisogni della piccola e piccolissima impresa; l offerta di un sistema di accompagnamento e di coaching per le imprese e per le donne; la pratica di un lavoro in rete, tra organizzazioni, territori, imprese e persone. 3.a) Le funzioni previste L incubatore fornisce alle idee di impresa selezionate una serie di servizi finalizzati alla progettazione, alla creazione ed all avvio delle imprese ed in particolare: una facilitazione logistica, consistente in una postazione di lavoro in open space attrezzata ed arredata ad uso ufficio ed ambienti comuni a disposizione di tutti i partecipanti, quali aula formazione e sala riunioni; un servizio di prima assistenza, tutoraggio e formazione, sotto forma di corsi specifici, seminari e consulenze personalizzate; un supporto promozionale, realizzato attraverso la partecipazione a manifestazioni fieristiche, stampa, brochure informative e spazio nelle pagine del sito Internet dell Incubatore. 138

143 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI NAPOLI I RISULTATI PROGRAMMA 2000 Quartieri interessati: Montecalvario, Avvocata, Pendino, Stella, S. Carlo all'arena,vicaria, San Lorenzo e Mercato. Tipologia delle agevolazioni finanziarie concesse: Contributo a fondo perduto pari al 65% dell'investimento complessivo ammissibile e nel limite massimo di ,00.; Contributo a fondo perduto destinato esclusivamente alle nuove imprese pari al 65% delle spese di gestione ritenute ammissibili e comunque non superiore a ,00. Sino ad oggi ottantotto imprese hanno superato positivamente l'istruttoria concernente la rendicontazione finale e sono state liquidate. Esiti dell'attività di sostegno: Contributi erogati: ,34 Imprese sostenute: 88 Nuovi occupati: 252 É in corso lo scorrimento della graduatoria che vede impegnate ancora alcune aziende. Le economie prodotte in seguito a rinunce, alla mancata presentazione della documentazione finale di spesa, etc. sono state destinate, nella misura di ,50, alla realizzazione dell'incubatore al femminile previsto dal progetto "Casa della Socialità", mentre ,76 sono stati utilizzati per incrementare le risorse finanziarie destinate alle agevolazioni previste dal successivo Programma

144 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI NAPOLI PROGRAMMA 2001/2002 Quartieri interessati: zona Nord della città (Chiaiano, Piscinola, Scampia, Miano, Secondigliano e S.Pietro a Paterno); zona Est (Poggioreale, zona Industriale, Barra, S. Giovanni a Teduccio e Ponticelli). Tipologia delle agevolazioni finanziarie concesse: Contributo a fondo perduto pari al 65% dell'investimento complessivo ammissibile e nel limite massimo di ,00; Contributo a fondo perduto destinato esclusivamente alle nuove imprese pari al 65% delle spese di gestione ritenute ammissibili e comunque non superiore a ,00. Esiti dell'attività di sostegno Contributi erogati: ,34 Imprese sostenute: 60 Nuovi occupati (calcolati in Unità Lavorative Annue): 218,62 Sono in corso le procedure per lo scorrimento delle graduatorie e sino ad oggi 60 imprese hanno superato positivamente l'istruttoria concernente la rendicontazione finale o hanno ottenuto anticipazioni. CONTRIBUTI IN CONTO INTERESSE ALLE PICCOLE IMPRESE Da segnalare, inoltre, per entrambi i programmi un ulteriore iniziativa di sostegno con cui l'ente locale ha istituito un apposito Fondo che ha consentito alle piccole imprese, localizzate in alcuni quartieri cittadini, di ottenere un finanziamento agevolato da Istituti di credito convenzionati. Quartieri interessati: Montecalvario, Avvocata, Pendino, Stella, S. Carlo all'arena, Vicaria, San Lorenzo, Mercato, Piscinola, Milano, Chiamano, Secondigliano, Scampia, S.Pietro a Paterno, Ponticelli S. Giovanni a Teduccio Poggioreale, Barra, zona Industriale e San Giuseppe Porto. 140

145 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI NAPOLI Esiti dell'attività di sostegno: Pratiche approvate: 61 Pratiche concluse: 34 Pratiche con acconto liquidato: 22 Pratiche in attesa di istruttoria: 5 Importo sinora erogato: ,47 Teniamo a sottolineare che quanto sinora ottenuto, sia per quanto concerne le iniziative sostenute, ma soprattutto i dati relativi alla nuova occupazione o all emersione, rappresentano un risultato per nulla trascurabile in considerazione degli alti tassi di disoccupazione ancora registrati in città. A questo va aggiunto che ancora non sono esauriti gli effetti dei bandi già attuati (come segnalato precedentemente sono in corso gli scorrimenti delle graduatorie) e che è in fase di start-up il bando

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147 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive Comune di Roma COMUNE DI ROMA UN QUADRO GENERALE La gestione ha riguardato finora circa 72 milioni di Euro di stanziamenti, utilizzati secondo appositi programmi approvati dalla Giunta Comunale (nel 1999, 2000, 2001, 2002, 2005 e - come integrazione ). Sono più di 4 mila le imprese che, in risposta ai bandi pubblici, si sono messe in gioco dal 1999 con nuovi progetti. Il 70% è rappresentato da giovani realtà, costituite da meno di 18 mesi. In tutto - a giugno sono state selezionate circa 800 imprese, di cui 380 hanno concluso l'investimento, con un'aspettativa a regime di circa 3700 nuovi posti di lavoro. La media è di 4,5 posti di lavoro per impresa. Nella selezione dei progetti da finanziare vengono preferite pratiche produttive fondate su principi di qualità sociale e di responsabilità ambientale, secondo un modello di sviluppo locale e di riqualificazione urbana che mira a tenere in equilibrio le dimensioni economiche con quelle sociali e ambientali. Oltre ad erogare contributi finanziari - determinanti ma a rischio di inefficacia se non accompagnati da misure strutturali - si favorisce, da un lato, la costruzione di reti e relazioni che aiutano la crescita del tessuto sociale ed economico, dall altro, lo sviluppo di nodi sul territorio (es.: incubatori d impresa, centri servizi) che possano sollecitare e raccogliere energie e capacità di progettazione. Alle attività di sostegno diretto, bandi per finanziare attività economiche generali e a vocazione (imprese verdi, intrattenimento, migranti, artigianato, librerie), sono affiancate quelle di sostegno indiretto, attraverso la creazione di un infrastruttura immateriale capace di promuovere il fare impresa: fondi di garanzia per l'accesso al credito, incubatori di impresa, centri servizi per l'imprenditoria e strutture di sostegno all'economia locale che nei fatti hanno costituito una fitta maglia di interventi nella città. L'approccio operativo, da una prima fase di sperimentalismo, iniziata nel 1998, è passata dal 2004 ad una fase più complessa che inserisce gli interventi economici in ottica sinergica, in un quadro più generale di sviluppo locale in equilibrio con gli interventi strutturali (politiche integrate): urbanistici, paesistici e di recupero, pianificati dall'amministrazione Comunale. 143

148 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive Comune di Roma La scelta strategica/comunicativa è stata e continuerà ad essere quella di non rivolgersi solo ad imprenditori ma di cercare persone intraprendenti con idee, progetti e competenze adatte per creare lavoro e simultaneamente migliorare la qualità della vita nelle periferie cittadine. LA RETE DEI SERVIZI La rete dei servizi alle imprese - diffusa sul territorio - si configura in: due Centri Servizio, uno situato nell'area nord (San Basilio) ed uno nell'area sud (Garbatella) della città, che forniscono informazioni ed assistenza tecnica agli aspiranti imprenditori; due Fondi di Garanzia per l'accesso al credito, costituiti con Banca popolare Etica (250 mila Euro, per un plafond di prestiti pari a 3,75 mln di Euro) e con la Banca di Credito Cooperativo (500 mila Euro, per un plafond di prestiti pari a 7,5 mln di Euro); Sportello Antiusura "Quartaccio" per prevenire fenomeni di usura e costruire percorsi legali di accesso al credito delle imprese nate per effetto della L. 266/97; Centro per l'impresa Etica e Responsabile (RespEt), per rendere sostenibili i comportamenti produttivi delle imprese finanziate, fornendo loro formazione, assistenza, orientamento; Incubatori di impresa che offrono servizi materiali ed immateriali per giovani imprese con possibilità di permanere nelle strutture per almeno 3 anni per poi andare verso l'autonomia. Ogni incubatore ha una conformazione tematica tranne l'incubatore Incipit di Corviale: Play! per le imprese dello spettacolo, teatro e musica; Start negli studios di Cinecittà si occupa di produzioni multimediali; InVerso per le imprese sociali; Open-source per l'informatica e software libero. 144

149 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive Comune di Roma Tavola riassuntiva incubatori INCUBATORE QUARTIERE POSTAZ. DISPONIBILI INSED. DISPONIBILITÀ DI IMPRESE ASSOC. IMPRESE SEGUITE DA INIZIO AD OGGI IMPRESE INSEDIATE ATTUALI IMPRESE ASSOCIATE Totali Corviale Corviale Start Cinecittà Play! Garbatella InVerso Garbatella Software Libero* S. Basilio * in fase di realizzazione ATTUALI 6 Punti di Animazione Territoriale, a Quartaccio, Corviale, San Basilio, Acilia, Laurentino, Tor Bella Monaca. Laboratori stabili o itineranti che con eventi culturali e percorsi formativi stimolano la conoscenza e la consapevolezza delle risorse locali fino a concretizzare progetti fruttuosi per lo sviluppo locale e sociale dei territori di pertinenza. I PROGETTI PRINCIPALI Librerie in periferia: sono nate 15 librerie e 3 bookshop all'interno delle biblioteche comunali con gli effetti che il numero di cittadini con una rivendita di libri entro 500 metri dalla propria abitazione è passato da 314 a 431 mila (+ 27%). In termini relativi dal 24% al 31% sulla popolazione cittadina. Artigiani del Centro Storico: per progressiva estinzione di vecchi mestieri e al fine di attrarli nei quartieri periferici, sono state finanziate 50 imprese artigiane del centro storico di Roma per formare 80 giovani e per avviarli a vari mestieri, restauratore, pasticcere, falegname, orafo, marmista, etc. Alcuni di loro sono stati assunti dalle stesse botteghe artigiane mentre altri si stanno cimentando autonomamente in iniziative similari. Imprese Verdi: 18 imprese, di cui 5 impegnate nel riciclo e nel riuso dei materiali, 8 nel settore delle energie rinnovabili, 5 nel trasporto sostenibile, sono attive nei settori della ecocompatibilità, creando un circolo virtuoso nelle filiere locali e producendo benefici nel territorio e per le imprese relazionanti. Ad oggi 14 delle imprese beneficiarie hanno stipulato il contratto e 5 hanno già presentato le prime rendicontazioni. 145

150 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive Comune di Roma Imprese promosse da cittadini Immigrati: tenendo presenti le esigenze del territorio, per sostenere la sempre più vitale capacità degli immigrati di diventare attori dell'economia romana, con i fondi della Legge 266/97 sono state finanziate imprese gestite da migranti (bando del 2004). Sono stati presentati 187 progetti e ne sono stati finanziati 30. Inoltre 22 imprese hanno già stipulato il contratto e 10 hanno presentato la rendicontazione. Città dell'altra Economia: spazio permanente di iniziative situato nell'ex Mattatoio di Testaccio. Si tratta di un vasto programma di interventi a sostegno delle iniziative economiche che costruiscono dal basso un' economia attenta alle relazioni prima che al profitto, ovvero tutte quelle attività che per loro natura sono attente all'impatto extraeconomico della produzione ed attivano circuiti virtuosi tra cittadini, consumatori, produttori e territorio. Lo stato dell'arte: ultimazione imminente (mese di settembre) dei lavori di ristrutturazione pianificati. Si sta simultaneamente seguendo il processo di costituzione del consorzio che per conto del Comune di Roma gestirà funzionalmente gli spazi espositivi e di vendita dei prodotti. Sono anche in fase di completamento i bandi di gara per l'acquisto delle attrezzature e degli arredi. LE INNOVAZIONI STRUMENTALI Numero Verde ( ) dove consulenti di impresa possono essere contattati gratuitamente per informazioni di primo livello e consigli utili per la realizzazione dei business-plan. Ciò ha consentito l'abbattimento della burocrazia accorciando le distanze e facilitando le relazioni tra pubblica amministrazione ed imprese. Il numero verde lavora in sinergia con il call center generale del Comune di Roma (060606). Sito web, con bandi, modulistica, procedure delle domande da inviare on-line, pubblicizzazione di graduatorie, atti amministrativi, informazioni generali, convegnistica e avvisi di corsi di formazione in tempo reale, storie d impresa. Il sito invia mensilmente una newsletter agli utenti registrati (circa 2 mila). Si sottolinea la forte innovazione data dall invio on-line delle domande di finanziamento: un aiuto all utente (che viene aiutato nella compilazione anche dalla procedura automatica, oltre che dai nostri consulenti) e un forte snellimento del lavoro amministrativo dell ufficio. Nel 2005 il sito è stato consultato da 110 mila utenti. 146

151 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive Comune di Roma Format di comunicazione per una veste grafica e sinottica unitaria al fine di mantenere costanti e meglio connotate tutte le attività promosse; Formazione avanzata per la cultura di impresa e per la responsabilità sociale ed attività di formazione avanzata, come il Master "Sviluppo Locale ed Economia Solidale" organizzato con l'università di Roma "La Sapienza" (prima edizione nell anno 2005/2006). Convegni e incontri pubblici, come la Festa dell'altra Economia, utilizzati non per autocelebrarsi ma per promuovere pratiche e idee nuove, sensibilizzare i cittadini, proporre momenti alti di cultura ed elaborazione teorica. Alcuni esempi: convegno Sviluppo locale partecipato, tenutosi il 7 settembre 2004, con la partecipazione di circa 800 persone e le relazioni di Saskia Sassen, Ann Pettifor, Mario Pianta, Tonino Perna ecc. convegno Migranti, credito e sviluppo locale, tenutosi il 22 novembre 2005, con la partecipazione di circa 450 persone e le relazioni di José Louis Rhisausi, Enrico Pugliese, Franco Pittau ecc. Tavole riassuntive ANNO PUBBLICAZIONE Bandi dedicati IMPORTO IMPEGNATO (MGL DI.) CONTRIBUTI CONCESSI (MGL DI.) DOMANDE PRESENTATE PROGETTI AGEVOLATI OCCUPATI PREVISTI A REGIME Artigiani , (tirocinanti) Librerie , Intrattenimento , Imprese Verdi , Cittadini migrati , Parchi Cittadini , Totale , * ulteriori fondi sono stati impegnati per permettere lo scorrimento a favore dei progetti ritenuti idonei ma non finanziati nella prima graduatoria. 147

152 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive Comune di Roma Bandi generali BANDO PROPOSTE PRESENTATE (* dati in migliaia di.) IMPRESE FINANZIATE TOTALE INVESTIMENTI PROPOSTI IN C/CAPITALE* TOTALE CONTRIBUTI RICONOSCIUTI* INCREMENTO OCCUPAZIONALE PROGRAMMATO Totale "La città investe su di te" Bando in corso d'opera senza scadenza temporale. Sono stati stanziati, nel mese di novembre 2005, 5 milioni di Euro per nuovi progetti di impresa. Sono state introdotte contemporaneamente innovazioni per la compilazione dei moduli online. Sul sito infatti è possibile scaricare la modulistica necessaria per la partecipazione. Ad oggi sono stati destinati milioni di Euro per sostenere idee progettuali giudicate idonee dalla commissione giudicatrice. Riepilogo Bando aperto Imprese finanziate Proposte presentate Contributi riconosciuti

153 Le iniziative attivate dai singoli Comuni descrizione e prospettive COMUNE DI TORINO L AGGIORNAMENTO DEI PROGRAMMI DI TORINO La scelta strategica della nostra città è stata quella di mettere a disposizione queste risorse direttamente alle micro e piccole imprese localizzabili o localizzande nelle aree più deboli della Città. Nei quattro programmi realizzati, ben il 91,3% delle risorse è stato messo a disposizione degli imprenditori offrendo loro una somma in conto capitale pari al 50% dell' investimento. Gli imprenditori hanno risposto ai bandi in maniera adeguata superando il numero dei progetti finanziabili con le risorse disponibili, ma sono mancati nella fase di realizzazione nel 40 % dei casi. Nel corso dei 4 progetti si è cercato di aumentare l'efficienza dell'offerta nelle modalità in cui queste risorse venivano messe a disposizione operando le seguenti variazioni: Nel secondo programma si è inserita una nuova zona; Nel terzo programma il bando ha avuto 2 edizioni e i tempi di realizzazione sono stati ridotti da 24 a 15 mesi e si è aggiunta una ulteriore area; Nel quarto programma il tempo di realizzazione è stato portato a 10 mesi. Queste modifiche avevano l'obiettivo di favorire l'accesso alla misura a un maggior numero di imprenditori e di consentire a quelli ammissibili al finanziamento di avere accesso alle risorse che si sarebbero liberate per gli imprenditori già finanziati che non realizzavano il programma nei tempi previsti. E' ovvio sottolineare che questo 40% che non ha realizzato il programma si è trovato in un contesto economico e sociale caratterizzato dalla crisi FIAT e dal suo indotto e quindi in condizioni molto sfavorevoli che ha reso il 60% di realizzazione ancora più significativo come risulta anche dalla comparazione con le altre Città, dove Torino è la prima per il numero di imprese finanziate e la seconda per la quantità di risorse erogate. Inoltre il provvedimento di concessione del finanziamento era tale che a chi non presentava le fatture quietanziate nei tempi prescritti veniva automaticamente revocato il contributo che veniva concesso al primo imprenditore collocato nella graduatoria come ammissibile al finanziamento. 149

154 Le iniziative attivate dai singoli Comuni descrizione e prospettive Questo ultimo accorgimento ci ha consentito di trasferire le somme solamente dove il programma si era effettivamente realizzato e ha velocizzato l'utilizzo delle graduatorie che sono state completamente utilizzate. Durante lo scorrimento delle graduatorie alcuni imprenditori hanno risposto al provvedimento di concessione comunicando la loro rinuncia, la maggior parte ha lasciato che scadessero i tempi per la sua realizzazione. Nella tabella seguente evidenziamo il flusso delle imprese che hanno partecipato ai programmi. partecipanti escluse idonee rinunce finanziate Per effetto della mancata realizzazione dei programmi di investimento degli imprenditori ai quali era stato concesso il finanziamento, prima di maturare le risorse economiche con le quali si sono realizzati i programmi integrativi, la nostra città ha offerto a tutti gli imprenditori idonei delle singole graduatorie la possibilità di realizzare l'investimento; solo alla conclusione di tale offerta i fondi sono stati riutilizzati per i programmi di integrazione. I PROGRAMMI INTEGRATIVI Durante lo svolgimento dei programmi, per le ragioni prima illustrate, la Città di Torino si è trovata nelle condizioni di utilizzare le disponibilità prodotte per integrare i programmi originari la cui matrice era prevalentemente il finanziamento della microimpresa. Per questa ragione ha impiegato le economie del primo programma per sviluppare un progetto di trasferimento tecnologico a favore di piccole imprese con limiti dimensionali e di fatturato non raggiungibili con il programma madre; 150

155 Le iniziative attivate dai singoli Comuni descrizione e prospettive quelle del secondo hanno permesso la nascita del servizio di microcredito per le nuove imprese intercettando quegli imprenditori che non sarebbero riusciti ad utilizzare i finanziamenti dei programmi base per mancanza di mezzi propri; si è inoltre progettato - ed in fase di realizzazione - un polo attrezzato per l'artigianato in una proprietà pubblica che ospiterà circa 10 imprese del settore con limiti dimensionali medi; quelle del terzo sono dedicate a servizi per le imprese e ricerche che produrranno nuovi finanziamenti nella rigenerazione urbana; quelle del quarto consentiranno la nascita di un fondo rotativo per favorire la mobilità delle imprese nelle aree ammesse, la nascita di una nuova forma di incubazione per le imprese, servizi per l'autoimpiego e l'accesso al credito per i nuovi imprenditori, forme di trasferimento tecnologico e forme di marketing per la cooperazione. LE RISORSE DEI PROGRAMMI INTEGRATIVI Il quadro che segue illustra come le risorse, che sono maturate, rispettino le percentuali fissate dal nuovo decreto 267/04 che ha sostituito integralmente il precedente D.M.225/98. Articolazione risorse con i programmi originari Articolazione risorse con i programmi integrativi mgl % ART.4 mgl ,1% ART.3 mgl ,9% Servizi alle imprese mgl % ART.4 mgl % ART.3 mgl % Servizi alle imprese Finanziato Ministero Agevolazioni alle imprese Finanziato Ministero Agevolazioni alle imprese Questa operazione ha consentito un riequilibrio nella realizzazione dei progetti tra le agevolazioni e i servizi alle imprese per effetto della reale capacità di risposta delle imprese coinvolte. Questo riequilibrio ha generato due nuovi programmi integrativi la cui durata complessiva colma i mancati finanziamenti degli anni 2003 e 2005 da parte del Ministero 151

156 Le iniziative attivate dai singoli Comuni descrizione e prospettive delle Attività Produttive producendo una continuità di intervento nei confronti dei soggetti imprenditoriali coinvolgibili nei diversi progetti. SCELTE STRATEGICHE Questa breve descrizione ci aiuta a definire quali sono state le scelte strategiche durante il ciclo di vigenza del D.M. 225/98 e colloca queste scelte in coerenza con l'entrata in vigore del nuovo regolamento, il D.M. 267/04. LA CREAZIONE DEL SERVIZIO SVILUPPO MICROIMPRESE La nostra Città ha creduto nella possibilità di essere uno degli attori di sviluppo locale ed ha creato questo specifico servizio prima nell'ambito delle politiche del lavoro e successivamente inserendolo come uno dei servizi dello Sportello Unico delle Attività Produttive. Ha operato un investimento in risorse umane qualificate in un area dove prima non aveva competenze ed esperienza. Ha costruito una rete locale per la progettazione dei programmi sia con le rappresentanze datoriali e dei lavoratori che con le agenzie di sviluppo imprenditoriale operanti come la Camera di Commercio, alcuni incubatori e i servizi pubblici di creazione di impresa presenti. Si è collegata con il Settore Periferie della Città che in questi anni ha realizzato diversi progetti di recupero e rigenerazione urbana e sociale (P.R.U., Contratti di quartiere, Urban II, Piani di sviluppo Locale) avviando azioni di finanziamento e di animazione sociale nei confronti del sistema economico presente o intenzionato a localizzarsi in quelle aree. Ha utilizzato il Servizio Microimprese non solo come luogo di mera erogazione di contributi alle imprese ma come luogo di progettazione e di sperimentazione di nuovi servizi e nuove modalità di relazionarsi con il sistema imprenditoriale locale rendendolo parte attiva in diversi progetti Europei su queste tematiche e facendolo partecipare a diverse ricerche e sperimentazioni promosse dagli altri attori economici grazie ad un collegamento costante con lo staff dell' Assessorato al Lavoro e allo Sviluppo. 152

157 Le iniziative attivate dai singoli Comuni descrizione e prospettive LA CONCESSIONE/CONTRATTO CON LA FINANZIARIA REGIONALE Aver intuito l'importanza di potersi avvalere di un partner finanziario autorevole e professionale come la finanziaria regionale Finpiemonte S.p.A. fin dall' inizio dei programmi finanziati con la legge 266/97, ha avuto un peso strategico molto rilevante in quanto ha facilitato e reso possibile una collocazione adeguata delle iniziative comunali nel contesto finanziario cittadino. Questa partnership ha consentito un rapporto con il sistema creditizio locale difficilmente ipotizzabile altrimenti; ha permesso agli operatori pubblici di utilizzare professionalità non presenti nell'ambito comunale attivando un costante processo di autoformazione. Sul piano più operativo ha permesso al servizio comunale un alto grado di progettazione sulle possibilità offerte della Legge 226 poiché tutte le procedure di back office, dopo la valutazione congiunta dei beneficiari, è stata realizzata da questa Agenzia. LO STUDIO DEL POTENZIALE DEI REGOLAMENTI ATTUATIVI DELLA LEGGE 266/97 Questo aspetto rappresenta il vero motore di sviluppo delle iniziative di questi anni e di quelle che saranno realizzabili in futuro poiché questa analisi consente di massimizzare le risorse disponibili che seguono un trend calante e di impostare programmi costanti nel tempo che diventano patrimonio della Città a prescindere dai finanziamenti statali. Riteniamo utile fornire gli elementi principali del potenziale individuato ed in parte applicato: attivazione con le disponibilità dei programmi originari dei programmi integrativi in una logica di compensazione delle azioni già svolte che non hanno avuto il successo previsto; utilizzazione di strumenti finanziari quali i fondi di garanzia: questo strumento risulta particolarmente interessante in quanto consente di attivare una molteplicità di forme di finanziamento promosse dal sistema creditizio a cui i soggetti imprenditoriali che si rivolgono al Comune non avrebbero accesso o avrebbero molte difficoltà ad essere ammessi. Questo impiego genera volumi di finanziamento pari 153

158 Le iniziative attivate dai singoli Comuni descrizione e prospettive 3/5 volte la somma messa come garanzia e sulla base delle restituzioni si rialimenta automaticamente e diventa costante nel tempo essendo il rischio di insolvenza minimo; riduzione degli interessi su tutti gli strumenti di finanziamento ordinario promosse dal sistema creditizio rendendolo accessibile agli imprenditori che diversamente non lo utilizzerebbero per i costi elevati; riconversione delle proprietà pubbliche per l'insediamento di attività imprenditoriali di filiera promuovendo aree di sviluppo locale attrattive anche di altre iniziative; costituzione di specifici fondi rotativi per promuovere fenomeni di rilocalizzazione o nuova localizzazione nelle aree deboli della Città finanziando i costi relativi con tassi di interesse competitivi o attraverso il finanziamento di altre iniziative che individuino un interesse collettivo in specifici comparti imprenditoriali; sperimentazione di forme innovative di servizi alla impresa in particolare nell'area dello start-up. SITUAZIONE DEL QUINTO PROGRAMMA Questo programma è stato finanziato nel giugno 2005 sulla base di una ripartizione del Fondo Unico del Ministero delle Attività Produttive operata nel novembre 2004: questo dato è significativo in quanto ha registrato una ripresa dei finanziamenti della misura, che non era avvenuta nel 2003, ma non ha dato una prospettiva di continuità come avvenuto per i primi 4 programmi. Infatti questo finanziamento non è il primo di un nuovo ciclo triennale ma è unico; a parziale compensazione nel 2005 sono stati impiegati i residui nazionali della misura per finanziare una integrazione al quinto programma. Nel 2004 è diventato operante il nuovo regolamento attuativo con il D.M. 267/04 che ha sostituito integralmente il precedente D.M. 225/98, queste nuove modalità di attuazione sono state utilizzate nella progettazione di questo programma di cui forniamo una breve scheda sullo stato di attuazione. 154

159 Le iniziative attivate dai singoli Comuni descrizione e prospettive OPERATIVITA'QUINTO PROGRAMMA il finanziamento è stato concesso con il D.M. del giugno 2005 il bando è stato emanato nel novembre 2005 il programma si concluderà con l'esercizio finanziario 2008 Con successivo decreto nel ottobre 2005 il programma è stato ulteriormente finanziato con i residui nazionali; siamo in attesa della approvazione delle integrazioni da parte del Ministero RISORSE IMPEGNATE D.M 2004 mgl Per contributi in conto capitale mgl Per fondo rotativo di garanzia prestiti mgl 1717 Per fondo di garanzia imprese innovative mgl 700 Per riduzione interessi acquisto auto a metano mgl 150 D.M 2005 mgl. 853 RISULTATI BANDO CONCLUSO A FEBBRAIO 2006 partecipanti escluse idonee bancabili vincitori Nessuna richiesta inevasa 155

160

161 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive COMUNE DI VENEZIA AGGIORNAMENTO SULLO STATO DI ATTUAZIONE DELLA LEGGE 266/97 ART. 14 L applicazione dell art. 14 della Legge 266/ Interventi nelle aree di degrado urbano così come regolamentato, prima, dal D.M. n. 225/98, e poi dal D.M. 267/2004, ha determinato un ottima opportunità per la rivitalizzazione del territorio nei Comuni beneficiari della misura. Il Regolamento, comunemente denominato Legge Bersani, ha visto promuovere, nei sette anni della sua applicazione, cinque Programmi di intervento nelle aree che maggiormente presentavano indicatori di degrado urbano e disagio sociale. Numerose sono state le iniziative che hanno visto la luce per merito della Legge Bersani. Si ricorda come il D.M. 225/98, modificato poi dal D.M. 267/2004, chiedeva che nella definizione degli obiettivi realizzabili dai Comuni beneficiari, essi venissero individuati, sostanzialmente, in base a due criteri: azioni finanziabili dall art. 3 (sostanzialmente azioni a regia comunale di rivalutazione del territorio con forte degrado e di creazione di nuova imprenditorialità) e le agevolazioni concesse direttamente alle piccole imprese (art. 4). L essere beneficiari della misura, insieme ad altri nove Comuni Metropolitani (Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino, oltre al nostro) ha portato alla costituzione della Rete delle Città che si è dimostrata essere un luogo dove sono stati affrontati i problemi legati all applicazione della legge, con conseguente miglioramento dello stesso regolamento applicativo, un ottima esperienza di confronto e di continuo stimolo per i vari Comuni. Gli obiettivi del Comune di Venezia sono stati inizialmente indirizzati nel mettere in atto le seguenti azioni: ristrutturare il complesso immobiliare dell area ex Montecatini a Murano attivando la Scuola del Vetro Abate Zanetti; finanziare la campagna promozionale del Marchio per il Vetro Artistico di Murano gestita dal Consorzio Promovetro, attivando un Osservatorio sul Vetro; attivare la creazione di una Scuola permanente per Maestri d Ascia e finanziare dei corsi di formazione per addetti nel comparto cantieristica minore; 157

162 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive partecipare al recupero della pesca tradizionale mediante il coinvolgimento della Cooperativa Pesca di Burano; promuovere una serie di iniziative di animazione economica nell area a forte degrado urbano di Campalto; rilanciare il comparto dei prodotti tipici agroalimentari lagunari favorendo l incremento occupazionale. In questo modo si è potuto dar impulso al sostegno nelle aree con un forte degrado urbano che altrimenti difficilmente sarebbero state raggiunte dai normali canali agevolativi. L APPLICAZIONE DELL ART. 4 EX D.M. 267/2004 LE AGEVOLAZIONI ALLE IMPRESE Anche le agevolazioni concesse direttamente alle imprese sono state indirizzate nelle zone del Comune che rientravano in area Obiettivo 2 e per questo già sotto osservazione per la situazione di degrado urbano in cui versavano. Le prime aree di intervento sono state quindi individuate nel Centro Storico cittadino, nelle Isole della Laguna e nel quartiere di Marghera. É nota, infatti, sia la situazione di Marghera (con tutte le problematiche legate alla difficile riconversione del polo industriale che ha inciso anche sul tessuto urbano di Marghera), sia la difficile situazione di Venezia Centro Storico e delle Isole della Laguna con il marcato esodo verso la terraferma e la continua chiusura di esercizi commerciali e laboratori artigiani. Dall analisi degli indicatori socio-economici risultava come il settore dell artigianato fosse più di altri in sofferenza: venivano così a mancare i servizi alla persona, il comparto della cantieristica minore scontava una crisi generazionale, l impossibilità di aprire nuovi laboratori artigiani in città da parte dei giovani (che sconta uno dei più alti costi in termini di fitti a livello italiano) rischiavano di far subire un deciso colpo di arresto a tutto il settore. É quindi su queste zone, e nei confronti delle imprese artigiane, che si è in prima istanza concentrata l attenzione dell Amministrazione Comunale per elaborare un piano di interventi che aiutasse a riqualificare e rivitalizzare il tessuto socio-economico urbano. 158

163 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive Ed è così, attraverso l analisi degli indicatori di degrado e della crisi che subivano alcuni settori delle attività economiche, che si è elaborato un bando a misura degli artigiani, dalla snella struttura amministrativa e dall eccezionale efficacia dal punto di vista dei risultati. La gestione diretta da parte del Comune ha infatti semplificato gli iter amministrativi per accedere alle agevolazioni ed ha consentito di porre l attenzione sull individuazione, in maniera efficace, degli interventi a sostegno dell economia permettendo la rinascita di professionalità e di mestieri altrimenti destinati a scomparire. In passato si è spesso sottolineato, nell ambito delle ricerche dei diversi Centri Studi, come uno dei settori più importanti dell economia veneziana sia il turismo. Da un analisi puramente finanziaria quest affermazione risponde senz altro a verità, ma occorre evidenziare come, nel contempo, lo stesso settore sia fonte di disagio per parte della cittadinanza e di degrado di alcune zone cittadine che non ne beneficiano in alcuna maniera. Il c.d. Bando Bersani è così diventato una grossa opportunità soprattutto per i giovani che si affacciavano al lavoro e per coloro che, posizionati in mobilità o licenziati, decidevano di mettere in discussione la propria professionalità, rischiando in proprio ed aprendo una nuova attività. Decisiva, poi, è stata la ripetizione e la ripetibilità annuale della misura. L uscita annuale del bando ha funzionato, infatti, come effetto leva per l apertura di nuove imprese (e per il mantenimento in vita di quelle esistenti, ammodernando e acquisendo nuove attrezzature) e creando quelle aspettative 10 nel comparto che ne hanno favorito la crescita pur non garantendo il finanziamento di tutti i progetti che via via venivano presentati al Comune. Così si è innescato un ciclo virtuoso che ha visto aumentare sia il numero di nuove imprese sia l indotto economico attivato dai nuovi investimenti che le imprese realizzavano. D altro canto si è verificato come anche un solo anno di mancato rifinanziamento della misura comporti una forte decrescita sia nel numero di progetti presentati (e conseguentemente nel totale degli investimenti sul territorio) che delle aspettative da parte degli operatori nei settori agevolati 11. Da un altro punto di vista, la disponibilità di queste risorse ha favorito, sia per il nostro Comune che per quelli aderenti alla Rete delle Città, la specializzazione del personale che, diventando specialista qualificato nell applicazione delle varie misure agevolative, è 10 Il solo fatto di rendere nota l uscita di un bando di agevolazione crea, infatti, quell aspettativa dell essere finanziato che porta ad un incremento di aperture di attività e di crescita occupazionale anche se a conclusione dell istruttoria le risorse disponibili non permettono un completo soddisfacimento della domanda. 159

164 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive divenuto un punto di riferimento nel territorio comunale per quel che concerne l erogazione di contributi, creando, di fatto, uno sportello informativo e di supporto nella fase iniziale d impresa (start up). Al tempo stesso si è realizzata una sinergia con altri Enti locali e con la Regione ponendo le basi per una rete comune tra le varie tipologie di aiuti alla crescita economica. Da non tralasciare, come la re-immissione delle disponibilità finanziarie generatesi con le economie abbia permesso via via nel tempo il susseguirsi di scorrimenti nelle graduatorie dei vari bandi annuali; scorrimenti che spesso hanno rappresentato almeno il 25% delle varie imprese finanziate. Analizzando la bontà della misura, con il quarto Programma si sono ulteriormente ampliate le zone di intervento inserendo tra le zone di degrado l area di Campalto; zona del territorio comunale interessata da numerosi elementi di disagio sociale e di ritardo nello sviluppo. L APPLICAZIONE DELL ART. 3 EX D.M. 267/2004 LE AZIONI A GESTIONE DIRETTA Oltre agli interventi di agevolazione alle imprese, il decreto Bersani permette anche la gestione diretta di azioni di animazione economica di varia natura. Tramite le risorse finanziarie gestite nel corso dei cinque programmi di intervento si è potuto, così, portare a compimento la realizzazione della Scuola del Vetro Abate Zanetti a Murano, tradizionale luogo di lavorazione del vetro rinomato in tutto il mondo, sviluppando le attività di formazione di nuovi Maestri vetrai ed offrendo un supporto, a livello di design e ricerca creativa, alle imprese vetrarie già esistenti. La Scuola del Vetro vuole così porsi come centro di riferimento per assolvere al compito che una volta era incombenza delle singole fornaci e creare una nuova generazione di artigiani che continui a mantenere unico il valore del vetro di Murano. 11 Si vedano a tal proposito i dati, supportati dai grafici, in coda a questa relazione. 160

165 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive Le misure di sostegno al distretto del vetro di Murano si sono indirizzate anche verso la creazione del Marchio del Vetro Artistico di Murano, gestito dal Consorzio Promovetro 12, al fine di valorizzare i prodotti vetrai realizzati in isola. La concorrenza da parte delle imprese ubicate nella terraferma veneziana e la nascente concorrenza cinese hanno reso infatti ancora più marcata la crisi del settore. L abbattimento dei costi da parte di chi opera in un mercato dove minori sono le spese per i trasporti, minori quelli per la realizzazione di strutture a norma e dove non esiste il problema legato allo smaltimento degli scarichi reflui ha infatti fortemente influito nella composizione del prezzo finale del prodotto e di conseguenza accentuato la crisi del comparto vetrario muranese. In questo senso si è svolta la promozione del vetro di Murano volta a certificare e garantire che un prodotto di vetro fosse creato in isola. La campagna promozionale del Marchio del Vetro, attuata attraverso un adeguata strategia di marketing e di tutela dell origine del prodotto, è quindi volta a creare quella fiducia nel consumatore finale data dalla garanzia dell alta qualità che il Made in Murano certificato dal Marchio offre. Oltre a quanto già illustrato, con il quinto programma l iniziativa Fornaci aperte e l attivazione dell Osservatorio e Banca Dati del Distretto del Vetro artistico hanno dato nuovo slancio produttivo al settore vetrario. Nei primi quattro programmi, a fianco del supporto del settore vetrario, le misure di animazione economica hanno interessato almeno altre due aree di rilevanza storica per la Laguna di Venezia che vivono un periodo di grave difficoltà: la cantieristica minore e la pesca attuata attraverso i mezzi tradizionali. Nel 2004 ha preso il via il progetto relativo alla formazione per Maestri d Ascia a sostegno di un altro comparto imprenditoriale in crisi nella contermine comunale: la cantieristica minore. Come già più volte accennato in passato, la difficoltà di questo settore non è di natura economico-finanziaria, quanto piuttosto sta nella mancanza di reperibilità di Maestri d Ascia esistenti e di manovalanza qualificata. Il venir meno del supporto di manodopera qualificata significa non permettere quello sviluppo del comparto necessario alla sua stessa sopravvivenza. 161

166 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive Tramite il decreto Bersani si sono attivate delle misure di sostegno volte alla creazione della nuova classe di Maestri d Ascia. Attraverso l attivazione di un corso di formazione con relativo stage in azienda si sono già inseriti nel settore 6 nuove addetti. Con la stessa misura si è poi conclusa la realizzazione di una struttura permanente, una Scuola di formazione per Maestri d Ascia, che coniugando la formazione con elementi di economia, mercato e marketing creerà quel Maestro d ascia imprenditore che risulta quanto mai necessario proprio in virtù delle specificità locali del comparto. La flessibilità della normativa ha permesso di avere un occhio di riguardo anche per la salvaguardia ambientale. Si è così avviata una misura che nel contempo contemplasse il sostegno all occupazione, anche attraverso la messa in rete delle piccole cooperative di pesca 13, nell ambito della pesca tradizionale che la salvaguardia dell ambiente lagunare. In più zone della Laguna, principalmente la zona nord, si sono recuperati i metodi tradizionali di pesca (ad esempio il calo a mano delle reti), che vedono un forte declino rispetto ai nuovi metodi meno faticosi e più redditizi (ad esempio la pesca a strascico); l aiuto a recuperare il modo antico del pescare contempla, assieme all incentivo alla nuova occupazione, un utilizzo sostenibile delle risorse ittiche lagunari che tuteli l ambiente. LE AZIONI NEL 5 PROGRAMMA BERSANI La sospensione della misura per un anno ha avuto notevoli ripercussioni negative dal punto di vista della partecipazione delle imprese al bando successivo: 95 domande presentate rispetto alle 167 del bando precedente, segnando addirittura il minimo storico del numero di imprese partecipanti nell arco di tutti i Programmi Bersani. In questo bando, alla luce della nuova normativa, si è provveduto alla ridefinizione dell erogazione dei contributi; non più solo in conto capitale ma con la distinzione tra conto capitale (25% dell investimento) e finanziamento agevolato allo 0,5% (25% dell investimento). Queste nuove misure hanno portato al finanziamento di 49 aziende (oltre il 90% di queste sono nuove imprese; il 33% sono imprese femminili e nel 57% dei casi sono costituite da maggioranza di giovani grafico n.1), confermando l ottima opportunità che il bando offre, avendo anche messo a disposizione di questo le economie verificatesi dopo la conclusione di due dei precedenti. 12 Promovetro rappresenta, attualmente, oltre 70 aziende artigiane ed industriali muranesi e veneziane (si veda a tal proposito il sito 162

167 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive 49 imprese finanziate V Bando Imprese Artigiane grafico n. 1 Nuove Femminili Giovani Tipologia imprese (% su finanziate) Una novità rispetto agli scorsi programmi consiste nell attivazione di un azione di rivitalizzazione economica dell area cittadina di Campalto dove si è scelto di accompagnare le piccole e medie imprese locali verso la costituzione di un soggetto a carattere associativo in grado di valorizzare il territorio nell ottica dello sviluppo economico e sociale creando una rete tra le stesse e istituendo uno Sportello Informativo per la creazione di impresa. Al tempo stesso si è voluto incrementare la tutela ambientale favorendo nuova occupazione anche in un altra zona della Laguna: Sant Erasmo. Il progetto dell Amministrazione Comunale, prevede una serie di azioni di promozione dei prodotti tipici lagunari attraverso iniziative di varia natura che coinvolgano i soggetti locali (Associazioni, Consorzi etc.). Promuovere e qualificare i prodotti tipici agricoli delle isole del territorio comunale di Venezia passa attraverso il miglioramento della promozione e lo sviluppo di nuove metodologie di comunicazione verso i consumatori, come la realizzazione di eventi e manifestazioni. Manca infatti, a livello strategico, una promozione dei prodotti agroalimentari degna di questo nome. Il carciofo violetto, la castraura com è conosciuta in zona, ad esempio, pur essendo un prodotto altamente ricercato, non gode della notorietà che pure potrebbe avere. 13 Attuata anche attraverso la realizzazione del portale 163

168 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive Lo scopo dell iniziativa, quindi, sarà anche quello di creare sinergie operative tra attori della produzione al fine di migliorare la penetrazione dei prodotti tipici lagunari, anche in aree della terraferma veneziana. Si può ben vedere come dal punto di vista quantitativo, e soprattutto qualitativo, la legge 266/97 art. 14 abbia contribuito alla riqualificazione di intere attività economiche locali. Come in passato, il successo delle iniziative nei settori sopra descritti prevede un forte impegno dell Amministrazione Comunale anche per gli anni futuri, attraverso le risorse comunali disponibili e gli eventuali rifinanziamenti della legge. Si ritiene, infatti, che lo sviluppo del distretto industriale del vetro a Murano, nelle sue ramificazioni, e del distretto della cantieristica minore, assieme alla promozione del comparto artigiano attraverso l erogazione di contributi, siano passaggi fondamentali per la crescita dell economia del territorio comunale. Alcuni dati Le risorse finanziarie assegnate al Comune di Venezia (grafico n. 2) nel corso dei cinque programmi hanno consentito l attivazione di una serie di azioni, alcune concluse altre in fase di attivazione, che hanno portato alla rivitalizzazione di alcune zone del territorio comunale: attraverso i bandi per l erogazione di contributi alle imprese artigiane sono state finanziate 286 imprese artigiane su 620 domande pervenute (grafico n. 3). 164

169 Le iniziative attivate dai singoli Comuni: descrizione e prospettive Risorse Cinque Programmi grafico n. 2 Domande pervenute e finanziate nei 5 Programmi anno n. domande domande pervenute domande finanziate grafico n

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