QUADERNO 3 LA GESTIONE DEL PERSONALE FEMMINILE NELLE AZIENDE DELL ALTO MILANESE.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "QUADERNO 3 LA GESTIONE DEL PERSONALE FEMMINILE NELLE AZIENDE DELL ALTO MILANESE."

Transcript

1 QUADERNO 3 LA GESTIONE DEL PERSONALE FEMMINILE NELLE AZIENDE DELL ALTO MILANESE. A cura di SDA Bocconi - M. Cristina Bombelli - Adele Mapelli

2 Indice: ALCUNE DOMANDE CHIAVE PER GLI STAKEHOLDERS DEL TERRITORIO 3 INTRODUZIONE 8 1. LA RICERCA SULLA STRUTTURA PRODUTTIVA DEL TERRITORIO 10 Le evidenze emerse 2. LA RICERCA SUL CAMPO: LE MODALITA DI GESTIONE DEL PERSONALE 16 Alcune novità La gestione del personale femminile In sintesi. 3. ATTIVITÀ DI SPERIMENTAZIONE DI INNOVAZIONE DELLA CULTURA AZIENDALE 24 Primi risultati Le aziende coinvolte La metodologia utilizzata LA SPERIMENTAZIONE IN OREGON S.R.L. 31 Obiettivi e metodologia dell intervento La storia della azienda La strategia Il clima aziendale L organizzazione Alcune proposte di miglioramento

3 LA SPERIMENTAZIONE IN FRATELLI VEDANI snc 36 Il personale Obiettivi e metodologia dell intervento I risultati delle interviste Proposte di intervento LA SPERIMENTAZIONE IN AMGA LEGNANO SPA 43 La struttura organizzativa I prodotti gestiti Il personale Obiettivi e metodologia dell intervento I risultati della indagine Possibili aree di intervento LA SPERIMENTAZIONE IN ZETA SPA 61 Il personale Obiettivi e metodologia dell intervento I risultati dell analisi Proposte di interventi

4 ALCUNE DOMANDE CHIAVE PER GLI STAKEHOLDERS DEL TERRITORIO L itinerario di ricerca che viene presentato costruito all interno del progetto Acrobate ha cercato di fare il punto su tre aspetti tra loro collegati: il quadro dei cambiamenti che hanno riguardato la struttura produttiva dell Alto Milanese e il profilo attuale. L analisi, effettuata su dati esistenti, ha permesso di porre all attenzione dei diversi portatori di interessi nel territorio, gli elementi di criticità, visti soprattutto in una prospettiva di lungo periodo; il tema risorse umane visto nei due aspetti di percezione di importanza e di sistemi di gestione diffusi all interno delle aziende oggetto della analisi; il tema del segmento femminile del mercato del lavoro analizzato sia dal punto di vista della percezione in termini di opportunità e di vincoli che ne ha il management, sia degli strumenti di integrazione che vengono progettati per consentire l attuazione di una sostanziale parità di accesso alle posizioni lavorative. La lettura delle pagine che seguono consentono di affrontare gli argomenti delineati in modo analitico e di trarre diverse conclusioni utili. In questo capitolo si intendono porre in termini sintetici alcune domande chiave a cui ciascuno dei portatori di interesse sul territorio è tenuto a rispondere per poter delineare uno scenario che, consapevole di vincoli esistenti, affronti collettivamente il tema di quale sviluppo sia possibile negli anni a venire, quali cambiamenti di rotta è necessario apportare e, soprattutto, quale identità potrà avere il territorio dell Alto Milanese in relazione ai territori limitrofi.

5 1. Potranno le piccole e medie imprese che caratterizzano il tessuto industriale reggere l innovazione nel lungo periodo? Dai dati raccolti emerge come, nonostante le crescenti difficoltà del contesto e le sfide della globalizzazione, le PMI della zona riescono a tenere testa alle dinamiche dell innovazione. Piccole imprese specializzate, sono in grado di offrire prodotti e servizi di alta qualità, di risolvere problemi complessi ai clienti supportate da organizzazioni snelle e non burocratizzate. Il settore prevalente è sempre il manifatturiero, anche se si evidenzia una tendenza marcata verso lo sviluppo del terziario avanzato. Se da un lato il quadro appare positivo restano aperte molte domande per il futuro. La fatica con cui le piccole e piccolissime aziende tengono il passo con l innovazione fa pensare alla necessità di nuove formule perlomeno territoriali, in cui sviluppare reti in grado di affrontare economie di scala e creare servizi innovativi che supportino in modo concreto questo tessuto produttivo. La domanda comunque rimane aperta alla discussione collettiva. 2. Nelle imprese della zona si è sviluppata la consapevolezza della criticità delle risorse umane? Rispetto al passato si può affermare che esiste una diffusa consapevolezza dell importanza delle persone chiave all interno dell azienda, tanto che la selezione viene svolta prevalentemente dall imprenditore, mentre rispetto al passato vengono esternalizzate le funzioni di amministrazione del personale. Quello descritto è un primo passaggio culturale rispetto ad una tradizione radicata nella cultura d azienda manifatturiera e fordista che vedeva le persone come fungibili. Non si è però ancora colta la portata del passaggio ad una struttura produttiva specializzata e terziaria, dove le persone costituiscono il nucleo centrale di ogni possibile innovazione. E questo un tema sul quale sarà, a livello territoriale, necessario lavorare nel futuro.

6 3. Nelle imprese della zona si progettano modalità innovative di gestione delle persone? Le modalità di gestione delle persone rimangono molto radicate nella storia, senza una particolare riflessione. Anche in questo campo la situazione non appare grave, tanto che le persone dichiarano una diffusa situazione di soddisfazione. Il tema, ancora una volta, riguarda il futuro. Contemporaneamente le persone rilevano di essere scarsamente informate sui cambiamenti esterni ed interni all azienda, le giovani generazione sottolineano il limite di un lavoro per vivere e chiedono un clima migliore, le possibilità di uno sviluppo professionale e degli spunti che consentano loro di identificarsi con il lavoro. Inoltre viene spesso sottolineato come le valutazioni delle persone rimangono ancora ancorate ai comportamenti, piuttosto che ai risultati. E necessario allora sviluppare iniziative territoriali che supportino dei cambiamenti culturali nei confronti della risorse umane, sviluppando una conoscenza più realistica delle richieste oggi avanzate dalle persone al lavoro e, quindi, di risposte che siano sempre più individualizzate. E attraverso questa consapevolezza che sarà possibile introdurre un ottica di gestione delle diversità in cui anche il segmento femminile potrà trovare una diversa legittimazione. 4. Le donne sono oggetto di stereotipi nella gestione aziendale? Dall indagine complessiva non appaiono fenomeni di discriminazione plateali. Il 23% degli imprenditori che hanno risposto al questionario inviato alle aziende dell Alto Milanese dichiara di preferire un uomo, mentre il 70% si dice indifferente al genere, dato che appare confortante rispetto ad una tradizione culturale molto negativa verso il lavoro femminile. Relativamente alle possibilità di carriera a domanda analoga, gli imprenditori che supportano maggiormente gli uomini, salgono al 30%.

7 Gli stereotipi, invece, emergono con forza in relazione alla coerenza tra genere femminile e mansione, tanto che per la quasi totalità il posto migliore è quello di segretaria o addetta al centralino. La percentuale minore viene assegnata alla ricerca e sviluppo, contraddicendo i dati nazionali che descrivono una forte femminilizzazione della ricerca eccellente. L impressione è che in questo campo il lavoro da fare sia decisamente molto: appare una imprenditoria non consapevole dello sviluppo di scolarità ottenuto dalle donne, poco propensa a cogliere le possibilità di reclutamento di talenti femminili con il rischio di una perdita economica reale. 5. Vi è una progettualità diffusa in relazione all inserimento delle donne nel mercato del lavoro? Coerentemente con quanto sopra descritto le donne sono ancora, nell immaginario collettivo, portatrici di costi maggiori in dipendenza dalla maternità e quindi vengono poco supportate nelle strategie di conciliazione: la gestione della fatica viene lasciata a livello individuale. Anche in questo campo appare necessario sviluppare delle politiche territoriali che mettano insieme soluzioni pubbliche e private per affrontare con maggiore puntualità il tema dei servizi. Dal punto di vista aziendale rimane da superare lo scoglio culturale di una flessibilità che non sia giocata solo a favore dell impresa, ma che possa tenere conto di esigenze personali in particolari periodi della vita. Un dato interessante che emerge dalla ricerca è che la quasi totalità delle donne (il 96,6%) rientrano a lavorare dopo la maternità. Questo significa che emergono bisogni nuovi che devono essere meglio compresi nella loro specificità per poter poi progettare delle risposte coerenti. In conclusione il territorio dell Alto Milanese appare portatore di diversi livelli di innovazione che devono ancora essere messi a sistema, in una logica che superi l individualismo della gestione, ma offra elementi di sinergia sia nella progettualità strategica (prodotti e servizi), sia nell affrontare in

8 modo nuovo l incontro tra le esigenze aziendali e quelle individuali. Le persone sono e stanno cambiando i loro desideri in modo radicale. E allora necessario comprendere quali siano le spinte odierne al lavoro, per progettare risposte inclusive e motivanti. Le donne, da questo punto di vista, possono costituire un utile banco di prova.

9 INTRODUZIONE Coerentemente alle finalità perseguite dal progetto Acrobate, la SDA Bocconi 1 si è posta l obiettivo di sviluppare, nella realtà aziendale locale, una cultura organizzativa capace di favorire il lavoro delle donne occupate, attraverso la sperimentazione di azioni, riproducibili e trasferibili in altri contesti. Tutto ciò al fine di coniugare qualità dei risultati per le imprese e qualità del lavoro e della vita per chi lavora. Prima di attuare le sperimentazioni, si è resa necessaria una fase di analisi delle caratteristiche del tessuto produttivo del territorio ed una seconda fase di ricerca sul campo volta a comprendere le peculiarità delle modalità di gestione del personale delle aziende che operano nell Alto Milanese. Solamente dopo aver compreso le specificità del territorio, è stato infatti possibile supportare 4 aziende nella sperimentazione di azioni innovative per il personale femminile. Più in dettaglio, le fasi che hanno vista coinvolta la SDA Bocconi sono state le seguenti: 1. La ricerca sulla struttura produttiva del territorio Allo scopo di evidenziare le principali dinamiche, le tendenze, le caratteristiche strutturali del tessuto produttivo dell Alto Milanese, sono stati analizzati e commentati i dati statistici a disposizione (ASPO ed Istat) ritenuti più significativi. A valle di questa fase, sono state condotte interviste ad alcuni opinion leaders del territorio (rappresentanti sindacali, presidenti di associazioni del territorio, presidi di scuole, giornalisti di testate locali ) allo scopo sia di individuare gli elementi di innovazione e di rigidità presenti nel sistema economico dell Alto Milanese, sia di validare o meno quanto emerso dall analisi dei dati statistici effettuata. 1 Per la SDA Bocconi, al progetto Acrobate hanno collaborato: M. Cristina Bombelli, Simona Cuomo, Luca Gnan, Adele Mapelli, Marina Puricelli, Martina Raffaglio, Giacomo Silvestri, Giordana Taggiasco.

10 2. La ricerca sul campo La ricerca sul campo condotta attraverso un questionario inviato a tutte le aziende del territorio, ha avuto lo scopo di rilevare le modalità organizzative e di gestione del personale con una particolare attenzione al segmento femminile, al fine di diagnosticare le eventuali criticità e di identificare eventuali buone prassi presenti nell'ambito locale. 3. Attività di sperimentazione e innovazione della cultura aziendale in 4 imprese All interno del territorio dell Alto Milanese sono state scelte 4 aziende a cui è stato fornito un supporto per la progettazione di interventi di sperimentazione finalizzati a migliorare l attività lavorativa del personale femminile.

11 1. LA RICERCA SULLA STRUTTURA PRODUTTIVA DEL TERRITORIO Il bacino territoriale di riferimento per la parte di progetto che ha visto coinvolta la SDA Bocconi è costituito dall Alto Milanese (che comprende l area del Castanese, del Legnanese e del Parabiaghese), localizzato geograficamente nella parte nord-occidentale dell area metropolitana di Milano (figura 1). Figura 1. I comuni appartenenti all Alto Milanese CASTANESE LEGNANESE PARABIAGHESE Arconate Bernate Ticino Buscate Castano Primo Cuggiono Inveruno Magnago Nosate Robecchetto con Induno Turbigo Vanzaghello Canegrate Cerro Maggiore Dairago Legnano Rescaldina San Giorgio su Legnano San Vittore Olona Villa Cortese Busto Garolfo Casorezzo Nerviano Parabiago

12 L analisi dei dati statistici da un lato, le interviste condotte (con rappresentanti di associazioni e organizzazioni lavorative molto diverse per storia, per orientamento e finalità politico istituzionali e per la missione che attuano nel territorio) dall altro lato, hanno fatto emergere alcune macro-evidenze comuni ed omogenee relative alla struttura produttiva del territorio. LE EVIDENZE EMERSE Storicamente l Alto Milanese si configura come un area relativamente specializzata e caratterizzata durante gli anni 60 e 70 dalla compresenza di grandi impianti, in particolare nell area del Legnanese nel tessile e nell elettromeccanica, e di numerose piccole e medie imprese. Nei primi anni 80 si registra un periodo difficile per le grandi imprese che subiscono gli effetti di una seconda crisi petrolifera e che nello stesso tempo non possono più contare sul recupero dei profitti concesso dall inflazione (cosa che invece era accaduta negli anni 70), mentre meccanismi come quello della scala mobile salariale hanno conseguenze sul rialzo dei salari. A fronte di questa situazione, si assiste ad un profondo processo di ristrutturazione industriale che porta alla introduzione dell automazione, allo sfoltimento dell occupazione (l area registra tassi di disoccupazione superiori alla media nazionale) e al conseguente aumento di produttività. Oggi l analisi del territorio evidenzia: a. la larga dominanza del tessuto di piccole e medie imprese; b. una configurazione abbastanza definita in cui il manifatturiero si presenta ancora come un settore forte; c. una progressiva crescita dei comparti del terziario. a. Un territorio di piccole e medie imprese La crisi che negli ultimi anni hanno subito le grandi fabbriche che nel passato hanno caratterizzato il territorio: la struttura produttiva dell Alto Milanese al 1998 è caratterizzata da una presenza massiccia di micro aziende (con 1/9 addetti) che rappresentano il 92,0% del totale. In numeri assoluti, se le micro aziende sono ben 14160, le piccole (10/49 addetti)

13 1102, le medie (50/199 addetti) 102, le grandi (oltre 200 addetti) risultano essere 15. Figura 2. Unità locali per classi dimensionali, (val. %) piccole 7,2% medie 0,7% grandi 0,1% micro 92,0% Fonte: ASPO Elaboraz.: Osservatorio Socio Economico dell Alto Milanese A fronte di questo primo dato, esiste da parte degli opinion leaders intervistati, un comune riconoscimento delle piccole dimensioni come segmento di valore. Emergono, infatti, formule imprenditoriali sostenibili con successo nel lungo termine: queste piccole imprese specializzate, in grado di offrire prodotti e servizi di alta qualità, di risolvere problemi complessi ai clienti supportate da organizzazioni snelle e non burocratizzate, possono rappresentare il futuro per il sistema economico dell Alto Milanese.

14 b. Il manifatturiero rimane l attività distintiva dell area L analisi delle aziende per macro settori di attività economiche evidenzia una forte vocazione per il terziario tradizionale 2 (40,8%) e per il settore secondario 3 (39,8%) ove il comparto manifatturiero si qualifica ancora come l attività caratterizzante e distintiva dell area. Figura 3. Unità locali per macrosettori di attività economica, (val. %) terziario tradizionale 40,8% altri settori settore 6,2% primario settore 0,4% secondario 39,8% terziario avanzato 12,9% Fonte: ASPO Elaboraz.: Osservatorio Socio Economico dell Alto Milanese 2 Il terziario tradizionale comprende al suo interno: il commercio all ingrosso e al dettaglio, alberghi e ristoranti, trasporti, magazzinaggio, comunicazioni. 3 Il settore secondario comprende l estrazione di minerali energetici e non energetici, le attività manifatturiere, la produzione e distribuzione di energia elettrica, gas ed acqua e le costruzioni.

15 c. Segnali di terziarizzazione in atto Nonostante il terziario avanzato 4 rappresenti solamente il 13% delle aziende totali, il trend storico dimostra una forte dinamicità ed espansione del settore stesso (variazione 1992/1998 pari a 87%, vale a dire +922 unità locali). Figura 4. Unità locali nel terziario avanzato, 1992, 1996, Fonte: ASPO Elaboraz.: Osservatorio Socio Economico dell Alto Milanese Parallelamente alla crescita del numero delle aziende, aumenta anche il numero degli addetti nel settore: nel 1992 erano 5180 le persone occupate nel terziario avanzato, nel 1998 diventano Questo dato fa segnare un incremento degli addetti pari al 22%. 4 Il terziario avanzato comprende l intermediazione monetaria e finanziaria e le attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca.

16 Figura 5. Addetti nel terziario avanzato, 1992, 1996, Fonte: ASPO Elaboraz.: Osservatorio Socio Economico dell Alto Milanese

17 2. LA RICERCA SUL CAMPO: LE MODALITA DI GESTIONE DEL PERSONALE L indagine sul campo è stata realizzata nel periodo Febbraio 2003 Luglio 2003, tramite la somministrazione di un questionario ad un campione di circa 400 aziende che rappresentano quasi la totalità delle imprese dell Alto Milanese ad eccezione di quelle con un numero di addetti inferiori alle dieci unità. Le imprese rispondenti sono state complessivamente 72. L obiettivo della ricerca era quello di verificare l esistenza di differenti modalità di gestione dei collaboratori e la loro efficacia. ALCUNE NOVITÀ L indagine sulle piccole e medie imprese dell Alto Milanese evidenzia alcune interessanti novità e sconfessa una serie di luoghi comuni o di stereotipi in materia di gestione del personale nelle aziende di minori dimensioni. Tra gli elementi di novità quello che riteniamo più significativo è il livello di criticità (importanza e/o problematicità) assegnato dall imprenditore alla sostituzione dei suoi collaboratori chiave. Dalla nostra ricerca emerge che gli imprenditori dell Alto Milanese sono maggiormente preoccupati della necessità di non disperdere quel patrimonio di conoscenze tacite e di competenze specifiche incorporato nei loro collaboratori più preziosi. I luoghi comuni, gli stereotipi e le credenze sulla gestione del personale nelle piccole imprese che questa ricerca consente di mettere in discussione sono almeno tre. 1. Il primo è quello che vede nelle piccole imprese il regno delle attività di amministrazione del personale (gestione paghe, contributi, ferie, contratti di lavoro etc.), alle quali, in quanto obblighi legislativi, l imprenditore accetta di adempiere. La nostra ricerca consente di prendere le distanze da questa visione: i dati dimostrano che la gestione del personale nelle piccole imprese è così importante da essere svolta personalmente

18 dall imprenditore, mentre l amministrazione del personale viene delegata all esterno a società specializzate. L equivalenza piccola impresa/amministrazione del personale e grande impresa/gestione + amministrazione del personale non sembra dunque essere vera. 2. Il secondo stereotipo che l indagine mette in discussione riguarda le caratteristiche di informalità, improvvisazione, personalismo, estemporaneità della gestione del personale nella piccola impresa. In realtà i risultati della ricerca rilevano che le piccole imprese ricorrono a modalità differenti di gestione del personale che superano la dicotomia formale/informale e che coesistono all interno dello stesso segmento dimensionale. Emergono diversi modi di fare selezione, inserimento, formazione e carriera, valutazione e retribuzione, che potrebbero essere tutti ugualmente efficaci, efficienti, ed equi. 3. Il terzo stereotipo è collegato al precedente ed attiene al livello di soddisfazione del personale nelle PMI. E abbastanza diffusa la credenza che gli ambienti di lavoro eccellenti siano appannaggio delle grandi aziende che investono risorse ingenti per migliorare le condizioni di lavoro ed incrementare il gradi di soddisfazione dei dipendenti. La ricerca ci permette di affermare che nel campione indagato le uscite di dipendenti sono ridotte ai minimi termini, sono perlopiù causate dall anzianità (pensionamento) o da motivazioni familiari; le assenze sono un fenomeno di portata limitata e le relazioni sindacali sono considerate poco critiche. Turnover, assenteismo e conflittualità sindacale: tre indicatori che, considerati congiuntamente, consentono di predire il grado di soddisfazione dei dipendenti. La realtà che emerge dall indagine è quella di aziende in cui le persone trovano buone condizioni di lavoro pur senza poter intraprendere sentieri di carriera articolati. La fiducia e la condivisione di valori emergono nelle diverse sezioni dell indagine come un elemento fondante le relazioni tra l imprenditore e i suoi collaboratori.

19 LA GESTIONE DEL PERSONALE FEMMINILE Per quanto riguarda più da vicino la gestione del personale femminile, sia dal punto di vista dei meccanismi operativi che degli impatti sui comportamenti organizzativi e sulla cultura di riferimento, sono stati presi in considerazione i momenti organizzativi più rappresentativi e, al contempo, critici per le donne che lavorano: inserimento, selezione, maternità, carriera. L inserimento Per quanto riguarda l inserimento (possibilità di tirocinio) ci si è posti l obiettivo di analizzare la coerenza presunta tra ruoli professionali e genere. Il ruolo di segretaria (92,86%) è stato indicato dai nostri intervistati come quello più interpretabile al femminile all inizio di un percorso professionale, seguito immediatamente da quello di centralinista/call center (91,07%). Il ranking di risposte prosegue evidenziando una alta coerenza per ruoli amministrativi (81,25%) e per quelli attinenti alla direzione risorse umane (53,85%). Una discreta percentuale dei rispondenti ha indicato anche l area marketing e comunicazione (38,18%) e quella degli acquisti e logistica (35%) come possibili aree di destinazione per le tirocinanti. Non vengono viste come ideali per queste ultime invece l area vendite (19,35%), ma soprattutto la produzione (16,67%) e infine la ricerca e sviluppo (9,80%). I dati precedentemente esposti evidenziano la presenza di una stereotipica segregazione orizzontale. Con segregazione orizzontale ci si riferisce al fenomeno di connotazione al maschile o al femminile di determinati lavori o attività all interno delle imprese. La segregazione discende da un atteggiamento stereotipico, ovvero dall includere i singoli in una classificazione, e da qui far discendere determinate caratteristiche. Riprendendo i dati della ricerca, implicitamente i nostri intervistati assumono come prevalentemente femminili i ruoli di front office che richiedono una maggiore capacità relazionale attribuita socialmente alle donne.

20 Al contrario, i ruoli più legati al lavoro decisionale e pratico tipico della produzione, o piuttosto i ruoli legati ad un pensiero di approfondimento e di dettaglio analitico, tipico della ricerca e sviluppo, sono pensati come più ascrivibili al genere maschile. Figura 6. Nel caso l'imprenditore fosse disposto ad ospitare donne in tirocinio in quale posizione verrebbero impiegate? Si No Centralino o call center 91,07% 8,93% Segreterie 92,86% 7,14% Amministrazione 81,25% 18,75% Ufficio del personale 53,85% 46,15% Acquisti e logistica 35,00% 65,00% Vendite 19,35% 80,65% Produzione 16,67% 83,33% Marketing e comunicazione 38,18% 61,82% Ricerca e sviluppo 9,80% 90,20% La selezione È opinione diffusa che i processi di selezione possono risultare discriminanti per le donne, soprattutto in corrispondenza della fase del ciclo di vita ritenuta più vicina alla maternità (30 anni). A questo proposito ci è sembrato opportuno indagare la presenza di questo atteggiamento nelle imprese dell Alto Milanese. E stata sottoposta infatti agli intervistati una domanda che prevedeva di immaginare di avere in fase di selezione due candidati, un uomo e una donna, trentenni, simili per scolarità, esperienza e competenza e di indicare su quali dei due sarebbe orientata la scelta dell imprenditore nel momento in cui bisognasse decidere quale dei due selezionare.

21 Figura 7. Immaginando di avere in fase di selezione due candidati, trentenni, con la medesima scolarità, esperienza e competenza, la scelta dell'imprenditore di assunzione sarebbe orientata maschio 23,0% indifferente 71,0% femmina 6,0% I dati sembrano descrivere un atteggiamento velatamente discriminatorio e segregante per il genere femminile; mentre il 71% dei rispondenti non esprime una preferenza, a parità di competenze e di età, tra il genere maschile e femminile, il 23% indirizza la sua presenza verso il candidato di sesso maschile. Le relative cause sono da ricercarsi in primis, in una ambivalente interpretazione della maternità. Infatti da un lato si evince un approccio realistico legato al costo imprenditoriale della maternità; dall altro l idea più stereotipica di come le donne siano meno coinvolte nel ruolo professionale, sia emotivamente che temporalmente, una volta diventate mamme. La maternità Coerentemente all ipotesi di discriminazione all entrata precedentemente descritta, è stato poi valutato il tema della maternità per verificare cosa succeda alle dipendenti una volta terminato il periodo di congedo. Nella quasi totalità dei casi (96%) gli imprenditori rispondono che le donne rientrano regolarmente al proprio posto di lavoro e tra queste nell 84% dei casi subentrano anche nella medesima posizione che era

22 stata abbandonata a causa della maternità. Da riscontrare che il restante 16% rientra ad occupare la medesima posizione ad orario ridotto. La scelta delle donne che decidono di rientrare al lavoro con un orario ridotto (part time) può essere spiegata a nostro avviso in due modi: da un lato, può effettivamente esistere una volontà da parte delle mamme di dedicarsi all home care che contestualmente alla nascita di un figlio può risultare emotivamente prioritario. Dall altro lato, questo dato trova una spiegazione nella mancanza rilevata sul territorio di strutture di supporto per l accudimento per l infanzia (asili nido, ludoteche ). La situazione descritta dagli imprenditori che appare dalle risposta particolarmente supportiva nei confronti delle donne lavoratrici e madri, va comunque equilibrata con l effetto di social desiderability, che può naturalmente sorgere dalla stessa formulazione della domanda. Figura 8. In azienda cosa accade in prevalenza alle dipendenti al termine della maternità? % sul tot Rientrano regolarmente 96,61% Non rientrano più nel proprio posto di lavoro 3,39% TRA LE DIPENDENTI CHE RIENTRANO: % sul tot Rientrano nella stessa posizione 84% Nella stessa posizione ma con orario ridotto 16% Rientrano in posizioni minori 0% Totale 100%

23 Le possibilità di carriera L attività di analisi è poi proseguita indagando l esistenza o meno di segregazione verticale, ovvero le reali e concrete opportunità delle donne di fare carriera e la presenza o meno del soffitto di vetro, espressione con cui si indica quel luogo organizzativo invisibile, ma al contempo operante, che mantiene le donne al di sotto dei livelli gerarchici più alti. Dall analisi dei dati emerge che il 67% degli imprenditori dichiara che le opportunità di far carriera al maschile ed al femminile sono equivalenti. Il restante 30% degli intervistati dichiara che le donne hanno meno chances di crescita e sviluppo professionale nelle loro imprese rispetto agli uomini. Infine, il 3% afferma che donne hanno possibilità superiori di far carriera rispetto a quelle di un uomo. Figura 9. Le opportunità di far carriera per una donna in rapporto a quelle di un uomo sono: superiori 3,0% inferiori 30,0% equivalenti 67,0% Le cause della situazione descritta dai nostri intervistati, possono essere riconducibili all esistenza di: stereotipi culturali, intesi come gli assunti di base relativi al ruolo dell uomo e della donna nella società ed alla loro traduzione in atteggiamenti e comportamenti pregiudiziali; aspetti contingenti alla dimensione femminile, in primo luogo alla maternità, ma anche alla dimensione generale della cura connessa al ruolo delle donne;

24 scelte di vita diverse tra uomini e donne, che portano ad una filosofia di vita legata ad una diversa attribuzione di valori, nonché ad una diversa costruzione di identità mono-ancorata (al lavoro) al maschile ed invece pluriancorata al femminile. IN SINTESI. Dall analisi delle risposte date ai questionari, risulta dunque che se nel dichiarato vengono smentiti atteggiamenti di discriminazione diretta o nelle politiche di gestione del personale, i dati oggettivi suggeriscono la presenza di fenomeni di segregazione verticale ed orizzontale. Poiché lo stereotipo cognitivo sembra essere almeno in parte superato (gli imprenditori dichiarano infatti pari opportunità maschili e femminili ed un orientamento alle competenze) e, da questo punto di vista, può essere una leva di un cambiamento culturale in atto, è presumibile e soprattutto auspicabile verificarne l impatto nelle strutture organizzative e nei sistemi operativi nel prossimo futuro.

25 3. ATTIVITÀ DI SPERIMENTAZIONE DI INNOVAZIONE DELLA CULTURA AZIENDALE La fase relativa alla sperimentazione e innovazione della cultura aziendale si è posta l obiettivo di aiutare e supportare 4 aziende del territorio dell Alto Milanese a progettare interventi di sperimentazione finalizzati a migliorare l attività lavorativa del personale femminile. Numerose sono state le difficoltà incontrate nella ricerca delle aziende in cui poter effettuare le sperimentazioni: la crisi economica che sta affliggendo le imprese del territorio da un lato, l esistenza di una cultura imprenditoriale poco incline e poco abituata alla gestione delle problematiche legate al genere dall altro lato, hanno reso difficoltoso il processo di adesione delle aziende al progetto. Si è comunque cercato di scegliere imprese eterogenee dal punto di vista del settore di appartenenza e delle dimensioni. PRIMI RISULTATI Le difficoltà incontrate nella fase di ricerca delle imprese hanno causato necessariamente un ritardo rispetto ai tempi programmati. Questa mancanza di tempo non ha consentito di utilizzare strumenti specifici di analisi dei risultati raggiunti attraverso le attività di sperimentazione. Nonostante ciò è comunque possibile fare alcune considerazioni generali. Per quanto riguarda gli imprenditori ed il management aziendale che hanno fatto da committenti interni rispetto al progetto, si sono dimostrati molto soddisfatti dei risultati ottenuti. I dubbi e le perplessità che in alcuni casi erano emersi nel corso delle prime telefonate di contatto, sono stati superati sia durante gli incontri e sicuramente dopo la realizzazione delle analisi organizzative e degli interventi. Solamente in un caso, l imprenditrice ha chiesto di essere supportata attraverso un check-up organizzativo e strategico dato il cambiamento aziendale in atto. Negli altri casi, non esistevano idee, ipotesi di intervento su aree o tematiche

I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina. Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali

I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina. Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali Premessa Con. Solida ed Euricse condividono un approccio e un metodo per la realizzazione ed

Dettagli

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE 1 Indice 1. Premessa 2. Obiettivo 3. Le competenze del profilo ideale Competenze 3.1. Età ed esperienza 3.2. Le reali competenze

Dettagli

Indagine Cna su 1630 imprendiotri Artigiani e piccole imprese promuovono il Jobs Act

Indagine Cna su 1630 imprendiotri Artigiani e piccole imprese promuovono il Jobs Act CENTRO STUDI Indagine Cna su 1630 imprendiotri Artigiani e piccole imprese promuovono il Jobs Act Nota CNA N. 10/DICEMBRE 2014 CONFEDERAZIONE NAZIONALE DELL ARTIGIANATO E DELLA PICCOLA E MEDIA IMPRESA

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 795 clienti TIEMME SpA (errore di campionamento +/ 2%) rappresentativo della popolazione obiettivo,

Dettagli

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 (art. 14 comma 5 - d.lgs 150/2009) sintesi dati Generali, per Area e tipologia di dipendente Le Amministrazioni pubbliche, nella prospettiva di

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing

Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Il continuum delle strutture tra efficienza ed efficacia Struttura funzionale Struttura divisionale Struttura a matrice Struttura orizzontale

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 373 clienti di Tiemme Spa sede operativa di Piombino (errore di campionamento +/- 2%) rappresentativo

Dettagli

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi

Dettagli

ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO!

ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO! ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO! L allineamento del team esecutivo è definibile come l accordo dei membri del team in merito a: 1. Allineamento personale -consapevolezza dell impatto

Dettagli

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni

Dettagli

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE

Dettagli

Innovare in Filiere Tradizionali. Federchimica 19-05-2014

Innovare in Filiere Tradizionali. Federchimica 19-05-2014 Innovare in Filiere Tradizionali Federchimica 19-05-2014 Icap Leather chem L Azienda, fondata nel 1944, a seguito di espansione e di variazioni nell assetto societario acquisisce la denominazione di Icap

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE La qualità del servizio passa attraverso la qualità delle persone 1. Lo scenario In presenza di una concorrenza

Dettagli

Il catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti

Il catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti Si rivolge a: Forza vendita diretta Agenti Responsabili vendite Il catalogo MARKET Responsabili commerciali Imprenditori con responsabilità diretta sulle vendite 34 di imprese private e organizzazioni

Dettagli

COMUNE DI MONTESPERTOLI

COMUNE DI MONTESPERTOLI OGGETTO: Questionario sul benessere organizzativo 2012 - Report Il presente documento è finalizzato all analisi dei dati scaturiti dalla compilazione dei questionari in oggetto, da parte dei dipendenti

Dettagli

Associazione Italiana Corporate & Investment Banking. Presentazione Ricerca. Il risk management nelle imprese italiane

Associazione Italiana Corporate & Investment Banking. Presentazione Ricerca. Il risk management nelle imprese italiane Associazione Italiana Corporate & Investment Banking 02.36531506 www.aicib.it aicib@unicatt.it Presentazione Ricerca Il risk management nelle imprese italiane AICIB Associazione Italiana Corporate & Investment

Dettagli

Progetto DiversaMente

Progetto DiversaMente Progetto DiversaMente Pillole formative sul Diversity Management Aprile 2014 1 Cosa si intende per Diversity Management? Il D.M. è una filosofia di gestione delle risorse umane che si concretizza in strumenti,

Dettagli

Relazione attività di Tutorato specializzato a.a. 2013/2014 I semestre

Relazione attività di Tutorato specializzato a.a. 2013/2014 I semestre Relazione attività di Tutorato specializzato a.a. 2013/2014 I semestre Nel mese di marzo, a chiusura del primo semestre, l Ufficio Orientamento e Diritto allo Studio ha monitorato il servizio di tutorato

Dettagli

Milano, 9 novembre 2013. Vincenzo Saturni

Milano, 9 novembre 2013. Vincenzo Saturni Milano, 9 novembre 2013 Vincenzo Saturni 1 La carta etica: perché e per chi? Avis opera da 86 anni per diffondere una cultura solidale tra i cittadini su tutto il territorio nazionale. E sin dal momento

Dettagli

AZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO

AZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO AZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO PREMESSO: - che occorre una azione sinergica, a tutti i livelli, tra le iniziative legislative, le politiche sociali e quelle contrattuali

Dettagli

REALIZZARE UN BUSINESS PLAN

REALIZZARE UN BUSINESS PLAN Idee e metodologie per la direzione d impresa Ottobre 2003 Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. REALIZZARE UN

Dettagli

Dalle pari opportunità alla partecipazione protagonista

Dalle pari opportunità alla partecipazione protagonista Dalle pari opportunità alla partecipazione protagonista Indice Obiettivi della ricerca Caratteristiche socio demografiche del campione I risultati della ricerca Percezione della discriminazione di Esperienze

Dettagli

Progetto TelePAT Attività di monitoraggio marzo 2014. A cura del gruppo di lavoro TelePAT

Progetto TelePAT Attività di monitoraggio marzo 2014. A cura del gruppo di lavoro TelePAT Progetto TelePAT Attività di monitoraggio marzo 2014 A cura del gruppo di lavoro TelePAT L articolazione del sistema di monitoraggio Focalizzare i punti di forza e le aree di miglioramento Verificare lo

Dettagli

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento SCELTA DELL APPROCCIO A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento 1 SCELTA DELL APPROCCIO l approccio all autovalutazione diffusa può essere normale o semplificato, a seconda delle

Dettagli

Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI

Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI Documento approvato dai dirigenti e dagli incaricati di posizione organizzativa nell incontro del 13.1.2006 PREMESSA Si è conclusa

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

La riforma del servizio di distribuzione del

La riforma del servizio di distribuzione del CReSV Via Röntgen, 1 Centro Ricerche su Sostenibilità e Valore 20136 Milano tel +39 025836.3626 La riforma del servizio di distribuzione del 2013 gas naturale In collaborazione con ASSOGAS Gli ambiti territoriali

Dettagli

Risultati dell indagine per la rilevazione del grado di soddisfazione del Centro Diurno Disabili del Comune di Calolziocorte

Risultati dell indagine per la rilevazione del grado di soddisfazione del Centro Diurno Disabili del Comune di Calolziocorte Risultati dell indagine per la rilevazione del grado di soddisfazione del Centro Diurno Disabili del Comune di Calolziocorte 01 A cura di Àncora Servizi Premessa metodologica Àncora Servizi, in collaborazione

Dettagli

Comunicato Stampa Mantova, 18 febbraio 2014 I PROGRAMMI OCCUPAZIONALI DELLE IMPRESE PER IL PRIMO TRIMESTRE 2014

Comunicato Stampa Mantova, 18 febbraio 2014 I PROGRAMMI OCCUPAZIONALI DELLE IMPRESE PER IL PRIMO TRIMESTRE 2014 Comunicato Stampa Mantova, 18 febbraio 2014 I PROGRAMMI OCCUPAZIONALI DELLE IMPRESE PER IL PRIMO TRIMESTRE 2014 Il Servizio Informazione e Promozione Economica della Camera di Commercio di Mantova rende

Dettagli

SDA Bocconi School of Management. Osservatorio Diversity Management 9 febbraio 2012 1

SDA Bocconi School of Management. Osservatorio Diversity Management 9 febbraio 2012 1 SDA Bocconi School of Management Osservatorio Diversity Management 9 febbraio 2012 1 Agenda Il disegno di ricerca Il campione di analisi Alcuni risultati della ricerca Le riflessioni 2 3 DISEGNO DI RICERCA:

Dettagli

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING Febbraio Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING COS E UN

Dettagli

Piano di Sviluppo Competenze

Piano di Sviluppo Competenze Piano di Sviluppo Competenze La proprietà e i diritti d'autore di questo documento e dei suoi allegati appartengono a RES. Le informazioni in esso contenute sono strettamente confidenziali. Il documento,

Dettagli

ALLEGATO H VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE DEI DIPENDENTI COMUNE DI CINISI Prov. Palermo

ALLEGATO H VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE DEI DIPENDENTI COMUNE DI CINISI Prov. Palermo SCHEDA di 3 II Fattore di Valutazione: Comportamenti professionali e organizzativi e competenze Anno Settore Servizio Dipendente Categoria Profilo professionale Responsabilità assegnate DECLARATORIA DELLA

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

COME COMPILARE IL MODELLO DI DOMANDA PER L AMMISSIONE AI FINANZIAMENTI

COME COMPILARE IL MODELLO DI DOMANDA PER L AMMISSIONE AI FINANZIAMENTI COME COMPILARE IL MODELLO DI DOMANDA PER L AMMISSIONE AI FINANZIAMENTI Di seguito si riportano alcune indicazioni per la corretta compilazione del Modello di domanda allegato. La sezione Dati relativi

Dettagli

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE. N. responsabili posizioni organizzative

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE. N. responsabili posizioni organizzative SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE Area /Settore /Posizione Organizzativa N. responsabili posizioni organizzative N. dipendenti nell ambito della posizione organizzativa Area finanziaria/

Dettagli

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

Benessere Organizzativo

Benessere Organizzativo Benessere Organizzativo Grazie per aver scelto di partecipare a questa indagine sul benessere organizzativo. Rispondere alle domande dovrebbe richiedere non più di 15-20 minuti. Attraverso il questionario

Dettagli

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI A fini dell erogazione della produttività individuale e di gruppo ( art 17 comma 1 lettera a) dell Accordo nazionale e ai fini della progressione economica

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA

SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA Bologna Aprile 2009 L IMPORTANZA DEL MOMENTO In un mercato denso di criticità e nel medesimo tempo di opportunità, l investimento sulle

Dettagli

INDAGINE PROFESSIONI A CONFRONTO: COME I RELATORI PUBBLICI E I GIORNALISTI ITALIANI PERCEPISCONO LA PROPRIA PROFESSIONE E QUELLA DELL ALTRO

INDAGINE PROFESSIONI A CONFRONTO: COME I RELATORI PUBBLICI E I GIORNALISTI ITALIANI PERCEPISCONO LA PROPRIA PROFESSIONE E QUELLA DELL ALTRO INDAGINE PROFESSIONI A CONFRONTO: COME I RELATORI PUBBLICI E I GIORNALISTI ITALIANI PERCEPISCONO LA PROPRIA PROFESSIONE E QUELLA DELL ALTRO Analisi elaborata da Chiara Valentini e Toni Muzi Falconi SINTESI

Dettagli

RETI D IMPRESA. Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo la propria individualità e le proprie competenze

RETI D IMPRESA. Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo la propria individualità e le proprie competenze 110 BUSINESS & IMPRESE Maurizio Bottaro Maurizio Bottaro è family business consultant di Weissman Italia RETI D IMPRESA Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo

Dettagli

LA VALUTAZIONE DELLE RISORSE UMANE NEI SISTEMI DI SVILUPPO E GESTIONE AZIENDALE

LA VALUTAZIONE DELLE RISORSE UMANE NEI SISTEMI DI SVILUPPO E GESTIONE AZIENDALE LA VALUTAZIONE DELLE RISORSE UMANE NEI SISTEMI DI SVILUPPO E GESTIONE AZIENDALE Schema legami fra strumenti di gestione r.u. e strategie/obiettivi aziendali ECOSISTEMA AMBIENTALE AZIENDALE Economico; Politico;

Dettagli

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE 1. INTRODUZIONE La legge-delega 4 marzo 2009, n. 15, ed il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, di seguito Decreto,

Dettagli

Export Development Export Development

Export Development Export Development SERVICE PROFILE 2014 Chi siamo L attuale scenario economico nazionale impone alle imprese la necessità di valutare le opportunità di mercato offerte dai mercati internazionali. Sebbene una strategia commerciale

Dettagli

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino In un contesto normativo e sociale caratterizzato da una costante evoluzione, al Comune,

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

Relazione Customer Satisfaction Periodo da Gennaio 2015 a Settembre 2015

Relazione Customer Satisfaction Periodo da Gennaio 2015 a Settembre 2015 1. Premessa Relazione Customer Satisfaction Periodo da Gennaio 2015 a Settembre 2015 Le indagini sulla soddisfazione dei Cittadini si inseriscono perfettamente nel processo di riqualificazione del rapporto

Dettagli

Capitale Intangibile. Le Le Competenze e l Esperienza al al Servizio del Fare. LA MULTICOMPETENZA del Gruppo dirigenti Fiat

Capitale Intangibile. Le Le Competenze e l Esperienza al al Servizio del Fare. LA MULTICOMPETENZA del Gruppo dirigenti Fiat Capitale Intangibile Le Le Competenze e l Esperienza al al Servizio del Fare LA MULTICOMPETENZA del Gruppo dirigenti Fiat 1 Introduzione L Impresa deve affrontare sfide sempre più complesse e spesso l

Dettagli

Centro Polifunzionale di Gavirate. Centro di Accoglienza di Cittiglio. Fondazione FELICITA MORANDI. Associazione IL PASSO onlus

Centro Polifunzionale di Gavirate. Centro di Accoglienza di Cittiglio. Fondazione FELICITA MORANDI. Associazione IL PASSO onlus Centro di Accoglienza di Cittiglio Centro Polifunzionale di Gavirate Fondazione FELICITA MORANDI Associazione IL PASSO onlus Luglio 2012 FONDAZIONE FELICITA MORANDI Servizi e interventi a favore dei minori

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

ON AIR. Sei in onda, raccontaci di te! Il Modello di Sviluppo Professionale di Gruppo Presentazione alle OO.SS.

ON AIR. Sei in onda, raccontaci di te! Il Modello di Sviluppo Professionale di Gruppo Presentazione alle OO.SS. ON AIR Sei in onda, raccontaci di te! Il Modello di Sviluppo Professionale di Gruppo Presentazione alle OO.SS. 1 Direzione Centrale Milano, Personale 8 febbraio - Ufficio Sviluppo 2012 Indice Le caratteristiche

Dettagli

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione L attività E comprende tre azioni specifiche;

Dettagli

Perfare MASSIMIZZARE IL VALORE DELL ATTUALE GAMMA DI PRODOTTI

Perfare MASSIMIZZARE IL VALORE DELL ATTUALE GAMMA DI PRODOTTI Perfare Perfare Percorsi aziendali di formazione e assistenza operativa MASSIMIZZARE IL VALORE DELL ATTUALE GAMMA DI PRODOTTI Costruire un piano di azioni concrete per ottenere il massimo valore dall attuale

Dettagli

SUMMARY REPORT MOPAmbiente. I principali risultati della ricerca

SUMMARY REPORT MOPAmbiente. I principali risultati della ricerca SUMMARY REPORT MOPAmbiente I principali risultati della ricerca VI Rapporto Periodo di rilevazione: 3 9 Novembre 2010 Metodologia: CATI; campione n=1000 casi, rappresentativo degli italiani dai 18 anni

Dettagli

STRATEGIE E METODI PER L INNOVAZIONE DIDATTICA E TERRITORIALE

STRATEGIE E METODI PER L INNOVAZIONE DIDATTICA E TERRITORIALE ISTITUTO SILONE San Ferdinando di Puglia STRATEGIE E METODI PER L INNOVAZIONE DIDATTICA E TERRITORIALE REPORT FINALE DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE Progetto di Ricerca finanziato da: REGIONE PUGLIA Assessorato

Dettagli

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Controllo di Gestione e Misurazione delle Performance: l integrazione delle competenze, la valorizzazione delle differenze e la tecnologia

Dettagli

I modelli di qualità come spinta allo sviluppo

I modelli di qualità come spinta allo sviluppo I modelli di qualità come spinta allo sviluppo Paolo Citti Ordinario Università degli studi di Firenze Presidente Accademia Italiana del Sei Sigma 2005 1 Si legge oggi sui giornali che l azienda Italia

Dettagli

VALUTAZIONE DEI RISULTATI CONSEGUITI DAL PERSONALE DI CAT. EP - ANNO 2014 INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI PER IL 2015 NOME E COGNOME DEL DIPENDENTE

VALUTAZIONE DEI RISULTATI CONSEGUITI DAL PERSONALE DI CAT. EP - ANNO 2014 INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI PER IL 2015 NOME E COGNOME DEL DIPENDENTE VALUTAZIONE DEI RISULTATI CONSEGUITI DAL PERSONALE DI CAT. EP - ANNO 2014 INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI PER IL 2015 NOME E COGNOME DEL DIPENDENTE STRUTTURA DI APPARTENENZA FIRMA E TIMBRO DEL RESPONSABILE

Dettagli

Il sistema di misurazione e valutazione della performance di Éupolis Lombardia

Il sistema di misurazione e valutazione della performance di Éupolis Lombardia Il sistema di misurazione e valutazione della performance di Éupolis Lombardia Report a cura del Nucleo di Valutazione delle Prestazioni Dirigenziali Settembre 2014 1 Premessa Il Report Il sistema di misurazione

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

UN ESEMPIO DI VALUTAZIONE

UN ESEMPIO DI VALUTAZIONE UN ESEMPIO DI VALUTAZIONE Processo di Performance Review (PR) Luisa Macciocca 1 Che cos è una PR? La PR è un sistema formale di gestione della performance La gestione della performance è: un processo a

Dettagli

effetto evento Indagine conoscitiva sulla diffusione degli strumenti di comunicazione nelle aziende italiane Focus sull organizzazione di eventi

effetto evento Indagine conoscitiva sulla diffusione degli strumenti di comunicazione nelle aziende italiane Focus sull organizzazione di eventi effetto evento Indagine conoscitiva sulla diffusione degli strumenti di comunicazione nelle aziende italiane Focus sull organizzazione di eventi INTRODUZIONE I risultati che riportiamo nelle pagine seguenti

Dettagli

Indice di rischio globale

Indice di rischio globale Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario

Dettagli

Università Commerciale Luigi Bocconi, Milano. Progetto Orientamento scolastico e percorsi di studio al termine delle scuole medie

Università Commerciale Luigi Bocconi, Milano. Progetto Orientamento scolastico e percorsi di studio al termine delle scuole medie Università Commerciale Luigi Bocconi, Milano Progetto Orientamento scolastico e percorsi di studio al termine delle scuole medie SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANGELO CANOSSI, GARDONE VAL TROMPIA La scelta

Dettagli

Gli Elementi fondamentali della Gestione Aziendale

Gli Elementi fondamentali della Gestione Aziendale Gli Elementi fondamentali della Gestione Aziendale n La Pianificazione n L Organizzazione n Il Coinvolgimento del Personale n Il Controllo Componenti del Sistema di Pianificazione n Valutazioni interne

Dettagli

Analizzare e gestire il CLIMA e la MOTIVAZIONE in azienda

Analizzare e gestire il CLIMA e la MOTIVAZIONE in azienda Analizzare e gestire il CLIMA e la MOTIVAZIONE in azienda tramite lo strumento e la metodologia LA GESTIONE DEL CLIMA E DELLA MOTIVAZIONE La spinta motivazionale delle persone che operano in azienda è

Dettagli

Indagine conoscitiva sulla comunicazione all interno dell Azienda ASL Latina

Indagine conoscitiva sulla comunicazione all interno dell Azienda ASL Latina Indagine conoscitiva sulla comunicazione all interno dell Azienda ASL Latina La U.O.S.D. Comunicazione Integrata Aziendale, in collaborazione con l Università La Sapienza di Roma (CdL Scienze Magistrali

Dettagli

Iniziative di Welfare per i dipendenti. Index

Iniziative di Welfare per i dipendenti. Index Iniziative di Welfare per i dipendenti Index Storia Nel 1948, a Milano, Valerio Gilli fonda Inaz Un azienda familiare, oggi condotta da Linda Gilli Una storia di innovazione continua dedicata ai professionisti

Dettagli

ALLEGATO ALLA DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 35 DEL 31/03/2001

ALLEGATO ALLA DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 35 DEL 31/03/2001 ALLEGATO ALLA DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 35 DEL 31/03/2001 METODOLOGIA PERMANENTE PER LA VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI E DEI RISULTATI DEI DIPENDENTI GENERALMENTE CONSIDERATI CUI NON SIANO STATI CONFERITI

Dettagli

profilo dna team clienti

profilo dna team clienti CONSULENZA Organizzativa e Direzionale MS Consulting è una società di consulenza organizzativa e direzionale che, dal 1985, fornisce servizi legati alla valutazione dell efficienza aziendale e allo sviluppo

Dettagli

CUSTOMER SATISFACTION 2011

CUSTOMER SATISFACTION 2011 DIREZIONE REGIONALE MOLISE CUSTOMER SATISFACTION 2011 REPORT DI SINTESI DELLE SEDI DELLA REGIONE MOLISE CAMPOBASSO e sedi di pertinenza ( Isernia e Termoli) Rilevazione 2011 della soddisfazione dell utenza

Dettagli

Le effettive esigenze della Direzione del Personale nella gestione delle risorse umane in azienda. Andamento dal 2005 ad oggi

Le effettive esigenze della Direzione del Personale nella gestione delle risorse umane in azienda. Andamento dal 2005 ad oggi Le effettive esigenze della Direzione del Personale nella gestione delle risorse umane in azienda. Andamento dal 2005 ad oggi Indagine ottenuta grazie alla somministrazione di questionario ad oltre 260

Dettagli

Project Cycle Management

Project Cycle Management Project Cycle Management Tre momenti centrali della fase di analisi: analisi dei problemi, analisi degli obiettivi e identificazione degli ambiti di intervento Il presente materiale didattico costituisce

Dettagli

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 \ OBIETTIVI TEMATICI (art.9 Reg.Generale) Interventi attivabili nel periodo 2014-2020 Grado

Dettagli

Questo grafico conferma le tendenze evidenziate con il precedente.

Questo grafico conferma le tendenze evidenziate con il precedente. Istituto Paolo Boselli Questionario rivolto alle classi quinte Agenzia Banca Dati a.s. 2011/12 Commento ai risultati del questionario Il tradizionale questionario sottoposto agli allievi delle classi quinte

Dettagli

Restaurant Manager Academy

Restaurant Manager Academy Restaurant Manager Academy 1 La conoscenza non ha valore se non la metti in pratica L Accademia Un percorso formativo indispensabile per l attività di un imprenditore nel settore della ristorazione e dell

Dettagli

Introduzione al Private Equity Strumenti di capitale di rischio per la PMI

Introduzione al Private Equity Strumenti di capitale di rischio per la PMI Introduzione al Private Equity Strumenti di capitale di rischio per la PMI Rimini, 11 ottobre 2013 Raffaele de Courten 1 ARGOMENTI TRATTATI Cosa fanno gli operatori di Private Equity? Quali sono gli obiettivi

Dettagli

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma OBIETTIVI Da qualche anno a questa parte, le soluzioni di trasporto condivise stanno conoscendo

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

BUONE PRATICHE DI CUSTOMER SATISFACTION

BUONE PRATICHE DI CUSTOMER SATISFACTION BUONE PRATICHE DI CUSTOMER SATISFACTION FORUM PA 2011 10 maggio Il «kit» di customer satisfaction 2.0 L AMMINISTRAZIONE Istituto Nazionale della Previdenza Sociale I numeri: 177 sedi 344 agenzie 20 mln

Dettagli

LA VALUTAZIONE DELLE RISORSE UMANE NEI SISTEMI DI SVILUPPO E GESTIONE AZIENDALE

LA VALUTAZIONE DELLE RISORSE UMANE NEI SISTEMI DI SVILUPPO E GESTIONE AZIENDALE ing. Michele Boscaro LA VALUTAZIONE DELLE RISORSE UMANE NEI SISTEMI DI SVILUPPO E GESTIONE AZIENDALE Schema legami fra strumenti di gestione r.u. e strategie/obiettivi aziendali ECOSISTEMA AMBIENTALE AZIENDALE

Dettagli

FORZA VENDITE UNA. In oltre 10 anni di esperienza: oltre 800 aziende soddisfatte della nostra attività

FORZA VENDITE UNA. In oltre 10 anni di esperienza: oltre 800 aziende soddisfatte della nostra attività FORZA VENDITE UNA In oltre 10 anni di esperienza: oltre 800 aziende soddisfatte della nostra attività oltre 3000 agenti e quadri commerciali inseriti presso le nostre aziende clienti oltre 20 UNA Consultant

Dettagli

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE DELLA SARDEGNA

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE DELLA SARDEGNA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE DELLA SARDEGNA PROGETTO DI FORMAZIONE PER DOCENTI E DIRIGENTI - A.S. 2012-2013 Curricolo,apprendimenti e valutazione nelle nuove indicazioni nazionali per il primo ciclo dell

Dettagli

IL FONDO OGGI E DOMANI

IL FONDO OGGI E DOMANI IL FONDO OGGI E DOMANI Lo schema di gestione che ha caratterizzato il Fondo fin dalla sua origine nel 1986 prevede un unico impiego delle risorse su una linea assicurativa gestita con contabilità a costi

Dettagli

LE RAGIONI STRATEGICHE DI UNA SCELTA

LE RAGIONI STRATEGICHE DI UNA SCELTA vision guide line 6 LE RAGIONI STRATEGICHE DI UNA SCELTA QUANDO SI PARLA DI UN MERCATO COMPLESSO COME QUELLO DELL EDILIZIA E SI DEVE SCEGLIERE UN PARTNER CON CUI CONDIVIDERE L ATTIVITÀ SUL MERCATO, È MOLTO

Dettagli

Il servizio di registrazione contabile. che consente di azzerare i tempi di registrazione delle fatture e dei relativi movimenti contabili

Il servizio di registrazione contabile. che consente di azzerare i tempi di registrazione delle fatture e dei relativi movimenti contabili Il servizio di registrazione contabile che consente di azzerare i tempi di registrazione delle fatture e dei relativi movimenti contabili Chi siamo Imprese giovani e dinamiche ITCluster nasce a Torino

Dettagli

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO Roberto Del Giudice Firenze, 10 febbraio 2014 Il progetto Si tratta del più grande fondo italiano di capitale per lo sviluppo, costituito per dare impulso alla crescita

Dettagli

Indagine sui fabbisogni formativi in materia di Internazionalizzazione

Indagine sui fabbisogni formativi in materia di Internazionalizzazione Indagine sui fabbisogni formativi in materia di Internazionalizzazione Roma, 13 ottobre 2015 Focus internazionalizzazione Nei primi mesi del 2015 si rafforzano i primi segnali positivi per l economia italiana,

Dettagli

Istituto Comprensivo di Positano e Praiano C.A.F. 2014

Istituto Comprensivo di Positano e Praiano C.A.F. 2014 ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO CAF E TEMPI Avvio attività processo AV Processo AV Predisposizione Piano di miglioramento Periodo di riferimento 8 mesi GLI STEP DEL VIAGGIO CAF FASI PROCESSO AUTOVALUTAZIONE

Dettagli

GENERALITÀ SULLA CUSTOMER SATISFACTION

GENERALITÀ SULLA CUSTOMER SATISFACTION GENERALITÀ SULLA CUSTOMER SATISFACTION Giuseppe Cicconi IL MODELLO DI GENERAZIONE DELLA CUSTOMER SATISFACTION Caratteristica dell'offerta Funzionalita' "Immagine - esperienze passate con l azienda Valore

Dettagli

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro

Dettagli

Il marchio di genere

Il marchio di genere Il marchio di genere Iniziative intraprese ai fini della RSI Assessorato al Welfare I Piano di azione Famiglie al futuro II Piano di azione Famiglie al futuro Marchio Famiglie al futuro Bozza Linee guida

Dettagli