COMUNE DI ANZOLA Sabato, 28 novembre 2015

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1 COMUNE DI ANZOLA Sabato, 28 novembre 2015

2 COMUNE DI ANZOLA Sabato, 28 novembre 2015 Cronaca 27/11/2015 Carta Bianca News Scossa di magnitudo 2.2 tra Modena e Bologna 1 27/11/2015 Bologna Today Terremoto a Bologna: scossa di magnitudo Sport 27/11/2015 Bologna2000 Ad Anzola dell' Emilia tanti ragazzi all'... 3 Pubblica Amministrazione 28/11/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 20 Ai Comuni arriva il 5 per mille 2013: dal Viminale il modello di /11/2015 Il Sole 24 Ore (Plus) Pagina 27 MARILENA PIRRELLI Comuni, proteggete meglio le collezioni 6

3 27 novembre 2015 Carta Bianca News Cronaca Scossa di magnitudo 2.2 tra Modena e Bologna Ha avuto come epicentro Anzola Emilia, comune tra Modena e Bologna poco distante da uno dei centri più colpiti dai sismi 2012 Crevalcore, la scossa da 2.2 gradi di magnitudo registrata ieri sera. Alle ore la terra ha tremato per una scossa a bassa profondità, a 35 km di ipocentro. Lo riporta l'ingv. Al momento non risultano danni a persone o cose. 1

4 27 novembre 2015 Bologna Today Cronaca Terremoto a Bologna: scossa di magnitudo 2.2 Una lieve scossa ieri sera: fra i comuni del bolognese più vicini all' epicentro Anzola dell' Emilia, Crespellano, Bazzano, San Giovanni in Persiceto, Castelfranco Emilia, Calderara di Reno e Zola Predosa Ieri un terremoto di magnitudo ML 2.2 è stato registrato nella provincia/zona di Bologna: la scossa si è fatta sentire alle 21:57:45 ora italiana con coordinate geografiche (lat, lon) 44.56, ad una profondità di 35 km. I comuni che si trovano entro i 20 chilometri dall' epicentro sono Anzola dell' Emilia, Crespellano, Bazzano, San Giovanni in Persiceto, Castelfranco Emilia, Calderara di Reno e Zola Predosa. Annuncio promozionale. 2

5 27 novembre 2015 Bologna2000 Sport Ad Anzola dell' Emilia tanti ragazzi all' ultimo "Incontro con il Campione" con l' atleta Eseosa Faustine Desalu Eseosa Faustine Desalu, velocista del Gruppo Sportivo Fiamme Gialle, campione ai recenti Giochi Mondiali Militari nei 200 metri, è stato il protagonista del decimo e ultimo "Incontro con il Campione", iniziativa prevista dal percorso educativo intrapreso nelle scuole dal Progetto "Sport e Integrazione", realizzato per il secondo anno consecutivo grazie all' Accordo di Programma tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Comitato Olimpico Nazionale Italiano. All' Istituto Comprensivo "De Amicis" di Anzola dell' Emilia (BO), l' atleta ha condiviso la sua personale esperienza di integrazione legata allo sport e si è confrontato con i ragazzi bolognesi sui principi e i valori del Manifesto "L' Integrazione: la vittoria più bella". A fare gli onori di casa è stata Mariarita Guazzaloca, Dirigente scolastico dell' istituto, insieme ad Umberto Suprani, Presidente CONI Emilia Romagna. Durante l' incontro è stata anche premiata una Buona Pratica meritevole del territorio, il progetto "Per l' integrazione e il recupero del disagio", realizzato dalla Geesink Due Judo Team di Spilamberto (Modena), selezionata tra le prime 15 iniziative proposte nell' ambito del progetto "Sport e Integrazione". Eseosa Faustine Desalu: "L' insegnamento che lo sport fornisce è applicabile in ogni contesto quotidiano, e proprio per questo motivo esso rappresenta una preziosa opportunità di crescita individuale e, quando ci si confronta con persone provenienti da culture differenti e di colore diverso, anche di gruppo. Lo sport annulla le barriere, mentre evidenzia i legami e favorisce, per questo, l' integrazione: è il promotore di un valore base come il rispetto, sia per le regole sia per gli avversari, che deve essere sempre presente a prescindere dal colore della pelle o dalla provenienza geografica". Scopo del Progetto "Sport e Integrazione", avviato nel 2014, è lo sviluppo di azioni finalizzate a favorire l' integrazione sociale della popolazione straniera attraverso lo sport e contrastare le forme di intolleranza e discriminazione razziale. In quest' ottica si sono inseriti gli "Incontri con il Campione", che si sono svolti in dieci città italiane durante il Tutte le azioni d' intervento di "Sport e Integrazione" sono consultabili attraverso il sito la pagina Facebook "Fratelli di Sport" e il portale dell' Integrazione dei Migranti del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ( I valori e gli obiettivi di "Sport e Integrazione" sono pienamente condivisi da La Gazzetta dello Sport, che quest' Continua > 3

6 27 novembre 2015 < Segue Bologna2000 Sport anno è media partner del Progetto. 4

7 28 novembre 2015 Pagina 20 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ENTI LOCALI Ai Comuni arriva il 5 per mille 2013: dal Viminale il modello di rendiconto Ai Comuni arrivano i fondi del cinque per mille che i cittadini hanno scelto di destinare agli enti locali nel 2013, con le dichiarazioni sui redditi del La cifra più importante è arrivata a Roma, che con 398mila euro è anche l' unico Comune a collocarsi fra i primi 100 destinatari del contributo. Tranne le poche eccezioni "milionarie", guidate dall' Airc (38 milioni) e da Emergency (11,3 milioni) che guidano gli elenchi pubblicati dall' agenzia delle Entrate e aggiornati a ieri, le somme del 5 per mille sono divise in migliaia di mini aiuti fra i vari soggetti beneficiari. Tutti i Comuni che hanno ricevuto per questa via più di 20mila euro dovranno inviare entro un anno il rendiconto completo al Viminale. La direzione centrale per la Finanza locale del ministero ha diffuso ieri la circolare con le istruzioni e il modello di rendicontazione, che andrà firmato dal responsabile dei servizi sociali, dal ragioniere capo e dai revisori dei conti. Gli enti che hanno ricevuto meno di 20mila euro hanno invece l' obbligo di tenere la documentazione per 10 anni. 5

8 28 novembre 2015 Pagina 27 Il Sole 24 Ore (Plus) Pubblica Amministrazione Comuni, proteggete meglio le collezioni Gli enti locali spesso non conoscono il valore del loro patrimonio e lo sottostimano Il Museo Civico di Castelvecchio forse sarà un monito per altri comuni e musei: proteggere le proprie collezioni d' arte non è un optional, ma una necessità in un contesto in cui il rischio di perdita diventa crescente. Se, infatti, sino ad oggi il furto delle tele di un museo era quasi sempre con destrezza, la presenza di violenza e armi nella vicenda dello scorso 19 novembre a Verona costringe a rivedere completamente la valutazione e copertura del rischio che gli amministratori pubblici dovranno sottoscrivere in futuro. Le coperture rintracciate da ArtEconomy24 mostrano in tabella un comportamento alle volte attento, soprattutto quando si conosce il valore del proprio patrimonio, altre volte anche eccessivo nella copertura totale del valore stimato. La vicenda della rapina di Verona, con un valore di 453 milioni individuato dal Comune per l' area cultura (solo il patrimonio mobile) di cui di euro riferiti ai dipinti presenti nel Museo di Castelvecchio coperti per un milione di euro (i nostri esperti ci suggeriscono che le sole 17 opere rubate possono valore tra gli milioni) fa capire che c' è stata una sottovalutazione dei rischi. «Il valore complessivo delle opere rubate ben supera qualche decina di milioni di euro. Le opere quindi erano evidentemente sottoassicurate» conferma Domenico Sedini, art advisor di Art Defender e consulente assicurativo. Sarà stato il broker Marsh o la compagnia Cattolica a sottovalutarlo, ora non resta che aspettare il buon esito delle indagini, perché anche un possibile risarcimento si ridurrebbe solo a 250mila euro nel caso di rapina, come scritto nella polizza. Prodotti che includono tutto, ad eccezione di solito dei rischi inassicurabili come guerre, difetto intrinseco, lavori di restauro e umidità. «Il museo era allarmato 24 ore su 24 dicono dall' ufficio stampa del Comune di Verona per questo, il rischio di perdita veniva reputato basso». Ora al di là del risarcimento, il Comune sta ipotizzando di chiamare in causa la ditta della sicurezza perché non ha rispettato le procedure di security previste. Il Comune ha complessivamente assicurato un totale di euro, che comprende fabbricati civili per 792 milioni, fabbricati storic0 artistici per 390 milioni, dipinti e opere d' arte nei musei per 453 milioni, di cui Castelvecchio, arredi nei palazzi per 30 milioni, apparecchiature elettroniche per 6 milioni ed eventuali danni da ricorso terzi per 10 milioni. «Un problema di base quando i comuni fanno le grosse gare per il brokeraggio assicurativo è che vincono soggetti generalisti spiega Massimo Maggio, consigliere delegato di Willis (44 miliardi di dollari di premi incassati nel mondo), responsabile arte, senza divisioni specializzate nell' arte. Così Continua > 6

9 28 novembre 2015 Pagina 27 < Segue Il Sole 24 Ore (Plus) Pubblica Amministrazione quando si arriva a proteggere le collezioni non conoscono le technicality delle polizze per l' arte». Quali sono? «Conoscere il valore della collezione (la gara di Milano appena conclusa in cui ha vinto Aon non stima il valore del patrimonio per esempio, Ndr) e identificare come sono dislocate le opere all' interno del Comune. Puoi conservare opere per un valore di 500 milioni dislocate per esempio in cinque palazzi, come Genova, uno custodisce un valore di 150 milioni, gli altri somme minori: è inutile sottoscrivere un polizza da 500 milioni (tranne in caso di terremoto), ne basta una da 150, un limite massimo di risarcimento pari al massimo contenuto nel palazzo con più alto valore. Insomma bisogna elaborare prodotti specifici, non rielaborare polizze per beni strumentali, attrezzature per arredi», conclude l' esperto di lunga data nella protezione di opere d' arte di Willis. Ovvio pensare che sarebbe meglio rivolgersi a un broker del comparto arte, vista la delicatezza del bene (non rimpiazzabile). Spesso poi ci si protegge con un primo rischio che assicura una somma indipendentemente dall' ammontare del patrimonio, in tal caso la compagnia pagherà fino a un massimo della somma assicurata, senza applicazione della regola proporzionale. «Il ripetersi di furti e rapine nei musei pubblici conclude Sedini deve indurre a ricercare metodi di protezione antirapina per le collezioni». Esistono? «Contro le rapine bisogna cambiare schema: non bastano i soliti impianti d' allarme, ci sono sistemi con sensori dietro le opere o telecamere davanti che fanno scattare l' allarme quando vengono movimentate. Nei musei pubblici in Italia non ci sono ma in alcune collezioni corporate sì», conclude Sedini. RIPRODUZIONE RISERVATA. MARILENA PIRRELLI 7

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