1. La conciliazione nel POR Basilicata

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1 Fondi Strutturali e politiche di conciliazione vita-lavoro in Regione Basilicata: esperienze nell ambito della Programmazione e linee di intervento previste per il La conciliazione nel POR Basilicata Il punto di partenza. Le scelte operate dalla Regione Basilicata in riferimento alle pari opportunità e nella declinazione di tale principio risultano evidenti dalla lettura del POR e del Complemento di programmazione. La situazione della componente femminile in Basilicata, presenta caratteristiche analoghe a quella riscontrabile nelle altre regioni meridionali e può essere così sintetizzata: difficoltà di accesso e permanenza nel mercato del lavoro e a posizioni di rilievo nel corso della carriera professionale e scarsa possibilità di conciliazione tra la vita familiare e quella lavorativa. Altri elementi di contesto di cui occorreva tener conto, risultavano essere: - le grandi differenze nei profili delle donne in cerca di occupazione: solo per fare un esempio, i gruppi più rilevanti si collocano ai due poli dell offerta di lavoro, l uno rappresentato dalle donne che appartengono alla fascia d età over 45 (caratterizzata da bassi tassi di attività/occupazione e istruzione/formazione), l altro da donne appartenenti alle classi d età più giovani (con un elevato livello di scolarizzazione, che hanno difficile accesso al MdL sia per l incompatibilità tra gli studi effettuati e le caratteristiche dell offerta di lavoro locale, sia per la persistenza di forme di discriminazione), che rappresentano il gruppo quello più consistente; - la tendenza anche da parte delle donne che lavorano ad accettare tipologie contrattuali flessibili, sia per conciliare vita familiare e vita lavorativa sia perché, in molti casi, non hanno altra scelta; - una ripartizione di ore lavorate da occupate e da occupati in Basilicata più sfavorevole per le donne: a paragone con il resto dell Italia le donne lucane che cumulavano oltre 55 ore lavorate la settimana per lavoro domestico, familiare e extradomestico complessivamente, infatti, risultavano essere il 61,3% contro il 56,1% della media nazionale, mentre il dato che riguarda gli uomini occupati era molto più vicino alla media nazionale (il 23,4% contro il 22,6%). - la mancanza di un contesto culturale in grado di comprendere le necessità della donna che lavora: un presupposto indispensabile per creare condizioni che consentano alle donne di avere pari opportunità di accesso in termini di formazione, lavoro, carriera e creazione d impresa rispetto ai loro colleghi di sesso maschile. Inoltre nei documenti di programmazione si riconosceva che i principali nodi da sciogliere per favorire l armonizzazione vita lavoro fossero: - la mancanza di una rete di infrastrutture civili e culturali adeguate ai bisogni delle persone; - la necessità di creare e potenziare le reti di servizi alle famiglie in chiave women friendly (con speciale riguardo ai servizi di prossimità per le donne e le famiglie nelle zone interne e nell ambiente rurale); - la necessità di adeguare e sostenere i piani degli orari e tempi delle città. Il miglioramento del contesto di vita, veniva dunque correttamente riconosciuto come un fondamentale prerequisito per la riduzione del divario tra la condizione dell uomo e della donna sul mercato del lavoro Prime riflessioni e correzioni di rotta. Nonostante il riconoscimento della stretta correlazione esistente tra miglioramento del contesto di vita ed accessibilità delle donne al mercato del lavoro e nonostante la grande attenzione posta al tema della conciliazione dalla valutazione mid-term, emergeva come in fase attuativa

2 le iniziative collegate al tema della conciliazione fossero risultate, a paragone con quelle intraprese a sostegno dell occupazione, meno incisive. Ancora nel 2003 i rapporti delle Consigliere di Parità sottolineavano come la percentuale di donne che lasciava il proprio posto di lavoro dopo la nascita del primo figlio fosse molto alta 1 e circa un terzo di esse, un anno e mezzo dopo il parto non avesse più una occupazione, magari non per scelta ma perché licenziata dall azienda. Una propensione a lasciare il lavoro più alta per le donne con un minore livello di istruzione 2, che si giustifica forse perché sono anche meno gratificate dal lavoro che fanno, hanno meno risorse (consapevolezza dei propri diritti, fiducia in se stesse, ecc.) e sono dunque più deboli e ricattabili. Questi aspetti ci portavano ad una ulteriore considerazione: cercare di risolvere il problema della conciliazione voleva dire anche contrastare nuove forme di esclusione. Il Valutatore Indipendente, nell ambito di un approfondimento del Rapporto di Valutazione, individuava ancora la presenze di nodi critici quali: - Bassa performance degli indici del mercato del lavoro - Carenza di servizi infrastruttuali e sociali di supporto alle famiglie (in particolare nei poli di sviluppo di Lavello, calzaturifici di Maratea-Lagonegro, salottifici di Matera) soprattutto nelle aree interne e rurali. A tale proposito suggeriva anche quali fossero, nell ambito del CdP, le misure di maggiore rilevanza strategica: - Misure 4.14 e 4.15 Realizzazione di servizi essenziali per le popolazioni rurali e miglioramento delle condizioni di vita e protezione e tutela del patrimonio rurale - Misura V.2 Servizi alla persona e alla comunità - Asse III Risorse umane (III.1.A.3 e III.1.E). L Autorità di Gestione e l Autorità per le Politiche di Genere (da cui peraltro tale approfondimento era stato richiesto), sulla base anche di queste indicazioni, hanno pertanto concordato una capillare revisione del Complemento di Programmazione, al fine di promuovere una maggiore integrazione della dimensione di genere e da fornire spunti concreti per l attuazione del dual approach. Il risultato cui si è pervenuti ha portato (come riconosciuto dallo stesso Valutatore indipendente nell aggiornamento del rapporto di valutazione del dicembre 2005) ad evidenti integrazioni alle Misure sia a livello di azioni, obiettivi e strumenti che di criteri di selezione 3. La prima scelta fondamentale è stata quella di delinare una strategia d azione, volta ad evidenziare linee prioritarie d intervento a favore delle pari opportunità, funzionale anche ad una più agevole individuazione delle Misure che meglio si prestavano alla loro traduzione in interventi concreti. La strategia è stata così imperniata sui seguenti obiettivi: - Valorizzare le competenze femminili, attraverso lo sviluppo innovativo e imprenditoriale di iniziative che prevedano il recupero e la rivitalizzazione di saperi e pratiche tradizionalmente patrimonio femminile. - Promuovere opportunità di carriera e supporto nell'individuazione di percorsi professionali, per favorire l'impiego di risorse femminili qualificate e concorrere alla riduzione di fenomeni di segregazione verticale. - Concorrere alla riduzione del divario occupazionale esistente tra uomini e donne. - Contribuire al miglioramento delle condizioni di vita di uomini e donne e delle possibilità di conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare, attraverso la promozione di azioni volte a migliorare la fruibilità degli spazi urbani e delle risorse ambientali e turistiche in un'ottica women e family oriented e l'introduzione di elementi di flessibilità nell'organizzazione del lavoro, nel quadro di un sistema di servizi e di una politica degli 1 CNEL, Rapporto sul mercato del lavoro 2003, Roma, Luglio In merito ai dati sull occupazione femminile in Basilicata si accoglie con interesse la possibilità che venga istituito a breve un Osservatorio regionale femminile per il mercato del lavoro attraverso la Commissione regionale permanente per l impiego che tenga sotto osservazione la condizione femminile nel difficile contesto lavorativo lucano. 3 Rapporto di Aggiornamento della Valutazione Intermedia POR Basilicata (approfondimento Pari Opportunità ), Ernst & Young, dicembre 2005.

3 orari e dei tempi delle città più attenta ai bisogni delle donne e più in generale delle famiglie. Come è facile notare, anche il tema della conciliazione viene articolato in modo tale da uscire dalle generiche dichiarazioni di intenti e da prospettare concrete possibilità d azione. Gli effetti di questi interventi sul CdP sono evidenti al punto tale da essere sottolineati anche dal Valutatore Indipendente che riconosce come le modifiche al Programma apportate in fase di revisione di metà periodo sia in termini di rimodulazione finanziaria che, soprattutto, di ridefinizione delle linee di intervento abbiano portato al sensibile rafforzamento del principio delle P.O. attraverso l introduzione di: - nuovi Obiettivi Specifici interni alle Misure legati alla promozione delle donne; - nuove Azioni specificatamente finalizzate a perseguire risultati nella riduzione del gender gap; - strumenti innovativi in grado di favorire la conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa; - criteri di selezione aggiuntivi volti a favorire le P.O. Tornando al tema che ci sta a cuore, ossia quello della conciliazione, viene evidenziato come nell ambito dei servizi alle persone ( ) sono state meglio specificate le azioni finalizzate alla realizzazione di servizi essenziali per le popolazioni rurali (Misura IV.14) ed in particolare dei servizi family oriented come i micronidi, le ludoteche e i servizi di assistenza agli anziani (Azione B). Anche le linee di intervento per la promozione di servizi alla persona e alla comunità previste nell Asse Città (Misura V.2) hanno subito modifiche introdotte a favore del gender mainstreaming attraverso la previsione di iniziative volte a facilitare la conciliazione tra vita familiare e lavorativa. Viene inoltre evidenziato come a livello di nuovi strumenti adottati l elemento più significativo è ( ) il voucher per la conciliazione tra vita lavorativa e familiare. ( ) Per quanto riguarda la Misura III.1.E.1 si sottolinea positivamente l integrazione con i Piani Sociali di Zona e la definizione più stringente delle iniziative a sostegno dell imprenditorialità femminile. Accanto a questi elementi, il Valutatore sottolineava come effetti positivi indiretti, ma strategicamente rilevanti avrebbe potuto avere l introduzione ed il rafforzamento della priorità trasversale sulla Società dell Informazione e l inserimento nelle linee di intervento di azioni per la promozione della FAD e delle ICT (Misure VI.2 Reti immateriali e V.1 Politiche per il rafforzamento e la riqualificazione delle aree urbane ), che in particolare nell ambito della formazione e del telelavoro, possono avere impatti positivi in termini di conciliazione della vita familiare con la vita lavorativa e di accesso delle donne al MdL. Veniva inoltre auspicato che, sui punti del telelavoro e della Formazione a Distanza si attuasse una sinergia tra le priorità trasversali Pari opportunità e Società dell Informazione. Il lavoro di monitoraggio qualitativo svolto dalla Task Force del Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità, ha tuttavia evidenziato come le raccomandazioni ed i suggerimenti, se non supportati da un adeguato livello di sensibilizzazione dei soggetti responsabili - sia a livello di programmazione che di attuazione - degli interventi, ha purtroppo fatto sì che tale collegamento non fosse colto con chiarezza e prodotto pertanto scarsi risultati. Di ciò sarà opportuno tener conto anche nella Programmazione Gli interventi più rilevanti A seguito di una maggiore focalizzazione degli interventi finalizzati al miglioramento delle condizioni di vita delle donne e della conciliazione fra vita familiare e lavorativa in termini di programmazione si è mirato a: - introdurre un sistema di servizi e di una politica degli orari e dei tempi delle città più attenta ai bisogni delle donne e più in generale delle famiglie (Asse V, Asse VI); - redistribuire del lavoro di cura con l adeguamento della rete delle strutture sociali e civili pubbliche di base (Asse V);

4 - sostenere iniziative che concorrano all introduzione di elementi di flessibilità nell organizzazione del lavoro e degli interventi formativi (Asse III, Asse IV); - promuovere azioni volte a migliorare la fruibilità degli spazi urbani e delle risorse ambientali e turistiche in un ottica women e family oriented (Asse IV, Asse V). Nella fase di attuazione, e quindi nella predisposizione dei Bandi e degli Avvisi Pubblici, se si considerano gli interventi promossi a livello regionale a seguito della revisione mid-term, non solo a valere del FSE ma anche degli altri Fondi, sono evidenti segnali di avanzamento ed innovazioni importanti a sostegno degli obiettivi legati al miglioramento delle condizioni di vita e di redistribuzione del lavoro di cura al fine di rispondere meglio ai bisogni delle donne. Per garantire migliori condizioni di vita e di accesso al MdL delle donne lucane e porre rimedio alla scarsa possibilità di conciliazione tra vita lavorativa e familiare, la Regione Basilicata ha puntato a: - promuovere un organizzazione flessibile e modulare dei corsi negli interventi di formazione iniziale e continua attuati attraverso il FSE (nella maggior parte degli avvisi pubblici il punteggio attribuito al rispetto della priorità pari opportunità è stato attribuito in relazione alle azioni di a sostegno della conciliazione previste); - favorire l introduzione di misure a sostegno della conciliazione fra vita lavorativa e vita familiare quali l organizzazione flessibile dell orario e dell organizzazione del lavoro, i nursing interaziendali, ecc negli interventi promossi a sostegno del settore produttivo, come gli aiuti alla creazione e allo sviluppo di piccole e medie imprese e il sostegno alla creazione di nuove imprese; - promuovere la rilevazione dei fabbisogni di conciliazione vita e lavoro del personale occupato e l elaborazione di modelli organizzativi a sostegno della conciliazione fra vita familiare e lavorativa, con riferimento all organizzazione flessibile degli orari e delle modalità di lavoro di uomini e donne fra gli interventi a sostegno dell innovazione organizzativa delle imprese (come nel caso del Bando Multimisura IV.4 e IV.19 Disposizioni Operative Legge 598, Art Innovazione Tecnologica, Organizzativa e Commerciale e Tutela Ambientale) - prevedere azioni a sostegno della conciliazione ed un organizzazione dei servizi e delle attività in chiave women and family friendly anche gli interventi di carattere infrastrutturale nel campo della fruizione del patrimonio ambientale e culturale (cfr., ad esempio, Bando concorsuale di premialità a disegno regionale). 4 In questo caso sono risultati, infatti, valutati con un punteggio favorevole gli interventi che prevedano servizi e iniziative quali: - l organizzazione dei servizi e delle strutture in chiave women and family friendly, con la previsione a titolo esemplificativo di servizi di nursing temporanei; giardini per l infanzia; passerelle; percorsi didattici per l infanzia etc; - l organizzazione flessibile degli orari di apertura, women and family oriented) - l adozione di misure a sostegno della conciliazione fra vita lavorativa e familiare per le persone occupate nelle attività (es:organizzazione flessibile degli orari di lavoro; banca delle ore; servizi di nursing; etc.). Fra gli interventi a valere del FESR, vanno inoltre segnalati gli interventi attuati dalla Regione Basilicata per favorire la creazione e lo sviluppo on-line di alcuni dei servizi erogati dagli enti 4 il Bando concorsuale di premialità a disegno regionale, che istituisce un meccanismo di premialità indirizzato agli Enti locali coinvolti nella Progettazione Integrata Territoriale prevista dal P.O.R. Basilicata al fine di rafforzare la capacità di governo del territorio da parte delle Partnership Locali Istituzionali nonché la qualità e sostenibilità della progettazione delle operazioni a carattere infrastrutturale coerenti con le tipologie di operazione riportate all Azione B Interventi di tutela e salvaguardia ambientale della Misura I.4 Rete ecologica ed all Azione A Interventi sul patrimonio storico-culturale, archivistico e librario della Misura II.1 Tutela e valorizzazione delle risorse storico-culturali.

5 locali ai cittadini. 5 L iniziativa, inserita nell ambito del più ampio programma di sviluppo del Piano regionale di E-Government, favorisce, con l impiego di tecnologie informatiche e telematiche, un generale innalzamento del livello di qualità ed efficienza dei servizi resi ai cittadini e può rappresentare per le donne uno strumento a favore della conciliazione, sulla base della considerazione che la reperibilità di informazioni di pubblica utilità attraverso il web (ad es. conoscere in anticipo orari dei trasporti nella propria area di residenza, farmacie di turno, ambulatori, asili nido e strutture socio-assistenziali, la semplificazione di alcuni atti amministrativi quali imposte comunali, rate asili, etc) può consentire di organizzare meglio i propri tempi di vita e di lavoro. Da non tralasciare, infine, per quanto concerne il FEOGA, il bando finalizzato alla creazione di servizi essenziali per le popolazioni rurali, che ha inteso promuovere la creazione di asili-nido e ludoteche nelle aree più interne della Regione, dove maggiore è l effetto della cumulazione di svantaggi per le donne residenti. Oltre ad aver promosso nelle fasi di programmazione e di attuazione un orientamento delle politiche e degli interventi nell ottica della conciliazione, la Regione Basilicata ha inteso introdurre e sperimentare il voucher per la conciliazione tra vita lavorativa e familiare (previsto a livello programmatico oltre che nella Misura III.1.E.1 Promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro, anche nella Misura III.1.C.3 Formazione permanente). 6 Lo strumento del voucher è stato introdotto a livello regionale nel 2003 nell Avviso Pubblico n. 03/2003 Borse Lavoro,, allo scopo di facilitare la partecipazione delle donne con figli, di età inferiore ai 12 anni, alle attività di formazione e di inserimento lavorativo previste, favorendo l acquisto di servizi di cura sostitutivi con una somma, integrativa all indennità di frequenza. Sono state 623 le donne in cerca di occupazione che, a valere della Misura III.1.E.1, hanno partecipato a progetti di Borse Lavoro, di queste 222 hanno beneficiato del voucher per la conciliazione. 7 Nel 2005, attraverso l Avviso Pubblico 05/2005 Sostegno alla Conciliazione tra Vita Familiare e Vita Lavorativa, la Regione ha inteso inoltre dare attuazione ad interventi più complessi per contribuire maggiormente ad incrementare le possibilità di conciliare la vita familiare e la vita lavorativa. Segnalato fra le migliori prassi a sostegno della conciliazione nelle Regioni Obiettivo 1 nel numero monografico Prospettiva Donna della rivista specializzata sui Fondi strutturali Sud News 8, l Avviso prevede per le donne disoccupate o inoccupate, che si trovino nella condizione di dover assistere familiari di età non superiore a 14 anni, disabili o anziani, la concessione di voucher (con le stesse modalità adottate nell Avviso Pubblico 03/2003) per l acquisto di servizi di cura sostitutivi, al fine di favorirne la partecipazione a corsi di formazione finanziati con il contributo dei Fondi Comunitari del POR Basilicata 2000/2006. Nell ambito dello stesso Avviso Pubblico, accanto al voucher la Regione Basilicata ha promosso l attuazione di interventi alternativi interni al MdL finalizzati alla flessibilizzazione dell orario lavorativo e all internalizzazione nei luoghi di lavoro dei servizi sostitutivi di assistenza e cura, che qualora il territorio risponda in modo soddisfacente, possono determinare situazioni di contesto atte a contrastare l abbandono del lavoro da parte delle donne lucane a seguito della maternità o comunque per problemi di conciliazione del lavoro con gli impegni di cura familiare 9. 5 Avviso per la selezione e il finanziamento di progetti minimali intesi all adeguamento infrastrutturale e strutturale di base degli enti locali a sostegno dello sviluppo del Piano regionale di E-Government in Basilicata in attuazione della Misura VI.2 6 Ernst & Young, Valutazione indipendente del POR Basilicata Rapporto di Aggiornamento della Valutazione Intermedia, Dicembre 2005, p Ernst & Young, Valutazione indipendente del POR Basilicata Rapporto di Aggiornamento della Valutazione Intermedia, Dicembre 2005, p Sud News, Prospettiva Donna, Supplemento al n. 23 Agosto / Settembre 2005, p Cfr. Ernst & Young, Valutazione indipendente del POR Basilicata Rapporto di Aggiornamento della Valutazione Intermedia, Dicembre 2005, p. 98

6 1.4 I principali risultati L attenzione agli aspetti della conciliazione e del miglioramento delle condizioni di vita di uomini e donne è andata gradualmente aumentando nel corso della Programmazione. Anche se effetti di medio-lungo periodo di maggiore portata potranno essere osservati solo in un secondo momento, soprattutto per quanto concerne gli interventi attuati nell ambito dell Asse V, non si può far a meno di notare che l attenzione e la sensibilità sugli aspetti relativi alle politiche di conciliazione, forse favorita dalla maggiore importanza attribuita al tema anche a livello nazionale, sia cresciuta. Il voucher di conciliazione, è stato accolto con favore dalle destinatarie, che lo hanno ritenuto uno strumento efficace e flessibile per rispondere alle loro esigenze di armonizzazione tra tempi di vita e tempi di lavoro. Guardando alle caratteristiche della popolazione e della sua distribuzione sul territorio ed incrociandola con dati raccolti da alcune ricerche tematiche, emerge come ci sia una quota consistente di donne che lavorano o che aspirano a trovare un lavoro più stabile, che necessitano di servizi di conciliazione localizzati ed organizzati in modo flessibile. Ludoteche, micronidi condominiali o siti nei pressi di aziende pubbliche o private, personale specializzato nell assistenza agli anziani, ai disabili, all intrattenimento ed alla cura dei più piccoli: sono questi i servizi che probabilmente potrebbero meglio rispondere a tali esigenze. Sostenerne lo sviluppo, potrebbe consentire di liberare le energie di molte donne lucane quotidianamente impegnate a trovare risposte e soluzioni personali, talvolta originali e più spesso dispendiose - ed al tempo stesso offrire nuovi sbocchi occupazionali ad alcune fasce della popolazione. Eppure, come dimostra una ricerca di recente intrapresa con la collaborazione della Task Force del Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità, ancora carente risulta ancora essere l attenzione alle esigenze di anziani e bambini e gli sforzi effettuati per garantire la presenza di un ottica family friendly nell ambito degli interventi realizzati: aree commerciali, luoghi di incontro, musei, località turistiche o destinate al tempo libero, dovrebbero essere maggiormente spinte a (o messe in condizione di) dotarsi di aree (proprie o in condivisione) che consentano di migliorare la qualità del tempo libero e dei momenti di svago per le famiglie. Neppure va persa di vista l ottica della sicurezza per bambini ed anziani, intesa sia come garanzia di una vita al riparo da eventi criminosi, sia come disponibilità di servizi di soccorso e pronto intervento; l attivazione di unità mobili sul territorio (come si è inteso fare attraverso alcuni bandi di recente pubblicazione) ed il miglioramento di alcune aree urbane ed extraurbane potrebbe efficacemente contribuire al conseguimento di questi obiettivi. Positiva è inoltre la crescente attenzione, nell ottica delle pari opportunità per tutti alle esigenze dei disabili, per cui occorre far il possibile per garantire condizioni che consentano loro di fruire nel modo più opportuno degli spazi, di aumentare il grado di autonomia individuale, ma anche di poter avere a disposizione un offerta mirata di attività e servizi per il tempo libero; si contribuirebbe così a migliorare la qualità della vita per loro e per le loro famiglie.

7 Allegato 1: POR : misure che prevedono azioni a sostegno della qualità della vita delle donne e della conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa Si riportano di seguito le tipologie o gli obiettivi previsti nelle Azioni di accompagnamento previste in tutte le Misure tranne che quelle dedicate alla Formazione superiore e permanente, e all adeguamento delle competenze della PA. Misura III.1.A.1. Organizzazione dei servizi per l'impiego - Azione di Progetto qualificazione dell offerta di servizi: tra gli interventi iniziative e moduli di informazione e sensibilizzazione alle pari opportunità. Misura III.1.A.2 Inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro di giovani e adulti nella logica dell'approccio preventivo e Misura III.1.A.3 Inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro di uomini e donne fuori dal M.d.L. da piu di 6 mesi o 12 mesi -Azione di Interventi tesi a favorire l accesso alla formazione, al mondo del lavoro e alla fruizione dei servizi Misura III.1.B.1 Inserimento e reinserimento di gruppi svantaggiati -Azione di Interventi volti a facilitare l'accesso e a rimuovere gli ostacoli di natura sociale, familiare, organizzativa, economica e didattica alla partecipazione femminile alle attività previste Misura III.1.C.1 Adeguamento del sistema della formazione professionale e dell'istruzione - Azione di Interventi atti a rimuovere ostacoli alla partecipazione formativa Misura III.1.D.1 Sviluppo della formazione continua, della flessibilità del MdL e della competitività, delle imprese pubbliche e private, con priorità alle P.M.I. - Azione di Interventi di sostegno alla partecipazione femminile Misura III.1.D.3 Sviluppo e consolidamento dell imprenditorialità ed emersione del lavoro irregolare - Azione di Interventi necessari a rimuovere gli ostacoli alla partecipazione femminile Misura III.1.D.4 Miglioramento delle risorse umane nel settore della ricerca e sviluppo tecnologico - Azione di Interventi atti a rimuovere ostacoli alla partecipazione Informazione e sensibilizzazione Misura III.1.E.1 Promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro - Azioni di Interventi necessari per favorire l accesso e la fruizione alla formazione Interventi di informazione e pubblicizzazione delle opportunità. Misura III.1.T.1 Misura trasversale con azioni collegate agli assi prioritari - Azione di Interventi tesi a favorire l accesso e la fruizione della formazione

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