IMPRESE AGRICOLE E SOSTEGNO DELLA FAMIGLIA
|
|
- Rossana Bellucci
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 IMPRESE AGRICOLE E SOSTEGNO DELLA FAMIGLIA La nuova percezione dell agricoltura nella società e i contenuti della politica agricola comune sono incentrati sullo sviluppo di un agricoltura competitiva, sostenibile, multifunzionale e diffusa su tutto il territorio, con un attenzione alla salvaguardia del paesaggio, e dell ambiente al fine di fornire un contributo fondamentale alla vita di tutti gli abitanti dei territori. Il cambiamento degli obiettivi della politica agricola comune rende possibili nuovi sbocchi all attività agricola per finalità generali di benessere della collettività, favorendo investimenti innovativi, contribuendo alla diversificazione delle attività economiche nel sistema locale di sviluppo rurale. L impresa agricola si evolve, nella attenzione alle esigenze dei consumatori, da mero produttore di alimenti, a fornitore di beni immateriali, quali la sicurezza alimentare, la qualità, la salvaguardia delle tradizioni che dalla terra si estendono al territorio, al paesaggio, al mantenimento delle biodiversità, dei metodi tradizionali di coltivazione, quindi al vissuto di una comunità insediata in un territorio che dall agricoltura parte per valorizzare il suo patrimonio culturale, motore formidabile per l export del Made in Italy. Il mondo agricolo costituito da imprenditori, famiglie, giovani e anziani, chiede di poter disporre degli strumenti necessari per consentire all impresa agricola di fronteggiare, in un ottica di sviluppo sostenibile, le sfide legate al mercato unico e alla globalizzazione e offrire servizi alla comunità insediata sul territorio in cui essa opera. Il territorio in Italia si caratterizza per essere al 94% a carattere rurale (in linea con la media europea del 92%), ospitando il 50% (dato leggermente inferiore alla media comunitaria) della popolazione (elaborazione dati UE 2005 su fonte OCSE). Il territorio rurale va inteso come uno spazio multifunzionale, un sistema locale in cui vive una comunità formata da numerosi attori economici, sociali e istituzionali che esprimono bisogni e aspettative differenziate e che dispongono di grandi potenzialità per concorrere allo sviluppo e alla crescita economica sostenibile delle aree rurali in cui vivono lavorano. In questo spazio l agricoltura è attore protagonista dello sviluppo 1
2 complessivo del territorio e della qualità della vita per le famiglie che vi abitano in quanto è in grado di offrire numerosi servizi e beni derivanti dalle molteplici funzioni economiche, ambientali e sociali che essa svolge. Le imprese agricole, che in larga parte sono imprese familiari, possono costituire un motore di politiche familiari innovative, in grado di rispondere alle richieste di interventi articolati, flessibili, personalizzati in ragione delle diverse esigenze. Le famiglie che operano in agricoltura si presentano quindi in una duplice veste: da un lato si evidenzia la necessità di attenzione e sostegno verso realtà che spesso, per la loro collocazione territoriale, soffrono di disagi strutturali, per rendere effettiva la tutela sia per il lavoro, che per la cura di minori ed anziani, sia per realizzare le pari opportunità delle imprenditrici e delle lavoratrici agricole. Sotto altro profilo, considerando il ruolo multifunzionale dell impresa agricola, possono fornire risposte alle attese delle famiglie per la prestazione di servizi di cura, per favorire l inserimento nel mondo del lavoro dei diversamente abili, per agevolare la presenza dei lavoratori stranieri. In una concezione evoluta dell agricoltura e del territorio, l attività multifunzionale costituisce un prolungamento dell attività agricola che si caratterizza per la circostanza che soddisfa nuove richieste della società, del mercato e dei consumatori. In pratica l azienda agricola si pone come il luogo di incontro fra la tradizionale attività di coltivazione e nuove forme di fare impresa nel sociale, in risposta alla richiesta di servizi di prossimità da parte delle famiglie, soprattutto residenti nei piccoli centri urbani o rurali. Nuove esperienze di sussidiarietà, caratterizzate da grande capacità delle imprese agricole di offrire progetti personalizzati di assistenza, flessibili, a costi sostenibili. Si ritiene quindi possibile realizzare, in collaborazione con le istituzioni (Governo, Regioni, Enti locali) non interventi meramente assistenziali e sporadici, ma progetti integrati e coordinati che pongano rimedio alle carenze e difficoltà di fruizione della rete dei servizi; agevolino la conciliazione tra vita lavorativa e vita affettiva ed esigenze di cura soprattutto dei più deboli; valorizzino le iniziative del privato sociale, accanto a quelle esclusivamente pubbliche. La promozione e valorizzazione delle iniziative del privato sociale, in attuazione del principio costituzionale di sussidiarietà, è un esigenza rilevata come necessaria anche nel documento conclusivo dell indagine conoscitiva sulle condizioni sociali delle famiglie in Italia, recentemente approvato dalla Commissione Affari sociali della Camera dei deputati. Altri importanti elementi di una politica innovativa dei servizi alla famiglia dovrebbero essere l informazione dei cittadini in ordine ai servizi disponibili ed un migliore orientamento dei flussi di spesa. 2
3 FAMIGLIA E SOCIETA INTERCULTURALE FAMIGLIA E PLURALISMO SOCIALE, CULTURALE E RELIGIOSO Gli immigrati regolari in Italia sono poco più di 3 milioni e rappresentano il 5% della popolazione. Sono una parte dinamica e produttiva della società perché sono giovani (hanno 36 anni in media), lavorano nei cantieri, nelle fabbriche, nei campi, hanno un tasso di natalità più elevato degli italiani e spesso buoni livelli di istruzione. La loro presenza nel mercato del lavoro italiano cresce costantemente ed è particolarmente importante in settori come quello agricolo, legato ai cicli naturali e agli andamenti climatici, che richiedono pertanto una effettiva disponibilità di manodopera soprattutto stagionale. Anche le famiglie italiane esprimono una crescente domanda di lavoro legata alla cura e all assistenza dei bambini piccoli e degli anziani non autosufficienti, alla quale oggi risponde soprattutto la popolazione immigrata: ciò è sicuramente dovuto gli esigui trasferimenti sociali ed agli insufficienti servizi a sostegno delle famiglie, ma anche al progressivo invecchiamento della popolazione, che si attesta come il più rapido tra i maggiori paesi della UE. L insieme di questi fattori genera nel nostro paese una crescente domanda di assistenza e di servizi alle persone anziane. I lavoratori immigrati alimentano dunque un economia dalla portata non indifferente, utile anche quando informale e sommersa. E opportuno pertanto sostenere il processo di integrazione sociale e lavorativa degli immigrati attraverso percorsi formativi che possono essere realizzati sia sul territorio d origine che su quello nazionale, finalizzati alla conoscenza della lingua e della cultura italiane. Peraltro, l integrazione degli immigrati nella nostra società, diventa necessaria anche in considerazione del fatto che la crescita della seconda generazione di immigrati, ovvero dei ragazzi cresciuti in Italia e influenzati dallo stile di vita dei loro coetanei italiani, lascia immaginare che il Paese si stia avviando verso una nuova fase, che vedrà i figli dei primi immigrati non più disposti ad accettare i posti di lavoro di più basso livello e peggio retribuiti. Le seconde generazioni sono pertanto decisive, non solo perché numerose, ma perché da esse dipende il reciproco processo di avvicinamento. Coldiretti ha avviato a tale scopo, alcune iniziative in ambito scolastico, finalizzate a promuovere il dialogo interculturale tra i ragazzi, inseriti in percorsi formativi, che prevedono scambi di esperienze e tradizioni culturali, che si affiancano ad altre iniziative finalizzate all inserimento lavorativo e sociale di soggetti deboli quali sono appunto le ragazze vittime della tratta che si sono affrancate dallo sfruttamento. Si stanno sviluppando inoltre nelle comunità rurali, e specificamente presso le imprese agricole, esperienze di sostegno all integrazione dei lavoratori stranieri, con inserimento nelle famiglie che spesso li ospitano anche a vivere nelle aziende, a riprova che i rapporti fra lavoratori extracomunitari e imprenditori agricoli non sono solo quelli estremi, talvolta riportati nei media. Nonostante l elevato numero di lavoratori extracomunitari impiegati, nel settore agricolo sono riscontrabili una serie di elementi che hanno autonomamente 3
4 consentito il consolidarsi nel tempo di un positivo modello di accoglienza nel quale è molto diffuso il ricorso all ospitalità familiare dei lavoratori, con conseguente bassa probabilità che vengano a generarsi situazioni di criticità o conflitto con la popolazione locale, e meno che mai oneri diretti o indiretti in capo a Enti Locali o Regioni. Non ci troviamo di fronte cioè ad un problema emergente ma ad un approccio virtuoso da sostenere, diffondere ed incentivare. Massima attenzione sarà quindi da porre al ruolo delle imprese, soprattutto familiari, agricole, che concorrono con successo a facilitare l inserimento abitativo temporaneo dei propri dipendenti immigrati, a condizione però che questa attenzione sappia coerentemente concretizzarsi in efficaci e coerenti supporti nonché interventi sia di natura normativa che finanziaria, anche da parte degli enti locali. Interventi utili potrebbero essere costituiti altresì da una semplificazione delle procedure amministrative e alleggerimento dei vincoli (per esempio l esonero dalla certificazione dell idoneità dell alloggio), senza pregiudizio per i diritti dei lavoratori e senza oneri a carico del sistema. 4
5 FAMIGLIA E GENERAZIONI - FAMIGLIA E RAPPORTO FRA LE GENERAZIONI Il sostegno al passaggio generazionale è necessario per dare ai giovani maggiori possibilità di subentro e sviluppo dell attività agricola familiare, ma altresì delle possibilità di insediamento anche in imprese diverse da quelle di origine, soprattutto attraverso le nuove forme societarie. La situazione demografica presente in Italia pone in rilievo una preoccupante tendenza all invecchiamento della popolazione. Le tabelle (fonte: Commissione europea 2005) mostrano che, soprattutto nelle zone rurali, l Italia non è in grado di provvedere al ricambio generazionale, in quanto ogni 100 persone di età compresa tra i 55 e i 64 anni, ci sono soltanto 83 persone di età compresa tra i 5 e i 14. Media Nazionale Pressione demografica sul mercato del lavoro per tipo di regione Rapporto tra la popolazione di età compresa tra i 5 e 14 anni e quella di età compresa tra i 55 e i 64 anni Prevalentemente rurale Significativamente rurale Italia 0,83 0,88 0,83 0,82 UE-25 1,08 1,24 1,07 1,03 Prevalentemente urbana In agricoltura la situazione è altrettanto preoccupante: la percentuale di imprenditori giovani, di età inferiore ai 35 anni è pari in media al 5,2% contro un 38,6% di imprenditori con età superiore ai 65 anni. Ciò determina una situazione critica per il futuro di un settore che rappresenta la spina dorsale dei territori rurali, che contribuisce a disegnare il paesaggio, a costruire il territorio, a produrre beni e servizi di qualità. % imprenditori < 35 anni % imprenditori 65 anni Rurale Urbano Totale Rurale Urbano Totale Italia 5,2% 5,1% 5,2% 38,7% 38,5% 38,6% UE-15 8,3% 7,2% 7,7% 28,7% 29,0% 28,9% Appare necessario quindi prevedere strumenti politici e culturali che favoriscano il ricambio generazionale, promuovere la presenza di un numero più elevato di imprenditori giovani in agricoltura, anche considerando che le imprese giovani sono mediamente più competitive e strutturate di quelle condotte da imprenditori anziani. Gli interventi dovrebbero consistere non solo in misure di finanziamento specifiche (come quelle previste dallo sviluppo rurale, il prestito d onore ecc.), ma altresì in politiche familiari articolate e multisettoriali, che promuovano un miglior dialogo tra generazioni, allo scopo di evitare situazioni di conflitto e favorire la condivisione della visione futura dell impresa e della famiglia che vi ruota intorno. Risultano indispensabili, in questa ottica, interventi formativi in grado di promuovere, in maniera 5
6 trasversale, la cultura di impresa rispetto alle generazioni, come ad esempio la promozione di voucher formativi legati alla compresenza di imprenditori anziani e giovani all interno della stessa impresa, in vista di un futuro insediamento (esperienza sviluppatasi nella Regione Marche). Si tratta pertanto di una sfida non solo economica, ma anche e soprattutto culturale, alla quale l Italia non si può sottrarre se vuole contare ancora in futuro su un agricoltura di qualità, legata al nostro territorio, in grado di generare ricchezza per le imprese, per le famiglie, per la comunità tutta. 6
7 FAMIGLIA E LAVORO CONCILIAZIONE E LAVORO DI CURA IN FAMIGLIA Il tema della conciliazione nell ambito del settore agricolo si ricollega oggi a due dati di base: a) la crescita quantitativa e qualitativa di una imprenditoria femminile agricola dinamica e proiettata al futuro (circa il 30% delle imprese agricole iscritte nel registro delle imprese delle Camere di commercio sono a conduzione femminile) e quindi di un impegno diretto e continuo delle donne nel lavoro di impresa; b) la carenza di servizi per l infanzia e per l assistenza agli anziani non autosufficienti nelle aree non urbane e soprattutto nel Mezzogiorno La questione della conciliazione tra tempi di vita e di lavoro si pone dunque, oggi più che in passato, come elemento di primaria importanza sia in una ottica di sostegno alla imprenditoria ed all occupazione femminile nel settore agricolo che in quella di una politica familiare moderna ed effettivamente rispondente ai bisogni. Al di là della questione dei servizi, di cui parliamo in altra parte del documento, l istituto che può rispondere in modo più specifico alle nuove esigenze degli imprenditori e delle imprenditrici agricole è quello della Sostituzione. In questo campo la legge 53/2000 ha prodotto sperimentazioni interessanti ma purtroppo necessariamente limitate per quanto riguarda la piccola impresa e quella agricola in particolare. Andrebbero introdotte alcune modifiche alla applicazione della legge, in particolare per quello che riguarda la figura del sostituito (titolare di impresa, coadiuvante familiare, socio di società di persone iscritto alla gestione previdenziale) e del sostituto (titolare di impresa, coadiuvante familiare, socio di società di persone, collaboratore a progetto, pensionato); la flessibilità nelle ipotesi di sostituzione, che potrebbe riguardare anche un numero limitato di ore nell arco della giornata; la possibilità che la sostituzione in presenza di figli minori, di disabili ovvero di anziani non autosufficienti (art. 9, lett. d) introdotta nell ultima legge finanziaria) sia rivolta anche agli imprenditori e lavoratori autonomi. In prospettiva occorrerebbe ripensare la stessa L. 53/2000, prevedendo il superamento della fase sperimentale e la messa a regime attraverso un provvedimento quadro generale che consenta la sostituzione sia del lavoro professionale che del lavoro di cura e che allarghi i motivi della sostituzione stessa: maternità, congedo parentale ed assistenza ma anche malattia, formazione, aggiornamento, ecc. 7
8 FAMIGLIA E LAVORO FAMIGLIA E IMPRESA Un aspetto che ha caratterizzato in forma grandemente innovativa sia le modalità di svolgimento dell attività agricola sia le prospettive dell assistenza alle famiglie è costituito dall applicazione delle opportunità offerte dalla nuova configurazione dell attività agricola, realizzata con la riforma dell art del codice civile, operata dai cd. Decreti di orientamento in agricoltura (D. Lgs. 228/2001 e successive modificazioni ed integrazioni). Si qualifica come attività agricola per connessione, tra l altro, la prestazione di servizi effettuata dagli imprenditori che svolgono in via principale le attività agricole (coltivazione, allevamento, silvicoltura). I nuovi obiettivi della politica agricola, comunitaria e nazionale, rendono possibili diversi sbocchi all attività agricola per finalità generali, di benessere della collettività, favorendo investimenti e contribuendo alla diversificazione delle attività economiche nel sistema locale di sviluppo rurale. Le opportunità che si sono create, e concretamente realizzate, sono innumerevoli, determinate dal positivo incontro fra la disponibilità degli imprenditori agricoli a sperimentare nuove forme di fare impresa nel sociale e la richiesta di servizi di prossimità da parte delle famiglie, soprattutto residenti nei piccoli centri urbani o rurali. Esperienze di sussidiarietà, caratterizzate da grande capacità delle imprese e delle famiglie agricole di offrire progetti personalizzati di assistenza, notevolmente flessibili e sostenibili. Si vanno diffondendo esperienze di educazione alla conoscenza e al rispetto della natura e alla conservazione delle risorse naturali, nelle fattorie didattiche. Asili nido in aziende agricole come forme di assistenza per i bambini, in ambienti vicini alla propria casa e stimolanti. Assistenza agli anziani, senza sradicamento dall ambiente familiare. Aziende che si strutturano per facilitare l inserimento dei diversamente abili nel mondo del lavoro agricolo, con particolari risvolti positivi anche per le situazioni di disagio mentale. Il sostegno all integrazione dei lavoratori stranieri e delle loro famiglie, quali esperienze di multiculturalità nelle imprese agricole e di inserimento nelle famiglie che spesso li ospitano anche a vivere nelle aziende, a riprova che i rapporti fra lavoratori stranieri e imprenditori agricoli non sono solo quelli estremi, talvolta riportati nei media. Queste prestazioni di servizi, espressione della multifunzionalità dell agricoltura ed esplicazione del principio costituzionalizzato di sussidiarietà, offrono spunti di potenziamento della rete integrata dei servizi e propongono soluzioni compatibili con il coordinamento dei diversi livelli istituzionali, poiché le iniziative, realizzate dalle imprese agricole, coinvolgono direttamente le istituzioni locali, a partire dai comuni. Si auspica l adozione di scelte che promuovano un ruolo attivo delle famiglie nell ambito delle politiche sociali, stimolino il mutuo aiuto e l associarsi delle famiglie. Gli enti locali potrebbero adottare programmi, finanziati dal Fondo per le politiche della famiglia, per lo sviluppo di servizi di prossimità, a favore delle famiglie, realizzati nel loro territorio dalle imprese agricole, che stipulano contratti in base alla normativa vigente aventi ad oggetto la prestazione di questi servizi. 8
9 FAMIGLIA E RESPONSABILITA EDUCATIVE FAMIGLIA E SCUOLA Esperienze di educazione alla conoscenza e al rispetto della natura e alla conservazione delle risorse naturali: le fattorie didattiche. La risposta data dai nuovi servizi offerti dall impresa agricola multifunzionale alla domanda educativa e formativa delle comunità territoriali di riferimento, richiede una promozione in una nuova dimensione di sistema nell ambito di politiche di riforma, coerenti con le esigenze di sviluppo e modernizzazione richieste dai parametri di Lisbona. Si tratta di dare un posizionamento di qualità educativa e formativa ad esperienze ormai diffuse - le fattorie didattiche - in cui la nuova impresa agricola propone didattica, accoglienza prescolare, integrazione interculturale, recupero formativo per aree di disagio, educazione alimentare ed ambientale. Questa realtà d impresa deve essere promossa ed interpretata non soltanto come risposta privata a bisogni provenienti dalle famiglie che risiedono in geocomunità territoriali, ma come risposta strategica di successo per interventi di rafforzamento della coesione sociale, di animazione ed attrattività dei territori, di valorizzazione di identità consapevoli da rinnovare, innovare, tramandare. La fattoria didattica acquisisce, in un rapporto collaborativo con la scuola e le altre agenzie educative e formative, una connotazione strutturale rispetto allo sviluppo del territorio, diventando intrinseco elemento di crescita e di sviluppo a supporto dei progetti di famiglie e comunità locali; tutto in stretta connessione con una crescita sostenibile ed una coerente domanda di qualità della vita. La promozione di attività educative, nel quadro di standard di efficienza ed efficacia, realizzate attraverso la collaborazione tra imprese agricole, famiglie, operatori sociali, scuola, deve essere finalizzata a raggiungere performances formative (a cominciare dalle competenze e conoscenze di accompagnatori ed insegnanti ) che sviluppino, attraverso una metodologia di coinvolgimento diretto ed esperienziale, una nuova educazione alla sostenibilità ed al consumo consapevole ed una sensibilizzazione verso un senso di cittadinanza fondato sulla solidarietà sociale che diventa anche presidio delle identità e dei beni da conservare e custodire, materiali ed immateriali. 9
10 FAMIGLIA E RISORSE ECONOMICHE FISCO, TRASFERIMENTI, TARIFFE Ogni sistema pensionistico pubblico dovrebbe avere la capacità di essere un efficace strumento di lotta alla povertà tra gli anziani: questo obiettivo è condiviso da tutti i modelli organizzativi dei sistemi previdenziali, tanto che anche nelle proposte di riforma più estreme è prevista l erogazione e/o l assicurazione di un trattamento minimo a tutti i pensionati che abbia come finalità il contrasto alla povertà e che sia finanziato con entrate provenienti da l bilanci pubblico. Tuttavia negli ultimi anni in Italia le pensioni hanno subito una consistente svalutazione a causa dell attuale sistema di adeguamento Istat alla variazione dei prezzi al consumo, che non rispecchia l inflazione reale e non tiene conto dell evolversi del tenore di vita generale del Paese. Per tutelare il potere di acquisto delle pensioni è opportuno pertanto attuare i seguenti interventi: 1 riparametrare le pensioni all incremento dei salari e degli stipendi,come avviene in altri paesi europei; 2 rivalutare l importo delle pensioni minime che negli ultimi anni sono state escluse da ogni beneficio; 3 rivedere la normativa relativa all erogazione degli assegni familiari degli autonomi, sia pensionati che lavoratori,in particolare il criterio di valutazione del reddito che risulta eccessivamente rigido; 4 incrementare l importo degli assegni familiari,rimasto invariato negli anni e ancora fermo a 10,21 euro mensili; Tali misure contribuirebbero ad eliminare la grave discriminazione tra lavoratori, autonomi e dipendenti, attuando, in concreto, misure capaci di esprimere equità e giustizia sociale. 10
11 FAMIGLIA E WELFARE L analisi della struttura familiare e del sistema di Welfare nel nostro Paese evidenzia che il modello italiano di stato sociale continua a fondarsi sulla disponibilità delle famiglie, ancora più evidente nelle aree rurali, a supportare, anche in condizioni di difficoltà, i suoi componenti più deboli, secondo un principio di solidarietà che si attua con l assistenza a bambini ed anziani, ai disabili ed a tutti i suoi membri che si trovino ad attraversare fasi di disagio psico-fisico o sociale. In pratica si realizza un risparmio per lo Stato e gli enti locali che intervengono invece con integrazioni di retta delle strutture di assistenza. Le difficoltà delle famiglie che vivono nella zone agricole e rurali sono maggiori sotto il profilo dell accesso ai servizi sociali, anche per l aumento dell età media ed i problemi legati al ricambio generazionale: le politiche di sostegno alla famiglia dovrebbero quindi tener conto di tali situazioni di obiettive, maggiori difficoltà. Il tema della multifunzionalità in agricoltura, affermatosi anche nell ambito della Unione Europea, può dare risposte concrete alle esigenze proprie delle popolazioni locali, dei territori rurali, urbani e peri-urbani. Le possibilità di sviluppo della agricoltura sociale offrono un elemento di riflessione importante sul futuro delle imprese e del territorio rurale nell Unione, poiché superando il semplice ambito di produzione di beni alimentari, si possono creare risorse aggiuntive per le imprese stesse e per il territorio. Nella definizione di nuovi sistemi di welfare municipale l agricoltura sociale multifunzionale può garantire il mantenimento ed il miglioramento dei servizi a sostegno dei soggetti più deboli in ambito locale e favorire il rafforzamento del legame sociale nell ambito delle comunità rurali, creando nuove forme di solidarietà. SERVIZI PER L INFANZIA - SERVIZI PER LA FAMIGLIA Negli ultimi anni le imprese agricole direttamente e anche con il sostegno dei loro sistemi di rappresentanza - organizzazioni sindacali, associazioni, movimenti, patronati - hanno iniziato a ideare e realizzare reti di servizi finalizzati alle persone e, dunque, alle famiglie. Servizi per l infanzia. Lo sviluppo delle strutture per l infanzia è considerato uno degli elementi fondamentali per consentire l incremento della partecipazione femminile al mercato del lavoro e facilitare la conciliazione della vita professionale con la vita familiare. Il primo obiettivo da raggiungere, in tema di politiche familiari, è quello di elevare l offerta di asili nido (secondo il Consiglio europeo di Barcellona si deve arrivare a consentire la frequenza ad almeno il 33% dei bambini sotto i 3 anni) e la possibilità di migliorare il servizio di custodia dei bambini. Tale problematica è ancora più rilevante nelle zone rurali, dove la popolazione attiva, e in particolare le donne, tende a rimanere fuori del mercato del lavoro. Le esperienze positive degli agriasilo, sperimentate da COLDIRETTI in molte regioni, costituiscono un patrimonio da valorizzare ed estendere, sia territorialmente sia come tipologie di assistenza, che potrebbero consistere anche in diversi, ulteriori servizi di cura per l infanzia, anche di tipo ludico, ricreativo (si sono realizzate anche iniziative di baby-parking, di ludoteca ed attività all aperto, di organizzazione di 11
12 momenti ricreativi e di festa presso le imprese). I servizi di accoglienza dei bambini in imprese agricole hanno presentato specificità positive riguardo la quantità e qualità dell offerta di servizi per l infanzia da perseguire sotto svariati profili: - flessibilità degli orari di offerta del servizio rispetto a quelli di strutture istituzionali - diversificazione dell offerta sul piano logistico, per la facilità di accesso alle strutture, dovuta ad una diffusione più capillare sul territorio - qualità dell accoglienza e dell intrattenimento dei piccoli, che si svolge a contatto con l ambiente naturale, spesso anche con la vicinanza degli animali, e con tutte le opportunità di una alimentazione sana. Famiglia e tempo libero. Anche la gestione serena, intelligente e salutare del tempo libero da trascorrere in famiglia, è una proposta interessante che viene dal territorio rurale e dalle imprese agricole che vi insistono ed è ormai sempre più apprezzata, anche dalle istituzioni locali. Il fenomeno del grande sviluppo dell agriturismo, che si è realizzato in questi anni ha contribuito all affermarsi del valore della vacanza come momento di contatto con la natura, secondo tempi e ritmi a misura d uomo, che aiutano e consolidano i rapporti interpersonali. Si sono diffuse una serie di attività finalizzate alla maggiore conoscenza del valore culturale e paesaggistico del territorio, attraverso la creazione e la manutenzione di percorsi naturalistici e di pregio ambientale: recupero e gestione di antiche viabilità, segnalazione di punti di eccellenza paesistici, momenti di conoscenza e condivisione di tradizioni culturali e familiari del territorio rurale in cui si vivono i momenti di svago. Servizi per la famiglia: anziani. Diverse iniziative sono state realizzate nelle imprese agricole aderenti a COLDIRETTI, più specificamente per offrire servizi alla famiglia con riferimento ai soggetti anziani e che hanno riguardato: - momenti di accoglienza e di incontro in azienda (centri diurni per gli anziani), assicurando spazi e strutture per lo svago, per la socializzazione, per lo svolgimento di piccole attività di colture, assistenza temporanea di soggetti che sarebbero altrimenti destinati, anche nello stesso ambito rurale, a lunghe fasi di solitudine (pratiche di buon vicinato) - servizi di sollievo per famiglie di anziani soli nel territorio di piccoli comuni, spesso montani o comunque disagiati: servizi di consegna di medicinali o piccole commissioni essenziali (spese alimentari, posta, ecc). 12
13 FAMIGLIA E FRAGILITA NON AUTOSUFFICIENZA E DISABILITÀ Un bilancio positivo del nuovo rapporto di interazione tra socialità e ruralità si è manifestato anche nell ambito di esperienze, realizzate da COLDIRETTI con imprese agricole ad essa associate, di sostegno ai soggetti che si trovino, a vario titolo ed anche solo per periodi della propria esistenza, in condizioni di fragilità. Nella struttura produttiva agricola si offre la possibilità ai soggetti diversamente abili, come a quelli che vivono uno stato di disagio fisico o psichico o sociale di realizzare una attività con determinate caratteristiche: - le persone coinvolte possono esprimere tutte le loro potenzialità o le loro capacità residue in un ambiente di lavoro che non ha le rigidità proprie di altre situazioni lavorative; si creano percorsi adeguati alle loro possibilità di contribuire in modo ottimale al raggiungimento di un risultato produttivo, secondo le proprie attitudini e risorse (si tratta di una condizione di organizzazione e distribuzione del lavoro che è peraltro peculiare della impresa a carattere familiare) - si offre un riconoscimento economico del lavoro, creando gratificazione soggettiva e superando la generica attività di assistenza - vi sono migliori possibilità di inserimento nel contesto produttivo, attraverso l assegnazione di mansioni diversificate, con responsabilità crescenti a seconda della effettiva crescita individuale - i lavori manuali, che possono anche essere semplici, consentono comunque di acquisire una certa autonomia personale - il rapporto con la natura, con gli animali, le piante, aiuta le persone in difficoltà a costruire un nuovo rapporto con il tempo e con la realtà, rendendo visibile il loro apporto al percorso produttivo. 13
Ruolo e attività del punto nuova impresa
SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda
DettagliRUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI
INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104
DettagliMULTIFUNZIONALITÀ AZIENDALE: UN OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE FEMMINILI E IL TERRITORIO VERONICA NAVARRA PRESIDENTE DELEGATO ONILFA
MULTIFUNZIONALITÀ AZIENDALE: UN OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE FEMMINILI E IL TERRITORIO VERONICA NAVARRA PRESIDENTE DELEGATO ONILFA Sul filo del lavoro Nuove trame per lo sviluppo della filiera tessile e
DettagliIncontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013
Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013 1 L interesse europeo Negli ultimi anni, l interesse della Commissione europea per l inclusione sociale è cresciuto
DettagliPROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA
PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA 14. CITTA MULTIETNICA SUPPORTARE INSERIMENTO IMMIGRATI Confermando il ruolo che il Centro Servizi per Stranieri ha assunto all interno delle politiche per l immigrazione,
DettagliLa nuova Legge regionale in materia di Istruzione, Formazione e Lavoro
La nuova Legge regionale in materia di Istruzione, Formazione e Lavoro Qualità, innovazione ed internazionalizzazione nei sistemi di istruzione, formazione e lavoro in Regione Lombardia Valentina Aprea
DettagliAllegato alla DGR n. del
Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)
DettagliL OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario
L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica
DettagliSostegno e Accompagnamento Educativo
Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione
DettagliIndagine e proposta progettuale
Indagine e proposta progettuale Silver CoHousing Condividere. Per affrontare positivamente crisi economica e mal di solitudine della terza età Direzione della ricerca: Sandro Polci E noto che la popolazione
DettagliCentro Polifunzionale di Gavirate. Centro di Accoglienza di Cittiglio. Fondazione FELICITA MORANDI. Associazione IL PASSO onlus
Centro di Accoglienza di Cittiglio Centro Polifunzionale di Gavirate Fondazione FELICITA MORANDI Associazione IL PASSO onlus Luglio 2012 FONDAZIONE FELICITA MORANDI Servizi e interventi a favore dei minori
DettagliINDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA ) PREMESSA
INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA (in attuazione di quanto stabilito dalla Delibera della Giunta della Società della Salute
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE
REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI PROTOCOLLO D INTESA Tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l Agenzia Nazionale per i Giovani in relazione alle attività e
DettagliABITARE LA VITA Pisa 21 febbraio 2013
APPARTAMENTI VERSO L AUTONOMIA ABITARE LA VITA Pisa 21 febbraio 2013 Le politiche Regionali di sostegno all abitare Marzia Fratti Settore Politiche per l integrazione socio-sanitaria e la salute in carcere
DettagliPiattaforma per il rinnovo del contratto autoscuole e agenzie automobilistiche 2012-2015
Piattaforma per il rinnovo del contratto autoscuole e agenzie automobilistiche 2012-2015 Premessa Il contesto nel quale avviene il rinnovo del contratto nazionale di lavoro delle autoscuole e agenzie è
DettagliDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 30 marzo 2015, n. 620
14227 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 30 marzo 2015, n. 620 Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia
DettagliLa Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt)
SCHEDA 8 La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) Verona, Italia, 5-9 luglio 2000 LA SFIDA DI VERONA Investire in salute significa promuoverne
DettagliEducando nelle Province di Bergamo e Brescia
Scheda progetto Educando nelle Province di Bergamo e Brescia Il progetto si sviluppa in otto comuni delle province di Bergamo e Brescia. OBIETTIVI GENERALI La realizzazione del progetto si pone i seguenti
DettagliRSA Provincia di Milano
SA Provincia di Milano Popolazione e società Fig. 1: natalità e mortalità in Provincia di Milano Fig. 2: l indice di ricambio (fonte SIA) L analisi ambientale di un territorio rappresenta lo studio del
Dettagligiovani l opportunità di un sereno e armonioso sviluppo;
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Protocollo d Intesa tra MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA DIREZIONE GENERALE PER LO STUDENTE e CSI CENTRO SPORTIVO ITALIANO
DettagliRuolo della famiglia nella gestione della disabilità
Associazione Culturale G. Dossetti MALATTIE RARE E DISABILITA Palazzo Marini Camera dei Deputati Roma,1 Dicembre 2006 Ruolo della famiglia nella gestione della disabilità Anna Maria Comito Presidente COFACE-Handicap
DettagliProposta di regolamento generale
Analisi delle priorità e degli obiettivi della in relazione alla proposta di regolamento generale dei Fondi del QSC Fondi del Quadro Strategico Comune (QSC) Obiettivi Una crescita intelligente: sviluppare
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato LIVIA TURCO
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 3047 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato LIVIA TURCO Norme per la promozione della partecipazione dei giovani immigrati al servizio
DettagliL ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE
L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE
DettagliComune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili.
Comune di Sondrio LINEE GUIDA PER LA SPERIMENTAZIONE del coordinamento territoriale per l integrazione dei servizi a favore dell inclusione scolastica degli alunni con disabilità PREMESSA Il Comune di
DettagliI principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori.
I Servizi Educativi del Comune di Trieste rappresentano una tradizione storica, un patrimonio di tradizione culturale di cui la città e le famiglie vanno orgogliose. Un patrimonio storico che negli anni
DettagliPRESENTAZIONE PROGETTO
PRESENTAZIONE PROGETTO Serie di attività svolte per sollecitare : Un maggior impegno sociale, Coinvolgimento attivo nella vita cittadina, Crescita della cultura della solidarietà, Dedicazione di parte
DettagliINTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006)
INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) Siamo nell ultimo anno di programmazione, per cui è normale fare un bilancio dell attività svolta e dell
Dettaglischede di approfondimento.
I macro temi segnalati nella mappa sono trattati nella presentazione e fruibili attraverso schede di approfondimento. 2 è l insieme delle attività volte a smaltirli, riducendo lo spreco(inparticolaredirisorsenaturaliedienergia)elimitandoipericoliperlasalutee
DettagliAmbito Distrettuale 6.1
Ambito Distrettuale 6.1 Piano di Zona 2013-2015 AREE DI INTERVENTO: OBIETTIVI STRATEGICI, PRIORITA DEL PDZ, AZIONI, TEMPI E RISORSE 4.2 AREA DISABILITA PREMESSA. Negli ultimi anni l azione progettuale
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
Protocollo d Intesa per la tutela dei minori Rom, Sinti e Camminanti tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Opera Nomadi VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo
DettagliPolicy. Le nostre persone
Policy Le nostre persone Approvato dal Consiglio di Amministrazione di eni spa il 28 luglio 2010 LE NOSTRE PERSONE 1. L importanza del fattore umano 3 2. La cultura della pluralità 4 3. La valorizzazione
DettagliCOMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA
COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA Cap 06060 P.zza della Repubblica n. 4 P.IVA 00436320543 Tel. 075.830186 e-mail: info@comune.paciano.pg.it fax. 075.830447 REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI AFFIDAMENTO
DettagliSCHEDA PROGETTO BCNL - SCUOLA
PROGETTO TRASFERIMENTO BORSA CONTINUA NAZIONALE DEL LAVORO SCHEDA PROGETTO BCNL - SCUOLA Piano di attività integrate fra i progetti: Ministero Pubblica Istruzione - Impresa Formativa Simulata e Ministero
DettagliPROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE
PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali
DettagliAZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO
AZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO PREMESSO: - che occorre una azione sinergica, a tutti i livelli, tra le iniziative legislative, le politiche sociali e quelle contrattuali
DettagliR e g i o n e L a z i
o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici
DettagliProtocollo d Intesa. tra
Allegato 1 delib. As n. 2_2015 Protocollo d Intesa tra l Associazione ONLUS La vita oltre lo specchio, il Comune di Pisa, la Società della Salute di Pisa e l Azienda USL 5 di Pisa. PREMESSO - che nel Gennaio
Dettagli154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363
154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto
DettagliLa nuova Politica Agricola Comune (PAC)
Argomenti trattati La nuova Politica Agricola Comune (PAC) Il percorso per giungere alla nuova PAC I principali elementi della discussione in atto Lo Sviluppo Rurale nella nuova PAC Spunti di riflessione
DettagliSUSSIDIARIETÀ E CONCILIAZIONE
SUSSIDIARIETÀ E CONCILIAZIONE Porre al centro i bisogni della persona e della famiglia Disegnare e coordinare in una prospettiva sussidiaria Politiche integrate che promuovano opportunità, risposte e soluzioni
DettagliPRESENTAZIONE AZIENDALE
PRESENTAZIONE AZIENDALE La Cooperativa Sociale Agricola TERRAVIVA è nata ufficialmente il 15 settembre 2011 attraverso il Progetto Per.So.N.A. presentato dalla Cooperativa Sociale Al Plurale e finanziato
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
Dettagli********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ;
Consiglio di Amministrazione Deliberazione n. del OGGETTO: RECEPIMENTO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 79 11035 DEL 17/11/03 Approvazione linee d indirizzo per lo sviluppo di una rete di servizi
DettagliN. 423 DEL 09.09.2008
N. 423 DEL 09.09.2008 ASILI NIDO - APPROVAZIONE PROGETTO PER L INSERIMENTO DI BAMBINI CON DISABILITÀ NEGLI ASILI NIDO COMUNALI - ANNO SCOLASTICO 2008/2009 LA GIUNTA COMUNALE Vista la Legge Regionale 27/94
DettagliLEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.)
LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.) Disposizioni per la prevenzione e la cura dell Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative legate all invecchiamento e per il sostegno delle
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE FINALITA Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente all
Dettagli1. Oggetto e struttura del disegno di legge
Delega al Governo per l attuazione dell articolo 117, secondo comma, lettera p) della Costituzione, per l istituzione delle Città metropolitane e per l ordinamento di Roma Capitale della Repubblica. Disposizioni
DettagliDocumento di economia e finanza 2015. Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali
Documento di economia e finanza 2015 Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica, Giorgio Alleva Commissioni riunite V Commissione
DettagliManifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale
Manifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale La biblioteca multiculturale Porta di accesso a una società di culture diverse in dialogo Tutti viviamo in una società sempre più eterogenea. Nel mondo vi
DettagliLaboratorio sperimentale teatrale. Vanno in scena l integrazione sociale e il dialogo IL PROGETTO
Laboratorio sperimentale teatrale Vanno in scena l integrazione sociale e il dialogo IL PROGETTO LA FILOSOFIA Il progetto si propone di stimolare, tramite l attività teatrale, il confronto, l integrazione
DettagliNel 2005 viene istituito l Albo comunale per censire i volontari
L Amministrazione di Sostegno. Il Ruolo del Servizio Sociale. Parto dall esperienza del Servizio Sociale dei 4 Ambiti Distrettuali (S. Vito, Pordenone, Cividale e Tarcento), soffermandomi in particolare
DettagliDeliberazione legislativa n. 87/2014 2. Art. 1 Finalità
Deliberazione legislativa n. 87/2014 2 Art. 1 Finalità 1. La Regione Emilia-Romagna riconosce e promuove, nell ambito delle politiche del welfare, la cura familiare e la solidarietà come beni sociali,
DettagliAllegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI
Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO Il fenomeno della elevata presenza
DettagliDote scuola Le policy di Regione Lombardia Anno scolastico 2014-2015. 3 febbraio 2014
Dote scuola Le policy di Regione Lombardia Anno scolastico 2014-2015 3 febbraio 2014 Si aprono le iscrizioni Da oggi al 28 febbraio sono aperte le iscrizioni alle scuole statali, alle scuole paritarie,
DettagliArt. 1 (Finalità) Art. 2 (Funzioni della Regione)
LEGGE REGIONE MARCHE 11 NOVEMBRE 2008, N. 32 Art. 1 (Finalità) Art. 2 (Funzioni della Regione) Art. 3 (Istituzione del Forum permanente) Art. 4 (Iniziative di prevenzione) Art. 5 (Informazione) Art. 6
DettagliLa famiglia davanti all autismo
La famiglia davanti all autismo Progetto Ministeriale di Ricerca Finalizzata - 2004 (ex art. 12 bis d. lgs. 229/99) Ente Proponente Regione Lombardia Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale Responsabile
DettagliSCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN
(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: COMUNE DI MATINO 2) Codice di accreditamento: NZ03254 3) Albo e classe di iscrizione:
DettagliLINEE GUIDA DEL SERVIZIO DI
AREA WELFARE SETTORE SERVIZIO SOCIALE E SOCIO-SANITARIO LINEE GUIDA DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA EDUCATIVA TERRITORIALE RIVOLTA A MINORI E AD ADULTI IN SITUAZIONE DI DISAGIO, NON AFFETTI DA HANDICAP CERTIFICATO
DettagliApprofondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre
Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre Breve excursus delle risoluzioni giuridiche introdotte per garantire il diritto al Successo formativo nella scuola
DettagliProgetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze
Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE LAFFRANCO, BIANCONI
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 572 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI LAFFRANCO, BIANCONI Disciplina della professione di educatore di asilo nido e istituzione
DettagliMETODI E OBIETTIVI PER UN USO EFFICACE DEI FONDI COMUNITARI 2014/2020 Il bilancio europeo 2014/2020, approvato ad inizio 2013, assegnerà all Italia
METODI E OBIETTIVI PER UN USO EFFICACE DEI FONDI COMUNITARI 2014/2020 Il bilancio europeo 2014/2020, approvato ad inizio 2013, assegnerà all Italia cospicui finanziamenti per la coesione economica, sociale
DettagliREGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità
REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della
DettagliIl rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna
Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Gian Carlo Sangalli Presidente Camera di Commercio di Bologna IL SISTEMA ECONOMICO PRODUTTIVO BOLOGNESE E E IN UNA FASE
DettagliIl micro credito etico sociale nella prospettiva del credito cooperativo EVERARDO MINARDI
Il micro credito etico sociale nella prospettiva del credito cooperativo EVERARDO MINARDI Il nostro percorso Le parole chiave per decifrare la nostra storia La persona e i suoi bisogni relazionali Il dono,
DettagliIDENTIKIT delle FATTORIE DIDATTICHE della Regione EMILIA-ROMAGNA
IDENTIKIT delle FATTORIE DIDATTICHE della Regione EMILIA-ROMAGNA Ottobre 2009 Sono passati dieci anni dall avvio del progetto regionale Fattorie Didattiche che ha creato nel periodo un apertura di dialogo
DettagliVOUCHER UNIVERSALE PER I SERVIZI
C E N S I S VOUCHER UNIVERSALE PER I SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA FAMIGLIA La ricerca del Censis Sintesi Roma, 11 giugno 2014 Il Censis ha sviluppato un modello per stimare l impatto economico e sull occupazione
DettagliALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE
ALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE SERVIZI RIPARTITI PER TARGET DI RIFERIMENTO Centro diurno per
Dettagli«FAMILY ANGELS intende promuovere azioni positive volte a:
«FAMILY ANGELS intende promuovere azioni positive volte a: Rispondere ai bisogni di conciliazione dei tempi di vita e lavoro proponendo forme di autorganizzazione; Favorire la richiesta di flessibilità
DettagliDisabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento
Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Area Disabilità La politica regionale lombarda in quest area è particolarmente attiva, con servizi ed interventi a carattere educativo, formativo
DettagliAlcune Linee Guida per l affidamento di appalti di servizi e forniture agli organismi della cooperazione sociale
Alcune Linee Guida per l affidamento di appalti di servizi e forniture agli organismi della cooperazione sociale 1. Premessa. A partire dalle indicazione della Giunta Comunale, il Settore Lavori Pubblici
DettagliIL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca PROTOCOLLO DI INTESA TRA IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR E LA SOCIETA DANTE ALIGHIERI Protocollo d'intesa Tra
DettagliProvincia- Revisione della disciplina delle funzioni
Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE DI INTERVENTI DI PROMOZIONE DEI DIRITTI UMANI E DELLA CULTURA DI PACE
CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO (SETTIMA LEGISLATURA) PROGRAMMA TRIENNALE DI INTERVENTI DI PROMOZIONE DEI DIRITTI UMANI E DELLA CULTURA DI PACE PERIODO 2004-2006 * Allegato alla deliberazione consiliare
Dettagli16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA
16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA Obiettivi della presentazione Illustrare i principali risultati
DettagliREGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione
REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,
DettagliPROGETTO: TEATRO FORUM
24 5 PROGETTO: TEATRO FORUM (per Oratori sensibili) Che cos è Il Teatro forum è un metodo e percorso formativo utilizzato spesso in situazioni di disagio socio-culturale e si propone come strumento per
DettagliSviluppo di comunità
Sviluppo di comunità Rendere la comunità locale un attore del cambiamento sociale S e per comunità si intende un gruppo sociale (comunità locale, scuola, organizzazione, associazione), nel quale relazioni,
DettagliCOMUNE DI COGGIOLA VIA GARIBALDI, 24 13863 COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA
COMUNE DI COGGIOLA REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI BIELLA VIA GARIBALDI, 24 13863 COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA FINALITA DEL SERVIZIO Articolo 1 Il Comune di Coggiola
Dettagliampania! piano d azione per il lavoro donne giovani disoccupati brochure14x21_8pp.indd 1 30/07/12 12:51
ampania! piano d azione per il lavoro donne giovani disoccupati brochure14x21_8pp.indd 1 30/07/12 12:51 Campania al Lavoro, un piano di azione per favorire l, occupazione Qualità e innovazione per l occupazione.
DettagliQuale futuro per il Welfare locale? 15 novembre 2013
PIANO DI ZONA 2011-2013 2013 Quale futuro per il Welfare locale? 15 novembre 2013 Tavolo Minori e Famiglie: STORIE PER CRESCERE A cura di AS Angela Morabito ed AS Ilenia Petrucci Lab. Minori Sensibilizzazione
DettagliA.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti
L AINI ( ) è un Associazione di artigiani e di piccole e medie imprese appartenenti ai diversi settori merceologici i cui proprietari sono appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana in Croazia (CNI),
DettagliStato di attuazione: Aspetti critici, positivi ecc. N. soci coinvolti N. e tipologia delle attività realizzate
D 1 - ANFFAS LABORATORIO IL FARO : interventi per contrastare l isolamento sociale e favorire la partecipazione attiva delle persone disabili e delle loro famiglie alla vita sociale. Pag. 333 ANFFAS Servizi
DettagliCONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA. Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA
CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA Protocollo d Intesa per l attuazione del Contratto del Lago di Bolsena PREMESSO CHE la Direttiva 2000/60/CE del Parlamento
DettagliCONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA PREMESSO
CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA LA REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA (di seguito denominata Regione) nella persona dell Assessore regionale al lavoro, università e ricerca Alessia Rosolen, domiciliata
DettagliProgetto Diocesano TALITA KUM CARITAS DIOCESANA CALTAGIRONE CALTAGIRONE 4 OTTOBRE 2013 SEMINARIO ESTIVO H. 18,30
Progetto Diocesano TALITA KUM CARITAS DIOCESANA CALTAGIRONE CALTAGIRONE 4 OTTOBRE 2013 SEMINARIO ESTIVO H. 18,30 Da dove siamo partiti La Diocesi e la Caritas hanno cercato sempre più di configurarsi come
DettagliL AVORO DI RETE AL OBIETTIVI FORMATIVI
Finalita educativa generale: Favorire l inserimento, promuovere l integrazione scolastica e lo sviluppo delle potenzialità dell alunno disabile o in situazione di svantaggio nell apprendimento, nella comunicazione,
DettagliLEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA
LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA RIORDINO E PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI DELLA REGIONE E MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 8 AGOSTO 1994 N. 42 IN MATERIA DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO
DettagliI diritti dei bambini negli ambienti scolastici
I diritti dei bambini negli ambienti scolastici Fare clic per modificare lo stile del sottotitolo dello schema Speranzina Ferraro MIUR Direzione Generale per lo Studente Speranzina Ferraro 1 Speranzina
DettagliAlternanza scuola lavoro: che cosa significa
Alternanza scuola lavoro: che cosa significa È una modalità didattica realizzata in collaborazione fra scuole e imprese per offrire ai giovani competenze spendibili nel mercato del lavoro e favorire l
DettagliCHI SIAMO. Viale Assunta 37 20063 Cernusco s/n Milano 02-92107970 info@cimscarl.it
CHI SIAMO C.I.M. non è un comune consorzio ma una società consortile creata dopo approfonditi studi ed esperienze maturate da un gruppo di specialisti in grado di operare in molte aree geografiche del
DettagliLO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE
LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato
DettagliPROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro
DettagliIdee e proposte dall ASP Giovanni XXIII
ISTRUTTORIA PUBBLICA PER LA DEFINIZIONE DEL SISTEMA DI WELFARE Bologna, 21 Settembre 2010 Idee e proposte dall ASP Giovanni XXIII 1 IL CONTESTO In questi anni a Bologna abbiamo assistito a: aumento del
DettagliPolitiche di sostegno dei consumi e Osservatori prezzi
Politiche di sostegno dei consumi e Osservatori prezzi Intervento di: PALMA COSTI Assessore Interventi Economici, Innovazione e Pari opportunità della Provincia di Modena Mercoledì 1 aprile 2009 Camera
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO
PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO La Regione Lazio - Direzione Ragionale Politiche Sociali e Famiglia
DettagliLa politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia
La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia Roberto Pretolani Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Università degli Studi di Milano La politica
DettagliI servizi per anziani non autosufficienti
I servizi per anziani non autosufficienti Giuliano Marangoni Il trend demografico dell invecchiamento della popolazione ha come diretta conseguenza un aumento delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie
DettagliATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione
PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione L attività E comprende tre azioni specifiche;
Dettagli