su ruote Nel 1971 Gordon Barrett comprò, economia investimenti

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1 economia investimenti su ruote Alti rendimenti, bassa volatilità e un rischio limitato dalla natura concreta dell investimento: questi i vantaggi dell auto da collezione, che ha registrato l asset class con i ritorni probabilmente più alti e soprattutto più solidi negli ultimi trent anni. Nel 1971 Gordon Barrett comprò, vicino a Berna, una Ferrari 25Gto per 8.5 dollari. Nel maggio di quest anno Craig McCaw ha acquistato un identica Ferrari per 35 milioni di dollari. L aumento di valore è stato del %, equivalente a oltre il 23% di aumento annuo su un periodo di quarant anni. Per dare prospettiva a queste cifre si pensi che le azioni della Apple Inc, sovente citata per la sua leggendaria crescita, dalla loro prima quotazione nel 198 sono aumentate solamente del %, cioè un misero 19.2% su base annua. Se poi pensiamo ad aziende più tradizionali, come Nestlé, vediamo un aumento del 2655% in quarant anni, cioè una crescita annua di meno del 9%. Questo esempio è solo la punta di diamante di un fenomeno che fa dell automobile classica l asset class con i ritorni probabilmente più alti e soprattutto più solidi negli ultimi trent anni. I dati del Deutsche Oldtimer Index, preparati per l associazione dell industria automobilistica tedesca (Vda), dimostrano infatti come il fenomeno sia generalizzato e duraturo nel tempo, con una overperformance sistematica rispetto all indice borsistico Dax (crescita media annuale di circa il 6%, contro un virtuale % del Dax). I dati a corto termine confermano questa versione, come dimostrato dalla Indice Doi vs indice Dax Fonte: Verband der Automobilindustrie (Vda) 3 Doi 4 performance degli indici inglesi Hagi, preparati sulla base dei valori di mercato di 5 vetture storiche. In questo caso si nota che nel 211 e 212, nonostante la crisi finanziaria, questi indici sono aumentati di oltre il 2% in diciotto mesi, ben oltre i mercati finanziari (dove anche l indice Dow Jones ha guadagnato solo il 6%). Il mercato dell automobile da collezione offre ritorni non solo più alti ma anche più stabili rispetto ai mercati finanziari tradizionali. La 5 6 Dax TM Settembre 212

2 Indici Hagi vs Mercati azionari Gen.-11 Mar.-11 Mag.-11 Lug.-11 volatilità dei prezzi è infatti limitatissima e l unica bolla, in oltre trent anni, si è manifestata alla fine degli anni Ottanta, quando la morte di Enzo Ferrari, l arrivo degli investitori giapponesi e la forte crescita economica mondiale hanno fatto impazzire i prezzi di molte automobili, in particolare di marca Ferrari. Va però detto che i picchi raggiunti nel 199 sono già stati superati, almeno per i modelli più validi. In seguito a questa bolla il mercato si è poi consolidato in modo molto consistente: né l epopea dotcom né la crescita subprime del 5-8 hanno avuto ripercussioni negative sulle quotazioni delle vetture da collezione (in termini di crescita incontrollata e successivo crollo). Alti rendimenti, bassa volatilità e un rischio limitato dalla natura concreta dell investimento: siamo di fronte ad un nuovo Eldorado? Sembrerebbe proprio di sì. Eppure il settore sembra ignorato dai mercati finanziari: se persino banche provinciali offrono ormai alla loro clientela prodotti finanziari estremamente complessi o specialistici (da prodotti derivati su tassi d interesse esotici a fondi di investimento su vini pregiati), virtualmente nessuno investe in modo professionale in automobili da collezione. Ad oggi si contano solo due fondi operanti nel settore, entrambi ancora allo stato embrionale. Le ragioni di questa freddezza dei mercati finanziari sono specificità e volumi. Da un lato si tratta di un mercato particolare, con meccanismi specifici, che richiede una competenza spesso estranea al mondo della finanza: scegliere in quali vetture investire richiede competenze Set.-11 Nov.-11 Gen.-12 Mar.-12 May.-12 Hagi Top Hagi Top ex. P&F Hagi F Hagi P Fonte: Historic Automobile Group International Djia Dax Smi In apertura la Mercedes-Benz 3SL (Ali di gabbiano), Sotto, Aston Martin DB6 Gran Turismo, lanciata nel 1965 per sostituire il precedente modello DB5 e prodotta fino al TM Settembre

3 Evoluzione prezzi (1/1/4=) Top Performers Lamborgini Miura Mercedes 3SL Fonte: Trusvalt Consulting SA Ferrari 25 Ferrari Top Il grafico mostra l evoluzione del valore di alcuni tra i modelli che sono più cresciuti dal 4 in poi. Analisi basata su regressioni (polinomiali o esponenziali) da dati di vendita effettivi. Nota: per Ferrari Top si intendono modelli da competizione, modelli America e versioni speciali della Ferrari 25 (Swb, California, ecc.), queste ultime escluse dall analisi per il modello Ferrari 25. Sotto, La Mangusta della casa automobilistica De Tomaso. 9 Ferrari 255GTB Porsche Dow Jones SMI 212 che trascendono l ambito bancario. In più si tratta di un prodotto inusuale: per un gestore di patrimoni è più facile giustificare una perdita del 2% su azioni bluechip che un guadagno di solamente il 6% su un prodotto innovativo ed inusuale. D altro lato, vi è una preoccupazione logicamente più valida, legata ai volumi limitati del mercato: investire in prodotti poco liquidi può essere rischioso, perché se è vero che la macchina non fallisce, è pur vero che può essere difficile venderla. Questo è un argomento legittimo, in quanto il mercato delle automobili da collezione è effettivamente meno liquido rispetto a quello delle azioni quotate in borsa. Detto ciò, i volumi, pur inferiori a quelli di altri prodotti, rimangono significativi. La capitalizzazione delle vetture da collezione esistenti è difficile da stimare, come i volumi annuali di vendita, ma Hagi ha prodotto una stima superiore ai 2 miliardi di euro come capitalizzazione (considerando solo veicoli storici di alto livello, dal valore superiore ai mila euro). Il volume annuo di vendite si attesta statisticamente su circa il 1% delle vetture esistenti, il che, estrapolato, implicherebbe un volume annuale di transazioni superiore ai 2 miliardi di euro. Un dato che permette una liquidità di mercato certo sufficiente a limitare i rischi di investimento. Natura fisica dell investimento, volumi di mercato e contenuta volatilità della domanda sono tutti fattori che limitano, significativamente, il rischio d investimento nel settore. Detto questo, un rischio ridotto non implica necessariamente grandi ritorni futuri. In altre parole, se è vero che investire in un automobile classica è un investimento solido e sicuro, che probabilità vi è che i ritorni da favola creati negli ultimi vent anni siano ripetibili in futuro? Le indicazioni sono promettenti: i dati degli ultimi mesi presentano varie vendite da record. Due Ferrari Gto (tra cui quella menzionata all inizio) hanno segnato vendite oltre i 2 milioni di euro negli ultimi sei mesi; in giugno una Bentley 4.5 Litre Blower ed una Rolls-Royce 4/5hp hanno segnato prezzi record per le rispettive marche (entrambe oltre 78 TM Settembre 212

4 Il grafico mostra le differenti evoluzioni dei valori di modelli relativamente simili ma differenziati in termine di volumi di produzione, riuniti in due gruppi: Aston Martin DB6 con Jaguar E-Type e Lamborghini 35GT; Mustang Boss 429 con Shelby GT5. Evoluzione prezzi (1/1/4 = ) Effetto rarità Fonte: Trusvalt Consulting SA Aston Martin DB6 Lamborghini 35/4GT Mustang Shelby GT5 Jaguar E S1 FHC Mustang Boss i 5 milioni di euro); in marzo una 917/3 aveva segnato, con 3.3 milioni di euro, un nuovo record per il marchio Porsche; due Alfa Romeo 33 (1 ed 1.2 milioni) ed una Mercedes 3SL alluminio (3.6 milioni) sono diventate le vetture post 1945 più care mai vendute per i rispettivi marchi. Insomma, segni di boom e non certo di rallentamento. Questi positivi segnali a corto termine si riflettono poi con indicazioni positive anche per il lungo termine. Al momento il mercato è infatti concentrato in Europa Occidentale, Nord-America, Giappone ed Australia. In Paesi emergenti come Cina e Russia la passione per le automobili da collezione è ancora limitata, nonostante un incredibile boom di vendite di automobili nuove di lusso nell ultimo decennio. Data l offerta fissa, l accensione della passione per le auto storiche in questi Paesi potrebbe sovralimentare significativamente la crescita dei prezzi: si pensi all effetto del collezionismo giapponese sul mondo dell automobile (e dell arte in generale) nella seconda metà degli anni ottanta. Le potenzialità di una futura crescita sussistono anche all interno di mercati già maturi, come l Europa occidentale. Se fino a pochi anni fa il mercato era occupato esclusivamente da appassionati esperti del settore, negli ultimi anni la vettura da collezione sta rimpiazzando la vettura nuova di lusso come status symbol, in particolare per le classi giovani ed urbane. Per ragioni di coscienza sociale ed ecologica, ma anche di gusto, davanti ad un locale in di Londra o Berlino è più desiderabile parcheggiare una Ferrari Daytona che la sua erede contemporanea F12 berlinetta. Questo fenomeno potrebbe aprire ed allargare significativamente il mercato, introducendo al settore un vasto numero di persone che, pur non essendo appassionati, sono semplicemente interessati ad avere un bell oggetto come mezzo di trasporto saltuario in città. Va inoltre considerato che l automobile classica sta diventando sempre più interessante anche per gli appassionati della guida sportiva: le costrizioni stradali odierne unite alle prestazioni fantascientifiche delle supercar di oggi rendono il loro utilizzo su strada sempre più frustrante. Una sportiva anni 6 può invece essere sfruttata anche al limite su strade aperte al pubblico, senza risultare in comportamenti pericolosi o antisociali. Tutti questi fattori sembrano indicare che la crescita del mercato continuerà e potrebbe persino accelerare a medio/lungo termine. Ciò però non significa che La Bentley Blower No.1 Brooklands Battleship. TM Settembre

5 Evoluzione prezzi (1/1/4 = ) Effetto età Fonte: Trusvalt Consulting SA 6 Aston Martin DB6 Aston Martin DB4 7 8 Porsche Ur Porsche 911 (G-serie) Ferrari F4 211 Ferrari 288GTO 212 Il grafico mostra le differenti evoluzioni dei valori di modelli relativamente simili ma differenziati in termine di anni di produzione, divisi in tre gruppi: Aston Martin DB6 e DB4; Porsche ur-911 e 911 G ; Ferrari F4 e 288 Gto. Sotto, la Bugatti EB 11, prodotta tra il 1991 ed il 1995 dalla Casa automobilistica Bugatti, durante la sua breve gestione italiana. comprar qualunque automobile un po vecchia significhi fare un ottimo investimento. Senza voler preparare una guida all acquisto, qualche considerazione può essere utile per capire i meccanismi del mercato. Un occhiata ad alcune delle macchine che più sono aumentate negli ultimi anni è eloquente: queste automobili, che hanno tutte generato livelli di crescita superiori al 1% annui (con punte oltre il 2%), sono tutte automobili di assoluta qualità, con marchi di prestigio. Più precisamente, i criteri che fanno di un automobile un investimento dai ritorni eccezionali possono essere classificati in tre gruppi. Il primo, e più facilmente identificabile, è la rarità: più una vettura è rara, più il suo valore ha potenzialità di crescita. Un analisi preparata da Trusvalt Consulting, paragonante l evoluzione del valore di due gruppi di vetture relativamente simili ma con diversi volumi di produzione, mostra questo fenomeno abbastanza chiaramente: una Jaguar E, prodotta in circa 17 mila esemplari, ha aumentato annualmente il suo valore del 3%, mentre sia l Aston Martin DB6 (18 esemplari) che la Lamborghini 35Gt/4Gt (4 esemplari), vetture direttamente paragonabili alla Jaguar, hanno avuto aumenti ben oltre il 15% annuale. Stesso discorso per Mustang Boss 429 (1368 esemplari, crescita annua del 12.5%) paragonata alla simile Mustang Shelby Gt5 (75 esemplari, crescita del 2.7%). Un altro fattore chiave è l aspetto demografico, cioè l età della vettura. In generale, il valore di una vettura cresce stabilmente, ma vi sono momenti in cui la crescita accelera, sia perché una vettura sta vivendo il passaggio dallo stato di vettura contemporanea/usata a vettura d epoca, o perché demograficamente un gruppo di appassionati di un certo tipo di vetture sta raggiungendo l età nella quale permettersi di acquistarle (esempio principe: il boom delle muscle car americane d inizio anni 7, che all inizio degli anni andavano a ruba tra i baby boomers che avevano 2 anni nel 197). Anche qui, l analisi di modelli simili differenziati dall età dimostra questo fenomeno. La Ferrari 288 Gto, d inizio anni 8, ha visto il suo valore crescere di oltre il 1% annuo, mentre la F4, di pochi anni successiva e del tutto simile come valore intrinseco, è aumentata solo del 6.8% annuo. Discorso simile tra le Porsche Ur- 911 (cioè pre-1973, 17.4% annuale di crescita) e le 911 G ( , 5.4%), che iniziano solo ora ad essere percepite come auto classiche anziché Porsche usate. Il fenomeno può anche andare in 8 TM Settembre 212

6 Porsche 911 Carrera RS, TM Settembre 212 senso opposto: l Aston DB6 ( ) è aumentata del 2% annuale, mentre la DB4 ( ) solo del 1%, principalmente perché la DB4 aveva già vissuto una forte crescita negli anni 9 (il valore di una DB4 è al momento superiore alla DB6). Il terzo fattore sottostante all aumento del valore è il più difficile da carpire: si tratta, in parole povere, della grandezza intrinseca della vettura. Parte di ciò è composta da fattori misurabili, come il palmares per vetture che hanno corso, o il marchio (Ferrari, Lamborghini, Maserati, Porsche, Aston Martin, Bugatti sono per esempio nomi solidissimi). Altri fattori, però, sono difficilmente misurabili. Per esempio, Lamborghini Countach e Ferrari Bb hanno presentato crescite largamente superiori a quelle di una De Tomaso Pantera. La cosa è riconducibile all appeal dei marchi certo, ma altri fattori sono importanti: il prestigio della meccanica (dodici cilindri purosangue contro un V8 Ford), l aspetto estetico o le prestazioni. Ed anche questi stentano a dimostrare il perché della superiorità sul mercato della Countach rispetto alla Bb, probabilmente legata all impatto sull immaginario collettivo della prima (riconosciuta da tutti rispetto alla meno famosa Ferrari). Differenze simili appaiono persino all interno dello stesso marchio, come determinato dal paragone tra Maserati 35/Sebring e Merak/Indy/Kyalami. Con marchi e numeri di produzione simili, i risultati sono discrepanti, perché il mercato considera ancora queste ultime non abbastanza nobili nella meccanica (Merak), belle (Indy) o pure (Kyalami) per essere apprezzate come una 35Gt. Insomma, il mercato potrà essere un Eldorado, ma trovare l oro richiede comunque un livello superiore di analisi e competenze settoriali. Consigli per la crescita futura si trovano, facilmente e per tutte le tasche (ma tenendo presente che un investitore professionale punterebbe solo a vetture di valore già alto, per le quali i costi di manutenzione e stoccaggio hanno un impatto minore sul ritorno annuale). Sicuramente gli anni sono un periodo al quale guardare con molta attenzione. Da un lato le supercar del periodo (su tutte Porsche 959, Bugatti Eb11 e Ferrari F4) sembrano ancora sottovalutate, considerando rarità, palmares, e soprattutto la qualità dei prodotti stessi. A livelli più bassi vi sono le vetture da rally del periodo (lancia Integrale, Ford Escort Cosworth, ma anche Subaru Impreza Wrx e le prime Mitsubishi Evo), ancora viste come vetture usate, ma con palmares da purosangue da collezione. Ai livelli d entrata (sotto i 2 mila franchi), i grandi coupé e cabrio Mercedes (SL, Sec) sono promettenti, considerando i valori già alti dei loro predecessori (SL pagoda, 19SL, W111). Da periodi precedenti rimangono chicche sottovalutate, come la Ferrari 365Gtc/4 (che certo deve valere più di un terzo di una Daytona), la De Tomaso Mangusta (rarissima e storicamente importante), o la Fiat Dino Coupé (rara e molto più nobile di quanto il suo valore attuale suggerisca). Le opportunità sono tante, ma per una buona scelta, più che semplici consigli per gli acquisti, contano fatica e passione per l analisi, come per qualunque prodotto finanziario. Di certo si può dire che rispetto a questi ultimi il rischio è più limitato ed i ritorni più alti, anche perché la musica di un dodici cilindri vale certo più del fruscio di un plico di azioni Virgilio Pellandini, Partner di Trusvalt Consulting Sa

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