Dai un soffio all aria

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1 PIANO DELL ARIA Provincia di Reggio Emilia Assessorato all Ambiente Dai un soffio all aria Guida alle buone pratiche e alle azioni per attuare il Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell Aria Comuni e Comunità Montana dell Appennino Reggiano

2 PROVINCIA DI REGGIO EMILIA Assessorato all Ambiente Alfredo Gennari Servizio Ambiente Annalisa Sansone Attilio Giacobbe Raffaele Scagliosi Supporto alla progettazione Fabrizia Capuano - ARPA sezione di Reggio Emilia Emanuela Bedeschi - AUSL Reggio Emilia Giuseppe Maffeis - TERRARIA Coordinamento e realizzazione Ornella Menculini - Punto 3 Progetti per lo sviluppo sostenibile Fotografie Foto PdP_KM129_Comune di Reggio Emilia Archivio fotografico della Provincia di Reggio Emilia Archivio IBC (Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali, Regione Emilia-Romagna) finito di stampare: ottobre 2008 Si ringraziano i Dirigenti della Provincia di Reggio Emilia e tutti coloro che con suggerimenti o materiali hanno contribuito a realizzare il presente lavoro.

3 indice Introduzione p.3 1. Il Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell Aria p.7 2. La zonizzazione p Verso il 2015: migliorare la qualità dell aria p.21

4 PRESENTAZIONE In una retrospettiva delle attività svolte negli ultimi tempi, riteniamo che l impegno rivolto alla qualità ambientale sia decisiva per il futuro della nostra Provincia, sia sul piano sociale che su quello economico. L obiettivo di uno sviluppo sostenibile e di qualità stimola e guida l innovazione sul nostro territorio. Gli Enti preposti al governo del territorio si sono da sempre avvalsi di strumenti di pianificazione e gestione territoriale che ne supportino le decisioni; in questa direzione si è sviluppato il piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell Aria. L aria rappresenta l elemento indispensabile per la vita umana e per il mondo animale e vegetale. Per avere una buona salute e sentirsi bene è fondamentale vivere in un ambiente con aria salubre. L aria è per la sua stessa natura ubiquitaria; non ha limiti amministrativi e non conosce nazioni o regioni. Un approccio significativo può essere quello su ampia scala, quanto meno a livello di bacino padano, ciò non di meno, su questa tematica solo quando tutti danno il loro contributo si possono concretizzare dei miglioramenti. Il lavoro svolto per elaborare il Piano e il progetto di comunicazione di cui questa Guida rappresenta un primo strumento, trae la sua origine nel credere fermamente nell uomo e nella capacità e possibilità di miglioramento della qualità dell aria, perché essa è un bene per tutti noi, ha un valore essenziale e quindi bisogna operare per il suo rispetto e tutela. In questa direzione l Assessorato all Ambiente ha dunque intrapreso una serie di azioni concrete atte al perseguimento della sostenibilità del territorio provinciale, il cui obiettivo è una maggiore tutela dell ambiente e dunque della salute dei cittadini e del loro benessere. Diverse sono le strade che conducono alla sostenibilità: la tutela dell ambiente deve divenire obiettivo prioritario di ogni azione diretta di pianificazione territoriale, ma non è sufficiente. Parallelamente occorre implementare un azione di diffusione di cultura ambientale e ecologica che permetta di migliorare le relazioni tra persone, tra gruppi sociali, tra società ed ambiente al fine di una sempre più forte coesione sociale. 1

5 Il progetto di comunicazione prosegue e approfondisce il lavoro di concertazione che è stato alla base della elaborazione del Piano, stimolando e facilitando la collaborazione fattiva di tutti alla realizzazione degli obiettivi assunti: si prefigge infatti di proporre buone pratiche e azioni da mettere in campo, ciascuno nei propri ambiti di competenza e in base ai livelli di responsabilità. Da questo progetto la Provincia auspica che si sviluppi una grande collaborazione da parte di tutti, perché è con le azioni dei cittadini, delle imprese, degli Enti e del mondo associazionistico che si persegue il miglioramento e la tutela della qualità dell aria. In questo contesto, l organizzazione di iniziative di sensibilizzazione contribuisce ad amplificare i messaggi della presente comunicazione. Ci si riferisce anche agli aspetti volontaristici, che sono il modo in cui dalla conoscenza si passa alla consapevolezza e alla voglia di cambiare e fare, e che permettono di modificare gli stili di vita di ciascuno di noi, di diffondere la conoscenza con la necessaria informazione. Per ottenere risultati significativi sulla qualità dell aria è necessario passare attraverso un cambiamento culturale, che vede protagonisti Enti e cittadini, che porti a fare le scelte tenendo anche presente il valore e l importanza della qualità dell aria: scelte che a volte possono preventivamente contribuire a diminuire le emissioni di inquinanti, piuttosto che rincorrere gli eventi e le emergenze. Quanto indicato nel Piano traccia un cammino, e gli obiettivi, per un futuro di maggiore qualità e sostenibilità ambientale. Alfredo Gennari Assessore all Ambiente della Provincia di Reggio Emilia 2

6 INTRODUZIONE La Provincia ha elaborato il Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell Aria, uno strumento nuovo, che è stato approvato dal Consiglio Provinciale ed è entrato in vigore con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna il 21 novembre Il Piano nasce per porre obiettivi e definire azioni che possano incidere sulle cause dell inquinamento atmosferico in modo continuativo e soprattutto traccia un cammino da seguire, perché tutti abbiamo bisogno di sapere cosa fare e su cosa intervenire per arrivare alla meta di una migliore qualità dell aria. Un cammino da fare insieme, che è anche una crescita culturale e che si concretizza attuando tutte le possibili azioni, cambiando un po alla volta stili di vita, comportamenti, modi di pensare ed agire abituali. Una crescita culturale interna all Amministrazione provinciale che è essenziale stimolare anche presso i Comuni, le aziende e i settori produttivi, i cittadini Ponte laterale di Calatrava Km129 (Reggio Emilia)

7 Il progetto di comunicazione La comunicazione è una delle azioni essenziali che il Piano prevede. La presente Guida, rivolta ai Comuni della provincia e alla Comunità Montana dell Appennino Reggiano, rientra in un progetto di comunicazione che faciliterà l attuazione del Piano dell Aria. A questa Guida, che è la seconda, dopo quella rivolta ai Settori e Uffici della Provincia, ne seguiranno altre due, rivolte alle attività economiche e alla società civile. Le Guide, che sono anche scaricabili da Internet per facilitarne la diffusione e la stampa in proprio, sono realizzate ciascuna su misura dei rispettivi destinatari. Le Guide non intendono costituire un compendio del Piano, ma si prefiggono di fornire gli elementi salienti e le indicazioni utili all approfondimento nei documenti ufficiali. I documenti ufficiali sono scaricabili integralmente dal sito della Provincia di Reggio Emilia all indirizzo L obiettivo principale di questa Guida è quello di diffondere le azioni da realizzare e di attuarle nell ottica della collaborazione fattiva di ciascuno di noi, secondo i propri ambiti di competenza e i livelli di responsabilità. La Guida è anche utile riferimento per il recepimento del Piano dell aria provinciale negli strumenti di pianificazione comunale. Questo progetto di comunicazione consentirà inoltre alla Provincia di Reggio Emilia di ottemperare anche agli obblighi posti dalla Convenzione di Aarhus (recepita dal D. Lgs. 195/2005), che prevede la proattività delle autorità pubbliche nella diffusione delle informazioni ambientali. 4

8 Le azioni che la Provincia ha già messo in campo per la tutela della qualità dell aria L obiettivo di migliorare la qualità dell aria non è certo nuovo per la Provincia, che già da anni promuove azioni per ridurre l inquinamento atmosferico, tra cui: Settore traffico incentivazione all acquisto di mezzi pubblici a ridotto impatto ambientale; incentivazione delle piste ciclabili, delle zone a traffico limitato e dei punti attrezzati per il ricovero o il noleggio delle biciclette per incoraggiare forme di mobilità sostenibile; incentivazione al controllo dei motori delle auto (Bollino Blu) e all acquisto di auto meno inquinanti, a metano e GPL; adesione all Accordo di programma per la Qualità dell Aria fra la Regione Emilia-Romagna, le Province e Comuni capoluogo, che definisce le misure da intraprendere per ridurre l inquinamento atmosferico (rinnovo del parco autobus regionale, potenziamento della mobilità ciclistica, intermodalità e sviluppo di piani di mobilità); adeguamento della rete di monitoraggio della qualità dell aria agli standard europei, anche con la recente introduzione degli analizzatori del PM 2,5. Settore civile promozione di pannelli solari termici e fotovoltaici; manutenzione del parco caldaie; diffusione della rete di distribuzione del metano e di teleriscaldamento; progetto Ecoabita per la certificazione energetica degli edifici e risparmio energetico con conseguente riduzione delle emissioni in atmosfera. 5

9 Settore industriale tavolo di concertazione interprovinciale per il rinnovo del Protocollo per la riduzione delle emissioni nel distretto ceramico; Autorizzazione Integrata Ambientale per ridurre gli impatti ambientali attraverso l impiego delle migliore tecniche disponibili. Settore agricolo Promozione di dispositivi per l interramento degli effluenti zootecnici e lo spandimento rasoterra; Valutazione delle emissioni di inquinanti (NH 3, CH 4 ) per allevamenti AIA e tecniche/tecnologie per il contenimento

10 1. Il Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell Aria Lo strumento Il Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell Aria (PTQA) è la cornice entro cui definire: l insieme delle politiche finalizzate alla qualificazione dell aria, obiettivi di medio e lungo periodo, strategie e azioni capaci di incidere in modo duraturo sulle cause dell inquinamento atmosferico. La scelta della Regione Emilia-Romagna di affidare alle Province il compito di sviluppare i Piani dell Aria si ispira all idea di restringere la scala di coordinamento delle azioni per rafforzarne il grado di attuabilità. Il Piano è entrato in vigore il 21 novembre 2007 ed ha una durata di 10 anni ( ). La sua efficacia si manifesta nei confronti di ogni decisione di programmazione e trasformazione del territorio da parte di soggetti pubblici o privati che investa il territorio provinciale in merito ai temi trattati nel Piano. Principi ispiratori Tre sono le assunzioni fondamentali di cui si è tenuto conto nell elaborazione del Piano: 1. la necessità di correlare il Piano con più ampi livelli di intervento, su scala regionale e di ambito padano, tenendo a riferimento le indicazioni tracciate dalla normativa nazionale e comunitaria; 2. la necessità di integrare il Piano dell Aria con gli altri Piani provinciali (PTCP, Piano della Mobilità, Piano Energetico) ma anche locali (PSC, Piani urbani della mobilità); 3. la necessità di verificare l efficacia delle azioni proposte, poiché gli obiettivi di qualità dell aria sono rigidamente fissati dalla legge. 7

11 Finalità, obiettivi, ambiti di intervento Finalità del Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell Aria è di concorrere al raggiungimento dei valori di qualità dell aria così come definiti dalla normativa vigente, nell ottica del miglioramento, attraverso la definizione di obiettivi, ambiti strategici di intervento e azioni. Gli obiettivi specifici del Piano sono: 1. rientro della criticità di lungo periodo (concentrazioni medie annue di particolato fine e di biossido di azoto) 2. rientro della criticità di breve periodo (concentrazioni medie giornaliere di particolato fine) 3. rientro della criticità di breve periodo e di lungo periodo delle concentrazioni di ozono 4. mantenimento delle condizioni non critiche negli ambiti territoriali rientranti in zona collinare e montana. Gli obiettivi sono affrontati attraverso azioni riconducibili ai seguenti ambiti di intervento: sistema insediativo sistema della mobilità e del trasporto sistema delle attività produttive attivazione del coordinamento con altri strumenti di pianificazione integrazione e approfondimento del quadro conoscitivo. 8

12 La struttura Il Piano si compone di due documenti, scaricabili integralmente dal sito della Provincia di Reggio Emilia nella sezione Ambiente/Aria, all indirizzo 1. Relazione di Piano 2. Valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale (VALSAT). 9

13 2. La zonizzazione La zonizzazione è definita sulla base delle analisi del quadro conoscitivo: lo scopo è dividere il territorio provinciale in aree caratterizzate da livelli di inquinamento differenti in relazione alla distribuzione della popolazione. Le zone costituiscono infatti lo strumento di gestione della qualità dell aria e sono individuate in modo da assicurare il collegamento con le azioni da intraprendere. In analogia con quanto previsto dalla zonizzazione regionale, il territorio della provincia di Reggio Emilia è stato suddiviso in due zone omogenee: 1. ZONA A (pianura) dove c è il rischio di superamento dei valori limite sull inquinamento di lungo periodo: in questa zona c è necessità di attuare programmi di lungo periodo; 2. ZONA B (collina e montagna) dove i valori della qualità dell aria sono inferiori al valore limite e/o alle soglie di allarme (definiti dalla normativa); in questa zona occorre attuare programmi di mantenimento. Inoltre nella Zona A sono stati individuati due agglomerati, zone dove è particolarmente elevato il rischio di superamento del valore limite e/o delle soglie per l inquinamento di breve periodo, per le quali occorre attuare programmi a breve termine. 3. Agglomerato R3 (capoluogo e Comuni limitrofi) 4. Agglomerato R12 (distretto ceramico) Rientrano negli agglomerati quei Comuni dove sono presenti superamenti del valore limite e/o delle soglie di allarme per l inquinamento di breve periodo e allo stesso tempo vi è un alta densità di popolazione. Per definire i Comuni degli agglomerati, che comprendono circa il 64% della popolazione provinciale, sono state utilizzate le informazioni contenute nella carta di criticità del particolato fine (PM 10 ) di breve periodo e le elaborazioni sui flussi di traffico veicolare dei principali assi viari. 10

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15 Per saperne di più COSA Tabella 1-7 Tabella 1-8 DOVE Relazione di Piano pagg Relazione di Piano pagg Cap. 2. La zonizzazione del territorio provinciale Relazione di Piano, pagg Tabella 2-3. Quantità di emissione negli ambiti territoriali descritti rispetto al totale provinciale per NO x e PM 10 Figura 2-6. Percentuale delle emissioni provinciali di NO x e PM 10 in funzione della zona di emissione suddivise per 4 settori emissivi (civile, industria, trasporto su strada e altro trasporto) Dati qualità dell Aria Campagne di monitoraggio (mezzo mobile) Relazione di Piano, pag.67 Relazione di Piano, pag. 69 TEMI AMBIENTALI Aria Campagna informativa della Regione Emilia-Romagna e ARPA: qualità dell aria, Info Mobilità, Informazioni ambientali, Informazioni sanitarie ARPAweb ARPAweb 12

16 La rete regionale di monitoraggio della qualità dell aria Dal 2006 la Regione Emilia-Romagna sta intervenendo per rendere più efficiente ed efficace la rete di monitoraggio della qualità dell aria, con il supporto di Arpa e in accordo con le Province e i Comuni. Gli obiettivi della ristrutturazione della rete di rilevamento sono: rendere la rete conforme alle più recenti disposizioni comunitarie in materia e fornire dunque una lettura omogenea e integrata dell intero territorio regionale; garantire la coerenza tra le varie reti regionali e la rete europea; assicurare un informazione più qualificata ai cittadini. 13

17 * * X inquinante monitorato in continuo (*) previsti entro il 2008 COSA Figura Serie storica della media annua delle concentrazioni di NO 2 Figura Serie storica del numero di superamenti del limite della media giornaliera di PM 10 Figura Serie storica della media annua delle concentrazioni di PM 10 Dati qualità dell Aria Campagne di monitoraggio (mezzo mobile) DOVE Relazione di Piano, pag.47 Relazione di Piano, pag.47 Relazione di Piano, pag. 48 ARPAweb ARPAweb 14

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22 Campagne effettuate con il laboratorio mobile: la colorazione indica il numero delle campagne effettuate nel comune come da legenda; il numero rappresenta i giorni complessivi di monitoraggio effettuati. 19

23 Qualità dell aria e aspetti sanitari L inquinamento atmosferico rappresenta uno dei principali fattori di rischio per la salute di origine ambientale nei paesi industrializzati. Negli ultimi decenni, numerosi studi epidemiologici hanno evidenziato associazioni fra i livelli di inquinanti atmosferici a cui la popolazione è normalmente esposta nelle nostre città ed una serie di effetti negativi sulla salute. Anche a Reggio Emilia, un recente studio dell AUSL evidenzia come modeste riduzioni dei valori medi annui di concentrazione di PM 10 possono comportare effetti sanitari migliorativi non trascurabili. Per saperne di più Valutazione della Qualità dell aria a Reggio Emilia nel 2005: riflessioni e considerazioni. AUSL Reggio Emilia Stime di impatto Unità di Epidemiologia Dipartimento di Sanità Pubblica AUSL Reggio Emilia Informazioni sanitarie 20

24 3. Verso il 2015: migliorare la qualità dell aria Attuare gli obiettivi del Piano Dal quadro conoscitivo emerge che le situazioni di non conformità alla normativa permangono al 2015, sia per quanto riguarda l inquinamento di breve periodo che di lungo periodo. Gli obiettivi che il Piano si prefigge è di ridurre il più possibile la concentrazione media annua di PM 10 e di ossidi di azoto cui la popolazione è esposta, tenendo conto dei riferimenti normativi in vigore. Pertanto per raggiungere gli obiettivi del Piano occorre attuare le azioni, dirette e indirette, e mettere in campo le buone pratiche. Riduzione % Settore NO x PM 10 Civile Trasporti su strada Altri trasporti Altra industria Comparto ceramico Agricoltura 20 Totale Questa stima non tiene conto dell effetto indiretto delle riduzioni delle emissioni dei precursori su cui il piano è altrettanto attento. Le azioni di Piano Le azioni di Piano sono state elaborate nella Relazione di Piano sotto forma di schede, per rendere in modo sintetico gli aspetti progettuali e propositivi. Nella tabella qui sotto viene riportato l elenco delle azioni che coinvolgono i Comuni con l indicazione della scheda di riferimento contenuta nella Relazione di Piano, scaricabile dal sito Internet della Provincia di Reggio Emilia all indirizzo: 21

25 Azione di Piano Codice Relazione di Piano Comuni interessati nello svolgimento dell azione Campagna di sensibilizzazione e informazione ai cittadini verso nuovi stili di vita più sostenibili AC 2 Pag. 100 Tutti Indagine conoscitiva sulla qualità dell aria del distretto ceramico AC 4 Pag.102 Comuni dell agglomerato R12 (distretto ceramico) Affinamento degli strumenti conoscitivi inerenti il tema delle emissioni degli impianti produttivi AC 5 Pag.103 Tutti Approfondimento dello stato della qualità dell aria nell ambito pedecollinare AC 8 Pag.106 Comuni di S.Polo, Quattro Castella, Albinea, Scandiano, Castellarano (a cavallo tra la zona A e la zona B) Incentivi per i cittadini per la sostituzione delle caldaie meno efficienti SI 1 Pag.107 Tutti Incentivi per la sostituzione delle caldaie negli edifici pubblici SI 2 Pag.108 Tutti Campagna informativa e di controllo sul parco caldaie (BOLLINO CALORE PULITO) SI 3 Pag.109 Tutti Promozione della certificazione energetica degli edifici SI 4 Pag.110 Tutti Incentivazione alla sostituzione di mezzi particolarmente inquinanti utilizzati in ambito agricolo, cantieristico e industriale SI 5 Pag.111 Tutti Legenda azioni generali per tutti i Comuni azioni per Comuni della zona A azioni per gli agglomerati R3 ed R12 22

26 Azione di Piano Codice Relazione di Piano Comuni interessati nello svolgimento dell azione Concertazione con i Comuni per le ordinanze di riduzione della temperatura negli edifici in condizioni di inquinamento atmosferico particolarmente critiche SI 6 Pag.112 Comuni dell agglomerato R12 (distretto ceramico) e dell agglomerato R3 (capoluogo e Comuni limitrofi) Divieto di utilizzo di combustibili solidi per il riscaldamento domestico in condizioni di inquinamento atmosferico particolarmente critiche SI 7 Pag.113 Comuni dell agglomerato R12 (distretto ceramico) e dell agglomerato R3 (capoluogo e Comuni limitrofi) Campagna informativa per l acquisto e la sostituzione delle caldaie a legna a ridotte emissioni SI 8 Pag.114 Tutti Incentivi per la sostituzione delle caldaie a legna SI 9 Pag.115 Tutti Rinnovo del Protocollo d Intesa per il progetto EMAS del distretto ceramico di Reggio Emilia e Modena AP1 Pag.116 Comuni dell agglomerato R12 (distretto ceramico) Rinnovo ed estensione dei contenuti del Protocollo d intesa per l implementazione del sistema delle quote di emissione del distretto ceramico di Reggio Emilia e Modena AP2 Pag.117 Comuni dell agglomerato R12 (distretto ceramico) Limitazione dei processi produttivi in condizioni di inquinamento atmosferico particolarmente critiche) AP3 Pag.118 Comuni dell agglomerato R12 (distretto ceramico) e dell agglomerato R3 (capoluogo e Comuni limitrofi Campagna informativa sui benefici economici e ambientali dei veicoli a minori emissioni MO 1 Pag.119 Tutti 23

27 Azione di Piano Codice Relazione di Piano Comuni interessati nello svolgimento dell azione Programmazione di un adeguata copertura della rete distributiva di carburanti alternativi MO 2 Pag.120 Tutti Incentivazione alla conversione dei sistemi di alimentazione del parco veicoli inquinanti (Euro 0/Euro 1) MO 3 Pag.121 Tutti, soprattutto i Comuni della zona A Razionalizzazione della mobilità del sistema produttivo e distributivo per l agglomerato del distretto ceramico MO 4 Pag.122 Comuni dell agglomerato R12 (distretto ceramico) e dell agglomerato R3 (capoluogo e Comuni limitrofi) Bollino Blu degli autoveicoli MO 5 Pag.123 Comuni della zona A Bollino Blu secondo un approccio di controllo integrato e allargato ai mezzi pesanti MO 6 Pag.124 Comuni della zona A Razionalizzazione della mobilità casa-lavoro MO 7 Pag.125 Comuni dell agglomerato R12 (distretto ceramico) e dell agglomerato R3 (capoluogo e Comuni limitrofi Interventi di limitazione della circolazione stradale MO 8 Pag.126 Comuni dell agglomerato R12 (distretto ceramico) e dell agglomerato R3 (capoluogo e Comuni limitrofi) Campagna di sensibilizzazione alla sostituzione di mezzi particolarmente inquinanti utilizzati in ambito agricolo, cantieristico e industriale AT1 Pag.127 Tutti, soprattutto Comuni della zona A Incentivazione alla sostituzione di mezzi particolarmente inquinanti utilizzati in ambito agricolo, cantieristico e industriale AT1 Pag.128 Tutti, soprattutto Comuni della zona A 24

28 Azione di Piano Codice Relazione di Piano Comuni interessati nello svolgimento dell azione Linee guida per la riduzione delle emissioni da attività di cantiere AT 3 Pag. 129 Tutti, soprattutto Comuni della zona A Limitazione delle attività di cantiere in condizioni di inquinamento particolarmente critiche AT 4 Pag.130 Comuni dell agglomerato R12 (distretto ceramico) e dell agglomerato R3 (capoluogo e Comuni limitrofi Limitazione all utilizzo in aree urbane dei mezzi agricoli inquinanti in condizioni di inquinamento atmosferico particolarmente critiche AT 5 Pag.131 Comuni dell agglomerato R12 (distretto ceramico) e dell agglomerato R3 (capoluogo e Comuni limitrofi) Sensibilizzazione e incentivazione all implementazione delle BAT nel settore agricolo AG 1 Pag.132 Comuni della zona A Sensibilizzazione e informazione ai fini dell adozione di buone pratiche/tecniche in Agricoltura AG 2 Pag.133 Tutti, soprattutto Comuni della zona A Il sistema del bosco urbano P 2 Pag.135 Tutti Indirizzi per il Piano Urbano della Mobilità P 3 Pag.136 Tutti, soprattutto Comune di Reggio Emilia e altri Comuni che predispongono Piani per l organizzazione della mobilità Mitigazioni verdi indirizzi agli interventi mitigativi delle strutture viabilistiche P 4 Pag.137 Comuni della zona A 25

29 Dal Piano dell Aria ai Comuni Questa sezione contiene le indicazioni operative per attuare gli obiettivi del Piano dell Aria attraverso progetti specifici o azioni che possono essere realizzati in quasi tutti gli ambiti di lavoro delle Amministrazioni comunali. Partendo dagli ambiti strategici di intervento definiti nel Piano dell Aria, abbiamo raggruppato le indicazioni per l attuazione per tipologie di azioni: azioni generali, rivolte a tutti i Comuni e azioni emergenziali, rivolte ai Comuni aderenti/firmatari dell Accordo di Programma Regionale e anche ai Comuni degli agglomerati. E auspicabile che i progetti e le azioni realizzate per attuare gli obiettivi del Piano dell Aria siano collegate agli strumenti di rendicontazione propri delle Amministrazioni comunali per attivare meccanismi di monitoraggio dei risultati raggiunti. Di seguito sono riportate 4 schede: Pianificazione, Sistema insediativo, Mobilità, Attività produttive. Ciascuna scheda contiene obiettivi, indicazioni per l attuazione e risultati attesi per ciascuna tipologia di azione (generale o emergenziale). Inoltre, nella scheda delle attività produttive è stato predisposto un approfondimento sulle azioni per il distretto ceramico. La trattazione non vuole essere esaustiva ma costituire un input importante per favorire sia il confronto con gli obiettivi del Piano dell Aria sia lo stimolo per proseguire, affinare e migliorare azioni già messe in campo e per definirne di nuove nell ambito della collaborazione e cooperazione da estendere sempre più fra Enti, aziende, associazioni e fino alla società civile. 26

30 Scheda 1 Ambito strategico di intervento: Pianificazione (P) Azioni generali Obiettivi del Piano dell Aria: Favorire l integrazione dei temi inerenti la qualità dell aria negli strumenti di pianificazione urbanistica comunali (PSC); Ridurre il sistema insediativo diffuso a favore di un sistema di rete di centri per ottimizzare infrastrutture e servizi; Perseguire le scelte strategiche di assetto e di sviluppo al fine di favorire stili di vita più sani ed eco-compatibili. Indicazioni per l attuazione: Pianificare anche recependo le linee guida e disposizioni della pianificazione sovraordinata a favore della tutela e risanamento della qualità dell aria; Predisporre nel quadro conoscitivo della pianificazione urbanistica comunale una specifica sezione che dia conto del tema qualità dell aria ; Introdurre nel PSC preliminare una specifica sezione che richiami il quadro programmatico di riferimento (PTQA e obiettivi di riferimento in termini di riduzione delle emissioni per settore); Utilizzare la VAS per verificare esaustività del quadro conoscitivo preliminare, efficacia del sistema di obiettivi e azioni definite dal PSC preliminare; prevedere l opportuno monitoraggio degli strumenti di pianificazione urbanistica comunale e flussi informativi, in coerenza con gli obiettivi del Piano dell Aria. Risultati attesi: Riduzione delle emissioni derivanti dai diversi settori nel medio-lungo periodo; Monitoraggio degli indicatori del Piano dell Aria e dell Accordo di Programma Regionale. 27

31 Scheda 2 Ambito strategico di intervento: Sistema insediativo (SI) Azioni generali Obiettivi del Piano dell Aria: Promuovere il risparmio energetico e l uso razionale dell energia, favorire lo sviluppo e la valorizzazione delle fonti rinnovabili; Ridurre il carico energetico degli insediamenti e i relativi impatti ambientali, assumendo il principio della sostenibilità energetica; Sensibilizzare i cittadini all adozione di nuovi stili di vita più sani ed eco-compatibili. Indicazioni per l attuazione: Sostituire le caldaie tradizionali negli edifici pubblici, con caldaie ad alto rendimento e a ridotte emissioni; Proseguire la campagna informativa Calore Pulito e la relativa attività di controllo delle caldaie pubbliche e private; Promuovere la sostituzione delle caldaie/stufe a legna tradizionali con le nuove ad alto rendimento e a ridotte emissioni di polveri, anche attraverso incentivi economici; Promuovere la certificazione energetica degli edifici, attraverso agevolazioni di carattere fiscale e autorizzativo, in riferimento al quadro normativo nazionale e regionale; Avvalersi delle linee guida per i regolamenti urbanistico-edilizi comunali per il miglioramento energetico in campo residenziale: progetto Ecoabita Valutare ulteriori espansioni insediative in relazione alla elevata qualità energeticoambientale della nuova edilizia e alla contestuale realizzazione di interventi relativi al TPL e al servizio ferroviario; Progettare il verde urbano come elemento funzionale alla mitigazione delle emissioni derivanti da impianti e da infrastrutture, alla compensazione del carico emissivo dato da nuovi insediamenti e alla qualificazione dei sistemi urbani; 28

32 Diffondere presso i cittadini la Guida Dai un soffio all aria specificamente predisposta dalla Provincia di Reggio Emilia per sensibilizzare all adozione di nuovi stili di vita più sani ed eco-compatibili. Risultati attesi: Riduzione delle emissioni derivanti dal settore civile; Qualificazione energetico-ambientale degli insediamenti. Azioni emergenziali Vincolanti per i Comuni degli agglomerati e per i Comuni aderenti/firmatari dell Accordo di Programma Regionale Fortemente consigliate per i Comuni della zona A (vedi cartina pag.11) Obiettivi del Piano dell Aria: Ridurre il numero di giorni con superamenti del limite giornaliero di PM 10 ; Ridurre il carico inquinante di PM 10 e di NO x immesso in atmosfera. Indicazioni per l attuazione: Applicare i contenuti dell Accordo di Programma regionale, parte integrante del Piano dell Aria; Emanare ordinanze per ridurre le temperature interne degli edifici rispetto ai limiti di legge (DPR 412 del 1996), in condizioni di inquinamento atmosferico particolarmente critiche; Emanare ordinanze per vietare l uso dei combustibili solidi (carbone, legna ) per il riscaldamento domestico, qualora disponibili altri sistemi di riscaldamento, in condizioni di inquinamento atmosferico particolarmente critiche. Risultati attesi: Limitazione delle emissioni di PM 10 e di NO x quando le condizioni meteoclimatiche sono più sfavorevoli; Miglioramento della qualità dell aria per gli inquinanti critici PM 10, NO x, Ozono. 29

33 Scheda 3 Ambito strategico di intervento: Mobilità (MO) Azioni generali Obiettivi Piano dell Aria: Favorire e orientare la domanda di mobilità verso forme di trasporto collettive e di mobilità ciclo-pedonale, in modo da ridurre il traffico motorizzato privato. Contenere la mobilità a maggior impatto ambientale, promuovendo la trasformazione dei mezzi di trasporto (persone e merci) verso veicoli a minori emissioni specifiche. Orientare il traffico verso infrastrutture viabilistiche, esistenti o nuove, in modo da minimizzare l impatto sulla popolazione e recettori sensibili (strutture sanitarie, scolastiche, ecc.). Sensibilizzare i cittadini all adozione di nuovi stili di vita. Indicazioni per l attuazione: Promuovere l uso del mezzo pubblico e della bicicletta a favore della riduzione degli spostamenti con il mezzo privato e a motore. Promuovere una campagna informativa sui benefici economici e ambientali dei veicoli a minori emissioni, favorendo il rinnovo del parco auto circolante Euro 0 ed Euro 1 con veicoli alimentati a metano, GPL, elettrici, ibridi, ecc.. Incrementare i punti della rete distributiva di carburanti alternativi (metano, GPL, ). Implementare le procedure di controllo dei gas di scarico degli autoveicoli e dei mezzi pesanti (Bollino Blu). Razionalizzare la mobilità casa-lavoro (percorsi, car-pooling, car-sharing, mobility management, ). Integrare e rendere coerenti gli obiettivi e le azioni degli strumenti di pianificazione urbana e della pianificazione di settore (PUM, PUT) con quelli della pianificazione provinciale in tema di mobilità (ridurre la domanda di mobilità e favorire modalità di trasporto alternative, contenere la mobilità a maggior impatto, potenziare le reti infrastrutturali di comunicazione a basso impatto ambientale). Diffondere presso i cittadini la Guida Dai un soffio all aria specificamente predisposta dalla Provincia di Reggio Emilia per sensibilizzare all adozione di nuovi stili di vita. 30

34 Risultati attesi: Riduzione delle emissioni derivanti dal trasporto privato e di merci. Azioni emergenziali Vincolanti per i Comuni degli agglomerati e per i Comuni aderenti/firmatari dell Accordo di Programma Regionale Fortemente consigliate per i Comuni della zona A (vedi cartina pag. 11) Obiettivi del Piano dell Aria: Ridurre il numero di giorni con superamenti del limite giornaliero di PM 10 ; Ridurre il carico inquinante di PM 10 e di NO x immesso in atmosfera. Indicazioni per l attuazione: Applicare i contenuti dell Accordo di Programma Regionale, parte integrante del Piano dell Aria, in particolare dell Accordo 2008/09, valido dal 1 ottobre 2008 al 31 marzo 2009: Limitare la circolazione privata nelle aree urbane dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle dei veicoli ad accensione comandata e ad accensione spontanea precedenti all Euro 1, dei veicoli ad accensione spontanea precedenti all Euro 2, nonché dei ciclomotori e dei motocicli a due tempi precedenti alla normativa Euro 1, anche se provvisti di Bollino Blu (dal 1 ottobre al 31 marzo); dal 7 gennaio al 31 marzo estensione ai veicoli diesel Euro 2; Limitare la circolazione privata il giovedì dalle 8.30 alle (dal 7 gennaio al 31 marzo), fatte salve le deroghe; Promuovere una giornata domenicale di limitazione al traffico, soprattutto per dare un forte segnale simbolico, indetta congiuntamente con altre Amministrazioni; Proseguire nelle iniziative di riorganizzazione degli orari scolastici, della pubblica amministrazione e delle attività commerciali per ridurre la congestione del traffico veicolare e del trasporto pubblico nelle ore di punta; Migliorare il servizio del TPL. Risultati attesi: Limitazione delle emissioni di PM 10 e di NO x quando le condizioni meteoclimatiche sono più sfavorevoli; Miglioramento della qualità dell aria per gli inquinanti critici PM 10, NO x, Ozono. 31

35 Scheda 4 Ambito strategico di intervento: Attività produttive (AP) Azioni generali Obiettivi Piano dell Aria: Sensibilizzare e incentivare le imprese di tutti i settori produttivi ad adottare innovazioni tecnico-gestionali, dispositivi, procedure che abbiano un effetto di riduzione del carico inquinante. Indicazioni per l attuazione: Orientare i nuovi insediamenti produttivi o la delocalizzazione di quelli esistenti in modo da minimizzare l impatto sulla popolazione e recettori sensibili (strutture sanitarie, scolastiche, ecc.); Perseguire la prevenzione e la riduzione dell inquinamento atmosferico anche incentivando le attività non espressamente soggette ad AIA all utilizzo delle migliori tecniche disponibili (BAT); Promuovere le APEA (Aree produttive ecologicamente attrezzate) che inseriscono criteri di valutazione relativi ai requisiti urbanistici e ambientali; Promuovere campagne informative e incentivare la sostituzione di macchinari particolarmente inquinanti e obsoleti, sia ad uso dei cantieri edili che ad uso agricolo; Minimizzare i percorsi dei veicoli all interno dei cantieri e provvedere alla bagnatura delle aree di scavo, delle aree soggette a demolizione e transito dei mezzi e delle aree di stoccaggio dei materiali sciolti. Collaborare con Enti (ARPA, Provincia, Regione) in progetti di ricerca e innovazione. Risultati attesi: Riduzione delle emissioni derivanti dalle attività produttive. 32

36 Scheda 4 Ambito strategico di intervento: Attività produttive (AP) Azioni emergenziali Vincolanti per i Comuni degli agglomerati e per i Comuni aderenti/firmatari dell Accordo di Programma Regionale Fortemente consigliate per i Comuni della zona A (vedi cartina pag.11) Obiettivi del Piano dell Aria: Ridurre il numero di giorni con superamenti del limite giornaliero di PM 10 ; Ridurre il carico inquinante di PM 10 e di NO x immesso in atmosfera. Indicazioni per l attuazione: Applicare i contenuti dell Accordo di Programma regionale, parte integrante del Piano dell Aria; Limitare le attività di cantiere in condizioni di inquinamento particolarmente critiche: prevedere nei cantieri l utilizzo di mezzi meno inquinanti (elettrici, dotati di FAP- filtro anti particolato ), minimizzazione dei percorsi dei veicoli pesanti, bagnatura delle aree di scavo, delle aree soggette a demolizione e transito dei mezzi e delle aree di stoccaggio dei materiali sciolti; Regolamentare l utilizzo in aree urbane dei mezzi agricoli inquinanti in condizioni di inquinamento atmosferico particolarmente critiche; Regolamentare i processi produttivi in condizioni di inquinamento atmosferico particolarmente critiche. Risultati attesi: Limitazione delle emissioni di PM 10 e di NO x quando le condizioni meteoclimatiche sono più sfavorevoli; Miglioramento della qualità dell aria per gli inquinanti critici PM 10, NO x, Ozono. 33

37 Azioni per il distretto ceramico Vincolanti per i firmatari del Protocollo d Intesa (Comuni di Casalgrande, Castellarano, Rubiera, Scandiano - Agglomerato R12; Viano) Obiettivi Piano dell Aria: Ridurre l impatto delle emissioni da traffico indotte dalle attività del distretto ceramico. Indicazioni per l attuazione: Promuovere, diffondere, incentivare il Protocollo d Intesa presso le attività produttive ceramiche (affinchè le imprese, tramite adozione di accorgimenti tecnico-gestionali, dispositivi e procedure, possano ottenere riduzione di consumi energetici e miglioramenti della logistica e della mobilità di persone, materie prime e prodotti); Rinnovare le ordinanze per il controllo dei gas di scarico degli autoveicoli e per la copertura di camion adibiti al trasporto di materiali sfusi o pulverulenti; Razionalizzare la mobilità del sistema produttivo e distributivo per l agglomerato del distretto ceramico; Valutare la creazione di nuovi insediamenti produttivi in relazione alla presenza di adeguate infrastrutture logistiche; Razionalizzare la mobilità casa-lavoro. Risultati attesi: Riduzione del carico inquinante complessivo del Distretto ceramico al fine del miglioramento della qualità dell aria. 34

38 PIANO DELL ARIA Provincia di Reggio Emilia La comunicazione è una delle azioni essenziali che il Piano prevede. La presente Guida, rivolta ai Comuni della provincia e alla Comunità Montana dell Appennino Reggiano, rientra in un progetto di comunicazione che faciliterà l attuazione del Piano dell Aria. A questa Guida, che è la seconda, dopo quella rivolta ai Settori e Uffici della Provincia, ne seguiranno altre due, rivolte alle attività economiche e alla società civile. Le Guide, che sono anche scaricabili da Internet per facilitarne la diffusione e la stampa in proprio, sono realizzate ciascuna su misura dei rispettivi destinatari. Le Guide non intendono costituire un compendio del Piano, ma si prefiggono di fornire gli elementi salienti e le indicazioni utili all approfondimento nei documenti ufficiali. L obiettivo principale di questa Guida è quello di diffondere le azioni da realizzare e di attuarle nell ottica della collaborazione fattiva di ciascuno di noi, secondo i propri ambiti di competenza e i livelli di responsabilità. La Guida è anche utile riferimento per il recepimento del Piano dell aria provinciale negli strumenti di pianificazione comunale. Questo progetto di comunicazione consentirà inoltre alla Provincia di Reggio Emilia di ottemperare anche agli obblighi posti dalla Convenzione di Aarhus (recepita dal D. Lgs. 195/2005), che prevede la proattività delle autorità pubbliche nella diffusione delle informazioni ambientali.

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40 PIANO DELL ARIA Provincia di Reggio Emilia Assessorato all Ambiente Contatti Raffaele Scagliosi Provincia di Reggio Emilia Servizio Ambiente tel fax

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