REGOLAMENTO IN MATERIA DI ORGANIZZAZIONE, AVVIO E GESTIONE DELLE ATTIVITÀ RESE DA ARPA PIEMONTE A TITOLO ONEROSO INDICE
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1 REGOLAMENTO IN MATERIA DI ORGANIZZAZIONE, AVVIO E GESTIONE DELLE ATTIVITÀ RESE DA ARPA PIEMONTE A TITOLO ONEROSO INDICE Art. 1 - Premessa...2 Titolo I - DISPOSIZIONI GENERALI...2 Art. 2 - Oggetto e ambito di applicazione...2 Art. 3 - Attività da tariffario senza acquisizione di risorse aggiuntive...2 Art. 4 - Definizioni e fasi...3 Titolo II - PARTECIPAZIONE A BANDI DI FINANZIAMENTO...3 Art. 5 - Oggetto...3 Art. 6 - Individuazione delle linee prioritarie...3 Art. 7 - Elenco dei bandi di finanziamento...3 Art. 8 - Piano di fattibilità...3 Art. 9 - Istruttoria sul Piano di fattibilità...4 Art Approvazione della proposta progettuale...4 Art Definizione delle modalità operative di svolgimento delle attività progettuali...5 Art Pianificazione delle attività del team di progetto...5 Art Presentazione del progetto...6 Art Gestione del dossier delle attività progettuali e reportistica...6 Art Approvazione del progetto e avvio delle attività...6 Art Disposizioni contabili...7 Art Avanzamento, monitoraggio, rendicontazione e conclusione delle attività...7 Titolo III - ACCORDI CON SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI...8 Art Oggetto...8 Art Piano di fattibilità...8 Art Istruttoria sul Piano di fattibilità...8 Art Approvazione della proposta progettuale...9 Art Rinvio a disposizioni di cui al Titolo II...9 Art Avvio delle attività...9 Art Accordi relativi ad attività attuative di scelte strategiche dell Agenzia...9 Titolo IV - DISPOSIZIONI COMUNI...10 Art Inserimento nel sistema di programmazione e controllo...10 Titolo V - NORME TRANSITORIE E FINALI...10 Art Abrogazioni...10 Art Disposizioni transitorie...10 Art Modifiche degli allegati...11 Art Entrata in vigore
2 Art. 1 - Premessa 1. L Arpa Piemonte riconosce la valenza strategica delle attività di realizzazione di progetti attivati sia dalla partecipazione a bandi di finanziamento sia a seguito di negoziazione con soggetti pubblici e, compatibilmente con il rispetto di ruolo e di compiti istituzionali, con soggetti privati. 2. La realizzazione di progetti costituisce elemento fondamentale per il potenziamento e la qualificazione tecnico-scientifica delle attività istituzionali e delle professionalità di Arpa Piemonte. 3. Le prestazioni aggiuntive derivanti dall attività progettuale o comunque resa a titolo oneroso devono risultare compatibili con lo svolgimento dell attività istituzionale ordinaria, comprensiva di quella oggetto di pianificazione annuale, e presentare elementi di convenienza economica anche in termini di opportunità di investimento finalizzato a rendere ulteriori analoghe prestazioni dalle quali conseguire la massimizzazione dei benefici per la mission dell Agenzia. 4. Gli elementi di cui al comma precedente sono considerati ed esaminati dal Direttore Generale in sede di valutazione del piano di fattibilità di cui agli articoli 8 e 19. Titolo I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 2 - Oggetto e ambito di applicazione 1. Il presente regolamento disciplina l organizzazione, l avvio e la gestione da parte di Arpa Piemonte delle attività rese a titolo oneroso, ossia a fronte di uno specifico finanziamento esterno o di un corrispettivo. 2. Rientrano nel campo di applicazione del presente regolamento le attività di natura non obbligatoria rese in regime di diritto privato e soggette alle disposizioni del libro IV del codice civile. 3. Le attività a titolo oneroso oggetto del presente regolamento sono rese da Arpa Piemonte a seguito di: a) partecipazione dell Agenzia a bandi di finanziamento, disciplinata al successivo Titolo II; b) accordi con soggetti pubblici o privati, disciplinati dal successivo Titolo III. Art. 3 - Attività da tariffario senza acquisizione di risorse aggiuntive 1. In caso di attività già previste nel Tariffario dell Agenzia e che non comportino, per la loro realizzazione, l acquisizione di risorse aggiuntive, il Responsabile della Struttura Complessa o Semplice Specialistica (nel seguito Struttura) valuta la fattibilità della prestazione aggiuntiva richiesta tenendo comunque conto della compatibilità della prestazione con lo svolgimento dell attività ordinaria oggetto di pianificazione annuale. 2. Nei casi di cui al precedente comma l accordo con il Soggetto pubblico o privato è concluso mediante conferme d ordine. 3. Ogni Struttura integra all interno del proprio Piano Esecutivo di Gestione (PEG) le attività che discendono dagli accordi di cui al comma precedente, raggruppandole in apposito capitolo che le distingue dalle attività istituzionali. 4. Il monitoraggio dell andamento di queste attività viene realizzato attraverso specifici indicatori che ne permettono la rappresentazione differenziata rispetto alle attività istituzionali. 5. Alle attività di cui al presente articolo non si applicano le disposizioni successive del presente regolamento. 2
3 Art. 4 - Definizioni e fasi 1. Il processo per la realizzazione delle attività a titolo oneroso si articola nelle seguenti fasi: a) valutazione di fattibilità: ha lo scopo di valutare la compatibilità delle attività da realizzare con gli indirizzi strategici e i compiti istituzionali di Arpa Piemonte, nonché la relativa sostenibilità con lo svolgimento di attività già pianificate e la loro incidenza economica. b) sviluppo del progetto: ha lo scopo di: - definire le caratteristiche del servizio da erogare, ivi compresa la determinazione dei costi; - definire eventuali protocolli operativi e/o metodiche analitiche; - definire indicatori di monitoraggio dell attività e relativi target. c) pianificazione delle attività del team di progetto: ha lo scopo di organizzare le attività dettagliando i tempi e le risorse da impiegare; d) approvazione: è conseguenza della positiva valutazione del piano di fattibilità. Titolo II PARTECIPAZIONE A BANDI DI FINANZIAMENTO Art. 5 - Oggetto 1. Il presente Titolo disciplina l organizzazione, l avvio e la gestione di attività a titolo oneroso conseguenti alla partecipazione di Arpa Piemonte ad un bando di finanziamento, con riferimento sia ai casi in cui l Agenzia risulta essere l unico soggetto realizzatore, sia a quelli in cui è in partenariato con altri Enti. Art. 6 - Individuazione delle linee prioritarie 1. Il Direttore Generale definisce tematiche prioritarie in ordine alle quali ricercare finanziamenti e le comunica all Area Funzionale Tecnica che le diffonde tramite il sito intranet. 2. Tali priorità rappresentano un riferimento per tutte le Strutture ai fini di: - individuare bandi specifici; - valutare l opportunità di partecipazione a bandi di finanziamento, sia che l Agenzia sia promotrice del progetto sia che venga contattata da terze parti per prendervi parte; - pianificare l impiego delle risorse umane e strumentali a supporto dell ottenimento del finanziamento, ivi compreso l impegno delle altre Strutture eventualmente chiamate a prestare supporto e collaborazione. 3. Le linee prioritarie vengono aggiornate nel corso dell anno. Art. 7 - Elenco dei bandi di finanziamento 1. L Area Funzionale Tecnica effettua indagini per l identificazione di bandi e predispone ed aggiorna specifico elenco pubblicato in intranet, previa prima sommaria valutazione di congruità tecnico-scientifica delle medesime avendo a riferimento la mission dell Agenzia, gli indirizzi istituzionali e le tematiche prioritarie definite dal Direttore Generale. 2. Eventuali bandi di finanziamento individuati da una Struttura vengono segnalati all Area Funzionale Tecnica per l aggiornamento dell elenco. 3. Le Strutture dell Agenzia fanno riferimento all elenco per la individuazione dei bandi di interesse e sottopongono le proposte di partecipazione al Direttore Generale con opportuno anticipo rispetto alla scadenza del bando. Art. 8 - Piano di fattibilità 3
4 1. Per avviare il processo di partecipazione ad un bando, la Struttura predispone una proposta progettuale da inoltrare al Direttore Generale, nella quale sono rappresentate le ragioni di opportunità alla partecipazione al medesimo. 2. La proposta progettuale indica: - il titolo del progetto; - l ente finanziatore; - le Strutture dell Agenzia coinvolte; - le informazioni finanziarie essenziali (finanziamento, autofinanziamento, cofinanziamento, costi); - il Responsabile di progetto; - il Referente amministrativo e il Referente tecnico-scientifico del progetto; e descrive sommariamente: - gli obiettivi generali; - le attività da svolgere; - i principali vantaggi, con particolare riferimento alle ricadute rispetto al Piano della performance o, in mancanza, alla pianificazione strategica aziendale dell Agenzia approvata dal Direttore Generale; - la coerenza e le ricadute sui servizi erogati dall Agenzia. 3. Per la formulazione della proposta deve essere compilato il Piano di fattibilità (scheda fac-simile allegato sub 1) che, sottoscritto dal Responsabile della Strutture proponente, viene trasmesso a cura del medesimo al Direttore Generale prima della sottoscrizione di atti vincolanti per l Agenzia ed in tempi utili per la valutazione. Art. 9 - Istruttoria sul Piano di fattibilità 1. La valutazione in ordine alla presentazione di una candidatura progettuale ad un bando di finanziamento è di competenza del Direttore Generale che, in fase istruttoria, si avvale del supporto delle Aree Funzionali. 2. Ricevuto il Piano di fattibilità, il Direttore Generale lo assegna alle Aree Funzionali affinché provvedano agli approfondimenti necessari da rappresentare nella scheda istruttoria da sottoporre al Direttore Generale, attribuendo altresì il codice Arpa di identificazione della proposta di progetto. 3. In particolare, l Area Funzionale Tecnica provvede agli approfondimenti in ordine alla compatibilità tecnico-scientifica avendo a riferimento la mission dell Agenzia, alla integrazione negli indirizzi istituzionali annuali e pluriennali e alle ricadute operative sui servizi erogati, mentre l Area Funzionale Amministrativa provvede agli approfondimenti in ordine alla incidenza economica delle stesse nonché alla verifica di integrazione nei piani e programmi. 4. Preliminarmente alla presentazione al Direttore Generale, gli esiti dell istruttoria operata dalle Aree Funzionali sono portati a conoscenza e condivisi con il Direttore Tecnico e il Direttore Amministrativo e, per i risvolti di contabilità finanziaria, con l Ufficio Contabilità e Controllo. Art Approvazione della proposta progettuale 1. La valutazione della proposta progettuale viene espressa e formalizzata a firma del Direttore Generale e trasmessa, unitamente al Piano di fattibilità, al Responsabile della Struttura proponente. 2. La valutazione positiva e l approvazione della proposta progettuale vengono portate a conoscenza anche delle altre Strutture coinvolte. 3. Nel caso di cui al comma precedente, la Struttura proponente dà avvio alla successiva fase di approfondimento e alla progettazione esecutiva, con il coinvolgimento delle altre Strutture dell Agenzia, tenendo conto delle indicazioni riportate nella valutazione formalizzata dal Direttore Generale. 4
5 Art Definizione delle modalità operative di svolgimento delle attività progettuali 1. Il Responsabile della Struttura proponente incarica dello sviluppo della proposta progettuale approvata dal Direttore Generale il Responsabile di progetto. 2. Il Responsabile del progetto provvede ad effettuare l analisi della tipologia e della quantità delle prestazioni da realizzare e definisce le modalità operative per l erogazione delle prestazioni, espresse in termini di: - categoria, servizio e risultato atteso, ove pertinente; - prodotti da realizzare e relative specifiche, con riferimento alla classificazione riportata in tab. A, allegato sub. 2; - procedure e metodi; - azioni di controllo da realizzarsi periodicamente per valutare il grado di coerenza con quanto preventivato. 3. Nella fase di sviluppo del progetto devono essere specificate e dettagliate anche le risorse necessarie per la realizzazione, indicando -per ogni voce di spesa- il costo preventivato, con particolare riferimento a: - risorse umane già presenti in organico da dedicare alle attività progettuali (team di progetto costituito da dirigenti/comparto e rispettivi compiti) con l indicazione del tempo/lavoro preventivato; - eventuali risorse umane da acquisire (se autorizzate dal Direttore Generale in sede di valutazione della proposta) con l indicazione delle competenze necessarie e del tempo/lavoro preventivato; - apparecchiature da utilizzare se già presenti nella dotazione strumentale (tipologia, codice di identificazione) con l indicazione delle prestazioni da realizzare con le medesime (metodi, quantitativo preventivato); - eventuali apparecchiature da acquisire (se autorizzate dal Direttore Generale in sede di valutazione della proposta) con l indicazione delle prestazioni da realizzare con le medesime (metodi, quantitativo preventivato) e la specificazione se già presenti nel piano investimenti; - eventuali servizi in appalto da acquisire; - eventuali prodotti di consumo necessari per realizzare le attività (codice prodotto e quantitativo); - eventuali iniziative di formazione con l indicazione dei destinatari; - eventuali spese per trasferte; - eventuali attività di comunicazione da prevedere e attivare. Art Pianificazione delle attività del team di progetto 1. Il Responsabile di progetto con la collaborazione del team provvede a predisporre il piano esecutivo e un diagramma di Gantt che distribuisca le attività da realizzare in specifiche fasi per ognuna delle quali è identificato l evento da conseguire (milestone). 2. Il piano esecutivo, che deve dettagliare l impegno richiesto a tutti i componenti del team e specificare i momenti di check e di riesame, viene proposto dal Responsabile del progetto al Responsabile della Struttura. 5
6 Art Presentazione del progetto 1. Il Referente amministrativo del progetto, sulla base del piano esecutivo, compila la modulistica predisposta dal Soggetto finanziatore. 2. La documentazione viene sottoscritta dal Responsabile della Struttura proponente. Ove espressamente richiesto dal bando o da disposizioni del Soggetto finanziatore, i documenti di presentazione della proposta sono sottoscritti dal Direttore Generale. 3. Sono in ogni caso a firma del Direttore Generale la eventuale dichiarazione di intenti verso l ente finanziatore, il capofila e/o i partner, l impegno a garantire l eventuale quota di finanziamento a carico dell Agenzia, gli eventuali accordi o convenzioni interpartenariali o con l ente finanziatore. 4. All atto della presentazione della candidatura di progetto, il Responsabile ne invia copia anche alle Aree Funzionali. Art Gestione del dossier delle attività progettuali e reportistica 1. Il Responsabile del progetto è responsabile della gestione tecnica ed economica del progetto secondo le procedure previste dalle regolamentazioni del soggetto finanziatore. 2. Il Responsabile del progetto deve altresì garantire la produzione ed archiviazione della documentazione tecnico-amministrativa relativa allo sviluppo progettuale. 3. Il Referente amministrativo aggiorna il fascicolo progettuale con riferimento alla documentazione necessaria per la rendicontazione delle spese, delle entrate e per un eventuale audit. Art Approvazione del progetto e avvio delle attività 1. In caso di approvazione del progetto da parte del soggetto finanziatore, l avvio delle attività è disposto successivamente alla adozione di determinazione dirigenziale del Responsabile della Struttura proponente o incaricata della realizzazione. 2. Qualora in sede di approvazione siano stati introdotti elementi di variazione in ordine all entità del finanziamento, alle Strutture dell Agenzia coinvolte, alla rimodulazione delle voci di spesa all interno del quadro economico progettuale con particolare riferimento alle spese di investimento e alla tipologia quali-quantitativa dei servizi erogati, il piano di fattibilità aggiornato deve essere sottoposto al Direttore Generale preliminarmente all avvio dell attività. 3. Con il provvedimento di cui al comma precedente, il Responsabile di Struttura: - prende atto dell avvenuta approvazione del progetto da parte del Soggetto finanziatore; - formalizza il piano esecutivo del progetto; - approva e sottoscrive, ove necessario, gli atti previsti dal Soggetto finanziatore conseguenti alla partecipazione al progetto; - dà atto dell avvenuta individuazione del Responsabile di progetto, se diverso dal Responsabile di Struttura, del Referente amministrativo e del Referente tecnicoscientifico; - trasmette il progetto esecutivo approvato a tutte le Strutture coinvolte ed al team, comunicando la data di avvio del progetto; - effettua un riesame della pianificazione interna della Struttura, come da PEG vigente ed ulteriori eventuali progetti già approvati; - richiama le necessità di adeguamento del bilancio d esercizio vigente annuale e pluriennale riconosciute dal Direttore Generale in sede di piano di fattibilità. 4. Nel caso in cui la proposta progettuale provenga dal Responsabile di una Struttura semplice specialistica, la determinazione viene adottata dal Direttore del Dipartimento provinciale al quale la Struttura afferisce. 6
7 5. Il provvedimento di avvio delle attività viene inviato alle Aree Funzionali, all Ufficio Contabilità e Controllo ed agli altri Uffici Amministrativi interessati nonché alle altre Strutture coinvolte. Art Disposizioni contabili 1. Le risorse derivanti dai progetti sono iscritte nei capitoli di entrata corrispondenti alla natura dell Ente finanziatore. 2. Per i progetti assistiti da finanziamento comunitario, co-finanziamento nazionale ed eventualmente regionale potrà provvedersi all adozione di atti e di misure adeguate a dare evidenza contabile della gestione delle risorse. 3. In relazione alle esigenze progettuali, evidenziate dal Responsabile di progetto e riconosciute dal Direttore Amministrativo, sono apportate le variazioni alle dotazioni finanziarie necessarie alla realizzazione del progetto. In particolare: a. con la prima variazione utile al bilancio d esercizio, si procede all iscrizione delle risorse progettuali che devono essere articolate, in entrata e in spesa, nel rispetto del principio di salvaguardia degli equilibri di bilancio ed in coerenza con le tempistiche di avanzamento del progetto; b. con la stessa variazione possono essere altresì apportate allo stanziamento di capitoli di spesa già iscritti le variazioni necessarie a consentire la corretta imputazione delle spese progettuali, ivi comprese le variazioni degli stanziamenti dei capitoli di spesa in misura pari agli importi indicati in sede di progettazione. Art Avanzamento, monitoraggio, rendicontazione e conclusione delle attività 1. I rapporti tecnici amministrativi e le rendicontazioni delle spese intermedie trasmesse al Soggetto finanziatore secondo le modalità e tempistiche previste dal bando di finanziamento sono inviate anche alle Aree Funzionali e alla Struttura deputata al controllo di gestione. 2. Le eventuali variazioni al piano di attività approvato in via amministrativa, ivi compreso il quadro economico di spesa, che si dovessero verificare nel corso del progetto sono comunicate alle Aree funzionali dalla Struttura responsabile. 3. La rendicontazione finale, approvata con determinazione dirigenziale del Responsabile di Struttura, su proposta del Responsabile di progetto, evidenzia, sotto l aspetto tecnicoscientifico ed economico, il raggiungimento degli obiettivi di progettazione esecutiva, gli eventuali scostamenti e le loro cause principali e deve anche comprendere un analisi dei risultati ottenuti. 4. La determinazione di rendicontazione finale, che sancisce la chiusura del progetto evidenziando i possibili sviluppi futuri e le eventuali ricadute positive sulle attività istituzionali, viene inviata alle Aree Funzionali e alla Struttura deputata al controllo di gestione. 5. L Area Funzionale Tecnica analizza gli sviluppi tecnico-scientifici derivanti dalle attività progettuali, le ricadute sulle funzioni dell Agenzia e le opportunità di diffusione della conoscenza a supporto del governo delle attività comprese nell ambito tecnico, predisponendo anche specifica reportistica di sintesi a supporto del Direttore Tecnico. 7
8 Titolo III ACCORDI CON SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI Art Oggetto 1. Il presente Titolo disciplina l organizzazione, l avvio e la gestione di attività a titolo oneroso relative a prestazioni: a) previste dal tariffario dell Agenzia ma per le quali risulta necessario procedere all acquisizione di risorse aggiuntive (personale, strumentazione, hardware, software, automezzi, ecc.) o all affidamento di servizi specifici a supporto delle attività; b) da progettare, in quanto non previste nel tariffario dell Agenzia. 2. Con riferimento alle attività di cui alla lettera a) del precedente comma l accordo con il Soggetto pubblico (di seguito committente ) o privato (di seguito cliente ) è concluso mediante scambio di corrispondenza da cui risulti l incontro della volontà delle parti. 3. Con riferimento alle attività di cui alla lettera b) del comma 1 l accordo con il committente o con il cliente è concluso rispettivamente mediante stipulazione di una convenzione o di un contratto. Art Piano di fattibilità 1. Per avviare il processo di svolgimento di attività a titolo oneroso a favore di soggetti pubblici o privati di cui all articolo precedente, la Struttura predispone una proposta progettuale da inoltrare al Direttore Generale, nella quale sono rappresentate le ragioni di opportunità allo svolgimento dell attività. 2. La proposta progettuale indica: - l oggetto delle attività da realizzare; - il soggetto committente o cliente; - le Strutture dell Agenzia coinvolte; - l entità del corrispettivo; - il costo complessivo del progetto, ottenuto da una stima dei costi da sostenere articolati in: o risorse i cui costi sono già ricompresi nelle spese ordinarie di funzionamento dell Agenzia; o risorse specifiche e aggiuntive da acquisire; - il Responsabile del Progetto; - il Referente amministrativo e il Referente tecnico-scientifico del progetto; e descrive sommariamente le ricadute rispetto al Piano della performance o, in mancanza, alla pianificazione strategica aziendale dell Agenzia approvata dal Direttore Generale, ivi compresa la necessità motivata di avviare per la realizzazione dell attività la richiesta di applicazione dell art. 43 della Legge 449/ Per la formulazione della proposta deve essere compilato il Piano di fattibilità (scheda fac-simile allegato sub. 1) che, sottoscritto dai Responsabili di tutte le Strutture coinvolte nelle fasi di realizzazione, viene trasmesso a cura del Responsabile della Struttura proponente al Direttore Generale. Art Istruttoria sul Piano di fattibilità 1. La proposta progettuale è valutata dal Direttore Generale che, in fase istruttoria, si avvale del supporto delle Aree Funzionali secondo l iter descritto al precedente art. 9 al quale si rinvia. 8
9 Art Approvazione della proposta progettuale 1. L approvazione della proposta progettuale viene formalizzata a firma del Direttore Generale e trasmessa, unitamente al Piano di fattibilità, alla Struttura proponente secondo l iter descritto al precedente art. 10 al quale si rinvia. 2. In caso di parere favorevole, la Struttura proponente attiva con il committente o il cliente il riesame della richiesta e dell offerta così come previsto dalla procedura U.RD.T001 Riesame del contratto. Art Rinvio a disposizioni di cui al Titolo II 1. Si procede con le stesse modalità indicate dai precedenti artt. 11, 12, 14, 16 e 17, per quanto applicabili. Art Avvio delle attività 1. L avvio delle attività è disposto con determinazione dirigenziale del Responsabile della Struttura Complessa proponente o incaricata della realizzazione, salvo i casi di competenza del Direttore Generale di cui all articolo successivo. 2. Con il provvedimento di avvio delle attività, il Responsabile di Struttura Complessa o il Direttore Generale: - approva la convenzione o il contratto di Arpa Piemonte con il committente o il cliente e, contestualmente, recepisce anche il piano esecutivo; - dà atto dell avvenuta individuazione del Responsabile di progetto, se diverso dal Responsabile di Struttura complessa o semplice specialistica, del Referente amministrativo e del Referente tecnico-scientifico; - trasmette il progetto esecutivo al team e a tutte le Strutture coinvolte ai fini dell adeguamento del PEG e comunica la data di avvio del progetto ed i riferimenti essenziali (nome del Responsabile di progetto, del Referente amministrativo e del Referente tecnico-scientifico); - effettua un riesame della pianificazione interna della Struttura, come da PEG vigente ed ulteriori eventuali progetti già approvati; - richiama le necessità di adeguamento del bilancio d esercizio vigente annuale e pluriennale riconosciute dal Direttore Generale in sede di piano di fattibilità. 3. Nel caso in cui la proposta progettuale provenga dal Responsabile di una Struttura semplice specialistica, la determinazione viene adottata dal Direttore del Dipartimento provinciale al quale la Struttura afferisce. 4. Il provvedimento di avvio delle attività viene inviato alle Aree Funzionali, all Ufficio Contabilità e Controllo ed agli altri Uffici Amministrativi interessati nonché alle altre Strutture coinvolte. Art Accordi relativi ad attività attuative di scelte strategiche dell Agenzia 1. In caso di attività di cui al presente titolo che siano attuative di scelte strategiche dell Agenzia, l approvazione della proposta progettuale e dell accordo avviene con decreto del Direttore Generale. 2. Sono sempre considerati attuativi di scelte strategiche dell Agenzia i seguenti accordi: - convenzioni con ISPRA; - convenzioni con altra Agenzia regionale per la protezione dell ambiente che non consistano in mere prestazioni di servizi previsti dal tariffario dell Arpa Piemonte; - convenzioni quadro oggetto di vigilanza da parte del Presidente della Giunta regionale ai sensi della D.G.R. n del s.m.i.; - convenzioni quadro di collaborazione didattica e scientifica con Università e Politecnici; 9
10 - convenzioni con Comuni, Province e Regioni vertenti su argomenti di stretta competenza degli organi politici degli Enti medesimi e, in quanto tali, approvati con deliberazione degli organi consiliari e contraddistinti dalla firma del Sindaco o Presidente ovvero dell Assessore o Direttore Generale delegato. 3. La proposta di decreto del Direttore Generale è formulata dal Responsabile della Struttura ovvero dal Direttore Tecnico per le Strutture specialistiche nonché in caso di coinvolgimento nello svolgimento delle attività di più Strutture. Titolo IV DISPOSIZIONI COMUNI Art Inserimento nel sistema di programmazione e controllo 1. Le attività derivanti dalla realizzazione di progetti e accordi di cui ai precedenti Titoli II e III vengono inserite nei documenti e negli strumenti di programmazione e controllo dell Agenzia. 2. A tal fine devono essere prese in considerazione le informazioni contenute nel piano progettuale esecutivo che permettono: l aggiornamento dei documenti di programmazione dell Agenzia, ProgEST e ProgINT organizzati con specifici capitoli dedicati; l aggiornamento dei documenti di pianificazione o PEG delle Strutture coinvolte dalle attività; o Piano degli investimenti; o Piano di formazione; o Piano del fabbisogno occupazionale; o Piano di comunicazione; o eventuali altri piani interessati. il monitoraggio dell andamento delle attività progettuali al fine di identificare con tempestività la necessità di interventi correttivi, da realizzare attraverso o le milestone; o le risorse utilizzate; o le spese e le entrate. la rappresentazione sintetica o analitica dell attività progettuale svolta ad integrazione delle attività istituzionali, attraverso report organizzati con specifici capitoli dedicati alle attività rese a titolo oneroso; la misurazione delle performance e la relativa rappresentazione. Titolo V NORME TRANSITORIE E FINALI Art Abrogazioni 1. Il presente regolamento abroga e sostituisce la direttiva del Direttore Generale n. 4/2005. Art Disposizioni transitorie 1. In fase di prima applicazione il presente regolamento viene applicato in via sperimentale. 2. Nel corso della sperimentazione il Direttore Amministrativo potrà impartire indicazioni utili a favorire il massimo coinvolgimento in via preventiva delle Strutture coinvolte nella realizzazione dei progetti, nonché indicazioni finalizzate all integrazione delle disposizioni contenute nel presente regolamento con l evoluzione del sistema di programmazione e controllo in coerenza con le indicazioni del Comitato Regionale di Indirizzo e con le disposizioni di cui al D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150, recante Attuazione della legge 4 10
11 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, e la l.r. 29 aprile 2011, n. 7, recante Modifiche alla legge regionale 28 luglio 2008, n. 23 (Disciplina dell'organizzazione degli uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza e il personale) in attuazione del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 e adeguamento al decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, in materia di organizzazione e contenimento della spesa del personale, nonché con le disposizioni di cui al D.Lgs. 23 giugno 2011, n. 118, recante Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42. Art Modifiche degli allegati 1. La scheda fac-simile e la tabella allegati al presente regolamento, di cui rispettivamente agli articoli 8 comma 3 e 19 comma 3 e all articolo 11 comma 2 potranno essere successivamente modificati, previo assenso del previo assenso del Direttore Amministrativo, dal dirigente responsabile dell Area Funzionale Amministrativa. Art Entrata in vigore 1. Il presente regolamento è adottato con decreto del Direttore Generale ed entra in vigore il quindicesimo giorno successivo alla data di pubblicazione nella sezione intranet del sito istituzionale. 2. Per i progetti le convenzioni o contratti e per gli ordinativi confermati in essere alla data di entrata in vigore della presente direttiva, i relativi Responsabili sono tenuti ad adeguare, per le fasi esecutive, il processo alle disposizioni presenti. 11
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