RELAZIONE TECNICA DI VERIFICA DI CLIMA ACUSTICO SECONDO LA LEGGE QUADRO n 447 DEL 26/10/95 LA L.R. n 13 DEL 10/08/01 E IL D.G.R. n 7/8313 DEL 08/03/02

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1 Relazione tecnica RELAZIONE TECNICA DI VERIFICA DI CLIMA ACUSTICO SECONDO LA LEGGE QUADRO n 447 DEL 26/10/95 LA L.R. n 13 DEL 10/08/01 E IL D.G.R. n 7/8313 DEL 08/03/02 Committente: Comune di BUSSERO Piazza Diritti dei Bambini Bussero (MI) P.IVA Oggetto d indagine: Realizzazione area parcheggi comunali Via Volta, Bussero (MI) Condotta da: Dott. Domenico Lo Iudice Tecnico Competente in Acustica Ambientale Via delle Vigne Biassono (MB)

2 2 SOMMARIO 1. INTRODUZIONE Elenco degli strumenti normativi I limiti assoluti di zona DPCM 14/11/ Criterio differenziale Modalità e criteri di redazione della documentazione di previsione di clima acustico DGR 7/8381/ DESCRIZIONE DELL INTERVENTO 9 3. CARATTERIZZAZIONE DELL AREA DI INTERVENTO ANALISI DI CLIMA ACUSTICO Metodologia di misura ed analisi Strumentazione utilizzata Risultato della campagna di misure Verifica dei limiti di legge CONCLUSIONI ALLEGATO A: CERTIFICAZIONE TECNICO COMPETENTE 16

3 3 1. INTRODUZIONE La presente relazione si riferisce alla verifica di compatibilità acustica dell area interessata dall intervento di una nuova area parcheggi comunali, seguendo la metodologia stabilita nell art. 6 comma 1 del D.G.R. N 7/8381 del 08/03/02. La verifica di clima acustico verrà condotta seguendo quanto prescritto nella Legge N 447/95 Legge quadro sull inquinamento acustico, nella L.R. N 13/01 Norme in materia di inquinamento acustico seguendo quanto stabilito nell art. 6 del D.G.R. 8 Marzo 2002 N. 7/8313 Modalità e criteri di redazione della documentazione di previsione di impatto acustico e di valutazione previsionale del clima acustico Elenco degli strumenti normativi La normativa sulle problematiche di inquinamento acustico è in rapida evoluzione, attualmente possiamo considerare le seguenti leggi di riferimento come quelle di interesse nelle presente relazione tecnica e che coinvolgono direttamente il nostro caso specifico. DPCM 1/3/91 "Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell'ambiente esterno"; Legge Quadro sull inquinamento acustico n. 447 del 26/10/95; DPCM 11/12/96 "Applicazione del criterio differenziale per gli impianti a ciclo continuo"; DPCM 14/11/97 "Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore";

4 4 DPCM 18/09/97 "Determinazione dei requisiti delle sorgenti sonore nei luoghi di intrattenimento danzante"; DPCM 31/10/97 "Metodologia di misura del rumore aeroportuale"; DPCM 5/12/97 "Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici"; DPCM 16/03/98 "Tecniche di rilevamento e misurazione dell inquinamento acustico"; L.R. N 13 del 10/08/2001 Norme in materia di inquinamento acustico. D.G.R. 8 Marzo 2002 N 7/8313 Modalità e criteri di redazione della documentazione di previsione di impatto acustico e di valutazione previsionale del clima acustico. DPR N 459 del 18/11/1998 regolamento recante norme di esecuzione dell'articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447, in materia di inquinamento acustico derivante da traffico ferroviario. D.P.R. N. 142 del 30 marzo 2004 Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell'articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n Codice Civile (art. 844) sull'esercizio di attività rumorose eccedenti il limite della normale tollerabilità; Codice Penale (art. 659) sul disturbo delle occupazioni e del riposo; Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (R.D n art. 66); Testo unico delle leggi sanitarie (R.D art. 216); Sent. n.151/86, 153/86, 210/87 della Corte Costituzionale sulla salvaguardia dell'ambiente; 1.2. I limiti assoluti di zona DPCM 14/11/97 Il DPCM 1/3/91 e il successivo DPCM 14/11/97 prevedono la classificazione del territorio comunale in zone di sei classi: Classe I - Aree particolarmente protette Rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc. Classe II - Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale Rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali e artigianali. Classe III - Aree di tipo misto Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici. Classe IV - Aree di intensa attività umana Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività

5 5 artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali; le aree con limitata presenza di piccole industrie. Classe V - Aree prevalentemente industriali Rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali con scarsità di abitazioni. Classe VI - Aree esclusivamente industriali Rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali prive di insediamenti abitativi. Viene poi fissata una suddivisione dei livelli massimi in relazione al periodo di emissione del rumore, definito dal decreto come "Tempo di riferimento": - periodo diurno dalle h 6.00 alle h 22.00; - periodo notturno dalle h alle h I limiti massimi di immissione prescritti nel DPCM 14/11/97, fissati per le varie aree, sono rappresentati nella tabella seguente Classe di destinazione d'uso del Territorio Periodo Diurno (6-22) Periodo Notturno (22-6) Classe I - Aree particolarmente protette Classe II - Aree destinate ad uso residenziale Classe III - Aree di tipo misto Classe IV - Aree di intensa attività umana Classe V - Aree prevalentemente industriali Classe VI - Aree esclusivamente industriali Limti massimi di immissione per le diverse aree (DPCM 14/11/97). Mentre, per quel che riguarda i limiti di emissione (misurati in prossimità della sorgente sonora) abbiamo i seguenti limiti. Classe di destinazione d'uso del Territorio Periodo Diurno (6-22) Periodo Notturno (22-6) Classe I - Aree particolarmente protette Classe II - Aree destinate ad uso residenziale Classe III - Aree di tipo misto Classe IV - Aree di intensa attività umana Classe V - Aree prevalentemente industriali Classe VI - Aree esclusivamente industriali Limiti massimi di emissione per le diverse aree (DPCM 14/11/97). Ai limiti sopraccitati dobbiamo affiancare i valori cosiddetti di qualità che rappresentano i valori da conseguire nel breve, nel medio e nel lungo periodo con le tecnologie disponibili. Classe di destinazione d'uso del Territorio Periodo Diurno (6-22) Periodo Notturno (22-6)

6 6 Classe I - Aree particolarmente protette Classe II - Aree destinate ad uso residenziale Classe III - Aree di tipo misto Classe IV - Aree di intensa attività umana Classe V - Aree prevalentemente industriali Classe VI - Aree esclusivamente industriali Valori di qualità per le diverse aree (DPCM 14/11/97). I livelli di pressione sonora, ponderati con la curva di pesatura A, devono essere mediati attraverso il Livello Equivalente (Leq). In attesa della suddivisione del territorio comunale nelle zone di cui alla tabella precedente, si applicano per le sorgenti fisse i seguenti limiti di accettabilità (art. 6 DPCM 1/3/91): Classe di destinazione d'uso del Territorio Periodo Diurno (6-22) Periodo Notturno (22-6) Tutto il territorio nazionale Zona A (art. 2 D.M. n. 1444/68) Zona B (art. 2 D.M. n. 1444/68) Aree esclusivamente industriali Limiti massimi per le diverse aree in attesa di zonizzazione (DPCM 1/3/91) Criterio differenziale Questo tipo di criterio è un ulteriore parametro di valutazione che si applica alle zone non esclusivamente industriali e all interno dei locali abitativi che si basa sulla differenza di livello tra il "rumore ambientale" e il "rumore residuo". Il "rumore ambientale" viene definito come il livello equivalente di pressione acustica ponderato con la curva A del rumore presente nell'ambiente con la sovrapposizione del rumore relativo all'emissione delle sorgenti disturbanti specifiche. Con "rumore residuo" si intende invece il livello equivalente di pressione acustica ponderato con la curva A presente senza che siano in funzione le sorgenti disturbanti specifiche. Il criterio differenziale non si applica nei seguenti casi, in quanto ogni effetto del rumore è da ritenersi trascurabile: se il rumore misurato a finestre aperte sia inferiore a 50 db(a) durante il periodo diurno e 40 db(a) durante il periodo notturno; se il livello del rumore ambientale misurato a finestre chiuse sia inferiore a 35 db(a) durante il periodo diurno e 25 db(a) durante il periodo notturno. Non si dovrà tenere conto di eventi eccezionali in corrispondenza del luogo disturbato. Le differenze ammesse tra il livello del "rumore ambientale" e quello del "rumore residuo" misurati nello stesso modo non devono superare i 5 db(a) nel periodo diurno e 3 db(a) nel periodo notturno. La misura deve essere eseguita nel "tempo di osservazione" del fenomeno acustico.

7 7 Con il termine "tempo di osservazione" viene inteso il periodo, compreso entro uno dei tempi di riferimento (diurno, notturno), durante il quale l'operatore effettua il controllo e la verifica delle condizioni di rumorosità. Nella misura del "rumore ambientale" ci si dovrà basare su un tempo significativo ai fini della determinazione del livello equivalente e comunque la misura dovrà essere eseguita nel periodo di massimo disturbo. Poiché l analisi previsionali di clima acustico non prevede la verifica dei livelli secondo il criterio differenziale ma la sola conformità tra i livelli di immissione post opera e i limiti assoluti stabiliti dalla classificazione acustica del territorio, nel seguito non si farà riferimento al criterio differenziale tra i metodi di verifica di idoneità dell area.

8 Modalità e criteri di redazione della documentazione di previsione di clima acustico DGR 7/8381/02 L articolo 6 del D.R.G. N 7/8381 del 08/03/02 fissa la modalità con la quale deve essere redatta una relazione previsionale di clima acustico, in particolare, la documentazione deve comprendere apposita relazione tecnica contenente almeno: a) la descrizione, tramite misure e/o calcoli, dei livelli di rumore ambientale (valori assoluti di immissione) e dell andamento nel tempo. I livelli sonori suddetti devono essere valutati in posizioni significative del perimetro esterno che delimita l'edificio o l'area interessata al nuovo insediamento, preferibilmente, in corrispondenza alle posizioni spaziali dove sono previsti i recettori sensibili indicali all'art. 8, comma 3, della legge 447/95. Per tale descrizione possono essere utilizzate oltre alle norme di legge anche specifiche Norme tecniche quali ad esempio la UNI 9884 e le ISO 1996; b) le caratteristiche temporali nella variabilità dei livelli sonori rilevabili in punti posti in prossimità del perimetro dell'area interessata dalle diverse sorgenti presenti nelle aree circostanti. Occorrono dettagli descrittivi delle sorgenti sonore e dell effetto sui livelli di pressione sonora misurabili in tali punti. Sono necessari dati di carattere quantitativo da riferire a posizioni significative da concordare con il Comune e la struttura dell'a.r.p.a. territorialmente competenti. Le fonometrie effettuate prima della realizzazione dell insediamento devono permettere la valutazione nei punti oggetto di indagine del contributo delle sorgenti sonore già esistenti. I rilevamenti fonometrici effettuati dopo la realizzazione dell insediamento, nelle posizioni precedentemente individuate ed in altre che fossero ritenute significative in accordo con l'ente di controllo, serviranno a verificare la conformità dei livelli di rumore ai limiti stabiliti dalla normativa vigente; c) informazioni e dati che diano la descrizione della disposizione spaziale del singolo edificio con le caratteristiche di utilizzo del medesimo edifici e dei suoi locali, il tipo di utilizzo degli eventuali spazi aperti, la collocazione degli impianti tecnologici e dei parcheggi, la descrizione dei requisiti acustici degli edifici e di loro componenti previsti nel progetto; d) le valutazioni relativa alla compatibilità del nuovo insediamento in progetto con il clima acustico preesistente nell area. Se la compatibilità dal punto di vista acustico è valutata tramite la messa in opera di sistemi di protezione dal rumore occorre fornire i dettagli le tecnici descrittivi delle misure adottale nella progettazione e dei sistemi di protezione acustica preventivati; e) la descrizione di eventuali significative variazioni di carattere acustico indotte dalla presenza del nuovo insediamento in aree residenziali o particolarmente protette già esistenti che sono vicine al nuovo insediamento e che saranno interessate dalle modifiche Indotte dallo stesso.

9 9 2. DESCRIZIONE DELL INTERVENTO La presente descrizione si riferisce alla realizzazione di un parcheggio comunale in via Volta a Bussero, MI. Nelle pagine che seguono si riportano alcune immagini descrittive del progetto

10 10 3. CARATTERIZZAZIONE DELL AREA DI INTERVENTO Il Comune di Bussero è dotato di zonizzazione acustica del territorio: il lotto in oggetto è stato inserito in Classe II, come evidenziato nello stralcio di zonizzazione allegato.

11 11 I limiti massimi di immissione della Classe II pari a 55 db(a) nella fascia diurna, e 45 db(a) in quella notturna (vedi tabella che segue) sono quindi quelli da rispettare nella presente verifica. Classe di destinazione d'uso del Territorio Periodo Diurno (6-22) Periodo Notturno (22-6) Classe I - Aree particolarmente protette Classe II - Aree destinate ad uso residenziale Classe III - Aree di tipo misto Classe IV - Aree di intensa attività umana Classe V - Aree prevalentemente industriali Classe VI - Aree esclusivamente industriali Limiti massimi di immissione per le diverse aree (DPCM 14/11/97).

12 12 4. ANALISI DI CLIMA ACUSTICO In base alle prescrizioni dell art. 6 comma 1 lettera b), è necessario effettuare delle indagini fonometriche prima della realizzazione dell insediamento, che devono permettere la valutazione del contributo delle sorgenti sonore già esistenti Metodologia di misura ed analisi Le misure sono state effettuate seguendo le indicazioni esposte nella Legge quadro sull inquinamento acustico n 447 del 26/10/95 e il DPCM 16/03/98 sulle tecniche di rilievo dell inquinamento acustico. Le misure sono state eseguite in condizioni meteorologiche buone ed in assenza di fenomeni perturbativi o precipitazioni atmosferiche, verificando, durante le fasi di rilievo, la normale viabilità della zona. Lo strumento è stato calibrato prima e dopo i rilievi, verificando che lo scarto tra le due misure risultasse inferiore a 0.5 db di differenza. Per effettuare i rilievi ci si è posti ad almeno un metro di distanza dalle eventuali superfici riflettenti, lo strumento è stato posizionato sul terrazzo primo piano, a circa 8 metri dal piano stradale. Come definito al punto 11 dell allegato A del DPCM 16/03/98, il Livello di rumore ambientale (L A ), è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato "A", prodotto da tutte le sorgenti di rumore esistenti in un dato luogo e durante un determinato tempo. Il rumore ambientale è costituito dall'insieme del rumore residuo e da quello prodotto dalle specifiche sorgenti disturbanti, con l'esclusione degli eventi sonori singolarmente identificabili di natura eccezionale rispetto al valore ambientale della zona. L A, è il livello che si confronta con i limiti massimi di immissione caratteristici dei ricettori: 1) nel caso dei limiti differenziali, è riferito a T M (tempo di misura) 2) nel caso di limiti assoluti è riferito a T R (tempo di riferimento che rappresenta il periodo della giornata all'interno del quale si eseguono le misure. La durata della giornata è articolata in due tempi di riferimento: quello diurno compreso tra le h 6,00 e le h 22,00 e quello notturno compreso tra le h 22,00 e le h 6,00) Strumentazione utilizzata Per la raccolta e la gestione dei dati si sono utilizzati i seguenti strumenti: - Analizzatore statistico/ fonometro integratore Svantek, modello Svan calibratore Aclan mod. CAL01 Tutti i dati rilevati sono stati memorizzati all interno dello strumento, ed in seguito stampati per una successiva elaborazione. Il fonometro risulta omologato in classe 1 secondo gli standard EN ed EN ed è dotato di filtri a norma EN 61260/1995 ed EN 61094/1/4-1995; ed è stato opportunamente calibrato prima e dopo la misura tramite un calibratore rispondente alle normative CEI La strumentazione è di recente produzione, ed è dotata di certificazione di taratura rilasciata da laboratorio certificato non anteriore a due anni come da certificati in allegato.

13 Risultato della campagna di misure Di seguito riportiamo in formato grafico il riassunto dei livelli misurati ed elaborati. Mis 2 residuale esterno notturno Livello Residuale Notturno al ricettore esterno = 45.0 db(a) Livello Residuale Diurno al ricettore esterno = 49.4 db(a)

14 Verifica dei limiti di legge Nel caso specifico si sta valutando il clima acustico, per cui la verifica è stata condotta confrontando i livelli ambientali medi misurati e i limiti assoluti di zona. Nella tabella che segue, riportiamo in modo sintetico i Livelli di rumore Ambientali riferiti al tempo di riferimento. Punto di misura PERIODO DIURNO ( ) Livello di rumore Ambientale nel periodo Limite massimo di immissione classe II Criterio assoluto (A) 55 db(a) SODDISFATTO Punto di misura PERIODO NOTTURNO ( ) Livello di rumore Ambientale nel periodo Limite massimo di immissione classe IV Criterio assoluto db(a) 45 db(a) SODDISFATTO Come si evince dai livelli riportati nelle tabelle, le misure attestano che i limiti massimi di immissione della classe II sono rispettati; i Livelli garantiranno il rispetto dei limiti assoluti indicati dalla Zonizzazione Acustica Comunale

15 15 5. CONCLUSIONI Nella presente relazione si è analizzato il clima acustico dell area interessata dall intervento in Volta a Bussero, MI. L analisi di clima acustico condotta ha riscontrato il rispetto da parte dei Livelli Ambientali Attuali dei Limiti Assoluti imposti dalla Zonizzazione Acustica Comunale. Lissone 10/05/2016 Il tecnico competente Dott. Domenico Lo Iudice

16 16 6. ALLEGATO A: CERTIFICAZIONE TECNICO COMPETENTE

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