Progetto CARBOMARK. Ruolo delle imprese nel mercato volontario del carbonio
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1 Progetto Dr. Federico Balzan Divisione Ricerca & Sviluppo Asiago, 29 settembre 2010 COGENTE: La direttiva europea 2003/87/CE istituisce il sistema europeo di scambio delle quote di emissione dei gas-serra attraverso: L'assegnazione di quote di emissione a tutti gli impianti appartenenti alle categorie elencate nell'allegato I della direttiva attraverso Piani Nazionali di Assegnazione; Impianti di combustione oltre 20 MW Raffinerie di petrolio Cokerie Ecc. Le imprese Europee rientranti nel campo della Direttiva sono chiamate a limitare le loro di CO2 secondo quanto previsto dai piani nazionali di allocazione (NAP) L'obbligo, a partire dal 1 gennaio 2005, di una autorizzazione all'emissione di gas-serra per tutti gli impianti appartenenti alle categorie previste dalla direttiva;
2 COGENTE: la possibilità, per tutti gli operatori degli impianti, di scambiare quote di emissione con altri impianti e di utilizzare crediti derivanti da progetti JI (Joint Implementation) permette alle imprese dei Paesi con vincoli di emissione di realizzare progetti che mirano alla riduzione delle in altri paesi con vincoli di emissione CDM (Clean Development Mechanism) generazione di crediti di emissione attraverso l implementazione di progetti, che riducono le di gas serra in atmosfera, realizzati in paesi via di sviluppo l'istituzione di registri nazionali gestiti dagli Stati Membri. Ogni trasferimento di quote viene segnato nell'ambito del registro nazionale delle. VOLONTARIO: Esistono servizi di validazione e verifica indipendente di progetti volontari di riduzione di Gas Serra, per il rilascio di VER (Verified Emissions Reductions), ossia "unità di riduzione di ". Gli schemi sono basati su standard, protocolli e metodiche riconosciute a livello internazionale (analoghe a quelle previste dai meccanismi flessibili individuati dal Protocollo di Kyoto).
3 La certificazione volontaria dei sistemi di gestione consiste nel riconoscimento da parte di un organismo terzo che il servizio fornito da una organizzazione è conforme ad un documento normativo (standard), se esistente, oppure ad una specifica sviluppata ad hoc. ENTE DI NORMAZIONE emette lo standard; AZIENDA/ENTE CERTIFICATI intraprendono il percorso di certificazione e Sottostanno alle regole del gioco ; ENTE DI CERTIFICAZIONE garantisce l applicazione dello standard; Vi è inoltre un altro soggetto che accredita gli Enti di certificazione, il quale è a sua volta accreditato dall Ente di normazione. La certificazione dei sistemi di gestione e dei prodotti consente ad una organizzazione operante nel mercato di acquisire crescente fiducia da parte dei clienti, nonché di accedere a mercati nuovi. Le certificazioni sono un prezioso strumento per migliorare la qualità dei servizi offerti.
4 Si possono distinguere: Controllo del prodotto a) Ecolabel: (Regolamento CE n. 66/2010) è il marchio europeo di qualità ecologica che premia i prodotti e i servizi migliori dal punto di vista ambientale; b) EPD (Environmental Product Declaration): rappresenta la Dichiarazione Ambientale di Prodotto, documento che consente di comunicare informazioni oggettive e confrontabili relativamente alla prestazione ambientale di prodotti e servizi; c) LCA (Life Cycle Analysis): metodologia di Analisi del Ciclo di Vita; d) Carbon Footprint: metodologia di analisi della CO2 equivalente per la creazione di un prodotto; Si possono distinguere: Controllo del processo a) EMAS: Eco-Management and Audit Scheme è uno strumento volontario creato dalla Comunità Europea per valutare e migliorare le proprie prestazioni ambientali e fornire al informazioni sulla propria gestione ambientale; b) ISO 14000: identifica una serie di standard internazionali relativi alla gestione ambientale delle organizzazioni; c) PEFC e FSC: certificazioni forestali; d) Certificazione di Qualità - ISO 9001:2008; e) Certificazione di Sicurezza - OHSAS
5 I motivi che spingono le aziende ad aderire alle certificazioni e alle azioni sono: Etica e responsabilità ambientale e sociale dell azienda; Interesse ad anticipare la normativa cogente; Richiesta da parte del cliente; Individuazione di nuovi mercati; Spendibilità nel marketing e nella comunicazione; Accesso a maggiori punteggi negli acquisti pubblici; I risultati conseguiti dalle aziende certificate o promotrici di azioni sono: Sistema interno di produzione documentato ed organizzato in modo più razionale ed efficiente; Induce a migliorarsi in maniera continua; Politiche e strategie aziendali chiare; Valutazione secondo uno standard o protocollo condiviso che induce al confronto continuo col mercato; Incremento del numero di commesse e clienti; Maggiore visibilità sul mercato.
6 Un esempio concreto La Commissione europea ha incaricato un consorzio di centri di ricerca e consulenti internazionali di realizzare lo studio EVER, per valutare la capacità del marchio ecologico europeo ECOLABEL, di contribuire alla competitività delle aziende che lo hanno adottato. Dall indagine è emerso che i vantaggi percepiti (in ordine di percentuale) sono: miglioramento dell immagine aziendale nel mercato; miglioramento dei flussi di comunicazione e relazionali con i clienti miglioramento delle performance ambientali; maggiore efficienza e produttività delle risorse ambientali risparmi significativi nei costi di produzione (miglior gestione delle in atmosfera, del ciclo idrico, della gestione e recupero degli scarti e della selezione delle materie prime). Marchio europeo di qualità ecologica (Regolamento CE n. 66/2010) Lo studio ha tentato di misurare la variazione di fatturato, si è visto che ha generato un aumento del 3-5 % annuo con punte massime che raggiungono il % Fonte:
7 Diffusione e trend di crescita delle azioni nelle Aziende ISO Diffusione e trend di crescita delle azioni nelle Aziende REGOLAMENTO EMAS
8 l mercato. I vantaggi: 1.Calcolo gratuito delle per coloro che aderiscono alla prima fase del progetto; 2.Spendibilità commerciale del logo Carbomark. Come altri loghi di origine volontaria, dimostra l addizionalità dell Azienda nelle scelte relative all ambiente. FSC Forest Stewardship Council, A.C. "Programme for Endorsemen t of Forest Certification schemes" La terza versione (EMAS III) è stata pubblicata dalla Comunità Europea il 22/12/2009 con il Regolamento 1221/2009. Standard internazionali relativi alla gestione ambientale delle organizzazioni Stima gratuita delle per coloro che aderiscono alla prima fase del progetto La metodologia di calcolo: Il metodo di inventariazione dei dati si basa, in questa prima fase di avvio del mercato, sull approccio con metodologia LCA (Analisi del Ciclo di Vita) sviluppato grazie all elaborazione dei dati tramite un software dedicato, ossia SimaPro Analyst.
9 Calcolo delle La prima fase consiste nella predisposizione di un questionario alle aziende pilota coinvolte nel progetto che permette di identificare con un dettaglio significativo tutte le attività ed i consumi cui è sottoposta l azienda nelle fasi di produzione dei beni/servizi offerti. Il questionario rende evidenti i consumi, sulla base di diversi settori, di modo da rendere maggiormente modulabili gli eventuali interventi. I macro-temi affrontati dal questionario riguardano: Consumi energetici struttura Consumi base struttura Mobilità merci Mobilità azienda Calcolo delle La seconda fase prevede l analisi dei dati raccolti che consiste principalmente: a - validazione e controllo dei dati ottenuti; La prima di queste due fasi riguarderà la verifica dei dati raccolti, di modo che non si riscontrino valori estremamente al di fuori delle casistiche conosciute. Qualora si presentassero casi estremi o palesemente al di fuori del normale, in questa fase si potrebbe avviare un secondo contatto con l azienda che chiarifichi la situazione. b - applicazione del modello di stima della produzione di CO2 equivalente. Permette la traduzione in unità di CO2 equivalente delle informazioni raccolte tramite le visite in azienda con metodologia Life Cycle Assessment (LCA).
10 Le regole del gioco i confini del sistema del calcolo delle devono essere riferiti alle attività di pertinenza dell Azienda/Ente sottoposto alle procedure di calcolo. Le attività dei propri fornitori o clienti dovranno essere escluse dai confini del sistema del calcolo e quindi dal conteggio delle. Il conteggio dovrà essere basato sulla CO2 equivalente diretta ed indiretta all interno dei confini del sistema di cui al punto 1. Ciò significa che andranno considerate tutte le di gas clima alteranti prodotte dalla Azienda/Ente (CO2 equivalente) sia direttamente misurabili (i.e. a camino) sia indirette (i.e. contributo di CO2 equivalente generata per il riscaldamento dei locali in inverno). FORNITORI CO2 AZIENDA CO2 CLIENTI Cosa accadrà quando il mercato sarà avviato? NON si vincolerà l accesso al mercato all utilizzo di un software MA alla conformità ad alcuni protocolli i quali dovranno essere trasparenti nella metodologia e riconosciuti a livello internazionale. Tra questi citiamo: GHG Protocol Initiative ISO CD/ e ISO CD/ Greenhouse gases - Part 1 and Part 2: Specification for the quantification, monitoring and reporting of organization emissions and removals. DEFRA- Guida su come misurare e fare il reporting delle di gas serra (
11 UTILIZZO DEL LOGO Il logo può essere usato con o senza dichiarazioni. Le dichiarazioni ammesse sono le seguenti (proposte): Contribuiamo al contrasto dei cambiamenti climatici con la crescita dei nostri boschi Contribuiamo al contrasto dei cambiamenti climatici promuovendo la gestione sostenibile dei nostri boschi Contribuiamo a contrastare i cambiamenti climatici riducendo e compensando le nostre. Oltre a possibili dichiarazioni standard adottate dagli Osservatori possono essere usate altre dichiarazioni proposte dagli aderenti al mercato, purché preventivamente concordate con i responsabili degli Osservatori medesimi. UTILIZZO DEL LOGO Il logo Carbomark può essere utilizzato: sulle tabelle che individuano la proprietà forestale o il verde urbano oggetto del mercato o nei banner presenti in azienda; sul materiale di tipo promozionale: brochure, depliant, volantini, pubblicazioni varie, sugli spazi liberi pubblicitari o sui mezzi di trasporto; in attività promozionali audio o video (es. reti radiotelevisive, siti o rete internet, ecc.); sulla carta intestata o sui documenti fiscali e non che accompagnano il prodotto (bolle di accompagnamento, fatture, ecc.); sul prodotto della azienda emettitrice, ovvero sulle etichette ad esso applicate o sulle confezioni.
12 UTILIZZO DEL LOGO L utilizzo di tale logo è subordinato alla partecipazione al mercato e al mantenimento degli impegni sottoscritti nel caso delle aziende emettitrici può essere utilizzato per un periodo equivalente a quello per il quale si sono compensate le. Il diritto d uso del logo decade, in qualsiasi caso quando viene meno l adesione al Mercato; La gestione e il rilascio del logo sono effettuati dal responsabile dell Osservatorio dei crediti; Nel caso in cui si verificasse un uso improprio del marchio Carbomark, verranno attivati i meccanismi di denuncia legale così come previsto dalle regole nazionali sul copyright. Compensazione Carbomark vuole incentivare un certo sforzo da parte dell azienda/ente, in modo tale che sia riconoscibile un effettiva volontà di, misurabile con evidenze significative; Allo stesso tempo, si vuole garantire che non prevalga un approccio votato alla in assoluto delle, senza prevedere politiche aziendali tese verso la riduzione delle stesse.
13 Le filiere produttive potenzialmente interessate al progetto: Un esempio concreto: Aziende coinvolte in forma di pre adesione. Prossimi passi: Agosto - Settembre 2010 incontri tecnici per il conteggio delle Ottobre Novembre 2010 report tecnici degli emettitori Dicembre primi contratti.
14 Grazie per l attenzione
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