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1 ARTIFICIALI Silicone che passione! Soft bait rigging, in altre parole montature e strategie di impiego delle esche siliconiche in saltwater Testo e Foto di Francesco Giordano il cimino, la vetta, la punta della canna...il giro di manovella più o meno veloce...la tensione del filo o la sua lentezza... Potrebbero far muovere un elastico come un anguilla... Potrebbero far guizzare un accendino come un pesciolino... Potrebbero far saltare un tappo di sughero come una rana... Questo è lo spinning...! (Paolo Germani) 88 89

2 L a continua evoluzione della disciplina e il rapido avanzamento della tecnologia dei materiali e delle sperimentazioni costruttive ci danno sempre maggiori possibilità applicative e soluzioni tecniche trasversali tra il mondo saltwater ed il freshwater. Nel DNA stesso dello spinning tecnico non può tralasciarsi l eredità del bassfishing e, forse, anche della pesca a mosca. Discipline che pongono particolare attenzione alla correttezza della presentazione dell esca, al rapporto con lo strato d acqua INNESCO STANDARD ed alla corretta personalizzazione dei movimenti e dell animazione dell esca in rapporto all atteggiamento del predatore e all ambiente di caccia. Negli articoli apparsi nei numeri scorsi abbiamo evidenziato l importanza dell animazione dell esca in relazione agli apparati percettivi dei predatori e all ambiente, sottolineando quanto il miglior atteggiamento dell angler che voglia ricavare una soddisfazione, carnieri e foto ricordo a parte, sia quello di restare sempre in contatto con Per qualsiasi montaggio è fondamentale imparare il corretto innesco di un tipico amo da silicone a curva ampia. Nelle foto sono illustrati i vari passaggi per un esatto innesco di tale tipologia di amo senza generare tensioni anomale nella gomma. È essenziale che l amo sia molto resistente e che ci si procuri ami adeguati anche alle prede più imponenti nelle quali senz altro incorreremo se utilizzeremo, con insistenza ed in luoghi opportuni, le esche in silicone. Il discorso sugli ami da silicone merita un ulteriore approfondimento che proporremo nei prossimi numeri. Uno degli errori che si commette facilmente nell innesco dei siliconi e quello di entrare con l amo in un punto diverso dal centro della testa del silicone, magari dalla parte superiore, il che compromette l assetto. Raccomandiamo di entrare al centro della testa (foto 1 e 2) dell artificiale e, cosa essenziale, di uscire in un punto la cui distanza dalla testa sia uguale alla distanza tra l occhiello e il primo gomito dell amo (foto 3, 4 e 5) Le esche siliconiche sembrano fatte apposta per simulare il comportamento delle mangianze l esca fino a sentirne i movimenti immedesimandosi nello scenario di pesca. Per fare questo, oltre ad un attrezzatura adeguata, canne sensibili, mulinelli leggeri, fili sottili ed un buon manico, una componente essenziale della nostra azione di pesca sono gli artificiali. E le esche morbide in silicone rappresentano lo strumento più prestante per una pesca di ricerca, dove l angler può essere creativamente attivo nell animazione di artificiali che producono movimenti sempre differenti e naturali, poco invasivi o invasivi ma con naturalezza della presentazione, più coerenti con i movimenti reali di un pesce vero e di conseguenza più catturanti e soddisfacenti per il pescatore. Hardbait e softbait Di seguito prenderemo in esame una comparazione tra due esche della stessa categoria, e cioè due jerkbait, ma di differente consistenza, una rigida (hardbait) e l altra morbida (softbait). Già con questo esempio potremo comprendere le principali differenze di approccio e prospettiva che offrono le due tipologie di artificiali. Consideriamo un classico minnow; sappiamo che le due componenti principali del suo movimento sono tre: il rollio (rolling) lungo il proprio asse longitudinale, lo scodinzolio (wobbling), lo scarroccio o tendenza a sviare la sua traiettoria rispetto all asse di recupero. Questi movimenti sono in gran parte determinati dall interazione tra la paletta e le forze idrodinamiche che agiscono sull artificiale e anche dalla pesistica e dal bilanciamento interno. Tralasciando lo stimolo visivo che l artificiale propone al predatore (argomento già approfondito in altra occasione), osserviamo che lo spostamento d acqua e le vibrazioni prodotte dal nostro minnow sono dovute in gran parte al ritmo della sua andatura, magari arricchita dai nostri colpi di cimino (jerkate) e dalle variazioni di velocità del mulinello. Ma essenzialmente la rigidità del materiale consente di produrre delle vibrazioni che potranno solo vagamente ricordare quelle di un pesce vero, costituendone perciò una grossolana approssimazione del suono emesso dal nuoto di un pesce in carne ed ossa. Spesso questo è sufficiente a scatenare l attacco, specie se lavoriamo in condizioni a noi favorevoli: la schiuma, la notte, la mangianza, la frenesia alimentare; e cioè se troviamo un predatore già abbastanza disposto all attacco o semplicemente distratto o incapace, per le condizioni in cui si trova a cacciare, di valutare con esattezza di che natura è l oggetto che gli viene presentato. In altre parole utilizzando le esche dure è un po come se dovessimo contare sull errore che commette il predatore attaccando il nostro artificiale. Sono certo che dopo qualche tempo di pratica e di soddisfazioni in termini di catture, i nostri lettori cominceranno a sentire la necessità di andare oltre, e di tentare la cattura in un modo differente, anche a causa di tutte quelle condizioni in cui normalmente l assenza di una scaduta, ad esempio, o di grandi quantità di foraggio, o delle condizioni meteo-marine più idonee, rendono tutto più difficile e spesso condannano l angler ad un cappotto più che annunciato. Altra cosa che rende molto differente un esca in plastica o in metallo da un pesce vero è la difficoltà che si incontra, se non addirittura l impossibilità, nel soffermarsi in un punto particolare, di sostare o insistere, di razzolare o grufolare in zone particolarmente attive dove con le esche rigide nella maggioranza dei casi siamo costretti semplicemente a passare. E se in alcuni casi questo rapido passaggio può scatenare l attacco, molto spesso l azione più catturante sarebbe quella di sostare o occupare quel territorio. Immaginate un predatore che veda un esca passargli ad una certa distanza, magari un po fuori portata: potrebbe decidere tranquillamente di soprassedere e risparmiare le sue forze destinate magari ad un esca più distratta che si soffermi invece nei suoi paraggi, invadendone il territorio e risparmiandogli magari un inseguimento. Ecco che il concetto di invasività nello spinning, non si riferisce tanto al perturbare una situazione naturale con qualcosa di chiassoso o innaturale, ma piuttosto ci si vuol riferire all immissione di un esca che, mantenendo la sua naturalezza e credibilità, va a provocare il predatore, magari incuriosendolo o destando la sua aggressività. Realtà simulata Riassumendo: il nuoto, le vibrazioni, l azione e il comportamento di un esca in plastica rigida sono vagamente simili a quelli di un pesce vero ed inoltre la scarsa variabilità dei movimenti rispetto alla gomma, ci obbliga a tenere in cassetta una caterva di modelli differenti rispetto alle esche in silicone, in grado spesso di condensare in uno stesso artificiale tante possibilità di recuperi diversificati. L esca in gomma produce movimenti estremamente più verosimili e consente al pescatore di raggiungere tutti quei punti dove l esca rigida è costretta inesorabilmente solo ad un passaggio. Inoltre va aggiunto che, specialmente se si adoperano le ancorette, un esca rigida può catturare non perchè sia stata realmente attaccata dal predatore allo scopo di cibarsene, ma perche magari esso urta l esca o la scaccia nell intento di difendere un territorio e questo certamente non può darci una grande soddisfazione, specialmente se poi vogliamo fare catch&release e quindi rilasciare la preda senza danneggiarla. Gli ami singoli, tipici dei siliconi, ci consentono invece la certezza della cattura e un rilascio in tutta sicurezza, oltre a limitare al minimo le possibilità di incaglio e quindi, Una cattura effettuata manovrando l artificiale fra gli anfratti WEIGHTLESS RIG Occorrente: amo wide gap. Questo rig (spiombato) è particolarmente adatto all utilizzo di tutte quelle esche dotate di peso proprio consistente, in grado per questo di essere lanciate con agilità senza l ausilio di zavorre aggiuntive. È chiaro che anche i fili sottili e un attrezzatura adeguata risultano indispensabili. Le esche più tipiche per questo innesco sono tutti gli slug o anguille, i jerk, ma anche i worm, gli shad etc. L azione prevalente sarà in superficie, sul pelo dell acqua o immediatamente al di sotto. Utilizzeremo recuperi wdt (walking the dog) o skippati; anche le pause a volte saranno micidiali, potendo contare su un affondamento lento e naturale e quindi particolarmente adescante. Riusciremo a passare indenni tra gli ostacoli e, cosa più importante, resteremo in pesca attraverso gli scogli affioranti, la vegetazione o le cime degli ormeggi... Sopra e sotto: Weightless rig Gli slug sono utilizzabili senza piombo grazie al loro peso elevato 90 91

3 cosa più importante, consentirci di entrare perfettamente in pesca in tutti quei punti ostici e ad alto rischio, che spesso però sono anche gli spot preferiti dai nostri amici predatori. Anche le variazioni di velocità e le pause effettuate con un esca in silicone sono molto più adescanti; la mobilità dell esca è massima, sia perchè la gomma è capace di sfruttare anche il più flebile filo di corrente, sia perchè essa continua a muoversi anche durate l affondamento o le pause. Come è facilmente intuibile la propulsione nei pesci in carne ed ossa prevede una flessione del corpo e delle pinne e quindi va da se che un hard bait soffra della rigidità che ne è il suo principale limite. I vortici, le pressio- Caratteristiche comparative tra esche rigide ed esche morbide Requisito Esche rigide Esche morbide Lanciabilità + - Semplicità di utilizzo + - Durata + - Realismo - + Efficacia - + Variazioni di azione e recupero - + Resistenza all incaglio - + Prezzo + - Montaggi Weighted hook rig e Weightless rig Spigola ingannata dal montaggio Weighted hook rig SHAKY HEAD RIG Occorrente: amo wide gap piombato con piombo in testa del tipo football. Questo tipo di innesco ha l amo con piombatura in testa ed è particolarmente efficace in tutte quelle situazioni dove l esca va molto lavorata e quindi animata mediante l azione della canna. Consigliamo un tipo di piombo cosiddetto a palla da football, poichè questa particolare forma produce degli affondamenti più sinuosi e una risposta alle jerkate più scattante, asimmetrica e manovrabile, quindi interessante. I soft jerk, e tutti gli artificiali che abbiano una risposta e un movimento pronto tra testa e coda sono i più adatti a questo innesco. Nella figura sotto abbiamo messo a confronto lo stesso artificiale montato con una testina piombata tradizionale e quello innescato mediante questa tipologia di amo piombato. È evidente che buona parte del corpo del silicone resta immobilizzato dal gambo della testina tradizionale che quindi ne impedisce la deformazione durante il recupero e le jerkate. Con l amo a curva larga piombato l artificiale è invece libero di assumere una configurazione arcuata, cioè quella tipica del movimento naturale dei pesci veri. Ecco perchè preferiamo questo tipo di innesco alla classica testina piombata con amo a gambo dritto. Una variante è costituita da una zavorra con un lato piatto, adatto a poggiarsi sul fondo, e una clip che va ad inserirsi nel silicone. Shaky head rig con lato piatto WEIGHTED HOOK RIG Occorrente: amo wide gap piombato sul gambo. Questo rig grazie all eccentricità della piombatura sul gambo dell amo, consente degli affondamenti ciondolanti e naturali, molto diagonali e morbidi. Particolarmente adatto alle esche più lente, come gli shad, è un tipo di innesco particolarmente bilanciato e stabile proprio per la disposizione del peso in basso e che ci consente di stabilizzare l esca anche con poco piombo. È particolarmente adatto in tutte quelle situazioni dove è necessario l adescantissimo strusciare sul fondo o tra gli ostacoli. La forma stessa della parte piombata, da preferirsi allungata, ci aiuterà a percepire il fondo e anticipare l incaglio. In commercio esistono molti tipi di ami piombati, la maggior parte di essi è dotato di una spiraletta di connessione da avvitare nella testa del silicone per fissare l amo. In mancanza di tale spiraletta o addirittura dell amo piombato potete ovviare avvolgendo del filo di piombo sul gambo di un amo normale distribuendo a piacimento la piombatura. Amo piombato sul gambo e spiraletta di connessione dell artificiale Variante del Weighted hook rig Amo piombato autocostruito Innesco Weighted hook rig Cattura sulla scogliera bassa manovrando lo Shaky head rig ni e le depressioni idrodinamiche, e gli spostamenti d acqua causati durante il nuoto di un pesce vero sono certamente più riproducibili attraverso le esche in silicone. La vibrazione prodotta dal nuoto degli artificiali è di primaria importanza, proprio perché, mentre la luce e quindi la vista non sono dei fattori costanti in acqua e sono influenzati dalle condizioni esterne di luce, dalla torbidità dell acqua, dall ambiente circostante e dalla profondità, il suono invece la fa da padrone ed è l elemento che viene maggiormente captato dagli apparati sensoriali dei pesci e dalla linea laterale, che gioca un ruolo determinante nell attacco e nell orientamento del predatore. Ecco perchè un buon artificiale è essenzialmen- te un artificiale che emette vibrazioni credibili e realistiche. L utilizzo delle esche siliconiche proviene direttamente dal bassfishing e prevede un attrezzatura dedicata che ci garantisca un buon connubio tra affidabilità e sensibilità in pesca che come abbiamo visto è la prerogativa indispensabile per un corretto utilizzo delle esche morbide. E Shaky head rig

4 TEXAS RIG Occorrente: amo wide gap; piombo a proiettile o bullet ; eventuale stopper. Per la realizzazione del texas rig (piombatura a proiettile sul terminale) utilizzeremo dei bullet forati, meglio se in tungsteno, che scorreranno fino alla testa dell artificiale che sarà connesso direttamente al nostro terminale senza moschettone. Potremo lasciare il piombo scorrevole o utilizzare un piccolo stopper in gomma per fermare il piombo. Il texas classico prevede quindi una piombatura assiale e centrata rispetto all asse del silicone e l asse di trazione. Si presta quindi in modo ottimale all innesco di esche particolarmente allungate come i warm, i tail, e anche gli slug, ma anche esche dotate di propaggini e appendici. Il fondo o le sue immediate prossimità sono perfettamente ispezionabili con questo tipo di innesco, valido sia a stretto contatto in battuta sul fondo sia con risalite e cadute attraverso riprese del cimino. Molto indicato nel flipping a canna alta, è davvero micidiale con tutte quelle esche dal nuoto sinuoso. Sugli alti fondali può sostituire egregiamente inchiku e kabura. Un attrezzatura da casting è fortemente consigliata in alternativa o in combinazione con quella da spinning. Texas rig DROP SHOT RIG Occorrente: amo wide gap o amo da drop shot; piombi da drop shot; eventuale girella da drop shot e piombo standard. Il drop shot (piombatura derivata) è un rig che ci consente di pescare sia in prossimità del fondo, sia in diagonale o verticale (in barca) a mezz acqua. La sua caratteristica principale è quella di avere una piombatura derivata distante dall esca che ci consente di esplorare buche, canaloni e anfratti mantenendo, a piacimento, l esca sollevata dal fondo che invece sarà sempre sondato attraverso il piombo. Quest ultimo è connesso al terminale mediante una girella direttamente innestata nel piombo e terminante con un asola che si restringe bloccando il terminale senza nodo alcuno e quindi garantendo la perdita del solo piombo e la regolazione della distanza tra piombo ed esca. L azione della canna sfrutterà l elasticità del cimino per gestire il bando e il piombo, generando con rilasci e riprese o piccoli colpetti di cimino l animazione dell esca. Questo rig, se ben utilizzato, riesce a trasferire all artificiale le vibrazioni derivanti dalla collisione del piombo con il fondale, mediante appunto la tensione del filo. Si presta ad azioni di ricerca ed animazioni sul posto proprio perchè il piombo può occupare un piccolo anfratto o asperità sul terreno, funzionando da pedagno, e l esca restare anche magari ad un palmo da terra e raccogliere tutte le vibrazioni impresse col movimento del cimino della nostra canna. Si può insistere lasciando l esca lavorare in un punto o su gradino, o in buca particolare. Per la realizzazione di questo rig procederemo come segue. Sul finale, circa al centro, o poco più, fisseremo un amo, da dropshot nel caso di esche molto contenute, oppure un wide gap nel caso di esche standard, diciamo dai 4,5 pollici in su o anche per avere un azione che accentui il rollio dell esca. Per il fissaggio dell amo utilizzeremo un semplice nodo palomar che consentirà all amo di restare in posizione orizzontale durante la fase di tensione del filo aiutandoci a mantenere l esca in assetto, ma anche a trasmettere attraverso la rigidezza del nodo tutto il movimento alle parti molli del silicone, che quindi incasserà tutto il movimento producendo le adescanti vibrazioni che ci sono tanto care. Per il fissaggio del piombo abbiamo due alternative: utilizziamo un piombo da drop shot con girella e asola, oppure fissiamo il capo inferiore ad una girella ed asola libera alla quale connetteremo un piombo a cui avremo legato uno spezzone (più sottile) di fluorocarbon. Personalmente preferisco la prima soluzione che riduce al minimo gli accessori necessari. Le esche più adatte per il dropshot sono i pccoli jerk, ma anche i worm e tutti quei siliconi che hanno, immersi in acqua, un assetto ben bilanciato o che offrono un particolare attrito rendendo facile la sospensione dell esca stessa e quindi una posizione di partenza sensibile ai movimenti del cimino della canna. Questo è un concetto importante: ci sono esche particolarmente snodate, magari perchè lunghe o semplicemente flosce. Queste esche sono valide a patto che la loro conformazione o la loro superficie, per esempio ricca di lamelle, offra molto attrito in acqua e quindi, in un certo senso, vada ad annullare quel rilassamento rendendo invece l esca quasi tremolante, sostenuta, sospesa appunto. Il drop shot spesso è micidiale anche in corrente o a mezz acqua, purchè si sappiano gestire bene gli angoli del filo e sfruttare la diagonalizzazione delle traiettorie di recupero per raggiungere gli opportuni strati. Anche su fondali molto profondi e sui pelagici il drop shot è davvero un rig micidiale. Franate e pianori in alto fondale sono davvero un luogo ricco di sorprese per questo rig: cernie, dentici, pagri, tanute e altri predatori d attesa tipici delle zone rocciose sono particolarmente attirati da questo rig, validissimo anche su pelagici di branco e tunnidi minori come gli sgombri o sui grandi branchi di sugarelli. Altrettanto valido anche nei porti dove le traiettorie abbastanza verticalizzate del filo ci aiuteranno a far lavorare l esca nel modo ottimale. Un altro tipico utilizzo del dropshot è consigliato in situazioni di fitta vegetazione come ad esempio le distese di posidonia, dove, tarando opportunamente la distanza tra piombo ed esca, si può fluttuare e guizzare appena sopra le cime della posidonia approfittando del piombo che invece resta nascosto sul fondo. L unico limite di questo rig è che il piombo non è parte integrante dell esca e il contatto con gli ostacoli non è generato appunto dall esca ma dalla zavorra, il che certamente ci impedisce una assoluta creatività nell animazione. Una variante del Drop shot rig Gli accessori del Texas rig Texas rig con stopper in gomma Piombi allungati Piombi a palla Gli accessori del Drop shot rig 94 I warm, tipiche esche siliconiche da Texas rig avremo a che fare con leggerezza, piombature mirate, montaggi ed inneschi che impongono attrezzature in grado di gestire tali caratteristiche. Nel bassfishing le montature e gli inneschi sono davvero innumerevoli; qui cominceremo a fare una prima cernita in grado di fornici gli strumenti essenziali e più efficaci per affrontare la maggioranza delle situazioni che ci si presenteranno, riservando ad altri articoli ulteriori approfondimenti e varianti. Sono più che convinto che meno numerose saranno le nostre frecce e più saremo concentrati sull azione di pesca piuttosto che lambiccarsi il cervello con rig particolari o eccessivamente specialistici. Scelta dell artificiale Solitamente si tende a commettere l errore di partire dall artificiale, magari quello consigliato dall amico o dalla moda di turno, quasi imponendone l utilizzo ad una determinata situazione e perdendo di vista che, per essere maggiormente sicuri dell efficacia della nostra azione di pesca, non si può prescindere invece da un percorso esattamente opposto: prima si osservano le condizioni, e poi si sceglie il tipo di azione selezionando tra i vari approcci e le varie strategie e pervenendo in ultima analisi alla scelta dell artificiale. Per tanto le montature per i siliconi che andremo ad illustrare 95

5 CAROLINA RIG Occorrente: amo wide gap; piombi sferici o ad oliva o torpilla; perlina morbida; microgirella. Anche questo rig prevede una piombatura prima del terminale distante dall esca, con tutti i limiti che ne derivano in termini di animazione dell esca e di contatto tra il pescatore e l artificiale. Tuttavia quest ultima risulta molto libera rispetto al piombo e quindi estremamente sensibile alla corrente e morbida negli affondamenti e nelle risalite, che risulteranno sempre molto diagonali. Molto valido negli strati intermedi, sui fondali fangosi o in buche, canaloni e gradini di risacca sabbiosi dove l esca potrà sbracciare attorno al fulcropiombo che invece resterà sul fondo. Le esche più valide sono quelle dotate di una certa stabilità o a causa della distribuzione dei pesi o per la presenza di una coda che si muova da sola come gli shad, i grub, i tail etc. Un utilizzo non proprio ortodosso può essere proposto per insidiare pesci pelagici come lampughe e tonnetti spesso sensibili ai veloci recuperi di piccole esche in gomma in superficie o a mezz acqua o magari in diagonale. Spigola in scogliera Caratteristiche dei siliconi Il mondo delle esche siliconiche è davvero vastissimo e il mercadiante spiraletta snodata). Tralasciamo per ora i montaggi tipici del light rock fishing, che meriterebbero un discorso a parte specialmente di carattere generale. È importante però puntualizzare che i montaggi illustrati di seguito possono essere trasferiti a piè pari nell ambito del light rock fishing con le opportune miniaturizzazioni degli accessori. Nel frattempo, però, concentriamoci su degli inneschi che ci consentiranno di insidiare anche prede di ragguardevole taglia. Snodi nei siliconi Abbiamo accennato alla deformazione che subisce un esca in silicone sotto trazione durante le jerkate. Focalizziamo l attenzione su una tipologia di esca particolarmente utile per spiegare un nuovo concetto che introduciamo per la prima volta in questo articolo. La cerniera principale e gli snodi nei siliconi. Esaminando la figura 1 (sotto) si può vedere come l esca in esame risulti incernierata lungo una sorta di cardine o cerniera. La linea tratteggiata, che collega i punti a e b, la chiameremo cerniera principale. La posizione di quest asse o cerniera rispetto alla massa principale dell esca determina l ampiezza dell oscillazione laterale del corpo del silicone durante il nuoto e quindi la frequenza dello spostamento laterale e l ampiezza della jerkata. È quindi molto importante che l esca resti libera di effettuare queste deformazioni oscillanti che vengono percepite nettamente dalla linea laterale del predatore e determi- Figura 1; cerniera principale nano gran parte della credibilità delle nostre gomme. Per variare questa posizione della cerniera principale possiamo, entro certi limiti, utilizzare ami di misure o curvature differenti, ma è essenziale evitare il più possibile, specie nei jerk, di reinserire sotto pelle la punta dell amo, finendo così per bloccare miseramente la libertà di oscillazione attorno alla cerniera principale di quella porzione di esca compresa tra la punta dell amo e la testa dell esca stessa. In tutti i siliconi, o quasi, esistono delle rastremazioni o dei punti dove l artificiale è più spesso o più sottile o semplicemente si schiaccia, si allunga, si allarga o si assottiglia. In questi punti avremo degli snodi a maggiore flessibilità, una sorta di cerniere secondarie che determineranno le flessioni e, in buona sostanza, la forma ed il nuoto in acqua della nostra esca. Valutare, soffermarsi e osservare, e conoscere gli snodi dei propri artificiali rappresenta un grande vantaggio e ben presto cominceremo a valutare questa forma fluida e mutevole che ha la nostra esca, scegliendo via via la giusta intensità e la forza di nuoto da utilizzare durante l azione di pesca. Valuteremo la silhouette dinamicamente, sceglieremo colori e trasparenze in modo coerente con qualcosa che non riusciamo a tenere immobile tra le nostre mani, ma che puntualmente ci ritroveremo a tastare insistentemente o a far oscillare prima di lanciarlo in acqua; un esca in silicone è qualcosa che rende l angler attore della scena di caccia e non più soggetto che recupera passivamente un pezzo di plastica: qualcosa che soltanto vagamente può assomigliare ad un pesce vero. Scelta dell attrezzatura È chiaro che uno delle variabili fondamentali per la corretta gestione di questa tipologia di esche è l attrezzatura. Leggerezza e sensibilità sono al primo posto ma anche l affidabilità è un fattore fondamentale. Divisono state selezionate per coprire con facilità le più comuni situazioni e, fatta eccezione per le classiche testine piombate, che comunque monteremo in modo alternativo, utilizzeremo per la loro realizzazione sempre degli ami a curva ampia (wide gap o extra wide gap), poichè riteniamo che l ampiezza della curvatura ci consenta una leva appropriata nella bocca del pesce ed una più rapida fuoriuscita della parte ferrante. Le montature selezionate sono le seguenti e verranno ognuna trattata in un box a parte: Weightless rig (spiombato); Weighted hook rig (amo piombato sul gambo); Shaky head rig (amo con piombatura in testa); Texas rig (piombatura a proiettile sul terminale); Dropshot rig (piombatura derivata); Carolina rig (piombatura prima del terminale); Neko rig (insert in tungsteno nell artificiale e innesco per la groppa ); FG rig (testina piombata connessa mederemo la nostra attrezzatura in tre categorie differenti: spinning leggero, spinning medio-pesante e spinning pesante. Spinning leggero Canna: il range consigliabile è dalla 3/8 alla 1/2 oncia con lunghezze intorno ai 7 piedi, azione di punta med/fast, alto modulo, anelli del tipo microguida per una massima sensibilità. Mulinello: rapporti di recupero non troppo veloci, taglia dal 1500 al 3000 Trecciato: 8/10 libbre Terminale: fluorocarbon 0,22/0,28 Spinning medio-pesante Canna: il range consigliabile è dalla 1/2 al 1 oncia con lunghezze intorno ai 7 piedi, azione di punta med/fast, alto modulo, anelli del tipo microguida per una massima sensibilità. Mulinello: taglia dal 2500/4000 Trecciato: 10/20 libbre Terminale: fluorocarbon 0,22/0,40 Spinning pesante Canna: il range consigliabile è da 1 oncia fino alle 2 once con azione abbastanza progressiva, alto modulo, anelli del tipo microguida per una massima sensibilità, lunghezza dai 7 ai 8,5 piedi. Mulinello: 4000/8000 Trecciato:20/35 libbre Terminale: 0,40/0,70 Il finale Riguardo al finale è importante utilizzarlo piuttosto lungo in modo che possa consentirci di pescare indenni tra le pietre, dove il trecciato normalmente sarebbe esposto a fatali abrasioni. Inoltre, la rigidità stessa del terminale rispetto al trecciato ci aiuterà a superare facilmente scogli ed ostacoli evitando il solito incagliarsi del multifibre che in genere, come i lettori ben sapranno, si appiglia alle minime asperità NEKO RIG Occorrente: amo da drop shot; insert in tungsteno. Un rig con piombatura prima del terminale, particolarmente efficace in tutte quelle situazioni in cui l esca debba battere o grufolare sul fondo in modo insistente o lavorare sul posto offrendo un assetto a muso per terra. È da considerarsi una variante del famoso waky rig, ideale su fondali fangosi o misti dove l esca va a sollevare piccole nuvolette di sabbia o a brucare sul substrato. Anche in presenza di buche, un esca montata con questo rig tenderà a scivolare fino al fondo con un atteggiamento particolarmente adescante. Per la realizzazione di questo rig abbiamo bisogno di una zavorra cosiddetta ad inserimento (insert) in tungsteno (per ridurre le dimensioni) da disporsi direttamente all interno del silicone generalmente in testa, e di un semplice ma performante amo da drop shot da innescare sulla groppa del silicone in un punto più o meno avanzato, a seconda dell assetto che vogliamo ottenere. Per l innesco dei warm (vermoni) è possibile utilizzare anche un piccolo o-ring o anello in gomma sul quale aggrappare l amo. Eventualmente si può anche dressare l amo con qualche piumetta o flake. Si lavorerà essenzialmente con piccoli colpetti di cimino, in genere a canna alta, gestendo al meglio il bando e la traiettoria del filo. Le esche più indicate sono i jerk di forma compatta, e tutte quelle esche dotate di una certa rigidità o di un assetto in grado di restare con la coda all in su, ma anche vermoni da far tremare a testa in giù, simulando un anguilla o un anellide nell intento di scavare per terra. Spigole ma anche cernie, corvine, orate, mormore, rombi, gallinelle e altri grufolatori possono essere insidiati con successo con il Neko rig. Gli accessori per il montaggio Neko rig con anello e a destra variante col dressing sull amo

6 FG RIG to mette a disposizione davvero ogni tipo di foggia, dimensione e colore. È più che normale che l utente possa trovarsi inizialmente smarrito. Vediamo in che modo possiamo approssimarci ad una cernita attenta attraverso dei criteri utili per valutare la Occorrente: testina piombata; spiraletta inox. Questo rig nasce dall esigenza di utilizzare una piombatura concentrata sulla testa dell esca in silicone, ma eccentrica (verso il basso) rispetto all asse di recupero allo scopo di avere una leva che produca rollio e quindi sbandamento laterale durante le jerkate. Questo rig è stato concepito per esche molto allungate e in particolare per gli slug ed alcuni warm molto reattivi e nervosi. Sulla base delle considerazioni fatte in precedenza circa la mobilità, e l adescante naturalezza della deformazione-flessione del silicone durante il recupero, la testina piombata in questo rig viene montata mediante un piccolo accessorio di facile realizzazione: una piccola spirale metallica in acciaio inox che svolge al contempo una duplice funzione. Da un lato consente di ancorare saldamente la testina all esca assicurando resistenza e tenuta alla trazione senza alcun rischio di rottura della parte anteriore; dall altro consente il libero movimento della porzione di esca compresa tra la testina e la curva dell amo poichè realizza uno snodo libero e quindi consente una sinuosità della flessione e deformazione durante il recupero. Dai primissimi strati fino al fondo, questo è uno dei rig più versatili ed efficaci, sia in acque ferme che nella risacca. Praticamente non ci sono limiti di utilizzo in termini di prede insidiabili. Con opportuna attrezzatura anche piombature importanti restano comunque gestibili grazie all accentuato rollio prodotto che quindi trasforma la presenza del piombo in opportunità di animazione e non solo in zavorra. validità di un esca. Un artificiale in silicone deve avere un peso specifico credibile senza però avere una ingiustificata rigidezza e tutte le parti dell esca devono essere collegate tra di loro di modo che il nuoto e i movimenti presentino continuità di vibrazione e mutua interazione. Ci deve essere, infatti, una coerenza di nuoto tra le parti. L esca deve esprimere una vitalità anche se spiombata o addirittura agitata tra le mani; l assetto in acqua deve essere ben bilanciato. È molto importante considerare che la forma, l atteggiamento e il nuoto di un artificiale viene innanzitutto percepito mediante lo spostamento d acqua che giunge alla linea laterale del predatore e quindi va attentamente considerato con che forza di nuoto un pesce vero si sposterebbe in quello strato d acqua che stiamo sondando e proporre un artificiale coerente con quel tipo di nuoto, pena il sospetto da parte del predatore che potrebbe rifiutare all ultimo momento o addirittura perdere interesse agli attacchi sentendosi disturbato e allontanandosi irrimediabilmente verso un altra zona di pascolo. Anche il lanciare lo stesso artificiale tante volte nello stesso punto è quanto di più sbagliato possa esistere. E allora: quale artificiale? quale strategia? Quale approccio utilizzare? Cerchiamo di fare chiarezza nella nostra mente e proviamo a utilizzare un po di metodo, ben consapevoli però che solo il tempo e l esperienza ci aiuterà a elaborare e affinare l intuito, il senso dell acqua e l inventiva necessaria per interpretare brillantemente le varie situazioni ben al di là degli schemi e all interno di un rapporto sempre più intimo e consapevole con l ambiente di pesca. Vie alternative non ce ne sono, la strada più breve e sicura è quella di incominciare a imitare i movimenti dei pesci: dedicare con costanza un po di tempo a impratichirsi con queste marionette che chiamiamo artificiali, senza pretendere un risultato immediato. Per un po di tempo consiglio di andare a pesca serenamente e senza velleità di cattura passando molto tempo a cercare di rendere quel pezzetto di gomma una cosa il più verosimilmente viva, solo cosi, col tempo e con la magia del movimento riusciremo a donare all esca quel profumo di irresistibile ; all improvviso come dal nulla, vedremo una grossa sagoma seguire la nostra gomma, e che decida o meno di attaccarla, allora avremo cominciato a pescare a Spinning! 98 Alcuni esempi di FG rig Una cattura effettuata dall autore del servizio

Figura 2 - Approccio da parte del leader di manovra. Figura 1 - Approccio da parte del leader di intervento. Leader di manovra 2

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