LINGUA PER GIOCARE CON LA LINGUA
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- Antonia Fabbri
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1 UNITA DI APPRENDIMENTO n. 1b UNA LINGUA PER GIOCARE CON LA LINGUA di Pavesi Barbara (bambini di 4 anni) Anno Scolastico Da metà Ottobre 2012 a Febbraio TIPOLOGIA DELL UNITA APPRENDIMENTO Il bambino usa il linguaggio per chiedere, darsi risposte, soddisfare bisogni e così facendo conosce sempre meglio la realtà e le cose che lo circondano. Ma nasce anche in lui il bisogno di essere coinvolto direttamente in dialoghi e scambi comunicativi, dove la comunicazione verbale diventa il principale mezzo per esprimersi e distinguersi o accordarsi con i pari e gli adulti di riferimento. Perciò il linguaggio è sia strumento espressivo del pensiero personale, ma anche e soprattutto viene regolato dal pensiero stesso. Ampliando le capacità comunicative di ciascun bambino lo si porterà pure all ampliamento del lessico e all espansione della frase, ma soprattutto all apprendimento dei diversi usi del linguaggio. In questa u.a. viene centrata l attenzione sulla funzione fonemica- ludica del linguaggio che permette al bambino di esprimere il suo mondo interiore fatto di emozioni, sentimenti e fantasia, attraverso appunto la parola. Il gioco essendo il modo più attivo, inventivo e simbolico per assumere ruoli e costruire la propria personalità in questa fase evolutiva, diventa basilare nella formazione della dimensione linguistico- comunicativa. Da questo momento in avanti, egli infatti stabilisce un rapporto personalissimo con la realtà esterna ed esprime linguisticamente i suoi vissuti. Il gioco deve rimanere, però, un esperienza fondamentale per rappresentare una fonte di conoscenza, poiché svolge una funzione irrinunciabile nello sviluppo. L itinerario operativo parte dall abilità personale per arrivare all ascolto, alla comprensione e all apprendimento; tutto si svilupperà, quindi, sul piano ludico- fonologico, riguardante i suoni, i fonemi, la ritmicità delle parole e sul piano testuale, cioè il giocare con le parole stesse. Il gioco risulterà sia un mediatore attivo per favorire l apprendimento che un linguaggio evolutivo e pedagogico esso stesso. Pertanto, questo tipo di esperienza permetterà lo sviluppo della capacità di usare la lingua per distinguerla e differenziarla da immagini, simboli, suoni e giocare quindi con la lingua stessa. Si svilupperà anche la capacità di pronunciare correttamente le parole e di utilizzarle in modo autonomo ed appropriato all interno di una conversazione, creando una comunicazione a tutti gli effetti tra se stesso e il mondo esterno, in quanto in grado di ricevere, ma anche di dare. 2. IL PROBLEMA AFFRONTATO DALL UNITA DI APPRENDIMENTO Nonostante le tappe di sviluppo del linguaggio si susseguano con incredibile rapidità e si collochino entro i primi tre anni di vita, tale sviluppo si completerà solo in tempi successivi alla scuola dell infanzia ed attraverso progressi e competenze acquisiti gradualmente e riferiti agli altri ambiti di sviluppo. A 4 anni il bambino usa il linguaggio per esprimere bisogni e necessità, ma è con lo sviluppo progressivo della propria personalità che egli struttura anche il proprio sapere, grazie soprattutto allo scambio comunicativo- linguistico con i pari. Egli inizia attivamente a manipolare e trasformare il linguaggio verbale, influenzando l acquisizione di quello scritto futuro. Infatti, comincia proprio a quest età la graduale dissociazione tra significante e significato che fa maturare la competenza a livello metafonologico e, contemporaneamente avvia la prima fase dell alfabetizzazione.
2 Attraverso il linguaggio, quindi, e con esso, ogni bambino memorizza ed immagazzina notizie, nuovi vocaboli, conoscenze, ma soprattutto sviluppa ed articola sempre più la sua conoscenza per riutilizzarla nelle conversazioni, nelle discussioni, nei dialoghi Il processo di acquisizione della padronanza linguistica si gioca mediante attività ludiche, che influenzano la lingua orale, contribuiscono a quella scritta futura e completano la sfera metalinguistica, associata appunto allo sviluppo linguistico- comunicativo. ( Psicologia dell età evolutiva, Ed. La Scuola - Psicologia dello sviluppo, Ed. Il Mulino). Traguardi di sviluppo e competenze: Distinguere e categorizzare suoni uguali o diversi tra loro. Associare gesti articolatori o immagini alla produzione verbale di parole. 3. MODALITA OPERATIVE N ore CHE COSA FA IL DOCENTE 1 ora Come SFONDO INTEGRATORE per entrambe le u.a. verrà utilizzato GEDEONE il Matitone. Ogni sezione avrà il suo matitone del colore di appartenenza. Tutti i bambini andranno in palestra dove le insegnanti drammatizzeranno una conversazione tra alunni e maestra in una mattinata a scuola (all. 1). 3 ore STIMOLO INIZIALE: LO SCATOLONE CHIASSONE (mediatore attivo- iconicoanalogico) Ogni maestra farà trovare in sezione uno scatolone con diversi animali giocattolo dentro, delle striscioline di carta rappresentanti il movimento e delle nuvolette a fumetto con le lettere dei versi da loro prodotti. Agiterà lo scatolone provocando uno strano rumore (chiasso!) e farà delle domande stimolo che porteranno i bambini a formulare delle ipotesi. Una volta scoperto il contenuto, noteremo anche un cd e insieme penseremo quale canzone conosciamo o ci ricorda gli animali: Nella Vecchia Fattoria appunto. I bambini pescheranno l animale corrispondente a quello nominato nella canzone, ne imiteranno l andatura e ne produrranno il verso. Poi ripeteremo il brano senza più l ausilio della musica, ma solo producendo versi e andature liberamente. Infine, invertiamo i ruoli e, solo al termine dell attività consolidata, chiederemo di abbinare all immagine dell animale citato la traccia corrispondente scoperta durante il gioco del mimo sugli animali stessi. In un momento successivo, l insegnante farà realizzare quanto vissuto nel gioco motorio con un cartellone rappresentante il rapporto tra segno grafico e parola. Es: serpente= simbolo grafico ad onde, rana= simbolo grafico linea spezzata 2 ore TROVA LA RIMA questo fa rima con? (mediatore attivo- iconico- analogico) Canto di Topolino- Topoletto L insegnante invita i bambini a sedersi in cerchio e li predispone all ascolto della canzone. Poi farà notare che il personaggio ha con sé un grande libro (tipo cartellina), dove ci sono delle immagini da leggere e nominare, prima di ripetere l ascolto del brano. Al termine si effettueranno dei giochi sonori con la voce, inerenti al testo della canzone stessa; in un secondo momento si individueranno le parole in rima, da abbinare tra loro, attraverso le immagini della canzone che, infine, si disporranno in sequenza logica per visualizzare e leggere il testo della canzone ascoltata e compresa. Una volta memorizzato il testo, si può concludere l attività didattica, cantando insieme la
3 canzone, ma giocando a cambiarne ritmo e tonalità. 2 ore TOMBOLETTERA (mediatore attivo- iconico- analogico) Ci sarà un grosso cartellone con immagini di parole che iniziano con la stessa lettera e che riguardano il testo della canzone, per es: topolino, torta e tavolo; farmacia foglia e fiore Lo scopo del gioco sarà quello di salire con i piedi (scalzi) sui riquadri con le immagini e la parola che inizia con la lettera estratta precedentemente dalla maestra. Il gioco sarà suddiviso per gruppi in base all età e varieranno il numero di immagini e parole da riconoscere, rispetto ad ogni singola età. Vince chi nel minor tempo possibile rintraccerà le parole giuste. 2 ore FILASTROCCA TUTTA con il colore della propria sezione (mediatore attivoiconico) Ogni insegnante, partendo dalla macchia di colore, farà verbalizzare ai bambini quali cose hanno lo stesso colore della propria sezione e si procederà ad individuare rime per ogni soggetto trovato, scrivendo il testo della filastrocca con immagini abbinate. Per es.: Filastrocca tutta verde! : Verde è il prato del giardino, verde l insalata del contadino. Verde la ranocchia salterina, verde anche la zucchina Rappresenteremo accanto al testo scritto le immagini associate. 3 ore PAROLE TAMBURELLO (mediatore attivo- iconico) Ci rechiamo tutti in palestra, dove spiegheremo che le parole si possono dividere e formano un ritmo musicale cioè si dividono in sillabe o cellule ritmiche. L insegnante farà degli esempi ai bambini usando i loro nomi. Essi si metteranno in cerchio e proveranno, a turno, aiutandosi con il battito delle mani ad evidenziare ogni parte del nome sillabato I bambini capiranno che ci sono nomi lunghi, medi e corti. Successivamente, l insegnante darà un codice da seguire: a ogni mia parola detta, batterò le sillabe con il tamburello e voi farete dei saltelli in base alla lunghezza delle parole da me pronunciate. I bambini capiranno che le parole CORTE corrispondono a 2 SALTELLI; quelle MEDIE a 3; mentre quelle LUNGHE a 4 o addirittura 5 SALTELLI (all.2) ( 2 giorno) In classe, su fogli grandi e con dei pennelli, i bambini ripasseranno i loro nomi provando a dividerli in sillabe e mettendo dei pallini sotto a ciascuna lettera, a secondo della lunghezza del loro nome. Poi rappresenteranno graficamente quanto fatto in palestra il giorno precedente. Infine, l insegnante costruirà un grande spartito musicale con i loro nomi, rispettando una scala di note dai nomi più corti posti sul rigo in basso, ai medi sul secondo o terzo rigo, fino ai nomi più lunghi, nei due righi più in alto. Ripeterà insieme ai bambini i nomi, dal basso verso l alto, cambiando l intensità della voce, cioè dando vita a una melodia di nomi! 3 ore PAROLINE O PAROLONE lunghe o corte? (mediatore attivo- iconico- simbolico) I bambini troveranno una linea orizzontale, fatta con dello scotch colorato, che dividerà in due parti la sezione. Inoltre, all inizio della linea, ci saranno due ceste, una piccola, l altra invece molto più grossa, contenenti delle tessere solo scritte, rappresentanti parole di cose, animali o oggetti come per es.: ape, cane, casa altre invece di cose come per es.:
4 elefante, televisione, frigorifero, aeroplano Il gioco consiste nel pescare una parola, dopo che l insegnante l ha pronunciata, un bimbo per volta deciderà se è lunga o corta e la disporrà nella parte in alto o in basso della linea divisoria. Per aiutarli nella concettualizzazione, useremo 2-3 mattoncini o barre colorate per rappresentare le lettere delle parole corte, mentre sotto la linea 4-5 mattoncini o barre per quelle lunghe. (secondo giorno) I bambini pescheranno da un unico cesto le parole, l insegnante le pronuncerà ed essi dovranno fare tanti saltelli (dentro ai cerchi) quante sono le sillabe che compongono la parola. Rappresenteremo poi insieme le parole corte e lunghe con striscioline di due colori diversi per visualizzarne la differenza. 2 ore CORRISPONDE O NON CORRISPONDE? (mediatore attivo- iconico) In un ambiente abbastanza ampio giochiamo dividendo i bambini per fasce d età: i grandi avranno come pettorina una parola scritta colorata, i mezzani un immagine, mentre i più piccoli una macchia di colore. Ogni volta che la musica si fermerà, l insegnante chiamerà nei cerchi solo i bambini con il colore giallo, l immagine del LIMONE e la parola corrispondente. Si continuerà così con altre parole, per es. foglia, fuoco, carbone, cioccolato, rana fino a quando ogni bambino avrà ricomposto il terzetto con i compagni giusti. 2 ore I DADI MAGICI! (mediatore iconico- attivo ) Ci saranno due squadre e due dadi, uno con le facce colorate, l altro con lettere. A turno, il bambino della prima squadra lancerà il dado scritto e aspetterà di vedere che lettera esce, poi tirerà quello colorato e dovrà dire un animale o un oggetto che inizia ed ha il colore corrispondente a ciò che è risultato dai dadi. Ci sarà inoltre un cartellone diviso in due parti. Con il procedere del gioco, l insegnante registrerà il risultato di ogni lancio: pallino colorato, parola pronunciata e immagine corrispondente (disegnata dallo stesso bimbo). Vince la squadra che per prima indovina tutte e sei le associazioni, senza ripetere colore o lettera già usciti. 2 ore CERCO L INTRUSO (mediatore analogico - iconico) L insegante farà trovare degli oggetti veri, concreti e conosciuti già dai bimbi, dentro a dei cerchi; li pronuncerà insieme a loro e rafforzerà il suono della lettera iniziale. Il gioco consiste nel togliere dal cerchio l oggetto intruso, cioè quello che inizia con una lettera diversa dagli altri. I bambini inizieranno così a raggruppare e seriare oggetti in base ad una caratteristica specifica. A gioco concluso, consegnerà ad ognuno un foglio rappresentante una casetta, con un camino e delle finestrelle. Nel camino ci sarà una lettera, mentre nelle finestre delle immagini con parole scritte che iniziano nello stesso modo, mentre in una ci sarà un immagine intrusa (es.: pesce, pera, pane, luna; l immagine da escludere sarà quest ultima perché non inizia con la lettera P rappresentata nel camino). Il bambino avrà il compito di verbalizzare quanto visto e colorerà solo le immagini che iniziano con lo stesso suono, come ad esempio pesce, pera e pane (all.3)
5 Ore 3 LE LETTERE DISPETTOSE (mediatore analogico- iconico) Per rafforzare l attività precedente, i bambini troveranno degli insiemi di 4 o 5 immagini, dove però 2 o 3 immagini sono da escludere, perché scopriranno che non hanno il fonema iniziale uguale alle altre e che è rappresentato sulla nuvoletta associata. Dovranno abbinare delle tesserine/ cartoncini riportanti la lettera iniziale corretta, riconosciuta guardando la nuvoletta corrispondente. Infine, su un cartellone, raggrupperanno le immagini con uguale fonema iniziale, ricopriranno a collage la lettera del tesserino/ cartellino, escludendo sempre le immagini intruse (all.4). Ore 2 CHE FACCIA HANNO LE VOCALI? (mediatore attivo- iconico- simbolico). All. 5 Facciamo trovare ai bambini 5 faccine smile con solo gli occhi disegnati ed uno specchio. Proviamo a pronunciare coralmente tante parole che iniziano con la stessa vocale e guardiamo che forma assume la nostra bocca. Prima di cambiare vocale, disegniamo su ogni smile l espressione della bocca corrispondente per es. alla A e così via. Su un cartellone rappresentante una tabella a doppia entrata incolliamo in orizzontale gli smiles, in verticale le immagini disegnate delle parole pronunciate e nelle caselle scriveremo le vocali corrispondenti. Ore 2 PROVA IN USCITA: IL MIO CORPO SCRIVE! (mediatore attivo- iconico) I bambini troveranno nello Scatolone chiassone delle immagini grandi sia di vocali che dei loro nomi, ma anche di macchie di colore con il nome corrispondente scritto sopra. Le leggeremo e pronunceremo insieme. Poi in un ambiente abbastanza grande scriveranno con il loro corpo e quello dei compagni le vocali, una per volta. Il gioco continua ogni bambino individuerà le lettere che rappresentano il proprio nome ed i compagni lo rappresenteranno sempre con il corpo; così per tutti gli altri. Infine, pescheremo una macchia di colore per volta e riprodurremo il nome corrispondente verdi, rossi, blu, ecc. 4. REQUISITI-CERTIFICAZIONE IN USCITA Con la frequenza alle attività proposte nell u.a. il bambino ha acquisito le seguenti abilità: COGNITIVO: Differenzia le immagini da altri segni grafici: lettere o parole. Stabilisce criteri inclusivi o esclusivi per le immagini attraverso fonemi (suoni), lettere e semplici parole. È consapevole che ogni parola si compone di fonemi (suoni). METACOGNITIVO: Metalinguistico: Usa quanto appreso per inserirlo correttamente in un dialogo, in un gioco o un vissuto. Metalogico: Inizia ad associare alcuni fonemi ascoltati a un immagine: tramite la memoria uditiva riconosce alcune parole in rapporto a quanto ha sentito pronunciare. Metateorico: Coglie il significato di una parola udita o vista e la associa alla traccia grafica corrispondente COMPORTAMENTO Sa ascoltare e comprendere i discorsi dei compagni, intervenendo spontaneamente.
6 Sa conversare in gruppo, controllando il timbro di voce. COMUNICAZIONE Scopre le potenzialità del suo linguaggio orale e di altri linguaggi non verbali. E in grado di esprimere idee e bisogni personali in modo chiaro e pertinente. 5. SPENDIBILITA - IMPLEMENTAZIONE Le più accreditate teorie cognitiviste sostengono che la lingua, oltre ad essere veicolo di comunicazione e di interazione interpersonale, è anche strumento del pensiero, nel senso che lo filtra, lo articola e lo potenzia. Questa circolarità è positiva per il bambino sul piano sociale, se e quando si traduce in un reciproco arricchimento di conoscenze e di idee, nel rispetto di opinioni e punti di vista, nella vicendevole attenzione e sensibilità per bisogni e aspettative, nel corretto e democratico confronto di decisioni. La lingua verrà pertanto utilizzata in futuro dal bambino come mezzo di interazione sociale, essendo una persona in grado di dialogare con chi si trova di fronte, creando non solo una conversazione tra due interlocutori, ma uno scambio reciproco e costruttivo di idee, conoscenze ed emozioni che lo arricchiranno ogni giorno di più. La scuola dell infanzia deve incoraggiare e favorire, attraverso adeguati giochi linguisticocomunicativi, l uso di un linguaggio verbale originale e personalizzato, caratterizzato da associazioni, confronti, domande, ipotesi, riflessioni, deduzioni in cui si riflette il suono magico delle parole, il che qualifica e dà significato al dialogo del bambino con il mondo eterno. Da grande potrà così disporre di diverse strategie di comunicazione e troverà più facile esprimersi, in quanto potrà scegliere il tipo di linguaggio a lui più adeguato per esternare un idea, un emozione o un pensiero, con maggiore sicurezza e padronanza linguistica. 6. APPORTO AL PROFILO DELLO STUDENTE 1) IL CORPO E IL MOVIMENTO Identità corporea Coglie la possibilità di esprimere a livello corporeo le sue capacità. 2) LINGUAGGI, CREATIVITA, ESPRESSIONE Musicale Riconosce e riproduce con la voce rumori, suoni o versi di animali. 3) I DISCORSI E LE PAROLE Codice verbale Integra il codice linguistico con altri codici: usa parole, gesti e mimo per comunicare. Acquisisce fiducia nella propria capacità comunicativa: espone in modo sereno le proprie idee. Usa il linguaggio in funzione conoscitiva. 4) IL SE E L ALTRO Realtà personale Assume atteggiamenti di curiosità (ascolta e fa domande) e di scoperta (cerca, studia e si interessa). Riconosce ed esprime il suo pensiero, oltre che sentimenti ed emozioni. 7. VERIFICA DI FATTIBILITA In fase di programmazione il docente controlla che, quanto è indicato nelle voci precedenti sia effettivamente presente, in modo particolare le risorse fisiche ed economiche, oltre che la strumentazione e siano disponibili nei tempi e modalità prescelte.
7 8. LA RIPROGETTAZIONE DELL UNITA DI APPRENDIMENTO La riprogettazione è elemento di: auto- valutazione dell attività didattica, quale attività professionale dei docenti. miglioramento continuo delle azioni didattiche. un ipotesi di lavoro in continua evoluzione.
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