Centro di Accoglienza di Cittiglio (VA)
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- Giuseppa Maggio
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1 activities report
2 Centro di Accoglienza di Cittiglio (VA)
3 Fondazione Felicita Morandi 3 1. INTRODUZIONE 1.1 Presidente - Giovanna Scienza 1.2 Direttore - Giorgio Benzoni 1.3 Gli organi della Fondazione Il Consiglio di Amministrazione Il Presidente Il Direttore Il Comitato di Partecipazione Il Colleggio dei Revisori dei Conti 2. FONDATORI ISTITUZIONALI 2.1 Provincia di Varese 2.2 Azienda Sanitaria Locale della provincia di Varese 3. PARTNER 3.1 Fondazione Patrizia Nidoli 3.2 Fondazione Gloria Malfatti 3.3 Fondazione Comunitaria del Varesotto 4. Contesto di riferimento 4.1 La situazione del territorio varesino 4.2 Le problematiche di oggi e di domani 5. Il perché della Fondazione FELICITA Morandi 5.1 Le motivazioni 5.2 Obiettivi 5.3 Attività e progetti 6. I progetti in corso 6.1 Mediazione Familiare 6.2 Spazio Neutro 6.3 Casa rifugio di Varese 6.4 Affido - Mappatura Servizi Tutela Minori 6.5 Associazione IL PASSO onlus 6.6 Centro Polifunzionale di Gavirate Casa Gloria Casa Patrizia 6.7 Casa di Accoglienza di Cittiglio 6.8 Il diritto del Minore a vivere in famiglia 6.9 Progetti Associazione IL PASSO onlus Famiglia protagonista del proprio futuro Diamo spazio alle relazioni Una rete per sconfiggere la violenza Progetto di psicomotricità per bambini in età prescolare e scolare In rete per la rete: costruzione di un percorso integrato di interventi a sostegno della maternità e paternità responsabili Formazione delle capacità di gestione dello Spazio Neutro 7. Progetti conclusi 7.1 Punto e a Capo 7.2 Famiglia = Risorsa insostituibile 7.3 M.A.P.S. - Mediazione, Assistenza, Psicomotricità e Spazio 7.4 Il lavoro con le famiglie problematiche 8. Eventi e comunicazione 8.1 Insieme per la solidarietà 8.2 Riconoscere e denunciare il maltrattamento domestico 8.3 Sabato di solidarietà 9. ESTRATTI di bilancio e ringraziamenti 9.1 Prospetto economico anno Ringraziamenti
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5 Fondazione Felicita Morandi Presidente - Giovanna Scienza La Fondazione Felicita Morandi è stata costituita nel 2005 per volontà della Provincia di Varese, dell Azienda Sanitaria Locale della provincia di Varese e dal Privato Sociale rappresentato dalla Fondazione Patrizia Nidoli e dalla Fondazione Gloria Malfatti, quale strumento di promozione e realizzazione di attività ed iniziative di solidarietà sociale rivolte alle famiglie, ai minori, alle donne in difficoltà, programmate in collaborazione fra Enti Pubblici e Privati e le Associazioni di volontariato presenti e operanti sul territorio negli specifici settori. Grazie alla sensibilità di Don Mario Novati, in quegli anni Parroco di Gavirate, la Fondazione ha ricevuto in comodato lo stabile di Gavirate che, completamente ristrutturato, è diventato la sede del Centro Polifunzionale operativo dal 2006 con la Casa di accoglienza per bambini da 0 a 6 anni ed i servizi di Spazio Neutro e di Mediazione Famigliare messi a disposizione dei Servizi tutela minori del territorio. Nel 2008 è stata rilevata la gestione della Casa di accoglienza di Cittiglio per mamme e bambini in difficoltà sita in un immobile concesso in comodato dalla Parrocchia di Cittiglio. Nel 2010 è stato messo a disposizione della Provincia da parte della Prefettura uno stabile sequestrato alla mafia che è stato acquisito dalla Fondazione, in comodato, per essere destinato a Casa di pronta accoglienza per donne vittime di maltrattamento domestico (fenomeno in costante e continuo aumento). Il Centro che ha necessitato di una radicale ristrutturazione in via di ultimazione, sarà di riferimento per tutto il territorio della provincia con un protocollo condiviso dalla Prefettura, dalle Forze dell Ordine, dall Azienda ospedaliera, dall Azienda Sanitaria Locale, dai Comuni e dalle Associazioni locali già operative nel settore. La Fondazione gestisce inoltre unità abitative concesse a titolo gratuito per un periodo limitato a nuclei monoparentali in difficoltà economica, ma con capacità genitoriale conservata. L esperienza di questi anni ha messo in evidenza la necessità di sperimentare nuovi modelli di Welfare che possano coniugare qualità e sostenibilità mettendo in rete i servizi già esistenti integrando il patrimonio delle Associazioni di Volontariato valorizzandone le specificità e le competenze. Tutta l attività è stata in questi anni possibile grazie alla continua attenzione dei Fondatori e al valido contributo che le sinergie tra il mondo del sociale e il mondo delle imprese hanno messoin campo. Il Presidente Dr.ssa Giovanna Scienza - Introduzione -
6 Direttore - Giorgio Benzoni Sono passati otto anni dalla costituzione della Fondazione Felicita Morandi, avvenuta nel 2005, ed è ormai giunto il momento di fermarsi per una breve ma importante riflessione sul ruolo e sulle attività che la Fondazione ha svolto in questo periodo sono questi alcuni importanti spunti che hanno portato il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Felicita Morandi a voler realizzare, grazie al fattivo contributo dell Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Varese, questo primo Activities Report. Questo documento costituisce l occasione per ripresentarsi sul territorio della nostra provincia rendendo conto ai diversi stakeholder territoriali degli impegni e dei progetti realizzati e delle collaborazioni e delle iniziative che dovranno attivarsi nel prossimo futuro, come la necessità di sostegni, anche economici, che la Fondazione dovrà attivare per dare sempre maggiore concretezza ed incisività alla propria Mission: operare in favore delle famiglie in difficoltà sia realizzando servizi residenziali sia promuovendo e sostenendo la sperimentazione di modelli innovativi di servizi per minori. La sfida che la Fondazione Felicita Morandi vuole portare avanti è quella di prendere il meglio del Settore Pubblico e del Settore Privato in modo da poter offrire servizi sempre più qualificati a costi sostenibili da parte dei Comuni. È ormai indubbio che l attenzione all aspetto economico stia assumendo un ruolo sempre più preponderante nelle scelte quotidiane ed è proprio in quest ambito che si inserisce la Fondazione Felicita Morandi. L offerta dei servizi che la Fondazione Felicita Morandi eroga direttamente al territorio, Mediazione Familiare e Spazio Neutro, insieme ai servizi per i minori erogati grazie alla collaborazione con l Associazione IL PASSO onlus (braccio operativo della Fondazione nell erogazione dei servizi ai minori nelle strutture di Cittiglio e di Gavirate), verrà ampliata in seguito all apertura della Casa Rifugio di Varese per donne vittime di violenza domestica. Queste progettualità rappresentano alcune delle sfide che la Fondazione Felicita Morandi dovrà affrontare nel corso del 2013 e che potranno essere portate a termine solo grazie al sostegno ed alla fiducia dei nostri sostenitori. Un sostegno ed una fiducia che, come dimostra questo Activities Report, non sono mai mancati e, siamo certi, non mancheranno neanche in futuro. Il Direttore Giorgio Benzoni - Introduzione -
7 Fondazione Felicita Morandi Gli organi della Fondazione Sono organi della Fondazione Felicita Morandi il Consiglio di Amministrazione, il Presidente, il Direttore, il Comitato di Partecipazione ed il Collegio dei Revisori dei Conti Il Consiglio di Amministrazione La Fondazione Felicita Morandi è retta da un Consiglio di Amministrazione composto da cinque membri che sono così nominati: il PRESIDENTE nominato dal Presidente dalla Provincia di Varese; il VICEPRESIDENTE nominato dal Direttore Generale dell ASL della provincia di Varese; un COMPONENTE nominato dai Sindaci Presidenti delle Assemblee Distrettuali dei Sindaci del territorio della provincia di Varese; due COMPONENTI nominati dal Comitato di Partecipazione della Fondazione Felicita Morandi. CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Presidente Giovanna SCIENZA Nominato dalla Provincia di Varese VicePresidente Elena SARTORIO Nominato dalla ASL della provincia di Varese William MALNATI Nominato dal Tavolo dei Sindaci Giuseppe GIBILISCO Nominato dal Comitato di Partecipazione Luca GALLI Nominato dal Comitato di Partecipazione I componenti del Consiglio di Amministrazione sono nominati senza vincolo di mandato, durano in carica tre esercizi finanziari e possono essere riconfermati. - Introduzione -
8 Il Presidente Il Presidente della Fondazione Felicita Morandi è la Dr.ssa Giovanna Scienza, nominata dal Presidente della Provincia di Varese nel mese di giugno Sono compiti del Presidente: convocare e presiedere il Consiglio di Amministrazione; firmare gli atti e dare esecuzione alle delibere del Consiglio di Amministrazione; rappresentare la Fondazione, con facoltà di conferire procure per il compimento di specifici atti o tipologie di atti; adottare nei casi d urgenza i provvedimenti di competenza del Consiglio, con riserva di ratifica da parte di questo senza ritardo ; curare l osservanza dello Statuto promuovendone, in caso di necessità, la riforma Il Direttore Il Direttore della Fondazione Felicita Morandi è Giorgio Benzoni, nominato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del mese di giugno Esso partecipa alle riunioni del Consiglio di Amministrazione e collabora con il Presidente per l attuazione delle delibere del Consiglio. Sono compiti del Direttore: organizzare e gestire tutte le attività della Fondazione; dirigere e coordinare il personale della Fondazione; dare attuazione alle delibere del Consiglio di Amministrazione. Casa di Accoglienza di Cittiglio (VA) - Introduzione -
9 Fondazione Felicita Morandi Il Comitato di Partecipazione Il Comitato di Partecipazione della Fondazione Felicita Morandi è formato da persone che rappresentano Enti Pubblici e Privati convenzionati con la Fondazione per lo svolgimento dei propri servizi. Il Comitato di Partecipazione, che elegge fra i propri componenti il Presidente, è attualmente composto da tre membri: Giuseppe GIBILISCO, in rappresentanza della Fondazione Patrizia Nidoli onlus; Giusué REGAZZONI, in rappresentanza della Fondazione Gloria Malfatti; Patrizia PIVI AMBROSETTI, in rappresentanza della Parrocchia di Gavirate. COMITATO DI PARTECIPAZIONE Presidente Giuseppe GIBILISCO Rappresentante Fondazione Patrizia Nidoli onlus Giosuè REGAZZONI Rappresentante Fondazione Gloria Malfatti Patrizia PIVI AMBROSETTI Rappresentante Parrocchia di Gavirate - Introduzione -
10 Il Collegio dei Revisori dei Conti Il Collegio dei Revisori dei Conti è l organo di vigilanza contabile ed economico-finanziaria della Fondazione. Esso accerta la regolare tenuta delle scritture contabili, esamina le proposte di bilancio di previsione e di conto consuntivo redigendo apposite relazioni. Il Collegio dei Revisori dei Conti, che è composto da tre membri - uno nominato dalla Provincia di Varese e due dal Comitato di Partecipazione - dura in carica tre anni e i suoi componenti possono essere riconfermati una sola volta. Attualmente il Collegio dei revisori dei Conti è composto da: Stefano BELLONI, nominato dalla Provincia di Varese; Loredana MASOTTO, nominata dal Comitato di Partecipazione; Corrado CANZIANI, nominato dal Comitato di Partecipazione. COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI Presidente Stefano BELLONI Loredana MASOTTO Corrado CANZIANI - Introduzione -
11 Fondazione Felicita Morandi 11 Centro di Accoglienza di Cittiglio (VA)
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13 Fondazione Felicita Morandi Provincia di Varese La violenza contro le donne e i bambini è un reato gravissimo contro la persona in quanto rappresenta la violazione di un diritto alla loro integrità fisica e psicologica. è importante ribadire questo fondamentale principio che, per i retaggi culturali che hanno relegato, in alcuni casi, la donna ai margini della società civile in posizione di assoluta sudditanza rispetto all uomo, incontra ancora resistenze nel sentire comune. Il contrasto alla violenza di genere impegna da anni la Provincia di Varese che ha rivolto la propria attenzione sopratutto al fenomeno del maltrattamento domestico. Infatti, a fianco al sostegno fattivo ad associazioni del territorio che da anni si attivano per la prevenzione, il contrasto alla violenza di genere, e unitamente alla realizzazione di interventi diretti nel territorio come il corso teorico e pratico di sensibilizzazione e prevenzione intitolato Sicurezza al femminile o la realizzazione dello Sportello anti-stalking, la Provincia di Varese interviene direttamente sulle conseguenze di tale fenomeno tramite la Fondazione Felicita Morandi. L operato di quest ultima, infatti, offre alle pubbliche amministrazioni e al volontariato sociale un esempio concreto di buone prassi nel settore della prima assistenza, della pianificazione del progetto di vita e del reinserimento sociale delle donne e dei bambini vittime di violenza. Inoltre, finora la Fondazione ha rappresentato un nodo operativo nella rete provinciale e, talvolta, extra provinciale dei servizi alle persone interessate da questa fragilità e un accurata attività di analisi dei processi ha portato l Ente a considerare le realistiche possibilità di ampliamento e consolidamento delle attività della Fondazione stessa nell ottica del radicamento sul territorio tramite una progettualità avanzata e al passo con le linee d intervento nell ambito dell emergenza in accordo con i protocolli operativi nazionali e internazionali. Le sfide del futuro che l Ente intende affrontare tramite l attività della Fondazione riguardano il coinvolgimento delle amministrazioni pubbliche e il privato sociale del territorio per offrire degli interventi ancora più qualificati e idonei al più breve ripristino dell autonomia e del benessere psico-fisico da parte delle vittime di abuso. Alcuni passi determinanti, comunque, sono stati fatti in tempi relativamente recenti, ma il cammino verso il pieno ed effettivo riconoscimento della pari dignità e rispetto tra uomini e donne è ancora lungo, come conferma il dato di cronaca nazionale. La Provincia di Varese, per tanto, può indicare al territorio una metodologia d intervento efficace per agire in modo concreto e tempestivo sul tema della violenza di genere in una prospettiva integrata con gli altri servizi dedicati alla tematica, nell ottica di una sostenibilità sia verticale che orizzontale. Il Presidente dalla Provincia di Varese Dario Galli - Fondatori istituzionali -
14 Azienda Sanitaria Locale della provincia di Varese La Fondazione Felicita Morandi è stata costituita dalla Provincia di Varese e da questa ASL con il coinvolgimento dei Comuni e dei soggetti del privato sociale che operano per la costruzione della rete dei servizi sociali territoriali, per rispondere ad un bisogno di supporto ai minori in difficoltà. L obiettivo non era soltanto quello di integrare servizi già esistenti ma, piuttosto, la sperimentazione di interventi alternativi, attraverso la valorizzazione di conoscenze ed esperienze maturate negli anni sul nostro territorio. La messa in rete di esperienze e competenze è stata, in questi anni, coerente con lo sforzo richiesto da un tessuto sociale che evidenzia cambiamenti demografici, come l invecchiamento della popolazione ed una maggiore presenza di stranieri, oltre ai segni evidenti della crisi economica. Queste variabili, infatti, hanno determinato inevitabilmente assetti familiari diversi e nuove fragilità sociali. La realizzazione di servizi per minori ha permesso di dare risposte concrete alle esigenze rilevate sul territorio, mentre l attività di ricerca-azione e di comunicazione dei dati ha permesso un continuo confronto con i vari stakeholders. Anche l attività formativa finalizzata all aggiornamento professionale degli operatori sociali e sociosanitari ha permesso di intercettare nuove richieste di attenzione e protezione per i minori socialmente in difficoltà. La Direzione dell ASL di Varese auspica che l esperienza capitalizzata da tutti gli attori di sistema coinvolti porti ad un ulteriore affinamento degli strumenti elaborati nel tempo, in funzione di una prospettiva sempre più adeguata ai mutamenti sociali ed alle soluzioni possibili. Sarà questo il fine a cui orientare concretamente gli sforzi negli anni a venire. Il Direttore Generale dell ASL della provincia di Varese Giovanni Daverio - Fondatori istituzionali -
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17 Fondazione Felicita Morandi Fondazione Patrizia Nidoli La Fondazione Patrizia Nidoli onlus nasce nel 1999 per onorare la memoria di Patrizia Nidoli, scomparsa a 35 anni in un tragico incidente al ritorno dal Tribunale dei Minorenni, dove si era recata per una pratica di adozione. Lo scopo è quello di rispondere al desiderio delle famiglie che vorrebbero adottare un bambino ed al bisogno di bambini che cercano il calore di una famiglia. La Fondazione Patrizia Nidoli vuole essere un punto di riferimento, un luogo di persone solidali con cui aiutarsi a vivere l esperienza dell adozione, affrontando il cammino dell accoglienza di un bambino in tutte le sue fasi, sostenendosi in un amicizia che accompagna il percorso di ciascuno. È un Ente Autorizzato per le adozioni internazionali che svolge la sua opera su tutto il territorio nazionale, con competenze e professionalità proposte all interno di un clima di cordialità e di reciproco aiuto. La Fondazione Patrizia Nidoli opera in modo sussidiario, collaborando con associazioni esistenti sul territorio e valorizzando l esperienza di altri soggetti che si occupano di educazione all accoglienza, nel valore della famiglia. Una delle attività principali della Fondazione Patrizia Nidoli è inoltre quella della cooperazione a favore dell infanzia abbandonata, realizzando centri di accoglienza, corsi di formazione professionale, sostegno a distanza e varie forme di sostegno ai minori ed alle loro famiglie in Italia e nei Paesi con cui abbiamo solidi rapporti di collaborazione (in particolare Bolivia, Bulgaria, Cile, Perù ). A tale scopo presentiamo progetti, anche in partenariato con altre realtà del privato sociale, ad enti pubblici e privati presenti sul territorio, rispondendo a bandi finalizzati al finanziamento di attività di questo genere. È sempre prezioso anche il contributo di singoli privati che ci aiutano a sostenere realtà così bisognose attraverso, per esempio, il progetto del Sostegno a Distanza (SAD) che, molto seriamente, cura l educazione ed il mantenimento di molti bambini appartenenti a famiglie povere di una zona del Cile. La Fondazione Patrizia Nidoli onlus ha inoltre realizzato diversi progetti sul territorio nazionale. In questa prospettiva si inserisce la fattiva collaborazione con la Fondazione Felicita Morandi, altra realtà varesina che opera a favore dei minori in difficoltà, sia realizzando servizi residenziali, sia promuovendo e sostenendo la sperimentazione di modelli innovativi di servizi per minori, anche coinvolgendo Enti e soggetti del privato sociale che operano per la costruzione della rete dei servizi sociali territoriali. Paola Nidoli - I Partner -
18 Fondazione Gloria Malfatti La Fondazione Gloria Malfatti è stata costituita l 8 marzo 1995 dai famigliari e dagli amici allo scopo di onorare in modo degno e duraturo la memoria di Gloria (30 marzo maggio1994) fulgido esempio di altruismo, di disponibilità nei confronti di chiunque ne avesse bisogno con particolare riguardo ai minori in difficoltà. La Fondazione Gloria Malfatti ha per scopo l attuazione di iniziative sociali con particolare riferimento all infanzia e alla adolescenza curando la promozione e l organizzazione di congressi, conferenze, gruppi di studio tavole rotonde con esperti del settore al fine di portare all attenzione della pubblica opinione i problemi del disagio minorile. Si prefigge inoltre l organizzazione di corsi per la formazione dei volontari che si occupano dei bambini in difficoltà e la collaborazione con Associazioni, Enti o Istituzioni operanti nel settore minorile. In quest ottica la Fondazione Gloria Malfatti ha collaborato alla costituzione della Fondazione Felicita Morandi. Con la Fondazione Patrizia Nidoli, e grazie ad un cospicuo finanziamento da parte della Fondazione CARIPLO, la Fondazione Gloria Malfatti ha partecipato attivamente alla progettazione degli spazi, alla ristrutturazione ed alla definizione dei progetti educativi del Centro Polifunzionale di Gavirate. Eugenio Malfatti - I Partner -
19 Fondazione Felicita Morandi Fondazione Comunitaria del Varesotto La Fondazione Comunitaria del Varesotto onlus che è stata costituita nel 2001 nell ambito del progetto Fondazioni Comunitarie, promosso dalla Fondazione Cariplo che ha avviato analoghe iniziative in tutte le province della Lombardia e nelle province di Novara e del Verbano Cusio Ossola. La Fondazione Comunitaria opera sul territorio della provincia di Varese che comprende 141 Comuni con circa abitanti perseguendo esclusivamente fini di solidarietà sociale nel territorio di propria operatività, promovendo il miglioramento della qualità della vita della Comunità di riferimento e stimolandone lo sviluppo civile, culturale, ambientale ed economico e la coesione sociale. La Fondazione Comunitaria dispone di un patrimonio in progressiva crescita, la cui redditività è permanentemente destinata in beneficenza e filantropia per sostenere progetti ed iniziative di assistenza sociale e socio sanitaria, assistenza sanitaria, promozione e sviluppo del territorio, formazione professionale, sport dilettantistico, tutela, promozione e valorizzazione di attività culturali, di beni ed iniziative di interesse artistico e storico, tutela e valorizzazione della natura e dell ambiente, ricerca scientifica ed altre finalità a favore della Comunità della provincia di Varese. Il patrimonio della Fondazione Comunitaria è in continuo incremento grazie a donazioni, grandi, medie e piccole, da parte di numerosi donatori sensibili alle necessità del territorio. Tali donazioni hanno consentito la creazione di numerosi Fondi patrimoniali con varie tipologie: Fondi per la Comunità, Memoriali, d Impresa, per area di interesse, con diritto di utilizzo o indirizzo, di categoria, specifici per raccolta donazioni e Fondi correnti da utilizzare per determinate finalità ed altri. Il consolidamento del Patrimonio avviene attraverso donazioni mobiliari ed immobiliari, lasciti, oblazioni, legati ed erogazioni di Enti, Società, Istituzioni e Persone con i benefici fiscali previsti dalla normativa. Dal 2002 la Fondazione Comunitaria ha svolto attività di beneficenza e filantropia, sempre con il sostegno finanziario della Fondazione Cariplo, distribuendo circa 32 milioni di euro per numerosi progetti di utilità sociale realizzati e riferiti all intera Comunità di Varese e provincia. Le erogazioni avvengono attraverso Bandi, Patrocini, Progetti fuori Bando, Borse di Studio, Progetti speciali a favore di Organizzazioni ed Enti Non profit ed anche mediante il Progetto Micro Credito, a favore di persone in condizioni di temporaneo disagio, con la collaborazione di numerosi Comuni della provincia di Varese e con l accordo di una Banca erogatrice. La Fondazione Comunitaria del Varesotto onlus è un sostenitore delle attività della Fondazione Felicita Morandi e dal 2010 ha stanziato contributi nell ambito dei Bandi con fondi territoriali per euro a fronte di progetti per un valore di circa euro. La Fondazione Comunitaria ha una struttura che comprende il Comitato di Nomina, il Consiglio di Amministrazione e il Collegio dei Revisori; tutti i Membri di tali Organismi svolgono l attività a titolo gratuito. Il Segretario Generale e lo Staff della Segreteria Generale completano l organigramma della Fondazione Comunitaria del Varesotto onlus. La Fondazione Comunitaria, che ha come motto Una Fondazione di Tutti, vuole essere uno strumento già sperimentato in altri Paesi del Mondo, ma continuamente migliorabile e ampliabile a favore della Comunità del territorio e della coesione sociale. Luca Galli - I Partner -
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21 Fondazione Felicita Morandi La situazione nel territorio varesino Dai dati forniti dall ASL della provincia di Varese emerge che nella nostra provincia il numero di minori che necessitano di accoglienza in Comunità o di Affido famigliare è elevato e distribuito in maniera omogenea su tutti gli Ambiti Territoriali. Fig. 1 - I 12 Ambiti Distrettuali della Provincia di Varese Comune sede dell Ambito Distrettuale - Contesto di riferimento -
22 22 Tab. 1 - Numero di minori in Comunità e in affido a tempo pieno nei 12 Ambiti Distrettuali della provincia di Varese. Anno 2012 Ambito Distrettuale N minori in Comunità N minori in affido a tempo pieno Arcisate Azzate 11 7 Busto Arsizio 13 9 Castellanza Gallarate Laveno Mombello Luino Saronno Sesto Calende 18 9 Somma Lombardo Tradate 14 7 Varese TOTALE Fonte: Dati forniti dall Azienda Sanitaria Locale della provincia di Varese ai sensi della DGR 3850 del 25 luglio 2012 Determinazioni in merito allo sviluppo del sistema sociale e regionale. Grf. 1 - Minori ospiti delle Strutture di Accoglienza: distribuzione per fasce d età. Anno 2012 Fonte: Dati forniti dall Azienda Sanitaria Locale della provincia di Varese ai sensi della DGR 3850 del 25 luglio 2012 Determinazioni in merito allo sviluppo del sistema sociale e regionale. - Contesto di riferimento -
23 Fondazione Felicita Morandi Le problematiche di oggi e di domani Il momento che la società sta attraversando è caratterizzato da una profonda crisi che investe il sistema, sotto il profilo economico ma ancor più sotto il profilo dei valori. È in questo contesto che la condizione dei soggetti più deboli deve essere monitorata e sostenuta con particolare efficacia. I problemi di oggi, se non risolti, rischiano di assumere proporzioni difficilmente affrontabili domani. Occorre attuare linee di intervento efficaci e capaci di dare risposte concrete a situazioni di disagio con percorsi precoci e mirati. Il maltrattamento in famiglia continua ad essere una piaga non risolta che si alimenta per l incapacità di farlo emergere da parte di chi ne è vittima. Queste situazioni travolgono la donna e si ripercuotono sulla prole costretta a vivere passivamente condizioni di costante disagio destabilizzante, con episodi di violenza assistita che minano l equilibrio psicofisico dei minori e incidono sullo sviluppo della loro personalità futura. Nonostante le iniziative messe in campo dalle istituzioni e dal mondo del volontariato queste problematiche si sono acuite ulteriormente negli ultimi anni anche per il massiccio inserimento nella nostra società di etnie con culture diverse che necessitano un accompagnamento graduale verso l integrazione nel rispetto dei loro valori. In quest ottica la Fondazione si propone di offrire al territorio iniziative indirizzate principalmente alla donna e ai minori, figure individuate quali categorie più esposte ai rischi di emarginazione e discriminazione coniugando QUALITÀ dei servizi e SOSTENIBILITÀ nella gestione degli stessi. L esperienza pregressa, i dati di difficoltà economica da parte dei Comuni, la necessità di interventi educativi efficaci e quanto più possibile risolutivi delle criticità evidenziate in contesti disfunzionali sempre più complessi e spesso cronicizzati impongono un attento ripensamento e la necessità di riprogettare le azioni secondo linee rigorose e chiare fondate sulla collaborazione e sulla sinergia delle componenti interessate e coinvolgendo i Comuni ed i soggetti del Privato Sociale che operano per la costruzione della Rete dei servizi sociali territoriali. Per quanto riguarda, ad esempio, le Case di accoglienza il servizio offerto presenta aspetti innovativi già in essere e da implementare in futuro in ordine ai seguenti punti: diminuzione dei tempi di permanenza in comunità a favore soprattutto dei minori che necessitano di contesti familiari per una loro crescita armonica; ricerca di una sinergia sempre maggiore ed efficace con i servizi invianti e con tutti coloro che a titoli diversi si occupano della situazione; contenimento dei costi che molto spesso sono un ostacolo per l Ente affidatario ricorrendo a finanziamenti privati per l integrazione dei costi di gestione; continuità sul territorio dei progetti gestiti in comunità fino a consolidamento dei risultati ottenuti; momenti di accompagnamento e supporto alle famiglie affidatarie anche dopo le dimissioni del minore al fine di favorire l integrazione del medesimo nel nuovo nucleo soprattutto se in presenza di aspetti di difficile gestione; rete di professionisti che a titolo gratuito rispondono ai bisogni dell utenza quando i tempi del servizio pubblico non sono compatibili con quanto ipotizzato nel progetto o con l urgenza presentata.
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25 Fondazione Felicita Morandi Le motivazioni La Fondazione Felicita Morandi, costituita nel 2005 per volontà della Provincia di Varese e dall Azienda Sanitaria Locale della provincia di Varese e dal Privato Sociale, si propone quale strumento di promozione e realizzazione di attività ed iniziative di solidarietà sociale rivolte ai minori programmate in collaborazione fra la Provincia di Varese, i Comuni, gli altri Enti Pubblici e Privati e le imprese attive sul territorio provinciale. MISSION della Fondazione Felicita Morandi: Operare in favore delle famiglie in difficoltà sia realizzando servizi residenziali sia promuovendo e sostenendo la sperimentazione di modelli innovativi di servizi per minori. In particolare, la Fondazione, in armonia con la programmazione contenuta nei Piani di Zona degli Ambiti Distrettuali della provincia di Varese, si propone di: Operare nello specifico settore delle problematiche minorili, ed in tale ambito: 1. realizzare servizi integrativi residenziali, semiresidenziali, diurni e aperti per minori, quali gli affidamenti familiari, le comunità alloggio e gli asili nido, anche aziendali; 2. assistere e coordinare le varie realtà provinciali che si interessino di servizi per minori, al fine di migliorare la qualità dei servizi e di potenziarli ed estenderli, con particolare riferimento alla partecipazione, alla definizione e realizzazione dei Piani di Zona; 3. sensibilizzare gli operatori sociali e socio-sanitari, l opinione pubblica e le Istituzioni sulle problematiche dei servizi e degli interventi a favore dei minori; 4. promuovere la sperimentazione di modelli innovativi di servizi per minori e trasferire le relative conoscenze in capo ai soggetti che potranno applicarle; 5. essere centro di raccolta, studio, ricerca e diffusione, anche attraverso la pubblicazione della documentazione relativa ai servizi ed agli interventi a favore di minori, con particolare riferimento alle esperienze e sperimentazioni nel territorio provinciale. Operare nell ambito generale delle politiche sociali locali coerentemente con le prospettive operative collegate con le necessità di programmazione ed organizzazione dei servizi e di formazione e di aggiornamento degli operatori. Promuovere direttamente o indirettamente la raccolta di fondi per la gestione delle finalità statutarie indicate sopra. - Il perché della Fondazione Felicita Morandi -
26 Obiettivi OBIETTIVO della Fondazione Felicita Morandi: coinvolgere i Comuni ed i soggetti del Privato Sociale che operano per la costruzione della rete dei servizi sociali territoriali. Per il raggiungimento delle proprie finalità, la Fondazione Felicita Morandi pone in essere ogni attività utile ed opportuna, in particolare: progetta, promuove e gestisce direttamente o indirettamente i servizi integrativi residenziali, semiresidenziali, diurni e aperti per minori e per famiglie con minori e per donne vittime di violenza domestica, con valenza di innovazione e sperimentazione; svolge attività di documentazione, ricerca, studio e diffusione dei contenuti dei servizi sociali, con particolare riferimento a quelli per minori; studia e valorizza gli aspetti socio-assistenziali dei servizi ed interventi sociali attraverso progetti di ricerca, convegni, incontri di studiosi italiani e stranieri, seminari, corsi di studio, formazione ed aggiornamento; favorisce il confronto tra i servizi e i bisogni sociali emergenti, coinvolgendo gli Organismi Accademici, le Istituzioni Culturali e gli Enti Locali, il Terzo Settore e le altre Istituzioni Pubbliche e Private; mette a disposizione degli operatori, degli studiosi e di quanti operano nei servizi sociali il patrimonio culturale della Fondazione; promuove iniziative editoriali per la diffusione di studi, ricerche e proposte nell ambito delle finalità della Fondazione, anche se elaborate da altri Enti; sostiene le attività di ricerca nell area dei servizi, con particolare riferimento a quelli per minori, sia con premi di studio, che con la pubblicazione di studi giudicati meritevoli; organizza attività di preparazione e di aggiornamento professionale degli operatori sociali e socio sanitari. Per la realizzazione delle attività sopra citate, la Fondazione può anche stipulare accordi e convenzioni con Istituzioni Scientifiche, con Enti Pubblici e Privati e con aziende che operano in settori analoghi o contigui. La Fondazione potrà inoltre collaborare con le Pubbliche Amministrazioni e con Enti Privati per lo svolgimento di attività connesse alle finalità statutarie che ad essa venissero affidati dagli stessi. - Il perché della Fondazione Felicita Morandi -
27 Fondazione Felicita Morandi Attività e progetti Servizi per minori, Pronta Accoglienza per donne vittime di maltrattamento domestico, progetto Affido, Mediazione familiare, documentazione sulla famiglia e sull infanzia e Mappatura dei Servizi Tutela Minori. Ecco alcuni esempi delle attività svolte dalla Fondazione Felicita Morandi. Attività Realizzazione di servizi residenziali, semiresidenziali e diurni per minori; promuovere la sperimentazione di modelli innovativi di servizi per minori; gestisce servizi residenziali per nuclei monoparentali in difficoltà e servizi in pronta accoglienza per donne vittima di maltrattamento domestico; svolgere attività di documentazione, di ricerca, di studio e di diffusione dei contenuti dei servizi sociali, con particolare riferimento a quelli per i minori; favorire il confronto tra i servizi ed i bisogni sociali emergenti, coinvolgendo le istituzioni pubbliche e private; organizzare attività di preparazione e di aggiornamento professionale degli operatori sociali e socio sanitari. Progetto affido Dopo aver effettuato una puntuale analisi di ciò che è stato realizzato nel corso degli ultimi anni in materia di affido familiare, verrà avviato un Servizio affido per l intero territorio provinciale, che si occuperà di: creare una Banca Dati delle Famiglie Affidatarie a livello provinciale; attivare un servizio di consulenza in materia di affido famigliare; offrire un supporto formativo a chi opera nei servizi affido degli Ambiti Sociali e alle reti di famiglie affidatarie; creare un gruppo di lavoro a livello provinciale di soggetti Pubblici e Privati per costruire la rete dei servizi affido; pianificare campagne di comunicazione sull affido familiare concordate con i diversi soggetti operanti a livello provinciale. Progetto di mediazione familiare Dai primi mesi del 2007 è stato realizzato un servizio di mediazione familiare che opera su tutto il territorio provinciale, per aiutare i genitori divorziati, separati, o in fase di separazione a superare i conflitti personali e creare un clima relazionale favorevole alla gestione dei rapporti con i figli, ponendo al centro degli interessi la crescita e i bisogni dei minori. - Il perché della Fondazione Felicita Morandi -
28 28 Centro di documentazione sulla famiglia e sull infanzia Il Centro informativo ha l obiettivo di: supportare le politiche per l infanzia e l adolescenza a livello locale; favorire la programmazione e la progettazione di interventi e di servizi; contribuire alla formazione/informazione degli operatori del settore. Mappatura dei servizi tutela minori L applicazione della Legge 328/2000 e delle successive normative regionali ha comportato forti azioni di cambiamento nell organizzazione dei servizi sociali e nella ripartizione delle competenze. Per meglio comprendere quanto avvenuto è stata realizzata una Mappatura dei Servizi Tutela Minori avente le seguenti finalità: ricostruire lo scenario degli interventi in provincia di Varese; rendere evidenti le modalità organizzative adottate nei 12 Ambiti Sociali della provincia per l assunzione di questa competenza; confrontare le diverse soluzioni individuate, evidenziando alcuni indicatori di ordine quantitativo, le risorse investite e le fonti di finanziamento; costruire una base conoscitiva che possa favorire in futuro la programmazione dei servizi per i minori e la famiglia. - Il perché della Fondazione Felicita Morandi -
29 Fondazione Felicita Morandi 29 Il Centro di Accoglienza di Cittiglio (VA)
30 30 I _ progetti_ in_ corso
31 Fondazione Felicita Morandi Mediazione Familiare La Mediazione Familiare è una risorsa che permette ai genitori di affrontare le difficoltà legate alla separazione; aiuta a ristabilire una comunicazione quando incomprensioni e tensioni rendono difficile mantenere un dialogo che rispetti le ragioni di entrambi e tenga conto delle esigenze dei figli. La Mediazione Familiare, condotta da un mediatore professionalmente preparato ed imparziale, si rivolge ai genitori che si separano e che intendono affrontare e negoziare gli aspetti che riguardano la riorganizzazione familiare, e ai genitori che sono già separati o divorziati e che vogliono rivedere gli accordi presi in precedenza. COS È LA MEDIAZIONE FAMILIARE? Una risorsa che permette ai genitori di affrontare le difficoltà legate alla separazione. La presenza di un mediatore sostiene i genitori e permette di trovare accordi condivisi sulle questioni riguardanti i figli. Le finalità della Mediazione Familiare Offrire ai genitori che si stanno separando, sono separati o divorziati, un ambito in cui impegnarsi, con l aiuto di un mediatore, a gestire il conflitto per il raggiungimento di accordi condivisi riguardanti l organizzazione familiare e la relazione con i figli; salvaguardare il diritto dei minori a mantenere un rapporto continuativo ed equilibrato con entrambi i genitori; aiutare i genitori a realizzare una buona separazione nell ottica della prevenzione del disagio dei figli; promuovere la realizzazione e il sostegno di servizi di Mediazione Familiare che rispondano alle richieste del Territorio. La Mediazione Familiare non è un intervento di tipo terapeutico e/o assistenziale, ma di promozione delle risorse e delle competenze genitoriali, in quanto il mediatore sa di interagire con soggetti attivi, portatori di risorse ed esperienze che deve in ogni modo far emergere o, comunque, valorizzare assumendo il ruolo di facilitatore della comunicazione e mettendo a disposizione la propria professionalità. Il percorso garantisce assoluta riservatezza ed autonomia dalle procedure legali di separazione e persegue il modello di mediazione integrata, che prevede la collaborazione tra mediatori familiari, avvocati e magistrati. Il mediatore familiare, durante la mediazione, suggerisce ai genitori di informare i rispettivi avvocati, affinché venga valutata l opportunità di un periodo di tregua legale. Gli accordi condivisi, raggiunti in Mediazione, possono anche essere tradotti in forma scritta tra i genitori, mentre la loro effettiva formalizzazione è demandata ai legali. - I progetti in corso -
32 32 Accesso al servizio di Mediazione Familiare Per avviare un percorso di Mediazione Familiare è necessaria la volontaria disponibilità dei genitori che, in presenza del mediatore, vengono sostenuti nel trovare accordi condivisi sulle questioni riguardanti i figli, con lo scopo di continuare a mantenere la comune responsabilità genitoriale e raggiungere una regolamentazione dei rapporti che sia la più soddisfacente per sé e per i figli. I genitori accedono al servizio di Mediazione Familiare spontaneamente o dietro suggerimento di Magistrati, Avvocati o Servizi di Tutela Minori. La legge 54/2006 Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento condiviso dei figli all Art. 155 sexies c.c. stabilisce che: «qualora ne ravvisi l opportunità, il giudice, sentite le parti e ottenuto il loro consenso, può rinviare l adozione dei provvedimenti di cui all articolo 155 per consentire che i coniugi, avvalendosi di esperti, tentino una mediazione per raggiungere un accordo, con particolare riferimento alla tutela dell interesse morale e materiale dei figli». Il magistrato, pertanto, può sensibilizzare i genitori ad intraprendere un percorso di Mediazione Familiare, sottolineandone la volontarietà, come percorso rivolto a regolamentare in modo condiviso, gli aspetti relativi alla gestione ed educazione dei figli. L avvocato, laddove lo ritenga opportuno, può invitare il proprio assistito alla Mediazione Familiare, lasciandogli la facoltà di decidere quali informazioni riportare nello svolgimento della mediazione e dà forma giuridica all accordo eventualmente raggiunto dai genitori durante il percorso di Mediazione. Il servizio offerto dalla Fondazione Felicita Morandi La Fondazione Felicita Morandi offre il servizio di Mediazione Familiare presso il Centro Polifunzionale di Gavirate (VA). Una Mediazione prevede in media 10/12 incontri, di circa un ora e mezza ciascuno, con cadenza settimanale o quindicinale, alla presenza di entrambi i genitori. Non è prevista la presenza dei figli, se non, a secondo delle situazioni, un incontro di conoscenza per chiarire il lavoro che viene svolto con i genitori, perché si ritiene importante che per i figli debbano lavorare gli adulti che funzionano da filtro e da protezione nei loro confronti. Il servizio viene offerto nel corso di due pomeriggi settimanali, dalle 17:30 alle 19:30, indicativamente nelle giornate di martedì e mercoledì. Il mediatore informa le parti sulla modalità di svolgimento del percorso di mediazione; i tempi e la cadenza degli incontri vengono stabiliti dal mediatore insieme ai genitori lungo il percorso e non possono essere determinati anticipatamente da altri soggetti. Il mediatore chiede la collaborazione dei rispettivi legali, attraverso il sostegno alle soluzioni il più possibile condivise tra i genitori, nel rispetto dei diritti di ciascuno. - I progetti in corso -
33 Fondazione Felicita Morandi 33 Il mediatore, se lo ritiene opportuno, può incontrare all inizio del percorso di Mediazione Familiare gli Avvocati in presenza dei genitori, al fine di illustrare e chiarire in modo collegiale le reciproche informazioni tra le aspettative/motivazioni che spingono ad intraprendere questo intervento e le finalità della Mediazione, il ruolo del mediatore e i rispettivi impegni. Fatta eccezione per quanto previsto dal Codice di Procedura Penale in materia di segreto professionale, il mediatore familiare ha l obbligo di mantenere assoluta riservatezza relativamente allo svolgimento, al contenuto e all esito dei colloqui di mediazione svolti, anche laddove la mediazione sia stata attivata su parere o invio dell autorità giudiziaria. È compito dei genitori, tramite i rispettivi legali, comunicare al magistrato sia dell esito della mediazione, che degli accordi stipulati durante il percorso. In alcune situazioni l attivazione della Mediazione Familiare è improponibile nel caso in cui vi siano stati episodi di grave violenza o maltrattamento dichiarati o dimostrati, denunce penali per reati perseguibili d ufficio, episodi di abuso dichiarati o dimostrati nei confronti dei figli, patologie e/o dipendenze in uno o in entrambi i genitori, che inficino l esercizio della capacità genitoriale e la possibilità di instaurare relazioni interpersonali, situazioni caratterizzate da sindrome di alienazione genitoriale. Si considera un valore aggiunto per alcune situazioni con figli adolescenti che manifestano serie difficoltà nell incontrare il genitore non collocatario, a causa di separazioni molto conflittuali, attivare una collaborazione con il Servizio di Spazio Neutro offerto dalla Fondazione Felicita Morandi. - I progetti in corso -
34 Spazio Neutro Lo Spazio Neutro è un srvizio che assicura l esercizio del diritto di visita e di relazione che si ispira ai principi enunciati dall art. 9 della Convenzione ONU dei diritti dell infanzia: «mantenere relazioni personali e contatti diretti in modo regolare con entrambi i genitori, salvo quando ciò è contrario al maggior interesse del bambino». (New York, 1989) Il Servizio di Spazio Neutro, infatti, è nato per sostenere e favorire il mantenimento della relazione tra il bambino e il genitore o adulti di riferimento per lui significativi in quelle vicende familiari in cui questo bisogno-diritto non è stato rispettato a causa di conflitti intrafamiliari, separazioni e/o divorzi, affido o situazioni di malattia e disagio. Il bambino è al centro della cura e dell attenzione degli operatori ed é importante cercare di tutelare il suo bisogno-diritto a ricostruire e mantenere il senso e la continuità della propria storia e della propria identità. La finalità ultima è quella di offrire un sostegno al bambino e ai suoi genitori, recuperando, sviluppando e mantenendo tutti quei legami che costituiscono il patrimonio personale di possibilità e risorse del minore, a meno che ciò non sia contrario all interesse preminente del fanciullo. L esercizio del diritto di visita, dunque, se da un lato corrisponde al diritto del minore a tenere vive le radici biologico-storiche di cui la mente non può non alimentarsi, rappresenta dall altro la base sicura da cui partire per salvaguardare le relazioni tra le generazioni e svilupparle. COS È LO SPAZIO NEUTRO? Il Servizio di Spazio Neutro ha lo scopo di garantire al minore (allontanato dalla propria famiglia nei casi di affido eterofamiliare o di accoglienza presso una Comunità Alloggio, o allontanato dal genitore non affidatario nei casi di separazioni conflittuali) il mantenimento dei rapporti con i genitori in una situazione protetta. Gli obiettivi Favorire e sostenere la continuità della relazione tra il bambino e i suoi genitori a seguito di separazione, divorzio conflittuale, affido e altre vicende di grave e profonda crisi familiare; riallacciare e/o mantenere la relazione con il genitore lontano; accompagnare il genitore a mantenere il proprio ruolo genitoriale; costruire le basi e favorire, quando è possibile, l organizzazione e la gestione autonoma degli incontri. - I progetti in corso -
35 Fondazione Felicita Morandi 35 Come si svolge il Servizio di Spazio Neutro Le visite con i genitori sono importanti in quanto il minore ha la necessità di relazionarsi con loro per costruire la propria identità e la continuità dei suoi legami è importante per quel senso di sicurezza che deve accompagnare lo sviluppo del sé in età evolutiva. Il Servizio di Spazio Neutro offre, dunque, uno spazio di incontro tra le figure genitoriali non affidatarie e i minori alla presenza di un operatore specificatamente formato. Il bambino incontra i genitori alla presenza di una persona disponibile e non giudicante. In un luogo protetto è più facile riavvicinarsi, stabilire dei rituali che non cancellino il passato e che preparino all incontro successivo. In questo delicato compito l operatore mantiene un atteggiamento di osservazione partecipe; non interferisce nel rapporto con proprie iniziative ma favorisce lo scambio tra genitore e figlio rendendo comprensibile lo stato d animo e le comunicazioni del bambino che avvengono più su un piano comportamentale che verbale. La separazione può provocare nel minore sentimenti diversi: depressione, angoscia, spavento, aggressività e rabbia e l operatore deve essere in grado di accogliere questi suoi sentimenti, riconoscerli e prestare le parole al bambino che non è in grado di poter parlare e gestire le proprie emozioni. All operatore è richiesta anche la disponibilità e la capacità di identificarsi con il punto di vista dei genitori per poter avviare con loro le trasformazioni necessarie per dare un senso all intervento, quindi, quando é possibile, al ripristino e/o allo sviluppo della relazione con il figlio o per permettere di comprendere e di accettare il bisogno da parte del minore di ricostruire o mantenere il rapporto con il genitore. Gli incontri si svolgono in un luogo predisposto e dedicato a questo tipo di intervento, pensato in modo da ricordare un ambiente famigliare ed accogliente. Il susseguirsi degli incontri e dei colloqui in uno spazio che diventa conosciuto, aiuta il costruirsi di una familiarità che contiene le ansie sia dei minori che degli adulti, favorendo la comprensione della necessità di continuità nella relazione parentale che poi potrà essere esercitata altrove. La stanza è strutturata così che bambini e ragazzi possano facilmente scegliere giochi idonei per ogni fascia di età ed intraprendere attività con i genitori. Il gioco spesso riveste negli incontri di Spazio Neutro una dimensione centrale, connotandosi quale elemento di mediazione e di facilitazione della relazione tra il bambino e l adulto. L operatore utilizza questa modalità di relazione sia nel momento di ambientamento del bambino nel conoscere il luogo e prendere familiarità con l ambiente circostante, sia negli incontri con i genitori. Le osservazioni di questi incontri forniscono elementi preziosi di conoscenza e di verifica delle capacità genitoriali e offrono delle indicazioni che, aggiunte alle indagini svolte dai Servizi del Territorio, consentono ai Giudici del Tribunale per i Minorenni una valutazione sulla situazione del minore. - I progetti in corso -
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