Progetto RELS. Partner del progetto. Realizzato con il contributo della Commissione Europea. Realizzato con il contributo di COMUNE DI COSENZA
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1 Progetto RELS Partner del progetto REGGIO EMILIA FORLÌ-CESENA COSENZA Realizzato con il contributo della Commissione Europea Realizzato con il contributo di
2 Il Progetto RELS Il PROGETTO RELS ha come obiettivo la gestione del ciclo integrato dei rifiuti - conferimento, riuso, recupero energetico sostenibile e smaltimento - per la qualità ambientale e per l igiene urbana. Provincia Forlì-Cesena Fustaia transitoria di cerro La Provincia di Forlì-Cesena, gode di aree di rilevante interesse forestale e naturalistico, il cui cuore è costituito dalle Foreste Demaniali Casentinesi. Attraverso il progetto Life+ RELS si intende affrontare la necessità di una migliore qualità di informazioni a due livelli: da un lato rispondendo alle esigenze più tecniche dei decisori politici; Durata dall altro rispondendo alle esigenze della stampa, che richiede un aggiornamento costante sulle potenzialità ambientali esistenti e sul potenziale del processo di riciclaggio/recupero dei rifiuti. 42 mesi, da gennaio 2010 a giugno 2013 OBIETTIVI Strutturare una serie di strumenti rivolti ai decisori politici e agli esperti che li sostengono per essere costantemente aggiornati sulle possibili soluzioni che siano ecocompatibili. Azioni principali del progetto Permettere un risparmio energetico. Sviluppo e realizzazione prototipale di un ciclo integrato e sostenibile per la raccolta dei rifiuti e il recupero energetico sostenibile nei parchi naturali Diradamenti in fustaia di conifere Garantire la condivisione dei risultati positivi del progetto con i responsabili politici e i relativi esperti ambientali con l adozione di diversi strumenti. La realizzazione e sperimentazione di piani per la gestione del riciclo dei rifiuti La promozione della consapevolezza dei cittadini verso il turismo sostenibile e l importanza sociale dei parchi naturali La promozione e diffusione di buone prassi nel campo della gestione dei rifiuti con speciale attenzione al riciclo e al recupero energetico sostenibile Parco delle Foreste Casentinesi Fustaia di faggio Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi si estende su: Al suo interno ci sono anche due poli di grande fascino ed importanza spirituale: - circa ettari - il Santuario della Verna - 2 regioni: Emilia-Romagna ( ettari) e Toscana ( ettari) - l Eremo di Camaldoli - tre province: Forlì-Cesena ( ettari), Arezzo (4.100 ettari) e Firenze (3.900 ettari) L Amministrazione Provinciale di Forlì-Cesena gestisce: - 12 Comuni - un territorio di oltre ettari nel settore submontano e montano dell appennino forlivese; ettari dei quali ricadono all interno dell area protetta.
3 Territorio del Demanio Tipologie di rifiuti I rifiuti prodotti nel Parco delle Foreste Casentinesi sono: rifiuti solidi urbani, legati quasi esclusivamente all attività turistica Dal 1999 il Demanio forestale regionale ubicato nella Provincia di Forlì-Cesena gestisce un territorio di ettari, pari a circa il 66% dell intero patrimonio agro silvo pastorale della Regione Emilia Romagna. - biomasse legnose di scarso pregio, connesse alla manutenzione del suo importante patrimonio forestale - deiezioni animali connesse all attività zootecnica e in particolare all allevamento della razza bovina romagnola e agli allevamenti avicoli presenti a ridosso dell area protetta LEGENDA LETAMI T/ANNO TAL QUALE chilometri La Provincia di Forlì-Cesena è per altro da tempo fortemente impegnata sulla questione della gestione dei rifiuti connessi all attività dell uomo. Un enorme polmone verde che percorre l Appennino forlivese parallelamente alla dorsale principale. Elevato valore naturalistico e ambientale rappresentato da: - circa ettari del Demanio che ricadono all interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona Campigna; - numerosi siti della Rete Natura 2000 (psic e ZPS), all interno del Demanio regionale; - circa 500 immobili (fra ruderi e fabbricati ancora efficienti); Lavori colturali per riduzione rischio incendio - oltre 250 chilometri di strade e piste forestali e svariate centinaia di chilometri di sentieristica, ecc. Rifiuti prodotti nel territorio del Demanio Smaltimento e recupero rifiuti del Parco Castagneto da frutto Tipologia di rifiuti prodotti nel territorio del Demanio: Briglie in legname e pietrame Il progetto RELS è dedicato a tre temi principali: 1. favorire, in collaborazione con l Ente Parco, la consapevolezza sulla questione della raccolta differenziata e la gestione sostenibile del ciclo dei rifiuti; 2. fornire informazioni e dati sulla capacità di assorbimento dei sistemi naturali e seminaturali in riferimento alla emissione di rifiuti in atmosfera collegate alle attività antropiche di tipo economico produttivo o civile e sulle possibilità di valorizzazione economica offerte dai mercati dei crediti di carbonio; 3. incentivare la realizzazione di impianti per la produzione di energia attraverso l utilizzo dei sottoprodotti dell attività zootecnica e forestale. Inoltre sarà realizzato, in collaborazione con un impresa locale, un impianto per la produzione di biogas collegato ad un allevamento zootecnico, per mostrare e monitorare il potenziale in termini di sostenibilità e di impatto economico dell utilizzo di questa tipologia di rifiuti a fini energetici. - biomassa forestale/residui forestali; - residui delle coltivazioni frutticole e cerealicole; - reflui zootecnici; - prodotti secondari dell industria agroalimentare; - rifiuti da raccolta differenziata del settore civile. I reflui zootecnici, sono una biomassa massicciamente presente nel territorio forlivese, in molti casi con concentrazioni territoriali tali da rendere problematico il loro utilizzo esclusivamente a fini agronomici. L area della Provincia di Forlì-Cesena, inoltre, ha un importante connotazione agricola. Collegato alla vocazione agricola intensiva esiste inoltre un polo agroindustriale di rilievo, con conseguente produzione di scarti di lavorazione, prevalentemente fermentescibili, potenzialmente utilizzabili ai fini energetici.
4 Digestore Gli impianti di digestione anaerobica hanno lo scopo di produrre biogas per la produzione di corrente elettrica, per mezzo di co-generatori e calore con l immissione nella rete di riscaldamento. Per la natura di questo impianto ed il suo uso sporadico, il digestore in scala avrà lo scopo di produrre gas metano in percentuale sufficiente partendo dalla fermentazione anaerobica di biomasse e simularne l uso per la produzione di calore ed energia elettrica. BIOMASSA RACCOLTA DIFFERENZIATA** TON/ANNO TAL QUALE Organico Verde Carta/Cartone Legno Oli vegetali 32 Legno CER*** / **Rifiuti Solidi Urbani ***Catalogo Europeo Rifiuti Produzione di energia con utilizzo di materiali legnosi Di seguito le fasi principali di simulazione: un operatore provvederà al caricamento manuale delle biomasse introducendole all interno della sezione di pre-trattamento (umidificazione e triturazione). BIOMASSA LIQUIDA IN RETE ELETTRICA 220v REGOLAZIONE PH V-13 INIETTORI ACQUA PER PULIZIA RETE ELETTRICA 220v BIOGAS OUT I-2 PH METRO 8.5 VALVOLA DI ALIMENTAZIONE DIRETTA ACQUE CHIARE BIOMASSA BIOGAS ACQUE NERE REGOLAZIONE PH La produzione di energia con l utilizzo di materiali legnosi è così articolata: - spandimento agronomico tradizionale; - compostaggio e produzione di pellet (modulo da t/anno); - digestione anaerobica; - gassificazione/combustione: gassificazione tipo Gussing; evoluzione piccoli impianti termici per utilizzo di agropellet (pollina); - combustione in impianti < 1 MW, abbinati a minireti di teleriscaldamento. Il compostaggio, la produzione di pellet, la valorizzazione energetica mediante digestione anaerobica e gassificazione potrebbero rappresentare uno sviluppo per spingere ulteriormente il recupero di materia, limitando alcuni conflitti rispetto all attuale situazione. V-9 BIOMASSA SOLIDA IN TERMOCOPERTA DIGESTORE ANAEROBICO CON AGITATORI I-4 PRESSOSTATO VALVOLA PER ACCUMULO PERCORSO BIOGAS RETE IDRICA RESIDUI FORESTALI TON/ANNO S.S. Faggeti V-1 CANNELLO FIAMMA DIMOSTRATIVA Querceti Salici e Pioppo 110 BOLER DI TRITURAZIONE SUBSTRATI POMPAGGIO SUBSTRATI V-12 BOMBOLA DI ACCUMULO Castagneti 67 Conifere 575 TANICA RACCOLTA DIGESTATO FLUIDIFICATO Scarti lavorazione legno La biomassa pre-trattata ed opportunamente diluita verrà pompata dentro un apposito tank (digestore). Il digestore, che funzionerà in regime termofilo, sarà riscaldato da una resistenza elettrica, la quale sostituirà il classico fascio tubiero con il ricircolo di acque preriscaldate dalla combustione del biogas stesso. Il biogas formatosi, verrà fatto uscire dal digestore e, tramite apposite condutture, sarà trattato e inviato alla bombola di alimentazione della torcia per la dimostrazione del processo di combustione. Sempre per la natura dimostrativa, la produzione di energia elettrica verrà simulata dimostrando come sarebbe possibile produrla tramite impianti di cogenerazione.
5 Produzione di energia delle aziende zootecniche Sul territorio della Provincia di Forlì-Cesena si concentra un comparto agroalimentare importante con una mole notevolissima di allevamenti avicunicoli. La presenza sul territorio determina significativi impatti sull ambiente. Da ciò si determina un esubero di circa t/anno di deiezioni che deve essere trasportato in altri territori ovvero gestito in impianti per il recupero di materie (vedi compostaggio o produzione di fertilizzanti) o di recupero energetico sostenibile (combustione, pirolisi, gassificazione, digestione anaerobica). Al fine della gestione di tale surplus di reflui zootecnici l Amministrazione provinciale di Forlì-Cesena ha siglato un accordo di programma con la Regione Emilia-Romagna. L associazione allevatori e gli enti di ricerca al fine di trovare una possibile soluzione a tale aspetto: - prevede la possibilità della gestione dello spandimento agronomico della maggiore quantità possibile - realizzazione di tre impianti per la stabilizzazione della pollina di circa t/anno ubicati nelle tre vallate: Bidente, Savio, Rubicone. Attualmente, dopo una fase di studio di fattibilità, si stanno cercando aree idonee e baricentriche ove ubicare questi impianti al fine di ridurre il più possibile i costi di trasporto. Corso online Le esigenze di risposte di tipo tecnico delle Pubbliche Amministrazioni e di informazione sui problemi ambientali dei cittadini si sono esplicitate attraverso un corso in modalità e-learning sulla gestione dei rifiuti, online sul sito Il corso consta di 6 moduli suddivisi in 20 lezioni per un totale di 30 ore di video registrazione. Sono stati coinvolti come docenti 23 esperti della materia. Due modalità di accesso: una free e una bloccata con rilascio di attestato finale. Realizzato con il contributo della Commissione Europea Realizzato con il contributo di
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