Il sistema di Sorveglianza PASSI nell ASL1 Imperiese Sintesi dei risultati del triennio

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1 Il sistema di Sorveglianza PASSI nell ASL1 Imperiese Sintesi dei risultati del triennio Il Sistema di sorveglianza PASSI Passi (Progressi nelle Aziende Sanitarie in Italia) è il sistema di sorveglianza italiano della salute e degli stili di vita della popolazione tra 18 e 69 anni. PASSI, ideato dal Ministero della Salute, è coordinato dall Istituto Superiore di Sanità e dalla Regione Liguria. PASSI indaga aspetti relativi allo stato di salute (salute percepita, ipertensione, ipercolesterolemia, ecc.), alle abitudini di vita (alcol, fumo, ecc.), a strumenti di prevenzione (screening, vaccinazioni) ed alla sicurezza stradale e domestica. Da aprile 2007 la sorveglianza è attiva in 20 regioni e 149 ASL. Nella nostra Regione hanno aderito al sistema tutte le ASL e, nel periodo aprile dicembre 2009, sono state effettuate 740 interviste nella ASL1 Imperiese. Per la raccolta dei dati è stato somministrato telefonicamente un questionario ad un campione estratto casualmente dalle liste dell anagrafe sanitaria. La qualità dell indagine PASSI viene costantemente tenuta sotto controllo con alcuni indicatori raccomandati a livello internazionale per sistemi di sorveglianza di questo tipo (fra i quali la percentuale di rifiuto, che riveste particolare rilevanza, risulta particolarmente contenuta nella nostra ASL) A cura di: Marco Picasso / Federica Infante Asl1 Imperiese 1

2 SALUTE E DEPRESSIONE Salute percepita Numerosi studi condotti a partire dagli anni 80 hanno dimostrato che lo stato di salute percepito a livello individuale è in relazione con i tradizionali indicatori oggettivi di salute (mortalità e morbosità) e risulta correlato alla presenza di patologie croniche o ai rispettivi fattori di rischio. Nella nostra ASL circa il 62% degli intervistati tra 18 e 69 anni giudica buona o molto buona la propria salute. Si dichiarano più soddisfatti: i giovani tra 18 e 34 anni, gli uomini, le persone più istruite e senza difficoltà economiche e le persone che non presentano patologie croniche. Sono le donne e le persone più anziane a riferire il maggior numero di giorni in cattiva salute (per motivi fisici o psicologici). Sintomi di depressione A chi si sono rivolte le persone con sintomi di depressione? ASL1 PASSI L 8% delle persone intervistate riferisce sintomi depressivi nelle due settimane precedenti l intervista e desunti col PatientHealth Questionnaire-2 (PHQ-2). Sono maggiormente interessate da questo problema: le donne, le persone più anziane, quelle meno istruite, quelle con maggiori difficoltà economiche, quelle senza un lavoro regolare e quelle con almeno una patologia cronica. La percezione del proprio stato di salute peggiora in modo evidente tra coloro che riferiscono sintomi depressivi: circa un quarto di queste considera buona o molto buona la propria salute contro il 68% circa delle persone senza tali sintomi. Tra le persone con sintomi di depressione circa il 42% si è rivolto a un operatore sanitario o a persone di fiducia come familiari e amici, ma più della metà non ha cercato alcun aiuto. 2

3 STILI DI VITA Circa un quarto delle persone tra 18 e 69 anni pratica un buon livello di attività fisica. Tuttavia si stima che il 29% della popolazione sia in sovrappeso e che il 8% sia obesa. Sono pochi coloro che riferiscono adeguati consumi di frutta e verdura (10%). Nella ASL1 il 9% tra 18 e 69 anni beve in modo pericoloso per la salute; fuma ancora più di un quarto della popolazione tra 18 e 69 anni. Attività fisica Nella ASL1 Imperiese il 28% delle persone intervistate ha riferito uno stile di vita attivo, conduce cioè un attività lavorativa pesante o pratica l attività fisica raccomandata (30 minuti di attività moderata per almeno 5 giorni alla settimana o 20 minuti di attività intensa per almeno 3 giorni alla settimana); il 28% pratica attività fisica in quantità inferiore a quanto raccomandato (parzialmente attivo) ed il 44% è completamente sedentario. Tra le ASL regionali non sono emerse differenze significative con la vistosa eccezione dell ASL 1 Imperiese, nella quale la percentuale di sedentari risulta significativamente più elevata sia della media regionale sia dei valori delle altre ASL. Livello di attività fisica ASL1 PASSI Nella nostra ASL solo un terzo degli intervistati riferisce che un medico o un altro operatore sanitario gli ha chiesto se svolge attività fisica e circa il 30% riferisce di aver ricevuto il consiglio di farla regolarmente. Situazione nutrizionale e abitudini alimentari Nella ASL1 complessivamente è stimato che il 4% delle persone intervistate risulta sottopeso, il 59% normopeso, il 29% sovrappeso e l 8% obeso. L eccesso ponderale varia in modo abbastanza sensibile in relazione alle caratteristiche socio demografiche: ed in particolare cresce con l età,è maggiore negli uomini e nelle persone meno istruite. Situazione Nutrizionale (18-69 anni) ASL1 PASSI Nella ASL1 la percentuale di persone in eccesso ponderale a cui è stato consigliato di perdere peso da parte di un medico è piuttosto elevata (53%). 3

4 Per contro solo il 29% delle persone in eccesso ponderale ha riferito di seguire una dieta per perdere o mantenere il proprio peso. In particolare la percentuale di persone in eccesso ponderale che seguono una dieta è significativamente più alta: nelle donne (43% vs 21% degli uomini) negli obesi (40% vs 26% dei sovrappeso) tra coloro che hanno ricevuto un consiglio da parte di un operatore sanitario ( 44% vs 20%) Sebbene circa una persona su due tra i 18 e i 69 anni consuma 3-4 porzioni di frutta o verdura al giorno,solo il 10% della popolazione intervistata ha riferito il consumo raccomandato di almeno 5 porzioni al giorno ( five a day ) Porzioni di frutta e verdura consumate al giorno Quest abitudine è più frequente all aumentare dell età, tra le donne (11%) e tra le persone più istruite e con minori difficoltà economiche. ASL1 PASSI Abitudine al fumo Abitudine al fumo di sigaretta ASL 1 PASSI Rispetto all abitudine al fumo nella nostra ASL - il 56% degli intervistati ha riferito di non fumare - il 27 di essere fumatore - il 16% di essere ex fumatore L abitudine al fumo è più alta tra gli uomini, tra i 18-49enni, tra le persone meno istruite e con maggiori difficoltà economiche. Tra chi non ha mai fumato prevalgono le donne (67% vs 48%) Le sigarette fumate in media al giorno sono circa 14. Nell ASL 1 più della metà dei non fumatori (62%) e degli ex fumatori (38%) e il 26% dei non fumatori riferiscono di essere stati interpellati da un operatore sanitario sulla propria abitudine al fumo. Più della metà (61%) dei fumatori intervistati ha ricevuto il consiglio di smettere di fumare da parte di un operatore sanitario. Sebbene nelle 5 ASL liguri non emergano differenza statisticamente significative per quanto concerne la percentuale di fumatori a cui è stato consigliato di smettere di fumare,si riscontra una certa variabilità,con il minimo della Spezia pari al 45% e il massimo di Savona pari all 80%. * Fumatore: soggetto che dichiara di aver fumato più di 100 sigarette nella sua vita e attualmente fuma tutti i giorni o qualche giorno Fumatore in astensione: soggetto che attualmente non fuma, ma ha smesso da meno di 6 mesi ^ Ex fumatore: soggetto che attualmente non fuma, da oltre 6 mesi Non fumatore: soggetto che dichiara di non aver mai fumato o di aver fumato meno di 100 sigarette nella sua vita e attualmente non fuma 4

5 Attenzione al fumo da parte degli operatori sanitari * (%) Liguria- PASSI 2008 La quasi totalità degli ex-fumatori (97%) ha smesso di fumare da solo; una quota esigua (1%) c è riuscita con l aiuto di farmaci e partecipando ad iniziative esterne. I dati relativi alla Liguria e alle ASL italiane partecipanti confermano la tendenza dei fumatori a gestire il problema da soli. Per quanto riguarda il tentativo di smettere di fumare, circa 3 fumatori su 10 (29%) hanno cercato di smettere di fumare nell ultimo anno. Una tendenza analoga si è riscontrata sia nel complesso della Liguria che nella ASL italiane partecipanti al PASSI % delle diverse modalità di smettere di fumare ASL1 PASSI Nella nostra Regione sono presenti 12 Centri Antifumo di cui 8 del SSN e 4 delle sedi provinciali della LILT I centri antifumo in Liguria (12 di cui 8 del SSN) A fronte di questa discreta diffusione dei Centri Antifumo nel nostro territorio, sembra ancora scarso il loro utilizzo da parte di chi tenta di smettere. Una minima percentuale delle persone intervistate, tra coloro che ha tentato di smettere o c è riuscito, riferisce infatti di essersi rivolta al medico o ai servizi ASL. 5

6 Consumo di Alcol Bevitore a rischio per categoria ASL1 PASSI Complessivamente il 9% degli intervistati tra i 18 e 69 anni può essere considerato un consumatore di alcol a rischio ( fuori pasto, forte bevitore, binge ) Il 3% è un bevitore binge : ha bevuto nell ultimo mese almeno una volta 6 o più unità alcoliche * in una sola occasione). Questa pericolosa modalità di consumo è più frequente tra gli uomini e tra i giovani. Il 6% ha riferito di bere fuori pasto. *Un unità di bevanda alcolica equivale a una lattina di birra o un bicchiere di vino o un bicchierino di liquore. Solo il 12% degli intervistati, che nell ultimo anno sono stati dal medico, riferisce che l operatore sanitario si è informato sul proprio consumo abituale di alcol. Attenzione degli operatori sanitari al consumo di alcol (%) REGIONE LIGURIA PASSI Nelle 5 ASL della Regione la percentuale di persone cui il medico ha chiesto informazioni sul consumo di alcol non mostra differenza statisticamente significative sebbene anche su questo tema si registri una certa variabilità La distribuzione geografica della percentuale di consumatori a rischio a livello nazionale mostra un gradiente nord-sud a favore delle regioni meridionali. La Liguria, al pari delle regioni del centro-nord si colloca in una posizione più svantaggiata. 6

7 COMPORTAMENTI SICURI Guidare con i livelli di alcol nel sangue superiori ai limiti di sicurezza fissati dalla legge è una pratica ancora troppo diffusa, soprattutto tra i giovani. L utilizzo di dispositivi di sicurezza è elevato per casco e cintura anteriore, mentre è molto basso per la cintura posteriore. Il rischio d infortunio domestico, pur essendo frequente, non è percepito come tale dalla maggior parte della popolazione. Sicurezza Stradale Tra le persone che nell ultimo mese hanno dichiarato di aver guidato sotto effetto di alcol la percentuale risulta del 12%; quest abitudine sembra essere maggiormente diffusa tra gli uomini rispetto alle donne. Persone che riferiscono di aver guidato sotto l effetto di alcol per ASL REGIONE LIGURIA PASSI 2008 Tra le diverse ASL liguri non emergono differenza significative riguardo alla percentuale di persone che hanno riferito di aver bevuto sotto effetto di alcol. il 4% degli intervistati ha riferito anche di essere stato trasportato da chi guidava sotto effetto di alcol. Uso dei dispositivi di sicurezza ASL1-PASSI Nell ASL 1 si registra un ottimo livello dell uso del casco (sempre) e della cintura di sicurezza anteriore ( 95%); L uso della cintura posteriore è ancora poco diffuso(25%). Una tendenza analoga nell uso dei dispositivi di sicurezza si è riscontrata a livello regionale, ma con alcune differenze tra le ASL e con Savona che presenta le percentuali più basse nell utilizzo dei dispositivi di sicurezza (specialmente la cintura posteriore) e l ASL Genovese quelle più elevate. 7

8 Sicurezza Domestica Gli incidenti domestici rappresentano un problema rilevante di sanità pubblica, ma nonostante ciò, la percentuale del rischio di subirne uno è piuttosto modesta in tutte le regioni italiane. Anche nella nostra ASL la maggior parte degli intervistati (97%) considera basso o assente tale rischio. La percezione del rischio è più alta negli uomini e in chi non vive con persone più vulnerabili (bambini e anziani) Nella nostra Regione,come nel resto d Italia, emerge una quasi totale inconsapevolezza del rischio domestico. Nell ASL 1 solo meno di un quarto (24%) degli intervistati ha dichiarato di aver ricevuto informazioni tramite opuscoli e mass media sulla prevenzione degli infortuni domestici nell ultimo anno; il personale medico-sanitario è stata una fonte molto poco frequente. Tra coloro che hanno ricevuto informazioni poco meno di 3 su 10 hanno cambiato il proprio comportamento adottando provvedimenti preventivi. L informazione relativa agli infortuni domestici sembra ancora scarsa nella maggior parte delle regioni italiane. Fonti d informazione su infortuni domestici ASL1 PASSI

9 FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE I fattori di rischio cardiovascolare sono diffusi: si stima infatti che, nella ASL1, il 20% della popolazione intervistata soffra d ipertensione ed la stessa percentuale abbia elevati livelli di colesterolo nel sangue. Sebbene il calcolo del rischio cardiovascolare sia importante strumento per la comunicazione del rischio individuale al paziente, esso è ancora poco diffuso e calcolato a meno di una persona su venti tra i 35 e 69 anni. Ipertensione Arteriosa Caratteristiche Ipertesi (%) Totale 19,9 Classi di età ,1 Sesso Istruzione , ,3 uomini 20,5 donne 19,3 bassa 23,9 alta 16,3 Difficoltà economiche Si 20,7 No 19,0 Al 78% degli intervistati tra i 18/69 anni è stata misurata la pressione arteriosa negli ultimi 2 anni, il 6% l ha misurata più di 2 anni fa e il restante 16% non ricorda o non l ha mai fatto. La frequenza del controllo della pressione nella nostra Regione mostra un livello tra i più alti in Italia. Si stima che nell ASL1 Imperiese siano ipertese circa due persone su dieci di età compresa tra i 18 e i 19 anni; la quota d ipertesi varia sensibilmente con l età e si calcola che tre persone su dieci tra i 50 e 69 anni abbiano questa condizione e che inoltre questo fattore di rischio aumenti tra le persone culturalmente ed economicamente più svantaggiate. Il 75% delle persone ipertese è in trattamento farmacologico Indipendentemente dall assunzione di farmaci, i consigli delle misure di prevenzione dati dai medici, sembrano molto diffusi. Le persone ipertese hanno infatti riferito di aver ricevuto il consiglio da un medico di porre attenzione al consumo di sale (88%), di svolgere regolare attività fisica (83%) e di controllare il proprio peso corporeo (75%). 9

10 Trattamento dell ipertensione e consigli del medico ASL 1 PASSI * ognuno considerato indipendentemente Ipercolesterolemia Ipercolesterolemia riferita Caratteristiche Ipercolesterolemia (%) Totale 20,5 Classi di età , , ,5 Sesso uomini 21,6 donne 19,5 Istruzione bassa 24,6 alta 16,7 Difficoltà economiche Il 77% degli intervistati tra i 18 e i 69 anni ha riferito di essersi sottoposto alla misurazione della colesterolemia almeno una volta nella vita. L ASL imperiese presenta la percentuale più bassa di persone che hanno riferito di aver misurato la colesterolemia: range dal 74% ASL1 all 86% ASL2 dati 2008). Tra chi ha misurato il colesterolo il 20% ha riferito una diagnosi di ipercolesterolemia;questa quota sale a circa il 29,5% tra le persone anni, il 22% tra gli uomini e il 25% tra le persone meno istruite. Il 28% degli ipercolesterolemici è in trattamento farmacologico. Indipendentemente dall assunzione di farmaci,quasi tutte le persone ipercolesterolemiche hanno riferito di aver ricevuto il consiglio da un medico di ridurre il consumo di carne e formaggi (88%), di svolgere regolare attività fisica (81%), di aumentare il consumo di frutta e verdura (77%) e di controllare il proprio peso corporeo (74%). si 20,8 no 20,1 * Tra coloro ai quali è stato misurato il colesterolo 10

11 Ipercolesterolemici:consigli e trattamento farmacologico ASL1 PASSI Punteggio di rischio cardiovascolare Il punteggio del rischio cardiovascolare è uno strumento semplice ed obiettivo che il medico può utilizzare per stimare la probabilità del proprio paziente di andare incontro a un primo evento cardiovascolare maggiore (infarto del miocardio o ictus) nei 10 anni successivi. Per calcolarlo è necessario conoscere il valore di sei fattori: sesso, diabete, abitudine al fumo, età, colesterolemia e pressione arteriosa sistolica. Nell ASL 1 il punteggio di rischio cardiovascolare è stato solo calcolato solo a meno del 5% delle persone intervistate nella fascia (6% in Liguria) comunque in linea con la media nazionale. Il confronto tra le 5 ASL liguri evidenzia che nell ASL Chiavarese la percentuale di persone a cui è stato calcolato il punteggio del rischio-cardiovascolare è sicuramente superiore alla media ligure. INTERVENTI DI PREVENZIONE Screening per i tumori del collo dell utero L adesione alla diagnostica dei tumori della cervice è elevata anche se la periodicità di esecuzione e le modalità di pagamento dell esame testimoniano che sia ha una larga quota di adesione spontanea. Risulta Nella ASL1 l 81% delle donne intervistate di anni ha riferito di aver effettuato un Pap test preventivo nel corso degli ultimi tre anni, come raccomandato dalle linee guida; si tratta di una percentuale elevata ma comunque inferiore alla media delle regioni del nord est dell Italia. L esame è eseguito con regolarità soprattutto dalle donne più giovani, da quelle coniugate/conviventi e da quelle culturalmente ed economicamente più avanzate. piuttosto elevata la percentuale di donne che effettua la mammografia a scopo preventivo, ma anche per questo screening c è una certa tendenza ad eseguire l esame al di fuori del programma e ad intervalli più brevi di quelli raccomandati. Meno di due persone su dieci hanno invece eseguito il test del sangue occulto o la colonscopia per la prevenzione del tumore colon-retto. Piuttosto bassa l adesione alla vaccinazione antinfluenzale tra i soggetti sotto i 65 anni affetti da patologia croniche. Infine è stato stimato che nella ASL1 circa la metà delle donne in età fertile sia suscettibile alla rosolia. 11

12 Pap-test negli ultimi 3 anni (%) Nell ASL 1 la non effettuazione dell esame pare associata a una molteplicità di fattori, tra cui una non corretta percezione del rischio sembra giocare il ruolo principale: il 27% ritiene infatti di non averne bisogno. Le motivazioni della mancata effettuazione dell esame sono però molteplici, tra cui quelle riferite più spesso sono il mancato consiglio del medico (17%) e il sentirsi imbarazzata (23%) Tutti questi risultati fanno ritenere che ci sia una tendenza ad eseguire l esame spontaneamente nel contesto di un attività individuale e spesso con intervalli temporale inferiori a quelli previsti. L implementazione del programma regionale di screening potrà senza dubbio incrementare la quota di donne che aderiscono alla diagnostica precoce di questo tumore e,soprattutto,contrastare le disuguaglianze sociali nel ricordo a queste misura preventiva. 12

13 Screening per tumori alla mammella Nella ASL1 il 69% delle donne intervistate di età compresa tra i 50 e 69 anni riferisce di aver effettuato una mammografia preventiva nell ultimo biennio, come previsto dalle raccomandazioni Il ricorso a questa diagnostica sembra più frequente tra le donne più giovani e tra quelle coniugate/conviventi, tra le donne con alta istruzione e senza difficoltà economiche. L età media della prima mammografia preventiva è 45 anni La maggior parte delle donne tra i 50 e 69 anni non hanno mai effettuato una mammografia preventiva o l hanno effettuata al di fuori della periodicità consigliata. Le motivazioni della mancata effettuazione dell esame sono molteplici, ma quella maggiormente riferita è riconducibile alla bassa percezione del rischio ( penso di non averne bisogno ) Come per lo screening della cervice, anche per la mammografia emerge la tendenza ad eseguire l esame nel contesto di un attività individuale. Motivo della non effettuazione della mammografia ASL 1 PASSI Donne che hanno eseguito la mammografia negli ultimi 2 anni Pool PASSI

14 Screening per i tumori del colon-retto La bassa percentuale (12% circa) di persone tra i 50 e 69 anni che effettuano lo screening per questi tipi di tumore documenta l assenza di un programma organizzato nel periodo di rilevazione (apr dic 2009). E interessante rilevare che le motivazioni della mancata effettuazione di questi esami, in quasi la metà dei casi, sono riconducibili alla bassa percezione del rischio e in casi quattro casi su dieci al mancato consiglio del medico I risultati dell avvio concreto della campagna di screening potranno essere valutati con i dati della sorveglianza PASSI degli anni successivi. Vaccinazione antinfluenzale Sotto i 65 anni la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata nelle persone portatrici di patologie croniche Nell ASL 1 imperiese sotto i 65 anni solo una persona su quattro circa (18%) portatrice di patologia cronica dichiara di essersi vaccinata. Copertura vaccinale per patologia cronica (% persone anni) LIGURIA PASSI 2008 Vaccinazione antirosolia Tra le ASL partecipanti (pool ASL Passi) la percentuale dei vaccinati nelle persone con meno di 65 anni e portatrici di una patologia cronica è lievemente più alta di quella ligure e complessivamente pari al 29%; tuttavia la quota di persone vaccinate non si distribuisce uniformemente per tipo di patologia; le persone con malattie cardiovascolari sembrano utilizzare di più questa misura preventiva. La vaccinazione antirosolia è efficace nella prevenzione della rosolia congenita; è stimato che per eradicare la rosolia congenita la percentuale di donne in età fertile immune alla malattia debba essere superiore al 95% e quindi quella delle donne suscettibili non superiore al 5% Nell ASL 1 si stima che la metà delle donne in età fertile siano immuni alla rosolia o perché vaccinate (23%) o con rubeotest positivo per copertura naturale (26%) Il resto delle donne è sicuramente o potenzialmente suscettibile alla rosolia (50%), in quanto non vaccinato o con rubeotest negativo, oppure con stato immunitario sconosciuto. La quota di donne liguri suscettibili a quest infezione è significativamente inferiore alla media delle ASL partecipanti al PASSI, ma ancora decisamente troppo elevata. 14

15 Donne anni suscettibili alla Rosolia Pool PASSI 2008 Un ringraziamento particolare a : ai cittadini intervistati per la cortesia e la disponibilità mostrate ai Medici di medicina generale per la preziosa collaborazione fornita al Gruppo tecnico nazionale PASSI Hanno contribuito alla realizzazione dello studio: a livello nazionale Paolo D Argenio, Nicoletta Bertozzi, Giuliano Carrozzi, Sandro Baldissera, Barbara De Mei, Gianluigi Ferrante, Valentina Minardi, Giada Minelli, Valentina Possenti, Stefano Campostrini, PirousFateh- Moghadam, Angelo D Argenzio, Massimo OddoneTrinito, Stefania Vasselli, Stefano Menna, Alberto Perra, Stefania Salmaso a livello regionale Claudio Montaldo, Paola Oreste, Roberto Carloni, Claudio Culotta, Rosamaria Cecconi, Roberta Baldi, Francesco Mignone, Anna Bertagnin, Maura Ferrari Bravo, Marco Picasso, Gianna Elisa Ferrando, Elisa Fortini, Luigina Bonelli. a livello aziendale Intervistatrici: Valeria Boeri, Antonella Carli, Piera Grado, Carmelina Loconte, Giovanna Raibaudo, Enza Sileo, Francesca Ghislotti, Elena Martini, Laura Eliana, Riccarda Lorizzo. 15

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