I PIANI ANTICORRUZIONE ALL INTERNO DEI PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI. Milano

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1 I PIANI ANTICORRUZIONE ALL INTERNO DEI PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI Milano Un possibile approccio operativo per implementare i PTPC all interno dell organizzazione dei Comuni Dott. (Esperto Formatore Anticorruzione e D.lgs. 231/01)

2 q q q Indice Il Piano Nazionale Anticorruzione La circolare ANCI sull adozione dei PTPC (PTPC) q q q q q q q q Cos è il PTPC Struttura del PTPC Metodologia per l adozione Fattori critici di successo per un efficace attuazione Metodologia per l attuazione I controlli interni del RPC Ciclo di vita L Agenda del RPC

3 Il Piano Nazionale Anticorruzione La legge n. 190 del 6 Novembre 2012, la cosiddetta Legge Anticorruzione, ha introdotto per la prima volta nel nostro paese un sistema organico di prevenzione della corruzione e dell illegalità all interno della Pubblica Amministrazione, la cui strategia d implementazione si articola su due livelli: Livello nazionale Livello decentrato Il Piano Nazionale Anticorruzione (PNA)che è lo strumento attraverso il quale sono individuate le strategie prioritarie per la prevenzione ed il contrasto della corruzione nella pubblica amministrazione a livello nazionale, costruito dal Dipartimento della Funzione Pubblica (DFP) sulla base delle Linee di Indirizzo del Comitato Interministeriale La nomina del Responsabile della Prevenzione della Corruzione (RPC) (PTPC) che deve essere elaborato sulla base del PNA emesso dal Dipartimento della Funzione Pubblica (*) A T T O R I ANAC su proposta del DFP Organo di indirizzo politico Organo di indirizzo politico, su proposta del RPC (*) In sede di prima applicazione, il PTPC deve coprire il periodo

4 La circolare ANCI sull adozione dei PTPC L ANCI con la circolare di gennaio 2014 ha voluto sottolineare l impatto organizzativo e la delicatezza/ruolo dei Piani Triennali di Prevenzione della Corruzione all interno delle Amministrazioni Comunali: sottolineando che trattandosi di documento programmatico, al suo interno devo essere delineate le attività che nel corso degli anni si intende attuare con i relativi obiettivi da raggiungere ribadendo l importanza del suo coordinamento con gli altri documenti programmatici dell Ente e di un accurata ponderazione delle tempistiche entro cui introdurre le misure di prevenzione della corruzione proponendo l opportunità nel caso di Enti di piccoli dimensioni di approcciare alla costruzione di un unico Piano Anticorruzione a livello di Unione sottolineando l importanza sia di assegnare le responsabilità con le relative scadenze per attuare le misure previste nel Piano sia di monitorarne l efficace implementazione ribadendo la natura dinamica del Piano, che pertanto ogni anno dovrà essere rivisto e se necessario adeguato in funzione degli obiettivi e risultati raggiunti

5 Cos è il PTPC Il PTPC è uno degli strumenti introdotti con la Legge 190/2012 per prevenire la corruzione amministrativa (Cfr. art. 9 comma1). Tale documento deve essere adottato dalle PA entro il 31 gennaio di ogni anno (*), prendendo a riferimento il triennio successivo a scorrimento, con l obiettivo di: individuare le attività nell'ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione, anche raccogliendo le proposte dei dirigenti; prevedere meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni idonei a prevenire il rischio di corruzione; prevedere obblighi di informazione nei confronti del RPC; monitorare il rispetto dei termini, previsti dalla legge o dai regolamenti, per la conclusione dei procedimenti; monitorare i rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell'amministrazione; individuare specifici obblighi di trasparenza ulteriori rispetto a quelli previsti da disposizioni di legge. (*) In sede di prima applicazione, il termine è stato differito al 31 gennaio 2014.

6 Struttura del PTPC Prendendo spunto dalla normativa italiana e dalle best practices nazionali (es. D.lgs. 231/01) ed internazionali (es. FCPA, UKBA) qui di seguito si riporta una possibile struttura che potrebbe caratterizzare i PTPC Quadro normativo Ruoli e responsabilità (RPC, dirigenti, OIV) Metodologia per l'adozione PTPC e forme di consultazione Aree a rischio e misure di prevenzione (cd. Action Plan) Codice di comportamento PTPC Misure di trasparenza Coordinamento ciclo performance Piano di comunicazione e formazione Piano delle performance e della trasparenza Flussi informativi e whistleblowing Sistema disciplinare Monitoraggio e aggiornamento

7 Struttura del PTPC Confrontando il PTPC con i Modelli di Organizzazione Gestione e Controllo previsti dal d.lgs. 231/01 (di seguito Modelli 231) emerge quanto segue: Modello 231 PTPC Destinatario della responsabilità Ente (sanzioni penunarie e interdittive) + Amministratori dell Ente e/o ODV(responsabilità civile) RPC (danno erariale e sanzioni disciplinari) Organo designato per la sua approvazione e aggiornamento Organo Dirigente Organo di Indirizzo Politico-Amministrativo Organo deputato al monitoraggio Organismo di Vigilanza RPC Valore esimente L'ente non risponde se prova che l'organo dirigente ha adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi Il RPC non risponde se dimostra di avere predisposto, prima della commissione del fatto, il PTPC e di aver vigilato sul funzionamento e sull'osservanza di tale piano, nonché di aver adottato procedure si selezione e formazione del personale.

8 Metodologia per l adozione FASI 1 2 Individuazione 3 Individuazione 4 Programmazione 5 Individuazione dei referenti degli interventi iniziative di delle aree a /soggetti tenuti a per ridurre i comunicazione e rischio relazionare al rischi formazione RPC Definizione misure per monitoraggio e aggiornamento del PTPC ATTIVITA Data Room e mappatura dei processi attuati dall amministrazione Valutazione del rischio per ciascun processo (*) Trattamento del rischio Individuazione delle modalità di attuazione delle misure introdotte o rafforzate dalla L. 190/2012 e dai decreti attuativi Determinazione, per ciascuna area a rischio, delle esigenze di intervento utili a ridurre la probabilità che il rischio si verifichi; Individuazione per ciascuna intervento del responsabile e del termine per l attuazione (**) Individuazione dei referenti per la prevenzione della corruzione; tali soggetti svolgono attività informativa nei confronti del RPC per l area di propria competenza affinché questi abbia elementi e riscontri l attuazione del PTPC sull intera organizzazione Programmazione di iniziative di comunicazione interne ed esterna, formazione sui temi dell etica e della legalità, di formazione specifica per il personale addetto alle aree a più elevato rischio di corruzione e per il RPC Definizione del processo di monitoraggio sull implementazione del PTPC, attraverso i flussi trasmessi al RPC dai referenti individuati Individuazione delle modalità per operare l aggiornamento del PTPC (*) Per rischio si intende l effetto dell incertezza sul corretto perseguimento dell interesse pubblico e, quindi, sull obiettivo istituzionale dell ente, dovuto alla possibilità che si verifichi un dato evento (**) Garantendo il collegamento con il Piano delle Performance o con gli analoghi strumenti di programmazione / pianificazione (es. PTTI)

9 Metodologia per l adozione Individuazione Aree a rischio A. Mappatura dei processi Consiste nell individuazione del processo, delle sue fasi e responsabilità al fine di definire l ambito entro cui sviluppare la valutazione del rischio B. Valutazione del rischio (Cfr. Allegato 5 PNA) Identificazione del rischio da inserire nel Risk Register (Cfr. Allegato 3 PNA) Probabilità Alta Media Bass a Bass o Medio Impatto Alto Valutazione della probabilità che il rischio si realizzi e delle conseguenze che il rischio produce (impatto) per giungere alla determinazione del livello di rischio: la stima della probabilità tiene conto, tra gli altri fattori, dei controlli vigenti presso la PA (es. controllo successivo di regolarità amministrativo/contabile), che dovranno essere testati; l impatto viene misurato in termini economici, organizzativi e reputazionali. Ponderazione del rischio al fine di decidere la priorità e l urgenza del trattamento C. Trattamento del rischio Individuazione e valutazione delle misure che debbono essere predisposte per neutralizzare o ridurre il rischio e nella decisione di quali rischi si decide di trattare prioritariamente rispetto agli altri in funzione dei seguenti fattori: i) livello di rischio; obbligatorietà della misura e suo impatto organizzativo e finanziario

10 Metodologia per l adozione Individuazione Aree a rischio I piani di prevenzione della corruzione per le società di Edilizia Residenziale Pubblica Processo n.1 Processo n.2 Processo n.3 GOVERNANCE / SETTORE / ORGANIZZAZIONE GOVERNANCE / SETTORE / ORGANIZZAZIONE GOVERNANCE / SETTORE / ORGANIZZAZIONE Per la definizione del perimetro organizzativo delle aree a rischio sarà fondamentale considerare anche le Società partecipate dal Comune e/o soggetti terzi a cui è stato concesso in appalto l erogazione di un servizio pubblico

11 Metodologia per l adozione Individuazione Aree a rischio Le aree a rischio elencate dalla Legge 190/2012, sotto dettagliate, si riferiscono ai procedimenti di: autorizzazioni o concessioni, appalti pubblici, sovvenzioni o finanziamenti pubblici e selezione del personale e progressioni di carriera. Tali aree obbligatorie (Cfr. Allegato2PNA) potranno essere integrate con altre che emergeranno dall attività di risk management (UNI ISO ) Aree a rischio Rischi specifici Frazionamento delle spese al fine di poter ricorrere ad acquisti in economia anziché l indizione di gare ad evidenza pubblica Abuso dell affidamento diretto e delle procedure negoziate al di fuori dei casi previsti dalla Legge e/o affidamenti per false emergenze Definizione dei requisiti di accesso alla gara al fine di favorire una specifica impresa Affidamento di lavori, servizi e forniture Uso distorto del criterio dell offerta economicamente più vantaggiosa, finalizzato a favorire una specifica impresa Ammissione di varianti in corso d opera al fine di consentire all appaltatore di recuperare lo sconto effettuato in sede di gara Abuso del provvedimento di revoca del bando al fine di bloccare una gara il cui risultato si sia rivelato diverso da quello atteso o di concedere un indennizzo all aggiudicatario Elusione delle regole di affidamento degli appalti, mediante l improprio utilizzo del modello procedurale della concessione al fine di agevolare un particolare soggetto

12 Metodologia per l adozione Individuazione Aree a rischio Aree a rischio Rischi specifici Previsione di requisiti di accesso «personalizzati» Abuso dei processi di stabilizzazione del personale precario finalizzato al reclutamento di soggetti particolari Acquisizione e progressione del personale Insufficienza di meccanismi oggettivi e trasparenti idonei a verificare il possesso dei requisiti attitudinali e professionali richiesti in relazione alla posizione da ricoprire allo scopo di reclutare candidati particolari Irregolare composizione della commissione di concorso finalizzata al reclutamento di candidati particolari Inosservanza delle regole procedurali a garanzia della trasparenza e dell imparzialità della selezione Progressioni economiche o di carriera concordate illegittimamente allo scopo di agevolare dipendenti / candidati particolari Motivazione generica circa la sussistenza dei presupposti di legge per il conferimento di incarichi professionali allo scopo di agevolare soggetti particolari

13 Metodologia per l adozione Individuazione Aree a rischio Aree a rischio Emissione di provvedimenti amministrativi ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto Rischi specifici Abuso nell adozione di provvedimenti aventi ad oggetto condizioni di accesso a servizi pubblici al fine di agevolare particolari soggetti (es. inserimento in cima ad una lista d attesa) Disparità di trattamento durante lo svolgimento delle attività di vigilanza e verifica di pubblica sicurezza Abuso nel rilascio di autorizzazioni in ambiti in cui il pubblico ufficio ha funzioni esclusive o preminenti di controllo al fine di agevolare determinati soggetti (es. rilascio di autorizzazioni in assenza del possesso di requisiti per l apertura di esercizi commerciali e/o per il rilascio di titoli abilitativi all edificazione) Assegnazione degli alloggi a cittadini non in possesso dei requisiti di legge al fine di agevolare determinati soggetti Emissione di provvedimenti amministrativi ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto Riconoscimento indebito dell esenzione dal pagamento di canoni comunali al fine di agevolare determinati soggetti e/o rateizzazione indebita dei loro pagamenti Rilascio di finanziamenti pubblici (locali, nazionali o comunitari) in assenza di tutti i requisiti previsti dalla normativa di riferimento o volti a finanziare progetti con finalità diverse da quelle previste Rilascio di concessioni edilizie con pagamento di contributi inferiori al dovuto al fine di agevolare determinati soggetti.

14 Metodologia per l adozione Valutazione del rischio I piani di prevenzione della corruzione per le società di Edilizia Residenziale Pubblica

15 I piani di prevenzione della corruzione per le società di Edilizia Residenziale Pubblica Metodologia per l adozione Valutazione del rischio IMPATTO Altamente probabile Molto probabile Probabile Poco probabile Improbabile Marginale 2 Minore 3 Soglia 41 PROBABILITA 5 4 Serio Superiore Rank Risks Alterazione dell'esito dei controlli in loco / collaudo al fine di agevolare taluni soggetti nell'accesso ai fondi Alterazione dell'esito dei controlli di istruttoria al fine di agevolare taluni soggetti nell'accesso ai fondi Falsificazione della documentazione presentata dal beneficiario al fine di garantire che la domanda sia accettata Alterazione della data di ricezione della domanda al fine di agevolare un beneficiario che diversamente sarebbe stato escluso per mancato rispetto dei tempi di presentazione Alterazione dei dati di pagamento, distribuendo fondi a soggetti non autorizzati Indici di valutazione della Probabilità Discrezionalità Rilevanza esterna Complessità del processo Valore economico Indici di valutazione dell Impatto Impatto organizzativo Impatto economico Impatto reputazionale Impatto organizzativo, economico e sull immagine Frazionabilità del processo Adeguatezza del controllo

16 Metodologia per l adozione Valutazione del rischio I piani di prevenzione della corruzione per le società di Edilizia Residenziale Pubblica Tabella valutazione del rischio Indici di valutazione della probabilità (1) Indici di valutazione dell'impatto (2) Discrezionalità Impatto organizzativo Il processo è discrezionale? No, è del tutto vincolato 1 E' parzialmente vincolato dalla legge e da atti amministrativi 2 (regolamenti, direttive, circolari) E' parzialmente vincolato solo dalla legge 3 E' parzialmente vincolato solo da atti amministrativi 4 (regolamenti, direttive, circolari) E' altamente discrezionale 5 Rispetto al totale del personale impiegato nel singolo servizio (unità organizzativa semplice) competente a svolgere il processo (o la fase di processo di competenza della p.a.) nell'ambito della singola p.a., quale percentuale di personale è impiegata nel processo? (se il processo coinvolge l'attività di più servizi nell'ambito della stessa p.a. occorre riferire la percentuale al personale impiegato nei servizi coinvolti) Fino a circa il 20% 1 Fino a circa il 40% 2 Fino a circa il 60% 3 Fino a circa l'80% 4 Rilevanza esterna Fino a circa il 100% 5 Impatto economico Il processo produce effetti diretti all'esterno dell'amministrazione di riferimento? No, ha come destinatario finale un ufficio interno 2 Sì, il risultato del processo è rivolto direttamente ad utenti esterni alla p.a. di riferimento 5 Nel corso degli ultimi 5 anni sono state pronunciate sentenze della Corte dei conti a carico di dipendenti (dirigenti e dipendenti) della p.a. di riferimento o sono state pronunciate sentenze di risarcimento del danno nei confronti della p.a. di riferimento per la medesima tipologia di evento o di tipologie analoghe? No1 Sì 5

17 Metodologia per l adozione Valutazione del rischio I piani di prevenzione della corruzione per le società di Edilizia Residenziale Pubblica Tabella valutazione del rischio Indici di valutazione della probabilità (1) Indici di valutazione dell'impatto (2) Complessità del processo Impatto reputazionale Si tratta di un processo complesso che comporta il coinvolgimento di più amministrazioni (esclusi i controlli) in fasi successive per il conseguimento del risultato? No, il processo coinvolge una sola p.a. 1 Sì, il processo coinvolge più di 3 amministrazioni 3 Sì, il processo coinvolge più di 5 amministrazioni 5 Nel corso degli ultimi 5 anni sono stati pubblicati su giornali o riviste articoli aventi ad oggetto il medesimo evento o eventi analoghi? No 0 Non ne abbiamo memoria 1 Sì, sulla stampa locale 2 Sì, sulla stampa nazionale 3 Sì, sulla stampa locale e nazionale 4 Valore economico Qual è l'impatto economico del processo? Ha rilevanza esclusivamente interna 1 Comporta l'attribuzione di vantaggi a soggetti esterni, ma di non particolare rilievo economico (es.: concessione di borsa di studio per studenti) 3 Comporta l'attribuzione di considerevoli vantaggi a soggetti esterni (es.: affidamento di appalto) 5 Sì, sulla stampa locale, nazionale e internazionale 5 Impatto organizzativo, economico e sull'immagine A quale livello può collocarsi il rischio dell'evento (livello apicale, livello intermedio o livello basso) ovvero la posizione/il ruolo che l'eventuale soggetto riveste nell'organizzazione è elevata, media o bassa? A livello di addetto 1 A livello di collaboratore o funzionario 2 A livello di dirigente di ufficio non generale ovvero di posizione apicale o di posizione organizzativa 3 A livello di dirigente di ufficio generale 4

18 Metodologia per l adozione Valutazione del rischio I piani di prevenzione della corruzione per le società di Edilizia Residenziale Pubblica Tabella valutazione del rischio Indici di valutazione della probabilità (1) Indici di valutazione dell'impatto (2) Frazionabilità del processo Il risultato finale del processo può essere raggiunto anche effettuando una pluralità di operazioni di entità economica ridotta che, considerate complessivamente, alla fine assicurano lo stesso risultato (es.: pluralità di affidamenti ridotti)? No 1 Sì 5 Controlli (3) Anche sulla base dell'esperienza pregressa, il tipo di controllo applicato sul processo è adeguato a neutralizzare il rischio? Sì, costituisce un efficace strumento di neutralizzazione 1 Sì, è molto efficace 2 Sì, per una percentuale approssimativa del 50% 3 Sì, ma in minima parte 4 No, il rischio rimane indifferente 5 Note: (1) Gli indici di probabilità vanno indicati sulla base della valutazione del gruppo di lavoro. (2) Gli indici di impatto vanno stimati sulla base di dati oggettivi, ossia di quanto risulta all'amministrazione. (3) Per controllo si intende qualunque strumento di controllo utilizzato nella p.a. che sia confacente a ridurre la probabilità del rischio (e, quindi, sia il sistema dei controlli legali, come il controllo preventivo e il controllo di gestione, sia altri meccanismi di controllo utilizzati nella

19 Metodologia per l adozione Valutazione del rischio I piani di prevenzione della corruzione per le società di Edilizia Residenziale Pubblica Tabella valutazione del rischio Indici di valutazione della probabilità (1) Indici di valutazione dell'impatto (2) p.a., es. i controlli a campione in casi non previsti dalle norme, i riscontri relativi all'esito dei ricorsi giudiziali avviati nei confronti della p.a.). La valutazione sull'adeguatezza del controllo va fatta considerando il modo in cui il controllo funziona concretamente nella p.a.. Per la stima della probabilità, quindi, non rileva la previsione dell'esistenza in astratto del controllo, ma la sua efficacia in relazione al rischio considerato. Valori e frequenze della probabilità 0 nessuna probabilità 1 improbabile 2 poco probabile 3 probabile 4 molto probabile 5 altamente probabile Valori e importanza dell'impatto 0 nessun impatto1 marginale 2 minore 3 soglia 4 serio 5 superiore Valutazione complessiva del rischio = (max 25) Valore probabilità x valore impatto

20 I piani di prevenzione della corruzione per le società di Edilizia Residenziale Pubblica Metodologia per l adozione Misure di prevenzione obbligatorie Nel PTPC, per ciascuna area di rischio, debbono essere elaborate delle schede di programmazione delle misure di prevenzione che dovranno essere implementate per ridurre la probabilità che il rischio si verifichi, secondo la tempistica definita e in coordinamento con il ciclo delle perfomance. Le misure obbligatorie (Cfr. Tavole PNA) si classificano in: Trasparenza Codice di comportamento Rotazione del personale Gestione del conflitto di interesse Conferimento ed autorizzazione incarichi Inconferibilità/incompatibilità per incarichi/particolari posizioni dirigenziali Formazione di Commissioni, assegnazioni agli uffici, conferimento incarichi in caso di condanna contro la PA Tutela del dipendente che effettua segnalazioni di illecito Formazione del personale Patti di integrità negli affidamenti Azioni di sensibilizzazione e rapporto con la società civile Monitoraggio dei tempi procedimentali e dei rapporti Amministrazione/soggetti esterni

21 I piani di prevenzione della corruzione per le società di Edilizia Residenziale Pubblica Metodologia per l adozione Misure di prevenzione obbligatorie ADEMPIMENTI DI TRASPARENZA MISURE DA ATTUARE Pubblicare nei siti istituzionali i dati concernenti l organizzazione e l attività delle pubbliche amministrazioni secondo le indicazioni contenute nel D.lgs. n. 33/2013 e le altre prescrizioni vigenti AREE A RISCHIO DA CONSIDERARE MISURA TRASVERSALE SOGGETTI COMPETENTI ALL ADOZIONE DELLE MISURE Organo di indirizzo politico Responsabile della trasparenza Responsabile della prevenzione della corruzione O.I.V. Dirigente responsabile della struttura coinvolta

22 I piani di prevenzione della corruzione per le società di Edilizia Residenziale Pubblica Metodologia per l adozione Misure di prevenzione obbligatorie CODICE DI COMPORTAMENTO MISURE DA ATTUARE AREE A RISCHIO DA CONSIDERARE Adozione di un Codice di comportamento che integri e specifichi il Codice adottato dal Governo. Adeguamento degli atti di incarico e dei contratti alle previsioni del Codice Formazione per la corretta conoscenza e applicazione del Codice Verifica annuale dello stato di applicazione del Codice attraverso l U.P.D. Aggiornamento delle competenze dell U.P.D. alle previsioni del Codice Monitoraggio annuale sulla attuazione del Codice MISURA TRASVERSALE SOGGETTI COMPETENTI ALL ADOZIONE DELLE MISURE Organo di indirizzo politico Responsabile della trasparenza Responsabile della prevenzione della corruzione O.I.V. Dirigente responsabile della struttura coinvolta

23 I piani di prevenzione della corruzione per le società di Edilizia Residenziale Pubblica Metodologia per l adozione Misure di prevenzione obbligatorie ROTAZIONE DEL PERSONALE MISURE DA ATTUARE Adozione di direttive interne per assicurare la rotazione del personale dirigenziale e del personale con funzioni di responsabilità operante nelle aree a rischio corruzione, tra cui: Individuare modalità di attuazione della rotazione Prevedere il criterio di rotazione nell atto di indirizzo relativo ai criteri per il conferimento degli incarichi Prevedere la revoca o assegnazione ad altro incarico per avvio di procedimento penale o disciplinare AREE A RISCHIO DA CONSIDERARE AREA PERSONALE SOGGETTI COMPETENTI ALL ADOZIONE DELLE MISURE Organo di indirizzo politico Responsabile della prevenzione della corruzione Dirigente responsabile del personale

24 I piani di prevenzione della corruzione per le società di Edilizia Residenziale Pubblica Metodologia per l adozione Misure di prevenzione obbligatorie OBBLIGO DI ASTENSIONE IN CASO DI CONFLITTO DI INTERESSE MISURE DA ATTUARE Adeguate iniziative di formazione/informazione AREE A RISCHIO DA CONSIDERARE MISURA TRASVERSALE SOGGETTI COMPETENTI ALL ADOZIONE DELLE MISURE Responsabile della prevenzione della corruzione Dirigente responsabile del personale

25 I piani di prevenzione della corruzione per le società di Edilizia Residenziale Pubblica Metodologia per l adozione Misure di prevenzione obbligatorie CONFERIMENTO E AUTORIZZAZIONE INCARICHI MISURE DA ATTUARE Adozione dell atto contenente criteri per il conferimento e l autorizzazione di incarichi Elaborazione e trasmissione di proposte di regolamento per le amministrazioni Approvazione di atti normativi AREE A RISCHIO DA CONSIDERARE CONFERIMENTO INCARICHI SOGGETTI COMPETENTI ALL ADOZIONE DELLE MISURE Organo di indirizzo politico Responsabile della prevenzione della corruzione Dirigente responsabile del personale

26 I piani di prevenzione della corruzione per le società di Edilizia Residenziale Pubblica Metodologia per l adozione Misure di prevenzione obbligatorie INCONFERIBILITA E INCOMPATIBILITA PER INCARICHI DIRIGENZIALI MISURE DA ATTUARE AREE A RISCHIO DA CONSIDERARE Direttive interne per effettuare controlli su situazioni di incompatibilità e sulle conseguenti determinazioni in caso di esito positivo del controllo Direttive interne affinchè gli interessati rendano la dichiarazione sostitutiva all atto del conferimento dell incarico CONFERIMENTO INCARICHI DIRIGENZIALI SOGGETTI COMPETENTI ALL ADOZIONE DELLE MISURE Organi di indirizzo politico Responsabile della prevenzione della corruzione Dirigente responsabile del personale

27 I piani di prevenzione della corruzione per le società di Edilizia Residenziale Pubblica Metodologia per l adozione Misure di prevenzione obbligatorie ATTIVITÀ SUCCESSIVE ALLA CESSAZIONE DAL SERVIZIO MISURE DA ATTUARE Direttive interne per effettuare i controlli sui precedenti penali e per adottare le conseguenti determinazioni Adozione di atti normativi AREE A RISCHIO DA CONSIDERARE AREA PERSONALE SOGGETTI COMPETENTI ALL ADOZIONE DELLE MISURE Responsabile della prevenzione della corruzione Dirigente responsabile del personale Dirigente dell area appalti

28 Il Piano Triennale I piani di prevenzione di Prevenzione della corruzione per le società della di Edilizia Corruzione Residenziale Pubblica Metodologia per l adozione Misure di prevenzione obbligatorie FORMAZIONE DI COMMISSIONI, ASSEGNAZIONE AGLI UFFICI, CONFERIMENTO DI INCARICHI IN CASO DI CONDANNA PER DELITTI CONTRO LA P.A. MISURE DA ATTUARE Atti normativi di modifica dei regolamenti su commissioni Direttive interne per effettuare controlli su precedenti penali e sulle conseguenti determinazioni in caso di esito positivo del controllo Direttive interne per adeguamento degli atti di interpello per conferimento di incarichi AREE A RISCHIO DA CONSIDERARE CONFERIMENTO INCARICHI SOGGETTI COMPETENTI ALL ADOZIONE DELLE MISURE Organi di indirizzo politico Responsabile della prevenzione della corruzione Dirigente responsabile del personale Dirigente responsabile dell area appalti

29 Il Piano Triennale I piani di prevenzione di Prevenzione della corruzione per le società della di Edilizia Corruzione Residenziale Pubblica Metodologia per l adozione Misure di prevenzione obbligatorie TUTELA DEL DIPENDENTE PUBBLICO CHE SEGNALA GLI ILLECITI MISURE DA ATTUARE Introduzione di obblighi di riservatezza nel P.T.P.C. Sperimentazione di un sistema informatico differenziato e riservato di ricezione delle segnalazioni AREE A RISCHIO DA CONSIDERARE MISURA TRASVERSALE SOGGETTI COMPETENTI ALL ADOZIONE DELLE MISURE Responsabile della prevenzione della corruzione Dirigente responsabile del personale Dirigente responsabile dell area informatica U.P.D.

30 I piani di prevenzione della corruzione per le società di Edilizia Residenziale Pubblica Metodologia per l adozione Misure di prevenzione obbligatorie FORMAZIONE DEL PERSONALE MISURE DA ATTUARE Definire procedure per formare i dipendenti, anche in collaborazione con S.N.A. Pubblicizzare i criteri di selezione del personale da formare Realizzare percorsi formativi differenziati per destinatari Prevedere forme di tutoraggio per l avvio al lavoro in occasione dell inserimento in nuovi settori lavorativi Organizzare focus group sui temi dell etica e della legalità AREE A RISCHIO DA CONSIDERARE MISURA TRASVERSALE SOGGETTI COMPETENTI ALL ADOZIONE DELLE MISURE Responsabile della prevenzione della corruzione Dirigente responsabile del personale S.N.A.

31 Il Piano Triennale I piani di prevenzione di Prevenzione della corruzione per le società della di Edilizia Corruzione Residenziale Pubblica Metodologia per l adozione Misure di prevenzione obbligatorie PATTI DI INTEGRITA NEGLI AFFIDAMENTI MISURE DA ATTUARE AREE A RISCHIO DA CONSIDERARE Predisposizione ed utilizzo protocolli di legalità o patti di integrità per l affidamento di commesse Inserimento negli avvisi, nei bandi di gara e nelle lettere di invito la clausola di salvaguardia che il mancato rispetto del protocollo di legalità o del patto di integrità dà luogo all esclusione dalla gara e alla risoluzione del contratto. AREA APPALTI SOGGETTI COMPETENTI ALL ADOZIONE DELLE MISURE Responsabile della prevenzione della corruzione Dirigente responsabile dell area appalti

32 Il Piano Triennale I piani di prevenzione di Prevenzione della corruzione per le società della di Edilizia Corruzione Residenziale Pubblica Metodologia per l adozione Misure di prevenzione obbligatorie AZIONE DI SENSIBILIZZAZIONE E RAPPORTO CON LA SOCIETA CIVILE MISURE DA ATTUARE AREE A RISCHIO DA CONSIDERARE Realizzazione di misure di sensibilizzazione della cittadinanza per la promozione della cultura della legalità attraverso: un efficace comunicazione e diffusione della strategia di prevenzione dei fenomeni corruttivi impostata e attuata mediante il P.T.P.C. l'attivazione di canali dedicati alla segnalazione dall'esterno alla p.a. di episodi di corruzione, cattiva amministrazione e conflitto d'interessi. MISURA TRASVERSALE SOGGETTI COMPETENTI ALL ADOZIONE DELLE MISURE Responsabile della prevenzione della corruzione Responsabile della trasparenza Responsabile della comunicazione

33 Il Piano Triennale I piani di prevenzione di Prevenzione della corruzione per le società della di Edilizia Corruzione Residenziale Pubblica Metodologia per l adozione Misure di prevenzione obbligatorie MONITORAGGIO DEI TEMPI PROCEDIMENTALI MISURE DA ATTUARE Monitoraggio del rispetto dei termini previsti dalla legge, per la conclusione dei provvedimenti AREE A RISCHIO DA CONSIDERARE MISURA TRASVERSALE SOGGETTI COMPETENTI ALL ADOZIONE DELLE MISURE Responsabile della prevenzione della corruzione Tutti i dirigenti, per l area di rispettiva competenza

34 Il Piano Triennale I piani di prevenzione di Prevenzione della corruzione per le società della di Edilizia Corruzione Residenziale Pubblica Metodologia per l adozione Misure di prevenzione obbligatorie MONITORAGGIO DEI RAPPORTI AMMINISTRAZIONE/SOGGETTI ESTERNI MISURE DA ATTUARE Monitoraggio dei rapporti Amministrazione/soggetti con i quali sono stai stipulati contratti, interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici, ai fini della verifica di eventuali relazioni di parentela o affinità con i dipendenti AREE A RISCHIO DA CONSIDERARE SOGGETTI COMPETENTI ALL ADOZIONE DELLE MISURE AREA APPALTI, FINANZIAMENTI PUBBLICI E CONCESSIONI DI PROVVEDIMENTI AMMINISTRATIVI Responsabile della prevenzione della corruzione Tutti i dirigenti, per l area di rispettiva competenza

35 Metodologia per l adozione Misure prevenzione ulteriori specifiche Si riportano di seguito alcuni esempi di misure ulteriori che possono essere previste all interno del PTPC per alcune aree a rischio specifiche: Aree a rischio Affidamento di lavori, servizi e forniture Misure ulteriori Pianificazione dei fabbisogni al fine di minimizzare per quanto possibile gli acquisti in emergenza e/o il rischio di frazionamento degli appalti. Monitoraggio degli affidamenti attraverso la produzione di reportistica periodica avente ad oggetto: Affidamenti diretti Varianti in corso d opera Incrementi contrattuali Affidamenti classificati per fornitore e per tipologia di acquisto al fine di identificare eventuali frazionamenti Revoca dei bandi di gara e mancate aggiudicazioni Concessioni Formalizzazione di un iter autorizzativo interno, con il coinvolgimento di soggetti indipendenti rispetto alla procedura di affidamento (diversi dal RUP e dalla funzione beneficiaria del bene, servizio, fornitura), per l approvazione della documentazione di gara (es. bando, lettere di invito, ecc.)

36 Metodologia per l adozione Misure prevenzione ulteriori specifiche Aree a rischio Acquisizione e progressione del personale Interventi per ridurre i rischi Formalizzazione di un iter autorizzativo interno per l approvazione del bando di concorso, del conferimento di incarichi professionali, di eventuali progressioni del personale e percorsi di stabilizzazione al fine di evitare personalizzazioni e favoreggiamento di alcuni candidati Definizione di schede delle competenze e mansioni delle figure professionali presenti nell amministrazioni da utilizzare nel processo di selezione dei candidati Garantire il controllo sostanziale dei provvedimenti da parte di un soggetto diverso da colui che li ha predisposti Emissione di provvedimenti amministrativi ampliativi della sfera giuridica dei destinatari Sensibilizzare/responsabilizzare tutti i dipendenti dell amministrazione sull obbligo di comunicare eventuali situazioni di conflitto di interesse manifestatesi nell ambito delle proprie mansioni al fine di permettere l assegnazione della pratica ad un altro funzionario Previsione di check list e verbali in cui il funzionario istruttore deve motivare le ragioni per cui non è stato possibile emettere il provvedimento nel rispetto dei tempi, con relativo flusso informativo ex ante e/o ex post verso i propri superiori.

37 Metodologia per l adozione Misure prevenzione ulteriori trasversali Introduzione di procedure che prevedano che i verbali relativi ai servizi svolti presso l utenza debbano essere sempre sottoscritti dall utente destinatario. Affidamento delle ispezioni, dei controlli e degli atti di vigilanza di competenza dell amministrazione ad almeno due dipendenti abbinati secondo rotazione casuale. Individuazione di orari di disponibilità dell U.P.D. durante i quali i funzionari addetti sono disponibili ad ascoltare ed indirizzare i dipendenti dell amministrazione e/o le associazioni e le categorie di utenti esterni su situazioni o comportamenti In caso di delega di potere, programmazione ed effettuazione di controlli a campione sulle modalità di esercizio della delega. Estensione dell obbligo di adottare Modelli 231 nelle Società in house e/o del Modello Anticorruzione previsto dalla Tavola 2 del PNA, Premio al segnalante in % sull illecito provento accertato dalla Corte dei Conti, Premialità delle imprese in base al livello di rating di legalità introdotto dall AGCM, Estensione del wistleblowing ai terzi che hanno rapporti con la PA. Regolazione dell esercizio della discrezionalità nei procedimenti amministrativi e nei processi di attività, mediante circolari o direttive interne, in modo che lo scostamento dalle indicazioni generali debba essere motivato; creazione di flussi informativi su deroghe e sugli scostamenti.

38 Fattori critici di successo per un efficace attuazione Commitment ovvero il coinvolgimento dei portatori di interesse interni all ente. Il PTPC infatti dovrà quindi essere il prodotto di un processo condiviso nel quale i dipendenti non sono considerati «fonti di rischio» ma «risorse» utili alla gestione del rischio. Partecipazione e attivazione, durante l intero processo di costruzione e implementazione del PTPC, di meccanismi di consultazione e di coinvolgimento delle associazioni dei consumatori e degli utenti che possono offrire un contributo con il loro punto di vista e la loro esperienza. Creazione una Task Force multidisciplinare (es. risk management, valutazione performance/trasparenza, legali, IT, ecc) che si coordini l OIV e alte funzioni di controllo interno durante lo svolgimento del progetto ed individuazione dei referenti Formalizzazione delle interviste al fine di condividere con il personale coinvolto sia il processo di misurazione del rischio che quella di individuazione delle misure di prevenzione alternative per evitare di burocratizzare i procedimenti amministrativi. Formalizzazione della prassi in procedure/regolamenti al fine di inserire al loro interno i provvedimenti amministrativi, ovvero atti rappresentati in documenti, prodotti. Informatizzazione dei processi al fine di consentire per tutte le attività dell amministrazione la tracciabilità dello sviluppo del processo e la riduzione del rischio di blocchi non controllabili con emersione delle responsabilità per ciascuna fase. Personale coinvolto in aree a rischio RPC Dirigenti

39 1a. Mission dell Ente Rappresentazione dei bisogni del Cittadino 1b. Piano strategico/ programma di mandato Azioni specifiche previste dal CDA/ Amministrazione /2012 Controlli efficaci sulla correttezza della gestione della cosa pubblica, sull effettivo valore generato sul Territorio e sull interazione con i Cittadini La gestione integrata dei processi: il Cittadino al centro /2009 Gestione del ciclo della performance (pianificazione strategica e valutazione) centrate sui bisogni del Territorio 5. 33/2013 Trasparenza su processi, costi, risultati e livelli di servizio, organizzata su Mission e piano strategico/ programma di mandato e quindi comprensibile per i Cittadini 3. Patto di stabilità Definizione di processi organizzativi snelli che consentono di dare risposte rapide al Cittadino (e tagliano i costi) /2012 Processi snelli, che pongono il Cittadino al centro dell azione, aiutano a vedere il senso del lavoro e, quindi, a sviluppare comportamenti etici e ridurre le aree grigie feconde per la corruzione

40 Un caso pratico - Procedimenti amm.vi ad istanza di parte 1 Assenza di procedure scritte per lo svolgimento dei procedimenti e per la limitazione del potere discrezionale (abusi, discrezionalità); 2 Definizione di procedure specifiche per singolo procedimento, con definizione: 4 presupposti per l'avvio del procedimento; 4 normativa di riferimento; 4 documenti necessari per l'istruttoria; 4 verifiche e controlli necessari; 4 iter di formazione delle decisioni; 4 responsabilità dell'istruttore della pratica, del responsabile del procedimento e del Dirigente; 4 creazione sistema FAQ interno per la trattazione di pratiche complesse e non standard. Non chiara definizione dell ordine di trattazione delle pratiche (abusi, discrezionalità, ipotesi corruttive); 3 Gestione totalmente cartacea delle pratiche (possibili smarrimenti, abusi, omissioni); 4 Indicazione dell'ordine di arrivo delle istanze come criterio base di trattazione delle pratiche 4 individuazione di casistiche limitate di priorità (casi sociali acclamati, presenza di malati gravi o minori) 4 Potenziamento del protocollo informatico per la dematerializzazione dei documenti relativi alla pratica. 4 Creazione work-flow autorizzativo della pratica con firma digitale istruttore, responsabile, dirigente.

41 Un caso pratico - Procedimenti amm.vi ad istanza di parte 4 Mancato controllo del rispetto dei termini procedimentali (inefficienze organizzative, resp. dirigente/funzionario); Inserimento nel work flow autorizzativo di un sistema di monitoraggio dei termini rispetto alla carta dei servizi ed evidenza dei ritardi 5 Scarsa documentazione a supporto nell assunzione delle decisioni del Dirigente (eccesso di discrezionalità, abusi, omissioni); 6 Possibili conflitti di interesse non gestiti. Creazione check list a supporto dei procedimenti con indicazione della documentazione da allegare alla pratica e con indicazione delle motivazioni e giustificazioni connesse al procedimento Assunzione dichiarazione di assenza conflitto di interesse nel corso del procedimento da parte del responsabile e del Dirigente

42 Metodologia per l attuazione Il ruolo dei referenti/altri soggetti All interno del PTPC devono essere identificati i referenti che relazionano periodicamente il RPC al fine di aggiornarlo sia sulla stato di attuazione/adeguatezza del Piano sull intera organizzazione sia sulle attività di monitoraggio svolte Al tal fine è necessario definire e comunicare formalmente a tutti i soggetti coinvolti i contenuti, la periodicità e le modalità di trasmissione. A titolo esemplificativo, i flussi informativi possono avere ad oggetto: Stato avanzamento interventi e/o modifica aree di rischio/controlli da parte dei Referenti. Informazioni per la relazione annuale del RPC (es. procedimenti disciplinari) e segnalazione violazioni. Key Risk Indicators e/o Red Flags (es. gare deserte, assegnazioni a fornitore unico e/o in emergenza). Report di sintesi elaborati da OIV e altri Organismi di Controllo Interno (es. controlli regolarità amministrativa). Monitoraggio dei tempi procedimenti, degli obblighi di rotazione del persone e dei rapporti con soggetti esterni che hanno relazioni economiche con la PA (es. verifica relazioni di parentela e/o conflitto d interesse). Flussi informativi RPC Referenti (Apicale o Direttore) UPD, OIV e altri Organismi di Controllo Interno Dirigenti e altro personale coinvolto nelle aree a rischio

43 Metodologia per l attuazione I flussi Informativi (1/3) Periodicità Adempimento Soggetto competente Semestrale elenco dei procedimenti conclusi oltre il Responsabile di settore (luglio e gennaio) termine previsto dalla legge o dal regolamento Semestrale (luglio e gennaio) rilevazione del tempo medio di conclusione dei procedimenti distinto per tipologia di procedimento Responsabile di settore Semestrale l elenco dei procedimenti conclusi con un Responsabile di settore (luglio e gennaio) diniego Tempestivo scadenziario dei contratti Responsabile di settore Semestrale elenco dei contratti rinnovati o prorogati Responsabile di settore (luglio e gennaio) e le ragioni a giustificazione della Semestrale (luglio e gennaio) Semestrale (luglio e gennaio) proroga elenco dei contratti sopra soglia affidati con procedura negoziata e le ragioni a giustificazione dell affidamento elencodeiprocedimentiperiqualisiè resa necessaria disporre una sospensione dei termini per integrazione documentale Tempestivo annotazione nel registro unico dei contratti dell avvenuta stipulazione di un contratto di qualsiasi tipologia redatto in forma di scrittura privata Responsabile di settore Responsabile di settore Responsabile di settore

44 Metodologia per l attuazione Processo di monitoraggio (2/3) Periodicità Adempimento Soggetto competente Semestrale (luglio e gennaio) elenco dei pagamenti effettuati oltre il termine di legge o di contratto Responsabile de servizi finanziari Semestrale elenco dei verbali e\o referti Responsabile di settore (luglio e gennaio) dell attività svolta presso l'utenza per servizi, ammissione a benefici, rilascio di autorizzazioni e concessioni e dei controlli, sottoscritti da parte Annualmente (gennaio) Semestrale (luglio e gennaio) dell'utente destinatario report di tutti i soggetti - persone fisiche e giuridiche - che nel corso dell'anno precedente hanno ricevuto contributi, sovvenzioni, crediti, sussidi e benefici di natura economica da parte dell amministrazione comunale (albo dei beneficiari) copia delle perizie di stima riguardanti acquisti e\o alienazioni di immobili, la costituzione di diritti reali a favore o contro il Comune alla base dei provvedimenti adottati Responsabile di settore Responsabile di settore

45 Metodologia per l attuazione Processo di monitoraggio (3/3) Periodicità Adempimento Soggetto competente Entro il 31/12 per ogni affidamento in essere ad un Responsabile di settore organismo partecipato della gestione di un servizio pubblico locale a rilevanza economica, formazione e pubblicazione sul sito web dell ente della apposita relazione prevista dall art. 34 c. 20 del D.L. 179/2012 che dia conto delle ragioni e della sussistenza dei requisiti previsti dall'ordinamento europeo per la forma di affidamento prescelta e che definisce i contenuti specifici degli obblighi di servizio pubblico e servizio universale Da determinarsi di volta in volta all occorrenza MISURE SPECIFICHE PER I CASI DI FIGURE INFUNGIBILI Responsabile anticorruzione NOTA: nei report è gradita la segnalazione di eventuali criticità

46 Metodologia per l attuazione Comunicazione e Formazione L adozione del PTPC ed i suoi aggiornamenti devono essere adeguatamente pubblicizzati dall amministrazione sul sito internet ed intranet, nonché mediante segnalazione via mail a ciascun dipendente e collaboratore. Analogamente in occasione della prima assunzione in servizio e/o sottoscrizione di contratti di collaborazione con l Amministrazione. All interno del PTPC dovranno essere pianificati percorsi formativi, in linea con il Piano Triennale della Formazione (PTF), destinati al personale dell Ente che prevedano almeno: Formazione generale a tutto i dipendenti sulle competenze (es. forme di tutoraggio per l avvio al lavoro in occasione dell inserimento in nuovi settori lavorativi ) e sui temi dell etica e della legalità. Formazione specifica ai seguenti soggetti: RPC (es. sessioni formative ad hoc sulle tecniche di risk management e internal audit, anche attraverso iniziative di training on the job o coaching) referenti, individuati nel PTPC, che sono tenuti a relazionare al RPC personale coinvolto nelle aree a più elevato rischio di corruzione (es. focus group, laboratori didattici, ecc.) e formazione sulle misure obbligatorie/ulteriori (es. codice di comportamento, conflitto d interesse, whistleblowing, ecc.). Per l erogazione delle sessioni formative, gli Enti possono avvalersi del supporto della Scuola Nazionale dell Amministrazione (SNA) che predispone percorsi di formazione specifici per le PA

47 Metodologia per l attuazione Processo di monitoraggio (1/2) Per garantire l efficace attuazione e l adeguatezza del PTPC, è necessario definire un processo di monitoraggio e aggiornamento del documento stesso. La responsabilità del monitoraggio del PTPC sono attribuite al RPC, che entro il 15 dicembre di ogni anno deve predisporre una relazione sulle attività di monitoraggio svolte e gli esiti rilevati, anche avvalendosi della collaborazione della cittadinanza. Il sistema di monitoraggio sull implementazione delle misure, deve essere definito in modo tale che consenta al RPC di monitorare costantemente l andamento dei lavori e di intraprendere le iniziative più adeguate nel caso di scostamenti. Nell ambito delle risorse a disposizione dell amministrazione, il monitoraggio deve essere attuato mediante sistemi informatici. Questi infatti consentono la tracciabilità del processo e la verifica immediata dello stato di avanzamento. L aggiornamento annuale del Piano, segue la stessa procedura seguita per la prima adozione del P.T.P.C., e deve tener conto dei seguenti fattori: normative sopravvenute che impongono ulteriori adempimenti; normative sopravvenute che modificano le finalità istituzionali; dell amministrazione (es.: acquisizione di nuove competenze); emersione di rischi non considerati in fase di predisposizione del P.T.P.C.; nuovi indirizzi o direttive contenuti nel P.N.A..

48 Metodologia per l attuazione Processo di monitoraggio (2/2) Al fine di poter assolvere ai propri compiti in modo pieno, il RPC dovrebbe svolgere in maniera autonoma un altra attività di monitoraggio: il monitoraggio di terzo livello; come del resto accade in altre esperienze. Nell ambito dei Sistemi 231 ad esempio l OdV ha autonomia di vigilanza e il CdA gli assegna le risorse umane/finanziarie necessarie allo svolgimento dei suoi compiti. Le attività di vigilanza potrebbero essere pianificate dal RPC, coordinandosi con gli altri attori del Sistema di Controllo Interno (es. OIV, ecc) all interno di un programma annuale di vigilanza, integrato con il Piano dei Controlli ai sensi del nuovo art 147 del TU EELL, in cui siano identificate le aree a rischio/controlli oggetto di verifica, le tempistiche e gli strumenti di vigilanza, quali ad esempio: Audit Per audit (o verifica ispettiva) si intende un attività di verifica indipendente svolta internamente all Ente al fine di accertare, mediante selezione di un campione di transazioni, la compliance delle attività svolte da personale e collaboratori rispetto a quanto prescritto dal PTPC e dalla normativa di riferimento in materia di anticorruzione. Auto Valutazione Per Auto Valutazione si intende un questionario di autovalutazione compilato dal personale coinvolto nelle aree a rischio al fine di identificare: eventuali modifiche delle aree a rischio e/o dell amministrazione; livello di percezione della corruzione/valore dell integrità e livello di conoscenza delle misure di prevenzione; anomalie e criticità nella gestione dei processi.

49 I controlli interni del RPC (nuovo art 147 del TU EELL) 1. Gli enti locali, nell'ambito della loro autonomia normativa e organizzativa, individuano strumenti e metodologie per garantire, attraverso il controllo di regolarità amministrativa e contabile, la legittimità, la regolarità e la correttezza dell'azione amministrativa. 2. Il sistema di controllo interno e' diretto a: a) verificare, attraverso il controllo di gestione, l'efficacia, l'efficienza e l'economicità dell'azione amministrativa, al fine di ottimizzare, anche mediante tempestivi interventi correttivi, il rapporto tra obiettivi e azioni realizzate, nonché tra risorse impiegate e risultati; b) valutare l'adeguatezza delle scelte compiute in sede di attuazione del programma politico in termini di congruenza tra i risultati conseguiti e gli obiettivi predefiniti; c) garantire il costante controllo degli equilibri finanziari della gestione di competenza, della gestione dei residui e della gestione di cassa, anche ai fini del patto di stabilità (coordinamento e di vigilanza del responsabile del servizio finanziario; controllo dei responsabili dei servizi; d) verificare l'efficacia, l'efficienza e l'economicità degli organismi gestionali esterni dell'ente; e) garantire il controllo della qualità dei servizi erogati (customer satisfaction) 2013 solo Comuni oltre i ab 2014 solo Comuni oltre i ab solo Comuni oltre

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