DECRETO n. 79 del 06/02/2014

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1 ASL di Brescia Sede Legale: viale Duca degli Abruzzi, Brescia Tel Fax informa@aslbrescia.it Posta certificata: servizioprotocollo@pec.aslbrescia.it Codice Fiscale e Partita IVA: DECRETO n. 79 del 06/02/2014 Cl.: OGGETTO: Rimodulazione progetto di interventi a sostegno delle famiglie con la presenza di persone con disabilità, con particolare riguardo ai disturbi pervasivi dello sviluppo e dello spettro autistico ai sensi della D.G.R. n. 392 del 12 luglio Il DIRETTORE GENERALE - Dr. Carmelo Scarcella nominato con D.G.R. IX/ del Acquisito il parere di competenza del DIRETTORE SOCIALE Acquisito il parere di legittimità del DIRETTORE AMMINISTRATIVO Dott.ssa Anna Calvi Dott. Pier Mario Azzoni

2 IL DIRETTORE GENERALE Vista la deliberazione della Giunta Regionale n. 392 del ad oggetto: Attivazione di interventi a sostegno delle famiglie con la presenza di persone con disabilità, con particolare riguardo ai disturbi pervasivi dello sviluppo e dello spettro autistico e le indicazioni fornite con nota del (recepimento atti A.S.L. prot. n /13 del ); Precisato che l A.S.L., con le note prot. n /13 del e prot. n /14 del , recanti rispettivamente la trasmissione della proposta di progetto e l'invio del Decreto D.G. n. 672 del di recepimento dello stesso, ha comunicato alla Regione Lombardia le modalità per l'attivazione delle funzioni di case management e il costo stimato pari ad ,00; Preso atto che con Decreto n. 309 del la Regione Lombardia ha: - assegnato all A.S.L. di Brescia un budget di risorse per la realizzazione del progetto pari ad ,00; - autorizzato l A.S.L. di Brescia a sostenere i costi per la realizzazione del progetto secondo il limite massimo di cui al punto precedente a carico delle risorse già disponibili nel Bilancio Aziendale a titolo di accantonamento derivante dall assegnazione disposta con D.D.G. n del ; Considerato che si rende quindi necessario rimodulare il progetto sopraccitato al fine di contenere i costi nell ambito del budget assegnato, come da allegato A (composto da n. 8 pagine) al presente provvedimento; Precisato che le funzioni di case management verranno assunte dalle Equipe Operative Handicap operanti in ogni D.G.D. con la collaborazione, per alcune funzioni, in particolare in presenza di disturbi pervasivi dello sviluppo e specificatamente in riferimento ai disturbi dello spettro autistico, di realtà significative già operanti sul territorio con competenze ed esperienze specifiche nell'ambito dell'autismo e che hanno in corso attività sperimentali in stretto raccordo con l'a.s.l. e le N.P.I.A. del territorio, e precisamente: - la Fondazione Bresciana Assistenza Psicodisabili Onlus di Brescia; - la Nuvola Società Cooperativa Sociale Impresa Sociale Onlus di Orzinuovi (BS); - la Società Cooperativa Sociale Onlus La Rondine di Molinetto di Mazzano (BS); Considerato che il ruolo assegnato ai suddetti soggetti è quello di offrire specifiche competenze nell ambito dello spettro autistico al fine di sostenere le relazioni familiari e accompagnare i caregiver nei compiti di gestione e di cura delle persone con autismo e precisamente: - consulenza alle famiglie ed agli operatori della rete dei servizi territoriali, sociali e sociosanitari, per la disabilità; - sostegno alle relazioni familiari; Precisato che la modalità di erogazione di tali prestazioni avverrà attraverso l attivazione di due moduli di intervento: - valutazione della situazione finalizzata all osservazione della persona, alla valutazione funzionale ed alla comprensione dei suoi punti di forza e di debolezza che richiede indicativamente un impegno di n. 20 ore da svolgersi entro uno o due mesi; - consulenza/sostegno alla famiglia, alla scuola, a servizi diurni e socio assistenziali per un massimo di n. 50 ore; Tenuto conto che per ogni intervento (valutazione, consulenza, lavoro indiretto) è previsto un costo per prestazione di 45,00, per cui il costo totale massimo di un modulo valutazione è di 900,00 e quello di un modulo consulenza è di 2.250,00 e

3 che si prevedono di attivare indicativamente n. 40 moduli valutazione e n. 40 moduli consulenza per un totale di n prestazioni/ore nell anno; Preso atto che il costo stimato complessivo derivante dall attuazione del presente atto è di ,00 e che per tale costo, si utilizzeranno le risorse già assegnate a questa A.S.L. per la gestione socio sanitaria, assegnazione disposta con D.D.G. 28 maggio 2013, n Assegnazioni definitive alle ASL per l anno 2012 dei finanziamenti per i servizi socio sanitari integrati ; Precisato che l avvio della realizzazione del progetto per la parte assegnata agli Enti esterni con i costi sopra previsti, è prevista dal al 28 febbraio 2015; Vista la proposta del Direttore del Dipartimento A.S.S.I., Dott.ssa Fausta Podavitte, che attesta altresì la conformità del presente provvedimento al disposto dell art. 13 comma 17 della L.R , n. 33.; Dato atto che la Responsabile dell U.O. Disabilità e Protezione Giuridica, Dott.ssa Mariarosaria Venturini, attesta, in qualità di Responsabile del procedimento, la regolarità tecnica del presente provvedimento; Vista l attestazione della Responsabile dell U.O. Programmazione e Bilancio, Dott.ssa Lara Corini, in merito alla regolarità contabile; Acquisito il parere di competenza del Direttore Sociale, Dott.ssa Anna Calvi; Acquisito il parere di legittimità del Direttore Amministrativo, Dott. Pier Mario Azzoni; D E C R E T A a) di recepire il decreto della Regione Lombardia n. 309 del con il quale viene assegnato a questa A.S.L. un budget di risorse complessivo di ,00 per l'attuazione della D.G.R. n. 392 del ; b) di approvare il progetto di interventi di case management, come in premessa precisato, a sostegno delle famiglie con la presenza di persone con disabilità, con particolare riguardo ai disturbi pervasivi dello sviluppo e dello spettro autistico ai sensi della D.G.R. n. 392 del 12 luglio 2013, come da allegato A (composto da n. 8 pagine), parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; c) di rimodulare il progetto, per le motivazioni in premessa richiamate, determinando in ,00 la somma complessiva prevista per l attuazione del progetto in argomento nel rispetto del budget massimo assegnato con decreto regionale n. 309 del ; d) di precisare che la copertura economica del costo derivante dall adozione del presente provvedimento, pari ad ,00, è garantita dalle risorse assegnate all Azienda con Decreto regionale n del che trovano registrazione al conto Utilizzo fondi per quote inutilizzati contributi esercizi precedenti da Regione per quota F.S.R. indistinto cod ; e) di dare atto che gli impegni di spesa relativi al costo di cui al precedente punto d) saranno assunti con successivo provvedimento; f) di trasmettere il presente provvedimento, a cura dell U.O. Disabilità e Protezione Giuridica di questa A.S.L.: - alla Direzione Generale Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato ai seguenti indirizzi di posta elettronica: famiglia@pec.regione.lombardia.it, sociale_sociosanitario@regione.lombardia.it, ecofin_famiglia@regione.lombardia.it; - agli Enti Gestori delle strutture in premessa richiamate; g) di dare atto che il presente provvedimento è sottoposto al controllo del Collegio Sindacale in conformità ai contenuti dell art. 3-ter del D.Lgs. n. 502/1992 e s.m.i.

4 e dell art. 12, comma 12, della L.R. n. 33/2009; h) di disporre, a cura della U.O. Affari Generali, la pubblicazione all Albo on-line ai sensi dell art. 18 della L.R. n. 33/2009 e dell art. 32 della L. n. 69/2009. Firmato digitalmente dal Direttore Generale Dr. Carmelo Scarcella

5 DIREZIONE SOCIALE DIPARTIMENTO A.S.S.I DGR n. 392/2013 ATTIVAZIONE DI INTERVENTI A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE CON LA PRESENZA DI PERSONE CON DISABILITA, CON PARTICOLARE RIGUARDO AI DISTURBI PERVASIVI DELLO SVILUPPO E DELLO SPETTRO AUTISTICO RIMODULAZIONE PROGETTO ATTUATIVO in applicazione del Decreto Regionale n. 309 del Modello organizzativo e funzioni di case management Da diversi anni l A.S.L. di Brescia nel settore della disabilità ha avuto come obiettivo il favorire la costruzione di rapporti di collaborazione tra Servizi Pubblici (Comuni, Aziende Ospedaliere, Scuola) e Servizi del Privato Sociale (cooperative, Associazioni di volontariato), per una integrazione dei servizi e delle prestazioni di carattere sanitario, socio sanitario e assistenziale, così da migliorare la qualità della vita delle persone in situazione di handicap e delle loro famiglie. In particolare il principio guida nell Area della Disabilità in questi anni è stato il passaggio dal curare al prendersi cura, facendo emergere la necessità di interrelazione dei servizi e delle prestazioni di carattere sanitario, socio sanitario e assistenziale nell ottica della realizzazione del progetto di vita. Il coinvolgimento di rappresentanti delle diverse realtà istituzionali (sanitarie, socio-sanitarie, sociali, scolastiche), di operatori della cooperazione, del volontariato e delle famiglie, è la strategia per mettere in atto sinergie mirate ad ottenere la realizzazione e l ottimizzazione degli interventi, utilizzando al meglio le risorse disponibili. Attraverso l U.O. Disabilità e Protezione Giuridica e le équipe presenti in ogni Direzione Gestionale Distrettuale e a cui partecipano psicologi e assistenti 1

6 sociali, le azioni sono rivolte alle persone con disabilità da 0 a 65 anni e alle loro famiglie, attraverso la condivisione di progetti che vanno dalla diagnosi e valutazione funzionale, alla integrazione con altri soggetti, istituzionali e non, per la promozione delle possibili potenzialità nella scuola e nella comunità. Vengono così promossi da un lato progetti personalizzati, dall altro reti di interventi e servizi differenziati. Sulla base di accordi specifici con le AA.OO. è stata favorita la costituzione di Equipe Operative integrate con operatori di diversa tipologia degli ospedali (psichiatri/neuropsichiatri, terapisti della riabilitazione) nello spirito della integrazione delle competenze, al fine di una presa in carico di situazioni complesse. L équipe, oltre ad occuparsi di diagnosi e valutazione funzionale, partecipa, in collaborazione anche con le assistenti sociali dei Comuni e operatori degli enti coinvolti, alla elaborazione del progetto individualizzato della persona disabile, con riferimento all integrazione scolastica e sociale, all orientamento postscolastico, all inserimento lavorativo, all accesso ai servizi domiciliari, diurni e residenziali. Il sostegno alla famiglia riguarda gli aspetti psicologici e relazionali, oltre che l accompagnamento e l informazione nella fruizione dei servizi, nella tutela dei diritti e per la socializzazione e l integrazione sociale. Le funzioni specifiche di case management a favore delle persone disabili e delle loro famiglie vengono garantite in ogni D.G.D. dalla presenza di un operatore sociale /psicologo dell'a.s.l. che consente di: accogliere e comprendere il bisogno; informare sulle normative, sui diritti, sui vari benefici, sui servizi presenti sul territorio; orientare la persona nella rete delle unità d'offerta; mantenere il raccordo con i servizi del territorio; attivare operatori/equipe su richieste specifiche; accompagnare nella formulazione e realizzazione del progetto individuale. Coinvolgimento del Terzo Settore per la realizzazione di azioni specifiche Rispetto alla specificità dei bisogni dei minori/adulti con autismo e delle loro famiglie, diventa tanto più importante la presenza di équipe integrate tra 2

7 NPIA/PSICHIATRIA/EQUIPE ASL/COMUNE con il coinvolgimento di servizi diversi nell arco della vita e in base al progetto individualizzato. La presenza di servizi riabilitativi/abilitativi per minori con autismo gestiti da Enti del Terzo Settore, ha consentito di attivare progetti specifici mantenendo in capo all Ente pubblico la presa in carico e la referenza del progetto globale in quanto questo consente di monitorare l evoluzione della situazione del singolo minore e l andamento dell intervento riabilitativo. Sulla base delle competenze specifiche acquisite nell ambito dell intervento alle persone affette da disturbi dello spettro autistico e ai progetti già attivati nell ASL in sinergia con le istituzioni (ASL AA.OO. Scuola) e con il territorio e con il coinvolgimento attivo delle famiglie, si ritiene pertanto di coinvolgere attivamente alcuni Enti in specifiche funzioni di case management, consulenza e sostegno, rivolte alle singole situazioni sia di minori che di adulti. L ASL manterrà la governance degli interventi e faciliterà il raccordo tra i soggetti coinvolti per un confronto sulle prassi seguite e adottate, al fine di perfezionare un modello consulenziale alle famiglie ed agli operatori della rete dei servizi e di sostegno alle relazioni familiari. Il confronto e lo scambio di esperienze tra gli enti, nel corso della realizzazione del progetto, può rappresentare un valore aggiunto e un ulteriore occasione per migliorare la qualità dell intervento Enti del Terzo Settore coinvolti Gli Enti del Terzo settore coinvolti sono Fobap Onlus (Fondazione bresciana assistenza psicodisabili), Cooperativa sociale La Rondine e La Nuvola Società cooperativa sociale - impresa sociale onlus (nell allegato 1 si trova una breve presentazione di questi tre enti) che hanno condiviso la presentazione di un progetto comune. Nella individuazione degli Enti si è tenuto conto anche della loro dislocazione sul territorio, in modo da consentire una omogenea distribuzione delle attività su tutto il territorio dell ASL. Ciascun ente opera in un ambito territoriale specifico della provincia di Brescia: Fobap Onlus è radicata nel territorio di riferimento della UONPIA (unità operativa di neuropsichiatria infantile) della A.O. di Brescia, Cooperativa La Rondine nella UONPIA della A.O. di Desenzano del Garda e Cooperativa La Nuvola nella UONPIA della A.O. di Chiari. Ciò permette di rispondere ai bisogni 3

8 che provengono da tutto il territorio dell ASL di Brescia, rispettando il criterio della vicinanza e dell appartenenza al proprio contesto di vita Si tratta di realtà del Terzo settore che hanno un esperienza specifica nell intervento a favore delle persone affette da disturbi pervasivi dello sviluppo, che individuano le metodologie di riferimento quelle indicate nelle Linee Guida per Il trattamento dei disturbi dello spettro artistico nei bambini e negli adolescenti adottate nel 2011 dal Ministero della Salute. Obiettivi del progetto Il progetto mira a sostenere le relazioni familiari e accompagnare i caregiver nei compiti di gestione e di cura delle persone con autismo, attraverso un percorso che preveda una valutazione funzionale del soggetto con disabilità, una consulenza e orientamento nella rete dei servizi. Destinatari Il progetto intende rispondere ai bisogni di almeno 40 persone (minori e adulti) con disturbi dello spettro autistico, residenti nel territorio dell ASL di Brescia. Al fine di rispettare il criterio della vicinanza e dell appartenenza al contesto, le persone con autismo verranno inviate ai tre Enti coinvolti in base al loro territorio di riferimento (Fobap UONPIA di Brescia; Coop. La Nuvola: UONPIA di Chiari; Coop. La Rondine: UONPIA di Desenzano del Garda). In casi particolari, al fine di salvaguardare il criterio della vicinanza alla sede dell ente, si potrà valutare l opportunità di inviare una persona a un Ente diverso da quello deputato per competenza territoriale. Sulla base della incidenza dei casi sul territorio e della collocazione territoriale si prevede che il 40% dei casi (minimo n. 16 casi per valutazione e n. 16 per consulenza) afferirà a Fobap, il 30% (minimo 12 casi per valutazione e n. 12 per consulenza) alla Coop.La Rondine e un altro 30% alla Coop. La Nuvola. Ruoli e compiti assegnati agli Enti esterni Nell ambito di un effettivo coordinamento tra servizi impegnati a rispondere in modo sinergico al bisogno delle famiglie, il ruolo assegnato ad Enti con specifiche competenze nell ambito dello spettro autistico è di offrire consulenza alle famiglie ed agli operatori della rete dei servizi territoriali, sociali e sociosanitari, per la disabilità; sostegno alle relazioni familiari. 4

9 Per sostenere le relazioni familiari e accompagnare insegnanti, operatori e genitori nello svolgimento dei compiti di gestione e di cura delle persone con autismo si prevede l attivazione di due moduli di intervento: - valutazione della situazione, finalizzata all osservazione della persona, alla valutazione funzionale ed alla rilevazione dei suoi punti di forza e di debolezza. Tale modulo si conclude con la sintesi valutativa e, a seconda degli esiti di tale percorso, con l eventuale proposta di attivazione del Modulo Consulenza. La valutazione, da effettuarsi con un impiego indicativo di 20 ore entro 1/2 mesi, viene svolta attraverso: Incontri (N.P.I.A./ASL/Scuola/Famiglia/Centro diurno) Somministrazione test (Famiglia/minore) Osservazione Scuola/Casa/Centro diurno Lavoro indiretto (analisi dati e restituzione, stesura relazioni) - consulenza/sostegno alla famiglia, alla scuola, a servizi diurni (socio sanitari e socio assistenziali). Questo modulo prevede un impiego indicativo di 50 ore finalizzate ad: Incontri (N.P.I.A./ASL/Scuola/Famiglia/Centri diurni/residenziali) Consulenza Scuola/Casa/Territorio Lavoro indiretto (analisi dati e restituzione, stesura relazioni) Attivazione dell Ente L individuazione e la scelta dei destinatari rimane di competenza esclusiva delle neuropsichiatrie territoriali (per i minori) e delle EOH dell ASL (equipe operative handicap) per gli adulti, i quali dovranno, in base alla valutazione multidimensionale del bisogno, selezionare i soggetti che più possono trarre beneficio da un intervento da parte del soggetto del Terzo Settore. Situazioni di minori verranno segnalati all Ente dalla NPIA che avrà cura di informare la Referente dell area Disabilità della DGD ove risiede il minore, per il coinvolgimento dell Assistente Sociale dell Equipe Operativa Handicap che può quindi diventare il punto di riferimento per la famiglia per gli aspetti informativi e consulenziali di competenza. L Equipe costituita dal Neuropsichiatria, dall Assistente Sociale dell ASL e dall operatore dell Ente del Terzo Settore potrà quindi definire con la persona e la famiglia, al termine della fase valutativa, il progetto individuale che prevede gli interventi da attivare attraverso la rete dei servizi. 5

10 I casi di adulti dovranno essere segnalati all Ente dall Equipe Operativa Handicap dell A.S.L. anche quando siano già utenti di servizi della rete. Gli operatori di riferimento della struttura frequentata dalla persona, avranno cura di coinvolgere l operatore di riferimento dell EOH per valutare l opportunità di attivare l Ente per l attivazione di una valutazione o di una consulenza. Sedi operative Le azioni vengono realizzate e implementate, principalmente, nel contesto di vita della persona (la casa, la scuola, il Centro diurno, i servizi del tempo libero, ecc.). Tuttavia, sulla base del bisogno specifico della persona, gli Enti mettono a disposizioni le loro sedi operative: Fobap Onlus a Brescia, via Michelangelo n.405; Brescia, via Duca degli Abruzzi n. 8\u, Coop. Sociale La Rondine: Manerba del Garda, Via dei Colli 17/B, Coop. Sociale La Nuvola: Via Convento Aguzzano n. 13/L ad Orzinuovi (BS). Personale impiegato La valutazione e la consulenza necessitano di personale esperto e formato nel campo dell autismo. Per questo motivo, le figure professionali che verranno coinvolte nella realizzazione delle diverse azioni dovranno avere i seguenti requisiti: esperienza almeno annuale nell intervento con minori e\o adulti con disturbi dello spettro autistico; laurea in scienze dell educazione, psicologia o equipollenti; formazione specifica sull autismo, acquisita tramite la partecipazione a Master o a corsi di specializzazione. Nello specifico gli Enti si avvarranno di educatori e psicologi, che si occuperanno dell implementazione delle diverse azioni (il numero varierà a seconda di quanti progetti individuali verranno seguiti da ogni operatore) e di tre figure di coordinamento (una per ciascun ente gestore), che seguiranno gli aspetti relativi al funzionamento generale e alla messa in rete del lavoro. Risultati attesi e indicatori di esito Il progetto, come più volte dichiarato in questo documento, intende sostenere i caregivers delle persone con autismo e, pertanto, i risultati attesi sono quelli tesi al miglioramento della loro qualità della vita e quella dei soggetti di cui si 6

11 fanno carico. Si tratta, cioè, di farli sentire meno soli e parte di una comunità che, con loro, si prende cura dei soggetti più fragili, e di accompagnarli nel perseguimento di obiettivi che possano accrescere le abilità di vita e quindi il benessere delle persone con disabilità. La valutazione di questi aspetti avverrà tramite un questionario di soddisfazione che verrà somministrato a tutte le famiglie e una verifica delle competenze acquisite, effettuata attraverso la rilevazione di alcuni indicatori oggettivi. Durata del progetto Il progetto ha la durata di un anno a partire dal 1 marzo Sistema rendicontativo Si ritiene utile elaborare un modello di rendicontazione attività mensile da parte del singolo Ente riportante le prestazioni registrate nel fascicolo di ogni utente e certificate dal fruitore attraverso una controfirma. Per ogni intervento nell'ambito dei due moduli sopra decritti, è previsto un costo forfetario di.45,00 per prestazione rivolta all utente o a famigliare/insegnante/operatore, per un costo totale massimo di.900,00 per ogni modulo di valutazione ed ,00 per ogni modulo di consulenza. Il costo forfetario unitario è onnicomprensivo ed è stato calcolato considerando sia i costi dell'assistenza diretta da parte dei professionisti coinvolti (intesa come prestazione con l'utente, la famiglia, la scuola, il centro diurno/residenziale) che del lavoro indiretto (analisi dati e restituzione, stesura relazioni), sia i costi indiretti (es. trasporto, produzione materiali). La fatturazione da parte dell Ente sarà effettuata trimestralmente sulla base delle prestazioni rendicontate e nei limiti di un budget massimo assegnato. Costi Prevedendo di attivare minimo n. 40 moduli valutazione e n. 40 moduli consulenza, per un numero massimo di prestazioni/ore nell anno, il costo complessivo previsto è pari ad ,00. 7

12 Sintesi Progetto attuativo in applicazione della DGR 392/2013 ASL AZIONI accogliere e comprendere il bisogno; informare sulle normative, sui diritti, sui vari benefici, sui servizi presenti sul territorio; orientare la persona nella rete delle unità d'offerta; mantenere il raccordo con i servizi del territorio; attivare operatori/equipe su richieste specifiche; accompagnare nella formulazione e realizzazione del progetto individuale ENTI ESTERNI COSTI A CARICO DEL PROGETTO AZIONI ORE/ PRESTAZIONI NELL ANNO COSTO COMPLESSIVO (.50,00 ora/prestazione) FoBAP valutazione della situazione ,00 consulenza LA NUVOLA alle famiglie ed agli operatori della rete ,00 LA RONDINE dei servizi territoriali, sociali e sociosanitari, per la disabilità; ,00 Totale ,00 FINANZIAMENTO REGIONALE (Decreto n. 309 del ,00 COSTO PROGETTO ,00 Residuo. 20,00 Brescia F.TO IL DIRETTORE DIPARTIMENTO A.S.S.I. Dott.ssa Fausta Podavitte F.TO LA RESPONSABILE U.O. DISABILITA' E PROTEZIONE GIURIDICA Dott.ssa Mariarosaria Venturini Referente per il progetto: Dott.ssa Mariarosaria Venturini Tel servizio.disabilita@aslbrescia.it 8

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