23/02/2012 IMPIANTI ELETTRICI. Impianti eletttrici nelle aziende AGRICOLE

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1 IMPIANTI ELETTRICI Impianti eletttrici nelle aziende AGRICOLE 1

2 IMPIANTI ELETTRICI NELL AZIENDA AGRICOLA Nelle aziende agricole l uso dell energia elettrica in generale può esporre a rischi per l incolumità di persone, animali e cose. I rischi che vengono considerati nelle norme di sicurezza (generali e specifiche) riguardano essenzialmente i pericoli di folgorazione ( elettrocuzione ), di innesco di incendio e/o esplosione e di malfunzionamenti in genere. Questi rischi vengono prevenuti con il rispetto dei corretti principi di scelta, progettazione, installazione e manutenzione; gli elementi che condizionano la sicurezza dell impianto (apparecchiature, custodie, cavi ecc.) devono essere valutati preventivamente in relazione alle influenze ambientali. IMPIANTO ELETTRICO Per gli impianti elettrici particolare attenzione deve essere dedicata per le strutture a uso: AGRICOLO o ZOOTECNICO (sez. 705 delle CEI 64-8/7) Stalle - Porcili - Pollai - Ovili - Scuderie Sale Latte/Mungitura Fienili Granai per cereali vari Serre Magazzini (con depositi di fertilizzanti/ carburanti/ patate/ ortaggi/ frutta/ barbabietole da zucchero) AMBIENTI ORDINARI (altre sezione delle CEI 64-8) Abitazioni Uffici Locali comuni Spogliatoi Bagni Officine Negozi Piccoli spazi espositivi Autorimesse 2

3 IMPIANTO ELETTRICO Per impianto elettrico dell azienda si intende tutta la parte compresa tra il punto di consegna del fornitore ( a valle del contatore) e le prese a spina fisse. In questo tratto sono collocati gli apparecchi automatici di protezione (interruttori magneto-termici, differenziali o fusibili). E parte integrante dell impianto anche il cosiddetto impianto di messa a terra, che ha un importantissima funzione di protezione. Per garantire la sicurezza elettrica, tuttavia, occorre considerare anche eventuali prolunghe flessibili, prese multiple, spine, cavi di alimentazione e infine gli apparecchi utilizzatori. D.P.R. 22 Ottobre 2001 n 462 ( entrato in vigore il 23 gennaio 2002) Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi collocati nei luoghi di lavoro D.M. 22 gennaio 2008 n 37 (ex L. 5 Marzo 1990, n 46) il presente decreto si applica agli impianti degli edifici indipendentemente dalla destinazione d uso, collocati all interno degli stessi o delle relative pertinenze. 3

4 D.P.R. 22 Ottobre 2001 n 462 E un OBBLIGO la redazione del progetto dell impianto elettrico per le utenze con potenza impegnata > o = 6 KW o per tutte le utenze domestiche singole di singole unità abitative di superficie > a 400 mq. L installatore dell impianto è in ogni caso tenuto al rilascio della dichiarazione di conformità. ( Art 5, comma 2, D.M. 37/2008). Tutto il materiale elettrico utilizzato deve essere marcato Rischio elettrico Alcuni simboli da riconoscere La marcatura CE di conformità è apposta dal fabbricante. E un requisito indispensabile per la commercializzazione del prodotto. Doppio isolamento: ogni apparecchiatura di classe II deve riportare il simbolo di doppio isolamento E il simbolo dell Istituto del Marchio di Qualità. Attesta che quel determinato prodotto ha superato tutta una serie di controlli finalizzati alla verifica della sua qualità e sicurezza. Ai fini della sicurezza, è generalmente più significativo della marcatura CE. 4

5 Rischio elettrico L effetto del passaggio della corrente elettrica sull organismo umano ( elettrocuzione) dipende: Natura della tensione Intensità di corrente Durata del contatto Percorso della corrente Continua Alternata Misurata in Ampère Misurata in Secondi Misurata in Volt Condizioni fisiche di isolamento Rischio elettrico Le conseguenze del contatto elettrico dipendono in sostanza dalla quantità di corrente che attraversa il corpo umano e dal percorso di transito. 5

6 Rischio elettrico TIPO DI CONTATTO Contatto diretto: contatto con una parte metallica normalmente in tensione Contatto indiretto : contatto con una parte metallica normalmente non in tensione isolata Rischio elettrico Contatto diretto: contatto con una parte metallica normalmente in tensione Cavi, interruttori, spine derivazioni, lampade ecc... 6

7 Rischio elettrico Contatto indiretto : contatto con una parte metallica normalmente non in tensione isolata Spine volanti non conformi alla norma CEI Spine e prese ad uso domestico Ciabatte Spine prive di pressacavo Rischio elettrico Contatto indiretto 7

8 Contatto indiretto Spine e prese ad uso domestico esterno Contatto indiretto Tutte le prese a spina degli impianti da cantieri se non conformi alle norme CEI possono rappresentare l elemento a maggior rischio di tutto l impianto elettrico, poiché, se mal funzionanti, possono generare contatti diretti con le parti in tensione causando infortuni gravi. 8

9 Contatto diretto e indiretto Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché i lavoratori siano salvaguardati dai tutti i rischi di natura elettrica connessi all impiego dei materiali, delle apparecchiature e degli impianti elettrici messi a loro disposizione ed, in particolare, da quelli derivanti da: a) contatti elettrici diretti; b) contatti elettrici indiretti; c) innesco e propagazione di incendi e di ustioni dovuti a sovratemperature pericolose, archi elettrici e radiazioni; d) innesco di esplosioni; ( art 80, comma 1, D.Lgs 81/08 e s.m.i.) Contatto diretto e indiretto A seguito della valutazione del rischio elettrico il datore di lavoro adotta le misure tecniche ed organizzative necessarie ad eliminare o ridurre al minimo i rischi presenti, ad individuare i dispositivi di protezione collettivi ed individuali necessari alla conduzione in sicurezza del lavoro ed a predisporre le procedure di uso e manutenzione atte a garantire nel tempo la permanenza del livello di sicurezza raggiunto con l adozione delle misure di cui al comma 1. (Art 80, comma 3, in connessione con il comma 1, D.Lgs 81/08 e s.m.i.) Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da a

10 Rischio elettrico INTERRUTTORE AUTOMATICO DIFFERENZIALE L interruttore differenziale, o salvavita è un dispositivo posto nel quadro elettrico ed interviene automaticamente, interrompendo l alimentazione, quando si verifica una dispersione di corrente verso terra superiore ad un determinato valore ( Uffici, cantieri valore limite di corrente differenziale è di 30mA) Rischio elettrico INTERRUTTORE AUTOMATICO DIFFERENZIALE Il potere di interruzione, quindi d intervento, agisce sia sulla corrente che sul tempo. Corrente massima di 30 ma Tempo massimo di 0,5 secondi 10

11 Rischio elettrico INTERRUTTORE AUTOMATICO MAGNETOTERMICO A differenza dell interruttore differenziale, agisce sulla massima corrente ammissibile su un circuito elettrico utilizzatore Devono essere installati sia a protezione dei circuiti generali che a protezione dei circuiti utilizzatori. Il loro potere d interruzione, deve essere definito e progettato in base alle caratteristiche costruttive dell impianto. Rischio elettrico Il grado di isolamento fisico di un impianto e/o di una apparecchiatura elettrica si misura in IP ( indice di protezione) 11

12 Rischio elettrico GRADO DI ISOLAMENTO IP E necessario accertare il grado di protezione meccanica I.P (International- Protection) ( Indice di Protezione ) seguito da due cifre: IP 45 la prima indica il grado di protezione contro l accesso a parti pericolose con corpi solidi e la penetrazione di polvere( 1/6) la seconda il grado di protezione contro l accesso a parte pericolose di liquidi (1/8) GRADO DI ISOLAMENTO IP 1 Cifra Descrizione Protezione da oggetti solidi maggiori di 50 mm Protezione da oggetti solidi maggiori di 12 mm Protezione da oggetti solidi maggiori di 2.5 mm Protezione da oggetti solidi maggiori di 1 mm 5 Protezione corpi solidi e da polveri 6 Protezione forte da polveri 2 Cifra Descrizione 1 Protezione da gocce d'acqua 2 Protezione da gocce d'acqua deviate fino a 15 3 Protezione da vapori d'acqua 4 Protezione da spruzzi d'acqua 5 Protezione da getti d'acqua 6 Protezione da getti forti d'acqua o mareggiate 7 Protezione contro l'immersione 8 Protezione contro l'immersione continua Negli impianti di cantiere il grado minimo di protezione richiesto è IP 44, ma è consigliabile IP 55 12

13 Rischio elettrico La norma CEI 11-8, stabilisce il colore della guaina isolante dei conduttori elettrici. Tutti gli impianti utilizzatori con tensione superiore a 1 KV, devono rigorosamente attenersi alla seguente tabella. Giallo / Verde conduttore di terra Blu / Azzurro conduttore NEUTRO Nero / Grigio Marrone conduttore di fase Lavori elettrici 13

14 ( CEI Art ) Lavori elettrici Lavoro elettrico: lavoro su impianti elettrici, o in prossimità di esso, che consente l accesso alle parti attive e conseguente rischio di folgorazione o arco elettrico. Prove, misure,modifiche, ampliamenti, montaggi e ispezioni Lavoro NON elettrico: ( CEI Art ) L installazione di un nuovo impianto; lavori in prossimità di un impianto elettrico quali costruzioni, scavi, pulizie. Lavori elettrici Lavori che coinvolgono le parti attive di un impianto elettrico anche se avvengono in prossimità di impianti realizzati alla regola d arte in cui parte attive sono protette con involucri o parti isolanti. Rimozione relè, sostituzione lampade, fusibili etc 14

15 Lavori elettrici Il D.Lgs 81/08 e s.m.i. non si occupa in modo specifico dei lavori elettrici fuori tensione o in vicinanza, ma obbliga il Datore di Lavoro a prendere le misure necessarie affinchè i lavoratori siano salvaguardati da tutti i rischi di natura elettrica, in particolare da quelli derivanti da: Contatti elettrici diretti; Contatti elettrici indiretti; Innesco di esplosioni; Fulminazione diretta ed indiretta; Etc (art 80, comma 1, D.Lgs 81/08 e s.m.i.) Impianto elettrico 15

16 2. Il datore di lavoro esegue una valutazione dei rischi di cui al precedente comma 1, ( contatti dir- indir. )tenendo in considerazione: a) le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro, ivi comprese eventuali interferenze; b) i rischi presenti nell ambiente di lavoro; c) tutte le condizioni di esercizio prevedibili. ( art. 80, comma 2, in connessione con l art 81,D.Lgs 81/08 e s.m.i.) Arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da a A seguito della valutazione del rischio elettrico il datore di lavoro adotta le misure tecniche ed organizzative necessarie ad eliminare o ridurre al minimo i rischi presenti, ad individuare i dispositivi di protezione collettivi ed individuali necessari alla conduzione in sicurezza del lavoro ed a predisporre le procedure di uso e manutenzione atte a garantire nel tempo la permanenza del livello di sicurezza raggiunto con l adozione delle misure di cui al comma 1. ( salvaguardia da tutti i rischi, contatti elettrici diretti, indiretti) Art. 80, comma 3, in connessione con l art 81, D.Lgs 81/08 e s.m.i. Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da a

17 .A seguito della valutazione del rischio elettrico il datore di lavoro adotta le misure tecniche ed organizzative necessarie ad eliminare o ridurre al minimo i rischi presenti, ad individuare i dispositivi di protezione collettivi ed individuali necessari alla conduzione in sicurezza del lavoro ed a predisporre le procedure di uso e manutenzione atte a garantire nel tempo la permanenza del livello di sicurezza raggiunto con l adozione delle misure di cui al comma 1. ( salvaguardia da tutti i rischi, contatti elettrici diretti, indiretti) Art. 80, comma 3, in connessione con l art 81, D.Lgs 81/08 e s.m.i. Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da a A seguito della valutazione del rischio elettrico il datore di lavoro adotta le misure tecniche ed organizzative necessarie ad eliminare o ridurre al minimo i rischi presenti, ad individuare i dispositivi di protezione collettivi ed individuali necessari alla conduzione in sicurezza del lavoro ed a predisporre le procedure di uso e manutenzione atte a garantire nel tempo la permanenza del livello di sicurezza raggiunto con l adozione delle misure di cui al comma 1. ( Art 80, comma 3-bis, D.Lgs 81/08 e s.m.i.) Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da a

18 Ferme restando le disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto, i materiali, i macchinari, le apparecchiature, le installazioni e gli impianti di cui al comma precedente, si considerano costruiti a regola d arte se sono realizzati secondo le pertinenti norme tecniche. AGRICOLO o ZOOTECNICO (sez. 705 delle CEI 64-8/7) AMBIENTI ORDINARI (altre sezione delle CEI 64-8) ( Art 81, comma 2, D.Lgs 81/08 e s.m.i.) Rischio elettrico IMPIANTO DI MESSA A TERRA La messa a terra di un impianto elettrico è il più importante strumento antinfortunistico atto a proteggere le persone dal contatto indiretto. 18

19 IMPIANTO DI MESSA A TERRA La perdita di isolamento tra i conduttori normalmente in tensione e le masse può provocare un guasto chiamato generalmente guasto a terra. Conduttore e dispersore collocati in idoneo pozzetto per evitare il loro danneggiamento. 19

20 L impianto di terra deve essere coordinato da un dispositivo di interruzione automatica della corrente del tipo differenziale chiamato comunemente SALVAVITA con soglia d intervento da 30 ma, Protezione del ponteggio contro le scariche atmosferiche 3 Dal 1 febbraio 2007 le Norme CEI 81.1 e CEI 81.4 nonché la guida CEI 81.8 sono state abrogate e sostituite dalle norme CEI EN ( Comitato Elettrico Italiano Norme Europee) / 1-4 Le norme CEI EN 62305/1-4 si applicano sia alle strutture nuove che alle trasformazioni radicali di quelle esistenti. 20

21 Norme Comitato Elettrotecnico Italiano Norme Europee CEI EN (CEI 81-10/1) "Protezione contro i fulmini. Principi generali". CEI EN (CEI 81-10/2) "Protezione contro i fulmini. Valutazione del rischio". CEI EN (CEI 81-10/3) "Protezione contro i fulmini. Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone". CEI EN (CEI 81-10/4) "Protezione contro i fulmini. Impianti elettrici ed elettronici interni alle strutture". Protezione contro le scariche atmosferiche Le strutture metalliche degli edifici e delle opere provvisionali, i recipienti e gli apparecchi metallici di notevoli dimensioni situati all aperto, devono essere per se stessi o mediante conduttore e spandenti appositi, risultare collegati elettricamente a terra in modo da garantire la dispersione delle scariche atmosferiche. ( art. 64, comma 1, lettera a), All. IV 1.1.8, D.Lgs. 81/08) Abrogato dal D.Lgs 106/09 Le notevoli dimensioni si verificano quando il rischio di fulminazione della struttura metallica ( Ra ) supera il rischio ritenuto tollerabile ( RT) dalle norme di buona tecnica. Ra > RT 21

22 Protezione contro le scariche atmosferiche Il datore di lavoro esegue una valutazione dei rischi di cui al precedente comma 1, tenendo in considerazione: a) le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro, ivi comprese eventuali interferenze; b) i rischi presenti nell ambiente di lavoro; c) tutte le condizioni di esercizio prevedibili. (Art 80, comma 2, D.Lgs 81/08 e s.m.i) Arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da a Protezione contro le scariche atmosferiche Numero di fulmini a terra all anno e al chilometro quadrato ROSSO - Nt = 4 VERDE - Nt = 2.5 BLU - Nt =

23 Protezione contro le scariche atmosferiche CEI EN ( Comitato Elettrico Italiano Norme Europee) / 1-4 La struttura è da ritenersi AUTOPROTETTA, quando il Rischio accertato ( numero di fulmini che statisticamente può colpire la struttura in un anno ) é < al Rischio Tollerato ( numero di fulmini che la norma CEI EN 62305/1-4 ammette in relazione al danno medio che il fulmine può provocare ) RT ( rischio tollerato) = 10-5 ( perdita di vite umane o danni permanenti ) Ra < RT Protezione contro le scariche atmosferiche GABBIA di FARADAY CEI EN ( Comitato Elettrico Italiano Norme Europee) /

24 Il percorso della corda deve essere altresì il più breve possibile evitando brusche svolte e strozzature. La dichiarazione di conformità equivale a tutti gli effetti ad omologazione dell impianto (Art.2 D.P.R. 462/01) Il dispersore di terra,nella fattispecie, rappresenta un potenziale pericolo per il personale in transito 24

25 VERIFICHE PERIODICHE Il datore di lavoro è tenuto ad effettuare regolari manutenzioni dell impianto nonché a far sottoporre lo stesso a verifica periodica ogni 5 anni, ad esclusione di quelli installati in cantieri, in locali adibiti ad uso medico e negli ambienti a maggior rischio in caso di incendio per i quali la periodicità è biennale. (art.4 D.P.R. 22 ottobre 2001,n 462) Idoneo pozzetto con dispersore di terra Quando la dichiarazione di conformità non viene trasmessa entro i 30 giorni dalla messa in servizio all ISPESL ( ora INAIL) e all ARPA al datore di lavoro viene contestato l art 86, comma 1, D.Lgs 81/08 e s.m.i. combinato con l art 2, D..P.R. 462/01 Sanzione amministrativa da 500 a ai sensi dell art 87, comma 4, lettera d), D.Lgs 81/08 e s.m.-i. 25

26 DOCUMENTAZIONE CHE L IMPRESA INSTALLATRICE E TENUTA A RILASCIARE AL COMMITTENTE. D.M. 22 gennaio 2008 n 37 il presente decreto si applica agli impianti degli edifici indipendentemente dalla destinazione d uso, collocati all interno degli stessi o delle relative pertinenze. Ex Legge 5 marzo 1990, n 46 sono soggetti all applicazione della presente legge gli impianti relativi agli edifici adibiti ad uso civile Al termine dei lavori, previa effettuazione delle verifiche previste dalla normativa vigente, comprese quelle di funzionalità dell impianto, l impresa installatrice rilascia al committente la dichiarazione di conformità degli impianti. Art. 7, comma 1, D.M., 22 gennaio 2008,n 37 Fanno parte integrante la relazione contenente la tipologia dei materiali usati, nonché il progetto di cui all articolo 5 26

27 RELAZIONE CON TIPOLOGIE DEI MATERIALI UTILIZZATI Le tipologie dei componenti dell impianto sono indicate nella tabella sottoriportata. I materiali ed i componenti devono essere realizzati secondo le norme tecniche dell UNI ( Ente italiano di unificazione e del CEI ( Comitato elettrotecnico italiano) (ex art.7 della Legge 46/90) Art.6, D.M. 37/2008 La dichiarazione di conformità è rilasciata anche dai responsabili degli uffici tecnici interni ( requisiti di cui all art.4) delle imprese non installatrici di cui all art.3, comma 3. Art. 7, comma 2, D.M., 22 gennaio 2008,n 37 27

28 DENUNCIA IMPIANTO DI MESSA A TERRA ISPESL ( ora INAIL ) (D.P.R. 22 Ottobre 2001, n 462) CAVI 28

29 SCELTA DEI CAVI CAVI A POSA FISSA: Si intendono per posa fissa i cavi destinati a non essere spostati all interno dell azienda, ad esempio nel tratto che va dal contatore di energia elettrica al quadro generale. CAVI A POSA MOBILE: I cavi a posa mobile sono invece soggetti a spostamenti ad esempio il cavo che alimenta il quadro prese a spina o un apparecchio trasportabile. E opportuno ribadire che i cavi isolati in PVC, o con guaina in PVC, non sono adatti per la posa mobile, perché il PVC a bassa temperatura diventa rigido e se piegato o raddrizzato si fessura CAVI in PVC Ciò non si applica ai cavi che non sono mossi durante l uso,cioè installati in modo fisso. Questi devono essere però posati a temperatura superiore a 5 C se isolati e/o rivestiti in PVC 29

30 POSA DEI CAVI I cavi da utilizzare nelle aziende devono essere del tipo: H07RN-F = Flessibili - resistente all acqua e all abrasione (posa mobile) H07BQ-F = equivalente H07V-K = Conduttore flessibile (posa fissa ) H07V-R = Conduttore rigido (posa fissa ) Nei cantieri : i cavi a posa fissa, guaina PVC, sono ammessi i cavi a posa mobile, guaina PVC non sono ammessi Gruppo elettrogeno Il gruppo elettrogeno è una apparecchiatura alimentata da un motore a scoppio, utilizzata per la produzione di energia elettrica per l alimentazione di macchine, attrezzature e utensili da cantiere 30

31 CAVI Il cavo di alimentazione o presa mobile ( prolunga) deve essere del tipo flessibile per esterno, in doppio isolamento, H07RN-F o del tipo equivalente H07BQ-F, conduttori isolati in gomma e cavo con guaina in policloroprene PCP. Se posizionati a terra, non devono essere interrati in tubi o cunicoli, ma collocati in una sovrapposizione di assi in legno per evitare l usura meccanica. E opportuno vietare, su tale protezione, la circolazione di mezzi pesanti, anzi, i cavi dovrebbero essere disposti parallelamente alle vie di transito, se possibile, tenuti sollevati da terra. Gruppo elettrogeno prevenzione- E necessario che la macchina sia collocata in zona pulita ed ordinata al fine di evitare scivolamenti o inciampi causati dai cavi elettrici uscenti dal generatore. Se possibile non installare il gruppo elettrogeno in ambienti chiusi o poco ventilati. 31

32 Movimentazione del generatore Rifornimento del carburante Contatto con elementi in tensione Ipoacusie causate dall esposizione al rumore Inalazione di gas ( in galleria ) Scivolamenti DPI Calzature di sicurezza Otoprotettori Guanti per protezione da rischi meccanici Guanti dielettrici Indumenti protettivi antimpigliamento Maschere respiratorie Individuazione e valutazione dei rischi Prima dell utilizzo è opportuno verificare lo stato d isolamento dei cavi elettrici d alimentazione. Gruppo elettrogeno prevenzione- Per l elevato impatto acustico è opportuno posizionarlo lontano dal posto di lavoro. 32

33 Definizione di un sistema per il controllo della efficienza e della efficacia nel tempo delle misure attuate Grazie per l attenzione Goya 1786 Il muratore ferito 33

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