LA TERAPIA OCCUPAZIONALE IN PSICHIATRIA

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1 LA TERAPIA OCCUPAZIONALE IN PSICHIATRIA LA TERAPIA COME TRATTAMENTO SOCIALE COMPLESSO CORSO PER OPERATORI SOCIO SANITARI SARA VALERIANI TERAPISTA OCCUPAZIONALE SILVIA CAPRIOTTI TERAPISTA OCCUPAZIONALE 1

2 RIABILITAZIONE PSICHIATRIA WORLD HEALTH ORGANIZATION 1992: La riabilitazione psichiatrica è l insieme di tutte le attività che tendono alla massimizzazione delle opportunità per l individuo ed alla minimizzazione degli effetti negativi della cronicità. Questi obiettivi comportano un intervento ambientale a livello individuale, familiare e comunitario. È volta ad alleviare menomazioni, disabilità ed handicap negli individui con disturbi mentali e migliorare, nei limiti del possibile, la loro vita. Questi interventi hanno come scopo: 1. La massima partecipazione ed integrazione dell individuo con la famiglia, la comunità, la società. 2. La partecipazione e la diminuzione delle disabilità, la riduzione delle ricadute, la promozione dell integrazione sociale e la partecipazione dell individuo alla sua riabilitazione. 2

3 FATTORI PREDITTIVI IN RIABILITAZIONE PSICHIATRICA FATTOTI SIGNIFICATIVI PER IL BUON ESITO DELLA RIABILITAZIONE: Entità dei rapporti sociali; la durata dell isolamento sociale, la durata delle ospedalizzazioni precedenti; il grado delle menomazioni primarie e secondarie; la predisposizione di personalità; l ambiente familiare; le capacità di adattamento; la vulnerabilità del soggetto; la fiducia in sé; l atmosfera dell ambiente terapeutico. 3

4 FATTORI PREDITTIVI IN RIABILITAZIONE PSICHIATRICA FATTORI PREDITTIVI SFAVOREVOLI IN UN PROGRAMMA RIABILITATIVO INDIVIDUALI: debolezza dell IO; non compliance; contatti sociali scarsi; prolungata ospedalizzazione. RELAZIONALI: 1. TERAPEUTICI intempestività e/o inadeguatezza; ipo/iper stimolazione; uso inadeguato dei farmaci. 2. RIABILITATIVI intempestività; modalità non personalizzata e non adeguata; rigidità del setting; inadeguato lavoro d equipe; inadeguato coinvolgimento della famiglia 4

5 FATTORI PREDITTIVI IN RIABILITAZIONE PSICHIATRICA APPARE SEMPRE PIÙ CHIARO CHE GLI INTERVENTI TERAPEUTICI DEVONO ESSERE MESSI IN RELAZIONE NON SOLO CON L AMBIENTE CIRCOSTANTE AL PZ MA ANCHE CON LO STATO EMOTIVO DELL EQUIPE, CON LE ASPETTATIVE DEGLI OPERATORI E LA LORO FORMAZIONE. TRA LE VARIABILI PREDITTIVE INSERIAMO QUINDI L INTERAZIONE TRA LE ASPETTATIVE DEL PZ, DEGLI OPERATORI E DEI FAMILIARI 5

6 FATTORI PREDITTIVI IN RIABILITAZIONE PSICHIATRICA FONDAMENTALE IMPORTANZA DELL ALLEANZA TERAPEUTICA. Un atteggiamento emotivo empatico, accogliente e non giudicante da parte dello staff verso il disagio del pz e dei suoi familiari ed il perseguimento di una valida alleanza terapeutica sono di fondamentale importanza. Rischio di innescare un meccanismo chiamato effetto Rosenthal o profezia che si autoavvera: se l equipe nutre aspettative di insuccesso verso il pz questo risponderà male al programma riabilitativo andando a confermare i sospetti dell equipe. 6

7 L EQUIPE MEDICA Gli operatori che sono in continuo contatto con i pz psicotici necessitano di una buona capacità di tollerare le frustrazioni, il senso di impotenza e gli inevitabili fallimenti del pz e dell equipe. Possono subentrare la disillusione, l indifferenza, la rassegnazione nel vedere il pz fuori dalle loro possibilità di aiuto finendo per segregarlo alla periferia dei loro interessi. Lo scambio emotivo con il pz rievoca aspetti della vita personale degli operatori e comporta un crescente senso di ansia dal quale si difendono con distacco e controllo dei sentimenti interrelazionali; rinvio delle decisioni; verifiche e controverifiche delle responsabilità; deresponsabilizzazione; svalutazione delle proprie capacità; resistenza ai cambiamenti; ricorso all inefficienza. Fino ad arrivare alla sindrome del burn-out 7

8 L EQUIPE MEDICA DIVERSI FATTORI INCIDONO SULLO STATO EMOTIVO E SULLE ESPETTATIVE DELL EQUIPE: 1. Individuali (meccanismi di difesa, attitudini ed atteggiamenti personali); 2. Di gruppo (insufficiente management e formazione dell equipe, insufficiente addestramento emozionale) 3. Istituzionali (tipo e stile di organizzazione del servizio) 8

9 TO IN PSICHIATRIA La terapia occupazionale, affiancata ad altre forme di terapia, è un procedimento di trattamento sociale ed un elemento fondamentale nel trattamento del paziente psichiatrico (Associazione Svizzera dei Terapisti Occupazionali). La pratica del terapista occupazionale è incentrata sul paziente ed assume il suo pieno significato se connessa ad una politica della salute ed alla collaborazione (compliance) dell ambiente in cui il paziente vive. 9

10 TO IN PSICHIATRIA IL TERAPISTA OCCUPAZIONALE LAVORA IN: CENTRI DIURNI DAY HOSPITAL IN OSPEDALI O CENTRI SANITARI (SSN) COMUNITÀ TERAPEUTICHE RESIDENZIALI PRIVATE O CONVENZIONATE PRIVATAMENTE A DOMICILIO 10

11 TO IN PSICHIATRIA Il terapista occupazionale lavora con i pazienti attraverso attività significative che rappresentano il fine ed il mezzo dell intervento terapeutico. DIVERSI AMBITI DI ATTIVITÀ: 1. ATTIVITÀ DI CURA DI SÉ E DELL AMBIENTE (ADL E IADL) 2. ATTIVITÀ PRODUTTIVE (LAVORO) 3. ATTIVITÀ DEL TEMPO LIBERO 4. RIPOSO E SONNO 11

12 TO IN PSICHIATRIA LA SALUTE DEL PZ INTESA COME PARTECIPAZIONE ATTIVA ALLA VITA! Molti dei nostri pazienti non saranno mai normali dal punto di vista clinico ma l impegno del TO è quello di migliorarne la salute e la qualità della vita indipendentemente dalla cronicità della malattia. La funzione centrale del TO è quella di lavorare con l individuo per recuperare motivazione, senso di competenza, di autonomia, di autodeterminazione; riscoprire interessi e potenzialità; riappropriarsi dei ruoli sociali. Fornisce assistenza nel reperire le giuste risorse sul territorio. Il TO collabora con i caregivers e li addestra alla cura del pz ed alla manutenzione degli ausili. 12

13 TO IN PSICHIATRIA GLI OBIETTIVI MACROSCOPICI DELL INTERVENTO DI TO SONO QUINDI: Migliorare le competenze sociali attraverso il rafforzamento delle abilità relazionali, dell adeguatezza psicologica e delle capacità occupazionali della persona; Il sostegno sociale attraverso la promozione di opportunità che possano rispondere ai bisogni primari della persona quali il lavoro, le relazioni, lo svago, l indipendenza, l autodeterminazione; Rafforzare le possibilità di scelta attraverso una maggiore coscienza di sé e dei propri interessi; Sostegno alle famiglie 13

14 L INTERVENTO DI TO Valutazione iniziale Obiettivi Pianificazione Valutazione finale Risultati Ambiente Terapista Attività Fine intervento/nuovo obiettivo 14

15 TO IN PSICHIATRIA QUALI ATTIVITÀ? ATTIVITÀ FISICHE: siamo fatti per il movimento! Il corpo in movimento rilascia anandamide (neuro-modulatore appartenete alla famiglia degli endocannabinoidi). Stimola la propriocezione e la coordinazione motoria. Movimenti mirati che il pz di solito non fa; giochi dinamici; passeggiate; attività per scaricare energie in eccesso. Rilassamento: eliminare la tensione improduttiva per indirizzare l energia verso attività utili In gruppo o singolarmente. In collaborazione con il fisioterapista e lo psicomotricista. 15

16 TO IN PSICHIATRIA ATTIVITÀ ESPRESSIVE Incoraggiano la comunicazione, l espressione di sé e delle proprie idee e la collaborazione con gli altri. Attività artistiche come disegnare, dipingere, modellare la creta, scolpire, realizzare un collage, scrivere o suonare uno strumento (musicoterapia) danno la possibilità al pz di esprimere, senza parlare, il suo mondo interiore. Rappresentano un momento di concretezza perché producono oggetti concreti. Permettono di esercitare abilità manuali, prassiche, costruttive, sociali e cognitive senza necessitare però di particolari capacità artistiche da parte del pz il quale è libero di creare fuori da ogni tecnica specifica. 16

17 TO IN PSICHIATRIA Il TO non valuta il risultato finale, vuole solo aiutare il pz ad esprimersi uscendo dall isolamento. Le attività espressive possono essere svolte in gruppo o singolarmente, in collaborazione con i tecnici della riabilitazione psichiatrica, psicologi, musicoterapisti, maestri d arte. Nello svolgere queste attività dobbiamo impedire qualsiasi forma di frustrazione per il pz. Particolare attenzione verrà quindi rivolta alla scelta di un attività che il soggetto può portare avanti con soddisfazione. 17

18 TEATRO-TERAPIA TO IN PSICHIATRIA Molto utile per preparare i pazienti ad eventi concreti della loro vita sociale che possono essere fonte di stress ed ansia. Esercizi verbali e non verbali, giochi ed improvvisazioni che favoriscano la consapevolezza di sé, la consapevolezza degli altri e la capacità di esprimere le proprie idee. Scegliere esercizi che siano aderenti alla realtà. SOCIODRAMMA: scene ed esercizi role-play per simulare situazioni sociali, per acquisire migliore comprensione delle dinamiche interpersonali e per sperimentare comportamenti sociali adeguati. PSICODRAMMA: tecnica per esplorare le dinamiche ed i conflitti esistenti nella vita di una persona. Il pz interpreta le situazioni problematiche della sua vita e dei suoi rapporti attribuendo, a sua scelta, i diversi ruoli ad altri partecipanti del gruppo. 18

19 TO IN PSICHIATRIA ESERCIZI DI RISPECCHIAMENTO : imitare e seguire il movimento del compagno; richiede consapevolezza e concentrazione oltre che una certa dose di immedesimazione e coordinazione motoria. MIMO: lavoro sulla mimica facciale e l espressione dei sentimenti, sulla gestualità e gli atteggiamenti corporei. IMPROVVISAZIONE: uso dell immaginazione e condivisione delle proprie idee/emozioni/bisogni. Importante l uso dello spazio scenico, il contatto anche fisico con gli altri e l aggancio visivo. Si svolge in gruppo in collaborazione con il fisioterapista, lo psicologo, il musicoterapista 19

20 TO IN PSICHIATRIA ATTIVITÀ RICREATIVE Adatte soprattutto per intervallare compiti pesanti per il paziente e per coloro che si trovano ricoverati in ospedale. In questo caso il compito principale del terapista è organizzare l ambiente, eventuali gruppi e reperire il materiale adatto all attività. Queste attività non hanno lo scopo di ammazzare il tempo ma vogliono essere un momento di aggregazione, di condivisione, di stimolo alla comunicazione ed all indipendenza. Sono importanti perché richiedono la formulazione di una scelta e l organizzazione del proprio tempo, coadiuvano il lavoro sulle abilità sociali e sullo sviluppo degli interessi personali. Meglio se in gruppo, in collaborazione con psicologi, tecnici della riabilitazione psichiatrica e volontari. 20

21 TO IN PSICHIATRIA ATTIVITÀ PER INCREMENTARE LE ABILITÀ SOCIALI Importanti soprattutto per quei pz non istituzionalizzati che sperimentano il ritiro sociale, la stigmatizzazione e la discriminazione. Fondamentale per coloro che vogliono svolgere delle attività produttive, lavorative o meno, e che quindi devono sapersi relazionare adeguatamente con l ambiente circostante. Attività non specifiche: teatro-terapia (sociodramma, psicodramma, improvvisazione), attività artistico-espressive, attività ricreative e ludiche, IADL, attività artigianali. Attività specifiche: training mirati attraverso attività che richiedono particolari abilità sociali. Uscite, partecipazione ad eventi, tirocini/stage volontari o formativi. In gruppo o singolarmente, in collaborazione con psicologi, tecnici della riabilitazione psichiatrica, assistenti sociali. 21

22 TO IN PSICHIATRIA ATTIVITÀ DELLA VITA QUOTIDIANA (ADL, IADL) Avere cura di sé, dell ambiente in cui si vive e delle proprie cose non richiede solo capacità cognitive e fisiche, ma soprattutto motivazione, senso di dignità ed identità personale, libertà e possibilità di accedere ai servizi per sperimentare autonomia senza dipendere dagli altri. CURA DELLA PERSONA: igiene personale, abbigliamento, alimentazione, gestione delle medicine/visite mediche, cura degli ausili. CURA DELL AMBIENTE: faccende domestiche, organizzazione e gestione degli spazi/casa, compere, gestione della famiglia. 22

23 TO IN PSICHIATRIA GESTIONE DEGLI SPOSTAMENTI: uso dei mezzi pubblici o privati, gestione dei tempi e delle risorse del territorio. GESTIONE DEL TEMPO: progettazione e pianificazione delle attività, scelta delle attività in base al livello di priorità assegnato, diario giornaliero/settimanale/mensile. GESTIONE DEL DENARO: per singoli obiettivi, per obiettivi multipli 23

24 TO IN PSICHIATRIA ATTIVITÀ LAVORATIVE Sono importanti per la persona perché permettono il ripristino dei ruoli e dello status sociale. Forniscono remunerazione e quindi senso di soddisfazione ed efficacia personale, orgoglio per il lavoro finito o per il prodotto realizzato. Senso di concretezza. REINSERIMENTO LAVORATIVO: riguarda coloro che svolgevano una mansione lavorativa che è stata interrotta a causa della malattia. Il pz che riprende a lavorare dopo un episodio morboso può incontrare molte difficoltà inaspettate. Fondamentale la collaborazione del datore di lavoro e dei colleghi. INSERIMENTO LAVORATIVO: riguarda quei soggetti in cui l insorgenza dell evento morboso ha precluso l accesso alle mansioni lavorative. La sfida più grande è trovare il lavoro più idoneo considerando le risorse della persona e quelle del territorio. Fondamentale che le aspettative siano molto realistiche. 24

25 TO IN PSICHIATRIA Le attività lavorative più idonee ai malati psichiatrici sono, in generale, quelle artigianali o industriali che consentono di poter concretamente realizzare un prodotto finito o di poter partecipare ad una parte della sua realizzazione. Falegnameria; lavorazione di metalli; tappezzeria; ristorazione; piccole o medie imprese edili; lavori in piccole, grandi o medie industrie. Il lavoro della terra e l accudimento degli animali all interno delle aziende e cooperative agricole può rappresentare una buona opportunità di inserimento lavorativo. 25

26 TO IN PSICHIATRIA La stragrande maggioranza dei pazienti psichiatrici a lungo termine ha una scarsa possibilità di entrare o rientrare nel mondo produttivo a causa dell età avanzata, del prolungato isolamento sociale e per la mancanza di posti di lavoro. Non si può quindi impostare una riabilitazione sull aspettativa di un reinserimento o inserimento lavorativo e pensare che lo status sociale ed il senso di efficacia personale dipendano solo dal salario. La realtà è che la riabilitazione è spesso volta ad una buona gestione del pensionamento o della disoccupazione. 26

27 TO IN PSICHIATRIA ATTIVITÀ COSTRUTTIVE Laboratori di piccolo artigianato (falegnameria, scultura, costruzione di piccoli oggetti e giocattoli, ricamo, cucito, carta pesta, decoupage, mosaico, artigianato tradizionale, realizzazione di dolci e conserve ecc ) vengono usate per aumentare la capacità della persona di prendere decisioni, di perseverare nell intento, di manipolare strumenti, di seguire attentamente le indicazioni altrui, di concentrarsi, di condividere responsabilità ed incombenze con gli altri. Anche il giardinaggio, il lavoro della terra e la cura degli animali sono attività molto utili che sempre più spesso vengono proposte in molte strutture riabilitative. 27

28 SCHIZOFRENIA ATTIVITÀ CONSIGLIATE: Attività artigianali, Attività espressive, Teatro-terapia (improvvisazione, psicodramma, sociodramma) Training abilità sociali, Training ADL e IADL, Attività lavorative Addestramento caregiver 28

29 SCHIZOFRENIA Importante per questi pazienti è anche l attività fisica, sia dal punto di vista della sperimentazione di movimenti inusuali e coordinati che dal punto di vista del rilassamento. In generale si propongono attività strutturate, chiare, che diano senso di continuità e compiutezza, che abbiano scopi precisi e concreti, che consentano espressione e confronto con gli altri riscoprendo interessi e bisogni. Importante evitare attività iperstimolanti, il contatto con oggetti indesiderati e l inserimento in ambienti troppo confondenti. Possono partecipare ad attività singole o in piccoli gruppi per poi passare in gruppi più numerosi. 29

30 DISTURBI DEL TONO DELL UMORE (Depressione Maggiore o Minore) ATTIVITÀ CONSIGLIATE: Semplici lavori artigianali strutturati (ricamo, maglia, mosaico, decoupage); Training ADL, IADL; Attività espressive (pittura, teatro-terapia in presenza di particolari ansie e paure); Giardinaggio e cura degli animali; Attività ricreative di gruppo; Reinserimento o inserimento lavorativo Attività fisica e di rilassamento Addestramento caregiver 30

31 DISTURBI DEL TONO DELL UMORE (Depressione Maggiore o Minore) In generale con questi pazienti si lavora molto per recuperare il senso, la motivazione e la spinta al fare e quindi all essere. Per restituire il senso di competenza, la soddisfazione ed il piacere. Importante favorire l espressione della persona e la relazione attraverso un rapporto empatico, di ascolto e comprensione. Mai assumere un atteggiamento giudicante e coinvolgerli in attività che potrebbero comportare frustrazione. Favorire la relazione con altre persone attraverso attività in piccoli gruppi. 31

32 DISTURBI DEL TONO DELL UMORE (Disturbo Bipolare I e II) ATTIVITÀ CONSIGLIATE : Attività artigianali che richiedano passaggi lenti, chiari, concentrazione ed attenzione (intaglio, mosaico, telaio, lavorazione del vimini); Attività espressive che consentano manualità grossolana e fine (lavorazione della creta); Giardinaggio; Training ADL, IADL; Training abilità sociali; Attività fisica volta a sfogare le energie in eccesso o al rilassamento; Addestramento caregiver 32

33 DISTURBI DEL TONO DELL UMORE (Disturbo Bipolare I e II) In generale con questi pazienti si cerca di svolgere attività concrete, chiare, con una finalità precisa. Gli scopi e gli obiettivi dell attività devono essere chiari al pz e con lui bisogna concordare anche i limiti dell azione, i tempi ed i confini che non devono essere valicati. Le attività devono essere strutturate ed il risultato finale tangibile. Stimolare la capacità di concentrazione e favorire la costanza dell azione. 33

34 DISTURBO D ANSIA E DOC ATTIVITÀ CONSIGLIATE: Attività espressive libere (pittura, creta, musica ecc ); Teatro-terapia (psicodramma, sociodramma) per gestire le ansie sociali e condividerle con gli altri in maniera costruttiva; Training abilità sociali; Training ADL, IADL; Attività fisica strutturata che richieda concentrazione e coordinazione motoria. 34

35 DISTURBO D ANSIA E DOC Attività di rilassamento; Attività costruttive; Giardinaggio; Attività lavorative (reinserimento o inserimento) Addestramento caregiver. Il lavoro può essere svolto singolarmente o in gruppo. Particolare attenzione deve essere riposta nell istaurare un rapporto di fiducia col pz; questo deve essere sempre messo al corrente di ciò che si farà insieme e deve potersi organizzare mentalmente. Non assumere un atteggiamento giudicante e non permettere che gli altri lo assumano. Non scegliere mai attività che potrebbero frustrarlo. 35

36 TOSSICODIPENDENZA ED ALCOLISMO ATTIVITÀ CONSIGLIATE: Attività espressive (creta, pittura, musica, collage); Teatro-terapia; Attività costruttive; Giardinaggio e cura degli animali; Training abilità sociali; Attività fisica; Attività ricreative; Reinserimento lavorativo Le terapie vengono preferibilmente svolte in gruppi per favorire il recupero delle abilità sociali. 36

37 TOSSICODIPENDENZA ED ALCOLISMO È ampiamente dimostrato come il fare sia una delle terapie più indicate per il recupero di soggetti alcolizzati e tossicodipendenti. L impegno in attività produttive, significative e soddisfacenti, restituisce alla persona quel senso di competenza sociale (ripristino dei ruoli) che viene meno a causa dell evento morboso. A volte i soggetti alcolizzati (meno i tossicodipendenti) sono persone che hanno cominciato ad abusare dell alcol dopo aver perso il lavoro. Restituire loro la possibilità di fare bene e collaborare alla vita sociale è un passo avanti verso la guarigione. Far rivivere il senso di dignità occupazionale in queste persone è fondamentale. 37

38 IL SETTING DI TO Con il termine setting intendiamo l ambiente fisico in cui viene svolta la performance occupazionale. Nella TO questo costituisce un fattore di grande importanza perché l ambiente può favorire o sfavorire lo svolgimento della performance e, di conseguenza, essere uno degli elementi che ne determina il successo o il fallimento. Va quindi opportunamente scelto, organizzato e modificato in relazione al paziente ed all attività da svolgere. 38

39 IL SETTING DI TO Ovviamente un conto è lavorare a domicilio nell ambiente proprio del paziente, un conto è lavorare nel reparto di TO all interno di un centro di riabilitazione ed un altro ancora è lavorare nei reparti di ospedale. Ognuno di questi setting offre vantaggi e svantaggi, la differenza la fa la capacità del terapista di adattarsi all ambiente e quindi di riuscire ad adattare questo alle esigenze del paziente. 39

40 IL SETTING DI TO Caratteristiche del setting occupazionale: Accogliente Tranquillo Ordinato Fornito del materiale necessario Con la giusta dose di stimoli Versatile Stimolante e non confondente Atmosfera diversa da quella del reparto 40

41 IL SETTING DI TO Il setting in cui l attività viene svolta deve essere modificato a seconda delle caratteristiche dell attività e della patologia del paziente. Le varie tipologie di attività, se possibile, dovrebbero avere un setting dedicato ed opportunamente attrezzato. Fondamentale la presenza di stimoli ambientali adeguati e non confondenti. Il setting, come tutto il processo riabilitativo, deve essere il più versatile possibile, mai rigido e predefinito. Ci vuole una grandissima dose di flessibilità e di capacità di adattarsi alle esigenze del paziente e della sua patologia. 41

42 MODELLI DI SUPPORTO ALLA TO In psichiatria, come in altri ambiti della riabilitazione, il lavoro dei terapisti occupazionali viene facilitato e supportato da alcuni modelli provenienti da discipline diverse, come ad esempio la psichiatria. Uno di questi è il modello comportamentista che spiega o rappresenta il comportamento umano in termini di apprendimento. Una persona che non è in grado di funzionare normalmente ha fallito nell apprendere oppure ha adottato comportamenti socialmente inaccettabili o inadeguati al raggiungimento di un obiettivo qualificato. 42

43 MODELLO COMPORTAMENTISTA Gli psicologi della scuola comportamentista affermano che ogni comportamento osservabile è il risultato di un apprendimento. L insieme dei comportamenti appresi indirizza la personalità dell individuo, il suo modo di percepire e di partecipare alle attività ed alle relazioni. Il modello terapeutico comportamentista identifica (valutazione) i comportamenti disadattivi e tenta di correggerli insegnando al pz comportamenti adattivi attraverso tecniche di apprendimento. 43

44 MODELLO COMPORTAMENTISTA Ad esempio un pz molto ritirato in sé ha avuto un apprendimento sociale (funzioni ed abilità) sbagliato che comporta deficit relazionali. I deficit relazionali possono condurlo all isolamento e l isolamento all ansia ed alla depressione. In questo caso il comportamento disadattivo causa la patologia. I pz istituzionalizzati, invece, a causa dell istituzionalizzazione presentano una carenza di abilità sociali ed incapacità di compiere mansioni normali in maniera indipendente. La patologia quindi è conseguenza di un apprendimento sbagliato e quindi di comportamenti disadattivi. Altri pz con problemi cognitivi importanti non hanno mai acquisito abilità e quindi l apprendimento è mancante. 44

45 MODELLO COMPORTAMENTISTA TECNICHE USATE IN TO: Rinforzo positivo: premi come cibo o gettoni (token), elogio, approvazione. Si dà quando il pz mette in atto un comportamento adattivo da premiare affinché venga ripetuto. Può essere estrinseco, ovvero provenire dal TO, oppure intrinseco cioè interno alla persona, come la realizzazione personale, il benessere, l orgoglio, l accettazione. Rinforzo negativo: rimprovero o assenza di rinforzo positivo. Si dà quando il pz mette in atto un comportamento disadattivo da estinguere affinché non si ripeta. Premio 45

46 MODELLO COMPORTAMENTISTA APPRENDIMENTO OPERATIVO: Richiede la partecipazione attiva del soggetto che è impegnato, mente e corpo, in una attività. Si avvale della token economy (gettone) come rinforzo positivo per un comportamento adattivo messo in pratica. Il comportamento disadattivo viene estinto con l assenza di rinforzo. MODELLAMENTO: sfrutta le capacità della persona di apprendere osservando ed imitando azioni o comportamenti altrui. Il TO deliberatamente modella determinati comportamenti perché il pz li imiti e li ripeta successivamente. Molto usato nel problem solving 46

47 MODELLO COMPORTAMENTISTA DESENSIBILIZZAZIONE SISTEMATICA: Usata nel disturbo d ansia e nelle fobie. Il TO attua una desensibilizzazione in vivo, cioè il pz viene posto di fronte ad una gerarchia di situazioni reali ansiogene. Nel setting occupazionale si possono ricostruire delle situazioni sociali tipiche e presentarle al pz secondo una gerarchia precostituita. Il TO può anche organizzare esperimenti fuori dal contesto dell ospedale o del centro durante delle uscite. Uno della teatro-terapia. CONTRATTAZIONE: Contratto stipulato tra TO e pz che ha come oggetto o il comportamento da evitare e le conseguenze se questo viene messo in atto, o il comportamento da attuare e le conseguenti ricompense. Simile alla token economy 47

48 MODELLO COMPORTAMENTISTA CONCATENAMENTO RETROGRADO: Tecnica che sfrutta il frazionamento di un compito in tanti sottocompiti. Il TO individua il numero dei sotto-compiti da svolgere a seconda delle abilità del pz, insegna per prima la fase finale dell attività e quindi, procedendo a ritroso, tutte le fasi precedenti. L abilità di portare a termine il compito presuppone un apprendimento concatenato di tutti i sotto-compiti. Ad ogni sotto-compito appreso il pz riceve un rinforzo positivo. 48

49 Grazie per l attenzione! 49

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