Economia e politica di gestione del territorio. mercato [1:cap.3]

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1 Economia e politica di gestione del territorio Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie (L.M.) A.A Lezione n.4: I fallimenti del mercato [1:cap.3] Docente: Antonio Lopolito tel a.lopolito@unifg.it

2 CONDIZIONI DEL MERCATO CONCORRENZIALE a) Frazionamento della domanda e dell offerta, (ci sono molti piccoli acquirenti e produttori nessuno dei quali è in grado di influenzare il mercato) Prezzo b) Assenza di intese o accordi fra gli operatori Offerta c) Omogeneità del prodotto d) Assenza di barriere all entrata e all uscita per le imperse e) Perfetta informazione (Ogni comportamento è perfettamente trasparente, tutti sono informati delle scelte degli altri operatori e della qualità dei beni) f) Completezza dei mercati g) Assenza di esternalità P* Q* Domanda Quantità

3 I FALLIMENTI DEL MERCATO A LIVELLO MICROECONOMICO a)potere di mercato o insufficiente concorrenza (come mancanza delle condizioni sub a,b,c,d) b)asimmetria informativa (come mancanza della condizione sub e) c)incompletezza dei mercati (come mancanza della condizione sub f) d)beni pubblici (come mancanza della condizione sub f) e)esternalità (come mancanza della condizione sub g)

4 Potere di mercato

5 Potere di mercato a)monopolio (una sola impresa che rifornisce tutto il mercato) b)oligopolio (poche imprese) c)concorrenza monopolistica (molte imprese che producono beni leggermente diversi)

6 Obiettivo dell impresa In qualsiasi mercato operi l obiettivo dell impresa è quello di massimizzare il profitto (differenza tra ricavi e costi)

7 Obiettivo dell impresa Il Costo Marginale (CMg) è l aumento del costo causato dalla produzione di un unità addizionale di prodotto e può essere scritto come: CMg= CT/ Q Ricavo marginale (RMg) = è la variazione di ricavo totale che si ottiene al variare della quantità prodotta: RMg = RT/ q

8 Obiettivo dell impresa

9 Concorrenza perfetta In concorrenza perfetta l impresa non può influire sul prezzo qualsiasi quantità l imprenditore immetta sul mercato, venderà sempre allo stesso prezzo! Questa caratteristica della concorrenza ha un importante conseguenza in concorrenza perfetta il prezzo è uguale al ricavo medio e al ricavo marginale P = RMg = RMe

10 Massimizzazione del Profitto in Concorrenza perfetta

11 Concorrenza perfetta Per effetto di tali caratteristiche, in un mercato concorrenziale il prezzo si determina sulla base dell interazione tra la domanda e l offerta di MERCATO La domanda di mercato è data dalla somma delle domande individuali dei singoli consumatori l offerta di mercato è la somma delle offerte di tutte le imprese La singola impresa NON PUÒ INFLUIRE SUL PREZZO DI MERCATO (price taker)

12 MERCATI CONCORRENZIALI Prezzo Surplus del consumatore Offerta P*=30 Surplus del produttore Domanda P = CMg Q* Quantità

13 Potere di mercato Nel monopolio tutta la domanda di mercato si rivolge alla singola impresa che rappresenta l intera offerta Esiste una piena coincidenza tra impresa e industria La funzione di domanda dell impresa coincide con la funzione di domanda del mercato (decrescente)

14 Massimizzazione del Profitto nel Monopolio La condizione CMg = RMg è la stessa della concorrenza perfetta

15 Massimizzazione del Profitto nel Monopolio ma in concorrenza il produttore è price take in monopolio price maker! A che prezzo deve vendere q* per Maxπ??

16 Massimizzazione del Profitto nel Monopolio Il monopolista può fissare P e farlo variare Variazioni di P generano variazioni di Q Ciò avviene poiché si ha di fronte una curva di domanda inclinata negativamente!!! 4 2 P Impresa = Industria Q

17 Massimizzazione del Profitto nel Monopolio Si hanno pertanto 2 effetti contrapposti: 1) un effetto prezzo (p ) = il ricavo totale aumenta quando il prezzo aumenta 2) un effetto quantità (q ) = il ricavo totale diminuisce quando il prezzo aumenta Il ricavo ottenuto dalla vendita di un unità addizionale è quindi uguale al prezzo di tale unità meno il ricavo cui si deve rinunciare per aver abbassato il prezzo di tutte le unità inframarginali

18 Massimizzazione del Profitto nel Monopolio

19 MERCATI NON CONCORRENZIALI Prezzo Surplus del consumatore Offerta di 40 P*=30 A B C Perdita Netta Surplus del produttore Domanda Q* Qc Quantità

20 CAUSE DI UNA CONCORRENZA LIMITATA a)costi medi di produzione decrescenti al crescere della scala produttiva (rendimenti di scala crescenti monopolio naturale) b)elevati costi di trasporto c) Barriere strategiche all entrata d)protezione brevettuale e)know How

21 Beni Pubblici

22 Beni Pubblici Beni dotati di due caratteristiche fondamentali: Il godimento dei beni pubblici da parte di un individuo addizionale non costa nulla (non rivalità nel consumo) E difficile o impossibile escludere qualcuno E difficile o impossibile escludere qualcuno dalla fruizione di un bene pubblico (non escludibilità)

23 Esempi di Beni Pubblici Il Faro Il faro è un bene non rivale nel consumo: il suo costo non dipende dal numero di navi che vi passano vicino E anche un bene non escludibile: se costruisco E anche un bene non escludibile: se costruisco un faro in un canale pieno di scogli per consentire una navigazione sicura alle mie imbarcazioni, come faccio ad impedire alle altre navi che entrano nel canale di usufruire del mio faro? (Impossibilità di far pagare un prezzo)

24 Beni Pubblici Servizi Sanitari Difesa Nazionale Strada Riserva Naturale Costo marginale dell utilizzo BENI MISTI: Strada BENI PUBBLICI PURI: Difesa Nazionale BENI PRIVATI PURI: Servizi sanitari Istruzione BENI MISTI: Riserva naturale Pay TV Escludibilità

25 Perché il mercato fallisce in presenza di Beni Pubblici? Conseguenze della non rivalità (Es.: pay-tv bene non rivale ma escludibile): P>0>CMg Sottoconsumo Conseguenze della non escludibilità (Es.: Faro): P=0 Offerta insufficiente free-riding

26 Beni Pubblici L esistenza di beni pubblici giustifica l intervento dello stato che ha il potere di imporre il pagamento di un contributo per il finanziamento del bene pubblico

27 Esternalità

28 Esternalità Si ha esternalità quando l attività svolta da un agente economico genera effetti in capo ad altri agenti senza che venga corrisposta nessuna compensazione Esternalità negativa: quando l attività economica svolta genera costi in capo a terzi senza che questi vengano indennizzati Esternalità positiva: quando l attività economica svolta genera benefici in capo a terzi senza ricevere in cambio alcun compenso

29 Esternalità Le esternalità possono derivare da attività di produzione o consumo Esempi: Esternalità negativa di consumo Utilizzo dell auto privata Esternalità positiva di consumo Cura del proprio giardino Esternalità negativa di produzione Inquinamento atmosferico o idrico Esternalità positiva di produzione Diffusione di conoscenze tecnologiche attraverso l addestramento dei lavoratori

30 Esternalità Quando il mercato è affetto da esternalità l allocazione delle risorse cui si perviene in equilibrio è inefficiente

31 Esternalità negativa

32 Esternalità positiva

33 Esternalità Riassumendo In presenza di esternalità negative il mercato fallisce perché porta a produrre una quantità eccessiva del male In presenza di esternalità positive il mercato fallisce perché porta a produrre una quantità insufficiente del bene

34 Esternalità Cause di esternalità: Mancanza dei diritti di proprietà Attività economiche congiunte

35 Asimmetria Informativa

36 Asimmetria informativa Situazione in cui le due parti in una transazione hanno a disposizione informazioni diverse. Tali parti sono denominate Principale (che non ha informazione completa) Agente (che ha completa informazione) L informazione asimmetrica può dare luogo a due diverse situazioni: Selezione avversa (adverse selection) Rischio di comportamento sleale (moral hazard)

37 Rischio di comportamento sleale Sorge quando il principale non riesce a osservare le azioni compiute dall agente successivamente alla decisione di effettuare la transazione Esempi: Mancata adozione da parte dell assicurato di precauzioni atte ad evitare il sinistro Elusione da parte del lavoratore dell obbligo contrattuale di effettuare con impegno una certa prestazione (Problemi di incentivo)

38 Selezione avversa (adverse selection) Si ha quando il principale non può osservare importanti caratteristiche esogene dell agente o del bene oggetto della transazione La conseguenza estrema della selezione avversa può essere la totale scomparsa del mercato stesso

39 Selezione avversa Auto Buone Auto Cattive Pb Ob Pc Oc Db Dm Dcm Dm Dc Dc Qb Qc

40 Selezione avversa In presenza di informazione asimmetrica, i beni di bassa qualità possono allontanare dal mercato quelli di alta qualità (Problema dei Bidoni The market for Lemmons G. Akerlof (Problema dei Bidoni The market for Lemmons G. Akerlof Quarterly Journal of Economics, 1970 agosto )

41 Selezione avversa Compagnie Assicurative: non riescono a discriminare clienti ed eventi più o meno rischiosi Banche: non riescono a discriminare la rischiosità dei potenziali clienti

42 Mercati incompleti

43 Mercati incompleti Oltre all asimmetria informativa altre cause per i mercati incompleti sono: Costi di transazione elevati Mancanza di coordinamento

44 Mercati incompleti Mancanza di coordinamento: Rilevante per i mercati complementari (esempio del caffè e dello zucchero) Risanamento urbano: richiede ampio coordinamento fra aziende industriali, commercianti, proprietari, operatori economici In tale contesto è particolarmente rilevante il ruolo di coordinamento degli enti pubblici

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