Panoramica sugli strumenti di sostenibilità per la filiera alimentare. Dr. Michele CRIVELLARO
|
|
- Guglielmo Cortese
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Panoramica sugli strumenti di sostenibilità per la filiera alimentare Dr. Michele CRIVELLARO
2 Nuove dimensioni del consumo
3 GREEN CLAIM Quando parliamo di informazione ambientale è bene distinguere tra due macro tipologie: informazioni a fini burocratico-amministrativi o comunque destinati a stakeholder come le istituzioni e i cittadini (es: A.I.A., Via... ) informazioni market oriented, cioè quelle insieme di informazioni/dichiarazioni che puntano ad incidere sulla capacità del consumatore di prendere una decisione consapevole, inducendolo pertanto ad assumere una decisione di natura commerciale
4 ATTENZIONE AL GREENWASHING
5 NUOVO APPROCCIO: OLTRE IL SITO IMPATTI A LIVELLO GLOBALE E LOCALE (GHG, EUTROFIZZAZIONE, BIODIVERSITA, POP S ETC) progettazione, ricerca design Approvigionamento IMPATTO AMBIENTALE DEL SITO SELEZIONE FORNITORI (MP, logistica, imballi, energia etc) Produzione, lavorazione, confezionamento Logistica SELEZIONE DI TERRITORI (esclusione per pratiche illegali e/o dannose) Vendita Consumo Post-consumo NUOVI STRUMENTI DI GESTIONE, QUANTIFICAZIONE E RENDICONTAZIONE
6 CICLO DI VITA E RESPONSIBLE SOURCING
7 AGRICOLTURA DATA-DRIVEN
8 RIFERIMENTI NORMATIVI PER LA SOSTENIBILITA Carbon Footprint & Neutrality ISO/TS 14067:2013 UNI EN ISO 14064:2012 (PARTE1) GHG PROTOCOL PAS 2060:2010 PAS 2050:2011 Life Cycle Assessment (LCA) UNI ISO 14040:2006 UNI ISO 14044:2006 PEF E OEF RACC. 179/2013 EPD UNI ISO 14025:2006 General ProgrammeInstructionsfor EPD (2013) WATERFOOPRINT ISO 14046:2014 SISTEMI ISO ISO ISO ISO 22005
9 LCA: UN MODO DIVERSO DI VEDERE Gli amanti della barca a vela potrebbero essere convinti di essere i più ecologici perché usano solo il vento e non provocano emissioni. Ma l impatto sull ambiente di una barca a vela non è dato solo dal suo utilizzo, bensì anche dalla sua fabbricazione, il trasporto, la manutenzione. Magari è stata costruita con resine derivate dal petrolio, trasportata con automezzi diesel, e dotata di attrezzature fabbricate con processi industriali più o meno impattanti
10 LCA = ANALISI DEL CICLO DI VITA Più che sul prodotto in quanto tale, è importante soffermare l attenzione sul sistema che lo genera, considerando le interazioni del sistema produttivo con il consumatore e l ambiente e comprendendo le sfere della distribuzione e dell utilizzazione. Solo in questo modo si potrà abbandonare l ottica mirata e centrata sulla produzione e Solo così si può proporre per qualsiasi tipo di attività, finalizzata alla produzione di bene così come all'erogazione di servizi, l'impiego di una visione di tipo integrato. Solo con questo approccio si potrà ridurre il rischio di trasferire semplicemente l inquinamento da una fase all altra del ciclo di vita, migliorando gli effetti globali del sistema di prodotto.
11 OBIETTIVI DI UNO STUDIO LCA La LCA è un metodo basato sulle norme ISO e per la valutazione degli impatti ambientali legati al prodotto (dalla culla alla tomba). Si propone di stimare gli effetti sull ambiente dei consumi di risorse e delle emissioni nei vari comparti ambientali (acqua, aria, suolo) e di valutare l importanza di questi impatti, soprattutto per comparare tra loro diverse alternative.
12 CICLO DI VITA Dall estrazione delle materie prime, al ritorno del prodotto e di ogni residuo all ambiente stesso. The Dairy chain Dairy farm Transport Dairy Transport Retail Transport Consumer Waste treatment L LCA è uno strumento che considera anche le interazioni del sistema produttivo con il consumatore e l ambiente e comprendendo le sfere della distribuzione e dell utilizzazione.
13 FASI DEL CICLO DI VITA Definizione degli obiettivi e del campo di applicazione: fase iniziale in cui sono definiti gli obiettivi e il campo di applicazione dello studio, l unità funzionale, i confini del sistema studiato, il fabbisogno di dati, le assunzioni e i limiti, chi esegue e a chi è indirizzato lo studio, quale funzioni o prodotti si studiano, i requisiti di qualità dei dati Analisi d inventario: raccolta di dati e procedure di calcolo volte a quantificare i flussi in entrata e in uscita rilevanti di un sistema di prodotto, in accordo all obiettivo e al campo di applicazione. Valutazione degli impatti: valutazione della portata dei potenziali impatti ambientali mediante i risultati dell analisi di inventario. Interpretazione: procedimento sistematico volto all identificazione, qualifica, verifica e valutazione dei risultati delle fasi di inventario e di valutazione degli impatti al fine di presentarli in forma tale da soddisfare i requisiti dell applicazione descritti nell obiettivo e nel campo di applicazione, nonché di trarre conclusioni e raccomandazioni.
14 BENEFICI DI UNO STUDIO LCA Permette una visione sintetica e globale del sistema di prodotto in esame Evita divagazioni e indagini inutili in quanto è strutturata in funzione degli obiettivi posti all inizio dello studio Individua e quantifica i punti critici Visualizza come cambia la situazione in caso di interventi Permette una continua rivisitazione critica dello studio stesso E strumento di supporto alle decisioni e di implementazione in fase di miglioramento, anche in ottica di progettazione
15 CATEGORIE D IMPATTO
16 UN ESEMPIO l documento confronta l impatto sull emissione di gas serra, CO 2 equivalente, durante l intera vita di due tipologie di veleper imbarcazioni costruite con diversi tipi di materiale, dalla produzione della materia prima, ai processi di produzione dei semilavorati, alla realizzazione della vela in veleria. È stato stimato che sono circa 130 milioni di m 2 le vele montate sulle imbarcazioni a livello mondiale. Confrontando una vela 4T di nuova generazione, in laminato di PE, con una vela tradizionalecostruita con tessuto Polietilene Teraftalato-PET (Dracon), è emerso che la produzione di una vela tipo di 50 m 2 in PE causa emissioni di CO 2 pari a 136,13 kg rispetto ai 338,01 kgdi vela in PET con una minore emissione in atmosfera, in soli 4 mesi di produzione, di circa 20 ton di CO 2.
17 CARBON FOOTPRINT CO2 CH4 N2O SF6 HFCs PFCs Si tratta del totale delle emissioni di CO2 e di altri GHG (associati ad un prodotto/servizio/processo lungo tutta la supply chain che lo caratterizza Materie prime Trasporti MP Produzione E, in tutte le fasi: energia riscaldamento, climatizzazione Smaltimento e Recupero Fase d Uso Distribuzione stoccaggi 17
18 CARBON FOOTPRINT Emissioni indirette da consumo energetico (energia acquistata) Emissioni dirette dell azienda (da processi produttivi, veicoli di proprietà..) Altre emissioni indirette (trasporti, rifiuti, materie prime...)
19 INVENTARIO DELLE EMISSIONI
20 INVENTARIO DELLE EMISSIONI
21 CASO STUDIO: LA PASTA
22 CASO STUDIO: LA PASTA
23 L azienda ha deciso di aderire al sistema di CARBON FOOTPRINT NON E Ecolabellingsvedese EPD che prevede l elaborazione di una Dichiarazione Ambientale COMPENSAZIONE di prodotto da far verificare ad un organismo di certificazione. Il superamento della verifica IN QUESTO CASO IL CLAIM RIGUARDA LA COMPENSAZIONE comporta la registrazione nel sito del sistema (OFFSETTING): quindi prima l azienda EPD e la ha possibilità fatto la carbon di usare footprint il logo indicato prodotto lungo il ciclo di vita e poi ha deciso di compensare comprando crediti sul mercato e con l intervento di un una terza parte indipendente che attesta la compensazione delle emissioni in un certo periodo
24 ISO/TS 14067:2013 Prima norma ISO specificatamente dedicata a descrivere i requisiti e le linee guida per la quantificazione e la comunicazione della carbon footprint di prodotto (CFP) Sostiene l approccio LCA Introduce requisiti anche per la comunicazione, che aumentano quando si vuole fare una asserzione (claim) rivolta al pubblico.
25 CARBON FOOTPRINT NELL AGRIFOOD Oltre alle necessità di adattamento ai cambiamenti climatici il settore agroforestale e agroalimentare è il principale settore a poter vantare un ruolo nella mitigazione (assorbimenti). La nuova PAC sostiene l adozione di pratiche benefiche per l ambiente e il clima
26 WATERFOOTPRINT Maè una risorsa limitata: l acqua dolce direttamente accessibile al consumo dell uomo è inferiore all 1% della disponibilità idrica a livello mondiale. 2,4% GHIACCIAI 0,01% FIUMI E LAGHI 0,58% ACQUE SOTTERRANEE Disponibilità idrica La percentuale maggiore delle acque dolci è costituita da ghiacciai polari, che però sono una risorsa d'acqua dolce non utilizzabile dall'uomo, una piccola percentuale è rappresentata dalle acque di superficie e dall'acqua presente nell'atmosfera e nella biosfera.
27 WATERFOOTPRINT La domanda crescente e la scarsità di acqua in molte zone (e/o il degrado della sua qualità) conducono al bisogno di una migliore comprensione degli impatti legati all acqua base per un miglioramentodella gestionedell acqua a livello locale, nazionale e globale Necessità di strumenti e metodi per comprendere e minimizzare gli impatti negativi che un prodotto, processo od organizzazione ha sulla risorsa idrica.
28 WATERFOOTPRINT A partire dagli anni 90: Introduzione della definizione di «Virtual Water» intesa come misura del contenuto idrico dei prodotti e dell acqua necessaria alla loro produzione in termini volumetrici. Elaborazione di diverse metodologie riconducibili al concetto di Water Footprint, noto anche come impronta idrica. La Water footprintviene definita come una misura complessiva dell appropriazione di volumi di acqua dolce da parte dell uomo (Hoekstra et al., 2002)
29 WATERFOOTPRINT Il calcolo di Water Footprintdeve essere effettuato lungo l intero ciclo di vita di un prodotto, distinguendo le tre componenti fondamentali di: L impronta idrica BLUsi riferisce al consumo delle risorse idriche «blu» (superficiali e sotterranee) lungo la catena di fornitura di un prodotto; è data dalle perdite successive al prelievo dai bacini idrici. L'impronta idrica VERDEè la componente di precipitazione trattenuta e sottratta al ruscellamento. L'impronta idrica GRIGIAsi riferisce all'inquinamento ed è definito come il volume di acqua necessario ad assimilare idealmente il carico inquinante per raggiungere standard di qualità.
30 CAMBIA L OTTICA Concetto di Virtual Water: rispetto al tradizionale concetto di consumo idrico, viene conteggiata anche l impronta indiretta della supply-chain.
31 LA ISO 14046:2014 Successivamente è maturato il bisogno di sviluppare un unico standard riconosciuto in tutto il mondo e sinonimo di garanzia e trasparenza dei risultati. La norma ISO del 2014: Environmentalmanagement Water footprint Principles, requirements and guidelines specifica i principi, i requisiti ele linee guida relativi alla valutazione della WFdi prodotti, processi e organizzazioni basata su LCA; prevedetrasparenza, coerenza, riproducibilità e credibilità della valutazione e del reportingdella WF
32 CONCETTI CHIAVE ISO Una valutazione della water footprint condotta secondo la norma ISO 14046: si basa su una valutazione del ciclo di vita (LCA)(secondo la ISO 14044) è modulare identifica i potenziali impatti ambientali legati all'acqua, la quantità di consumo d acqua e i cambiamenti nella sua qualità
33 LINEE GUIDA PER LE ORGANIZZAZIONI In particolare, le linee guida e i requisiti specifici per le organizzazionisono forniti nell AllegatoA della norma ISO in base al suo obiettivo e al suo campo di applicazione, un'organizzazione può essere interessata allo sviluppo di una valutazione di WF secondo diverse prospettive.
34 LA ISO La ISO 22005:2007 si sviluppa a partire delle norme italiane UNI 10939:01 relativa a Sistema di rintracciabilità nelle filiere agroalimentari e UNI 11020:02 relativa sistema di rintracciabilità nelle aziende agroalimentari e si applica a tutto il settore agroalimentare, comprese le produzioni mangimistiche. Mentre le vecchie norme e erano riconosciute solo a livello nazionale (UNI è l ente nazionale italiano di unificazione), tale norma essendo stata emessa dalla ISO (Organizzazione internazionale per la normazione)
35 LA ISO La norma si applica a tutto il settore agroalimentare, dalla fase di campo fino alla distribuzione al consumatore. La rintracciabilità oltre ad essere un obbligo è uno strumento flessibile utilizzabile da tutti i soggetti della filiera agroalimentare per raggiungere anche altri obiettivi, come : Determinare l origine di un prodotto o un ingrediente Facilitare la verifica di informazioni specifiche Facilitare il richiamo o il ritiro dal mercato
36 ISO Progettazione e messa in atto di un sistema di rintracciabilità Il richiedente la certificazione dovrà aver individuato e definito gli obiettivi che si propone di realizzare con il sistema di rintracciabilità e dovrà costruire il sistema con riferimento a detti obiettivi. La complessità del sistema di rintracciabilità dipende principalmente dagli obiettivi che il richiedente si è posto..
37 ISO 22005:2008 La norma definisce i requisiti di un sistema di rintracciabilità (la filiera, i flussi, la documentazione, la gestione del sistema), ma consente una certelasticità di obiettivi lasciando all azienda la possibilità di definire l oggetto (prodotto o ingredienti ritenuti rilevanti) e la dimensione del sistema in termini di organizzazioni e flussi di materiali coinvolti (ampiezza e profondità della filiera). E importante che gli aspetti comunicativi, mediante i quali l azienda evidenzia all esterno quanto attuato, siano coerenti con gli elementi costitutivi del sistema.
38 RINTRACCIBILITA E COMUNICAZIONE DIGITALE
39 ISO 22005:2008 Profondità: Insieme delle fasi di produzione, trasformazione, commercializzazione, ecc.., coperte dal sistema in modo continuativo. es: allevamento, macellazione, sezionamento, vendita, consegna. (nota: specificare se la consegna è applicabile o meno) Estensione: Insieme dei componenti il prodotto coperto dal sistema in modo continuativo (es: latte pastorizzato,, salumi, etc..) Elementi: Attività/informazioni che il sistema si prefigge di realizzare/ottenere a supporto degli obiettivi. es: allevamenti ubicati in Veneto, quantità di latte raccolto, quantità latte lavorato, quantità di mozzarella prodotta e venduta, clienti
40 ISO 22005:2008 Unità Minima Rintracciabile (UMR): quantità minima omogenea, espressa in peso o volume, per la quale esiste la necessità di recuperare informazioni predefinite e che può essere prezzata, ordinata o fatturata ed è oggetto della verifica della conformità all interno del sistema di rintracciabilità Obiettivi: Risultati/informazioni, inerenti l UMR, che il richiedente la certificazione si prefigge di ottenere/ divulgare applicando il sistema d rintracciabilità. es: garantire che l allevamento e la trasformazione avvengono in veneto;
41
42 BILANCIO DI SOSTENIBILITA ll bilancio di sostenibilitàè il risultato di un processo di reporting che alcune aziende decidono di pubblicare a beneficio di tutti propri stakeholder, per renderli consapevoli degli impatti che l'azienda genera rispetto sul piano economico, ambientale e sociale. Lo scopodel bilancio di sostenibilitàè quindi rendere note le azioni intraprese dall'azienda in merito alla propria responsabilità sociale.
43 BILANCIO DI SOSTENIBILITA
44 BILANCIO DI SOSTENIBILITA : GRI Tra le iniziative a livello internazionale in tema di responsabilità sociale e di reporting della sostenibilità ha assunto una posizione di rilevo la Global Reporting Inititative - GRI, promossa nel 1997, da CERES Coalition for Environmentally Responsible Economies dal Tellus Institutee dall United Nations Environment Programme, con lo scopo di ideare, promuovere e diffondere linee guida di generale adesione per la rendicontazione volontaria delle performance economiche, ambientali e sociali.
45 BILANCIO DI SOSTENIBILITA SECONDO GRI Un Bilancio di Sostenibilitàviene sulla base delle Linee guida per il reporting della sostenibilità definite dalglobal Reporting Initiative(GRI) costituiscono ad oggi il principale standard riconosciuto a livello internazionale in tema di rendicontazione di sostenibilità. Generalmente il Bilancio viene pubblicato con cadenza annuale e rendiconta le informazioni quali-quantitative richieste dagli indicatori del GRI. Il Global reporting initiative(gri) ha presentato G4, una nuova versione delle linee guida di rendicontazione del Bilancio di sostenibilità.
46 BILANCIO DI SOSTENIBILITA Le nuove Linee guida G4 riportano i principi e la metodologia per la costruzione dei Bilanci di sostenibilità da parte delle organizzazioni, indipendentemente dalla loro dimensione, settore o posizione. Il G4 si compone di due parti: la prima contiene i principi di reporting e i criteri da applicare per predisporre il Bilancio di sostenibilità; la seconda -Manuale di attuazione -contiene spiegazioni su come applicare i principi di reporting, come preparare le informazioni da fornire, e come interpretare i vari concetti nelle linee guida. Sono inclusi anche riferimenti ad altre fonti, un glossario e le note generali di reporting. Organizzazioni che già redigono un Report di Sostenibilità secondo le Linee Guida GRI. Tutti i report pubblicati dopo il dovranno essere redatti secondo il G4.
47 COSA E COME RENDICONTARE
48 BILANCIO DI SOSTENIBILITA Sostituzione dell Application Level del G3 e G3.1 (scala C-B-A) con due nuove opzioni di «In accordance» con le linee guida: Core e Comprehensive GRI continua a raccomandare verifica esterna di rapporti di sostenibilità, ma non è obbligatorio. GRI non raccomanda alcun fornitore di garanzia specifico
49 GRAZIE PER L ATTENZIONE! m.crivellaro@csqa.it
Metodologie e vantaggi. Ing. Matteo Locati Responsabile Servizi Sostenibilità Certiquality
GLI STRUMENTI VOLONTARI DI RENDICONTAZIONE DELLE EMISSIONI DI GAS A EFFETTO SERRA (GHG) Lo standard ISO 14064 Metodologie e vantaggi Ing. Matteo Locati Responsabile Servizi Sostenibilità Certiquality VERSO
DettagliLa Certificazione della sostenibilità a supporto dell integrato
La Certificazione della sostenibilità a supporto dell integrato Fabrizio Piva e Giuseppe Garcea - CCPB srl Bologna fpiva@ccpb.it ggarcea@ccpb.it Chi Siamo Bologna 1988 Bologna 2004 Certificazione Prodotti
DettagliGREEN TOOLS Armando Romaniello Direttore Marketing Industry Management e Certificazione di prodotto
GREEN TOOLS Armando Romaniello Direttore Marketing Industry Management e Certificazione di prodotto Mantova, 25 novembre 2015 Consumatore e mercato globale: ogni giorno più esigenti - Sicurezza (conditio
DettagliIntroduzione. 02» Prodotto oggetto del report e unità funzionale
» Spinaci Cubello Foglia Più 01» Introduzione Questo documento è un estratto del Report relativo al calcolo dell impronta di carbonio (Carbon Footprint) di 8 prodotti orticoli surgelati a marchio Orogel,
DettagliLa certificazione ambientale
La certificazione ambientale Vi sono due forme di certificazione: la certificazione di un organizzazione, cioè delle sue attività e dei suoi processi; la certificazione di un prodotto o servizio offerto
DettagliQuale è il ruolo delle certificazioni nel settore alimentare con riferimento alla filiera dei cereali: quali, quante, troppe?
Quale è il ruolo delle certificazioni nel settore alimentare con riferimento alla filiera dei cereali: quali, quante, troppe? Simona Gullace CERTIFICAZIONE Procedura volontaria mediante la quale una terza
DettagliMarcatura CE. Controllo di produzione in fabbrica - FPC. Segnaletica stradale. Caratteristiche energetiche prodotti per edilizia
ICMQ Certificazioni e controlli per le costruzioni La certificazione dei prodotti Le tipologie di certificazione rilasciate da ICMQ riguardano sia le certificazioni cogenti, cioè obbligatorie secondo la
DettagliETICHETTE PER PRODOTTI VERDI E SISTEMI DI CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DELLE IMPRESE: COME VALORIZZARE IL PROPRIO IMPEGNO DI SOSTENIBILITA SUL MERCATO
ETICHETTE PER PRODOTTI VERDI E SISTEMI DI CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DELLE IMPRESE: COME VALORIZZARE IL PROPRIO IMPEGNO DI SOSTENIBILITA SUL MERCATO Giuseppe Bitonti Product Manager Lo scenario socio economico
DettagliRISPARMIO ENERGETICO, ENERGIA RINNOVABILE E RIDUZIONE DELLE EMISSIONI
RISPARMIO ENERGETICO, ENERGIA RINNOVABILE E RIDUZIONE DELLE EMISSIONI di Fabrizio Piva CCPB srl Bologna fpiva@ccpb.it BIOENERGY Verona 04.02. 2010 1 SOMMARIO CHI SIAMO LA SITUAZIONE A LIVELLO EUROPEO GLI
DettagliCarbon Footprint. A. Contin - Gestione Ambientale VII - 0
Carbon Footprint VII - 0 Gestione delle emissioni di gas serra Settore cogente Settore volontario VII - 1 L impronta climatica Carbon Footprint Carbon Footprint di di azienda azienda Carbon Footprint di
DettagliLa Gestione del Carbon Footprint in ottica di Filiera L esperienza di PALM
Centro Studi Qualità Ambiente Dipartimento di Processi Chimici dell Ingegneria Università di Padova 049 8275536-9 www.cesqa.it Responsabile: Prof. Antonio Scipioni Relatore: Ing. Filippo Zuliani filippo.zuliani@unipd.it
DettagliEA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1
UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA Fase 1: Analisi iniziale L analisi iniziale prevede uno studio dello stato attuale della gestione interna dell Ente. Metodo: si prevede l individuazione dei referenti
DettagliApplicazione della metodologia LCA e delle Etichette di tipo III al settore delle costruzioni Adriana Del Borghi
Applicazione della metodologia LCA e delle Etichette di tipo III al settore delle costruzioni Adriana Del Borghi CE.Si.S.P. Centro per lo Sviluppo della Sostenibilità dei Prodotti Università costituenti:
DettagliLinee Guida per la stesura del Documento Tecnico
Linee Guida per la stesura del Documento Tecnico relativo alle certificazioni di prodotto agroalimentare di cui al Regolamento per il rilascio del Certificato di Conformità del prodotto agroalimentare
DettagliServizi per la sostenibilità
Servizi per la sostenibilità Servizi per la sostenibilità Analisi del ciclo di vita o LCA (Life Cycle Assessment) Carbon Footprint di prodotto o impronta di carbonio Water Footprint Inventario delle emissioni
DettagliAccesso alla banca dati dell inventario delle emissioni in atmosfera
Accesso alla banca dati dell inventario delle emissioni in atmosfera Regione Liguria Dipartimento Ambiente Patrizia Costi Settore aria clima e ciclo integrato dei rifiuti INDICE Accesso alle informazioni
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliREGOLE PARTICOLARI PER LA CERTIFICAZIONE DI PRODOTTI PLASTICI IN POLIPROPILENE CON CONTENUTO RICICLATO
PROCEDURA OPERATIVA REGOLE PARTICOLARI PER PRODOTTI PLASTICI IN 0 15/03/2012 RQ LTM 1 di 7 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...3 2. TERMINOLOGIA...3 2.1 RICICLO DI MATERIALI PLASTICI...3 2.2 MATERIALE PLASTICO
DettagliUNI 9994-2 (U70001742) Apparecchiature di estinzione di incendi - Estintori di incendio
1 UNI 9994-2 (U70001742) Apparecchiature di estinzione di incendi - Estintori di incendio Parte 2: definizione di conoscenza, abilità e competenza del Tecnico Manutentore di estintori d incendio Marino
DettagliInnovazione ed ambiente quali fattori di competitività dell impresa. Andrea Ivaldi Sotral S.p.A.
Innovazione ed ambiente quali fattori di competitività dell impresa Andrea Ivaldi Sotral S.p.A. Due Linee di Business Consulenza sui temi ecologici della ristorazione: ricerca e sviluppo di sistemi di
DettagliIL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE
IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE Relatore: LIFE 04 ENV/IT/494 AGEMAS Obiettivi del sistema di gestione ambientale Prevenzione, riduzione dell inquinamento Eco-efficienza nella gestione delle
DettagliISO 14001:2015 Le nuove prospettive dei Sistemi di Gestione ambientali. Roma 22/10/15 Bollate 05/11/15
ISO 14001:2015 Le nuove prospettive dei Sistemi di Gestione ambientali Roma 22/10/15 Bollate 05/11/15 EVOLUZIONE DELLA NORMA ISO 14001 Prima pubblicazione: 1996 Prima revisione: 2004 (introdotti cambiamenti
DettagliL analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment)
Progetto SISTER Finanziamento Regione Toscana DOCUP Ob. 2 Anni 2000-2006 Azione 2.8.4. Potenziamento del sistema regionale di servizi telematici e di comunicazione per le PMI L analisi del ciclo di vita
Dettaglihttp://www.assind.vi.it/notiziario/guideschede.nsf/p/guida_260
Page 1 of 5 Attenzione: la Guida che state stampando è aggiornata al 03/10/2005. I file allegati con estensione.doc,.xls,.pdf,.rtf, etc. non verranno stampati automaticamente; per averne copia cartacea
DettagliLa Simbiosi Industriale nel contesto del Piano Gestione Rifiuti della Regione Emilia Romagna
La Simbiosi Industriale nel contesto del Piano Gestione Rifiuti della Regione Emilia Romagna Andrea Zuppiroli Regione Emilia-Romagna Servizio Rifiuti e bonifica siti, servizi pubblici ambientali e sistemi
DettagliPOLITICA DEL SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATA POLITICA PER LA QUALITÀ E PER LA SICUREZZA
POLITICA DEL SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATA POLITICA PER LA QUALITÀ E PER LA SICUREZZA 01.04 La Politica per la Qualità e per la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro definita dalla Direzione contiene
DettagliCARBON FOOTPRINT. project 2013
1 descrizione del progetto La decisione di partecipare al bando del Ministero dell ambiente e della tutela del territorio e del mare per l accesso al finanziamento (ai sensi del D.M. 468 del 19.05.2011)
DettagliDiventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.
ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno
DettagliStrumenti per ottimizzare i processi e valorizzare i prodotti. Life-Cycle Assessment e ISO 14064 per la gestione del Carbon Footprint
Centro Studi Qualità Ambiente c/o Dipartimento di Processi Chimici dell Ingegneria Università di Padova tel +39 049 8275539/5536 www.cesqa.it cesqa@unipd.it Responsabile: Prof. Antonio Scipioni Relatore:
DettagliRegolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova.
Regolamento (CE) n. 1028/2006 del 19 giugno 2006. Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova. (pubbl. in Gazz. Uff. dell Unione
DettagliI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA
I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia
DettagliAudit energetico, Certificazione 50001:2011, UNI EN ISO 14001 modalità di integrazione obblighi e opportunità di efficacia ed efficienza energetica
In collaborazione con Audit energetico, Certificazione 50001:2011, UNI EN ISO 14001 modalità di integrazione obblighi e opportunità di efficacia ed efficienza energetica Relatore: ing. M. Capuana Taomina,
DettagliL'evoluzione delle norme della serie ISO 14000 sulla gestione ambientale. Stefano Sibilio
L'evoluzione delle norme della serie ISO 14000 sulla gestione ambientale Stefano Sibilio Ente Nazionale Italiano di Unificazione Fondazione : 1921 Riconoscimento: Ente Normatore Membro italiano Finalità
DettagliLA CARTA DEI PRINCIPI PER LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE: CONTESTO ED OBIETTIVI DELL INIZIATIVA CONFEDERALE
LA CARTA DEI PRINCIPI PER LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE: CONTESTO ED OBIETTIVI DELL INIZIATIVA CONFEDERALE Annalisa Oddone, Confindustria Confindustria Sardegna Meridionale 12 giugno 2012 CARTA DEI PRINCIPI
DettagliCONVEGNO AGRICOLTURA INTEGRATA E SOSTENIBILITA AMBIENTALE. Il Ruolo della Certificazione per valorizzare la sostenibilità nell integrato
CONVEGNO AGRICOLTURA INTEGRATA E SOSTENIBILITA AMBIENTALE Il Ruolo della Certificazione per valorizzare la sostenibilità nell integrato Fabrizio Piva - Amministratore Delegato - CCPB srl Bologna e mail:
DettagliManuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative
Unione Industriale 19 di 94 4.2 SISTEMA QUALITÀ 4.2.1 Generalità Un Sistema qualità è costituito dalla struttura organizzata, dalle responsabilità definite, dalle procedure, dai procedimenti di lavoro
DettagliSistema di Gestione Integrata Qualità/Ambiente/Sicurezza Doc.3 Politiche aziendale. Qualità/Ambiente
Pag. 1 di 5 Qualità/Ambiente L azienda Di Leo Nobile S.p.A. è nata nel 1956 a Castel San Giorgio (Sa) ed è uno stabilimento di circa m² 16.591 di cui 10.000 m² coperti, nel quale è concentrata l attività
DettagliQUALITÀ AMBIENTALE DEI PRODOTTI E SUA
QUALITÀ AMBIENTALE DEI PRODOTTI E SUA CERTIFICAZIONE IL SISTEMA EPD Massimo Marino Life Cycle Engineering Torino; www.life-cycle-engineering.it PREMESSA Il crescente interesse nei confronti della protezione
DettagliIMPIANTI INDUSTRIALI. I Sistemi di gestione per la qualità secondo norma UNI EN ISO 9001:2008 Di Andrea Chiarini andrea.chiarini@chiarini.
IMPIANTI INDUSTRIALI I Sistemi di gestione per la qualità secondo norma UNI EN ISO 9001:2008 Di Andrea Chiarini andrea.chiarini@chiarini.it UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI FERRARA EFFICACIA ED EFFICIENZA Per
DettagliQ&C dei sistemi di gestione in base alla norma UNI CEI EN 16001
Ing. Sandro Picchiolutto Fabbisogni di qualificazione e certificazione (Q&C) di competenze, servizi e sistemi per l efficienza energetica e le fonti rinnovabili Q&C dei sistemi di gestione in base alla
DettagliINTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12.
Learning Center Engineering Management INTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Autore: Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12.2007 VIA
DettagliCarbon Footprint di un organizzazione
CHE COSA E LA CARBON FOOTPRINT? La Carbon Footprint misura il contributo che le attività umane producono sull effetto serra, espresso in tonnellate di biossido di carbonio equivalente (CO 2 eq). Il tema
DettagliPOLITICA PER LA RESPONSABILITÀ SOCIALE PRS01 A
TITOLO DEL DOCUMENTO: POLITICA PER LA RESPONSABILITÀ SOCIALE CODICE DEL DOCUMENTO: PRS01 A INDICE DELLE REVISIONI Rev. Descrizione Stesura Verifica Approvazione Data A Prima Emissione 06/07/15 Il contenuto
DettagliPolitica del Sistema di Gestione Salute, Sicurezza e Ambiente (Politica HSE)
Procedura Politica del Sistema di Gestione Salute, Sicurezza e Ambiente (Politica HSE) TITOLO PROCEDURA TITOLO PRPOCEDURA TITOLO PROCEDURA MSG DI RIFERIMENTO: MSG HSE 1 Questo pro hse documento 009 eniservizi
DettagliLa gestione del Carbon Footprint di Prodotto: il processo di normazione ISO 14067
Centro Studi Qualità Ambiente c/o Dipartimento di Processi Chimici dell Ingegneria Università di Padova tel +39 049 8275539 www.cesqa.it cesqa@unipd.it Ing. Alessandro Manzardo alessandro.manzardo@unipd.it
DettagliAnno 2014. Rapporto ambientale
Anno 2014 Rapporto ambientale 1 ANNO 2014 Nell anno 2005 la SITI TARGHE S.r.l. ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008, nel 2011 e nel
DettagliAZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO
AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO PROCEDURA PR02 - Audit Interni Edizione 1 Approvata dal Direttore della SC Medicina Legale Emessa dal Referente Aziendale per la Qualità
DettagliCHARTER 2010: PROFILI DI SOSTENIBILITÀ AVANZATA PER GLI AMMORBIDENTI PER USO DOMESTICO - 10 FEBBRAIO 2011 -
CHARTER 2010: PROFILI DI SOSTENIBILITÀ AVANZATA PER GLI AMMORBIDENTI PER USO DOMESTICO - 10 FEBBRAIO 2011 - Introduzione Il presente documento definisce i requisiti proposti per i profili di sostenibilità
DettagliQuestionario sul Manuale per la sostenibilità
Questionario sul Manuale per la sostenibilità Deliverable 4.1 Deliverable Progetto I.M.A.G.I.N.E. MAde Green IN Europe Il progetto IMAGINE Il progetto IMAGINE è finalizzato alla sperimentazione e diffusione
DettagliAree di impatto per considerazioni da parte del cliente Tratte dalle Regole per ottenere il riconoscimento IATF
Regole 3 Edizione Aree di impatto per considerazioni da parte del cliente Aree di impatto per considerazioni da parte del cliente Tratte dalle Regole per ottenere il riconoscimento IATF 3 Edizione per
DettagliIL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:
IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti
DettagliLa valutazione del Carbon Footprint del cuoio: Il caso della lavorazione delle pelli ovine nel Distretto di Solofra
La valutazione del Carbon Footprint del cuoio: Il caso della lavorazione delle pelli ovine nel Distretto di Solofra Biagio Naviglio a, Massimiliano Fabbricino b, Anna Cozzolino b a. Stazione Sperimentale
DettagliI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.
I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di
DettagliMilano, 21 marzo 2012. Azioni ambientali di UBI BANCA e CDP
Azioni ambientali di UBI BANCA e CDP INDICE Strategia aziendale in materia di clima La policy ambientale e il codice etico La loro applicazione Il programma energetico Le opportunità derivanti da CDP 2
DettagliDISCIPLINARE PER LA CERTIFICAZIONE DEI PRODOTTI DESTINATI A CONSUMATORI VEGETARIANI E VEGANI PER AZIENDE CONTROLLATE
DISCIPLINARE PER LA CERTIFICAZIONE DEI PRODOTTI DESTINATI A CONSUMATORI VEGETARIANI E VEGANI PER AZIENDE CONTROLLATE www.imveg.it info@imveg.it DISCIPLINARE PER LA CERTIFICAZIONE DEI PRODOTTI DESTINATI
DettagliGESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10. Angelo Bonomi
GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10 Angelo Bonomi CONSIDERAZIONI SUL MONITORAGGIO Un monitoraggio ottimale dipende dalle considerazioni seguenti:
Dettaglirispetto a... La normativa Quadro normativo Quadro normativo Regolamento dell'unione Europea Regolamento rintracciabilità sicurezza
rispetto a... La normativa rintracciabilità sicurezza Quadro normativo COGENTE: disposizione di legge che impone l adozione di un sistema gestionale o di uno standard di qualità VOLONTARIO: regola tecnica
DettagliBILANCIARSI - Formazione e Consulenza per la legalità e la sostenibilità delle Organizzazioni
INTRODUZIONE BilanciaRSI è una società di formazione e consulenza specializzata nei temi della Legalità, della Sostenibilità, della Responsabilità d Impresa e degli Asset Intangibili. Da più di 10 anni
DettagliCONAI: BILANCIO DI DIECI ANNI DI ATTIVITA
CONAI: BILANCIO DI DIECI ANNI DI ATTIVITA A distanza di 10 anni dall inizio della sua attività è possibile fare un primo bilancio dei risultati dell impegno che il sistema delle imprese, rappresentato
DettagliCORSO INTEGRATO SISTEMI DI GESTIONE AZIENDALE AUDITOR/LEAD AUDITOR DEI SISTEMI DI GESTIONE QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA
CORSO INTEGRATO SISTEMI DI GESTIONE AZIENDALE AUDITOR/LEAD AUDITOR DEI SISTEMI DI GESTIONE QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA DEL CORSO Il corso ha l obiettivo di formare Auditor / Lead Auditor dei Sistemi
DettagliSISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE
SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE Q.TEAM SRL Società di Gruppo Medilabor HSE Via Curioni, 14 21013 Gallarate (VA) Telefono 0331.781670 Fax 0331.708614 www.gruppomedilabor.com Azienda con Sistema Qualità,
DettagliA cura di Giorgio Mezzasalma
GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma
DettagliIl nostro Impegno per la sostenibilità Ambientale
Il nostro Impegno per la sostenibilità Ambientale Impronta Ambientale Siamo tra le 95 imprese italiane selezionate per l analisi dell impronta di carbonio nel ciclo di vita dei prodotti di largo consumo.
DettagliGESTIONE DELLA FORMAZIONE E
08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.
DettagliIl glossario della Posta Elettronica Certificata (PEC) Diamo una definizione ai termini tecnici relativi al mondo della PEC.
Il glossario della Posta Elettronica Certificata (PEC) Diamo una definizione ai termini tecnici relativi al mondo della PEC. Avviso di mancata consegna L avviso, emesso dal sistema, per indicare l anomalia
DettagliLa sostenibilità come leva di marketing: la comunicazione oltre il greenwashing
Convegno La sostenibilità come leva di marketing: la comunicazione oltre il greenwashing Milano, 14 aprile 2011 Comunicare l innovazione ambientale attraverso il green marketing: la Environmental Product
DettagliManuale del Sistema di Gestione Integrato per la Qualità e l Ambiente INDICE
Pag. 1 di 5 RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE INDICE 1. Scopo... 2 2. Principi guida... 2 3. Politica per la qualità e l Ambiente... 2 4. Pianificazione... 2 5. Responsabilità, autorità e comunicazione...
DettagliISO/IEC 2700:2013. Principali modifiche e piano di transizione alla nuova edizione. DNV Business Assurance. All rights reserved.
ISO/IEC 2700:2013 Principali modifiche e piano di transizione alla nuova edizione ISO/IEC 27001 La norma ISO/IEC 27001, Information technology - Security techniques - Information security management systems
DettagliREGOLAMENTO (CE) N. 304/2008 DELLA COMMISSIONE
I L 92/12 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 3.4.2008 REGOLAMENO (CE) N. 304/2008 DELLA COMMISSIONE del 2 aprile 2008 che stabilisce, in conformità al regolamento (CE) n. 842/2006 del Parlamento europeo
DettagliCarbon footprint: stato dell arte del lavoro della RRN sulla stima degli impatti sulle emissioni a livello di azienda agricola
Carbon footprint: stato dell arte del lavoro della RRN sulla stima degli impatti sulle emissioni a livello di azienda agricola Luogo e data Roma, 13/03/2014 Federico Chiani Motivazioni alla base del progetto
DettagliEtichettatura ambientale di prodotto: la proposta di Kyoto Club per qualificare e certificare i prodotti o servizi virtuosi per l'ambiente
+ Etichettatura ambientale di prodotto: la proposta di Kyoto Club per qualificare e certificare i prodotti o servizi virtuosi per l'ambiente Annalisa Corrado - Coordinatrice Gruppo di Lavoro Multietichetta
DettagliGLI STRUMENTI VOLONTARI DI GESTIONE AMBIENTALE La norma ISO 14001:2004 E IL REGOLAMENTO EMAS (Reg. n. 761/2001 CE)
GLI STRUMENTI VOLONTARI DI GESTIONE AMBIENTALE La norma ISO 14001:2004 E IL REGOLAMENTO EMAS (Reg. n. 761/2001 CE) 1. Cosa significa gestione ambientale? La gestione ambientale è l individuazione ed il
DettagliLa Certificazione di qualità in accordo alla norma UNI EN ISO 9001:2000
La Certificazione di qualità in accordo alla norma UNI EN ISO 9001:2000 Giorgio Capoccia (Direttore e Responsabile Gruppo di Audit Agiqualitas) Corso USMI 07 Marzo 2006 Roma Gli argomenti dell intervento
DettagliTECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E DELL INTERMODALITÀ
ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE SETTORE TRASPORTI TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E DELL INTERMODALITÀ STANDARD MINIMI DELLE COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E
DettagliProgetto CARBOMARK Il target delle aziende potenzialmente interessate all acquisto delle quote di CO2
Progetto CARBOMARK Il target delle aziende potenzialmente interessate all acquisto delle quote di CO2 Dr. Federico Balzan Divisione Ricerca & Sviluppo Castellavazzo, 10 marzo 2010 Certificazioni La certificazione
DettagliLa gestione della qualità nelle aziende aerospaziali
M Premessa La AS 9100 è una norma ampiamente adottata in campo aeronautico ed aerospaziale dalle maggiori aziende mondiali del settore, per la definizione, l utilizzo ed il controllo dei sistemi di gestione
DettagliREGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità
REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della
DettagliSistemi di certificazione e accreditamento
Sistemi di certificazione e accreditamento Beniamino Cenci Goga L accreditamento riduce i rischi delle imprese e dei clienti poiché garantisce che gli organismi accreditati sono in grado di portare a termine
DettagliServizi a valore aggiunto per l efficienza energetica
Servizi a valore aggiunto per l efficienza energetica Aumenta la tua consapevolezza energetica e riduci i consumi www.siemens.it/efficienzaenergetica Identificare Consulenza energetica Conforme alla ISO
DettagliLa norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in
La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in base alle necessità di chiarezza emerse nell utilizzo della precedente versione e per meglio armonizzarla con la ISO 14001:04. Elemento
DettagliNorme in materia di dimensionamento energetico
Norme in materia di dimensionamento energetico Evoluzione della normativa europea La situazione italiana Le detrazioni fiscali Certificazione e classificazione energetica degli edifici L Attestato e la
DettagliADVANCE SAN MARINO. Ovvero FARE SQUADRA PER MIGLIORARE
ADVANCE SAN MARINO Ovvero FARE SQUADRA PER MIGLIORARE Progetto interdipartimentale della Segreteria di Stato per l Industria, Segreteria di Stato per il Turismo, Segreteria di Stato per il Territorio In
DettagliGESTIONE AVANZATA DEI MATERIALI
GESTIONE AVANZATA DEI MATERIALI Divulgazione Implementazione/Modifica Software SW0003784 Creazione 23/01/2014 Revisione del 27/06/2014 Numero 1 Una gestione avanzata dei materiali strategici e delle materie
DettagliDichiarazione di Verifica (Verification Statement)
Dichiarazione di Verifica (Verification Statement) A seguito dell attività di verifica condotta ai sensi della norma UNI ISO 14064-3:2006, si rilascia la presente Dichiarazione alla società: (After the
DettagliGLI INDICATORI AMBIENTALI
GLI INDICATORI AMBIENTALI L identificazione e l utilizzo di adeguati indicatori ambientali si dimostra indispensabile per misurare e tenere sotto controllo il miglioramento delle prestazioni ambientali
DettagliSostenibilità della filiera agroalimentare regionale:
LCA Food Lazio Sostenibilità della filiera agroalimentare regionale: le aziende del Lazio verso l EXPO Milano 2015 Fondo Euorpeo Agricolo per lo sviluppo: L Europa investe nelle zone rurali Regione Lazio
DettagliPolicy La sostenibilità
Policy La sostenibilità Approvato dal Consiglio di Amministrazione di eni spa il 27 aprile 2011. 1. Il modello di sostenibilità di eni 3 2. La relazione con gli Stakeholder 4 3. I Diritti Umani 5 4. La
DettagliCERTIFICAZIONE DI QUALITA
CERTIFICAZIONE DI QUALITA Premessa Lo Studio Legale & Commerciale D Arezzo offre servizi di consulenza per la certificazione di qualità secondo gli standard internazionali sulle principali norme. L obiettivo
Dettagli«Gestione dei documenti e delle registrazioni» 1 SCOPO... 2 2 CAMPO DI APPLICAZIONE E GENERALITA... 2 3 RESPONSABILITA... 2 4 DEFINIZIONI...
Pagina 1 di 6 INDICE 1 SCOPO... 2 2 CAMPO DI APPLICAZIONE E GENERALITA... 2 3 RESPONSABILITA... 2 4 DEFINIZIONI... 2 5 RESPONSABILITA... 2 5.3 DESTINATARIO DELLA DOCUMENTAZIONE... 3 6 PROCEDURA... 3 6.1
DettagliAppendice III. Competenza e definizione della competenza
Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,
DettagliRegolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale
Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale In vigore dal 01/04/2012 Agroqualità Società per azioni Viale Cesare Pavese, 305-00144 Roma - Italia Tel. +39 0654228675 - Fax: +39 0654228692
DettagliCORSO DI FORMAZIONE SISTEMI DI GESTIONE AZIENDALE E NORMATIVA ITALIANA
CORSO DI FORMAZIONE SISTEMI DI GESTIONE AZIENDALE E NORMATIVA ITALIANA AUDITOR/LEAD AUDITOR DEI SISTEMI DI GESTIONE QUALITA, AMBIENTE E SICUREZZA 1 OBIETTIVI DEL CORSO Il corso ha l obiettivo di formare
DettagliCompostLabel POLYCART S.P.A. www.polycart.eu. la collaborazione con Green Innovation, l accordo volontario con il Ministero dell Ambiente
POLYCART S.P.A. www.polycart.eu CompostLabel CFP e riduzione delle emissioni l esperienza Polycart, la collaborazione con Green Innovation, l accordo volontario con il Ministero dell Ambiente Cos è CompostLabel
DettagliProspettive per l EGE: legge 4/2013. Michele Santovito. 9 maggio 2014
Prospettive per l EGE: legge 4/2013 Michele Santovito 9 maggio 2014 Esempio di EGE Esempio di percorso fatto per arrivare ad avere il titolo di EGE: - Laurea in chimica - 10 anni di esperienza in un azienda
DettagliGESTIONE AVANZATA DEI MATERIALI
GESTIONE AVANZATA DEI MATERIALI Divulgazione Implementazione/Modifica Software SW0003784 Creazione 23/01/2014 Revisione del 25/06/2014 Numero 1 Una gestione avanzata dei materiali strategici e delle materie
Dettagli(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE
L 86/6 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 5.4.2005 II (Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 22 marzo 2005 che stabilisce
DettagliLimitare la Water e la Carbon Footprint: un impegno verso l ambiente
Limitare la Water e la Carbon Footprint: un impegno verso l ambiente 05 Aprile 2013 Contenuti Carbon Footprint delle organizzazioni e di prodotto (ISO 14064 e PAS 2050/ISO 14067) Misurare l importa idrica
Dettaglischede di approfondimento.
I macro temi segnalati nella mappa sono trattati nella presentazione e fruibili attraverso schede di approfondimento. 2 è l insieme delle attività volte a smaltirli, riducendo lo spreco(inparticolaredirisorsenaturaliedienergia)elimitandoipericoliperlasalutee
DettagliStrumenti di eco-innovazione. Il processo di eco-innovazione nelle imprese. Gli strumenti ENEA per l eco-innovazione nelle PMI.
Strumenti di eco-innovazione Il processo di eco-innovazione nelle imprese. Gli strumenti ENEA per l eco-innovazione nelle PMI. Francesca Cappellaro Laboratorio LCA&Ecodesign Bologna, 28 aprile 2010 Contesto
DettagliLa manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti
La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa
Dettagli