WWF Italia PROGRAMMA TRIENNALE

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1 WWF Italia PROGRAMMA TRIENNALE Approvato dal Consiglio Nazionale, 15 Dicembre

2 Vivere CON LA NELLA NATURA PERLA Natura: Un diritto inalienabile composto di beni comuni, accessibili, equamente distribuiti; una indissolubile legame biologico; un rapporto antropologico, culturale profondo che ha composto i caratteri della nostra specie; un dovere verso i nostri simili e verso tutti gli altri esseri viventi; un rispetto che ci caratterizza. E non solo. Anche il principale strumento per qualificare l esistenza degli individui e delle comunità. E nostro interesse vivere in una natura con equilibrio, interesse per vivere tutti bene, per potere accedere alle risorse con equità, per potere bere, mangiare, respirare. Più la qualità della natura, più la consistenza stessa della natura nella nostra esistenza aumenta e quanto più equo e diretto risulta il rapporto tra individui, comunità e natura, tanto maggiore sarà il livello di vivibilità della nostra esistenza. Per ottenere questo, per recuperare una relazione così imprescindibile per il nostro benessere e per la nostra salute è necessario riequilibrare le relazioni tra uomo e natura; ricucire un rapporto che si è interrotto, recuperare la consapevolezza di essere parte di un organismo e non altro da esso. La natura non è altro da noi. Operare su di essa come se fosse estranea, come se non fosse una parte della nostra esistenza, anche individuale e quotidiana, è una schizofrenia letale. La natura non può che essere alla base del nostro interesse. Per tutto quello che abbiamo fatto in passato, per le capacità tecniche che abbiamo, ma principalmente per l enormità del problema. E su questo tema che si gioca il futuro dell umanità; ovvero non tanto la sua esistenza come specie ma la qualità della vita delle società umane. Per ritrovare un equilibrio con la natura è necessario aumentare l attenzione nei confronti di habitat e specie attraverso azioni di conservazione e riqualificazione ma è altresì 2

3 fondamentale eliminare le minacce che stanno alterando gli equilibri planetari e i cui effetti già da tempo stanno portando sofferenze al genere umano e alla Terra nel suo complesso. E dunque necessario operare per cambiare quei comportamenti da cui vengono generate scelte sbagliate, Non si vuole intervenire quindi a fine filiera: sui danni dei cambiamenti climatici, sulla fusione dei ghiacciai, etc. L emergenza che così tanto commuove e mobilita è la risultante di scelte e comportamenti. Così la salute dei cittadini, la povertà nel mondo, la siccità e le alluvioni sono gli esiti finali di un processo decisionale che parte da molto lontano e che è sempre stato basato su ignorare o sottovalutare la sostanzialità del rapporto con la natura. E per questo che il WWF Italia pone al centro della sua nuova programmazione triennale la natura. Ritenendo che il valore della natura sia tra i valori fondamentali delle società umane, che il riequilibrio con essa sia l elemento dirimente del nostro futuro, che considerando come bene inalienabile la natura, si possano fare scelte che sostengano le comunità, che rendano accessibile cibo, acqua, risorse, che miglorino la salute dei cittadini, che rendano più eque le politiche a tutti i livelli di azione, che diano un senso profondo alla vita anche individuale. Nel perseguire questo intento si ritiene che le tecnologie e le soluzioni innovative tendenti a trovare nuove forme di equilibrio siano un grande strumento solo quando tese a non artificializzare i nostri comportamenti, a non allontarci da un rapporto diretto con le risorse, solo quando volte a sostenere un rapporto simbiotico in cui l uomo è parte di un tutto e non il suo padrone. La natura sopra-tutto perché, dando spazio a questa considerazione all interno dei processi decisionali, si dà spazio a un rinnovato rapporto anche tra gli individui, a un vivace e significativo ragionamento sulla relazione intrinseca cultura-natura, alle esigenze, alle richieste di benessere non solo fisico delle comunità. Perché la natura è comunque alla base della nostra esistenza e il rapporto tra le sue condizioni e le nostre è diretto e imprescindibile. Sulla base di queste considerazioni è stato impostato il Programma del WWF Italia, intendendo palesare con questa impostazione la centralità dell argomento natura e quanto questa sia la prima delle emergenze per la quale individuare un equilibrio stabile. Un Programma che vuole richiamare a una partecipazione attiva, che vuole accrescere l identità dell Associazione, sostenere con la passione una mobilitazione sociale che può riporre al centro del dibattito un tema fondamentale, imprescindibile. 3

4 Si intende con questa scelta fare emergere nella nostra società la priorità del tema natura trattato dall Associazione in quanto esso è il tema dei temi, il cuore del nostro futuro, la variabile che determina la qualità della nostra esistenza. E a questo tema che faranno riferimento tutte le Iniziative e i Fils rouges/ambiti prioritariindividuati nel Programma, è questo tema che sarà alla base della nostra comunicazione e che dovrà essere il fondamento per la presentazione istituzionale, scientifica, sociale delle nostre attività. Se riusciremo ad esplicitare come tutte le nostre attività contribuiscano a tale fine secondo i ragionamenti espressi, riusciremo ad aumentare esponenzialmente la nostra capacità di incidere e porteremo all esterno l immagine di una Associazione culturalmente solida con un programma lucido, non minimale, con finalità di tale entità e sostanzialità da generare entusiasmo e facilitare una partecipazione attiva. I documenti di presentazione del Programma Triennale sono due: il Programma Triennale in generale e le strategie di azione, quella complessiva e integrata e quelle specifiche delle aree operative. Conservare Riqualificare NATURA Vivere 4

5 Programma Triennale Indice Premessa Parte I. Impostazione 1. Cenni di contesto e valutazioni 2. Riferimenti per il nuovo Programma Triennale del WWF Italia Il flusso della programmazione: alcune valutazioni Come è percepito il WWF Il modello proposto Essere associazione: elementi di forza per il futuro Una visione di futuro 3. Articolazione della mission Ambito prioritario A: Conservare il capitale naturale Ambito prioritario B: Migliorare i processi produttivi Ambito prioritario C: Ridurre i consumi Parte II. Il Programma Triennale 1.Organizzazione Caratteri tecnici Iniziative e fil rouge/ambiti prioritari 2.. Sviluppo delle Iniziative Il cuore verde dell Africa (Green Hearth of Africa/GHOA) Alpi (European Alpine Programme) Mediterraneo di qualità (Mediterranean Initiative) Oasi, Aree protette e Fauna selvatica (Protected Areas, Species) Riutilizziamo l Italia (Land transformation) Una nuova economia, Un Solo Pianeta (One Planet economy) Cibo e sostenibilità (One planet food) Clima ed Energia (Climate and energy), 5

6 .3. Fil rouge/ambiti identitari Premessa 1. Nature Style ( Dai valore alla natura: imitiamola Natura ) 2. La Natura d Italia ( Dai valore alla Natura d Italia ) 3 Specie carismatiche ( Dai valore alla vita sulla Terra ) 4. Una prima impostazione del Calendario di comunicazione Allegato 1: Restituzione dell adesione della Rete alle Iniziative. 6

7 Premessa Elaborare la programmazione triennale del WWF Italia in piena crisi economica e sociale del Paese ed in un continuo variare delle condizioni esterne è stato un impegno particolarmente gravoso. E infatti difficile interpretare e prevedere le risposte che i cittadini, le imprese e le amministrazioni possono dare alle attività dell Associazione in mancanza di uno scenario economico stabile e positivo ed i grandi cambiamenti in corso nei comportamenti degli individui, delle aziende delle istituzioni. Nonostante ciò il Programma Triennale definisce coerentemente con la mission dell Associazione scenari operativi chiari e concreti e proprio per questo assume un valore culturale ancora maggiore. Rispetto agli anni precedenti, la dimensione programmatoria sul lungo periodo deve comunque ipotizzare la possibilità di migliorare le attività in modo flessibile, contando su una reattività veloce e sulla sperimentazione dalla quale trarre valutazioni correttive. Per tale ragione è sembrato opportuno, piuttosto che affrontare la programmazione attraverso l elencazione di una serie di attività, porre dei caposaldi strategici, delle impostazioni base da condividere sulle quali articolare l azione e adattarne lo svolgimento in relazione ai risultati verificabili dal continuo e attento monitoraggio. Il percorso della programmazione è stato articolato (vedi nota sul percorso di programmazione) ed ha permesso una partecipazione attiva dei volontari (migliorata dall anno scorso, che aveva previsto solo il coinvolgimento delle reti tematiche a quest anno con l incontro del 17 novembre che ha riscosso soddisfazione in 60 attivisti e nello staff coinvolto), dello staff tramite i Direttori, degli organi statutari in un organica azione, nel pieno rispetto dei ruoli e nella grande consapevolezza della difficoltà della situazione. Questa attenzione ha caratterizzato tutte le osservazioni pervenute, sempre concrete, positive e propositive e ha permesso la composizione di un documento organico che racchiude la maggior parte degli stimoli e le riflessioni espresse (con alcuni contributi sui quali saranno attivate verifiche di sviluppo in merito alle risorse presenti). Il Programma Triennale è composto di due documenti: il primo riguarda il Programma in generale (impostazione e organizzazione) e il secondo specifico sulle strategie. Dopo l approvazione di questi due documenti si procederà all adeguamento della struttura operativa, all impostazione di un adeguato controllo di gestione delle attività, alla definzione di un budget dettagliato. 7

8 Tutte queste operazioni sono avviate ed ad un elevato livello di dettaglio ma si formalizzeranno, per seguire una logica decisionale coerente e consequenziale, nel momento in cui le Strategie ed il Programma saranno approvati. Il Programma è fortemente innovativo rispetto alle pur qualificate programmazioni svolte negli anni passati. Esso è organizzato per Iniziative, il cuore della programmazione, strumento per concentrare le attività dell Associazione in obiettivi prioritari, quantificabili, rendicontabili, connessi al programma del WWF Internazionale. Le Iniziative, ciascuna coordinata da un responsabile, sono sostanziate dai prodotti e dalle attività svolte dalle cinque aree operative (Marketing Soci, Reti e volontariato, Imprese, Progetti, Comunicazione). Si compone così una matrice di cui sono definite le relazioni (e quindi le Attività e i prodotti) all interno nel quadro del Programma con un approfondimento in corso che si completerà prossimamente. Alla struttura di programma corrisponderà un organizzazione operativa e gestionale per Iniziative; sia l organigramma sia il controllo di gestione si baseranno su questa impostazione. Per permettere la massima organicità tra le iniziative sono stati definiti tre fil rouge Nature Style, Natura in Italia, Specie carismatiche, che attraversano le Iniziative aggregando le diverse attività in una visione unica, sintetica, comunicabile. Sono queste gli ambiti identitari in cui si ritiene si possa caratterizzare l impegno dell Associazione, mantenendo quindi una forte identità nella conservazione della natura e nel cambiamento dei comportamenti necessari al riequilibrio tra comunità e risorse alla base della conservazione della natura stessa. L idea di base per il futuro programma associativo è quella di rileggere le nostre Attività (previste dalle Iniziative) intorno a tre grandi fil rouge che possano connettere, in una sola logica di chiara presentazione al pubblico, alle istituzioni, alle imprese il cosa siamo, cosa proponiamo, cosa facciamo e cosa vogliamo ottenere e perché chiediamo di aderire al WWF. I tre fil rouge non strutturano l organigramma né la gestione; sono privi di budget. La loro è una funzione di messa a sistema delle Attività che sono svolte nelle Iniziative nel quadro di obiettivi che diano il senso complessivo dell impegno dell Associazione e permettano sempre il riconoscimento delle singole Attività nel quadro di una modalità operativa che abbia un respiro culturale e sociale significante. Siamo l unica grande associazione in Italia che compone una strategia alta basata sul riequilibrio società-natura e sulla necessità di cambiare i nostri comportamenti proprio per permettere una vita di qualità (e quindi con la natura, nella natura conservata e riqualificata). 8

9 La struttura qui impostata può essere ben tradotta tramite una metafora: nel caso dovessimo costruire una seggiola, nell ambito delle Iniziative si costruiscono le sue parti (le gambe, i braccioli, la seduta) mentre la composizione complessiva si ottiene attraverso la visione composta nei fil rouge. Siamo certi che lo sforzo fatto in questi cinque mesi e che ha interessato l intera impostazione e strutturazione dell Associazione sia rileggibile nella qualità del programma e che la sua innovazione sia la giusta premessa per il cambiamento nelle attività e nella struttura necessario ad affrontare i prossimi anni. 9

10 Parte I. Impostazione 1. Cenni di contesto e valutazioni1. 1. Il contesto internazionale, europeo e nazionale nei prossimi anni vedrà certamente acuirsi il drammatico e crescente incrocio tra il deficit economico e quello ecologico. Gli autorevoli scenari che si sono o si stanno elaborando 1 prevedono una situazione dello stato di salute dei sistemi naturali sempre più critica e compromessa e una pressione sempre più significativa dovuta alla crescita del numero e dei livelli di consumo della popolazione umana. 2. I trend fondamentali del nostro peso e della relativa impronta sui sistemi naturali sono tutti in crescita, dall incremento della presenza dei gas climalteranti nella composizione chimica dell atmosfera (che ormai stanno facendo svanire la possibilità di mantenere l incremento della temperatura media della superficie terrestre al di sotto dei 2 C rispetto all epoca preindustriale) all incremento dei flussi di materia, dall aumento del consumo di suolo, della frammentazione e della trasformazione degli ecosistemi, alla crescita del consumo di carne, all incremento dei flussi antropogenici di azoto e fosforo rispetto a quelli naturali, all incremento della perdita di biodiversità e dello sconvolgimento dei cicli idrici, ecc. 3. In questo quadro, incrociando la crescita numerica della popolazione, la crescita dei livelli di consumo delle risorse (dalle biomasse a quelle dei combustibili fossili e dei minerali), la prosecuzione della trasformazione fisica dei sistemi naturali, con le politiche economiche dei vari Paesi, con le ipotesi di rilancio delle politiche della crescita, con il mantenimento di un economia basata sui sistemi finanziari che continua ancora ad operare al di fuori delle norme, ecc., pare evidente che il destino dei luoghi prioritari (Priority Places) e delle grandi specie minacciate di estinzione (Priority Species), individuate dal WWF Int. come obiettivi prioritari della nostra programmazione (vedi Global Programme Framework del WWF Int. e le Global Initiatives definite), sarà sempre più a rischio. 4. La situazione italiana nel prossimo triennio sarà, con ogni probabilità, ancora profondamente connotata dalle questioni del recupero del debito pubblico, del pareggio di bilancio, dell importante problematica di promuovere e difendere la legalità (anche attraverso la lotta 1 Si fa riferimento agli scenari dell IPCC per il nuovo Quinto rapporto che sarà pronto nel 2013, a quelli dell International Energy Agency - IEA, dell OCSE, del Programma Ambiente delle Nazioni Unite - UNEP, del Global Footprint Network, del Club di Roma e di tanti autorevoli scienziati che si occupano di analisi dei sistemi applicati alle scienze del sistema Terra. 10

11 all evasione e alla corruzione, oltre che al richiamo della corretta applicazione delle norme). Si assiste peraltro ormai al declino dell apparato economico e produttivo dell Italia e all acuirsi delle disparità sociali (nonché al terremoto politico-istituzionale). La necessità di rilanciare la crescita economica può certamente condurre, come risultato, ad ulteriori allentamenti dei vincoli ambientali di tutela 2. In tale situazione diventa prioritario cercare di fare la differenza per creare la consapevolezza della centralità del capitale naturale come elemento inscindibile del progresso del nostro Paese. 5. In un Paese come l Italia, ad elevata densità di popolazione e con un territorio fortemente trasformato, l attività di conservazione assume valore anche di recupero delle potenzialità naturali oggi soffocate da comportamenti insulsi e da manufatti inutili. Il caso Italia, se adeguatamente fondato su una base culturale e sostenuto da azioni e risultati, potrebbe divenire modello all interno del network WWF di un metodo di intervento per Paesi ad elevata industrializzazione e densità abitativa in cui il solo intervento di conservazione della natura non sia sufficiente per cambiare le condizioni di uso delle risorse e ricomporre gli equilibri tra abitanti e natura. Un modello di riqualificazione ambientale, conservazione della biodiversità, ricomposizione del paesaggio, sviluppo delle potenzialità naturali, che può avere maggiore spazio operativo in un periodo di crisi economica, costruendo scenari post industriali ambientalmente qualificati e basati sulla centralità del capitale naturale. Un modello di coinvolgimento dei cittadini teso a far maturare il capitale naturale come patrimonio di Comunità, coerente con l obiettivo individuato dal WWF Internazionale di raggiungere con il nostro messaggio centinaia di milioni. 6. Si riscontra una sempre più vasta consapevolezza che il benessere diffuso possa essere raggiunto solo attraverso una partecipazione attiva delle comunità intendendo con questo termine cittadini, gruppi attivi, istituzioni ed imprenditori che hanno come obiettivo primario un modello trasformativo e produttivo equilibrato basato sulla conservazione e riqualificazione delle risorse e sull equità sociale. La comunità, così intesa, è organicamente interessata alla qualità dell ambiente ed è per questo che diviene un mezzo importante per limitare le violente speculazioni finanziarie ed ogni altra azione non limitata da esigenze ambientali e sociali, affiancando e sostenendo (e in alcuni casi sostituendo) la debole azione regolamentativa e di controllo da parte degli organi preposti. 2 Comportando, tra l altro, le problematiche collegate ai procedimenti legali (per far fronte agli allentamenti dei vincoli ambientali di tutela) e alle richieste di spese in oneri legali sempre maggiori, riguardanti le costituzioni ed eventuali soccombenze. 11

12 7. Le critiche mosse al modello economico liberista, che si basa sul mito della crescita continua materiale e quantitativa e fondato sulla massima libertà di azione individuale, vertono a inserire l attività imprenditoriale nel contesto di un interesse collettivo che deve essere comunque garantito. Questa impostazione attribuisce un ruolo maggiore alla salvaguardia dei beni comuni e li pone al centro dell attenzione. La risoluzione della questione ambientale è fortemente favorita da questa impostazione; l ambiente e le risorse dell intero Pianeta sono un bene comune a tutta l umanità e possono essere utilizzate a condizione di non danneggiarne le potenzialità e di gestire con attenzione il benessere della popolazione anche locale. La dimensione dei beni comuni è dunque imprescindibile dall attuazione dell auspicato processo di conservazione e riqualificazione ambientale. 8. Nel futuro triennio sono previsti appuntamenti internazionali importanti: la COP 19 (2013) della Convenzione sul Clima (con l avvio di un nuovo accordo sul clima), la scadenza degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile ONU (entro 2015, incrocio con Obiettivi di Sviluppo del Millennio; v. anche specifica azione del WWF Internazionale), la COP 12 della Convenzione sulla Biodiversità (2014) (per l avvicinamento a Aichi Nagoya 2020 targets). Nei prossimi anni inoltre si svolgeranno le elezioni politiche e alcune regionali (2013). Queste saranno occasioni per portare le tematiche principali del Programma nel dibattito, all attenzione degli elettori e dei candidati. Occorre inoltre sottolineare il ruolo dell Europa nel prossimo triennio: si entra infatti nella nuova fase decisionale , scandita dalla riforma del budget europeo, della PAC e della pesca e dal nuovo periodo programmatorio delle politiche di coesione e di investimento su scala europea. Nel 2014 la Presidenza europea sarà italiana e vi saranno le elezioni del Parlamento europeo (le prime nelle quali verranno applicate le importanti novità del Trattato di Lisbona). Un altro momento importante previsto è l evento EXPO (2015, Milano) che essendo incentrato su tematiche prioritarie per il WWF (alimentazione ed energia) 3, costituirà un opportunità di visibilità e di dibattito, assumendo un ruolo significativo, anche in connessione con il WWF Int. 9. In un momento in cui l ambito di raccolta fondi e di mobilitazione si è molto ridotto e la concorrenza tra le associazioni, anche in relazione alla crisi economica, spinge all acquisizione di ambiti tematici di riferimento in cui potere operare nel tentativo di aumentare la propria base sociale e le entrate, è indispensabile mantenere la propria identità (nei modi e nei temi definiti). 3 Data tale coincidenza del 2015 con la scadenza degli Obiettivi del Millennio, a livello internazionale è in discussione una possibile organizzazione di un appuntamento dell ONU nell ambito di Expo

13 10. Gli obiettivi prioritari su cui si misurerà la programmazione internazionale sono stati dichiarati nell Annual Conference del 2011 e ribaditi nello stesso appuntamento annuale del 2012: contattare un numero sempre maggiore di persone, contribuendo a raggiungere con il nostro messaggio i centinaia di milioni ; aumentare il numero dei Soci e donatori in quanto rappresentazione concreta della condivisione, soprattutto nelle aree dove è meno presente il WWF (Sud ed Est del Mondo); partecipare attivamente, direttamente ed indirettamente, al raggiungimento degli obiettivi delle GIs (Global Initiatives). 2. Riferimenti per il nuovo Programma Triennale del WWF Italia Il flusso della programmazione: alcune valutazioni 1. Negli ultimi anni si è prodotto uno sforzo crescente per una programmazione più coerente e sinergica ai campi d'azione e agli obiettivi del WWF Internazionale, pur non dimenticando il contesto territoriale, sociale e politico in cui il WWF Italia opera, non rinunciando a principi di partecipazione che caratterizzano l'essere un'associazione che vede il proprio elemento costitutivo nella propria base sociale. Di seguito alcuni punti significativi di valutazione 4, dai quali nascono gli orientamenti strategici che informano il Programma triennale. 2. Da numerosi anni il WWF Italia ha assunto come proprio riferimento il processo ecoregionale di conservazione della biodiversità, sperimentando modalità operative che hanno prodotto risultati importanti. Queste modalità erano state individuate sin dal 2006 nell'ambito della programmazione triennale cosiddetta "Megattera". Da allora tutte le programmazioni successive hanno confermato come irrinunciabile, da un lato, l'appartenenza a un'organizzazione 4 Il Reporting internazionale di valutazione viene svolto ogni anno sull anno precedente; sarà a breve diffuso il Worldwide Overview che ne riporta i risultati complessivi. Le valutazioni specifiche in base alle quali si è data l impostazione del nuovi Programma Triennale; i risultati specifici sul 2012 delle varie attività svolte sono stati inseriti negli allegati alla Strategia complessiva che riportano il dettaglio sintetico delle aree operative. Il monitoraggio su tutte le attività del 2012 sarà svolto a gennaio-febbraio 2013 (per reporting internazionale richiesto a giugno 2013 sul 2012). 13

14 internazionale e, dall'altro, la centralità del ruolo del "socio" e quindi di una forma autonoma di aggregazione, partecipazione e coinvolgimento. 3. Una maggior focalizzazione dell'azione dell'associazione oggi diviene indispensabile sia per aumentare la riconoscibilità dell'intervento del WWF sia per evidenti motivi legati a una miglior gestione delle risorse finanziarie e umane. L'azione del WWF tuttavia non vuole essere unicamente identificabile in quanto diversa da altre, ma soprattutto perché ciascuno può riconoscere in essa la rappresentanza di un interesse ovvero di un valore rispetto al quale scegliere di aderire o partecipare. Nello scenario attuale inoltre tutto ciò sembra non più bastare. L'aspetto della delega o del protagonismo individuale, inteso come assunzione personale di responsabilità o come testimonianza, seppure importantissimi, non sono più sufficienti rispetto alla rilevanza e alla complessità delle sfide che si hanno di fronte. Con una semplificazione estrema, si potrebbe affermare che la nuova programmazione del WWF debba passare dal concetto di "tu protagonista" (riferimento del Programma ) a quello di "noi protagonisti". In realtà passare dal "tu" al "noi" significa doversi fare più carico di modalità di aggregazione e partecipazione, di occasioni di incontro e confronto, di azioni concrete espresse con linguaggi e modalità che in sé evidenzino l'intento e lo sforzo di unire più che non quello di distinguere. 4. Attualmente, grazie anche all'esperienza maturata e alla documentazione prodotta nell'ambito dei Programmi ecoregionali, è stato recuperato ad esempio un forte profilo del WWF Italia sul tema del consumo del suolo. Il tema del mare, poi, è ritornato ad essere riconsiderato come fondamentale per un organizzazione ambientalista che opera in un Paese baricentrico del Mediterraneo. La programmazione più recente ha inoltre cercato di recuperare tutti i temi legati al rapporto tra cittadini e impatti ambientali dei consumi, dall'energia alle abitudini alimentari. Questi aspetti, sperimentati nel 2012, meritano di essere rafforzati e consolidati. Di estrema importanza in seguito le modalità che progressivamente sono andate affinandosi per la gestione degli eventi, riuscendo a fare diventare questi sempre più strettamente connessi alla programmazione: Earth Hour non rappresenta più solo un elemento simbolico di sensibilizzazione e partecipazione ma anche futura occasione di accordi istituzionali e partenariati sui temi della sostenibilità e dei cambiamenti climatici; la Festa delle Oasi ha maturato un profilo che riesce a unire l'elemento di denuncia sulla trasformazione del territorio con quello di proposta per una corretta gestione dell Oasi; Biodiversamente ha superato l'iniziale fase sperimentale e si candida a divenire un momento nazionale di divulgazione scientifica. Questi eventi quindi sono confermati nella programmazione con 14

15 l obiettivo di migliorare sempre di più la connessione con le azioni di conservazione e la concretezza dei progetti presentati. 6. Sia gli ambiti tematici individuati sia le modalità operative dichiarate nella presente programmazione fanno tesoro delle esperienze maturate nelle programmazioni precedenti e intendono recuperare attività che erano state avviate e necessitano di essere consolidate. Nel complesso il Programma Triennale intende riaffermare con forza il WWF come attore prioritario dell azione di conservazione e tutela della natura, interlocutore principale ed ineludibile dei temi a questa connessi. Gli eventi, in questo quadro, sono funzionali ad allargare l'ambito degli interlocutori, investendo sempre più in forme di comunicazione che utilizzino l innovazione e le potenzialità dei nuovi media in una logica di coinvolgimento dei cittadini oltre che di aggregazione di consenso sulle nostre battaglie e azioni contribuendo alla crescita di comunità di interesse attive. A tal fine sarà importante valorizzare l'intera organizzazione del WWF, dalla Fondazione e dalle Società a questa collegate, all'organizzazione territoriale dell'associazione che è chiamata a svolgere un ruolo sempre più significativo sia come elemento di relazione con le comunità e le istituzioni locali, sia come fondamentale elemento di aggregazione attiva. Come è percepito il WWF L indagine, realizzata nel 2012 da GfK Eurisko e condotta con metodologia CAWI (Computer Assisted Web Interview) su tre campioni paralleli rappresentativi di Soci, Ex-Soci e soci potenziali (cittadini conoscitori di WWF e sensibili alle tematiche ambientali), ha innanzitutto fornito alcune indicazioni significative sul profilo dei tre segmenti interessanti per lo sviluppo degli strumenti della promozione soci e in generale per disporre di un quadro attuale della percezione dell Associazione: - Soci ed Ex-Soci WWF hanno profili molto simili e rispetto alla popolazione italiana si caratterizzano per una maggiore presenza nelle regioni settentrionali e nei centri di grandi dimensioni, una minore presenza di giovani (18-34 anni) e un livello di istruzione decisamente superiore alla media (quasi la metà sono laureati). Soci ed Ex-Soci evidenziano anche una spiccata caratterizzazione per quanto riguarda l esposizione ai mezzi di comunicazione: minore frequenza di ascolto televisivo a fronte di una maggiore esposizione alla radio, di una lettura più regolare di stampa quotidiana e periodica e di una più elevata frequentazione del cinema. Dichiarano infine in percentuale molto elevata una esperienza attuale o passata di volontariato. 15

16 - I soci potenziali sono più simili alla media della popolazione italiana sia dal punto di vista socio-demografico (maggiore presenza di soggetti giovani, maggiore presenza nelle regioni centro-meridionali e nei piccoli centri) sia per quanto riguarda l esposizione ad alcuni mezzi (cfr. in particolare la maggiore frequenza dell ascolto televisivo). Tale segmento si caratterizza anche per un ascolto più frequente della radio, una lettura più frequente dei quotidiani sportivi e un utilizzo più frequente di Internet, soprattutto per quanto riguarda la frequentazione dei social network. La percezione dei problemi ambientali risulta assai ampia e articolata per tutti i segmenti considerati, in particolare per Soci ed Ex-Soci per i quali vi sono ben 14 problematiche considerate molto preoccupanti da percentuali superiori all 80%. Ai primi posti si collocano la distruzione delle foreste, l inquinamento dell acqua e dell aria, il degrado del territorio, le discariche abusive, gli abusi sugli animali, lo sfruttamento indiscriminato delle risorse, la gestione dei rifiuti, il rischio di estinzione di alcune specie animali, i cambiamenti climatici e gli incendi boschivi. Tra i Soci potenziali i livelli di preoccupazione sono un poco più contenuti tranne che per quanto riguarda il buco dell ozono, l inquinamento elettromagnetico, gli OGM e le biotecnologie (ovvero per problemi che per gli altri segmenti si collocano ai livelli meno elevati di preoccupazione). Piuttosto ampia risulta la quota di Soci ed Ex-Soci iscritti ad altre Associazioni ambientaliste: l appartenenza multipla arriva al 30% tra i Soci e al 23% tra gli Ex-Soci. Ad attrarre maggiormente è Greenpeace, seguita da LIPU e FAI. Non risulta tuttavia diffuso il fenomeno di sostituzione di WWF con altre Associazioni; in altre parole l abbandono del WWF non appare motivato se non in minima parte dal desiderio di sostenere un altra Associazione percepita come più efficace. Un dato di grande rilievo messo in luce dalla ricerca è che la maggioranza degli Ex-Soci intervistati (62%) non risulta consapevole di essere ex ma ritiene di non aver mai disdetto l iscrizione al WWF. E evidente che il motivo della distrazione/dimenticanza è di gran lunga il primo tra i motivi di non rinnovo e dunque appare essenziale ai fini del recupero una adeguata azione informativa di memo in proposito. Tra i motivi di chi ha consapevolmente interrotto l iscrizione all Associazione prevalgono quelli economici e le scarse opportunità di coinvolgimento mentre le ragioni di reale dissenso in particolare sulle modalità di azione (scarso impegno, scarsa efficacia, scarsa trasparenza) vengono citati solo da una minoranza (14%).Tutti e tre i segmenti considerati riconoscono al WWF una molteplicità di tratti positivi che rimandano primariamente alle aree di impegno (la tutela della natura e del territorio, la tutela e la protezione degli animali, la creazione di oasi naturali/aree protette, l educazione ambientale) e alle modalità di azione (impegno, concretezza, efficacia, serietà, capillarità dell azione). Gli stessi tratti positivi 16

17 vengono riconosciuti - seppure in minore misura anche da un ampia maggioranza di Soci potenziali (solo il 23% non è in grado di citare neppure un aspetto positivo del WWF) che tuttavia individuano tra le caratteristiche del WWF, in misura superiore rispetto agli altri, la protezione degli animali e di parchi/boschi mentre in pochi citano (evidentemente per scarsa conoscenza) la creazione di Oasi e l educazione al rispetto della natura. Le attese che Soci ed Ex-Soci rivolgono al WWF sono molto consistenti e articolate. Il dato più positivo è rappresentato dalla elevata coerenza tra quelle che vengono da loro riconosciute come priorità ambientali e gli ambiti di impegno attribuiti al WWF. In misura minore questo vale anche per i Soci potenziali per i quali emergono 4 priorità principali (distruzione delle foreste, abusi sugli animali, inquinamento dell acqua e degrado del territorio) che sono riconosciute come ambito di impegno di WWF. Vi sono tuttavia altri problemi da questi individuati come prioritari (inquinamento dell aria, discariche abusive, privatizzazione delle risorse primarie, qualità del cibo, gestione dei rifiuti ) per i quali non viene riconosciuta al WWF una specifica competenza e vocazione. L immagine di WWF è molto forte e positiva, anche in relazione alle due altre principali Associazioni ambientaliste italiane (Greenpeace e Legambiente). Per tutti i segmenti i tratti caratterizzanti del WWF sono: l elevata notorietà, la dimensione internazionale, la serietà/professionalità, l affidabilità, la coerenza, l approccio scientifico e l onestà nella gestione dei fondi. Soci ed Ex-Soci riconoscono a WWF anche i tratti della apartiticità, della visibilità/accessibilità e della vicinanza alla gente comune. Mentre Legambiente emerge per non assumere rispetto a WWF alcun tratto distintivo, a Greenpeace vengono attribuiti da tutti i segmenti considerati in maggior misura 5 caratteristiche che la connotano: maggiore combattività, maggiore attivismo/dinamismo, maggiore capacità di essere al passo con i tempi, maggiore originalità/diversità e maggiore capacità di ottenere risultati positivi. Tutte queste attribuzioni dipendono evidentemente dallo specifico stile di azione di Greenpeace e dall elevato impatto mediatico delle proprie azioni dimostrative. Su tutti questi punti WWF dovrà essere capace di dare segnali forti, in particolare relativamente alla efficacia dei propri fil rouge/ambiti identitari/iniziative. La visita ad un Oasi è esperienza condivisa dalla maggioranza di Soci ed Ex-Soci. Anche un quinto dei Soci potenziali ha avuto l occasione di visitare un Oasi e questa si presenta in prospettiva come una preziosa opportunità per proporre l Associazione a chi socio ancora non è. In conclusione l indagine evidenzia un Associazione in buona salute per quanto riguarda il rapporto con i propri Soci la cui quasi totalità si dichiara orientata al rinnovo; elevate appaiono anche le opportunità di recupero degli Ex-Soci in particolare dei distratti che si sono distaccati per dimenticanza e non per specifici motivi di dissenso. Il coinvolgimento di 17

18 nuovi Soci appare in prospettiva un poco più impegnativo e richiederà un azione informativa centrata sui temi ambientali da loro percepiti come più attuali e sulle attività di WWF meno conosciute. Il modello proposto Il Programma Triennale tende a definire le azioni che possano attuare una profonda trasformazione del nostro Paese e contribuire a quella di altri Paesi prioritari nel quadro internazionale. Una trasformazione culturale e di comportamenti che sarà attuata attraverso la divulgazione di idee e la sensibilizzazione dei cittadini ed operatori e che si qualifica nella concreta possibilità di realizzare il modello proposto come visione di conservazione del territorio (es. Oasi). Ogni attività dunque si misurerà con azioni sperimentali di conservazione e riqualificazione attiva sui quali fare convergere i fondi specificamente raccolti tra i donatori e l operato del volontariato. La componente applicativa della conservazione, e quindi le attività per la sua attivazione, la capacità di cambiare concretamente insita in questi atti sono elementi imprescindibili del Programma e caratteri identitari dell Associazione. Così come imprescindibile è l attivazione del territorio su questi aspetti applicativi, il territorio come luogo di promozione e replicabilità delle buone pratiche, come soggetto amplificatore di contenuti e attore in particolar modo nell ambito del presidio territoriale, degli eventi e dei progetti, garantendo gli strumenti e la formazione. Occorre inoltre sottolineare l importanza della narrazione complessiva che sta alla base del nostro Programma e come riportare questa in maniera logica e razionale, con coinvolgimento e passione, tanto all interno quanto all esterno dell Associazione. L obiettivo è ovviamente l ottenimento dei risultati che ci prefiggiamo che però non possiamo raggiungere senza il consenso, il coinvolgimento, le iscrizioni, le donazioni, i partenariati ecc. Le relazioni con individui, comunità, imprese, amministrazioni saranno finalizzate a stimolare comportamenti più sostenibili, a partire dai comportamenti già qualificati per sostenerli, consolidarli e promuoverne l innovazione. Una costante attività istituzionale dovrà sottendere tutte le azioni di Programma al fine di connetterle e renderle efficaci. Così facendo queste azioni vogliono penetrare nella società, non porre barriere ma interagire nell imperfezione della quotidianità, garantite dalla coerenza, dal controllo etico e dalla rileggibilità dei percorsi. 18

19 Essere associazione: elementi di forza per il futuro La funzione di una Associazione ambientalista in questa società è di interpretare le esigenze di conservazione e di riqualificazione e quindi i comportamenti già in atto da individui, comunità, imprese ed amministrazioni e di sorreggere queste scelte evidenziando, anche all interno di comportamenti non sempre qualificati dal punto di vista ambientale, quelle azioni che hanno un segno chiaro di sostenibilità. Ovviamente, questo atteggiamento propositivo si lega anche al necessario controllo e presidio territoriale e di rispetto della legalità, già tradizionalmente espresso dalla nostra Associazione. La funzione di innovazione, di proposizione culturale, di promozione di idee e di comportamenti, di soluzioni praticabili per la nostra Associazione sono strettamente connesse all attuazione sperimentale delle stesse. In questa maniera dando un valore testimoniale ma anche formativo di come le azioni possano essere realizzate. Intorno al Programma si devono raccogliere contributi in forma di idee, di attività, di fondi da parte di tutti coloro che dichiarano di condividere le azioni che il WWF compie. Così si diviene momento aggregativo in cui staff e volontari, donatori e soci, partecipanti occasionali e generici interessati divengono un unico organismo entusiasta, propositivo, capace di modificare direttamente con il contributo di tutti all interno di una società che solo per la presenza di questa energia si modifica. Insomma essere davvero una associazione aperta, intelligente, serena, certa della qualità della sua proposta e per questo garante verso tutti coloro i quali con l affetto, le attività, il denaro decidono di contribuire molto o poco alla realizzazione del Programma. Una visione di futuro Il Programma è la raccolta di quanto la nostra Associazione ha in essere per costruire un futuro diverso in cui la conservazione della natura e la riqualificazione del territorio sono i fondamenti di un rinnovato equilibrio tra uomo e risorse. Un intento comune: uno sguardo su di noi. Lo spirito che guida la programmazione è che questa sia possibile da attuare, che si possa partecipare alle attività con soddisfazione e piacere, che sia possibile immaginare insieme un futuro di benessere e che quanto si propone è un mezzo per raggiungerlo. Entusiasmo, positività, concretezza, piacere nel fare e nel relazionarsi con l esterno sono gli elementi che sostanziano i contenuti del Programma. 19

20 Serenità, comprensione dell altro, coesione, oltre agli aspetti caratteristici del far parte dell Associazione (trasparenza, etica, etc) sono gli stati d animo e i comportamenti richiesti allo staff ed ai volontari (perché è la qualità dei comportamenti che definisce la nostra identità). L intento qui espresso sarà la prospettiva in cui ci muoveremo uniti con il territorio nella direzione di un miglioramento continuo che è oggetto di una specifica volontà della Direzione Generale (ad esempio, la definizione del bilancio di missione in corso come prodromo al bilancio sociale, etc). Si valuterà anche la possibilità di definire un progetto interno per definire un piano di miglioramento progressivo della sostenibilità dell intero sistema WWF, per partire prima di tutto dal nostro interno 5 a proporre esempi virtuosi (in collaborazione con la Commissione Consiliare Etica e Sostenibilità). One planet living. In questo contesto, il Programma Triennale del WWF agisce per arrestare la perdita della biodiversità, per riportare l impronta ecologica umana nei limiti delle capacità di un solo Pianeta, per evitare pericolosi cambiamenti climatici e per raggiungere quindi una reale sostenibilità dello sviluppo umano. Per ottenere questi risultati è necessario porre alla base dei sistemi economici, dei modelli di produzione e consumo, dei modelli di impresa e degli stili di vita, una realtà fondamentale: la Terra è un sistema confinato e costituito da materie e risorse naturali limitate e solo parzialmente rinnovabili. La finalità generale del Programma del WWF è quindi: PROMUOVERE IL CAMBIAMENTO DELLE SOCIETÀ AFFINCHÉ QUESTE VIVANO IN ARMONIA CON LA NATURA, ENTRO I LIMITI DI UN SOLO PIANETA. Il WWF Italia adotta quindi una prospettiva di One Planet, un solo pianeta a disposizione (One Planet Living/One Planet Economy nel senso di un economia capace di farci vivere nei limiti di un solo Pianeta), la stessa ormai praticata dall intero Network WWF e ribadita nell ultimo Living Planet Report Tale prospettiva ci ricorda che le nostre scelte sono altamente interdipendenti e che l umanità deve imparare a vivere nei limiti di un solo pianeta. 5 A partire da quanto già esisente: ad esempio le pratiche risultanti del progetto Green Office, di quelle già esistenti in alcune sedi locali e dall analisi che viene già svolta da circa un anno e mezzo dall Ufficio sostenibilità sull analisi della compatibilità con la nostra mission di ogni prodotto che viene utilizzato e/o prodotto come nel caso di catering, gadget, etc (green procurement). 20

21 Nell ambito della programmazione internazionale (in riferimento ai due grandi meta-goal del WWF Internazionale, Biodiversità e Impronta ), il Programma del WWF Italia viene declinato in tre grandi ambiti prioritari (che si caratterizzano come macro-scelte ): A. conservare la biodiversità (o il capitale naturale, termine utilizzato a livello internazionale per indicare la biodiversità, gli ecosistemi e i servizi ecosistemici), B. migliorare i processi produttivi, C. ridurre i consumi. L azione che si svolgerà in tutti questi ambiti prioritari punterà alla forte necessità di essere attori della trasformazione culturale rivolgendosi a target strategici con concetti e strumenti specifici: scuole, insegnanti, studenti, cittadini, gruppi attivi, soci, imprese, operatori turistici, etc. su temi specifici di interesse comune come elemento fondamentale per il cambiamento dei comportamenti e dei modelli delle relazioni sociali e quindi di una maggiore attenzione alla conservazione e riqualificazione del nostro straordinario patrimonio ed al contempo a concretizzare le soluzioni proposte attraverso realizzazioni sperimentali di conservazione e riqualificazione direttamente attuate. La strategia del WWF, inoltre, dovrà inserirsi in un ragionamento ampio, di visione del futuro delle società, criticando (per modificarlo verso una nuova economia ) l attuale sistema economico tradizionale, che mira solo ad aumentare i margini di profitto del privato scaricando quanti più costi possibili sul denaro pubblico e sul sistema sociale oramai, tra l altro, arrivato alla condizione estrema di non avere più risorse economiche che sono state quasi completamente erose nel passato spesso per destinazioni non consone. Questa visione dovrà permeare tutta l azione del WWF, declinandola nel caso delle singole attività e degli specifici interclocutori. 21

22 3. Articolazione della mission Nel quadro generale della proposta di un nuovo modello di vita e di organizzazione sociale basato su criteri opposti all'attuale modello economico, per perseguire la mission sono individuati tre ambiti prioritari 6, costruiti in relazione a quanto indicato dalle scelte migliori in base alla prospettiva One Planet illustrate nel Living Planet Report 2012 (vedere figura seguente). L ambito geografico di riferimento sono tutti i territori nei quali opera il WWF Italia, ovvero le due ecoregioni del nostro Paese (Alpi e Mediterraneo), il bacino del Fiume Congo, le aree in cui si opera con le Global Initiative (Market Transformation, Illegal Trade, Climate and Energy, Smart Fishing), l Europa (EPO-European Policy Office). Mission: Promuovere il cambiamento della società affinché le popolazioni vivano in armonia con la natura ed entro i limiti del Pianeta. A. Ambito prioritario Conservare la biodiversità attraverso le: Finalità strategiche: A1 - Ridurre la perdita di specie e habitat A2 - Contribuire a realizzare un sistema capace di conservare la biodiversità (es. aree protette efficaci ed efficienti) A3 - Restaurare habitat e servizi ecosistemici compromessi A4 - Riconoscere il valore del capitale naturale nel sistema economico B. Ambito prioritario Migliorare i processi produttivi attraverso le: Finalità strategiche: B1 - Gestire in modo sostenibile le risorse naturali B2 - Ridurre l uso di materie prime (e di energia), la produzione di rifiuti e l emissione di gas climalteranti B3 Aumentare la quota di produzione energetica da fonti rinnovabili (in ottica di sostituzione) C. Ambito prioritario Ridurre i consumi attraverso le: Finalità strategiche: C1 - Ridurre i consumi energetici C2 - Promuovere stili di vita a bassa impronta, più salubri e sobri 6 Nello schema gli ambiti prioritari sono tutti sullo stesso piano, sono elencati quindi non in ordine di priorità. 22

23 Seguendo le riflessioni del Living Planet report che rappresenta al momento la più evoluta elaborazione operativa attuata su basi scientifiche sviluppata dal WWF anche con il contributo del WWF Italia, ogni Ambito prioritario è strutturato di seguito secondo finalità strategiche (indicati con le lettere A1, B1 e C1, ecc.) che rappresentano i risultati che si vogliono conseguire: per ognuna di tali finalità, vengono specificate alcune valutazioni introduttive e il focus/ruolo del WWF Italia auspicato nel futuro. A. Ambito prioritario Conservare la biodiversità attraverso le: Finalità strategiche: A1 - Ridurre la perdita di specie e habitat A2 - Contribuire a realizzare un sistema capace di conservare la biodiversità (es. aree protette efficaci ed efficienti) A3 - Restaurare habitat e servizi ecosistemici compromessi A4 - Riconoscere il valore del capitale naturale nel sistema economico La conservazione della biodiversità può avvenire attraverso finalità strategiche perseguendo i quali il WWF svolge un ruolo di significativo catalizzatore per contribuire al loro raggiungimento. In tale Ambito, a livello generale, è importante sottolineare per tutti e quattro gli obiettivi strategici, il riferimento rappresentato dalla Strategia Nazionale per la Biodiversità (approvata dal MATTM nel 2010 al quale il WWF ha contribuito in modo significativo e che è considerato uno dei risultati tangibili della nostra azione negli scorsi anni) e, in particolare per gli ecosisitemi d acqua dolce, la scadenza del 2015, entro la quale l'italia dovrebbe garantire il raggiungimento del "buono stato ecologico" come previsto dalla Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE. Finalità Strategica A1. RIDURRE LA PERDITA DI SPECIE E HABITAT ENTRO IL 2020 Introduzione Il WWF è nato per salvare gli elementi più importanti del nostro immenso patrimonio naturale, sia si tratti di territori in pericolo, di specie o di habitat minacciati. Questa azione continua a essere la priorità dell Associazione, in un ottica integrata, innovata delle migliori conoscenze disponibili e ancora più efficace, mettendo a sistema tutta l esperienza e il lavoro pregresso, a cominciare dalle ecoregioni Alpi e Mediterraneo, e anche in quelle di cui abbiamo dichiarato di prenderci cura, come la foresta centro-africana. Anche questa componente strategica deve 23

24 essere sviluppata in modo integrato, andando a mitigare le cause profonde alla base della perdita del nostro patrimonio naturale, ovvero la perdita di habitat a causa delle pressioni antropiche (frammentazione e il sovrasfruttamento delle risorse naturali che determinano l estinzione delle specie). Altrettanto peso va conferito al chiarimento e alla sensibilizzazione in merito a cosa si intenda per Valore della biodiversità (popolazioni, specie, comunità, ecosistemi, processi ecologici chiave) e ai metodi recentemente introdotti per l analisi delle minacce (es. WWF-TNC THREAT ANALYSIS). Le risposte alla riduzione della perdita di biodiversità sono complesse ed eterogenee (planning, management, conservation, comunicazione, educazione, progettazione), attuabili su scale differenti (puntiforme come nelle Oasi, diffusa come sul territorio a scala regionale/nazionale). Sebbene quindi le Oasi rappresentino una porzione ridotta di territorio (e quindi non sufficienti per assicurare la riduzione della perdita di specie) possono essere simboliche e utili come modello di gestione del territorio e di conservazione della diversità biologica. Il focus e il ruolo del WWF Il focus di questa finalità è la garanzia di un adeguata qualità delle politiche di conservazione per la tutela delle specie e degli habitat tenendo conto della scala ecoregionale. Il ruolo del WWF deve essere quello di sviluppare progetti di conservazione che possano rappresentare buone pratiche sia in termini di risultati concreti per la tutela di specie e habitat, sia in termini gestionali (tenendo conto degli standard internazionali in materia di conservazione es. Standard WWF -e dei principi della partecipazione). Le specie e gli habitat su cui concentrare gli sforzi dovranno essere quelli che sono emersi dalle analisi a scala ecoregionale (Alpi, Mediterraneo, altre Ecoregioni) e selezionati in accordo con le priorità tematiche (aree prioritarie di conservazione, connettività, etc). Seppure si tratti di scale diverse (che necessitano di approcci differenti differenti es. site-based e species-based), le Oasi possono rappresentare un luogo simbolo in cui trasformare le buone pratiche in azioni concrete che possano fungere da casi studio e modelli di riferimento da esportare in altri territori. In questo ambito strategico rientra anche il rapporto agricoltura/biodiversità/sviluppo rurale che saranno affrontati tramite le progettualità esistenti e future (v. Strategia sui progetti in fase di definizione), oltre a risultare trasversale in particolare alle attività inerenti Oasi, Aree protette e Fauna selvatica, Riutilizziamo l Italia/Land transformation e Cibo. 24

25 Finalità Strategica A2. CONTRIBUIRE A REALIZZARE UN SISTEMA CAPACE DI CONSERVARE LA BIODIVERSITA (tramite in particolare aree protette efficaci ed efficienti) Introduzione Negli ultimi due decenni, soprattutto a seguito della Legge 394/1991 e della Direttiva Habitat (92/43/CEE), è stato possibile tutelare oltre il 10% del territorio e individuare, nell ambito della Rete Natura 2000, 2287 Siti di importanza comunitaria (SIC) e 601 Zone di protezione speciale. Il nostro impegno profuso in quest ambito è stato significativo, anche in relazione all Ufficio Internazionale EPO e alle vertenze sul territorio (ad esempio, in merito alle valutazioni d incidenza nei siti Natura2000). Nonostante il ragguardevole traguardo quantitativo non si può dire lo stesso per la qualità della conservazione della natura in Italia. Inoltre persiste l ormai cronica mancanza di fondi, l inadeguato utilizzo delle poche risorse economiche fatto dagli enti gestori di aree protette, l inefficienza di molti di essi, dovuti anche ad estesi e prolungati commissariamenti, i disegni di legge studiati per depotenziare la normativa di tutela, la tendenza a trasformare i parchi in sorti di Pro loco, la delegittimazione e il depotenziamento di organismi tecnici nazionali quali l ISPRA. Sono, inoltre, emerse criticità legate alla gestione produttiva del demanio e sulla questione del federalismo demaniale che, nell attuale situazione economica in cui versano gli enti locali, potrebbe trasformare queste aree in zone appetibili per una valorizzazione distorta e non rispondente ai principi della sostenibilità. Il focus e il ruolo del WWF Il focus di questa finalità è assicurare il ruolo funzionale del sistema nazionale delle aree oggetto di tutela per la biodiversità (a partire dal dibattito esistente sulla riforma della 394/1991). Per questo il WWF deve avere un ruolo trainante nella promozione, adozione e diffusione di standard di qualità nella aree protette, soprattutto attraverso la valorizzazione del proprio Sistema delle Oasi WWF. Un sistema che deve essere modello sia nel monitoraggio della biodiversità, compito in gran parte disatteso sia dal MATTM sia dalle Regioni e dagli enti gestori, sia nella gestione delle aree protette. Le Oasi inoltre devono costituire esempi concreti di modelli di gestione del territorio e della biodiversità (anche verificando la replicabilità in altri Paesi ove siamo attivi come nel Mediterranee e nel bacino del Congo) e di volano di nuove economie sostenibili. Il Sistema delle Oasi WWF, oltre che modello di gestione, può rappresentare il fulcro di un rilancio/rafforzamento istituzionale del WWF sul tema della gestione della biodiversità. Risulta quindi importante l individuazione di progetti 25

26 a rete a livello nazionale per la conservazione di specie e habitat minacciati, intorno ai quali costruire le collaborazioni con le istituzioni e le aree protette, cittadini e comunità, le Fattorie del Panda, i partenariati con aziende, le proposte per grandi donatori, le iniziative per una promozione soci mirata e rendicontabile. Le due scale di azione (sito e rete) sono differenti ma non gerarchicamente collocate in termini di importanza 7. La valorizzazione del Sistema Oasi WWF deve svilupparsi non solo verso un target di pubblico generico, come prevalentemente ora avviene, ma verso pubblici differenziati (esperti, enti gestori di aree protette, volontari, turisti, giovani.) e di accreditamento internazionale. La ristrutturazione e riorganizzazione del Sistema, come avviato dal 2011, favorisce anche una crescita interna del Sistema stesso grazie alla messa a regime di alcuni strumenti (pagine web, sito remoto ), metodologie di lavoro (monitoraggi qualitativi, raccolta sistematica dei progetti individuati e promossi dalle Oasi ) e attività comuni (news, formazione, seminari tecnico scientifici ). E quindi in via di definizione una strategia specifica di gestione del sistema complessivo delle Oasi WWF nella quale si dovranno stabilire gli elementi identitari comuni, i servizi minimi offerti e gli standard di qualità attesi per tutte le Oasi WWF e le modalità per raggiungere e mantenere nel tempo tali standard. Dal punto di vista degli strumenti da implementare, a partire dal lavoro svolto in collaborazione con il MATTM sulla valutazione dell efficacia e dell efficienza della conservazione nelle aree marine protette e dalle sperimentazioni svolte in alcune Riserve/Oasi WWF a questo proposito, s intende promuovere la cosiddetta Threat analysis come strumento di efficientamento di gestione di aree protette e di Oasi (verificando parternariati e progettualità in merito). Finalità Strategica A.3 RESTAURARE HABITAT E SERVIZI ECOSISTEMICI COMPROMESSI Introduzione Gli ultimi cinquant anni hanno visto l affermazione degli interessi trasformativi sul territorio, basati sull impostazione economica della crescita continua, concretizzati, non solamente in Italia, da una straordinaria impennata con pochi precedenti della conversione urbana del suolo. A causa di tale fenomeno milioni di ettari di superfici in gran parte agricole, ma anche 7 Si definiscono strategie per azioni di rete e tattiche per azioni locali. Le strategie sono necessarie per indirizzare il sistema di siti; esse però vengono definite su tempi lunghi; pertanto le tattiche devono agire indipendentemente sui singoli siti. 26

27 naturali, sono scomparsi e divenuti aree artificializzate e impermeabilizzate a vario titolo. Una conseguenza di questo dilagante e repentino aumento di consumo di suolo è la diffusa frammentazione degli habitat, che si manifesta con una riduzione netta degli stessi. In questi ultimi anni inoltre si è favorevolmente diffuso il concetto di rete ecologica che va riaffermato come strumento pianificatorio e d intervento locale. In tale quadro, diviene quindi fondamentale avviare un piano di riqualificazione ambientale e di recupero del nostro Paese. Il focus e il ruolo del WWF L attuale trend di consumo del suolo e la progressiva perdita di biodiversità impongono un azione decisa di sensibilizzazione, di contrasto diretto all attuale artificializzazione del territorio ma anche di proposta per un riuso sostenibile delle aree degradate consumate e/o di una loro rinaturazione. L aspetto culturale più importante è la costruzione di scenari alternativi all attuale sfruttamento indiscriminato del territorio attraverso la partecipazione attiva dei cittadini, la proposizione di soluzioni, un azione di lobby istituzionale volta al cambiamento di alcuni meccanismi normativi (che favoriscono l attuale trend negativo), la valorizzazione di esempi virtuosi, la partnership con enti locali nella promozione di progettualità volta al riuso e alla riqualificazione delle aree degradate e/o marginali anche nell ottica di un recupero diffuso di servizi ecosistemici. Permane comunque l'attenzione sugli strumenti normativi e sui dispositivi tecnico-amministrativi per conseguire il risultato descritto. Nella attuale condizione nazionale si deve purtroppo rilevare che l'argomento del consumo di territorio ha scarse possibilità di essere affrontato solo con forme di partecipazione in quanto coinvolge pesantemente gli interessi privati dei singoli individui. Per questo motivo necessita di una fondamentale e irrinunciabile azione, anche piuttosto impopolare, della parte pubblica che rimarchi la dominanza degli interessi collettivi rispetto a quelli privati (il che, nella condizione culturale odierna del Paese è quasi una rivoluzione di paradigma). Il WWF deve essere attore principale nella promozione per un piano di recupero del territorio, da un punto di vista sostanziale e culturale, a partire dallo sviluppo della buona sperimentazione già sviluppata nell ambito di Riutilizziamo l Italia. 27

28 Finalità Strategica A4. RICONOSCERE IL VALORE DEL CAPITALE NATURALE NEL SISTEMA ECONOMICO Introduzione Uno degli aspetti cruciali per aumentare il coinvolgimento dei cittadini e degli attori istituzionali nella conservazione della natura è riconoscere la centralità della biodiversità nel sistema economico. La conoscenza scientifica sta sempre di più dimostrando che il benessere umano è strettamente legato allo stato di buona salute e vitalità degli ecosistemi e ai servizi gratuitamente offerti da essi i quali sono fondamentali per lo stesso sviluppo delle società umane. Per far questo il WWF deve diventare protagonista della necessaria trasformazione culturale per mettere nel conto la Natura, per dare il giusto valore alla biodiversità e ai servizi ecosistemici che essa fornisce. Occorre comunque rilevare che nelle forme di Economia altra al momento ancora residuali e pressoché ancora sconosciute dalla maggior parte dei cittadini occidentali, questo valore è già posto al centro di circuiti etici, solidali e virtuosi. Il focus e il ruolo del WWF Parallelamente alla critica al modello economico attuale, il focus di quest attività è favorire l inserimento dei valori ambientali e degli indicatori correlati nel sistema economico al fine di rafforzarne il riconoscimento dell importanza. Il ruolo del WWF è quello di stimolare il processo di riforma degli indicatori economico ambientali e di promuovere esempi di buone pratiche in tal senso, a partire dalla promozione dei contenuti e dei metodi già definiti come prodotto del lavoro congiunto CNEL-ISTAT al quale abbiamo partecipato (Indicatore di Benessere). 28

29 B. Ambito prioritario Migliorare i processi produttivi attraverso le: Finalità strategiche: B1 - Gestire in modo sostenibile le risorse naturali B2 - Ridurre l uso di materie prime e di energia, la produzione di rifiuti e l emissione di gas climalteranti B3 - Aumentare la quota di produzione energetica da fonti rinnovabili (in ottica di sostituzione) Migliorare, innovare e far evolvere i processi produttivi tramite concreti percorsi di coinvolgimento verso una maggiore sostenibilità costituisce un impegno fondamentale per modificare la nostra pressione nei confronti dei sistemi naturali, per avviare concreti percorsi di coinvolgimento delle imprese verso una reale sostenibilità e quindi cercare di ridurre e annullare sul lungo periodo l impatto negativo prodotto dai sistemi di produzione e dai mercati. Le finalità sono strettamente legate in particolare alle iniziative globali Market Transformation e Climate & Energy e alle impostazioni One Planet Living/One Planet Economy Finalità Strategica B1. GESTIRE IN MODO SOSTENIBILE LE RISORSE NATURALI TRAMITE L IMPOSTAZIONE E L APPLICAZIONE DI UN ECONOMIA DEL FUTURO Introduzione In un momento di crisi come quello attuale, risulta importante inserire la strategia del WWF Italia in un panorama più ampio che si esprima a proposito della visione sul futuro, in particolare tenendo in considerazione tutti gli aspetti (ambientale, culturale, sociale, etico, economico, istituzionale) nel declinare questa visione e averla chiara, anche nel procedere in tutte le interlocuzioni. E fondamentale quindi contribuire all elaborazione di un programma per impostare una economia del futuro che, come indicato anche dal Living Planet Report 2012, propone la dimensione di One Planet Perspective (la prospettiva del vivere nei limiti di un solo pianeta) per promuovere e applicare un nuovo modo di fare economia che segua il concetto di One Planet Living (vedasi il sito WWF ) e di una correlata eventuale declinazione sul territorio di One Planet Communities ( L obiettivo è quello di diffondere la necessità e le modalità per impostare una nuova economia che metta al centro e riconosca quindi l importanza fondamentale del capitale 29

30 naturale per la vita di noi tutti, con le conseguenti ricadute per istituzioni, imprese, cittadini e la promozione di modalità di stili di vita sostenibili e che ci permettano di imparare a vivere nei limiti di un solo pianeta, considerando principi di equità nord-sud 8. Il programma del WWF Italia Economia del futuro dovrebbe diventare ispiratore e protagonista della riflessione e della pratica a livello nazionale, con le ovvie ricadute regionali e locali, della costruzione di una nuova economia, un economia ispirata ai principi e alle pratiche dell economia ecologica che ha già al suo attivo tanti progressi avanzati realizzati in diverse parti del mondo. Un esempio concreto riguarda il percorso teorico e l applicazione pratica dei nuovi indicatori di benessere e progresso che vadano oltre il PIL (verso il BIL-Benessere Interno Lordo) e il ruolo egemone svolto da tale indicatore nel dettare le regole delle politiche (per quanto riguarda il nostro Paese, tra le altre cose, il DPEF e la legge Finanziaria). Il focus e il ruolo del WWF Il WWF sta già operando a livello internazionale per contribuire all impostazione di nuovi sistemi economici, per avviare l economia del futuro che metta al centro il valore del capitale naturale (v. finalità A4), valorizzi al massimo i servizi ecosistemici, che riduca le nostre impronte sui flussi di materia ed energia, che punti alla decarbonizzazione dei sistemi energetici, all applicazione di sistemi di produzione migliori e più efficienti e di stili di vita meno consumistici. Il WWF Italia può assumere un significativo ruolo culturale e propositivo in questo senso anche attraverso le sue reti territoriali per cercare di essere reali protagonisti del cambiamento ormai ineludibile per cambiare rotta. Fondamentali sono i rafforzamenti già in atto delle relazioni con i grandi thinktank internazionali in merito (Club di Roma, Worldwatch Institute, Earth Policy Institute, Sustainable Europe Research Institute ecc.). Finalità Strategica B2. RIDURRE L USO DI MATERIE PRIME, LA PRODUZIONE DI RIFIUTI, LE EMISSIONI DI GAS CLIMALTERANTI. Introduzione I flussi di materia ed energia sono sempre più impattanti, oltre a risultare ambiti di esaurimento delle risorse naturali. Il sistema economico odierno infatti dipende fortemente da queste: il consumo mondiale dei materiali si è quasi raddoppiato nel periodo dal 1980 al Parlare di vita nei limiti di un solo pianeta in Italia, uno dei Paesi occidentali che hanno sempre consumato, dagli anni 50 in poi, più di tutti gli altri Paesi, significa concentrarsi sulla nostra impronta che interessa in modo sostanziale i Paesi del Sud del mondo (si pensi ad esempio al legname). Una nuova economia deve contemplare d altra parte la possibilità per questi Paesi di crescere nei bisogni fondamentali fino ad oggi negati. 30

31 (incrementando di quasi l 80%) raggiungendo i 70 miliardi di tonnellate circa l anno nel La filiera complessiva che interessa le materie prime porta a sprechi e ad aumenti di rifiuti. Segni positivi potrebbero derivare dagli avanzamenti intercorsi (e dalle relative scadenze) sulla cosiddetta responsabilità estesa dei produttori che interessa i prodotti postconsumo (imballaggi ma anche i rifiuti del settore edilizio). I cambiamenti climatici, originati dalle emissioni amtropogeniche, inoltre stanno peggiorando, come è documentato da tutte le più avanzate conoscenze scientifiche sin qui acquisite, mentre l IPCC sta già lavorando alla realizzazione del suo Quinto Assessment (che uscirà a cavallo tra il 2013 e 2014), quindi nel pieno della nostra programmazione. Inoltre il grande lavoro scientifico svolto da istituzioni scientifiche di grande prestigio, quali l International Council for Science (ICSU) e l Earth System Science Partnership (ESSP), in particolare con l avvio dell iniziativa mondiale Future Earth for Global Sustainability, suggeriscono un ruolo della nostra Associazione nell ampio lavoro di declinazione, diffusione ed educazione delle migliori conoscenze scientifiche circa gli effetti dei cambiamenti globali antropogenici. Inoltre è necessario agire con forza affinché si concretizzi un nuovo protocollo internazionale nell ambito della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici che preveda una seria riduzione delle emissioni di gas climalteranti e si avviino processi per realizzare low carbon societies (società a basse o nulle emissioni di carbonio) Il focus e il ruolo del WWF Oltre ad affiancare le imprese in percorsi di miglioramento delle performance di gestione delle risorse naturali è fondamentale intraprendere strade per la riduzione dell uso di materie prime, la produzione di rifiuti, inclusa l emissione di gas climalteranti. Tale approccio strategico nell ottica di chiusura dei cicli (con riferimento alle certificazioni, alle analisi LCA, etc) e nella riduzione degli sprechi (v. connessione con Le attività sulcibo). Per quanto riguarda i cambiamenti climatici, il WWF Italia proseguirà in questo senso la sua opera nell ambito dei team internazionali, rafforzando i posizionamenti, le analisi e le proposte basate sulla migliore conoscenza scientifica disponibile. Si proseguirà la puntuale attività di pressione per ottenere un nuovo accordo internazionale sul clima, proseguire con le prospettive delineate dal nostro dossier WWF Obiettivo Per una roadmap energetica al 2050: rinnovabili, efficienza, decarbonizzazione (riduzione dei consumi energetici e dell uso di fonti fossili, l efficienza energetica e la promozione delle rinnovabili), concentrando la propria azione sul contrasto ai monopoli e sul sostegno dell autoproduzione (v. anche finalità successiva). 31

32 Finalità Strategica B3 - AUMENTARE LA QUOTA DI PRODUZIONE ENERGETICA DA FONTI RINNOVABILI (in ottica di sostituzione) Introduzione Finalità prioritaria per favorire lo sviluppo di forme di produzione di energia da fonti rinnovabili tenendo anche in considerazione gli aspetti di impatto sul territorio e mirando alla sostituzione della produzione energetica. Ovviamente questa finalità necessita di essere letta in modo integrato con le finalità B2: Ridurre l uso di materie prime, la produzione di rifiuti, le emissioni di gas climalteranti, C1: Ridurre i consumi e C2: Promuovere stili di vita a bassa impronta, più salutari e sobri. Il focus e il ruolo del WWF L azione del WWF sarà in stretta connessione con la Campagna Internazionale WWF sulle Fonti rinnovabili (recentemente promossa). In particolare in una azione all interno degli uffici EPO. Il WWF rafforzerà la sua attività per promuovere le fonti energetiche rinnovabili ed avviare percorsi concreti con istituzioni, imprese e cittadini verso comunità e società a zero o basse emissioni di carbonio (facendo ovviamente riferimento ai documenti di posizionamento già prodotti su questi argomenti, v. documento del Consiglio Nazionale). Proseguirà in connessione l attività di lobby sul Piano Energetico Nazionale. 32

33 C. Ambito prioritario Ridurre i consumi attraverso le: Finalità strategiche: C1 - Ridurre i consumi energetici C2 - Promuovere stili di vita a bassa imptonta, più salubri e sobri L ambito prioritario ridurre i consumi si configura come una significativa dimensione in cui attivare concretamente percorsi che possano condurre anche alle Comunità per un solo Pianeta ( One Planet Communities ), cioè le comunità che sono protagoniste attive del proprio cambiamento verso percorsi di sostenibilità dei propri modelli di consumo (dalla riduzione dei consumi energetici alla riduzione degli impatti delle filiere alimentari ecc.). Finalità Strategica C1 - RIDURRE I CONSUMI ENERGETICI Introduzione Nel 2010 i consumi di energia primaria mondiali, dopo il calo registrato nel 2009, hanno continuato a salire raggiungendo Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio). L Italia è a 187 Mtep (mentre, ad esempio, la Germania è a 319 e la Francia a 252) con un incremento del 4,2% rispetto al Secondo l inventario nazionale delle emissioni di gas serra al 2009 il nostro Paese ha emesso intorno ai 491 milioni di tonnellate di CO 2 equivalente. Il dato complessivo delle emissioni di anidride carbonica mondiali registrato per il 2011 è fortemente preoccupante: le emissioni globali sono incrementate del 3%, raggiungendo la cifra più alta delle emissioni annuali antropogeniche sin qui prodotta, di ben 34 miliardi di tonnellate. Nel 2009 si era verificato un declino delle emissioni dell 1% e nel 2010 invece un incremento del 5%. E ormai un imperativo categorico incrementare notevolmente l efficienza energetica, il risparmio e la riduzione dei consumi energetici. Il focus e il ruolo del WWF Il WWF opera a tutti i livelli nelle sue attività per ridurre il nostro peso, l impronta umana, che esercitiamo sui sistemi naturali. Il consumo energetico provoca problemi enormi, anche di cambiamento globale e cambiamento climatico, all intero sistema Terra. Per questo il WWF promuove modelli, anche per quanto riguarda la nostra vita individuale e i nostri consumi, ma anche quella di imprese e istituzioni, di riduzione dell impronta di carbonio nell utilizzo quotidiano di tutto ciò che riteniamo ci serva (dall abitazione all alimentazione, dall automobile alle nostre spese ecc.). Il contributo che possiamo fornire per ridurre la nostra 33

34 impronta di carbonio può essere veramente significativo e può fare la differenza per promuovere il cambiamento. Finalità Strategica C2 - PROMUOVERE STILI DI VITA A BASSA IMPRONTA, PIÙ SALUTARI E SOBRI, Introduzione Attualmente gli esseri umani stanno estraendo risorse dai sistemi naturali del Pianeta al livello più elevato che si sia mai verificato in tutta la storia del genere umano. Nel mondo siamo passati da un consumo diretto di materiali (DMC, Direct Material Consumption) di 8.5 di tonnellate pro capite nel 1980 a 10.2 tonnellate pro capite nel D altra parte tali consumi connotano una situazione fortemente iniqua a livello geografico, ad esempio nel caso del cibo che costituisce la risorsa primaria dalla quale dipendiamo dalle risorse naturali. Oggi nel mondo si registra circa un miliardo di individui denutriti mentre le persone in sovrappeso hanno raggiunto nel 2010 la cifra di quasi due miliardi (un miliardo e 934 individui). Ogni anno a livello mondiale si perdono circa un miliardo e 300 milioni di tonnellate di cibo; i consumatori, soprattutto dei Paesi ricchi, buttano via una quantità di cibo stimato in 222 milioni di tonnellate che equivalgono all intera produzione alimentare dell Africa sub sahariana, calcolata in 230 milioni di tonnellate. Nella sola Italia buttiamo 22 milioni di tonnellate di cibo l anno. Il focus ed il ruolo del WWF Il WWF dagli inizi degli anni 2000 ha incorporato nei suoi programmi la necessità e l urgenza di armonizzare le nostre impronte di consumo con le capacità rigenerative e ricettive dei sistemi naturali (vedasi i Living Planet Report e la Footprint Strategy). E fondamentale agire per ridurre le nostre impronte (impronte idriche, impronte di carbonio, impronte di azoto, impronte di suolo ecc.). Si tratta di una componente fondamentale da perseguire con forza per riportare la relazione tra uomo e natura in una dimensione più armonica. Ciò costituisce inoltre un legame fortissimo tra l attività del WWF realizza e l attivazione dei singoli e delle comunità. Nel prossimo triennio, il WWF può svolgere un ruolo importante e significativo nel diffondere e promuovere stili di vita a minore impronta cercando, in particolare, di riconsiderare la qualità e la quantità del cibo che mangiamo e dove e come questo venga prodotto (con connessione al tema dell agricoltura e della pesca sostenibile). La nostra alimentazione ha infatti un impatto enorme sul Pianeta: gli effetti della filiera alimentare, che 34

35 va dalla produzione al consumo, gravano sulle specie e gli habitat, sulle emissioni di gas serra, sulle risorse naturali, sulle foreste e sul degrado del suolo nonché sulle società. Occorre, tramite una migliore domanda di qualità, influire sul miglioramento delle filiere alimentari, non solo per tutelare la nostra salute, ma anche per ridurre gli impatti sugli ecosistemi. 35

36 Parte II. Il Programma Triennale 1. Organizzazione Caratteri tecnici Triennale Il Programma sarà triennale e non avrà declinazioni annuali se non per adeguamenti successivi su documenti operativi definiti annualmente, utili a maggior ragione per il monitoraggio. Non è infatti possibile operare una valutazione delle attività su di un orizzonte temporale di minore durata 9. Il Programma operativo annuale sarà gestito in modo puntuale, prevedendo in parte la possibilità di attivazione su particolari emergenze ambientali, in connessione con gruppi di lavoro di Consiglio (in fase di valutazione). Internazionale L organicità con il Programma internazionale (GPF-Global Programme Framework ) e in particolare con le Global Initiatives (GI) è condizione strutturante del Programma del WWF Italia. L allineamento con il Programma Internazionale è vieppiù auspicato oggetto di verifica nel Network WWF (non solo in termini tematici ma anche economici e di contributo operativo ai singoli programmi strategici delle GI). Partecipato Le attività di Programma devono essere costruite in modo da facilitare il coinvolgimento del volontariato (impostando un percorso di partecipazione strutturato a partire da momeenti di incontro già sperimentati) e da stimolare il dibattito anche al di fuori dell Associazione sui temi proposti. A questo proposito, la rete territoriale è interpretata come un attore principale dell attuazione del Programma e per questo deve essere formata e coinvolta con strumenti adeguati. Si opererà affinché lo staff, il volontariato e la rete lavorino quanto più possibile in modo sinergico e insieme: sul territorio sarà possibile selezionare la/le Iniziativa/e alla/e quali aderire (il dettaglio di questa sezione sarà esplicitato nella strategia settoriale sul volontariato). 9 E altresì defatigante mantenere processi di programmazione annuale che impegnano, come abbiamo visto negli ultimi anni, tempo e risorse in un periodo che non può essere inferiore ai sei mesi (tempo dettato dalla necessità di partecipazione e dai tempi di verifica e istruttoria delle osservazioni). 36

37 Rendicontabile La struttura di Programma dovrà garantire la massima relazione possibile tra i fondi raccolti e le iniziative attuate e la rendicontabilità specifica delle stesse verso pubblici esterni e interni (in un ottica di trasparenza, v. box). Si tratta di un esigenza internazionale presente anche al di fuori del Network WWF, diventata una chiave significativa della credibilità, della fiducia e del consenso valoriale e sociale, anche in termini di mantenimento e crescita dei Soci e dei donatori. Box: Focus sul Reporting WWF Internazionale e sul monitoraggio WWF Italia - Reporting internazionale: a luglio, ogni anno il WWF Internazionale richiede il cosiddetto Reporting sulle attività degli Uffici nazionali e degli Uffici di Programma WWF sull anno fiscale precedente (per noi l anno solare precedente) Si tratta di una procedura molto complessa che prevede di elaborare dei documenti chiamati TPR (Technical Progress Report) per ogni macro-contenitore di Programma (per il WWF Italia attualmente sono 9: Conservazione della biodiversità dell ecoregione Alpi, Conservazione della biodiversità dell ecoregione Mediterraneo, Policy Conservation (comprende tutte le attività istituzionali, lobby e advocacy), Climate and Energy, Species e Traffic, Transforming Cultures (che comprende tutte le attività di rete, di formazione e sensibilizzazione scientifica, con le imprese, le comunità e con le scuole) e infine due TPR per le Oasi del Nord-Italia e quelle del Centro-Sud Italia. Il metodo utilizzato per la rendicontazione è quello degli Standards WWF che prevedono una forte connessione tra programmazione e reporting. Ogni macro-contenitore corrisponde a un dato economico che deve essere giustificato a livello di rendicontazione qualitativa (tutti questi dati devono essere inseriti su di una nuova piattaforma internazionale Insight molto complessa, ancora in una fase di sperimentazione a livello internazionale). - Monitoraggio interno (sull attuazione del Programma annuale): è previsto tramite riunioni settimanali del Tavolo di Coordinamento e più nel dettaglio semestralmente (elaborato in funzione del Piano operativo dove vengono specificati gli scostamenti rispetto a quello programmato e la descrizione dei risultati ottenuti (in relazione con quelli attesi) e indicatori. - Monitoraggio delle attività della Rete: realizzato in modo sperimentale su tutta la rete territoriale per quanto riguarda il rendiconto dell'anno 2010 e 2011; in corso realizzazione di un sistema di registrazione di dati lungo l anno (i volontari hanno espresso difficoltà a redigere il monitoraggio annuale). - Bilancio di Missione: in qualità di prodromo sperimentale del Bilancio sociale, nel 2012 è in corso la realizzazione del Bilancio di Missione sui dati di bilancio 2011 e con considerazioni tipo Annual report 2012 (l elaborato sarà diffuso nei primi mesi del 2013). Strutturato per Iniziative e fil rouge/ambit identitari I maggiori risultati raggiunti in termini di visibilità, di numero di soci e donatori, di raccolta fondi sono connessi ad attività in cui tutte le Direzioni dell Associazione hanno operato insieme. Alcuni esempi positivi da cui è partita la riflessione sono stati l iniziativa Green Heart Of Africa (GHOA) oppure Earth Hour, ossia in quelle occasioni in cui maggiormente si è espressa la capacità di lavoro congiunto, l identificazione di obiettivi concreti, la misurabilità dell azione. La concentrazione delle attività su temi-obiettivi identificabili, già perseguita progressivamente nelle recenti programmazioni, incrementa la penetrazione nei media, chiarisce il messaggio, permette una elaborazione culturale di maggiore qualità. 37

38 Nonostante la direzione intrapresa, attualmente la struttura operativa spesso è ancora molto impegnata nella gestione di attività ordinarie e nella risposta a tutte le richieste su tutti i temi. La nostra Associazione prende posizione su tutto, tenta di operare su tutti gli argomenti, segue una quantità enorme di tematiche. Ciò non solo crea carichi di lavoro che con la riduzione del personale divengono a lungo andare insostenibili, ma implica una quantità di riunioni e di relazioni organizzative che impegnano troppo lo staff il cui prodotto è frammentato in troppe attività (rispetto alla focalizzazione che cerchiamo), che non consentono, per come sono impostate, di aggregare nuovi soci e non costituiscono identificabili posizioni culturali come invece registrato per gli eventi e per alcune attività (Festa delle Oasi, Riutilizziamo l Italia, Biodiversamente, Earth Hour, Mare). Inoltre la frammentazione personalizza le azioni che divengono autoreferenziate e inoltre rende difficile il monitorarne la qualità dei risultati. Questa frammentazione è una delle ragioni per cui la riconoscibilità dell Associazione viene riletta ancora principalmente sulle Oasi (che comunque rimane anche nel Programma attuale un attività coordinata e forte) mentre l insieme delle altre attività non riesce a divenire elemento caratterizzante. Infine, l impegno del personale su di una quotidianità che spesso non risponde ad un livello di priorità, unito al carico di lavoro connesso alle attività finanziate, riduce la disponibilità a cogliere occasioni esterne, su temi prioritari, che possono divenire favorevoli per la crescita dell Associazione e di fatto riduce la capacità reattiva della struttura L ipotesi perseguita è di individuare un numero limitato di esperti tematici con qualità e competenze tecniche e istituzionali (all interno dello staff) a cui affidare la gestione di attività continue durante l anno, finalizzate all ottenimento di risultati concreti di conservazione su temi prioritari (in stretta connessione con le Iniziative internazionali), sulla base delle quali attività fare cultura, sensibilizzare, implementare i soci e i donatori, qualificare il rapporto con le imprese. Tali attività continuative e prioritarie saranno identificate in Iniziative. Il lavoro per Iniziative è già stato sperimentato in questo anno e ha portato risultati molto positivi. La disponibilità del personale (in particolare dei Senior Advisor) e la capacità mostrata dalle due Direzioni Centrali e dalla Direzione Marketing ha reso possibile tessere delle relazioni operative di grande qualità e forte innovazione. Sulla base di queste sperimentazioni è possibile ipotizzare che queste modalità operative possano divenire una prassi diffusa. Le Iniziative presentate nel Programma sono tra loro logicamente e strettamente collegate, fornendo una visione complessiva di insieme del WWF, attraverso lo strumento dei cosiddetti fil rouge, ambiti identitari che ne divengono chiavi di lettura trasversali. 38

39 I caratteri delle Iniziative sono: concentrare la quasi totalità dei contenuti e delle attività su temi specifici 10 ; i temi saranno connessi quanto più possibile con la programmazione internazionale (questo senza perdere l identità della nostra Associazione); le iniziative tra loro sono diverse per dimensioni e per caratteristiche (alcune più rivolte al territorio altre all istituzionale, altre alle attività internazionali) ma tutte sono costruite tenendo insieme i seguenti obiettivi (elencati di seguito non in ordine di priorità): aumentare il numero dei contatti e dei Soci e donatori, avere una significativa visibilità nei media, essere strumento per comporre una rete di relazioni tecniche e istituzionali all interno della nostra società, essere strumento per aumentare le relazioni con le azioni, essere parte delle attività internazionali o promuovere l internazionalizzazione delle nostre attività, avere contenuti innovativi e qualificanti, raggiungere obiettivi, mobilitare la società; la parte istituzionale e di lobby è un aspetto integrato ed essenziale del lavoro per Iniziative, oltre che base del lavoro sul territorio (v. ad esempio l Allegato 1) e sarà coordinata con modalità trasversali. i temi delle Iniziative saranno specifici: ad esempio, non vi sarà il tema città ma al suo interno un tema specifico; Iniziative e fil rouge/ambiti identitari La contingenza della situazione economica che siamo chiamati a fronteggiare rende necessaria una focalizzazione del Programma che leghi strettamente gli ambiti prioritari in esso definiti alle opportunità economiche intese sia come possibilità di attivare progetti e accordi con soggetti pubblici e privati sia come nuove occasioni di promozione soci e donatori sia come occasioni di attivazione sociale. Affinché questi obiettivi risultino più praticabili, occorre rendere l Associazione più riconoscibile e meno sfocata su una pluralità di temi che, per quanto importanti e significativi, spesso non riescono a concentrare la forza in un messaggio chiaro. La scelta di una maggior focalizzazione è dunque dettata sia dalla necessità di ottimizzare le risorse economiche sia dall opportunità di rafforzare il posizionamento dell azione dell Associazione. Le scelte di focalizzazione sono operate in funzione del ruolo che il WWF intenderà prioritariamente svolgere: è opportuno che queste consentano nel modo più semplice e 10 Nell ambito della strategia sul volontariato valuterà il sistema più opportuno per individuare le professionalità tecniche esistenti sul territorio al fine di metterle in rete per un integrazione di competenze e necessità su temi che non siano connessi con le Iniziative. 39

40 istintivo possibile di ricondurre le attività alla mission del WWF e all immagine e ruolo di difensore della natura che l Associazione continua a conservare in modo forte nell opinione pubblica generale come emerso da una delle indicazioni più forti della ricerca Euriko. Si intende dunque dare centralità esplicita all azione associativa in difesa della natura. Come già sottolineato, lo sforzo di focalizzazione in quest ambito seleziona un serie di attività riconducibili in modo funzionale da un lato ad un limitato numero di ambiti tematici (ciascuno dei quali ristretto a pochi obiettivi annuali estremamente tangibili e riscontrabili; tali ambiti tematici sono definiti Iniziative ) e da un altro a tre fil rouge/ambiti identitari che rendono sinergiche le attività delle varie Iniziative (v. schema seguente). Le Iniziative in sintesi hanno obiettivi riconducibili ai tre ambiti prioritari dell articolazione della mission sopra richiamati mentre i fil rouge/ambiti identitari hanno la finalità, legando in modo sinergico le attività delle Iniziative, di rafforzare soprattutto nell opinione pubblica l importanza della conservazione della natura e quindi il fondamentale ruolo del WWF quale principale attore per il raggiungimento della mission. Questa riconoscibilità di ruolo e di azione deve poi convertirsi in un sostegno concreto all Associazione sia in termini di crescita di soci e donatori sia in termini di allargamento di accordi, partenariati e progetti, sia in termini di attivazione sociale. La definizione operativa della focalizzazione dovrà risultare un progetto che impegna la maggior parte della forza dell Associazione e rispetto alla quale dovranno essere coincidenti anche gli obiettivi delle società afferenti alla Fondazione WWF. I temi delle Iniziative selezionate rispondono anche a un esigenza di allineamento con il WWF Internazionale 11 con l aggiunta di due ambiti, trasformazione del territorio (land trasformation, in connessione con Programma internazionale in via di definizione su questo tema) e cibo, su cui l Associazione lavora da tempo e ritiene di avere le premesse per poter fare crescere la sensibilità su questo tema anche nel network. L insieme delle Iniziative risponde inoltre alle indicazioni emerse dalla ricerca Eurisko di rafforzamento del proprio posizionamento con aperture mirate a connessi temi su cui esiste una grande sensibilità dell opinione pubblica (consumi in particolare). Nel paragrafo Articolazione della mission si è voluto definire nel quadro di una grande acquisizione culturale e metodologica quale il Living planet report che è alla base di gran parte dell azione di conservazione non solo del Network quali siano i temi e le azioni che la nostra Associazione può svolgere per il conseguimento degli obiettivi li utilizzati. A nostro 11 Nell elenco presentato sono da aggiungere tutte le attività svolte in connessione con l European Policy Office (EPO) che non può considerarsi un iniziativa a sé stante ma che ci vedrà comunque partecipi (in via di definizione la scheda al proposito). 40

41 avviso l impostazione del Living Planet è una corretta elaborazione dei due pilastri del programma internazionale (GPF) declinandole efficacemente gli obiettivi e strutturando le azioni in modo efficace e concreto. Come si è visto in quel paragrafo da quella impostazione derivano una serie di attività (in parte già presenti nella nostra precedente programmazione) che possono essere svolte dal WWF Italia accrescendone l identità e la penetrazione nella società. L articolazione del Living Planet diviene anche il momento di chiarificazione degli obiettivi in cui si inseriscono le Iniziative programmate, che così come articolate e composte rispondono ad un qualificato programma strategico di conservazione. I fil rouge/ambiti identitari sono lo strumento per raccordare l azione ponendo un valore aggiunto alle finalità in cui è articolata la mission; ovvero i fil rouge/ambiti identitari focalizzano l attenzione sulla natura la cui conservazione è criterio di riferimento dell azione dell Associazione. Nell indissolubilità del legame tra uomo e natura si rilegge tutta l attenzione del WWF Italia a stimolare il cambiamento dei comportamenti per trovare un equilibrio tra uso e risorse, per ritrovare attraverso una profonda rivoluzione culturale la capacità di comporre un futuro migliore equo e naturale. I fil rouge/ambiti identitari in sintesi nell ambito delle finalità del Living Planet (conservare il capitale naturale, migliorare i processi produttivi, ridurre i consumi) ed in quelli più generici del GPF (biodiversità e sostenibilità) danno l ottica con cui si tende al raggiungimento delle finalità stesse. Il WWF Italia migliora i processi produttivi perché pone la natura al centro del suo interesse, riduce i consumi perché promuove comportamenti che pongano la natura sopra a tutto, conserva il capitale naturale perché attua una conservazione diretta di specie ed habitat e promuove nelle amministrazioni una prassi in cui la conservazione sia prioritaria rispetto a qualunque altra variabile. Per tutti e tre gli ambiti prioritari, la scala di azione del WWF Italia riguarda il territorio localenazionale e quello globale-internazionale: si assume infatti come principio prioritario l importanza di agire direttamente sulle leve della trasformazione culturale (sia in Italia sia in altri Paesi - si veda, ad esempio, Mediterraneo e Cuore Verde dell Africa) nell ambito dei Programmi internazionali e contestualmente sui diversi attori, tenendo conto delle cruciali connessioni locale-globale. Il titolo delle Iniziative e dei fil rouge/ambiti identitari è in molti casi provvisorio. Criteri e definizioni L articolazione di seguito individuata (in Iniziative e fil rouge/ambiti identitari) presuppone la volontà di mettere a sistema una modalità di lavoro innovativo, focalizzato sulla collaborazione dello staff e 41

42 della rete su obiettivi definiti volti a un significativo posizionamento del WWF sui temi propri. L incrocio tra Iniziative e fil rouge/ambiti identitari intendono definire delle Attività specifiche e rendicontabili (v. schema). Definizione delle Iniziative (v. schema): struttura di base tematica del Programma che presuppone modalità innovative e continuative di lavoro: intendono far emergere i temi innovativi previsti dall allineamento ai Programmi Internazionali; hanno obiettivi annuali e triennali (in connessione con i framework internazionali); forniscono contenuti concreti, continuativi e in risposta alle esigenze di calendario; sono strutturate in Attività specifiche e monitorabili ( incroci tra Iniziative e fil rouge/ambiti identitari). Definizione dei fil rouge/ambiti identitari (v. schema): costituiscono le tre focalizzazioni principali di lettura trasversale e unitaria delle Attività previste dalle Iniziative. Presuppongono per questo un articolazione internazionale, nazionale e locale e una declinazione sui tre target: cittadini (e comunità), istituzioni e imprese. Saranno definite secondo una struttura annuale a seconda delle opportunità definite di calendario e da quelle offerte dalle Iniziative, prevedono un evento annuale principale. I fil rouge/ambiti identitari hanno quindi le seguenti funzioni principali: tendono a mostrare una continuità organica tra le diverse Iniziative servono al posizionamento/rafforzamento del ruolo del WWF, nella loro capacità evocativa danno valore alle singole Iniziative, aumentando così la capaciità di aggregazione soci e e donatori e conseguono l attivazione sociale e una maggiore capacità di raccolta fondi. 42

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45 2. Sviluppo delle Iniziative I testi presentati sono una sintesi delle schede di dettaglio operativo e di strumentazionedelle Iniziative ( per esigenze di sintesi in questa sede quindi non vi è tutta la ricchezza anche delle ipotesi da verificare per la fattibilità, anche in considerazione dei contributi raccolti nei gruppi di lavoro con gli attivisti -17/11/2012).- Lo sviluppo riprende alcuni aspetti del metodo WWF Standard (ormai divenuto degli anni una metodologia utilizzata dal personale dedito alla programmazione) in un ottica di semplificazione, visto che la maggior parte delle Iniziative fa riferimento a framework internazionali già impostati secondo tale metodo (individuazione delle minacce, degli obiettivi, degli indicatori e delle risposte). Ogni Iniziativa viene di seguito illustrata seguendo il seguente schema: Il contesto (nazionale e internazionale) e la problematica La programmazione internazionale e le nostre priorità Sviluppo dell Iniziativa Ambito prioritario di riferimento Obiettivo strategico (a lungo termine) Obiettivi operativi (entro il 2013),elenco, poi ripresi in ogni specifica attività Elenco delle Attività connesse al raggiungimento degli Obiettivi operativi; ogni Attività è sintetizzata attraverso le seguenti informazioni: Descrizione sintetica dell Attività; Obiettivo operativo (al quale contriibuisce la singola attività) Risultato atteso Connessione/integrazione con fil rouge/ambiti identitari e altre Iniziative (i fil rouge/ambiti identitari sono illustrati nel capitolo seguente) Leve/Prodotti/strumenti dell Attività. Ogni Attività prevede delle Azioni singole (es. stampa di un dossier) che nel piano operativo individuano responsabili, tempi, risultati (con indicatori) e budget. Nb: la sequenza logica della struttura delle Iniziative del Programma Triennale è: Obiettivo strategico Obiettivo operativo Attività Gruppo di azioni 45

46 1.INIZIATIVA: Il cuore verde dell Africa -Green Heart of Africa /GHoA (al cui interno Campagna Internazionale sul commercio illegale - Illegal trade) Il contesto (nazionale e internazionale) e la problematica Con i suoi 300 milioni di ettari di copertura forestale (di cui ben 180 milioni di foresta tropicale) il Bacino del Congo è, dopo l Amazzonia, il secondo polmone verde della Terra. La biodiversità di questo incredibile insieme di ecosistemi è equiparabile a pochi altri angoli del mondo. La presenza inoltre dei grandi primati, come i gorilla di montagna, gorilla di pianura, bonobi e scimpanzé e della più grande popolazione di elefanti di foresta fa del bacino del Congo un obiettivo prioritario per la conservazione della biodiversità in Africa e nel mondo. In sintesi le principali problematiche di questo complesso territorio sono: Povertà diffusa 12 in modo disomogeneo ma con una grandissima disparità tra i molto ricchi e i molto poveri. Bracconaggio per Bush meat & wildlife trade (per approvviggionamento illegale di carne da animali di savana e commercio illegale di fauna e flora selvatica). Conversione forestale per la produzione di olio da palma (palm oil). Taglio delle foreste per produzione di legna (tasso non elevato ma di foresta primaria). Interessi minerari e petroliferi (nel 2015 il Bacino del Congo supererà il Golfo Persico nella produzione di petrolio) rivolti anche a luoghi carismatici e di principio inviolabili come il Parco nazionale del Virunga. Land grabbing (acquisto di terre da parte di imprese e Stati esteri a fini produttivi). L economia è fondamentalmente basata sullo sfruttamento intensivo e insostenibile delle risorse naturali in tutto il bacino del Congo. La programmazione internazionale e le nostre priorità L iniziativa globale Green Heart of Africa- GHOA è stata creata 13 per rafforzare, rendere più efficace, strategico e globale il lavoro svolto dall Ufficio locale WWF CARPO (Central Africa Regional Programme Office). GHOA si articola in una strategia ben definita, condivisa e comunicabile attuata da una serie di attori del Network del WWF, impegnandoli a contribuire al raggiungimento degli obiettivi di conservazione attraverso un ruolo di indirizzo, sostegno economico ma anche di contributo offerto attraverso le proprie competenze, capacità e relazioni. 12 La speranza di vita media nel centro-africa si aggira intorno ai 48 anni per gli uomini e 51 anni per le donne. 13 A partire dal 2010 il Network WWF ha voluto concentrare i proprio sforzi utilizzando in pieno le capacità della rete internazionale. E stata così creata la Global Initiative Green Heart of Africa GHOA, sostenuta dai seguenti Uffici WWF: Internazionale, USA, UK, Francia, Belgio, Germania, Svezia, Olanda, Italia. 46

47 GHOA è anche uno strumento di sensibilizzazione di diversi target nazionali e internazionali in merito al valore naturale del bacino del Congo e ai fattori che ne minacciano la conservazione per la nostre generazioni e quelle future. Così come le Oasi sono il luogo d elezione delle attività di conservazione realizzate dal WWF in Italia, il lavoro svolto a sostegno della Global Initiative Green Heart of Africa dovrà rappresentare nel modo più efficace possibile l impegno del WWF Italia in ambito internazionale. SVILUPPO DELL INIZIATIVA Ambito prioritario: Conservare la biodiversità Ob. Strategico: Ridurre la perdita di specie e habitat entro il 2020 nel bacino del Congo Ob. Operativo 1: Contribuire alla conservazione del cuore verde dell Africa attraverso azioni di sensibilizzazione a scala nazionale Ob. Operativo 2: Contribuire alla conservazione del cuore verde dell Africa attraverso la raccolta di fondi Ob. Operativo 3: Contribuire alla conservazione del cuore verde dell Africa attraverso il supporto al piano d azione internazionale (definito tramite il metodo WWF Standard). ATTIVITA 1 QUANTA AFRICA CONSUMIAMO? Obiettivo Operativo 1 (al 2013): contribuire alla conservazione del cuore verde dell Africa attraverso azioni di sensibilizzazione a scala nazionale. Risultato atteso (ed eventuale Impatto): Aumentare la consapevolezza in Italia (quantificabile successivamente) dell impatto delle nostre azioni nel bacino del Congo e delle principali emergenze di conservazione Descrizione sintetica dell Attività: Attraverso un analisi dei mercati e dei flussi di materia tra Africa e Italia sarà realizzato un documento/dossier che illustra in modo divulgativo il nostro consumo, spesso inconsapevole, di Africa: quanto legname, quanta carta, quanta gomma, quanto petrolio, quanta biodiversità. Sarà un modo per denunciare il consumo nascosto di Africa, per offrire soluzioni sostenibili e per raccontare 47

48 le azioni di conservazione del WWF. Il documento dovrebbe essere accompagnato da un materiale video per facilitare la comprensione e il coinvolgimento. Connessione/integrazione con fil rouge/ambiti identitari e altre Iniziative: Specie carismatiche, Nature style e Iniziativa Cibo (riguardo la questione land grabbing e altro), Oasi, Aree Protette e Fauna selvatica (se viene sviluppata la suggestione migrazioni Africa Italia, in connessione con la Giornata Oasi, ad esempio). Leve/Prodotti/strumenti dell Attività: pubblicazione, seminari, sito internet, blog; mailing gorilla, Momento pubblico di presentazione pubblica del dossier e del video a sostegno; Coinvolgimento delle istituzioni utili nella conservazione del bacino del Congo; Coinvolgimento delle imprese portatrici di interesse in Africa; Sviluppo di progetti. ATTIVITA 2 CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE SU GREEN HEART OF AFRICA Obiettivo Operativo 2 (al 2013): contribuire alla conservazione del cuore verde dell Africa attraverso la raccolta di fondi. Risultato atteso (ed eventuale Impatto): raccogliere i fondi necessari per adempiere al nostro impegno finanziario a sostegno dell iniziativa globale Green Heart of Africa (GHOA). Descrizione sintetica dell Attività: Progettare e realizzare una campagna di comunicazione che riesca in modo efficace a utilizzare gli elementi di sensibilizzazione per aumentare la partecipazione e il sostegno economico degli italiani alla conservazione del cuore verde dell Africa. La campagna dovrà in modo intelligente ed efficace utilizzare e connettere il lavoro svolto nell ambito dell iniziativa in Italia e nel Bacino del Congo, il lavoro di sensibilizzazione, i contributi tecnici forniti al piano di conservazione strategico e il lavoro istituzionale. Connessione/integrazione con fil rouge/ambiti identitari e altre Iniziative: Specie carismatiche e Iniziativa Cibo. Leve/Prodotti/strumenti dell Attività: strumenti di comunicazione e della promozione Soci; mailing; sito; facebook, twitter, altri social; Utilizzo del dossier Quanta africa consumiamo ed eventuali altri predisposti dal WWF internazionale; Pagine speciali Panda e giornali; attivazione del volontariato (vedi disponibilità e idee già espresse nel percorso di programmazione, v. allegato 1 al Programma) e delle imprese per raccolta fondi sulla campagna internazionale; Major donors posso avere un ruolo determinante nella raccolta fondi su GHOA. 48

49 ATTIVITA 3 - SUPPORTO AL PIANO DI AZIONE INTERNAZIONALE PER GHOA Obiettivo Operativo 3 (al 2013): contribuire alla conservazione del cuore verde dell Africa attraverso il supporto al piano d azione internazionale (definito tramite il metodo WWF Standard). Risultato atteso (ed eventuale Impatto): Contributo tecnico quantificato alla realizzazione del piano internazionale secondo le esigenze espresse dal team GHOA Descrizione sintetica dell Attività: Contribuire concretamente con le competenze interne del WWF Italia al raggiungimento degli obiettivi del nuovo piano strategico di GHOA con particolare focus su: diffusione delle certificazioni dei prodotti provenienti dal bacino del Congo; promuovere consumi di legname certificato; indirizzo fondi cooperazione e altri fondi pubblici verso l area in oggetto; riduzione del debito a favore della conservazione nel Bacino del Congo; focus deforestazione Bacino del Congo in negoziati sul Clima; contrasto all Illegal trade (TRAFFIC); diffusione risultati ottenuti attraverso l Iniziativa GHOA; relazioni istituzionali a sostegno del piano d azione internazionale. Connessione/integrazione con fil rouge/ambiti identitari e altre Iniziative: Iniziativa Nuova Economia e fil rouge/ambito identitario Nature style per quanto riguarda la diffusione del legno certificato e con l Iniziativa Energia & Clima per quanto riguarda il focus deforestazione del Bacino del Congo nei negoziati per il Clima. Leve/Prodotti/strumenti dell Attività: pubblicazione, seminari, sito internet, blog; Attività istituzionale per la raccolta di fondi pubblici (GAA) a sostegno di GHOA e per la realizzazione di iniziative congiunte (FAO) per lo sviluppo del piano GHOA (anche sottoforma di riduzione del debito); Rapporti con le imprese del legno operative nel Bacino del Congo per la diffusione della certificazione FSC; Predisposizione di progetti allineati con il piano di azione internazionale. 49

50 2.INIZIATIVA: Alpi (EALP) Il contesto (nazionale e internazionale) e la problematica Le Alpi sono una delle cosiddette Global 200 (ossia una delle ecoregioni definite come più importanti per la biodiversità mondiale), oltre a costituire uno dei Priority Places regionali nell ambito del Programma WWF Internazionale (Global Programme Framework). L importanza delle Alpi è rilevante anche nel quadro europeo (v. Convenzione delle Alpi), costituendo un cuore di biodiversità e un ponte di connessioni fondamentali tra l Europa e l Africa. L Italia è il Paese con maggiore responsabilità per la conservazione delle Alpi, occupando l intero versante meridionale della catena montuosa. La programmazione internazionale relativa e le nostre priorità Il WWF Italia è l organizzazione che ha maggiormente promosso e investito per l avvio del Programma di conservazione ecoregionale nell Ecoregione Alpi, sin dalla fine degli anni 90 promuovendo la fase di ricognizione dei valori di biodiversità, l analisi delle minacce (v. Biodiversity Vision) e le risposte possibili (es. piani di azione dell area prioritaria H1-Laghi Insubrici, primo esempio nell ecoregione Alpi che sta servendo ora da esempio in altre aree prioritarie). A seguito di questo lavoro è nato il Programma Internazionale Alpi, condiviso da Italia, Francia, Svizzera, Austria e con la partecipazione di Germania e Slovenia. I risultati ottenuti in questi anni fanno del Programma Alpi (EALP) una delle migliori esperienze nel Network WWF. Il Programma (EALP), definito secondo un metodo simile ai WWF Standard 14, ha i seguenti target: Aree prioritarie/connettività, Grandi Carnivori e Acque interne. In aggiunta a questi il turismo e l educazione sono considerati temi trasversali. Al raggiungimento di tali target, il WWF Italia partecipa con Attività specifiche (vedi di seguito). In questo momento il WWF Italia ha la leadership per il coordinamento delle attività sui Grandi Carnivori (Orso e Lupo) e lavora su Turismo ed Educazione. Nel prossimo Triennale è fondamentale consolidare l impegno sulle specie, riprendere con maggiori risorse il lavoro sulle Aree prioritarie (Area L - Stelvio e Area I - Alpi Orobie/Grigne) e i corridoi (Corridoio Alpi-Appennino) e partecipare al gruppo di lavoro Freshwater. 14 Il metodo utilizzato per definire il framework internazionale presenta la stessa procedura di definizione di obiettivi presente nei WWF Standard, distinguendosi soprattutto per i termini utilizzati (il framework del Programma Alpi internazionale è stato impostato poco prima della diffusione negli uffici del Network degli Standard WWF). 50

51 SVILUPPO DELL INIZIATIVA Ambito prioritario di riferimento: Conservare la biodiversità Ob. strategico: Assicurare la conservazione delle Alpi attraverso la tutela delle aree prioritarie e delle specie chiave (Grandi carnivori). Ob. Operativo 1: Ridurre i conflitti dei Grandi carnivori con le attività umane attraverso la diffusione di mezzi di prevenzioni dei danni e attività di comunicazione e sensibilizzazione. Ob. Operativo 2: Incrementare il livello di tutela e protezione nelle aree prioritarie, nei fiumi alpini e nelle aree di corridoio ecologico alpine. Ob. Operativo 3: Sviluppare progetti per contribuire alla riduzione dell impatto del turismo e promuovere forme di turismo responsabile. Ob. Operativo 4: Predisposizione di proposte progettuali per attuare le attività previste nel Programma Alpi Internazionale (Gr.carnivori, Aree prioritarie e corridoi, Fiumi e Turismo) ATTIVITÀ 1: GRANDI CARNIVORI Obiettivo Operativo (al 2013): Ridurre i conflitti dei Grandi carnivori con le attività umane attraverso la diffusione di mezzi di prevenzioni dei danni Risultato atteso (ed eventuale Impatto):Contribuire alla riduzione dei conflitti tra grandi carnivori e attività umane agendo in termini di prevenzione danni, aumento sensibilizzazione e diffusione della conoscenza (attività di comunicazione). Indicatore: N. segnalazioni danni/conflitti/casi bracconaggio Descrizione sintetica dell Attività Il Programma Alpi lavora in tutte le Alpi con le comunità locali per accrescere l accettazione e promuovere la convivenza possibile con i Grandi carnivori (GC) Lupo, Orso bruno e Lince. L uso di misure di prevenzione dei danni, come i recinti elettrificati per il bestiame domestico, ha dimostrato che questa convivenza è possibile. I GC sono specie simbolo per testimoniare la presenza del WWF sulle Alpi, con i soci, donatori, i media i cittadini. L azione strategica in termini di comunicazione è legata ai sentieri sulle Alpi. Connessione/integrazione con fil rouge/ambiti identitari e altre Iniziative: Specie Carismatiche e Natura d Italia; Iniziative Oasi, Aree Protette e Fauna selvatica. 51

52 Leve/Prodotti/strumenti dell Attività: utilizzo per la promozione Soci (Orso, Lupo, Lince); raccolta fondi su progetti specifici legati alla conservazione dell Orso e del relativo habitat; Utilizzo di Facebook, twitter, altri social: in caso di emergenza (orsi problematici); Pagine speciali Panda (Lince); Pagine speciali giornali; Momenti pubblici: previsti nel Life Arctos (Az. D1; n. 40/anno); coinvolgimento del volontariato: propedeutic anche al progetto Pastoraloup; Attività istituzionale: Convenzione per la Protezione delle Alpi (Presidenza italiana attualmente), MATTM; Azioni con imprese per prevenzione danni, sentieri (v. progetto con Garmin); Progetti: Gestione Life Arctos (Orso), in corso + 4 proposte da presentare nel in attesa finanziamento. ATTIVITÀ 2: PROTEGGERE LE AREE PRIORITARIE PER LA BIODIVERSITA DELLE ALPI Obiettivo Operativo (al 2013): Incrementare il livello di tutela e protezione nelle aree prioritarie e nelle aree di corridoio ecologico alpine Risultato atteso (ed eventuale Impatto): Sviluppare gli strumenti (e azioni di conservazione) per applicare la conservazione ecoregionale in due aree prioritarie e azioni di connettività in tre aree di connessione. Descrizione sintetica dell Attività: Le aree prioritarie e le aree di connessione rappresentano il cuore dell intera strategia ecoregionale e del Programma Alpi. Solo tutelando efficacemente la biodiversità in questi territori si potrà raggiungere l obiettivo di tutelare le Alpi. Attraverso l attivazione di progetti si lavorerà in due aree prioritarie e in tre aree corridoio (Corridoio ecologico Prov. Sondrio; Biodiversity Assessment Area I Orobie; Biodiversity Asssessment Area L Retiche; Corridoio ecologico Orobie (Cariplo); predisp. Progetto Corridoio Alpi-Appennini (MAVA)). L azione strategica di comunicazione è legata al ruolo dell area per l orso nell Area Prioritaria Adamello-Brenta (Maso Fratton), come esempio di presidio del territorio. Connessione/integrazione con fil rouge/ambiti identitari e altre Iniziative: Natura d Italia; Iniziative Oasi, Aree Protette e Fauna selvatica, Riutilizziamo l Italia (Per eventuali aree di connessione da riqualificare). Leve/Prodotti/strumenti dell Attività: promozione soci su progetti rendicontabili con raccolta fondi su specie simbolo delle aree prioritarie; coinvolgimento del volontariato: in particolare WWF Trentino per Maso Fratton; Media: attività di comunicazione integrata sulle Alpi attivata, es. Collaborazione con 3a serie Fiction Un passo dal cielo per sensibilizzazione; Attività istituzionale: Regioni, MATTM (Prog. Alpi-Appennini); Progetti: corridoio Alpi-Appennini (Fondazione MAVA), Orobie, Galli delle Alpi (Life presentato). 52

53 ATTIVITÀ 3: FIUMI ALPINI Obiettivo Operativo (al 2013): Incrementare il livello di tutela e protezione nelle aree prioritarie, nei fiumi alpini e nelle aree di corridoio ecologico alpine. Risultato atteso (ed eventuale Impatto): attivare azioni di conservazione per la tutela del Fiume Tagliamento e contrastare progetti di sviluppo di piccolo idroelettrico. Descrizione sintetica dell Attività: Il nostro obiettivo è avere, attraverso il nostro lavoro, una migliore condizione dei bacini idrografici alpini, con habitat protetti, ripristinati e interconnessi. L acqua, bene pubblico, è un elemento fondamentale per la vita e le Alpi sono il serbatoio d acqua d Europa. Per questo il Programma Alpi ha come priorità la conservazione dei bacini idrici di alto valore naturalistico. In Italia, il Fiume Tagliamento rappresenta uno dei fiumi più importanti dell intera catena montuosa. Ovviamente in quest ambito sussistono le connessioni con il tema del dissesto idrogeologico, problematica particolarmente rilevante per il territorio italiano. Connessione/integrazione con fil rouge/ambiti identitari e altre Iniziative: Natura d Italia; Iniziative Oasi, Aree Protette e Fauna selvatica, Riutilizziamo l Italia (per eventuali aree di pertinenza fluviale da rinaturalizzare), progetti legati all impronta idrica dei processi produttivi (v. Iniziativa Cibo). Leve/Prodotti/strumenti dell Attività: possibile raccolta fondi sul Fiume Tagliamento; Coinvolgimento del volontariato: in ipotesi, per opere di rinaturalizzazione e per contrasto piccolo idroelettrico; Attività istituzionale: sul tema delle acque e dissesto idrogeologico nelle Alpi; Progetti: Progetto Tagliamento e Progetto Fiume Adda (in corso). ATTIVITÀ 4: PER UN TURISMO RESPONSABILE Obiettivo Operativo (al 2013): Predisposizione di proposte progettuali per attuare le attività previste nel Programma Alpi Internazionale, contribuendo alla sensibilizzazione del turismo slow. Risultato atteso (ed eventuale Impatto): promuovere almeno 4 progetti per la valorizzazione di forme di turismo responsabile. Descrizione sintetica dell Attività: La leva del turismo viene sviluppata nell ambito del Programma Alpi per la sua duplice valenza: riduzione degli impatti del turismo di massa e promozione di forme di turismo responsabile. Sono sviluppate 4 ambiti: campi vacanze, Turismo e Grandi carnivori, Linee guida per il turismo outdoor e la valorizzazione del territorio alpino tramite percorsi multimediali GPS su piattaforme mobili (per 53

54 valorizzare la scoperta della natura vicina a noi a km0 ). L uso del treno, come modalità sostenibile di trasporto sulle Alpi, sarà valorizzato con proposte integrate di mobilità dolce (proseguendo nella collaborazione con i Comuni delle Perle alpine). Per rafforzare l impegno del WWF Italia a sostegno del Programma Alpi si propone di organizzare (in fase di ipotesi rispetto ai fondi disponibili) un evento internazionale che potrebbe essere rappresentato (a partire dal 2013) dalla partecipazione al Pandathlon (iniziativa del WWF Francia che coinvolge gli sportivi) e negli anni successivi da una nostra iniziativa (incentrata in ipotesi sui sentieri natura, come una sorta di staffetta) che possa permettere la partecipazione, il coinvolgimento e l attivazione degli attori del territorio (dai soci, alle istituzioni, dai testimonial ai ricercatori ). Durante questa iniziativa saranno ripresi i messaggi di conservazione, sia rispetto ai valori (specie, aree da salvare, fiumi, ecc.), sia rispetto alle minacce (impatti del turismo di massa, infrastrutture, cambiamenti climatici, ecc.) sia rispetto alle risposte. Leve/Prodotti/strumenti dell Attività: possibili contenuti per promozione soci; Sito: Promozione offerte turistiche responsabili; sentieri (anche attraverso la promozione tramite Facebook, twitter, altri social); Dossier: Turismo e Grandi carnivori (traduzione); Pagine speciali Panda (Turismo e G.C.) e pagine speciali giornali: Turismo sulle Alpi; organizzazione di momento pubblico (da valutare); coinvolgimento del volontariato (se disponibile); Rapporti con imprese: Garmin e altre aziende del settore outdoor; Progetti : 4 Proposte da presentare (v. strategia settoriale Centrale Progetti). ATTIVITÀ 5 COORDINAMENTO E PARTECIPAZIONE AL PROGRAMMA INTERNAZIONALE ALPI Si tratta del complesso dell attività di coordinamento e di partecipazione al board internazionale che gestisce il Programma Alpi (EALP). 54

55 3.INIZIATIVA: Mediterraneo di qualità (Mediterranean Initiative) 2013 La nursery del Mediterraneo a rischio Il contesto (nazionale e internazionale) e la problematica Il Mediterraneo è un mare eccezionale. Contrariamente a quanto troppo spesso si dice non è assolutamente il mare più inquinato al mondo. Non lo è nei fatti, ma lo è nelle parole e nella mente. E questo è un problema. Al contrario, è un area di prioritaria importanza per il WWF (si veda a seguire La programmazione internazionale relativa e le nostre priorità ). Si noti invece che non lo è il Mar Rosso. Il Mediterraneo è unico, e l Italia è lo Stato che ne può godere maggiormente affacciandosi sul freddo e atlantico Alto Adriatico fino al maldiviano Mare di Sardegna, passando al caldo e africano Canale di Sicilia, area ritenuta la nursery dell intero bacino, dove specie d interesse conservativo, come le balenottere, o di interesse economico, come il tonno rosso, vanno a riprodursi. Pur godendo tutti del nostro mare, riteniamo che sia inquinato e che altri mari lontani siano eccezionali, stupendi, esotici, avventurosi. Lo sono ovviamente, ma al Mediterraneo non manca nulla di tutto ciò: oltre ai coralli, noi abbiamo la storia delle persone e dei popoli, che in esso (e di esso) da sempre vivono. Questa errata percezione è presente a tutti i livelli della società: ad esempio chi saprebbe dire con certezza se in Mediterraneo ci sono megattere, mante, barracuda o pesci pappagallo? Pochi, ugualmente si potrebbe dire se si chiedesse di pesci abissali o squali bianchi. Mentre immediatamente risponderebbero affermativamente se chiedessimo a quelle stesse persone se quelle stesse specie vivono nei mari tropicali. Potrebbe non sembrare un problema, invece l assenza o la scarsezza di valore che vengono associate al Mediterraneo determinano da un lato l iniquità di reazioni di scandalo quando il bacino subisce un danno, e dall altro smorzano ogni forma di attivismo da parte dei cittadini, mentre, al contempo, lasciano spazio indisturbato alla manovra delle grandi imprese nello svolgere azioni di sviluppo insostenibili e, questa volta sì, inquinanti. Dato il valore che diamo oggi, ad esempio, a Venezia e la generalizzata cognizione ambientale odierna, nessun politico o semplice cittadino penserebbe di trasformare oggi Marghera in un polo industriale come si fece in passato. È cambiato il valore ad essa associato. Questo passaggio manca ancora nel Mediterraneo. Infatti, lo scarso valore che diamo al Mediterraneo, considerandolo già di per se un mare finito, inquinato, antropizzato, fa si che spinte dalla situazione economica contingente ad esempio le compagnie di estrazione petrolifera stiano forando il Mediterraneo, in particolare nella nursery (il Canale di Sicilia) in lungo e in largo totalmente indisturbate. Quanti sanno, ad esempio, che la Deep 55

56 Horizon, quella del disastro in Golfo del Messico coltiva petrolio di fronte alla Libia, a due passi dalla Sicilia? Questa è una notizia uscita sul Financial Times, ma che non ha avuta nessuna eco sui quotidiani nazionali. Nessun cittadino italiano accetterebbe che si scavasse petrolio in Mar Rosso, mettendo a rischio le barriere coralline, mentre non si preoccupa minimamente se il Ministro Passera, d accordo con il Ministro Clini, riduce, nel 2012, la distanza minima da costa e Aree Marine Protette (Decreto Prestigiacomo) entro la quale è possibile estrarre petrolio. Ciò che è fondamentalmente minacciato in Mediterraneo, e nella nursery siciliana/africana è un ecosistema antropico: un habitat dove comunità locali e specie ormai vivono le stesse pressioni dovute allo sviluppo industriale o commerciale insostenibile che insiste nell area: ad esempio la comunità ittica costiera e la comunità dei pescatori artigianali subisce il medesimo danno ad opera dello sviluppo turistico costiero, o di tipo estrattivo, o a causa delle decisione inique della Comunità Europea. Specie e comunità sono intrinsecamente legate in Mediterraneo. La programmazione internazionale relativa e le nostre priorità Il Mediterraneo è un area prioritaria nell ambito del Global Programme Framework (GPF) del WWF Internazionale. È prioritario nell ambito del Global Marine Programme assieme a West Indian Ocean e South Pacific. Dal 2007 gli uffici WWF mediterranei operano in network in base ad una iniziativa comune detta Mediterranean Initiative. Si sta operando, ora, perché essa venga riconosciuta come una Global Initiative (GI), ossia a livello ri prioritarà come GHOA (Green Heart of Africa) o MTI (Market Transformation Initiative). Dal 2007, il programma WWF Italia è allineato agli obiettivi di breve e lungo termine della Mediterranean Initiative (il Piano di azione internazionale, nella nuova versione e il relativo piano di reporting è strutturato secondo il metodo degli Standard WWF). Nella strategia marina dell Iniziativa Int. Mediterranean Iniziative sono previste azioni di conservazione sul Mediterraneo (in particolare in relazione alla pesca sostenibile e alle aree marine protette) sia azioni da svolgersi sulla minaccia Petrolio e Gas (attraverso ad esempio l uso di una barca vela condivisa tra gli Uffici WWF per svolgere azioni di comunicazione e conservazione su questo aspetto). A questi, si aggiunge poi il grande lavoro sulle Tartarughe, specie considerata prioritaria a livello internazionale. Per il 2013, sul Canale di Sicilia, WWF Italia ha un progetto supportato da un finanziamento in collaborazione con WWF USA dalla Fondazione Annenberg proprio per lavorare su questi temi. Questo finanziamento permetterà la nascita di una stretta collaborazione tra WWF USA e la Mediterranean Iniciative nell ambito del Global Marine Programme. 56

57 SVILUPPO DELL INIZIATIVA Ambito prioritario: Conservare la biodiversità 1 Ob. strategico (2025 come da Mediterranean Initiative): Mobilize the Public, Build Political Will : Entro il 2025, il WWF Italia ha indotto nel pubblico un cambio radicale di percezione circa il valore del Mediterraneo, facendo in modo che l opinione pubblica e le comunità locali operino affinché si crei quella volontà politica necessaria per proteggere l ecosistema e le economie sostenibili in esso attivate 15. Ob. operativo 1: (al 2017, come da Mediterranean Initiative 16, Entro il 2017, il WWF Italia avrà facilitato la nascita di gruppi di cittadini impegnati per la protezione del Mediterraneo e delle economie sostenibili in esso attivate 17 ). Entro il 2017, il WWF Italia opererà a livello istituzionale per determinare, grazie al supporto delle comunità locali, la volontà politica per determinare la protezione del Mediterraneo e delle economie sostenibili in esso attivatee Ob. strategico (al 2025 come da Mediterranean Initiative): Create solutions, promote innovation & multiplication : Entro il 2025, il WWF Italia ha facilitato la nascita di una rete di scambio di soluzioni e buone pratiche tra aree marine e costiere dove le comunità locali e il WWF, operando in sinergia con tutti gli attori locali, nazionali ed internazionali, operino per proteggere l ecosistema e le economie sostenibili in esse concresciute 19. Ob. operativo 1: (al 2017, come da Mediterranean Initiative 20, Entro il 2017, il WWF Italia avrà facilitato l adozione di approcci economici innovativi al fine di attivare in siti pilota la protezione del Mediterraneo e delle economie sostenibili, in esso concresciute; il tutto secondo piani di gestione EBM (termine tecnico per descrivere la gestione ecosistemica di habitat, specie e comunità locali) 21. Entro il 2017, il WWF Italia, in collaborazione con gli altri uffici WWF nel Mediterraneo avrà replicato il proprio sito pilota di gestione EBM (si veda ob. precedente) in almeno un'altra area del Mediterraneo (nord Africa, Turchia o altro paese mediterraneo EU) By 2025, the Mediterranean Initiative has induced a transformational change in the public perception of the value of the marine and coastal environment, mobilized millions of people and key constituencies, and generated the political will and economic incentives to achieve an ecosystem based management of marine resources. 16 in progress rispetto al 2015 della Programmazione del WWF Italia. 17 By 2017, the MI has built platforms to engage people, CSOs, marine resource actors, markets and scientists to influence marine policies and management decisions towards the protection of ecosystems and biodiversity and the sustainable management of economic activities. 18 By 2017, the MI has transformed the enabling conditions to achieve effective ecosystem based resource management by influencing reforms of key policies and governance, supporting implementation processes and engaging the private sector in adopting sustainable business practices. 19 By 2025, a network of coastal and marine areas, their communities and economic actors have generated innovative solutions for protecting biodiversity features to secure benefits through blue/green economies. These solutions are multiplied by the MI and mainstreamed into policies and economic practices. 20 in progress rispetto al 2015 della Programmazione del WWF Italia. 21 By 2017, innovative approaches and practical solutions for biodiversity protection and financing are in place to achieve EBM fisheries, effective MPAs, flagship species conservation measures, nature-based tourism, resulting in ecological, social, and economic benefits. 22 By 2017, The MI has replicated and spread the solutions generated by the coastal and marine network of practitioners (including CSOs, Governments, private and public sectors, communities, etc) across the region and mainstreamed them into policies, management processes and markets. 57

58 ATTIVITÀ 1 LA NURSERY DEL MEDITERRANEO A RISCHIO Obiettivo operativo (entro il ): Promuovere differenti proposte corali di impegno nella protezione, in particolare, del Canale di Sicilia: la nursery del Mediterraneo e del Mediterraneo in generale (con i pescatori artigianali, le comunità delle piccole isole, i cittadini costieri minacciati dall estrazioni petrolifere). Risultati attesi (come da Mediterranean Initiative): Azioni di comunicazione per mobilitare le persone ad agire a sostegno della conservazione delle risorse marine e la gestione sostenibile delle risorse nel Canale di Sicilia (e del Mediterraneo). Azioni di ricerca scientifica finalizzata a generare le conoscenze necessarie per informare il pubblico e i decisori al fine di orientare le decisioni politiche a favore della conservazione del Mediterraneo, del Canale di Sicilia e della corretta gestione delle sue risorse. Pescatori artigianali (MedArtNet, Forum della pesca) e gestori di aree marine protette (MedPAN) impegnati con il WWF (e altre organizzazioni della società civile) nei processi di gestione delle risorse marine per il conseguimento del buono stato ecologico del Mediterraneo, del Canale di Sicilia e della corretta gestione delle sue risorse. L impegno dei cittadini, generato da WWF, fa in modo che essi costituiscono entità definibili quali quelle afferenti alla cittadinanza attiva volte ad influenzare le riforme politiche necessarie per la conservazione del Mediterraneo, del Canale di Sicilia e della corretta gestione delle sue risorse Le azioni suddette hanno generato l interesse a farsi soci del WWF Italia in base ad un processo di delega del cittadino verso WWF Italia. Descrizione sintetica dell attività: Attraverso azioni contigue sul campo e attraverso comunicazione nazionale e internazionale si creeranno le condizioni per valorizzare, sull Isola di Pantelleria, nell arcipelago delle Pelagie, in Sicilia (e a supporto in altre regioni italiane), comunità di cittadini (e di isolani) aventi lo scopo di proteggere il Mediterraneo, la nursery e le loro livelihood 24. Si realizzeranno le seguenti azioni: Informazione 1. Utilizzo di una barca a vela (nazionale o della Mediterranean Initiative) come testimonial dello stato del Mediterraneo: la barca è la principale sorgente di informazione; dove si ferma realizza un documentario che gira su un canale media nostro (web TV) o in accordo con una televisione nazionale. A bordo ragazzi delle scuole superiori, esperti, gente comune in base a concorso a premi (potrebbe proporsi a COOP), nostri attivisti, comitato scientifico, etc. La barca a vela del WWF deve divenire una sorta di Calypso di Cousteau, con sponsorizzazione 23 Si noti come in questo caso gli obiettivi operativi riferiti alle Attività non sono gli stessi di quelli illustrati nell impostazione generale (come realizzato per le varie altre Iniziative) in quanto nella nostra programmazione l obiettivo operativo prevede la declinazione 2013 mentre nella Mediterranean Initiative è al le condizioni minime per determinare una vita dignitosa dal punto di vista naturale, fisiologico ed economico). 58

59 dell equipaggio a bordo (azione da sviluppare nello specifico e sincronizzata con quanto si fa per la Mediterranean Initiative). 2. Campagna stampa sui rischi da petrolio (ad esempio sovracopertina nera per un quotidiano nazionale, sciopero della pesca, vele nere sulla barca a vela nostra testimonial, etc). 3. Web site ad hoc con news positive e negative. Attivismo 1. Prevedere spazio a bordo della barca a vela per gli attivisti impegnati sia nella descrizione delle meraviglie mediterranee (panda-subaquei per il Mediterraneo; studenti universitari volontari, ) sia come testimonial delle estrazioni petrolifere (giornalisti a bordo sul modello you-reporter). 2. Richiesta di segnalazioni a velisti, canoisti e subacquei sensibili, a noi vicini. 3. Organizzazione di conferenze, banchetti informativi, azioni nei punti più a rischio 4. Spazio a bordo della barca o nelle azioni sul campo svolto attraverso collaborazione con la grande distribuzione (come con COOP per album figurine). Lobby istituzionale e rapporti con gli stakeholders 1. Lavoro istituzionale classico svolto in base alle nostre esperienze per promuovere una pianificazione spaziale delle attività estrattive; pianificazione che riduca al minimo il rischio ambientale di aree prioritarie in Mediterraneo. 2. Alleanze con pescatori, comunità locali, gestori di aree protette, etc. 3. Il lavoro istituzionale deve essere rendicontato, poi, attraverso comunicazione pubblica al fine di ottenere la delega (tramite l associarsi all associazione) dei cittadini non attivisti; la comunicazione a riguardo deve essere ben studiata e programmata. Finanziamento 1. Per il 2013, sul Canale di Sicilia, abbiamo un finanziamento ottenuto in collaborazione con WWF Stati Uniti dalla Fondazione Annenberg proprio per lavorare su questi temi. Il finanziamento Annenberg non prevede al momento attuale l investimento in un charteraggio di una barca a vela. Da investigare la possibilità. 2. Nella strategia Marina della Mediterranean initiative sono previste sia azioni da svolgersi sulla minaccia Petrolio e Gas sia l uso di una barca vela condivisa tra gli Uffici per svolgere azioni di comunicazione e conservazione. Connessione/integrazione con fil rouge/ambiti identitari e altre Iniziative: Natura d Italia e Iniziative Oasi, Aree Protette e Fauna selvatica (il contesto delle aree protette); Cibo (tema del consumo sostenibile di pesce minacciato dalla erronea gestione del Mare Mediterraneo, dal rischio petrolio). Leve/Prodotti/strumenti dell Attività: workshop finanziati da progetti internazionali; dossier in elaborazione (previsto per maggio 2013); siti WEB ad hoc e sito WWF Un Mediterraneo di qualità. Coinvolgimento del volontariato, a supporto di ogni azione; Rapporti con le Imprese e con le GI internazionali, rapporti con WWF mediterranei e WWF internazionale, comunicazione a livello globale 59

60 4.INIZIATIVA: Oasi, Aree Protette e Fauna selvatica Il contesto (nazionale e internazionale) e la problematica La biodiversità in Italia è ricca ma a rischio. I vari strumenti implementati negli anni (le nostre Oasi, le Aree protette, le Riserve, Natura2000) costituiscono attualmente un complesso sistema ma spesso non efficace ed efficiente e soprattutto non risolve la problematica del complesso del territorio su cui si esplicitano le minacce, anche latenti e poco conosciute, che mettono a serio rischio la sopravvivenza stessa della biodiversità. Nonostante l approvazione della Strategia per la Biodiversità (2010), risultato anche dell attività di lobby del WWF Italia, ad oggi non si registrano sviluppi positivi o misure atte a rendere tala Strategia uno strumento fattivo sul territorio. Le aree protette italiane inoltre attualmente sono investite da un dibattito tendente a introdurre elementi di modifica della normativa di riferimento che ne snaturerebbero la funzione istituzionale primaria. D altra parte il sistema dei parchi ha in sé ancora un enorme potenzialità inespressa che rischia di sfuggire per sempre se questi non diventano leader di processi di conservazione attiva e di sviluppo sostenibile, con il coinvolgimento delle comunità locali. In questo contesto le Oasi del WWF rappresentano modelli di riferimento anche per la modalità di gestione che vedono protagoniste le associazioni di cittadini nel perseguimento di un interesse pubblico generale, da promuovere per il futuro attraverso un ampia operazione di sensibilizzazione e formazione. In questo quadro, anche il territorio in generale assume importanza (per evitare la frammentazione, per affrontare le minacce, etc) e l attenzione alla tutela della fauna selvatica. La caccia in Italia, sia nella forma illegale del bracconaggio, sia nella forma legale (autorizzata con provvedimenti regionali o nazionali), rappresenta un problema di conservazione, politico e sociale. La caccia in Italia è: uno dei fattori che contribuiscono alla perdita di biodiversità. (legata ad altri fattori negativi quali il consumo del suolo, gli inquinamenti, i cambiamenti climatici, etc. ); un tema che suscita attenzione da parte delle istituzioni europee ed italiane (nazionali e regionali); un tema seguito a livello locale da sezioni, volontari, etc. del WWF; un tema di grande impatto emotivo, che ha sempre suscitato grande interesse da parte dei Soci WWF e più in generale della pubblica opinione. La programmazione internazionale relativa e le nostre priorità Il livello d interesse del WWF Internazionale rispetto alle aree protette è sempre stato prioritario caratterizzato, nel segno dell impostazione data dall IUCN sin dal V Congresso Mondiale sulle Aree Protette svoltosi nel 2003 a Durban, da un estrema attenzione al coinvolgimento delle comunità locali nella gestione di queste. Considerando che secondo i documenti dell UE la aree rientranti nella Rete Natura2000 rappresentano il maggior contributo comunitario alla tutela della biodiversità europea, il lavoro che il WWF è in grado di porre in essere iniziando dalle aree di sua diretta competenza, le Oasi (proseguendo e 60

61 implementando quello già in itinere) potrebbe costituire l avvio di una nuova fase nell applicazione delle direttive Uccelli e Habitat, estendendole ovviamente ad altre aree per attività di formazione (in merito in particolare alla gestione della biodiversità). Secondo il percorso VMR (valori-minacce-risposte) si agirà quindi identificando e sensibilizzando in merito ai valori della biodiversità, sulle minacce che tali valori subiscono e sulle risposte con le quali si comunica una conservazione/gestione attiva e non solo di denuncia (crisi dei valori/impatto delle minacce). Il sistema Oasi può risultare molto utile a tal fine: comunicare le risposte (gestione, planning, species conservation, educazione, comunicazione, formazione), oltre a comunicare valori e minacce Per quanto riguarda nello specifico la tutela della fauna selvatica, il WWF Italia ha sempre seguito in maniera costante e qualificata, in merito alle problematiche legate all attività venatoria, con attività a tutto campo: lobby istituzionale, campi antibracconaggio, azioni legali giudiziarie 25 con conseguente investimento anche di risorse umane (staff e volontari) ed economiche. Il motivo è dovuto alla particolare situazione italiana in cui l attività venatoria per motivi culturali, storici, politici- viene gestita e normata in maniera quasi sempre non sostenibile, e non rispettando i criteri scientifici, né le normative internazionali di tutela delle specie. Il controllo dell attività venatoria, la diminuzione dei suoi impatti negativi, il valore scientifico, educativo e formativo di queste attività, sono uno degli strumenti anche per rendere operativa la Strategia nazionale per tutela della biodiversità (tra gli strumenti per la sua concreta attuazione in Italia si registra anche la lotta al bracconaggio). A livello della programmazione del WWF internazionale il bracconaggio è indicato come una delle minacce principali alla biodiversità. Per tali motivi è ora importante continuare ed implementare le iniziative sulla caccia e tutela della fauna selvatica, arricchendole con l integrazione anche nelle Iniziative, in particolare Alpi e Mediterraneo, nonché valorizzandole attraverso uno dei fil rouge/ambito identitario (ove possibile), dando anche un respiro internazionale. 25 Ad esempio, per la stagione venatoria 2012/13, che si concluderà a gennaio 2013, sono stati avviati 15 ricorsi amministrativi e numerose azioni di lobby, per l 80 % con esito positivo. 61

62 SVILUPPO DELL INIZIATIVA Ambito prioritario: Conservare la biodiversità Ob. strategico: Contribuire a conservare la biodiversità in Italia a favore di fauna selvatica, habitat e servizi ecosistemici nelle ecoregioni Alpi e Mediterraneo, in particolare attraverso la gestione di aree protette efficaci ed efficienti e le Oasi. Per Oasi e Aree Protette: Ob. Operativo 1: Diffondere la consapevolezza e la cultura della gestione della biodiversità in Italia, valorizzando nostri metodi e competenze Ob. operativo 2: Sostenere e rafforzare il sistema di aree protette italiane (comprese le aree di Rete Natura 2000) riposizionando l Associazione come interlocutore primario rispetto all opinione pubblica e quindi rispetto al mondo istituzionale, culturale e scientifico. Ob. Operativo 3: Conseguire una focalizzazione sul sistema delle Oasi per proporre modelli di gestione sostenibile del territorio. Per la tutela della fauna selvatica: Ob. Operativo 1: Ridurre e contrastare la pressione venatoria (illegale e legale) sulla fauna selvatica in Italia. Ob. Operativo 2: Rafforzare la consapevolezza nei soci e nei sostenitori del grande impegno del WWF a sostegno della fauna selvatica e delle specie carismatiche in Italia e nel mondo (soprattutto in merito alle due ecoregioni Alpi e Mediterraneo), connettendo le azioni di conservazione per la fauna selvatica in Italia e le attività di contrasto della caccia, alla conservazione della biodiversità nel mondo Sezione: Oasi e Aree Protette ATTIVITA 1 PER UNO VALUTAZIONE DELLO STATO DELLA NATURA IN ITALIA Obiettivo operativo: Diffondere la consapevolezza e la cultura della gestione della biodiversità in Italia, valorizzando nostri metodi e competenze Risultato atteso:contenuti aggiornati sulla biodiversità italiana utili per l interlocuzione con il pubblico, con le Istituzioni e con le Imprese. Sviluppo di progettualità. 62

63 Descrizione sintetica dell attività: La centralità del capitale naturale viene assunta prendendo come riferimento la Strategia Nazionale sulla Biodiversità e individuando le necessarie forme di collaborazione e produrre annualmente una relazione sullo stato della natura d Italia, anche in biodiversity management relazione alla gestione e alle problematicità delle aree protette e della aree di Rete Natura 2000, con l obiettivo di fare cultura e diffondere le buone pratiche di cui siamo portatori in ambito di (in particolare l applicazione dei WWF Standard). Oltre a uno specifico rapporto sullo stato della natura, si intende predisporre una valutazione economica dei servizi ecosistemici valutando in una fase iniziale su quali aree protette o altre aree concentrare l analisi e contestualmente predisporre uno studio analogo sul sistema Oasi (attraverso la promozione di progetti sperimentali sulla base del cosiddetto TEEB - The Economics of Ecosystems and Biodiversity volto a valutare i benefici derivanti dai servizi ecosistemici - e/o del progetto Invest del WWF USA), progettualità quindi da sviluppare. Connessione/integrazione con fil rouge/ambiti identitari e altre Iniziative: Natura d Italia e Iniziative Nuova Economia (valore del capitale naturale), Alpi (in particolare le attività relative alle aree prioritarie e alla connettività) e Mediterraneo (in particolare per le aree protette marine). Leve/Prodotti/strumenti dell Attività: Produzione di un Rapporto annuale sullo stato della natura e della biodiversità italiana, declinato a livello regionale con focus specifici sulle aree protette. Il rapporto dovrebbe anche contenere una verifica del raggiungimento degli obiettivi 2020 individuati dalla CBD (Convenzione sulla Diversità Biologica); Attività istituzionali; Coinvolgimento del volontariato per la segnalazione dei dati (a partire dal monitoraggio dei SIC/Oasi concluso nel 2012); Attività di comunicazione. ATTIVITA 2 PER UN POSIZIONAMENTO RINNOVATO SUI SISTEMI DI AREE PROTETTE Obiettivo operativo (entro il 2013): Sostenere e rafforzare il sistema di aree protette italiane (comprese le aree di Rete Natura 2000), riposizionando l Associazione come interlocutore primario rispetto all opinione pubblica e rispetto al mondo istituzionale, culturale e scientifico. Risultato atteso: Pluralità di contatti, di relazioni e di progetti con le aree protette (anche afferenti al sistema Natura 2000) e rinnovata attenzione al tema della conservazione della biodiversità tramite i sistemi di tutela. Descrizione sintetica dell attività: Concentrare in via prioritaria l attenzione (anche in collaborazione con la Rete WWF) per rafforzare in termini propositivi i rapporti con gli Enti gestori delle Aree protette e con le Regioni in funzione della gestione delle aree di loro competenza; individuando un 63

64 ambito simbolico 26 a livello nazionale (possibilmente d interesse anche internazionale) e un ambito simbolico in ciascuna regione su cui avviare iniziative tese a un coinvolgimento dell opinione pubblica e una piena assunzione di responsabilità da parte degli organi preposti. Parallelamente s intende intervenire tramite attività di policy nel dibattito che interessa la legge quadro sulle aree protette, l urgenza dell adozione dei piani di gestione delle aree Natura 2000, la qualità della gestione delle aree tutelate e in sede di pianificazione paesaggistica regionale (ad esempio tramite la collaborazione con la Rete per la realizzazione di osservazioni ai Piani Parco e ai Piani Paesaggistici) al fine di garantire l interconnessione tra le varie aree protette e un corretto rispetto di Rete Natura Si valuterà la possibilità di proporsi a tutti gli enti territoriali che gestiscono siti con il primo convegno nazionale di Wildlife management delle Oasi e delle Aree protette oppure di organizzare, a partire dalle esperienze già esistenti, corsi di formazione sul funzionamento della macchina parco e/o sulle metodologie di definizione di piani di gestione (es. WWF Standard). Connessione/integrazione con fil rouge//ambiti identitari e altre Iniziative: Natura d Italia e Iniziative Alpi (in particolare le attività relative alle aree prioritarie e alla connettività) e Mediterraneo (in particolare per le aree protette marine). Leve/Prodotti/strumenti dell Attività: Coinvolgimento della Rete e del Volontariato; Seminari di formazione per gestori di aree protette terrestri e marine per pianificazioni efficaci ed efficienti (tramite WWF Standard, Analisi delle minacce, etc); Attività di policy; Comunicati stampa; sviluppo di progettualità. ATTIVITA 3 LE OASI COME LUOGHI DELL ECCELLENZA Obiettivo operativo (entro il 2013): Conseguire una focalizzazione sul sistema delle Oasi per proporre modelli di gestione sostenibile del territorio. Risultato atteso: I luoghi delle Oasi risultano piattaforme sulle quali sono attivate sinergicamente varie iniziative, facendone percepire a livello esemplare la ricaduta concreta della nostra azione. Descrizione sintetica dell attività: Il sistema delle Oasi è per sua storia e per sua natura in grande parte un espressione territoriale, si presta pertanto a rinsaldare un rapporto dell Associazione coi suoi associati e con i sui sostenitori. A tal fine tutte le Oasi, nel loro complesso sistema, devono essere considerate non come un elemento parallelo alle attività del WWF, ma riferimento centrale su cui convogliare iniziative per la loro valorizzazione, promozione e quindi per il loro miglioramento gestionale e di promozione territoriale sostenibile (in connessione con tutte le reti esistenti, ad esempio con quella delle Fattorie del Panda). 26 Si pensa anche alla realizzazione di format informatici attivabili se necessario anche per garantire una partecipazione ed un dibattito su una singola situazione rispetto alla quale s intende sollevare attenzione e cercare aggregazione. 64

65 La Festa Oasi non solo deve rimanere l evento centrale del WWF sul tema delle aree protette, ma deve sempre maggiormente assumere il significato di festa della natura d Italia, accentuando il volano della partecipazione e cercando di allargare questa ad altri soggetti gestori (come il Corpo Forestale dello Stato), senza però perdere l identità e la riconoscibilità maturata. Come già espresso, inoltre, il sistema delle Oasi deve rappresentare l elemento operativo di una politica e di un posizionamento sulle aree protette e su Rete Natura 2000 (v. attività precedente) oltre a un volano di nuove economie sostenibili. Si intende quindi individuare annualmente un numero di Oasi estremamente ristretto su cui realizzare progetti di conservazione e fruizione che possono rappresentare esempi alti e concreti di riferimento per tutto il mondo delle aree protette e che si prestino a essere sostenuti da Istituzioni e privati anche tramite un sostegno popolare teso ad aumentare la base sociale dell Associazione e che aumentino la percezione dell azione del WWF come coincidente anche agli interessi delle popolazioni residenti;. Si propone inoltre di individuare ambiti di crescita del sistema delle Oasi attraverso forme di affidamento economicamente supportate, valutando in via prioritaria gli ambiti demaniali del contesto alpino che costituiscono elemento di connessione naturale tra aree protette e che rientrano tra le aree prioritarie individuate nell elaborazione ecoregionale. Al fine della valorizzazione del sistema Oasi: -si procederà alla predisposizione di forme di accordo o gemellaggio con altri soggetti di carattere internazionale che operano nella conservazione dei beni naturali (ad es. National Trust o Conservatoire du Littoral); - si realizzerà presso le Oasi iniziative e attività di coinvolgimento e partecipazione tese ad avvicinare al WWF visitatori e residenti creando anche forme di fidelizzazione popolare che possano servire come supporto volontario alle attività delle singole Oasi. Connessione/integrazione con fil rouge//ambiti identitari e altre Iniziative: Natura d Italia e Iniziative Nuova Economia (nuovi modelli di produzione), Alpi (in particolare le attività relative alle aree prioritarie e alla connettività) e Mediterraneo; Iniziativa Cibo (in connessione con Terre delle Oasi). Leve/Prodotti/strumenti dell Attività: Festa Oasi (evento nazionale); contenuti da valorizzare attraverso la comunicazione (Oasi come luoghi di eccellenza); Coinvolgimento del volontariato; Rapporti con le imprese; progettualità da sviluppare. Approfondimento: il ruolo della Rete auspicato per l attuazione dell Iniziativa Essendo il tema incentrato su elementi che hanno un fortissimo connotato territoriale ed uno stretto legame con soggetti che interagiscono soprattutto in sedi regionali e locali, l attivazione coordinata e sinergica dell intera Rete WWF costituisce l elemento condizionante dell Iniziativa. Sulla base di una schematizzazione degli interventi 65

66 preventivamente concordata e predisposta, il contributo della Rete del WWF potrebbe articolarsi sulle seguenti azioni: una costanza di rapporti propositivi con tutti gli Enti Parco Nazionali; un rapporto continuativo con gli Assessorati regionali all Ambiente in relazione non solo ai Parchi Regionali ma anche alle Aree Natura 2000; sulla base di formulari predisposti, il monitoraggio di alcuni elementi e parametri gestionali delle aree protette e degli interventi regionali in tema di conservazione della natura; l eventuale costituzione di aggregazioni nuove ed aperte che possano rafforzare l azione di una o più aree protette, eventualmente anche d interesse regionale, al fine di una sorta di adozione da parte dei cittadini; un analisi dello stato della pianificazione paesistica di competenza al fine di verificare la correttezza delle scelte sui territori ricadenti nelle aree protette o che potrebbero essere funzionali a queste per migliorarne l efficacia (compresi gli ambiti di Rete Natura 2000); Sezione Tutela della Fauna selvatica ATTIVITA 1 CONTRASTO ALLA PRESSIONE VENATORIA Obiettivo operativo (al 2013): Ridurre e contrastare la pressione venatoria (illegale e legale) sulla fauna selvatica in Italia. Risultato atteso: Riduzione della pressione venatoria. Descrizione sintetica dell attività: L attività è composita in quanto prevede attività di policy, dell Ufficio Legale e legislativo e della Rete (in particolare la rete delle Guardie di Vigilanza Volontaria. Le azioni sono volte: - al miglioramento nell applicazione ed implementazione delle norme europee per la tutela della fauna selvatica da parte dello Stato e delle Regioni (strumenti: monitoraggio legislativo; lobby istituzionale; azioni giudiziarie); - contrasto a violazioni da parte di Regioni e/o Stato delle norme europee ed internazionali sulla tutela della fauna selvatica; - contrasto a caccia illegale (strumenti: azioni giudiziarie; lobby istituzionale; guardie volontarie; alleanze); - educazione, formazione, coordinamento (strumenti: lobby istituzionale; guardie volontarie; alleanze, rete Avvocati su tutela fauna); - sostegno dell attività di vigilanza volontaria mediante corsi di formazione-aggiornamento, promozione e diffusione risultati, organizzazione campi antibracconaggio (Salerno, Ischia, Stretto Messina, Brescia); - in fase di verifica: 66

67 - dossier sul bracconaggio e sul commercio legale e illegale in Italia (potrebbe risultare un appuntamento annuale); - iniziativa specifica sul tema richiami vivi (sensibilizzazione e denuncia, controlli sul campo, azioni politiche e giuridiche per il riconoscimento della pratica dei richiami vivi come maltrattamento animali con azioni a livello italiano e europeo); - iniziative per una regolamentazione del prelievo venatorio sulle specie tuttora cacciabili ma con status di difficoltà o declino (vedasi documento ISPRA 2010 Linee guida per calendari venatori). Connessione/integrazione con fil rouge/ambiti identitari e altre Iniziative: Natura d Italia e Iniziative Nuova Economia (nuovi modelli di produzione), Alpi (in particolare le attività relative alle aree prioritarie e alla connettività) e Mediterraneo; Iniziativa Cibo (in connessione con Terre delle Oasi). Leve/Prodotti/strumenti dell Attività: Festa Oasi (evento nazionale); contenuti da valorizzare attraverso la comunicazione (Oasi come luoghi di eccellenza); Coinvolgimento del volontariato; Rapporti con le imprese; progettualità da sviluppare. ATTIVITA 2 VALORIZZAZIONE DELL IMPEGNO SULLA FAUNNA SELVATICA ITALIANA Obiettivo operativo (al 2013): Rafforzare la consapevolezza nel pubblico (anche nei soci e nei sostenitori) del grande impegno del WWF a sostegno della fauna selvatica e delle specie carismatiche in Italia e nel mondo (soprattutto in merito alle due ecoregioni Alpi e Mediterraneo), connettendo le azioni di conservazione per la fauna selvatica in Italia e le attività di contrasto della caccia, alla conservazione della biodiversità nel mondo. Risultato atteso: maggiore consapevolezza delle connessioni locali-globali nella conservazione della biodiversità presso pubblici di riferimento specifici (da valutare indicatori ad hoc), valorizzazione delle competenze esistenti nell ambito della Rete WWF. Descrizione sintetica dell attività: L attività si sviluppa in stretta connessione con il fil rouge/ambito identitaro Specie carismatiche, prevedendo in ipotesi lo sviluppo di specifica sezione del sito WWF Italia dove vengono raccontati e aggiornati i progetti, le azioni e i risultati portati avanti dalla squadra WWF in Italia e nel mondo (molte di queste news sono giù disponibili nel Network WWF, v. Conservation bites). Gli ambiti di approfondimento potrebbero essere: - progetti di conservazione (in particolare quelli su cui stiamo raccogliendo fondi, in modo da fornire rendicontabilità specifica a soci e donatori di quanto stiamo facendo con i fondi ricevuti); 67

68 - Oasi (link con il sistema Oasi); - attività giuridica e normativa su tutela fauna (azioni legali, proposte normative, ), comprendente invito a sostenere economicamente le nostre iniziative legali e modalità per farlo (in fase di verifica); - attività di vigilanza sul campo (dando adeguata visibilità al grande lavoro sul campo delle nostre guardie volontarie); - attività e notizie dei CRAS/CRASE e collegamento con il volontariato; - azioni (centrali e periferiche, sia tramite ufficio CITES sia vigilanza) sul commercio di animali e piante; - newsletter a cui potersi iscrivere dovrebbe raccogliere e diffondere le novità con brevissimi messaggi contenenti link al sito per i relativi approfondimenti (da verificare); - uscite coordinate sui media e stesura di dossier e di posizionamenti sul tema (da verificare). Connessione/integrazione con fil rouge/ambiti identitari e altre Iniziative: Specie carismatiche, Natura d Italia e Iniziative Alpi e Mediterraneo. Leve/Prodotti/strumenti dell Attività: Coinvolgimento del volontariato;attività di comunicazione da verificare (v. sito); progettualità da sviluppare. 68

69 5.INIZIATIVA: Riutilizziamo l Italia (Land Transformation) Il contesto (nazionale e internazionale) e la problematica Il consumo del suolo è riconosciuto come uno dei principali fattori di minaccia della biodiversità in Europa e in particolare in Italia ove la pervasità degli abusi e della crescita del fenomeno sono ormai riconosciuti anche a livello governativo. La problematica quindi consiste nella crescita progressiva del consumo di suolo e di territorio, considerata anche la varietà di attori e regolamenti che in essa sono coinvolti, dalle istituzioni alle imprese, dalle pianificazioni di area vasta ai piani d intervento. Tutti questi livelli vanno affrontati con strumenti e alleanza adeguate, significando così la valenza dell Iniziativa tramite analisi e contributi scientifici e costruendo una proposta integrata incentrata sul riuso di manufatti e spazi, a partire dalla creatività delle comunità. La programmazione internazionale relativa e le nostre priorità L Iniziativa afferisce al recente Programma del WWF internazionale Land transformation e agisce sui cosiddetti drivers di impatto sulla biodiversità definiti nel Global Programme Framework, in particolare il consumo del suolo. La nostra priorità sul tema è stata affermata negli ultimi anni grazie al presidio istituzionale, alle collaborazioni (Convenzione con il FAI, rete docenti e Università, etc) e l avvio dell attivazione delle comunità. Il recupero di aree/manufatti dismesse/i o abbandonate/i con funzioni pubbliche (verde, attività ricreative, etc), dev essere letto in modo coerente sia in funzione della realizzazione di reti urbane di aree protette, sia come promozione di riappropriazione sociale degli spazi che porta a un rinnovato presidio (e quindi tutela sul lungo termine) e a un aumento di sensibilizzazione rispetto alla risorsa suolo e spazio (anche in connessione con l Iniziativa One Planet Food e in particolare con il tema dell agricoltura/sviluppo rurale). Il messaggio centrale dell iniziativa Riutilizziamo l Italia adottato nel corso del lancio 2012: Non serve un altro territorio da consumare, serve un grande progetto di riqualificazione per riscoprire un altra Italia. L iniziativa si è sostanziata attraverso la raccolta di segnalazioni dei cittadini (v. sulle aree e sui manufatti da ri-utilizzare per fini sociali e ambientali sul territorio nazionale. L'azione, sperimentalmente lanciata nel 2012, prevede il coinvolgimento della rete e degli attivisti (mappatura delle aree, la descrizione fotografica, la compilazione di una tabella descrittiva). Nel 2012 è stata anche istituita una rete di docenti alla scala nazionale che stanno fornendo il loro contributo sui progetti e sulle proposte già esistenti su varie tipologie di aree dismesse (oltre al futuro coinvolgimento degli studenti). 69

70 Si segnala che la presente scheda è stata redatta in base ai documenti prodotti finora e in particolare ai risultati dell incontro di programmazione con gli attivisti sulle Iniziative realizzato il 17/11. SVILUPPO DELL INIZIATIVA Ambito prioritario: Conservare la biodiversità Ob. Strategico: Restaurare habitat e servizi ecosistemici compromessi Ob. operativo 1: Promuovere una proposta corale di riuso del territorio, tramite la restituzione dell Iniziativa Riutilizziamo l Italia Ob. operativo 2: Promuovere laboratori di sperimentazione sul riuso del territorio Ob. operativo 3: Costruire advocacy e proposte per chiedere in vari contesti istituzionali l arresto del consumo di nuovo suolo (anche attraverso strumenti normativi innovativi). ATTIVITA 1 VALORIZZAZIONE DELLA RACCOLTA DI SEGNALAZIONI RIUTILIZZIAMO L ITALIA 2012 Obiettivo operativo (entro il 2013): Promuovere una proposta corale di riuso del territorio, tramite la restituzione dell Iniziativa Riutilizziamo l Italia Risultato atteso (e impatti): valorizzazione dei risultati dell Iniziativa Riutilizziamo l Italia, costruzione di una collaborazione positiva e trasversale (associazioni e Università), scambio di esperienze e creatività, entusiasmo nella riappropriazione del territorio. Descrizione sintetica dell attività: La raccolta delle segnalazioni dell Iniziativa Riutilizziamo l Italia 2012 si è conclusa il 30/11 con un risultato molto positivo (circa 600 schede con informazioni relative ad aree e manufatti dismessi e a proposte di riutilizzo). Tale risultato è stato comportato da tre fattori positivi: un ottimo gruppo di lavoro appassionato e competente che saputo costruire collaborazioni gratuite con molteplici soggetti, una buona proposta comunicativa e infine una corrispondenza con l attualità, che trova nel riuso una delle risposte alla crisi. Si sta riflettendo, al di là del piano operativo qui presentato per il 2013, di rilanciare la raccolta di segnalazione a fine 2013 (per concluderla nel 2014 e valorizzarne i risultati nel 2015). 70

71 Secondo il piano di lavoro dell Iniziativa 27, è stato previsto un seminario (in ipotesi di 1,5 giorni) di restituzione dei risultati (da prevedere preferibilmente dopo le Elezioni, in ipotesi i primi di marzo, da valutare in merito alle altre scadenze di Programma, nello specifico Earth Hour 23/03/2013). Gli Obiettivi del seminario sono stati così definiti e condivisi anche con la rete docenti: rilanciare l Iniziativa individuando anche dal punto di vista della comunicazione un messaggio/slogan unificante (ad es. non più di un metro cubo fuori dal perimetro urbano ); dopo un analisi ragionata dei risultati della raccolta di segnalazioni (in corso), compiere una selezione dei casi esemplari (da trasporre anche in poster) di interesse nazionale su cui impostare vertenze/interlocuzioni istituzionali; creare e lanciare i laboratori territoriali urban lab, con una forte interazione tra i cittadini singoli o organizzati, la rete territoriale WWF e la rete docenti; fare una prima cernita degli strumenti operativi di intervento per il recupero e la riqualificazione urbana (con attenzione anche all uso dei materiali) necessari alla realizzazione delle vertenze/interlocuzioni istituzionali, tarate sulla situazione italiana, ma mutuate anche da esperienze straniere (es. Francia, Germania, etc); promuovere la creatività raccolta tramite le segnalazioni, facendo emergere la potenzialità del tema anche in termini di lavoro comune e collaborativo con altri soggetti sul territorio. Connessione/integrazione con fil rouge/ambiti identitari e altre Iniziative: Natura d Italia e Iniziative Alpi (in merito al contributo di connettività delle aree da riqualificare), Mediterraneo (ipotesi in collegamento con coste, da verificare); Oasi; Cibo (tema degli orti urbani). Leve/Prodotti/strumenti dell Attività: seminario; promozione del seminario; dossier in elaborazione (previsto per maggio 2013); Coinvolgimento del volontariato (per partecipazione e auto-formazione nell ambito del seminario); Rapporti con le Imprese: possibilità di formazione nell ambito del seminario. ATTIVITA 2 VALORIZZIAMO E SPERIMENTIAMO IL RIUSO TERRITORIALE Obiettivo operativo (entro il 2013): Promuovere laboratori di sperimentazione sul riuso del territorio. Risultato atteso (e impatti): aggregazioni su luoghi e istanze concrete dell agire territoriale, finalizzate a contrastare il consumo di suolo, con la promozione della creatività messa in circolo con l Iniziativa (diffondendo la sensazione positiva di poter fare qualcosa per la natura sotto casa ) Descrizione sintetica dell attività: Grazie ai contatti e alle relazioni già attivate (rete docenti, gruppi che stanno promuovendo iniziative simili: es. Temporiuso sul riuso temporaneo ma anche altri molto diffusi in Italia) è possibile aggragare competenze e passioni sul lancio di laboratori territoriali (in ipotesi 3 su segnalazioni selezionate inizialmente) da adottare come WWF. 27 Si ricorda che l idea dell Iniziativa è nata il 10 settembre 2011 in occasione di un incontro di programmazione nazionale con le reti tematiche nell ambito del gruppo Consumo di suolo al quale hanno partecipato attivisti, membri del Comitato Scientifico, del Consiglio Nazionale, dei Consigli regionali, coordinati da staff interno. 71

72 A tal fine a partire dal 2013 (e nei due anni a seguire) sarà necessario convocare anche altre competenze specifiche, a integrazione di quelle già mobilitate, che consentano di rafforzare l azione sia sul piano nazionale che locale: creazione di un gruppo giuridico che rifletta sugli strumenti normativi e pianificatori nazionali e locali (v. anche attività 3); forme di coinvolgimento dei liberi professionisti (architetti, urbanisti, ingegneri, geometri, ecc.) attraverso loro libere associazioni e/o ordini professionali; allargamento della rete docenti ed esperti (anche con gruppi di studenti). Utile potrà risultare la collaborazione gratuita con un impresa di giovani che sta promuovendo una piattaforma internazionale finalizzata alla riattivazione di manufatti. Connessione/integrazione con fil rouge/ambiti identitari e altre Iniziative: Natura d Italia e Iniziative Alpi (in merito al contributo di connettività delle aree da riqualificare), Mediterraneo (ipotesi in collegamento con coste, da verificare); Oasi; Cibo (tema degli orti urbani). Leve/Prodotti/strumenti dell Attività: Coinvolgimento della Rete, degli attivisti e degli esperti volontari (coinvolti nella rete docenti): risulta prioritario (vedi anche proposte della Rete presenti nell Allgetao 2); attività di comunicazione; Relazioni con Imprese: possibile messa a disposizione di spazi; sviluppo di progettualità anche suscettibili di finanziamento. Strumenti per la Rete (dopo valutazione delle risorse disponibili): Mostra nazionale itinerante dei poster; Kit di comunicazione e slides presentazione; Volantone; Eventuale implementazione database. ATTIVITA 3 PER UN CONTRASTO NORMATIVO AL CONSUMO DI SUOLO Obiettivo operativo (entro il 2013/2014): Costruire advocacy e proposte per chiedere in vari contesti istituzionali l arresto del consumo di nuovo suolo (anche attraverso strumenti normativi innovativi). Risultato atteso: approvazione di una norma finalizzata al contrasto del consumo di suolo e all incentivo al riuso. Descrizione sintetica dell attività: L azione principale di questa attività riguarda in particolare l attività di policy e advocacy che presuppone il monitoraggio delle attività istituzionali, legislative e giudiziarie lungo il triennio (iter testi di legge governativi e parlamentari su consumo suolo, paesaggio, urbanistica, edilizia, terreni agricoli, ecc.; la gestione da parte delle Regioni dei PTR e la nuova generazione dei Piani paesistici; le sentenze della Corte Costituzionale, TAR e Consiglio di Stato). Si potrà anche pensare alla presentazione di proposte WWF attraverso parlamentari amici. Importante inoltre il coinvolgimento di competenze (v. attività precedente) in gruppi di lavoro specifici per l analisi della jnormativa di altri Paesi per arricchire la proposta attualmente presentata e integrare il dossier Terra Rubata. 72

73 Va declinata nel tempo un azione, con rilevanti contenuti di comunicazione istituzionale, soci e media, che abbia da un lato un forte coordinamento tra scala nazionale e locale, e che dall altro abbia una forte diffusione e riconoscibilità sul territorio: - almeno 12 vertenze/interlocuzioni istituzionali su proposte/progetti fattibili (3 per ogni macroarea geografica: 3 Nord, 3 Centro, 3 sud, 3 isole); - entro il 2013 e primo semestre 2014: Avvio Laboratori territoriali/urban Lab per gestire almeno 3 vertenze/interlocuzioni istituzionali su proposte/progetti fattibili; - per tutto il 2014 e primo semestre 2015: sviluppo vertenze locali di blocco del consumo del suolo, recupero e riqualificazione delle aree/manufatti nei piccoli comuni, anche promuovendo i processi partecipati; - nel 2015 sviluppo di vertenze nazionali unificanti: ad es. su a) aree demaniali ferroviarie, b) aree a rischio idrogeologico. Connessione/integrazione con fil rouge/ambiti identitari e altre Iniziative: Natura d Italia e Iniziative Alpi (tema delle aree prioritarie e connettività, acque/dissesto idrogeologico), Mediterraneo (coste); Oasi e Aree Protette. Leve/Prodotti/strumenti dell Attività: Coinvolgimento della Rete docenti e di esperti in generale, della Rete sul territorio (vedi anche proposte della Rete presenti nell Allegato 1); Attività istituzionanle e di policy a varie scale territoriali; attività di comunicazione integrata. 73

74 6.INIZIATIVA: Un Solo Pianeta, Una Nuova Economia /One Planet Economy Il contesto (nazionale e internazionale) e la problematica La grave crisi economico e finanziaria, che si è prodotta dal 2008 e sta ormai diffondendosi in tutte le nazioni del mondo, si incrocia sempre di più con il gravissimo deficit ecologico che stiamo accumulando nei confronti delle capacità rigenerative e ricettive dei sistemi naturali del Pianeta. La situazione complessiva dei sistemi naturali della Terra è oggettivamente grave. La necessità di una reimpostazione della nostra economia è ormai considerata seriamente in molti ambienti istituzionali ed economici. Esiste un ampio dibattito mondiale sulla necessità di avviare una Green Economy che spesso però viene considerata e attuata solo come un miglioramento dell efficienza della produzione. Il WWF ha un ruolo straordinario per essere protagonista culturale e operativo dell impostazione di un economia del futuro che metta al centro il valore del capitale naturale per il nostro benessere. La Programmazione internazionale relativa e le nostre priorità All origine della distruzione della biodiversità e degli ecosistemi vi è sempre l attuale impostazione economica e finanziaria e i suoi meccanismi. La reimpostazione di un economia che tenga veramente in conto la natura è il tema centrale per il futuro: il WWF internazionale ha già fatto propria questa tematica nell ambito del Programma 28 (Footprint Strategy) e la declina operativamente in diverse Global Initiatives. La comunità internazionale ha prodotto programmi rilevanti su questi temi come il Millennium Ecosystem Assessment e il TEEB (The Economics of Ecosystems and Biodiversity). L UNEP ha avviato uno specifico programma Green Economy (v. anche il Green Economy Report - GER). Le Nazioni Unite stanno modificando i sistemi di contabilità nazionale per incorporare le dimensioni ambientali, l UE ha previsto un percorso per giungere a contabilità economiche ed ecologiche integrate, e lo stesso WWF è coinvolto nel programma Beyond GDP ( andare oltre il PIL ) con CE, Parlamento Europeo, Club di Roma e OCSE. In Italia siamo membri della commissione CNEL-ISTAT sui nuovi indicatori di progresso e benessere. I tre ambiti strategici del Programma Triennale che sono compresi nella visione WWF di One Planet Living conducono inevitabilmente alla necessità di impostare un economia innovativa capace di farci vivere entro i limiti di questo unico pianeta, One Planet Economy 29. Questa iniziativa vuole rendere il WWF Italia attore dell impostazione di una nuova economia attraverso proposte, analisi, azioni e messa a sistema di quanto si sta già facendo per dare centralità al valore della natura e della biodiversità in particolare nell attività economica. 28 Il WWF UK è stato protagonista di un importante progetto UE con altri autorevoli partner internazionali (v. e fa parte della Green Economy Coalition (v Il WWF UK ha avviato uno specifico programma di azioni dal titolo One Planet Economy. 74

75 SVILUPPO DELL INIZIATIVA Ambiti prioritari: Migliorare i processi produttivi e Ridurre i consumi Ob. Strategico: Il WWF Italia è capace di realizzare impostazioni, modalità concrete e coinvolgimento diretto di individui, imprese, istituzioni, comunità per avviare un nuovo modo di fare economia che metta al centro il capitale naturale, la biodiversità e i servizi ecosistemici. Ob. operativo 1: Sensibilizzare e coinvolgere individui, imprese, istituzioni e comunità tramite la Piattaforma multimediale sostenibilità Ob. operativo 2: Posizionare l Associazione come riferimento in Italia sul tema Ob. operativo 3: Costruire una proposta significativa sulla Nuova Economia Ob. operativo 4: Promuovere le certificazioni esistenti sulle filiere produttive e il Made in Italy sostenibile Ob. operativo 5: Promuovere il valore, anche economico, del capitale naturale Ob. operativo 6: Diffondere l utilizzo e la sperimentazione di nuovi indicatori ATTIVITA 1 - PIATTAFORMA MULTIMEDIALE SOSTENIBILITÀ Obiettivo operativo (al 2013): Sensibilizzare e coinvolgere individui, imprese, istituzioni e comunità tramite la Piattaforma multimediale sostenibilità Risultato atteso: avvio della Piattaforma multimediale con attivazione di contenuti, contatti e comunità d interesse. Descrizione sintetica dell Attività: avvio di una piattaforma multimediale della sostenibilità per cercare di connettere chiunque pratichi nel concreto azioni sostenibili coordinata, alimentata ed animata dal WWF Italia ( 60 MILIONI DI AZIONI PER CAMBIARE IL MONDO, siamo più di 60 milioni di abitanti in Italia, ciascuno può fare la sua parte e comunicarla, mettersi in contatto con gli altri, creare rete e cercare di fare la differenza a favore della sostenibilità). ), con promozione e rafforzamento delle nostre iniziative e proposte su tematiche quali orti urbani e biodiversità urbana, alimentazione sostenibile e impatto delle produzioni animali, zero waste, - riciclo, riutilizzo, spreco -, Green Housekeeping, autoproduzione energetica, efficacia ed efficienza energetica. Sarà anche utile l individuazione dei Green makers, figure leader nel comportamento equo e sostenibile, capaci di fare rete e coinvolgere altri individui e gruppi. Per il suo posto centrale nella vita quotidiana e nelle abitudini sociali il tema della sostenibilità alimentare si presta ottimamente a costituire il punto focale di queste iniziative. 75

76 Connessione/integrazione con fil rouge/ambiti identitari e altre Iniziative: Nature Style, Specie e Iniziative GHoA (attività Quanta Africa consumiamo in Italia? ), Cibo, Riutilizziamo l Italia (comunità aggregate sulla riappropriazione di spazi), Clima&Energia (per diffusione autopromozione energetica e risparmio/efficienza energetica); Mediterraneo (consumo sostenibile del pescato). Leve/Prodotti/strumenti dell Attività: Piattaforma multimediale, produzione di contenuti e cura del sito; e-commerce con prodotti certificati (con Marketing Soci); Collegamento con Quanta Africa/quanti animali consuma l economia italiana? (GHoA); sviluppo Junior (es. gioco) fattibilità 2013 e attuazione 2014 (da verificare). ATTIVITÀ 2: EVENTI PUBBLICI DI PRESENTAZIONE DI RAPPORTI INTERNAZIONALI PATROCINATI E PROMOSSI DAL WWF ITALIA Obiettivo operativo (al 2013): Posizionare l Associazione come riferimento in Italia sul tema. Risultato atteso: Consolidamento del ruolo del WWF Italia sul tema; conseguimento della capacità di ascolto su questi temi rispetto ai vari pubblici di riferimento. Descrizione sintetica dell Attività: Tra le azioni finora previste vi sono: Aurelio Peccei Lecture 2013, lancio edizione italiana del rapporto del Club di Roma di Jorgen Randers A global Forecast for the Next Forty Years (I nuovi limiti della crescita al 2052), edizione italiana rapporto Worldwatch Institute State of the World Is Sustainability Still Possible?, volume su acqua virtuale 30 con special focus sull Italia a cura di Marta Antonelli e Francesca Greco (King s College Londra). Altri volumi in valutazione. Connessione/integrazione con fil rouge/ambiti identitari e altre Iniziative: Nature Style, Iniziative, Cibo (attività: impronta idrica in particolare), Riutilizziamo l Italia (contrasto al consumo di suolo, risorsa non rinnovabile), Clima&Energia; Mediterraneo. Leve/Prodotti/strumenti dell Attività: Realizzazione di eventi; attività di comunicazione; Relazioni con le Imprese; formazione anche per volontariato. 30 La questione dell acqua virtuale può essere divulgata ed esemplificata al meglio anche attraverso l ambito di produzione che incide massimamente sul consumo di risorse idriche, che è quello animale; l impronta dell azoto è determinata essenzialmente dalle coltivazioni intensive per i mangimi e dalle deiezioni animali, e così via. 76

77 ATTIVITÀ 3: MANIFESTO NUOVA ECONOMIA Obiettivi operativo (al 2013): Costruire una proposta significativa sulla Nuova Economia. Risultato atteso: Produzione di un documento di valore politico, culturale, sociale e scientifico capace di produrre dibattito e contaminazione positiva. Descrizione sintetica dell attività: realizzazione di un Manifesto per una Nuova Economia che metta al centro il capitale naturale, la straordinaria ricchezza della vita, la biodiversità che ci sostiene e i servizi ecosistemici che ci supportano, indicando azioni concrete da intraprendere (una sorta di Road Map per raggiungerla nel nostro paese) e cercando di mobilitare l opinione pubblica, attraverso le nostre sedi territoriali, in azioni specifiche guidate dal concetto Dai valore alla natura, investi in natura, la natura è il tuo futuro con messa a sistema degli esempi concreti di economie diverse già praticate sul territorio o da promuovere. Connessione/integrazione con fil rouge/ambiti identitari e altre Iniziative: Nature Style, Iniziative GHoA (impatti dell economia italiana sugli altri territori), Cibo, Oasi, Aree Protette e Fauna selvatica, Riutilizziamo l Italia (comunità aggregate sulla riappropriazione gratuita di spazi), Clima&Energia (per diffusione autopromozione energetica e risparmio/efficienza energetica). Leve/Prodotti/strumenti dell Attività: Relazioni con esperti per la redazione del Manifesto; Attività di policy per la promozione; Attività di comunicazione; Attivazione di dibattito (es. strumenti web); Relazioni con le imprese. ATTIVITÀ 4: CERTIFICAZIONI COME SUPPORTO A NUOVI MODELLI DI ECONOMIA E MADE IN ITALY SOSTENIBILE Obiettivo operativo (al 2013): Promuovere le certificazioni esistenti sulle filiere produttive e il Made in Italy sostenibile. Risultato Atteso: Diffusione della corretta informazione sulle certificazioni, promozione del Made in Italy sostenibile come qualità aggregativa di soggetti. Descrizione sintetica dell Iniziativa: La promozione di nuovi modelli di economia passa attraverso una ricerca approfondita delle buone pratiche già esistenti (aziende virtuose, anche micro o meso) e l attivazione e valorizzazione dei soggetti che stanno dimostrando di procedere correttamente nella direzione della sostenibilità. 77

78 Per quanto riguarda gli impatti delle filiere produttive, si promuoveranno le certificazioni esistenti (facendo un operazione anche di pulizia culturale, diffondendo quindi la cultura delle certificazioni di riferimento, senza necessità della negativa moltiplicazione dei marchi) e, laddove possibile, promuovere il Made in Italy sostenibile come modalità nuova di affrontare la crisi tramite individuazione di eccellenze, valorizzazione della produzione in Italia, ecc. Si verificherà l evoluzione del Progetto internazionale Top Ten (al quale partecipiamo, piattaforma di valutazione integrata delle performances energetiche dei prodotti, afferenti a numerose categorie merceologiche). Si valuterà inoltre la possibilità di promuovere la cosiddetta responsabilità estesa del produttore, ossia l'obbligo da parte dei produttori di "riprendersi" i rifiuti generati dal consumo dei prodotti da loro venduti, anche in connessione con l Iniziativa Cibo (rifiuti alimentari), da promuovere attraverso un apposita petizione. Connessione/integrazione con fil rouge/ambiti identitari e altre Iniziative: Nature Style, Specie (in particolare per commercio illegale di piante e animali) e Iniziative GHoA (attività di promozione certificazione FSC del legname proveniente dal bacino del Congo), Cibo (label e marchi di qualità dei prodotti, impronte), Clima&Energia (certificazione energetiche); Oasi, Aree Protette e Fauna Selvatica (attività: Oasi, luoghi di eccellenza ). Leve/Prodotti/strumenti dell Attività: Attività istituzionale; Relazione con le Imprese; Attività di comunicazione (in particolare attraverso la Piattaforma multimediale, v. attività 1). ATTIVITÀ 5: VALUTAZIONE DEI SERVIZI ECOSISTEMICI Obiettivo operativo (al 2013): Promuovere il valore anche economico, del capitale naturale. Risultato atteso: Avvio di sperimentazioni di progetti finalizzati alla valutazione dei servizi eco sistemici. Descrizione sintetica dell attività: promozione della valutazione dei servizi ecosistemici per fornire ulteriori dati, informazioni ed elementi conoscitivi all impostazione di una nuova economia che metta al centro la natura. Proveremo ad avviare una prima applicazione in Italia del modello InVEST (Integrated Valuation of Environmental Services and Tradeoffs) realizzato dal Natural Capital Project voluto dal WWF USA con Stanford University, Minnesota University e The Nature Conservancy ( 78

79 Connessione/integrazione con fil rouge/ambiti identitari e altre Iniziative: Natura d Italia, Iniziative Cibo; Oasi, Aree Protette e Fauna Selvatica (attività: sperimentazione della valutazione di servizi ecosistemici nelle Oasi e/o nelle aree protette). Leve/Prodotti/strumenti dell Attività: Sviluppo di progettualità; Contabilizzazione dei servizi ecosistemici (incrocio progetti LIFE) con CURSA che prosegua nell evoluzione triennale su InVEST > progetti con evoluzione di promozione; TEEB: progetto in itinere di elaborazione (provincia di Bologna/WWFRP); Relazione con le Imprese; Attività di comunicazione (in particolare attraverso la Piattaforma multimediale, v. attività 1). ATTIVITÀ 6: BENESSERE E NUOVI INDICATORI Obiettivo operativo (al 2013): Diffondere l utilizzo e la sperimentazione di nuovi indicatori. Risultato atteso: Avvio di sperimentazioni di applicazione di tali indicatori. Descrizione sintetica dell Iniziativa: iniziative mirate a promuovere il concetto di benessere e dei nuovi indicatori di benessere e progresso nel nostro Paese, dando centralità alle dimensioni ecologiche che sono alla base del nostro benessere e dando forza e seguito al lavoro realizzato dall apposita Commissione nazionale CNEL-ISTAT, partita nel 2011 sugli indicatori di progresso e benessere con l avvio del BES (Benessere Equo e Sostenibile). Tra le Azioni: la diffusione dei nuovi indicatori di benessere e progresso tra le persone, le istituzioni e le imprese e realizzazione di un apposito dossier sui nuovi indicatori. Connessione/integrazione con fil rouge/ambiti identitari e altre Iniziative: Nature Style, Iniziativa Cibo (soprattutto per quanto riguarda alcuni indicatori importanti per la produzione alimentare come impronta di carbonio e impronta idrica). Leve/Prodotti/strumenti dell Attività: Attività istituzionale; Relazione con le Imprese; Attività di comunicazione (in particolare attraverso la Piattaforma multimediale, v. attività 1); sviluppo di progettualità per permettere l avvio di sperimentazioni. 79

80 7.INIZIATIVA: Cibo e sostenibilità (One Planet Food) Messaggio centrale proposta: Cibo sano e sostenibile? Tutta questione di impronte. La vita segreta del cibo Il contesto (nazionale e internazionale) e la problematica Nell ultimo decennio il dibattito sullo sviluppo sostenibile ha contribuito a generare una maggiore consapevolezza sui problemi ambientali che affliggono il nostro Pianeta e sulla necessità di intervenire per la sua salvaguardia. La natura offre alla società umana una rosa variegata di servizi ecosistemici (in primis il cibo) ma, sebbene il nostro benessere dipenda totalmente dal flusso di tali beni, la biodiversità è in declino e molti ecosistemi sono in stato di degrado. Seguendo i modelli attuali, soddisfare la domanda di cibo delle popolazioni in crescita minerà ulteriormente la biodiversità: cresce infatti soprattutto la domanda di carne, che richiede un rapporto superficie/calorie maggiore di altre tipologie alimentari. Inoltre, l uso più esteso di terra al mondo da parte dell uomo è nel settore dell allevamento: i pascoli coprono il 26% della superficie terrestre, mentre le colture destinate all alimentazione animale occupano circa 1/3 della terra coltivabile. In aggiunta a ciò, il settore alimentare è il risultato di produzioni intensive, trasporti e packaging (che causano contaminazione ed erosione del suolo, consumi energetici, emissioni di CO 2, etc). Filiere alimentari locali e orientate alla conservazione della biodiversità (inclusa la diversità genetica delle piante/animali che coltiviamo/alleviamo) avranno un ruolo fondamentale nel costruire sistemi alimentari più resilienti. La programmazione internazionale e le nostre priorità All interno del Programma internazionale One Planet Living del WWF grande risalto viene dato alla necessità di migliorare le produzioni (soprattutto delle filiere agroalimentari) e consumare in maniera saggia (riducendo l impatto delle scelte alimentari), ovviamente considerando il valore fondante della gestione equa delle risorse. Nasce così a livello internazionale il Programma One Planet Food (capofila WWF UK) che mira a ridurre gli impatti ambientali globali e sociali della produzione e del consumo alimentare. Studiare gli impatti delle scelte alimentari lungo tutta la catena di produzione, dall agricoltura alla commercializzazione e consumo del cibo, relativamente ad ambiente, salute, società ed economia riducendo al minimo le conseguenze avverse sulla biodiversità e sui servizi ecosistemici deve essere una delle sfide principali anche per il WWF Italia. Altro riferimento internazionale è costituito dalla Footprint Strategy (una delle tre strategie globali di attuazione del Global Programme Framework del WWF Internazionale) in quanto prevede una sezione specifica dedicata al cibo e in generale ai consumi alimentari. I Paesi del bacino del Mediterraneo, e in particolare l Italia, sono depositari inoltre di un modello alimentare riconducibile alla Dieta mediterranea le cui peculiarità (locale/stagionale, 80

81 a basso tenore di carne) ne fanno un strumento potente per la promozione di un regime alimentare equilibrato, flessibile (capace di evolversi e di integrare nuovi alimenti), energeticamente efficiente (a bassa footprint) e replicabile anche in altri Paesi. Cibo Sano E Sostenibile? Tutta Questione Di Impronte! Conoscere la vita degli alimenti è necessario per comprendere come il relativo valore economico o della filiera produttiva (a partire dalla produzione agricola che deve essere accompagnata verso la sostenibilità) non rispecchino affatto il valore dei beni naturali in esso incorporati. La conoscenza della richiesta di risorse legata alla produzione e al consumo di un bene o di un servizio e gli scarti che determinano, è fondamentale per la valutazione della sostenibilità del nostro stile di vita in rapporto alle risorse del Pianeta. Tale conoscenza può essere acquisita utilizzando diversi parametri ecologici che permettano di valutare l impatto ambientale di un prodotto, di un processo o un servizio. 4 declinazioni della tematica Food che aiutano al raggiungimento del risultato di riduzione dell impatto del nostro sistema alimentare: Impronta (FooDprintI: attività di calcolo dell impronta di azoto degli alimenti (prosegue il lavoro di carbon e water footprint), strettamente connessa all uso di fertilizzanti (e quindi in relazione all agricoltura sostenibile) e al consumo di carne (in ottica di riduzione). Rifiuti (in discarica e nell organismo): attività dedicata alla plastica quale materia prima degli imballaggi alimentari. Implicazioni ambientali incremento dei rifiuti e problemi di sicurezza alimentare e salute (migrazione/contaminazione) e attività sugli Sprechi: attività con i vari attori della catena agroalimentare, consumatori finali in prima linea, per ridurre gli sprechi (delle filiere terrestri e marine) e per combattere gli squilibri tra l incremento dei consumi alimentari e la necessità di aumentare la produzione (già in atto scambi con Last Minute Market, collaborazione che sarà rinnovata nel 2014 in occasione dell Anno Europeo contro lo spreco). Orti Urbani: attività dedicata all ampliamento della biodiversità urbana (spazi verdi) e della diffusione della cultura dell attivazione autonoma nei confronti di pratiche sostenibili. Agricoltura sostenibile: promozione di pratiche di agricoltura sostenibile (es. Terre delle Oasi, lobby su PAC). Nell ambito di questa Iniziativa, particolare attenzione sarà data agli aspetti educativi, trasversalmente alle declinazioni illustrate: ad esempio in collaborazione con il mondo della scuola, dove recenti indicazioni ministeriali presentano l educazione alimentare come una priorità nelle scuole di ogni grado, dalla primaria all università, o a inaugurare collaborazioni 81

82 con il Ministero della salute, che recentemente ha varato un programma di prevenzione su scala nazionale di cui la modifica delle abitudini alimentari è una componente essenziale. Nella caratterizzazione triennale, le diverse declinazioni avranno pesi diversi cogliendo le opportunità esistenti: 2013 > potenziamento della piattaforma Food con azioni sulla FooDprint; 2014: declinazione sugli sprechi alimentari in connessione con Anno Europeo contro lo spreco (da prepararsi nei contenuti durante il 2013; 2015: chiave alimentazione/orti urbani e in generale valorizzazione dell Iniziativa nell ambito dell evento internazionale Expo 2015 (sul tema dell alimentazione e dell energia). La Vita Segreta Del Cibo: potrebbe rappresentare il claim dell Iniziativa che permette di parlare dell iniziativa cibo nelle diverse chiavi ambientale, sociale, salutistico-tossicologica e economica. Es. la vita segreta del cibo in chiave di zaino ecologico/impronta/flussi commerciali che la produzione comporta; la vita segreta del cibo in chiave di veleni nel piatto; la vita segreta del cibo in chiave di sprechi nascosti nella filiera e nel frigorifero/dispensa. Porposta messaggio di comunicazione: 3 mosse per proteggere il pianeta e la nostra salute: come mangiare sostenibile e tutelare la biodiversità. Ridurre l impronta idrica/carbonio/azoto del cibo. SVILUPPO DELL INIZIATIVA Ambito di riferimento: Ridurre i consumi Ob. strategico: Ridurre i consumi, gli sprechi e i rifiuti (inclusi i gas serra) nella filiera agro-alimentare in Italia (lavorando con i decisori politici, i cittadini, scuole e imprese) Ob. operativo 1: Sensibilizzare il numero maggiore di attori sul tema dell alimentazione sostenibile (definizione da FAO).Ob. operativo 2: In preparazione del 2014 sensibilizzare i cittadini, comunità, istituzione e aziende su tema degli sprechi alimentari, realizzando almeno 2 casi concreti e rendicontabili di reale riduzione degli sprechi. Ob. operativo: Aggregare comunità d interesse per promuovere la il verde e la biodiversità in città (attraverso la diffusione di spazi rinaturalizzati e/o coltivati getstiti dai cittadini, orti urbaniscuole, aziende, etc.) 82

83 ATTIVITA 1 - ATTIVITÀ 1 DIETA SOSTENIBILE Obiettivo operativo (al 2013): Sensibilizzare il numero maggiore di attori sul tema dell alimentazione sostenibile (definizione da FAO 31 ). Risultato atteso: Posizionamento del WWF Italia sul tema del legame alimentazione/ambiente; implementazione della piattaforma Food. Descrizione sintetica dell attività: Elaborazione e divulgazione della dieta sostenibile italiana in accezione LiveWell, la dieta ecosostenibile promossa dal WWF UK nell ottica di ridurre le emissioni di gas serra che derivano dalle attività collegate alla produzione di alimenti. La dieta è basata sull alimentazione tipica una normale lista della spesa, chedi ogni famiglia italianapuò fare, ma limitando però molto i prodotti alimentari importati, fuori stagione, trasformati e la carne. Il tema dell impatto ambientale delle produzioni animali si presta ad essere declinato in un gran numero di iniziative potenzialmente di grandissimo impatto. In primo luogo, per essere efficace, la comunicazione sull impatto ambientale delle produzioni animali deve assumere un rilievo proporzionato all effettiva rilevanza del tema; in secondo luogo, coerentemente con il carattere ramificato e complesso di questo impatto, essa deve coinvolgere sinergicamente ambiti di azione apparentemente disparati; in terzo luogo, deve essere vista come un opportunità di migliorare la visibilità e il posizionamento del WWF Italia sia presso le istituzioni e l opinione pubblica sia nella collaborazione con altre realtà di volontariato. Questo è naturalmente un ambito estremamente complesso, che merita di essere sviluppato molto dettagliatamente. Ci limitiamo qui a fornire pochissimi sintetici esempi per dare un idea non solo dei contenuti che è necessario affrontare ma soprattutto delle strategie di comunicazione adeguate a trasmetterli effettivamente. Le azioni previste sono: - realizzazione dello studio LiveWell Plate Italia che, strumento che aiuta la definizione della dieta sana e sostenibile già realizzato in altri 3 paesi pilota (Francia, Spagna e Svezia). La declinazione della dieta italiana consente anche l entrata nel progetto LIFE internazionale e la partecipazione a tutte le iniziative di comunicazione e altro che questo prevede ( - utilizzo di momenti istituzionali/pubblici per divulgare i contenuti dell iniziativa es. appuntamento Golden Gala (evento nazionale con il coinvolgimento del mondo dello sport, presso lo Stadio Olimpico di Roma per parlare di sostenibilità e nutrizione.. - Costruzione di canali di comunicazione. - Sensibilizzare gli impatti della produzione di alimenti della produzione animali e promuovere la riduzione di carne nella dieta (v. documento di approfondimento di Carmen dell Aversano); 31 Le diete sostenibili sono diete a basso impatto ambientale che contribuiscono alla sicurezza alimentare e nutrizionale nonché a una vita sana per le generazioni presenti e future. Concorrono alla protezione e al rispetto della biodiversità e degli ecosistemi, sono accettabili culturalmente, economicamente eque e accessibili, adeguate, sicure e sane sotto il profilo nutrizionale e, contemporaneamente, ottimizzano le risorse naturali e umane (FAO). 83

84 - I veleni nel piatto: Sostanze chimiche tossiche nel cibo. L alimentazione come via di esposizione fondamentale per la popolazione in generale, in particolare per i bambini, a sostanze chimiche potenzialmente tossiche. negli alimenti. Chemicals in cibo: cibo come punto chiave della contaminazione globale (uso piattaforma food, volantino informativo tipo guidina guida Sai che pesci pigliare pesce; - Progetti educativi. Focus: Il tema dell impatto ambientale delle produzioni animali si presta ad essere declinato in un gran numero di iniziative. Per essere efficace, la comunicazione sul tema deve assumere un rilievo proporzionato all effettiva rilevanza; coerentemente con il carattere ramificato e complesso di questo impatto, deve coinvolgere sinergicamente ambiti di azione apparentemente disparati; infine, deve essere vista come un opportunità di migliorare la visibilità del WWF Italia sia presso le istituzioni e l opinione pubblica sia nella collaborazione con altre realtà di volontariato. I quattro esempi che seguono possono dare un idea non solo dei contenuti che è necessario affrontare ma soprattutto delle strategie di comunicazione adeguate a trasmetterli effettivamente (porposte in fase di valutazione). Uno slogan proposto unificante potrebbe essere Meno carne per non spolpare il Pianeta. 1) Il giro del mondo in mille sapori. Un viaggio di esplorazione delle innumerevoli tradizioni culinarie che fanno degli alimenti animali un uso tutt al più occasionale. La valorizzazione della diversità alimentare rappresentata dalle cucine dei più vari paesi darebbe inoltre l occasione di inaugurare contatti con le comunità degli immigrati, che permetterebbero al WWF Italia di dimostrare concretamente la sinergia tra la tutela ambientale e l affermazione dei diritti umani, ed aprirebbero all associazione un potenziale bacino di nuovi soci e attivisti. 2) Quanto pesi sull ambiente? La maggior parte delle persone è in grado di concepire una limitazione al proprio consumo di cibo in vista di un unica finalità: il dimagrimento (da valutare) 3) 50 miliardi di clandestini. Gli animali da reddito, il cui numero è stimabile in circa 50 miliardi, consumano, soprattutto nei paesi più poveri, risorse che spetterebbero agli esseri umani. Purtroppo questo fatto continua a sfuggire all attenzione di molte realtà che hanno come obiettivo la promozione della giustizia sociale e l assistenza ai paesi in via di sviluppo. Per la sua competenza unica nelle questioni ambientali più complesse il WWF potrebbe assumere un ruolo leader nel risvegliare una consapevolezza concreta e documentata di questo problema e nel guidare azioni appropriate, consolidando così la propria posizione sia nel panorama delle NGO sia nella società in genere. 4) Educare alla salute, educare alla sostenibilità. Sia il Ministero della salute (con il programma Guadagnare salute) che il ministero della pubblica istruzione (con una serie di circolari), riconoscendo in un alimentazione sbagliata il principale fattore di rischio per le patologie degenerative, hanno ufficialmente collocato l educazione alimentare al centro delle proprie priorità. Il WWF può instaurare un dialogo con entrambi i ministeri presentandosi come il soggetto più accreditato per gestire la produzione e la comunicazione di contenuti in questo ambito tanto vitale quando finora trascurato. Connessione/integrazione con fil rouge/ambiti identitari e altre Iniziative: Nature Style, Iniziativa Nuova Economia e Oasi, Aree Protette e Fauna selvatica (Terre delle Oasi). Leve/Prodotti/strumenti dell Attività: Attività istituzionale; Attività di comunicazione (in particolare piattaforma One Planet food; Coinvolgimento del volontariato: sensibilizzazione diffusa; 84

85 Relazione con le Imprese; sviluppo di progettualità per permettere l avvio di studi specifici (es. impronta di azoto). ATTIVITA 2 CONTRASTO AGLI SPRECHI E AI RIFIUTI (ALIMENTARI) Nota: l attività va suddivisa in due parti (sprechi e rifiuti) Obiettivo operativo (al 2013): In preparazione del 2014 sensibilizzare i cittadini, comunità, istituzione e aziende su tema degli sprechi alimentari (e rifiuti), realizzando almeno 2 casi concreti e rendicontabili di reale riduzione degli sprechi. Descrizione sintetica dell attività: Riduzione degli sprechi e dei rifiuti, attivando il maggior numero possibile di cittadini, istituzioni, imprese e realizzare casi concreti di riduzione degli sprechi. Realizzazione di uno studio: sui costi indiretti degli sprechi alimentari connessi con la perdita delle risorse naturali in essi incorporate (es: emissioni di gas serra, consumi idrici, consumo del suolo); già in ipotesi lavoro in collaborazione con Università della Tuscia. Da considerare anche la quantità enorme di rifiuti particolarmente nocivi generati da tutto il ciclo di vita delle produzioni animali, dai fertilizzanti usati nella mangimistica agli scarti di macellazione, che fanno dei prodotti animali il cibo più inquinante. La maggior parte del cibo ingerito dagli animali da reddito non accresce il loro peso ma sostiene il loro metabolismo: lo spreco è un altro aspetto intrinseco e ineliminabile, oltre che quantitativamente preminente, delle produzioni animali.. Si valuterà inoltre la possibilità di promuovere la cosiddetta responsabilità estesa del produttore, ossia l'obbligo da parte dei produttori di "riprendersi" i rifiuti generati dal consumo dei prodotti da loro venduti, anche in connessione con l Iniziativa Nuova Economia, da promuovere attraverso un apposita petizione. Un esempio è quello degli imballaggi: i produttori e i venditori di imballaggi sono tenuti a sostenere le spese della gestione del rifiuto da imballaggio, una volta che il consumatore finale cessa di utilizzarlo. I produttori sono tenuti a organizzarsi attraverso sistemi collettivi (sostanzialmente costituendo delle apposite società), che hanno il compito di adempiere a questo obbligo al posto loro. Questo meccanismo consente di: connettere il costo della gestione del rifiuto con le modalità di consumo (più compro e più finanzio la gestione dei rifiuti, quindi sarò portato a comprare in maniera intelligente); - sostenere i Comuni a fare la raccolta dell'umido; sostenere i compostatori. Da valutare quindi l organizzazione di una raccolta di firme a sostegno di una richiesta indirizzata al Governo per l'introduzione di questa disciplina. Non una proposta di legge, ma una generica petizione accompagnata da un paio di schede che descrivono i vantaggi e il problema. Connessione/integrazione con fil rouge/ambiti identitari e altre Iniziative: Nature Style, Iniziativa Nuova Economia. 85

86 Leve/Prodotti/strumenti dell Attività: realizzazione del Report sul peso ambientale degli sprechi; Attività istituzionale; Attività di comunicazione; (in particolare piattafroma foodrealizzazione, in collaborazione con l INRAN, di uno strumento interattivo Calcola la dose giusta che consenta, indicando il numero di commensali, di realizzare un pasto bilanciato nella qualità e quantità e di evitare inutili sprechi a tavola (necessità di finanziamento); Attività istituzionale; Coinvolgimento del volontariato: sensibilizzazione diffusa; Relazione con le Imprese; sviluppo di progettualità per permettere l avvio di studi specifici (es. impronta di azoto). ATTIVITÀ 3: ORTI URBANI/COLTIVIAMO LA NATURA IN CITTÀ Obiettivo operativo (al 2013): Aggregare comunità d interesse per promuovere la il verde e la biodiversità in città (attraverso la diffusione di spazi rinaturalizzati e/o coltivati getstiti dai cittadini, orti urbaniscuole, aziende, etc.) Risultato atteso: Posizionamento del WWF Italia sul tema Orti quale strumento per l ampliamento del verde in città, per la diffusione della cultura dell auto-produzione, ma anche e soprattutto per la conservazione della biodiversità urbana e dei servizi ecosistemici. Descrizione sintetica dell attività: Collaborazione già avviata con piattaforma multimediale Grow the planet (relazione con Expo2015 e aziende in generale). Coordinamento con le attività di policy: in merito a Expo2015 (alimentazione ed energia), PAC, lobby sulla presenza di sostanze chimiche tossiche in agricoltura e ambito domestico (in part. Cibo) Promozione di creazione/supporto di Comunità di mangiatori green attraverso la piattaforma Grow the planet e nostra piattaforma Food: sistematizzare e implementare ricette, valorizzare comunità di vegetariani e non, con il messaggio dell importanza della riduzione del consumo di carne; trattare un argomento al mese in cui vengono evidenziate tutte le priorità dell Iniziativa (sostanze chimiche, pesce) con connessione a blog e sito (con coinvolgimento di genitori, scuole, blogger, rete dei GAS). Connessione/integrazione con fil rouge/ambiti identitari e altre Iniziative: Nature Style, Iniziativa Nuova Economia e Oasi, Aree Protette e Fauna selvatica (Terre delle Oasi). Leve/Prodotti/strumenti dell Attività: Attività istituzionale; Attività di comunicazione (in particolare piattafroma food; Coinvolgimento del volontariato: sensibilizzazione diffusa; Relazione con le Imprese; sviluppo di progettualità per permettere l avvio di studi specifici (es. impronta di azoto). 86

87 8.INIZIATIVA: Clima ed Energia (Climate&Energy) Il contesto (nazionale e internazionale) e la problematica Gli effetti dell attuale modello di sviluppo occidentale, come è noto, hanno comportato una serie di problematiche, tra le quali una delle più significative e urgenti è rappresentata dai cambiamenti climatici. I consessi internazionali hanno portato a ribadire annualmente nelle successive COP (della Convenzione Quadro dell ONU sui Cambiamenti Climatici) la gravità della problematica ma hanno portato per ora a risultati non ritenuti rilevanti per affrontare il problema che, d altra parte, è ampiamento ormai riconosciuto e affermato dalla comunità scientifica, non adeguatamente ascoltata. Nel prossimo appuntamento (COP 18, 26/11-7/ ), si prevede la discussione su un nuovo accordo sul clima (temi centrali:equità e strumentazione adeguata da adottarsi). La programmazione internazionale e le nostre priorità Il Cambiamento Climatico rappresenta una delle principali minacce per le società e per la natura: i suoi effetti non solo possono dare luogo a fenomeni devastanti, ma costituiscono anche un moltiplicatore dei problemi che già affliggono i sistemi naturali e quelli sociali ed economici. L evidenza dell aumento della frequenza e dell intensità degli eventi estremi (siccità, fusione dei ghiacciai e della calotta artica questa estate, uragani e tempeste in autunno) portano a ritenere che il cambiamento sia più rapido e intenso di quanto previsto in precedenza. Tra il 2013 e il 2014 verrà reso noto il 5 rapporto dell IPCC, il Panel scientifico dell ONU. Negli ultimi anni, le energie rinnovabili stanno cominciato ad affermarsi e a crescere in modo esponenziale, sia in Italia che a livello internazionale, nonostante la crisi economica. E una crescita non garantita: in tutto il mondo le lobby dei combustibili fossili stanno cercando di fermarla. Il WWF ha affermato con chiarezza che lo sviluppo delle fonti rinnovabili deve coincidere con una riduzione dei consumi e con l efficienza energetica. Contemporaneamente, occorre garantire l accesso all energia anche a chi oggi non lo posside. Dopo il fallimento di Copenaghen, il WWF non ha abbandonato, ma ha anzi rafforzato l impegno per ottenere una rapida e drastica riduzione delle emissioni climalteranti ed evitare il cambiamento climatico catastrofico. Dopo la battuta d arresto di Copenaghen nel 2009, è stata creata la GCEI (Global Climate and Energy Initiative) che vede un forte coordinamento tra il livello internazionale, quello europeo e quelli nazionali, nella convinzione che i tre livelli sono connessi e interdipendenti. Per unire le forze a livello globale, unico modo per vincere la sfida, un accordo internazionale entro il 2015 rimane fondamentale. Contemporaneamente, vanno intensificate e concentrate le azioni a livello nazionale ed europeo per far partire il cambiamento, ridurre le emissioni, far decollare le rinnovabili e l efficienza energetica e ridurre l uso dei combustibili fossili. La campagna che il WWF Internazionale condurrà a livello globale nel periodo marzo-aprile 2013/ marzo-aprile 2014 sarà tesa ad accelerare l uscita dai combustibili fossili e favorire l espansione delle fonti rinnovabili, 87

88 a partire dagli investimenti: Earth Hour sara parte della campagna internazionale, il momento più importante di coinvolgimento di cittadini, comunità, istituzioni e imprese sui temi della sostenibilità e dei cambiamenti climatici. E stato proprio il WWF Italia a sottoporre al WWF Int. l importanza della battaglia per l eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili. In questo contesto, compito del WWF Italia è che il nostro Paese svolga un ruolo positivo verso l accordo globale sul clima (in particolare quando avrà la presidenza di turno dell Unione Europea, nel secondo semestre del 2014); occorre anche fare in modo che l Italia favorisca misure europee adeguate ad accelerare la diffusione delle rinnovabili 32, l obbligatorietà degli obiettivi di efficienza energetica e più incisivi tagli delle emissioni. A livello nazionale, occorre agire su due livelli: quello della produzione e quello dei consumi. Il tutto creando una crescente pressione da parte dell opinione pubblica che parta da una maggiore diffusione della conoscenza scientifica e degli impatti sulla natura e sulle società. Altri riferimenti del WWF Int.e per questo settore sono:il programma Climate Savers (imprese), le azioni mirate a ridurre l impronta di carbonio. SVILUPPO DELL INIZIATIVA Ambiti prioritari: Migliorare i processi produttivi e Ridurre i consumi Ob. strategico: Arrestare i cambiamenti climatici, attuando un percorso di decarbonizzazione fondato su efficienza energetica e rinnovabili. Ob. operativo 1: Accelerare l uscita dai combustibili fossili e dell espansione delle rinnovabili, favorendo l autoproduzione. Ob. operativo 2: Diffondere la migliore conoscenza scientifica per far crescere la pressione dell opinione pubblica per azioni sul clima. Ob. operativo 3: Esercitare la pressione nei confronti del Governo e nel contesto europeo, in particolare in vista e durante la presidenza italiana della UE (II sem. 2014), per ambiziosi obiettivi UE su clima ed energia e perché favorisca l accordo globale sul clima. Ob. operativo 4: Partecipazione al team internazionale della GCEI e allo sforzo del WWF Internazionale per un accordo globale sul clima 32 Il dossier promosso dal WWF Obiettivo 2050-Per una roadmap energetica al 2050: rinnovabili, efficienza, decarbonizzazione costituisce inoltre un riferimento per quest ambito, dettando un agenda importante che ci permette di essere riconoscibili e propositivi anche alla scala nazionale. 88

89 ATTIVITA 1: SVILUPPO IN ITALIA DELLA CAMPAGNA INTERNAZIONALE CONTRO COMBUSTIBILI FOSSILI E PER LE RINNOVABILI Obiettivi Operativi (al 2013): Accelerare l uscita dai combustibili fossili e l espansione delle rinnovabili, favorendo l autoproduzione; Diffondere la migliore conoscenza scientifica per far crescere la pressione dell opinione pubblica per azioni sul clima Risultato atteso (ed eventuale Impatto): Effettiva rimozione di alcuni sussidi ai combustibili fossili, fermare la costruzione di nuove centrali a carbone, favorire gli investimenti nelle rinnovabili, contrastare le barriere all autoproduzione tese a favorire i grandi produttori energetici Descrizione sintetica dell Attività: S intende perseguire le seguenti Azioni: - Prosecuzione della Campagna Contro il Carbone (progetto finanziato), - Denuncia dei sussidi ai combustibili fossili, - Azioni contro le trivellazioni sia in mare (vedi iniziativa Mediterraneo) che a terra; - Favorire lo shift degli investimenti dal carbone alle rinnovabili; - Collaborare coi sindacati per inserire shift da combustibili fossili a rinnovabili in piani lavoro (laboratorio sostenibilita ); - Report sulle barriere per l autoproduzione con Officinae Verdi; - Collaborazione con almeno un associazione di piccole e medie imprese sul tema; - Azioni di lobby, in collaborazione con coordinamento produttori rinnovabili; - Diffusione del Rapporto Obiettivo 2050 ; Earth Hour e City Challenge 33 ; - Collaborare con una testata scientifica per la diffusione dei risultati degli ultimi studi e del rapporto dell IPCC; - Incontrare e sensibilizzare almeno 3 opinion makers di livello nazionale perche dedichino editoriali o opinioni a impatto cambiamento cimatico; - Pubblicare una sintesi degli ultimi studi scientifici (in particolare IPCC) su una testata di importanza nazionale; Individuare una specie e un habitat simbolo internazionale e una italiana. Connessione/integrazione con fil rouge/ambiti identitari e altre Iniziative: Specie Carismatiche (Orso Bianco e Venezia: come specie di città in via di estinzione a causa dei cambiamenti climatici; da valutare); Natura d Italia (Trivelle e Carbone) e Nature Style; Iniziative: Cibo, Riutilizziamo l Italia, Nuova Economia. 33 La parte dell Iniziativa relativa al cosiddetto City challenge è volta a ridurre i consumi attraverso delle azioni di comunità, in questo caso i Comuni che hanno approvato Piani e programmi per perseguire uno sviluppo a bassa produzione di emissioni climalteranti, con processi partecipati e con azioni integrate. Il concorso City challenge, alla sua prima edizione internazionale, prevede oltre al coinvolgimento di WWF Italia, anche quello di WWF Svezia (che ne è stato il promotore), Norvegia, USA, Canada, India ed è volto alla premiazione della capitale della sostenibilità in occasione di Earth Hour (marzo 2013). In fase di valutazione la connessione con l Iniziativa Land Transformation. 89

90 Leve/Prodotti/strumenti dell Attività: Mailing soci (per eventuale raccolta fondi) su Specie legate ai cambiamenti climatici (orso polare in marzo) + individuare una specie italiana (valutare anche l idea di Venezia: una specie in estinzione ; Utilizzo Facebook, twitter, altri social: Campagna Carbone, attività legate a campagna internazionale; Dossier: I sussidi nascosti ai combustibili fossili (se finanziato), diffusione Obiettivo 2050 ; Pagine speciali Pand: una su Sussidi a Combustibili fossili, una su 100% rinnovabili e una su efficienza energetica; Momento pubblico: Mobilitazione su carbone con le altre associazioni (da definire); Coinvolgimento del volontariato: per Earth Hour + campagna contro il carbone; Attività istituzionale : Policy Fonti rinnovabili, Clima; Rapporti con imprese: collaborazione con Unicredit; Progetti: II anno progetto Campagna Carbone (finanziato al 90%). ATTIVITA 2: COLLABORAZIONE CON WWF INTERNAZIONALE ED EPO SU ACCORDO GLOBALE E POLITICHE EUROPEE Obiettivi Operativi (al 2013): 2. Esercitare la pressione nei confronti del Governo italiano e nel contesto europeo, in particolare in preparazione e durante la presidenza italiana della UE (II semestre 2014), per ambiziosi obiettivi UE su clima ed energia e perché favorisca l accordo globale sul clima. 3. Partecipare 34 al team internazionale della GCEI e allo sforzo del WWF Internazionale per un accordo globale sul clima Risultato atteso (ed eventuale Impatto): Ruolo positivo dell Italia nel favorire l approvazione delle RoadMap 2050 (clima ed energia) e un nuovo pacchetto Clima ed Energia. Ruolo di leadership dell Italia su Clima ed Energia, in preparazione e in occasione della Presidenza 2014, in modo da favorire anche il nuovo accordo globale nel 2015 (nel 2015 sarà necessario uno sforzo di comunicazione simile a Copenaghen). Descrizione sintetica dell attività: Coordinarsi e partecipare alla definizione e all attuazione della strategia sul Clima dell EPO; Fare lobby nei confronti del Governo italiano sulle iniziative e posizioni europee piu rilevanti in materia di clima ed energia. Petizione per accordo sul clima ( ); Prendere parte attiva alla preparazione della strategia internazionale su clima ed energia; Partecipare alla preparazione (definizione della strategia) e alla delegazione internazionale alle Conferenze della Parti sul Clima; Partecipare a lavoro della GCAP su G8/G20. Connessione/integrazione con fil rouge/ambiti identitari e Iniziative: Nature Style (in particolare su implementazione Direttiva Efficienza Energetica); Iniziative: Cibo, Riutilizziamo l Italia, Nuova Economia? 34 Il WWF Italia è da sempre inserito e collabora alla strategia, nonché ad alcune attività sul clima dell EPO. Tale collaborazione va continuata e valorizzata. La presidenza italiana della UE nel secondo sempre 2014, in concomitanza con il rapporto IPCC e con la Conferenza delle Parti sul Clima che precede quella dell accordo globale, costituiranno una sfida per la quale ci verrà richiesto uno sforzo e investimenti supplementari. 90

91 Leve/Prodotti/strumenti dell Attività:Comunicazione attraverso il sito, comuncati stampi e social network in occasione di scadenza europee e dell accordo globale; Dossier (in ipotesi in coordinamento con EPO); Pagine speciali Panda e speciali giornali: COP e pacchetti europei; Momento pubblico: in ipotesi Mobilitazione per accordo globale, coordinamento con altre ONG; Coinvolgimento del volontariato: Earth Hour; Attività istituzionale; Rapporti con imprese : programma internazionale Climate Savers. ATTIVITA 3: PROMOZIONE DELL AUTOPRODUZIONE (IN COLLABORAZIONE CON OFFICINAE VERDI) Obiettivo Operativo (al 2013): 1. Accelerazioni dell uscita dai combustibili fossili e dell espansione delle rinnovabili, favorendo l autoproduzione. Risultato atteso (ed eventuale Impatto): aumento dell autoproduzione e della consapevolezza dell importanza delle fonti di apprivvigionamento energetico. Descrizione sintetica dell attività; La promozione dell autoproduzione va inserita in una ragionamento concreto e coerente che veda in quest azione un atto significativo di scelta verso società decarbonizzate. Si potranno valorizzare ad esempio le reti di autoproduzione già esistenti, promuovere l autoproduzione in collaborazione con Officinae Verdi (ad esempio tramite la redazione di un dossier sull abbattimento delle barriere normative all autoproduzione). Connessione/integrazione con fil rouge/ambiti identitari e Iniziative: Nature Style e Iniziative Mediterraneo (attività di contrasto alle trivellazioni); Riutilizziamo l Italia (promozione dell autoproduzione per eventuali riqualificazione di manufatti dismessi). Leve/Prodotti/strumenti dell Attività: Iscrizione Soci: Possibile offerta iscrizione gratuita paper free in accordo con Officinae verdi (Area Marketing Soci), Progetto finanziato carbone (2 anni). 91

92 3. I fil rouge/ambiti identitari Premessa Come anticipato nell Articolazione della mission, la finalità del WWF è far sì che l umanità possa vivere in armonia con la natura e quindi che impari a vivere nei limiti di un solo pianeta. Come già specificato, per ottenere questo risultato è fondamentale operare soprattutto su tre fronti principali: (1) dare valore centrale al capitale naturale, alla straordinaria ricchezza della vita sulla Terra, la splendida biodiversità che condivide con noi l avventura dell evoluzione sul pianeta, ai fondamentali servizi che gli ecosistemi offrono alla nostra vita, al nostro benessere e alle nostre economie; (2) produrre in maniera efficiente ed efficace; (3) consumare in maniera saggia, meno e meglio. Il WWF propone la sua visione di ONE PLANET LIVING (abbiamo un solo pianeta nel quale possiamo vivere) è quindi, conseguentemente, la necessità di impostare un economia innovativa capace di farci vivere entro i limiti di questo unico pianeta (ONE PLANET ECONOMY), sempre considerando che l economia deve essere a servizio del benessere del pianeta e della società e non viceversa Il WWF è fortemente riconosciuto per il suo ruolo dedicato alla tutela della natura e della biodiversità, questa è la sua forte caratteristica sulla quale ha costruito la sua visibilità e credibilità con azioni concrete in tutto il mondo e nel nostro Paese, e su questa caratteristica è necessario costruire per il futuro, innovando e attualizzando il Programma, le attività e i messaggi. Il WWF per ottenere il raggiungimento dei suoi obiettivi necessita oggi di una straordinaria focalizzazione delle sue azioni, di una chiara riconoscibilità del messaggio e delle proposte che porta, della necessità di coinvolgere il più possibile le persone, le imprese e le istituzioni nel divenire protagonisti del cambiamento. L immagine e la proposta del WWF devono essere molto chiare, innovative, evocative, valoriali, emozionali ma serie e scientificamente basate legate al migliore milieu internazionale (un sano mix di cuore e cervello, di emozione e razionalità) e devono mirare ad ottenere il massimo coinvolgimento degli attori sociali. La chiave di lettura di tutti i cosiddetti fil rouge/ambiti identitari e quindi delle Attività previste dalle Iniziative è articolata attorno al messaggio custodi della natura con l obiettivo di stabilire un patto con il territorio dove ciascun attore sociale è chiamato ad un assunzione di responsabilità in chiave di sostenibilità.. 92

93 E necessario che, al nostro interno, tutti abbiano ben chiara la nostra vision, che vi sia la massima coesione, sinergia e messa a sistema nel perseguirla, che si abbiano ben chiare le parole chiave e si sia capaci di narrarle, coinvolgendo ed affascinando. L idea di base per il futuro programma associativo (il triennale ) quindi è quella di rileggere le nostra Attività (previste dalle Iniziative) intorno a tre grandi fil rouge/ambiti identitari che possano connettere, in una sola logica di chiara presentazione al pubblico, alle istituzioni, alle imprese il cosa siamo, cosa proponiamo, cosa facciamo e cosa vogliamo ottenere e perché chiediamo di aderire al WWF. I tre fil rouge/ambiti identitari ruotano intorno al concetto fondante LA NATURA AL CENTRO e si concentrano sul messaggio principale DAI VALORE ALLA NATURA. LA NATURA E IL NOSTRO BENESSERE. DIVENTA IL PROTAGONISTA DEL CAMBIAMENTO, sia attraverso l esempio che puoi fornire con il tuo agire, sia aggregando consenso su azioni che diventano collettive o su temi che divenendo d interesse comune si possono trasformare in proposte o richieste. Il senso di questo messaggio deve essere richiamato in tutte le nostre azioni. Sinteticamente i fil rouge/ambiti prioritaripagne sono ie seguenti: 1. Il fil rouge/ambito identitario che può essere definito DAI VALORE ALLA VITA SULLA TERRA (tramite le SPECIE CARISMATICHE) è dedicato specificatamente alla tutela della natura e alla biodiversità del mondo, facendo grande tesoro della ricchezza di azioni concrete e di impegni che il WWF ha in tutto il mondo, sul campo, in difesa della biodiversità planetaria (ecosistemi e specie). 2. Il fil rouge/ambito identitarioche può essere definito DAI VALORE ALLA NATURA ITALIANA, è dedicato alla tutela della natura e alla biodiversità italiana, del nostro Bel Paese. 3. Il fil rouge/ambito identitarioche può essere definito NATURE STYLE (IMITIAMO LA NATURA) è dedicato a ridurre il nostro impatto sulla natura e la biodiversità, producendo e consumando meno e meglio e quindi a far comprendere a tutti come vivere nei limiti di un solo Pianeta, riducendo la nostra impronta ed operando in maniera più efficiente ed efficace nell utilizzo sostenibile della natura e delle sue risorse. 93

94 I.SPECIE CARISMATICHE ( DAI VALORE ALLA VITA SULLA TERRA ) Premessa Il WWF Internazionale, attraverso il suo team Specie di Gland, ha recentemente varato la strategia per Species Global Conservation 2020 che si pone come obiettivo la conservazione di un selezionato numero di specie carismatiche, minacciate di estinzione e, attraverso il loro effetto ombrello, la conservazione di un importante componente della biodiversità del nostro pianeta. La realizzazione di questa strategia globale per la conservazione delle specie prevede un lavoro congiunto e affiatato tra i vari Uffici del network WWF. Le specie selezionate dal Programma internazionale sono in primis: gorilla, panda, elefanti africani, elefanti asiatici, rinoceronti africani, rinoceronti asiatici, oranghi, cetacei, tartarughe marine. Queste specie sono minacciate anche dal nostro consumo che riduce i loro habitat, consumo che poi direttamente intacca altre specie vicine a noi, come ad esempio merluzzi, tonni, coralli, salmoni selvatici, squali, storioni, pesci spada. Alle specie carismatiche internazionali si aggiungono quelle selezionate in ambito ecoregionale, Mediterraneo e Alpi. Orso, lupo, specie migratrici, lontra, farfalle ma anche tonno rosso, istrici 35, gatti selvatici, avvoltoi, acquisiscono un valore nuovo e di coesione tra il fil rouge/ambito prioritario Specie carismatiche e le attività previste dalle Iniziative del nuovo Programma WWF La partecipazione del WWF Italia alla strategia di conservazione internazionale è il più grande investimento dell Associazione per la conservazione della biodiversità nel mondo. Il WWF Italia ha da sempre utilizzato la conservazione delle specie carismatiche per raggiungere importanti obiettivi di tutela della natura nel nostro Paese, fra cui la creazione delle Oasi. Le Oasi e la fauna protetta in questi lugohi diventano un elemento essenziale del fil rouge/ambito identitario Specie carismatiche. La fauna selvatica, la flora e la vegetazione in generale hanno da sempre rappresentato un fulcro di interesse forte per l Associazione: è ampio il panorama di iniziative e impegni che il WWF può raccontare, anche sul fronte del contrasto all attività venatoria e alle altre minacce alla biodiversità (come la frammentazione) in Italia e nel mondo; Fondamentale sarà raccontare le infinite connessioni tra il capitale naturale in Italia e gli ecosistemi nel mondo, tra i nostri stili di vita quotidiani e la sopravvivenza delle specie nel Pianeta (vedi connessioni con le Iniziative tematiche egli altri due fil rouge/ambito identitari) 35 Sebbene non si tratta di una specie in via di estinzione, anzi in espansione. 94

95 Visione Il WWF nasce per conservare la natura del Pianeta. La natura come oggi la conosciamo è originata da processi evolutivi complessi, che ci hanno dato l enorme ricchezza di biodiversità di cui è parte la specie umana, che da questa dipende e trae benessere individuale e collettivo. Le specie rappresentano il meraviglioso adattamento della vita alle infinitamente diverse condizioni del nostro Pianeta. Un mosaico non sempre percettibile di milioni di diverse forme, ognuna unica e irripetibile. Fra queste alcune chiamate specie carismatiche risultano più vicine al sentire umano e riescono più facilmente ad attirare l'attenzione verso il drammatico destino che l'umanità sta riservando alle specie e alla biodiversità più in generale. E ormai certo che l'uomo ha aumentato il normale tasso di estinzione delle specie sul nostro pianeta fra le 100 e le 1000 volte. Ce ne dà la conferma il Living Planet Index, creato dal WWF per monitorare e ridurre questo drammatico trend che ancora oggi rappresenta la stima più immediata e comunicabile del nostro impatto sulla biodiversità nel mondo e che ci segnala che dal 2008 ad oggi abbiamo perso più di 1/3 della ricchezza di specie della Terra. L'estinzione delle specie carismatiche drammaticamente è un indicatore immediato della nostra incapacità di agire sui cambiamenti che stanno minando la nostra sopravvivenza su questo pianeta. Eppure l'attivazione del WWF e dei suoi sostenitori può fare la differenza. Specie come l'elefante di savana, l'antilope Saiga, le tartarughe marine, i panda, le tigri, sopravvivono ancora oggi proprio grande allo sforzo collettivo dell'associazione. Anche in Italia azioni di successo come quelle a sostegno dell orso, del lupo, del gipeto, del cervo sardo hanno determinato la conservazione di specie carismatiche - capaci quindi di convogliare l'adesione di persone vicine e lontane dal WWF e allo stesso tempo - attraverso un effetto ombrello - hanno contribuito più in generale alla conservazione della biodiversità in Italia. Ma se vogliamo garantire la sopravvivenza di orsi, lupi, rinoceronti, tigri, balene, delfini, dobbiamo ancora compiere molta strada. L'utilizzo di specie carismatiche può quindi fare veramente la differenza, puntando anche sulla bellezza delle specie che possono essere osservate in Italia, bellezza capace di suscitare la passione e quindi l impegno necessario per la conservazione della natura. Ognuna di queste specie ha con noi un legame di cultura, di emozioni, di occhi, di peli, di odori. Il WWF per raccontare la sua missione, le sue speranze e il suo bisogno di adesione deve utilizzare in modo più strategico queste leve invisibili, questa passione che ci lega in modo più o meno consapevole - ad animali meravigliosi e affascinanti e, attraverso di loro, alla biodiversità del Pianeta. 95

96 Il fil rouge/ambito identitario specie carismatiche del WWF Italia racconta in modo avvincente e coinvolgente tutto quello che il WWF sta facendo sul fronte della conservazione, in Italia e nel mondo, aumentando il sostegno all Associazione nazionale e internazionale. Gli animali sono il modo più immediato e comprensibile per parlare dei grandi cambiamenti globali, dei nostri impatti, delle tante minacce alla biodiversità ma anche dei grandi e piccoli successi dell Associazione. Il fil rouge/ambito identitario parlerà di Gorilla in Africa ma anche di Lupi nel Pollino, di Tigri in Siberia ma anche di Gatti selvatici sulla Maiella, di Oranghi nel Borneo ma anche di Istrici in Toscana. Una Campagna di comunicazione che lega il Programma Tigre in India al campo antibracconaggio ad Ischia, che lega la conservazione del panda in Cina alla tutela dell orso bruno in Abruzzo, che parla di tartarughe marine nel Mediterraneo guardando a quello che realizza il Network WWF nel Pacifico. Focus del fil rouge/ambito identitario Ilfil rouge/ambito identitario in oggetto intende rendere i vari attori sociali consapevoli di come tutte le specie viventi siano tra loro strettamente collegate e, quindi, del valore di ciascuna specie e dell'irreversibilità di una sua possibile estinzione, invogliandoli a contribuire alla missione del WWF nelle azioni di conservazione in Italia e nel mondo. La caratterizzaione fil rouge/ambito identitario Specie carismatiche, relativamente alle altre due, è quello delle potenzialità per la raccolta fondi (soprattutto da soci e donatori) che ha dimostrato di funzionare in modo significativo se incentrata sulla tutela di specie carismatiche. Articolazione del fil rouge/ambito identitario Nello sviluppo delfil rouge/ambito identitario assumono un valore particolare il Programma internazionale Species conservation 2020, i numerosi progetti di conservazione delle specie in Italia e le Oasi del WWF. Il fil rouge/ambito identitario costruirà un tessuto di narrazione coerente e differenziato, intrecciando le Attività di conservazione realizzate nell ambito delle Iniziative, in particolare GHOA, Alpi, Mediterraneo, Oasi, Aree protette e Fauna selvatica. La valorizzazione delle attività delle Iniziative in questa chiave sarà mirata a: Accreditare/riposizionare il WWF come la prima organizzazione nella conservazione delle specie in Italia e nel mondo. Coinvolgere in modo nuovo e proattivo tutti gli appassionati di wildlife in Italia. 96

97 Connettere le azioni di conservazione per la fauna selvatica in Italia e le attività di contrasto della caccia, alla conservazione della biodiversità nel mondo (anche in collegamento con la Campagna Internazionale sull Illegal Trade e sul nostro ruolo svolto tramite la rete dei CRAS e dei CRASE). Raccontare attraverso le specie carismatiche lo status del Pianeta e le emergenze di conservazione. Raccontare la connessione tra le nostre abitudini di consumo e la conservazione delle specie del mondo (la nostra impronta sull'estinzione evidenziando il link fondamentale tra benessere delle specie -sopravvivenza/estinzione - e benessere umano). Raccontare le molte azioni/progetti di successo nella conservazione delle specie realizzate dal WWF in Italia e nel mondo, mettendo in luce i valori di biodiversità e comunicando anche le minacce esistenti (anche quelle poco percepibili). Rinforzare il modello Oasi, come luoghi d eccellenza per la conservazione delle specie in Italia, individuando nell attuale sistema aree prioritarie che abbiano un carattere evocativo capace di aggregare consenso e partecipazione. Partenariati connessi al fil rouge/ambito identitario Il WWF Italia deve riaffermarsi come il principale portatore dei valori di conservazione delle specie in Italia e nel mondo. Per questo deve assicurarsi un ampia rete di relazioni e partnership con tutti gli attori coinvolti nella conservazione (attività scientifiche e non solo) e nella divulgazione dei valori della conservazione della natura. Partner privilegiati dello sviluppo del fil rouge/ambito identitario sono evidentemente tutti gli istituti di ricerca e di divulgazione scientifica. Il WWF deve diventare il riferimento per giovani e adulti nella divulgazione delle informazioni sullo status delle diverse specie, sulle principali scoperte e sugli avanzamenti della ricerca scientifica. Per ciò che attiene l attivazione del target imprese, le linee di lavoro prevalenti riguardano il finanziamento dei progetti di conservazioni prioritari definiti dalle Iniziative(GHOA, Oasi, Aree Protette e Fauna Selvatica, Mediterraneo, in particolare) e il coinvolgimento di aziende prioritarie per la MTI (Market Transformation Iniziative), in riferimento alla connessione tra depauperamento delle risorse naturali e minaccia alle specie carismatiche che insistono in tali aree. 97

98 II. LA NATURA D ITALIA ( DAI VALORE ALLA NATURA D ITALIA ) Premessa Per la sua particolare posizione geoclimatica l Italia è il Paese europeo con la più alta varietà di habitat e quindi con la più elevata ricchezza di biodiversità. Per molti versi proprio questa diversità è stata ed è uno degli elementi caratterizzanti le differenze culturali che costituiscono gli elementi distintivi delle comunità locali italiane. Al pari dei beni culturali, la natura d Italia è miracolosamente in parte sopravvissuta ad aggressioni di ogni tipo e, seppure progressivamente mantiene ancora buona parte del suo valore. Il nostro Paese inoltre è direttamente responsabile per la tutela di una fondamentale componente della biodiversità internazionale poiché garantisce i transiti di numerose specie migratrici. A livello internazionale le Nazioni Unite hanno individuato nella difesa e nel rafforzamento della aree protette e delle reti ecologiche gli strumenti fondamentali per la difesa della biodiversità (2003, Accordo di Durban), aree e reti che devono essere gestite garantendo il più ampio coinvolgimento. Il WWF Italia, che ha fatto moltissimo per dotare il nostro Paese di un sistema di aree protette, è stato determinante per l approvazione di una Strategia Nazionale sulla Biodiversità che ancora stenta a trovare una coerente applicazione anche per una non corretta percezione del valore e dell importanza dei sistemi naturali. Se dunque la legge quadro sulle aree protette è stata fondamentale per aumentare il livello di tutela della natura italiana (anche se alcune aree prioritarie non sono sufficientemente ancora conservate), oggi il ruolo dei parchi viene profondamente rimesso in discussione. E pertanto necessario aumentare la consapevolezza dell importanza di questi quale elemento posto a tutela di beni collettivi e di servizi ecosisitemici da cui dipende la qualità della vita di tutti. In questo contesto le Oasi del WWF devono sempre più costituire un modello di gestione e sperimentazione sia per il rigore scientifico degli interventi di conservazione, sia per il coinvolgimento popolare sui temi della natura. Il sistema delle Oasi dev essere inoltre in grado di candidarsi come il più credibile gestore a cui la Pubblica Amministrazione può delegare una valorizzazione corretta ed efficiente di aree naturalisticamente importanti. Visione La natura d Italia, nella sua bellezza e nel suo valore, deve essere conservata attraverso modalità di gestione appropriate, il mantenimento della varietà paesaggistica e culturale che caratterizza il nostro Paese, gestita anche come elemento di contenimento di un urbanizzazione che deve progressivamente rallentare sino ad una crescita zero in termini di consumo di suolo. Sarà solo una forte consapevolezza sociale sul valore della natura a poter garantire la piena realizzazione di un vero sistema di aree protette strettamente connesse tra loro attraverso aree contigue o corridoi ecologici. Solo una presa di coscienza individuale e collettiva potrà determinare la restituzione ai parchi del loro ruolo corretto e potrà portare a un pieno rispetto degli obblighi comunitari in tema di conservazione della natura e di sviluppo sostenibile (v. Natura2000). Il WWF Italia deve assumere la guida di un vero e proprio movimento culturale che, al pari di quanto è stato fatto in passato per migliorare la tutela dei beni culturali del nostro Paese, determini le condizioni per assumere la centralità del tema natura rispetto alle scelte che 98

99 vengono poste in essere anche in campo economico. Tanto più credibile questo ruolo sarà, quanto più il WWF Italia riuscirà a esemplificare la propria visione attraverso esempi concreti che certamente possono essere costituiti da il sistema Oasi e, in particolare, da un progressivo numero di Oasi che a tal fine viene adeguato e attrezzato. Focus del fil rouge/ambito identitario Il fil rouge/ambito identitario mira a valorizzare le attività delle Iniziative (in particolare Alpi, Meidterraneo, Oasi, Aree Protette e Fauna salevatica) per sostenere e rafforzare il sistema di aree protette italiane (comprese le aree di Rete Natura 2000) riposizionando l Associazione come interlocutore primario rispetto all opinione pubblica e quindi rispetto al mondo istituzionale, culturale e scientifico. A tal fine è fondamentale aumentare l accreditamento dell Associazione sia nei confronti del grande pubblico sia degli interlocutori specifici prevedendo anche un loro diretto coinvolgimento per effettivamente rendere capaci le Oasi di svolgere quel ruolo di teacher and model a cui sono anche preposte. Il carattere di questo ambito identitario, rispetto alle altre due, risulta maggiormente orientato al posizionamento dell Associazione sul tema della conservazione della natura. Non solo all interno delle aree protette, ma anche in relazione alle aree a queste connesse, considerate come prioritarie nell analisi eco regionale, vanno individuati ambiti su cui concentrare iniziative e attività al fine di rendere riconoscibile e tangibile l azione del WWF. Articolazione del fil rouge/ambito prioritario La valorizzazione delle attività delle Iniziative in questa chiave sarà mirata in particolare a: Raccontare la centralità del capitale naturale (Natura2000, Aree protette, Oasi, territorio in generale)prendendo come riferimento la Strategia Nazionale sulla Biodiversità (tramite la promozione di dossier es. relazione sullo stato della natura d Italia, attività prevista nell Iniziativa Oasi, Aree Protette e Fauna selvatica. Si metteranno in luce anche i dati relativi alle minacce, sottolineando che le Oasi sono un indubbio modello di gestione, ma non sufficienti (in tutte le Oasi sono in atto collassi di specie dovuti non a cattiva gestione ma a stocasticità: fattori casuali demografici, genetici, ambientali), fornendo strumenti attivi e positivi (in termini di risposte di gestione e conservazione attiva). Valorizzare i progetti di gestione efficace ed efficiente delle aree protette (a partire dalle nostre Oasi), realizzati tramite il metodo dei WWF Standard e le azioni della 99

100 Rete WWF in merito per rafforzare in termini propositivi i rapporti con gli Enti gestori delle aree protette e con le Regioni in funzione della gestione delle aree di loro competenza; Valorizzazione di un numero di Oasi estremamente ristretto (scelto annualmente) in cui vengono realizzati progetti di conservazione e fruizione che possono rappresentare esempi alti e concreti di riferimento per tutto il mondo delle aree protette e che si prestino a essere sostenuti da Istituzioni e privati anche tramite un sostegno popolare teso ad aumentare la base sociale dell Associazione. Partenariaticonnessi al fil rouge/ambito identitario Il tema impone il mantenimento di rapporti continuativi con tutti i soggetti istituzionalmente preposti alla conservazione della natura, dal Ministero dell Ambiente ai competenti Assessorati Regionali all Ambiente e agli Enti Parco (nazionali e regionali), in particolare in collaborazione con la Rete, oltre che con le Università e Istituti di Ricerca che operano in collaborazione con questi o che con questi potrebbero collaborare. Gli interlocutori dovranno quindi essere meglio individuati a valle di una maggior definizione delle scelte sia in relazione alle aree su cui s intende intervenire, sia in ragione delle azioni che s intende porre in essere. In linea generale si sottolinea la necessità comunque di mantenere ed accrescere il ruolo leader dell Associazione rispetto a tutto il contesto associativo (non solo ambientalista) che si è dissociato dall ipotesi di stravolgimento della legge quadro sulle aree protette, avendo l attenzione di elaborare proposte nuove credibili non solo sul piano scientifico (e quindi degli indirizzi anche internazionali già raccolti dalla Strategia Nazionale sulla Biodiversità), ma anche su quello gestionale. E però comunque necessario allargare il raggio dell interlocuzione aumentando il numero dei soggetti da coinvolgere nell ambito dello sviluppo del fil rouge/ambito identitario. In via generale si segnala dunque l opportunità di: un protocollo d intesa con il Ministero dei Beni Culturali per la valorizzazione del sistema Oasi; della verifica di un accordo con l Agenzia del Demanio per un coinvolgimento nella gestione o per valutare le concessioni o gli affidamenti delle aree con maggiore valenze naturalistiche; della stipula d intese specifiche con i vari Parchi Nazionali o Regionali; del rafforzamento del rapporto con il Corpo Forestale dello Stato per sviluppare le potenzialità dell azione di collaborazione (ad esempio in merito alla gestione naturalistica delle foreste demaniali); di accordi con i Comuni territorialmente competenti le Oasi; dell individuazione d intese con i Dirigenti Scolastici al fine di favorire la conoscenza delle Oasi. 100

101 III.NATURE STYLE ( DAI VALORE ALLA NATURA: IMITIAMO LA NATURA ) Premessa Il mondo è in una crisi profonda. Un intero sistema socio-economico globalizzato fatica sempre di più a trovare soluzioni ai gravissimi problemi che ha creato. Si cerca di mettere puntelli ad un edificio che sembra sia ormai sul punto di crollare. Il deficit economicofinanziario si incrocia al gravissimo deficit ecologico (ampiamente dimostrato anche dai rapporti LIVING PLANET REPORT del WWF) che sta rendendo visibilmente insostenibili i nostri modelli di sviluppo socio-economico e quindi i nostri modelli di produzione e consumo. Le proposte dell establishment politico-economico per risolvere i problemi si muovono ancora in una dimensione obsoleta, concentrate, come sono, solo sul rilancio di una crescita classica vecchio stile (consumi, grandi opere ecc.), ma ormai cresce la diffusione di una consapevolezza, anche da parte di ambienti ufficiali degli stessi establishment economici, della reale insostenibilità di questo modello. La visione storica del WWF, che ha sempre ritenuto impossibile una crescita materiale e quantitativa umana in un Pianeta dai limiti biofisici definiti (utilizzando in primis gli elaborati del Club di Roma), si dimostra oggi sempre di più valida ed attualissima. Il WWF deve essere quindi sempre di più protagonista attivo e innovativo nel proporre una nuova impostazione economica per l immediato futuro e per individuare percorsi di riduzione della nostra impronta sui sistemi naturali, producendo e consumando meno e meglio. Il ruolo che ciascuno di noi può svolgere in questo senso è molto importante. Visione La natura e la straordinaria biodiversità, che caratterizzano il nostro Pianeta come l unico a noi conosciuto nel quale si manifesta il fenomeno vita, costituiscono la nostra casa, della quale dobbiamo prenderci cura. Noi deriviamo dalla natura, dipendiamo da essa e senza di essa, fino a prova contraria, non possiamo vivere. Scrivono i noti studiosi William McDonough e Michael Braungart nel loro bel libro Dalla culla alla culla. (2003, Blu Edizioni): Le formiche del pianeta, nell insieme, hanno una biomassa maggiore di quella degli esseri umani. Sono state incredibilmente industriose per milioni di anni, tuttavia la loro produttività nutre le piante, gli animali, il suolo. L industria umana ha funzionato a pieno regime per poco più di un secolo e in questo pur breve lasso di tempo ha rovinato praticamente tutti gli ecosistemi della Terra. Non è la natura che ha un problema di progettazione. Siamo noi. Il pesante intervento umano nei sistemi naturali agisce sugli incredibili processi della natura, che sono processi circolari nei quali non si produce scarto o rifiuto, rendendoli processi lineari dai quali scaturiscono scarti, rifiuti, inquinamento. E ormai un imperativo categorico quello di modificare i nostri stili di vita, imparare a consumare meno e meglio, riducendo la nostra impronta (come indica chiaramente il WWF, nel suo programma internazionale, in tutta la sua Footprint Strategy) e migliorando il proprio benessere. Possiamo farlo imitando sempre di più i processi e i cicli della natura. 101

102 Focus del fil rouge/ambito identitario Il focus di Natyure style è quello di valorizzare tutte le attività del Programma capaci di rendere le persone sempre più consapevoli del proprio ruolo nei sistemi naturali e del proprio impatto su di essi. Far comprendere la necessità improrogabile di trasformare la nostra cultura e passare da una cultura del consumismo ad una cultura della sostenibilità. Far capire che possiamo vivere imitando i processi della natura. Il cibo costituisce in questo quadro un vettore principale del fil rouge/ambito identitario. Tutti gli esseri viventi devono nutrirsi. L alimentazione è il principale momento d incontro tra ciascun individuo e l ecosistema di cui fa parte. Mangiare è il compito che definisce il mestiere di essere vivente. Questa centralità trova riscontro nella magnitudine e nella poliedricità degli impatti ambientali dei comportamenti alimentari scorretti. Dal degrado degli habitat naturali al consumo di acqua, dalla riduzione esponenziale della biodiversità al cambiamento climatico, dall inquinamento all erosione, non esiste praticamente emergenza ambientale in cui in particolare le produzioni animali non abbiano un ruolo determinante. Gli impatti di tali produzioni, peraltro, sono legate a tutte le finalità strategiche dichiarati nell articolazione della mission. Articolazione del fil rouge/ambito identitario La valorizzazione delle attività delle Iniziative in questa chiave sarà mirata a: trasversalmente a tutte le Iniziative, ettere a sistema, in maniera ragionata, il patrimonio culturale e di attività che il WWF ha prodotto e sta producendo nell ambito della sostenibilità:attività di corporate engagement per l applicazione delle impronte di carbonio e l impronta idrica, l approvvigionamento responsabile delle risorse naturali, gli acquisti sostenibili ecc., attività di divulgazione e coinvolgimento dell opinione pubblica, come il carrello della spesa virtuale, attività di diffusione culturale della sostenibilità e di educazione dalla produzione editoriale agli eventi, ai programmi educativi, vedasi Transforming Cultures ecc.; inoltre le potenzialità di attrattività dell opinione pubblica, anche per coinvolgere nuovi iscritti e volontari, in questo ambito possono essere molto interessanti, come quelle relative allo sviluppo di piattaforme multimediale Nature Style (v. attività dell Iniziativa Nuova Economia) che possono presentare anche servizi di e- commerce). Per la rilevanza e la pervasività del suo impatto il tema dell impatto delle produzioni alimentari (e in particolare quelle animali) può risultare un oggetto centrale della sensibilizzazione (tramite la messa a disposizione di dati, video, studi esistenti sull argomento. 102

103 Valorizzazione della piattaforma multimediale sulla sostenibilità (v. attività dell Iniziativa Nuova Economia) con coinvolgimento delle comunità di interesse. Nel 2013 verrà pubblicato il quinto rapporto dell IPCC sul cambiamento climatico che rafforzerà la consapevolezza scientifica eistente sul ruolo dell intervento umano nei cambiamenti climatici oggi in atto (v. Iniziativa Clima ed Energia). Il Comitato Scientifico (come ha già dimostrato durante l incontro del 13/11 di consultazione sul presente Programma) è un patrimonio di significative competenze in quest ambito e potrebbe essere coinvolto nel dare contributi nello sviluppo del fil rouge (es. dossier divulgativi sul ruolo umano nei cambiamenti climatici e nei cambiamenti globali) Promozione integrata dell impronta di carbonio, fruendo dell attuazione di modelli concreti e iniziative mirate alla riduzione delle emissioni attraverso il ruolo dei consumatori, delle impresee quindi degli autoproduttori (vedasi, ad esempio, recente Direttiva europea per l efficienza energetica), con modelli concreti da proporre e promuovere (messa a sistema con Officinae Verdi). Connessioni saranno sviluppate anche con l Iniziativa Cibo: le produzioni animali ad esempio sono riconosciute come uno dei fattori più rilevanti del cambiamento climatico. Pertanto qualsiasi azione o comunicazione in proposito che voglia presentarsi come autorevole, e che ambisca ad essere efficace, deve mettere in primo piano la necessità di ridurre il consumo di prodotti di origine animale. Connessione con le attività del Programma mirate a ridurre lo spreco di energia e di materie prime (legami con progetto speciale spreco già previsto nelle attività di Corporate Engagement per la riduzione dello spreco e l uso efficiente delle risorse, rivolto in particolare ai retailer GDO (distributori e Grande distribuzione), per i quali sono stati codificati impegni precisi in sede europea), in particolare negli ambiti acqua, suolo e alimentazione. Valorizzazione di modelli concreti sull impronta idrica, promozione e attuazione modelli concreti sull impronta di azoto (collegamenti con Iniziative One Planet Economy e One Planet Food, attività mirate alla riduzione della nostra FOO(D)PRINT e Iniziativa Mediterraneo - sprechi in mare ). Questo ambito si collega alle iniziative mirate all applicazione concreta nel nostro Paese della Road Map to a Resource Efficient dell Unione Europea (scaturita dalla comunicazione della Commissione Europea al Consiglio Europeo e al Parlamento Europeo) per la riduzione dei flussi di materia, oltre a poter essere utilizzata come oggetto di una petizione per stimolare all applicazione delle norme europee in materia di responsabilità estesa del produttore (in fase di verifica). 103

104 Connessione con le attività mirate a promuovere il concetto di benessere e dei nuovi indicatori (v. Iniziativa Nuova Economia); Valorizzazione in continuità con il tema del fil rouge del sistema Oasi per individuare in alcune Oasi specifiche esposizioni didattiche (anche nell ambito dei sentieri natura che sono percorsi dal pubblico) del legame cosa fa la natura e cosa puoi fare tu per imitarla, per rafforzare il messaggio centrale che il WWF vuole portare che anche i nostri stili di vita possono imitare la natura e che la natura ci fornisce una straordinaria ricchezza di insegnamento (v. attività Oasi, luoghi di eccellenza nell ambito dell Iniziativa Oasi, Aree Protette e Fauna selvatica). Partenariati connessi al fil rouge/ambito identitario Nel Network del WWF siamo sempre più in grado di collegarci con quelli che riteniamo siano i benchmark presenti nel Network WWF, come i programmi WWF UK su One Planet Economy (Green economy) e footprint. Recentemente il WWF UK ha pubblicato il rapporto Green economies che, con specifico adattamento, potrebbe essere pubblicato in italiano. Esiste anche un Green Economy Group di discussione internazionale in cui siamo coinvolti, coordinato dal WWF UK. Legami significativi da rafforzare esistono con gli ambiti internazionali della Footprint Strategy (nell ambito della quale viene prodotto il Living Planet Report) e con la Market Tranformation Initiative (che inoltre incrocia molto, attraverso l utilizzo delle commodities biologiche, le iniziative sulla tutela della biodiversità, vedi legno e polpa di carta, olio di palma, soia, carne ecc.). Abbiamo ottimi rapporti e relazioni significative consolidate da anni con importanti think tank e think and to do tank come Worldwatch Institute, Earth Policy Institute, Club of Rome, Global Footprint Newtwork, Sustainable Europe Research Institute (SERI), ed abbiamo intenzione di rafforzare quelli con la New Economics Foundation (NEF). L idea è finalizzare con alcuni di loro prodotti specifici utili a questo ambito di attività. Verrà individuato un gruppo di lavoro specifico nell interno del nostro Comitato Scientifico per un lavoro di advisor relativo alle attività e alle iniziative che verranno individuate e realizzate. Inoltre verranno individuate all esterno eccellenze che riteniamo di dover coinvolgere nelle nostre iniziative. 104

105 4. Una prima ipotesi di calendario di comunicazione Di seguito, alcune prime schematizzazioni per la costruzione del Calendario 2013 sulla quale si sta lavorando con l interrelazione delle esigenze dettate dalle Attività delle Iniziative. 105

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